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FEDERAZIONE ITALIANA LAVORATORI TRASPORTI

VENETO

Il Segretario Generale

Mestre, 26 marzo 29012 Prot.127/IS/pf Oggetto: denuncia condizioni dimpiego SDA Spa e settore Corrieri Espresso. AL MINISTRO DEL LAVORO DOTT.SSA ELSA FORNERO AI PARLAMENTARI
E, P.C. ELETTI IN

VENETO

ALLA GIUNTA REGIONALE VENETO AI CONSIGLIERI REGIONE VENETO AI PREFETTI


DELLE

PROVINCE VENETE LAVORO VENETE

ALLE DIREZIONI ALLE ASS.

DEL

RAPPRESENTANZA IMPRENDITORIALE SINDACALI NAZIONALI

ALLE SEGRETERIE LORO


INDIRIZZI

Egregio signor Ministro, Le vogliamo segnalare la situazione delle condizioni lavorative, contrattuali, economiche e sociali che riguardano migliaia di lavoratori impiegati nel lavoro di sub- committenza della movimentazione colli espressi per conto dei grandi gruppi nazionali e internazionali dei corrieri espresso. La situazione che Le descriviamo per un intervento autorevole e competente riguarda la SDA Spa Filiale di Padova ma nei fatti generalizzata in tutte le sedi della societ. Della situazione laziale se ne sono occupati a pi riprese i giornali nazionali solo pochi mesi fa a seguito di analoga denuncia della federazione sindacale dei trasporti di questa regione. Inoltre, con pochi distinguo in questo mercato totalmente liberalizzato, e privo di regole, si pu politicamente asserire che la situazione generalizzata.

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La committenza che raccoglie e distribuisce nelle nostre citt, tutta la posta, i colli, i pacchi e ogni altra merce lo fa attraverso una catena di sub affidamenti e sub committenza che in taluni casi sono aggiudicati con gara basata sul massimo ribasso. Nel mentre lart. 29 del Decreto Legislativo 276/2003 obbliga la committenza allintervento solidale, nei tanti casi di mancata applicazione del contratto, pagamento regolare stipendi e salari, pagamento tasse e contributi, la questione si complica per quanto attiene alle cooperative di trasporto. La committenza SDA Spa non riconosce lobbligo solidale nei confronti dei lavoratori che in molti casi sono licenziati ripetutamente nel corso dellanno, che si trovano ogni volta a ricominciare nella migliore delle ipotesi il nuovo lavoro privi di anzianit e di riconoscimento della professionalit. Il cavillo giuridico, da noi ripetutamente contestato, che si tratta di contratto di trasporto e non di contratto di appalto! La fase recessiva italiana, la difficolt di conservare il lavoro, il forte indebitamento con gli istituti bancari, la sottocapitalizzazione e lassenza di capacit imprenditoriale, spingono queste cooperative di trasporto che partecipano alle gare ad accettare qualsiasi tariffa pur di non perdere il lavoro. Di fatto le gare sono aggiudicate anche con ribassi superiori al 50% di quanto costa lapplicazione del CCNL logistica, trasporto merci e spedizione rinnovato con tutta la filiera il 26 gennaio 2011. Sino ad un decennio fa questo lavoro era svolto da lavoratori autonomi monocommittenti con partite Iva. La trasformazione con lo status di cooperativa di trasporto si resa necessaria per la normativa ma anche per conseguire un ulteriore abbattimento dei costi del servizio e del lavoro legato allo status di vantaggio della cooperazione. Questo lavoro, che occupa alcune decine di migliaia di lavoratori nella nostra Regione, fortemente cresciuto in questi anni con le esternalizzazioni no core business delle aziende manifatturiere e dei servizi e con lincremento della richiesta di servizi di consegna a domicilio della clientela. Le tariffe praticate nella nostra Regione variano da 1,30 a 1,50 euro a consegna. Il socio lavoratore mediamente deve effettuare nel suo giro quotidiano un numero di consegne non inferiore a 80/100 pezzi per garantirsi un livello sopportabile di reddito. Per questo numero di consegne si deve ipotizzare un impegno lavorativo superiore alle 10/12 ore giornaliere. Si deve detrarre da questo ricavo della cooperativa di trasporto la quota necessaria a pagare il noleggio del furgone e i costi vivi di carburante per cui lammontare lordo per pagare il costo del lavoro si riduce a 60/80 euro. Nei fatti lavoro precario, sottopagato 4/5 euro lora.

Le cooperative per abbattere i costi del servizio escogitano tutte le meste furbizie scovate dai controlli delle Direzioni Provinciali del lavoro (contratti parttime da quattro ore giorno sino a 8 ore regolari al mese a fronte di
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impegno lavorativo di 10 /12 ore al giorno; buste paga in cui il titolo trasferta pi dell80% della paga corrisposta; lavoratori in nero; tipologie precarie come il lavoro a chiamata, ecc.). Le 7 Direzioni Provinciali e la Direzione Regionale del Lavoro tramite le riunioni periodiche dellosservatorio sulla cooperazione istituito dal 2007, ci hanno consentito in questi quattro anni di disporre di uno spaccato importante sulle troppe cooperative false e spurie che popolano queste attivit di movimentazione e distribuzione delle merci. Quello che fa arrabbiare che questi lavoratori invisibili sono la base su cui poggia il successo planetario di queste societ express courier, in quanto usano mezzi della committenza; vestono con la livrea sociale della committenza; usano carta, bolli, timbri, comunicazioni della committenza; presentano pubblicit e attrazione commerciale della committenza; costituiscono un tuttuno con la azienda fatto salvo il fatto che loro sono lavoratori di un altro soggetto imprenditoriale che non dispone di alcun potere contrattuale al pari di questi lavoratori. In altri paesi europei, grandi come lItalia e con attivit analoga in quantit e qualit, questa committenza ha numeri di personale diretto dalle 6 alle 10 volte superiore. Questo dimostra che possibile e giusto pretendere per legge che questa situazione di sfruttamento, di evasione fiscale e contributiva a danno del nostro paese abbia finalmente la parola fine. In fin dei conti pagare questo lavoro il giusto crea pi lavoro, legalit e sviluppo. La vicenda padovana scoppiata a febbraio 2012 con il licenziamento di 25 soci lavoratori di cooperativa, gestita con molte difficolt grazie alla disponibilit e capacit della Polizia di Stato, delle Istituzioni cittadine, degli organi ispettivi stata la vicenda base per questa denuncia alla S.V. signor Ministro, ripresa con il dovuto risalto dalla stampa e da interrogazioni parlamentari. Ci amareggiano due cose che sono da sole motivo di una grande riflessione: 1. SDA una societ di propriet pubblica. Ci saremo aspettati etica e modalit di comportamento diversa dal soggetto pubblico. 2. Queste societ, quando sono in difficolt per violazioni di legge e contrattuali pagano tutto, senza battere ciglio. Molto probabilmente si paga il bisogno della parte pi debole del negozio lavoro di avere le proprie spettanze: un magro reddito per continuare a sopravvivere. E probabile che i guadagni sociali siano anche dovuti a queste decine di migliaia di lavoratori, privati della dignit, che iniziano a caricare i furgoni alle ore 6 di ogni giorno e terminare alla sera alle ore 18/20 con il rientro a fine giro consegne. Se poi ogni tanto bisogna pagare sempre conveniente, per limprenditore committente, rispetto ad applicare il regolare CCNL Logistica e distribuzione Merci. Ci aspettiamo signor Ministro, un autorevole intervento che restituisca valore sociale ed economico al lavoro, che promuova buone azioni e pratiche perch cessi questo ingiustificato e inqualificabile sfruttamento.
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In definitiva ci aspettiamo, pi di un potenziamento della attivit ispettiva di repressione che sempre insufficiente rispetto alla mole di reati consumati contro la coesione sociale, una legge che: renda responsabile la committenza di tutta la filiera fatta da sub affidamenti e sub appalti a danno dei diritti sociali ed economici dei lavoratori; favorisca le entrate da contributi e tasse, attualmente pagate in misura ridotta; riduca le possibilit materiali di affidarsi a sub fornitori per attivit core business del corriere espresso. Distinti saluti
Ilario Simonaggio

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