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La cosa difficile conoscere bene i nostri musicisti e trovare larmonia. Una buona classe non un reggimento che marcia al passo, ma unorchestra che prova la stessa sinfonia. (Pennac)
Siamo di fronte a problemi della scuola di ogni giorno, dellordinaria quotidianit. Non c bisogno di aprire la stagione dei saldi e degli sconti. N di preparare macchine di guerra per difendersi. C bisogno di pensare alla personalizzazione per tutti e per ciascuno, giusto come prevede la legge.
CHE FARE?
28 marzo 2012 - Hotel Moon Valley - Seiano di Vico Equense - Napoli
necessario agire a livello di sistema, serve una diversa organizzazione e non solo scolastica, una sorta di
RETE
che comprenda tutti gli interlocutori, scuola, famiglia, ASL Se ci ha luogo viene aperta la strada al
SUCCESSO FORMATIVO
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La dislessia e in genere i DSA sono un problema subdolo, perch non hanno unidentit propria.
Dislessia = disturbo che ha la maggiore prevalenza epidemiologica in et evolutiva Dislessia = problema pi frequente che il bambino pu incontrare in et scolare.
DSA: non ci sono marcatori biologici, n comportamentali o sociali che identifichino la dislessia fuori dalla scuola. Di fronte al compito scritto, il bambino mostra le sue difficolt =
campanello dallarme
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Con la nuova normativa sui DSA in ambito scolastico sono state introdotte, per la prima volta in un testo legislativo, sia la definizione di DSA, sia quella di dislessia, disortografia e discalculia.
A ciascuno un ruolo
Ciascuno per il proprio ruolo chiamato a svolgere un
RUOLO ATTIVO
sia nella identificazione precoce di casi sospetti di DSA, sia nel monitoraggio periodico delle misure educative e didattiche di supporto
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la consegna educativa affidata alla scuola quella di ricercare soluzioni organizzative e didattiche, utilizzando tutti gli strumenti di flessibilit offerti dallAutonomia.
Il DS, come garante del raggiungimento del successo formativo, deve attivare ogni possibile iniziativa affinch si realizzi il diritto allo studio di tutti e di ciascuno. Sulla base della sua responsabilit nella gestione delle risorse umane, pu valutare lopportunit di assegnare docenti curricolari con competenza nei DSA in classi dove sono presenti alunni con tale tipologia di disturbo.
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Verificare che nel POF sia presente un progetto sui DSA con delle linee guida o protocollo sullaccoglienza e presa in carico degli alunni con DSA e preparazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP). Verificare con il referente lesistenza di modalit condivise dal collegio (screening, questionari, prove) per lindividuazione degli alunni a rischio di DSA, previa autorizzazione dei genitori.
Curare la trasmissione dei risultati dello screening con apposita comunicazione alle famiglie. Predisporre un sistema di controllo per la consegna e conservazione della documentazione protocollata della diagnosi, anche in base alla normativa sulla privacy. Controllare che la documentazione acquisita non sia solo letta dal referente e coordinatore di classe, ma da tutti i docenti del consiglio di classe.
Garantire insieme al referente il raccordo di tutti i soggetti che operano nella classe con la famiglia e gli specialisti Verificare insieme al referente i tempi di osservazione, compilazione, consegna del PDP e la coerenza tra i contenuti di tale documento e la loro attuazione.
Controllare insieme al coordinatore di classe lavvenuta personalizzazione della didattica. Attivare il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone pratiche e procedure. Promuovere azioni di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e i genitori sui DSA.
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Cosa fa il referente?
Le funzioni del referente sono riferibili allambito della sensibilizzazione e approfondimento delle tematiche, nonch di supporto ai colleghi direttamente coinvolti nellapplicazione didattica delle proposte.
Cosa fa il referente?
In particolare il referente dovr: avere una formazione specifica ed adeguata in base a percorsi di formazione personali essere punto di riferimento allinterno della scuola predisporre procedure di osservazione degli alunni e realizzare un modello di PDP fornire ai colleghi anche supplenti indicazioni operative al fine di sostenere la presa in carico degli allievi con DSA. supportare i colleghi offrendo indicazioni sui materiali didattici e di valutazione e se richiesto collaborare allelaborazione di specifiche strategie. fornire informazioni su associazioni, istituzioni, piattaforme e siti che si occupano di tali disturbi.
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Curare i primi colloqui con i genitori e specialisti e fare da mediatore tra docenti, genitori allievi operatori sanitari, enti locali, agenzie formative accreditate. Ricordare ai colleghi di indicare fin dal primo verbale la presenza dellalunno con DSA. Promuovere azioni di formazione e aggiornamento. Preparare per il presidente di Commissione dEsame elenco alunni con DSA con riferimento al PDP e relazione finale di classe.
Ricordare ai coordinatori di classe di esplicitare nella relazione finale di presentazione la presenza dellalunno con DSA e i riferimenti alle misure dispensative e strumenti compensativi utilizzati durante lanno. Avvisare la segreteria di indicare, per le prove INVALSI, la presenza di alunni con DSA Creare una rete di insegnanti, anche di vari gradi di scuola, per concordare una didattica inclusiva e strutturare percorsi di accompagnamento tra i vari ordini. Consigliare ai genitori un aggiornamento della diagnosi se redatta nei primi anni di scuola primaria, prima del passaggio alla scuola secondaria di secondo grado Predisporre un archivio dei nuovi materiali creati in itinere per o da alunni con DSA.
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Saper riconoscere e accogliere realmente la diversit come risorsa Saper cogliere i campanelli di allarme e mettere in atto strategie di recupero Applicare le procedure per lindividuazione di eventuali rischi di DSA stabilite nel POF Concordare con il referente come gestire la comunicazione con la famiglia In attesa di diagnosi attuare una didattica personalizzata Prendere visione della diagnosi e confrontarsi con lo specialista Rispettare la sensibilit dello studente aiutandolo a crearsi unimmagine positiva di s e delle sue prospettive future.
Predisporre nelle proprie discipline attivit di accoglienza mirate alla creazione di un clima consapevole dei vari stili di apprendimento Collaborare alla compilazione del modello di PDP dIstituto Attivare strategie di potenziamento Informarsi su nuove tecnologie e utilizzarle se consigliate dallo specialista VALORIZZARE LE ATTITUDINI DI CIASCUNO FACENDO IN MODO CHE LECCELLENTE NUOTATORE NON DIVENTI UN MEDIOCRE CORRIDORE
Evitare considerazioni come lento, pigro, Evitare la lettura ad alta voce in classe a meno che non sia lalunno a chiederlo Giudicare le abilit dalle risposte orali dando minore rilievo a quelle scritte
In condizioni favorevoli lalunno con DSA pu raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti per la classe frequentata e riesce a sviluppare stili di apprendimento personali atti a compensare le difficolt incontrate a causa del suo disturbo.
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Il 20% dei soggetti con DSA viene completamente recuperato Il 45% raggiunge un buon grado di compenso tanto da non risentire del disturbo Il 35% mantiene disturbi persistenti che rendono difficile il proseguimento degli studi oltre la scuola dellobbligo Dunque gli insegnanti delle prime fasce di scolarit hanno una grande responsabilit e la loro formazione e professionalit fondamentale nel riuscire a intuire e riconoscere i problemi e nellaffrontarli.
Disturbi della condotta: ansia da prestazione Impugnatura della penna scorretta Spazi smisurati e sproporzionati Difficolt posturali e motorie (pressione del segno) Difficolt dellautocontrollo del segno grafico nella copiatura (fatica a seguire un binario o una linea tratteggiata)
Lettura lenta e scorretta Non riconosce a vista le parole note Difficolt a imparare alcune informazioni in sequenza come le lettere dellalfabeto, i giorni della settimana, i mesi dellanno e le tabelline Difficolt spazio-temporale e in alcune abilit motorie.
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Manifestazioni Specifiche
Scarsa discriminazione di grafemi diversamente orientati nello spazio Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per piccoli particolari Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi sordi e fonemi sonori Difficolt di decodifica sequenziale Prevalenza della componente intuitiva
Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per piccoli particolari Difficolt nel discriminare grafemi che presentano somiglianze. Il soggetto, ad esempio, pu confondere: la m con la n; la c con la e; la f con la t...
Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi sordi e fonemi sonori Difficolt nel discriminare grafemi relativi a fonemi con somiglianze percettivo-uditive. Le coppie di fonemi simili: La F con la V; la T con la D; la P con la B; la C con la G; la L con la R; la M con la N.
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b) Salti di parole e salti da un rigo allaltro Il soggetto dislessico ha difficolt a procedere sul rigo e ad andare a capo, per questo motivo sono frequenti anche salti salti di intere parole o di intere righe di lettura.
c) Inversioni di sillabe ad esempio, leggere: li il li invece di il la al la invece di al ni in ni invece di in... oppure talovo tavolo leggere talovo invece di tavolo...
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d) Aggiunte e ripetizioni
La difficolt a procedere con lo sguardo nella direzione sinistra-destra pu dare origine anche sinistraad errori di decodifica caratterizzati dall'aggiunta di un grafema o di una sillaba tavovolo invece di tavolo... tavovolo tavolo
Prevalenza della componente intuitiva Il processo intuitivo prevale sul processo di decodifica 1. Errori di anticipazione 2. Invenzioni di parole
Esempio di scheda operativa per il ripasso dei grafemi F - V e della loro sintesi sillabica
Diversit = inclusione
Fino a pochi decenni orsono, alunni con comportamenti difficili o con ridotte capacit di apprendimento erano inviati alle classi differenziali, contesti di separazione e di segregazione che il processo di integrazione degli alunni con disabilit ha contribuito a superare .
Documento UNESCO
(2000)
Tutti i bambini possono imparare Tutti i bambini sono fra loro diversi La diversit = punto di forza, esistenza di stili di apprendimento diversi basati sulle caratteristiche e peculiarit di ognuno
Per trovare larmonia descritta da Pennac necessario conoscere e valorizzare i diversi stili di apprendimento che ognuno utilizza in maniera preferenziale.
Stili di apprendimento
Gli stili di apprendimento pi noti sono: Visivo-verbale (ABC): si impara leggendo Visivo non verbale: preferenza per immagini, simboli, foto, mappe concettuali
Stili cognitivi
La scuola deve anche promuovere lutilizzo di diversi stili cognitivi, privilegiando quello pi congeniale e quindi quello pi motivante.
Una didattica individualizzata dovr tener conto dello stile di apprendimento e dello stile cognitivo del bambino con DSA.
Ma come fare?
Sperimentare strategie diverse Allenare con richieste specifiche i diversi canali di accesso alle informazioni Insegnare ad impiegare metodi diversi in relazione al compito richiesto (prendere appunti, studiare un testo..) Proporre modi diversi di prendere appunti Allenare alluso dei colori e dei diversi tratti grafici per la categorizzazione dei contenuti nel testo scritto
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Alcuni docenti, ad esempio, hanno l'abitudine quasi giornaliera di far leggere i bambini ad alta voce, secondo il criterio che uno legge e gli altri portano il segno. segno. Non c' un'attivit pi negativa, mortificante, negativa, mortificante, penalizzante per i bambini con DSA.
Le alternative
Si pensi, ad esempio, alla lettura con il libro chiuso che non solo motiva tutti i bambini a partecipare ma li sollecita a leggere a casa senza aver avuto un "assegno" specifico. L'insegnante, ogni mese, presenta 10 pagine del libro di testo e invita gli alunni a leggerle quando ne hanno voglia. Due volte alla settimana voglia. effettua la lettura in classe: sceglie un bambino a caso e lo invita ad classe: aprire il libro in una delle pagine considerate, mentre i compagni ascoltano con il libro chiuso davanti. davanti. Quando un bambino capisce di quale brano si tratta, apre il suo libro, lo trova e cerca di interrompere il compagno leggendo a sua volta. volta. Se l'interruzione avviene prima della fine del brano, chi ha interrotto sceglie cosa vuole leggere, e il gioco riprende. riprende.
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Per far raggiungere un apprendimento significativo allalunno con DSA necessario: far sperimentare strategie diverse nella consapevolezza dei propri stili partecipare attivamente.
Se mi insegni io lo imparo Se mi parli mi pi chiaro Se lo fai mi entra in testa Se con me tu impari, resta (Bruno Tognolini)
Stimolare lamore per la lettura, recuperare il rapporto con la lettura, leggendo prima con le orecchie e poi con gli occhi.
E se invece di esigere la lettura il maestro decidesse improvvisamente di condividere il suo personale piacere di leggere? (Pennac)
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Nella Scuola Primaria attualmente vengono segnalati almeno 4/5 alunni per classe con difficolt in matematica, pari pi o meno al 20% della popolazione scolastica. In realt per solo il 4% circa degli alunni discalculico. Questo significa che oltre l80% delle segnalazioni per sospetta discalculia costituito da falsi positivi. Per quanto riguarda la Dislessia attualmente nella scuola primaria il 10-15% degli alunni presenta difficolt di letto-scrittura, ossia 2-3 alunni per classe. Nella scuola secondaria la percentuale sale al 20-25%. In Italia per la percentuale reale di dislessia si attesta al 4-5% mentre i casi certificati sono circa l1,8%.
MOTIVO IN PIU PER PERSEGUIRE UNA DIAGNOSI CORRETTA OGNI VOLTA IN CUI CI SI TROVI DAVANTI A UNA SITUAZIONE DI RAGIONEVOLE DUBBIO.
Le differenze tra disturbo vero e proprio e difficolt di apprendimento possono essere sintetizzate cos:
DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Possono dipendere da fattori ambientali Possono dipendere da deficit intellettivi, problemi emotivorelazionali o comportamentali Hanno carattere generalizzato Sono sensibili al trattamento
DSA Non dipendono da fattori ambientali Sono circoscritti a specifiche abilit Sono pi resistenti al trattamento
Lalunno con difficolt di apprendimento faticosamente e lentamente consegue progressi regolari. Lalunno con DSA invece quando fissa unacquisizione potrebbe perderne unaltra. Il disturbo persistente
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Il nemico per i dislessici non la scuola in s, n i servizi sanitari, n la societ, bens lignoranza sul problema e la mancanza di collaborazione e di alleanza tra le varie figure. Ghidoni (2005)