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IL CODEX ALIMENTARIUS

Dr. Alberto Firenze


Facoltà di Medicina e Chirurgia
Dipartimento di Igiene e Microbiologia “G.
D’Alessandro”
Origini del Codex Alimentarius

NELL’ANTICHITA’
Prove risalenti ai primi scritti storici,
indicano che le autorità governative si
preoccupavano già di codificare regole
per proteggere i consumatori da
pratiche disoneste nella vendita degli
alimenti.
Le tavole assire descrivevano il metodo che
doveva essere usato per determinare i
corretti pesi e misure delle derrate di grano,
mentre le pergamene egizie prescrivevano
l’etichettatura che doveva essere applicata
ad alcuni tipi di cibo.
Nell’antica Atene, birra e vini venivano ispezionati
per controllare la purezza e il buono stato di
conservazione, i Romani avevano un sistema di
controllo alimentare statale ben organizzato per
proteggere i consumatori dalla frode o dal prodotto
di cattiva qualità.
In Europa, durante il Medio Evo, singoli paesi
emanarono leggi che si interessavano della qualità
e sicurezza di uova, insaccati, formaggio, birra,
vino e pane. Alcuni di questi antichi statuti
permangono ancora oggi.
Nella seconda metà del diciannovesimo secolo
furono emanate le prime leggi generali
sull’alimentazione e sui sistemi di controllo
alimentare.
alimentare Allo stesso tempo la chimica
alimentare venne riconosciuta come disciplina
importante ai fini della determinazione della
“purezza” di un alimento. L’evoluzione
tecnologica ha reso disponibili strumenti per
distinguere prodotti commestibili sicuri ed
insicuri.
Tra il 1897 e il 1911 nell’Impero Austro-Ungarico
venne elaborata una raccolta di norme e
descrizioni di prodotto per un’ampia varietà di
alimenti sotto il nome di Codex Alimentarius
Austriacus. Sebbene privo di forza legale, esso
venne usato come punto di riferimento dai
tribunali per determinare le norme di indentità per
alimenti specifici. L’attuale Codex Alimentarius
prende nome dal codice austriaco.
Rapporto del Primo Incontro del Comitato di
Esperti FAO/OMS sull’Alimentazione, 1950.

Le normative sull’alimentazione nei diversi Paesi


sono spesso in conflitto e in contraddizione. La
legislazione che regola conservazione,
terminologia e norme alimentari accettabili varia,
spesso ampiamente, da Paese a Paese.
Pietre miliari nell’evoluzione delle norme
alimentari

Antichità
-tentativi di codificare gli alimenti utilizzati dalle
prime civiltà
Inizi 1800
- viene inventato l’inscatolamento
Metà-1800
- le banane vengono trasportate per la prima volta
via mare in Europa dai tropici
Tardo 1800
- Viene inaugurata una nuova era di trasporto
alimentare sulla lunga distanza dalle prime spedizioni
internazionali di carne congelata dalla Nuova Zelanda
alla Gran Bretagna.
1800
-vennero adottate le prime leggi generali sugli alimenti
e istituite agenzie di applicazione della normativa;
- La chimica alimentare acquisisce credibilità e
vengono sviluppati metodi attendibili per misurare la
sofisticazione alimentare.
Inizi 1900 Le associazioni di commercio alimentare
tentano di facilitare il commercio mondiale tramite
l’uso di norme armonizzate.

1903 La Federazione Internazionale dei Caseifici


(International Dairy Federation - IDF) sviluppa
norme internazionali per il latte e i prodotti derivati
dal latte. (L’IDF fu, più tardi, un importante
catalizzatore nella concezione della Commissione del
Codex Alimentarius)
1945 Viene fondata la FAO (Food and Agriculture
Organization) con responsabilità nel campo
dell’alimentazione e delle norme alimentari
internazionali associate
1948 Viene fondata l’OMS, con responsabilità nel
campo della salute degli uomini e, in particolare, con
il compito di istituire norme alimentari
1949 L’Argentina propone un codice alimentare
regionale per l’America Latina, Código Latino-
Americano de Alimentos.
1950 Iniziano incontri congiunti FAO/OMS
sull’alimentazione, additivi alimentari e aree collegate

1953 Il più importante organo governativo dell’OMS,


l’Assemblea Mondiale della Sanità, sottolinea che la
diffusione dell’uso dei prodotti chimici nell’industria
alimentare rappresenta un nuovo problema di sanità
pubblica.
1954-1958 L’Austria persegue attivamente la
creazione di un codice alimentare regionale, il Codex
Alimentarius Europaeus, o il Codex Alimentarius
Europeo

1960 La prima Conferenza Regionale per l’Europa


sostiene l’auspicabilità di un accordo internazionale –
distinto da quello regionale – sulle norme minime
alimentari e invita il Direttore Generale
dell’Organizzazione a presentare la proposta di un
programma congiunto FAO/OMS sulle norme
alimentari alla Conferenza della FAO.
1961
Il Consiglio del Codex Alimentarius Europaeus
adotta una risoluzione che propone di far assumere
il suo lavoro sulle norme alimentari dalla FAO e
dall’OMS.
Con il supporto dell’OMS, della Commissione
Economica Europea (CEE), dell’Organizzazione
per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo
(OCSE) e del Consiglio del Codex Alimentarius
Europaeus, la Conferenza della FAO istituisce il
Codex Alimentarius e decide di creare un
programma internazionale di norme alimentari.
1961
La Conferenza FAO decide di istituire una
Commissione del Codex Alimentarius e richiede una
veloce approvazione da parte dell’OMS di un
programma congiunto FAO/OMS sulle norme
alimentari.
1962
La Conferenza congiunta FAO/OMS, richiede alla
Commissione del Codex Alimentarius di
implementare un progamma di norme alimentari
congiunto FAO/OMS e di creare il Codex
Alimentarius.
1963
Riconoscendo l’importanza del ruolo dell’OMS in
tutti gli aspetti sanitari dell’alimentazione e in
considerazione del suo mandato di istituire norme
alimentari, l’Assemblea dell’Organizzazione
Mondiale approva l’istituzione del Programma
Congiunto FAO/OMS sulle Norme Alimentari e
adotta gli statuti della Commissione del Codex
Alimentarius.
COS’E’ IL CODEX ALIMENTARIUS

Creato nel 1963 da due Organizzazioni delle Nazioni


Unite, la FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e
l’Agricoltura) e l'OMS (Organizzazione Mondiale
della Sanità) ha il compito di elaborare un corpo di
norme uniforme, nei diversi Stati, sulla produzione ed
il commercio dei prodotti alimentari.

Prende nome dal “Codex Alimentarius” istituito


nell’Impero Austro-Ungarico tra il 1897 e il 1911 ed
ha sede a Roma e Ginevra.
L’esigenza della FAO e dell’OMS era analoga:
elaborare un corpo di norme uniforme di
riferimento internazionale, in materia di sicurezza
alimentare, salute dei consumatori e pratiche
corrette nel commercio alimentare al fine di:

 facilitare gli scambi internazionali, assicurando


transazioni commerciali leali;
 garantire ai consumatori un prodotto sano e
igienico, non adulterato oltre che correttamente
presentato ed etichettato.
PAESI MEMBRI

Attualmente sono membri della Commissione del


Codex Alimentarius 171 Paesi, ed una
Organizzazione di integrazione economica
regionale (la Comunità Europea). Tali Paesi
rappresentano più del 98% della popolazione
mondiale.
Affiliazione alla Commissione del Codex Alimentarius

Africa
22. Lesotho
1. Angola
23. Liberia
24. Madagascar
2. Benin
25. Malawi
3. Botswana
26. Mauritius
4. Burkina Faso
27. Marocco
5. Burundi
28. Mozambico
6. Camerun
29. Namibia
7. Capo Verde
30. Niger
8. Repubblica Africana Centrale
31. Nigeria
9. Chad
32. Ruanda
10. Congo, Repubblica Democratica
33. Senegal
11. Congo, Repubblica del
34. Seychelles
12. Costa d’Avorio
35. Sierra Leone
13. Guinea Equatoriale
36. Sud Africa
14. Eritrea
37. Swaziland
15. Etiopia
38. Togo
16. Gabon
39. Uganda
17. Gambia
40. Repubblica Unita della Tanzania
18. Ghana
41. Zambia
19. Guinea
42. Zimbabwe
20. Guinea Bissau
Asia
43. Bangladesh 54. Mongolia
44. Brunei Darussalam 55. Myanmar
45. Bhutan 56. Nepal
46. Cambogia 57. Pakistan
47. Cina 58. Filippine
48. Repubblica Democratica 59. Repubblica di Corea
Popolare di Corea 60. Singapore
49. India 61. Sri Lanka
50. Indonesia 62. Tailandia
51. Giappone 63. Viet Nam
52. Laos
53. Malesia
Europa
64. Albania 78. Grecia
65. Armenia 79. Ungheria 92. Portogallo
66. Austria 80. Islanda 93. Romania
67. Belgio 81. Irlanda 94. Federazione Russa
68. Bulgaria 82. Israele 95. Repubblica Slovacca
69. Croazia 83. Italia 96. Slovenia
70. Cipro 84. Lettonia 97. Spagna
71. Repubblica Ceca 85. Lituania 98. Svezia
72. Danimarca 86. Lussemburgo 99. Svizzera
73. Estonia 87. Malta 100. Ex Repubblica
74. Finlandia 88. Moldavia Yugoslava di Macedonia
75. Francia 89. Paesi Bassi 101. Turchia
76. Georgia 90. Norvegia 102. Regno Unito
77. Germania 91. Polonia 103. Yugoslavia
America Latina e Caraibi
104. Antigua e Barbuda 120. Guyana
105. Argentina 121. Haiti
106. Barbados 122. Honduras
107. Belize 123. Jamaica
108. Bolivia 124. Messico
109. Brasile 125. Nicaragua
110. Cile 126. Panama
111. Colombia 127. Paraguay
112. Costa Rica 128. Peru
113. Cuba 129. S. Kitts e Nevis
114. Dominica 130. Santa Lucia
115. Repubblica Domenicana 131. Suriname
116. Ecuador 132. Trinidad e Tobago
117. Il Salvador 133. Uruguay
118. Grenada 134. Venezuela
119. Guatemala
Vicino Oriente

135. Algeria 145. Oman


136. Barein 146. Qatar
137. Egitto 147. Arabia Saudita
138. Iran (Repubblica Islamica del) 148. Sudan
139. Iraq 149. Repubblica Araba della Siria
140. Giordania 150. Tunisia
141. Kuwait 151. Emirati Arabi Uniti
142. Libano 152. Yemen
143. Arabia Libica Popolare
144. Mauritania
Nord America
153. Canada
154. Stati Uniti d’America

Sud-Ovest Pacifico

155. Australia
156. Isole Cook
157. Fiji
158. Kiribati
159. Micronesia, Stati Federati di
160. Nuova Zelanda
161. Papua Nuova Guinea
162. Samoa
163. Isole Solomon
164. Tonga
165. Vanuatu
Punti di contatto Codex
Italia
Dott.ssa B. Lo Turco
Segreteria, Comitato Nazionale Italiano per il
Codex Alimentarius
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali -
D.G. delle Politiche Comunitarie e Internazionali
Via XX Settembre 20
00187 Rome
Telefono: +39 06 4880273 +39 06 46655016
Fax: +39 06 4880273
Email: blturco@tiscalinet.it
La struttura del Codex

La Commissione del Codex Alimentarius


costituisce il principale forum d’incontro
internazionale in materia di sicurezza
alimentare e commercio dei prodotti
alimentari.
Attualmente si riunisce con cadenza
annuale ed è assistita da un Segretariato
con sede presso la FAO.
Nell’intervallo delle Sessioni della Commissione
opera un Comitato Esecutivo, formato dal
Presidente, dai Vicepresidenti e dai rappresentanti
delle diverse zone geografiche mondiali. Le
decisioni assunte dal Comitato devono essere, però,
successivamente ratificate dalla Commissione.

Il lavoro della Commissione del Codex


Alimentarius è realizzato attraverso vari organi
sussidiari: i Comitati e i Gruppi di lavoro
intergovernativi speciali.
I Comitati si diversificano in:
in

1) Comitati regionali di coordinamento (sei) che si


occupano di definire i problemi e i bisogni
specifici delle diverse aree mondiali;

2) Comitati orizzontali per le problematiche


generali;

3) Comitati verticali per singoli prodotti o


categorie di prodotti.
Nel 1999 sono, infine, stati
istituiti tre Gruppi intergovernativi
speciali che lavorano con le stesse
procedure dei Comitati
permanenti ma con un mandato
limitato nei contenuti e nel tempo.

La programmazione delle Sessioni


degli Organi sussidiari è curata
dal Segretariato della
Commissione in consultazione
con i Paesi ospitanti.
I Comitati del Codex alimentarius

La Commissione del Codex Alimentarius è


costituita di vari organi sussidiari:
Comitato esecutivo, Comitati, Gruppi
intergovernativi speciali e Gruppi di esperti. Di cui
solo 25 sono attualmente operanti.

Vengono di seguito elencati i Comitati con


l’indicazione dei Paesi ospitanti. Tali Paesi
assicurano la presidenza dei lavori e l’assunzione
dei relativi costi di funzionamento.
Comitati mondiali su problemi generali
Elaborano norme generali che si applicano sistematicamente a tutti
gli alimenti.
1. Comitato sui Principi Generali (Francia);
2. Comitato sugli Additivi Alimentari e sui Contaminanti
(Paesi Bassi);
3. Comitato sull'Igiene degli Alimenti (USA);
4. Comitato sull'Etichettatura dei Prodotti Alimentari
(Canada);
5. Comitato sui metodi di Analisi e di Campionamento
(Ungheria);
6. Comitato sui Residui di Pesticidi (Paesi Bassi);

7. Comitato sui Residui dei Medicamenti


Veterinari negli Alimenti (USA);

8. Comitato sui Sistemi di Ispezione e Certificazione

delle Importazioni ed Esportazioni Alimentari


(Australia);

9. Comitato sulla Nutrizione e Alimenti Dietetici per


Comitati
mondiali
sui prodotti

Sono incaricati di elaborare norme su alimenti


specifici o su categorie di alimenti. I Comitati
verticali si riuniscono secondo le esigenze e sono
sospesi “sine die” o sciolti quando la Commissione
ritiene che essi abbiano realizzato i loro obiettivi.
Sono attualmente operanti:
1. Comitato per la Frutta ed Ortaggi Trasformati (USA);
2. Comitato per i Grassi e gli Oli (Regno Unito);
3. Comitato per la Frutta e gli Ortaggi Freschi (Messico);
4. Comitato per l’Igiene delle Carni e del Pollame
(Nuova Zelanda);

5. Comitato per il Cacao e il Cioccolato (Svizzera);


6. Comitato per i Pesci ed i Prodotti della Pesca
(Norvegia);

7. Comitato per il Latte e Prodotti del Latte


Vengono aggiornati “sine die” il Comitato per le
Acque Minerali Naturali (Svizzera), il Comitato per
gli Zuccheri (Regno Unito), il Comitato per le
Proteine Vegetali (Canada), ed il Comitato per i
Cereali e Legumi Secchi (USA).

I Gruppi intergovernativi speciali istituiti nel 1999


dalla Commissione riguardano invece:
1. Alimenti Derivati dalle Biotecnologie (Giappone);
2. Alimentazione Animale (Danimarca);
3. Succhi di Frutta e Ortaggi (Brasile).
Al fine di assicurare un forum di approfondimento
e di confronto su scala regionale, e di definire i
problemi ed i bisogni specifici delle singole aree
mondiali, specie in materia di norme alimentari e di
controllo degli alimenti sono, inoltre, operativi sei
Comitati di coordinamento regionale:
regionale
per l’Europa,
per l’Asia,
per l’America Latina,
per l’America del Nord ed il Pacifico Sud-ovest,
per l’Africa
per il Medio e Vicino Oriente.
A differenza degli altri, i
Comitati regionali non
sono presieduti ed ospitati
in maniera permanente da
un Paese membro.
Il Comitato regionale per
l’Europa, è, attualmente,
presieduto dalla
Repubblica Slovacca.
Slovacca
Norme Codex
Dalla sua creazione la Commissione del Codex
Alimentarius ha adottato e pubblicato norme, direttive
e principi, di cui 237 norme alimentari, 41 codici d’uso
in materia di igiene e codici d’uso tecnologico, e 25
direttive per i contaminanti.
Sono stati, inoltre, valutati, sotto l’aspetto della
sicurezza degli alimenti più di 1000 additivi
alimentari, 185 pesticidi ed oltre 50 farmaci veterinari
e contaminanti. La Commissione ha, inoltre, fissato
più di 3250 limiti massimi di residui per i pesticidi.
Modalità di elaborazione delle
norme Codex

L’adozione di una nuova


norma o l’aggiornamento
di una norma esistente da
parte della Commissione
del CODEX
ALIMENTARIUS è il
risultato di un processo
articolato in otto tappe.
tappe
Sulla base di una proposta
motivata la Commissione
decide di elaborare la
norma, tenendo conto dei
criteri stabiliti per la
determinazione
dell’ordine di priorità dei
lavori. La Commissione
designa, allo stesso
tempo, il Comitato
incaricato di intraprendere
il lavoro (tappa 1).
Successivamente il Segretariato,
direttamente o attraverso un Paese
membro o un altro organismo
incaricato, predispone un progetto
preliminare di norma (tappa 2).

Il testo viene, poi, fatto circolare


per raccogliere le osservazioni dei
Paesi membri e delle
organizzazioni internazionali che
partecipano ai lavori del Codex
(tappa 3).
Tali osservazioni si
riferiscono a tutti gli
aspetti della norma e, in
particolare, agli effetti
che essa potrebbe avere
sulla salute dei
consumatori,
consumatori nonché
sugli interessi
economici di ogni parte
interessata.
Queste osservazioni sono comunicate al Comitato o ad
altro organo sussidiario incaricato di esaminare e
modificare il progetto preliminare di norma (tappa 4).
Il progetto così modificato è
sottoposto all’esame della
Commissione o del Comitato
esecutivo perché venga adottato
come progetto di norma
(tappa 5).

Il Segretariato cura la
distribuzione del nuovo testo ai
Paesi membri e alle
organizzazioni e raccoglie le
relative osservazioni (tappa 6).
Le osservazioni ricevute sono trasmesse al
Comitato o ad altro organo sussidiario che
esamina e modifica il progetto di norma (tappa 7).

Per motivi di
eccezionale urgenza, la
Commissione può
optare per una
procedura accelerata
che consente la
soppressione delle tappe
6 e 7.
La norma, corredata di tutte le
proposte di emendamento dei
Paesi e delle organizzazioni
interessate viene, infine,
trasmessa alla Commissione per
la sua adozione (tappa 8).

Tale passaggio in Commissione


rappresenta, nell'iter di
formazione della norma Codex,
il momento a maggiore valenza
politica.
Revisione delle norme Codex

La Commissione e i suoi Organi sussidiari rivedono,


se necessario, le norme Codex, al fine di garantire la
loro compatibilità e la loro conformità con le
conoscenze scientifiche attuali.
Tutti i membri della Commissione sono tenuti a
presentare al Comitato competente ogni nuova
informazione scientifica pertinente che possa
giustificare la revisione delle norme Codex esistenti.
La procedura di revisione è identica a quella utilizzata
per l’elaborazione della norma.
World Trade Organization

Il WTO ha preso il posto del GATT (General


agreement on tariffs and trade) all'inizio del 1995. La
sua nascita è sancita dal "Final Act" dell'Uruguay
Round firmato nell'aprile 1994 al meeting ministeriale
di Marrakesh. Il WTO si fonda su diversi accordi
(agreements) negoziati e firmati dalla maggior parte
delle nazioni del mondo; ha potere legislativo,
esecutivo e giudiziario; i membri che non si adeguano
alle regole stabilite nei vari accordi possono essere
costretti a farlo dalle sanzioni commerciali stabilite da
un tribunale ad hoc.
Guidata dalla logica del "mercato", la politica del
WTO è stata sinora stabilita dai paesi più potenti e
dalle loro influenti società transnazionali. Il risultato
è che le preoccupazioni legate all'ambiente, alla
cultura, ai diritti umani, alla qualità della vita sono
state messe da parte mentre la globalizzazione ha
proseguito la sua marcia.
Anche se ufficialmente nato il 1 gennaio 1995,
1995 le
radici del WTO risalgono al 1948, all’ormai
famosissimo GATT.

Riguardo a questa sigla è bene chiarire che indica


due cose:
1.un accordo internazionale sulle tariffe e il
commercio (General Agreement on Tariffs and
Trade) e
2.una organizzazione internazionale creata
successivamente per gestire e sviluppare questo
accordo.
Negli anni questo
accordo è cresciuto
attraverso vari negoziati,
indicati col termine di
"round".
L’ultimo e il più
importante è stato
l’Uruguay Round,
Round dal
1986 al 1994, terminato
proprio con la creazione
del WTO.
WTO
Differenze fra GATT e WTO

Mentre il GATT assicurava solo il commercio dei beni,


il WTO garantisce anche il settore dei servizi e delle
proprietà intellettuali.
Altre differenze fra i due: il primo è stato un accordo
provvisorio, mai ratificato dai parlamenti dei paesi
membri. Il WTO è una organizzazione stabile e i suoi
accordi sono permanenti, ha basi legali perché i paesi
membri hanno ratificato i suoi accordi, mentre per il
GATT si parlava di contracting parties, cioè di parti
contraenti. Infine Il WTO ha un sistema di arbitrariato
più veloce ed automatico rispetto al vecchio sistema del
GATT.
La creazione del WTO è stata la più importante
riforma del commercio internazionale dopo la
seconda guerra mondiale.
Dal 1948 al 1994, il GATT ha fornito le regole
del commercio internazionale, sebbene fosse un
accordo e un’organizzazione provvisoria.
L’intenzione originale era di creare una terza
istituzione da affiancare a quelle di Bretton
Woods, Banca Mondiale e Fondo Monetario
Internazionale, che si sarebbe dovuta chiamare
ITO International Trade Organization.
Ma le ambizioni erano superiori alle reali
possibilità, così al termine del primo round di
negoziati non nacque nessuna ITO e l’accordo
venne firmato solo da 23 paesi. Eppure sino al ’95
questo accordo, il GATT, è rimasto l’unico testo
legalmente riconosciuto a cui, negli anni, si sono
aggiunti accordi plurilaterali e 8 rounds di trattative
per ridurre le tariffe.
Anno Luogo/Nome Argomenti Paesi
partecipanti
1947 Ginevra Tariffe 23
1949 Annecy Tariffe 13
1951 Torquay Tariffe 38
1956 Ginevra Tariffe 26
1960-61 Ginevra (Dillon Round) Tariffe 26

1964-67 Ginevra (Kennedy Round) Tariffe e misure anti- 62


dumping
1973-79 Ginevra (Tokyo Round) Tariffe 102
1986-94 Ginevra (Uruguay Round) Tariffe, regole, servizi, 123
proprietà intellettuali,
regolazione delle dispute,
settore tessile, agricoltura,
creazione WTO
L'Uruguay Round

L’ultima maratona di trattative, l’Uruguay Round, è


durata sette anni e mezzo ed ha interessato 123
paesi, coprendo praticamente tutti i settori, dagli
spazzolini per lavarsi i denti alle barche, dalla
medicina ai settori bancari: sicuramente il più
grande negoziato della storia.
Il nome deriva dal Paese dove, nel settembre 1986,
1986
presero avvio i negoziati (Punta del Este -
Uruguay); l'agenda prevedeva 15 punti di non
facile accordo fra i diversi paesi. Per questo le
trattative si prolungarono oltre il previsto e
terminarono in modo ufficiale con la firma degli
accordi a Marrakesh, il 15 aprile 1994.
1994
Il ruolo del Codex a seguito
dell’Uruguay Round

In questi ultimi anni il quadro di


riferimento è profondamente
mutato soprattutto a causa
dell’istituzione
dell’Organizzazione Mondiale
del Commercio (WTO) creata
nel 1995, a seguito del
negoziato dell’Uruguay Round.
In particolare, l’Accordo sulle misure sanitarie e
fitosanitarie (SPS) e l’Accordo sugli ostacoli
tecnici al commercio (OTC) hanno assunto un
ruolo determinante per le attività del Codex
Alimentarius.
I due accordi richiamati riconoscono, infatti,
l’importanza dell’armonizzazione normativa a
livello internazionale, al fine di ridurre al minimo il
rischio che le norme sanitarie, fitosanitarie o altri
regolamenti tecnici possano tradursi in ostacoli
ingiustificati al commercio.
Ai fini dell’armonizzazione, in
riferimento alla innocuità dei
prodotti alimentari, l’accordo
SPS ha esplicitamente
individuato e scelto le norme,
direttive e raccomandazioni
stabilite dalla Commissione del
Codex Alimentarius,
ritenendole scientificamente
valide.
In effetti, in caso di contenzioso
in sede WTO, se un Paese
applica misure più restrittive
rispetto a quelle del CODEX,
CODEX lo
stesso potrebbe essere chiamato a
fornire adeguata giustificazione
scientifica.

Dopo l’Uruguay Round,


Round dunque, le norme Codex, nel
passato destinate ad una applicazione su base volontaria
da parte dei Paesi membri, hanno assunto una valenza
assai più vincolante a livello mondiale.
Ed è per queste ragioni che negli ultimi anni si è
assistito a un grande aumento dei lavori in ambito
CODEX.
Nel 1999, infatti, sono stati costituiti 3 nuovi
Gruppi intergovernativi speciali su argomenti
assai importanti (biotecnologie, alimentazione
animale e succhi di frutta). Inoltre è aumentato
il numero delle Sessioni internazionali,
soprattutto a causa dell’avvio delle attività volte
all’indispensabile aggiornamento delle norme.
Sessioni della Commissione del Codex Alimentarius
Sessione Luogo e Date
1° Roma, Italia, 25 Giugno - 3 Luglio 1963
2° Ginevra, Svizzera, 28 Settembre - 7 Ottobre 1964
3° Roma, Italia, 19-28 Ottobre 1965
4° Roma, Italia, 7-14 Novembre 1966
5° Roma, Italia, 20 Febbraio - 1 Marzo 1968
6° Ginevra, Svizzera, 4-14 Marzo 1969
7° Roma, Italia, 7-17 Aprile 1970
8° Ginevra, Svizzera, 30 Giugno - 9 Luglio 1971
9° Roma, Italia, 6-17 Novembre 1972
10° Roma, Italia, 1-11 Luglio 1974
11° Roma, Italia, 29 Marzo - 9 Aprile 1976
12° Roma, Italia, 17-28 Aprile 1978
13° Roma, Italia, 3-14 Dicembre 1979
14° Ginevra, Svizzera, 29 Giugno - 10 Luglio 1981
15° Roma, Italia, 4-15 Luglio 1983
16° Ginevra Svizzera, 1-12 Luglio 1985
17° Roma, Italia, 29 Giugno - 10 Luglio 1987
18° Ginevra, Svizzera, 3-12 Luglio 1989
19° Roma, Italia, 1-10 Luglio 1991
20° Ginevra, Svizzera, 28 Giugno - 7 Luglio 1993
21° Roma, Italia, 3-8 Luglio 1995
22° Ginevra, Svizzera, 23-28 Giugno 1997
23° Roma, Italia, 28 Giugno - 3 Luglio 1999
24° Ginevra, Svizzera, 2 - 7 Luglio 2001
25o Ginevra, Svizzera, 13-15 Febbraio 2003
26o Roma, Italia, 3-14 Dicembre 2003
27o Ginevra, Svizzera, Giugno 2004
Future attività del Codex
I progressi scientifici nel campo
dell’alimentazione, l’evoluzione dei
comportamenti dei consumatori, i
nuovi metodi di controllo degli
alimenti, il modo in cui saranno
percepite le responsabilità dei
governi e dell’industria alimentare, la
modifica dei concetti di qualità e di
sicurezza alimentare costituiscono
nuovi obiettivi per la Commissione e
richiederanno probabilmente nuove
norme.
La Commissione esamina
già l’uso delle biotecnologie
nel trattamento degli
alimenti, nella produzione
delle materie prime ed
elabora continuamente ad
elaborare nuovi concetti e
sistemi che mirano ad
assicurare l’innocuità degli
alimenti e la protezione dei
consumatori contro i rischi
sanitari.
A titolo esemplificativo si ricorda come
i nuovi lavori del CODEX comprendano
delle riflessioni su temi di grande
attualità quali:
1) il principio di precauzione, a cui
ricorrere, nel quadro dell’analisi del
rischio, in assenza di certezze
scientifiche;

2) la tracciabilità, consistente
nell’identificazione precisa di tutti i
passaggi del percorso effettuato dagli
3) la definizione e l’impiego
nell’analisi del rischio di fattori
legittimi diversi dalla scienza,
quali, ad esempio, le
preoccupazioni ambientali, il
benessere degli animali,
l’agricoltura sostenibile, le attese
dei consumatori sulla qualità dei
prodotti, una buona informazione e
la definizione delle caratteristiche
essenziali dei prodotti e dei loro
processi e metodi di produzione.
UNIONE EUROPEA E
CODEX ALIMENTARIUS

Anche a causa dei critici eventi verificatisi nel


settore alimentare negli ultimi anni, l’Unione
Europea ha ritenuto di riconsiderare le
problematiche legate alla salute del consumatore e
alla sicurezza dei generi alimentari sostenendo la
separazione delle responsabilità legislative da
quelle di consultazione scientifica e di ispezione e
controllo,
controllo da potenziare e rendere più trasparenti.
E’, altresì, prevista
un’azione di
completamento,
semplificazione e
razionalizzazione
della legislazione
comunitaria in
materia alimentare
con l’obiettivo di
mantenere un elevato
livello di tutela dei
consumatori.
Tale processo di
razionalizzazione del
sistema della sicurezza
alimentare ha trovato il
suo inquadramento
programmatico nel
“libro bianco” sulla
sicurezza alimentare del
gennaio del 2000. In
esso si fa esplicito
riferimento al Codex
Alimentarius.
Alimentarius
Il “libro bianco” afferma, infatti,
che “il quadro internazionale si è
sviluppato in maniera
significativa grazie al ruolo che
giocano taluni organismi
internazionali come il CODEX
ALIMENTARIUS…
ALIMENTARIUS nel quadro
dell’accordo OMC…” e che “i
lavori relativi all’adesione della
Comunità al CODEX
ALIMENTARIUS
proseguiranno rapidamente”.
Sono 360 milioni i consumatori europei, ogni
giorno a confronto con crisi ed emergenze
alimentari: dall'attualissimo problema della
"mucca pazza", ai "polli alla diossina", sino
all'approccio con i prodotti transgenici. Per
affrontarli in modo omogeneo, evitando posizioni
contraddittorie tra Stati, rischi di inefficienza e
soluzioni tampone di fronte agli allarmi nazionali,
la Commissione europea ha proposto nel gennaio
2000 - con il Libro bianco sulla sicurezza
alimentare - una revisione delle politiche a favore
dei consumatori dell'Unione e l'istituzione di
un'Autorità Alimentare Europea.
L'Autorità, che dovrà rispondere alle caratteristiche di
indipendenza, obiettività e trasparenza, avrà tra i suoi compiti:
1. il controllo della qualità degli alimenti umani e
animali;
animali
la struttura dell'Autorità prevede otto settori di esperti
che indagheranno su:
• alimenti animali,
• protezione delle piante,
• organismi geneticamente modificati,
• prodotti dietetici,
• allergie,
• rischio biologico,
• contaminazioni nella catena alimentare,
2. l'identificazione di ogni fattore di rischio per la
salute del consumatore anche attraverso una rete di
"allarme rapido" contemporaneo per tutti i
Venticinque Paesi;
3. una base scientifica consolidata per porre in essere
azioni preventive. Pareri e decisioni dovranno essere
trasmessi alla Commissione Europea, cui spetterà
l'ultima parola;
4. il recupero della fiducia del consumatore,
attraverso un'informazione chiara e comprensibile,
anche via internet.
L'obiettivo è quello di creare un
organismo indipendente, capace di
presentare al legislatore comunitario
pareri scientifici credibili, frutto delle
informazioni più attuali, in continuo
confronto con i centri scientifici europei
ed internazionali, tale da diventare
mediatore in caso di dissensi tra stati o
istituzioni, di allertare e informare
tempestivamente i cittadini e soprattutto
di prevenire crisi. L'agenzia, a partire
dal 1 gennaio 2004 ha cominciato a
lavorare in una sede provvisoria di
Bruxelles in attesa di trasferirsi in Italia
(Parma) ed in Finlandia.
Dando seguito al Libro verde
della Commissione sui principi
generali della legislazione in
materia alimentare nell'Unione
europea, l'attuazione di tutte le
misure proposte nel Libro bianco
consentirà di organizzare la
sicurezza alimentare in modo più
coordinato e integrato onde
raggiungere il livello più alto
possibile di protezione della
salute.
La Comunità Europea, primo
esportatore e importatore
mondiale di prodotti
agroalimentari, attribuisce
grande importanza alle norme
CODEX ed, infatti, partecipa,
da oltre dieci anni, con molto
interesse e con un ruolo
particolarmente attivo ai lavori
di tale Organizzazione.
Mentre i Paesi comunitari sono
membri del Codex fin dall’inizio
delle sue attività negli anni sessanta,
la Comunità Europea ha potuto
avvalersi, fino a circa due anni fa,
solo dello statuto di osservatore.
Nell’anno 2003 la Comunità
Europea, in qualità di
Organizzazione di integrazione
economica regionale, è stata
ammessa alla Commissione del
Codex Alimentarius come membro
effettivo, e non più solo osservatore.
Gli Osservatori
1. Qualsiasi Nazione Membro e Membro
Associato di FAO o OMS che non sia Membro
della Commissione, ma che abbia un particolare
interesse al lavoro della Commissione, può, su
richiesta comunicata ai Direttori Generali di FAO
o OMS, partecipare alle sessioni della
Commissione e dei suoi organi ausiliari come
Osservatore. Questa può sottoporre dei
promemoria e partecipare senza voto alla
discussione.
2. Le Nazioni che, pur non essendo Nazioni
Membro o Membri Associati di FAO o OMS,
possono, su loro richiesta e secondo le condizioni
relative alla concessione dello status di Osservatore
alle nazioni adottate dalla Conferenza della FAO e
dall’Assemblea Mondiale della Sanità, essere
invitate a partecipare alle sessioni della
Commissione e dei suoi organi ausiliari in qualità di
Osservatori. Lo status delle nazioni invitate a tali
sessioni dovrà essere regolato dalle principali
condizioni adottate dalla Conferenza della FAO.
3. Qualsiasi Membro della Commissione può
partecipare come osservatore alle sessioni degli
organi ausiliari, può sottoporre dei promemoria e
partecipare senza voto alle discussioni.

4. Secondo le disposizioni della Regola VII.5 I


Direttori Generali di FAO o OMS possono
invitare le organizzazioni intergovernative e
quelle internazionali non governative a
partecipare alle sessioni della Commissione e dei
suoi organi ausiliari come osservatori.
5. La partecipazione delle organizzazioni
internazionali al lavoro della commissione e le
relazioni tra la Commissione e tali organizzazioni
dovranno essere regolate dalle disposizioni
principali delle Costituzioni di FAO o OMS,
come pure dalle regolamentazioni applicabili di
FAO o OMS per quanto concerne le relazioni
con le organizzazioni internazionali; tali relazioni
dovranno essere gestite dai Direttori Generali di
FAO o OMS se necessario e come necessario.
Origine e struttura del
Comitato Nazionale Codex
Il Comitato
Nazionale
Italiano per il
Codex
Alimentarius è
stato istituito nel
1966 con D.M.
13 ottobre 1966
n.1523.
I Gruppi di lavoro (o Sottocommissioni) in cui si
articola il Comitato italiano, corrispondono ai
Comitati internazionali. Tali Gruppi sono composti
da esperti qualificati in rappresentanza sia di
istituzioni pubbliche (in particolare Ministeri
dell’Industria e del Commercio Estero, della Sanità,
delle Politiche Agricole e Forestali, Istituto
Superiore di Sanità, Istituto Nazionale della
Nutrizione, Istituto del Commercio Estero,
Università) che di organizzazioni private,
rappresentative della produzione primaria e
industriale e dei consumatori.
Compiti del Comitato Nazionale Codex
e dei Sottocomitati
1) studiare ed esaminare i progetti di norme al fine di
conseguire la protezione della salute dei consumatori e di
garantire la lealtà nello svolgimento del commercio
interno ed internazionale degli stessi prodotti;

2) curare la predisposizione delle istruzioni che la


delegazione italiana incaricata di partecipare ai lavori
CODEX dovrà osservare;

3) rispondere per iscritto alle lettere circolari inviate dal


Segretariato, formulando commenti sui testi normativi
CODEX.
Punto di contatto italiano del Codex

Il funzionamento dei Punti nazionali di contatto


del CODEX varia in relazione della
legislazione, delle strutture e
dell’organizzazione delle attività governative di
ogni Paese.

In particolare, il Punto di contatto del Codex


per l’Italia, che ha sede presso il Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali, assicura le
seguenti funzioni:
1) collegamento con il Segretariato del Codex;
2) coordinamento e promozione di tutte le attività
nazionali riguardanti il Codex;
3) raccolta dei testi definitivi del Codex (norme,
codici d’uso, direttive ed altri testi a carattere

consultativo) e distribuzione degli stessi agli


organismi interessati;
4) ricezione dei documenti di lavoro delle sessioni
del Codex e distribuzione degli stessi agli
organismi interessati;

5) invio delle osservazioni sui documenti al


Segretariato del Codex, alla Commissione del
Codex Alimentarius ed ai suoi organi sussidiari;
6) consultazione con l’industria
agro-alimentare, i consumatori
ed ogni altra parte interessata;
7) scambio di informazioni e
coordinamento delle attività con gli
altri membri del CODEX;
8) comunicazione della
composizione della Delegazione
italiana alle riunioni della
Commissione del CODEX
ALIMENTARIUS e dei suoi Organi
sussidiari.
Valutazione del Codex

Nel Dicembre 2002 la FAO e l’OMS hanno


completato una valutazione del Codex Alimentarius
e di altri lavori relativi agli standards Alimentari
della FAO e dell’OMS; tutto ciò è stato poi
discusso nel corso di una Sessione Speciale della
Commissione del Codex Alimentarius nel febbraio
del 2003.
Il lavoro di valutazione ha ricoperto tutti gli aspetti
dell’attività su standards alimentari di FAO e OMS,
comprendendo anche la costruzione di abilità e i
consigli scientifici di esperti.
Tale lavoro è stato portato avanti da una squadra
indipendente seguita da un gruppo scelto di esperti
indipendenti. La squadra di valutazione
comprendeva cinque persone, tre delle quali,
incluso il caposquadra, erano esterne alle due
Organizzazioni. Il gruppo scelto di esperti era
costituito da dieci membri provenienti da tutte le
parti del mondo e da tutti gli stakeholders (soggetti
che rappresentano gli interessi collettivi). Il lavoro
di valutazione si avvantaggiava anche dell’aiuto del
Comitato Esecutivo del CODEX.
La squadra di valutazione ha
visitato 24 Nazioni Membro e
la Comunità Europea.
Si sono ricevute informazioni
anche tramite internet e tramite
questionari dettagliati inviati ai
Governi membro e alle
organizzazioni interessate. C’è
stato un elevato livello di
risposta ai questionari,
completati da oltre 100 Nazioni
Membro.
Il rapporto sulla valutazione è stato
presentato nel corso della 25a
Sessione (Straordinaria) della
Commissione del Codex
Alimentarius (Ginevra, 13-15
Febbraio 2003). La Commissione ha
dato totale fiducia al Rapporto della
Valutazione ed ha espresso la sua
volontà di implementare le strategie
che meglio si adattassero agli
obiettivi dei suggerimenti contenuti
nel lavoro di valutazione.
Per conservare il fermo supporto da
parte di tutte le Nazioni Membro e degli
stakeholders,
stakeholders la Commissione
concordava sul fatto che, nel rispondere
al Lavoro di Valutazione, essa e le sue
Organizzazioni d’origine dovevano
lavorare per raggiungere:

• una maggiore efficienza ed efficacia


nello sviluppo degli standards del
Codex, pur mantenendo trasparenza,
completezza e consistenza procedurale
nel corso del loro sviluppo;
• una maggiore partecipazione, da
parte delle Nazioni Membro in via di
sviluppo e di quelle che si trovano in
un’economia di transizione, al
lavoro della Commissione del Codex
Alimentarius nel corso dello
sviluppo degli standards ;
• una maggiore utilità degli
standards del Codex da parte delle
Nazioni Membro in termini di
importanza per i propri bisogni e di
tempestività;
• un rafforzamento della base
scientifica per l’analisi dei rischi,
inclusa una valutazione dei rischi
della sicurezza alimentare per
migliorare l’efficienza e l’efficacia
nel fornire aiuto scientifico di
esperti alla Commissione e alle
Nazioni Membro e per migliorare
la divulgazione dei rischi;
rischi
• una costruzione di abilità più
efficace per lo sviluppo dei sistemi
di controllo alimentare nazionale.
CRITICITA’

La Commissione ha
ordinato alla FAO e
all’OMS di fornire risorse
ulteriori al Programma
Regolare, aggiungendo
risorse extra-budget se
necessario, per potenziare
il Codex e il lavoro ad esso
correlato nelle due
Organizzazioni.
I costi di incremento per implementare
i suggerimenti relativi al miglioramento
della tempestività dell’aiuto scientifico
di esperti a Codex e alle Nazioni
Membro sono stati valutati in 2.5
milioni di dollari ogni due anni, anni
suddivisi equamente tra FAO e OMS.
E’ intenzione della FAO cercare in
maniera produttiva risorse extra-budget
al fine di implementare pienamente i
suggerimenti della Valutazione del
Codex e dell’attività ad esso correlata.
Codex Alimentarius – Manuale di Procedura

Il Manuale di Procedura del Codex Alimentarius


intende aiutare i governi Membri a partecipare
efficacemente al lavoro del Programma per le
norme alimentari FAO/OMS. Il Manuale è
particolarmente utile per quelle delegazioni
nazionali che partecipano agli incontri del Codex e
per quelle organizzazioni internazionali che vi
partecipano come osservatori. Sarà utile anche per
tutti quei Governi Membri che sperano di
partecipare al lavoro del Codex per
corrispondenza.
La prima parte espone le basilari
regole di procedura della
Commissione e le altre procedure
interne necessarie a perseguire gli
obiettivi della Commissione. Queste
includono le procedure per
l’elaborazione delle norme del Codex
e i testi relativi, i principi generali, le
linee guida per l’accettazione delle
norme del Codex da parte dei
governi ed alcune definizioni
basilari.
La seconda parte è dedicata alle linee guida per
un’efficace attività dei Comitati del Codex.
Tali Comitati sono organizzati e guidati dai Governi
Membri designati dalla Commissione.
Viene descritto in che modo le norme vengono
esposte in maniera uniforme, descrive un sistema di
riferimento uniforme per quanto riguarda i certificati
del Codex e i documenti di lavoro e fornisce una
quantità di principi generali per formulare le sezioni
fondamentali delle norme del Codex e descrive le
funzioni centrali dei Punti di Contatto del Codex
nazionale.
La terza parte fa un elenco
degli organi ausiliari della
Commissione con i loro
Termini di Riferimento. Essa
dà anche l’indice dei Membri
della Commissione (165
paesi Membro nel luglio
2001) e gli indirizzi dei Punti
di Contatto del Codex.
CONCLUSIONI
Il Codex Alimentarius,
Alimentarius o il
codice dell’alimentazione, è
diventato il punto di
riferimento originario globale
per i consumatori, produttori e
trasformatori di alimenti, per
le agenzie nazionali di
controllo alimentare e per il
commercio internazionale
alimentare.
Il codice ha avuto un impatto
enorme sul modo di pensare dei
produttori e trasformatori di
alimenti così come sulla
consapevolezza degli utilizzatori
finali – i consumatori.
consumatori La sua
influenza si estende ad ogni
continente e il suo contributo
alla protezione della salute
pubblica e a pratiche corrette nel
mercato alimentare è
incommensurabile.
Il sistema del Codex Alimentarius
rappresenta un’opportunità unica per
tutti i paesi per unire la comunità
internazionale nel formulare ed
armonizzare le norme alimentari e per
assicurare la loro implementazione
globale.
Esso inoltre dà loro la possibilità di
giocare un ruolo nello sviluppo delle
norme che governano le procedure
sanitarie di trasformazione, e nelle
raccomandazioni relative alla
ottemperanza a tali norme.

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