Está en la página 1de 70

"La preoccupazione dell'uomo e del suo destino devono sempre costituire l'interesse principale di tutti gli sforzi tecnici.

Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri diagrammi ed alle vostre equazioni." (Albert Einstein)

www.RivoluzioneEconomica.com |

INDICE PRESENTAZIONE ....................................................................................................... 5 CHI SIAMO................................................................................................................ 6 LETTURA DELLA CRISI ECONOMICA ATTUALE ............................................................ 8 LA CRISI E LA RIVOLUZIONE ECONOMICA ................................................................. 9 LE TRE FASI DELLA RIVOLUZIONE ECONOMICA........................................................ 12 FASE 1: MISURE URGENTI ....................................................................................... 14 GOVERNO E SOCIETA............................................................................................. 15 PILLAR 1.1 Politica: Governare un onore, non un privilegio. ............................. 16 PILLAR 1.2 Cancellare sprechi e finanziamenti improduttivi dalla spesa pubblica. 17 PILLAR 1.3 Emersione del nero ........................................................................... 18 PILLAR 1.4 Tassazione: favorire la produzione ed il valore aggiunto .................... 19 MERCATI ................................................................................................................ 20 PILLAR 1.5 Mercati finanziari: stabilizzazione dei prezzi di borsa ......................... 21 PILLAR 1.6 Convergenza tra valore di mercato e valore reale dei derivati............ 24 PILLAR 1.7 Trasparenza del mercato................................................................... 26 BANCHE ED ISITUTI FINANZIARI .............................................................................. 27 PILLAR 1.8 Abbattere gli interessi sul debito degli stati e superare la dipendenza dalle banche ...................................................................................................... 28 PILLAR 1.9 Limitare il potere di banche e istituti finanziari .................................. 32 OCCUPAZIONE E SVILUPPO..................................................................................... 34 PILLAR 1.10 Un fondo di responsabilit per il rilancio delleconomica reale......... 35 FASE 2: CAMBIAMENTI, RIVOLUZIONI .................................................................... 37 GOVERNO E SOCIETA............................................................................................. 38 PILLAR 2.1 Politica: Etica, Morale e Formazione.................................................. 39 PILLAR 2.2 Aziendalizzazione, trasparenza e meritocrazia nella pubblica amministrazione ................................................................................................ 41 PILLAR 2.3 Trasparenza e visibilit in tempo reale delluso del denaro pubblico .. 43 PILLAR 2.4 Tassazione: crescita economica ed obbligo di pareggio in bilancio ..... 45 MERCATI ................................................................................................................ 48 PILLAR 2.5 Sistemi di pagamento: Abbandono della carta moneta come forma di denaro............................................................................................................... 49 PILLAR 2.6 Ecosostenibilit e trasparenza: costi smaltimento e recupero, storicizzazione dei prezzi.................................................................................... 51 PILLAR 2.7 Istituzione di unauthority dei mercati............................................... 52 BANCHE ED ISTITUTI FINANZIARI............................................................................. 54 PILLAR 2.8 Ripartizione di oneri e benefici del credito, stop alla moneta bancaria55 OCCUPAZIONE E SVILUPPO..................................................................................... 57
www.RivoluzioneEconomica.com | 3

PILLAR 2.9 Diffondere la conoscenza: portale del know-how .............................. 58 PILLAR 2.10 Garantire la qualit: formazione continua........................................ 59 FASE 3: SVILUPPO SOSTENIBILE, BENESSERE ........................................................... 61 APPROFONDIMENTI ............................................................................................... 62 Banche e Mercati Finanziari: Strumenti ed Impatti della Rivoluzione Economica ..... 62 CONCLUSIONI......................................................................................................... 69 CONTATTI............................................................................................................... 70

www.RivoluzioneEconomica.com |

PRESENTAZIONE La rivoluzione economica un progetto ambizioso che si fonda su azioni concrete. una rivoluzione, perch si interviene in modo forte e deciso sia nelleconomia che nelle regole che governano la nostra societ. A che punto siamo oggi? Il pianeta devastato, i mercati sono governati da pochi, i canali di informazione ufficiali sono faziosi e distorti, i principi morali ed etici sono in decadenza. Prevale linsicurezza e, con lo scoppio dellattuale crisi, siamo sempre pi poveri. Eppure esistono tecnologie, risorse, forza lavoro, competenze. Ma non sono sfruttate. Le domande alle quali si d risposta con questo lavoro sono: Come intervenire?, Come cambiare lo stato di fatto?. Lo sforzo non stato infatti limitato allidentificazione delle problematiche, ma anche allindividuazione delle soluzioni. In molti casi si tratta di stravolgimenti e di rivoluzioni, ma se si vuole realmente cambiare la societ serve un punto di discontinuit marcato.

www.RivoluzioneEconomica.com |

CHI SIAMO Il progetto nasce da me, Enrico Adinolfi, giovane salernitanto, nato il 14 marzo del 1980 da una famiglia come tante, padre architetto e madre insegnante. Il lavoro semplicemente frutto dei principi, delle competenze, delle esperienze, delle osservazioni e degli approfondimenti che hanno caratterizzato il mio percorso di crescita. Uno dei principi fondamentali che ha guidato la mia maturazione stato mettere tutto in discussione, incluso me stesso. Il confronto con gli altri e la capacit di cambiare idea non sono debolezze, ma punti di forza importanti. Con questo spirito ho vissuto le principali esperienze che hanno contribuito alla mia formazione: un anno negli Stati Uniti a 16 anni, dove ho conseguito un diploma di scuola superiore, mi ha fatto apprezzare le differenze culturali; la laurea in ingegneria gestionale mi ha dato gli strumenti e i metodi per approcciare i problemi; due anni presso una multinazionale di consulenza mi hanno insegnato cos unorganizzazione, cos il lavoro e cosa sono i sacrifici; tre anni di libera professione, come amministratore di una societ che opera nel settore del risparmio energetico, mi hanno aperto gli occhi su cosa significhi fare imprenditoria. A tutto questo va aggiunta la conoscenza approfondita delle dinamiche dei mercati finanziari, maturata sia grazie al lavoro svolto come consulente presso una delle principali banche italiane, sia grazie alla facile accessibilit dei mercati telematici. Sono dunque le competenze e le idee sviluppate negli anni che hanno portato alla stesura dei pilastri della rivoluzione economica. Gli obiettivi del programma di cambiamento proposto sono coerenti con i principi in cui credo e che vanno salvaguardati: la tutela della natura e dellambiente, prioritaria per la sopravvivenza della specie umana; la limitazione delle forme di potere; la fondamentale correlazione tra la ricchezza e il merito; lo stimolo allo sviluppo e alloccupazione; la qualit dei prodotti e dei servizi; la diffusione e laccesso alla conoscenza; la centralit di cultura, etica e rispetto reciproco.
www.RivoluzioneEconomica.com | 6

Le proposte presentate non sono per statiche e possono essere ampliate e migliorate. Il Chi siamo, del titolo della sezione, indica che quanto esposto un programma aperto a tutti coloro che ne condividono lo spirito e le idee. Chi ci crede il benvenuto nel gruppo che porter avanti questo processo di svolta. Di quel Siamo fanno parte tutti coloro che vogliono il cambiamento.

www.RivoluzioneEconomica.com |

LETTURA DELLA CRISI ECONOMICA ATTUALE Nel tentativo di salvare le foglie morte hanno fatto morire lalbero Possiamo considerare il nostro sistema economico come un albero che ha costantemente bisogno di essere innaffiato: lacqua la liquidit immessa nel sistema (a debito) necessaria alla crescita e allo sviluppo. I frutti dellalbero servono a pagare i costi dellapprovvigionamento di acqua. Negli ultimi anni alcune foglie hanno cominciato a seccare e, per provare a salvarle, si aumentata la quantit dacqua: limprevisto stato che lalbero non ha reagito producendo frutti a sufficienza per pagarne i costi. Nellultimo decennio il sistema stato drogato da continui stimoli alla domanda che hanno consentito lacquisto di beni e servizi pur non avendo la disponibilit in denaro per acquistarli (carte di credito e revolving, finanziarie per prodotti al consumo, eccetera). A fornire lacqua necessaria alla produzione e allacquisto di tali beni sono state le banche e i governi centrali attraverso lutilizzo di molteplici strumenti di debito, inclusa la speculazione finanziaria. Lalbero cresciuto quindi molto velocemente, troppo. Oggi il sistema andato in crisi poich da una parte venuta meno la principale forma di garanzia che ha da sempre fatto da contropartita allaumento dellindebitamento, ovvero i beni immobili, e dallaltra la domanda non ha pi spazio per essere sostenuta da un ulteriore indebitamento di privati e aziende. Tale situazione si delineata con chiarezza nel 2007. La crisi del mercato immobiliare ha impedito alle banche di creare ulteriore moneta e il sistema ha cominciato ad avere difficolt ad autosostenersi. La logica conseguenza sarebbe dovuta essere un forte ridimensionamento generale del mercato: recessione, fallimento di alcune banche e assicurazioni, crollo dei valori immobiliari. Il timore che una tale situazione sarebbe stata ingestibile da parte dei governi centrali ha portato ad affrontare la crisi con tuttaltro approccio: nuovo debito (privo di garanzie) per stimolare leconomia. Ma le foglie ormai morte non si sono riprese e lalbero non ha creato che frutti marci: questa politica ha portato oggi a una situazione drammatica. Attualmente nel mondo si trova in circolazione una quantit enorme di denaro non coperta da alcuna garanzia e limmobilismo attuale porter al collasso e a una forte svalutazione dei frutti del lavoro di anni. Solo in pochi ne trarranno benefici, mentre la maggioranza ne subir le drammatiche conseguenze. Non dato sapere cosa potr accadere se non si interverr tempestivamente sulla spirale in corso: guerre, povert, forme totalitarie? Sicuramente nulla di piacevole.
www.RivoluzioneEconomica.com | 8

LA CRISI E LA RIVOLUZIONE ECONOMICA Nellattuale sistema economico la crisi non un fenomeno nuovo: periodi di difficolt e di rallentamento delleconomia hanno colpito a rotazione quasi ogni Paese. Interventi sulla spesa o sulle entrate, politiche monetarie e forme di incentivazione hanno di solito consentito ai singoli stati di superare le momentanee difficolt e di riprendere la crescita. Oggi ci troviamo di fronte a un evento totalmente nuovo nella storia: per la prima volta non un sottosistema, inteso come Stato o area geografica, a essere in difficolt, ma lo sono tutti i Paesi a economia capitalista, ovvero lintero sistema occidentale. La conseguenza principale che in tale situazione i metodi tradizionali di rilancio delleconomia rischiano di non funzionare. Al momento vi sono due principali problemi a livello globale: debito elevatissimo; crescita in declino. Negli Stati Uniti e in Europa si sta affrontando il problema con due approcci opposti. Nel primo caso, con continue misure di stimolo alleconomia (nuovo debito), si sta dando priorit alla crescita, mentre in Europa si ritiene pi critico il problema del debito e si stanno adottando pesanti misure di austerity per ridurne lentit. Entrambi gli approcci in una economia globale in salute hanno generalmente funzionato. Infatti di solito gli stimoli alleconomia (come lacquisto di bond, gli incentivi, ecc.) generano un aumento della domanda che rende sostenibile laumento dellindebitamento e misure di austerity locali e cali della domanda interna sono compensati dalla tenuta o dallaumento della domanda esterna che rendono possibile la diminuzione del debito. Lo stato di generale depressione economica sta purtroppo vanificando entrambe le tipologie di intervento. Infatti gli stimoli alleconomia non hanno effetti sulla domanda tali da rendere sostenibile il nuovo indebitamento creato e le misure di austerity non riescono a essere assorbite dai sistemi economici locali, portando alla recessione e allinsostenibilit del debito. La situazione dunque critica e, cosa ancora pi grave, sembrano mancare totalmente le idee per affrontare le attuali difficolt.

www.RivoluzioneEconomica.com |

Il rischio concreto che si vanifichino le cose buone che in questi anni sono state realizzate e che si facciano gravi passi indietro. La tendenza attuale dei singoli Stati quella di applicare politiche di stampo mercantilista e affrontare i problemi con politiche locali che porteranno inevitabilmente a un ritorno alle economie nazionali e a un forte ridimensionamento della globalizzazione. Gli effetti di un approccio cos egoistico sarebbero devastanti a livello globale: interi Paesi risprofonderebbero nella povert e molte economie, oggi sviluppate, fallirebbero. Difficile ipotizzare quali Paesi o aree potrebbero trarre benefici dalla crisi globale che ne deriverebbe. Anche Paesi come la Germania, che nel breve periodo possono trarre dei benefici dalla loro politica nazionalistica, alla fine si ritroverebbero a subire pesanti conseguenze. Facile immaginare che una tale instabilit porterebbe a conflitti sempre pi frequenti e violenti. Ebbene, in uno scenario cos drammatico, possiamo cogliere unopportunit importante. Questo sistema economico nato su principi sani, che per anni hanno funzionato in modo corretto. Con il tempo sono emerse alcune falle che, unite alluso improprio di molti strumenti e regole, hanno portato alla progressiva degenerazione alla base dellattuale crisi. Il problema che un intervento serio non mai stato possibile perch romperebbe gli equilibri tra gli attuali centri di potere che nessuno Stato, singolarmente, ha la forza di modificare. Alcuni esempi? Le banche, istituzioni private, sono state le principali fautrici di quella speculazione finanziaria che ha consentito ingenti finanziamenti allattivit economica e agli Stati. Oggi stiamo pagando il conto di tali speculazioni e occorrerebbe intervenire in modo forte: le banche hanno per un potere enorme, avendo in mano il debito pubblico e quello delle principale aziende; perci penalizzarle o interferire sui mercati da loro governati rischierebbe di trasformarsi in un boomerang che nessun governo, fino allo scoppio dellattuale crisi, ha mai avuto il coraggio di lanciare. Ebbene questa crisi, globale, ci offre per la prima volta lopportunit di intervenire sulla ridefinizione delle regole del gioco. Di fronte alla possibilit del tracollo e del fallimento dellattuale sistema anche i poteri forti saranno disponibili a valutare proposte fino a oggi per loro inaccettabili. Gli strumenti per intervenire su societ, governo e mercati esistono: sfruttiamoli.

www.RivoluzioneEconomica.com |

10

Il progresso attuale ha infatti portato con se anche un conto salatissimo: inquinamento, devastazione del pianeta, scarsa qualit dei prodotti, canali di informazione distorti e faziosi, principi morali ed etici in decadenza, arte e cultura, almeno in Italia, accantonate. Occorre intervenire con urgenza, occorre una rivoluzione che consenta: il pieno sfruttamento delle tecnologie e delle risorse; la totale sostenibilit ambientale; il ritorno dei principi morali e delletica come fondamenta dei nostri stili comportamentali; lo sviluppo vero e sostenibile. Chi oggi ci governa non in grado, per formazione e interessi, di favorire questo cambiamento. Sono le nuove generazioni che hanno il compito di imporre una radicale trasformazione degli stati e prepararsi ad essere i governanti del futuro. Il cambiamento possibile.

www.RivoluzioneEconomica.com |

11

LE TRE FASI DELLA RIVOLUZIONE ECONOMICA La rivoluzione economica mira a mostrare le facce migliori della realt. Si parte dallo stato attuale e si agisce con lobiettivo di: 1. tutelare i frutti del lavoro di ciascuno: capitali, immobilizzazioni, societ, etc.; 2. ridare senso di responsabilit e consapevolezza che lo Stato un bene comune; 3. rendere centrali gli interessi della collettivit: lambiente, la sostenibilit energetica, la qualit dei prodotti e lefficienza dei servizi, la diffusione della conoscenza. Il processo di cambiamento proposto stato articolato in tre fasi distinte. La differenziazione deriva dal tempo necessario a realizzare le azioni proposte. I pillar (pilastri) descritti nella prima fase sono di immediata applicazione; le rivoluzioni presentate nella seconda fase richiedono invece tempi pi lunghi. Le prime due fasi rappresentano le basi per la terza, la pi affascinante, con la quale potremo avviare la vera svolta. Nella prima fase, Misure urgenti, si affrontano le difficolt e le disfunzioni delleconomica attuale, scongiurandone gli effetti pi devastanti. Alcune delle conseguenze positive delle politiche proposte saranno infatti: salvataggio di tutti gli stati a rischio default; ridimensionamento del potere delle banche; tutela dei risparmi e del patrimonio individuale. Nella seconda fase, Cambiamenti, Rivoluzioni, inizia il vero cambiamento della societ e delleconomia. Sono previsti: laffermazione delletica e della formazione come principi di base; labbandono di uno fra gli oggetti oggi in circolazione dalle origini pi antiche: la cartamoneta, sostituita interamente dalla moneta elettronica, gi molto diffusa; la modifica dei concetti di stato e amministrazione pubblica, intesi non pi come entit astratte e avulse dalla realt, ma come beni comuni sui quali ogni singolo cittadino ha diritto alla massima trasparenza e pu esercitare una forma di controllo; una nuova concezione del denaro pubblico, inteso come denaro di tutti, i cui movimenti devono essere interamente tracciati e sempre visibili; il ritorno delle banche alla sola funzione di intermediazione tra la domanda e lofferta di capitali; la regolamentazione del profitto derivante da attivit che non generano valore aggiunto;
www.RivoluzioneEconomica.com | 12

lintroduzione delle prime misure volte alla sostenibilit ambientale e allutilizzo delle fonti rinnovabili come unica forma di generazione di energia; linformatizzazione dei sistemi di tassazione. Le prime due fasi forniranno le basi, i pilastri, per rendere possibile la terza, Sviluppo Sostenibile, la pi importante ed affascinante. Le attivit e le proposte si concentreranno sugli interessi centrali della collettivit: tutela dellambiente, sostenibilit energetica, efficienza dei servizi, qualit dei prodotti. Saranno possibili interventi in tutti i settori per sfruttare le piene potenzialit delle tecnologie e della creativit umana. Uno degli strumenti fondamentali, comune a tutte le fasi della rivoluzione, la pi recente tra le scoperte delluomo: la tecnologia della comunicazione informatica. LICT (Information Communication Technology) fino ad oggi ha riprodotto i processi esistenti: arrivato il momento di utilizzarla per crearne di nuovi e applicarla alla societ e alleconomia. Forse i Maya avevano ragione: nel 2012 potrebbe davvero finire il mondo, ma per iniziarne uno nuovo. Migliore.

www.RivoluzioneEconomica.com |

13

FASE 1: MISURE URGENTI Rompere gli attuali equilibri di potere. Avere il coraggio di operare azioni rivoluzionarie La prima fase della rivoluzione economica prevede una serie di interventi urgenti applicabilii nel breve periodo. Gli ambiti coinvolti sono il Governo, la Societ, i Mercati, le Banche e le Istituzioni Finanziarie, l'Occupazione e lo Sviluppo. Gli obiettivi comuni sono la normalizzazione dei mercati, il ridimensionamento del potere delle banche e la tutela dei patrimoni individuali. Di seguito sono elencati i 10 Pillar previsti. GOVERNO E SOCIETA' PILLAR 1.1 Politica: governare una responsabilit ed un onore, non un privilegio PILLAR 1.2 Cancellare dalla spesa pubblica gli sprechi ed i finanziamenti ad attivit improduttive PILLAR 1.3 Emersione del nero PILLAR 1.4 Tassazione: favorire la produzione e chi lavora creando valore aggiunto MERCATI PILLAR 1.5 PILLAR 1.6 PILLAR 1.7

Stabilizzazione dei prezzi di borsa Convergenza tra valore di mercato e valore reale dei derivati Trasparenza del mercato

BANCHE ED ISTITUTI FINANZIARI PILLAR 1.8 Abbattere gli interessi sul debito degli Stati e superare la dipendenza dalle banche PILLAR 1.9 Limitare il potere di azione di Banche ed Istituti Finanziari OCCUPAZIONE E SVILUPPO PILLAR 1.10 Un fondo di responsabilit per il rilancio delleconomia reale

www.RivoluzioneEconomica.com |

14

GOVERNO E SOCIETA Nella prima fase della rivoluzione economica sono previsti 4 pilastri che hanno impatti su Governo e Societ: PILLAR 1.1 Politica: governare una responsabilit ed un onore, non un privilegio PILLAR 1.2 Cancellare gli sprechi e i finanziamenti ad attivit improduttive dalla spesa pubblica PILLAR 1.3 Emersione del nero PILLAR 1.4 Tassazione: favorire la produzione e chi lavora creando valore aggiunto Sono proposti interventi sulla classe politica, sul sistema di tassazione e sugli sprechi di denaro pubblico. Le idee esposte nei primi 4 pilastri sono forse le pi banali dellintero lavoro, ma anche le pi difficili da applicare; impossibile chiedere di risolvere un problema a chi lo ha creato. Lattuale classe politica non infatti in grado di muoversi contro le logiche, gli interessi e i gruppi di potere che da sempre hanno governato il loro operato. Tali misure rappresentano comunque solo il primo step di un processo di cambiamento pi ampio che si completer nella seconda fase.

www.RivoluzioneEconomica.com |

15

PILLAR 1.1 Politica: Governare una responsabilit ed un onore, non un privilegio. La Situazione Attuale Oggi governare una ambizione comune: una poltrona in una qualsiasi giunta ricercatissima. La classe dirigente pubblica costruita secondo logiche tuttaltro che meritocratiche e con criteri di selezione molto opinabili. Il risultato, che sotto gli occhi di tutti, catastrofico: mancano totalmente valori e principi morali, c unignoranza diffusa e un disinteresse quasi totale per il bene comune. Misure Urgenti Governare deve essere inteso come un onore e una grande responsabilit. Lambizione di sedere in parlamento dovr essere solo di coloro che si sentono in grado e hanno la vocazione per farlo sia in termini di preparazione culturale che di capacit. Il primo passo da fare per disincentivare individui non mossi da questi principi labolizione di buona parte dei privilegi destinati ai governanti. Nel contesto di crisi attuale sarebbe buona norma che ci dessero il buon esempio e si impegnassero per primi a fare qualche sacrificio. Alcuni esempi di proposte immediatamente attuabili: revisione del sistema pensionistico dei parlamentari con effetti anche retroattivi; riduzione del numero dei parlamentari e del loro stipendio; abolizione dei rimborsi per le spese generali non correlate al lavoro (come ad esempio quelle per i trasporti). Tali misure dovrebbero entrare in vigore immediatamente. Non si tratta di interventi che hanno impatti significativi sul bilancio, ma di sicuro sarebbero un segnale di seriet e di assunzione di responsabilit.

www.RivoluzioneEconomica.com |

16

PILLAR 1.2 Cancellare gli sprechi e i finanziamenti ad attivit improduttive dalla spesa pubblica La Situazione Attuale In ogni Stato i bilanci pubblici si sono progressivamente riempiti di voci improduttive nate principalmente allo scopo di favorire e compiacere la propria base elettorale. I settori sono molteplici: welfare; contributi pubblici ad aziende improduttive; apparati pubblici fantasma o duplicati. Gli sprechi sono frequenti e diffusi in ogni stato. In alcuni Paesi, come ad esempio lItalia, rappresentano una voce consistente del bilancio. Misure Urgenti Intervenire sugli sprechi non semplice, perch si tratta di misure fortemente impopolari. infatti difficile privare determinate classi di vantaggi acquisiti negli anni che vengono ormai percepiti come diritti. Lattuale critica situazione dei bilanci statali potrebbe per essere loccasione da sfruttare, da governi responsabili, per effettuare una cernita delle attuale voci di costo dei bilanci pubblici. Molti regali ai quali siamo stati abituati in questi anni non sono pi sostenibili. La controindicazione che, nel breve periodo, si perderebbero molti posti di lavoro. Ma tali risorse, sia umane che finanziarie, potrebbero essere reimpiegate in attivit che creano valore e non, come attualmente accade, che lo distruggono.

www.RivoluzioneEconomica.com |

17

PILLAR 1.3 Emersione del nero La Situazione Attuale Levasione fiscale deve essere vista non come un danno nei confronti dello Stato, ma nei confronti di ciascun individuo: sar la comunit a pagare il conto delle mancate entrate. Combattere levasione fiscale, grazie alle maggiori entrate che ne deriverebbero, un vantaggio comune. Misure Urgenti Il passo da fare per intervenire sullevasione fiscale il primo verso uno dei principi della rivoluzione economica: favorire le transazioni elettroniche. Deve essere quindi disincentivato il pagamento tramite moneta contante. Gli strumenti sono molteplici: creare un portale web nel quale segnalare in modo facile e immediato professionisti o esercenti che applicano un doppio prezzo a seconda che il pagamento sia esente da fattura o meno; obbligare i professionisti e tutti gli esercenti a dotarsi di POS; introdurre la possibilit di scaricare dalle tasse una quota delle spese al consumo, ma solo se tali pagamenti vengono effettuati per via elettronica.

www.RivoluzioneEconomica.com |

18

PILLAR 1.4 Tassazione: favorire la produzione e chi lavora creando valore aggiunto La Situazione Attuale Nelleconomia capitalista sono diffuse le possibilit di trarre profitto da attivit non strettamente legate alla produzione o allerogazione di servizi. Si citano di seguito due esempi molto diffusi: strumenti finanziari (azioni, derivati, obbligazioni, ecc.); compravendite di beni immobili. Tali forme di investimento, che sono risultate essere negli ultimi anni tra le maggiori fonti di reddito per la comunit, hanno attratto grandi capitali sottraendoli di fatto a settori chiave per lo sviluppo reale dei singoli stati, come la ricerca e la qualit e produzione di beni o servizi. Oggi stiamo pagando il conto di tale condotta: la crisi che ha colpito il mondo della finanza ha messo a nudo la debolezza e linconsistenza delleconomia reale di molti Paesi che, in assenza dei meccanismi speculativi basati sulle forme di investimento succitate, si trovano nellimpossibilit di autofinanziarsi e di sostenersi. Misure Urgenti Il passo da fare per evitare che si vengano a creare in futuro situazioni analoghe a quella attuale penalizzare fortemente qualsiasi forma di guadagno non strettamente legata alla produzione di beni o allerogazione di servizi . Lobiettivo ridistribuire i profitti: detassare i guadagni di chi crea con il proprio lavoro valore aggiunto e, viceversa, penalizzare le forme di guadagno passivo legate ai movimenti di capitali. Il primo step prevede interventi sul sistema di tassazione esistente; il cambiamento sostanziale avverr nella seconda fase della rivoluzione economica.

www.RivoluzioneEconomica.com |

19

MERCATI Gli interventi sui mercati rappresentano un punto fondamentale della rivoluzione economica. I pilastri della prima fase che ne modificano direttamente le dinamiche sono tre: PILLAR 1.5 PILLAR 1.6 PILLAR 1.7 Stabilizzazione dei prezzi di borsa Convergenza tra valore di mercato e valore reale dei derivati Trasparenza del mercato

In questo ambito le rivoluzioni iniziano da subito, perch si ritiene che le distorsioni attualmente presenti siano una delle principali cause alla base della crisi attuale. La stabilizzazione dei prezzi di borsa e gli interventi sul mercato, volti alla trasparenza e a impedire le speculazioni, hanno impatti significativi sulle banche e i mercati finanziari. Un intervento in questo settore, in condizioni normali, sarebbe stato impossibile, ma oggi, con il sistema finanziario che rischia il tracollo, giunto il momento di imporre a questi istituti un grande passo indietro. Le azioni proposte sono molto forti, ma fattibili. possibile avviare il cambiamento anche soltanto su scala regionale per poi estenderlo, eventualmente, a livello internazionale. Nella seconda fase si amplier il processo di normalizzazione con ulteriori, rivoluzionari, cambiamenti.

www.RivoluzioneEconomica.com |

20

PILLAR 1.5 Mercati finanziari: stabilizzazione dei prezzi di borsa La Situazione Attuale I mercati finanziari nel tempo hanno progressivamente perso parte del loro legame con la realt. Lesempio probabilmente pi comprensibile a tutti riguarda lalta volatilit dei prezzi, ovvero le forti oscillazioni che ultimamente li caratterizzano. Nei mercati finanziari sono infatti ammissibili cambiamenti di prezzo repentini, anche dellordine del 20% in poche ore, che non rappresentano, evidentemente, una valutazione oggettiva della societ che c dietro. Nel mercato reale i prezzi hanno variazioni lente nel tempo che ne garantiscono una certa tenuta e affidabilit. come se il valore della nostra casa variasse pi volte nello stesso giorno con cambiamenti del prezzo al ribasso e al rialzo nellordine di migliaia di euro: assolutamente irrealistico. Chi non opera nei mercati finanziari ha difficolt a comprendere a fondo da cosa siano mossi e quali interessi debbano tutelare. Chi opera nei mercati sa che buona parte delle operazioni viene effettuata da software che operano esclusivamente in base a indicatori grafici e ad altri criteri astratti (oscillatori, medie, ecc.). Tali indicatori sono nati come riproduttori della psicologia degli investitori ed avevano una certa rilevanza nellinterpretazione dei mercati e come strumento di previsione. Con il tempo per si cominciato a farne un utilizzo distorto che porta gli operatori a lavorare in modo automatico, rendendoli facilmente sostituibili, addirittura, da software. Spesso vengono svolte nello stesso giorno migliaia di operazioni a distanza di millisecondi luna dallaltra da parte di unici soggetti sul medesimo strumento e questo assurdo. Queste anomalie sono derivate da diversi fattori, molti dei quali hanno consentito a diversi attori di trarre enormi benefici economici in questi anni. stato il metodo pi efficace e veloce per creare ricchezze che hanno fatto comodo a tutti. Non un caso che molte delle migliori menti e gran parte delle risorse degli istituti finanziari siano stati nel tempo sempre pi impegnati in attivit speculative invece che nel mercato reale (ovvero quello che produce e che d un vantaggio vero e duraturo alla collettivit). Al momento per questa dinamica non pi sostenibile e si sta prendendo consapevolezza di quanto sia tutto fittizio. Oggi ne stiamo iniziando a subire gli effetti collaterali, ovvero: i mercati sono portati ad amplificare i movimenti dei prezzi; i prezzi non riescono pi a trovare un equilibrio, perch non si riesce pi a valutare il giusto prezzo (la relazione con i fondamentali delle aziende quotate sta diventando sempre pi astratto);
www.RivoluzioneEconomica.com | 21

manca qualsiasi certezza e si ha un timore concreto di rimanere con nulla in mano. In questo clima diventa impossibile fare qualsiasi investimento o iniziare una nuova attivit, perch non si pu fare nessuna previsione su quelle che saranno le future condizioni di mercato. Misure Urgenti Partendo dal presupposto che le borse non possono n chiudere n fallire, poich verrebbero anche svalutate le nostre ricchezze e sospesi buona parte dei servizi (con fallimenti a catena di banche ed aziende quotate a causa della mancanza di una delle principali forme di finanziamento), occorrono con urgenza due interventi per bloccare la spirale attualmente in corso: 1. fermare le speculazioni, intese come transazioni mosse solo dalla necessit di fare soldi, indipendentemente dal valore del sottostante; 2. diminuire drasticamente la volatilit e conseguentemente stabilizzare i prezzi. Il primo passo per rendere i valori attribuiti dal mercato ai prezzi di borsa pi aderenti alla dinamiche reali quello di rallentare le variazioni dei prezzi ed evitare che siano soggetti a repentini cambiamenti dumore. Per farlo occorre una grande rivoluzione da applicare a tutti gli strumenti quotati: nella determinazione del prezzo di apertura di ciascuna seduta di borsa tener conto della storia recente dei prezzi e quindi determinare il prezzo di apertura dellazione pari al valore medio dellultimo periodo (esempio media degli ultimi 50 valori); attribuire a tale prezzi un errore ammissibile del x% (per ipotesi il 3%) che deve diventare la massima variazione giornaliera tra il prezzo di apertura e di chiusura. Non devono essere consentiti scambi a prezzi che si scostano ulteriormente da tale valore. Resta beninteso che il valore dellultimo scambio (prezzo di chiusura) debba rientrare nel calcolo del valore della media mobile per definire il prezzo di apertura del giorno successivo. Questa rivoluzione parte dallassunto che il mercato ha dato nel tempo una valutazione a ciascuno strumento quotato. Per ripulire il mercato da isterie momentanee la media mobile (eventualmente ponderata) la soluzione pi affidabile.
www.RivoluzioneEconomica.com | 22

Tra laltro sarebbe una garanzia per gli investitori che vedrebbero in questo modo protetto il proprio capitale da speculazioni improvvise che portano le azioni a repentini e spesso immotivati scostamenti. Questa forzatura sui prezzi applicabile grazie alle nuove tecnologie ed al mercato telematico. Tale a misura va a tutela delle imprese, dei privati e anche delle banche (o sistemi bancari) pi piccole. Principali Vantaggi agli attuali prezzi avremmo una rivalutazione di quasi tutti gli strumenti quotati (in virt delle drastiche svalutazioni dellultimo periodo); contabilmente avremmo dei valori molto pi stabili e a rischio di svalutazione/rivalutazione molto pi lenti; questa misura, accompagnata ad altre che ridiano fiducia ai mercati, pu portare a una valutazione pi accurata dellinvestimento da fare, poich le variazioni di prezzo sarebbero legate non a movimenti speculativi quanto ai fondamentali dello strumento quotato (lo stacco dei dividendi sarebbe trattato in modo diverso da come si fa oggi). Principali Svantaggi un intervento che se non accompagnato da ulteriori misure per dare fiducia ai mercati bloccherebbe gli scambi, poich il mercato non riuscirebbe a trattare a prezzi considerati troppo elevati o troppo bassi. Tale rigidit da un lato allineerebbe i mercati finanziari al mercato reale, dove spesso non possibile vendere al prezzo desiderato, e dallaltro rallenterebbe spinte inflazionistiche; non sarebbe pi possibile speculare sui valori azionari poich i prezzi risulterebbero molto pi rigidi e gli investimenti sulle aziende di pi lungo periodo (ad esempio basandosi sugli utili distribuiti); andrebbero in fumo milioni di euro spesi in software sviluppati per speculare in borsa e anche tutti i testi di analisi tecnica (ovvero di analisi grafica per prevedere landamento dei prezzi) andrebbero riscritti; gli speculatori di borsa e le banche che ottengono gran parte dei loro proventi da tali attivit dovrebbero trovare un nuovo modo per fare profitti.

www.RivoluzioneEconomica.com |

23

PILLAR 1.6 Convergenza tra valore di mercato e valore reale dei derivati La Situazione Attuale Il prezzo di ciascun bene storicamente legato al valore di equilibrio che si stabilisce tra prezzo offerto (domanda) e richiesto (offerta). Tale valore dipende da diversi fattori: 1. disponibilit/domanda del bene; 2. concorrenza/barriere di ingresso; 3. costo di produzione. Al variare delle condizioni sopraindicate i prezzi possono cambiare nel tempo per trovare nuovi punti di equilibrio. I mutamenti di prezzo delle materie prime rappresentano da sempre un fattore di rischio per gli operatori che si traduce in un costo aggiunto per tutta la filiera. Per mitigare tale rischio sono stati creati degli strumenti derivati cha aiutano a tutelare i produttori da eventuali variazioni impreviste del prezzo delle materie prime, i futures. Tali strumenti sono nati per coprire i rischi finanziari derivanti da eventuali svalutazioni della merce a stock con una logica ben nota agli addetti ai lavori. Il valore dei futures dovrebbe in teoria adeguarsi alle condizioni del mercato reale in funzione delle variabili succitate. In ogni caso i produttori o comunque gli offerenti e gli acquirenti della merce reale dovrebbero determinare il prezzo di equilibrio e i futures dovrebbero adeguarsi di conseguenza. Tali strumenti finanziari, estremamente utili se correttamente utilizzati, sono per con il tempo degenerati diventando oggetto delle pi dannose speculazioni. Sono frequenti infatti fortissime variazioni del prezzo delle materie prime pur in presenza di identiche condizioni di mercato. Queste accadono perch molto di frequente il mercato dei derivati a fare il prezzo del sottostante e non, come dovrebbe essere, il contrario. Queste speculazioni hanno spesso spiazzato la filiera reale mettendo in crisi moltissime aziende.

www.RivoluzioneEconomica.com |

24

Misure Urgenti Quanto previsto dal PILLAR 1.5 applicabile, con eventuali accorgimenti, anche agli strumenti derivati. Ma per determinare una vera rivoluzione e garantire una rispondenza dei prezzi alla realt, i futures dovranno essere trattati solo ed esclusivamente dai possessori del sottostante. Questo implica, ad esempio, che solo chi produce grano o estrae petrolio potr acquistare derivati sul grano o sul petrolio. In questo modo il mercato sarebbe ripulito da attori che non centrano niente con il sottostante negoziato e che operano solo per fini speculativi.

www.RivoluzioneEconomica.com |

25

PILLAR 1.7 Trasparenza del mercato La Situazione Attuale Nelleconomia di mercato i prezzi sono definiti dallequilibrio tra la domanda e lofferta. Il mercato presenta per oggi numerose anomalie che inquinano i prezzi, tra cui ad esempio: cartelli stabiliti dai produttori / distributori; importazioni e manodopera estera a bassissimo costo; mercato nero. Il risultato che determinati attori traggono margini molto elevati, che possiamo definire speculativi, inducendo una non corretta ridistribuzione dei profitti tra i protagonisti della filiera di produzione, distribuzione e vendita dei beni. In molti casi, a causa del prezzo finale elevato, risultano penalizzati, oltre ai consumatori finali, anche gli stessi produttori, in relazione alla minore domanda dei loro beni. Misure Urgenti La regolamentazione del mercato un argomento complesso e i margini di intervento sono per il momento limitati. Una delle sicure disfunzioni del mercato attuale lasimmetria delle informazioni che hanno a disposizione i venditori e gli acquirenti delle merci. Chi vende ha infatti generalmente pi informazioni di chi acquista. Per mitigare le speculazioni, intese come margini di profitto eccessivamente elevati da una singola transazione, come primo passo importante colmare questa asimmetria informativa. Per farlo occorre tracciare e rendere visibili sulle etichette dei beni i prezzi di tutte le transazioni del bene offerto, dal prezzo di vendita alla produzione del prodotto finito fino al prezzo esposto al consumatore finale. In questo modo lacquirente potr valutare due aspetti: il prezzo di acquisto del bene da parte del venditore; il profitto lordo del venditore. Gli effetti di un intervento del genere non sono facili da prevedere. Di certo per aumenterebbe la trasparenza e i prezzi, grazie alle maggiori informazioni disponibili, potrebbero trovare dei nuovi equilibri.
www.RivoluzioneEconomica.com | 26

BANCHE ED ISITUTI FINANZIARI La rivoluzione economica intende intervenire fin dalla prima fase sul sistema bancario e monetario al fine di ridare stabilit al sistema economico. Il pi grande errore che stato fatto in questi anni stato infatti dare poteri enormi alle banche, che sono istituzioni private. Le banche sono nate come intermediari tra la domanda e lofferta di capitali. Con il tempo si sono per trasformate in attori dominanti del mercato: hanno partecipazioni in tutte le maggiori societ e imprese; acquistano e vendono migliaia di volte nello stesso giorno titoli e strumenti finanziari; hanno sotto scacco i governi essendo i loro principali finanziatori. I primi due pillar che riguardano questo ambito sono: PILLAR 1.8 Abbattere gli interessi sul debito degli Stati e superare la dipendenza dalle banche PILLAR 1.9 Limitare il potere di banche ed istituti finanziari Alla base di queste azioni vi una rivoluzione del sistema finanziario e degli attuali equilibri di potere. Sono due punti di difficile applicazione, poich vanno contro gli interessi di chi oggi ci governa, ma sono fondamentali se vogliamo realmente cambiare le cose. I vantaggi per la collettivit sarebbero enormi perch verrebbero tutelati i frutti del lavoro di ciascuno: capitali, immobilizzazioni e imprese. Nella seconda fase della rivoluzione economica sono previste ulteriori azione volte a stabilizzare, definitivamente, il sistema finanziario.

www.RivoluzioneEconomica.com |

27

PILLAR 1.8 Abbattere gli interessi sul debito degli stati e superare la dipendenza dalle banche La Situazione Attuale La moneta nelle economie capitaliste creata dalle banche centrali (moneta legale) e commerciali (moneta bancaria). La moneta in circolazione completamente di propriet delle banche. Il debito pubblico rappresenta il totale della moneta prestata allo stato dalle banche centrali e commerciali. E noto, a chi conosce lattuale dinamica delleconomia, che non necessario ridurre il debito pubblico per avere una crescita costante (al limite vale il contrario). Con le regole attuali leconomia pu crescere e uno Stato pu indebitarsi fino a quando in grado di sostenere i costi del debito, ovvero pagarne gli interessi. Lattuale crisi, partita dalle difficolt delle banche1, riguarda ora gli stati e in particolare la loro capacit di sostenere i costi del debito pubblico. Con lavanzare della crisi e il sopraggiungere della paura, i tassi di interesse richiesti dal mercato hanno raggiunto infatti livelli eccezionali e assolutamente insostenibili se rapportati agli attuali livelli di inflazione e di crescita. La reazione degli stati, per coprire i costi crescenti, stata di aumentare la pressione fiscale; parallelamente le banche, a causa delle pesanti svalutazioni subite, hanno irrigidito laccesso al credito e aumentato i tassi di interesse anche a privati e aziende.

Negli ultimi trentanni la moneta in circolazione costantemente cresciuta, alimentata dalleffetto leva imposto da banche commerciali e istituti finanziari. Le garanzie alla base dei nuovi prestiti immessi sono stati, storicamente, i beni immobili e, pi di recente, gli strumenti finanziari. Il sistema si retto sulla continua rivalutazione dei beni in garanzia che hanno fatto da contropartita allaumento del denaro in circolazione. Nel 2007 questo sistema andato in crisi poich i valori degli immobili hanno raggiunto livelli la cui ulteriore crescita era insostenibile e fuori logica. La crisi del mercato immobiliare ha quindi reso impossibile per le banche continuare ad alimentare il sistema con nuova liquidit: senza nuova liquidit diventato impossibile pagare il costo dei finanziamenti passati e il sistema andato in crisi. Il nostro sistema economico si basa sulla crescita: senza di essa lindebitamento diventa insostenibile e si va dritti alla bancarotta.
www.RivoluzioneEconomica.com | 28

Maggiori costi per cittadini e imprese per pagare il debito pubblico e privato, minore crescita economica e sviluppo. Alla lunga significher anche minori entrate per lo stato e crack finanziario. E un gioco al massacro. Chi rischia di pi in questa situazione? In primo luogo i cittadini e le imprese. Il fallimento di uno stato avrebbe infatti forti ripercussioni sul sistema finanziario, portando, tra le tante drammatiche conseguenze, anche a una forte svalutazione del nostro patrimonio. Ma come pu fallire uno stato? Lanomalia principale dellattuale sistema economico che il controllo monetario affidato a istituzioni private. Le aziende private, si sa, badano poco agli interessi della collettivit. Periodi di crisi come lattuale possono addirittura rappresentare unopportunit per il sistema bancario: costo del denaro bassissimo (per loro) e prestiti erogati a tassi molto elevati (a causa del rischio crescente) a stati e imprese. Questa logica, accettabile quando applicata a un privato, per catastrofica se applicata agli stati. Le banche in questo momento possono governare le sorti delle nazioni. E uno stato, oggi, pu fallire. Misure Urgenti Bisogna prendere consapevolezza che continuando cos il mercato attuale trover un nuovo equilibrio bruciando centinaia di migliaia di miliardi e anni del nostro lavoro andranno in fumo. necessario con urgenza: abbattere gli interessi sul debito pubblico e indirizzare le risorse risparmiate al sistema produttivo; salvaguardare dalle svalutazioni il patrimonio individuale e la sopravvivenza delle aziende che operano sul territorio; arrestare la speculazione sui debiti sovrani. Per ottenere tali obiettivi occorre unazione rivoluzionaria che si fonda su una riforma del sistema bancario. Ebbene, con la rivoluzione economica gli stati potranno emettere un nuovo strumento: obbligazioni centenarie a tasso di interesse nullo.

www.RivoluzioneEconomica.com |

29

Le banche centrali, in condizioni di emergenza (rischio default o fallimento di istituti finanziari), avranno lobbligo di acquistare tali titoli per: finanziare il riacquisto di titoli di debito in scadenza; 2 coprire le perdite derivanti dal fallimento di una banca Tale soluzione, apparentemente banale, non applicabile con il sistema di governo attuale. Attualmente nessuno stato, infatti, ha n il potere n gli interessi per andare contro chi oggi governa i mercati, ovvero le banche. Lo strumento proposto sarebbe infatti per le banche centrali unattivit in perdita, poich non genererebbe interessi/profitti. Purtroppo in tutti i Paesi occidentali, a eccezione dellInghilterra, le banche centrali sono a capitale privato e difficilmente accetterebbero di immettere sul mercato uno strumento dal quale non traggono benefici. La rivoluzione economica non ha per paura di rompere gli equilibri di potere attuale. Gli interessi delle collettivit vengono prima degli interessi di chi oggi governa stati e societ. Per attuare tale punto bisogna scegliere dunque una delle seguenti opzioni: imporre alla banche centrali un atto di responsabilit; nazionalizzarle (come in Inghilterra). Leventuale applicazione del secondo punto non comporta una nazionalizzazione dellintero sistema bancario, esperienza storicamente fallimentare, poich le banche commerciali resterebbero private e funzionerebbero esattamente come oggi. Questazione, molto forte, darebbe una certezza fondamentale valida per tutti: gli stati non possono pi fallire. Immettere sul mercato nuova liquidit a costo minimo, ovvero al solo costo di produzione e distribuzione della moneta, comporter labbattimento di una delle principali voci di costo per la collettivit e di guadagno per il sistema bancario: il tasso di interesse sulla moneta circolante. Le nuove risorse immesse sul mercato, principalmente destinate alle banche commerciali a rimborso dei titoli di Stato in scadenza, serviranno a:

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce fino a 100.000 euro i saldi dei nostri conti correnti, unistituzione di diritto privato. Per come strutturato non sembra avere la capacit finanziaria per intervenire sul fallimento di una grande banca.
www.RivoluzioneEconomica.com | 30

garantire i nostri conti correnti grazie allaumento delle riserve frazionarie e di capitale, oggi praticamente assenti (PILLAR 1.9); alimentare il sistema produttivo e i consumi grazie alla minore tassazione (meno interessi, meno costi per la collettivit). Per evitare squilibri del sistema finanziario gli stati che utilizzano tale misura avranno vincoli di bilancio molto stretti sulla spesa corrente. La Banche Centrali dovranno concentrare la loro azione sulla politica monetaria, agendo sui tassi di interesse del capitale dato in prestito alle banche commerciali per evitare spinte inflazionistiche. La misura proposta non ha comunque effetti sullinflazione poich servirebbe solo a coprire delle svalutazioni: lofferta di moneta, grazie alle misure imposte dal pillar successivo (1.9), rimarrebbe costante. Principali Vantaggi stabilit del sistema finanziario; protezione dei sistema bancari locali; salvaguardia di Stati e depositi di c/c.

www.RivoluzioneEconomica.com |

31

PILLAR 1.9 Limitare il potere di banche e istituti finanziari La Situazione Attuale Leccessivo potere che i banchieri hanno avuto nella storia, aumentato esponenzialmente grazie a una serie di riforme messe in atto in loro favore da una classe politica e dirigente accondiscendente, ha portato le banche a inquinare fortemente le nostre economie portandole fino allattuale collasso globale. Le banche, si sa, hanno la possibilit di duplicare i nostri depositi creando moneta bancaria per finanziare il loro operato. Negli anni queste attivit hanno sempre fruttato milioni di euro che: sono stati distribuiti in utili, consulenze o compensi agli amministratori; hanno consentito alle banche di arrivare al controllo di aziende strategiche e Stati. Come stato possibile arrivare alla crisi attuale? Il motivo dipende principalmente dalla regolamentazione del settore e in particolare: dalleccessiva libert di operare nel mercato concessa agli istituti finanziari (banche universali); dallammontare, minimo, delle riserve obbligatorie sui depositi. stata concessa troppa libert a istituzioni private che, irresponsabilmente, hanno avviato delle politiche volte al profitto e allaccrescimento del capitale che hanno portato a: investire in strumenti speculativi (titoli, obbligazioni, derivati, ecc.); alimentare la bolla immobiliare, finanziando mutui milionari (molta della moneta bancaria in circolazione ha come forma di garanzia i beni immobili e oggi tale moneta rischia di trovarsi scoperta a causa del crollo del mercato); concedere prestiti basando le valutazioni sulle garanzie e non sui progetti. Le banche vendono soldi e la logica che ha guidato il mercato in questi anni stata pi vendo, pi guadagno. Non si badato minimamente alla sostenibilit di prestiti e azioni speculative. Lanomalia principale? I prestiti vengono emessi ponendo come garanzia i depositi di conto corrente di cittadini e imprese.

www.RivoluzioneEconomica.com |

32

Oggi, con il meccanismo che ha difficolt ad autoalimentarsi, rischiamo infatti di essere noi depositari a pagarne il conto; sono infatti a rischio i risparmi frutto di anni del nostro lavoro, le nostre pensioni, lerogazione di servizi essenziali e il valore dei nostri patrimoni. Il saldo positivo dei nostri conti correnti non rappresenta altro che un conteggio di valori che qualcun altro ci deve: quei soldi, creati dalle banche, in realt sono stati utilizzati per finanziare il loro operato. Misure Urgenti Dallinizio della crisi le principali azioni sono state volte al salvataggio delle banche, poich noto che una bancarotta delle banche porterebbe al collasso finanziario e a danni per ciascuno di noi. Qualsiasi azione deve essere quindi compatibile con i seguenti obiettivi da raggiungere: tutela dei nostri risparmi; funzionamento del sistema. La rivoluzione economica mira a una profonda revisione del sistema finanziario, per guidare il ritorno delle banche allesclusiva funzione di intermediazione tra domanda e offerta di capitali. I primi passi da operare, con urgenza, sono i seguenti: blocco delloperativit sui mercati finanziari: le banche in borsa inquinano i mercati, alimentano spinte speculative e inflazionistiche e non generano alcun vantaggio per la collettivit; aumento delle riserve obbligatorie: il sistema attuale troppo instabile e i rischi per i correntisti troppo elevati; con le risorse del pillar 1.8 occorre aumentare la quota parte dei nostri depositi che le banche non possono prestare (riserva obbligatoria). Leventuale carenza di offerta di moneta dovr essere compensata dalla politica monetaria della banca centrale. Nella seconda fase della rivoluzione economica, e in particolare con il Pillar 2.8, si introdurranno le misure rivoluzionarie che completeranno il processo di cambiamento e daranno definitiva stabilit al sistema finanziario.

www.RivoluzioneEconomica.com |

33

OCCUPAZIONE E SVILUPPO Le azioni in corso da parte dei Governi stanno mettendo in crisi leconomia reale. Disoccupazione, disagio sociale, perdita di potere dacquisto stanno raggiungendo livelli insostenibili. Occorrono interventi che da subito salvaguardino le imprese e rilancino leconomia e i consumi. Il pilastro della prima fase che riguarda questo aspetto il: PILLAR 1.10 Un fondo di responsabilit per il rilancio delleconomica reale

Si tratta di un intervento straordinario coerente con gli altri previsti: responsabilit, trasparenza e diminuzione del potere delle banche. Nella successiva fase della rivoluzione prevista listituzione di unautorithy dei mercati che ne controlli e ne regolamenti le erogazioni in modo pi strutturato (pillar 2.7).

www.RivoluzioneEconomica.com |

34

PILLAR 1.10 Un fondo di responsabilit per il rilancio delleconomica reale Dal marzo 2007, data che possiamo considerare linizio della crisi dellattuale sistema economico, per tamponare il momento di difficolt si provato a iniettare liquidit diretta alle istituzioni in crisi, principalmente banche e governi centrali. Sono stati predisposti programmi di finanziamento a basso costo (QE1, 2 e 3 in USA e gli Esfs in Europa, tanto per fare alcuni esempi) nella speranza di far ripartire leconomia. Purtroppo per i risultati non sono arrivati, poich i capitali immessi sono stati un buona parte trattenuti per coprire le perdite o investiti in mercati speculativi: solo una piccolissima quota andata nelleconomia reale. Il risultato stato da un lato un ulteriore aumento dellindebitamento e dallaltro una stagnazione della produzione e dei consumi. Ovvero ci siamo ritrovati in una situazione peggiore di quella di partenza. Ma cerchiamo di capire cosa successo: le banche in difficolt e in crisi di liquidit, nonostante i finanziamenti ricevuti, hanno teso a erogare prestiti solo in presenza di maggiori garanzie e con tassi di interesse pi elevati; i governi, nonostante le eccezionali quantit di nuovo debito creato, hanno parallelamente aumentato le tasse e tagliato le spese per coprire i costi dellindebitamento crescente e delle mancate entrate. Questi due fattori insieme hanno strozzato il sistema produttivo e inciso fortemente sui consumi. Il forte taglio dei costi in corso sia da parte dei governi centrali che delle imprese tampona il problema, ma non lo risolve anzi, nel tempo, lo aggrava. La conseguenza sar infatti un generale ridimensionamento delleconomia con possibile discesa del PIL, insostenibilit del debito e crack finanziario. Misure Urgenti Occorrono misure urgenti per rilanciare leconomia reale e strumenti per destinare le risorse direttamente al sistema produttivo. Il passo da fare la creazione di un fondo strutturale (nazionale/europeo/internazionale) destinato al finanziamento di tutte le imprese o enti che ne facessero richiesta. Tale fondo sar finanziato con emissioni obbligazionarie garantite al livello centrale, con rating molto alto, e destinato alle medesime condizioni (tassi molto bassi) alle imprese.
www.RivoluzioneEconomica.com | 35

A tutte le banche sar imposta per legge la partecipazione al fondo al quale dovrebbe essere destinato, ad esempio l1% del capitale complessivo. I finanziamenti saranno accompagnati da una serie di condizioni da porre alle imprese. Se ne ipotizza un primo elenco: rimborso quinquennale; decurtazione/tetto agli stipendi; monitoraggio mensile dellutilizzo del fondo (ad esempio le risorse non possono essere utilizzate per adempire a oneri finanziari o acquistare beni a loro volta incentivati o comunque in un qualsiasi investimento di tipo finanziario); impossibilit di distribuire utili fino al completo rimborso del finanziamento; in caso di fallimento dellimpresa lemittente del finanziamento sarebbe il primo a essere rimborsato. Gli obiettivi strategici del fondo saranno: creazione di posti lavoro; internalizzazione della produzione; ricerca, sviluppo e competitivit; infrastrutture e opere di pubblica utilit.

www.RivoluzioneEconomica.com |

36

FASE 2: CAMBIAMENTI, RIVOLUZIONI La ricchezza non si crea gonfiando il valore dei mercati finanziari. La ricchezza si crea diffondendo la conoscenza La seconda fase della rivoluzione economica affronta le problematiche in maniera pi ampia. Gli interventi previsti sono infatti mirati a rivoluzioni e cambiamenti strutturali della societ, dei governi e dei mercati. Gli obiettivi principali sono la diffusione della conoscenza, lo sviluppo e loccupazione. GOVERNO E SOCIETA' PILLAR 2.1 Politica: etica, morale e formazione PILLAR 2.2 Aziendalizzazione, trasparenza e meritocrazia nella pubblica amministrazione PILLAR 2.3 Trasparenza e visibilit in tempo reale delluso del denaro pubblico PILLAR 2.4 Tassazione: crescita economica ed obbligo di pareggio in bilancio MERCATI PILLAR 2.5 PILLAR 2.6 PILLAR 2.7

Sistemi di Pagamento: abbandono della carta moneta come forma di denaro Ecosostenibilit e trasparenza: costo di smaltimento e recupero a carico dellacquirente del bene, storicizzazione dei prezzi Istituzione di unautority dei mercati

BANCHE ED ISTITUTI FINANZIARI PILLAR 2.8 Ripartizione di oneri e benefici, stop alla moneta bancaria OCCUPAZIONE E SVILUPPO PILLAR 2.9 Diffondere la conoscenza: portale del know-how PILLAR 2.10 Garantire la qualit: formazione continua

www.RivoluzioneEconomica.com |

37

GOVERNO E SOCIETA Nella prima fase si interviene in maniera lieve su governo e societ. Nella seconda sono previsti 4 interventi di entit molto pi vasta: PILLAR 2.1 Politica: etica, morale e formazione PILLAR 2.2 Aziendalizzazione, trasparenza e meritocrazia nella pubblica amministrazione PILLAR 2.3 Trasparenza e visibilit in tempo reale delluso del denaro pubblico PILLAR 2.4 Tassazione: crescita economica ed obbligo di pareggio in bilancio Lo scopo di tali di interventi impedire che si vengano a creare in futuro situazioni analoghe a quella attuale: dissesto dei bilanci pubblici, classe politica inadeguata e irresponsabile, speculazioni sullo stato e sui beni comuni, iniqua distribuzione delle ricchezze. Parte integrante di questi interventi sono anche le azioni previste sui mercati e sugli istituti finanziari descritti nelle sezioni successive.

www.RivoluzioneEconomica.com |

38

PILLAR 2.1 Politica: Etica, Morale e Formazione La problematica La politica, termine di derivazione greca (da , che significa citt), larte di governare le societ. La responsabilit dei politici non solo di natura amministrativa, ma anche di carattere etico e morale. Lo stato ha infatti anche il compito di educare e di formare, definendo linsieme dei valori e delle regole di vita di un soggetto o di un gruppo. Cos come in una famiglia di fondamentale importanza che i genitori rappresentino dei modelli da seguire, altrettanto indispensabile che i politici assumano un comportamento moralmente irreprensibile. Nellattuale sistema politico evidente che manca un meccanismo di selezione che eviti lascesa al potere di individui che non hanno i requisiti adatti per governare. Lordinamento giuridico, frutto di una lunga evoluzione e, sulla carta, costruito per garantire il rispetto dei principi morali di ciascun gruppo, non infatti sufficiente per ottenerne il rispetto. La classe politica di oggi rappresenta tuttaltro che un modello da seguire: le leggi vengono applicate e modificate con frequenti discriminazioni e favoritismi; i principi morali non sono ritenuti prioritari; il livello culturale medio estremamente basso; la tutela della collettivit marginale rispetto agli interessi dei governanti; la meritocrazia spesso sostituita dal clientelismo. Gli impatti sociali negativi sono evidenti e rendono pi gravoso e inefficiente lesercizio dellattivit di governo visto che: manca il rispetto delle istituzioni; il concetto di stato, inteso come bene pubblico, non esiste; i valori e i principi morali risultano distorti; Modelli errati portano i cittadini ad agire non rispettando le regole. La corruzione, levasione fiscale, i favoritismi, ecc., sono atti legittimati dai comportamenti della nostra classe dirigente. Governare e far evolvere la societ in tale contesto impossibile.

www.RivoluzioneEconomica.com |

39

La rivoluzione Se si vuole cambiare il mondo e garantire la sostenibilit ambientale un passo fondamentale una rivoluzione della classe politica. Governare infatti un compito difficile e di grande responsabilit, che richiede grandi competenze e sani principi. La rivoluzione economica vuole introdurre dei meccanismi di selezione che rendano inaccessibile o escludano dalla politica individui che non abbiano i requisiti morali e la formazione necessari al governo della societ. Nella societ moderna occorre essere abilitati anche per i lavori pi umili. Da domani fare politica diventer un lavoro come tutti gli altri con requisiti e regole molto rigide: esame abilitativo (etica, cultura generale, capacit amministrative, etc.); curriculum vitae pubblici; orari di lavoro fissi (tesserino entrata / uscita, etc.); nessuna pendenza penale/civile (*). Soddisfatti tutti i requisiti necessari alla preselezione, lunica sostanziale differenza rispetto a un lavoro privato sar rappresentata dai selezionatori finali: non un manager singolo, ma lintera cittadinanza. (*) Questo punto da affiancare a una riforma della giustizia che: renda inaccessibile la politica a magistrati / pm (separazione delle carriere per evitare conflitti di interesse) che hanno avviato procedimenti penali contro i politici; preveda la sospensione per i pm che avviano procedimenti penali basati su atti infondati. Principali Vantaggi maggiore credibilit dello stato e del governo; efficienza e qualit legislativa.

www.RivoluzioneEconomica.com |

40

PILLAR 2.2 Aziendalizzazione, trasparenza e meritocrazia nella pubblica amministrazione La problematica Lo Stato e le Amministrazioni Pubbliche in questi anni sono stati principalmente uno strumento per raccogliere o incrementare il consenso elettorale. Alcuni dei risultati sono stati: scarsa efficienza; carenza di rispetto per le Istituzioni; sprechi. Molti sono gli impiegati pubblici che non hanno un ruolo preciso o le competenze per svolgere le proprie mansioni ed innumerevoli sono gli Enti Pubblici duplicati o che non hanno alcuna funzione. Le inefficienze prodotte sono un danno per la collettivit. Oggi e nei prossimi anni rischiamo di pagarne sempre di pi il salato conto: tassazione, servizi inefficienti, recessione economica. La rivoluzione La rivoluzione economica vuole agire in questo settore con coraggio. Cambiare o modificare gli equilibri creati in questi anni infatti fortemente impopolare. In primo luogo impossibile chiedere di risolvere un problema a chi lo ha creato: i politici e gli amministratori pubblici non sono gli unici responsabili, lo siamo anche noi cittadini che abbiamo avallato la devastazione della finanza pubblica. Per poter operare dei cambiamenti bisogna quindi: sostituire lintera attuale classe dirigente politica; modificare totalmente la visione dello Stato e del bene Pubblico. Per ridare fiducia nelle istituzioni ai cittadini occorre trasformare lo Stato in unazienda efficiente, che rappresenti un modello da seguire per tutti. Bisogna prendere atto che i privilegi ed i vantaggi di cui godono molte caste non sono sostenibili. Occorre mettere mano su molti dei diritti acquisiti ben consolidati nella struttura pubblica, su tutti i fronti. Le corrette erogazioni di servizi essenziali quali listruzione, la sanit, il governo del territorio, i trasporti, la sicurezza, ecc. sono fondamentali per lo sviluppo e lefficienza del paese.

www.RivoluzioneEconomica.com |

41

Nel settore pubblico deve essere premiato chi fa correttamente il proprio dovere e chi produce; deve essere riallocato o licenziato chi non ha le competenze o chi non svolge le mansioni che gli spettano. Le rivoluzioni riguardano: stipendi variabili sulla base dei risultati e dei feedback incrociati da parte dei clienti/datori di lavoro (i cittadini) e dei colleghi; rendicontazione pubblica: delle attivit e dei risultati di ciascun ente pubblico; dei profili professionali, presenze, assenze, obiettivi e risultati di ciascun dipendente pubblico. Oggi i dipendenti pubblici sono considerati i pi privilegiati e garantiti perch raramente soggetti a giudizio. Domani lavorare nel settore pubblico diventer una responsabilit notevole e gravosa in quanto bisogner rispondere del proprio operato ad un datore di lavoro particolarmente numeroso: il pubblico ed i cittadini. I modelli per applicare questa rivoluzione esistono gi: nelle multinazionali private con migliaia di dipendenti sono stati sviluppati dei sistemi di governo interno, basati sui criteri meritocratici e sui risultati che consentono di ottenere la massima produttivit e soddisfazione di dipendenti e clienti. Principali Vantaggi maggiore fiducia e rispetto nelle istituzioni; efficienza e minori sprechi; qualit dei servizi offerti.

www.RivoluzioneEconomica.com |

42

PILLAR 2.3 Trasparenza e visibilit in tempo reale delluso del denaro pubblico La problematica Le entrate tributarie derivanti da imposte e tasse hanno un bilancio che in molti Paesi a economia capitalista sfiora la met del prodotto interno lordo (PIL). Tali proventi vengono utilizzati dai governi per lerogazione di servizi essenziali e per favorire lo sviluppo. La maggior parte degli stati per non riesce ad essere efficiente in quanto: spende pi di quanto incassa (deficit di bilancio); investe in modo improduttivo (crescita del PIL inferiore al deficit di bilancio). Con lavvento della crisi i media stanno dando risalto ai numerosi casi di spreco di denaro pubblico come ad esempio: opere pubbliche inutili o incompiute; finanziamenti o agevolazioni a settori improduttivi; regali come le baby pensioni, maxi stipendi e buonuscita; costi della politica. Le cause di tali inefficienze sono principalmente riconducibili alla libert, allo scarso senso di responsabilit e alla mancanza di controlli di cui hanno goduto gli amministratori della cosa pubblica in questi anni. In tale contesto stato facile per i potenti trarre grandi benefici economici e politici a discapito della collettivit e, soprattutto, delle generazioni future. La rivoluzione La rivoluzione economica in questo settore parte da un assunto di base: il denaro pubblico non unentit astratta, ma il frutto del nostro lavoro e dei nostri sacrifici. quindi nostro interesse e diritto che tali risorse siano impiegate in maniera produttiva ed efficiente. La tendenza attuale degli stati quella di aumentare la trasparenza delle transazioni economiche operate dai cittadini per semplificare la lotta allevasione; ebbene la rivoluzione economica impone che lo stato diventi il pi trasparente tra gli attori economici, in quanto le risorse impiegate sono di propriet comune. Per consentire tale rivoluzione occorre far leva sulle nuove tecnologie e sul Pillar 1: informatizzazione delle transazioni; tracciabilit dei movimenti economici.

www.RivoluzioneEconomica.com |

43

Ciascun cittadino potr conoscere in ogni istante dove si trovano e come vengono impiegati i soldi da lui versati nelle casse dellerario. Le imposte e le tasse da noi versate potranno essere assimilate a file dei quali potremmo conoscere i movimenti e i frazionamenti dal momento dellentrata nel perimetro pubblico (esborso) fino alluscita (destinatario finale del pagamento). Saranno quindi pubbliche le causali, i nomi e i cognomi dei beneficiari finali (aziende, privati o associazioni, etc.) delle spese effettuate dagli Enti Pubblici. Principali Vantaggi trasparenza della spesa; deterrente contro gli sprechi di denaro; riduzione del clientelismo.

www.RivoluzioneEconomica.com |

44

PILLAR 2.4 Tassazione: crescita economica ed obbligo di pareggio in bilancio La problematica Il gettito fiscale consente allo stato di far fronte alle spese per garantire lerogazione dei servizi pubblici, il funzionamento della pubblica amministrazione e favorire lo sviluppo economico. Nellordinamento attuale italiano le tasse, le imposte dirette e i contributi non sono sufficienti a coprire il costo dei servizi e delle prestazioni offerte. I maggiori costi, detti di sistema, vengono coperti attraverso imposte indirette (IRPEF, IRES, IRAP, ISOS, ICI). Il sistema tributario divenuto con il tempo sempre pi complesso; tasse, imposte e contributi sono molto spesso di difficile interpretazione e giustificazione. Uno dei mali principali che riguarda il bilancio dello Stato levasione fiscale, fenomeno in continua crescita. La cause sono da ricercare principalmente nei seguenti aspetti: lelevato carico fiscale; la complessit del sistema di tassazione; lalta incidenza di imposte non connesse a specifiche prestazioni da parte dello stato e degli altri enti pubblici; la poca trasparenza sullutilizzo del gettito fiscale; la scarsa fiducia nelle istituzioni. Lintero sistema di tassazione tende comunque a penalizzare chi produce reddito mediante la produzione di beni o servizi rispetto a chi trae profitto da intermediazioni o rendite finanziarie. Il sistema attuale disincentiva la produzione, blocca lo sviluppo economico e favorisce levasione fiscale. La rivoluzione La rivoluzione nellambito della finanza pubblica totale e linformatizzazione delle transazioni svolger un ruolo centrale. I due principi fondamentali saranno: la trasparenza: ogni tassa, imposta o contributo sar motivata; copertura dei costi: sar premiato il lavoro e la crescita economica.

www.RivoluzioneEconomica.com |

45

Lo stato e lapparato pubblico dovranno essere intesi come un bene comune e la collettivit si divider le spese dei servizi offerti con criteri pi chiari ed equilibrati. Il bilancio pubblico sar composto da spese per settori (sanit, istruzione, welfare, infrastrutture, etc.) e competenze (nazionale, regionale, provinciale e comunale). La copertura dei costi sar garantita dalla somma di: tariffe da pagare allutilizzo dei servizi pubblici (trasporti, pratiche amministrative, etc.): per equit chi pi usufruisce dei servizi pubblici paga di pi; imposte su tutte le transazioni: scompare lIVA, lassurda tassa che penalizza chi crea valore, e compare unaliquota molto bassa (ad esempio del 3%) su tutti gli scambi. Il motivo che merito del sistema se possibile realizzare un acquisto/vendita di un bene, mentre se il mercato non funziona si bloccano tutti gli scambi; regolare e far funzionare il mercato ha un costo che sar coperto da questa tassa; tassazione in base al reddito, facendo pagare di pi a chi guadagna di pi e distinguendo le origini di tale reddito: il reddito da plusvalenze sul capitale (azioni, titoli, ecc. ) o da compravendite di beni immobili sar tassato in modo marcato: il merito delle rivalutazione del bene/capitale non dellindividuo, ma della collettivit. I relativi benefici vanno ridistribuiti; il reddito da prestazioni lavorative e reddito da produzione di beni o servizi, frutto esclusivo del lavoro individuale, sar tassato con aliquote pi basse (eccetto il profitto derivante da speculazioni sulleccesso di domanda); il reddito derivante dal prestito di capitali sar tassato in modo inferiore in quanto si favorisce lo sviluppo economico; detrazioni dal reddito imponibile dei privati pari al 20% dei costi sostenuti (incentivi alla spesa). Sar garantita unesenzioni dei costi per le fasce pi deboli. Con questa nuova regolamentazione sar premiato: il lavoro e il valore aggiunto; chi acquista beni o servizi e chi, in generale, favorisce la crescita economica reale. I presupposti sopra descritti portano a un sistema di tassazione nel quale: lo stato presenta un conto quadrimestrale con il dettaglio dei costi settoriali e per competenze a ciascun contribuente;
www.RivoluzioneEconomica.com | 46

i costi saranno ripartiti tra i contribuenti con quote variabili in base al reddito e alleffettivo utilizzo dei servizi. Linformatizzazione delle transazioni consentir il calcolo immediato di quanto dovuto da parte di ciascun cittadino; il pagamento avverr con addebito diretto sul conto corrente. La trasparenza, garantita dal Pillar 2.3, consentir ai cittadini di verificare leffettivo e congruo utilizzo di quanto versato nelle casse dello stato. Principali Vantaggi pareggio di bilancio; detassazione del lavoro; copertura finanziaria; limitazione delle speculazioni sui capitali; trasparenza.

www.RivoluzioneEconomica.com |

47

MERCATI Con gli interventi della prima fase si da stabilit ai mercati e si rendono pi difficoltose le speculazioni. Nella seconda fase sono previste rivoluzioni epocali, che incideranno sulle nostre abitudini e sulle dinamiche dei mercati. I Pillar sono i seguenti: PILLAR 2.5 Sistemi di Pagamento: abbandono della carta moneta come forma di denaro PILLAR 2.6 Ecosostenibilit e trasparenza: costo di smaltimento e recupero a carico dellacquirente del bene, storicizzazione dei prezzi PILLAR 2.7 Istituzione di unauthority dei mercati prevista la rivoluzione dei sistemi di pagamento, listituzione di unauthority internazionale che governi il corretto funzionamento dei mercati e le prime misure per guidare i consumatori verso prodotti ecosostenibili.

www.RivoluzioneEconomica.com |

48

PILLAR 2.5 Sistemi di pagamento: Abbandono della carta moneta come forma di denaro La problematica Per il funzionamento dei mercati e per consentire gli scambi abbiamo bisogno del denaro. Le forme di denaro sono molteplici: i gettoni telefonici, le caramelle date come resto al bar, le banconote e gli assegni sono tutte forme di denaro. Ai tempi del baratto le forme di denaro erano rappresentate da beni che venivano scambiati con altri. Il limite del baratto era rappresentato dallimpossibilit di frazionare i beni e dalla valutazione non uniforme da parte dei venditori della merce proposta come contropartita (gusto, necessit di quel determinato bene, etc.). Secondo la tradizione il baratto stato sostituito per la prima volta dalla moneta in Lidia nel VII secolo a.C. La moneta rispetto al baratto offre flessibilit dacquisto di qualsiasi tipo di bene, anche frazionario, al prezzo del suo rispettivo valore, che determinato dallinterazione di quattro fattori: costo di produzione, utilit, domanda e offerta. Tralasciando i passaggi storici che hanno caratterizzato levoluzione della moneta dal VII secolo a.C. a oggi, possiamo tranquillamente dire che le monete, intese come banconote e monete in metallo, sono probabilmente una delle invenzioni pi antiche oggi ancora in corso di utilizzo. La principale funzione della moneta quella di essere una merce di scambio valida per essere utilizzata come strumento di pagamento. A tale funzione ne sono collegate altre, secondarie ma altrettanto importanti, quali: la misura del valore di un bene o servizio; la possibilit di essere conservata (riserva di valore) e di essere utilizzata in maniera dilazionata. La moneta non ha valore intrinseco, ma ha validit e pu svolgere le funzioni suddette fino a quando viene accettata dal mercato (le monete fuori corso non sono pi forme di denaro in quanto nessuno le accetta). Oggi esistono diverse forme di moneta: la carta moneta, anche detta moneta legale, accettata per legge, costituita da banconote e monete; la moneta bancaria, costituita dai depositi bancari disponibili; la moneta commerciale, costituita da cambiali e da ordini di pagamento.
www.RivoluzioneEconomica.com | 49

Il sistema attuale presenta per alcune gravi problematiche: le banche commerciali hanno diffuso una quantit di moneta, commerciale e soprattutto bancaria, che ha di gran lunga superato la quantit di cartamoneta in circolazione (base monetaria) rendendo, per le scarse garanzie presenti, fortemente instabile il sistema complessivo; molti pagamenti viaggiano su circuiti paralleli del mercato nero causando forti distorsioni al mercato. La rivoluzione Se si osservano i progressi tecnologi fatti nellultimo secolo non pu che risultare strano che gli scambi commerciali di oggi siano ancora regolati da un strumento, la cartamoneta, che si utilizzava gi ai tempi dei Greci e dei Romani. Un passo fondamentale della rivoluzione economica labbandono di questo antichissimo strumento di pagamento per passare allutilizzo, esclusivo, della moneta elettronica. una rivoluzione che gli stati sviluppati hanno tutti i mezzi per compiere. Le tecnologie di oggi ci consentono di rendere i pagamenti immediati e accessibili a tutti: carte di credito, bancomat, cellulari, internet, etc. sono solo alcuni degli strumenti che potranno essere utilizzati per effettuare le transazioni monetarie. Tale rivoluzione deve essere affiancata da una riforma strutturale del sistema bancario (per approfondimenti si rinvia allarticolo Le banche ed i mercati finanziari: impatti della rivoluzione economica). Parallelamente infatti deve scomparire anche la moneta bancaria (attualmente fiduciaria) e occorre conferire valore legale alla moneta elettronica. Principali Vantaggi Citiamo di seguito solo alcuni degli enormi vantaggi e lasciamo ai lettori immaginare gli altri. La scomparsa della moneta contante render ad esempio molto complicati: levasione fiscale ed i mercati; la corruzione; la compravendita di merce rubata; gli scambi di droga e la prostituzione. Si avr una maggiore trasparenza dei mercati e una generale stabilit del sistema finanziario. Unita alle altre misure porter infatti al pareggio tra base monetaria e offerta di moneta: sar una svolta epocale.
www.RivoluzioneEconomica.com | 50

PILLAR 2.6 Ecosostenibilit e trasparenza: costi smaltimento e recupero, storicizzazione dei prezzi La problematica Le novit introdotte nella prima fase per la trasparenza aiutano, ma non sono sufficienti a garantire equit al mercato. Di seguito le principali anomalie che rimmarrebbero irrisolte: larga diffusione di merci altamente inquinanti e di scarsa qualit; prezzi sproporzionatamente alti della merce di qualit. I motivi che generano tali situazioni sono: scarsa conoscenza dei reali costi di produzione; numero elevato di intermediazioni; prezzi che non inglobano i costi ambientali dei prodotti inquinanti. La rivoluzione Uno dei punti cardine della rivoluzione economica, che sar ben esplicitato nella terza fase, la tutela dellambiente e della qualit dei prodotti. Nella seconda fase sono comunque previste due rivoluzioni importanti: storicizzazione, interrogabile online, dei prezzi di tutte le transazioni di ciascun bene (dalla produzione al consumatore finale); inserimento, come addizionale sul prezzo di vendita al consumatore, dei costi di smaltimento e recupero del bene. In questo modo prodotti, oggi molto economici, che presentano costi di smaltimento elevati (bassa biodegradabilit, confezioni inquinanti, elevata tossicit, etc.) saranno penalizzati dal mercato perch diventeranno pi costosi di altri che presentano una maggiore qualit e/o minor costo ambientale. In pratica il consumatore pagher il costo di smaltimento dei rifiuti al momento dellacquisto di un bene. Al comune di residenza si pagher solo una quota relativa al servizio di raccolta dei rifiuti che dipender dallefficienza dei comuni. Principali Vantaggi premialit per i prodotti di qualit e/o poco inquinanti; spese per i rifiuti legati ai consumi effettivi; trasparenza del mercato.
www.RivoluzioneEconomica.com | 51

PILLAR 2.7 Istituzione di unauthority dei mercati La problematica Il mercato ormai diventato globale: eventi locali hanno spesso impatti immediati sulleconomia di ampie zone geografiche. La grande anomalia lassenza di un garante globale dei mercati che vigila su eventuali distorsioni del mercato. Sono infatti molto frequenti azioni da parte di istituzioni finanziarie o governi, svolte per interessi nazionali o di lobby ristrette, che hanno impatti molto negativi su scala globale. Di esempi se ne potrebbero fare tantissimi. I benefici vengono concentrati su lobby ristrette mentre risultano fortemente penalizzati lambiente e la stragrande maggioranza della popolazione. La rivoluzione La rivoluzione economica prevede listituzione di una authority internazionale dei mercati che abbia lo scopo di: vigilare su movimenti di capitali internazionali (societ offshore che eludono sistemi di tassazione locale, speculazioni finanziarie, etc.); verificare la congruenza dei prezzi delle materie prime (controllo delle speculazioni); drenare le risorse finanziarie (fondo di responsabilit); governare la politica monetaria internazionale per limitare fenomeni di inflazione / deflazione importata. Eccessivi profitti su singole transazioni commerciali potranno essere considerate speculativi o distorsivi per il mercato. Lobiettivo generale dovr essere quello di premiare la produzione e i servizi e il corretto funzionamento dei mercati internazionali. Unulteriore attivit molto importante potr essere quella di regolare listituzione di fondi internazionali volti alla promozione di tecnologie ecosostenibili. Ad esempio le fonti energetiche rinnovabili, grazie a incentivi regolati a livello internazionale, diventeranno pi profittevoli degli idrocarburi. Ogni singolo Paese dovr poi dotarsi di authority nazionali per la trasparenza dei mercati con lo scopo di vigilare localmente sui punti succitati.

www.RivoluzioneEconomica.com |

52

Principali Vantaggi stabilit dei prezzi; blocco / riduzione delle speculazioni; trasparenza del mercato; utilizzo di fonti rinnovabili di energia.

www.RivoluzioneEconomica.com |

53

BANCHE ED ISTITUTI FINANZIARI La rivoluzione nella prima fase riguarda principalmente le banche centrali. Nella seconda fase si interviene sulle banche commerciali per evitare forme di profitto illegittimo. Il pilastro con il quale si realizza questa rivoluzione il: PILLAR 2.8 Ripartizione di oneri e benefici, stop alla moneta bancaria

Un cambiamento epocale che stabilizzer i mercati, consentir di avere uno sviluppo economicamente sostenibile e favorir una crescita governata dal mercato reale e non dalle speculazioni.

www.RivoluzioneEconomica.com |

54

PILLAR 2.8 Ripartizione di oneri e benefici del credito, stop alla moneta bancaria La problematica Con gli interventi previsti nella prima fase vi sar gi una sostanziale limitazione del potere di azione delle banche. Ma se non si operassero ulteriori riforme del sistema finanziario permarrebbero il rischio sistemico di fallimento e forti instabilit. Le banche commerciali hanno la possibilit di creare moneta bancaria a costi molto bassi per erogare prestiti a privati, aziende e stati. Fin quando il sistema stato sostenuto dalla crescita economica e da un aumento progressivo dellindebitamento, le banche non hanno subito svalutazioni e le percentuali di default (mancato rimborso dei prestiti) si sono mantenute entro limiti assolutamente sostenibili. La condotta irresponsabile delle banche commerciali ha per portato oggi il sistema finanziario a rischio collasso. Oggi i mancati rimborsi stanno diventando sempre pi frequenti ed insostenibili per i sistemi bancari pi piccoli. Alla base dellattuale degenerazione vi sono due aspetti fondamentali: la possibilit delle banche di disporre di somme quasi illimitate a costi praticamente nulli (creazione di moneta bancaria); la libert di azione (sulla quale si interviene gi nella prima fase); lo scarso valore attribuito dalle banche ai capitali (a garanzia ultima infatti vi sono i nosti depositi di conto corrente, quindi il rischio reale sui prestiti emessi sulle spalle di aziende, privati e stati). Lassurdo che i benefici derivanti dalluso di tali capitali sono stati esclusivamente delle banche (salvo una piccola quota riconosciuta tramite i tassi di interesse sui depositi), mentre gli oneri, come gi detto, no. Le banche centrali e commerciali sono gli unici attori che nelleconomia moderna godono del signoraggio, ovvero creano moneta (bancaria e legale) a costi molto bassi, e ne traggono benefici diretti (tassi di interesse, percentuali di utili delle aziende delle quali sono azionisti, quote di controllo in imprese, etc.). Molte fonti, non ufficiali, la paragonano addirittura a una truffa legalizzata. Di fatto per oggi il sistema divenuto particolarmente instabile perch buona parte della moneta messa in circolazione non pi coperta dalle garanzie originariamente poste: immobili e titoli stanno subendo infatti pesanti svalutazioni.
www.RivoluzioneEconomica.com | 55

La rivoluzione La rivoluzione in questo settore sar enorme. Al fine di creare una sistema economico stabile e basato su uneconomia reale le banche commerciali perderanno la facolt di creare moneta bancaria e torneranno a svolgere esclusivamente la loro funzione originaria, quella di intermediazione tra domanda e offerta di capitali. Gli istituti finanziari dovranno quindi limitarsi a trovare dei compratori dei capitali contenuti nei nostri depositi. I correntisti dovranno avere visibilit sullutilizzo delle risorse prestate e, per garantire la stabilit del sistema, non potranno godere della disponibilit del capitale fino al completo rimborso di esso. Per attuare la rivoluzione si dovr agire su due fronti: la dichiarazione da parte di ciascun depositante della porzione del proprio capitale che vuole rischiare destinandolo ai prestiti; la quantit di denaro che rimarr sul conto, sar trattata al pari di una cassaforte privata (al riparo, dunque, anche dalleventuale fallimento della banca); finanziamenti dalla banca centrale alle banche commerciali, a tassi di mercato, per coprire la forte riduzione dellofferta di moneta. Le cassette di sicurezza, dove giaceranno le risorse non investite, per evitare speculazioni e costi troppo elevati, potranno essere gestite anche da istituti pubblici creati ad hoc. Inoltre il rischio creditizio e i benefici dei prestiti dovranno essere distribuiti in modo equo tra il proprietario del capitale (il correntista) e lerogatore del servizio (la banca). La banca sar quindi responsabile di ricercare dei compratori affidabili per garantire il rimborso del capitale investito. Per approfondimenti sulla riforma del sistema bancario e sugli strumenti tecnici da utilizzare si faccia riferimento allarticolo Le banche e i mercati finanziari: strumenti ed impatti della rivoluzione economica. Principali Vantaggi semplificazione e normalizzazione del sistema bancario; stabilit finanziaria; trasparenza; distribuzione del rischio creditizio; risorse finanziarie destinate a progetti sostenibili.

www.RivoluzioneEconomica.com |

56

OCCUPAZIONE E SVILUPPO Alla base dello sviluppo e del lavoro vi sono la conoscenza, la formazione e la qualit. I pillar della seconda fase incidono fortemente su questi aspetti: PILLAR 2.9 PILLAR 2.10 Diffondere la conoscenza: portale del know-how Garantire la qualit: formazione continua

Rivoluzioni che daranno una spinta alleconomia, fiducia e competenze a imprese, professionisti e dipendenti.

www.RivoluzioneEconomica.com |

57

PILLAR 2.9 Diffondere la conoscenza: portale del know-how La problematica Nelleconomia attuale la conoscenza un bene particolarmente prezioso. Al mondo esistono tecnologie e materiali innovativi scarsamente diffusi perch poco conosciuti. Il risultato che,nonostante gli enormi progressi della scienza,sono frequenti i casi di: opere realizzate in modo economico e di scarsa qualit; processi produttivi obsoleti e costosi; utilizzo di tecnologie e materiali altamente inquinanti. La rivoluzione Uno dei principi della rivoluzione economica che la diffusione e laccessibilit della conoscenza sono un interesse della collettivit. La trasparenza del mercato va in questa direzione, ma non sufficiente. fondamentale, per uno sviluppo sostenibile e di qualit, che il saper fare, le nuove scoperte e le tecnologie innovative siano celermente e largamente diffuse. Per raggiungere tale obiettivo sar istituito un portale del know-how, strutturato come un open-source sul modello di Wikipedia. Alcuni dei contenuti saranno: i processi produttivi di qualsiasi bene o servizio; lutilizzo ed applicazione delle tecnologie e dei materiali di ultima generazione; le tecniche di progettazione; template e fac-simili relativi alla gestione delle pratiche amministrative. Al portale sar collegato un ulteriore database con tutte le aziende che producono i prodotti alla base di ciascun processo produttivo per rendere ancora pi concreto e snello il time-to-market delle idee. I gestori del portale saranno le universit che avranno il compito di popolarlo e di validare le informazioni inserite dagli utenti. Saranno anche previsti dei meccanismi di incentivazione per consentire e facilitare la condivisione delle informazioni. Laccesso al portale sar gratuito ed aperto a tutti. Principali Vantaggi accessibilit delle informazioni; efficienza e riduzione dei costi; garanzia sulla qualit dei prodotti; diffusione di standard di qualit; migliore bancabilit dei progetti (maggiori garanzie legate alla conoscenza).
www.RivoluzioneEconomica.com | 58

PILLAR 2.10 Garantire la qualit: formazione continua La problematica Listruzione e la formazione professionale sono punti cardine della rivoluzione economica. Un corretto percorso formativo fondamentale per tre principali motivi: minori difficolt di inserimento nel mondo del lavoro da parte dei giovani; qualit ed efficienza delle prestazioni professionali; sviluppo economico. Oggi molti giovani al termini dei propri studi si sentono inadeguati e impreparati ad affrontare il mondo reale. Nella maggior parte dei casi lo sono davvero e sono costretti a doversi formare sul campo. Il motivo dai ricercare nella mancanza di allineamento alle continue evoluzioni del mondo reale dei programmi formativi di istituti tecnici, licei e universit. Altro fenomeno diffuso la mancanza di aggiornamento da parte dei lavoratori rispetto alle innovazioni tecnologie, da cui dipende lutilizzo di tecniche e tecnologie obsolete. Entrambi i fenomeni causano scarsa qualit dei lavori, forti insicurezze nei professionisti, inefficienze e bassa competitivit. La rivoluzione La qualit alla base dello sviluppo sostenibile; per ottenerla occorrono risorse e professionisti qualificati. La rivoluzione prevede un irrigidimento del sistema formativo a tutti i livelli: scuole ed universit pi selettive; legame tra istruzione e lavoro intensificati. I professionisti e i dipendenti pubblici avranno lobbligo di aggiornarsi periodicamente sulle nuove tecniche e tecnologie disponibili. Istituti tecnici, licei e universit avranno lobbligo di adeguare costantemente i programmi formativi: la valutazione degli istituti e i relativi finanziamenti dipenderanno dalla soddisfazione degli studenti in base alla loro capacit di inserirsi/soddisfare le esigenze del mondo del lavoro. Saranno inoltre introdotti degli esami a cadenza periodica per il mantenimento della qualifica. Ad esempio ingegneri o docenti che non hanno i requisiti tecnici o formativi per svolgere in modo adeguato il proprio lavoro saranno sospesi fino a quando non
www.RivoluzioneEconomica.com | 59

colmeranno tali lacune: opere progettate male o studenti impreparati sono un danno per la collettivit che non possiamo pi sostenere. Principali Vantaggi meritocrazia; efficienza; crescita economica;

www.RivoluzioneEconomica.com |

60

FASE 3: SVILUPPO SOSTENIBILE, BENESSERE Le proposte e le azioni della terza fase della Rivoluzione Economica riguarderanno ogni ambito. Di seguito si riportano alcuni delle problematiche che saranno affrontate e gli obiettivi che potranno essere raggiunti; saranno oggetto della seconda parte del lavoro gli strumenti per ottenere tali risultati, in quanto se ne ritengono prematuri applicazione e pubblicazione. Prima infatti occorre mettere i pilastri, rappresentate dalle prime fasi di cambiamento. Di seguito alcuni dei punti che saranno sviluppati successivamente: Energia: la cosa pi stupida che si pu fare del petrolio? Bruciarlo. Non sar pi conveniente utilizzare il petrolio ed il mercato si orienter verso le forme di energia ecosostenibili Arte e Cultura: larte e la cultura nella societ moderna? Riacquisteranno la giusta collocazione nella scala dei valori Architettura ed Urbanistica: le tecnologie nellarchitettura ed il governo delle citt? Linquinamento, inefficienze ed ecomostri nelle citt saranno un ricordo Sicurezza: oggi la giustizia funziona? Sar efficiente ed avremo un sistema di carceri che interverr anche per rieducare oltre che per punire Globalizzazione: la globalizzazione? Avremo mercati globali e produzione con il minor spreco di risorse ambientali, tutela dellambiente e stop allo sfruttamento di risorse umane a basso costo Ambiente: stiamo distruggendo il pianeta in cui viviamo? La tutela dellambiente sar al primo posto di ogni politica Ricerca e Sviluppo: I ricercatori? Chi contribuisce allo sviluppo collettivo sar premiato e motivato Occupazione: la soddisfazione nel lavoro oggi? Ognuno potr fare il lavoro che ama o che pi portato a fare. A chi vuole produrre non mancher lopportunit di farlo e la meritocrazia sar centrale in ogni settore Politica: troppo potere nelle mani di pochi? Derive totalitaristiche? Saranno eslusi dai sistemi di governo queste possibilit Mercati: i ricchi? Oggi lo chi dispone di capitali, domani lo saranno coloro che operano in maniera eccellente nel loro settore di appartenenza Come? Lasciate Spazio alla Rivoluzione Economica

www.RivoluzioneEconomica.com |

61

APPROFONDIMENTI Le banche ed i Mercati Finanziari: Strumenti ed Impatti della Rivoluzione Economica Le banche e i mercati finanziari sono fondamentali per il funzionamento del sistema economico: la loro esistenza e piena efficienza va assolutamente tutelata. Per capire bene gli impatti della rivoluzione economica su tali istituzioni, partiamo da un concetto di base: la moneta. Le monete oggi in circolazione (dollari, euro, ecc.) sono delle invenzioni, geniali, delluomo. Una qualsiasi moneta ha validit e pu svolgere le sue funzioni (strumento di scambio, riserva di valore, misura di valore) fino a quando viene accettata dal mercato. La moneta oggi in circolazione creata e distribuita al mercato dalle banche centrali e commerciali. Il processo di creazione e moltiplicazione della moneta piuttosto semplice: le banche centrali stampano moneta (base monetaria) e la prestano alle banche commerciali (rapporto 1:1 tra moneta creata e moneta prestata alle banche commerciali); il sistema delle banche commerciali investe tale moneta prestandola agli Stati, alle imprese e ai cittadini. Le banche commerciali, con un meccanismo noto come moltiplicatore monetario, creano moneta bancaria. La monetaria bancaria che le banche possono creare dipende dalla quantit di denaro che devono trattenere a garanzia dei prestiti che erogano (riserva frazionaria). Nel caso di riserva frazionaria pari al 2% le banche commerciali possono creare fino ad un massimo di 50 volte la base monetaria (rapporto 1:50 tra la moneta presa in prestito dalla banca centrale e la moneta prestata a cittadini, imprese e Stati). Il sistema bancario ha dei costi per erogare tale servizio: costo di produzione della moneta: per la banca centrale pari praticamente a 0, ovvero la sola stampa (si ricorda che anche il legame con loro contenuto nei forzieri venuto meno); per le banche commerciali pari alla remunerazione del capitale preso in prestito, che coincide con: il tasso ufficiale di sconto (TUS) se a prestarlo la banca centrale; il tasso di interesse attivo corrisposto sui depositi di c/c se a prestarlo siamo noi.
www.RivoluzioneEconomica.com | 62

costo del personale; costo di distribuzione e sostituzione delle monete usurate. Le entrate direttamente correlate alla creazione di moneta (legale o bancaria) sono date dagli interessi sui capitali prestati a stati, aziende e privati. La differenza tra entrate e costi rappresenta linsieme dei redditi derivanti dallemissione di moneta, detta signoraggio. Tali redditi vengono diversamente trattati a seconda che siano generati dalle banche centrali o da quelle commerciali: le banche centrali, pur essendo private, dopo aver corrisposto tutte le dovute imposte, hanno lobbligo di versare una quota consistente dellutile netto nelle casse dello stato (in Italia per esempio tale quota vicina al 60%); le banche commerciali, come le altre aziende private, sono soggette alla sola imposizione fiscale. Ora approfondiamo compiti e poteri del sistema bancario. La prima evidenza da porre rispetto a quanto scritto sopra che la moneta in circolazione interamente prestata e che lerogatore di tale prestito il sistema bancario: sul complesso della moneta in circolazione vengono quindi pagati ogni giorno interessi. Li paga, sotto forma di tasse, anche chi non direttamente indebitato. La grande anomalia del sistema monetario sta nel fatto che esso gestito da aziende private che sono, appunto, le banche. In Europa e negli Stati Uniti, infatti, sia la banca centrale che le banche commerciali sono istituzioni private (a eccezione dellInghilterra dove le banche commerciali sono a capitale privato, mentre la banca centrale a capitale pubblico). Ovviamente, come accade in tutte le aziende private, lobiettivo principale la tutela degli interessi privatistici, ovvero dei soci, e non quello della collettivit. Laffidamento del sistema monetario a privati dipeso da storici fallimenti dei tentativi di nazionalizzazione del sistema bancario: iperinflazione, scarsa efficienza e sprechi di denaro. Le banche, nazionalizzate, non funzionano. Ma affidare ai privati la possibilit di creare moneta, ovvero di creare valore a costo zero, presenta rischi enormi. Le banche hanno acquisito nel tempo un potere molto pi grande di quanto si possa pensare: sono padrone del valore della moneta; detengono il debito di stati e societ e possono esercitare un controllo diretto sul loro operato. Potenzialmente, con politiche costruite ad hoc, il sistema bancario pu decidere le sorti di uno stato, portandolo al fallimento per poi intervenire sul suo salvataggio
www.RivoluzioneEconomica.com | 63

rifinanziandolo ed entrando nel capitale di aziende strategiche (non detto che i salvatori parlino la stessa lingua dei salvati); pu addirittura essere una opportunit il fallimento di un sottosistema bancario (di una nazione o di unarea geografica), cosa che, a causa dei giochi di potere attualmente in corso, non assolutamente da escludere. Il core business del sistema complessivo, fin quando gli si conferiscono i poteri attuali, non lo sviluppo economico o loccupazione, ma laccrescimento del patrimonio detenuto (immobili, partecipazioni azionarie, potere, etc.). Le conseguenze della grande libert data al sistema delle banche private potrebbero quindi costarci molto care: la perdita dei frutti del nostro lavoro: depositi di c/c, beni immobili svalutati, fallimento di aziende, ecc. In pratica come se nella nostra vita avessimo lavorato per le banche. la perdita del controllo su attivit strategiche (per le banche sufficiente acquisire la maggioranza del capitale, o la quota di controllo, delle principali aziende e tale processo gi in atto). La rivoluzione economica, in questo settore, ha due obiettivi principali: la tutela del patrimonio individuale; la forte riduzione del potere delle banche. Il sistema bancario del quale ci dovremo dotare rappresenta un compromesso tra quelli storicamente adottati. In alcuni casi sembrer di tornare indietro, nella realt si tratter semplicemente di intervenire su grandi errori storici compiuti in passato.

I Pillar che interessano, direttamente o indirettamente, questo settore sono i seguenti: 1.4 Tassazione: favorire la produzione e chi lavora creando valore aggiunto 1.5 Stabilizzazione dei prezzi di borsa 1.6 Convergenza tra valore di mercato e valore reale dei derivati 1.8 Abbattere gli interessi sul debito degli Stati e superare la dipendenza dalle banche 1.9 Limitare il potere di azione di Banche ed Istituti Finanziari 2.5 Sistemi di Pagamento: abbandono della carta moneta come forma di denaro 2.8 Ripartizione di oneri e benefici, stop alla moneta bancaria Il Pillar 1.4, 1.5, e 2.5 tendono a rendere molto meno convenienti (tassazione elevata) e lente (conservazione del valore e fluttuazioni limitate) le rendite derivanti da immobilizzazioni di capitale. I Pillar 1.8, 1.9, 1.6 e 2.8 comportano invece una
www.RivoluzioneEconomica.com | 64

grande rivoluzione del sistema bancario e una forte limitazione del potere e del ruolo delle banche centrali e commerciali. Impatti sulle Banche Centrali La funzione ufficiale delle banche centrali quella di gestire la politica monetaria dei Paesi o delle aree economiche che condividono la medesima moneta. Altri funzioni non dichiarate delle banche centrali sono quelle di fare dellinteresse dei propri soci (le banche commerciali) e di garantire laccrescimento del patrimonio utilizzando le riserve che ogni anno trattengono dagli utili. Un esempio di tutela degli interessi dei propri soci rappresentato dai tassi di interessi: minimi per i capitali prestati alle banche commerciali; molto alti per i capitali prestati allo stato. E gravissimo che le banche centrali possano operare questa differenza di trattamento. Nella logica di interessi privati il ragionamento per limpido ed inattaccabile: prestare i soldi allo stato a tassi bassissimi non redditizio; conviene invece acquistare titoli di debito sul mercato (operazioni di mercato aperto) a tassi ben pi elevati; regalare capitali alle banche commerciali un investimento a favore del proprio sistema, in quanto i destinatari: sono spesso anche soci di capitale della banca centrale stessa; possono moltiplicare la moneta e ottenere profitti ben maggiori prestandola a tassi di mercato. Ma come intervenire senza destabilizzare il sistema e bloccare leconomia? La soluzione non la possiamo certo chiedere a chi attualmente governa il sistema bancario: qualsiasi azione si tradurrebbe infatti in una perdita di potere o di profitto e nessun attore economico agisce contro i propri interessi. La soluzione quindi deve essere dettata dagli stati che, per tutelare i propri interessi e quelli dei cittadini, dovranno imporre alla banche centrali un vero sostegno alleconomia (senza scopo di lucro) con labbattimento degli interessi sul debito pubblico. Il Pillar 1.8 prevede infatti la creazione di uno strumento tecnico da utilizzare in situazioni di emergenza quali: rischio default da parte di uno stato; fallimento di una banca commerciale.
www.RivoluzioneEconomica.com | 65

In entrambi i casi lo stato, per rimborsare il debito in scadenza o per garantire i depositi bancari dei correntisti, potr emettere titoli di debito di durata secolare a tasso di interesse nullo che le banche centrali avranno lobbligo di acquistare. Tali strumenti si dovranno utilizzare solo in casi di eccezionale gravit che comportano il concreto rischio di una perdita di valore del patrimonio privato (deflazione). Perch non si mai pensato di utilizzare uno strumento simile? Semplice, perch per la banca centrale diventerebbe unattivit in perdita a causa della mancanza di entrate (tasso di interesse nullo su tali prestiti). Quale azienda privata, quali sono le banche centrali, lo accetterebbe? Nessuna. Lalternativa nazionalizzare le sole banche centrali, sul modello dellInghilterra, ripartendo i soli costi di esercizio (personale, stampa di moneta, ecc. ) tra la collettivit. Il risparmio annuo per i cittadini sarebbe enorme. Le banche centrali perderebbero inoltre la facolt di investire in societ private e di operare sui mercati finanziari (pillar 1.9) e in situazioni di operativit ordinaria creerebbero e presterebbero capitali sia a favore dello stato (come unica banca finanziatrice) che delle banche commerciali. I tassi di interesse applicati sui prestiti sarebbero minimi per lo stato (per generare cassa sufficiente a coprire i costi di gestione) e pari a quelli di mercato per le banche commerciali (gli utili generati verrebbero interamente versati allo stato). La funzione della banca centrale ritornerebbe quindi a essere esclusivamente quella per cui sono state create: responsabile, unica ed indipendente, della politica monetaria. Senza scopo di lucro. Impatti sulle Banche Commerciali Le banche commerciali nazionalizzate non funzionano: lesperienza storica insegna che un sistema bancario nazionale poco efficiente nella gestione dei capitali, clientelista e genera inflazione. Lintermediazione tra domanda e offerta dei capitali un compito che svolto in modo efficiente solo dai privati i quali, allo scopo di trarre profitto, allocano le risorse finanziarie su investimenti migliori. Ma perch allora il sistema attuale non funziona? Il problema risiede nelleccessivo potere che i banchieri hanno avuto nella storia; potere che esponenzialmente aumentato grazie a una serie di riforme effettuate in loro favore da una classe politica e dirigente accondiscendente. Tali riforme hanno consentito di creare unenorme quantit di moneta bancaria e di dare alle banche la possibilit di operare in modo universale: hanno partecipazioni in tutte le maggiori societ e imprese; creano, acquistano e vendono titoli e strumenti finanziari di ogni genere;
www.RivoluzioneEconomica.com | 66

sono i finanziatori di Stato, imprese e privati, esercitando su di loro un controllo diretto. Oggi il sistema fuori controllo per la mancanza di garanzie associate allenorme quantit di moneta irresponsabilmente messa in circolazione. Chi rischia in questa situazione non sono per le banche, che quei capitali non li hanno pagati, ma i privati e le imprese: il valore contenuto nei nostri depositi e nei nostri beni (industrie, immobili, ecc.) lo abbiamo costruito con il lavoro. Un crack del sistema finanziario ci priverebbe di tutto, cos come la forte instabilit attuale penalizza principalmente privati e aziende: il sistema bancario (inteso a livello globale), con le regole attuali, potr sempre rialzarsi e speculare sulle nostre rovine. Con la rivoluzione economica si vuole in primo luogo tutelare il patrimonio individuale; per farlo occorre un enorme ridimensionamento delle banche commerciali volto a conferire loro la sola funzione di intermediazione tra lofferta (i depositi bancari) e la domanda (prestiti ad imprese e privati) di moneta. Queste poche righe implicano cambiamenti epocali: divieto alle banche commerciali o societ da esse controllate, di sottoscrivere, detenere, vendere o comprare titoli emessi da imprese private (ritorno al GlassSteagall Act) e di trattare derivati di cui non posseggono il sottostante (pillar 1.6 ed 1.9); blocco della funzione di creazione di moneta bancaria (moltiplicazione della moneta) (pillar 2.8). Affermare che le banche commerciali non potranno pi agire da moltiplicatori di depositi implica che: 1. le banche potranno prestare solo la quota dei depositi bancari che i correntisti concederanno loro di prestare; i correntisti perderanno la disponibilit del capitale dato in prestito, mentre la restante parte sar custodita dalla banca e trattata contabilmente come una cassetta di sicurezza privata; 2. vi sar una drastica diminuzione dellofferta di moneta. Il principale effetto del punto 1 contabile: alla banche sar richiesto il rientro immediato di ingenti capitali presi in prestito dai depositari di c/c. Le banche potranno decidere di richiedere prestiti alla banca centrale (a tassi di mercato) o di dismettere parte del loro patrimonio. Pu essere letta come una forma di risarcimento per i danni da loro creati nel tempo al sistema economico e alla collettivit. Leffetto del punto 2 collaterale al punto 1 e comporta una carenza di offerta di moneta rispetto alla domanda con conseguente rischio di deflazione. Tale rischio pu
www.RivoluzioneEconomica.com | 67

essere compensato dalla politica monetaria della Banca Centrale che erogher il capitale necessario alle banche commerciali per soddisfare la domanda a tassi, nella fase transitoria agevolati, evitando il rischio di squilibri finanziari. Il pillar 2.8 prevede comunque uno step intermedio: laumento della riserva frazionaria (pillar 1.9) per ammortizzare gli effetti del cambiamento. Lobiettivo finale che si raggiunger il pareggio tra la Base Monetaria e lOfferta di Moneta. Molte banche commerciali non reggerebbero il colpo e fallirebbero: lintervento straordinario previsto al Pillar 1.8 garantirebbe comunque lintegrit dei depositi dei conti correnti. Il patrimonio delle banche che dichiarano fallimento sar invece restituito allo stato (collettivit). Per garantire la normale operativit delle banche commerciali, la copertura dei costi e la creazione di utili, sono ampiamente sufficienti i profitti derivanti da: differenza tra interessi attivi e passivi legati allintermediazione tra domanda ed offerta di capitali (margine di intermediazione); servizi legati al capitali (commissioni, ecc. ). A beneficio del sistema delle banche commerciali prevista: una ripartizione del rischio creditizio effettuata in base ai tassi di interessi applicati e una riduzione degli indici patrimoniali minimi obbligatori; uniniezione di liquidit e un aumento dei servizi bancari grazie alla scomparsa della cartamoneta e allinformatizzazione delle transazioni (pillar 2.5). I Pillar 1.4, 1.5 e 2.8 renderanno non profittevoli le mere compravendite di capitali senza creazione di valore aggiunto e porteranno alla scomparsa di molte societ speculative e alla normalizzazione dei mercati finanziari.

www.RivoluzioneEconomica.com |

68

CONCLUSIONI Questo lavoro ha un obiettivo principale: scuotere e svegliare le coscienze. il momento di agire, facciamolo prima che sia troppo tardi. Non possiamo pretendere che sia la classe dirigente attuale ad attuare questa azione rivoluzionaria. Occorre cambiare tutto. Siamo quindi noi, che fino ad oggi siamo stati spettatori passivi delle dinamiche sociali ed economiche, a dover spingere verso una vera svolta. Il programma e le azioni proposte sono migliorabili e aperti a qualsiasi modifica. Ma i principi devono rimanere ben saldi: moralit, tutela dellambiente, rispetto dello stato, premialit per chi crea valore aggiunto non si toccano. Lazione volta ad andare al governo, per poi privare il governo stesso del potere che ha attualmente. Dobbiamo tornare a essere padroni di noi stessi, perch oggi non lo siamo. Nessuno, banche o stato che siano, potr illegittimamente privarci dei frutti del nostro lavoro e della nostra libert. Oggi pochi ignoti gruppi ci governano e regolano i mercati traendone benefici enormi a nostre spese. Non si faranno da parte facilmente, ma rompere gli attuali equilibri di potere fondamentale. Siamo tutti interessati dal cambiamento dellattuale sistema: cittadini, imprese, stati e persino i gruppi bancari pi deboli. Avviamo il cambiamento, abbiamo gli strumenti per farlo. www.RvoluzioneEonomica.com

www.RivoluzioneEconomica.com |

69

CONTATTI

Direzione Enrico Adinolfi e-mail: enrico.adinolfi@rivoluzioneeconomica.com mobile: +39.327.2612980

Informazioni e Contatti e-mail: info@rivoluzioneeconomica.com

Proposte e Suggerimenti e-mail: proposte@rivoluzioneeconomica.com

Richieste di Partecipazione e-mail: partecipa@rivoluzioneeconomica.com

www.RivoluzioneEconomica.com |

70

También podría gustarte