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Globalità

MUSICARTERAPIA
dei Linguaggi
®

giugno 2018 N° 18 Metodo Stefania Guerra Lisi


GdL on line
www.centrogdl.org
Editoriale
Riprendere il vocabolario?
Ricordate il nostro Vocabolario nella GdL? A partire da “Accomodamento”,

questo numero
giugno 2018 n° 18 ci ha accompagnato per sedici numeri della rivista, fino a “Visite d’Arte nella GdL”...
Ora servirebbe un aggiornamento: non per aggiungere nuovi vocaboli, ma per
riflettere sulla terminologia spesso usata nelle istituzioni... Ecco un esempio.
Questo numero della nostra Rivista, dopo un breve esame Integrati si nasce, perché tutti siamo parte Questo ci sembra il segnale di una decisa
riassuntivo sugli eventi degli ultimi tre anni, raccoglie interventi integrante della Natura, del suo ordine, del suo regressione nel processo dell’integrazione come
e contributi (quelli pervenuti) di ospiti e relatori al 22° Convegno senso; ciascuno con i suoi potenziali umani l’abbiamo delineato.
Nazionale della GdL sostanzialmente comuni ma diversamente modulati Così, concordiamo con l’analisi di Salvatore Nocera:
Editoriale
Riprendere il vocabolario? 3 in ciascuno. Emarginati (‘diversi’, ‘handicappati’,
‘disabili’, ecc.) si diventa quando l’essere umano
“Riesumando una interpretazione sessantottesca
della parola ‘integrazione’ si cominciò a dire che il
Redazionale
Facciamo il punto... 4 trova un grembo sociale non accogliente, che non
ha cura, non ha ri-guardo, non ri-guarda i potenziali
termine ‘integrazione scolastica’ ricordava troppo
quello di ‘integrazione nel sistema’, che aveva

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Stefania Guerra Lisi, Gino Stefani umani dell’altro (e di riflesso anche propri). certamente un valore negativo, svuotando tale
Sinestesia, Sensi, Senso Nella cultura dominante ‘integrare’ significa in termine della valenza positiva che aveva avuto

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“In principio era il Verbo” (Gv 1-1, 18). Verbo è Parola,
Corpo comunicante, Comunicazione. Pascoli e i Macchiaioli: prevalenza omologare, cioè ricondurre a schemi all’inizio ed anzi facendo assumere un significato
Il problema dell’identità attraverso la comunicazione uno scambio sinestesico comuni, valutare la persona in funzione di questi, riduttivo di perdita di autenticità e di libertà.

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nasce con l’essere umano.
Il 22° Convegno Nazionale della GdL discriminando tra il conforme e il difforme e, in Così, sotto l’influsso della letteratura sociale
L’essere umano non può non comunicare: esso Vive
“Comunicare per Vivere” definitiva, emarginare; l’alternativa per noi è e culturale di origine anglosassone si venne
attraverso la comunicazione. Ogni gesto, ogni segno,

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ogni comportamento è significante, e primo compito Stefania Guerra Lisi l’Integrazione: che è valorizzare, cioè far emergere, affermando il termine ‘inclusione’ a significare la
del MusicArTerapeuta è dare un senso ai L’amore è indispensabile sviluppare i potenziali umani latenti, repressi o rimossi, reciproca permeabilità dei rapporti fra alunni con

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comportamenti apparentemente “insensati”. insiti in ogni persona e gruppo umano. disabilità e loro compagni.
“Comunicare per Vivere” era il titolo del 22° Convegno Dario Martinelli
Nazionale della Globalità dei Linguaggi, svoltosi a Comunicazione, umanità, animalità Il corpo sociale ha bisogno, per realizzarsi, di tutte Invero io e molti altri, già dagli Anni Settanta

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Roma dal 6 al 8 ottobre 2017. Donatella Caramia le sue componenti, membri e potenziali umani: davamo questo significato al termine
Neurologia umanistica se gliene manca qualcuno, qualunque ne sia la “integrazione”; ma vuoi per il fraintendimento  

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qualità, il corpo sociale è dis-integrato. Così per operato da alcuni scrittori, vuoi per l’affermarsi
Globalità ® Michele Lomuto
Dia-logica della comunicazione la GdL il quadro fondante e l’obiettivo finale non della nuova moda, il termine “inclusione” è ormai
dei Linguaggi
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è soltanto ed essenzialmente l’Integrazione di divenuto sinonimo di piena coeducazione di qualità
Augusto Ponzio
Artista (pre-)nato qualcuno in un contesto, ma è fare integro il degli alunni con disabilità coi coetanei non disabili.
MusicArTerapia corpo sociale.” Rivista MAT/GdL n.6, 2008) Personalmente non ritengo che la traduzione

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Susan Petrilli
Di recente si sta diffondendo l’uso di sostituire italiana “inclusione” del termine inglese “inclusion”
Metodo Stefania Guerra Lisi Comunicare, parlare e linguaggio
come modellazione primaria ‘integrazione’ con il termine ‘inclusione’. sia veramente significativo del fenomeno operato
Organo dell’Università Popolare di “A livello normativo il termine ‘inserimento’ è stato in Italia da oltre 40 anni; però ormai la moda si

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MusicArTerapia (UPMAT) Massimo Bonfantini
Sede e Redazione Comunicare per vivere ufficializzato dall’art 28 della L.n. 118/1971, quello è affermata e, purché ci si accordi sul significato
Via S. Giovanni in Laterano, 22 • 00184 Roma
o vivere per comunicare? ‘integrazione’ dalla L.n. 517/77 e soprattutto dalla delle parole, accetto convenzionalmente questo

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info@centrogdl.org • www.centrogdl.org
Massimo Privitera
L.n. 104/92, quello ‘inclusione’ dalla convenzione nuovo termine e lo uso” (l.cit.)
Direzione Editoriale
Stefania Guerra Lisi • Gino Stefani Parlar cantando dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità, Nella GdL, comunque, per non disperdere il senso

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Redazione ratificata dall’Italia con L.n.18/2010” (S. Nocera, in di una lotta di oltre 40 anni, noi continueremo a
Nicola Valentino
Alessandro Cherubini • Mauro Colella
Silva Masini • Patrizia Napoleone Arte ir-ritata Internet, v.’Inclusione’). parlare di ‘Integrazione’. S.G.L.

DSA: Sembianza, Stigma ed Empowerment 56

informazione
Annachiara Scapini
Segreteria di redazione équipe CEM Roma
Luana Cioffi • tel. 331 8907129

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Direttore Responsabile Stefania Guerra Lisi
Sul n° 17 della nostra rivista annunciavamo la ripresa della pubblicazione dopo una pausa
Gino Stefani
Autismo e MusicArTerapia dovuta all’impegno di tutti i docenti UPMAT (alcuni dei quali sono membri della redazione) nella

3 • 71
Progetto Grafico e Realizzazione costituzione dell’Associazione Italiana MusicArTerapeuti nella GdL (AIMAT).
Alessandro Cherubini
InFormazione Oggi l’AIMAT conta oltre ottanta associati e nell’ultima Assemblea Ordinaria ha rinnovato il
proprio Consiglio Nazionale, che nella sua struttura attuale risulta rappresentativo delle realtà
Università Popolare di MusicArTerapia (UPMAT) • Presidente: Gino Stefani, semiologo, musicologo. territoriali più consolidate, essendo così composto:
Comitato Scientifico: Alberto Abruzzese, sociologo; Giancarlo Bianchini, presidente AS.SO. tecnologie istruzione; Salvatore Nocera, responsabile F.I.S.H.; Boris Porena, compositore; Pio Stefania Guerra Lisi (Presidente), Alessandro Cherubini (Vicepresidente), Carlo De Santo
FA.; Rino Caputo, italianista; Eugenia Casini Ropa, storica della danza; Marcello Cesa-Bianchi, Enrico Ricci Bitti, psicologo; Giancarlo Rinaldi, storico; Achille Rossi, giornalista; Vezio Ruggieri,
psicologo; Pier Giorgio Curti, psicoterapeuta; Marco De Marinis, semiologo, storico del teatro; psicofisiologo; Even Ruud, psicomusicologo; Ciro Salzano, dirigente AIAS; Giuliano Scabia, (Segretario), Tyna Maria Casalini (Puglia), Marina Di Mattei (Piemonte) Alessandra Forte (Lazio),
Duccio Demetrio, pedagogista; Annamaria Favorini, pedagogista; Maurizio Fontanella, scrittore e regista; Salvatore Sciarrino, compositore; Pier Angelo Sequeri, teologo; Eero Tarasti,
dirigente AULSS; Alf Gabrielsson, psicologo; Bruna Grasselli, pedagogista; Stefania Guerra semiologo, musicologo; Camillo Valgimigli, psicogeriatra; Pasquale Verrienti, psicoterapeuta;
Zeudi Miotti (Veneto), Paola Sconfienza (Toscana).
Lisi, ideatrice GdL; Rémy Hess, antropologo; Michel Imberty, psicologo; Roberto Maragliano, Patrizia Violi, semiologa; Vittorio Volterra, psichiatra; Agostino Ziino, musicologo. Ogni ulteriore informazione può essere reperita sul sito www.aimat-gdl.org.
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Redazionale descrizione di alcune delle salienti esperien- relazione-storia di Giacomo Downie e Paola
ze della GdL in Italia e nel mondo (convegni, Sconfienza “La Matusalemme liberata” sulle
Facciamo il punto... pratiche, ricerche, accreditamenti, pubblica-
zioni…). A tale introduzione ha fatto seguito
esperienze di pratiche GdL recenti e pas-
sate (fin dal 1998) e sulle relative prospettive
Da Riccione a Roma, ripercorrendo la strada degli ultimi tre la relazione di Basilio Presutti, già funzion- presso la RSA “Il Gignoro” di Firenze. E’ sta-
ario del M.I.U.R., che ha descritto ciò che è ta anche riportata l’intervista del presidente
Convegni Nazionali (prima del 22°), la Globalità dei Linguaggi si è accaduto e ciò che sarebbe auspicabile nel dell’ente gestore.
consolidata nel territorio nazionale per ripartire da... La Sinestesia. prossimo futuro in tema di riconoscimento è seguita la relazione di Cinzia Perazzo su
istituzionale della GdL a livello ministeriale ed “GdL a Massa e in Lunigiana”. La sessione
Facendo salvo l’ultimo numero, di carat- 19°, nel 2014 (Pratiche e Metodi della Mu-
europeo. si è conclusa con Silvia Martini, che ha rif-
tere antologico e storico, della nostra ri- sicArTerapia nella GdL) ed il 20°, nel 2015
Donatella Floridi, Loredana Porpora e Lui- erito di “Operatività GdL: strategie creative
vista, ci eravamo “lasciati” nel 2013 con il (La MusicArTerapia GdL sul territorio e nelle
gina Tripponi hanno raccontato le attività di di una free-lance”.
Convegno “Art Ri-Bel” (rivista GdL n° 16), istituzioni).
GdL in Umbria dal 2010 ad oggi, segnalan- La sessione mattutina del giorno dopo è
quando iniziò la grande avventura di cos- In merito al primo, per una valida ricostruzione
do possibili sviluppi. iniziata con la relazione di Rosita Bormida,
tituzione dell’associazione professionale dei teorica del percorso che lo animò, riteniamo
Massimo Masiero ha descritto come la GdL con Tina Politano e Anna Cagnassi, su
MusicArTerapeuti italiani. Riprendendo ora possa essere utile riproporre la lettura del testo
è stata accolta e diffusa da oltre 10 anni un’esperienza in Kosovo (“Integrazione GdL
il filo, ricordiamo gli ultimi due convegni di [immagine a sinistra] dal quale quel convegno
presso l’U.S.L. 12 di Venezia, mentre Tarci- in Europa”), seguita dalla presentazione di
Riccione come il segnale di una necessaria prese le mosse riportandone il titolo. Un testo
sio Cappelletto si è soffermato sulla relazi- Paola Grillo e Roberta Ricci del “Progetto ‘Sàr
messa a fuoco delle pratiche e dei metodi che rappresenta il compendio di una ricerca
one con la persona handicappata secondo San: integrazione Rom a Roma”, la quale,
della Globalità dei Linguaggi per un consoli- sperimentale di oltre quarant’anni, completan-
la prospettiva GdL. qualora ce ne fosse bisogno, ci ha rammen-
damento della sua presenza sul territorio e do la trattazione sistematica della Globalità dei
Molta emozione e interesse ha suscita- tato che la GdL è per l’integrazione delle
nelle istituzioni. Questi infatti erano i temi at- Linguaggi. Dopo i principi e le teorie, i metodi,
to la relazione di Rita Cappello “La GdL persone in generale, con le loro specifiche
torno ai quali si sono svolti quei convegni: il che qui si articolano e concretano in pratiche e
nelle istituzioni di riabilitazione dal coma” e peculiari condizioni socio-economico-cul-
tattiche, costituiscono l’ossatura della discipli-
a Lecce. Vivo interesse c’è stato pure per turali ed emo-psico-fisiche.
na e la strada per l’operatività della MusicArT-
l’appassionata narrazione di Maritè Bor- Roberta Mele e Silvia Martini, entrambe cuore
erapia, che di questa disciplina è il principale
toletto riguardante l’evoluzione della GdL e mente dell’A.P.S. “Ma(d)re Tuscolo”, hanno
versante pratico.
dall’entrata in vigore della legge 180 in un raccontato alcune interessanti esperienze di
Proprio di questo versante pratico si occupò
centro per disabili dell’hinterland milanese socializzazione e integrazione nella GdL realiz-
il convegno dell’anno successivo, ancora
Stefania Guerra Lisi ha poi svolto un’intensa zate nella provincia di Roma; Alessandra Forte
a Riccione, dove si confrontarono appunto
prolusione su “Progetto-Persona nelle is- ha descritto alcuni “Progetti GdL in rete con le
pratiche e metodi della MusicArTerapia sul
tituzioni”, cui è seguita la suggestiva relazi- Istituzioni”. Emozionante la relazione di Maria
territorio e nelle istituzioni.
one di Daniela Fratini e Giacomo Trentanovi, Luana Cioffi e Alessia Cioffi su “GdL e oste-
In quell’occasione, Giulia Biancardi e Mau-
Sindaco del Comune di Val d’Elsa (FI), “Cre- tricia”, cui è seguita l’interessante prolusione
rizio Di Gennaro stesero una relazione rias-
Azioni nel Verde: sentieri battuti, deviazio- di Nicola Cisternino “GdL nell’Accademia di
suntiva degli interventi, mai pubblicata, che
ni, alternative”, nella quale si è raccontato Belle Arti di Venezia”. La sessione si è con-
riportiamo di seguito integralmente.
l’avvio, la gestione e le finalità (tra l’altro, di clusa con una relazione di Annalisa Bruni e
Il 20° Convegno Nazionale della GdL (Ric- integrazione e di inserimento lavorativo delle Raffaella Sole “GdL in Casa Famiglia per An-
cione 2015) è stato un’occasione per fare persone con disabilità) del giardino botanico ziani”, seguita dall’intervento del prof. Gino
il punto della situazione in merito alla diffu- di Vico d’Elsa, gestito dall’Associazione “Il Stefani su “GdL nell’istituzione universitaria e
sione delle pratiche educativo-formativo-an- Giardino SottoVico”. nei Conservatori”.
imativo-terapeutiche GdL all’interno dei più Piergiorgio Curti, insieme a Valeria Gabrielli L’ultima sessione pomeridiana è iniziata con
svariati contesti territoriali ed ha permesso e Rachele Lemmi, ha descritto la sua espe- un coinvolgente ed emozionante concerto
un confronto approfondito sugli aspetti da rienza e la sua prospettiva metodologico- del Coro (e orchestra ritmica) della Scuola
innovare o introdurre per una più efficace operativa in tema di “Clinica psicoanalitica “Dante Alighieri” di Cologna Veneta (VR), di-
diffusione della MusicArTerapia nella GdL e e progettualità nella GdL presso l’OAMI”. retti da Annachiara Scapini, la quale ha poi
sulle prospettive e le progettualità da intra- A seguire, Flavia Bocchino e Elena Cherici relazionato su “Il Coro nella GdL”, proprio a
prendere. hanno relazionato su “Il Grembo Sociale partire dalla sua concreta e lunga esperienza
è stato introdotto da Stefania Guerra Lisi e nell’istituzione scolastica”. di docente, direttrice del Coro e MusicArT-
da Gino Stefani con una sintetica ma densa Il pomeriggio è proseguito con l’interessante erapeuta presso la suddetta scuola.

4 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 5
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dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Guido Bodda ha svolto una relazione su “Col- sabato, Stefania Guerra Lisi ha svolto una lectio Stefania Guerra Lisi, Gino Stefani *
legno e il Centro Diurno ‘Il Puzzle’” mentre magistralis su ‘Uomo: erezione, trascendenza
Alessandro Cherubini ha riferito di “Esperien-
ze nella Scuola relative al Progetto-Persona”.
Giulia Biancardi e Maurizio di Gennaro han-
per assaporare la Vita psicofisicamente’.
I lavori si sono chiusi la domenica mattina con
le conclusioni e con un evento-performance
Sinestesia, Sensi, Senso
no presentato una rassegna su “15 anni collettivo: un Laboratorio, partecipato da ol- La sinestesia, come ‘struttura che connette’, è
di Pratiche di MusicArTerapia nella GdL in tre 100 persone, sui temi “Bramosia Melodica essenziale per dar senso ai comportamenti insensati.
Campania”, con l’intervista al dott. Do- dalle ascelle in su, Emos-Azioni del Plesso So-
menico Di Renzo (prestigioso componente lare, PANico Catartico Ritmico della Scarica Nell’ormai più che quarantennale ricerca Il principio di piacere per-
dell’Osservatorio Regionale della Regione Dionisiaca”; quindi “Tracce: i Piedi attingono della GdL su sensorismi e sinestesie, l’in- mette e sostiene sempre la
Campania sulle Politiche di Inclusione delle da Terra l’Energia Vitale che sale in Bramosia, tento centrale è di scoprire “il senso dei vita, autotelicamente, an-
Persone con Disabilità). La sessione si è si esprime emozionalmente, ri-scaricandosi a comportamenti insensati”, e soprattutto che tramite la regressione:
conclusa con l’appassionante storia di “20 Terra”. (G.B. e M.d.G., 2014) dimostrare che nell’unità psicofisica uma- quando non si può andare
anni di GdL a Piacenza”, narrataci da Lucia na tutto è in relazione e quindi, non c’è avanti per via della soffe-
Bianchini e Silvia Casaroli dell’AS.SO.FA. La diffusione territoriale della realtà profes- spazio per il non-senso. renza, si può naturalmen-
Nelle serate, due eventi straordinari: il venerdì sionale dei MusicArTerapeuti era ormai una Questo ci riporta direttamente all’episte- te tornare indietro, fino al
Monsieur David ha presentato una geniale realtà da quando, grazie alla diffusione delle mologia di Gregory Bateson: “epistemo- piacere placentare innato,
poetica dei piedi “Va dove ti porta il piede”; il pratiche operative MusicArTerapeutiche nella logia è la scienza che studia come gli or- al quale si può attingere in
GdL, ed in seguito all’approvazione della Leg- ganismi particolari riconoscono, pensano caso di emergenza: dalle stereotipie al coma,
ge n. 4 del 2013 sulle professioni non organiz- e decidono, cioè come noi conosciamo le come rifugio, in spazi e tempi altri, tessuti e
Associazione Italiana MusicArTerapeuti zate, si era aperta un’opportunità che i Docenti cose in genere. Nel pronome ‘noi’ com- stratificati nell’essere-corpo, proprio come
nella Globalità dei Linguaggi UPMAT, con Stefania Guerra Lisi e Gino Ste- prendo naturalmente la stella di mare e la bagaglio propedeutico alla vita, con il quale
Metodo Stefania Guerra Lisi fani, avevano colto fondando l’AIMAT (Asso- foresta di sequoie, l’uovo in corso di seg- veniamo al mondo: una dote congenita.
ciazione Italiana MusicArTerapeuti nella GdL) mentazione e il Senato degli Stati Uniti (…). La ricerca GdL individua negli Stili Pre-

AI
che dal convegno del 2014 era presente con “Infrangere la struttura che connette gli natali dello sviluppo psicosensomotorio,
una propria postazione di segreteria. elementi di ciò che si apprende, è distrug- relativo al riattraversamento ontofilo-
gere necessariamente ogni qualità”. (Bate- genetico e al senso estetico umano

MAT
Il 20° fu l’ultimo convegno GdL a svolgersi a son 1984, p. 21). (aisthetikos: capace di sentire), dei proto-
Riccione: l’anno successivo si tenne, infatti, La GdL trova la connessione implicita in tipi universali: dalle arti con tutti i linguaggi
a Roma (Villa Glori) il 21° Convegno Nazio- ogni Essere e F… orma che si manife- all’arte di vivere, proprio per lenire automa-

GdL
nale, dedicato ad un tema dominante nel sta nell’estetica psicofisiologica. “Intendo ticamente la sofferenza. In questo la creati-
paradigma della disciplina: la Sinestesia. sensibile alla struttura che collega: in che vità umana si manifesta come straordinaria
Anche questa volta, il titolo del convegno modo siete in relazione con questa crea- capacità di accomodamento esistenziale.
coincideva con quello della nuova pub- tura? Quale struttura vi collega con essa?” L’essere umano può sopravvivere per que-
Un’Associazione per
blicazione di Stefania Guerra Lisi e Gino (o.c., p. 21) sto, con capacità di trasformare se stesso
• promuovere e tutelare la professionalità* Stefani: il libro, edito da Franco Angeli nel I neuroni specchio sembrano favorire la e l’ambiente. Questa attitudine autotelica è
del MusicArTerapeuta nella GdL 2016, “Sinestesia: struttura che connette ricerca di sé naturalmente rispecchiabile implicita nelle arti (musica, danza, teatro,
* in conformità con la Legge
• diffondere le pratiche ed i metodi della
Globalità dei Linguaggi nei servizi alla
linguaggi e comportamenti”, che in quella nell’altro da sé, in una coevoluzione di or- scultura, pittura), così come nelle straor- * I due articoli che
n°4 del 14 gennaio 2013 Persona occasione venne presentato. ganismo e ambiente. dinarie creazioni psicosensomotorie delle seguono sono
• sostenere i principi e le teorie della Fu un ritorno ai temi di impostazione teoreti- Di fronte all’handicappato più grave, stereotipie. tratti dalla
Globalità dei Linguaggi presso enti ed pubblicazione
istituzioni ca, dopo due anni dedicati prevalentemente definito vegetativo, e incapace di intendere Va considerata, la Sinestesia, come una
“Sinestesia:
• contribuire alla formazione ed alla pratica operativa. Non mancarono in di volere, la GdL da sempre cerca di specie di macchina del tempo che, incon- struttura che
all’aggiornamento dei MusicArTerapeuti
professionisti, in convenzione con quell’occasione importanti interventi, che ci dimostrare che “questo è un uomo” con sciamente, associa il sentire presente con connette
l’UPMAT-Gdl (Metodo Stefania Guerra Lisi) ripromettiamo di riprendere, in parte, nelle implicito nel proprio DNA, dall’ovulo le atmosfere plurisensoriali già registrate e linguaggi e
• stimolare e favorire il confronto e la prossime uscite della rivista. fecondato fino alla morte, un programma affettivamente catalogate, rievocando im- comportamenti”,
condivisione delle esperienze professionali e dagli appunti
dei MusicArTerapeuti associati Qui, ora, proponiamo due stralci della pub- filogenetico che, nonostante le differenze, magini e sentimenti vissuti sulla pelle e re-
per la stessa,
• fornire informazioni utili agli associati e blicazione citata, che costituiscono la traccia ciascuno riattraverserà, vivendo in evo- gistrati nell’inconscio. La si può conside- presentata al 21°
di corrispondenti interventi di Stefania Guer- luzione e aggiungendo un proprio “gusto rare la facoltà più sviluppata nella nostra
www.aimat-gdl.org fruibili dal pubblico sull’offerta qualitativa
info@aimat-gdl.org della MusicArTerapia nella GdL e sulla sua Convegno
tel. 331 4894234 diffusione territoriale ra Lisi e di Gino Stefani al 21° Convegno. personale” di vivere. specie che ci permette maggiori chances Nazionale GdL

6 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 7
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

di sopravvivenza, e permette di ‘percepire motivi, anche di persone definite normali, Il palpito del cuore del passero che pre-
di percepire’ la ‘struttura che connette’. come osserva anche Bateson. sente felicità, reso visibile dal fremito lu-
“Quale struttura connette il granchio con “N. Wieman, inventore della parola ‘ciber- minoso delle sue piume, rapidamente
l’aragosta, l’orchidea con la primula, e netica’ e di molte altre cose, aveva l’abi- accumulato come nuvole, gocce di ru-
quant’altro con me? E me con voi? E tutti tudine, quando era alle prese con qualche giada, canneti, in un trillìo: aghi di pino,
e sei con l’ameba, da una parte e lo schi- problema teorico, di sedere davanti a una pergole in controluce, vibranti marine,
zofrenico dall’altra?”. tenda agitata dal vento, di modo che i mo- …” fra aghi di pino, “stormir di fron-
è in questo senso che la GdL conside- vimenti della tenda gli riempissero gli occhi. de, cinguettio di uccelli, risa di donne,
ra gli stereotipi un indicatore terapeuti- Ciò manteneva il cervello in continuo movi- strepito di mare...”. I fremiti e i tumulti
co prezioso, per esempio, sul senso che mento (…). Se si rimane bloccati in ciò che dell’anima fatti percepire da pennella-
maggiormente viene sollecitato. sta all’interno, si può in qualche misura ri- te e parole in accenno estemporaneo,
“In tutti i casi, il sintomo è il tentativo del mediare, dedicandosi alla contemplazione come nelle Agitate nel Manicomio, in
sistema di curarsi (…), La creazione di di ciò che sta all’esterno” (Bateson 1997). Aspettando o nel Canto dello stornello
mostruosità appropriate, potrebbe quindi È probabile, secondo tante osservazioni di Telemaco Signorini, nel Pergolato,
essere una componente dell’azione cor- fatte sui vari casi, che al ripresentarsi di nella Raccolta delle
rettiva” (Bateson 1997, p. 391). un’immagine traumatica ci sia una reazio- specchio nero, che ne filtra i contrasti chia- rose o in La madre di Silve-
Ad esempio il soggetto che, autolesionisti- ne stereotipata, analgesica. La GdL crede roscurali. stro Lega, in cui ogni oggetto
camente, si strofina la pelle fino all’ abra- in una ‘profonda sapienza del corpo’, che Un effetto strutturale della ‘macchia’, come del quotidiano è toccato dal-
sione, ci indica una “sordità tattile” sulla si attiva solo nell’emergenza. ‘luce-colore’, scuro su chiaro, ravvivato, la luce con la stessa dolcez-
quale impostare un programma di stimo- Un esempio è lo spontaneo avvolgimen- fatto divampare in luci radenti che rendono za furtiva dello sguardo ma-
lazioni dal liscio al ruvido, dal liquido al to sonoro, che spesso emette la persona protagonisti dell’attimo, persone e oggetti terno sul bambino che scrive
vischioso; al solito, secondo le memorie sofferente (un … mmmmm circolare, de- del quotidiano, intonaci e acciottolati e ogni mentre lei lavora all’arcolaio.
della pelle, considerando le metafore in- finito ‘fiotto’), che si restituisce in questo capello o filo d’erba. Lei e il bambino con i pie-
consce di questo sistema di comunicazio- mantra inconscio la vibrazione sonora L’equilibrio è tra i valori pittorico-poetici e di sullo strascico del suo
ne, e dalla parte simbolica, psicosomatica dell’utero primario; così, tutto ciò che ha a sentimentali, messi a fuoco in un’atmosfera vestito, annotati meta-
del corpo, investita. Dar senso ai compor- che fare con il ritmo riporta alle sicurezze neo-realista. foricamente in ‘simbio-
tamenti insensati, non riguarda solo la pa- primarie del “cuore a cuore”, con la ma- La sensazione, sia nei macchiaioli che in si’, in un’intimità affettiva
tologia, ma lo spontaneo ricorrere a rituali dre, dalla vita prenatale all’allattamento. Pascoli, è della cattura dell’‘attimo fuggen- come in “venne la madre
te’, con l’estrema brillantezza dell’’ora o mai ed esplorò col lume, / ve-

Pascoli e i Macchiaioli:
più’, del pampino -‘raggio’ e del “sottil tintin- lato un poco dalla rosea
nio come d’oro” del pettirosso sinestesica- mano”, così la lanterna

uno scambio sinestesico


mente visibile all’orecchio. come in una calda stalla
dell’ultimo Fattori dove sussurra
luminosamente ogni filo di paglia.
è il legame affettivo la struttura che connette l’uomo È il legame affettivo, la struttura che
alle atmosfere della propria memoria. connette sinestesicamente l’uomo
agli oggetti, ai paesaggi, alle pe-
Al campo, dove roggio nel filare Giovanni Pascoli emo-tono-fonosimbolica- nombre, alle atmosfere della me-
qualche pampano brilla, e dalle fratte mente ‘dipinge’ con le parole. Non descrive, moria: “…è vano che l’insegua / per
sembra la nebbia mattinal fumare, evoca immagini sinestesiche perché susciti- l’ombra il suono delle mie parole! /
arano: a lente grida, uno le lente no non solo la visione ma il vissuto di tutti i Oh! La lunga ombra che non mai
vacche spinge; altri semina; un ribatte sensi in questa atmosfera che è odore-umo- dilegua / per la sempre aspettata
le porche con sua marra paziente; re di terra, umidore commosso. È una ce- alba d’un sole / che di là brilla…”.
lebrazione della pittura dei Macchiaioli, fatta Così come il penetrare della fresca Sopra:
ché il passero saputo in cor già gode, di risalti luminosi e di effetti materici dati con luce nella stalla in Riunione di contadi- Silvestro Lega,
Pergolato (1868) e
e il tutto spia dai rami irti del moro; scioltezza di pennellata. ne di Cristiano Banti, rimbalzando dai La madre (1884);
e il pettirosso: nelle siepi s’ode In particolare nello sfumare emerge la tecnica fusi ai corpi, carezzando la guancia del a sinistra:
il suo sottil tintinno come d’oro.
 Cristiano Banti,
usata dai Macchiaioli del ‘ton gris’ (tono gri- bimbo ed epidermicamente lo scor- Riunione di contadine
G.Pascoli, Arano (da Myricae) gio) cioè, ritrarre la natura riflettendola su uno cio di muro in ogni sua scabrosità. (1861), part.

8 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 9
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Il controluce delle “Tre contadine con alberi” L’ultimo Fattori descrive un micromondo di
di C. Banti registra ogni palpito sonoro, af- pulviscoli-ronzii, intorno alle macchie ben
fettivo così come fa Pascoli ne “La Mia Sera” delineate dei buoi, per creare contrasto fra
Università Popolare di MusicArTerapia
in costanti metafore sinestesiche. statico e dinamico vibrare “celeste”, fino al 22° Convegno Nazionale
Lo stile sia pittorico che poetico è dell’an- mare, così come intorno a “Donne “assorte
notazione: ‘schizzo’ nonostante la cura cro- nel cucire, “ed or, sospeso il ticchettio dell’a-
della Globalità dei Linguaggi
matico-luminosa del particolare. Un modo di go / guardano donne verso la marina / se-
evocare metafore emotonofonosimboliche guendo un fiocco di bambagia, vago / che
che come in lacerti di sogno rendono ag- vi s’ostina”. Oppure: “Qui nel ronzio le caval-
ROMA • 6/8 OTTOBRE 2017
gettanti alcuni particolari ammiccanti, ono- lette sole / stridono in mezzo alla gramigna Università di Roma Tor Vergata
matopee in risonanza come le vibrazioni in gialla / i moscerini danzano nel sole / trema Auditorium Ennio Morricone - Via Columbia 1 - Roma
‘r’, il brreve gregre di ranelle tutt’uno con le uno stelo sotto una farfalla”
tremule foglie trascorre una gioia leggiera. O anche, nell’ “Aquilone”: “io vivo altrove,
Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
e sento / che sono intorno nate le viole /
un’aria d’altro luogo e d’altro mese / e d’al- “Comunicare per Vivere”
le tacite stelle. Nei campi tra vita: un’aria celestina / che regge molte
c’è un breve gre gre di ranelle. bianche ali sospese / (…) meglio venirci con
Le tremule foglie dei pioppi la testa bionda / che poi che fredda giac-
trascorre una gioia leggiera. que sul guanciale / ti pettinò co’ bei capelli
Nel giorno, che lampi! che scoppi! a onda / tua madre … adagio, per non farti
Che pace, la sera! male.” Istantanee visive, di odori, di contatti,
di moti d’animo con i loro fruscii interiori, vi-
Si susseguono poi immagini concatenate di brati profondi in umori e sudori affettivi.
tutti i sensi: La poesia è sempre nostalgia dell’intersen-
Don… don … e mi dicono, Dormi! sorialità primaria, che sussiste, dopo la na-
mi cantano Dormi! Sussurrano scita, nella propriocezione sinestesica. Que-
Dormi! Bisbigliano, Dormi! sta fa sì che respiriamo, gustiamo l’azzurro
là, voci di tenebra azzurra… salmastro del mare di Fattori e di Pascoli:
mi sembrano canti di culla “M’affaccio alla finestra, e vedo il mare: “Comunicazione ed espressione nella Globalità dei Linguaggi” è la definizione e il
che fanno ch’io torni com’era vanno le stelle, tremolano l’onde contenuto della disciplina costitutiva della nostra Università Popolare di MusicArTerapia
sentivo mia madre… poi nulla vedo stelle passare, onde passare (UPMAT) e del Master in MusicArTerapia attivo dal 2002 in convenzione con l’UPMAT
sul far della sera” un guizzo chiama, un palpito risponde”. presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
In questo orizzonte è pensato il 22° Convegno Nazionale dell’UPMAT,
con una prima articolazione tematica come la seguente:
Non c’è vita senza Comunicazione nell’universo vegetale e animale • Comunicazione
umana: origini nella vita prenatale • Potenziali umani di Comunicazione • Struttura
della Comunicazione • Arte e Comunicazione • La Comunicazione, un diritto
umano: di tutti • La Comunicazione nell’infanzia • L’Autismo: non si comunica da
soli • Educare alla Comunicazione • Comunicazione nonviolenta • Comunicazione
negata nelle istituzioni • Espropriazione e illusione nella Comunicazione di massa
• Comunicazione e stati modificati di coscienza • Linguaggi verbali e non verbali •
Comunicazione facilitata e altri ausilii

Giovanni Fattori,
ATTI... “estratti”
Tempesta
a cura di Gino Stefani e Stefania Guerra Lisi
(1880-85)

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Dario Martinelli

Comunicazione,
umanità, animalità
Riportare al centro il concetto di Vita.

1. Ogni essere umano è un corpo somatico, 9. Ogni essere umano esperisce un mondo
Stefania Guerra Lisi animato dall’interno, un’entità corporea vi- umano comune e un orizzonte sociale della

L’amore è indispensabile
vente, che, in quanto tale, è sensibile, ‘sen- particolare categoria di cui si considera par-
te’, esperisce in modo intenzionale, etc. te (gruppo, comunità, specie, etc.).
2. Ogni essere umano è un Ich (Io) che go- 10. Ogni essere umano è semiotico. Vale a
Il diritto alla vita è diritto a comunicare. verna il proprio corpo. L’essere umano è dire che ogni essere umano – nell’interazio-
dunque l’entità che muove il proprio corpo, ne con sé stesso e con il mondo – ha una
Certamente il primo “diritto a vivere è diritto a c’è il minimo dubbio che ciò porti alla perdita che decide di muoversi. serie di problemi semiotici da risolvere: si
comunicare”; ora,questo ha a che fare con la del sé, che è la traduzione del termine aliena- 3. Ogni essere umano esperisce una vita esprime, comunica, capisce, fraintende, si-
naturale mondanità dell’Essere; la solitudine, zione” (Watzlawick, 1971). mentale che si articola per unità di tempo. gnifica, e così via.
l’emarginazione, l’annullamento del senso, Alieno è non umano. Non a caso la natura 4. Ogni essere umano esperisce il proprio Queste sono le “tesi di un’ontologia umana”,
sono responsabilità sociali tutte riconducibili al prevede come indispensabile alla maturazione corpo in modo diretto. Indipendentemente formulate in San Martin e Pintos 2001, due
dall’esserne consapevole o meno, l’esse- fenomenologi della scuola di Husserl e Mer-
non ascolto che equivale a “Tu non esisti. Non psicofisica che permette la nascita, la simbiosi
leau-Ponty. La fenomenologia, come sappia-
interattiva madre-bambino o bambi- re umano ‘sente’ il proprio corpo, il proprio
mo, pone l’esperienza del vivere come cardi-
no-ambiente umano, che rimarrà es- cuore battere, la stanchezza, ecc. ne paradigmatico delle sue teorie.
La comunicazione è un atto complesso che
presuppone una relazione. Possiamo definirne senziale per tutta la vita, pena la disu- 5. Ogni essere umano - letteralmente - è Se guardiamo ad una ad una queste asser-
la struttura, senza perdere di vista le implicazioni manizzazione. “Se fosse realizzabile vivo. In termini fenomenologici, questo signi- zioni, penso potremo concordare sul fatto
etiche nella Globalità dei Linguaggi. non ci sarebbe pena più diabolica di fica che l’essere umano è collocato nel pro- che si tratti di un decalogo non solo impor-
Per partire da un presupposto comune devono quella di concedere ad un individuo prio corpo prima e nell’ambiente circostante tante per definirci “esseri umani”, ma forse
essere chiari gli elementi che interagiscono in la libertà assoluta dei suoi atti in una poi. L’ essere umano vive nell’ambiente in proprio fondante del nostro posizionarci nel
questo processo. società in cui nessuno si accorga mai quanto vive in sé stesso. Di conseguenza mondo. E penso saremmo anche d’accor-
di lui” (Laing, 1969). 6. Ogni essere umano è in relazione mate- do nel sostenere che se una qualunque di
Struttura della Comunicazione (da Internet)
L’emarginazione è quindi il rischio più riale con il mondo. Il suo corpo è fatto di ma- queste caratteristiche ontologiche ci fosse-
Dopo le antiche teorie sugli scopi della Comunicazione, ro, in qualche maniera e per qualche moti-
solo nel XX sec. ci si occupa della sua produzione, ini- grande che l’uomo possa correre teria, come l’ambiente circostante. Questa
vo, negate, o limitate, ci troveremmo di
ziando con la cibernetica ad analizzarne il funzionamento. dopo la nascita, e che aggrava ogni è un’oggettività di partenza che è alla base fronte ad una violazione gravissima del
Generalmente si distinguono diversi elementi che con- patologia. Una morte civile, come di ogni altra possibile oggettività. È su una nostro diritto alla vita e alla comunicazione.
corrono a realizzare un singolo atto comunicativo de- mortificazione della predisposizione base di materialità che si è – per così dire – Se possiamo tutti essere d’accordo su Dario
finiti, tra gli altri, da Roman Jakobson e Paul Grice. genetica comunicativa, per la quale aperti a qualcosa che non sia solo se stessi. questo, posso ora rivelare al lettore e alla Martinelli,
Emittente: è la persona che avvia la comunicazione at- abbiamo antropologicamente svilup- 7. Ogni essere umano si auto-colloca per- lettrice un piccolo tranello che ho teso loro musicologo e
traverso un messaggio. semiologo, è
pato insieme agli altri linguaggi quello cettivamente come il punto zero del mondo, - e naturalmente me ne scuso. Questa non
direttore del
Ricevente: accoglie il messaggio, lo decodifica, lo in- verbale, e soprattutto le cure sociali a partire dal quale produce senso. Le cose è un’ontologia umana: quella di San Martin International
terpreta e lo comprende. che contraddicono anche la selezio- ‘sono’ rispetto a ciò che ‘io’ sono. Il rappor- e Pintos è un’ontologia animale, e in realtà è Semiotics
Codice: parola parlata o scritta, immagine, tono impie- formulata così: Institute (ISI)
ne naturale: assistenza al parto, par- to con il mondo è un rapporto basato sull’i-
gato per “formare” il messaggio. 1. Ogni animale è un corpo somatico, ani- alla Università
Canale: il mezzo di propagazione fisica del codice (onde to cesareo, allattamento artificiale. In dentità o sulla negazione dell’identità, quindi
mato dall’interno, un’entità corporea viven- tecnica di
sonore o elettromagnetiche, scrittura, bit elettronici). casi di emergenza abbiamo regres- – in ogni caso – a partire da sé stessi. Kaunas (KTU)
te, che, in quanto tale, è sensibile, ‘sente’,
Contesto: l’”ambiente” significativo all’interno del quale sione, dissociazione, stereotipie del 8. Ogni essere umano percepisce il mondo esperisce in modo intenzionale, etc. e professore
placet, follia, coma. a partire da un punto di vista. Banalmente, associato
si situa l’atto comunicativo. 2. Ogni animale è un Ich che governa il pro- presso le
Referente: l’oggetto della comunicazione, a cui si rife- Nella sofferenza, se anche, come cambiando posizione, cambia il tipo di per- prio corpo. L’animale è dunque l’entità università di
risce il messaggio. dice Bettelheim, “L’amore non ba- cezione, l’ordine delle cose, la loro angola- che muove il proprio corpo, che decide di Helsinki e della
Messaggio: è ciò che si comunica e il modo in cui lo si fa. sta”, l’amore è però indispensabile. zione, e così via. muoversi. Lapponia.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

3. Ogni animale esperisce una vita mentale Marx mi scuserà, ma gli spettri che si aggi- essere mammifero, e il 98% essere un pri- Durante la sua lezione plenaria, la Dr.ssa
che si articola per unità di tempo. rano per l’Europa, o in realtà per il mondo, mate, una grande scimmia. Galdikas ci spiegò come, dopo tutto, gli
4. Ogni animale esperisce il proprio corpo in sono due, non uno. Sono due spettri che Per una volta, non parliamo del 2%. O oranghi non sono una specie particolarmen-
modo diretto. Indipendentemente dall’es- compaiono ogni qual volta la nostra idea meglio, cerchiamo di ricordarci che tante di te sociale, e sono una sorta di eccezione tra
serne consapevole o meno, l’animale ‘sente’ di umanità deve fare i conti con una qual- quelle cose che facciamo, viviamo, comuni- le grandi scimmie, che invece hanno tutte
il proprio corpo, il proprio cuore battere, la chiamo, non sono nel 2%, come ci piace (compresi noi umani, naturalmente) una
sivoglia idea di animalità. Uno è l’antropo-
stanchezza, etc. credere, ma sono nel 98, o nel 90 o nel organizzazione sociale molto complessa e
5. Ogni animale - letteralmente - è vivo. In morfismo - ovvero il terrore che gli animali 60%. Insomma: allarghiamoci. articolata. Gli oranghi vivono per lo più in
termini fenomenologici, questo significa che ci somiglino troppo. L’altro è il riduzionismo, Essere vivo e animato, tenere alla vita, voler- solitudine, e non comunicano molto in quel
l’animale è collocato nel proprio corpo ovvero il terrore che paragonarci agli altri la esperire, sapere di esperirla (come ci senso acustico e corporeo, in cui ci aspet-
prima e nell’ambiente circostante poi. L’es- animali ci “tolga” qualcosa. hanno già detto San Martin e Pintos) sono tiamo che comunichino i primati. Qual è la
sere umano vive nell’ambiente in quanto Quando ci informano di quella verità scienti- cose che ci rendono animali – e per animali forma principale di comunicazione degli
vive in sé stesso. Di conseguenza: fica secondo cui il nostro DNA e quello di intendo quel gruppo all’interno del quale c’è oranghi - ci spiega la Galdikas? Il contatto
6. Ogni animale è in relazione materiale con uno scimpanzé sono identici per il 98%, noi anche l’essere umano – quindi la mia non è visivo. Lungo, silenzioso, intenso: una quan-
il mondo. Il suo corpo è fatto di materia, ufficialmente sorridiamo con darwiniana un’opposizione, ma appunto un allarga- tità enorme di informazione interpersonale
come l’ambiente circostante. Questa è meraviglia, ma in realtà quello che pensiamo mento. Quando sono diventato padre, non viene scambiata con il contatto visivo – una
un’oggettività di partenza che è alla base di tutti è di dare più valore possibile a quel 2%: mi sono sentito particolarmente umano, mi cosa che la Galdikas riuscì a suo tempo ad
ogni altra possibile oggettività. È su una lo riempiamo a più non posso e nel frattem- sono sentito soprattutto mammifero - ovve- imparare e che la rese figura “familiare” e
base di materialità che si è - per così dire - po svuotiamo o delegittimiamo quel 98%. E ro un vertebrato che si riproduce per strate- “accettata” tra gli oranghi del Borneo.
aperti a qualcosa che non sia solo se stessi. in verità, diciamocelo chiaramente, molti di gia K, la cui femmina ha sviluppato un feto Come può notare chiunque abbia l’occasio-
7. Ogni animale si auto-colloca percettiva- noi segretamente negano quell’altra verità per un dato periodo di tempo, e un indivi- ne di vedere qualche fotografia in primo
mente come il punto zero del mondo, a scientifica che ci dice che l’Homo sapiens è duo che, alla nascita del figlio, si prende piano di qualche esemplare di questa spe-
partire dal quale una specie anima- cura di questo piccolo, lo educa, lo nutre, ci cie, gli occhi degli oranghi sono molto pro-
produce senso. le, e non qual- comunica, e cerca di renderlo autosufficien- fondi ed espressivi - “umani” -, direbbe
Le cose ‘sono’ cos’altro. Molti di te, affinché a un certo punto possa andar- forse qualcuno, ma ancora una volta è qui
rispetto a ciò che noi pensano inve- sene per la sua strada. che sta il nostro antropocentrismo.
‘io’ sono. Il rap- ce che siamo qual- Diventando padre, ho lavorato, ovvero, Ora, dopo quella lezione, io e la Dr.ssa Gal-
porto con il cos’altro. all’interno del mio 90%. dikas abbiamo avuto l’opportunità di con-
mondo è un rap- Ma forse ci fa più Ritengo questo non un riduzionismo, ma - al versare personalmente. Per tutta la durata
porto basato paura ancora contrario - allargamento, e legittimazione di della nostra chiacchierata, ci siamo fissati
sull’identità o sapere di avere il questa larghezza (contrapposta invece alla negli occhi, ed era una cosa che all’inizio mi
sulla negazione 90% di DNA in nostra negazione antropocentrica e il più ha intimorito, perché, in genere, ci si guarda
dell’identità, comune con un delle volte specista). Se parliamo di centra- in faccia in situazioni molto specifiche della
quindi – in ogni gatto, ad esempio. lità della vita e della comunicazione, ci sono nostra comunicazione: ci si fissa per intimo-
caso – a partire O, peggio ancora, secondo me valide ragioni per provare a rirsi, per dimostrare sincerità, o naturalmen-
da sé stessi. di avere il 60% in riallargare la nostra identità di persone. Lo te in situazioni molto intime. Se qualcuno ci
8. Ogni animale comune con un trovo un esercizio interessante e ve ne offri- fissa per tutto il tempo durante una sempli-
percepisce il moscerino. O, rò in questa sede solo due esempi, per ce chiacchierata, in genere abbiamo dei
mondo a partire apoteosi, il 50% ragioni di spazio, scelti per la loro connes- buoni motivi per sentirci a disagio. Invece
da un punto di con una banana. sione con due temi di grande rilevanza per no, dopo i primi minuti di smarrimento, ho
vista. Banalmente, cambiando posizione, Lo slogan di questo 22° Convegno della ogni musicarterapeuta e di cui la Globalità capito che Birute, con il suo lavoro, aveva
cambia il tipo di percezione, l’ordine delle Globalità dei Linguaggi “Comunicare per dei Linguaggi ha forte considerazione. riscoperto il suo essere primate, e aveva
cose, la loro angolazione, e così via. vivere” ci parla di una vita che si “allarga”, e Il primo esempio è la sensorialità. Nel corso acquisito una capacità “allargata”di comuni-
9. Ogni animale esperisce un mondo comu- allora vorrei ipotizzare un allargamento di cui dell’ultimo congresso mondiale di semioti- care ed esprimersi con lo sguardo. Mi guar-
ne e un orizzonte sociale della particolare forse non sentirete menzione troppo spes- ca, che il mio istituto ha organizzato lo scor- dava in modo quieto, esplorativo ma non
categoria di cui si considera parte (gruppo, so. E forse non è nemmeno un allargamen- so Giugno, ho avuto l’onore di ospitare invasivo, e la netta percezione che ho avuto
comunità, specie, etc.). to, quanto un invito a ricordarci una larghez- Birute Galdikas, la massima esperta mon- a un certo punto consisteva proprio nel
10. Ogni animale è semiotico. Vale a dire za che abbiamo dimenticato letteralmente diale di comportamento e comunicazione valore, forse persino superiore alle parole,
che ogni animale - nell’interazione con sé da secoli, forse da millenni. Questa larghez- negli oranghi. Qualcuno ricorderà le tre che lei dava al contatto visivo, e che dopo
stesso e con il mondo - ha una serie di za è la nostra “animalità”. “Leakey’s angels”, Jane Goodall, Diane Fos- appunto i primi minuti di disagio, è riuscita a
problemi semiotici da risolvere: si espri- Animalità è sapere che il 50% di quello che sey e appunto Birute Galdikas, inviate trasmettermi. Tra parentesi, non è solo una
me, comunica, capisce, fraintende, signi- sono è un organismo che ha vita, che il 60% dall’antropologo Louis Leakey a studiare le mia interpretazione: gliel’ho chiesto, ne
fica, e così via. (San Martin-Pintos 2001: di quello che sono è essere vivo e animato tre specie più prossime all’essere umano - abbiamo parlato, e mi ha confermato che le
353-359) (questo significa “animale”), che il 90% è scimpanzé, gorilla e oranghi. cose stavano proprio così.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Peraltro, non credo che sarei capace di rea protetta, provvisti di armi da fuoco ma di qualunque epoca e
rifarlo: ci sono riuscito con lei, ma non anche di arco e frecce (probabilmente luogo, ha avuto o avrà
potrei rifarlo con altre persone senza sen- pensavano di essere in un videogioco). mai due attributi così.
tire nuovamente quell’imbarazzo. Avrei Sommando illegalità ad altre illegalità, si I cacciatori si sentono
bisogno di riprovarci tante volte. È chiaro erano anche messi a cacciare esemplari
forti e virili, e descri-
che, per me come per tanti altri, la dimen- giovani, riuscendo a colpire un cucciolo
sione primatologica del mio essere è rat- con una freccia. Sul giornale c’era appun- vono la caccia come
trappita, fuori allenamento, negata. Penso to la foto di quel cucciolo: era in piedi e un atto di primordiale
solo a quanta importanza un contatto camminava, con questa freccia conficca- temerarietà, ma quel-
visivo di questa qualità potrebbe assume- ta nella schiena che doveva fargli molto lo che fanno è solo un
re nella comunicazione con persone prov- male. Ho visto un concentrato di orrore codardo “bang bang”
viste di handicap che impediscono ogni vero e orrore letterario: quel cucciolo a tradimento e a de-
altra forma di espressione. Quanta inclu- aveva qualcosa del toro da corrida, che bita distanza. Non c’è
sione in più ci deve combattere niente di temerario, o
sarebbe se solo una battaglia già appunto dignitoso, in
ci ricordassimo di persa con un questo: c’è solo (mi si
essere anche numero sempre
perdoni un’altra vol-
grandi scimmie. crescente di frec-
Ma veniamo al ce piantate nella ta) una sorta di “invi-
secondo esem- carne, e inevita- dia del pene”, trasferita a livello di specie, averlo dimostrato con l’esempio del cuc-
pio. Riportare al bilmente qualco- piuttosto che di genere. ciolo di cinghiale o del toro delle corride.
centro il concetto sa di Moby Dick, Ma non è di caccia che voglio parlare. Per quanto possa sembrare banale dirlo
di “vita animata”, che cerca dispe- Quel cucciolo, alla fine, è stato salvato così, la sopravvivenza è intrinseca alla vita
e dunque di ani- ratamente di da una guardia forestale, e non è morto. stessa, non tanto perché ne rappresenta
malità, significa sopravvivere con Certo, è solo un minuscolo lieto fine cine- il tentativo estremo di rimanervi attaccati,
anche riscattare il la dannazione di matografico, che riguarda solo un singolo ma quanto perché costituisce la più gran-
concetto di tutti quegli arpioni de dichiarazione d’amore possibile ad
protagonista in una singola storia (a fronte
“sopravvivenza”. che si ritrova essa: la dichiarazione, ovvero, che rima-
di una triste realtà di milioni di animali di nere in vita vale più di tutto, e che qualun-
Delle tante lezioni addosso e che
ogni specie cacciati legalmente e illegal- que difficoltà, pericolo, tragedia (e tragici-
che ho imparato continuano a lan-
dagli animali non ciargli ogni volta mente), ma è meglio di niente. È un pic- tà), non sono comunque capaci di desti-
umani, in circa che viene avvista- colo lieto fine che fa bene e che scalda un tuire la vita da una sua posizione di asso-
vent’anni che ne to. Il tutto, però, po’ il cuore. luta centralità nel senso stesso che diamo
studio comunica- rinchiuso in un Vorrei invece tornare su Moby Dick, per- a noi stessi, al mondo e agli eventi.
zione, comporta- corpo piccolo, ché è una storia che conosciamo tutti. “Vivere” è il modo migliore per essere
mento e relazioni giovane e solo, Moby Dick è un enorme capodoglio albi- nella vita, ma “sopravvivere” è il modo più
con l’essere che combatte no di quasi trenta metri di dimensioni (non drammatico e intenso: comprendere la
umano, una di contro la stan- ve ne sono, in natura, di così grandi), sopravvivenza negli animali non umani
quelle che mi chezza e il dis- braccato dalle navi baleniere di ogni mare, non è solo una grande lezione per apprez-
hanno lasciato un sanguamento, e in particolare dall’inferocito Capitano zare la vita, ma lo è anche per demolire
segno profondo è ferito da un nemi- Ahab che vuole a tutti i costi ucciderlo per una volta per tutte il nostro arrogante pre-
la lezione della co persino più vendicarsi di un passato scontro nel quale giudizio secondo il quale l’essere umano
dignità. Il loro modo di sopportare, ma meschino di un baleniere (e non è facile!), aveva perso una gamba. Non sarebbe tiene di più alla vita rispetto a ogni altra
anche portare, dolori e avversità è qual- ma senza la cornice letteraria di un Melvil- corretto, in un contesto nel quale sto par- specie - e dunque ne ha più diritto di tutti
cosa che letteralmente mi commuove. le o di un Hemingway. lando di “animali veri”, discutere adesso e addirittura ha diritto di disporre di quella
Ricordo una notizia che lessi su un gior- Guardavo quell’immagine, e, assorbite di una balena letteraria, per altro utilizza- degli altri animali a proprio piacimento. È,
nale, qualche anno fa. Quella notizia non con fatica tragicità e tristezza, rimaneva ta, come tutti sappiamo, più come meta- naturalmente, un’altra delle tante stupi-
aveva niente di eccezionale in sé, perché fora di varie cose che come vero e pro- daggini che adoriamo raccontarci per
soprattutto quella impressionante digni-
si riferiva a una pratica, la caccia, che prio animale. Ma è una licenza che mi sentirci speciali.
tà: un cucciolo, solo, ferito quasi a morte, prendo a ragion veduta, perché quello Moby Dick, come romanzo, ci insegna
viene esercitata di continuo e nei modi più
che è lì, che rimane in piedi, che cammi- che intendo fare è parlare di qualcosa di tante cose, così come i tanti Moby Dick
vigliacchi a disposizione. Ma era accom-
pagnata da un’immagine che non ho più na, che mantiene la testa alta e che non ri- molto verosimile, nient’affatto distante da veri, che siano cinghiali, tori, mamme-
dimenticato. Due cacciatori, a Orbetello, nuncia per un attimo a vivere. Mi si conce- come un qualsiasi animale nella posizione uccello che fingono di avere un’ala rotta
erano andati in cerca di cinghiali in un’a- da l’espressione, ma nessun cacciatore, di Moby Dick si comporterebbe. Spero di per depistare un predatore dai propri pic-

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

coli, e via dicendo. Questo bellissimo in scena questa competizione è la pratica – tragici souvenir delle varie battute di cac- comprensione, quindi è più facile interpre-
romanzo produce un racconto e un’emo- della caccia alla balena, che reca con sè cia alle quali è scampato. Il suo corpo è tare un dato fenomeno se chi lo osserva ci
zione talmente forti che vorrei davvero (soprattutto in quegli anni) i connotati letteralmente flagellato e perforato, ed è si identifica, almeno un poco. Poi perché
parlare di sopravvivenza a partire dalle epici e tragici ad un tempo di una compe- solo il suo profondo attaccamento alla vita gli animali non sono solo il soggetto di una
parole di Melville. tizione di questo tipo. È subito chiaro che che lo fa andare avanti. Quando l’equipag- nostra ricerca, o di una nostra riflessione:
Moby Dick, dicevo, va pensato principal- il contesto morale non è quello di una gio del Pequod lo affronta di nuovo, Moby essi sono anche la categoria alla quale gli
mente come metafora. Assolve a questa condanna (o incoraggiamento) alla cac- Dick viene colpito ancora e ripetutamente esseri umani appartengono. Noi non siamo
funzione in cia. Certo, qua e dai marinai, incluso un terrificante rampone più o meno simili agli animali. Noi siamo
vari modi: è là, il romanzo a dodici lance scagliato da Ahab. Lotta con animali. Ignorare questo aspetto (e quindi
concreto e instilla il dubbio la forza della disperazione, e durante il creare distanze emotive) significa ignorare
astratto allo che prima o poi secondo giorno di caccia riesce finalmente un aspetto cruciale della nostra storia, e
stesso tempo le balene si ad affondare la nave. della nostra identità. Significa di fatto igno-
(è il principale estingueranno, Muoiono in tanti, compreso Ahab, che rare una quota tra il 60 e il 98% di quello
p ro t a g o n i s t a ma in linea di viene trascinato a fondo, ma è difficile per che siamo.
del romanzo, massima la cac- il lettore “accusare” la balena di questo. Insomma, “sentire dentro” gli altri animali
eppure appa- cia non viene Ancora una volta Moby Dick era un fuggiti- significa anche riappropriarci di noi stessi, di
re solo in tre “giudicata”, e vo, vittima dell’ennesimo attacco dell’inde- una grande parte di noi dalla quale invece
capitoli su piuttosto ci moniato Ahab, la cui ossessione era stata cerchiamo sempre di fuggire.
159, e per il viene presentata già esplicitata a chiare lettere nel romanzo Seguire la crescita di un figlio, come mi sta
resto esiste come un’attività (attraverso il personaggio del marinaio capitando con il mio amato Elmis, è un per-
solo nelle nar- lavorativa come Starbuck – cito ancora: “Moby Dick non ti corso affascinante per tanti motivi. Uno di
razioni dei altre, che impli- cerca. Sei tu, tu, che insensato cerchi lei!”). questi è che posso vedere (e incoraggiare)
personaggi ca rischio, Persino il capitano Boomer, un altro perso- tante matrici nella sua personalità. Ci sono
umani); rap- avventura, naggio che pure, come Ahab, ha perso un cose che gli vedo fare perché è figlio di sua
presenta un’i- morte e guada- arto a causa della balena, non cerca ven- mamma, altre che fa perché è mio figlio,
dea di fato, di gno. Ad esem- detta, e ha accettato la mutilazione con il altre perché ha 7 anni, altre perché è un
mito, di natura pio, le varie fatalismo di chi sa di svolgere un lavoro essere umano, altre perché è un primate,
non umana, di balene uccise rischioso. altre perché è un mammifero. E via così:
universo, di durante l’avven- Possiamo leggere un capolavoro come spero di riuscire a trasmettergli il messaggio
verità, persino tura del Pequod Moby Dick prescindendo o includendo la che ognuna di queste identità è importante
di religione. non vengono sua dimensione allegorica e mitica. Forse per quello che è e quello che diventerà, e
Ma, soprattut- descritte con non esistono nella realtà balene che riesco- che – proprio per la loro importanza – non
to, Moby Dick particolare com- no a sopravvivere con tanti arpioni confic- dovrà delegittimare nessuna di queste, ma
è qualcosa di passione. cati in corpo, ma il mondo è pieno di cuc- anzi dovrà esserne fiero e in grado di valo-
diverso per Quello che però cioli di cinghiale che camminano con una rizzarle a seconda dei contesti. Spero che
ognuno dei succede al letto- freccia nella schiena, di volpi intrappolate in non si accontenti del provincialismo psicolo-
personaggi re (o almeno tagliole che si auto-mutilano pur di riuscire gico di chi gli dice che può essere solo litua-
del romanzo, nel senso che il rapporto questo è successo a me) è di finire con il a scappare, di cani randagi con ferite no, o solo italiano, o solo uomo.
umano con la natura è a sua volta etero- parteggiare per Moby Dick, il quale – incancrenite di proiettili sparati loro addos- L’augurio è quello di essere “ricchi”. Di es-
geneo e complesso. C’è chi la balena la nonostante abbia causato e continui a so per puro divertimento, di milioni di esse- sere tutto ciò che siamo e che possiamo
osserva, chi la rispetta, chi la teme, chi la causare morti umane – è chiaramente un ri umani “barboni” o con handicap che essere.
studia, chi la vuole uccidere perché quello “perseguitato” nella storia, per nulla ani- vanno avanti nonostante gli arpioni dell’in-
è il suo mestiere, e così via. mato da quell’odio che invece caratteriz- differenza e dell’ingiustizia sociale. Il mondo
Il punto d’arrivo, in questo senso, è però za Ahab. È un po’ quello che ci succede è pieno di piccoli e grandi Moby Dick. Riferimento bibliografico
– se mi si passa l’ossimoro – l’odio vitale con King Kong, per fare un altro esempio. Per concludere, soprattutto negli ultimi San Martin, Javier, and Maria L. Pintos. 2001.
di Ahab (cito dal romanzo: “se il suo petto Per altro, se i pensieri dei vari personaggi trent’anni, o giù di lì, gli studiosi hanno Animal life and phenomenology. In The reach of
fosse stato un cannone, le avrebbe spa- vengono spesso resi espliciti, Melville non cominciato a comprendere che promuove- reflection: the future of phenomenology, eds. S.
rato il cuore”), un odio che – in una delle ci dà accesso alla mente e ai sentimenti di re una certa empatia tra esseri umani ed Crowell, E. Lester, J.J. Samuel, 342-363. Mem-
interpretazioni più accreditate del roman- questo grande capodoglio. Possiamo solo altri animali, e in generale ricordare la phis: Center for Advanced Research in Pheno-
zo – rappresenta l’ostinato ma inutile giudicare dalle sue azioni, anche quando nostra animalità, non è necessariamente menology.
sforzo umano di competere con la natura sembrano particolarmente violente: Moby un errore antropomorfico o riduzionistico:
Immagini (da internet)
(sia essa pensata in senso laico o religio- Dick è un animale che sta strenuamente anzi, evitare a tutti i costi questa empatia Pag. 14: L’arresto del Carlino 26.5.2010 (AVVPX );
so, come equivalente di Dio). Il medium cercando di sopravvivere, e deve farlo con può essere molto più fuorviante. Intanto Pag. 16: Repubblica.it; Pag. 17: Il Post (AP Photo/Guam Varie-
narrativo utilizzato da Melville per mettere una serie di arpioni conficcati nella carne perché, per definizione, l’empatia aiuta la ty News, Chris Bangs, File); Pag. 18: inchiostronero.it.

18 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 19
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Donatella Caramia conoscimento e la validazione dell’unione im- Già uno dei pionieri dell’astrattismo pittorico
prescindibile di corpo mente e ambiente, per legato strettamente all’elemento musicale, il

Neurologia umanistica raggiungere quella sola saggezza che possa


correggere una visione troppo finalistica della
vita umana e che invece la inserisca all’interno
russo Wassily Kandinsky, aveva lodato in una
lettera del 1911 inviata al grande compositore
Arnold Shoenberg, padre della musica atona-
La genesi dell’arte come risposta sinestesica agli stimoli vitali di una più aderente visione di ecosistema, ri- le, le qualità dell’arte musicale, legate al regno
spondente a principi di grazia e di arte, consi- dell’immateriale e quindi sovranamente indi-
“Quale struttura connette il granchio con codice tramite il quale gli oggetti, le persone e derando quest’ultima come derivazione di un pendenti dal mondo visibile e dalle leggi della
l’aragosta, l’orchidea con la primula gli animali una volta percepiti sono trasformati comportamento che riflette il legame estetico riproducibilità naturalistica, dalle quali dipen-
e tutti e quattro con me? E me con voi? in colori, in legno, in tessuti, in odori e gusti, in tra abilità individuale e struttura naturale. Qual- devano invece, in quel momento, le arti visive.
E tutti e sei noi con l’ameba da una parte ideazione fantastica, che nutre l’artista e le sua cosa dell’ecosistema ha contribuito a determi- “La musica di Shoenberg”, scrive Kandin-
e con lo schizofrenico dall’altra?” aspirazione. “Da un albero visibile sopra il suo- nare la percezione dell’artista e quel qualcosa sky, “ci introduce in un nuovo regno, dove
(Gregory Bateson)
lo è possibile pronosticare l’esistenza di radici riflette la struttura compositiva che sottilmente le esperienze musicali non sono acustiche
sotterranee: la cima fornisce informazioni sull’e- pervade la rete della vita nella quale siamo im- bensì puramente psichiche: qui ha inizio la
Aldous Huxley 1 individua un fattore fonda- stremità opposta.” 4 mersi e della quale facciamo parte. musica del futuro”. Sollecitato dall’illuminan-
mentale nella cui ricerca l’umanità è atavica- te esempio dell’amico musicista, Kandinsky
mente impegnata in una sorta di persegui- La diversità delle culture generata dalle miria- principio della sinestesia: compie il passo decisivo per il distacco della
mento univoco per il raggiungimento di ogni di di popolazioni dislocate sulla terra è il frutto Vedere i suoni, sentire i Colori pittura dalla sua funzione mimetica e con-
soddisfazione e felicità, la ricerca della grazia! di un intreccio inestricabile fra mente umana e Il grande Van Gogh attraverso la descrizione temporaneamente fornirà, con il suo saggio
Questa grazia avrebbe un largo ambito di ac- ambiente circostante. L’ambiente non inteso pittorica del suo rapporto con la natura ci ha “Dello spirituale nell’arte” un prototipo di ar-
cezioni comprendenti bellezza, naturalezza e soltanto come sfondo, ma come vero e pro- lasciato un’eredità artistica incomparabile e monia per questo nuovo concetto di pittura,
semplicità, elementi che contraddistinguono prio cibo dell’anima e del corpo, sia in senso certamente lo ricordiamo non come un mala- che poneva come valore assoluto il “suono
non solo il comportamento umano, ma forse positivo e quindi nutrimento, che in senso ne- to di mente, ma come chi ha riprodotto con interno” dei colori e delle forme. Si avvia così,
soprattutto quello animale, poiché l’uomo, a gativo come tossicità e fonte di disagio, ma- arte sublime, aspetti reconditi e insondabili l’obiettivo di porre in relazione l’invisibile con
causa della corruzione e dell’inganno persino lattia. Il mondo in cui viviamo è un mondo di di una vita inquieta e tragica. Il giallo surreale il visibile, e la musica, la parte immateriale,
contro se stesso, riuscirebbe a divincolarsi strutture circuitali esattamente come il nostro dei suoi campi di grano, le distese psiche- verrà filtrata attraverso i mezzi tecnici a di-
da quelle che sono le finalità primigenie del cervello. Cambiamo, in risposta alle diverse deliche di fiori e i giardini misteriosi, riflettono sposizione dell’artista, dalla sua conoscenza
suo vivere e dell’autocoscienza. Sempre se- sostanze che stimolano le nostre sinapsi e che un dialogo, tra immagini interne ed esterne, del linguaggio e delle espressioni del mondo
condo Huxley l’uomo, a tratti, avrebbe perso desumiamo dalla nostra alimentazione e dalla intriso di sinestesie che mediano i contenuti sonoro. La musica diviene un modello strut-
la grazia che gli animali ancora possiedono nostra dieta fatta di cibo ed emozioni. La paura della mente e li trasformano in arte. Rivelatrici turale di riferimento e fonte notevole di con-
“e che Dio possiede”. è mediata da una certa categoria di neurotra- del sogno di un mondo bucolico, le immagi- nessione e innovazione in ambito visivo.
smettitori tra cui la nota adrenalina, indispen- ni plurisensoriali diventano arte attraverso la E.T.A. Hoffmann, un secolo prima esprime già
In accordo a questa linea di pensiero, Grego- sabile ai meccanismi di fuga, mentre il piacere grazia infusa dall’occhio della mente. in termini letterari questa possibilità della “per-
ry Bateson 2 sostiene, nel suo saggio Verso è mediato dalla dopamina e dalle endorfine, Ciò che manca alla società odierna, secondo cezione simultanea” (syn aistànestai) e le sue
un’ecologia della mente, che la grazia è un pro- fondamentali per una vita sana, ed entrambi i Gregory Bateson, è il senso profondo –quasi implicazioni estetiche ed espressive:
blema d’integrazione delle diverse parti della tipi di emozioni sono forgiati a partire da un’uni- religioso -della connessione, del legame con Non tanto nel sogno quanto in quello stato
mente i cui estremi sono rappresentati da una tà di mente-corpo dove per corpo intendiamo il mondo naturale e gli altri esseri viventi. Ba- di delirio che precede il sonno, e specialmen-
parte dalla coscienza e dall’altra dall’inconscio. anche il nostro corpo ambientale che circonda teson ci suggerisce di portare il “nostro ritmo” te quando ho sentito molta musica, trovo una
“Affinché si possa conseguire la grazia, le ra- immediatamente quello fisico. a quello del sistema vivente più complesso in combinazione fra colori, suoni e profumi. Mi
Donatella gioni del cuore devono essere integrate con le Se per anni ci siamo battuti nel portare pro- cui siamo inseriti e di considerare sempre “il pare che tutti siano prodotti, nello stesso modo
Caramia, ragioni della ragione” 3 ed è in questa grazia, in ve a conferma del superamento della visione tutto”, “la struttura che connette” dove unità misterioso, dal raggio di luce e che si debba-
medico, questo accordo che ogni figura racconta una cartesiana in cui corpo e mente sono divisi,
neurologo, e bellezza coincidono. no poi associare in un meraviglioso concerto.
professore di
storia, una mitologia che si intreccia in quel- ora il passo successivo consiste nel fare uno La Musica è la regina delle connessioni, poi- Il profumo dei garofani rossi-scuri agisce su
Neurologia e la geometria seminale che è il nostro DNA, il sforzo di ulteriore integrazione, vale a dire il ri- ché più di tutte è l’arte in grado di “tenere me con una straordinaria forza magica: senza
Psicologia della insieme” i diversi livelli che tradizionalmente volerlo mi sprofondo in uno stato di sogno e
1 - Aldous Huxley (26 luglio 1894, 22 novembre 1963) pensatore, umanista inglese e biologo, scrittore, famoso per i
Musica, direttrice
del Master di
suoi romanzi Il Mondo Nuovo e L’isola, incentrati sui temi dell’utopia. vengono disgiunti: forma e sostanza; corpo sento allora come da una grande lontananza
2 - Gregory Bateson (9 maggio 1904, 4 luglio 1980) antropologo, sociologo e psicologo inglese. I suoi scritti più fa-
MusicArTerapia e mente; rigore e immaginazione, tempo e suoni di clarinetto che crescono lentamente e
mosi Verso un’ecologia della Mente e Mente e Natura, contribuiscono a fondare i concetti dell’attuale olismo. I suoi
dell’Università scritti più famosi. spazio. poi lentamente si dileguano. 5
di Roma Tor 3 - G. Bateson, Verso un’ecologia della mente, Adelphi, 2000 (pag. 167).
Vergata. 4 - Ibidem (pag. 170). 5 - E.T.A. Hoffmann, Kreisleriana, Studi Tesi ed., 1992.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

le Arti determinano un passaggio fondamentale: tra ecosistemi naturali ed esseri viventi, facendo più immateriali, siamo addivenuti alla formula- fare a meno di pensare che le esperienze del
da peso esistenziale a leggerezza. emergere in modo chiaro per il grande pubbli- zione di alcuni princìpi che guidano verso una mio ultimo anno a Vienna abbiano contribuito a
in tal modo si determina un cambiamento fisico co, il profilo di assoluta interdipendenza tra indi- nuova scienza della mente, che impiega le ri- determinare i miei successivi interessi riguardo
attraverso il sollievo indotto da molecole … viduo e ambiente. Le relazioni che intercorrono sorse della biologia molecolare per esaminare i alla mente, al comportamento degli individui,
(Stefania Guerra Lisi) tra psiche, organizzazione biologica e cultura grandi misteri della vita: alle imprevedibilità delle motivazioni, alla persi-
La parola ‘olismo’ viene dal greco holon: il tutto, tessono una rete vitale: la rete della vita. 1) Mente e cervello sono inseparabili. Il cervel- stenza della memoria. 7 (Erik Kandel)
l’intero, un principio secondo il quale il tutto è lo è un organo biologico, dotato di un’enorme Epigenetica e Plasticità Cerebrale sono le
maggiore delle sue parti e di ogni singolo ele- Io credo che la concezione del mondo impli- capacità plastica e computazionale, costrui- parole d’ordine delle neuroscienze nel ven-
mento che lo compone, anche il più minusco- cita nella fisica moderna sia incompatibile con sce le nostre esperienze sensoriali mediando il tunesimo secolo. Trasformare è ciò che fon-
lo, parte integrante di un disegno più grande, la nostra attuale società, la quale non riflette valore degli input esterni con le categorie per- damentalmente contraddistingue l’azione del
universale. Gli elementi più intrinseci della na- l’armonioso interrelarsi delle cose che osservia- cettive interne, regola pensieri ed emozioni cervello che media ogni esperienza resa pos-
tura senziente: coscienza, intelligenza, memo- mo in natura. Per raggiungere un tale stato di attraverso il tessuto della neurotrasmissione sibile dall’integrazione dei cinque sensi. L’atto di
ria e spiritualità, cooperano in una dimensione equilibrio dinamico sarà necessaria una struttu- chimico-fisica, determina e controlla le nostre trasformare poggia sulle fondamenta della me-
olistica, ovvero sinestesica, che vede l’essere ra economica e sociale radicalmente differente: azioni mediante la potente “macchina” psico- moria e si accompagna immancabilmente a un
umano nella sua globalità, in cui corpo e mente una rivoluzione culturale nel vero senso della motoria orchestrata dalle aree frontali e pre- colore e a un valore emotivo.
sono l’espressione di un unico inseparabile si- parola. La sopravvivenza della nostra intera ci- centrali della corteccia.
stema che accoglie pensieri, azioni, percezioni, viltà può dipendere dalla nostra capacità di ef- 2) Tutte le funzioni mentali, dal più semplice Transvalutazione
emozioni e sofferenza, insieme a tutte le possibili fettuare un simile cambiamento.6 (F. Capra) riflesso cognitivo agli atti più creativi connessi al Dal piacere al compiacimento, attraverso l’azio-
espressioni della coscienza con le sue memo- linguaggio, alla musica e all’arte, sono eseguiti ne della dopamina 8, vivono e rivivono le memo-
rie. L’approccio sinestesico nella ricerca e nella Neurologia e Globalità dei Linguagi: Vivere nel da circuiti neurali specializzati, situati in differen- rie del corpo, le radici della simbiosi primaria, in
cura, cerca di individuare un’alternativa a quella presente con una Visione del Futuro ti aree cerebrali che interagiscono costante- sincronia, sintonia, sinfonia, radici che traspor-
meccanicistica della scienza e della medicina, e la mente è un’entità fisica mente tra loro. tano in superficie l’estetica psicofisiologica.
di riconsiderare i fenomeni che regolano la no- Nel 2000 lo psichiatra austriaco Eric Kandel 3) Tutti i cosiddetti circuiti cerebrali sono costi- La dopamina inizia la sua funzione ai primordi
stra vita nella giusta prospettiva evolutiva, insita vinse il premio Nobel per la medicina in segui- tuiti dalle stesse unità di segnalazione elemen- dell’esistenza psicomotoria, come compiaci-
nel presente disegno socioambientale. In parti- to alle sue ricerche sulla memoria; i suoi studi tare: le cellule nervose. mento dapprima motorio, e successivamente
colare, l’approccio olistico della sinestesia nella rivolti alle modificazioni osservate sul compor- 4) La realizzazione di un movimento informativo con la capacità di indurre discriminazione emo-
Globalità dei Linguaggi di Stefania Guerra Lisi, tamento dei neuroni e le relative connessioni è l’obiettivo dell’attività neurale compresa sot- zionale che diventa piacere.
ha un’interpretazione innovativa del concetto di sinaptiche hanno aperto nuovi e concreti oriz- toforma di circuito o percorso. La realizzazione Non tutto quello che siamo e diventeremo in fu-
salute e malattia, proprio perché orientata alla zonti sulla possibilità di considerare la mente funzionale di tale attività si esplica attraverso la turo è già scritto in modo indelebile ed immuta-
considerazione delle parti nell’armonia del tutto un’entità fisica. Fino a pochi decenni fa, sareb- produzione di molecole specifiche, neurotra- bile nel nostro DNA. Un nuovo campo di studi,
che le genera e le contiene. Invece di considera- be stato impensabile poter prospettare linee smettitori, che generano segnali all’interno e fra noto come Epigenetica, si occupa dei mecca-
re la patologia d’organo, un cervello malato, un di ricerca che ponessero sullo stesso piano di le cellule nervose. nismi che controllano la trascrizione del DNA.
arto claudicante, una mente in degenerazione, esplorazione il funzionamento di un enzima o 5) Queste specifiche molecole-segnale si sono Il processo di maturazione delle circuitazioni
ecc, adotta una visione che ponendo al centro le modificazioni di una proteina in relazione alla conservate e mantenute immutate nel corso di cerebrali e la formazione di nuove sinapsi, noto
l’individuo con la sua storia, la sua personalità, memoria o a cambiamenti dello stato emotivo milioni di anni di evoluzione, riflettendo, quasi come “plasticità cerebrale” è accompagnato
le sue caratteristiche psicologiche e gli orienta- di un individuo. come un equivalente numerico, l’immanenza da un parallelo processo di riconfigurazione su
menti spirituali, le paure e le speranze. Non solo La comprensione della mente umana in termini del valore codice genetico sotteso al comples- larga scala dell’assetto genetico configurando
cerca le connessioni tra mente e corpo, passa- biologici, oltre psicologici, è venuta configuran- so funzionamento dei sistemi neurali. “l’epigenoma”. Questi due processi riguardan-
to e presente, cibo e salute, ma anche analizza dosi come la sfida nodale per la scienza del XXI ti rispettivamente il cervello e il DNA hanno un
ed enfatizza l’importanza del suo baricentro vi- secolo. Questo nuovo approccio ci permette La nuova scienza della mente mira a penetrare ruolo cruciale in tutti i processi vitali, cognitivi, in
tale portato sui rapporti con il luogo in cui vive, di capire la natura biologica della percezione, il mistero della coscienza, compreso il suo quelli decisionali e nell’azione.
con le connessioni negli ambiti significativi della dell’apprendimento, della memoria, del pen- mistero ultimo, cioè il modo in cui il cervello di Il cervello cambia in costante risposta ai muta-
propria percezione. siero e della coscienza come risultato di una ogni persona crea la consapevolezza di un sé menti interni ed esterni che si avvicendano nel
Il fisico Fritjof Capra, famoso autore del “Tao mediazione tra inputi interni e stimolazione am- unico e ne determina la libera volontà. [...] divenire dell’esistenza. Il filosofo Eraclito, uno
della Fisica”, negli anni novanta delinea in un bientale esterna che l’individuo riceve in tempo Sono rimasto molto colpito, di quanto questi ri- dei maggiori esponenti della filosofia presocra-
altro suo libro per certi aspetti rivoluzionario, reale, attimo per attimo nel corso della sua vita. cordi siano rimasti impressi nella mia memoria. tica, detto anche l’Oscuro (era soltanto avanti di
“The Web of Life”, una prospettiva totalmente In base alle nuove scoperte sul funzionamento Eventi traumatici della mia infanzia. Non posso qualche migliaio d’anni), pareva aver compreso
innovativa sull’interpretazione delle connessioni del cervello, la sua espressività nei suoi aspetti
7 - E. Kandel, Alla ricerca della memoria. La storia di una nuova scienza della mente, Codice, 2010.
6 - F. Capra, Il Tao della Fisica, Adelphi 1989. 8 - Cfr. D. Caramia, E. Morricone, La musica e oltre. Colloqui con Ennio Morricone, Morcelliana, Roma 2012.

22 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 23
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

mirabilmente l’essenza mutevole di ogni aspet- nano» al DNA di produrre le armi biochimiche e nazionale dei tumori a Milano, ha analizzato un responsabili del nostro benessere psicofisico.
to della fenomenologia naturale, e la stretta e cellulari necessarie a combattere il nemico. In gruppo di meditatori esperti, sottoponendoli a
imprescindibile corrispondenza biunivoca esi- modo simile il cervello è in grado di processa- un prelievo ematico, prima e dopo una sessio- DNA, Globalità dei Linguaggi e Humanitas
stente tra i nostri sensi e l’integrazione coscien- re le esperienze negative, considerate proprio ne di meditazione di 8 ore. Si tratta di un nuovo Il nostro DNA, con il suo progetto disegna
te di ogni avvenimento esterno che si dipana come risposte infiammatorie anomale, e quin- studio sugli effetti fisiologici della meditazione i tracciati della nostra ipotetica biografia.
nello spazio-tempo: di respingerle; la plasticità e la sinestesia come che fornisce la prova che questa pratica induce Eventi della vita e casualità hanno a lungo
“Non ci bagniamo mai due volte nello stesso risposta riorganizzativa del cervello di fronte al modifiche nell’espressione genica e nella strut- corroborato concetti filosofico-scientifici
fiume”. susseguirsi degli eventi, ricorda la plasticità del tura molecolare del corpo. molto teorici, intrisi di un determinismo coin-
Con una sola potente immagine condensa sistema immunitario. Dalla ricerca è emerso un dato molto impor- cidente con ipotesi che prevedevano un’esi-
la realtà scientifica del mutamento plastico Questa «vita sommersa» e questa vitalità in- tante che dimostra come s’inibiscono i geni stenza segnata ineluttabilmente da probabili
che accompagna la pulsazione esistenzia- trinseca del cervello sono l’ulteriore sorpresa di dell’infiammazione e come vengano modificati eventi determinati da parte di una prestabili-
le di tutto ciò che è vivo: noi ci muoviamo un organo che si rivela sempre più complesso, anche i geni che regolano l’acetilazione degli ta complessità di fattori non controllabili.
lungo una freccia di cambiamento esatta- unitario e dinamico. L’aver individuato a livello istoni, enzimi che consentono o bloccano la L’epigenetica e le neuroscienze sembrano
mente come le molecole che compongono biofisico e molecolare, i tasselli fondamentali lettura del Dna. In altre parole, la meditazione apportare nuove informazioni che riorienta-
l’acqua, realizzando un perenne transiente del continuo cambiamento dello stato vitale, induce cambiamenti nella struttura molecolare no questa linea di pensiero, indirizzando la
che apparentemente può manifestarsi come invece di frammentare la nostra percezione del corpo; il meditare influenza direttamente ricerca verso un’identificazione del proprio
statico nelle piccole unità di tempo, ma è della fisiologia, ci porta a un cambiamento di l’attività delle cellule intervenendo nei più sofisti- io in termini olistici, per meglio aderire a un
profondamente contrassegnato dal variare. prospettiva per cogliere più adeguatamente il cati meccanismi di regolazione nucleare, cam- progetto che unisca aspirazioni, ideali, abili-
La metilazione del DNA è fondamentale nel significato biologico di un’ingegneria intrinseca biando il regime di attività funzionale di intere tà, inclinazioni e talenti che riflettano un più
plasmare le sinapsi, gli spazi comunicativi che non prevede altro che progetti d’integra- linee cellulari e di conseguenza del nostro intero autentico ordine interno e permettano di svi-
tra i neuroni. Anche nella materia grigia ce- zione dei diversi piani in cui si esplica l’esisten- organismo. Le modificazioni plastiche indotte luppare in tal senso la nostra completezza
rebrale ci sono sottotipi cellulari come i neu- za. Pensare porta ad azionare sempre nuova a livello cellulare si riflettono positivamente su nel rispetto della ricerca della felicità nostra
roni piramidali e neuroni produttori del neu- trascrizione cellullare di DNA, così come a numerosissime attività enzimatiche e neurali, e degli altri per vivere in armonia.
rotrasmettitore GABA che hanno specifici stimolare produzione di nuove sinapsi o anti-
sottoschemi di metilazione del DNA. corpi. Idealmente, mente e corpo dovrebbero Il Valore del Tutto
In che modo l’esperienza influenza il DNA essere unificati in un’osservazione unica che Natura Viva (James Hillman, Fuochi Blu)
del cervello? ne codifichi da una nuova angolatura le corre- Un grido percorse la tarda antichità: “Pan, Il grande, è morto!” narra Plutarco nel tramonto degli
Il legame tra esperienza e fattori epigenetici lazioni con il mondo circostante. oracoli. E, tuttavia il detto è divenuto esso stesso oracolare, fino a significare molte cose per molte
è particolarmente forte nei primi anni di vita e È ampiamente dimostrato che la meditazione persone in molti tempi. Una cosa fu annunciata: la natura era stata privata della sua voce creativa.
nell’età dello sviluppo, per cui le capacità di per- sia in grado di indurre cambiamenti significati- Essa non era più forza indipendente e vivente di generatività. Ciò che aveva avuto anima, la perse,
cepire ed elaborare le informazioni provenienti vi non solo dello stato di coscienza, ma anche o andò perduta la connessione psichica con la natura. Morto Pan, anche Eco morì; non potrem-
dal mondo esterno, ma anche le attitudini so- nella struttura molecolare del corpo, a partire mo più catturare la coscienza riflettendo entro i nostri istinti. Questi avevano perduto la loro luce
ciali e cognitive, sono modellate e possono es- dal cambiamento frequenziale dei ritmi cere- e caddero facilmente nell’ascetismo, seguendo come un gregge senza ribellione istintuale il loro
sere facilmente alterate dall’esperienza. 9 brali. Lo studio degli effetti fisiologici della me- nuovo pastore. La natura cessò di parlarci oppure non fummo più capaci di udirla. La persona di
ditazione, in particolare della Mindfulness 10, Pan, il mediatore, come un etere che avviluppava invisibile tutte le cose naturali di un significato
La meditazione aiuta nella guarigione e inibi- mostra come un particolare habitus mentale personale, di lucentezza, era scomparsa. Le pietre divennero soltanto pietre, gli alberi, alberi. E, le
sce i geni dell’infiammazione. possa indurre modifiche nell’espressione ge- cose, i luoghi e gli animali non erano più questo dio o quello, ma diventarono simboli ...Quando
nica e nella struttura molecolare delle cellule. Pan è vivo allora anche la natura lo è, ed è piena di dei, talché lo strido della civetta è Atena e il
Un trauma fisico, chimico o un’aggressio- Quindi, bisogna prendere atto che meditare ha mollusco sulla riva è Afrodite. Questi pezzi di natura non sono semplicemente attributi o proprietà.
ne biologica -come nel caso dell’invasione di un importante effetto sull’azione dei geni e sul- Sono gli dei nelle loro forme biologiche. E dove trovare gli dei e meglio che nelle cose, nei luoghi e
germi patogeni- mettono in pericolo l’integrità la loro espressione. Un team internazionale di negli animali che vi abitano, e come essere partecipi di essi meglio che attraverso le loro concrete
funzionale dell’organismo, determinano una ri- ricercatori che opera nel Dipartimento di medi- rappresentazioni naturali? ... Quando l’umano perde la connessione personale con la natura per-
sposta difensiva, in cui specifiche cellule «ordi- cina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto sonizzata e l’istinto personizzato, l’immagine di Pan e l’immagine del diavolo si fondono. Perciò
comeè stato affermato più indietro, Pan ancora vive e non soltanto nell’immaginazione letteraria
9 - P. Tognini, D. Napoli, J. Tola, D. Silingardi, F. Della Ragione, M. D’Esposito, T. Pizzorusso, Experience-de-
pendent DNA methylation regulates plasticity in the developing visual cortex, Nature Neuroscience 18, 2015. ... Egli vive nel rimosso che ritorna nelle psicopatologie dell’istinto che si fanno avanti. Il panico,
10 - La parola Mindfulness fa riferimento a un particolare stato mentale meditativo che trae origine dalla soprattutto di notte quando la cittadella s’oscura e l’io eroico dorme, è una diretta Partecipation
pratica buddista. In lingua Pali, questo stato è chiamato Sati, ossia “attenzione consapevole o nuda”, Mystic alla natura ... L’immaginale non è mai stato tanto vivido come quando siamo connessi
e indica la capacità di vivere il ‘qui ed ora’ in una profonda unione tra mente e corpo. La meditazione istintualmente con esso […] 11 con Pan il dio dei boschi e del Tutto.
Mindfulness si esplica come pratica della consapevolezza delle proprie percezioni nell’attimo presente, in
cui si porta l’attenzione ai fenomeni interni ed esterni senza alcun intento giudicante. 11 - James Hillman, Fuochi Blu, Adelphi, 1989, pp 146-148.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Michele Lomuto Il modello contrattualistico ci appare in La peste non si limita, quindi, a colpire la
tutta evidenza come l’erede di una tra- comunicazione in atto, la parola. Colpisce

Dia-logica della comunicazione dizione che possiamo chiamare aristote-


lico-cartesiana. Lo stagirita teorizza un
il linguaggio come capacità di modellazio-
ne primaria della specie umana, modella-
percorso univoco ed esclusivo che par- zione del mondo ma anche del senso del
La comunicazione è processo costitutivo di ogni organismo vivente te dal παθημα ἐν τῇ ψυχῆ, l’affezione proprio essere al mondo. È a questo livello
dell›anima, il ricevere passivamente l’im- profondo che l’epidemia riduce il comuni-
L’estensione del concetto di comunicazione nicare, e sia perciò distinta in modo per sé pressione dalle cose, per giungere alla care a trasmissione di stereotipi, a un mo-
umana è talmente vasta che possiamo dire evidente da altre funzioni naturali) compia- parola, simbolo intenzionale del παθημα, nologismo che uccide la dia-logica, all’o-
di essa ciò che Aristotele dice dell’essere: mo una operazione antropomorfica. [...] la ( pathéma) e alla scrittura, simbolo inten- mologazione. Un tragicomico esempio va
τὸ ὂν λέγεται πολλαχῶς μέν, ἀλλα ̓ ἅπαν coscienza è solo la punta dell’iceberg, e se zionale della parola. Una posizione teo- citato per la sua gravità, perché testimonia
πρὸς μίαν ἀρχήν. [Metafisica Γ 1003 a 32] vogliamo spiegare qualsiasi cosa (nel senso rica espressa con una chiarezza lapida- la diffusione della pestilenza nei luoghi che
“L’essere si dice in molti modi, ma sempre in semplicemente di metterla in connessione) ria. ̓ ́ Ε στι μὲν οὖν τὰ ἐν τῇ φωνῇ τῶν istituzionalmente dovrebbero essere depu-
riferimento a un principio”. dobbiamo ricorrere alla parte sommersa, a ἐν τῇ ψυχῇ παθημάτων σύμβολα, καὶ tati a contrastarla: la scuola italiana. L’in-
Nel caso della comunicazione il comune ciò che tiene la cima fuori dall’acqua.” [Prodi τὰ γραφόμενα τῶν ἐν τῇ φωνῆ [Περὶ segnamento, che una volta rientrava nel
principio di riferimento si rivela in una impli- 1977: 18] ἑρμενείας 16a] “Ora, i suoni che sono processo educativo, è diventato “offerta
cazione doppia: comunicazione implica vita; La vita ci mostra, quindi, una ricca struttu- nella voce sono simboli delle affezioni che formativa”, facendo propria la definizione
vita implica comunicazione. La comunica- ra di relazioni comunicative e interpretative, sono nell’anima, e i segni scritti lo sono marxiana del modo di produzione capitali-
zione è quindi, in ogni forma di vita e ancor dalle sue forme primordiali a quelle più com- dei suoni che sono nella voce”. stico come immenso ammasso di merci. A
prima in ogni struttura biologica, processo plesse che si manifestano nell’organismo Per Cartesio il punto di partenza della questo lessico aziendalistico si aggiunge
costitutivo. Comunicare per vivere, tema del umano, nelle culture e nelle società umane. semiosi è il soggetto, origine e causa pri- poi un lessico chiaramente ‘scatologico’:
nostro convegno, non va inteso nel senso Si tratta di una visione che possiamo defini- ma del processo interpretativo e comuni- si richiede agli operatori della scuola di
secondo il quale la comunicazione sarebbe re senz’altro rivoluzionaria non solo rispetto cativo. Il suo carattere incausato cancella compilare una “carta dei servizi”, di formu-
uno fra i possibili comportamenti intenzionali al senso comune, ovvero alle implicazioni tutti i processi naturali che lo precedono e lare una “analisi dei bisogni”, di effettuare
del vivente, seppure riconosciuto funziona- di ciò che nell’epistemologia di tradizione lo rendono possibile. La res cogitans pre- “prove di evacuazione” per giungere infi-
le alla vita. L’idea del vivente che di tanto in popperiana è chiamata “metafisica influen- cede il linguaggio, sistema di segni arbi- ne al “POF” (Piano dell’Offerta Formativa)
tanto decide di comunicare o magari a sua te”, ma anche in relazione a ciò che in piena trari e convenzionali, e ne è indipendente. che, dallo scorso anno, si è arricchito in
insaputa si fa sfuggire il disvelarsi del suo lin- coscienza si è sostenuto nelle espressioni Da queste premesse segue l’idea di una “PTOF” (T sta per triennale), che è ancora
guaggio del corpo, è oggi superata da nuovi teoriche che hanno caratterizzato la civiltà comunicazione indipendente dal linguag- più emo-tono-fonosimbolico.
orizzonti disciplinari.La scoperta dei fonda- occidentale. Il pregiudizio che ha occultato gio, che si esprime fra pure entità spiritua- Quando le vittime dell’epidemia pesti-
menti biologici del comunicare, per quanto per secoli il carattere costitutivo, rispetto alla li, interiorità che si estrinseca. lenziale si occupano di comunicazione
attualmente accessibili grazie agli strumen- vita, della comunicazione, relegandola a un È evidente, quindi, che una patologia del- si sentono à la page esprimendosi in un
ti della ricerca scientifica, ci permette di far ruolo puramente strumentale di veicolo se- la comunicazione implica una patologia linguaggio ispirato in buona parte a una
luce sulla natura del biologico come semio- gnico, è etichettato con icastica espressione della vita. Italo Calvino la denuncia come disgustosa miscela di marketing e ciber-
Michele tica naturale da cui parte ogni processo di da Ferruccio Rossi-Landi come “pregiudizio “peste del linguaggio”: “a volte sembra netica. Occupandosi quest’ultima dei
Lomuto, comunicazione.È emblematico che fra i pio- contrattualistico” [...] che consiste nel pro- che un’epidemia pestilenziale abbia col- processi riguardanti la comunicazione e
musicista,
semiologo e nieri del paradigma della connessione che iettare il carattere convenzionale dalle lingue pito l’umanità nella facoltà che più la ca- il controllo nell’animale e nella macchina,
fililogo, è stato lega i livelli più profondi della comunicazione (convenzionali nel senso di, e perché, stori- ratterizza, cioè l’uso della parola, una pe- implicitamente si ipotizza una sostanziale
professore cellulare del nostro corpo ai livelli più com- co-sociali cioè non naturali) sul linguaggio in ste del linguaggio che si manifesta come analogia tra i meccanismi di regolazione
a contratto plessi e creativi della comunicazione umana generale e sul suo apprendimento, facendo perdita di forza conoscitiva e di imme- delle macchine, del sistema macroecono-
presso l’Istituto sia stato un oncologo che ai riconoscimenti del linguaggio una convenzione o contratto diatezza, come automatismo che tende mico e degli esseri viventi.
di Filosofia e
Scienze del internazionali nel campo della medicina ag- fra individui preformati. [...] riposa dunque su a livellare l’espressione sulle formule più Alla base di questi meccanismi vi sareb-
Linguaggio giunge importanti premi letterari come ro- un pregiudizio individualistico di tipo ideali- generiche, anonime, astratte, a diluire i bero processi di trasmissione, codifica e
dell’Università manziere: Giorgio Prodi. La seguente cita- stico o spiritualistico, secondo il quale gli in- significati, a smussare le punte espressi- decodifica di dati.
degli Studi di zione mette a fuoco perfettamente il nostro dividui sarebbero preformati rispetto alla loro ve, a spegnere ogni scintilla che sprizzi Questo atteggiamento si presenta come
Bari. tema. “Se noi assumiamo come criterio per convivenza sociale. Gratta gratta, vien fuori dallo scontro delle parole con nuove cir- scientifico: proliferano i corsi di laurea in
Insegna presso il
Conservatorio di definire il campo della semiosi la intenziona- l’anima, o almeno una qualche separazione costanze. [...] La peste colpisce anche la “Scienze della comunicazione”. Si ignora
Musica S. Cecilia lità come condizione di evidenza (l’ammette- ontologica fra uomo e natura. [Rossi-Landi vita delle persone e la storia delle Nazio- troppo spesso, però, lo statuto della te-
di Roma. re che la semiosi cominci con il voler comu- 1972: 20, 24-25] ni” [Calvino 1988: 58-59] oria scientifica. Mentre nelle epoche pre-

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Globalità Globalità
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moderne la ricerca aveva come obiettivo pestilenziale del linguaggio, per recupera- Augusto Ponzio
descrivere e spiegare i fenomeni, con la re il carattere umano della comunicazione
rivoluzione scientifica la spiegazione con-
siste nella costruzione di teorie matema-
è quindi necessario: che civiltà, scienze
e arti non diventino astrazioni categoriali; Artista (pre-)nato
tiche, inevitabilmente fondate su assiomi che esse non dimentichino il loro fonda-
e regole di inferenza, che permettano di mento basato sulle operazioni del sog- Su “Gli Stili Prenatali” di Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani.
dedurre il comportamento dei fenomeni getto umano; che le astrazioni divenute
per potervi intervenire attivamente. Ideenkleid (ideologia) siano riconosciute e Il campo di applicabilità del termine “lin- Sicché a differenza del congegno pri-
Nel dedurre per prevedere e programma- smascherate. guaggio” appariva a Ferdinand de Saussu- mario di modellazione degli animali non-
re la comunicazione umana ci appare in È necessario, ancora, vivere criticamente re (1857-1913) come fortemente eteroge- umani, come tutti gli esseri viventi capaci
tutta la sua logica il programma di ridu- i programmi che governano la comu- neo. Eppure usava tale termine per riferirsi di semiosi, quello dell’uomo, in quanto
zione dell’uomo a risorsa umana per l’im- nicazione, riattivando le connessioni che soltanto al territorio del segnico verbale, animale capace anche di meta-semiosi,
presa, a consumatore e a target per la legano i più profondi livelli della biosemi- benché pensasse alla possibilità di costi- in quanto animale semiotico, cioè l lin-
comunicazione pubblicitaria. osi con le strutture astratte del pensiero. tuzione di una scienza, la semiologia, che guaggio, inteso nel senso di Sebeok, per-
Gli strumenti matematici che si usano per Nella pratica che si vive ascoltando musi- studiasse anche i segni non verbali impie- mette di modellare non un solo mondo,
analizzare la comunicazione non sono calmente tanto i toni della voce del nostro gati dall’uomo per scopi comunicativi. come per le altre specie viventi, ma un
essenzialmente diversi da quelli svilup- interlocutore quanto una sinfonia di Mo- Ancora più eterogeneo sarà l’ambito de- numero indeterminato di mondi, più mon-
pati per capire come funziona il cosmo. zart, queste connessioni sono ciò che dà gli interpretanti di “linguaggio”, se vi fac- di possibili.
Se si dimentica la loro natura attribuen- senso all’esperienza e sono governate, ciamo entrare non solo quelli che si rife- Inoltre, dato il carattere infinitamente
do loro implicazioni ontologiche, si riduce secondo l’espressione coniata da Gino riscono alla semiosi verbale, ma anche a aperto ed eterogeneo della “catena degli
l’infinita complessità della comunicazione Stefani, da “Codici Generali”. quelli della semiosi umana non verbale, interpretanti”, secondo la terminologia di
umana alla complessità relativa della tra- Sono anzitutto gli schemi sensoriale-per- e non soltanto quelli prodotti con lo sco- Charles Sanders Peirce (1839-1914), cioè
smissione dati. cettivi (spaziali, tattili, luminosi, dinamici, po di comunicare, ma anche quelli privi di del “percorso interpretativo” in cui il signi-
Siamo alla “semiotica del pacco posta- cinetici, termici, sinestetici, ecc.) [...] E qualsiasi intenzionalità comunicativa. ficato consiste, la non circoscrivibilità del
le”. Ogni cosa disciplinatamente al suo sono, nello stesso tempo, gli schemi logi- Si comprende facilmente che non è pos- significato all’interno di un solo sistema di
posto: emittente, codice, codifica, mes- ci ovvero i processi e le operazioni men- sibile impiegare senza equivoci il termine segni comporta il coinvolgimento nel ver-
saggio, destinatario, decodifica. La ridu- tali più o meno semplici, per cui a ogni “linguaggio” intendendo riferirsi unica- bale di altri linguaggi, di altri tipi di segni. Il
zione del messaggio a pacco postale ne realtà e dunque anche ai suoni applichia- mente al verbale, come spesso si con- percorso interpretativo in cui il significato
circoscrive il significato che perde così la mo le categorie di identità e similitudine, tinua a fare anche in contesti specialisti- consiste non ha frontiere di ordine tipolo-
sua risonanza. Identificato e pietrificato il equivalenza, opposizione, mediazione e ci. Quando il senso è questo, il termine gico o sistemico. E in questo senso non
messaggio nella sua univocità, la natura gradualità, variazione e trasformazione, va specificato aggiungendo “verbale”. Il è esatto parlare del “significato dei segni
dialogica della comunicazione si riduce a inclusione, ecc.” [Stefani 1982: 16] linguaggio verbale include tanto quello verbali”, oppure del “significato dei segni
scambio di pacchi postali all’interno dello Aggiungerei che applichiamo gli schemi scritto, quanto quello orale. non verbali” come se all’interpretazione,
stesso ordine del discorso, che così non logici quando teorizziamo, ma la logica Charles Morris (1901-1979) criticava la determinazione, del significato potesse
corre il rischio di aprirsi alla fuga dell’in- categoriale struttura la nostra vita a tutti i pretesa dei linguisti di limitare il termine partecipare un solo tipo di segni, in que-
terpretante, al rinvio infinito e vitale da se- livelli, dalla sintesi delle proteine enzima- linguaggio al solo linguaggio verbale, e sto senso quello verbale. In realtà, ogni
gno a segno. tiche alla categorizzazione delle equazio- proponeva di estenderlo a tutti le forme volta che per noi qualcosa ha significato
Al continuo e creativo interscambio fra ni differenziali. Possiamo definire questa espressive specificamente umane. non c’è tipo di segno che possa essere
cultura aristocratica e cultura popolare funzione vitale “Globalità dei Linguaggi”. Thomas a Sebeok (1921-2001), suo al- escluso dal percorso interpretativo in cui
Augusto
l’epidemia pestilenziale sostituisce l’omo- lievo, che ha ridefinito la semiotica in ter- tale qualcosa si colloca. Ponzio
logazione della cultura di massa. mini di “semiotica globale”, ha chiama- Possiamo allora dire che il significato, è professore
Riferimenti bibliografici
La comunicazione non turba l’uomo- Berio L., Interviste e colloqui, Torino, Einaudi, 2017
to language, distinguendolo dal parlare, nell’ambito del mondo umano, continua- emerito di
Filosofia e
massa in quanto riproduce il già cono- Calvino I., Lezioni americane. Sei proposte per il il “congegno primario di modellazione” mente rimodellabile dato il carattere in-
teoria dei
sciuto e assimilato. Ovvero, “presenta prossimo millennio, Milano, Garzanti, 1988 specie-specifico dell’uomo, caratterizza- ventivo e innovativo del “linguaggio”, del linguaggi e
un’idea di realtà, economica, musicale o Prodi G., Le basi materiali della significazione, Milano, to dall’impiego combinatorio, sintattico, congegno primario di modellazione spe- “Cultore della
politica, conforme a modelli standardiz- Bompiani, 1977 dei segni e dalla possibilità impiego dei cie-specifico dell’uomo, è, anche sotto materia”,
Rossi-Landi F., Semiotica e ideologia, Milano, Bom- nell’Università
zati, modelli che sono adatti ai mezzi che piani, 1972
segni per riflettere sui segni, e quindi an- questo aspetto, un fatto semiotico, per-
degli Studi
li disseminano.” [Berio 1917: 26] Stefani G., La competenza musicale, Bologna, che capace di progettazione, di innova- ché coinvolge, ogni volta in cui sussiste, di Bari “Aldo
Per contrastare la diffusione del contagio CLUEB, 1982 zione, di inventiva, di creatività. più tipi di segni: non ci sono, propriamen- Moro”

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Globalità Globalità
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te parlando, significati verbali, o significati sentativi delle diverse forme di arte, dalla sità popolare di MusicArterapia (UPMAT). che muove e orienta l’intero sistema del-
non verbali. Né ci sono significati esclusivi scrittura letteraria alla pittura, alla musi- Si comprende l’interesse che, sul piano la comunicazione-produzione, il diritto
di una lingua o di un linguaggio conside- ca, alla danza, dell’influenza esercitata da teorico e metodologico, questa prospet- all’alterità si specifica come “diritto all’in-
rati come sistemi o codici autosufficienti. questi differenti stili, sette in tutto. Tra gli tiva poteva avere per me e per Susan, au- funzionalità”. L’alterità a cui ci riferiamo
Ciò comporta anche il carattere semioti- artisti presi esame nell’ambito della pittu- tori del libro apparso qualche anno prima non è quella relativa al ruolo, alla posizio-
co e non semplicemente linguistico-ver- ra, Chagall, Klee, Mondrian, e, nell’ambi- (2003, Roma, Meltemi, ora ripubblicato ne sociale, alla qualifica professionale, al
bale delle procedure generative dell’iden- to della musica, soprattutto Mozart. in Semiotica e comunicazione globale, a genere sessuale, alla nazionalità, all’ap-
tificazione del segno verbale e della sua Di Mozart Stefania Guerra Lisi e Gino Ste- cura di S, Petrilli, 2014) con il titolo Semi- partenenza territoriale, all’etnia, al credo
disambiguazione. I limiti della “grammati- fani si sono occupati nella relazione intito- oetica, in cui ricollegavamo la semiotica religioso, al colore della pelle, ecc., per la
ca generativa della lingua”, teorizzata da lata “Mozart e gli Stili prenatali”, tenuta al alla originaria scienza da cui aveva preso quale si è altri “relativamente a”. L’alterità
Noam Chomsky, sono dati dal fatto che convegno Con Mozart: Incontro di studio, l’avvio, la semeiotica, ma allargando il di- relativa è quella che fa la nostra identità.
essa deve fare ricorso a segni interpre- che Susan Petrilli ed io organizzammo a scorso alla qualità della vita, alla tematica Ma se, per un’ipotesi di “riduzione”, to-
tanti che non rientrano in essa e che sono Bari e che si svolse nell’Università “Aldo dei valori, all’ascolto, anche in senso mu- gliamo tutte le nostre alterità relative che
quindi anche interpretanti non-verbali. Moro” dal 2 al 3 ottobre del 2006. sicale oltre che medico, come attenzione costituiscono la nostra identità, non re-
La “teoria degli stili prenatali nelle arti e Nella mia prefazione al libro di Stefania e apertura all’altro in quanto fine in sé: sta più nulla o persiste un “residuo” indi-
nella vita” di Stefania Guerra Lisi e Gino Guerra Lisi e Gino Stefani (2017) a cui ho “semioetica” si ottiene da semeiotica con pendente da esse? Ebbene, in contrasto
Stefani sottolinea, fino a farne la propria fatto riferimento sopra, ho ampiamente il semplice spostamento della ‘e’ dopo il a quanto questa forma sociale vuol farci
formula sintetica, la “globalità dei linguag- riportato la loro relazione su Mozart poi- dittongo ‘io’ (come se ‘io’ dicesse a ‘e’: credere, un tale residuo sussiste, un’alte-
gi”, e guarda alla attività artistica come ché nella musica di Mozart, secondo gli “prego, dopo di lei”). rità non relativa che fa esistere ciascuno
a una tra le più specifiche capacità del- Autori, sono rintracciabili tutti e sette gli “Globalità dei linguaggi”, “Semiotica glo- di noi non semplicemente come individuo
l’“animale semiotico”: “[…] ‘Globalità dei Stili – anche se con una marcata presen- bale” (Sebeok): “globalità”, “globale”, e e quindi come facente parte di un insie-
Linguaggi’, disciplina ideata, praticata e za di qualcuno in particolare – e quindi, non “globalizzazione”, termine impiegato me, come altro-relativamente-a..., e nep-
insegnata da Stefania Guerra Lisi da oltre riportando i tratti essenziali di questo la- per indicare l’attuale forma di produzione pure come persona, termine di riferimento
quarant’anni” (Guerra Lisi e Stefani 2017, voro su Mozart, si ottiene anche, sia pure in cui il mercato è divenuto mercato mon- di quanto è “personale”, “appartenente”,
p. 19) nella forma di una rapida scorsa, una loro diale (planetario) e universale (pervasivo: “proprio”, ma come unico, singolo, come
L’attività artistica è una tra le più speci- esposizione d’insieme. Ma ho voluto fare traducibilità di tutto in merce). Papa Fran- assolutamente altro, non sostituibile, non
fiche espressioni della capacità dell’ani- riferimento alla relazione di Stefania e di cesco ha usato questo termine, “globaliz- intercambiabile, un genere a sé, sui ge-
male semiotico e del suo specie-specifico Gino al Convegno su Mozart avvenuto zazione”, nella sua accezione attuale per neris.
congegno di modellazione. Già nell’espe- ormai quasi dieci anni fa, anche per un indicare la situazione odierna di “globa- Il diritto all’infunzionalità è il diritto a vale-
rienza della vita prenatale, l’individuo uma- motivo, per così dire, affettivo, dato che lizzazione dell’indifferenza”: l’indifferenza re per sé, come fine in sé, come alterità
no trae imput che costituiscono, come si fu in quella occasione che ebbi modo di nel rapporto con l’altro quando l’altro ha non relativa.
esprimono nella “Introduzione” Stefani incontrarli per la prima volta – fu Michele bisogno di ascolto e di accoglienza, ciò Nel mondo odierno della comunicazione-
e Guerra Lisi, “tracce profonde e incan- Lomuto insieme il quale avevo pubblica- che Stefania Guerra Lisi, durante il “22° produzione, in cui sviluppo, produttività,
cellabili in tutta la sua vita, sia infantile, to il libro Semiotica della musica (1997 2 a Convegno Nazionale della Globalità dei efficienza, competitività (fino all’extrema
sia adulta, che emergono con particolare ed. 1989), a farmeli conoscere di persona linguaggi, Comunicare per Vivere”, ha in- ratio della guerra) sono i valori fondamen-
evidenza nell’attività artistica e sono rico- –, anche se Gino Stefani mi era già noto dicato come “il far finta di niente”. tali, rivendicare il diritto all’infunzionalità
noscibili anche in comportamenti cosid- per il suo insegnamento di Semiotica del- Nel libro Elogio dell’infunzionale. Critica assume una valenza sovversiva. Eppu-
detti “insensati” di persone con handicap la musica. dell’ideologia della produttività (1997, re la comunicazione-produzione globale
anche gravi” (Stefania Guerra Lisi e Gino Poi ci rincontrammo a Helsinki in occa- nuova ed. 2004) abbiamo avuto occa- con la liberazione dal lavoro indifferente
Stefani, ibid.) sione del 9th World Congress of IASS/ sione di occuparci del concetto di “diritto sotto forma di disoccupazione dilagante,
Il presupposto principale della teoria degli AIS, Communication: Understanding/Mi- all’infunzionalità”. E abbiamo ampiamente con la de-mercificazione della tradizio-
stili prenatali è che la vita organica non sunderstanding, 11-17 June 2007, a cui argomentato circa l’importanza che esso nale emigrazione nella forma del feno-
subisce interruzioni, ma si sviluppa senza partecipava anche Massimo Bonfantini, assume per l’apertura della nostra forma meno irriducibile dell’attuale migrazione
soluzione di continuità dall’inizio fino alla loro amico ed anche vecchio amico mio. sociale, caratterizzata dalla comunicazio- e con l’incremento della necessità di oc-
fine, dal concepimento alla morte. Il suo Successivamente Susan ed io parteci- ne-produzione mondializzata, verso un cupazioni dedicate all’alterità infunziona-
sviluppo avviene in fasi. pammo con l’articolo “Scienza con co- umanesimo non più incentrato sugli inte- le, “occupazioni socialmente utili”, apre
Molto interessante è il lavoro, svolto da scienza: semioetica” alla rivista Globalità ressi dell’identità (individuale o collettiva essa stessa, suo malgrado, spazi sempre
Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani, di dei Linguaggi (2007, n° 4, 13-15), diretta che sia) ma un umanesimo dell’alterità. maggiori all’infunzionale.
reperimento, all’interno di autori rappre- da Stefania e Gino, organo della Univer- In contrapposizione alla “produttività” L’infunzionale è l’umano. E tuttavia i “di-

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ritti dell’uomo” non contemplano il diritto l’interesse, l’utilità, con la conoscenza dell’exotopia del corpo rispetto alle strut- golarità, irripetibilità, infunzionalità, che
all’infunzionalità. Esso fuoriesce dall’u- funzionale all’azione pratica, con l’econo- ture, ai meccanismi e alle tecniche della ha nella morte, come fine inconcludente,
manesimo dell’identità. Ed è a fondamen- mia della memoria che esclude mediante sua sottomissione in quanto corpo indivi- l’espressione della sua eccedenza rispet-
to di tutti i diritti dell’alterità. l’oblio tutto ciò che risulta distraente e di- duale, in quanto corpo-identità; exotopia to a qualsiasi progetto, storia, a qualsiasi
Il diritto all’infunzionalità è il diritto di cia- spersivo rispetto alla logicità, semplicità che si evidenzia nel suo “sfuggire senza “autentica” scelta: il corpo vivente che sa
scuno a essere voluto bene per niente, e uniformità di progettazione, all’univocità posa”– soprattutto con la sua “ostinazio- prima di essere saputo, che sente prima
nella propria totale disabilità, come già di senso. Invece “nell’esperienza grande, ne a morire”– alle tecniche che vogliono di essere sentito, che vive prima di essere
vogliamo che sia nei nostri rapporti “pri- il mondo non coincide con se stesso (non dominarlo e gestirlo. vissuto. Questo corpo è, senza soluzione
vati” (privati di tutto) nell’affetto parentale, è ciò che è), non è chiuso e non è com- L’affermarsi della cosiddetta “globaliz- di continuità, collegato con gli altri corpi,
nell’amicizia, nell’amore. Della persona piuto. In esso c’è una memoria che scor- zazione”, da una parte, e il confermarsi implicato, coinvolto nell’intera vita dell’e-
con handicap, al posto dell’eufemismo re e si perde nelle profondità umane della sempre più, dall’altra, dell’idea di indi- cosistema del pianeta Terra, in un intrico
“diversamente abile” (abile: termine mili- materia e della vita illimitata, l’esperien- viduo come entità separata e autosuf- di cui nessuna tecnologia del sé potrebbe
taresco – abile arruolato – e nel parlare za di vita di mondi e di atomi. E la storia ficiente, ha comportato la quasi totale venire a capo e trovare una via d’uscita.
non “ufficiale” usato generalmente in sen- del singolo comincia per questa memoria scomparsa di pratiche culturali e visio- Il corpo è altro rispetto al soggetto, alla
so negativo: stai attento, è una persona molto tempo prima rispetto ai suoi atti co- ni del mondo basate sul presupposto coscienza, alla memoria addomesticata,
abile, molto abile), dovremmo usare l’e- noscitivi (al suo ‘io’ conoscibile)” (ivi: 195- dell’intercorporeità, dell’interdipendenza, selezionata, filtrata, accomodata; altro ri-
spressione “diversamente disabile”, come 96), comincia, come Stefani e Guerra Lisi dell’esposizione e dell’apertura del cor- spetto alla narrazione che il soggetto in-
si considera ciascuno di noi quando valu- mostrano in Gli stili prenatali, Un’estetica po. Sono ormai quasi del tutto estinte le dividuale o collettivo ha costruito e con
ta se l’altro gli vuole bene veramente o se psicofisiologica, già nella vita prenatale. forme di percezione del corpo della cul- cui ha delineato la sua identità, la sua
si tratta invece di “amicizia interessata”, La formazione dell’identità individuale è tura popolare, di cui Bachtin – allargando immagine da esibire, il suo sé di cui in-
di “non vero amore”. complementare all’affermazione dell’ap- il suo concetto di dialogicità centrale nel teressarsi, la sua fisionomia con cui farsi
Senza il riconoscimento pubblico, sociale, partenenza a una certa entità sociale, a suo Dostoevskij (1928, in Bachtin e il suo riconoscere, la sua parte da recitare.
del diritto all’infunzionalità, a essere con- una comunità, a una nazione, a uno Sta- Circolo 2014) in termini di intercorporeità L’odierno sistema di produzione-ripro-
siderato come fine e non come mezzo, i to, a un’etnia, a un genere. La formazio- – parla nel sua monografia su Rabelais duzione, con il suo mercato globale di
diritti umani, compreso il diritto alla vita, ne delle identità individuali e la formazio- (1965, tr. it. 2001): le forme del “realismo cose e di individui umani, ha un caratte-
(infatti senza di esso diciamo “questa vita ne delle identità collettive rientrano in un grottesco”, che presenta il corpo come re distruttivo non solo nei confronti del
non è vita”) non valgono niente. O meglio: processo unitario. In ogni caso si tratta di non definito, non confinato in se stesso, prodotto, nei confronti del mezzo di la-
senza il riconoscimento a tutti di questo un processo che determina consapevo- ma in un rapporto di simbiosi con gli altri voro divenuto macchina automatica, nei
diritto, i cosiddetti diritti umani non sono lezza di autonomia, sia essa l’autonomia corpi e di trasformazione e rinnovamento confronti dei posti di lavoro, ma anche
anche i diritti altrui, ma sono soltanto i dell’individuo o dello Stato. che travalica i limiti della vita individuale. nei confronti dell’ambiente naturale, nei
diritti dell’identità, dell’appartenenza, i di- Ciò che mette in discussione l’autono- E tuttavia le ideologie e le tecniche della confronti del nostro proprio corpo, nei
ritti della comunità privilegiata, chiusa ed mia identitaria, la sua separazione, la sua separazione dei corpi umani, degli inte- confronti della qualità della vita resa di-
esclusiva. Tutte le altre rivendicazioni, ri- presunta appartenenza esclusiva, che la ressi e della vita di soggetti individuali e pendente dal lavoro indifferente e ridotta
conoscimenti, movimenti “umanitari” non rende illusoria e persino ridicola è in pri- collettivi non possono riuscire a cancel- all’alternanza tempo di lavoro/tempo libe-
restano limitati in questo mondo in cui la mo luogo il corpo, con la sua costitutiva lare i segni della compromissione di ogni ro (il tempo libero è quello che il lavoro
globalizzazione è fatta di mercato, di in- intercorporeità. istante della nostra vita individuale con la richiede come riposo e rinfrancamento;
differenza e di muri, se veramente rivolti De-possessione e exotopia sono le sue vita intera del nostro pianeta. Il riconosci- quello che il lavoro concede, e della cui
all’affermazione del diritto all’infunzionali- caratteristiche principali. Il corpo vivente mento di questa compromissione è tan- disponibilità e utilizzo è sempre il lavoro
tà: il più umano dei diritti, se si riconosce nell’intercorporeità è spostato, extralo- to più urgente quanto più le ragioni del- a decidere), o svuotata e immiserita dalla
che “humanitas” deriva non da “homo”, calizzato, esterno rispetto alle coordinate la produzione e della comunicazione ad mancanza di lavoro in quanto disoccu-
ma da “humus”, la terra coltivata insieme, cronotopiche della coscienza, ha una vita essa funzionale ci impongono condizioni pazione. Il lavoro occupa, pre-occupa il
come pure “humilitas”. altra, unica e irripetibile, rispetto a quel- ecologiche in cui la comunicazione fra il quotidiano, anche come non-lavoro, sia
Negli appunti degli anni Cinquanta (in la circoscritta nei confini dell’individuo, nostro corpo e l’ambiente è resa sempre nella forma del tempo libero sia in quella
Jachia, Ponzio 1993), Michal Bachtin rispetto alla localizzazione individuale più difficile e più distorta. della disoccupazione.
(1895-1975) distingue l’“esperienza pic- dei corpi umani resi, come tali, recipro- Dunque potremmo subito indicare il cor- D’altra parte, l’automazione, mentre pro-
cola” e l’“esperienza grande”. L’esperien- camente sostituibili, interscambiabili, in po, nella sua costitutiva intercorporeità, duce disoccupazione, contemporanea-
za piccola, ridotta e parziale, è aderente quanto ciascuno si definisce per il po- come il termine centrale di una messa in mente, con la riduzione del complessivo
al concreto, al mondo effettivo, è adegua- sto che occupa rispetto agli altri e per lo discussione dell’illusoria autonomia iden- tempo di lavoro promossa in funzione e
ta alla contemporaneità, collegata con scarto che lo separa dagli altri. Si tratta titaria. Si tratta del corpo nella sua sin- del profitto e della competitività, crea le

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

condizioni di un incremento del tempo di- dere con la loro teoria degli stili prenatali e Leopardi G.,1991 Zibaldone dei miei pensieri, 3 voll., Ponzio A., 2001 Semiotica dell’io (in collab. con Tho-
Milano, Garzanti. mas A. Sebeok and Susan Petrilli), Roma, Meltemi.
sponibile per il pieno sviluppo personale con il loro impegno nell’ambito della “Mu-
Levnas E., 2016 Totalità e Infinito (1961), Milano, Ponzio A., 1995 Sujet et altérité. Sur Emmanuel Lévi-
di ciascuno e per far sì che questo tempo sicArTerapia nella globalità dei linguaggi”, Jaca Book. nas. Suivi de deux dialogues avec Emmanuel Lévi-
disponibile e non il tempo di lavoro, di- rispondiamo con le parole che Leopardi Lomuto M., Ponzio A.,1997 Semiotica della musica, nas, Parigi, L’Harmattan.
venga la vera ricchezza sociale. impiegò per affermare la resistenza del Bari, Graphis, 2° ed. 1999. Ponzio A., 2004 Elogio dell’infunzionale (1997), Mila-
Inoltre, contraddittoriamente il monologi- plurilinguismo nei confronti di un mondo Morris C.,1938 Foundations of the Theory of Signs, no, Mimesis.
in International Encyclopedia of Unified Science1,1; Ponzio A., 2006a The Dialogic Nature of Sign, Otta-
smo della comunicazione mondializzata, “geometrizzato” dovuto all’imposizione
tr. it. Lineamenti di una teoria dei segni, intr., com- wa, Legas.
su cui la nostra forma sociale si regge, di un’unica lingua, una lingua universale: mento e tr. di F. Rossi-Landi, Torino, Paravia, 1954; Ponzio A., 2006b Produzione linguistica e ideologia
richiede l’incontro e l’interazione di lin- “si può non tanto sperare ma fermamen- nuove ed. di S. Petrilli, Lecce, Manni,1999; Lecce, sociale, Bari, Graphis.
guaggi diversi, richiede il dialogo fra le te e sicuramente predire” (Zibaldone 23 Pensa Multimedia, 2009. Ponzio A., 2008 Scrittura, dialogo e alterità. Tra
più diverse logiche e visioni e pratiche lin- agosto 1823) che l’uomo, come “animale Morris C.,1942 Paths of Life: Preface to a World Re- Bachtin e Lévinas, Bari, Palomar.
ligion, NewYork, Harper; rist. Chicago, University of Ponzio A., 2009a Da dove verso dove. La parola altra
guistiche di costruzione del mondo, cioè semiotico” e “artista (pre-)nato”, capace
Chicago Press, 1973. nella comunicazione globale, Perugia, Edizioni Guer-
non può fare a meno di reggersi su un’ar- per il suo speciale congegno di model- Morris C.,1946 Signs, Language and Behavior, trad. ra, 2009.
chitettonica plurilinguistica e polilogica. Il lazione di “inventare più mondi possibili” it. di S. Ceccato, Segni, linguaggio e comportamen- Ponzio A., 2009b L’écoute de l’autre, Parigi, L’Har-
“rischio di uniformazione culturale”, che (Sebeok), sarà in grado di una tale ri-co- to, Milano, Longanesi, 1949. mattan.
inevitabilmente il monologismo della co- struzione. Morris C.,1948 The Open Self, New York, Prentice- Ponzio A., 2009c Emmanuel Levinas, Globalisation,
Hall; tr. it. di Susan Petrilli, L’io aperto, Lecce, Pensa and Preventive Peace, Ottawa, Legas.
municazione mondializzata comporta,
Multimedia, 2017. Ponzio A., 2010 “Postille”, in Stefania Guerra, Gino
passa – e noi siamo esattamente in que- Riferimenti bibliografici Peirce C.S., 2003 Opere, a cura di Massimo A. Bon- Stefani, Il corpo matrice dei segni nella globalità dei
sta fase di passaggio – attraverso un in- Bachtin M. e il suo Circolo, 2014 Opere 1919-1930, fantini con la coll. di G. Proni, Milano, Bompiani. linguaggi, Roma, Borla, pp. 301-304.
contro dialogico di lingue e linguaggi, i più a cura di A. Ponzio, testo russo a fronte, collana “Il Petrilli S., 2016 The Global World and Its Manifold Ponzio A., 2012a “Stefania e Gino con Mozart”, in
diversi. Di questo passaggio bisognereb- pensiero Occidentale” diretta da G, Reale, Milano, Faces. Otherness as the Basis of Communication. G.Stefani, Stefania 70. Liber amicorum. Saggi in ono-
Bompiani. Contiene: di M. Bachtin, “Arte e responsa- Berne, Peter Lang. re di Stefania Guerra Lisi, a cura di, Roma, UPMAT.
be approfittare se si vuole evitare questo bilità”, “Per una filosofia dell’atto responsabile”, “L’au- Petrilli S., 2014 (a cura) Semiotica e comunicazione Ponzio A., 2012b Linguística Chomskyana e ideolo-
rischio. tore e l’eroe nell’attività estetica”, (capitolo I, Problemi globale, serie “Athanor.”, XXIV, Milano, Mimesis. gia social, Curitiba, Editora Ufpr (Universidad Federal
Al dialogo, nel senso usuale e abusato, dell’opera di Dostoevskij); di I.I.Kanaev (M.Bachtin), Petrilli S., 2017a (a cura), Pace, pacificazione, pacifi- do Paraná, Brasile).
come iniziativa, disposizione, conces- “Il vitalismo contemporaneo”; di P.N.Medvedev, smo e i loro linguaggi, serie “Athanor.”, XXVI, Milano, Ponzio A., 2013 Fuori luogo. L’esorbitante nella ripro-
sione di soggetti separati, individuali o Il metodo formale e la scienza della letteratura; di Mimesis. duzione dell’identico, Milano, Mimesis.
V.N.Vološinov, Il freudismo (1927), Marxismo e filoso- Petrilli S. 2017b Digressioni nella storia. Dal tempo Ponzio A., 2015a Tra semiotica e letteratura. Introdu-
collettivi, si va affermando come sempre fia del linguaggio, e i saggi del 1926-30. del sogno al tempo della globalizzazione, Milano, zione a Michail Bachtin (1992, 2003), nuova edizione
più inevitabile ciò che possiamo indica- Bachtin M., 2001 L’opera di Rabelais e la cultura po- Meltemi, critica ampliata e aggiornata, collana “Il campo semi-
re come dialogicità intercorporea, cioè polare (1965), Milano, Einaudi,. Petrilli S., 2017b Challenges to living together. Tran- otico” diretta da Umberto Eco, Milano, Bompiani.
un rapporto con l’altro di coinvolgimento, Bergoglio J. M., Papa F., 2017 Tierra, Techo, Traba- sculturalism, migration, exploitation. For a semio- Ponzio A., 2005b A revolusão bakhtiniana (2008),
di implicazione, di non-indifferenza, non jo – Terra, Casa. Lavoro, Roma, Ponte alle grazie, Il ethics of human relations, Milano, Mimesis Interna- San Paolo, Contexto, 3a ed.rivista e ampliata.
Manifesto, zionale. Ponzio A., 2016 La coda dell’occhio. Letture del
deciso, non concesso, non espressione Bonfantini M.A. 2016 (a cura di) Storia, Storie, Ro- Petrilli S., Ponzio A., 2000 Philosophy of Language, linguaggio letterario senza confini nazionali, Roma,
di “rispetto” o, peggio, di “tolleranza”. La manzo, Napoli, ESI. Art and Answerability in Mikhail Bakhtin, Ottawa, Le- Aracne.
dialogicità, in questo senso, è coinvolgi- Bonfantini M A., Fabbrichesi, R., Zingale S., 2015 Su gas. Ponzio L., 2016 Icona e raffigurazione. Bachtin,
mento, compromissione, responsabiliz- Peirce. Interpretazioni, ricerche, prospettive, Milano, Petrilli S., Ponzio A., 2002 I segni e la vita. La semioti- Malevič, Chagall, Milano, Mimesis.
zazione del soggetto, apertura della diffe- Bompiani. ca globale di Thomas A.Sebeok, Milano, Spirali. Saussure F. de, 1916 Cours de linguistique générale,
Bonfantini M A., Petrilli S., Ponzio A. 2006 I dialoghi Petrilli S., Ponzio A., 2003 Semioetica, Roma, Mel- a cura C. Bally, A Riedlinger, A. Sechehaye, Losanna-
renza, alla non indifferenza, atteggiamenti semiotici (1982-2006), Napoli, ESI. temi. Parigi Payot, 1916; tr. it. di T. De Mauro, Corso di lin-
non scelti e non voluti, sperimentati come Guerra Lisi S., Stefani G., 2006 “Mozart e gli Stili Petrilli S., Ponzio A., 2005 Semiotics Umbounded, guistica generale, Roma-Bari, Laterza, 2009 [1967].
tanto più inevitabili e irriducibili quanto più Prenatali”, relazione tenuta al convegno Con Mozart: Toronto University Press. Sebeok T. A., 1991A Sign Is Just a Sign, Blooming-
sono vani i tentativi di districarsi attraver- Incontro di studio, Bari 2-3 ott. 2006), in PLAT - Qua- Petrilli S., Ponzio A., 2007a Semiotics Today. From ton, Indiana University Press; tr. it. Un segno è solo
so alibi, scappatoie, delimitazioni e chiu- derni del Dipartimento di Pratiche Linguistiche e Ana- Global Semiotics to Semioethics, Ottawa, Legas. un segno. La semiotica globale, intr. e tr. di S. Petrilli,
lisi di Testi dell’Università degli Studi di Bari, 5, Bari, Petrilli S., Ponzio A., 2007b “Scienza con coscienza: Milano, Spirali.
sure difensive. Edizioni dal Sud semioetica” in Globalità dei Linguaggi, rivista diretta Sebeok T. A, 2001a Global Semiotics, Bloomington,
è possibile la costruzione di un mondo Guerra Lisi S., Stefani G. 2010 Il corpo matrice dei da Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani, organo del- Indiana University Press.
in cui la dialogicità, così intesa, trovi lo segni nella Globalità dei Linguaggi, Roma, Borla, la Università popolare di MusicArterapia (UPMAT), Sebeok T. A., 2001b Signs. An Introduction to Semi-
spazio adatto alla sua espressione? In cui 2010. 2007, 2, pp. 13-15. otics, Toronto, University of Toronto Press; tr, it, intr. e
il diritto all’infunzionalità sia finalmente ri- Guerra Lisi S., Stefani G., 2017 Gli Stili Prenatali. Petrilli S., Ponzio A., 2016 Lineamenti di semiotica e cura di S. Petrilli, Segni. Una introduzione alla semio-
Un’estetica psicofisiologica, pres. E. Tarasti, pref. A. filosofia del linguaggio, Perugia, Guerra. tica, Roma Carocci, 2003.
conosciuto come il diritto fondamentale? Ponzio, Roma, Armando. Petrilli S., Ponzio A., 2017 “The Right to Peace and Stefani G., 2012, a cura di, Stefania 70. Liber ami-
Facendo riferimento a quanto Stefania Jachia P., Ponzio A., 1993 Bachtin e…, Roma-Bari, the Globalization of Infinite War”, Calumet – Intercul- corum. Saggi in onore di Stefania Guerra Lisi, Roma,
Guerra Lisi e Gino Stefani ci fanno intrave- Laterza tural Law and Humanities, online review. UPMAT.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Susan Petrilli Dall’approccio globale della semiotica de- osservazione che Aristotele pone all’inizio

Comunicare, parlare
riva non solo la possibilità di una compren- della sua Metafisica, e cioè che “l’uomo
sione articolata e complessiva della semi- tende per sua natura alla conoscenza”, po-

e linguaggio come
osi generale e dei suoi settori speciali, ma tremmo dire l’uomo tende per sua natura
anche, in modo ancora più significativo e alla semiotica. La semiosi umana, l’antro-

modellazione primaria
superando la prospettiva ontologica della posemiosi, è caratterizzata dal suo potersi
semiotica globale stessa, la possibilità di presentare come semiotica.
cogliere il senso della semiosi, inteso sia Poiché l’uomo è un “animale semiotico”,
Semiotica, Semeiotica, Semioetica. come direzione, orientamento sia come va- che, cioè, non solo come gli altri animali vive
lore, e quindi tutelarne la salute (Ponzio e di semiosi, ma è in grado, come abbiamo
1. Linguaggio e semiosi nella prima metà degli anni Sessanta quan- Petrilli 2002b). Seguendo tale percorso è detto, di riflettere sui segni, l’intera vita uma-
Per una adeguata comprensione del feno- do Thomas Sebeok (1920-2001) estese i possibile travalicare i confini della semiotica na è sempre stata caratterizzata da saperi
meno linguistico è necessario coglierne in- confini della scienza dei segni quale risultava così come è stata praticata in tempi relati- di ordine semiotico. La stessa riproduzio-
sieme sia il carattere semiosico universale fino ad allora sotto il nome di “semiologia”. vamente recenti e di sconfinare nella sfera, ne della vita umana, la cura, la crescita dei
sia quello antroposemiosico specie-speci- Quest’ultima si basa sul paradigma verbale di pertinenza prettamente antroposemiosi- bambini si basano da sempre su tradizio-
fico. Con tale affermazione si intende se- ed era viziata dall’errore di scambiare la par- ca, di ciò che proponiamo di denominare la ni di conoscenze semiotiche. Il suo essere
gnalare una prima fondamentale differenza: te per il tutto. Sebeok chiama questa ten- semioetica. zoon politicon è inestricabilmente connesso
quella fra la semiosi, che per lo meno pos- denza nello studio dei segni la “tradizione C’è una stretta implicazione tra la semiosi con il suo essere zoon semeioticon. L’esse-
siamo estendere fino a farla coincidere con minore” contrapponendovi quella “maggio- specificamente umana, e quindi il linguag- re umano è un animale semiotico. Inoltre, in
la vita, con il mondo organico, e il linguag- re” per ampiezza temporale ed estensione gio, e la responsabilità (Ponzio e Petrilli quanto unico animale capace di semiotica,
gio che esiste soltanto nel mondo umano, tematica, rappresentata da Locke e Peirce 2003a). La semioetica preoccupandosi re- cioè di presa di coscienza, di sospensione
nell’antroposemiosi, e di cui il verbale è solo e che risale ai primi studi sui segni e sui sin- sponsabilmente della salute della semiosi si dell’azione per riflettere su di essa e ripro-
una delle sue molteplici realizzazioni. tomi (l’antica semeiotica medica) di Ippo- ricongiunge alle origini della scienza semio- porla in maniera programmata e innovati-
Il linguaggio, proprio perché se ne colga la crate e Galeno. Attraverso numerose pub- tica, dato che essa nasce come semeiotica va, l’essere umano ha inevitabilmente, gli
differenza specifica, va considerato alla luce blicazioni Sebeok ha fatto valere una nuova medica, e allargando in senso globale il suo piaccia o non gli piaccia, la responsabilità
di una teoria generale dei segni che non visione della semiotica il cui campo coincide ambito teorico e il suo senso pragmatico, dell’intera semiosi ovvero dell’intera vita del
può essere ridotta, benché non poche sia- con quello delle scienze della vita, in base estende il suo impegno alla salute dell’inte- pianeta (Petrilli 2014; Ponzio e Petrilli 2001;
no state le forme di riduzionismo in tal sen- all’assunto che tutto ciò che è vita è segno. ra semiosi (ovvero dell’intera vita) planeta- Ponzio 2002a: 6-8)
so, ai soli segni umani: si pensi alla semiolo- In seguito all’opera di Sebeok – ampiamen- ria. In altri termini, riconoscere la semeiotica 2. Antroposemiosi, linguaggio e parlare
gia saussuriana, che per giunta limitava tali te ispirata a Peirce, ma anche a Charles medica come origine della scienza generale Il linguaggio non è una funzione e tanto
segni a quelli convenzionali della comunica- Morris (1901-1979) e a Roman Jakobson dei segni vuol dire ricercare in essa il sen- meno si riduce alla funzione comunicativa
zione sociale. (1896-1982), diretti maestri di Sebeok – sia so originario della semiotica. Non si tratta (soprattutto quando la comunicazione sia a
Ignorando l’aspetto inintenzionale della la concezione del campo semiotico, sia la quindi di un semplice ampliamento di cam- sua volta ridotta a scambio). Con Thomas
stessa semiosi umana, la semiologia saus- concezione della storia della semiotica sono po e di una correzione di ordine anagrafico, Sebeok (1921-2001) bisogna distinguere fra
suriana ha potuto fare del segno verbale il mutate notevolmente. La semiotica odierna ma della questione del fine. Questo fine è linguaggio e parlare. Il linguaggio è un con-
modello per la costruzione di una nozione di deve a Sebeok la sua configurazione come la salute della vita. Assumendolo come suo gegno (Sebeok) o una procedura (Ponzio)
segno caratterizzata dall’intenzione comu- “semiotica globale” (Sebeok 2001). In virtù fine, la semiotica generale si connota come – specie-specifica dell’animale umano – di
nicativa. Invece, oggi, alla luce della ricerca di questo approccio “globale” o “olistico” la semioetica. simulazione, di modellazione, di costruzione
Susan Petrilli scientifica nell’ambito della biosemiotica e ricerca semiotica sulla “vita dei segni” è di- Nell’ambito del vivente e dunque della semi- di più mondi (a differenza delle altre specie
è professore della semiotica globale nella concezione di rettamente interessata anche ai “segni della osi in generale, la semiosi umana è caratte- animali il cui congegno modellizzante è mo-
associato di
Filosofia e teoria
Thomas A. Sebeok è evidente la necessi- vita”. Nella prospettiva della semiotica glo- rizzata dalla metasemiosi, vale a dire dalla nologico) grazie alla sintattica (Sebeok) o
dei linguaggi, tà per la scienza dei segni di superare l’in- bale, semiosi (cioè la relazione, o processo possibilità di riflettere sui segni, di rendere i scrittura (A. Ponzio). La sintattica, nella sto-
insegna terpretazione riduttiva del segno verbale e, o situazione in cui qualcosa è segno) e vita segni non solo oggetto di una interpretazio- ria dell’evoluzione umana, è antecedente
Semiotica e inoltre, di rivedere radicalmente il modello coincidono, dato che la semiosi è l’attribu- ne non distinguibile dalla risposta ad essi, alla sintassi nel senso dei linguisti e, come
Semiotica della stesso di segno (v. A. Ponzio 2002a; Se- to criteriale della vita. Conseguentemente la ma anche di una interpretazione come ri- scrittura, è antecedente alla scrittura come
traduzione
nell’Università
beok 2001). Come osserva Augusto Ponzio semiotica globale si presenta anche come flessione su di essi, come sospensione della trascrizione della phoné. Il linguaggio in
degli Studi  in Il linguaggio e le lingue. Introduzione alla critica della teoria e delle pratiche semioti- risposta e come possibilità di deliberazione. quanto sintattica o scrittura permette il “gio-
di Bari linguistica generale (2002a): […] un punto di che di tipo antropocentrico e glottocentrico Possiamo chiamare questa capacità di me- co del fantasticare” (espressione che Tho-
“Aldo Moro” svolta nella storia della semiotica fu segnato (Ponzio 2002a: 4-5). tasemiosi “semiotica”. Precisando la giusta mas Sebeok riprende da Charles S. Peirce

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

(1839-1914) e usa come titolo del suo libro ché concerne il processo stesso di omi- zione animale. Queste ultime per quanto maniera, facciamo pur sempre pensare
del 1981). Il parlare ha invece una funzio- nazione, cioè il processo della formazione impieghino segni tipologicamente omologhi a due territori segnici distinti che qualche
ne comunicativa e presuppone il linguaggio stessa della specie umana. La scrittura è a quelli umani, non sono impiantate su una “ponte” congiungerebbe o dovrebbe con-
come procedura di modellazione (v. Ponzio, una procedura modellizzante specie-spe- struttura del genere e dunque non possono giungere (si veda la critica di Sebeok 1998a
Calefato, Petrilli 1994; Sebeok 1986, 1991). cifica dell’uomo, secondo la quale l’essere assumere il carattere di linguaggi. E quando all’idea di “bridge” come metafora del rap-
La nozione abbastanza familiare di “comuni- umano, servendosi dei mezzi più diversi, il linguaggio non trova possibilità di mani- porto fra “naturale” e “storico-sociale” e
cazione” può essere pienamente compresa avvalendosi del proprio stesso corpo o di festazione nel verbale, come avviene, per delle loro reciproche scienze). Ebbene c’è
soltanto alla luce della nozione di “modella- mezzi fisici esterni, organizza spazialmente esempio, nel caso dei sordomuti, esso può un fattore che taglia di traverso il biologico
zione” e anche di “dialogo” (Ponzio 2002: e temporalmente i propri vissuti e la realtà trovare altre possibilità di manifestazione an- e lo storico sociale decidendo della speci-
8-9). La funzione comunicativa non è svolta circostante conferendo loro un senso e co- che a livelli alti di organizzazione, di inventi- ficità specie specifica dell’ominide, prima
solo dal parlare. Essa si serve in gran parte, struendo un mondo; e con gli stessi mezzi va, di incidenza comunicativa, naturalmente ancora che questa specie si presenti nella
e nell’infante unicamente, di segni non ver- e utilizzando anche gli stessi elementi è ca- con l’ausilio e l’assistenza di operatori che sua forma evoluta, quella a cui appartenia-
bali, anch’essi innestati, come il parlare, sul pace di dare nuovi sensi e costruire mondi si avvalgono del verbale, per l’organizzazio- mo, l’homo sapiens sapiens. Questo fattore
congegno specie-specifico del linguaggio e diversi. Ogni specie animale costruisce un ne del mondo da trasmettere, o meglio, in specie-specifico è quello di cui qui ci occu-
dunque anch’essi linguaggi (i simboli post- proprio mondo, in cui le cose assumono un cui immettere le persone che ne sono prive. piamo, cioè il linguaggio, distinto dal parla-
linguistici di Charles Morris (1901-1979) (v. determinato senso; la caratteristica pecu- In altre parole, all’animale non umano non re e inteso come procedura modellizzante
Morris 1946). Il linguaggio nel senso sud- liare della specie umana sta nella capacità manca solo la parola, come si dice di un muta, risultato evolutivo dell’adattamento,
detto precede filogeneticamente e ontoge- di dare agli stessi elementi, ed anche a un cane particolarmente “intelligente”, ma il lin- e funzionale alla costituzione dell’Umwelt
neticamente il parlare (il linguaggio verbale). numero assai limitato di essi, sensi diversi e guaggio. È al sordomuto che manca solo la (ambiente) dell’ominide. Questo modello del
La funzione comunicativa prima di essere di costruire più mondi possibili. parola che può essere soppiantata da al- mondo, a differenza dei modelli del mondo
svolta dal parlare, dal verbale, è svolta da La capacità di scrittura così intesa, la scrit- tri segni comunicativi ed espressivi perché di cui ogni altra specie animale è dotata, è in
segni non verbali; e prima di essere svolta tura ante litteram, antecedente al segno dotato di linguaggio (v. Ponzio 1997a:146- grado di produrre, tramite un processo di co-
come “scambio comunicativo” esiste come scritto, alla trascrizione, è una tappa fonda- 147; per un approfondimento di questo ar- struzione-decostruzione-ricostruzione (grazie
semiosi vitale con il mondo e con gli altri mentale nel processo di ominazione e pre- gomento, si rinvia a Sebeok 1991, 1998a; alla sintattica o scrittura), con un numero as-
esseri viventi umani e non-umani (Petrilli e cede la formazione del parlare e il suo pri- Ponzio, Calefato, Petrilli 1994). sai limitato di elementi, un numero indefinito
Ponzio 2000a, 2000b, 2001, 2002). vilegiamento, a partire dall’Homo Sapiens Grazie al linguaggio l’antroposemiosi è, come di mondi possibili (v. Ponzio 2002: 56-61).
Anche Noam Chomsky insiste sulla sepa- rispetto ad altri mezzi di comunicazione, abbiamo detto, l’unica semiosi nel vivente Il linguaggio è un dispositivo biologico con
razione tra “linguaggio” e funzione comuni- compresi quelli di cui si era avvalso prece- capace di semiotica (v. Petrilli e Ponzio 2016). funzione modellizzante risultato dell’adat-
cativa, ma Chomsky, a differenza di quanto dentemente. La scrittura, in tal senso, non L’antroposemiosi, che rientra nell’ambi- tamento e al tempo stesso una sorta di a
ritiene Sebeok, benché sembri essere sul- è come il parlare e come la sua trascrizione, to del settore più ampio della zoosemiosi, priori dell’organizzazione della vita e dei
la stessa linea di quest’ultimo e di Morris, un mezzo di comunicazione, ma precede e non si identifica con l’antroposociosemiosi rapporti sociali dell’essere umano, come
in realtà ne è ben distante. Infatti, egli, con sottende ogni forma di comunicazione. ma la comprende. L’antroposociosemiosi pure dei sistemi di comunicazione da esso
“linguaggio”, si riferisce al “linguaggio ver- La stessa formazione del parlare e dei rela- non esaurisce l’antroposemiosi, perché di impiegati, prima ancora che fra di essi com-
bale”, che, anziché essere spiegato sulla tivi sistemi verbali, le lingue, presuppone la essa fa parte anche l’antropobiosemiosi. paia e si affermi il parlare, anch’esso risul-
base delle sue funzioni comunicative, viene scrittura nel senso suddetto: senza la ca- Quest’ultima presenta particolari specifici- tato dell’adattamento ma con una funzione
studiato a partire dalle leggi di una gramma- pacità di scrittura, l’uomo non sarebbe in tà per le quali pur collocandosi nell’ambito specificamente comunicativa. Ed è proprio
tica presupposta come universale e innata, grado di articolare i suoni e di individuare un della zoosemiosi, se ne distingue. Rispetto grazie al linguaggio che l’essere umano è in
secondo argomentazioni di ordine biologi- numero limitato di tratti distintivi, i fonemi, da al resto del regno animale vi sono specificità grado di progettare nuovi mondi, di critica,
stico, cioè senza che se ne possa dare una riprodurre foneticamente; senza la capacità antropologiche di ordine prevalentemente inventiva e presa di posizione responsabile.
dimostrazione scientifica dal punto di vista di scrittura l’uomo non saprebbe compor- biologico e di ordine prevalentemente so- Come osserva Ponzio: Il linguaggio come
biologico (v. Ponzio 2002: 56-57). re i fonemi in maniere diverse per formare ciologico. Per il carattere sempre, diciamo, procedura modellizzante, resa più “potente”
L’invenzione della scrittura come trascrizio- molteplici parole (monemi) e non saprebbe “degenerato” (per usare l’espressione usata dall’impiantarsi su di essa del parlare, del
ne presuppone la preesistenza della scrit- comporre queste ultime sintatticamente in da Charles S. Peirce (1839-1914) per indi- linguaggio verbale, introduce nella totalità
tura nel senso suddetto, come capacità maniere diverse in sempre nuove enuncia- care la commistione e quindi il carattere non dell’universo sociale, nel continuum sociale,
sintattica di comporre e di scomporre un zioni per esprimere significati e sensi diversi. puro dei tre tipi di segni della sua tipologia) degli intervalli, in modo che questo conti-
numero delimitato di elementi ordinandoli La scrittura come procedura modellizzante dei segni biologici e di quelli storico-sociali, nuum possa articolarsi in una serie di unità
in maniere differenti, si situa in un ambito è il linguaggio che sta a fondamento dei si- non è possibile incontrarli nella loro forma distinte, di relazioni intersoggettive deter-
temporale ben più ampio di quello dell’e- stemi segnici umani e li distingue, in senso “pura”, non reciprocamente “ibridata”. minate, rese significanti dalla loro recipro-
voluzione storico-culturale dell’uomo, per- specie-specifico, dalle forme di comunica- Ma forse, anche esprimendoci in questa ca opposizione e correlazione, dagli scarti

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

differenziali, che intercorrono fra di esse. da ciascuno di essi - reso possibile appun- garantita dai ruoli e dalle figure che il sog- senza possibilità di delega, senza alibi si
La funzione che svolge il linguaggio verba- to dal guardarlo con “gli occhi” di un altro getto mette in scena. Come responsabilità trova nella situazione di dover rispondere.
le nella costituzione delle relazioni sociali è linguaggio - che è la condizione della presa di rappresentazione, di rappresentanza, per Questa risposta ha come parametri l’io per
prima di tutto quella dell’articolazione del di coscienza, della riflessione, della proget- la quale il soggetto risponde solo in quanto sé, l’io per altri, l’altro per sé, l’altro per l’io.
sociale, realizzato sulla base della scrittura tazione, cioè di quel comportamento che rappresenta qualcos’altro, la responsabilità Qui la risposta si specifica in termini di re-
come modellazione inerente alla capacità di abbiamo chiamato “semiotico”. è garantita da alibi, consiste in un rispon- sponsabilità senza scappatoie, senza limiti,
linguaggio. L’altro, quello di rendere possi- Si comprende, dunque, come semiotica, dere entro certi limiti che sono quelli stabiliti una responsabilità in cui il singolo si trova
bile la comunicazione intersoggettiva, è se- intesa come condotta specificamente uma- da quanto viene rappresentato. Con Bach- coinvolto al di là di ogni iniziativa e di ogni
condario e presuppone la differenziazione di na, linguaggio e inventiva siano tra di loro tin di Per una filosofia dell’atto responsabile presa di posizione che lo riguardi come
posizioni, piani e ruoli e le diverse modalità strettamente connessi. Infatti, essi si impli- (1920-1924) possiamo chiamare questa re- soggetto identificato dalla propria appar-
di relazione sociale, rese possibili dalla mo- cano reciprocamente. Affinché sia possibi- sponsabilità “responsabilità speciale”, una tenenza a qualche ruolo, classe, genere,
dellazione della “materia” sociale e “dette” e le non solo il comportamento secondo un responsabilità tutta interna alla scena del- gruppo, in quanto identico agli altri che
“inter-dette” dalla lingua di una determinata determinato linguaggio, semiosi, ma anche la realtà rappresentata, una responsabilità pure gli appartengono e dunque con essi
comunità linguistica (ibid.: 61-62). il comportamento secondo un determina- tecnica, confinata, dunque garantita entro intercambiabili. Qui possiamo contrapporre,
3. Linguaggio e inventiva to metalinguaggio, semiotica, è necessa- ambiti ben definiti di competenze, di ruoli, con Bachtin, alla responsabiità speciale, la
Il comportamento semiosico umano, come ria l’inventiva, cioè la capacità di “vedere” di occupazioni, di doveri, ecc. responsabilità morale, oppure, con Emma-
abbiamo detto, si caratterizza rispetto alla le cose “come se”. Ed entrambe queste È opportuno distinguere tra atto e azione, nuel Levinas (1906-1995) (v. 1961, 1978),
semiosi del resto del mondo animale in capacità sono rese possibili da quel parti- mostrando i limiti della cosiddetta “azione alla “responsabilità relativa”, all’identità di
quanto capace di “semiotica”, o di “meta- colare meccanismo di modellazione pro- verbale”, dato che quando essa ha luogo, ruolo e di rappresentanza la responsabilità
semiosi”. La capacità di linguaggio e la ca- prio dell’uomo che è il linguaggio nel senso per iniziativa del soggetto, in base a una sua assoluta. Il centro della architettonica della
pacità semiotica nell’essere umano sono suddetto. Perciò l’inventiva e quindi anche autodeterminazione, in effetti, l’atto è già av- responsabilità, rispetto al quale la significa-
strettamente collegate tra di loro. Il linguag- l’innovazione, la creatività sono riscontrabili venuto. In esso, il soggetto, benché creda tività si organizza e ogni elemento spazio-
gio rende possibile, tramite quella proce- unicamente nel mondo umano, nell’antro- nella sua azione intenzionale, decisa e pro- temporale come pure ogni rapporto assu-
dura che abbiamo chiamato “sintattica” posemiosi. Tuttavia, ciò non toglie che al- grammata, è coinvolto, è implicato, si trova me un determinato valore, è unico in quanto
o “scrittura”, la costruzione di più mondi cune loro “prefigurazioni” (v. Sebeok 1998b) agito, deciso, ed è soggetto come soggetto si tratta del singolo che in maniera indero-
possibili. Ciò comporta che l’Umwelt di un siano riscontrabili anche nel mondo degli a. Proprio perché qui siamo nell’ambito del- gabile è coinvolto direttamente e non può
individuo umano non solo non è necessa- animali non umani la responsabilità con alibi, della responsabi- più rispondere tramite la possibilità di rinvio
riamente identico a quello di un altro indivi- 4. Significatività e responsabilità lità tecnica, speciale, e il soggetto non è che ad un’altra scena, ad un atto antecedente
duo, benché possano far parte della stessa Abbiamo, per così dire, un doppio livello un rappresentante, il fare qualcosa con le che possa identificare, garantire e giustifica-
comunità e quindi partecipare a una specie della significatività. parole, la realizzazione di azioni verbali non re la propria azione conferendole il carattere
di Umwelt collettiva che entrambe le com- C’è una significatività che riguarda l’ordine è che la reiterazione, la copia, la trascrizio- della rappresentazione.
prende o le sostiene. Ma comporta anche del discorso, il mondo già fatto, già costi- ne, l’esecuzione, di atti già previsti che l’or- Se nel primo caso della significatività l’a-
che la singola Umwelt individuale non sia tuito, la realtà così com’è, il soggetto con dine del discorso prescrive o, per lo meno, zione verbale e ogni altro tipo di azione del
mai qualcosa di omogeneo, proprio perché la sua identità, con i suoi vari io, con i suoi suggerisce, e che sono l’espressione dei soggetto è già decisa da un atto comuni-
è fatta di un processo di riorganizzazione ruoli, e con le sue responsabilità relative, li- valori dominanti. A questo livello della si- cativo che è l’atto di una identità, di una
che utilizza materiali di precedenti costru- mitate da tali ruoli e quindi garantite da essi. gnificatività l’atto, a cui l’azione rinvia e che appartenenza, qui invece la significatività
zioni, attraverso un lavoro di decostruzione A questo livello tutto ciò che è significativo è presuppone, è l’atto di una identità, di una dell’azione dipende unicamente dall’atto di
e ricostruzione. tale nella forma della rappresentazione: una appartenenza: identità di ruolo, di posizione una alterità irriducibie a identità. Qui l’inizia-
Potremmo anche dire che la capacità di lin- persona, un suo gesto, una sua parola, una sociale, di collocazione parentale, di profes- tiva del soggetto è messa in scacco, è resa
guaggio in quanto capacità di modellazioni sua decisione sono significative in quanto sione, di appartenenza ideologica, religiosa, illusoria, dal fatto che il singolo nella sua as-
molteplici si manifesta come capacità di lin- rappresentano un certo ruolo, una determi- nazionale, etica, ecc. soluta alterità e responsabilità si trova coin-
guaggi, cioè come produzione di una gran- nata situazione prevista, una figura compor- Il secondo livello della significatività è, inve- volto come unico e senza alibi all’interno di
de varietà di sistemi segnici, tutti caratteriz- tamentale di rito. ce, quello in cui ciò che è significativo non un’architettonica della quale ogni significa-
zati rispetto a quelli degli animali non umani Qui l’azione verbale che, come abbiamo riguarda la sfera della rappresentazione e tività precostituita è messa alla prova e in
in quanto “linguaggi”. È questa varietà di detto, è una risposta a una situazione co- della responsabilità speciale ma, invece, discussione dal suo rapportarsi, tramite la
linguaggi interagenti fra di loro, questa “glo- municativa, è una risposta garantita dal fatto quella specie di “architettonica”, come la responsabilità del singolo, all’atto della scel-
balità di linguaggi”, secondo l’espressione che la significatività si presenta nella forma chiama Bachtin nel saggio citato, incentra- ta di quest’ultimo.
ben scelta da Stefania Guerra Lisi e Gino della rappresentazione. L’azione risponden- ta non intorno al soggetto e i suoi ruoli ma Anche in questo caso possiamo dire che
Stefani, a permettere quel distanziamento te, responsiva, responsabile, lo è in maniera al singolo il quale, in maniera insostituibile, quando l’azione verbale si realizza l’atto co-

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municativo è già avvenuto. Infatti, senza il teorizzata da Sebeok, tra semiosi e vita, ma ma un rapporto di coinvolgimento e di re- un umanesimo dell’alterità. Alla rivendica-
riconoscimento del proprio coinvolgimento, anche fra medicina e semiotica, fra riflessio- sponsabilità, al di là dell›ordine costituito, zione dei diritti umani incentrati sull’identità,
della propria insostituibilità, cioè senza l’at- ne sui segni e semeiotica medica, la quale, dell›ordine simbolico, delle convenzioni e rivendicazione finora dominante e che ha la-
to comunicativo che riguarda tutti i quattro secondo Sebeok, è una delle più antiche delle abitudini, con ciò che è massimamen- sciato fuori dai “diritti umani” i diritti altrui, va
i parametri (io per sé, io per altro, altro per branche della semiotica, anzi quella con cui te refrattario alla totalità e cioè l›alterità di al- contrapposto un umanesimo in cui i diritti
sé, altro per me), l’azione verbale risultereb- essa prese l’avvio. tri, dell›altra persona, non in quanto un altro dell’altro siano in primo luogo riconosciuti.
be vuota, ipocrita, e, in ultima analisi, un’im- Ma noi qui ricordiamo quest’espressio- io come noi, un altro alter ego, un apparte- Si tratta non solo di diritti dell’altro dall’io,
postura. Parafrasando Bachtin del testo ne non tanto per questi motivi ma perché, nente alla medesima comunità, ma altri nel- ma dell’altro dell’io stesso, il quale spes-
già citato del 1920-24, potremmo dire, nei guardando oltre Sebeok e sfuggendo alle la sua estraneità, diversità, differenza, a cui so rimuove, soffoca, cancella e ghettizza
termini del nostro discorso, che non è l’a- intenzioni di Eco, essa allude ad una gros- non si può, malgrado tutti gli sforzi e le ga- la propria stessa alterità sacrificandola al
zione verbale, per quanto performativa, ad sa responsabilità del semiotico e conferisce ranzie dell’identità dell’io, essere indifferenti. raggiungimento di una identità, che, in tal
essere di per sé significativa al punto da alla scienza dei segni un impegno di ordine Quest’aspetto orienta la semiotica dando- modo, non può che essere fittizia e destina-
responsabilizzare senza alibi i suoi partner, pratico, meglio forse, di ordine etico. Con- le una progettazione che non è quella di ta a frantumarsi.
né in tal senso è sufficiente la significatività siderata secondo questa prospettiva, la questa o di quest’altra ideologia, ma che La semiotica contribuisce a tale umanesimo
concernente la responsabilità speciale, ma semiotica può affrancarsi dalla sua tenden- concerne la presa di coscienza e il com- mostrando l’ampiezza e lo spessore della
lo è l’atto morale con cui il singolo ha già za, spesso dominante, verso forme di gno- portamento conseguente della responsabi- rete segnica che collega l’uomo ad ogni
sottoscritto prima di ogni parola un deter- seologismo o verso forme di positivistica lità che l’essere umano in quanto “animale altro uomo. Ciò sia sul piano sincronico (la
minato rapporto comunicativo. adeguazione all’essere delle cose o, peggio semiotico” ha nei confronti dell’intera semi- mondializzazione della comunicazione spin-
5. Semiotica come semioetica ancora, di servile disponibilità al rafforza- osi del pianeta. In questo senso bisogna ge ormai al massimo tale collegamento),
Nella fase attuale della comunicazione glo- mento e alla riproduzione — tramite lo stu- che la semiotica globale, adeguatamente sia sul piano diacronico, dato che in ogni
bale, è grande la responsabilità senza alibi dio del meccanismo di funzionamento dei fondata sulla base di una semiotica cogni- evento, in ogni comportamento, in ogni de-
dell’uomo, in quanto unico animale semio- segni — degli attuali rapporti di potere e di tiva, si apra rispetto ai due sensi — quello cisione individuale, anzi nell’intero destino
tico, cioè capace di riflessione sui segni e controllo della comunicazione-produzione. quantitativo e quello teoretico dei primi due dell’individuo, è coinvolta la specie umana
sulla comunicazione, nei confronti della vita, Per fare stare bene la semiosi e, aggiungia- —, verso un terzo senso di ordine etico ca- dalle sue manifestazioni più remote a quelle
che di segni e di comunicazione è fatta, non mo noi, dunque la vita, è necessaria una ratterizzandosi come “semioetica”. più recenti e più prossime, sia nel suo pas-
solo quella umana, ma, inseparabilmente grande disponibilità di ascolto, una grande Questa tricotomia della semiotica ci sembra sato, sia nel suo futuro evolutivo, sul piano
da essa, dell’intero ecosistema planetario. capacità di apertura verso l’altro, apertura importante, e anche decisiva, per la realizza- biologico e storico-sociale. Questa rete ri-
La semiotica come studio dei segni non che non è soltanto di ordine quantitativo (il zione del suo impegno nei confronti della “sa- guarda la biosfera che l’uomo ha costruito,
può esimersi da tale problema, sicché la carattere onnicomprensivo della semiotica lute della semiosi” e per la sua disponibilità alla quella della sua cultura, dei suoi segni, dei
sua antica vocazione a “far stare bene la globale) ma anche di ordine qualitativo. L’in- comprensione dell’intero universo semiosico, suoi simboli, dei suoi artefatti, ecc., ma la
vita”, occupandosi, come semeiotica, dei terpretazione semiotica e, a maggior ragio- non disgiunta, evidentemente, dalla disponibi- semiotica globale mostra che questa semi-
sintomi, deve oggi riorganizzarsi in termini di ne, quella metasemiotica dello studioso di lità all’ascolto e alla critica: 1) semiotica cogni- osfera è parte di una semiosfera più ampia,
semioetica, soprattutto per la sempre mag- segni non possono prescindere da un rap- tiva; 2) semiotica globale; 3) semioetica. la semiobiosfera dalla cui rete l’uomo non
giore interferenza, nella comunicazione, tra porto dialogico con l’altro, che è la condizio- In considerazione di quanto abbiamo detto, è mai uscito né potrà mai uscire in quanto
la sfera storico-sociale e quella biologica, ne per la quale la semiotica, pur orientandosi possiamo situare la semiotica nell’ambito di essere vivente.
tra la sfera culturale e quella naturale, tra la come semiotica globale, privilegi, in questo un nuovo umanesimo a cui essa partecipa La semiotica ha il merito di aver mostrato che
semiosfera e la biosfera. orientamento, il movimento di apertura piut- sia come impegno pragmatico sia come tutto l’umano è segnico. Di più: tutto il viven-
In un convegno dell’Associazione italiana tosto che quello di fagocitazione e chiusu- capace, più di quanto non abbiano fatto fi- te è segnico. Fin qui giungono la semiotica
di semiotica (Torino, 31 ott.-1 nov. 1997; v. ra, privilegi il movimento di detotalizzazione nora le scienze umane, di una fondazione cognitiva e la semiotica globale. La semioe-
Bertetti 1999: 231), Umberto Eco, durante piuttosto che quello di totalizzazione. che faccia saltare i separatismi scientistici tica consiste nello spingere questa consa-
una tavola rotonda dedicata alla storia della È proprio l’alterità che, come soprattutto e attraverso l’intreccio di scienze naturali, pevolezza facendola diventare responsabili-
semiotica, disse a un certo punto: “Come Emmanuel Levinas (1905-1995) ha dimo- logico-matematiche e storico-sociali mostri tà. Ciò significa orientare il comportamento
per un medico, comunque faccia medicina, strato, costringe la totalità a riorganizzarsi l’inseparabilità della problematica dell’uma- segnico dell’uomo verso la possibilità che se
l’obiettivo è pur sempre quello di fare stare sempre di nuovo in un processo che la rap- nesimo da quello dell’alterità. tutto l’umano è segnico, tutto il segnico sia,
bene la vita, così per il semiotico, comun- porta a ciò che Levinas chiama l›“infinito”, Un nuovo umanesimo, come Levinas ha a sua volta, umano. E questo impegno uma-
que faccia semiotica, l’obiettivo è quello di ma che noi potremmo anche, con Peirce, più volte mostrato nei suoi scritti e in parti- nistico non è più l’affermazione dell’identità
fare stare bene la semiosi”. Un’affermazione ricondurre al concetto di “semiosi infinita”. colare nel suo libro del 1972, L’umanesimo dell’uomo e dunque per nulla, ancora una
questa che non si trova nei suoi libri e con la Questo rapporto con l›infinito non è un rap- dell’altro uomo che è interamente dedicato volta, una forma di antropocentrismo, ma, al
quale viene confermata la corrispondenza, porto di ordine unicamente conoscitivo, a tale questione, non può non essere che contrario, una radicale operazione di decen-

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tramento, di rivoluzione copernicana, anzi, to all’ideologia. Essa si presenta, semmai, si è andata determinando, le sue effettive Di questa capacità bisogna non solo rende-
come direbbe Victoria Welby (1837-1912), come critica degli stereotipi, come critica basi, il suo punto di partenza, i suoi termini re conto ma, forse oggi più che mai, anche
di superamento dello stesso “eliocentrismo” delle norme, come critica dell’ideologia e di confronto, i materiali da impiegare nella evidenziarne l’esigenza e l’imprescindibilità.
nella direzione di una visione “cosmica”. In- conseguentemente dei tipi di valore che critica e nella progettazione. Come questo sguardo semioetico debba
fatti, come abbiamo detto, qui nella respon- particolarmente Morris nella sua tripartizio- Di conseguenza, il lavoro critico della semio- procedere in maniera dettagliata e artico-
sabilità dell’uomo, e, quindi, nell’umanesi- ne del libro Significazione e significatività è etica rivolta, come abbiamo detto, a mostra- lata nei confronti della nostra attuale forma
mo, è in gioco soprattutto l’alterità, l’alterità riuscito a caratterizzare. re l’illusorietà di differenze reciprocamente sociale, non è compito di uno studio come
non solo del prossimo, o dell’ormai vicinis- La semioetica si presenta come critica che ha non indifferenti, di evidenziare, al contrario, questo rivolto soltanto a stabilirne i presup-
simo altro uomo degli antipodi, ma l’alterità come sua specifica vocazione quella di mo- l’implicazione, nelle scelte di ciascuno, del posti e i tratti generali.
anche del più lontano, sul piano genetico, strare reticolati segnici lì dove sembrava che destino, in ultimo analisi, dell’intero piane-
essere vivente. non ce ne fossero, connessioni, implicazioni, ta, deve necessariamente partire dall’analisi
Riferimenti bibliografici
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do il detto terenziano, “homo sum et nihil le defilarsi, laddove sembrava che ci fossero della forma sociale in cui essa attualmente Roma, Laterza.
umani a me alienum puto”, disse, “lingui- separazioni, confini precisi, distanze, con i re- viene proposta. La semioetica deve parti- Bachtin M. e il suo Circolo, (2014) Opere 1919-1930,
sta sum et nihil linguisticae a me alienum lativi alibi a salvaguardia di una responsabilità re dal punto storico-sociale in cui siamo e a cura di A. Ponzio, testo russo a fronte, collana “Il
pensiero Occidentale” diretta da G, Reale, Milano,
puto”. Ebbene, quest’impegno, da parte ben delimitata e di una coscienza che può dunque prendere l’avvio da una lucida ri-
Bompiani. Contiene: di M. Bachtin, “Arte e responsa-
del semiotico, ad occuparsi di tutto ciò che presentarsi nella forma della buona coscien- flessione sulla nostra contemporaneità. bilità”, “Per una filosofia dell’atto responsabile”, “L’au-
è linguistico, anzi, che è segnico (e segnico za, della coscienza pulita. In questa operazione, la semioetica si tro- tore e l’eroe nell’attività estetica”, (capitolo I, Problemi
non solo nell’ambito dell’antroposemiosi e Abbiamo indicato (Petrilli 1998, 2014) semi- va avvantaggiata dal fatto che la mondia- dell’opera di Dostoevskij); di I.I.Kanaev (M.Bachtin),
neppure nell’ambito della sola zoosemiosi, oetica anche come “teleosemiotica”. Qui la lizzazione della comunicazione-produzione “Il vitalismo contemporaneo”; di P.N.Medvedev,
Il metodo formale e la scienza della letteratura; di
ma all’interno dell’intera semiobiosfera) va componente “telos” non indica qualche va- ha già proceduto a una tale omologazione
V.N.Vološinov, Il freudismo (1927), Marxismo e filoso-
inteso non soltanto in senso conoscitivo ma lore o qualche fine prestabilito, qualche fine nella modellazzione delle forme sociali di fia del linguaggio, e i saggi del 1926-30.
anche in senso etico in cui “occuparsi” non ultimo, qualche sommum bonum. Il telos produzione, che si può ormai parlare, per Bachtin M.,(1993) Arte, mondo, memoria, linguaggio,
significa semplicemente interessarsi di un invece qui è quello della semiosi in quan- tutto il pianeta, di un unico tipo di merca- in Jachia e Ponzio 1993.
tema, ma vale come nell’accezione “occu- to tale: come movimento fuori dalla totalità, to, di un’unica forma di produzione, di un Benveniste E., Chomsky Noam et alii, (1968) I proble-
mi attuali della linguistica, Milano, Il Saggiatore.
parsi di una persona”, “prendersi cura”. fuori dalla sua chiusura, come trascenden- unico tipo di consumo con la conseguente
Bertetti P., a cura di (1999), La semiotica: venticinque
Da questo punto di vista, questo prendersi za rispetto all’essere dato, come semiosi omologazione non solo dei comportamenti, anni dopo, Alessandria, Dell’Orso.
cura, questa responsabilità senza delimita- illimitata, come movimento verso l’infinito, delle abitudini, delle mode (anche nel senso Chomsky N., (1985) La conoscenza del linguaggio,
zioni di appartenenza, di vicinanza, di co- come desiderio dell’altro. Il compito preci- di “modo di vestire”), ma anche dell’imma- Milano, Il Saggiatore.
munanza, di comunione, non è neppure do- puo della semioetica è quello di mostrare ginario. Si può dire che nell’attuale forma di Jachia P., Ponzio A., (a cura di) (1993), Bachtin &...,
Roma-Bari, Laterza.
vuta al fatto di essere “linguista” o di essere l’illusoria pretesa di differenze indifferenti. produzione ormai dominante fino al punto
Jakobson R., (1966a), Saggi di linguistica genera-
“semiotico”. Potremmo dire, a differenza di La semiotica, non come scienza ma come da includere l’intero pianeta, alla differenza le(1963), Milano, Feltrinelli.
quanto dice Jakobson, che non in quanto atteggiamento, nasce e si sviluppa nell’am- in termini di alterità si va sempre più sosti- Jakobson R., (1966b) Alla ricerca dell’essenza del lin-
linguisti o semiotici di professione conside- bito dell’antroposemiosi. Essa è dunque tuendo la differenza in termini di alternativa. guaggio, in Benveniste, Chomsky et alii.
riamo che niente di ciò che è segnico “a me collegata non con una Umwelt fissa come La possibilità di critica da parte della semio- Levinas E., (1990), Totalità e infinito, Milano, Jaca Book
Levinas E., (1985), Umanesimo dell’altro uomo, il Me-
alienum est”. Possiamo, invece, ben lasciare avviene per le altre specie animali, ma con etica è resa, dunque, estremamente difficile
langolo, Genova,
immutato l’inizio del detto originale terenzia- la capacità di modellazione specie-specifi- dal fatto che essa deve procurarsi strumenti Levinas E., (1983), Altrimenti che essere o al di là
no e dire: “homo sum”, e dunque, in quanto ca dell’uomo, il quale è capace di produr- concettuali che non sono già a portata di dell’essenza, Milano, Jaca Book
animale non solo semiosico, come gli altri, re più mondi. La semiotica si decide all’in- mano, deve costruirsi categorie che non Morris C., (2009), Foundations of the Theory of Si-
ma anche come unico animale semiotico, terno del mondo di volta in volta prodotto, sono quelle dominanti, che deve avvalersi di gns, tr. it. Lineamenti di una teoria dei segni, cura e tr.
di F. Rossi-Landi, Torino, Paravia, 1954; nuova ed. a
niente di ciò che è semiosico, perlomeno storicamente e socialmente, dall’uomo. La ipotesi le cui basi non sono già gratuitamen-
cura di S. Petrilli, Lecce, Pensa Multimedia.
sul pianeta, “a me alienum puto”. semiotica è un fatto di specie. Ma la sua ef- te fornite dal senso comune. La semioetica Morris C., (1973), Paths of Life: Preface to a World
La semioetica non ha da proporre qualche fettiva possibilità di realizzazione, di appro- deve partire dall’analisi quanto più è possi- Religion, New York, Harper; ristampa Chicago, Uni-
programma secondo cui finalizzare il pro- fondimento, di presa di coscienza è, invece, bile rigorosa oltre che precisa della fase at- versity of Chicago Press.
prio comportamento, qualche decalogo, un fatto di ordine storico-sociale. La nostra tuale della forma sociale capitalistica carat- Morris C., (1949), Signs, Language and Behavior,
trad. it. di S. Ceccato, Segni, linguaggio e comporta-
qualche formula da rispettare in maniera Umwelt è un prodotto storico-sociale. E terizzata dalla comunicazione-produzione.
mento, Milano, Longanesi, 1949.
più o meno sincera, più o meno ipocrita. Da dunque anche ogni possibilità di trasfor- Noi riteniamo che la semioetica sia lo sguar- Morris C., (2017) The Open Self, New York, Prentice-
questo punto di vista, essa è esterna tan- mazione o ipotesi alternativa trova in essa, do di più ampia portata di cui quell’animale Hall; tr. it. di S. Petrilli, L’io aperto, Lecce, Pensa Mul-
to agli stereotipi quanto alle norme, quan- cioè nella realtà storico-sociale così come semiotico che è l’uomo può essere capace. timedia, 2017.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Morris C., (2012) Scritti di semiotica e di estetica, a c. logues on rhetoric, argumentation and new media,
di Susan Petrilli, Lecce, Pensa Multimedia. Semiotica 128-1/2
Massimo Bonfantini

Comunicare per vivere o vivere


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Filosofia, Arte, Letetratura”, XXVI, Milano, Mimesis. Ponzio A., Petrilli S. 2005 Semiotics Unbounded, To-
re come domandare, rivendicare, interagire za o contiguità; in secondo luogo (quelli
Petrilli S., 2017b Digressioni nella storia. Dal tempo ronto, Toronto University Press. con compagni, capi e affiliati della tua tribù, più direttamente agonistici) sulla presa
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Meltemi, Global Semiotics to Semioethics, Ottawa, Legas. Ma la comunicazione come tutti sanno rie- piata, come la Scopa e tutti i suoi deriva-
Petrilli S. Semioethics of Human Relations, Milano, Ponzio A., Petrilli S. 2007b “Scienza con coscienza: sce bene quando è scambio, e fiorisce nel ti; in terzo luogo avremo i giochi di taglio
Mimesis Internazionale. semioetica”, in Globalità dei Linguaggi, rivista organo
Petrilli S., Ponzio A., 2000 Global communication and della Università popolare di MusicArterapia (UPMAT),
dono reciproco e culmina nel dono di sé come il mitico Whist di Poe e le Briscole e
othernes”, Annali della Facoltà di Lingue e Letterature 2007,2 che è nell’amore. Questo amore conserva derivati, basati sul valore del seme domi-
Straniere, Terza serie /2000/XIV, Schena, Fasano Ponzio A., Petrilli S., 2016 Lineamenti di semiotica e e affina l’aspetto di tenerezza e di philia la- nante e sulla carta più alta.
Petrilli S., Ponzio A., 2001 Bioethics, Semiotics of filosofia del linguaggio, Perugia, Guerra. boriosa a partire dalla giovinezza matura, Naturalmente i giochi hanno un valore
Life, and Global Communication, Sign Systems Stu- Ponzio A., Petrilli S., Ponzio L., 2015 Roman Jakob- e tende a sublimarsi sfumando in aiuto d’evasione formativa, se sono, come de-
dies 29.1, University of Tartu son e i fondamenti della semiotica Milano, Mimesis
Petrilli S., Ponzio A., 2002 Signs vehicles for semiotic Rossi-Landi F. 2016 Linguistica e economia, premes-
affettuoso e disinteressato col progredire vono essere, non un modo di arricchirsi a
travels: Two new handbooks, Semiotica 141-1/4 sa di A. Ponzio, intr. e cura di C. Zorzella Cappi, Mi- dell’attività di maestro, o, come mi piace spese del prossimo. Non a caso l’espres-
Petrilli S., Ponzio A., Sebeok T., 2001 Semiotica lano, Mimesis dire, allenatore, perché inteso a scoprire e sione “giocare in borsa” è ipocritamen-
dell’io, Roma, Meltemi. Sebeok T. A., 1981 Il gioco del fantasticare, Milano, accendere di volontà di fattività il sapere, te sempre più obsoleta a mano a mano
Ponzio A. 1995 Responsabilità e alterità in Emmanuel Spirali. il saper fare, e la volontà di avventura e di che il capitalismo finanziario perde fasci-
Lévinas, Milano, Jaca Book, Milano. Sebeok T. A., 1986 Penso di essere un verbo, tr. it.
Ponzio A., 1997a, Metodologia della formazione lin- intr. e cura di S. Petrilli, Palermo, Sellerio, 1990.
bellezza dell’allievo. no. Ma secondo Poe anche il gioco de-
guistica, Roma-Bari, Laterza. Sebeok T. A., 1991 A sign is just a sign. La semio- Ecco allora che si può dire che si vive, e si gli scacchi, impegnando eccessivamente
Ponzio A., 1997b Elogio dell’infunzionale, Castelvecchi, tica globale, trad. it. intr. e cura di S. Petrilli, Milano, attenua la fatica di vivere, proprio quando si l’attenzione e l’adesione a regole presta-
Roma; nuova ed. ampliata Milano, Mimesis, 2004. Spirali, 1998. vive per comunicare. Per comunicare inten- bilite va sconsigliato. D’altra parte si può
Ponzio A., 2002a Il linguaggio e le lingue. Introduzio- Sebeok T. A., 1998a Come comunicano gli animali samente agli altri in un mutuo scambio al- dire che i giochi più conviviali e favorevoli
ne alla linguistica generale, Bari, Graphis, Bari, Mila- che non parlano, tr. it. intr. e cura di S. Petrilli, Bari,
no, Mimesis, 2015. Edizioni dal Sud.
lenatore-allievi. Ma comunicare come? Esa- alla comunicazione scherzosa sono i gio-
Massimo
Ponzio A., 2004 Elogio dell’infunzionale (1997), Mila- Sebeok T. A., 1998b Prefigurazioni dell’arte” , in M. miniamo qualche esempio in questa triparti- chi di carte a coppie con il “giro”. Bonfantini,
no, Mimesis. A. Bonfantini, C. Caputo, S. Petrilli, A. Ponzio, T. A. zione: a) giochi e sport; b) storie e narrazioni Lo sport ha senz’altro una funzione for- filosofo e
Ponzio A., 2008 Scrittura, dialogo e alterità. Tra Sebeok, Basi. Significare, inventare, dialogare, Lec- secondo le varie arti; c) metodi e procedure. mativa. Ma penso più come autodiscipli- scrittore
Bachtin e Levinas, Bari, Palomar. ce, Manni. na che a favorire rigido spirito di squadra. scomparso
Ponzio A., 2009 Da dove verso dove. La parola altra Sebeok T. A., 2001 Global Semiotics, Bloomington, nel febbraio
nella comunicazione globale, Indiana University Press.
Giochi e sport Mi sembra utile escludere dai giochi rac- 2018, è stato
Perugia, Guerra Welby V., 2009 Signifying and Understanding. Rea- Voglio procedere per rapidi quadri sintetici comandabili i giochi di ruolo (da sostitu- professore
Ponzio A., 2013 Fuori luogo. L’esorbitante nella ripro- ding the Works of Victoria Welby, a cura di, introd. e e battute, quasi. Del resto è importante che ire con le recite teatrali, che obbligano a di Filosofia
duzione dell’identico, Milano, Mimesis commento di S. Petrilli, Foreword di P. Cobley, Berlin, un testo non sia conchiuso, ma sia leggero, continui dialoghi fra gli attori-interpreti e e Teoria del
Ponzio A., 2015 Tra semiotica e letteratura. Introdu- New York, Boston, De Gruyter Mouton. Linguaggio, e
come diceva Calvino, e aperto, come diceva soprattutto con l’animatore-regista) e le Semiotica al
zione a Michail Bachtin (1992, 2003, nuova ed. am- Welby V., 2010 Interpretare, comprendere, comuni-
pliata, Milano, Bompiani. care, tr. it. e introd. “Le risorse del significare”, di S.
nel suo miglior contributo semiotico Eco. prove gratuite di ardimento (tipo azzardi Politecnico
Ponzio A, Bonfantini M. A., Petrilli S., 2000 Three dia- Petrilli, Roma, Carocci. E allora partiamo dai giochi. derivati dal paradigma della nichilistica di Milano

46 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 47
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

roulette russa e alpinismo senza guida). cerca scientifica o razionale parte da un Ma la caccia al tesoro o la detection sono etico-politico. È proprio vero che i fini giu-
Come derivazione del teatro, invenzione interrogativo o da una anomalia o da un strutturate come storie o racconti polizie- stificano i mezzi? O non sarà paradossal-
di storie, o di proposte mimiche improvvi- fatto sorprendente, che contraddice le schi. E chi è pratico un po’ di racconti mente più vero che sono mezzi persua-
sate su un tema, sono interessanti come attese e le previsioni abituali; e che allo- - favole alla Esopo, parabole gnomiche e sivi, conviviali e inclusivi che giustificano
giochi di società che facilitano comuni- ra si cercano delle ipotesi per rendere il pedagogiche, costruzione storiografica di fini che potrebbero sembrare altrimenti
cazione e insieme introducono all’impe- fatto sorprendente conseguenza ragio- una o più vicende - a connettere gli eventi dogmatici, autoritari e crudeli?
gno a preparare ognuno per il prossimo nevole di una o più cause combinate in salienti di una cronologia, o romanzi d’av- Al gruppo operativo di gioco, di mutua co-
incontro del gruppo una breve storia o evento; e che così stabilita una nuova venture realistiche o fantastiche, antiche municazione, infine, l’ardua risposta. Che
narrazione, secondo una qualsiasi arte a regola generale di se… allora…, ovvero e moderne, non potrà che convenire che comunque può essere avvicinata median-
piacere: parole e musica, storie illustrate, di implicazione tra un antecedente e un tutte queste storie hanno una struttura te dialoghi e discussioni.
disegni, ecc. conseguente, si deducono un gran nu- fondamentale comune. E le discussioni sono divertenti anche se
mero di conseguenze in termini di eventi non si arriva a conclusioni rigide e troppo
Metodi e procedure ciclici e/o futuri verificabili; e che infine si Storie e narrazioni obbliganti, ma l’importante è il brillio delle
Ma procedere per metodi e procedure è verifichino per confronto la previsione e Infatti Greimas sostiene che obbediscono battute degli esempi, di storielle più o meno
importante per ogni tipo di ricerca, inchie- la constatazione dell’evento, misurando e tutte a uno schema che può comprende- paradossali, insomma in quelli che noi chia-
sta e formazione giocosa a tutte le scienze valutando gli scarti. re un’autorità destinante, che può essere miamo dialoghi di primo tipo o di intratteni-
e all’epistemologia. Possiamo proporre un Ma si può invece ritrovare questo para- il Re che fa un bando per liberare la figlia mento. Ma naturalmente queste conversa-
animatore costante, o, meglio, tre registi digma metodico della ricerca scientifica in prigioniera dall’orco, o dal drago, o un zioni o entretien (come li chiamava Diderot
eletti dal gruppo operativo, o meglio an- campi diversi, pratici: tipo con osservazio- dio o un’autorità indiscutibile che manda e come intendeva i propri) tendono a di-
cora a turno ognuno dei componenti la ni empiriche o fotografiche di segni e indizi il protagonista o eroe in missione. Que- ventare dialoghi che noi chiamiamo di ter-
comunità di gioco e ricerca, che di volta di inquinamento ecologico e tempi diversi sti eroi, nei romanzi e nelle storie che si zo tipo o di riflessione e intendimento, così
in volta stabiliscono le regole della caccia di fioritura a seconda delle altezze e dell’e- liberano da ogni mitologia, hanno in se come il dialogo scientifico di Galileo. Che
particolare, al tesoro, o a un risultato signi- sposizione, o esercitarsi a seconda delle stessi e nella propria sovrana volontà la parte subito con il mood dell’argomenta-
ficativo, scientifico, per l’ambiente socia- età, a risolvere la caccia al tesoro del rac- scelta della meta. Questa meta è sem- zione logica e dotta, ma non tralascia le arti
le e/o ecologico; o qualche paradigma o conto di Poe Lo scarabeo d’oro; o risco- pre un fine che è inteso o direttamente dell’intrattenimento.
analogia o schema di procedura metodica prire con Semmelweiss le febbri puerpe- come uno stato di permanente felicità Essenziale è che queste due libere moda-
per una qualunque indagine o detection rali ecc. Magari alternando gare individuali (“e vissero felici e contenti”) o in un bene lità di discussione dialogica non cedano
Sotto:
Don Milani per risolvere un problema. o sfide fra una squadretta cooperativa di che garantisca la felicità che si può go- al corrosivo dialogare che noi chiamiamo
alla scuola di Certo sarebbe troppo pedantesco dire competenze diverse contro il Pierino ‘so dere in terra (ricchezza, amore, gloria) o di secondo tipo, e che è quello dove do-
Barbiana con termini generali e astratti che ogni ri- tutto’, scherzosamente individuato. nell’aldilà (santità, vita eterna) o, nei più minano le leggi pratico-economicistiche
A proposito di Pierino, sarebbe in- intellettuali romanzi o memorie di storie del mercato, e le battute per lo scambio
teressante ritrovare con studio pre- di formazione, sentimento di perfezione o per la competizione.
ciso il procedere metodico e scien- raggiunta qui e/o nell’aldilà. Naturalmente Certo con un altro tipo di economia do-
tifico di Don Milani nella scuola di in questa lotta e avventura per raggiunge- minante, anche un dialogo in cui domini
Barbiana nel ricostruire la storia a re la meta non è detto che in tutti i generi sì lo scambio, ma secondo ad esempio i
partire dal lavoro sui giornali del- di storie vinca l’eroe (“riusciranno i nostri princìpi del “commercio equo e solidale”,
la sua classetta ben indirizzata ma eroi…”), anche perché nelle storie vere potrebbe riuscire più divertente e inven-
non dogmaticamente istruita. Per o finte interessanti, gli eroi, individuali o tivo.
associazione di idee (e anche sco- gruppi, hanno sempre a che fare non solo Degli attuali dialoghi di competizione la
prire i tre tipi di associazione di idee con aiutanti, proprie risorse morali e in- cosa un po’ inventiva e certo diverten-
per tentativi è un bel gioco) da Don tellettuali e fisiche, e aiuti di veri amici o te è l’impiego di metafore guerresche e
Milani passo a Capitini e ai suoi della sorte graziosa e benigna, ma anche violente. “Sta’ attento, che se tu avanzi
COS (Centri di orientamento socia- agguerritissimi nemici. quell’argomento (in una discussione fra
le), in cui lui cercava di orientare e Da ciò l’interesse per la comunicazio- economisti, politici, consigli di ammini-
insegnare a orientare il buon senso ne e la discussione sugli intrecci hanno strazione) lui ti fa fuori in un minuto!”
dei popolani, i più digiuni di scienze, utilmente condotto a esplorare il rappor- Del resto è bene il Papa, è Francesco,
con un gioco di domande e ricerche to fra mezzi e fini, sia dal punto di vista che dice con agonismo non guerresco e
sul prezzo e la produzione del pane, dell’efficacia, sia dal punto di vista della non violento “Questa economia uccide!”.
del latte, e di qualunque bene. coerenza, sia dal punto di vista del valore E non intende solo una metafora!

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Massimo Privitera che ci porta alla musica: “La frase che, letta come dice Gino, una canzone dev’essere ap-
stampata, è trita e logora, ascoltandola quando propriabile, memorizzabile: e dev’essere quindi

Parlar cantando è stata accomodata su un giro melodico adatto,


viene di solito rivitalizzata e sembra in qualche
breve, piacevole, semplice; in una parola, na-
turale.
modo tornare alla sua eccitazione originaria”. 7 L’appropriabilità è un elemento di cui i songwrit-
Una canzone è un sacco di cose... Per approfondire questo punto ricorro ad un er sono pienamente consapevoli; infatti, prima
“Una canzone è un sacco di cose; ma prima di musica. Ma la canzone ha uno statuto diverso, saggio di Gino Stefani del 1985 (che conserva di licenziare una canzone, gli autori verificano
tutto è la voce dei suoi tempi. Mettendo in mu- per la peculiare natura delle sue parole, della ancora oggi tutta la sua fragranza), La melodia: che essi stessi siano in grado di cantarla – so-
sica delle parole, si dà loro peso, le si rende più sua musica e della sua fruizione. una prospettiva popolare. 8 prattutto se non sono cantanti professionisti.
facili da dire e da ricordare. E può essere che Guardiamo le parole. Pur usando strumenti Lì Gino discute la categoria della “melodicità” Mogol, che non ha certo una bella voce, ha det-
riusciamo a cantare ciò che spesso non siamo della poesia (versi, rime, figure retoriche) i tes- nella cultura quotidiana, e definisce Melodia to recentemente, parlando di Battisti: “mi diede
in grado di dire: per timidezza, per paura, per ti delle canzoni non sono poesie. Come dice (che qui assumo come equivalente di Canzone) la prova massima di fiducia: mi faceva cantare
mancanza delle parole giuste, o della passione, Mark Booth in uno splendido libro del 1981, i ciò che “è a portata di mano, di voce, di corpo. le canzoni prima di dare il via libera definitivo.
o del talento drammatico per esprimerle […]. testi delle canzoni appartengono sia alla cultura È quella dimensione della musica che ciascuno Perché aveva capito che scrivevo parlando di
[La canzone] evoca memorie del passato, parla letteraria sia a quella illetterata, perché si sono può agevolmente appropriarsi in tanti modi”. 9 me e solo se mi venivano bene anche in voce
nei toni del presente, ed ispira il futuro.” 1 originati nella prima e si sono naturalizzati nella L’appropriazione è “percettiva (la Melodia è ri- potevano funzionare”. 13
Queste parole del songwriter Richard Rodgers seconda. Rispetto alla poesia hanno un alto conoscibile, memorizzabile, ecc.), emotiva (co- Ira Gershwin è ancor più preciso: «Mentre sc-
mi sembra colgano perfettamente l’essenza grado di ridondanza e di prevedibilità. Un poeta involgente, gratificante, piacevole, ecc.), prati- rivono una canzone, il lyricist e/o il compositore
della canzone; per questo le prendo come fili- puro, dice Booth, “può mettere alla prova con co-operativa (si canta, appunto, anzitutto)”. 10 la cantano ripetutamente, parola per parola e
grana del mio intervento, e le commenterò proi- molta più libertà la pazienza e l’acume del let- E Gino usa il termine cantabile, ma in un senso verso per verso, siano le loro voci piacevoli,
ettando su di esse altre parole di altri autori. 2 tore, ed espanderne la comprensione; e può diverso dalla musica d’arte, dove cantabile più rauche o anche inesistenti. Lo fanno per verifi-
Partiamo da dove Rodgers dice che una can- aspirare ad ampliarne il mondo di esperienze e che un’indicazione concreta è un ideale es- care la cantabilità e la chiarezza nel senso e nel
zone “dà peso alle parole”, e le rende “più facili di idee. Ma una canzone, limitata dalla neces- tetico, un riferimento nostalgico ad una ariosità suono». 14
da dire e da ricordare”. “Dar peso alle parole” sità di unità e di chiarezza, deve dire cose che perduta, e non è affatto necessario che la mu- Faccio un esempio, con una canzone d’amore;
è un’espressione molto densa e suggestiva; e sono semplificazioni, e generalmente semplifi- sica in questione si possa veramente cantare. perché l’amore è sì un’esperienza universale,
credo che tutti possiamo ritrovarne un’eco nella cazioni familiari.” 4 Invece, nella canzone, cantabile significa pro- ma difficilissima da dire. È un groviglio di sen-
nostra esperienza. Quando intoniamo le parole È interessante a questo proposito il punto di vis- prio che si può cantare; anzi, che chiunque, pur timenti che arriva all’improvviso, stravolge la
di una canzone, anche se il nostro canto è im- ta di un grande poeta, che è stato anche song- a suo modo, si senta di poter cantare. E questo normalità della vita, trasporta in una dimen-
preciso o stentato, sentiamo di fare qualcosa writer: Wystan Auden. Secondo lui, per scrivere mi sembra il tratto essenziale della canzone ris- sione inattesa e infonde all’esistenza una luce
di particolare, di solenne come un rituale reli- una canzone ci vuole una certa sfrontatezza: le petto alle altre musiche vocali. che prima non aveva. Chi s’innamora ha un
gioso (e indipendentemente dal contenuto del parole più adatte sono “quelle che richiedono la Certo, ci sono canzoni difficili (una volta, prepotente bisogno di parlarne: con la persona
testo). Perché le parole scandite da un metro minima riflessione per essere comprese […] le quand’ero ragazzino, un amico di famiglia, amata, con gli altri, con se stesso. Ma quando
e ondulate da una melodia si allontanano dalla più dinamiche ed immediate […] interiezioni […] rispettabile avvocato che non avevo mai sen- ci prova sente che è difficile, che le parole che
quotidianità, e ci fanno raggiungere uno stato imperativi; verbi di azione fisica […] o concomi- tito cantare, sapendo che studiavo musica mi gli vengono alle labbra sono insufficienti. E al-
emozionale più elevato (come fanno i passi di tanti fisiche di emozioni”. 5 disse con rammarico che non riusciva ad in- lora ecco i songwriter venire in soccorso.
danza rispetto alla camminata di tutti i giorni). 3 E dello stesso parere è Ira Gershwin, autore tonare l’inizio di Se stasera sono qui, un pezzo Love me tender, enorme successo di Elvis
Naturalmente questa condizione riguarda tutta con il fratello George di tante splendide songs; di Mogol e Tenco cantato da Mina).11 Presley, scritta da Ken Darby, presenta i pen-
la musica vocale, dall’opera all’oratorio, alle per lui “il cliché letterario è parte integrante della E ci sono anche canzoni così difficili che solo sieri più sorgivi di una persona innamorata: la
Massimo
romanze, alla cantillazione gregoriana: in tutti scrittura di testi di canzoni, [che devono] suon- pochi possono riprodurre, come ad esempio voglia di un amore dolce e tenero; il bisogno di
Privitera è Brava! di Mina 12 ; piacciono anche queste, ma non lasciarsi mai; la sensazione che si stanno
musicologo questi generi le parole vengono elevate dalla are come una conversazione rimata”. 6
formalizzazione poetica, e rese profonde dalla Ma Ira Gershwin dice anche qualcosa di più, come cosa da ascoltare e basta, al pari di un realizzando i propri sogni; etc. Pensieri genu-
e docente di
Storia della pezzo di musica classica. Invece in generale, ini, però talmente ricorrenti da apparire fiacchi
Musica, 1- 100 Best Songs Of The 20’s and 30’s, introduction by Richard Rodgers, New York, Bonanza, 1973, p. XIII
ordinario 2 - Richard Rodgers (1902-1979) è stato uno dei più prolifici e geniali compositori di canzoni del Novecento, insieme prima 7- Gershwin, Lyrics on several occasions, cit., p. 353.
presso il a Lorenz Hart, e poi a Oscar Hammerstein II, che scrivevano le parole. Ha pubblicato un’autobiografia, Musical Stages: an 8 - Gino Stefani, La melodia: una prospettiva popolare, «Musica/Realtà», 17, 1985, pp. 105-124.
Autobiography, New York, Random, 1975 (seconda edizione con introduzione di Mary Rodgers, New York, Da Capo, 1995. 9 - Stefani, La melodia, cit, p. 106.
Dipartimento
3 - «[…] la danza, nella sua essenza, altro non è che la vita innalzata a un grado più elevato e intenso»: Curt Sachs, Storia 10 - Stefani, La melodia, cit, p. 109.
di Scienze della danza, trad. it. Milano, Il Saggiatore, 19942, p. 23. 11 - https://www.youtube.com/watch?v=h3h86beG_fA
Umanistiche 4 - Mark W. Booth, The Experience of Songs, New Haven and London, Yale University Press, 1981, pp. 8 e 13. 12 - https://www.youtube.com/watch?v=EDN-RWdR-vk
dell’Università 5 - Cit. in Booth, The Experience, cit, p. 7. 13 - Da un’intervista a «7», supplemento al «Corriere della sera» del 14/8/2017 (http://www.corriere.it/sette/17_ago-
degli Studi  6- Cit. nella postfazione (1997) di Lawrence Stewart a Ira Gershwin, Lyrics on Several Occasions […], New York, Limelight, sto_10/mogol-lucio-battisti-intervista-aeef7526-7ddc-11e7-a0e8-43bfc81a3761.shtml)
di Palermo 1997, p. 31 (prima ed. del volume: 1959). 14 - Gershwin, Lyrics on Several occasions, cit., p. 50.

50 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 51
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

– come dice Ira Gershwin “triti e scontati”. Re). Ma subito il sentimento si espande: la Insomma questa canzone mette in scena, in melodia, in modo da sistemarvi delle parole in
Ma formalizzandoli in parole di canzone, ven- voce sale e l’armonia cambia (b. 2: Mi Si Mi). una quarantina di secondi, una minuscola ma un ordine adeguato, e per cercare una sintonia
gono riscattati: i pensieri si articolano in re- E quando dice «Never let me go» (b. 3: Re completa azione teatrale – teatro della mente, con le emozioni che provano ascoltando quella
spiri regolari, e le parole vengono esaltate dal Do# Si Do# Re), riprende dalla tonica e se come diceva Orazio Vecchi, ma pur sempre te- musica. Insomma, i lyricist fanno una sorta di
gioco delle rime. ne allontana per poi tornarci – come se lui atro. E lo fa in una forma del tutto appropriabile, ermeneutica della musica; la fanno incarnare:
si muovesse per andar via, ma fosse ripreso da chiunque: la melodia è costituita quasi tutta letteralmente, danno la parola al suono. 18
Love me tender, love me sweet,
per mano dall’amata, che lo riavvicina tene- di gradi congiunti, con solo qualche piccola sal- Per concludere vorrei dire ancora qualcosa
Never let me go.
ramente a sé. E la stessa costruzione funzio- to; è del tutto sillabica, perciò non comporta dif- sulla fruizione della canzone, anch’essa diffe-
You have made my life complete, ficoltà di vocalizzazione; è compresa entro una rente da quella della musica d’arte. Il requisito
And I love you so. na bene anche per il distico seguente. Vorrei
notare che in questa prima sezione c’è una settima, un ambito che praticamente chiunque dell’appropriabilità implica che chi si avvicina ad
Love me tender, love me true può sostenere; e anche l’accompagnamen- una canzone non si pone solo come chi ascol-
catena di soli accordi maggiori (Re, Mi7, La7)
All my dreams fulfill. to è facile da suonare. Così, grazie ad essa, ta, ma si sente parte di una comunità, sia essa
– un espediente che bene esprime l’effusio-
For, my darlin’, I love you, ciascuno può riuscire a dire ciò che senza la reale o virtuale, che condivide quell’esperienza.
ne della gioia (infatti, per dar corpo sonoro
And I always will. canzone non sarebbe in grado di fare – come Basti pensare alle canzoni politiche intonate
alla Saudade, la nostalgia malinconica della
Ma formalizzando le emozioni amorose, in- cultura brasiliana, nella Bossa nova si usa scrive Rodgers, “per timidezza, per paura, per nei cortei (in questi giorni abbiamo visto in te-
evitabilmente le si priva del fuoco intenso spesso la sequenza armonica I II+ II- V, dove, mancanza delle parole giuste, o della passio- levisione gruppi di cittadini catalani che, davanti
che all’origine le abita; un fuoco che è dif- passando dal primo grado al secondo mag- ne, o del talento drammatico per esprimerle”. alla polizia schierata, si stringevano in cerchio
ficile da gestire ma che rimane necessario. giore si crea un’attesa di gioiosità, frustrata La pratica antica delle serenate sotto il balcone, cantando inni indipendentisti); ma si pensi an-
Leggendo il solo testo di Love me tender, poi dall’abbassamento della terza nell’accor- commissionate a musici esperti da innamorati che ai tormentoni degli stadi, ai raduni religiosi
come ciascuno di vuoi può fare, se ne ap- do seguente). che vogliono manifestarsi ma non ne sono ca- o degli scout, etc. Nei concerti rock viene sem-
prezza la tenera eleganza, ma si sente che Nonostante le accensioni che abbiamo visto paci autonomamente, è anche questo. pre un momento in cui chi sta sul palco invita il
manca qualcosa. A ridare alle parole il peso sul primo e terzo verso, l’emozione però è ri- Considerato tutto ciò, non stupisce che nel set- pubblico a battere le mani e a cantare insieme
che hanno perso per strada, arriva la musica. masta fin qui piuttosto contenuta. Nella mu- tembre 1956, subito dopo l’interpretazione di i ritornelli o l’intera canzone (“all together!”). E
Il profilo della melodia, con le sue onde che sica della seconda quartina le cose cambia- Love me tender da parte di Elvis nell’Ed Sullivan quello è veramente il culmine, non solo del rico-
salgono e scendono, infonde ai versi un res- no, e la passione si manifesta con pienezza. Show vista da 54 milioni di spettatori, la RCA noscimento collettivo, ma anche dell’esperien-
piro affettivo che ne legittima le accensioni; e La voce raggiunge una nota più acuta (bb. vendette oltre 850.000 copie del 45 giri. 16 za ritual-religiosa di cui parlavo all’inizio.
l’accompagnamento armonico dà alle parole 9-10: Fa#), la ribatte sette volte e la riconfer- Invece può forse stupire che Love me tender in Per prendere congedo dai lettori, riporto la sug-
cantate una lunga ombra semantica. 15 ma scendendo e risalendo in un crescendo realtà è stata scritta sulla musica di una ballata gestiva descrizione che di tutto questo dà Vic-
Osserviamo un po’ nel dettaglio (v. sotto). La di enfasi (b. 11: Fa# Mi Re Mi Fa#). E quando composta cent’anni prima, durante la guerra tor Zuckerkandl 19 :
melodia comincia con un movimento cauto si pronuncia la parola «darlin’» (in italiano suo- civile americana: Aura Lea, di William Fosdick e “La gente canta per essere sicura, attraverso
ma consapevole di sé e della propria pienez- nerebbe “tesoro”) viene raggiunta la nota più George Poulton (1861). 17 l’esperienza diretta, della propria esistenza in
za, che afferma la tonica, Re (b. 1: La Re Do# acuta del pezzo (b. 13: Sol). Ma in realtà questo è un altro tratto importante una dimensione della realtà diversa da quella
che distingue la canzone da altri repertori voca- in cui si incontrano gli altri e le cose in quanto
li. Grosso modo fino all’inizio del Novecento, la parlanti, cioè come persone che si guarda-
prassi dominante era che prima veniva scritto il no l’una con l’altra, separate l’una dall’altra
testo e poi la musica (così funzionava ad esem- – [la gente canta] per essere cosciente della
pio la canzone napoletana classica). Ma nel No- propria esistenza su di un piano in cui la di-
vecento, prima in America e poi dappertutto, si stinzione e la separazione di uomo e uomo,
è affermata la prassi opposta. Non mancano le uomo e cosa, cosa e cosa, lasciano il posto
eccezioni (ad esempio George Brassens); ma a all’unità, all’autentica solidarietà […]. Le pa-
dominare è la sequenza “prima la musica, poi role di una canzone popolare […] non sono
le parole”. Ciò ha un risvolto molto interessan- dirette da una persona ad un’altra o da mol-
te. Accingendosi a scrivere le parole per una te persone a molte altre; la voce è quella del
musica che già esiste, i lyricist si mettono in gruppo […] non c’è alcun “essere altro” né
ascolto per afferrare la forma e la struttura della alcun semplice ascoltatore.”

16 - Larry Lehmer, The Day the Music Died: The Last Tour of Budddy Holly, the “Big Bopper”, and Ritchie Valens,
London, Schirmer, 2012, ed. ebook.
17 - George Cryer, Love Me Tender. The Stories Behind World’s Favourite Songs, Auckland, New Zeland, Exisle, 2008,
pp. 10 sgg.
18 - Cfr. Massimo Privitera, «The Natural and the Jeweler». Note su Ira Gershwin, in Con-Scientia Musica. Contrap-
15 - Nello spazio di un intervento scritto è impossibile riportare l’esperienza viva della parola cantata. Ma penso che punti per Rossana Dalmonte e Mario Baroni, a cura di Anna Rita Addessi, Ignazio Macchiarella, Massimo Privitera,
tutti abbiano nelle orecchie l’interpretazione di Elvis Presley, che si può reperire facilmente su youtube: ad esempio Marco Russo, Lucca, LIM, 2010, pp. 125-148
https://www.youtube.com/watch?v=-Y-bd3aDMGA, o https://www.youtube.com/watch?v=093GjYcDg-4 che è una 19 - Victor Zuckerkandl, Man the Musician, Princeton, Princeton University Press, 1973, pp. 45, 24-25, 26-27, cit. in
sequenza dal film omonimo. Booth, The Experience, cit., pp. 18-19

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Nicola Valentino scarabocchio. Durante una lezione mo- anche che questo sia uno dei modi più
notona, una riunione di lavoro asfissiante, efficaci per rendere viva un’opera tra-

Arte ir-ritata una telefonata noiosa, mentre una parte


della persona continua il proprio impegno
nella relazione in atto, può accadere che
mandando anche la storia dell’artista che
l’ha generata.
Chi avrà voglia di diventare l’iniziatore o
Un archivio per il Museo conviviale la penna scriva da sola come sospesa da l’iniziatrice del primo Museo Conviviale
I ricercatori che hanno indagato l’origine un altro pensiero. potrà quindi adottare una delle opere di
del segno, dell’arte e della concettualità, b) Di inadeguatezza creativa. L’artista cui on-line proponiamo l’immagine che
hanno notato, studiando i graffiti rupestri, Dora Garcia, mette a fondamento della potranno essere prese in custodia per un
che la produzione di segni, la produzio- creatività individuale e sociale l’azione del anno. Sarà possibile rinnovare l’accordo
ne simbolica, si è addensata nei luoghi “non adeguarsi”. “L’inadeguato”, osser- per gli anni a seguire anche cambiando
in cui l’umanità ha trovato degli ostaco- va l’artista, “è tutto ciò che risponde alla opera. Acquisendo l’opera si diventa di
li. Quando l’uomo è giunto a ridosso di necessità di non colmare le aspettative, fatto curatori/curatrici del museo, deci-
queste soglie: le masse oceaniche, le di non essere quello che ci si aspetta da dendo come tenere l’opera e come met-
barriere montagnose; quando si è trovato noi”. Nei contesti istituzionali totalizzanti terla all’incontro con i propri mondi rela-
in questi vicoli ciechi, ha sentito il biso- questa forma attiva di inadeguatezza si zionali.
gno di una produzione simbolica, come esprime attraverso una sottrazione all’or- Per questa attività sarà fornita una sche-
se questa gli consentisse di oltrepassa- dine simbolico entro il quale l’istituzione da dell’opera, dell’autore che l’ha prodotta
re quel limite. Questa metafora sollecita prevede di incasellare i suoi attori. e/o del laboratorio che ne ha sollecitato la
una considerazione: quando le persone La raccolta di opere che caratterizza creatività. Chi vorrà potrà ovviamente inte-
si trovano a dover segnare il passo nel l’”Archivio di scritture, scrizioni e arte ir- grare lo sguardo che noi proponiamo con
loro cammino, possono inventare nuove ritata” di Sensibili alle foglie è stata resa suoi personali sguardi sull’opera esposta
possibilità di senso, nuovi orizzonti per possibile attraverso la partecipazione e anche attivarsi se vuole per cercare altre
l’immaginario personale e sociale. spontanea di una moltitudine di autori e persone disponibili, nell’idea di una esten-
La cooperativa “Sensibili alle foglie” ha uno spazio di libertà e di identità. autrici, di operatori culturali, di cittadini sione capillare del museo.  Il progetto del
costituito fin dalle sue origini uno specifi- Questi linguaggi possono essere pensati sensibili; perché allora, ci siamo detti, non Museo conviviale, le prime adesioni e le
co ambito di ricerca denominato Archivio come ir-ritati anche in relazione alle istitu- immaginare che anche la valorizzazione condizioni per l’adozione sono disponibili
di scritture, scrizioni e arte irritata che si zioni che codificano i saperi e la cultura: i di questa forma della creatività umana su www.museoconviviale.it .
adopera per la raccolta e la valorizzazio- costruttori di queste narrazioni non si cu- possa essere fatta da tanti, in modo dif-
ne sociale e culturale, di quei linguaggi rano delle regole del “bello scrivere”, della fuso? è nata così l’idea di promuovere Per saperne di più: Nicola Valentino, L’Arte ir-ritata,
la costituzione di un Museo conviviale, Sensibili alle foglie, 2017.
espressivi che vengono autonomamente grammatica e della sintassi o dei canoni
prodotti da persone costrette a segnare estetici, il più delle volte non conosco- localizzato in quel-
il passo, o perché si trovano in un conte- no affatto queste regole e questi canoni, le abitazioni private
sto istituzionale mortificante e afflittivo (il esprimendo altre forme culturali. e centri culturali che
carcere, una istituzione psichiatrica, una In base all’esplorazione proposta dall’Ar- avranno piacere di
casa di cura per anziani, un’aula scolasti- chivio, qualunque sia il linguaggio espres- adottare anche una
ca, un ufficio, un’azienda, il proprio am- sivo usato: scarabocchio, disegno, dipin- sola opera di questa
bito familiare, la strada) o perché attra- to, scrittura, l’atto creativo rappresenta raccolta. Ogni singo-
versano un momento delicato della vita per la persona che lo produce una risorsa la persona, gruppo
relazionale che richiede un guizzo crea- vitale e per la società un documento si- familiare o associa-
tivo. Le opere raccolte vengono riguar- gnificativo di una reazione non acquie- zione culturale dispo-
date come forme espressive ir-ritate, in scente ad una condizione mortificante. nibile a questo gioco
Nicola Valentino riferimento al significato etimologico cu- Schematizzando si può ancora rimarcare collettivo diventerà
è il direttore cito nella parola, che vuol dire fuori dal come l’espressione creativa sia il frutto di protagonista di un
dell’Archivio rito. Esse portano infatti le persone che le un doppio processo: museo paradossale
di scritture, creano, per il tempo che le creano, in un a) Di dissociazione identitaria. Una com- che si visita andan-
iscrizioni e arte do a cena da amici
altrove simbolico, fuori dai rituali afflittivi ponente identitaria, affiora, spesso in
ir-ritata della
dell’istituzione in cui sono costrette, op- modo sorprendente, dalla vastità identita- per conversare o in
cooperativa
editrice pure via dal dispositivo relazionale di cui ria della persona per lenire creativamente uno spazio sociale
“Sensibili alle si sentono prigioniere. Per l’autore che lo una condizione di sofferenza. Un esempio per svolgere attività
Foglie” crea, questo altrove simbolico costituisce evidente di dissociazione espressiva è lo culturali. Ci sembra

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Luisa Mango, Valentina Di Domenico, Alessio Infurna, Federica scolarizzazione (classe seconda e terza sona ha di sé e su quella che il suo gruppo
della scuola primaria). classe, nonché la famiglia e i docenti abbiano
Salvati, Angela Bica, Francesca Di Bella, Antonella Migliorino Rispetto all’ultimo dato fornito al MIUR sull’in- rispetto al suo processo di sviluppo psico- af-

Disturbi specifici cidenza a livello nazionale, si è registrato


un notevole aumento nell’anno scolastico
fettivo. Se in taluni casi, si assiste, infatti, a
bambini o ragazzi che, ricevendo diagnosi di

dell’apprendimento 2014/2015: i casi di DSA negli istituti statali e


non statali risultavano 186.803, cioè il 2,1%
del totale degli alunni, contro lo 0,7% del
DSA (o in assenza di questa, conseguente
attribuzione di un piano per BES), possano
realmente sentirsi sollevati dalla paura di non
Sembianza, Stigma ed Empowerment 2010/2011. La legge 170/2010 ha ispirato riuscire ad adempiere a standard pregressi
Empowerment e DSA: alcuni dati successivamente un’integrazione con la Di- insostenibili, dall’altro sono molteplici i casi
Nel lavoro qui presentato, svolto presso il reparto di Neuropsichiatria
di riferimento rettiva Ministeriale sui Bisogni Educativi Spe- in cui a tali condizioni corrisponde un atteg-
Infantile del Centro di Educazione Motoria (CEM) di Roma, si forniscono
esempi di buone prassi nel trattamento di alcuni bambini diagnosticati La legge 170 dell’8 ottobre 2010 ciali del 27 dicembre del 2013, proponendo giamento di identificazione con sé malato,
con difficoltà di apprendimento in comorbilità con configurazioni identifica la dislessia, la disgra- una concretizzazione dei principi di persona- delega ai servizi curanti, dove la soluzione
patologiche più complesse e talvolta di natura cronica, come la Sindrome fia, la disortografia e la discalculia lizzazione dei percorsi di studio enunciati nella viene immaginata nelle due ore settimanali
di Gille de la Tourette, Disturbi di Ansia, Psoriasi severa o Corea. quali disturbi specifici di apprendi- legge 53/2003. Secondo suddetta Direttiva, di logopedia o terapia occupazionale offerta
Nel nostro modello di lavoro, la manifestazione sintomatologica viene mento, di seguito chiamati «DSA», ogni studente, con continuità o per possibili dal servizio stesso. Nei quadri osservati di
intesa in quanto epifenomeno di una sofferenza globale della persona, che si mostrano in presenza di periodi, può mostrare Bisogni Educativi Spe- difficoltà dell’apprendimento che giungono in
in associazione a condizioni di svantaggio psicosociale e/o storie capacità cognitive adeguate, in ciali legati a molteplici ambiti di disagio (fisico, cura presso il nostro ambulatorio (ex articolo
di immigrazione del nucleo d’appartenenza.
Cogliere, in tal senso, assenza di patologie neurologiche biologico, fisiologico, psicologico, sociale), ri- 26), i disagi sono facilmente sviscerabili da un
il più possibile aspetti di facilitazione od ostacolo nella risoluzione
e di deficit sensoriali, ma possono spetto ai quali è imprescindibile che le scuole lato in aspetti funzionali legati alla codifica e
delle problematiche presentate, significa affacciarsi al nucleo
familiare, alle risorse del territorio, alla complessità di investimenti costituire una limitazione impor- offrano adeguata e personalizzata risposta di decodifica del suono, del significato dei gra-
da compiere intorno allo sviluppo del bambino, affinché le difficoltà tante per alcune attività della vita sostegno. Questo sarebbe molto giusto se femi e fonemi, dall’altro alle difficoltà derivanti
dell’apprendimento, unitamente ai possibili altri disturbi compresenti, quotidiana (Art.1). Relativamente avvenisse realmente un’applicazione delle da problemi percettivi, di rappresentazione e
vengano ascoltate e prese in carico nella loro funzione di “allarme ai DSA i dati per la regione Lazio misure di supporto necessarie alla presa in astrazione, di povertà ideativa, di presenza di
di un disagio psichico e relazionale sottostante”. a cui facciamo riferimento sono carico globale e al recupero della persona e psicopatologia.
Un progetto abilitativo, questo, che vede il contributo congiunto di quelli contenuti nella ricerca “L’in- del nucleo familiare. I sistemi curanti e scolastici, nonché le fami-
neuropsichiatra infantile, psicologo, assistente sociale, logopedista, tegrazione scolastica degli alunni Il boom di diagnosi DSA o di quadri BES glie, agendo in modo separato da una logica
neuropsicomotricista e terapista occupazionale. Figure che si alternano con disabilità a.s. 2014/2015”, avuto negli ultimi anni in Italia, ha tuttavia sti- di integrazione degli interventi e cura globale
per competenza e punti di vista osservativi ed integrano i propri saperi
pubblicata nel novembre 2015 dal molato l’opinione pubblica a porre alcuni in- della persona, finiscono con il rafforzare tal-
al fine di “abilitare”, nel senso di stimolare empowerment all’interno
del nucleo familiare e nel bambino.
MIUR. I riferimenti internazionali terrogativi fondanti sui cosiddetti casi di “falso volta queste configurazioni sintomatologiche.
Il nostro obiettivo generale è quello di operare una ristrutturazione dei utilizzati nella definizione e clas- positivo”, ovvero sulla possibile presenza di In queste condizioni si rischia spesso che i
“linguaggi” intorno alla disabilità, sia quelli familiari che quelli dei servizi sificazione dei disturbi specifici famiglie alla ricerca di certificazioni per evitare più piccoli, “portatori” per così dire del vestito
di rete con cui collaboriamo (servizi pubblici invianti, scuola, servizi privati dell’apprendimento (DSA) sono: bocciature scolastiche dei figli o desiderose sintomatico, siano giustificati nel poco inte-
di accompagno pomeridiano, ecc), nella direzione di ridefinire le logiche - ICD-10 (F81 Disturbi evolutivi di delegare le responsabilità educative degli resse o impegno per lo studio e in generale
degli intrecci familiari e contestuali che indurrebbero a progetti orientati specifici nelle abilità scolastiche). stessi alle scuole o ai servizi territoriali. Sor- per gli interessi della vita, per il coinvolgimen-
all’assistenzialismo e, di conseguenza, alla identificazione della persona DSM IV TR (315 Disturbi dell’ap- gono, altresì, dubbi sull’effettiva necessità di to e la partecipazione alla propria crescita,
con il problema. Puntiamo, invece, a stimolare un pensiero comune orientato prendimento). Si tratta di disturbi diagnosi rispetto al gran numero di richieste mentre i grandi, familiari e/o docenti, rischino
all’abilitazione e alla ricerca di strategie efficaci, all’ipotesi che il bambino o
che coinvolgono uno specifico do- che partono dalla stessa scuola alla famiglia, un atteggiamento auto-giustificatorio rispetto
ragazzo venga reso protagonista attivo di un processo in cui sperimentarsi
minio di abilità, lasciando intatto il laddove il rischio potrebbe essere quello di al poco impegno profuso nella ricerca crea-
e trovare strade espressive personalizzate, in cui possa sentirsi accolto e
riconosciuto tanto nel dolore, quanto nell’ istinto alla vita e autodefinirsi funzionamento intellettivo genera- ricorrere a “macrocontenitori sintomatologi- tiva di strategie di educazione, parenting e
capace e consapevole delle proprie difficoltà e possibilità concrete. le. Essi interessano le competen- ci” nei quali annoverare una vasta casistica socializzazione orientate all’autonomia, al ri-
ze strumentali degli apprendimen- di bambini e ragazzi le cui difficoltà vengono conoscimento e alla valorizzazione di Sé.
Angela Bica, Direttore Sanitario Centro di Riabilitazione Motoria (CEM) Croce Rossa ti scolasticI. Complessivamente si
Italiana. - Luisa Mango, Medico, Neuropsichiatra Infantile (CEM) Croce Rossa Italiana,
segnalate come “ingestibili”. In realtà, tutta In altre parole, sosteniamo la tesi secondo cui
Presidente ISTISSS - Valentina Di Domenico, Psicologa Centro di Riabilitazione registrano 18.428 alunni con DSA quella vasta popolazione di cosiddetti “FIL”, il diritto alla personalizzazione dell’apprendi-
Motoria (CEM) Croce Rossa Italiana, Master I Livello CAA LUMSA, gruppo di lavoro in Lazio, con una percentuale me- ovvero i casi di “funzionamento intellettivo mento, richiamandosi esplicitamente ai prin-
ISTISSS - Alessio Infurna, Logopedista Centro di Riabilitazione Motoria (CEM) Croce dia del 2,19%. I dati della scuola limite o borderline cognitivi”, ci pongono di cipi dalla Legge 53/2003, quando ricono-
Rossa Italiana, Master I Livello CAA LUMSA, gruppo di lavoro ISTISSS - Francesca
Di Bella, Medico Responsabile Servizio Ambulatoriale Adulti CEM Croce Rossa dell’infanzia sono inferiori perché fronte ad una domanda aperta rispetto agli sciuto, non possa essere interpretato soltan-
Italiana - Antonella Migliorino, Medico Responsabile Servizio Semiresidenziale Adulti la diagnosi con DSA in genere effetti che queste scelte diagnostiche possa- to nella direzione di una facilitazione dell’ap-
CEM Croce Rossa Italiana - Federica Salvati, psicologa, gruppo di lavoro ISTISSS. è eseguita dopo due/tre anni di no avere sulla rappresentazione che una per- prendimento in termini di strumenti dispensa-

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

tivi e compensativi da adottare a scuola, ma approccio fiducioso all’autodeterminazio- di un processo di comprensione ed integra- studente possa poi accedere ad un livello di
implichi un reale ed efficace lavoro di rete, che ne); organizzativo, nel quale si assiste alla zione della propria esperienza di crescita del maggiore autoconsapevolezza, nonché alla
includa l’appartenenza sociale, il sostegno al mobilizzazione di risorse e alla creazione di Sé psico-corporeo, talvolta incomprensione motivazione a migliorarsi e prendersi cura
nucleo familiare, la mediazione tra le figure possibilità di partecipazione, considerando dei propri sintomi, della propria origine, della di sé. Qui si colloca il nostro intervento, tra
dei servizi curanti e le figure di accompagno rilevanti i legami tra persone e le dinamiche differenza culturale di cui sono portatori. Nei scuola, istituzione pubblica e famiglia, come
e assistenza extrascolastica, i centri sportivi o relazionali con le strutture organizzative (Pe- bambini stranieri, che spesso hanno difficol- trait union di significati ed empowement.
di ricreazione frequentati, la scuola. Un simile terson e Zimmerman, 2004); socio-politico tà dell’apprendimento, questi elementi sono A tal proposito, prima di accedere alla trat-
approccio alla persona potrebbe colmare il e di comunità, che consiste nel migliorare la molto evidenti e per bisogni educativi speciali, tazione dal vivo del nostro lavoro, potrebbe
gap a cui negli ultimi anni si assiste, osser- qualità di vita e le connessioni tra le organiz- si dovrebbe intendere, in base al filo condut- essere interessante seguire la riflessione di
vando la dicotomia operata tra alunno disabi- zazioni e le agenzie presenti nella comunità, tore seguito, una particolare attenzione all’in- Marco Geddes de Filicaia (2013) nel libro in
le e alunno non disabile, che non rispecchia al fine di offrire a quest’ultima la motivazione tegrazione delle loro vite familiari e individuali, cui insegna come comprendere le Parole del-
pienamente la plasticità dei profili degli alunni e le risorse per partecipare attivamente alla capire se i bisogni primari (cibo, casa, vestiti, la Sanità, nel quale l’autore distingue alcuni
e la complessità delle classi, dove si incontra- vita comunitaria, migliorando la qualità della libri) sono soddisfatti, per poi elaborare per- termini molto utilizzati nella nostra pratica cli-
no tantissimi studenti con problemi scolastici vita e soddisfacendo i bisogni e le problema- ché debbano apprendere un’altra lingua, se nica: l’accettazione, l’accoglienza e la presa
molto differenti, variabili e non riducibili solo tiche presenti in essa (Kiefer, 1984; Martini e debbano rinunciare a quella di appartenenza in carico. Secondo l’autore l’accettazione ha
in termini di “sì/no disabile”. Il problema, nel Sequi,1999). per identificarsi con le usanze ed i luoghi in a che fare con il processo di burocratizza-
senso etimologico del muoversi verso un’oc- Nel sistema scolastico, l’approccio all’ empo- cui i genitori li fanno crescere e quali patti di zione iniziale, laddove la struttura accettante
casione (“prò – blēma”), sta nel comprendere werment dovrebbe innestarsi come “cultura lealtà inconsci e sensi di colpa arreca tutto dovrebbe rappresentare il garante di un pro-
quanto, in un rapporto di reciproca influenza, il dell’autonomia”, volta alla ristrutturazione del questo, rispetto al frequente isolamento dei cesso di cura che permetta un passaggio da
recupero di “saperi” in termini curriculari vada processo di “sensemaking” (Cesarini & Re- propri cari, per la serie “Se imparo benissimo “malato a sano”.
di pari passo con il recupero di “saperi di vita”, gni,1999) che interessi il docente, l’alunno l’italiano e divento bravo, poi mamma, papà Nella lettura del termine accoglienza, oggi si
ossia processi di integrazione di natura relazio- e la famiglia, attraverso l’implementazione e i fratelli penseranno che li abbandono e non dovrebbe invece promuovere uno sposta-
nale e socio-culturale. di strumenti e strategie utili a rafforzare nei sarò più come loro”. mento dell’attenzione sulla “funzione” dell’o-
È impensabile, dunque, nella nostra ottica di soggetti la motivazione al cambiamento. Una Dietro ai quadri diagnostici che arrivano al no- peratore sanitario, il quale costruisce un rap-
lavoro, isolare un disturbo dalla persona glo- metodologia di lavoro orientata all’utilizzo stro servizio spesso assistiamo alla presenza porto di fiducia e collaborazione con la perso-
bale per sviluppare atteggiamenti di promo- dell’ICF nella costruzione del profilo funzio- di famiglie deprivate, all’interno delle quali na assistita, incentrato sui suoi bisogni e sulla
zione dell’autonomia. A tal riguardo Brusca- nale dell’utente, oltre che alla considerazio- non può esserci consapevolezza delle diffi- partecipazione alle decisioni assistenziali che
glioni (1991) introduce la definizione di “self- ne di criteri diagnostici evidence based e del coltà legate al manifestarsi delle patologie dei la riguardano. L’accoglienza implica, dunque,
empowerment” come processo di autoeffica- modello della medicina narrativa, permette il figli, né coscienza dell’influenza negativa che una reciprocità in un rapporto bidirezionale,
cia percepita, di “io desiderante” e pensiero confronto tra molteplici esperienze di osser- le proprie paure, i propri vissuti irrisolti di sra- di ascolto e personalizzazione, in cui la per-
positivo, che portino l’individuo a scegliere, in vazione e può condurre ad una maggiore ca- dicamento, i conflitti coniugali, nonché taluni sona abbia accesso alla responsabilità diretta
modo assertivo, certi stili di vita o particola- pacità di discernimento di condizioni di diffi- atteggiamenti sociali e culturali possano ave- rispetto a ciò che le sta accadendo e a come
ri attività per autodeterminare la percezione coltà aspecifiche. re sulla strutturazione del pensiero del figlio. muoversi attivamente per migliorare la pro-
di Sé come persona di successo o meno. Da un punto di vista più squisitamente psi- L’intero nucleo familiare va aiutato a superare pria condizione di vita.
E qui si compie quella
Questa prima lettura del concetto di self- copatologico, il costo psichico pagato per la propria condizione di “stigma”, di cui il figlio che si intende per presa in carico, dal latino
empowerment, applicata alla lettura del DSA, sentirsi “appartenente” ha a che fare con il è portatore nel sintomo del disagio di appren- “carrum”, nell’interpretazione di condivisione
proporrebbe una focalizzazione maggiore “vestire”, nel proprio sintomo, i processi iden- dimento e di cui assume le “sembianze”. del peso esistenziale intorno al quale la pato-
sul discorso del recupero delle funzioni co- tificatori con la propria famiglia e cultura, ad È fondamentale trasmettere il significato dello logia chiama tutti noi ad una responsabilità di
gnitive. In una lettura più articolata e circolare esempio parlare un italiano errato e pieno di studio e dell’apprendimento come essi stes- Holding e Handling winnicottiani, che metta il
dello sviluppo, la difficoltà di apprendimento “salti logici” tanto quanto quello materno. In si “contesti psichici” di unione familiare, di cittadino nella condizione di identificare non
può essere letta e trattata in base alla tripar- tal caso, i “salti logici” della mente espressi scambio, di crescita cognitiva ed affettiva an- solo un’organizzazione di riferimento (il ser-
tizione di Zimmerman (2000), che si declina negli errori scolastici di letto-scrittura, se da cor prima per il genitore che per il figlio, che vizio), ma soprattutto un’unica “macrostrut-
in tre dimensioni analizzabili individualmente un lato evidenziano la mancata acquisizione potenzino le possibilità individuali e familiari di tura relazionale” nelle vesti del medico, della
ma intrinsecamente interconnesse: psicolo- di regole di sintassi e pragmatica della lingua uscire da condizioni di sofferenza intergene- sua équipe, dei servizi socioculturali e della
gico-individuale, come processo che porta (ad esempio verbi, congiuntivi e connetto- razionale. è necessario offrire percorsi di so- scuola, che assicuri un percorso di condivi-
da una condizione di learned helplessness ri errati all’interno della frase), dall’altro, nel- stegno alla capacità di “pensiero complesso sione delle scelte terapeutiche, scolastiche e
(sentimento di passività e sfiducia nell’affron- la nostra ipotesi, potrebbero rappresentare e differito” del genitore rispetto alla rappre- che fornisca esempi, contesti di confronto e
tare problemi quotidiani) ad uno stato learned “vuoti di significato” all’interno della vita psi- sentazione che ha del figlio e dell’interazione scambio tra famiglie, dialoghi che stimolino
hopefulness (cioè di maggiore autostima e chica del bambino/ragazzo, cioè mancanza propria e del figlio con la scuola, affinché lo coscienza e consapevolezza.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

Esempi di buone prassi: il nostro impe- - analfabetismo di ritorno per cause socio- Esempi di lavoro che abbiamo condotto in 3) Intervento logopedico.
gno nei progetti “Trekking delle Abilità” e economiche e culturali. equipe multidisciplinare. 4) Riunioni di équipe.
“S.O.S. Lettura”. - aumento della presenza di bambini stra- Componenti dell’équipe: Maria Sole Galassi, 5) GLH con la scuola.
Il Trekking delle Abilità intende realizzare un nieri nelle scuole italiane, per i quali l’acqui- Psicologo Ministero della Salute.Luisa Mango, - Strumenti utilizzati:
laboratorio di ricerca multidisciplinare per sizione della lingua italiana si deve confron- Medico, Neuropsichiatra Infantile - Neuropsichiatria Sul concetto di stigma
l’infanzia avente per obiettivi: A) L’inclusività tare con la lingua nativa, generando conflitto Infantile - CEM Croce Rossa Italiana, Presidente 1) Software specifici per l’incremento delle
ISTISSS. Valentina Di Domenico, Psicologa - Centro
delle differenze in età evolutiva, garantendo in tra il sistema scolastico e il sistema familiare di Riabilitazione Motoria (CEM) Croce Rossa Italiana,
abilità di letto-scrittura.
tal modo l’uguaglianza nella diversità, come (conflitto di lealtà e patto istituzionale). Master I Livello CAA LUMSA, gruppo di lavoro 2) Strumenti di espressione affettivo-emotiva
previsto dalla convenzione ONU (carta dei di- - aumento delle segnalazioni dei disturbi ISTISSS. Alessio Infurna, Logopedista - Centro di e integrazione della propria percezione psico-
ritti delle persone con disabilità). Ciò al fine di specifici dell’apprendimento ai sensi della Riabilitazione Motoria (CEM) Croce Rossa Italiana, corporea (esercizi di movimento nello spazio,
favorire lo sviluppo attraverso il “fare” tra sog- legge 170 con conseguente aggravio della Master I Livello CAA LUMSA, gruppo di lavoro rappresentazione grafica della propria sagoma
ISTISSS. Alessandra Amici TNPE. Giulia Soccorsi
getti con differenti culture e abilità, veicolando spesa sanitaria ai danni di quella sociale. Logopedista. Giulia Carucci TNPE. Claudia Nunziata
corporea, esercizi di utilizzo della voce, analisi
con i bambini cambiamenti di atteggiamento - elevata dispersione scolastica (dissocialità). Logopedista. Sara Greco logopedista. Federica di stati umorali ed affettivi, stesura di una “Let-
anche all’interno dei nuclei familiari. B) Lo svi- Il progetto “S.O.S. Lettura”, riconoscendo Salvati, psicologa, gruppo di lavoro ISTISSS. tera ai compagni di classe” e condivisione del-
luppo e il miglioramento delle funzioni adat- il limite dello sguardo medico riguardo tali la stessa con insegnanti e compagni.
tive individuali favorendo contaminazioni e problematiche, intende sperimentare un la- 1 • Tabelle “Fotografia di un epifenomeno”. 3) Ascolto attivo dei suoi bisogni emotivi.
scambi tra culture diverse e abilità diverse.C) boratorio di lettura condivisa attraverso un La lettera di F. ai compagni di classe Trascrizione della lettera di F. ai compagni
Accrescere atteggiamenti comuni di gruppo approccio metodologicamente diverso, che Profilo diagnostico- clinico: di classe (con correzioni fatte insieme alla
con particolare attenzione allo sviluppo di ca- oltre a consolidare gli aspetti linguistici, ten- Psoriasi. Disturbo di attenzione con comor- bambina rispetto agli errori di grammatica
pacità relazionali, di comunicazione verbale, ga conto dei seguenti paradigmi: bilità di difficoltà di letto-scrittura. commessi):
non verbale, digitale e abilità prassiche. D) La -inclusività (conoscenza degli usi e costumi - Analisi della storia familiare secondo la me- “Cari amici, vi volevo dire che le macchie che
realizzazione di una struttura di riferimento sul dei paesi di origine) dicina narrativa e l’approccio psicoterapeutico ho sulla pelle non sono niente di pericoloso,
territorio con valenza di ricerca metodologi- -empowerment (accrescimento delle pro- Sul concetto di sembianza non si mischiano, mi vengono quando mi
ca di supporto alla riabilitazione di comunità prie capacità di miglioramento) 1) Famiglia ricostituita in contesto sociale di arrabbio e sono una maniera del corpo per
(CBR) e al concetto di Empowerment. -scambi intergenerazionali ed extra fami- periferia, povero e svantaggiato. dichiarare che ci sono delle cose che non mi
S.O.S. Lettura - La convenzione ONU per i liari (nonni lettori, educatori, ecc.). Il nostro 2) Assenza totale di comunicazione con padre vanno bene. Le cose che non mi vanno bene
diritti delle persone con disabilita’ stabilisce obiettivo è far passare il concetto secondo biologico assente dalla nascita della bambi- sono quando qualcuno mi prende in giro di-
il diritto alla lettura per tutti, nessuno esclu- cui: “Giocare alla lettura e lavorare insieme è na, isolato dalla madre per storia di abuso di cendomi che faccio schifo, quando mi dicono
so. Come anticipato da Vygotskij nel saggio un percorso per riconoscersi tutti simili sep- sostanze e violenza intrafamiliare operata nei “Non mi toccare”, quando le bambine della
Pensiero e linguaggio, la lettura contiene va- pur diversi e sentirsi arricchiti e meno soli nel suoi confronti. quarta mi dicono che non posso giocare con
lenze legate a modelli di comunicazione po- proprio percorso”. 3) Madre nuovamente accompagnata da un loro perché ho l’eczema, quando il maestro
sitivi e affettivi che influiscono sullo sviluppo La Comunicazione Aumentativa Alterna- compagno, molto presente nelle cure dei figli. di informatica ha detto che dovevamo scrive-
complessivo del bambino. Con la lettura il tiva (CAA), utilizzata insieme alla normale 4) Presenza di un’altra figlia, nata da una re i nomi e gli amici mi hanno presa in giro sul
bambino si impadronisce della lingua mater- letto-scrittura, attraverso la propria potenza precedente relazione dell’attuale compagno mio cognome. Il mio eczema se ne va pren-
na nei suoi aspetti sintattici, morfologici e les- espressiva, può essere un valido approccio materno. dendo le medicine e il sole, ma c’è anche un
sicali, così che possa nel tempo sviluppare il nell’ aiutare a riorganizzare l’esperienza in- 5) Presenza di un altro figlio avuto in quest’ul- altro modo di curarlo ... è l’amicizia.”
linguaggio recettivo ed espressivo nelle sue trapsichica e intersoggettiva di una persona tima relazione. È stato condotto un progetto di intervento in
varie forme. con disabilità, sia essa di natura organica o 6) Atteggiamento materno iperprotettivo, di “trattamento lieve”, con due incontri a setti-
Recenti studi di neuropsicologia evidenziano di origine relazionale e ambientale.La CAA attenzione alla bambina seppur con scarsa mana, uno con la psicologa e uno con la logo-
che nei primi anni di vita i neuroni e le loro può altresì incrementare: le occasioni di possibilità di lavoro di équipe in rete. pedista, per aiutare la bambina ad uscire dall’idea
connessioni possono duplicare la loro cresci- dialogo tra microsistemi nel mesosistema: - Lavoro di équipe in rete di essere “malata”.
ta rafforzando, quindi, la persistenza di abilità familiari, utenza e personale, scuola, oppu- Sui concetti di cura vs presa in carico e ac- In estrema sintesi e nell’intento di fornire un
quali memoria, la comprensione, la produzio- re rete di servizi territoriali; le occasioni per coglienza: esempio generale di strutturazione di un mo-
ne e abilità meta cognitive. Sappiamo, inoltre, rintracciare elementi di memoria biografica e 1) Colloqui neuropsichiatrici con genitore. dello di presa in carico in rete, si è lavorato sulla
che tale crescita continua durante l’infanzia. costruire un percorso di identità individuale e 2) Intervento di sostegno psicologico orien- consapevolezza della madre rispetto alle con-
Pertanto è necessario individuare programmi familiare; le occasioni per strutturare attività tato su tre fronti: cause scatenanti i problemi della bambina, cer-
di accrescimento, arricchimento e consolida- nel “qui e ora” della narrazione terapeutica - sostegno individuale di tipo psicodinamico. cando di fortificare il suo impegno nell’aprirsi a
mento di tale abilità. Tutto ciò a fronte di feno- della realtà riabilitativa. Richiamo al concetto - sostegno genitoriale di tipo sistemico rela- nuove finestre di dialogo con la figlia, sia su do-
meni epidemiologici rilevanti: di “crisi omeostatica del sistema”. zionale e parental training. mande che quest’ultima voleva fare sul padre

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e sul contesto familiare, sia relativamente allo dosi meno inadeguata e in diritto di “sapere”. lizzazione, sulla turnazione, sulla competizione difensiva del Falso Sé, espressa attraverso at-
sviluppo psicosessuale femminile e ai proces- 2 • Il laboratorio “facce di ghiaccio” per aiutare positiva sull’allungamento dei tempi attentivi. teggiamenti adesivi, adempitivi, rinunciatari e
si di identificazione in corso. Alla madre sono G. a comunicare le proprie emozioni Integrazione di un dialogo interno che attiene aggressivi. Risulta, pertanto, fondamentale me-
stati concessi dialoghi approfonditi sul proprio Profilo diagnostico- clinico: alla competenza di organizzarsi la giornata e diare i rapporti con le scuole, ampliando la cor-
vissuto di violenza intrafamiliare, sulle fantasie Disturbo dello spettro autistico con difficoltà rispettare i propri impegni con responsabili- nice di significato che lega le diagnosi di DSA e
rispetto alla figlia, sulla propria condizione di dif- dell’apprendimento in lettura, scrittura e cal- tà, nonché alla capacità di saper comunica- BES agli aspetti di difficoltà scolastica, aiutando
ficoltà. Si è sollecitato l’intervento dell’assisten- colo. re circa gli interessi personali (Beukelman & i più piccoli e i loro genitori a consapevolizzare
za sociale, fornendo consigli utili al nucleo. Si è - Analisi della storia familiare secondo la medi- Mirenda, 2014). i percorsi stigmatizzanti spesso intrapresi a di-
metaforicamente “riscritta”, nel dialogo con la cina narrativa e l’approccio psicoterapeutico: 3 • SOS Lettura: “I nostri dialoghi con le famiglie scapito dei vissuti relazionali di autonomia del
madre, l’iperattività di F. come un’esigenza di Sul concetto di sembianza intorno alla poesia”: Parte scritta sui commenti bambino, nonché degli aspetti di integrazione
dileguarsi, alla stregua di un’anguilla, dal prurito, 1) Famiglia molto presente e di livello socio- dei bambini e delle mamme durante i gruppi. culturale nei processi di apprendimento.
dagli insulti dei compagni, dai non detti familiari, culturale elevato, con rappresentazione del Stimolo: Spezzone di poesia di Pier Paolo
dalla paura di essere inadeguata, di essere un figlio adesiva alla diagnosi: con aspettative Pasolini, dedicata alla madre: Riferimenti bibliografici
peso per la madre, di non avere futuri amori e molto alte sulla “guarigione e sanità del “È difficile dire con parole di figlio / ciò a cui American Psychiatric Association. DSM-IV-TR. Manuale
diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Masson ed.
non fidanzarsi mai perché “brutta che fa schifo”. 2) Figlio unico. nel cuore ben poco assomiglio. /Tu sei la sola Milano 2001.
Si è scelto di lavorare sulle difficoltà di appren- 4) Rappresentazione del bambino emergente al mondo che sa, del mio cuore, / ciò che è Bruscaglioni M., La gestione dei processi nella formazio-
dimento, ribaltando l’ottica della paura in occa- dal colloquio con gli insegnanti: isolato, spaven- stato sempre, prima d’ogni altro amore.” ne degli adulti, FrancoAngeli, Milano 1991 (2002).
sione, valorizzando la capacità espressiva della tato dalle emozioni e dall’esposizione in gruppo. Scambio di riflessioni e commenti di una del- “Cliente, paziente, persona”, come usare le parole in Sa-
bambina, proprio partendo dall’ uso della tanto 5) Perdita della nonna materna durante il nità” il Pensiero Scientifico, Graffiti.
le diadi straniere, composta da madre (30
ICF-CY Classificazione Internazionale del Funzionamen-
temuta letto-scrittura, questa volta non nel ve- percorso terapeutico. anni) -figlio (10 anni), partecipanti al gruppo: to, della Disabilità e della Salute - Versione per bambini e
stito di un “compito”, piuttosto in quello di una - Lavoro di équipe in rete Figlio: “Pierpaolo prova delle emozioni e solo adolescenti, OMS Organizzazione Mondiale della Sanità,
“dedica a se stessa”, una lettera chiara e diret- Sui concetti di cura vs presa in carico e ac- la madre capisce queste emozioni che prova.” Erickson (2007)
ta sui propri bisogni e desideri, che la bambina coglienza Dottoressa: “Certo.” LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170, in materia di “Nuove
norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ha fortemente voluto condividere con i com- 1) Colloqui neuropsichiatrici con la coppia. Madre: “Ho paura che lui prende e scappa ambito scolastico”.
pagni e con la maestra. Si è, contemporane- 2) Intervento di sostegno psicologico orien- e che gli può succedere di tutto per strada, L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità a.s.
amente, lavorato sul coinvolgimento dei fratelli tato su tre fronti: perciò io ho questa paura, questa ansia per- 2014/2015. MIUR - Ufficio di Statistica; Fonte: elabora-
nelle sedute psicologiche e sul rafforzamento - sostegno individuale di tipo psicoeducativo. ché è ancora piccolo.” zione su dati MIUR - Ufficio di Statistica.
di sentimenti di collaborazione e competizione - sostegno genitoriale di tipo sistemico rela- Dottoressa: “Vuoi dire qualcosa alla mamma?” World Health Organization. International statistical classi-
fication of disease and health related problems. ICD-10.
positiva nella fratria. Si è sostenuto il percorso zionale e parental training. Figlio: “Sì, che non la lascerò mai.” Ginevra 2007. Disponibile all’URL http://www.who.int/
scolastico con l’intervento logopedico, relativo 3) Intervento logopedico. Si è trattato in questo caso di un lavoro in grup- classiications/icd/en/ (ultima consultazione 15/05/2010).
al rafforzamento delle capacità linguistiche e 4) Riunioni di équipe. po, con tre diadi madre-figlio, provenienti da di- Beukelman D.R., Mirenda P. (2014) Manuale di comuni-
lessicali, nonché dell’autostima. 5) GLH con la scuola. verse nazioni e con bambini di età dagli otto ai cazione Aumentativa e Alternativa, Erickson
Cesarini, G., & Regni, R. (1999) Autonomia & empower-
È risaputo che l’infiammazione tipica dei qua- - Strumenti utilizzati: dieci anni. Con l’ausilio della lettura di poesie sul ment, l’educazione e le nuove frontiere dell’organizzazio-
dri clinici di psoriasi è accresciuta dallo stress, Sul concetto di stigma tema della maternità e della separazione, si è ne. Roma: Armando.
laddove la regolazione del rilascio del cortiso- 1) Incontro di sensibilizzazione alle emozioni lavorato sulla fase puberale di sviluppo del pen- Geddes da Filicaia, M. (2013).
lo, un ormone collegato allo stress e inibitore attraverso tabelle CAA (giochi del riconosci- siero astratto e di disinvestimento dalle figure Kiefer, C. (1984) Citizen Empowerment: a Developmental
dell’infiammazione, non agisce come dovreb- mento e mimo delle emozioni in diade adul- genitoriali materne, vissute, in assenza di quelle Perspective. Prevention in Human Service, 3, 9-36.
Johnson, R., & Redmond, D. (1999) L’arte dell’empo-
be. Inoltre le cosiddette cellule di Langerhans to- bambino). paterne, come riferimenti simbiotici. Si è offer- werment. Come realizzare un’organizzazione snella più
sono collocate vicino alle fibre nervose, nelle 2) Generalizzazione della competenza affet- ta ai bambini la possibilità di leggere in grafemi competitiva coinvolgendo e responsabilizzando il perso-
parti più superficiali della pelle, proprio dove il tivo- emotiva attraverso il gioco di gruppo normali in italiano oppure con l’ausilio della CAA nale. Milano: Franco Angeli.
sistema nervoso e quello immunitario “dialo- “Facce di ghiaccio”: un incontro a settima- (le poesie sono state tradotte in simboli CAA). Mango, L. (2016) “Riabilitazione su base comunitaria: Di-
ritto di Cittadinanza”. La Rivista di Servizio Sociale - Studi
gano”. Da qui l’importanza, stando alla me- na in minigruppo con bambino più piccolo e
di Scienze Sociali Applicate di Pianificazione Sociale. Isti-
tafora del sintomo, di spostare in altri ambiti adulti (psi e logo e talvolta il genitore). Conclusioni tuto per gli studi sui Servizi Sociali Onlus. Roma. Anno V
questo “dialogo”, cioè dalla pelle e dalla dife- 3) Esercizi logopedici. Nell’ottica del modello Winnicottiano del Sé, la Nuova Serie.
sa intrapsichica alla classe e all’esternazione In questo caso si è promosso un intervento CAA potrebbe permettere di attivare forme di Martini, E.R., & Sequi, R. (1999) Il lavoro nella comunità.
del proprio vissuto, andando a conferire im- strutturato sul sostegno alla famiglia e al bambi- “dialogo interno” tra parti di Sé autentiche (Vero Roma: Carocci.
Peterson, N.A., & Zimmerman, M.A. (2004). “Beyond the
portanza e centralità alla bambina. Si è otte- no, per: Insegnamento delle emozioni tra bam- Sé) e parti di Sé per così dire “di facciata” (Fal- individual: Toward A Nomological Network for Organiza-
nuto un incremento della motivazione a fare bini; Consultazione della tabella e scelta a turno so Sé), ovvero tra i desideri di partecipazione tional Empowerment”. American Journal of Community
domande, sia a casa, che a scuola, senten- delle emozioni da imitare; Lavoro sulla socia- e autonomia attinenti al Vero Sé e la funzione Psychology, 34, 129-45.

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Globalità Globalità
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Stefania Guerra Lisi reattive, e soprattutto l’annichilimento di non può ignorare quella psicologica sog-
questi suoi potenziali. In questo senso gettiva. Va insomma riconosciuto l’Uomo,

Autismo e MusicArTerapia si può parlare di blocco della ricerca su


questi potenziali umani, che rimangono in
latenza, e quindi di una depauperazione
come capace di ordinare originalmente il
mondo per segni, simboli, metafore anche
e soprattutto nel sogno, in uno stato cioè
Per una Comunicazione possibile scientifica, di una lesione del diritto pri- di non coscienza vigile, che ci fa riflette-
mario della comunicazione ed espressio- re su tutti gli stati modificati di coscien-
La prima esperienza in senso assoluto nel farsi meglio comprensibile sul suo sfondo ne, qualunque sia il “modo di Essere”, che za, purtroppo non abbastanza esplorati
concepimento è il “contatto” in virtù della antropologico”. La GdL condivide l’affer- hanno come condizione il “rivolgersi verso rispetto al senso con cui l’inconscio strut-
pelle che separa l’energia vitale interna da mazione di Longhi, sostenuta anche da l’ambiente”. tura per imago-azioni.
quella esterna, che si svilupperà sempre J.Eccles e K.Popper, rispetto all’organi- Insomma questo primo scalino psicofisio- Se pensiamo al flusso costante di imma-
di più nell’essere contemporaneamente smo (cellula o ameba), che segna l’am- biologico ha a che fare con l’“e-motiva- gini volontarie e sinestesiche, che inces-
toccato e nel toccare. “Tocar” (in spagno- biente di significati, primariamente con- zione affettiva”; con il gusto personale di santemente associamo al vissuto reale
lo) è suonare, ed è di fatto la vibrazione traendosi alla minaccia ed estendendosi vivere, relativo alla soggettività delle soglie globale, sempre psicocorporeo, del quale
intersensoriale condivisa emotonofonica- in un’innata funzione di sicurezza esplo- sensoriali, alle memorie del corpo e alla perdiamo, come del respiro e del battito
mente fra madre e bambino che secondo rativa. E’ il volgersi dell’organismo verso fiducia nell’ambiente-altro, che si traduce cardiaco, la percezione, capiamo quan-
i moti d’animo, plasma quest’ultimo psi- l’ambiente: “un ambiente, quindi, che l’or- in fiducia in sé. Per la GdL simbolicamen- to sia invece continuo il collegamento fra
cofisicamente. ganismo denota attraverso i propri segni, te si deve prima stimolare l’archetipo del conscio e inconscio, in un “infinito inter-
Per capire i comportamenti profondamen- fino al costituirsi dei codici simbolici stan- “leone”, come coraggio di vivere, ritrovan- sensoriale”. In virtù dell’esperienza e delle
te regressivi e involontari come gli automa- dardizzati, per una conoscenza colletti- do il mordente: quell’aggressività che vie- testimonianze raccolte non solo nell’au-
tismi e riflessi motori tonico-cinetici biso- va del mondo” (L. Longhi, Compendio di ne manifestata dalla persona (anche nei tismo, ma anche nei deliri, io credo che
gna tener conto di questa memoria prima- psicopatologia fenomenologica – Capone risvegli dal coma) che prende coscienza il filo interiore che noi chiamiamo ‘senso’
ria costante di stimolazione sensitivo-sen- ed. – Lecce 1996). di sé. Spesso questo “ad-gradere” pre- tenda, probabilmente per ragioni di so-
soriale. Di conseguenza il primo progetto L’obiettivo della GdL in stimolazioni di Mu- occupa l’ambiente sia familiare che clini- pravvivenza dell’Identità, a non spezzarsi
musicarterapeutico consiste nell’immer- sicArTerapia, è sempre, specie nei casi di co, che chiede una sedazione, mentre è attraverso strategie simboliche che sem-
sione reale in stimoli intersensoriali com- non risposta, non collaborazione, (coma, uno dei sintomi-segni di reazione positiva, brano sconnesse a chi le valuta razional-
binati: tatto-olfattivo-gustativi, accompa- autismo, gravi plurihandicap...) riattivare “va detto, fin dall’inizio, che una malattia mente con una logica esterna, cioè esclu-
gnati dalla voce-musica, sinestesicamente con motivazione psicoaffettiva, risvegliata (patologia per la GdL) non è mai sempli- sa dai ‘nessi’.
combinate, rispetto al parametro musicale da nessi sinestesici emergenti da stimola- cemente una perdita o un eccesso, che Heidegger dice “il significare è intimo
più tattile: l’intensità. Prima ancora dello zioni plurisensoriali, la protensione. Que- c’è sempre una reazione da parte dell’or- dell’esistere”. Il lavoro terapeutico è en-
spazio e del tempo, che si strutturano in sta è il primo “rivolgersi” dello sguardo, ganismo e dell’individuo colpito, volta a trare in questa ‘intimità’ attraverso quel
sincronia è l’intensità emotonicofonica che della mano, delle clavicole, che riporta al ristabilire, a sostituire, a compensare e a contatto “corpo a corpo” che si sviluppa
permette la sintonia-sinfonia come radice bisogno neonatale di “riguardo”: essere conservare la propria identità, per strani nelle attività-attivazioni musicalmente pla-
della Comunicazione. guardato più volte dalla madre, special- (aggiungiamo scomodi) che possano es- smatrici della GdL, che rievocano il conte-
La saggezza del corpo, naturalmente ten- mente durante il “ricevere gratificante” sere i mezzi usati” (O.Sachs. L’uomo che nimento carezzevole e costantemente in-
dente all’omeostasi, è risvegliata dalle dell’allattamento, previsto dalla natura, scambiò sua moglie per un cappello”). tersensoriale del placet-placenta-piacere
memorie psico-senso-motorie di piacere, “viso a viso”. L’altro elemento incombente, per l’am- registrato indelebilmente da ogni essere
tutte relative al “contatto”, ricordando la La consapevolezza di questo nel rapporto biente che dovrebbe favorire l’esprimer- umano.
sua valenza intersensoriale. terapeutico è essenziale. “L’interesse del si della Persona, è il tempo, rispetto alla È questa la radice comune che si traduce,
Ogni uomo ha in sé la storia dell’evolu- medico è rivolto ad un singolo organismo, prestazione clinica non generalizzabile, nonostante le sfumature soggettive, in un
zione umana, indelebilmente inscritta nel il soggetto umano, del quale egli cerca di e alle aspettative ansiogene dei familiari. codice universale dell’estetica psicofisio-
proprio Dna, per questo, individuando la conservare l’identità in circostanze avver- Uno degli errori dovuti all’appartenere del- logica. Su questo codice tattile, musicale,
fase evolutiva in cui la persona si trova se” J.Mc Kenzie (p.15) citato da O. Sachs la scienza ad una società mercificata è, in formale, cromochiaroscurale, posturale,
(bloccata o in regressione), si può pro- impegnato nella ricerca dei “Fondamenti tutti i campi, pensare che l’uomo può pro- psicosensomotorio, è centrata la ricerca
grammare un graduale percorso riabilita- neurofisiologici dell’io”, contro la scissio- vocare l’accelerazione dei processi di ma- della GdL: un primo frutto di questo cam-
tivo. Questa individuazione è possibile nel ne mente/corpo, che porta a immaginare turazione: dalla costruzione per arti-ficio mino è la codificazione degli “Stili Prena-
dar senso ai comportamenti insensati, alle neuroscientificamente una meccanica in- del rubino, alla maturazione dei frutti, ai tali” delle metafore psicosensomotorie
riflessologie corpo-mano-bocca-mente, e duzione anche farmacologica di compor- processi riabilitativi dell’uomo... dimenti- dei “Quattro Elementi”, della “simbologia
nella comparazione delle tracce espres- tamento. Questo definirebbe un delirio di cando il tempo interiore con cui anche un emotonicofonica” del corpo, delle “Rifles-
sive con tutti i linguaggi possibili. In tut- onnipotenza scientifica sull’Uomo, inson- uovo, un fiore, devono schiudersi. In me- sologie Corpo-Mano-Bocca-Mente” del
to ciò il “segno psicopatologico sembra dabilmente originale nelle sue strategie tafora la dimensione bioneurofisiologica senso delle “scelte materiche” formali,

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cromatiche, olfattive, sonore secondo le dell’Essere che porta spesso all’atrofizza- bino prematuro si automassaggia con il gono nell’Arte di Vivere, che si esprime
memorie del corpo e delle leggi della per- zione dei potenziali umani. movimento in incubatrice per riempire psi- proprio nei casi limite con iperstimolazioni
cezione, in tutti i sensi. Se si tiene conto che la premessa di qua- cofisicamente il vuoto, da intendersi come sensoriali, spesso ossessive. Probabil-
Si risale così ad una “antroposemiotica lunque cura è “non nuocere”, ci si rende mancanza di contatto, considerando che mente in questa coatta operatività della
nella GdL” che permette di “dar senso conto che non c’è ancora una coscien- il cucciolo d’uomo è il più precario e lento percezione, si esprime il senso autotelico
ai comportamenti insensati” e a entrare za terapeutica che permette di capire nel sopportare questa mancanza di con- dell’Essere, che attraverso questo lam-
“intimamente” in una comunicazione del che grande danno psicofisico è la perdita tenimento, definita graduale autonomia. pante sintomo-richiamo, aspetta (come
non detto, dell’indicibile anche a se stes- “dell’utensilità del corpo e dei linguaggi Nella sofferenza, attraverso sensorismi e il neonato con il vagito) la com-prensione
si, tanto che lo stesso inconscio per sal- espressivi” per mancanza di stimolazio- stereotipie, l’uomo inconsciamente crea dell’altro.
vaguardare l’identità, lo dice in metafore ni. Infatti ai problemi neurofisiologici si coreografie del grembo materno, dondo- La psicologia è “scienza dei fatti di co-
formali. Il carattere psicodinamico delle aggiunge, diventando insormontabile, la lando, girando su se stesso incapsulan- scienza”. “L’oggetto delle scienze psico-
sedute di MAT consiste nella progressiva chiusura autistica; e spesso, annullando dosi in odori fisiologici, in bozzoli sonori, logiche (logica della psiche) pre-analitiche
coscientizzazione di queste tracce spon- le cure riabilitative, insorgono quelli psico- lenendo così l’inenarrabile sofferenza del è rappresentato soltanto dai fenomeni
tanee lette dal musicarterapeuta al pa- logici: depressione, apatia, rifiuto di vive- vuoto. “Il problema psicopatologico, nella accessibili all’introspezione...non permet-
ziente: attività ancora più efficace in un re. sua essenzialità è il problema del rapporto tendo di arrivare a teorie generali sulla ori-
gruppo coinvolto alla pari: perché si può “La ritirata, detto in senso generico, dell’uomo con l’altro uomo”. Terapeutica- gine e sul significato dei sintomi. Lo sta
in queste tracce, valorizzate come indivi- nell’autismo, dalla comunità del quoti- mente bisogna “esser-ci per aiutare l’altro a dimostrare che, per la psicopatologia,
duali, restituirgli - oltre al piacere di espri- diano, il suo “silenzio” comportamenta- ad Esser-ci” a ristabilire l’uso, l’utensilità i sintomi più caratteristici, quali le fobie,
mersi - il compiacimento, il piacersi attra- le, fino al mutacismo, all’apragmatismo dello sguardo, dei segni di sé per signifi- le ossessioni, le stereotipie, le allucina-
verso l’altro. ed anedonismo, indica, per così dire, un care (signum – facere) sé. Questo attra- zioni, i deliri, sono sintomi insensati, cioè
Questo è un bisogno innato di comuni- condensarsi dell’abituale varietà dei segni verso le proprie tracce accolte, raccolte, inspiegabili... a questo punto del gioco in-
cazione, vista la simbiosi primaria, come dell’incontro mondano con l’altro... senza lette e in questo valorizzate dall’altro, ri- tervenne la psicodinamica...di organismi
amplificazione di un Sé attivo, non passi- quel mettersi di fronte che è la matrice del dando continuità fra l’interno e l’esterno, complessi, capaci di certe operazioni or-
vo, in sincronia-sintonia-sinfonia. “Il cor- primo ordinamento vissuto dell’esser-ci: risalendo la sofferenza della frattura, del- ganizzatrici quali la memoria, la percezio-
po nella sua fondamentale solidarietà col soggettività – oggettività” (E. Levinas in L. la solitudine, in un ordinarsi reciproco di ne, il giudizio...Ve ne sono altri più difficil-
mondo, attua la sua mondanità col gesto Longhi op.cit.) Viviamo, sperimentando in sé con l’ambiente. “il segno è la struttura mente spiegabili: l’attenzione, l’affettività,
di una corporeità disponibile – vale a dire, questo, un confine che contemporanea- portante del significare e dell’incontro”. Il la volontà, che fanno postulare l’esisten-
non solo anatomofisiologicamente predi- mente unisce e distingue fra il sé e l’altro segno è significante per l’altro e dell’altro, za dell’energia psichica, inquantificabile”
sposta, bensì disponibile in una continua da sé nel contatto. In questo l’importan- è questo forse il valore sociobiologico che (op.cit. L. Longhi) E’ di questa che la GdL
creatività, una psicogenesi del movimento za terapeutica del contatto: sentir-si con garantisce l’esistere. La cancellazione del si occupa, poiché l’unità psicofisica che
nel corpo che si fa utensile del proprio “af- l’altro da sé. Uscire da sé (ex-sistemi) è senso dei segni, lo è della persona, ne- l’uomo è, è da essa animata, e quindi
faccendamento mondano” in uno slancio infatti radice etimologica di esistere e non gando la com-prensione possibile degli quando si parla di “comunicazione” si fa
che investe il mondo materiale “utensiliz- ci sarebbe percezione di sé, senza la per- stessi. Per questo l’intervento della GdL riferimento all’essenza stessa della vita, e
zandolo”, per cui l’uomo non solo manu- cezione del confine. La mancanza dell’al- punta a ristablire terapeuticamente la pro- non solo ad una esperienza clinico-riabi-
fà gli utensili del proprio lavoro, fino alle tro da sé fa scomparire detto confine in tensione-motivazione, la prensione come litativa. La re-azione dell’anima, non può
macchine più complesse – ma attraver- una apertura esistenziale: esser-ci senza presa sulla realtà, cioè come volontà dire- essere meccanicamente indotta, è come
so la sua disponibilità sensopercettiva – partner, senza incontro, in una domanda zionata, la pressione come “ad-gradere”, per lo sbocciare dei fiori o il maturare dei
crea gli utensili: le senso-percezioni e poi senza risposta, senza il confine originario mordente distruttivo per tras’formare cre- frutti, un processo interno, che l’ambiente
quell’utensile mirabile che lo contraddi- fra soggettività e oggettività, in un clima ativamente le materie, i colori, i suoni, la - calore affettivo, aspettative positive, sti-
stingue, cioè la ‘parola’ che M. Merleau di ostilità, minaccia, estraneità al mondo vita, in una metamorfosi semiotica. Così molazioni plurisensoriali, che connettono
Ponty definisce ‘uno degli usi possibili del che si distanzia determinando un “vuo- si riattiva l’apparato neuronale, ricettore involontariamente le associazioni sineste-
corpo’” (Longhi. op.cit.). to”. Questa voragine, vorace, capace di sensitivo-sensoriale per il perceptum che siche e quindi, l’esserci con l’altro - può
Il linguaggio ecolalico o onomatopeico fagocitare psichicamente l’essere, può è segno di un ordinarsi percettivo di sé pro-vocare. E’ su questo punto che, ol-
nell’autismo va indagato emotonofono- riempirsi di proiezioni fantasmagoriche, con l’ambiente e al tempo stesso coscien- tre le differenti condizioni psicopatologi-
simbolicamente per ritrovarne il senso. di immagini metaforiche delle paure in un za di sé nel produrlo (propriocezione) e nel che, compreso l’autismo, si rivela il valo-
Qualunque organo-organismo si sviluppa vissuto di adesione totale del soggetto rispecchiarsi in esso. Si riconquista così re delle “cure sociali” straordinariamente
nell’uso, e quest’uso è il creativo acco- al sentito inesprimibile, non condivisibile, la coscienza della persona, del significa- sviluppate dalla nostra specie, contro la
modamento alla realtà e all’altro. Per cui, che quindi riduce la naturale predisposi- re, dell’Esser-ci. W.Tellembach afferma “I selezione naturale: “non ce la possiamo
ove vengano a mancare le occasioni di in- zione alla mondanità. Per nove mesi sia- sensi sono capaci di “formarsi”, nell’ope- fare da soli”. Dal concepimento in poi è il
contro (e spesso il concetto di malattia è mo stati plasmati psicofisicamente in una rare artistico non sono i sensi materiali di “corpo a corpo” che garantisce la nostra
legato all’emarginazione), c’è un ‘disuso’ simbiosi “corpo a corpo”, infatti un bam- lavoro?” Per la GdL tutte le arti conver- vita emotonofonicamente. Anche da adul-

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dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

ti la sofferenza più grande è la solitudine, del pollice con le altre dita, occludendo gesticolazione fonetica, spesso interrotta, gli permette di interiorizzare le cose che
ancor di più in caso di regressione che ri- l’orecchio, oscillando costantemente la nei casi di mutismo autistico, agli albori. incontra per “evocarle” mentalmente. La
porta a situazioni primarie, di quando psi- testa, guardando con la coda dell’occhio, La legge dell’interazione universale che mentalizzazione passa per una creativi-
cofisiologicamente si poteva sopravvivere stringendo gli occhi a fessura dilatando- si esprime in agente-che agisce-l’agito tà soundica: come dire che l’anima del-
solo se con-tenuti dall’altro. La capacità li all’improvviso - questi comportamenti non è altro che la relazione intrauterina le cose risuona in noi in “f..orma sonora”
autotelica è così condizionata nella sua potrebbero simulare psico-antropologica- del corpo a corpo. La memoria corporea come informazione.
espressione dalla presenza esterna, che mente percezioni relative alle altre specie. della plasmazione originaria ci interessa Dicevamo che l’umana attitudine all’at-
il caso d’autismo la simula, con un illuso- In definitiva, “se questo è un uomo”, anche particolarmente perché dimostra che la tenzione privilegiata è funzionale (anche
rio autocontenimento, autocontatto, se- nelle manifestazioni autistiche più inquie- stimolazione plurisensoriale, “agente che nella patologia) all’ordinamento, spesso
condo le “memorie del placet”, placenta: tanti lo è perché proprio nei comporta- agisce l’agito”, risveglia l’energia vitale, anche ossessivo e comunque discrimina-
dondolamento, sincronia, sintonia, sinfo- menti patologici si conferma tale, in quan- nonostante l’apparente inerzia. È questa tivo, che porta a scegliere e decidere e a
nia, con tutti i linguaggi. to può plasticamente rifugiarsi nei “modi modalità interattiva che permette l’intus- perdere la caotica libertà, in funzione del-
L’attenzione privilegiata è un direziona- di essere” ancestralmente predisposti, suscezione, che determina nell’essere la strutturazione affettivo-relazionale del
mento, una scelta, una decisione “prima pur di sopravvivere. Essenzialmente l’Uo- umano quello che Jousse definisce jouer “proprio mondo”.
della scelta, al di là del bivio, vi era incer- mo porta in sé la propria ricca “animalità”, et rejouer (giocare e rigiocare) come gesti- Per questo l’in-forma-azione è affidata
tezza e caos, ma soprattutto libertà; al di che gli permette di avere un’attenzione colazione obbligata e inconscia, prodotta all’esperienza dei sensi che “si formano
qua della decisione, vi regna ordine ma privilegiata, sia quando inventa per esem- nell’uomo dai movimenti delle cose. in un dialogo dei sensi con lo spirito” (W.
anche fatalità… sia per scegliere che per pio le pinne, o un involucro del corpo (dal Il gioco è l’insieme delle interazioni esterne Tellenbach) in una “operatività della per-
decidere si ha bisogno di una certa quan- primo tronco scavato al motoscafo...) che che s’inserisce in noi nostro malgrado e ci cezione” in cui l’apparato neuronico per-
tità di informazione. Il destino di ognuno gli permette di simulare il pesce, e così obbliga ad esprimerlo. Il gioco è quindi la cettore e l’oggetto percepito sono utensili
dipenderà, oltre che dal tipo di scelte, an- l’aquilone e l’aereoplano che gli fa simula- fase d’impressione seguita dalla fase d’e- per la conoscenza del soggetto sul suo
che dal quantitativo di informazione di cui re l’uccello ed altro. spressione che Jousse chiama per l’appun- mondo. “Il significato della percezione è
potrà disporre in ogni momento cruciale Dalla preistoria questa simbiosi con gli to rigioco. L’homo ludens più che giocare un fatto di coscienza” ed è quindi solleci-
della sua esistenza...L’uomo soffre e at- animali lo porta a vestirsi di questi stessi, con tutto “è giocato da tutto”. Per la GdL tando plurisensorialmente che si restitui-
traverso la sofferenza si evolve. Ma può simboleggiandone le specificità compor- essendo stato per nove mesi in consonan- sce o aumenta la percezione di sé, anche
anche dissolversi. La sofferenza umana tamentali attraverso la danza, l’imitazione za dentro una cassa di risonanza non può in casi di non collaborazione autistica. In
sta alla base dell’evoluzione come della dei loro versi, ecc. Spesso lo scuotere le che istintivamente risuonare di tutto ciò che particolare la “propriocezione” implicita in
dissoluzione. Dipende solo dalla scelta braccia-mani e la concentrazione in tanti lo circonda - non solo i moti psichici o fisici, ogni moto d’animo o fisico si traduce in
che arriva a fare chi soffre.” (G. Dello Rus- sensorismi o l’incedere nello spazio senza ma le forme, i colori, le materia - in una co- rappresentazione mentale di segno-sfu-
so da: L. Longhi op.cit.). inciampare in ostacoli, apparentemente stante traduzione sonora. matura, interiormente audiovisibile.
A questa preziosa riflessione la GdL ag- non guardati, fa somigliare l’autistico ad Nell’autismo si percepisce uno stato d’a- Così si riconquista l’unità fra Persona e
giunge l’involuzione, valorizzandola come uno sciamano con un ri-gioco mimi-semi- scolto come se i sensi fossero rivolti verso Segno, come espressione psicologica e
regressione funzionale “quando non si può ologico che indica la strada per entrare l’interno, piuttosto che verso l’esterno. Al neurofisiologica dell’organismo. “Segno:
andare avanti si può tornare indietro”. Da con lui in comunicazione ludo-affettiva. posto di un sentire c’è un “sentirsi”. Le coscienza della persona e del significare,
un punto di vista biologico K. Lorenz dimo- Nella GdL si ristabilisce così un dialogo tracce propriocettive sono invisibili e quin- dell’esserci... “in una dimensione monda-
stra come spesso per accomodamento a con un linguaggio emozionale che dice di non comunicabili al mondo esterno. na del corpo e in una dimensione corpo-
mutazioni delle situazioni ambientali alcune più della parola, cioè l’indicibile, riprovo- È importante per la GdL sottolineare che rea del mondo” (Longhi, op.cit.).
specie acquatiche già divenute terrestri, re- cando l’attitudine vitale alla sincronia-sin- gli organi della fon’azione in questo ani- “Nell’ottica fenomenologico-antropologica
cuperino lo stato acquatico con una plasti- tonia-sinfonia. In una comparazione con male onnivoro si conformano in una gin- l’esistere è esserci, con un proprio ed origi-
cità che nell’uomo dovrebbe essere mas- le intuizioni joussiane la sincronia è risve- nastica preliminare nell’alimentazione dal nale modo di dispiegarsi della propria pre-
simamente sviluppata, perché predisposta gliata dal “ritmomimismo” che si è attiva- succhiare, deglutire, schiacciare, masti- senza, che l’uomo ha arricchito di simboli tra
dall’attraversamento ontofilogenetico, con- to nel ritmico “cuore a cuore” del grembo care, discriminare la polpa (per esempio cui quelli verbali. Anche l’evento psicopato-
dizione non solo della vita, ma di ogni me- materno, la sintonia è l’esperienza tattile di una ciliegia) dal nocciolo, di sputarlo logico è un modo di “esser-ci con l’Altro...
tamorfosi funzionale successiva. “corpo a corpo” emotonica in un “mimi- ecc. Tutto questo permetterà di realizza- secondo un’autogestione alla quale è indi-
Si dovrebbe dire che molti ‘sensorismi’, al- smo cinetico”, radice antropologica del re la predisposizione al “linguaggio”, in rizzata l’interpretazione del “segno” psico-
terazioni di soglie sensoriali (iper/ipo - ru- gesto acquisita durante la “gest’azione”, una capacità soggettiva di “nominare le patologico, storico-biografico, poiché l’esi-
more bianco) provocazioni di modi diversi la sin-fonia è la convibrazione con i moti cose del mondo” non per imitazione ma in stenza umana riassume in ogni momento in
di stare al mondo nella condizione autisti- d’animo, radice della musicalità umana e modo originale. sé tutti i periodi precedenti (…) in un unitario
ca - battendo continuamente le palpebre soprattutto dell’interiorizzazione ritmico- Ogni cucciolo d’uomo può imitare i suoni dispiegarsi mondano” (Longhi. p.8).
o rovesciandole, otturando una narice, melodica della “lingua madre” come an- che lo “impressionano”, che lo penetrano Questa acuta osservazione che il Lon-
bloccando la lingua, impedendo l’azione ticipazione dell’attitudine alla parola, alla attivando la sua ri-azione fonetica; questo ghi propone - consapevole in tutta la sua

68 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 69
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

opera-ricerca del rischio di riduzione chi-


mico-meccanistica dell’Essere umano - è
motorie” è uno dei capitoli più importan-
ti della ricerc’azione GdL, che considera
INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE
un sostegno della teoria GdL degli Stili tutti i linguaggi espressivi. Molti segni fo-
Prenatali, cioè di una regressione funzio- natori sono segni invisibili, ma trascrivibili EVENTI FORMATIVI ANNUALI nella GdL
La Formazione GdL elabora un collegamento fra le espressioni grafica, cromatica, corporea, plastica, musicale,
nale, che nell’analisi del segno permette sia come coscientizzazione propriocetti-
linguistica che informa tutto il progetto educativo-terapeutico, sia nell’espressione che nella fruizione. Partendo
di individuare attraverso le inconsce, con- va, sia come trasposizione sinestesica in da una impostazione psicopedagogica interdisciplinare, il percorso affronta gli aspetti fondamentali di una nuova
solatorie “coreografie del placet” (sensori- forme-colori, in tracce permanenti come impostazione autoeducativa per esprimere pienamente la propria personalità e saperla sviluppare negli altri.
smi-stereotipie) lo stadio regressivo in cui segni visibili grafico-cromatici e plastici.
l’Essere si rifugia, per formulare un pro- La “comparazione delle tracce” con l’a- Scuola Triennale SCUOLE lungo l’anno università della famiglia
Percorso formativo di base di Roma L’Università della Famiglia è un’oc-
getto riabilitativo che psicosensomotoria- nalisi dei tre parametri musicali impliciti in MusicArTerapia nella GdL. Università di Tor Vergata casione di formazione per i genitori,
mente lo aiuti a ripercorrere, fase per fase, ogni linguaggio (spazio - tempo - intensi- La Scuola consiste in 3 annualità di Facoltà di Lettere - Via Columbia, 1 insieme con i propri figli, attraverso
percorsi integrati ed integranti nella
il direzionamento evolutivo. tà), evidenzia il rilievo di alcune costanti formazione, per un monte di 900 ore. Centro GdL - Via SS. Quattro 36/B
GdL. Quest’anno si svolge a Gallica-
Le annualità si conseguono frequen- Firenze
Oltretutto questa gradualità ordinatrice presenti nelle varie forme di espressione. tando una Scuola lungo l’anno, o Istituto Ferretti
no (Roma), in occasione della Scuola
Estiva (vedi colonna centrale)
determina quella “attenzione privilegiata” Questo permette una “lettura globale” di due turni di Scuola estiva intensiva. Via Silvio Pellico, 2
che favorisce l’uscita dal caos psicofisico, quella sintesi semiologica che chiamia- Ogni annualità comprende: Torino
CONVEGNO NAZIONALE
riagganciando le inestinguibili memorie mo com-portamento, portarsi-con, in una a) la frequenza del Corso lungo l’anno R.A.F. “Il Puzzle” Centro Diurno
(Roma, Torino, Firenze, Lecce/Ostuni); Via Nizza, 151 della Globalità dei Linguaggi
del corpo alle esperienze sensoriali evo- corporeità disponibile nel segno come b) il Convegno Nazionale GdL a Ric- Napoli ROMA - Università di Tor Vergata
cativamente predisposte: dall’invischia- “struttura portante del significare e dell’in- cione; Centro “Mamu” - Arte e Cura nella GdL Il Convegno Nazionale della Globalità
dei Linguaggi fa parte del percorso
mento contenitivo alla solidità. contro” come dice Heidegger. Se viene c) la visita guidata sui simboli della Via Ferrovia Piedimonte d’Alife a
formativo della Disciplina.
GdL in una città d’arte (un weekend Piscinola, 5/b
Per la GdL la mano è un piccolo corpo, meno l’incontro, viene meno la significa- di gennaio);
Convegno 2018: v. sotto e a pag. 74
che deve rivivere terapeuticamente il pas- zione dei segni umani: come dire che nel d) il tirocinio, da concordare Alla fine SCUOLE ESTIVE intensive
saggio da piacere a compiacimento: non diritto all’integrazione è implicito il diritto del triennio, la presentazione e di- La Scuola estiva si svolge annualmen- Visita d’Arte GdL • 2019 - FIRENZE
te in diverse località, ha durata settima- Le Visite d’Arte sono percorsi artico-
a caso la manipolazione vede due mani all’incontro significante con l’altro, scon- scussione di una tesi dà accesso al
nale ed ha valenza di mezza annualità lati condotti dalla Caposcuola, che
diploma di MusicArTerapeuta nella
giocare in coppia, rivolte l’una verso l’al- giurando così il pericolo di definizione di Globalità dei Linguaggi. (due scuole estive - non consecutive attraversano le simbologie nella GdL
implicite in ogni opera d’arte. Meta
tra, a specchio come nella interazione pri- “comportamenti insensati”. Dalla rifles- - corrispondono ad un anno di Scuola)
annuale è una città d’Arte. Nel 2019
Le sedi delle Scuole Estive 2018 sono:
maria, all’origine della comunicazione. Nel sione sull’emarginazione, spesso ingiu- MASTER (biennale) Brolo (Messina) • 16-17 giugno
è Firenze.
rapporto con le materie metamorfiche: stamente causata da diagnosi irreversibili in MusicArTerapia Gallicano (Roma) • 2-7 luglio
miele, cioccolato, farina, creta... si passa -“tanto non sente, tanto non capisce”- e Napoli • 9-14 luglio FORMAZIONE PERMANENTE
nella Globalità dei Linguaggi La Formazione Permanente è rivolta ai
dal sentire le mani contenute nella materia in particolare sull’autismo, deve maturare In convenzione con l’Università di
Savona • 18-23 luglio
Diplomati e si svolge ogni anno al
al contenerla: cioè “dall’essere possedu- una “responsabilità sociale” rispetto alla Roma “Tor Vergata”, il Master post- per ogni informazione, consultare la termine dei corsi annuali (Scuole
pagina “Corsi estivi” sul nostro sito: lungo l’anno e Master). Nel 2018 si è
ti al possedere” la realtà, “prendendone comunicazione, che ha bisogno per es- lauream ha sede a Roma e presso le
Scuole GdL (vedi colonna centrale) www.centrogdl.org tenuta a Roma, dal 25 al 27 maggio,
coscienza”. La coscienza (come in questo sere di uno scambio di senso, cioè di un
modo di dire) è una presa, un afferramen- ascolto sensibile.
to come espressione di volontà, quindi di Questo ascolto non è rivolto verso l’ester-
protensione-motivazione, direzionamen- no, ma verso le parole interiori suscitate 23° Convegno Nazionale
to, attaccamento, in senso esistenziale. dalla coscienza plurisensoriale dell’impat- della Globalità dei Linguaggi
Tutti passaggi, questi, indispensabili per to con l’altro nelle cure sociali, chiunque
un progetto psicodinamico GdL che mira sia il soggetto e in qualunque condizione. ROMA • 5/7 OTTOBRE 2018
“Progetto PERSONA”
in prima istanza alla intesa-collaborazio- La sua postura, il suo tono muscolare, il
ne, nel percorso verso l’autonomia, che suo sguardo, la sua gesticolazione, la sua
ha come prima attività il lasciare in manie- voce, le sue parole sconclusionate, e l’as-
ra del tutto spontanea e soggettiva segni
di sé. “Non ci si può accostare ad essi per
senza di tutto questo come nell’autismo,
globalmente ci impressionano, cioè si im- I precedenti Convegni
una spiegazione, ma per una compren- primono in noi, suscitando la “percezio- 1 1996 7 2002 12 “Fermare la 18 2013
sione che nell’ottica antropologico-feno- ne del percepire”. Questa ultima facoltà è “... in principio era il corpo...” Globalità dei Linguaggi e disumanizzazione” Art RiBel: un’Arte che apre i
cancelli
Cultura della Pace 13 2008
menologico-esistenziale passa attraverso stata sviluppata dalla nostra specie forse 2 1997
Integrazione • Intercultura • 19 2014
L’integrazione: 8 2003
la comprensione dell’‘essere-uomo-con- proprio per salvaguardare, tanto è impor- nuovo modello di sviluppo Contatto Interdisciplina Pratiche e Metodi della
14 2009 MusicArTerapia nella GdL
l’uomo’ o, come dice E.Lévinas, ‘essere- tante, l’attribuzione di senso che interior- 3 1998 e Comunicazione
“... e il corpo si fece parola” 20 2015
La sinestesia: 9 2004
uomo’ nella costante ‘traccia dell’altro’ mente e involontariamente per attitudine potenziali umani Autismo: patologia, 15 2010 La MusicArTerapia GdL
sul territorio e nelle istituzioni
(Longhi, op.cit.). genetica elaboriamo ai fini di una Comuni- per l’arte di vivere problema sociale, “Dal grembo materno
al grembo sociale” 21 2016
4 1999 strategia di sopravvivenza
L’osservazione delle “tracce psicosenso- cazione sempre possibile. Comunicazione ed Espressione La Sinestesia: struttura che
Valorizzare il quotidiano 10 2005 per il servizio alla Persona connette linguaggi e
5 2000 MusicArTerapia nella GdL 16 2011 comportamenti
MusicArTerapia nella GdL 11 2006 Creatività: Arte di Vivere 22 2017
6 2001 Il Corpo: luogo di segni 17 2012 Comunicare per Vivere
70 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi Arte e Follia Stereotipie: Arte di Vivere
Globalità Globalità
dei Linguaggi giugno 2018 n° 18 giugno 2018 n° 18 dei Linguaggi

INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE
Le Scuole GdL in Italia, dall’anno di fondazione (1994) ad oggi, hanno rilasciato oltre cinquecento Bonetto Elena: L’importanza Scarfì Elisa: Conflitti e De Velis Sara: Viaggiando con la
diplomi di MusicArTerapeuta ed il Master post lauream in MusicArTerapia GdL (prima sessione di della fiaba psico-corporea per lo contraddizioni di una F.orma GdL. Uno sguardo alla vita con
tesi del biennio 2002/04) è stato finora conseguito da oltre duecento studenti. eviluppo dell’identità dell’Eroe alla malata. Riflessioni ed interventi gli occhi della GdL. Meraviglia,
luce della GdL possibili nella GdL Dedizione e Gratitudine.
Riportiamo di seguito i titoli delle tesi di diploma GdL e master degli ultimi tre anni (quelli del 2018 Di Gennaro Davide:Gli Stili
Carlucci Taddeo Vincenza: Vita
saranno pubblicati sul prossimo numero). prenatale. L’originalità della GdL: gli Prenatali e lo sviluppo
TESI 2017 biofisiologico dell’essere umano
Stili Prenatali
TESI 2014 Picariello Luca: L’uomo e l’albero Sarti Sofia: Ri-appropriazione MASTER Fabbri Gianni: Dal Buio alla Luce.
nella GdL possibile attraverso la GdL Curcuruto Agata: Sogni, Segni, Bernelli Lucia: Le affinità del
MASTER Metamorfosi di F-orme e colori
Sole Raffaella: “I Prigioni: Prigionieri Scarafino Cosima: Dal ritratto Disegni nella GdL Paradigma GdL con alcune
Alessi Noemi: Il sapere-sapore del Garuglieri Chiara: Il tarantismo e le
del Corpo, Pensieri dell’Anima”. all’autoritratto: il riflesso dell’identità Fezzardi Lucia: L’arte di Costantin esperienze educative danze popolari: un’ipotesi di lettura
Corpo-cosmo umano
Un’esperienza di Con-Tatto in chiave GdL Brancusi nella GdL Cervelli Elvira: L’Occhio…vuole la attraverso la teoria degli Stili
Angelucci Andrea: Il senso innato terapeutico nella GdL Garuglieri Chiara: Il tarantismo e le sua parte, L’Iridologia incontra la Prenatali nella GdL.
del ritmo: da Dalcroze alla GdL Valmorri Chiara: La Moda nei
SCUOLA danze popolari. Un’ipotesi di lettura GdL Giardina Antonella: Gio-colorando
Caliolo Pasqua Liliana: Di segno in Quattro Elementi e nel Corpo
Alessi Noemi: Cose di “Casa del nella GdL Ciotola Ciro: La batteria nella GdL nella GdL
segno. Sinestesiarti. Tripartito
duca”. Ricerca dello stile nell’Arte Recchia Roberta: “L’umanità di e nella MusicArTerapia Marzini Marcella: Crescere e
Caricato Elisa: Il mistero del violino Zarantonello Daniela: Progetto
di vivere Marsia”: dal DAMS alla GdL Ri-trovarsi in natura con la GdL
svelato dalla GdL “Integrazione interdisciplinare nella Ciotola Irene: La globalità del
Rispoli Luisa: Utero in affitto: Meucci Mara: L’inizio della vita: la
Lombardi Claudia: Da villaggio a GdL” Bono Elena: L’albero della vita linguaggio matematico
deriva meccanicistica o simbiosi felicità
grembo sociale nella GdL nella GdL: dal radicamento a terra Di Costanzo Ciro: Il parco della Traversi Elisa: Danza la vita! Dal
all’aspirazione verso l’alto primaria? cura nella GdL
Maestrini Helga: Il film “Stalker” di corpo agito al corpo sentito
TESI 2015 Caricato Elisa: Io Sono, Io Suono, Sassone Elena: “Se questo è un Vairetti Irvin Luca: La GdL nei
Tarkowsky attraverso la GdL
MASTER Io ci Suono uomo”: l’individuo istituzionalizzato contesti educativi
Martella Elisabetta: Canto e
Baggi Alexia: Un viaggio per Carlà Cinzia: M-assaggio. nelle residenze per anziani delle “aree a rischio”:
danza orientale. Convibrazioni
emotonofonosimboliche nella GdL riuscire a possedere gli eventi Contatto. Teorie GdL e tecniche un confronto/
anziché esserne posseduta SCUOLA
Miglietta Carmela: Fa-volare: la manuali incontro con l’azione
Birocci Loredana: Il valore Epicoco Massimo: Alzheimer: gli
Turandot nella GdL Cesan Elisa: La liber-azione delle e i metodi dei Maestri
dell’universo uomo. Bioetica e GdL esiti inaspettati oltre le apparenze
Minosi Francesca: L’archetipo del ri-forme nella GdL di strada. Come
Carraro Roberta: “Dal caos alla Mazzoni Antea: La stereotipia
mandala Curcuruto Agata: Il bambino: gioco ripensare i laboratori
forma”: esperienza in un reaparto come mezzo di comunicazione
Mogavero Angelica: Tommaso. Il e musica nella GdL musicali
di riabilitazione dell’età evolutiva Grande Valentina: L’” arte di vivere”
Viaggio dell’Eroe a passo di... Stile! De Angelo Barbara: Occhio
nella GdL in cucina nella GdL SCUOLA
Patti Manuela: Il mito di Orfeo. di Pino. Una metamorfosi del
Cavallini Cristina: La GdL e il canto Grandino Massimiliano: Integrar- Bruni Annalisa:
Viaggio tra suoni, luci, ombre, colori bambino nella GdL
armonico Te. La trasformazione possibile a “Viaggi nei paraggi”.
Pianigiani Fabio: L’arte dell’ascolto, De Giorgis Renata: Mi racconto
Colajori Fabiana: L’albero e l’uomo: MusicArTerapia nella GdL Esperienza
sentire, pensare e immaginare la con il corpo
questioni di omologia Recchia Roberta: Dar senso ai terapeutica di
musica nella GdL Fracassi Daniela: Come il grembo
Congedi Silvia: La malattia mentale comportamenti insensati: epilessia, Progetto Persona con
Quaglia Annalisa: Lo Yoga della sociale ambiente influisce
come strategia di sopravvivenza autismo, stati alterati di coscienza la GdL Gino Stefani e Stefania Guerra Lisi
danza nel paradigma della Gdl: la sull’espressione
sinestesia dei Chakra nella GdL Lelli Luigina: Le avventure
Rollo Veronica: Pro-tesi verso il De Luca Angelica: Pelle: orecchio psicomotorie di Occhio di Pino
nostro (D)io! globale nella GdL Mitchell Floriana: Arte &
Dutto Emanuela: La fantastica Trasformazione nella GdL
Il Centro Globalità dei Linguaggi
Russo Claudia: Funzione
regressivo-consolatoria del canto storia di una civetta: percorso Tesoriere Valentina: I Quattro
popolare nella GdL. circolare alla scoperta dei Quattro Elementi. Intrecci tra GdL, disabilità
Elementi nella GdL e teatro SEGRETERIA: tel. 331 8907129 segreteria@centrogdl.org
SCUOLA Fattore Rossella: Tutto in un punto. Tucci Mary: Viaggio nella GdL. Contatti con Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani - Via S.Giovanni in Laterano, 22 - 00184 Roma
Storia di una metamorfosi nella Percorso per il Circo-Teatro e-mail: info@centrogdl.org • www.centrogdl.org
Cipolletta Alessia: Volere è ri-uscire
nella GdL. Dalla rinuncia alla presa GdL ATELIER
SCUOLA Archivio
sulla realtà Marafini Sara: Un percorso Via SS.Quattro, 36/B - Roma Tesi Diploma Scuola Quadriennale GdL Via S.Giovanni in Laterano, 216 - Roma
Cioffi Maria Luana: Un Centro dalla leggerezza alla pesantezza TESI 2016 Sede centrale delle attività di ricerca (versione cartacea e informatica) Sede delle attività laboratoriali.
possibile nell’ottica della GdL MASTER e didattiche, in particolare musicali. Tesi Master in MusicArTerapia nella GdL
(versione cartacea e informatica) Dotazioni:
Imperi Silvia: Il tratto e il filo. Dalla Marsocci Sandra: L’arte di Allasia Denise: Progettare l’attività
Dotazioni: Lauree DAMS (attinenti alla GdL) pavimentazione in linoleum;
traccia al filo della memoria s-drammatizzare nella GdL didattica nella scuola dell’infanzia • Sala lezioni Lauree varie (attinenti alla GdL) costumi, cappelli,
Lisi Giulia: La psicologia del colore Mazzieri Federica: Da un corpo con la GdL • Strumenti musicali Diplomi di Scuole di Specializzazione maschere,
(Educatori, Insegnanti di sostegno)
Martini Silvia: Sor-prendente nella con rancore al corpo con amore Battaglia Lidia: Una lettura • Attrezzature audiovisive materiali grafici
Tesine annuali Scuola Quadriennale e pittorici,
GdL Petrini Giovanna: I giochi della nella GdL de Il Signore degli • Archivio *
attrezzature GdL
tradizione popolare riletti secondo Anelli da proporre pedagogico- • Biblioteca * Biblioteca
Mele Roberta: A classe aperta. Pubblicazioni GdL - Musicoterapia per attività
Percorso pedagogico nella GdL la teoria degli Stili Prenatali terapeuticamente * Archivio e Biblioteca sono accessibili Artiterapie - Enciclopedie - Riviste psicosensomotorie.
per consultazione, previo accordo con Arti figurative (Collezioni, Monografie)
la Segreteria, ai diplomati e diplomandi Musicologia - Semiotica - Linguistica
della Scuola Quadriennale e del Master. Scienze Umane
72 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi
Università Popolare di MusicArTerapia
23° Convegno Nazionale
della Globalità dei Linguaggi
ROMA • 5/7 OTTOBRE 2018
Università di Roma Tor Vergata

“Progetto PERSONA”

Il nostro punto di partenza e obiettivo politico è stato lo slogan, formulato


dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: ‘From cure to care’, dal curare all’aver cura: un
processo, questo, dove si evidenzia la continuità pedagogico-terapeutica delle cure sociali
rivolte precisamente non alle malattie fisiche o psichiche, ma all’Uomo. Qui infatti il modello
operativo-sanitario ‘malattia-terapia-guarigione’ cede il passo a una visione della Persona
come soggetto di particolare attenzione, aiuto, sostegno. La condizione psicofisica umana
non è più qualificata secondo la dicotomia riduttiva salute-norma e malattia-devianza o
eccezione da ricondurre alla norma; la ‘malattia’ è, come la ‘salute’, una ‘esperienza attiva e
soggettiva della persona’ (Ongaro-Basaglia, 1978), una risorsa.
Aver cura dell’Essere Umano significa, evidentemente,
realizzare uno sfondo che favorisca il suo sviluppo, riconoscendo l’insondabilità
dei potenziali umani, la vicarietà che in essi si rivela proprio nell’emergenza,
l’inalienabile patrimonio genetico funzionale alla comunicazione e all’espressione della
Persona nella sua individualità come primo diritto da difendere.
Per questo il campo di azione della Ricerc’Azione della GdL va dalla preparazione al parto
alle cure primarie dei bambini, alla politica degli asili nido e della scuola, alle strutture sociali
ludiche, ricreative, riabilitative, terapeutiche, per garantire, anche in caso di grave handicap,
l’Integrazione, primo requisito e obiettivo di qualunque intervento sociale e terapeutico.
Perché solo nello scambio delle differenze l’Identità ha la possibilità e l’occasione di
manifestarsi e di evolvere. In questo senso il Progetto Persona abbraccia gli obiettivi
dell’Educazione e della rieducazione, della Prevenzione e della Riabilitazione:
in sintesi, il mantenimento e la qualità della vita.

SEDE: Auditorium Ennio Morricone - Via Columbia 1 - Roma


ORARI: Venerdi 9-18 • Sabato 9-18 • Domenica 9-13

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