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Costruire storie
attraverso i sensi
Maria Piscitelli
IRRE Toscana
Per passare dal chi La dimensione cognitiva sovente contengono una struttura a lista,
fatta di giustapposizione di elementi, di
e dal dove al quando Contrariamente a quanto comunemente formule presentative (c’è…) o in sequen-
si pensa, la costruzione di una storia è za (e poi e poi). Mentre per raccontare
e al perché. un’operazione cognitivamente comples- occorre distanziarsi dagli elementi che
Un progetto sa, che comporta un livello di astrazione si notano, siano essi individui od oggetti
che i bambini devono gradualmente svi- per ricollocarli, all’interno di definite
di continuità luppare. Quando chiediamo a un bambi- coordinate (spaziali, temporali), in un
educativa. no di costruire una storia, gli si chiede di nuovo contesto e porli in relazione con
elaborare un’informazione che, da un un nuova struttura testuale, altrimenti
lato, tenga conto visivamente dei dati, risultano sconnessi e scollegati.
dall’altro li combini e verbalizzi il tutto. Quest’ultima operazione non è imme-
Gli si chiede inoltre di cogliere gli ele- diata o naturale: ha bisogno di capacità
menti di un dato ambiente e di inserirli di decontestualizzazione e ricontestua-
in uno nuovo, determinato dalla frase e lizzazione che è opportuno sviluppare.
dal testo che si crea. Si tratta di azioni Invece, il più delle volte, si registra nei
che impongono di uscire dalla concre- bambini la tendenza a strutturare il rac-
tezza della situazione conosciuta e di conto in modo seriale (spaziale/tempo-
ridurre la base percettiva ed empirica, rale). Tendenza questa che nasce dalla
che pur offre una buona dose di dati, per ricerca di attribuire senso a ciò che si
entrare in un mondo nuovo, “narrato” e racconta. In questo tipo di organizzazio-
rappresentato mentalmente ed emotiva- ne prevale inizialmente la seriazione
mente, in stretta relazione con il testo. spaziale (premessa a quella temporale),
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In una produzione orale, finalizzata alla che sarà arricchita dalla coordinazione
scambio comunicativo o alla descrizio- temporale (successione degli eventi) e
I disegni che accompagnano l’articolo sono sta-
ti realizzati dai bambini durante la sperimenta-
ne spontanea, i bambini non hanno pro- infine dalla subordinazione temporale,
zione del percorso Paesaggi sonori effettuata blemi, poiché si limitano a dire, seppur che inverte l’ordine degli eventi e implica
dall’insegnante Marzia Bucalossi (Istituto Com- con una forte carica emotiva, ciò che c’è un maggior grado di astrazione, rispetto
prensivo Greve-Strada in Chianti, Firenze). all’interno di un contesto dato, e presen- alla semplice osservazione della realtà.
tano i soggetti o gli oggetti che vedono in È stato più volte rilevato che nei bambini
maniera elencativa, lasciando inalterate di 3 anni sono frequenti modalità di
C. E.: le relazioni esistenti. Se si osservano i elencazione; le capacità di decontestua-
I DISCORSI E LE PAROLE testi prodotti dai bambini vediamo che lizzazione cominciano a emergere a 4-5
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Sul piano operativo è altrettanto impor- successione degli avvenimenti), ora sul- bini al contatto di nuovi mondi e di
tante sollecitare nei bambini abitudini al la narrazione, cioè sull’atto narrativo modelli di bellezza “messi finemente in
narrare, volte a promuovere capacità di produttore (l’insieme della situazione testo” da penne d’autore (Piscitelli, Pio-
produzione di testi orali (brevi testi nar- reale o fittizia in cui esso viene collocato; chi, Chesi, Mugnai, 2001). È in quest’ot-
rativi o descrizioni di catene di eventi Bernardelli, 2001). tica che proponiamo quattro piste di
ecc.), prevedendo una serie di azioni che In particolare la narrazione, centrata lavoro (1) che ruotano tutte intorno alla
consentano di: sull’enunciazione (la concreta situazio- costruzione di storie, utilizzando lin-
• stimolare i bambini, tramite input ne in cui qualcuno racconta qualcosa), guaggi legati a diversi campi di esperien-
sensoriali, a costruire storie, sfrut- permette di creare un’atmosfera viva, in za, che facilitano acquisizioni più astrat-
tando al massimo il potenziale cogni- un contesto motivante di apprendimen- te e decontestualizzate. Insieme a questo
tivo che i sensi e la fisicità degli ogget- to in cui vengono coinvolti, positivamen- focus di attenzione si curano altri punti
ti o soggetti racchiudono; te, più campi di esperienza (dall’educa- fondamentali, legati allo sviluppo di
• favorire la verbalizzazione delle storie; zione musicale e all’immagine all’educa- competenze linguistico-testuali (fonolo-
• introdurre nelle storie un quando e zione motoria e scientifica). Al discorso gica, pragmatica, testuale) e di atteggia-
rintracciare il più possibile i perché; o al testo narrativo in sé (singolo e con- menti esplorativi del mondo circostante.
• avviare alla pratica di modalità di creto prodotto dell’atto di enunciazione), Le piste sono state progettate secondo un
comunicazione e di narrazione che nel nostro caso la fiaba o il racconto, si criterio di curricolarità; alcune sono in
simulino sul piano cognitivo quelle approda successivamente, dopo che i via di sperimentazione (Le bolle di sapo-
della scrittura; bambini si sono cimentati a costruire ne; Le macchie e le nuvole), altre sono sta-
• mettere in atto operazioni che porti- personalmente storie. te sperimentate da insegnanti di scuole
no a decontestualizzare e riconte- Ogni bambino partecipa a svariate situa- diverse per tre anni consecutivi (Paesaggi
stualizzare, utilizzando nuove strut- zioni del narrare, usando il proprio corpo sonori; Fiori per dire e raccontare). In talu-
ture testuali (grafica/immagini). (vista, udito, olfatto, tatto) e manipolan- ni casi in continuità con la prima classe
Operazioni queste tutte basilari per l’in- do oggetti e immagini o riproducendo elementare e producendo gli stessi inse-
cremento del ragionamento astratto. suoni. Un’esperienza questa, tesa all’e- gnanti una documentazione del lavoro
splorazione della struttura e dei singoli svolto. In questo contributo proponiamo
elementi della storia, che, con l’aiuto del- la pista Paesaggi sonori (2).
L’obiettivo delle esperienze l’insegnante, si ricompongono, si narrano
e si mostrano, trasferendoli poi in nuovi
Obiettivo preponderante di queste speri- testi e contesti (decontestualizzazione e
mentazioni è dunque quello di provare a ricontestualizzazione di azioni, ambien- PAESAGGI SONORI
realizzare questi punti, insistendo ora ti, situazioni, soggetti, oggetti ecc.). In Il mare, la nave, i gabbiani, l’aereo,
sul significato o sul contenuto della sto- parallelo quest’impostazione prepara, le voci…
ria (l’oggetto del racconto costituito dalla emotivamente e cognitivamente, i bam- Immagini, voci e volti dei suoni
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racconto, su cui proseguire, approfondire mo la negoziazione dei significati e le lentamente… Ma guardate laggiù… c’è
e arricchire il lavoro. Ad esempio la lettu- ipotesi avanzate dai bambini, su cui qualcosa, laggiù, laggiù… nel mare da
ra animata o recitata di: L’Arcobalena (3), ritorneremo, eventualmente in gruppi quella parte… Sentite… c’è un rumore…
Le avventure di Pinocchio, Arcobaleno, il più ristretti, per approfondire sul piano una nave?… La vedete?”
pesciolino più bello di tutti i mari (4), Storia semantico e lessicale i diversi “perché”. A.4: “È un traghetto…”
di una gabbianella e del gatto che le insegnò A.3: “No, è un piroscafo…”
a volare (5). Lo spazio narratore A.1: “Una barca…”
Attraverso i suoni, individuati in vista Prepariamo l’ambiente (palestra, aula A.5: “Un battello!”
della costruzione di micro-storie popo- attrezzata, classe “addobbata”, stanza I.: “Guardate… Guardate si avvicina ver-
late da oggetti, individui e ambienti (nel particolare ecc.), procurandoci dei so di noi! Fischia… Sentite… la sirena?”
nostro caso il mare, la nave, i gabbiani, cuscini o dei teli colorati da stendere per A.6: “È un fischio...”
l’aereo, le voci), si mira a promuovere sia terra. Creiamo un sottofondo musicale e A.3: “Una sirena…”
lo sviluppo di capacità logico-linguisti- un’atmosfera corale. Pratichiamo atteg- I.: “È la sirena della nave che attraversa il
che sia il desiderio di dire e di fare, susci- giamenti di silenzio e ascoltiamo due mare. Ssss… Zitti, zitti... Sentite… sentite?
tando il piacere di porsi dubbi linguistici volte la prima parte della cassetta. Sono voci… canti... uccelli? Guardate…
e di provare a “risolverli”.
Il passaggio, invece, alla lettura anima- Primo ascolto
ta/recitata del testo intende porre il bam- Insegnante: “Ascoltate… ascoltate…
bino in contatto diretto con nuovi mondi cosa sentite?” (1) Le bolle di sapone. Bolle magiche e divertenti…
e modelli estetici di narrazione, in cui Alunno: “Il rumore dell’acqua…” bolle musicate. La danza del corpo e il gioco dei
ritrova, in forma compiuta ed esemplare, Insegnante: “Il rumore dell’acqua… un veli colorati e trasparenti (per bambini di 3 anni).
gli elementi plurimi della creatività lette- mormorio…” Le macchie e le nuvole. L’archivio delle forme, l’in-
ventario dei colori. Forme e colori che si trasfor-
raria e fra questi anche quelli della storia. A.1: “È un ruscello…” mano (per bambini d 3 anni). Questi due percor-
A.2: “No, è il mare…” si, per bambini di 3 anni, sono in via di sperimen-
I.: “È l’acqua del mare. Guardate… guar- tazione. Paesaggi sonori. Il mare, la nave, i gab-
L’inizio della storia date… guardate…. il colore dell’acqua… biani, l’aereo, le voci… Immagini, voci e volti dei
azzurro”. suoni ( per bambini di 4 anni). Fiori per dire e rac-
In questa fase si avviano i bambini alla A.3: “Azzurra…” contare. Il fiore come dono e simbolo di amore.
Fiori variopinti e profumati con messaggi (per
costruzione dell’inizio della storia. Pro- A.4: “Verde…”
bambini di 5 anni). Questi ultimi due percorsi,
poniamo per due volte l’ascolto dei suoni A.1: “Chiara”. per bambini di 4 e 5 anni, sono stati sperimentati
(prima parte della cassetta) a gruppi di I.: “L’acqua è chiara e trasparente, tutta per 3 anni da insegnanti e scuole diverse (Dire-
10/13 bambini per volta (metà sezione), azzurra. Sentite… sentite che profumo! zione didattica “Vinci”; I. C. Greve-Strada in
guidandoli a riconoscere e a discrimina- Odorate… odorate… il profumo dell’ac- Chianti; Direzione didattica 3° Circolo Lucca; I.
re i suoni (cosa sono? Acqua, onde, qua… il profumo del mare… Annusate e C. Barberino di Mugello).
mare, ruscello, uccelli, gabbiani, piccio- respirate profondamente… Che profu- (2) Alcuni materiali, relativi al percorso Paesaggi
sonori, sono stati ricavati dai lavori svolti dai
ni, nave, traghetto, sirena, fischio, moto- mo si sente nell’aria!” bambini durante la sperimentazione effettuata
re, aereo, elicottero, uomini, pescatori, A.1: “Solletica!” dalle insegnanti Rita Pagni (testi) e Marzia Buca-
marinai ecc.). Durante il primo ascolto A.3: “Che fresco!” lossi (immagini), I.C. Greve-Strada in Chianti.
stimoliamo i bambini a formulare ipote- I.: “Avvicinatevi… avvicinatevi all’acqua. (3) Sardi M., L’Arcobalena, Giunti, Firenze, 1995
si e ad esporre il loro punto di vista, men- Sentite, sentite… assaggiatela…” (4) Pfister M., Arcobaleno, il pesciolino più bello di
tre nel secondo ascolto riprendiamo gli A.4: “È salata!” tutti i mari, Nord-Sud, Zurigo, 1997. Vedi il proget-
elementi precedentemente individuati A.5: “Non si può bere…” to SIC (Supporto agli Istituti Comprensivi) IRRE
Toscana, Il curricolo verticale di educazione lingui-
per fissarli meglio; aggiungiamo parole, I.: “Sentite… sentite… Tutto intorno stico-letteraria, coordinato da Maria Piscitelli. Il
riformulando le frasi e stabilendo rela- profuma di sale! L’aria del mare è fresca,
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guardate nel cielo…” I.: “Le vedete? Si scontrano violente- • le voci dei gabbiani
A1: “Sono uccelli?” mente contro le rocce… Guardate, guar- • il rombo di un aereo
A.2: “Sono piccioni”. date… l’acqua è infuriata… Toccatela… • il mare agitato
A.4: “Macché piccioni, sono gabbiani”. prendetela con le mani… si scaglia con- • la sirena che suona in vista di un
A.3: “Sono uccelli bianchi…” tro le rocce...” pericolo
A1: “Un po’ neri”. A.4: “È infuriata”. • i gabbiani che si lamentano
A.4: “Vedo le penne”. A.5: “Il mare è mosso!” • l’aereo che accelera
(…) I.: “Guardate anche il colore del mare… non • le grida di persone
è più azzurro… Avvicinatevi… è grigio…”
Verso lo sviluppo della storia A.3: “È scuro”. Insieme ai bambini ricerchiamo alcuni
A.4: “Nero”. tratti della storia (dove, quando, chi,
Ascoltiamo la seconda parte della casset- I.: “Odorate il profumo dell’aria… Respi- cosa, perché), tentando di:
ta, seguendo le stesse modalità. Ponia- rate profondamente!… È forte… Senti- • ri-costruire un inizio;
mo i bambini di fronte a un cambiamen- te? L’aria è pungente… Guardate laggiù, • individuare un problema;
to (un fatto, un evento, un problema), da quella parte… Sentite? La sirena della • fornire una risoluzione plausibile.
determinato da qualcosa. Al prima fac- nave… sembra impazzita!”
ciamo seguire un poi inatteso e insospet- A.5: “Urla all’impazzata…”
tato: l’ambiente, gli individui e gli oggetti I.: “La sirena della nave è impazzita. Le rappresentazioni dei bambini
mutano volto e ritmo: l’atmosfera diven- Guardate… guardate… anche i gabbiani
ta incalzante, concitata e per certi ver- fuggono via!” La rappresentazione visiva
si… oscura. Invitiamo i bambini a pro- A.6: “Sono impauriti”. Passiamo alle rappresentazioni dei bam-
nunciarsi, esprimendo anche questa vol- I.: “Volano via lesti nel cielo… non canta- bini (iconica/a sezione intera; corpo-
ta le loro sensazioni e dicendo, tramite la no più. Sentite, sentite… Il loro canto è rea/metà sezione).Traduciamo in dise-
ricerca di altre parole, cosa hanno pro- un lamento, un pianto…” gno quanto espresso, discutendo le scel-
vato e visto. A.2: “Piangono…” te effettuate. Con la pittura rappresen-
Annotiamo e registriamo le suggestioni A.3: “Sono spaventati”. tiamo i due mari: calmo/mosso e concor-
dei bambini. (…) diamo il pennello e i colori più adatti.
Utilizziamo la carta velina per realizzare
Primo ascolto Rileggiamo quanto è stato detto e con- le ali dei gabbiani. Riportiamo le produ-
I.: “Guardate, guardate… il mare, le cordiamo che nella cassetta sentiamo: zioni in sequenza su cartelloni, tramite
onde… la nave, i gabbiani… Avvicinate- • il mare calmo la tecnica del collage, arricchendole con
vi… guardate le onde del mare!” • le onde che si infrangono a riva altre raffigurazioni, costruite collettiva-
A.1: “Sono agitate…” • la sirena che segnala il passaggio di mente mediante materiali di vario tipo.
A.2: “Arrabbiate…” una nave Sulla base della discussione, dei disegni
e dei prodotti dei bambini, iniziamo a
raccontare quanto è avvenuto e introdu-
ciamo un quando per far meglio cogliere
il prima e il poi provocato dall’evento,
profilando, con i bambini, i possibili svi-
luppi ed esiti della storia.
La rappresentazione corporea
Al seguito della discussione sulle svaria-
te caratterizzazioni, raffigurate dai dise-
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La nave – con la sirena, con la bandie- lenta, veloce, larga, stretta, grande, da
ra, lenta, veloce… pescare, da crociera, un traghetto, da Riportiamo uno stralcio del testo collet-
I gabbiani – bianchi, neri, grandi, pic- marinai, da carabinieri, rumorosa, tivo, guidato dall’insegnante.
coli… fumosa.
La voce dei gabbiani – canto, lamen-
to… Decidiamo che la scena si apre con il
L’aereo – lento, rapido… gruppo del mare, insieme alle onde che
si muovono lentamente (i bambini roto- (6) Il percorso è stato sperimentato dall’inse-
Programmiamo alcune azioni (6), fina- lano per terra, con le braccia distese lun- gnante Rita Pagni (Scuola d’infanzia, I. C. Gre-
lizzate alla rappresentazione e alla fissa- go tutto il corpo). Segue il gruppo della ve-Strada in Chianti).
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Produzioni collettive dei bambini mare odorava di sale. Tutto intorno lasciando la superficie, spumeggiante
Fa freddo. Siamo in inverno. regnava il silenzio. Si sentiva il lento come latte fresco, intorno al corpo di
Il cielo è limpido. Il mare odora di sale. oscillare delle onde e un intenso profu- quel terribile animale. Era una balena!
C’è silenzio. mo marino. La balena bianca. Li aveva seguiti!
Si sentono le onde e il profumo del mare. • Versione modificata: lontano, dei “I remi, i remi! Prendete i remi prima
Pausa. marinai stavano rientrando dalla caccia che sia troppo tardi!” gridò il capitano.
Il mare si ingrossa! alle balene. Il mare era luminoso e La nave sobbalzò, schiantandosi a un’e-
C’è una tempesta, un temporale. I gab- azzurrino, i marinai sembravano sereni; stremità, mentre i marinai cercavano di
biani volano via veloci. ormai le ineffabili balene erano un ricor- riversare fuori l’acqua che irrompeva
I marinai sono spaventati. do. Anche questa volta erano riuscite a dentro.
Si sta avvicinando uno squalo feroce e fuggire, prendendosi gioco di loro. Tut- “ La balena, la balena! Ci viene incontro!
spaventoso! tavia in quel ritorno amaro era dolce Oh! Mio Dio, stammi vicino”, supplicò
La nave sbatte contro lo scoglio! abbandonarsi e pensare alla propria uno dei marinai.”
Si riempie di acqua… casa, ai figli che vedevano accorrere feli- “ Sì, tutti all’erta! Remate con forza!
Sta per affondare! ci. Acab assaporava già l’abbraccio del Così, continuate così, ci stiamo allonta-
I marinai sono tutti bagnati. Non ce la figlio Francis e di Istrid, sua moglie, che nando” gridò il capitano.
fanno a buttar via l’acqua. lo avrebbe accolto con quel sorriso Udendo lo slancio terribile della barca,
Lo squalo è pronto ad attaccare la nave. splendente e quel suo sguardo penetran- la balena bianca si contorse sul fianco,
I marinai girano la nave con i remi. te. Quando a un tratto… poi si rigirò per presentare la pallida
Il capitano prende il comando della • Sviluppo: le acque cominciarono a fronte a difesa, sbattendo le mascelle tra
nave. gonfiarsi a grandi cerchi e a sollevarsi impetuosi rovesci di spuma. Sulla nave
La nave fugge via. rapide, come se sfuggissero di lato a un che si allontanava, quasi tutti i marinai
Lo squalo va sott’acqua. masso sommerso, che saliva velocemen- ciondolavano inerti: gli occhi incantati,
Pausa. te alla superficie. Si udì un cupo rumore fissi sulla balena che, vibrando strana-
Rieccolo! Torna indietro! sordo, un rombo sotterraneo. I marinai mente la testa, gettava avanti a sé, men-
trattennero il respiro: un’immensa for- tre correva, una larga fascia di schiuma
Riformulazione del testo ma, impigliata nella rete, balzò dal mare. che si spargeva a semicerchio. I marinai
Una volta completata quest’attività, Avvolta in un leggero, languido velo di temevano il peggio: rimasero immobili,
riprendiamo le suggestioni dei bambini, nebbia, si librò per un istante nell’aria iri- come impietriti, quando improvvisa-
riformuliamole (funzioneranno in parte data; poi ricadde sprofondando nell’abis- mente, attraverso un’atmosfera vaga e
da incipit) e cominciamo a raccontare al so. Le acque, lanciate in alto per circa nebbiosa, videro quel minaccioso fanta-
passato, dando una nuova versione. dieci metri, scintillarono per un momen- sma svanire come nei vapori della Fata
• Incipit: era una fredda giornata di to come mucchi di fontane, poi ridiscese- Morgana (adattamento di Melville H.,
inverno. Il cielo era terso e limpido. Il ro rompendosi in un rovescio di scaglie, Moby Dick, Garzanti, Milano, 1996).
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a un certo punto, intravide qualcosa tra Firenze, 2002. Levorato M. C., Racconti, storie e narra-
le maglie della rete. Abbagliato da una Bruner J., La cultura dell’educazione, zioni, Il Mulino, Bologna, 1988.
luce fosforescente, si coprì il volto con Feltrinelli, Milano, 1997. Piscitelli M., Piochi B., Chesi S., Mugnai
il braccio destro per vedere meglio, Bruner J., La fabbrica delle storie, C., Idee per il curricolo verticale, Tecno-
capire che cos’era. Si sporse in avanti Laterza, Roma-Bari, 2002. did, Napoli, 2001.
verso la rete, tenendosi stretto per non Cambi F. (a cura di), L’arcipelago dei Piscitelli M., Elleunoelledue, Ascoltare
cadere. Stupito, si accorse che quella saperi, vol. I, Le Monnier, Firenze, per conoscere e comunicare, Paideia,
fascia di luce non era che un pescioli- 2000. Firenze, 2001.
no, un pesciolino stupendo, il più bel
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