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BARTOLOMÉ MITRE
.
COM.POSICIQNES· POR CORNILLIER
ABOT '
. .
, ,
BUENOS AIRES
FÉLIX LAJOUANE, EDITOR
TEORÍA DEL TRADUCTOR
BARTOLOMÉ MITRE.
..
.. .
f LAJOIJANE !CDITOR
CANTO PRIMERO
LA SELVA OSCURA
LA SELVA OSCURA
Aggiratosi il Poeta tutta una notte per una intricatissima e oscura selva
in cui s'era smarrito, uscitone al1ine, mentre vuol salire un colle che
gli sorge davanti illuminato dal sole, tre bestie feroci gli si fanno in-
contro ad impedirgli il cammino. Ma ecco che a lui sbigottito si pre-
senta l' ombra di Virgilio che lo conforta, e gli promette di trarlo di
la, faccndogli altraversare i regni de' Morti,. l'Inferno da prima, poi il
Purgatorio; donde Beatricc l'avrcbbe finalmente condotto al Paradiso.
Ei si muove, e Dante lo segue.
LA SELVA OSCURA
,.
Tú eres mi maestro predilecto I
« j
De ti aprendí tan sólo el bello estilo
Que tanto honor ha dado á mi intelecto. 87
BEATRIZ
3
CANTO SECONDO.
BEATRICE
BEATRIZ
4
26 CANTO SECONDO.
EL INFIERNO
L' INFERNO
Giunge il Poeta alla porta dell' Inferno, e sopr' essa legge una spaven-
tosa iscrizione. v' entra precedoto dal buon Maestro, e veje nel ve-
stibolo la punizione degl' ignavi, che non furono al mondo mai vivi.
Arriva sull' Acheronte, dove l' infernal barcaruolo tragitta le anime
dei dannali; e lit, abbarbagliato da un baleno di fortissima luce, cade
in un profondo sopore.
EL INFIERNü
Llega el Poeta á la puerta del Infierno y lee en ella una Inscripción pa-
voro<a. - Confortado por Virgilio, penetra en las sombras de los
condenado •. - Encuentra á la entrada a 10< cobardes que de nada
sirvieron ell la vida. - Siguen los dos Poetas su camino, y llegan al
Aqucronte. - Caronte, el barquero in.fernal, tra<porta las almas al
lugar de su suplicio á la otra marg~n del Aqueronte. - Un terremoto
estremece el campo de las lágrimas y un relámpago rojizo surca las
tinieblas. - El Poeta cae desfallecido en profundo letargo.
,/
•
EL INFIERNO. 47
+
CANTO CUARTO
EL LIMBO
7
CANTO QUARTO ..
IL LIMBO
EL LIMBO
! vi á Camila, y vi á Pcntisilea,
A la otra parte, y vide al rey Latino
Que con su hija Lavinia se parea. 126
y vi á Camila, y vi á Pcntisilea,
Á la otra parte, y vide al rey Latino
Que con su hija Lavinia se parea. 126
Su1\'ingresso del secondo cerchio I'Alighieri trova Minos giudice dei tra-
passati, da cui é ammonito ch'egli debba guardar bene al passo ter-
ribile, ch'egli e per fare. Ma Virgilio con poche parole acquieta Minos;
e Dante, entrato liberamente, vede che in que~to cerchio sono dannati
i lussuriosi, la pena dei quali consiste nen' essere agitati eternamente
da crudelissimi venti in oscuro e tenebroso aere. Fra questi tormentati
riconosce Francesca da Rimini, dalla quale ode la pietosa ~toria dello
sventurato suo amo re.
1 GOLOSI - CERBERO
Tornato ai sensi, il Poeta lrovasi nel terzo cerchio ove son o puniti i
golosi, la cui pena e d'esser battuti da una fortissima pioggia mista a
grossa grandine, ed assordati dagli orribili latrati di Cerbero, che
anco Ii strazia coi denti e colle unghie. Tra questi gol osi trova Ciacco
auo concittadino, col quale si trattiene a parlare deBe cose di Firenze.
y yo á él - « Tu angustia lastimera
Quizá te desfigura d~ tal suerte
Que estás de mi memoria al pronto fuera. 45
..
EL INFIERNO DEL CANCERBERO. 93
PLUTO - LO STIGE
Salr eatrala del qurto cerclllo IncootTlDO I roell 11 Slpore delle rte-
cMue PIUlO, che tenlll,."eatarll coa alrane yoel, Ma VlrJillo lICdM1a
anche qoel demonio, e ICettd. con l'Alonao a ye4ere la p. ." " MI
pro.ii,hl e detli ...ri, dM rotola. . col peno ,ran_l_ ,..1. COI elle
li ,ereotono Inlieme, Parla Vir.i1io inlomo ana Fort1IM; dopo di
che p.... oo Del quinlo C',rehlo o,,'. la p.luJe Sil,•• la eai IODO 1m-
~nlaaati ,l'iraeoD ~I. e IOno a loro ,11 acridiOli.
PLUTO - LA ESTIGIA
--
Ed egli a me: Tutti quanti fur guerci
Si della mente in la vita primaia,
Che con misura nullo spendio ferci. 42
Los dos Poetas llegan al pie de una torre elevada, y ven brillar en ella
una Inz de seiial á que responde otra lejana. - Flegias acude con su
barca para trasportarlos por la Estigil! a la ciudad infernal de Dite. -
En el tránsito encuentran á Felipe Argenle. - Los demonios de la
ciudad maldita se oponen furiosos á su entrada - El Maestro asegura
que saldrá triunfante de la prueba. porque el auxilio divino está cer-
cano.
y yo á él : - « De todos maldecido,
Quédate con tus llantos inhumanos;
Te conozco, aun de barro ennegrecido. » 39
~
EL "PASO DE LA ESTIGIA.
¡(i
CANTO NOVENO
CANTO NONO
Tra il dubbio e la: paura, accresciuta anche da una tronca frase del
Maestro, Dante lo interroga se abbia fatto altra volta quel cammino.
Mentre egli ode l"affermativa riposta e il come e il quando, e atterrito
dalla subita apparizione del\e Furie sulI'alto delIa torre. Contra le loro
arti malefichc lo difende Virgilio, e iritanto giunge un Messo celeste
che apre loro le porte della contrastata citta; dove entrati vedan pu·
niti dentro arche infoeate gh"epicurei e gli eretici.
Siguen los dos Poetas su camino entre los muros y los sepulcros. -
Dante manifiesta el deseo de hablar con uno de los sepultados allí. -
Una sombra que _e alza de uno de los sepulcros ardientes le llama.
- La aparición de Farioata degli Uberti. - Mientras habla Farinata
con Dante, aparece la sombra de Cavalcante Cavaleanti, que pregunta
por su hijo, amigo del Dante. - Vuelve á hundir.e en el sepulcro
pensando que su hijo hubiese muerto. - Sigue el diálogo entre Dante
y Farillata, eo que éste predice oscuramente su próltimo destierro al
primero.
19
146 CANTO DECIMO.
y yo á él : - « Recuerda la matanza'
Del Arbia, que tiñó color rosado :
A eso responden fallos de venganza. » 87
•
LOS SEPULCROS ARDIENTES. 151
20
CANTO DECIMOPRIMO
r
i
y EL
.
RIO DE SANGRE
IL MINOTAURO - I CENTAURI
LA RIVIERA DI SANGUE BOLLENTE
Spenta l' ira bestial e del Minotauro che stas si a guardia del settimo cer-
chio, ~ede dei violen ti, e sllperata la difticolta dclla rovinosa scesa,
giungono i Poeti nella valle; nel primo girone della quale vedon\}
una riviera di sangue boll~nte, dentro cui sono puniti i violenti nella
vita e nella roba dei proprj simili. Una schiera di Ccntauri va attorno
lo stagno pcr sorvegliare i dannati, sopra cui piove una grandine di
strali se tentino uscir del sangue pili del dovuto. E fatta da alcuni di
questi Centauri qualche difficoltá ai Pocti che s'appressano; ma Vir-
gilio tutto vince, ed anco ottiene che un Centauro li passi in groppa
aH' altra riva. Da lui, passando, intendono i Poeti la condizionc del
¡uogo, e il Dome di molti tiranDi che dentro vi gemono.
.
y el maestro repuso: - « La respuesta
Daremos á Quirón, no á ti, poseso
De la violencia que pesar te cuesta. » 66
23
17 8 CANTO DECIMOSECONDO
LA SELVA DOLOROSÁ
LA SELVA DOLOROSA
Passa il Poeta nel secondo girone, dove sono puniti i violenti nella loro
propria vita, e quei che dilapidarono le proprie sostanze. Sono i primi
trasformati in nodosi bronchi su cui ian nido le arpie; i secondi sono
inseguiti da bramose cagne, e a mano a mano dilacerati. Incontra Pier
delle Vigne, da cui intende la cagione per che si uccise, e le leggi
della divina giustizia rispetto ai suicidio Vede poi Lano Sanese, e
Iacopo da Sant'Andrea Padovano; e finalmente ode da un Fiorenlino
impiccatosi nelle propric case la cagione da lui creduta dci mali della
sua patria,
LA SELVA DOLOROSA
iI?
194 CANTO DECIMOTERZO.
." .,
F LIWOUANt: EDITOR
CANTO DÉCIMOCUARTO
LA LLUVIA DE FUEGO
LA PIOGGIA DI FUOCO
11 terzo girone del settimo cerchio, dove ora vengo no i Poeti, e una cam-
pagna di coccntissima arena su cui piovono di continuo larghe falde
di ruoco. Vi son dannati i violenti contro Dio, contro la Natura ~
contro I'Arte. Fra i violenti contro Dio si distingue Capaneo. Incon-
trano quindi, cammin facendo, un fiumicello sanguigno ; e di quello e
dcgli altri fiumi infernali d~sctive Virgilio la misteriosa origine.
LA LLUVIA DE F.UEGO
27
:uo CANTO DECIMOQUARTO.
y yo á !i : - « ¿ Do Flegetón se asienta?
¿ Do el Leteo, que acaso has olvidado,
y el que con esa lluvia se acre~ienta? )) 132
112 CANTO IH:CIMOQIlARTO.
..
LA LLUVIA DE FUEGO. 213
•
CANTO DÉCIMOQUINTO
CANTO DÉCIMQQUINTO
« Alargando un momento~mi.cadena,
Yo seguiré á tu sayal asido, .,
Como quien llora su perpetua pena. » 42
29
226 CANTO DECIMOQUINTO.
EL FLEGETÓN
IL FLEGETONTE
Presso al termine del terzo girone del settimo cerchio, donde giil udiva
il Poeta il romore del Flegetonte che precipitava nell' oUavo, s'incontra
in un'altra schiera d'anime lord e del vizio soprindicato; dalla qualc
tre si partono per venire a lui. Sonotre illu~tri suoi concittadini, coi
quali pur si trattiene a parlare dello stato di Firenzc, Giunge quindi
sull'orlo dell'alta ripa; dove a un ccnno di Virgilio vien su nuolando
per l'aria un orribil mostro.
EL FLEGETÓN
.0
Alle 10r pida iI mto Donor ene.;
Volac i1 yi.o y'r me, e : Ore upetu,
Di. . . . CO"Ol .i yuole aacr connc : 1)
- « i Tu alma conduzca al
cperpó" afortunado;
- Dijo, - y al encontrar blando repóso,
Tu nombre sea allá glorificado! 66
GERIÓN
GERIONE
GERIÓN
33
~ CUlTO OECIM05ETTIMO.
--_.....• _------_.-
eo., ne pote al loado Geno...
A piede a pi. delta ata¡Ii... roca,
E, diKarcaae le noaue peno...,
MALEBOLGE
MALEBOLGE
MALEBOLGE
.
Como de mi maestro estaba junto,
Él la miró, y dióme ~on agrado
Venia para volver hacia aquel punto. 45
El mae~w-o
no aguarda mi demanda.
- Y mira - dice - al que camina altivo,
u
Sin que en sus ojos el dolor se espanda. 84
27 0 CANTO OF.C-'MOTTA \'0.
._ .. _--_._------~- - . -- -- -._.- ._---~ -----
Quanto _peno rule aDcor fltiene'
Que¡li t lalOo, cbe per caore e J'ft IeDDO
Li Colchi del mODIOD prt...tI fene. .,
Kgli paub per l' llOa. di LeDno,
Poi che le ardite fam.lDe .pielale
Tutti ti muchi loro. mone diaDDO.
35
17. CANTO Pl:C.MOTTAYO
•
MALEBOLGE. 275
+
CANTO DÉCIMONONO
LOS PAPAS
1 PAPI
Nella tcr7a bolgia, 50pra cni Ycngono ora i Pocti, sono puniti i Simo-
niaci, o trafficatori delle cose ~aúe. Stanno e~~i copofitti in altrel-
tanti fori o pozzetti, di cui e seminata per lo fondo e per le co~le la
bolgia, cd hanno involtE!" tra le fiammc le piante dei piedi che ~opra
vanz:tno con mela dcl1e gambc. Dcsideroso I'Alighieri di conosccrc
uno Ira quclli infelici che piil dcgli altri dimenava i piedi, i: dal Mac-
stro portato di peso insin laggiu j dove appressato~i aquel confitto,
intende da lui medesimo ch'cgli e ~iccolo III di casa Orsini. Sfoga
allora il Poeta in una tremenda invettiva I'ira sua feroce contro
l'avarizia e Sli scandali dei pontefici; e quindi riportalo da Virgilio
rilorna ~ul ponte,
CANTO DÉCIMONONO
LOS PAPAS
N o se si me faltó la tolerancia,
Al pronunciar estas palabras graves:
- « ¿ Me dirás qué tesoro Ó qué ganancia 90
37
... CANTO I\ICIIIONUNO
LOS ADIVINOS
GLI INDOVINI
LOS ADIVINOS
..
Cuando todos gritaban: - i Tente! tente! 33
..
En estío la peste allí trasciende. 81
39
CANTO VIGÉSIMOPRIMERO
LOS DEMONIOS
1 DIAVOLI
Nella quinta bolgia stanno a boJlire dentro la pece i barattieri, qucJli che
fecer traffico dei loro ufficj nel1a repubbJica, o che venderono le grazie c
gl'interessi talvolta dei Signori appresso cui furon potenti. Delia prima
specie particolarmente si ragiona in questo Canto. Vanllo attorno la
bolgia demoni armati di uncini, arroncigliando qualunque s'arris.:hi ad
uscir fuor deJla pegola. Si narra lo strazio d'un barattiere lucchcse; come
Virgilio si salvasse dai diavoli 'che gli correvano addosso coi loro graffi;
e come, non potendo i Poeti continuare il cammino pcr lo scoglio
medesimo, rolto essendolle rareo suIla sesta bolgia, scortati da dieci
diavoJi, prendan la via lungo l'argine, finche trovino I'altro scoglio,
che j) maggior diavolo mentendo avea loro assicurato intero.
LOS DEMOÑIOS
-/
4°
31 4 CANTO VENTESIMOPRIMO.
42
330 CANTO VENTESIMOSECONDO.
.
Alquino. entonces, cual milano. fiero.,
Le hunde las uñas, y lo.s do.s po.r junto.
Descienden de la pez al hervidero.. 141
G L' 1 PO C R 1T 1 E 1 F A R 1S E 1
44
346 CANTO VENTESIMOTERZO.
y yo : - ce N ad en Florencia y he crecido
Del Arno en la ribera deliciosa,
Y tengo el mismo cuerpo 'que he tenido. 96
«0'
ueces fuimos, y el caso bien distingo,
Fué para hacer la paz, y las señales
De nuestra paz se ven juhto á Gardingo. » 108
350 CANTO VENTESIMOTERZO.
+
LOS HIPÓCRITAS Y LOS FARISEOS. 353
.
(CANTO XXIV, verso 94-96.)
CANTO VENTESIMOQUARTO
LE SERPI E I LADRI
SACRILEGHI
46
362 CANTO VENTESIMOQUARTO.
47
CANTO VIGÉSIMOQUINTO
1 LADRI - VETAMORFOSI
INFERNALI
49
CANTO VIGÉSIMOSEXTO
LE FIAMMELLE ANIMATE
IL VIAGGIO D'ULISSE
Octavo foso del circulo infernal. - Los dos Poetas, desde la arcada de
un puente dominan el cerco octavo. - Suplicio de los consejeros del
fraude. - Las llamas animadas qu't giran en lorno del valle 6 foso, en-
cerrando cada una de ellas uno ó más pecadores. - La llama que encierra
á Vlise. y Diomedes, formando en su cresla dos lenguas de fuego que
hablan, es interrogada por los Poetas. - Vlises narra su viaje más
afuera de las columnas de Hércules, hasta descubrir. una nueva ti erra
y su naufragio. •
y él á mí : - u Tu demanda es razonada
y la aplaudo, mas debes ser medid~,
y en palabras tu lengua moderada. 72
s,
CANTO VIGÉSIMOSÉPTIMO
GUIDO DE MONTEFELTRO
GUIDO DA MONTEFELTRO
Avea finito l'Itacense il SU(l racconto, quando una voce mossa da una
fiamma prega Virgilio a ristarsi anche per poco, tanto che diagli
nuove di Romagna. Prende Dante· a rispondere; e sodisfatto alJ'in-
chiesta dello spirito, lo prega a dirgli il nome ch'ebbe tra'vivi. E il
conte Guido da Montefdtro, che narra com'ei sia dan nato per un
frodolento e sce.Jleralo consiglio che, richiesto, dette a Bonifazio VIII.
GUIDO DE MONT1}FELTRO
••
GUIDO DE MONTEFELTRO. 417
53
CANTO VIGÉSIMOCTAVO
54
4 26 CANTO VENTESIMOTT AVO.
..
Al hijo y padre convertren aley.es,
CI
55
CANTO VIG.ÉSIMONONO
IMPOSTORES Y ALQUIMISTAS
FALSATORI E ALCHIMISTI
IMPOSTORES Y ALQUIMISTAS
.
Hondos gemidos. brotan de sus llanos
Que lastiman cual puntas aceradas;
y el oído tapé con ambas manos. 45
FALSIFICADORES
FALSIFICADORES
y él á mí : - a. Es la sombra licenciosa
De Mirra antigua, que el pudor violando,
Fué del padr-e la amante crapulosa. 39
59
CANTO TRIGÉSIMOPRIMERO
LOS TITANES
1 GIGANTI
Date le ~palle alle male bol«e, proceJono i Poetí uno il centro dell'ot-
tavo cerchio, dove vaneggia il gran pono per cai ~i cala nel noooo
Tomo torno alla sponda di euo ~tanoo i Giganti, di cui ,i delCrin
l'immaoe e paurosa Itaturao Uno di questi, ríchiesto da Virgilio, to-
gliesi tra le braccia runo e lOa Itro Poeta, e leggermenle li posa IU
I'ullimo ripiano dello'nferll.oo
LOS TITANES
+
LOS TITANES. 481
/ir
CANTO TRIGÉSIMOSEGUNDO
LOS TRAIDORES
1 TRADITORI
LOS TRAIDORES
•
LOS' TRAIDORES. 497
G3
Ambo le maní per dolor mi morsí.
HUGOLINO
UGOLINO
HUGOLIN6"
i
¡
I
Che col peggiore spirto di Romagna
Trovai un tal di voi, che per su' opra
I
In anima in Cocito gia si bagna, 156
..
Un tal, que en el Cocito YB: se baña, 156
..
P. r. OORlIILLIER PINX E. .ABOT se
.
0 < •
F_LAJOUANE ED-'TOR
CANTO TRIGÉSIMOCUARTO
LUCIFERO - LE STELLE
y él á mí : - u Tu cabeza preocupad.a,
~tar piensa en el centro en 'que me viste
Bajar al mundo que este monstruo horada. 108
526 CANTO TRENTESIMOQUARTO.
•
LUCIFER - LAS ESTRELLAS. 529
G¡
NOTAS Y COMENTARIOS
DEL TRADUCTOR
NOTAS Y COMENTARIOS I
CANTO· 1
6 Que en la mente renueva la paVllra.
Pavura traduce fielmente paura j pero tiene más fuerza que
en italiano, por cuanto expresa el pavor á la vez que la pa-
vura. Como lo observa López Pelegrín, y Barcia lo confirma:
« un hombre, en el momento de verificarse un terremoto, se
llena de pavor: después que ha paspdo, tiene pavura á los te-
rremotos D. Así dice el Dante, dando á la palabra el sentido y
la fuerza que tiene en castellano:
Che nel pender rinnolltl la paura
En la traducción, Iiteraimente se dice:
Que en la mente renneva la pavura.
Siendo el pavor la causa, pavurá es el efec;to, y éste es el
que se renueva en el pensamiento del poeta, que por un feliz
encuentro de palabras, la -tI'aducción puede expresar con más
precisión que el original. •
--
l. Los números de lasoota5 se refierenálosde los versos eo cada can 10.
NOTAS Y COMENTARIOS
CANTO 11
7Q
NOTAS Y COMENTARIOS
CANTO lB
CANTO IV
CANTO V
71
NOT AS Y COMENTARIOS
(86) Aire malignoso, por aer maligno. Véase sobre esta pala-
bra anticuada de buena ley, la nota al verso 4 del canto XVIII.
CANTO VI
(5-6) El movimiento de la.frase que sigue la ~ucesión de las
acciones, es en la traducción el mtsm() del original, como
puede verse comparándola con el tc~to.
Mí veg¡¡io in torno, come ch'io mi m01/1Z
E come ch'io JIIi l/alBa, e ch'io mi ¡¡uati.
(13) Diente Kllrvio. Este detalle no está en el original. El poela
al pintar al Cancerbero, se limita á decir:
CnlHlro, fiera crudele e diversa,
Con tre 601e callillalllente latra.
572 NOTAS Y COMENTARIOS
CANTO VII
(19-21) Véase la nota á los versos 34-36 del canto lII, sobre
la mezcla de .consonantes y asonantes. En la métrica caste-
liana, es una regla convencional no aparearlos: pero en la
italiana no se observa, y el Dante fué el primero que dió
ejemplo, mezclando en los tercetos de su poema los conso-
nantes á la par de los asonantes: Al seguir su ejemplo en la
traducción, hemos dado. nuestras razones en la nota citada,
para edificación de los que crean ver en esto un defecto que es
intencional, y de que no faltan ejemplos entre los buenos
poetas españoles.
El sentido literal del texto es, que tales riñas (,uffa), sea
cuales fueren, no deben ser embellecidas ó adornadas (appul-
DEL TRADUCTOR. 577
CANTO VIII
CANTO IX
CANTO X
CANTO XI
e
Onde morsa, que envuelvé la idea del remordimiento, está
traducido por la palabra cal·coma que la implica. La enérgica
expresión cllejidan:ra non imborsa, y que rectamente significa
CI no echar á la propia bolsa la cORfianza »; y por extensión
cANTO -XII
(98) Cuidoso, anticuado, lo mismo que cuidadoso.
. . . . y hales descuajado.
CANTO XIII
(15) Deshumanos, anticuado, vocablo que está fuera del uso co-
mún sin razón alguna, y que en este caso es más expresivo
que inhumanos, por cuanto envuelve la idea de una cosa que
está fuera de lo humano, ó sea sobrenatural, que es lo que el
Dante ha querido expresar en el verso correspondiente
Fanno lamen(i in SIL gli alberi strani.
CANTO ,XIV
CANTO XV
CANTO XVI
CANTO XVII
CANTO XVIII
CANTO XIX
CANTO XX
CAN'To. XXI
75
NOTAS Y COMENTARIOS
CA-NTO ·XXII
CANTO XXIII'
CANTO XXIV
CANTO XXV·
CANTO XXVI
CANTO XXVIII
(4-6) Es ésta una de las estrofas más oscuras ála par que
conceptuosa del Infierno del Dante, por su concisión y sus
modismos anticuados.
Ogni lingua per certo ven'ia mella
Per lo nos/ro sermone e per la mente,
Ch'!lanno a tanto comprender poco seno.
Literalmente: - « Toda lengua ciertamente (ogni lingua
per certo) vendría á menos, ó expresaría menos lverria
meno), pues, ó porque (per), nuestra palabra, idioma ó discurso
(nostro sermone), y la mente (la mente), tienen (Channo), parll
comprender tanto (a tanto comprf!nder), poca capacidad (poco
seno) 11.
El Conde de Cheste traduce libremente la estrofa, sin ajus-
tarse á la letra ni al espíritu del texto:
Á empresa tan difícil ¿ quién se lanZl
Sin miedo al pobre idioma y á la mente
Que escenas tales á abarcar no alcanza?
Los comentadores italianos pretenden que por mente debe
entenderse « falta de memoria para comprender y retener las
cosas por su cantidad, variedad y novedad» aserto falso en
sí, y que debilita el profundo sentido del concepto del poeta
que involucra, no la materialidad del recuerdo de las. cosas
sino la facultad de comprenderlas y de expresarlas en el len-
guaje habl.ado. De esta carencia de filosofía adolecen mu chos
comentadores y traductores del Dante.
CANTO XXIX
CANTO XXX
CANTO XXXI
..
armonías internas.
77
610 NOTAS Y COMENTARIOS
CANTO XXXII
.
- • y empezaba.¡\ pelarle ya la coca: '
CANTO XXXIII
(3) Éste es lino de los cuadros más enérgicos del Dante, que
para que produzca todos sus efectos en la traducción, sería ne-
cesario pintar con los mismos colores naturalistas, como se
dice hoy. ,El condenado, limpiándose la l!qca en el cabello del
cráneo medio consumido que devora, es el rasgo dominante.
Los elementos que componen el cuadro, así tomo sus sombra!,
se han distribuído conveJ~ientemente en el ni'ismo tono general,
dentro de sus contornos precisos,·en el orden en que se com-
binan en el original, con algunos ligeros toques que lo acen-
túan. Así, la palabra sanguinoso con referencia al horrible
pasto, trae la idea de una boca ensangrentada que se alza de
su presa. El verso « Del capo eh' egli avea diretro guasto, )1
CANTO XXXIV
(136- 139) Esta estrofa final del Infierno del Dante, es cono-
cida en el mundo entero bajo la denominación, del riveder de
las estrellas:
SaJimmo su, ei primo ed io secondo,
Tanto eh' io vidi delle cose belle,
DEL T~ADUCTOR.
NOTA FINAL
•
ÍN DICE
Página
TEORíA DEL TRADUCTOR VII
CANTO 1. - La Selva oscura.
11. - Beatriz. 17
III. - El Infierno. 33
IV. - El Limbo. 49
V. - Minos. - Francisca de Rímini 65
VI. - El Infierno del Cancerbero 81
VII. - Pluto. - La Estigia. 95
VIII. - El Paso de la Estigia. - La Ciudad
candente. 109
IX. - Las Furias y el Ángel. 113
X. - Los sepulcros ardientes y Farinata 137
XI. - La es'cala de lo;; pecados. 153
XII. - El Minotauro, los Centauros y el Río
de Sangre 167
XIII. - La Selva dolorosa. 183
XIV. - La lluvia de fuego 199
XV. - Bruneto Latino y el Dante 215
XVI. - El Flegetón. 229
XVII. - Gerión . 245
..... XVIII. - Malebolge. 261
79
INDICE.
Página.
CANTO XIX. - Los Papas.. . 277
XX. - Los adivinos. . 293
XXI. - Los demonios. 307
XXII. - El lago de pez hirviente. 323
XXIH. - Los hipócritas y los fariseos. 339
XXIV. - Las serpientes y los ladrones sacríle-
gos . . . . . . . . . . . . 355
xxv. - Los ladrones. - Metamorfosis infer-
nales • . . • . . . . . . • . . .• 37 1
XXVI. - Las llamas animadas. - El viaje de
Ulises. . . . . . . • • 387
XXVII. - Guido de Montefeltro . . 403
XXVIII. - Mahoma y los cismáticos 419
XXIX. ~ Impostores y alquimistas 435
XXX. - Falsificadores. . 451
XXXI. - Los Titanes. . . . . . . . 467
XXXII. - Los traidores. ". . . . . 483
XXXIII. - Hugolino . . . . . . . 499
XXXIV. - Lucifer: - Las estrellas. 515
NOTAS y COMENTARIOS DEL TRADUCTOR. • . . 531
IMPRÉNTA
DE
GEORGES CHAMEROT
19. rue des Saints-Peres, 19
PA RI S