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METAFSICA

31 de Marzo, 1 y 2 de Abril de 1949

Presidente: DR. CARLOS ASTRADA, Universidad de Buenos Aires

NicoLA ABBACNANO, II possibile e l virtuale.


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NicoLAl HABTMANN, Alte nnd nene Ontologie.


JESS ITUBRIOZ, LO finito y la nada.

JESS ITUBBIOZ, Existencia tomista y subsistencia snareziana. LuDWic KLACES, Wabrheit und Wirklichkeit. Louis LAVELLE, La relation de Pesprit et dn monde.
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Actas del Primer Congreso Nacional de Filosofa, Mendoza, Argentina, marzo-abril 1949, tomo 2

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II possibile e il virtuale
NicoLA ABBACNANO Unirersit degli Stndi di Torino

Uno dei tratti salienti della filosofa contempornea e nell'impor' tanza e neirautonomia che in essa venuta acqustando la categora del possbIe. Attraverso l lavorio apparentemente discorde, ma n qualche modo concordante, del pensero contemporneo, questa categora comnca a romper la sua connessione (che in verit confusione) con quella del virtuale e ad apparre nella sua indvdualit e nel suo valore autnomo. Mi propongo qui di portare u n ulteriore contributo a questo processo di chiarificazione, che deve metiere la filosofa contempornea n possesso del suo fondamentale strumento di ricerca. Poich necessario partir da qualche precisazone terminolgica, intendiamo per possibile cid che puo essere o non essere ed solo come tale. In questa accezione terminolgica, il possibile non si connette necessariamente al mutamento, al divenire, al progresso e c c , e in genrale ad una concezione dell'essere come movimento. L'immoblt stessa un possibile, se nonostante che sia tale, pub non esserlo. II possibile si riferisce, in altri termini, ad ogni condizione, stato o modo d'essere che comunque ncluda indeterminazione, nstablt, incertezza, precariet, caducit, pericolo o rscho. Dall'altro lato esso non eselude neppure la determinazione, la stabilit, la certezza. ecc, se queste condizion o stat non vengono assolutizzati e conside rati irremovbili. Esso eselude soltanto e propro questa assolutizza' zone, cio l'irrgdimento ontologico di tali condizion o stat in modi d'essere priv d'interna problematcit. II possibile esprime infatti la struttura di ogni condizione problemtica, cio di ogni condizione nella quale o rispetto alia quale possa comunque radcarsi
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un dubbio, una domanda, un problema che s giustfichi come tale. L'essere (qualunque sia la realta, la stuazione o l'esperienza cui questa parola si riferisce) pu essere inteso o interpretato mediante la categora del possbile nella misura in cui la domanda intomo all'essere si ritiene intrnseca e costtutiva dell'essere stesso. Se e nella misura in cui si ritiene che il problema dell'essere non qualifica l'essere stesso, la categora del possbile dventa inoperante e perde il suo significato. evidente che la categora del possbile non sopporta la compresenza di altre categorie. La dove il possbile si presenta, ogni cosa un possbile e soltanto un possibile. Se infatti le condizioni di stabilit, di certezza, di sicurezza, e di necessit non vengono assolutizzate (nel qual caso, come owio, il possibile del tutto escluso) ma si riconosce accanto ad esse o in esse il possibile come tale, il possibile diventa immediatamente la categora nica, nella quale quelle condizioni stesse trovano il loro fondamento. Esse son, allora, n quanto son possbli, cio U loro essere implica sempre la possibilit del loro non essere.

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Quest charimenti escludono immediatamente la confusone del possibile col virtuale. II virtuate la potenzudita nel senso aristotlico come preformazione e predeterminazione deWattuale. Esso non 6 riferisce (come fa invece il possbile) ad una sezione trasversale, ma alio svluppo longitudnale dell'essere coe all'essere in movmento. Tende a rdurre il movmento all'mmobilit o l'immobilt al movmento, e a dar in ogni caso all'essere compattezza e necessit. Come preformazione e predeterminazione, il virtuale eselude il possibile. bensi vero che Aristotele ammse la possibilit che la potenza non passi all'atto e rconobbe proprio su questo fondamento la superiorit dell'atto sulla potenza; e suUe orme di Aristotele buona parte della filosofa antca e recente si ferma a questa posizione. Ma questa posizone soltanto l'introduzione surrettizia della categora del possibile in una categora eterogenea che la eselude. Una potenzalita che non si realizzata non era una potenzalita gacch l'unco fondamento per dchararla tale sarebbe appunto la sua attualizzazione. Se questa attualzzazone manca, manca ogni fondamento possibile per affer-

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IL POSSIBILB B IL VIBTUALE

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mare la sua preformazione implcita o la sua predeterminazione, e per distinguerla da una non-potenza. La potenza e tale perch si realizzata e la necessita dell'attualizzazione definisce la potenza. Per questo appimto ogn filosofa fondata sulla categoria del virtuale, da quella di Aristotele a quella di Hegel, e una flosofa della necessita, che deve escludere la categoria del possibile e pu ammetterla solo surrettiziamente. Dal punto di vista di una tale filosofa, il virtuale tale solo per Tatto nel quale o in virt del quale si realizza; e costituisce soltanto Tarticolazione interna di quest'atto di fronte a s stesso, nel momento in cui esso si comprende e si abbraccia nella sua totalita. Una filosofa fondata sulla categoria della virtualita mette capo necessariamente ad un atto assoluto e comprensivo di questo genere, si chiami esso Atto puro o Idea autocosciente o Coscienza assoluta o con un altro qualsiasi dei numerosi nomi di cui lo ha gratificato il pensiero antico e moderno. L'uso della categoria del virtuale, implicando la superiorit dell'atto, cio del presente che, appunto nella sua virtualita, viene considralo presente e operante anche la dove apparentemente non , porta a ridurre la temporalt alia contemporaneita cio a un presente eterno o all'etemit. E questa riduzione implica a sua volta la conservazione intgrale dell'essere e la garanzia contro ogni perdita o smarrimento, totale o parziale. Difatti, passando dalla virtualita all'attualit o viceversa, Fessere non si accresce n diminuisce, ma rimane totalmente presente a s stesso, pieno ed intero. E tale in realta l'ultima garanzia che l'uso della categoria del virtuale intende offrire all'uomo. Un regresso o una perdita pu sempre esser considerato virtualmente un progresso o un acquisto. E di qui risulta evidente il fine intrnsecamente consolatorio che questa categoria, apparentemente cosi astratta e speculativa, si propone di raggiungere.

ra
L'elaborazione filosfica della categoria del possibUe rimasta finora bloccata dalla confusione del possibile col virtuale. Per questa confusione, si stabilito tra il possibile ed il reale lo stesso rapporto che c' tra il potenziale e l'attuale. La realt stata intesa come I'attualizzazione del possibile e quindi Teliminazione del possibile come tale. Leibniz consider il mondo dei possibili come assai pi

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vasto di quello del reale e qnindi la realizzazione del possibile come una scelta o una limitazione che al posto del possibile pone l'attuale. II presupposto di questa posizione l'identificazione del possibile col meramente lgico ( = ci che privo di contraddizione), cio col pensiero astratto della virtualit come tale. Per la prima volta Kant col concetto di una possibilit reale, che non quella meramente lgica, apri la via sulla quale il pensiero contemporneo doveva mettersi: il possibile non tale in contrapposizione al reale, ma il reale stesso il possibile. Ogni realt come tale un possibile perch definibile solo in termini di effettive possibilit. II possibile non ha niente a che fare con la semplice virtualit concettuale (assenza di contraddizione) o con l'astratta immaginazione e le alternative fantasticate di cui essa fertile. Ci che lo distingue da queste due cose, che son specie del virtuale virtuale lgico e virtuale fantstico la sua capacita di autoverificazione. Questa capacita il suo tratto fondamentale. L'autoverificazione del possibile non la trasformazione del possibile in alcunche di diverso ma il suo autoconsolidarsi come possibile. Un possibile che si verifica un possibile che si consolida come tale, cio si rafforza e si fonda sulla sua stessa intrinseca possibilit costitutiva. Ad es, la pi semplice affermazione "questo un tavolo" implica un complesso di possibilit di constatazione, di scambio, di uso, di lavoro, ecc, le quali, se si verificano, si rafforzano precisamente in quello che son, cio: possibilit di constatazione, di uso, di scambio ecc. II verificarsi dell'affermazione nient'altro che il rivelarsi effettivo delle possibUit incluse nel semplice predcalo ontologico " " . Un'affermazione anloga ma diversa, per es, "questo un uomo?> implica evidentemente possibilit diverse cio un orizzonte di altri atteggiamenti possibili, che, se l'affermazione valida, si rivelano effettivamente possibili cio tali da potersi ancora e sempre assumere e conservare. Naturalmente possibile il caso inverso, e cio che il complesso degli atteggiamenti, dei comportamenti, delle azioni o dei pensieri, suggeriti o predisposti da una affermazione qualsiasi, non siano possibili e che tali si rivelino nell'atto stesso di essere assunti e fatti proprii. La possibilit di essi allora fittizia e la proposizione che li esprime non-valida cio falsa o errnea. Manca in questo caso il rapporto intrnseco della possibilit con s stessa che costituisce e fonda la possibilit come tale. dunque per l'appunto tale rapporto.

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IL POSSIBILE E IL VIBTUALE

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che pu chiamarsi trascendentale, che costituisce la possibilit verificata o verificabile e quindi effettiva e propria, che si esprime nelle proposizioni linguistiche ritenute valide. Soltanto Tuso consapevole e rigoroso della categora del possibile giustifica e fonda il mtodo critico che deve essere proprio della fosofia. II mtodo critico la vigilanza incessante di chi sa che le possibilit espresse o esprimibili in un certo tipo di linguaggio (comune o tcnico) possono sempre rivelarsi come non-autentiche, quindi vanno incessantemente consoldate e messe a prova. Esso quindi un impegno serio di ricerca, assai diverso dal dilettantismo dello scettico che ritiene indifferenti o equivalenti le astratte virtualit logiche o fantastiche che gli si presentano. Ed assai diverso dal dogmatismo di chi crede che l'uomo costitutivamente nella verit, che questa la virtualit necessaria del suo essere e che da essa non puo allontanarsi se non per un atto volontario e colpevole. II riconoscimento della categora del possibile implica che l'uomo nella verit come nell'errore, perch nella ricerca e la ricerca il campo dei concreti possibili, che egli deve scegliere, vagliare e saggiare nella loro effettiva possibilit. IV L'accettazione e l'uso della categora del virtuale ha la pretesa di negare il tempo in favore deireternit; in realt, non fa che ridurre il tempo ad una sola delle sue dimensin!, al presente come contemporaneit. La categora del possibile include e fa valere nella loro differenziazione e nella loro unit tutte le dimensoni del tempo. Un possibile in primo luogo un'apertura suU'avvenire; ma ogni autentica apertura suU'avvenire insieme un'autentica ricognizione del passato ed inoltre l'unit di questa con quella. Questa unit il presente. Ogni cosa che , uno schema di progetti, di capacita o di attivit, di speranze e di timori, di preoccupazioni e di anticipazioni, che si riferiscono al futuro. Ma progetti, capacita, speranze, timori, ecc, acquistamo il loro peso e il loro contenuto concreto da ci che stato: il passato condiziona e stimola l'awenire non nel senso di determinarlo (nel qual caso lo conterrebbe virtualmente) ma nel senso di condizionarne e di limitarne la sfera, L'awenire rimane imprevedibile e si pu dir (come stato detto) che novit assoluta; ma ogni awe-

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ire sempre l'awenire di quel passaato e ci che sara si saldera pur, in qualche modo, con ci che stato. Questa saldatura il presente autentico della possibUit concreta: nella quale la prospettiva dell'awenire gempre insieme un giudizio sul passato e reciprocamente; sicche il possibile nella sua concreta semplicita la struttura stessa della temporalit come tale che continuamente progetta e anticipa l'awenire, incessantemente riferendolo al passato. E continuamente sbaglia o fallisce pi o meno nel suo progettare o anticipare, perche la saldatura non e necessaria e determinata una volta per tutte; ma continuamente ritorna a progettare e anticipare, giacch questa appunto la struttura dell'esistenza temporale. La categora del possibile rende dunque cont della temporalit dell'esistenza; e ci appunto la rende preminente per ogni analisi dell'esistenza e la costituisce strumento indispensabile di questa analisi. Tutti i temi preferiti della filosofa contempornea, la problematicita e l'instabilit, la precarieta e il rischio, la preoccupazione e l'angoscia, il nulla e la morte, lo scacco e la crisi, son talvolta determinazioni, talaltra espressioni mitiche o fantastiche di un'unica categora fondamentale, che quella del possibile. E solo il riconoscimento e l'uso di questa categora pu rcondurre l'elaborazione di questi temi alia forma rigorosa e critica che ne elimini l'aspetto paradossale e ne metta in luce, oltre che l'aspetto negativo e distruttivo, quello positivo e costruttivo.

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