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La Scuola Se A cura di Franco Frabboni La Musica tra conoscere e fare acura di Giuseppina La Face Bianconi Anna Scalfaro Col contributo, della Scuola di Specializzarione per I'Insegnamento Secondario dell’ Emilia-Romagna (sede di Bologna) del Centro Interdipartimentale di Ricerche Educative dell’Universita di Bologna ‘Vigneta in copertina: al romanzo illustrato di Grandville (alias Jean-Ignace-Isidore Gerard), ‘Un aire monde (Patigi, H. Fournier, 184). Copyright © 2011 by FrancoAngel s.r, Milano, Haly Rist Amo TT23456 i we ws ase Lopes comprese at le sve part. ®ttlata dala legge oi dit autre Sono vette tanvionae (se non espressemente atonal) la ipeedurion in oan modo e forma comprese le otocopic la scansione la memorizzazione eletonica) ela comunieszione iv ncaa too excmplieatvo ma non esaustivo: a distibrione, adatamento a tradione ela Selaboraiane, anche a mezzo di canal digialiinkrativi econ qualiasl modal atvlmente nota od in futuro slop). Le fvocope per uso personal de! letorepossono essere ffetuat ei imi del 15% di iascun ‘vlumedieropagamemt alla SLAE del compensoprevisio dal’. 68. comm 4S. della legge 22 ‘pie 1341 n, 63. Le fotocope effete pr ait arate professional, ): eff. Stat 1N. (2003): 147, Perfino in unopera di consultazione ambiziosa come I’Enciclopedia della ‘musica Einaudi sinsinuano seioochezze come la decifrazione in chiave colonialstica della forma-sonsta, prospettata in Schafer R. M. (2001): 353: «Ho pensato a volte alla tadizionale forma-sonata come ad un modello trasposto dell'impero coloniale: primo tema (forte) ~ la nazione madre; secondo tema (pia dolce) ~ Ia colonia sottomessa: seguono gli scambi retori- ie a volte pugilistici dello sviluppo, i ravvicinamento di madre e colonia nella ripresa (en trambe ora nella tonalia ’impianto,e la coda, consolidamento del ismpero>. 30 ‘Anche la musica di tradizione orale ha la sua storia: gli ctnomusicologi, Roberto Leydi in testa, ci hanno insegnato che la musica popolare evolve, muta, si adatta al mutare delle condizioni'®, Cancellare in partenza la pro- spettiva storica non é pit intellettualmente accettabile neppure per le cultu- re musicali non scritte extracuropee'’. E poi: quand’anche ammettessimo (senza concederlo) che le musiche di tradizione orale sono prive di storia, resta il fatto che la musica d’arte ~ almeno lei — & una creatura irriducibil- ‘mente storica, impastata di storia, Nel Palestrina, in Monteverdi, in Bach, in Petrassi, in Part risuona il gregotiano; non si da Schinberg senza Brahms, Brahms senza Beethoven, Beethoven senza Bach, Bach senza Lutero; € la musica d’arte d’avanguardia fiorisce per reazione e contrasto nei confronti della musica d’arte del passato, la presuppone ¢ la implica nell’atto stesso di elaborarla o di contestarla: e nel contempo ci addita un futuro di volta in volta Iuminoso 0 angosciante, ma carico di senso storico, in prospettiva di volta in volta utopica o escatologica. Cancellare o ignorare la dimensione storica nell'accostarsi alla musica d’arte occidentale sara magari, nelle in- tenzioni degli ideologi dell"ISME, un provvedimento egualitario. dettato dalle leggi non scritte della globalizzazione, ma ¢ anche una violenza ca- stratrice. E chi qui si castra, insieme con la musica d'arte, insieme col senso della storia, ¢ I'utente, il destinatario — a scuola il discente ~ nella sua con- dizione di soggetto storicamente individuato. Questo processo di annullamento della dimensione storica intrinseca alla musica d'arte @ tanto pitt paradossale se pensiamo che, di tutte le forme despressione artistica, quella musicale & forse la pid riccamente dotata del potere di “presentificare” il passato, di rappresentarcelo come se fosse no- stro, in termini plastici e vitali, qui e ora: vergegenwartigen, come dicono i tedeschi, ossia restituire alla Gegenwart, al presente. Nell’ascoltare Bach sento" il razionalismo, in Haydn V'illuminismo, in Schumann il romantici- smo, in Strauss il modernismo, nello Stravinskij russo il primitivismo ¢ via dicendo: li sento vivi e operanti, come se fossero mici e se io fossi in loro. Intendiamoci: non & certo vietato ascoltare queste musiche per mero trastul- lo e passatempo, scevre da tali contenuti storici impliciti o espliciti, come fossero semplici giochi uditivi, cufoniche tappezzerie sonore. Non & proi 10 valersene a scopo psicagogico, per arrecare un quid di appagamento sen- soriale e di benessere psicofisico al soggetto percipiente, secondo predicano i musicoterapeuti. Né s'intende interdire I'uso di “manipolare” questo © {quell’elemento della musica d’arte per addestrare i giovani nella produzio- 13, Ci, Leydi R. (2008. 18, Gir Powers H. (2001), 31 ne in proprio di “manufatti” musicali. Ma se tali impieghi ricreativi o tran- quillanti o uiltaristiei soppiantano {'approccio pit propriamente culturale & storico-estetico, ei avrd guadagnato o perduto? Tn ogni caso — da storico della musica ¢ da educatore ~ mi malfido di un‘associazione che, prefiggendosi di diffondere I’educazione musicale nel mondo, cancella scientemente dal proprio orizzonte Ia storia, 1a compren- sione delle vicende che qualsiasi musica intesse nella trama della storia e nel sistema della cultura. B ben vero che la musica «provoca la mente, sti- mola limmaginazione, procura gioia e soddisfazione ed esalta lo spirito»: tutti sottoscriveremmo questo enunciato della Policy del 2002. Ma la musi- ca fa molte aire cose ancora: trasmette sapere, fornisce esperienv, induce ‘conoscenza di sé, simbolizza il mondo, rappresenta il sentimento stesso del- ta storia, La musica destoricizzata, perennemente giuliva ¢ spensirata, che ha ispirato gli estensori della Policy e della Vision and Mission dell ISME. risponde semmiai alla concezione vispoteresoide dell’educazione musica~ Je. Non la demonizzo, per carita: la musica é vivaddio anche sollazzevole passatempo. Dico solo che non basta, che il placere della anusica ~ il piace fe intellettuale della musica ~ non finisce Nl. E se non voglio che l'ora di ‘educazione musicale venga presa per mull'altro che un diversivo, uno sfoga- toio per Ia ricreazione dei ragazzini, vediamo d’intrecciare questo piacere intellettuale nella rete delle discipline formative: 1a dove & giusto che sia inserito"’. ‘Sbagtio se anche nella Pedagogia musicale di casa nostra vedo annidarsi questo virus? Faro un esempio solo. In un suo grafo concettuale Mario Piat- ti un attivista di lungo corso nell’educazione musicale nostrana ~ ha eol- locato i «saperi artistici» in un sistema astrale che si presenta non suprei di- re se come una cosmologia neo-boeziana 0 come uno psicocosmogramma buddhista (un mandala; vedi Fig. 1)”. 15. I referente poetico-musicale del burlesco epiteto ‘vispoteresoide’ & Ja divulgatissima ccanzoncina di Luigh Siter (1825-1885), contenuta nella raecolta [arpa della fanciullecza (1865). aa vispa Teresa |avea tra ebetta | volo sorpresa | gent farfalleta 1 ttt gili> (a atingendala viva | gridava a distesa:I"L'ho presa! "ho presa!"» eccetera, I iferimento Jttteraio all Eros e Priapo di Carlo Ennio Gadda (1944-45), la dove (cap. te i) iL nar- Tatore mete ferocemente in burla Ia «coralita ecolalica» delle «vispoteresoidi» Giovani {te- Tune innegetant sl Duce. sinfanili,ceolaliche, emanando scemennole non pit) ascoltate ine! mondo: eft. Gadda C. , (1992): 268 sg.,ef passim 290-297, 16. Cfr. Pagannone G. (2008). 17, Piati M. Q0O}): 54 sg. Beco le premesse del progetto didattco piattiano: «Conside- rando i saperarisici come piceoli sassi getati ello stagno della scuola{...}, possiamo Frumagina che {vari cerchi concentric che vengono generaii si muovono in te ditezioni, in tetmond [.,} Quello della sensorialit, della relazione corpo-mente, dove Vascoliare, il tceare, il guardare, il maoversi il gustare, Podorare, sono element prioritari[..] in una 32 Scultura musica poesia teatro letteratura cinema pittura TV ¢ danza orbi- tano in un campo dominato da una trinita diadica: tre polarita governano il cosmo estetico-cpistemico piattiano; tutte le arti (TV inclusa, solo I'ar- chitetura Ia fa franca) rispondono all’ opposizione ‘corpor+mente’, “ter raescielo’, “quotidianiti+-sfuturo’. Avete letto bene: quotidianitaefuturo, { 1 SAPERI \ Desioes | ARTISTICI | Emoriont cinema ty Nitra Danza“ ‘QUOTIDIANITA-FUTURO™ Fig. 1 ~ Schema tratto da Platt M. (2001) Il pedagogista Piatti riconosce ai discenti ¢ preconizza ai docenti questo orizzonte dei “vissuti” e dei “bisogni”, un orizzonte dove la quotidianita si relaziona col futuro ma il passato & ignorato, cancellato. Tabi’? Buco nero? Non cale. La funzione formativa della musica secundum Piatti semplice- mente non contempla la dimensione storica. Quali mai soggetti potranno telazione ecologica con il nostro ambiente, qui rappresentato dal binomio terracieto [..] La fdomanda priortaria da porre non ¢ tanto se siamo facendo giusto o sbagtlato, ma: “Quelto the stiame facendo, in che modo realizza la nostra visione del mondo e della vita in una pro- Spettva di futuro?” [.,.] Quindi, eo la terza direzione, un’azione arstica che diventaaito {i profezia del cambiamento, che prefigurail futuro ...] che diventa elemento di differen tiazione da un passato vissuto pid 0 meno malamente a un passato che vorremmo vivere tan modo pid umano, pid pacifico, pi... pi..». E via di questo passo, Sul contributo di Piatt conviene leggere di nuovo Stati N. (2003): 142-145, 33 accostarsi all’esercizio della musica come se sbocciasse dalla mera quoti- dianita, come se non si trattasse di un sapere tridito, vettore di un passalo incessantemente proiettato nel presente e nel futuro? Certo, il passato pud essere d'ingombro, se cid che mi preme & formare “utenti” e “produttori” inchiavardati nel presente assoluto: il loro sara un “futuro” fatto di tante “quotidianita” in sequenza, ciascuna sguarnita del proprio. passato, in un’amnesia che si riproduce € si elide automaticamente, all'infinito. Non so se Piatti, nel disegnare il suo grafo, avesse in mente il cielo di Boezio o il cosmordi Buddha: per Boezio ¢ per il Buddha il passato c’é ed @ ricco di implicazioni filosofiche ed esistenziali"; per gli alunni di Piatti, che quando cresceranno saranno “gente”, & lettera morta. La musica e la mitologia, dice Claude Lévi-Strauss, «sont des machines A supprimer le temps». Ma se il mito ci riallaccia d'incanto a un passato atemporale, appunto mitico, 1a musica appartiene in foto sia al tempo che Trha generata sia a noi stessi che la ascoltiamo e la amiamo e Ia studiamo, ¢ magari la suoniamo e Ia cantiamo, e tesaurizzandola nell’esperienza e nella ‘memoria la assumiamo come viatico nell’immaginare e progettare il futuro. I mandato primario dello storico ~ lo dicevano gia Jules Michelet ¢ Leo- pold von Ranke ~& di riportare in luce la realta, di sottrarla all'oblio che la ricopre, raccontando le cose come sono andate. Per lo storico della musica ( in genere per lo storico dell'arte) il mandato & oggi ancor pit urgente: occorre ch’egli si adoperi per evitare che la realta storico-artistica - i pro- dotti della storia ¢ dell’arte, ¢ la prospettiva che essi ci additano ~ cada in disuso e dunque in oblio; fintanto che la coltiviamo, la studiamo, la analiz- ziamo, la comprendiamo ~ in primis attraverso V'ascolto, un ascolto parte- cipe e amorevole, avvertito sia della distanza che ce ne separa sia della pre- senza che essa ravviva — questa realta & infatti qui, @ presente. Pari pari, il ‘mandato del docente di musica sara di farla toccar con mano €, muovendo da questa felicissima ubiquita storica dell’ arte e della musica, che apparti ne a noi tanto quanto appartiene al passato, costruire e alimentare quella co- scienza storica senza di cui il futuro non ha granché senso. Viviamo un’epoca solo in apparenza smemorata, in realt’ accanitamente dedita al culto della memoria: si fanno leggi sulla memoria (in Spagna nel 2006), si combattono guerre e si perpetrano massacri nel ricordo di una bat- taglia persa o vinta nel 1389 (i Serbi e i Kosovari), si coltivano gli opposti revisionismi (pensiamo ai di sediamento dei presidenti della Ca- 18, Chr Obertello L. (1974): 673-699: Chadwick H. (1986): 306-310; Tucci G. (1949) 19. LéviStrauss C. (1966): 32 88: «sono entrambe machine per sopprimere il tempo [Lol ascoltando Ia musica e mente l'ascoltiamo, noi accediamo a una specie di immoraliti». 34 mera dei Deputati, Violante nel 1996, Fini nel 2008). Ebbene: in questo mondo aggrappato alla memoria, alle memorie, la musica, 'educazione musicale, si da in preda all’amnesia. Un’amnesia ricercata ¢ coltivata. La ‘musica al singolare, Ia musica come evasione nell'universalismo, rischia di cancellare, gettandole nell’indistinzione, la bellezza e la storia delle tante musiche che gli uomini ¢ le donne hanno creato e continuano a creare. Eeco dungue Ia prima e forse la pitt grave delle superstizioni pedagogi- co-musicali che il musicologo, il musicista, il docente di musica debbono combattere: I'uso irriflesso di musiche — non importa quali — considerate senza rapporto con la loro cultura d'origine, col contesto storico, col pro- ccesso di trasmissione che, collegando quel patrimonio del passato a noialtri, le ha caricate di significati ulteriori, significati di cui noi, e con noi i nostri allievi, possiamo © dobbiamo fruire consapevolmente, non alla cieca. Un’educazione musicale che si scordi della storia e che puntando tutto sul ‘quotidiano’ ignori o trascuri Ta tensione tra il passato ¢ il futuro ~ quella tensione che sola di un senso al presente ~ non & una buona educazione musicale Ma se quel che dico & vero, bisogna allora che i docenti di educazione musicale, di ogni livello e grado scolastico, simpadroniscano della storia, della musica. E non gia soltanto nel senso di una generica nozione del pro- filo storico della musica d’arte, come lo tracciano i manuali di Storia della musica”, bensi nel senso di una collaudata, assidua, intrinseca, quotidiana dimestichezza con tanti e importanti brani di musica di molte epoche, gene- +, funzioni diverse, cdlti nel gioco di luci, ombre ¢ riflessi che solo la pro- spettiva storica pud conferir loro; nel senso dunque del sicuro controllo analitico e critico di tecniche, stili, forme storicamente determinate. E vero infatti che non basta essere versati in storia della musica per essere ipso fac- 10 buoni educatori musicali; ma @ altrettanto certo che non sara un buon e- ducatore musicale chi non sia di casa nella storia della musica, Non accette- remmo T'idea di un docente d’ltaliano che faccia scena muta su. un canto della Divina commedia 0 sull’ Orlando furioso, su Leopardi 0 su Montale. Dobbiamo contentarci, per educare alla musica i nostri ragazzi, di docenti cche s'impappinino, o cadano addirittura in afasia, se incontrano un mottetto di Machaut 0 una messa di Josquin, un madrigale di Marenzio o un oratorio di Handel, un’opera buffa di Mozart o un quartetto di Beethoven, una sin- fonia di Mendelssohn o un ciclo liederistico di Schumann, un melodramma /erdi 0 un balletto di Cajkovskij, i Kindertotenlieder 0 il Canto sospeso? 20. Penso al livello rappresentato in Italia da Storia della musica (1991-93), Surian E. (1991), Carrozz0 M. ¢ Cimagalli C. (1997). 35 Certo, faranno bene a conoscere anche altri generi di musiche, e a sapersi pronunciare su di essi: ma della storia della musica — della dimensione sto- rica della musica d'arte ~ @ difficile credere che Ta possano ignorare, anche ‘se per ayventura si roveranno insegnare ai bambinetti della primaria, pe- na l’appiattimento del concetto stesso di ‘musica’. Di ogni musica”. Declaration of Beliefs for Worldwide Promotion of Music Education International Society tor Music Education - Tampa, Fl, 1994, e Amsterdam, 1996 “The International Society for Music Education (ISME) serves as the voice of the music educators of the world. I represents all levels and all fields of specialisation within music ‘education. Its purpose is the advancement of music education throughout the world. The fo Towing statements represent the belies, objectives and positions of the Society. ‘The International Society for Music Education believes 1. that music education includes both education in musi and education through music 2, that masie education should be a ifelong process and shuld eubvace all age groups: 3. that all leamers, at all levels of developments, should have access toa balanced, comprehensive and progressive programme of music education lavlitated by effective mu- sic educators, “4 that all Ieamers should have the opportunity to grow in musical knowledge, sills and appreciation so as to challenge their minds, stimulate their imaginations, bring joy and satisfaction to their lives and exalt their spirits; '3 that all learners should reccive the finest possible music education, all leamers should have equal opportunity to pursue musi, and the quality and quantity oftheir musical education should not depend upon their geographical location, social status, racial or ethnic ‘demtty, urban/suburban/rural habitat, or wealth ‘6. that all learners should have the opportunity to develop their musical abilities to the full trough education tha is responsive to their individual needs; “7. that increased efforts are necessary to meet the musical needs ofall learners, includ- ing those with disabilities, and those with exceptional aptitude: {8 that all leamets should have extensive opportunities for active participation in music, as listeners, performers, composers and improvisers: 9. tha ll lamers should have the opportunity to study and participate in the musie(s) of their own culture(s) and the other cultures of their own nations, and of the world; 21. Per quanto concerne in ispece la musica di consumo o d’intratteniment stato a cubre a ceri detrattori della musica d'artee del suo presunto “imperialismo), vale il principio - solo in apparenza paradossale ~ che per ben comprenderla giova comunque passare per la musica date: lo sosteneva fin dagli anni 70 Fedele d’ Amico, con argomenti futtora valid (eft. pes. “Bach andrebbe usato come un sillabario” e "Una canzone firmata Bach’ in d’Amico F. (2000); 466-470 ¢ 1212-1215). Sul tema efr. La Face Bianconi G. (in stamps). 36 10.at al ears should have the opportuni to deel tr iis o comprehen the hs and ca caters of te ese hey encoun mae van cel jnlnems bout su nd pertrmancs, to analyee wth Gcrnnaon ano understand Seah ews ae oe Tin the vality of al mses ofthe word nd reset the vale given each pr ules by he cami owns it The Society bles the css and ‘ery of essa of the wot is ene for celebration, nd an oportty forte is in forth iene of inset maleagenppon el oe Policy on Music Education Intemational Society for Music Education ~ Bergen, 2002 ‘The Society ‘The International Society for Music Fducation was formed ata conference convened by UNESCO in 1953 “to stimulate music education as an integral part of general education’. ‘This has been ISME’s main concern over the past decades and continues to be our most ir portnt source of motivation. In the yoars that followed ite formation, ISME gradually evolved to what itis today: a worldwide service platform for music educators who want their profession to be taken seriously by educators in ether disciplines, by politicians and policy makers, by intemational organisations that promote culture, education, conservation ‘and durable development of cultural heritage Policy ‘he nein Soy for Mai ication (SME) recognizes hat th ved exe cx nfm ots range po ey Het al pe so bait and minsin 2 worse community of mac eacaschaactid by tal rept nd spn, + fnr teratoma ad intel undertandig an cooperation, by prov ‘ce operates or idvid anata crs poop oboe Knowle epeencet nd eprint eucaont + mare advocte and rome ts eacaon and futon tough mas inal part te wel In ata and promotion of msi edcton, SME ssn he lowing Sane nesta men inhi eery ell gov an every inii- al I hllege end, nas he ian beng Joya seston, tical ep ~The word conant many geet kins of msi, some of wih e mre tonal Gach arch uk) and ots move eal cho dona mui) cach hat ng ye, eet st of govening pips ad scl Contents flav aa sald spec + Thorens nod formas nal cok, scil aa, age oops. and oer subdivisions of society. serene anions 7 =A particular music can best be comprehended in social and cultural context; ‘understanding a culture requires some understanding of its music, and appreci- ating a music requires some knowledge ofits associated culture and society ‘There may be no universally valid criteria for the evaluation of music, but each society or group has its own way of evaluating its music and musie education ac tivities, and other forms of musical behavior belonging to it = The study of a range of musics can and should be included in all kinds of music education, at primary, secondary, and tertiary levels, in the study of listening, ‘composing and performing, as well asin academic study and formal as well a5, ormal educational activities, = Access to opportunities to learn about mosic, to develop musical skills and to par- ticipate in music-making is considered to be essential for individual wellbeing, i respective of geographical location, social status, racial or ethnic identity, age, gender or wealth; such individual wellbeing is essential to the wellbeing of soci ay. = Inorder to be effective, music education and training must be provided by well= (qualified teachers and/or culture-bearers. who are respected and recompensed properly for their work. = Facellent music education programs will attend to the individual needs of all earners mcluding those with disabilities and those with exceptional aptitude. Further, ISME believes that the richness and diversity of the world's music iss cause for celebration, providing opportunity for intercultural leaning inorder to improve international ‘understanding, co-operation and peace. i does not advocate the stady of any one particular music over others, or any par- ticular teaching or leaning system. = Terecognizes the importance in music education of imaginative and creative activi- ties, music making, understanding the contexts of music, and developing appro- priate analytical and ertical skills. = Tesupports the use of all forms of communication in music education. IK also recognizes that aceess to music, information about music and opportunities to develop musical and other skills can occur in a range of ways, from human interaction tothe use of computers and other electronic technology. ISME therefore advocates and promotes, in relation to cultural diversity that: = Any music education, including the study of individual kinds of music. reper- tories, and instruments should take as a point of departure the existence of a wide variety of music from around the world, all of which are worthy of understanding and study. = Im music education everywhere, respect for all kinds of musie should be empha: sized, and the judgement of musical works and performances should be based on the criteria ofthe relevant culture, = Methods employed in the teaching of the music of the world should be formulated in such a way thatthe integrity of each music, and when possible its authentic processes of transmission, be fully respected; existing systems of music education ‘may well need to be reviewed and evaluated as to their efficacy and relevance in the teaching of specific musical cultures. = Skills im and understanding of a selection of international and local music should be part of all teacher education curricula 38 = Where music education operates within an institutional context, the teacher should be fre to draw upon the musical experience of the community to which a particu- lar music belongs. = Teachers of social studies and related fields should be provided with appropriate ‘materials and with an acceptable level of competence for using music and musical ata in their work, Cultures and groups with distinct musics should ensure that appropriate educa- tional materials are available for use outside the culture or group. ISME's Policy on Music Education is based on two previously approved policies ISME Declaration of Beliefs ~ adopted and approved by the Board in July 1994, ‘Tampa, FL, USA. ~ _ISME Policy on Musics of the World's Cultures ~ adopted and approved by the Board in July 1996, Amsterdam, The Netherlands. This new policy was accepted by the ISME Board in August 2002. Vision and Mission Leading and Supporting Music Education Worldwide — Kuala Lumpur, 2006 ISME Mission The International Society for Music Education (ISME) believes that lived experiences of ‘music, in all their many aspects, area vital part of the life of all people, ISME"s mission i to enhance those experiences by = building and maintaining a worldwide community of music educators character- ‘nod by mutual respect and support fostering global intercultural understanding and cooperation among the world’s ‘music educators; and = promoting music education for people of all ages in all relevant situations throughout the worl. Core Values that: “To build and maintain a worldwide community of music educators the ISME affirms = there is « need for music education in all cultures: = effective music education depends on suitably qualified teachers who are re- spected and compensated properly for their work: all teacher education curricula should provide skill in and understandings of se- lection ofboth local and international musics: = formal and informal music education programs should serve the individual needs of all learners, including those with special needs and exceptional competencies: and music education programs should take as a point of departure the existence of Wide varity of musics, all of which are worthy of understanding and study. 39 With respect 0 international and interculral undestndings and cooperation, the ISME believes that rene ries and diversity ofthe work's music provides opomanities for inercul- tual ening and nermatonal understanding, co-operation and peace; and Muh edwnton everywhere, respect forall Kinds of musi sould be erapha- sie Init pomesion of music eduction weds, the ISME maintains that ae oral peopl o mus lamin opporiniies and 0 pareipte actively in ‘Stine asp of musics eset for the wellbeing of the inva and sox ii ailing ‘the musics of the world, the tera shoul be ily esse and _ RES oie information about ms, and opprnites to develop music snaltol sls cn cccurin aang of ways that eset a sashng pep ple diverse museal needs, fetes and capacities “his Latent, frmaly accepted bythe ISME Board on July 15, 2006, updates an builds on he acievements two previously approved pies: on MME Desuton of Betis ap and approved bythe Boat in Sly 19, amps, #1, USA Decale of Btls for Worldwide Pomton ot Mase Exucalon ~adoped fa approved bythe Boudin July 199, Amsterdam, The Nethends, rity of each music and its value eri Bibliografia Adorno Th, W. 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