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NIVEL INTERMEDIO ITALIANO B1 B1

PRUEBAS DE CERTIFICACIÓN
2018/2019

COMPRENSIÓN DE TEXTOS ESCRITOS


Apellidos: ……………………………………………………………………………
Nombre: ………………………………………………………………………………..

Marca con una X lo que corresponda:


PRUEBAS DE CERTIFICACIÓN

 Alumno/a OFICIAL (Indica el nombre de tu profesor/a tutor/a durante el curso


2018-2019: …………………………………..………………………………….)

 Alumno/a LIBRE Grupo: ...........................

INSTRUCCIONES PARA LA REALIZACIÓN DE ESTE EJERCICIO:


o Duración: 60 minutos
o Este ejercicio consta de dos tareas. Deberás realizar las dos.
o En la tarea 1 deberás elegir la palabra correcta de entre las opciones dadas para cada
uno de los espacios del texto.
Obtienes: 1 punto por cada respuesta correcta; 0 puntos por cada respuesta incorrecta o
no dada.
o En la tarea 2 deberás leer un texto y responder indicando cuales de entre las
afirmaciones dadas son correctas por cada apartado del ejercicio.
Obtienes: 1 punto por cada respuesta correcta; 0 puntos por cada respuesta no dada. No
puedes marcar más de 8 respuestas o el ejercicio será anulado.
Muy importante: al final, comprueba que has elegido una sola opción (como en el
ejemplo); si eliges dos opciones, se anula la respuesta a esa pregunta.

o No escribas en los cuadros destinados a la calificación de las tareas.


o Sólo se admiten respuestas escritas con bolígrafo azul o negro.

NO ESCRIBAS AQUÍ

PUNTUACIÓN DEL EJERCICIO: _____ / 16

CALIFICACIÓN: ⃞ Superado ⃞ No Superado

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2018/2019
TAREA 1 - 8 puntos:
Inserisci nel testo le parole giuste, come nell'esempio 0, tra le proposte date. Attenzione, ci sono due
parole in più.

A. il contenuto B. il riciclaggio C. il suo colloquio D. l'atteggiamento

E. l'aumento F. lo scopo G. lo stimolo H. lo strumento

H. un museo I. un omaggio J. un rapporto

PER SALVARE IL FUTURO DI VENEZIA.

Intervista a Paolo Baratta, presidente della Biennale.

ADATTATO DA www.lastampa.it

Le tre cose che le sono piaciute di più di questa Mostra. «Prima: 0. _D_l’atteggiamento_della stampa. Undici giorni di
Mostra possono essere lunghi. Negli articoli non ho trovato né astio né secondi fini. Seconda: 1.______________ dei
biglietti venduti. In attesa dei dati finali, lo si vede dalle biciclette: non ne ho mai viste tante legate alle rastrelliere.
Terza: il cubo rosso della nuova Sala Giardino, che non solo ha coperto l’infame “buco” ma ha funzionato
egregiamente. Riequilibrando, insieme, l’urbanistica e la psicologia della Mostra».

Tre cose che restano da fare. «Prima: i grandi alberghi del Lido. Bisogna riaprire il Des Bains. Qui il futuro è nelle
mani dei privati ma mi sembra che ci sia la possibilità di portare al Lido un turismo ricco. Seconda: lavorare sugli
impianti, per esempio sul Casinò che va risistemato rispettando la sua architettura vanitosa così tipicamente Anni
Trenta. Terza: l’equilibrio della programmazione della Mostra c’è già e gli americani sono presenti in forze. Vorrei 2.
______________ più disteso con il cinema italiano».

I film italiani in concorso, in effetti, hanno suscitato più di una perplessità. «3.______________ della Mostra non è
promuovere il cinema italiano, ma il cinema in generale. Noi riusciamo a portare mille giornalisti stranieri a vedere i
film italiani e in Italia il cinema del mondo, anche quello che non si vedrà nelle sale».

Quale film l’ha colpita di più? «A Mostra ancora aperta non esprimo giudizi. Per 4.______________ mi ha interessato
El Ciudadano Ilustre, che parla dell’uso che si fa oggi della “cultura” nella nostra società».

Ne parli anche lei. «Il principale problema della cultura è l’abuso della parola cultura. Perché il risultato è
l’indifferenziazione di quel che c’è dentro. La cultura non può essere solo compiacimento dell’eredità del passato,

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smania di identità, perché altrimenti diventa 5.______________ con cui ci si difende dall’Altro. Allora non stupiamoci
se le periferie votano contro le capitali e se non sono più un problema urbanistico, ma politico».

Cosa deve fare un’istituzione come la Biennale? «Credo che debba soprattutto far tornare l’entusiasmo,
6.______________ di conoscere e di confrontarsi. La Biennale è una macchina del desiderio».

Il suo è un turismo «colto» in controtendenza rispetto a quello che sta massacrando Venezia. «Sicuramente sono due
pubblici diversi. Il nostro è fatto di visitatori, più del 50% stranieri, che vengono a Venezia apposta per la Biennale.
Moltissimi sono studenti, 25 mila dalle scuole. La Biennale Arte attira circa 500 mila persone, tante, ma certo una
piccola percentuale rispetto al totale di Venezia».

Numero chiuso e ticket: sì o no? «I ticket ci sono già, per i bus e i grandi lancioni turistici. E i vaporetti sono carissimi.
Il numero chiuso e i tornelli sono psicologicamente insostenibili. Sarebbe la definitiva certificazione che la città è
morta ed è diventata 7.______________. Ci sono altri sistemi per regolare i flussi».

Per salvare Venezia non bisognerebbe staccarla da Mestre? «Il nodo non è quello del rapporto fra Venezia e Mestre,
ma fra Venezia e l’Italia. Lo Stato deve capire che a Venezia ci sono pietre da salvare e vita da rinnovare e che l’Italia
ha in Venezia una base di lancio di “satelliti intercontinentali” per 8.______________ con il mondo. Penso al modello
Biennale e all’autonomia amministrativa che si è conquistata. Proviamo ad applicarla all’Università, alle scuole di
musica e d’arte. Com’è possibile che le stesse regole valgano a Venezia come a Catanzaro? Bisogna superare il blocco
burocratico e dare autonomia ai soggetti culturali. Venezia è il luogo ideale per sperimentare una città del mondo, non
una periferia del Veneto».

PUNTOS: /8

TAREA 2 - 8 puntos:

Leggi il seguente testo e segna per ogni sezione (item) e numero le affermazioni veramente esistenti
(nessuna, una o le due) tra le affermazioni proposte, come nell'esempio 0.

Attenzione! In tutto il compito ci sono soltanto 8 affermazioni giuste da segnare. Pertanto non puoi
segnarne più di 8, altrimenti il compito verrà annullato.

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SVE: SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO, 1 MESE DOPO.
Adattato da: http://europedirect.comune.trieste.it

L’altro giorno Belén, la mia tutor nella fondazione “Alonso Quijano”, si stava impegnando alla ricerca di un’idea originale.
L’arduo compito consisteva nel trovare qualcosa da mettere nello scatolone di halloween del figlio; qualcosa che desse la
sensazione di viscido ai bambini che dovevano inserire la mano nella scatola senza che, peró, si macchiassero.

Mentre Belén cercava qualche soluzione, mi venne in mente la scena del film Vacanze Romane con Audrey Hepburn e Gregory
Peck. Ve lo ricordate? Audrey aveva paura di introdurre la mano nella “bocca della verità” perché c’era il rischio che le venisse
tagliata, come raccontava la leggenda.
A volte la paura di “inserire la mano” nelle cose inesplorate della vita ci blocca e spesso desistiamo dal farlo. Però la nostra voglia
di vivere nuove esperienze e conoscerci meglio, ci aiuta a trovare la motivazione per introdurre la mano e per introdurci nella
bocca della verità di una nuova vita.
Con questo non voglio dire che dobbiamo lanciarci nel vuoto di una qualsiasi esperienza senza la solida imbracatura del nostro
“grillo parlante” interiore però, a volte, l’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è incamminarci e ascoltare le nostre
sensazioni, anche se non conosciamo quello che sta al di là della “bocca della verità”.
Dopo il primo mese in questa città, trascinata dal vento entusiasta delle novità, ho iniziato pian piano a rendermi conto che la mia
vita conosciuta si trovava altrove, lontano, che ogni giorno c’era qualcosa di nuovo e che spesso non sapevo come affrontarlo, e sì,
ho avuto paura. Quando ti trovi lontana dalla tua vita di sempre, ti puoi sentire come Audrey. Metto o non metto la mano in
qualcosa che non conosco, che non so come andrà a finire?
Diciamo che già la scelta di venire qui è stato un passo importante: il primo, il più difficile da fare. E così, passetto dopo passetto,
mi accorgo che nonostante la paura dell’imprevedibile e di quello che ancora non conosco o non so fare, ho il coraggio di inserire
la mano nel leggendario “tritatutto” della bocca della verità. Quando tutto è nuovo e puoi far affidamento solo su ciò che hai
intorno e dentro di te, le tue risorse fioriscono, la tua fiducia germoglia.
La maggiorparte delle persone pensa che una ragazza giovane che si trova lontano, in un paese pieno di movida e sole come
questo, trascorra le sue giornate prendendo il sole, bevendo sangria, sotto le palme e niente più. Sì, questo qualche volta può
succedere ma la parte più importante per me è la vita quotidiana, il mio lavoro di volontariato nella fondazione, la condivisione di
questa esperienza con gli altri volontari dai vari paesi europei.
In questo modo quella che si pensa sia una vacanza lunga 11 mesi, in realtà diventa qualcosa di molto più significativo ed
emotivamente pregnante. La tua mente si arricchisce e cambia e questo vale più di qualsiasi altra cosa, questo, credo sia il vero
senso del Servizio di Volontariato Europeo.
Ho scelto Málaga perché qui c'era una fondazione che mi interessava de ora posso dire che mi sta insegnando tanto e non solo
professionalmente. Sto imparando, facendo; sto migliorando la lingua, parlando e tutte queste sono opportunitá in cui sto
scoprendo veramente come sono al di fuori della mia “zona di comfort”. Tutto è una gran bocca della verità e l’unica cosa che mi
sento di fare è mettere la mano in tutte le cose nuove che arrivano, ascoltando attentamente le sensazioni, buone o cattive, che mi
trasmettono.
La cosa più importante è che non sono sola perché c’è sempre una mano pronta ad aiutarmi nella fondazione,a casa,
all’ospedale…spetta solo a me avere l’umiltà e la fiducia per accoglierla.
La scalata di questa montagna dello Sve continua, attraverso il coraggio e l’immaginazione creativa della piccola Don Chisciotte
che è in me, attraverso i molini a vento dei miei pensieri, con i dubbi però anche con le scoperte inattese e positive di una “Audrey
Hepburn malagueña” davanti alla bocca della verità di questa esperienza. E chissà quanti altri personaggi ci sono ancora da
scoprire in questo viaggio! Siete curiosi?? anche io!

ITEM 0. La tutor di Giuliana…

Χ. A. Si chiama Belén.

B. non ha figli.

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NOME E COGNOME:.............................................................................................................. .........................

ITEM 1. Secondo Giuliana, Vacanze Romane è...

A. Uno dei suoi film preferiti.


B. È un film che racconta tutte le più belle leggende romane.

ITEM 2. Secondo Giuliana...

A. A volte la paura ci impedisce di fare cose nuove.


B. Senza paura non si possono fare nuove esperienze.

ITEM 3. Secondo Giuliana prima di prendere una decisione...

A. Dovremmo lasciarci andare dalle intuizioni.


B. Dovremmo parlare con qualcuno.

ITEM 4. In questa nuova tappa della sua vita, Giuliana...

A. Appena ha avuto paura.


B. Ha sempre saputo come affrontare tutte le novità.

ITEM 5. Giuliana racconta che...

A. È stato facile fare la scelta di trasferirsi.


B. Si sente motivata per affrontare il suo lavoro.

ITEM 6. Giuliana ha scelto di venire a Málaga...

A. Per il clima e la vita notturna.


B. Per il tipo di volontariato offerto.

ITEM 7. Per Giuliana il suo SVE...

A. Sta risultando molto formativo professionalmente.


B. La sta aiutando a crescere anche interiormente.

ITEM 8. Giuliana...

A. Non si è sentita sola affatto.


B. Si sente avventuriera.

Attenzione: Controlla di non aver segnato più di 8 affermazioni.

PUNTOS: /8

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