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Poemas de Sofia Fiorini

Si abro la ventana mañana por la mañana

es para saludar la luz

que pregunta el precio de la noche

-sé que debe merecer

la sombra que llevo de paseo,

o por reflejo de lo oscuro

aquello que no sabe estar por largo tiempo detenido.

Me levanto como los hombres adiestrados

para buscar un sentido entre el desayuno y la cena.

Elefantes que no logran enloquecer:

nuestro circo.
*

A Anna,

que no existe todavía

Sé que tendrás la Gracia

de las cosas que tienen sentido,

o bien la piedad de las palabras

en el aceptar lo destinado,

belleza y dignidad en tu luz.

Te heredo en el nombre de la madre de mi madre

y de mi padre, te hago Madre

para no perder los años de las vidas

que te han llevado a mí.

Contigo este mundo tendrá coraje


y casas con puertas

y notificaciones por las cosas inconclusas.

Se me pega por dondequiera la tierra

mientras vengo de ti y solamente

quisiera no tener suelas,

para asegurarme tu rostro

poder alargar una mano;

te tomará como un viento sordo

este volverte agradecido en mano

de la nada que debiste

y me recordarás lejano

como pestaña de zorro salvaje

esperando, acercar el hocico


-y la sospechosa naturaleza del bosque;

está fuera de aptitud este

ánimo feroz de mi bestia

más humana, tanto que

a la caricia ofrece la vida,

entrega el nudo más claro de ofensa

mientras cambio los desnudos la garganta.

De ti mucho me falta y sobre todo

tus dolores – aquella fatiga tuya;

para mí ahora los juntas a la hora de la cena


cuando me vuelvo una sola atención

y me ves moviendo la cola a los pies

por ti como una vieja fidelidad.

Que tú me hayas devuelto a la vida

ha sido un gratuito inconveniente,

agudo e igual espléndido en tu rostro.

Que yo me entreabra agradecida en la mano

de la única justicia, volverte muda

en la boca y que me tomes ahora

como nada se diría necesario:

que nunca un regalo fue más debido.


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(nota e poesie nella sua lingua originale, italiano)

Interno Poesia è lieta di annunciare l’avvio di un nuovo progetto di crowdfunding per la prevendita
dell’opera La logica del merito di Sofia Fiorini (prefazione di Isabella Leardini e postfazione di
Umberto Piersanti). Scopo della campagna, organizzata in collaborazione con Produzioni dal Basso,
è coinvolgere e rendere protagonisti lettori e scrittori in un processo partecipativo che prevede la
prenotazione di una o più copie del libro in corso di edizione.

La poetessa Sofia Fiorini ha ottenuto, en 2015, il premio Violani Landi; ed il suo inedito La logica
del merito fu uno dei sette finalisti del Premio Rímini per la giovane poesía del anno 2016. Tutti
quelli che vogliono collaborare per la pubblicazione di questo libro, possono fare click nel link
seguente: www.produzionidalbasso.com/project/la-logica-del-merito/

La-logica-del-merito

Su La lógica del mérito (inédito)

di Sofia Fiorini* e 5 poesie


«La prima cosa che emerge in Sofia Fiorini è l’eleganza, appare come una grazia innata, una
naturalezza calibrata del gesto. Entriamo in questo libro con passo leggero, e subito ci troviamo tra
le mani una poesia perfetta come cristallo: un verso intagliato per riflettere, come una pietra
incastonata sul ritmo dell’endecasillabo, non sempre un endecasillabo colloquiale e novecentesco,
qualche volta sorprendentemente un endecasillabo quasi petrarchesco.

Ho visto questo libro prima ancora che nascesse, lo intuivo e già viveva della sua natura, come le
tre ragazze-figlie che si affacciano nella prima sezione: Anna che ancora non esiste, Teresa che non
esiste ancora, e Rosa che forse non sarà. Nelle bambine sognate di Sofia, non c’è solo il gioco-
presagio delle figlie che si immaginano madri, ci sono vividi tre archetipi del femminile: la madre,
la figlia e la cacciatrice; sono anche le tre anime di questa scrittura […]».

Isabella Leardini

5 poesie di La logica del merito (inedito),

di Sofia Fiorini

Se apro la finestra domattina

è per salutare la luce

che chiede il prezzo della notte

– so di dover meritare

l’ombra che porto a passeggio,

o per riflesso di bestia

che non sa stare a lungo ferma.

Mi alzo come gli uomini addestrati


a cercare un senso tra colazione e cena.

Elefanti che non riescono a impazzire:

il nostro circo.

Ad Anna,

che ancora non esiste

So che avrai la Grazia

delle cose che hanno senso,

oppure quella pia delle parole

nell’accettare l’assegnato,

bellezza e dignità nella tua luce.

Ti eredito nel nome la madre di mia madre

e di mio padre, faccio Madre te

per non perdere gli anni delle vite

che ti hanno portata a me.

Con te questo mondo avrà coraggio

e case con le porte

e intimazioni per le cose irrisolte.


*

Mi si attacca dovunque la terra

mentre vengo da te e soltanto

vorrei non avere le suole,

per assicurarmi il tuo volto

potere allungare una mano;

ti prenderà come un vento sordo

questo ritornarti grato in mano

per il niente che hai dovuto

e mi ricorderai lontano

come ciglio di volpe selvaggio

sperando, avvicinarti il muso

– e il sospetto natura del bosco;

è fuori d’attitudine questo

coraggio feroce della bestia

mia più umana, talmente che

alla carezza offre la vita,

porge il nodo più chiaro d’offesa

mentre muto le spogli la gola.

*
Di te molto mi manca e soprattutto

i tuoi dolori – quella tua fatica;

per me tu li raduni a ora di cena

quando divento un’attenzione sola

e vedi scodinzolarmi ai piedi

per te come una vecchia fedeltà.

Che tu abbia riportato me alla vita

è stato un gratuito inconveniente,

aguzzo e pari splendido al tuo volto.

Che io mi schiuda grata nella mano

l’unica giustizia, tornarti muta

sulla bocca e che tu mi prenda ora

a nulla si direbbe necessario:

che mai dono è stato più dovuto.


*(Rímini-Italia, 1995). Estudiante de la facultad de Letras europeas de la Universidad de Boloña
(Italia). Obtuvo el premio Violani Landi (2015). En 2016, con el manuscrito La lógica del mérito
estuvo entre los siete finalistas del Premio Rímini para la poesía joven. Algunos de sus textos
aparecen en la revista Atelier.

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