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DISCORSO
INTORNO
A L L'ORIGINE,
ANTICHITA , ET
VIRTV DE GLI
AGNVS DE I
DI CERA
BENEDETTI.

DI F. VINCENTIO BON AR DO ROMANO,


dell'Ordine de' Predicatori , Maeſtro
MI
in Teologia . SE
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CON LICENTIA DE SUPERIORI,

In Roma, AppreffoVincentio Accolti, in Borgo ,


M. D. L X X XV I.
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1
TOBI CIE
CIVIL
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O} V101019: 30o
350 V230,0

MODIT?, ' ITIVO :


ALL'ILLVSTRISSIMO,
ET REVERENDISSIMO
MONSIGNORE, SIG.
ET PADRONE
COLENDI S S.
IL CARDINALE CARAFA .

E U.S. Illustrißima, & Reueren


difima,che con le amorevoli,cef
ficaciparole fue m'hà eccitato ,
moſo,à fcriuere nella volgare lin
gua nostradegli
. Agnusder di ce
ra , ( credo 20 ) perche gia pochi
giorni Sono, la Sanità di N.S.
S 1ST O. Papa Quinto , gli ha benedetti: ſe andra
ricordando, che Simonide Filoſofo , differiua di giorno Deo
Cic. de Nat.
in giorno , e tutta via conraddoppiare il tempo ,prolon
gana il riſpondereà Hierone Re di Siracuſa, ilquale vole.
na ſapereda lui che coſa fuſle iddio , percheper la naſco.
Ala natura di quello , quanto pinsvipenſaua , iantopiù gli
pareuaoſcuro, o meno ritronanachedirne ; crederàche
io habbia indugiatofim'horadi obedire a iſuoicenni (che
à me certo ſono commandamenti) nonperaltro in vero, ſe
nonperche hauendoqueſti Agnusdei deldiuinoaßai,fo
no anchora occulii, o non poco lontani dalla cognitione
2 degli
deglibuomini i Gbifognà difcorrere buon pezzo per copie
feergli, co moltopiùper vendicarglidall'ingiuria,chegli
Ouid. lib. ss. hha fåttailtempochetom'eturiaviapiùvoraceno hàpera
Metam .
donato alla memoria lára , mà quella, come l'altrecoſe des
yorando , l' hà in modo tale conſumata , che di leipiùper
congetture cheper altropuòqualche veſtigioritronarſene.
Tutto ciò m'ha redutodubbio,e tenuto ſoſpeſotanto che più
facilmente miſareiriſoluto à racere,fe Poßernanza,cide
fiderio che ho diferuirla,non m'haueße aſſecuratodell'aiu
to certo cheallapicciola diligenza mia , lagrande autto
rità ſuaporgerebbe. Dunque reſolutomi di farequalche
proua del ſapere, &poteremio in questofatto ; laſciando
da parte ilraccontare, emoltopiù l'oppormi, o impu
gnarequeltanto,che da altri ſia ſtato ſcricco dell' originie
degli Agnusdei, m'ingegnarò con breue diſcorſo appora
rarecoſa(ſe nonm'inganno)al veroſomiglianteaßai, o
che ſipuò piamente credere diloro , lvfode i qualinonder
biro che ſia molto antico nella Romana Chieſa . Degniſs
U.S.Illuftrißima, Reuerendißima,che di questa fatis
caécagione,accettarta , & inſiemepigliare la protectione
de lei, ég mia . Con che facendole humilmente riuerenza ,
lepriego ognimaggiorcontento. Dalla Minerua,liiga
.

diMaggio 1586.
Di V.S.Illuſtriſs. & Reuer.
Humiliſs. & deuotifs.ſeruitore ,
Frà VincentioBonardo .

DISCOR
DISCORSO
D
SO PRA GLI AGNVSDEI
DI CERA BENEDETTI.
n
e

IVTANDOCI aſſai gli Accidenti Arif.lib. 1.de


tutti,(come accortamente diſſe il Filolo , ani.c.c.15.
fo ) à conoſcere la natura, & ſoſtanza del
le coſe,nefarà inſieme co gli altri ancho
ra iltempo queſto vtile ſeruigio ; & por
tando ſeco il rimedio del male , di cui è
cagione , ſe per conſumare col longo
rivolgerſi in ſe ſteſſo, aſſai & nó poco hà [péto la memoria
del foggetto cheſiva inueftigado,ben potrà con la qualità
ſua darcene grandiſſima cognitione; & quaſi cauandoci
dalle tenebre , à vna chiariſſima luce condurci. dunque più Tempo della
all'vtile che apportare può , che al danno che eglihà Paſqua aiuta a
fatto mirando , non ſarà fuoridi ragioneche ribattendo conoſcere
Agnuſdei. gli
chiodo, con chiodo;io incominci il mio diſcorſo dalla vigi
liadella Paſqua,cheè il Sabbato ſanto ,quádo dal'talgior- Ordo Rom.in
no ſin'all'ottaua ,(ſecondo gli antichi Scrittori delle Cere- labb.far.to.=
monie Eccleſiaſtice) sì fanno,li benedicono , & diſtribuiſco diu. A.
Alb.foff.d
.lib.de
es.s
nfigli Agnuſdei in Roma . Imperoche ponendo con dili- Amal. de Ecc.
1

genza l'occhio à quelle coſe chela Chieſa oſſerua nel cele- off.cap.19 .
brare la folennità Paſquale ,ſpero che facilmente m’apriro Cer. Rom.lib .
la ſtrada,per giugnere almeno vicino all'origine , &ritro- lib. 2.cap.6.
uare (quanto più ſi può ,)il principio di coſi fanto inſtituto, Rar.diu. off.li.
Mà tanto più credo che debba aiutarmi la conſideratione 6. cap.79..
del tempo, quanto che ricordandomi che delli Giudei 1. Cor. 10
parlando fanPaolo Apoſtolo dice, Omnia in figura continge- Heb.19.
bang
6 DISCORSO
bane illis ; & che la legge era vn'ombra delle coſeda venirez
Gal... anzi vn' pedagogo, che conduceua alla ſchuola di Chriſto ;
& che gli giouò ilcelebrare la Paſqua, perche gia dalla fe
1. Cor.9. de illuminati,intédeuano in quelli ſacrificij la vera Paſqua
che è Chriſto; biſogna dire chesì come eglino celebrando
Rom. ro . quella folénità,haueuano l'occhio à Chriſto fine della leg
La Chicla à ge; coſi la Chieſa chriſtana nelle ſue feſte, rendendo gratie
cheattede nel à Dio de i beneficij riceuuti,ſia andata con la verità del fat
celebrarle
ke . fc- to,rappreſentando l'ombre,& figure paſſate . Et gli Apof
toli , che come più illuminati de gli altri, più inteſero di
queſti miſterij, più ne manifeſtarono a quelli che fi cóuer
tirno à Chriſto , & per loro confolatione , & frutto , nella
Chieſa n'inſtituirno. Per queſto piamente credo che nell'
ordinare la ſolénità della Paſqua, andaſſero rappreſentado
molte delle antiche coſe che erano occorſe , accioche i fe
deli che vedeuano eſſere ſtate adempiute le paſſate,ſi confo
laſſero;; & in eſſe , che co' ſegniviſibili gli erano ridotte
alla memoria , contemplaſſero li miſterij, & facramenti di
Chriſto, che per ſalutenoſtra era nato , morto, & poi riſu
In. comm.ſup ſcitato. A queſto fine mirando gliApoſtoli, afferma fan
Matth.cap.25 Girolamo di credereche fra le altre coſe ordinaſſero , & per
traditione loro non fuffe lecito di licentiare li popoli dalla
Chieſa il giorno della vigilia della Paſqua, primachefulle
paſſata lameta della notte. Mà ſecondo la traditione de i
Giudeiliquali affermano cheChriſto deue venire a giudi
care nella mezza notte,à ſomiglianza del tempo dell'Egit
to , quando venne l'Eſterminatore, & il Signore paſsò ſo
pra li tabernacoli , & col ſangue dell'Agnello furono fe .
gnati li ſtipiti delle noſtre fronti:li ſacerdoti tratteneſſero i
popoli in chieſa aſpettando l'auuenimento diChriſto , &
doppo l'eſſere paſſata quell'hora, preſumendofi d'eſſere ſe
curi, incominciaſſero à celebrare la feſta , & imitare Dauid
Pfal.118. che di ſe ſteſſo dice,Media no&tefurgebam ad confitendumtibi. So
Tert.InApol
in . che era antichiſſima yſanza , & fin dal tempo degli Apo
adu , G. & ali .
biAih. in Ap. ftoli, come molti Padri affermano , non ſi partire nelle vi
gilie
DE GLI AGNVSDEI. 7
gilie deigiornifeſtiui,prima che fuſſe paſſata la mezza not Bal.epil.z.
lib.r.in fi. ad
te , & che iui ſtando co'lumi acceſi in mano , ſi raccom Gr. Naz .
mandauano al Signore , & honorauano quelle ſante vigi- Eul.lib.2. his
lie. Imperò quelta particolare traditione Apoftolica del Eccl. cap. 19.
Sabbato ſanto,vigilia della Paſqua,quale ſi chiama Sabba. Nic, lib.z.his
togrande, & nel quale,comc anco nella feſta feria in Para- Ioh.19.
,
fceue più ſtrettamente che gli altri giorni digiunauano , Céc.Car.m.s.
come affermò Innocentio Primo,commandando che in tal inConc.
vita Inn.
Tom.
I.
giorno ſi digiunaſſe, perche cio haueuano fạtto gliApofis.car
æd.
.625.pri.
toli, mi perſuade, che ſi come non vſciuano di Chieſa per
rappreſentare quel tanto chegia era auuenuto nell'Egitto, Exod. 12 .
lanotte à cui ſegui la Paſqua,oue non vſcirono gli Hebrei Nel celebrare
dalle proprie cafe,primache paſſaſſel'Angelo eſterminato la Paſqua s'e
re, il qualeammazzò li Primigeniti de gli Egizij , ma non atteſo áquelle
coſe che auué
offefe gliHebrei, le cui caſeerano ſtate ſegnate col fan nero
gue dell'Agnello : coſi dallo Spirito ſanto ammaeſtrati, ſe
nó furono gli Apoſtoli,almeno altri à loro di poco lontani,
guidati però dalmedeſimo Spirito , per rappreſentare tutti
quelli miſterij in tal tempo à gli Hebrei auuenuti, deſſero Exo. 13.
principio all'accendere ilCereo, che è figura della miſterio R.diof. vb .
Alb.
ſa Colonna di nuuola , & di fuoco : non laſciafferò à dietro Amal. ſup.
gli Agnuſdei, ricordandoſi dell' Agnello che nella Paſqua
s'amazzaua , &oltra àcio ſi reſeruaſſero a fare in queſta ſo
lennità il Batteſmo più numeroſo, di quello che faceuano
ne glialtri giorni,come ſi legge i ſan Gregorio Naziázeno, Greg.N.or.in
lacuacrum
& in Tertulliano,che celebrauano il Batteſmo Paſquale. Il Tert. lib.de
quale fu fatto per rappreſentare anchora quáto al tempo il bapt. cap.19.
Paſſaggio delmare roffo , & che ſi come allhora paſſarono Battermora
preſenta il palp
falui gli Hebrei , & fi ſommerſero gli Egizij, coſi adeſſo laggio delMa
pervirtù del ſangue di Chriſto , ſempre lì purificano l'ani- reroſſo.
me;, & licorpi dicoloro cheſibattezzano ,& reſtano nell' Exod. 13..
acque fommerſitutti li vitij , & peccati. Queſto ſia detto
per lo Batteſmo.Ma ilCereoPaſquale fù acceſo il Sabbato ſenta
Cercolarappre
colon
ſanto, per ridurreà memoria la Colonna di nuuola , & di na .
fuoco , che nell' vſcire dell' Egitto andaua auanti à gliHe
bre i,
DISCORSO
Hier. in lib. brei, & era figura della vera , & fermacolonna Chriſto ,it
mant.
Rat.d. off.cap. quale ci precede, & fa la ſcorta , & defende noi fideli ſuoi.
80 . Che però era vſanza antica nella Chieſa, di portare il Ce
reo acceſo auấti al Veſcouo tutta l'ottaua di Paſqua,quan
Am .].3 vbisu. do in compagnia di quelli , che nouamente erano ſtati bar
cezzati andaua in proceſſione alla chieſa , per celebrare li
diuini officij.Significa anchora ilmedefimo Cereo Chriſto
Genomfignifi- Saluadore noſtro , perche ficomeilCereoardendoilluſtra
il Tempio , & ſtilla la cera,coſi egli ardendo in vitad'amore
dell' aniine noſtre, col chiariſſimo lume della dottrina ſua
illuſtrò tutti gli huomini, & ftillò in gran copia gratia , ef
fempij, & fangue,per ſantificatione , inftruttione , & falute
Cereo noftra . Queſta è ceremonia molto antica fra l'altre chenel
LadelCeremo-
oia
antica nella la Chieſa veggiamovſarſi, & ſantamente ſeguirfi; & per la
Chieſa . medeſima auttorità di San'Girolamo,credo io che da gli
fupes Matth. Apoſtoli,dalli qualiera ſtato ordinato ilnon vſciredi chie
cap. 25 .
fa quella notte , o almeno ( come ho detto ) da altri à loro
InRab.M :deinf. leggeche
Porr.Rom alfai Papaſſe
, incomincia
aſſai viciniZoſimo anchora
frà l'altre coſeche Tche le ben fiſi
ella . Perche
,ſacrò
Cl.1:15.2
. Che
Micr.de Eccl. Cereo Paſquale: ſappiaſinon dimeno che queſto fidee in .
abl. 6.53 : tendere, o vero ,perche egli inſtituì qualcheparticolare ce
remonia , & benedittione da oſſeruarſi nel benedirlo;o ve ,
to, perche comeaccennano le parole dell'Ordine'Romano
di Albino , & Annalario ,coſtumandoſi di benedirlo ſolamé
te in Roma,cgliinſtituì che li benediceſſe ancora nell'altre
Contomit.c. chieſe di fuori; o vero , come l'illuſtriſs. Cardinale Cencio
187: pr.ed, il quale nell' anno millee nouanta fù Camerlengo di ſanta
Cécius Card.
m . s. in Bib: Chieſa afferma in vn ſuo libro ſcritto a mano ( che ſi troua
nella Biblioteca Vaticana,)doue in cöpédio raccoglie le co
ſe fatte da i PonteficiZoſimo diede licentia à tutte le chie
ſe parrochiali di benedirlo ,mànon gia perche eglinefuffe
Cerco avanti l'auttore. Imperoche nel medeſimotempo ,ò poco lontano
a Zofimo. Pa
pa . à Zoſimo,S.Girolamoſcriuendo à Preſidia Diac.narra dei
Hier.
Tom.g.ad Præf. verſi che ſi câtauano in lode del Cereo , & che l'ornauano di
fiori come ancora loggi con pitture di colorie d'oro ſi fa
bello
DEGLI AGNVSDEI.
bello : li quali honori sézaalcun fallo l'antichità ſuadimo
ſtráno. Maadanti à Zoſimo, che fu ne gli anni del Signore
quattrocento fedici in circa; fanto Ambroſio ,il quale ville Ambr.
l'anño trecento ſettanta , dettò labenedittione del Cereo,
de cuianchora hoggi la Chieſa fi ferue ; & Prudentio Poe- Prud.
ta chriſtiano ; &contemporaneo dell'iſteſſo ſanto,ne fàmē
rione , & dice che nel beneditlo's'adopraua la Chreſima;
per il cheſi proua l'antichitàſua maggiore , che dal tempo
del detto Papa; & fi facilita il credere la vicinità grandeal
rempo de gli Apoſtoli, ſe però non fù inſtituito dà loro '.
M'è ſtato dibiſogno per più chiarezza della materia che uaCereoPaf p
l'antichità
trattiamo dire queſte coſe delCereo;perche có l'antichità degli Agnuſ-
fua mi porge modo à prouare fenon la maggiore, I'vguale dei.
almeno antichità delli Agnuſdei ,& mi fà credere el'if
teſſa notte, ricordandoſi dell'Agnello Paſquale , & del ſuo ftituiti
Aghuſdei,in
p l'A
fangue, con cui gli Hebrei vnſero li ſtipiti,& foglie di ſo- gnellopaſqua
pra delle proprie cafe per defenderſi dall' Angelo eſtermi- le.
hatore , ſapendo maſſimamente che era figura delvero im- Exo. 12.
macolato Agnello Chriſto , che col ſuo pretiofiffimo ſán- Orig. fup. nư.
Hom . 24 •
gue ci libera dalpeccato , dalla morte, & dall'inferno ;co
me incominciarono ad accendere il Cereo , coſi in Roma Ord.R. 7 vbi
( s'e fatta ceremonia .
dei)incominciáfferoàbenedire,&diftribuire lacera,qual:Am. § fu: .

poià poco a poco formarono co'ſigilli, & impronte dell


Agnello, in figura di Chriſto .; perciò piamente credendo Cenc. Card.in
dice il Cardinale Cencio nelfuo Ceremoniale ſcritto à ma cer.m.s.
no , che hauendogli appreſſo di noi, o vero portandogli Agnuſdei per
addoſſo , eſſendo perloro come con facro Taù ſegnati;fùl-.cheinſtituiri.
Ez.9.
ſemo difeſi dall' inimico,il quale cerchą d' offenderci , anzi
liberatidalla poteſtà ſua : & inſieme ſeruiſſero à noi per ri 1. Tim.z.
durci alla memoria Chriſto innocenté Agnello,che era ſta Ragioni per
to morto,& era reſuſcitato per'noi ,come bene dice fanPa- provare l'anti
olo , Memor eſto dominum Iefum refurexißeà mortuis . Et forſi che chita loro.
Metaph. in ei
imitando fan Luca, ilquale(come fi legge )per cóſolatione iusvita.
dei credenti ,con cera , & lineamenti tingendo ,formò l'ima Hier.de Vi. ill.
B gine
DISCORSO
gine diChriftoSaluadore noftro, incominciarono à ftam
pare gli Agnelli nella cera ,dandoglia i fedeliņouamente
conuertiti ; accioche ſapeſſero quello che doueuano cre .
dere , & à qualeideadoueuano riformarela vita propria .
2. Rag. Peroche ſe l'antico Tertulliano (il quale fu negli annidel
Tertui.lib.de
pud. cap.7 . Signore ducento in circa) narra che fin dalſuotempofi di
pingeuano nei calici , & altri vaſi ſacri le figure della peco .
ra,perſignificare li penitenti,del paſtore,perrapprefentare
Chriſto;douemo bene credere che anchora vi dipingeffero
Luc. 3 f.
l'Agnello , del quale ſe bene non fece mentioneTertullia
no,perche per la parabola dell'Euangelio,folamente della
pecora , & del paſtore gli occorea parlare; vale non dime
no aſſai, per prouare quello cheſe neconchiude,l'argomé
3. Rag. to che dalla ſomiglianza fi piglia . Mà ſi proua anchora
eſſere antichiſſimo il coftume deldipingere l'Agnello ; e
tanto frequente nella Chieſa,che daua in qualche parte oc
Tom . 1. conc.
in.6 . fyn . can .
caſione di giudaizare.Imperoche nella Sinodo ſeſta ,che fù
82 . negli annidelSignore ſeicento ottanta in circa , vedendo
In ep. Hadri. quelli Padri (come bene auuertiſce Belſamone in quel luo
ad Car.car.3s go, & la Gloffa del Decreto) vedendo dico ,che era paſſata
Juo.p.4.0,123
& 1 26. tanto auanti la conſuetudinedidipingere per Chriſto l'A
de Con.d.3.c. gnello, che non ſolo nelli calici,& nellivali,& nelle meda
fexftam .
glie lo figurauano, ma anchora di ripetto à S. Giouanbat
Ioh. 2
tiſta ,che coldito dimoſtra il verbo incarnato , & con la vo
ce,dice,Ecce AgnusDei , dipingetano non vna figura hu
mana ,ma vn'Agnello; & medeſimamente nella croce, in
luogo del crocifiſſo , vimetteuano vn'Agnello , prohibiro
abuſi neldipi- no;non che non ſidipingeffe più l'Agnello per rappreſenta
gerel'Agnel- re Chriſto , ma che non ſi dipingeſſe più dimoſtrato col
lo reformati. dito da fan Giouanbattiſta ,o vero pendente nellacroce; &
PAgnello
Adepinge di. molto ben ', confiderando che eradouere che l'ombre ,&
moſtrato da le figure cedeſſero il luogo alla verità ,ordinarono che nel
San Giovanni rappreſentare queſti fatti ,fi dipingeſſe Chriſto nella
ne meno in
, for
croce confitto madell'humanità affonta per noi;&
‫ز‬ volendoui pure dis
pingere l'Agnello , laſciaronoche in queſti luoghili dipin
geſle
DE GLI AGNVSDEI. Ti
geffe alli piedi di Chriſto ,dimoſtrato daſan Giouanniin 4. Rag.
forma humana, & il fomigliante à piè della croce ſi faceffe.
A tutto ciò molto ben s'aggiūgne,che ſapendoſi p fede,sēm
preda che fù la Chieſa , che l'Agnello , che il giuſto Abel Gen. 4
haueua offerto à Dio ,ſignificaua Chriſto;del medemo era exod. 1 ?
Itata figura l'Agnello Paſquale con tuttele ſue offeruanze;
Chriſto che è ſacrificio accettiſimo à Dio ,& e offerto pli
peccatidelmodo,figurauano quelli due Agnelli ,delli qua Leuit. 14 .
li vno comandaua Iddio che füffe offerto in holochauito ,
l'altro plo peccato ;nelli dué Agnelli che ſi offeriuano vno exod . 29
la mattina,l'altro la ſera , erano adombrati li due auuenimé
tidiChriſto,vno à faluarci ,l'altroa giudicarci: l'oblatione Leuit. iz.
delli ſette Agnelli, rappreſentaua ſettedoni
fanto in Chriſto ; di lui haueuanolidetto Iſaia,delloSpirito Ifai.sz
& Geremia fer.12..
tamquá Agnus ad occifionem ducetur ;ſottonome d'Agnello,ha
ueuano pregato gli antichi Padri Iddio ,chelo mandaſſe al Ifa. 13.
mondo ; Emitte agnum domine dominatorem terræ ; San Giouan- loh. 1
battiſta cheera venuto per illuminare le menti de gli huo .
mini , & dimoſtrar' Chriſto Agnello ,dimoſtrandolo non
do volſe chiamare có alcuna dell'altre,benche tutte digniſ
fime, & belliſſime fuemetafore,ſe non con queſta dell' A
gnello , onde diſſe. Ecce Agnus Dei,eccequi tollit peccata mundi,
San Giouanni Euangelifta primo Profeta dell'Euangelio, San Giouanni
più cofe haueua dette di Chriſto ſotto il nome dell'Agnel nell'Apoc.for
to nome d'A
lo chequal ſi voglia altro Profeta,ſotto qual ſi voglia altro gnello dice
Simbolo; come ben ſi vede che parla del ſuo luogo ,dicendo molte coſedi
che ſtà nelmezzo del Trono , delli quattro animali,& delli Chriſto,
più vecchi . vidi & ecce in medio Troni, &quatuor animalium , & Apoc. s.
feniorum agnum . Della forma, nella quale ſi vede che ſta co
me morto ,vidi Agnum ftantem tamquam occifum :Dell eſſere ſuo , ibid .
che hà ſette corna, & fette occhi,cheſono li ſette ſpiriti di
Dio . habentem cornua ſeptem , & oculo s feptem , qui ſunt feptem ſpi. ibid .
ritus Dei . Dice che fiede,per dimoſtrare la maeſtà, & gran
ibid .
dezza fua. ſedentiſuperTrhonum , & agno. Che ſta ſopra del
monte in piede, per vedere il biſogno noftro , & aiutarci ,
B 2 vidi
DISGOR $ 0.17
** Vidida ecce Agnus Atabat fupra montem Syon :Dell'attioni ſue,
ibid . che attende àpigliareil libro, & aprirelifetteligilli che lo
ſerrano.Ec venit, & accepit dedextera fedentisin Throrolibrum, &c
EC
ibid . cum aperuiffetlibrum . Degli honorichegli ſonofatti quatuor
animalis,& & viginti quatuor ſeniores ceciderunt coramagno, de gli
ibid. hinni & lodi,che cantano à gloria ſua.Benedi&tio, honor,
gloriafedētijn 7'hrono,Agno. Deltēpo della ſuamorte chefù
ibid.
fin dalprincipio delmondo. Agni qui occifuseft aborigine mundi,
Che l'eſſere ſcritto nel fuo libroimporta aſſai perentrare
ibid . 13. nella ſuperna Giruſalem . Nonintrabuntin illum ,niſiquifcripti
ſuntin libro vitæ Agni. Che egli regge, & gouerna li ſuoi ſanti
ibid. 7 . Agnus qui in medioThronieft reget illos. Che quelli ſono mondi,
ibid .-22.
&bianchi,che li ſono ladatinel ſuo fangue.lauerütRolas ſuas;
& candidas eas fæceruntin Sanguine agni. Chi ſono quelli che
ibid . 14 .
feguitano, & ſono le ſue primitie,che tutta è gente mønda ,
& pura, bi ſequuntur agnum quocung, ierit , & inuenti funt primitie
ibid . 17 Deo,& Agno . Checombatte ben che Agnello co gli empija ,
& gli vince, perche è ſignore di tutti i lignori,Hipugnabung
eum Agno , e Agnus Dei vincet illos,quoniam DominusDominorum
19 eſt,et Rex Regū . Quiui fi parla delle ſue nozze. Venerunt nuptia
ugni. Della loro cena,& che ſono beati quelli che vi fono
21
Itati inuitati. Beati qui vocati ſuntad cenam nuptiarum agni. Siye ,
ibid . de la ſua ſpoſa: v eni&oftendam tibifponfam vxorem Agni. Siveg
ibid . 21
gono li nonni dellidodici Apoſtoli ſuoi. Et nomina duodecim
Apoftolorum Agni. Qui ſi dice che l'Agnello è il tempio ; -
l'Agnello è la lucerna del paradiſo ; l'Agnello ha il libro
della vita ; l'Agnello hà la ſedia , & altre coſe aſſai; onde
Prima raggio ſi può ben credere,chegli Apoſtoli ſeguitando il medeſi
ne per proua - mo ſpirito, & del Battiſta , & del Vangeliſta , fin'da quelli
re I'vro de gli primi anni proponeſſero ai credenti Chriſto Agnello , &
A. D.
incominciaſſe queſta deuotione benedetta . Et bene
Matth . 1-2 n'hebbero ragione ; imperoche hauendo Chriſto det
to nel ſuo Euangelio ; Chi farà la volonta delmio Pa
Ioh . io
10 dre , queſto emio fratello ,mia ſorella , mia madre , & vn
altra volta parlando di quelli che aſcoltano la ſua voce,
&
DE OLI AGNVIS DEI. B
& fanno la hadride che queſti ſono ſuepecorelle ,le
gliAgnelli,Volcuaancho ildouere ,
che in quel modo chela madre portano li proprij figliuo
li in braccia;portaffero li fedeli, corparalmente ancho
ra ,, in qualchemodo ſcolpito rAgnells Chriſto ;dándo
. t'haueuano concetto con*fede,&pato
così à vedere,che
rito con loperebuone. Attendalià queltanto che li vede
dipinto di quellapura verginellä Agnefe',la quale ancho
ra hoggi portaper propria inſegna in.vno ſcudol’Agnello
depifito&in Romaper antichiſſima vlanza nella fuafeſ- Cer.Rom.lib.
tasofferiſcono all'alçare due agnelli dellacui taga li fanno ,fe&t.10.cap.
poi li Pallij,pontificali;; & vedráſli che, ähticamente era in
deuiótioneChriſto ſogto figurà d'Agnello,& ftequentemés
te li dipingeua in queſtomodo comebenſi vedenelle pit
turė dimolte antiche Tribunesche qui in Romalond ;&fi
legge di Coſtátinomagno,cheadornò ilbattiſterio di fan bŞan'
aptiſPaul. de
Giouani Laterano, oue fu battezzata da Si Silueftro ,dyna .
ſtatuadelSalvadore d'Argento, à pie della quale ſtauayn
Agnellod'orosche haueuainfcrittione ecceAgnuſdei,Ag 6. Rag.
giungo anchora,chehaiendo dettoChriſto à gli Apoſtoli, Luc. 10
ecco che io vimando comeAgnellifrà i lupi,&à S.Pietro
quádo l'inſtitui ſuovicarioreplicato będue volte.paſceagnos Ioh. 21
meos . Fù'ancho raggioneuole , che daprincipio che pigliò
queſtacura , ci trattaſſe diagnelli, & fenóeglialtri à luipo.
co lontani,inftituiſſero il dare nella Paſqua gliagnelli di cę
ra, ſiperchéciricordalluno diChriſto ,comepercheintens
deflimo che nonci conuiene l'effere leoniſuperbi, lupirat
paci, cani rabbioſis:orſi vendicativi, volpi fraudolenti,o
imitarenellivitij.qual'ſi voglia beſtia :ma bene douemo at
tendere per diuenire humili , piaceuoli , & manſueti A
gnelli. Che pero in molte tribune di chieſe antiche in
Roma,ſi veggono dipinti i Chriftiani fotto la forma d'A
gnelli auantiall'imagine del Saluadore. EtfanPótio Pau- $.Paul
deBapt.. Nol
lino Veſcouo di Nola(chefu del quattrocento venti in al
cuni verſi che fadel batteſmo,glichiama Agnelli, &Inde
dice.
! DISCORSO
Indeparensfacro ducit de fontefacerdos hi:::: .
infantesniueos ,corde, corpore,habensich
Circundasquerudes feftisaltaribus agnos.....iii
1 :
Pura falutiferisimbuitora cibis. Í ? )
Hincſenior ſociacongaudet turba caterna 11
Alleluianouis balai ouile chorji Cib
id ?

Et quello che più faal propoſito noftro è , che in Roma


medeſima fi veggono alcune pitture antiche,nelle quali al
colló de gli Agnelli, che ſono ſtati dipinti per ſigniſicarei
9. Rag. chriſtiani, ſi veggonolegati alcuni breui, che dal collo di
Apoſtoli atte- effi pendono. Mà ſe fin dal principio della naſcente Chie
fero à leuar fa , hebbero l'occhio gli Apoſtoli ,ò vero quelliche àloro
via le. tuperfi furono vicini, à ſpegnerenoſolo i riti dellalegge Mofaica,
gia abrogati plamorte di Chriſto; mamoltopiu à toglie
re , & leuarevia, le ſuperſtitioſejanzi diaboliche oſſeruan
že de i Gentili, o almeno alcune d'effe commutare ( aiuta
ܽ‫ܕ‬ ti dalla gratia di Dio ) in buoni,& fanti vfi,come con piu ef
ſempij.potrebbe dimoſtrarſi,maſſime nei gradidegliordi
ni Ecclefiaftici: douemo credere cheeſſendo tanto preua
lura l'arte, & l'illuſione del Démonio appreſſo diloro , che
contra le malie, & altri incanteſmi,oſtregherie (che voglia
mo'dire ) &maſſimecontra le faſcinationi, & male (che
chiamiamo eſſere ſtato occhiato) adoprauano per rimedio
non ſolo alcuni vaſetti d'ambra, cheda gli effettichiama
Plin.lib.14. uano Amoleti, quafiche mala amolirent , de i quali parlan
do Plinio diſſe,Infantibusalligatur fuccinum amuleti ratione, for.
mam vaſculihabens, madipiù gli legauano al collo alcune
formedicoſeimmonde,delle quali anchora hogginella nó
meno bella,che ricca libraria del Molto R.P.Maeſtro ,frate
Alfonſo Ciaccone, dell'Ord. di Pred. ſeneveggono alcuni
Cel.lib .2.
Ant. lec. cap.
Idoli; & riferiſce Celio hauereletto in Varrone ,che porta
25 . dogli addoſſo , non ſolo da gli huomini , mada gli Agnelli
faſcina
DEGLI AGNY $ DET.
faſcinatio aueruncabatur, concioſia cheachora loro,erano ſot
to pofti à queſto malc ,onde diſſe Virgilio.
1. Ņeſcio quistenerosoculus mihi faſcinatagnos.Per queſti riſpet-,Egl. 3
ti dico,che dobbiamo credereche eglino,che erano guida
ti dallo ſpirito della verità, deſiderofi di gettare per terra ,
& rimquere dalle menti de gli huomini queſto diabolico
inganno,& inſieme preferuaregliAgnellidi Chriſto dalle
falcinationi del nimico, perſuadeſſero ilportarele figure
dello Agnello Chriſto formate in cera bianca;per ciòcre
dendo,che non la immonditia,ma la purità era il remedio à
tanto male ; & Chriſto Verbo di Dio incarnato ,fomma pu
rità , anzi candoredella luce, eterna era la medicina ſalu
i tifera di tutte le infermità noſtre ; mà paſſiamo più oltre ,
&aggiungafià queſto , che comein Macrobio ſi legge , Macr.lat. li.s
foleano gli Antichi dentro laBolla , che ſi legaua alcol- Bolla di trion
lo deitrionfanti,ſerrare alcuni remedij,li quali credeuano fanti.
eſſere potentiſſimi contra l'inuidia ; & che hauendo Tars
quinio Priſco quinto Rè de Romani donatola Preteſtà, &
la Bolla al figliuolo,perchenella
i
guerra contra i Sabini,nó
'd
eſſendo quattordici anni,s'era imbrattato le
mani nel ſangue de gl'inimici, quindià poco , à poco,s’in
troduſſe l'uſanza,che li figliuolideNobili ſi veſtiſſerodella
Preteſta, & portaſſero alcollo la Bolla, ad omen,& vitæ conci
liandæ virtutis,eiſimilemcui primis in annismurera ifta ceſſere (il che co
Agnuſdei inlo.
della bolla
ſenza fallo dalla vana loro ſuperſtitione vi fù aggiunto ) &
fi vedrà, chepotemo bene per le ſuddette coſe ageuolien
te credere,che in Roma,in quelliprimi ani anchora; s'inco
minciaſſero à darequeſte Bolle, che ſono gli Agnuſdei di
cera benedetti ,a quelli che nouamente s'erano conuertiti
alla fede;comepare che affermino il Cardinale Cencio, & Card.Cenc.in
il Rationale dellidiuini Vfficij, accioche ſapeſſero che per Cer. m s.
Rat,diu off.
lavirtù del ſangue di Chriſto nel ſanto Batteſino erano ſta ybifupra.
ti regenerati figliuoli diDio;haueuano triófato delPecca
to , & dell'Inferno ; & pla
p virtù da Dio infuſa in queſti Ag.
D.haueſſero vno remedio validiffimo contral'inuidia delt
inimico
18 DISC Ô Ř SOCI
inimico , & introducendoli l'vſo loro tutta'la vana fuperfti
tione ſi gettaſſe per terra, & gli auttorid'eſfâ ne reſtaffero
confuli . Con queſti argomential giuditio mio probabili
molto , & pieni di pietà chriſtiana, pármiche Phuomo s
accofti affai-al ritrouare la cagione perche furono inftitui
Locis. ſup.cit. ti gli Agnuſdei; li quali come ſi legge nell'Ordine Roma
In Roma Cola no, nell'Epiſtola diCarlo Magno,in'Albino, Amálario, &
fi fanno gliA altri Scrittori; la Chieſa Romana che da maggiori illumi
gnuſdeidi ce- nationiè gouernata , e di tutte l'altre tiene il primato,per
ra .
la ſedia Apoftolicasche in eſſa è ſtata conſecrata, & ferma
ta col ſangue di fan Pietro Apoftolo Vicario di Chriſtos
& primo Pontefice, diligentemente attendendo che FAQ
Gen. 4
Exod.rs gnellofù la primaoblatione che l'huomogiuſtoofferiſſe à
Ďio ; & nell'Agnello inftituì Iddio il primo ſacramento ,
quando dall Egitto volſe cauare gli Hebrei;& che nel Tef
tamento nouofan Giouanni chefu il primo à dimoſtrare
Iohan , I Chriſto lo dimoſtrò ſotto nome d'Agnello anzi che Chrif
21
to quando fecePietro ſuo Vicário gli diſſeche paſceffe'i
fuoi Agnelli;fola gli hà fatti, & hà per fe rattenutafiqueſta
nell'altre chie fingolare eccellenza. Mànon già per queſto è ſtata poco
ſe ſi diſtribuit. amoreuole all'altre, imperochegli hadatofacoltàdibenes
cono le parti- dire il Cereo, & laſciatoche ilSabbato in Albis, nel quale
celle del Cer. in Roma fidiſtribuiua la- cera benedetta , & gli Agnuſdei,
Melchior Hit diſtribuiffero le particelle del Cereoin luogo loro . Legi
tor.in Præfat.ganfi tutti gli Auttori, che ſopra nomati habbiamo delli
lib . de Diu.
vna parte gia ottocento annifà viſſe;& fù in queite
Cath.Eccl.of.piquali
ficijs. di gran 'reputatione , & fama; l'altra che èl'Ordine Ros
mano la credo molto più antica,comedirò poco appreffo'ſ
& ſitrouerà che in Roma il Sabbato Sāto oltra che ſi benes
diceua il Cereo Paſquale, veniua la mattina per tempo
l'Arcidiacono in chieſa , & doppo l'hauere pofta vnacerta
Modo che gia quantità di cera in vn' vafomaggiore degli altri,ben'mõi
s'offeruaua in. do, & netto , vi meſcolaua, l'oglio & la benediceua ; & di
fare & diftri quella ceracofi benedettaformaua gli Agnufdei;& hadē
gnuſdei. dogli ripoſti in luogo oue macchiare non ſi poteſſero , il
Saba
DE GLI AGNVSDEI.
Sabbato in Albis dettala melfa , & fatta la communione, á
0 diſtribuiuano nella chieſa dandogli al popolo ,che diloro
ili faceua poi entro alle ſue caſe accéderne profumo,per foc
g correrea qualſi voglia neceſſità , & maffime perche come Ache feruona
gli Agauſdei
gia Tobia con'ilprofumofattodel fieledel peſcie,che finelietotde
&
gnificaua Chriſto, ſcaccio ilDemonio, & eglino con quel Cerco.
& to miſterio di Chriſto , limaligniſpiriti dalle loro proprie Tob. 8•
caſę, & habitationi fugaſſero. Tutto ciò dicono che li face
er ua in Roma, ma che nell'altre Città circomuicine ſi diſtrin
A buiuano li pezzetti del Cereo , per fare medeſimamente
); , profumi nellecaſe,contra l'illuſionidiaboliche, & perde-,
fendertidalli folgori, e tuoni, & altri ſomigliantimali. Da
1 queſti iſteffi ſcrittori, vedeſi ancho ben chiara l'antichità
loro , no ſolo diottocento anniche di tanto per quello che
fra Siſto nella ſua Bibliot, & MelchiorHitorpio affermano, Sixtus fenenf.
ſono antichi Albino il quale fù maeſtrodi Carlo Magno , Melchi
Bib. Ş.lib.4.
or Hi
& Amalario diſcepolodi Albino , che fu Veſcouo di Tre .
ueri,ma ancho fi credono antichi di mille ; imperoche da torp
Antichità deo
coforo gia detti ſi caua,che erano al tempo di ſan Grego- vb
gliifAgnuſdei.
0
rioMagno,il quale fù del cinquecento nouanta,& che egli up.
ordinò chenella cera ſi meſcolaſſe la Chreſima, e tutto ciò
fece quando miſteria Pafchalis Agnireſerauit . Perche ſe come
dice MelchioreHitorpio (& io facilmentelò credo) l'Ordig
neRomano ſenon fù fatto primadeltempo diGelaſio , fu
almeno raccolto poco dipoi, onde daalcuni ſichiama ordo
Gelafianus;&veriſimile cofae,chefan Gregorio il quale ris
formò il Sacramentario, & l'Antifonario ,reformalle ancho
raqueſto; ſi può credere,che quello che in eſſo ſi legge,che .

l'Arcidiacono meſcolaua nella cera l'oglio , fan Gregorio


correggendolo , ordinaſſe chevimeíticaſſe la Chreſima.
Mà Bartolomeo Marliano ,,& Lorenzo Surio Certoſino Bart. Mar. lib.
quaſi che di queſta difficulta ci cauano fuori. Narrano 5.deAn.Vr.c.
queſti Auttori chel'anno 1544. cauandoſi li fondamenti 22

dellanuoua Chieſa Vaticana,fù ritrouato il ſepolcro di Laur. Sur.in


Maria figliuola di Stellicone , & moglie d'Honorio Impe. 1544.
С radore
18 DISCORSO
Sepolcro oanti radore il qualeviſſe l'anno quattrocento . Dentro tArcha
trouat
Vaticandocon grande dimarmo( chechiamano paragone ) entro la qua
kaoAgnuſdei le honoratamente era ſtata ſepolta ; dicono che oltre al
corpo della morta donna, quafi tutto ridotto in cene
re , & li ricchiſſimi veſtimenti ſuoi , ve ſi trovò vna caſſetta
dd' argento entroui molti vaſetti farti alcuni doro, altridi
pietre pretioſe , inſieme con quaranta anelli , maniglie,
pendenti d'orecchie, vn'frontale,vno ſcriminale per accon
ciare i capelli, & altri aſſai ornamenti di donna . Ma quel
lo che più importa, & ſerue al propofito noftro ;diconoche
u'era vn' AGNVSD EI . legato in oro , nel cerchio del
quale ſi leggeuano queſte parole; MARIA NOSTRA
CLEMENTISSIMĀ. & dalrouerſcio,in vna piaſtra d'o
ro che lo copriua,eranoſcritti li nomi delli quattro Angioli
principali, Michael, Gabriel, Raphael, Vriel. Queſto ci proua
Tantichita loro‘gia di 1186. anni, & dimolto più , non eſ
fendo verifimileche incominciaſſe allhora queſto fantori
Çoktumeanti
ca di Papi , di to ; ma molto tempo avanti. Et di più facendo l'induttio
preſentar 'gli ne daquelloche nel Cerimoniale Romano fi legge,chedel
Agnuſdei á anno 1362. Vrbano Papa Quintojne mando tre foli à Calo
Principi, Giouanni Imperatore diCoſtantinopoli; & checomenarra
nel ſuo poema il Padre Andrea Froſio,della Compagnia
del Gieſu ,Lcone Terzo Papa nel ſettecento nouantaſei,ne
mandò vno à CarloMagno,ilquale lo riceuè con grandiſſi
ma deuotione, & riuerenza; &ſi potra facilmente conclu
dere, che Anaſtaſio Primo,òvero Innocentio medeſimamé
te Primo, qualedeloro in quel tempo fù ſommo Pontefice ,
Reliquie di Sá
mandaſſe alla detta Maria moglie dell'ImperatoreHono
vi li mandano rio , l'Agnuſdeigia detto. Et che glielo mandaffe legato
con grand ho in oro , in quel modo che anchora hoggi coſtumano i
pare .
Papi,di mandare ai Principi, &Rè, le pretioſe reliquie dei
Santi,in ricchi reliquiarij d'argento,e d'oro ferrate,è chiu
fe. Queita religiofa vfanza di mandare gli Agnuſdei à Per
fonaggi grandi , va renouando Siſto Quinto Pontefice
Malino , ilquale fin' à queſta hora ne hà preſentatipoco
meno
DE GLI AGNVSDEI. 19
meno che à tutti i Principi Chriſtiani ; & preſentandogli ,
gli accompagna con Breui Apoſtolici, pieni non ſolo di
moltacarità,con la quale gouerna ilgreggedi Chriſto ;ma
di fapientia; edottrina tale,che benlo paſce, & ciba , ſanta
mente dechiarando imiſterioſi ſecretideſſi. Màdi più di
tutto queſto che hò detto credo che ſiano antichi gli A
gnuſdei; & cheſi retrouaſſero non ſoloauanti à ſan'Grego
r10 , & Honorio Imperadore,mààſant'Ambroſio, & Prude
tio , con l'auttorità dei quali habbiamo prouato l'antichi
tà del Cereo , anzi auanti all' iſteſſo Cereo, come ben ' fi fi proua mag
può comprenderedal modo, che lipredettiſcrittori tengo ràgioreantichi
no nel narrar'queſta cerimonia , & quella delCerco . Ne dei.degl'Agnal
.

ciò dico tanto,moſſo ,perche prima parlano delli Agnuſdei


che del Cereo , maſſime Albino , Amalario , & il Cerimo
niale Romano ,ma di piu l'affermo,per quello che le parole
Ugnificano . Imperoche nell'Ordine Romano fi legge ;
Erhic ordo Cærei benedicendi in forenſibus ciuitatibus agitur. Nam ir
catholica Ecclefia infra ciuitatem Romanam non ſic bencdicitur, ſed ma
ne primo Sabbato Sancto venit Archidiaconus in Ecclefiam , &fundie
caram in vas mundum maius , & miſcitat ibidem oleum , & benedicit
ceram , ex ea funditfimilitudinem agrorú, & feruat cos in locomúdo.
- Albino anchora,il quale deſcriſſe le cerimonie della Chie
fa Romana ,à inftanza di Carlo Magno, il quale le voleua
introdurre in Francia , doppo l'hauere prima deſcritta la
cerimonia de gli Agnuſdei che ſi faceua in Roma , ſeguita
dicendo . Quòd enim à nobis Cereus bencdicitur Zoſimus Papa inſti
euit, & naraqueltanto chediſopra ſi e detto . Amalario
ſeguitando ilmedeſimo ordine, prima parla degli Agnuſ
dei , & poi dice . Romanis ita agentibus ,nobis quoque præceptum
eſt à Zoſimo Papa benedicere Cæreum , & nel fine del capitolo ag
giugne , Quòd à Diacono benedicitur, morem ſequitur romanum ,in eo
enim Archidiaconus conficit Agnos. Pare ad alcuni chele citate
“parole diqueſti tre Auttoriinferiſchino ,che in Roma non si riſponde al
li faceſſe la cerimonia del Cereo ; ma chi ben riguardarà à dubbio d'alcu
quello, che negli antichi Cerimoniali ſilegge,& conſide- benediceua in
-rarà attentamente le parole dell'Ordine Romano, nonſic be. Roma.
C 2 ncdicitur
20 DISCORSO
nedicitur , & quelle d' Albino , & d'Amalario , quod enim à no•
bis Cereus benedicitur; & nobis preceprum eft benedicere Careum ,mu
>

terà parere, & crederà che qualche oſſeruanza li faceua in


Roma intorno al Cereo , la quale non ſi ſeguiua fuori ; &
che come ho detto ,Zoſimofece gratia non ſolo alle Città,
ma alle Parocchie anchora,di poterlo benedire, ſempre pe
ro reſeruandoſi al Romano Potefice,il benedire gli Agnuf
Si riſponde al dei.Non deue manco crederſi,che repugni à quel tanto che
dubbiochena
perche hò detto dell'antichità loroſopra ilCerco ,perche nelCe
li Cereivec-- rimoniale Romano ſi legge, che del rimanente delli Cerei
chifi farinogli Paſquali ſifanno gli Agnuſdei ; concioſia che queſto per
Agnuſdei. giuſta raggione ſi ſia da Sommi Pontefici mutato, ſi come
Cerem . Arch . ancho s'etolto via il coſtume di porre la cera ſopral'altare
Cere.m.s. di fan Pietro ,di douepoi il Suddiacono Apoftolico la pré
deua, & ne formaua gli Agnuſdei.Ma no fara già qui fuor
Moltecerimo dipropoſito, raccontare in buona parte le mutationi
tate,nelbene- per la varia ſucceſſione de' tempi, fono occorſe nelle ceria
diregli Agnuſ monie, cheintorno aloro foleano farſi.Et per incomincia
dei .
Cerem, Vetus re da qualchecapo . Vſandoſiprima di benedirgli ogni an
no , fùpoi prudentementeordinato , che ſolo iprimianni
& Nouum .
1. mut. dei noui Pontefici ſi benedichino; & poi da gliſteffi ſi con
facrino di ſette , in ſette anni,quando alSignore piaccia di
a . mut .
concedergli tanta vita. Coſi meſcolandoueli già la Chreſi
ma , & le reliquie di altri ogli benedettiper mollificarela
cera, ſi giudico col tempo, chemeglio fuſle il non farlo più.
3. mut. Medeſimamente doueprima l'Arcidiacono haueua làcu
ra di fargli, & poi fù commeſſo queſto carico al ſuddiaco
no Apoſtolico , & indi à gli Accoliti delPapa , & dopò al
Sacriſta, adeſſo coloro gli fanno ,à i quali il Papa lo com
4. mut ,
mette , & glie l'impone. Il Papa anchora e quello che hog
gigli benedice, & diftibuiſce appreſſo, ſebene da princi
f.mut. pio queſto era officio del ſuo Arcidiacono . Diſtribuendo
gli il Papa ,ſe già à gl'Illuſtriſſimi Cardinali ne daua tre ,
ålliPrelati duc,à glialtrituttivno ,hoggi s'allarga più la
mano , & per l'vſanza che cominciò da Paolo fecondo , la
quale
DEGLI AĠNVSDEI.
quale(imitandolaliberalità ſua) hāno ſeguita gli altriPó
teſici,s'allarga più la mano, & fi diſtribuiſconoinmaggio
-re numero , & copia aſſai. Ilmedeſimo dire ſi potrebedi
molte altre cerimonie, che perche non intendo eſſaminar
-le tutte ,da parte le laſcio. Mà non voglio già trapaſſare
con ſilentio , & non dire , che facendofi queſta cerimonia
(come gia s'èdetto) nel tempo che corredal Sabbato ſan
to , fin' a quello che ſi chiama in Albis , nelquale ſi coſtu
maua più ſolennemente dell'ordinario celebrare il batter
mo ; credo io che habbia hauuto origine , che molte di Li sividel Bat
quelle cerimonie ,& riti che ſi faceuano intorno à coloro reſmo applica
che ſi battezzauano , fuſſero anchora à gli Agnuſdei appli ti alAg.Bencdire
cate ;come da tutto quello chenel benedirgli s'offerua ,fi perchezD. &
può facilmente vedere. Tutto ciò fù fatto con' molta rag
gione, & maffime perche s'hebbe molto ben’ l'occhio alla
fomiglianza grande , che fra li battezzati, &queſti Agnel
Ji, nella purità , & ſemplicità della vita , comenouamente
regenerati , ſi retroua. Sipuò anchora con aſſai verifi
mile raggioneaffermare, chelà Chieſa, la quale hà in piu
coſcimitatoin qualchepartela natura;onde èandata ſem
pre inalzando liriti ſuoi, tuttauia più attendeſſe à ingran- La Chieſa ha
dire, & inalzare fra gli altri queſto fanto inſtituto.Per tan- ingrandito la
to ſi può ben dire che ſolendoſi gia il Sabbato in Albis,co- cerimoniade
Agnuſdei.
me dice il Cardinale Cencio , prefentare al Papa mentre gliCard.Cenc.ú.
che deſinaua ,vn pieno bacile d'argento d'Agnuſdei,& vn' lup.
altro fimile al Camerlengo della caſa ſua,iacciò che lo
-diſtribuiſſealla famiglia : fù ordinato per maggiore honom
re, che non ſi prefentaſſeropiu al Papa quando che era in
tauola ,màben al medeſimo , che alla meſſa di quel gior
nozſtaua in Capella ſolennemente veſtito . Attendendo Le parole
anchora,chenon era douere che coſa ditanta importanza , nouelli sap
alla mutola ( come fidice ) & fenza dire coſa alcuna, gli ful plicano e gli
fe preſentata auanti ; fù bene ordinato , che il Suddiacono Agnuſdei &
perche riſpet
Apoftolico ſolennemente , & con’ proceſſione portando to .
glizimitaſſe coloro che preſentano ài Principi,liquali pre
fentan
DISCORSO
ſentando, hanno per vſanza di dire con ben'ornate , &ác
concie parole, che coſa'e quella chepreſentano; per tanto
anchora egli honorando il preſente diceſſe. Pater Sande,
ifti funt Agni nouelli, qui annunciauerunt vobis Alleluia, modo veni
unt ad fontes , & replcti ſuntclaritate Alleluia . Parole molto an
tiche nella Chieſa, & che ſi diceuano già delli nouamen
te battezzati , quando il Sabbato in Albis erano preſenta
ti auanti alVeſcouo, & fi ſpogliauano delle veſte bianche;
cerimoniadalla quale hebbeorigine, che queſto ſabbato
perchelichia. fi chiamaſſe in Albiss Medeſimamente, conſiderando che
mailSabbato
in Albis& li feruidori fanno fefea , quando che e preſentato il Patro
ne; ordinarono che hauendo finito di dire il Suddiacono
le ſue parole,la ſchola dè Cátori reſpondeſſe.Deo gratiasAl
Concluſione leluia . Ripigliando concludo, che le coſe già dette conuin
per l'artichi- cono talmente l'antichità degli Agnuſdei, che ſecon dili
sa degli Agnº genza fi mira , che tutte le ſopracitate autorita , & hiſto
dei .
rie , in tal maniera parlano di loro ,che ſempre gli ſuppon
gono comecoſa che già ſiritrouaua , & era in eſere , & no
mai là propongono tale, che come noua in cominciaffe; bệ
Aug.li. 4.cóc. potremo guidati dallaregoladi ſanto Agoſtino , ſecuramé
Donat. ca. 24 te referirglià gli Apoſtoli, & dire , che o vero loro , ò altri
à loro molto vicini, gli hanno inſtituiti . Baſta che antica
è la cerimonia de gli Agnuſdei;& eglino comecoſaanti
Agauſdeifide
ca , & che ſempre e ſtata piena di molta religione, debbo
uono tenere no eſſere honorati da noi. Ne perche non ſi legga , chi ſia
de uotamente : ſtato il primo inſtitutore loro , debbono con poca ri
come molte alueren za tenerſi; ma ſi come di molte altre coſe auuie
tre core delle
quali non lica ne, delle quali non ſi ſachi l'habbia ordinate ,come per
l'auttore . eſſempio, le Ceneri che ſi dáno nel principio della quadra
gefima; le Palme,le Candele,il Pane benedetto che a ſuoi
tempiſi diſtribuiſcono ; molti habiti Eccleſiaſtici, & molti
altriMonacali, & altre coſe ſimili delle quali non ſi sàl'ori
>

gine, & non dimeno per l'antichità ſono honorate , è te.


nute in pregio; coſi queſti AgnellidiDio di cera benedet
-ui , & per l'antichità loro gia chiaramente prograta ; & per
la de
DEGLI AGNVSDEI.
ladeuotione di tanti ſecoli continuata , con cui li fedeli
20 gliriceuono , & portano ; & perli merauiglioſi effetti che
1 del continuo ſe ne veggiono ; & per credere cheIddio fede
liſſimo , non laſciarebbe in coſa ditanta importanza, erra
te la Chieſa fua cariſſima ſpoſa; douemo reuerentemente
conſeruargli ; & piamente credere , che non ſiano piccioli
li miſterij, che ſotto queſte medaglie di cera's'aſcondono;
ma che ſono grandiflimi, come ageuolmente lo potròper
fuadere , fe con breuità andrò diſcorrendo alquanto,ſopra liMiſterij grá
la materia de cuiſifanno; la figura loro ; la forma cheve fidideghi
prouanA.D.
o per
s'impronta ;il modo che nel benedirgli ſi tiene; lecoſe grā più capi.
di delle quali il Papa priega Iddio che gli faccia gratia , &
glieleconceda, quando gli benedice ;li merauigliofi effetti
1. che da loro fi producono; & altre coſe aſſai, che la virtù ,
& grandezza loro fe non à pieno, in gran parte almeno ,
manifeftano . Incominciando dunque dalla maeria, dico ,

0 Cera fignificdia
che lifanno hoggi gli Agnuſdei,dei rimanente delli Cerei l'humanità
Paſquali de gliannipaſſati,& altra cera bianca, quanto fi Chrifto, & it
può hauere piu pura, & monda, & cheſichiamavergine ; melenella ce
& digià s'incominciano à fcoprire gli alti miſterij. Impe- ra laDinle
.

rochela cera ( dice San Gregorio ) lignifica l'humanità di


Chriſto, che e tutta candida ,& pura,come quella che se
pre fù ſenzapeccato . Et il mele che ſta dentro la cera (dice
il medefimo) che rappreſenta la Diuinità del Verbo , nell'
humanirà noſtra , da lui aſſunta . Oltra che , fi come l'Ape
ingenioſa da Dio ,& dalla natura ammaeſtrata fabrica il 1

mele , & la cera , & produceil parto ſuo , ſenz’infiammarſi


da calore alcuno che libidinoſo fia ; coſi la gloriofa Vergi
nePo, Ape picciola per l'humiltà , & virtuofa per la ſapien
za che ſi retrovò in lei ; ſenza aiuto humano , per virtù
dello Spirito ſanto , hà prodotto quefto pretiofo fauo di
mele, che è Criſto,di cui in figuramangiò Sanſone,& dif
fe quel merauiglioſo Enigma. Decomedente exiuit cibus ,cu de reFigura citcala
rapprefenta
forti egreſa eft dulcedo . Alla materia della cera , s'accompa- la Duunità,&
>

gha la figura circolare , & rotonda , òàlei molto vicina , l'eternità.


ch'e
24 DISCORSO
ch'el'ouata; figura chee frà tutte l'altre più perfetta, & che
hà per coſtume nelle facrelettere,di rappreſentare la Diui
nità, & l'Eternità . Et ci da ad intendere , che in Chriſto ſi
retroua inſieme con la cera dell'humanità,il cerchio perfet
to della Diuinità , il quale abbraccia ,& contiene tutte le
coſe, Et che fi come nel cerchio fi congiungono inſieme il
principio, & il fine, &egli è il vero Alpha , & il pfetto Ome
ga ,principio, & fine di tutte le creature ſue.Nella cerá cofi
la forma delle figurata,s'improntano con li figilli, & ſtampe, le forme de
Agnello . gli Agnelli ; ſi quali ſogliono ſtare corcati ſopra d'vn libro
che èferrato , è tenere vna bandiera come trionfanti, in ci
ma della quale è poſta la croce , coſetutte che dimolti ,&
Innoc. lib.4. gran'ſecreti abbondano. Percioche l'Agnello che da i lati
Myft. Miſec.
cap. 4. ni cofiè chiamato ab agnofcendo , conciolia che ritrouando
ſi nel grege ben numeroſo ,& grande, pur che ſenta balas
re la propria madre, facilmente fra tutte laconoſce'; dimo
Agnello figni ſtra Chriſto , che nell'altare della croce conobbe il Padre ,
fica Chrifto. à cui fù obbediente fin'alla morte; la Madre che raccoma
dò al ſuo diletto diſcepolo ; Noi per li quali con' infirnita
charità hà ſparſo il proprio ſangue. Per queſto ( dice Inno
Agnuſdei nel
centio Papa ) nel ſacrilicio del fanto altare fi dice tre volte -
la mella chir l'Agnus dei, & ciò fù ordinato dà Sergio medeſimamente
ordinò,& che Papa , nel ſeicento nouanta in circa ; perche il porgergli
gioua . queſtadeuota oratione , é vn'pregarlo , e dirgli ; Agnello
che hai conoſciuto il tuo celeſte padre, habbimiſericordia
di noi. Agnello che hai conoſciuto la tua ſanta madre
habbi pietà dinoi . Agnello pietoſo che hairicomprato
il mondo , donaci ti preghiamo la tua ſantiflima pace .
Apoc. s. Queſto è l'Agnello , che ſolo fra quanti ſtauano è inCie
Ag. D. perche lo , ò in terra,fu ritrouato degno di aprire li ſette ſigilli del
fi benedifo- libro ;donde credo io , che in ſucceſſo di tempo ſianato
no di ſette in che ilRomano Pontifice di ſette, in ſette anni benedicegli
ſette anni .
Ag. D.perche Agnuſdei dicera; che ( come s'e detto ) il miſterioſo Agnel
Ascordatote lo cheè Chriſto, ci raffigurano .Sta comevittima tutta
pradellibro. manſueta ,& piá , corcato ſopra dellibro ,qaàli ſopra dell;
altare
DEGLI AGNVSDEI.
altare, & ènon dimeno rappreſentato viuo ,perche( dice
{ an Paolo )il ſuo ſangue parla per noi auanti al tribunale di Hæb. 1a.
Dio , & illibro e l’Euangelio , eTeſtamento nouo, qual’hà
confermato con la ſua morte , onde in virtù ſua ſiamo ſtati
fattiheredi della vita eterna. Mà con' tutto ciò,tiene là bā- Perc he tiene
la bandiera
diera come trionfante, p la gloria della ſua reſurettione; &
.
nella cima dell'haſta , u'e la croce con il motto, Ecce Agnuſ
dei;perche Chriſto,dice il medeſimo Apoſtolo ,e morto pli Rom. 4.
peccati noſtri, & per la giuſtificatione noítra e reſuſcitato,
acioche morti anchora noi alli peccati,viuiamo alla giuſti
tia; & vedendo queſte medaglie dicera, ci recordiamo che
debito noſtro è, di eſſere à imitatione ſua Agnelli puri,má
ſueti, innocenti , & dedicare , & confecrando noi ſtefli hof
tia monda , & ſanta à Dio , cheper ciò n'hà creati , e fatti..
Queſto c'è parſo à baſtanza di raccontare della materia , di 1

cuiſicompongano ; la figura , & forma, che hanno gliA. Al benedire


gnuſdei: alla conſecrationc de i qualis'aggiugne l' Acqua gli A.D.s'ado
Benedetta, l'oglio della Chreſima,& il Balſamo, coſe, che prano
.
più co
tuttehanno li loro ſpiritualiſignificati. Et incominciando le.
dall'acqua, nella quale coſi nelvecchio , come nel nouo
Teſtamento , ſono occorſi ſempremarauiglioſi miſterij, & Ambr. ſer.31.
facramenti grandi ; l'acqua nel vaſo rappreſenta la dottri- Arnobiuspls
na di Chriſto ſincera , & pura da tutti gli errori;abbondan - 21
ir.
te chedi tutte levirtù lequali adornano l'anima noftra, ne ca Acqua ſignifi
la dottrina
ammaeſtra;ſufficiente, che ſpegne in noi ogniſere delle ter diChriſto .
rene cofe : ſalutifera , che inſegna la ſtrada della vita, anzi
diuenta vn'fonte d'acqua viua, che aſcendendo con l'ope
rationi ſale , & ci porta nella vita eterna. la Chreſima ſigni- Chreſima fi
fical'oglio pretioſiſſimo della gratia,de cui Chriſto fù vnto tia
gnifica la gra
dichrift o.
da Dio ,come ben diſſe Dauid, Vnxit te Deus,Deustuus, p1.44.
oleo lætitiæ; & douendo egli gouernare , inſegnare, ſantifi
care la Chieſa ſua,fù vnto per noltro Rè,noftro Profeta, &
noſtro Sacerdote . Et vngendolo Iddio ,non ſparſe gia ſo
pra di lui picciola parte d'oglio, ma dandogli ſenza miſura
la gratia , con tanta pienezza ,& abbondanza le la diede ,
D che
26 DISCORSO
Ioh. 1. che dice S. Giouanni, De plenitudine eius nos omnes accepimus.
Balſamo l'at- L'odorifero, & ſoaue Balſamo,ſignifical'attioni di Chriſto
tioni eſsepla- ſempre virtuoſe, & eſſemplari, con le quali c' hà dato la ve
Hier.fup..
Ez.ra norma della vita , & hà medicatole ferite dell'anima
cap. 27 . noftra ; & con la virtù che ha il Balſamo di conferuare , ci
riduce à memoria , che Chriſto è la vera preſeruationeno
ftra ,il quale habitando in noi per gratia,ci conſerua,accio
chenon ſiamo corrotti dallamalignità del peccato . Mà ſe
Acqua
ma & Chreſi
Balla paſſando piu oltre s'attende , che gli Agnuſdei fi danno à
mo, che figni noi , perche ci ſeruino , come vn'ammaeſtramento della
ficano ívn'al- vita noftra:Per l'acqua intenderemonoiſteſſi che ſemo po
tro modo .
Apoc. 17
poli Chriſtiani,alludendo à quello cheſan Giouanni diſſe,
Aqu & quas vidiſti populiſunt . Per l'oglio, che ſi mette nell'ac
qua , & è tal liquore che ſta di ſopra notando à tutti gli al
tri , s'intende la Charità , che è ſuperiore, anzi forma
Amb. ſup. Lu. che da la vita à tutte l'altre virtù , per la quale amamo
in tit.redargu Iddio con tutto il core , con tutta l'animà , con tutte le
tiomalitiçiu.
in fine .
forze , & appreſſo il proſſimo , come noi ſteſſi . Si au
uertiſca poiche non è qual' ſi voglia oglio , ma oglio di
Chreſima cheimporta vntione, & del quale eſſendo vnti
ſiamopiù forti, & gagliardi,perchequeſto è proprio della
Rat , diu . of.li, vera Charità , confermare l'huomo nelſanto feruitio di
6. cap. 74. Dio . All'oglio della Chreſima,che luce, s'aggiugne il Bal
ſamo che odora ,perche perla fede cheper Charità opera ,
douemo riſplendere perl'opere buone , & rendere buon'o
dore di fantità , à honore di Dio , & edificatione del prof
ſimonoftro . Per tutte queſtecoſe già dette, ſi perſuado
no gli huominicatholici, & pij, che ſe bene queſti Agnus
dei nó fono della iſteffa foſtanza di Dio , & non contengo
no in loro ſteſſi la Diuinità , come l'hoſtia conſacrata , ſono
non dimeno pieni di virtù diuina,con cui giouano à coloro
Circoſtanze che gli portano, & con riuerenza gli tengono :è tanto più
che „ puanola
virtù degli A
facilmente s'inducono à crederlo , quanto e più circoſpet
gnnſdei . ta , & auueduta la Romana Chieſa in fargli. Imperoche ,
poi che in Roma ſolo , ch'è maeſtra , & capo dell'altre
chieſe ,
DE GLI AGNUSDEI . 27
chieſe; dal Romano Pontefice ſolo , ch'èl Paſtore de gli
altri Paſtori , & à cui principalmente è ſtata commeſſa la
cura del gregge di Chriſto : nel principio del ſuo Pontifi 3
cato ſolo', dili benedicono per dimoſtrare che è ſollecito ,
& preſto a fare quel tanto , che Chriſto commandò à ſan'
Pietro, quando glidiſſe. Paſce agnosmeos : Indi per ciaſche- Ioh. 2r ,
duno ſettennio ſolo , ò lo faccino per alludere alliſette mi
ſterij dell'Agnello , ò alli ſette ſacramenti inſtituiti nel ſuo
precioſo ſangue, ò per qualſiuoglia altro ſecreto , che non
può eſſere ſe non grande; nel tempo della Paſqua ſolo ,
quando perle gran' coſe già nell'Egitto occorſe, e più cara
la memoria dell'Agnello , & con eſſeſi rappreſenta à noi il
paſſaggio che pervirtù del sāgue di Chriſto habbiamo fat
to dal peccato , alla gratia , dalla morte alla vita : in tutto
el tépo Paſquale, il Sabbato in Albis ſolo, e deputato alla
10
folenne diſtributione dřefi; giorno che per eſſere l'vltimo
le della ſettimana, ne da ad intendere che nell'vltimo gior
t no del giuditio , Chriſto diſtribuirà la gloria à gli eletti ſu
d oi, & veſtendogli di quelli veſtimenti chehanno imbian
chati nel ſuo ſangue, gli terrà à godere ſeco l'eterna pace;
fà di biſogno in tutti i modi dire , chetanto numero di cir
coſtanze non concorrerebbe , ſe qualche gran' miſterio ,
l
& virtù in eſſi non fuſſe . Il medeſimo fermamente ſi per
bang
ſuade a chi ben contempla,con quanta ſolennità ‫و‬, & gran
dezza ſi benedicono . Attendaſı dunque che nelbene-
dirgli : il Papa ſta parato con la mitra in capo , & alrrive- La beneditio.
ſtimenti ſacri addoſſo come à tanta attione ſi richiede : u' ne de gli A.D.
interuiene l'aſſiſtenza de gl' Illuſtriſſimi Cardinali , & altri argomenta la
Prelati che à cio fare S. Santità chiama ; ſeruono'à queſto Cerem .Rom .
miniſterio li Cappellani, & altriClerici familiari di Noſtro vbi fup.
Signore;quiui ſiſente il Papa, che con molte ſante oratio
nipriega Iddio che infondavirtù ne gli Agnuſdei già fatti
di cera , & molte volte con il ſegnodellaſantiſſima croce
gli benedice : ſi vede l'apparecchio grande de i ricchi vafi
d'argento , pieni d'acqua benedetta ,& conſecrata con la
D 2 Chre
28 DISCORSO
Chreſima', aggiuntoui il Balſamo : con belliſſimo ordine
.

veggonſi portare gli Agnuſdei al Batteſmo,& eſſendo fati


gittati nell'acqua, S. Santità conla cucchiara d'argento
che tiene in mano , ve gli attuffa dentro , & ſeguitandolo
fanno ilmedeſimo conle loro cucchiarc, parimente d'argé
to , gl'Illuſtriſſimi Cardinali, & gli altri Prelati,che aiuta
no à battezzare : bagnati che ſono, con le iſteſſe cucchiare
gli raccolgono, & hauen dogli ripoſtine' caneſtri per ciò
ordinati , liCappellanigli portano àà ſpandere ſopra leta
uole, di bianchiſſime touaglie à tale effetto apparecchiate:
di nouo il Papa dicendo alcune altre orationi finiſce la be
nedittione, & eſſendo già aſciutti, fi ripongono nellecaſſe
Diftributione per diftribuirli alpopolo: & il Sabbato in Albis doppo
de gli Ag. D. l'Agnuſdei dellamella ,che ſolennemente davno de gl'Il
come ſi fa. luſtriſſimi Card.è ſtata cantata ,nella Cappella del Palazzo
Apoftolico, & chegia,dice l'Arciueſcouo di Corfù nel fuo
Cerimoniale ,la ſoleuano li primi anni de i loro Pontificati
cantare i Papi,come fecero Vrbano V. Gregorio XI. & Vr
bano VI. hauédoli il Suddiacono Apoftolico có belle ceri
monie , & parole piene direndimentidi gratie prefentati
al Papa ; & egli che pontificalmente veſtito fiede nel ſuo
trono , gli diſtribuiſce alli Cardinali, Patriarchi, Arciuer
coui , Veſcoui, Abbati , & altri che ſolennemente parati ,
inſieme con vna gran' moltitudine di officiali , & il reſto
della corte, gli vanno à pigliare dalle mani di S. Santità ,
con baciargli chi la mano , chi il ginocchio , chi'l ſanto
Marth . 18. piede, & riceuerne da lui per la diuerſità de' gradi altri più ,
altri minore numero, tutti però in bianchiſſima bambacia
inuolti , attendaſi , dico , à tutte queſte, tante ‫و‬, & ſi degne
cirimonie , & oſſeruanze, & ſi dirà che qualche gran'virtù
fi ritroua in efli.Et in vero che coſiè;perche ſe à due, ò tre
che ſi fuferro congregati nel ſuo ſantiffimo nome , promi
fe Chriſto Saluatore noſtro che harebbono hauuto là gra
tia, ditutto quello che al ſuo celeſte Padre addomandato
haueſſero ; dobbiamo fermamente credere, che poiche nel
bene
DB GLI AGNUSDEI .
ad benedire queſtiAgnuſdei priega il Papa ,come capo della
ti Chieſa , inſieme con gli altri ſuoi membri Iddio , che ad
to eſſi conceda alcune virtù , ſenza dubbio gli ne faccia gra
0 tia , & la ſua oratione liberalmente eſſaudiſca. Le coſe che
il Papa prega Iddio,che gli conceda, ſono tali,e tante,che
ſe minutamente le penſaremo; naſcerà in noi ardente defi
re derio d'hauergli appreſſo, & con deuotione , & ſpirito gli Il Papadi che
.

10 portaremo addoſſo , per conſeguire gli effetti grandi che dio


cotabenedice.
priega Id
2 fogliono produrre. Sappiaſi dunque cheriuolgendo il ſom do gli Ag.D.
te: mo Pontefice gli occhi diuoti al Cielo , priega Iddio che
lo infonda tal virtù in queſti Agnuſdei, che giouino à con
le ſeguire ogni bene , & da i fedeli rimouere qual'ſi voglia
0 male . Però quanto al bene ,chiede che col vederli noi,
11 ci reduciamo à memoria il vero Agnello immacolato Chri
20
ſto , cheper noi è morto , & è rifuſčitato . Ci facciano forti
.

HO contra le tentationi del Mondo , Carne , & Demonio cruz


‫و‬

‫ܐ‬
deliffimi nimici, che del continuo ne combattono per ſupe
E rarci. Ci defendano contra le fraudi, & forze delli maligni
Die auuerſarij noftri, che mai laſciano di procurare rouina , &
ci danno . Ći eccitino & inuouano à domandare la gratia del
10 Sig. che è la vita dell'anima noſtra . Cifaciano conſeguire
il fine dei giuſti deſiderij noftri. Che aiutino ,& preferuino
i;
le parturieti donne , inſieme con 'li teneri figliuoli loro ; è
70 tanto di eſſi vaglia vna picciola parte, quanto divirtù ha il
11
tutto intero, & fano.Ma perchenoireſtiamo ſecuri, & non
0
ci offenda il male ; prega chein virtù d'eſſi non ſiamo fot
‫ܕܐ‬
topoſti alli terremoti horrendi ,alle ſpauentoſe procelle del
2
tempeſtoſo mare , à i venti alle pioggie alle grandini,à fol
gori, alle ſaette,e tuoni. Deſidera anchora , & priega checi
aiutino , & defendano dalli maligni ſpiriti, & altre fantaſ
tiche ombre ; da gl'incendij , inondationi , mal caduco ,
peſte, morte repentina, & altre coſe aſſai, come ben ſi leg
genel Cerimoniale Romano,nell'Orationiche à queſto fi
ne ſono ſtate fatte : & in quelli verſi che Vrbano Papa Quin verli di Papa
to ſcriſſe à Calo Giouanni Imperadore Conſtantinopoli- Vrbano. V.
tano ,
go DISCORSO
tano, à cui per ſingolarepreſente mandò tre Agnuſdeifoli
& fonoli ſeguenti.
Balſamum , & munda cara,cum Chriſmatisvnda,
Conficiunt Agnum , quodmunus do ribimagnum ,
Fonte velur natum ,per myſtica ſanctificatum .
Fulgura deſurſum depellie;& omne malignum .
Peccatum frangie,vi Chrifti fanguis ,Gangir.
feruatur fimul, o partusliberatur.
Prægnans
Munera feredignis, virtutem deftruit ignis.
Portatus munde , de fluctibuseripie vnda,
Morte repentina ſeruat,fathanaque ruina .
>

Siquis honoret eum 3, retinet ſuper hoste tropheum .


Parſque minortantum ,tota valet integra quantum .
Agnus Deimifererenobis.
Qui crimina tollis miſerere nobis.
Ianus Vitalis .
Andreas Fru Le medeſime coſe ſi leggono in Giano Vitale, Poeta ce
fius . leberrimo; & anchoranelnon meno elegante,che pio Poe
ma , del Padre Andrea Fruſio, della Compagnia del Gesù,
Finalmente conchiudo , che ſe tante,& coſi ſegnalate ſono
Ag. D. fideb. levirtù, & fimarauigliofi, & ànoi vtilimolto
gli effettide
bono tenere gli Agnuſdei, è benein tutto douere che con riuerenza gli
có deuotione. prendiamo , & con riguardo , & deuotione gli tenghiamo
ſempre, & preſeruandoci mondida i peccati, cirendiamo
almeno in parte conformi alla modezza di Chriſto , ch ' eſſi
ne rappreſentano, & viuamente alla memoria ci riducono
cofi tutta via più diſponendoci, per conſeguire gli vtiliffi.
mi frutti loro.Moltiſi marauigliano perche pochi,ò rari ef
fettifi veggono hoggi produrre da queſti Agnuſdei bene
detti, & quello ch'èpeggio , che dal Demonio accecati , il
quale non gli laſcia conoſcere la vera cagione di queſto
máncamento, cercano per più vie derogare alla virtù loro,
gia
DE GLI AGNUSDEI. 31
gia per tante proue conoſciuta . Ma al vero Agnello Chri- Cagioni pche
ſto , il quale èla lucerna che illumina la ſuperna Geruſa- ad alcuni'p on
lem piaccia d'aprirli gli occhi , & fare conoſcere checiò giouan o gliA
gnuſdei.
coli auuiene , perche la deuotione che appreſſo de' fedeli
dourebbe ritrouarſi, è da alcuni ftata cambiata in vanità
grande , da altri in ſuperſtitione diabolica , & peſſima, le
quali ſeguite da noi , impediſcono li buoni effetti che pro- Vanità d'alcu
durebbono.E coſa certa che non piace à Dio,ne meno è do gl’
niinA.Dportar
.
e
uere,che gli Agnuſdei che p deuotionedeuono portarſi; p
pópa è vanità li portino,nella maniera che veggiamo mol
te perſone portargli per vaghezza , & ornamento decorpi
loro , & che ďalcune altre fi paffi tant oltre , che con eſſi
cerchino di renderſi più grati à gli huomini , la doueſono
ftati fatti,accioche comeefficaciſſimi mezzi neaiutino pe
P r
ſere più amati da Dio .Non può in alcun modo piacere que
ſtavanità à Iddio, la qualeèſtata itrodotta parte dall'aua
onedelDemonio
ritia degli artefici, parte dallaſugeſti ,ilA. D. Si porta
>
no legati in
quale ſempre intento à i danni noftri , quanto piu può , di nelli.
2

guadagnare pertutto , s'ingegna, & sforza. Nobiaſmo gią


quelli che gli legano comepietre pretioſe in anelli, & gli
portano al dito p, erche eſſendo vna buona parte di loro
Prelati, voglio piamente credere che ciò faccino per haue- Deut. 6 .
te ſempre mouendolamano,auanti à gli occhi la memoria
Ag.D. come fi
di Chriſto innocentiffimo Agnello, in quelmodo checom dourebbono
mandaua Iddio , che ſi portaſſero nelle mani ſcritti liprecet
ti della legge,perricordarſene fempre.Pare à me,che li do- cenéré,
tare . &por
ueſſero tenere neglioratorij, & nelle proprie caſe àcapoal
letto, & portare nelle corone,ò vero ſemplicemente pende
ti al petto , con taliripari, e coperteò d'oſli, ó dichriſtalli , Bull.car.1196
che non gl'imbratti il ſudore,ola poluere, & dipiù ſi portal Conft, fecun.
ſero bianchi, & puri,come bene ordinò la Fel.mem.diGre
gorio PapaTerzodecimo,ilqualancho có cenſure prohibi
che nonpiù ſenza licenza della Sedia Apoſtolica ſiminiaſ
ſero, ò dipingeſſero, òvero in tal maniera ſi copriſſero ,che
vederenon li poteſſel'Agnello di cera benedetta.In talmo
do
32 DISCORSO
do raffrenata la vanità , ſi dee torre via la ſuperſtitione ;la
Supſtitione d' quale accompagnata dal ſouerchio amore delle terrene co
alcuni intor. fe ,hàinſegnato à glihuomini di conficcargli nell'altezze
deiagl'Ag
. nuldelle torri,legarglinelle poſſeſſionialle cime degli alberi,,
romperli, & gittarne i pezzi per li cápi, & farne mille altre
coſe indegne,cheda ogni chriſtianodebbono fuggirſi. Per
tanto da qual ſi voglia ſuperſtitioneſtando lontani , accio
Comes'ado - che ci gioui la virtù che İddio hà data à queſti Agnuſdei
prano lenza ſu
perftitione.
benedetti, gli doucmo tenere nelle proprie caſe , perche
per tutte l'occaſioni delli temporali cattiui,delle tempeſte,
delle inondationi, de gl'incendij, ce ne poſſiamo ſeruire , ò
vero portandogli deuotamenteattornoallicampi, & alle
vigne , o vero con gittargli ſopra levoraci fiamme , & nel
mezzo delle rouinoſe acque, ò ancho (come s'edetto ) che
anticamente ſi faceua, porne lipezzetti d'effi ſopra le bra
de acceſe, & con quel fumo fuffumigare le caſe, èi campi.
Tutto ciò, e quanto con breuità m' è occorſo di ſcriuere de
gli Agnuſdei benedetti , il che ancho molto volentieri ſot
topongo ad ogni megliore cenſura. Piaccia all' Agnello
immacolato Chriſto , che ſi come in queſto mio diſcorſo
hòdeſiderato , & procurato ſempre d'accoltarmi al vero ,
coli io habbia conſeguito il mio fine , & inſieme a me, & à
tutti gli altri che ſemo ricomprati col ſuo pretiofifſimo fan
1 Pet. 2 gue, & come Agnellidel gregge Ecclefiaftico femo ſtati
Ioh. 250 datiin cura al ſommo Pontefice fuo Vicario ,fare gratia , &
concedere che viuendo puri , & ſemplici, ſiamo condotti
à godere i paſcoli eternidelCielo , & con lui vero Agnel:
Apoc. 21 . lo, ch'èl tempio della ſupernaGeruſalem , poſſiamoviues
re per ſempre in vita felice ,3 & beata . " Amen .
OBLIOTECA NAZ
KITCRI
ROOMA TE
M(ANU L FINE .

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