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~ p. 9 ~
Prefacio
~ p. 15 ~
Prefazione
~ p. 21 ~
Autores
~ p. 27 ~
Autori
~ p. 33 ~
Poesía Italiana
~ p. 85 ~
_
Alberto Toni ~ p. 35
Federico Rossignoli ~ p. 41
Sandro Pecchiari ~ p. 49
Alessandro Canzian ~ p. 59
Giovanna Rosadini ~ p. 65
Luigi Oldani ~ p. 73
Roberto Cescon ~ p.79
Gian Mario Villalta ~ p. 87
Giovanna Frene ~ p. 97
Luigia Sorrentino ~ p.107
_
P R E F A C I O
[9]
PREFACIO
[10]
PREFACIO
[11]
PREFACIO
[12]
PREFACIO
– Alessandro Canzian
[13]
_
P R E F A Z I O N E
[15]
PREFAZIONE
[16]
PREFAZIONE
[17]
PREFAZIONE
[18]
PREFAZIONE
Un lavoro instancabile.
– Alessandro Canzian
[19]
_
A U T O R E S
[21]
AUTORES
[22]
AUTORES
[23]
AUTORES
[24]
AUTORES
[25]
_
A U T O R I
[27]
AUTORI
[28]
AUTORI
[29]
AUTORI
[30]
AUTORI
[31]
[33]
– Alberto Toni
[34]
– Alberto Toni
[35]
Che traluce nel buio a occhi aperti?
Scende più giù nel crollo, una tempesta
di sabbia e caldo, feritoia per gli occhi
e il cuore, l’asta di guerra. Guerra di natura,
di terra e limbo, pietà per gli inascoltati,
a un passo appena, case e insegne, strade
e oggetti, scarpe, maglie, legno, pietra.
[36]
¿Qué trasluce en la oscuridad a ojos abiertos?
Baja más abajo en el derrumbe, una tempestad
de arena y calor, claraboya para los ojos
y el corazón, el asta de guerra. Guerra de naturaleza,
de tierra y limbo, piedad para los desoídos,
a un paso apenas, casas y letreros, calles
y objetos, zapatos, camisetas, madera, piedra.
[37]
ombre, la triste tenaglia, il
lungo declino dell’occhio.
[38]
las sombras, la triste tenaza, el
largo ocaso del ojo.
[39]
– Federico Rossignoli
Inediti
LEDA E IL CIGNO
Su di me si spegne il volo.
Il mio corpo è sua custodia,
dalle gambe al collo il collo
lungo è fiume che s’ingrossa.
Poi, spiegato, si disperde.
Mi rimango contemplata
piume fra la cosce e covo
la vendetta, senza alcun rancore.
MENELAO
[40]
– Federico Rossignoli
Inédito
LEDA Y EL CISNE
MENELAO
Ella no me dejó:
el amor se la tomó,
se la llevó, esclava,
y la tiene como esposa
detrás de muras de cuerpos
vigorosos y bronce,
las puertas esplendorosas bien cerradas.
Las muras se derriban,
los cuerpos se vacían,
¿se puede hacer todos esto
quedando amorosos?
Yo creo que sí: mientras tanto
mato.
[41]
DIOMEDE
AIACE
[42]
DIÓMEDES
ÁYAX
[43]
volo acuto di sparviero
tra le corna della luna
vacca tiepida del cielo
messa a pascolo sul filo
della lama denudata.
Già mi vedo lungo il fiume
che mai più potrò lasciare
lo potrei se qualche voce
dietro a me dicesse “Aiace!”, una voce
lo dovrebbe, ma senz’onta tace.
ELENA
[44]
vuelo agudo de gavilán
entre los cuernos de la luna
vaca tibia del cielo
puesta a pastar sobre el hilo
de la lama desenvainada.
Ya me veo a lo largo del rio
que nunca más podré dejar
lo pudiera si alguna voz
detrás de mí dijera “Ayax!”, una voz
lo debería, pero sin vergüenza calla.
ELENA
[45]
AFRODITE IPERBOREA
[46]
AFRODITAS HIPERBÓREA
[47]
– Sandro Pecchiari
da Verdi anni (Samuele Editore 2012)
IL MAGLIONE STRAPPATO
ho liberato gli anni
nello sventare di braccia
e di lenzuola
scrollando forme nuove
nel flettersi dell’aria
la solitudine rimbosca
trucchi per sorridere
e mi batte convinta
come in un applauso
così tengo la vita
in un maglione strappato
un nastro un mantello nel vento
il mio restare
ANNI VERDI
“verdes anos” canta un fado…
verdi? sì, verdi nel suono
che riavvolge le persiane del passato.
verde? certo, verde fresco,
innescato nelle gemme delle scelte,
[48]
– Sandro Pecchiari
de Verdes Años (Samuele Editore 2012)
EL SUÉTER DESGARRADO
la soledad reforesta
trucos para sonreír
y me gana convencida
como en un aplauso
AÑOS VERDES
[49]
che si apre in vetro scuro
per le gazze, per i falchi.
verde, certo, quello dolce degli occhi
tra le rughe, che dimentica le mani
e il tuo pulsare.
verde, forse il verde buio degli amori
resi lisi e regalati per stanchezza
a chicchessia.
verde marcio, verde bile del rifiuto,
della lotta per le spoglie.
verde, sempre verde, che non vedi,
che non senti, verde, certo, verde
luce, abbacinante
nel setaccio dei bilanci,
emozione di smeraldi rinnovati,
del sorriso, il tuo sorriso
spalancato dentro l’aria
e sperduto tra la gente.
[50]
que se abre en vidrio oscuro
para las urracas , para los halcones.
[51]
da Le svelte radici (Samuele Editore 2013)
PANTA RHEI
[52]
de Le svelte radici (Samuele Editore 2013)
PANTHA RHEI
[53]
da An Unrehearsed Flood / L’imperfezione del diluvio (Samuele
Editore 2015)
X
attendendo senza fine
inceppando il sole nell’andare
un silenzio impauriva vasto i movimenti
e la notte non spiava sogni
ma un suono di commiato
non mi sveglierò
la rotta si biforca
come una cerniera
XVIII
attendo dietro ai camion
scoccati in faccia agli orizzonti
aperto al fragore delle ruote
vorrei il fuoco libero
d’un viaggio
che scateni i punti cardinali
misurando la memoria in miglia
dipano la cadenza della voce
sull’asfalto di altri luoghi
io sono privo dei posti che conosco
*
[54]
de An unrehearsed flood / L’imperfezione del diluvio/La imperfec-
ción del diluvio (Samuele Editore 2015)
no me despertaré
la ruta se bifurca
como una bisagra
XVIII
*
[55]
XIX
oggi non posso ancora
questo odore di pareti svuotate
l’esporci altrove
non ho appreso
l’etichetta della perdita
i rituali dell’andare
l’esilio permane
anche per chi resta
[56]
XIX
no he aprendido
la etiqueta de la pérdida
los rituales del irse
el exilio permanece
también para quien se queda
[57]
– Alessandro Canzian
da Il colore dell’acqua (Samuele Editore 2016)
OLGA
[58]
– Alessandro Canzian
de Il colore dell’acqua (Samuele Editore 2016)
OLGA
[59]
Ieri si chiamava Olga, domani, Carla.
Il suo nome non ha importanza
nel trascorso del racconto. Il suo
dolore è uguale al suo piacere, Olga
sa che il bene e il male sono pari
oltre il tappetino che divide dall’esterno
il tessuto molle della vita.
Si prega di bussare per entrare.
La ragazza
[60]
Ayer se llamaba Olga, mañana, Carla.
Su nombre no tiene importancia
en el trascurso del cuento. Su
dolor es igual a su placer, Olga
sabe que el bien y el mal son pares
más allá de tapetito que divide desde el exterior
el tejido suave de la vida.
Se ruega de tocar para entrar.
La muchacha
[61]
La ragazza Olga me la immagino
il lunedì con un vestito ampio,
colorato, molto appariscente.
Il martedì con qualcosa di più aderente
alla sua pelle, e così andando
avanti nel vuoto della settimana
sempre più fasciata alle sue gambe.
I capelli raccolti, perché le cadono.
[62]
La muchacha Olga me la imagino
el lunes con un vestido amplio,
coloreado, muy llamativo.
El martes con algo más adherente
a su piel, y así siguiendo
adelante en el vacío de la semana
cada vez más fajada a sus piernas.
Los cabellos recogidos, porque le caen.
[63]
– Giovanna Rosadini
da Il numero completo dei giorni (Aragno 2010)
NELL’ANNO BISESTILE
La neve sgocciola giù dai tetti, cade
a piccoli tocchi dai rami, gli alberi
sgravati rialzano la testa, si rimettono
in piedi. Le strade ritrovano i colori
spenti dell’inverno, i rumori si allargano
di nuovo fra le case. Si scioglie l’assedio
del freddo, un’aria più tenue passa
sulla pelle, gonfia il torace. Poter dire
[64]
– Giovanna Rosadini
EN EL AÑO BISIESTO
[65]
la luce del mezzogiorno, nordica e tersa
sopra la città riaperta al cielo, ovunque
nel palpito diffuso e senza ombre, senza
nubi. Potersi muovere sincroni a questo
disgelo, nei passi slacciati.
FIGURA
Relitti abbandonati alla risacca, fossili sputati dall’abisso
stiamo su questa spiaggia come per l’eternità
culla di venti, cortina di sale che ci fa
invisibili
calcificati sui sassi tiepidi, offerti all’azzurro semicerchio
graffiato da segni che non interpretiamo
occhi negli occhi col chiarore più sfocato e fondo
vetrini colorati sgranano il bagnasciuga, collane
scivolate nelle vene, rianimate
la lingua instancabile del mare ci riempie le orecchie
con la sua trasparenza.
*
[66]
la luz del mediodía, nórdica y tersa
sobre la ciudad reabierta al cielo, por doquier
en el pálpito difundido y sin sombras, sin
nubes. Poderse mover síncronos a este
deshielo, en los pasos desatados.
Poderse confiar.
FIGURA
con su transparencia.
[67]
inedito, da “Fioriture capovolte”
[68]
inedito, de “Fioriture capovolte”
[69]
Randagi esposti al cielo e alle intemperie,
la sera il crepuscolo ci stinge al suo colore
e il giorno ci risveglia al suo sapore, febbre,
contagio che ci ha presi, se prima eravamo illesi
ora siamo sostanza cariata dall’arsura,
smangiati oltremisura e mai arresi,
mai, per quanto il coagulo indurisca e pesi
nella carne e spiombi giù la mente, niente
dilegua, niente. Eppure, il desiderio, risolleva.
*
[70]
Vagabundos expuestos al cielo y a las intemperies,
la noche el crepúsculo nos destiñe a su color
y el día nos despierta a su sabor , fiebre,
contagio que nos ha tomado, si antes estábamos ilesos
ahora somos sustancia cariada por el calor,
consumidos sobre medida y nunca rendidos,
nunca, por cuanto el coagulo endurezca y pese
en la carne y desplome abajo la mente, nada
disipa, nada. Sin embargo, el deseo, levanta.
[71]
– Luigi Oldani
da Haiku italiani (Samuele Editore 2016)
Leggo a letto
dolce è non capire
l’alba d’autunno.
Mi guarda Ada
s’apre il suo mondo
divento gatto.
Di ogni fiore
ogni petalo esiste
per tutto il tempo.
Guardo fuori:
profumo di silenzio
tutte le stelle.
*
[72]
– Luigi Oldani
Leo en la cama
dulce es no entender
el alba de un otoño.
Me mira Ada
se abre su mundo
me vuelvo gato.
De cada flor
cada pétalo existe
por todo el tiempo.
Miro afuera:
perfume de silencio
todas las estrellas.
*
[73]
Se non ci sei
annaffio i fiori:
verde una foglia.
Come muore
il giorno senza vento
cade la stella.
Tace il campo
La vite del Chianti
Ingiallisce.
Quando piove
qualcuno si muove
non siamo soli.
L’erba ricresce
sotto il ginocchio:
il mio cuore.
[74]
Si no estás
riego las flores:
verde una hoja.
Como muere
el día sin viento
cae la estrella.
Calla el campo
La vid del Chianti
Amarillece.
Cuando llueve
alguien se mueve
no estamos solos.
La hierba recrece
bajo la rodilla:
mi corazón.
[75]
Cosmos passati
nei prati e il vento
è più dolce.
Zazen all’alba:
si apre di incenso
il mio cuore.
Ferma e fredda
è la pioggia, il ghiaccio
l’ha chiusa dentro.
*
La luce è bianca
guardando i crisantemi
mi vedo solo.
[76]
Cosmos pasados
en los prados y el viento
es más dulce.
Zazen al alba:
se abre de incienso
mi corazón.
Parada y fría
es la lluvia, el hielo
la ha encerrado adentro.
La luz es blanca
mirando los crisantemos
me veo solo.
[77]
– Roberto Cescon
da La gravità della soglia (Samuele Editore 2010)
[78]
– Roberto Cescon
de La gravità della soglia, (Samuele Editore 2010)
[79]
in un destino, come i mughetti
che fanno profumo senza saperlo.
[80]
que hacen perfume sin saberlo.
[81]
Ana, mia moglie, conosciuta a Zagreb,
lei università di maestra ai bambini,
io ingegnere per navi, ma poche
lezioni, perché sempre lei a trovare.
Adesso Ana fuma, dopo i bambini.
[82]
Ana, mi esposa, conocida en Zagreb,
ella universidad de maestra para niños,
yo ingeniero para navíos, pero pocas
clases, porque siempre ella a encontrar.
Ahora Ana fuma, después de los niños.
[83]
Infine rialzarsi
con la forza di un girasole in inverno
tirar su questo io in fondo ai calcagni
da quando abbiamo iniziato
ad appassire secchi sul prato.
[84]
En fin levantarse
con la fuerza de un girasol en invierno
llevar arriba este yo en el fondo de los calcaños
desde cuando hemos empezado
a marchitar secos sobre el prado.
[85]
– Gian Mario Villalta
da Telepatia (Lietocolle-Pordenonelegge 2016)
[86]
– Gian Mario Villalta
[87]
nella vita dopo, la attende.
Lui risponde subito sì.
Perdere il dolore
a volte perdere tutto. Per questo non rinuncia
all’umiliazione di sentirsi dire che non lo vuole.
Adesso sa ancora chi Dopo c’solamente,
dove dovrebbe
ricominciare, il niente.
[88]
en la vida después, la espera.
El rápido contesta sí.
Qué serían
estas cuatro personas solas
(la niña sola, cómo se está solos
a los tres años, sin ni siquiera a sí mismos)
¿qué harían sin el amor?
Perder el dolor
a veces es perderlo todo. Por eso no renuncia
a la humillación de sentirse decir que no lo quiere.
Ahora sabe aún quien es. Después está solamente,
donde debería
recomenzar, la nada.
[89]
Sono fermo, immaginato l’istante
che si schiude prima
della pioggia scrosciante, prima del vento
che scuote le imposte, e della grandine.
Lo so che nascere fa male. Lo so che respirare
appena nati è tremendo. E appare naturale.
Come l’amore quando arriva e chiedi
un giorno ancora un giorno un giorno ancora.
[90]
Estoy parado, imaginado el instante
que se abre antes
de la lluvia fragorosa, antes del viento
que sacude los postigos, y del granizo.
Lo sé qué nacer duele. Y parece natural.
Como el amor cuando llega y pides
un día aún un día un día aún.
[91]
di quando? (il tempo, è questo il tempo?).
Non ci sta altro, se devo mettere al centro
il rondinino, girato su un fianco.
[92]
¿de cuándo? (el tiempo, ¿es este el tiempo?).
No cabe otra cosa, si tengo que poner en el centro
la golondrinita, volteada sobre un lado.
[93]
L’ho mai detto, io, ai miei,
agli amici, agli alberi, al cielo,
anche quando davvero potevo,
a qualcuno ho mai detto: “Sono felice”?
Mia figlia lo dice, senza pudore,
senza paura che qualcuno le invidi
la felicità, senza pietà per suo padre
che la stringe in silenzio e se dice “Anch’io”
poi deve correggere “in questo momento”.
[94]
Nunca lo he dicho, yo, a los míos,
a los amigos, a los árboles, al cielo,
también cuando de verdad podía,
a alguien nunca he dicho: ¿“Soy feliz”?
Mi hija lo dice, sin pudor,
sin miedo a que alguien le envidie
la felicidad, sin piedad por su padre
que la aprieta en silencio y se dice “También yo”
luego tiene que corregir “en este momento”.
[95]
– Giovanna Frene
II. [CRONOMETEREOLOGIA]
[96]
– Giovanna Frene
II. [CRONOMETEREOLOGÍA]
[97]
prego sorellastra assenza di trattenere le ceneri
per la bara indivisa
privata madre
LA GRANDE GIUSTIFICAZIONE
[98]
ruego hermanastra ausencia de detener las cenizas
para el ataúd indiviso
privada madre
LA GRAN JUSTIFICACIÓN
[99]
in sequenza non fanno un attimo, ma di nuovo un vuoto,
[la soglia dell’attesa, l’ora
perpetua della fine. che avverrà
[100]
en secuencia no hacen un momento, sino de nuevo un vacío,
[el umbral de la espera, la hora
perpetua del fin. que ocurrirá
[101]
non si ricorda una memoria, che è così con-divisa
anche così si rimuore e solamente
ma anche così il morire è sotto sotto
solo un morire
CONTRO-FUTURO ARCAICO*
I.
[102]
no se recuerda una memoria, que es así con-divisa
también así se vuelve a morir y solamente
pero también así el morir es en el fondo
solo un morir
CONTRA-FUTURO ARCAICO*
I.
[103]
II.
III.
[104]
II.
III.
[105]
– Luigia Sorrentino
da La nascita, solo la nascita (Manni 2009)
LO SLANCIO DELLA ROSA
II.
[106]
– Luigia Sorrentino
de La nascita, solo la nascita (Manni 2009)
EL IMPULSO DE LA ROSA
II.
[107]
ti aiuta a partire, qualcuno
sembravamo forti
come l’argano che raccoglie qualcosa
come quel giorno in cui usammo il plurale
per un’alleanza di essere
sulla salita verticale nell’azione di una
lacrima
quel tuo vocale canto
tornato da un buio inverecondo
III.
[108]
te ayuda a partir, alguien
parecían fuertes
como la árgana que recoge algo
como ese día en que usamos el plural
para un alianza de ser
sobre la subida vertical en la acción de una
lágrima
III.
[109]
da Inizo e fine (I quaderni della Collana - Stampa 2009, 2016)
INIZIO E FINE
VIII
IX
[110]
de Inizo e fine (I quaderni della Collana - Stampa 2009, 2016)
INICIO Y FIN
VIII
en la esquina apagada
buscó el reflejo del océano
lo había cruzado saliendo de la madre
IX
[111]
X
lascerà la vallata
l’agonia di tutti i movimenti
spingevamo la carezza
alla membrana dell’orecchio
[112]
X
dejará el valle
la agonía de todos los movimientos
empujábamos la caricia
a la membrana del oído
[113]
Agosto 2018
Impreso en Buenos Aires,
buenosaires
poetry