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La buona notizia Mensile di riflessione libera su vari temi

ANNO I, N.1GENNAIO FEBBRAIO 2012

Indice

Prima Parte
La buona notizia del mese. Editoriale pag. 5 A cura di: de Martino Ornella

Seconda Parte
La buona notizia del cammino di fede : il cammino di fede in famiglia pag. 14 A cura di: Mascolo Emanuele

La buona notizia per eccellenza: il La buona notizia della testiVangelo delle domeniche del mese monianza: i santi Aquila e Priscilla. di gennaio pag . 7 pag. 16 A cura della redazione A cura della redazione La buona notizia del Santo Padre pag. 8 A cura della redazione La buona notizia del pregare insieme pag. 17 A cura della redazione

La buona notizia della Vergine Maria La buona notizia di un ripag . 1 1 cordo speciale pag. 20 A cura di: Mascolo Emanuele A cura di : Mascolo Emanuele La buona notizia della preghiera: limportanza della preghiera nella famiglia pag. 12 A cura di: Conte Angela

Parte prima

La buona notizia del mese. Editoriale


Famiglia santa (Lc 2,22.39-40): Dal Vangelo secondo Luca Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mos, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Ges] a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro citt di Nzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore Una casa, quella di Nazareth, una famiglia, la famiglia santa. Cosa manca oggi alle nostre famiglie per essere sante? Incomprensioni, litigi, separazioni . da dove nascono? Cosa ha la famiglia di Nazareth che le nostre non hanno? Tutto incomincia con una ragazza. Con lannuncio di un progetto di vita di Dio ad una ragazza di un paese piccolissimo, Nazareth. Tutto incomincia con laccoglienza di questo progetto di vita! Giuseppe, uomo giusto, sogna una famiglia, ma la notizia improvvisa dellattesa di un bambino da parte della futura sposa rischia di sconvolgere il suo sogno. Eppure anche lui accoglie questo progetto di Dio! Una famiglia che diventa santa, quindi, con il semplice e umile s a Dio. Cosa unisce questa famiglia fin da subito? Innanzitutto lamore! Maria e Giuseppe sono due persone che si vogliono bene e che sognano di costruire una casa, il cui fondamento la Parola. Due persone che sanno custodire i propri sogni, sanno difenderli. Due persone che fondano la coppia sullamore, quello di Dio e quello reciproco. Due persone che imparano ad ascoltarsi e ad ascoltare il figlio. Ma lascolto sempre la prima forma dellamore. Due persone unite da una progettualit, uno sperare nel futuro, un fidarsi non delle apparenze ma delle promesse di Dio. Una famiglia non priva di incomprensioni! Ges resta nel tempio mentre i suoi genitori tornano a casa. Una discussione. Una riconciliazione. Maria custodisce le parole del figlio nel suo cuore e Ges cresce in obbedienza, nella fatica del quotidiano, ma nel dialogo con i genitori. Cosa occorre alla famiglia di oggi per essere santa? Una progettualit! Un aderire al progetto di Dio che in termini pratici di oggi, diventa un superare le proprie diversit, non rinunciandovi, ma creando degli spazi propri - pi interiori che fisici - e uno spazio per la coppia, di divertimento, di complicit, di comunione di interessi. Si Di cercare ci che accomuna senza perdere la propria individualit. Di andare incontro ai gusti dellaltro senza per questo rinunciare ai propri. Tutto questo possibile!
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E lascolto la prima forma dellamore! Cosa sono Maria e Giuseppe per Ges? I suoi primi maestri di vita. La casa di Nazareth il primo luogo dove Ges apprende di essere amato. E cresce in sapienza e grazia, dice il Vangelo. I genitori sono quelli che hanno fatto esperienza dellamore di Dio , che sanno di essere amati per sempre e come tali si fanno partecipi di questa esperienza e in questo senso sono profeti. Il profeta non uno che "fa divinazioni" come comunemente siamo portati a pensare, ma uno che " svela il Volto di Dio" (Padre Raniero Cantalamessa), il vero Volto dellamore donato,gratuito. Essi hanno il compito di proporre il Volto di Dio come un Volto di amore e non di "dovere". Sono, insieme, un "indicatore" di strada, quelli che puntano il dito e dicono : "si va di qua". Per amore ascoltano, indirizzano, si fanno carico dei "pesi" luno dellaltro;custodiscono, hanno cura di colui o coloro che Dio ha affidato loro, come pastori; li nutrono, li crescono, li difendono. I tre verbi dei genitori : insegnano, custodiscono, difendono. Dialogano! e insegnano lascolto e il dialogo, fondamento di ogni relazione matura!

Ornella de Martino

La buona notizia per eccellenza: il Vangelo delle domeniche del mese di gennaio
Domenica 8 gennaio 2012 + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Giovanni proclamava: Viene dopo di me colui che pi forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzer in Spirito Santo. Ed ecco, in quei giorni, Ges venne da Nzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dallacqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, lamato: in te ho posto il mio compiacimento. Parola del Signore Domenica 15 gennaio 2012 + Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Ges che passava, disse: Ecco lagnello di Dio!. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cos, seguirono Ges. Ges allora si volt e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: Che cosa cercate?. Gli risposero: Rabb che, tradotto, significa maestro , dove dimori?. Disse loro: Venite e vedrete. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontr per primo suo fratello Simone e gli disse: Abbiamo trovato il Messia che si traduce Cristo e lo condusse da Ges. Fissando lo sguardo su di lui, Ges disse: Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa che significa Pietro. Parola del Signore Domenica 22 gennaio 2012 + Dal Vangelo secondo Marco Dopo che Giovanni fu arrestato, Ges and nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: Il tempo compiuto e il regno di Dio vicino; convertitevi e credete nel Vangelo. Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Ges disse loro: Venite dietro a me, vi far diventare pescatori di uomini. E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedo, e Giovanni suo fratello, mentre anchessi nella barca riparavano le reti. E subito li chiam. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola del Signore
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Domenica 29 gennaio 2012

+ Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Ges, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorit, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominci a gridare, dicendo: Che vuoi da noi, Ges Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!. E Ges gli ordin severamente: Taci! Esci da lui!. E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, usc da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: Che mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorit. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!. La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. Parola del Signore

La buona notizia del Santo Padre


BENEDETTO XVI UDIENZA GENERALE Aula Paolo VI Mercoled, 28 dicembre 2011 La preghiera e la Santa Famiglia di Nazaret Cari fratelli e sorelle, lodierno incontro si svolge nel clima natalizio, pervaso di intima gioia per la nascita del Salvatore. Abbiamo appena celebrato questo mistero, la cui eco si espande nella liturgia di tutti questi giorni. un mistero di luce che gli uomini di ogni epoca possono rivivere nella fede e nella preghiera. Proprio attraverso la preghiera noi diventiamo capaci di accostarci a Dio con intimit e profondit. Perci, tenendo presente il tema della preghiera che sto sviluppando in questo periodo nelle catechesi, oggi vorrei invitarvi a riflettere su come la preghiera faccia parte della vita della Santa Famiglia di Nazaret. La casa di Nazaret, infatti, una scuola di preghiera, dove si impara ad ascoltare, a meditare, a penetrare il significato profondo della manifestazione del Figlio di Dio, traendo esempio da Maria, Giuseppe e Ges. Rimane memorabile il discorso del Servo di Dio Paolo VI nella sua visita a Nazaret. Il Papa disse che alla scuola della Santa Famiglia noi comprendiamo perch dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo. E aggiunse: In primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazaret, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri (Discorso a Nazaret, 5 gennaio 1964). Possiamo ricavare alcuni spunti sulla preghiera, sul rapporto con Dio, della Santa Famiglia dai racconti evangelici dellinfanzia di Ges. Possiamo partire dallepisodio della presentazione di Ges al tempio. San Luca narra che Maria e Giuseppe, quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mos, portarono il bambino a Gerusalemme, per presentarlo al Signore (2,22).
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Come ogni famiglia ebrea osservante della legge, i genitori di Ges si recano al tempio per consacrare a Dio il primogenito e per offrire il sacrificio. Mossi dalla fedelt alle prescrizioni, partono da Betlemme e si recano a Gerusalemme con Ges che ha appena quaranta giorni; invece di un agnello di un anno presentano lofferta delle famiglie semplici, cio due colombi. Quello della Santa Famiglia il pellegrinaggio della fede, dellofferta dei doni, simbolo della preghiera, e dellincontro con il Signore, che Maria e Giuseppe gi vedono nel figlio Ges. La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. Il volto del Figlio le appartiene a titolo speciale, poich nel suo grembo che si formato, prendendo da lei anche unumana somiglianza. Alla contemplazione di Ges nessuno si dedicato con altrettanta assiduit di Maria. Lo sguardo del suo cuore si concentra su di Lui gi al momento dellAnnunciazione, quando Lo concepisce per opera dello Spirito Santo; nei mesi successivi ne avverte a poco a poco la presenza, fino al giorno della nascita, quando i suoi occhi possono fissare con tenerezza materna il volto del figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia. I ricordi di Ges, fissati nella sua mente e nel suo cuore, hanno segnato ogni istante dellesistenza di Maria. Ella vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua parola. San Luca dice: Da parte sua [Maria] custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore (Lc 2, 19), e cos descrive latteggiamento di Maria davanti al Mistero dellIncarnazione, atteggiamento che si prolungher in tutta la sua esistenza: custodire le cose meditandole nel cuore. Luca levangelista che ci fa conoscere il cuore di Maria, la sua fede (cfr 1,45), la sua speranza e obbedienza (cfr 1,38), soprattutto la sua interiorit e preghiera (cfr 1,46-56), la sua libera adesione a Cristo (cfr 1,55). E tutto questo procede dal dono dello Spirito Santo che scende su di lei (cfr 1,35), come scender sugli Apostoli secondo la promessa di Cristo (cfr At 1,8). Questa immagine di Maria che ci dona san Luca presenta la Madonna come modello di ogni credente che conserva e confronta le parole e le azioni di Ges, un confronto che sempre un progredire nella conoscenza di Ges. Sulla scia del beato Papa Giovanni Paolo II (cfr Lett. ap.Rosarium Virginis Mariae) possiamo dire che la preghiera del Rosario trae il suo modello proprio da Maria, poich consiste nel contemplare i misteri di Cristo in unione spirituale con la Madre del Signore. La capacit di Maria di vivere dello sguardo di Dio , per cos dire, contagiosa. Il primo a farne lesperienza stato san Giuseppe. Il suo amore umile e sincero per la sua promessa sposa e la decisione di unire la sua vita a quella di Maria ha attirato e introdotto anche lui, che gi era un uomo giusto (Mt 1,19), in una singolare intimit con Dio. Infatti, con Maria e poi, soprattutto, con Ges, egli incomincia un nuovo modo di relazionarsi a Dio, di accoglierlo nella propria vita, di entrare nel suo progetto di salvezza, compiendo la sua volont. Dopo aver seguito con fiducia lindicazione dellAngelo - non temere di prendere con te Maria, tua sposa (Mt 1,20) - egli ha preso con s Maria e ha condiviso la sua vita con lei; ha veramente donato tutto se stesso a Maria e a Ges, e questo lha condotto verso la perfezione della risposta alla vocazione ricevuta. Il Vangelo, come sappiamo, non ha conservato alcuna parola di Giuseppe: la sua una presenza silenziosa, ma fedele, costante, operosa. Possiamo immaginare che anche lui, come la sua sposa e in intima consonanza con lei, abbia vissuto gli anni dellinfanzia e delladolescenza di Ges gustando, per cos dire, la sua presenza nella loro famiglia. Giuseppe ha compiuto pienamente il suo ruolo paterno, sotto ogni aspetto. Sicuramente ha educato Ges alla preghiera, insieme con Maria. Lui, in particolare, lo avr portato con s alla sinagoga, nei riti del sabato, come pure a Gerusalemme, per le grandi feste del popolo dIsraele. Giuseppe, secondo la tradizione ebraica, avr guidato la preghiera domestica sia nella quotidianit al mattino, alla sera, ai pasti -, sia nelle principali ricorrenze religiose. Cos, nel ritmo delle giornate trascorse a Nazaret, tra la semplice casa e il laboratorio di Giuseppe, Ges ha imparato ad alternare preghiera e lavoro, e ad offrire a Dio anche la fatica per guadagnare il pane necessario alla famiglia. E infine, un altro episodio che vede la Santa Famiglia di Nazaret raccolta insieme in un evento di preghiera. Ges, l'abbiamo sentito, a dodici anni si reca con i suoi al tempio di Gerusalemme. Questo episodio si colloca nel contesto del pellegrinaggio, come sottolinea san Luca: I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa (2,41-42). Il pellegrinaggio unespressione religiosa che si nutre di preghiera e, al tempo stesso, la alimenta.
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Qui si tratta di quello pasquale, e lEvangelista ci fa osservare che la famiglia di Ges lo vive ogni anno, per partecipare ai riti nella Citt santa. La famiglia ebrea, come quella cristiana, prega nellintimit domestica, ma prega anche insieme alla comunit, riconoscendosi parte del Popolo di Dio in cammino e il pellegrinaggio esprime proprio questo essere in cammino del Popolo di Dio. La Pasqua il centro e il culmine di tutto questo, e coinvolge la dimensione familiare e quella del culto liturgico e pubblico. Nellepisodio di Ges dodicenne, sono registrate anche le prime parole di Ges: Perch mi cercavate? Non sapevate che io devo essere in ci che del Padre mio? (2,49). Dopo tre giorni di ricerche, i suoi genitori lo ritrovarono nel tempio seduto tra i maestri mentre li ascoltava ed interrogava (cfr 2,46). Alla domanda perch ha fatto questo al padre e alla madre, Egli risponde che ha fatto soltanto quanto deve fare il Figlio, cio essere presso il Padre. Cos Egli indica chi il vero Padre, chi la vera casa, che Egli non fatto niente di strano, di disobbediente. E' rimasto dove deve essere il Figlio, cio presso il Padre, e ha sottolineato chi il suo Padre. La parola Padre sovrasta quindi l'accento di questa risposta e appare tutto il mistero cristologico. Questa parola apre quindi il mistero, la chiave al mistero di Cristo, che il Figlio, e apre anche la chiave al mistero nostro di cristiani, che siamo figli nel Figlio. Nello stesso tempo, Ges ci insegna come essere figli, proprio nell'essere col Padre nella preghiera. Il mistero cristologico, il mistero dell'esistenza cristiana intimamente collegato, fondato sulla preghiera. Ges insegner un giorno ai suoi discepoli a pregare, dicendo loro: quando pregate dite Padre. E, naturalmente, non ditelo solo con una parola, ditelo con la vostra esistenza, imparate sempre pi a dire con la vostra esistenza: Padre; e cos sarete veri figli nel Figlio, veri cristiani. Qui, quando Ges ancora pienamente inserito nella vita della Famiglia di Nazaret, importante notare la risonanza che pu aver avuto nei cuori di Maria e Giuseppe sentire dalla bocca di Ges quella parola Padre, e rivelare, sottolineare chi il Padre, e sentire dalla sua bocca questa parola con la consapevolezza del Figlio Unigenito, che proprio per questo ha voluto rimanere per tre giorni nel tempio, che la casa del Padre. Da allora, possiamo immaginare, la vita nella Santa Famiglia fu ancora pi ricolma di preghiera, perch dal cuore di Ges fanciullo e poi adolescente e giovane non cesser pi di diffondersi e di riflettersi nei cuori di Maria e di Giuseppe questo senso profondo della relazione con Dio Padre. Questo episodio ci mostra la vera situazione, l'atmosfera dell'essere col Padre. Cos la Famiglia di Nazaret il primo modello della Chiesa in cui, intorno alla presenza di Ges e grazie alla sua mediazione, si vive tutti la relazione filiale con Dio Padre, che trasforma anche le relazioni interpersonali, umane. Cari amici, per questi diversi aspetti che, alla luce del Vangelo, ho brevemente tratteggiato, la Santa Famiglia icona della Chiesa domestica, chiamata a pregare insieme. La famiglia Chiesa domestica e deve essere la prima scuola di preghiera. Nella famiglia i bambini, fin dalla pi tenera et, possono imparare a percepire il senso di Dio, grazie allinsegnamento e allesempio dei genitori: vivere in un'atmosfera segnata dalla presenza di Dio. Uneducazione autenticamente cristiana non pu prescindere dallesperienza della preghiera. Se non si impara a pregare in famiglia, sar poi difficile riuscire a colmare questo vuoto. E, pertanto, vorrei rivolgere a voi linvito a riscoprire la bellezza di pregare assieme come famiglia alla scuola della Santa Famiglia di Nazaret. E cos divenire realmente un cuor solo e un'anima sola, una vera famiglia. Grazie. Tratto da: www.vatican.va/phome_it.htm

La redazione

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La buona notizia della Vergine Maria


Donna di fede. Dalla Vergine Maria abbiamo da imparare su come essere uomini di fede. Soprattutto in questo Ella ci Maestra e guida. Ella ader totalmente e responsabilmente alla volont di Dio (Lc 1,38); perch ne accolse la parola e la mise in pratica; perch la sua azione fu animata dalla carit e dallo spirito di servizio; perch, insomma, fu la prima, la pi perfetta seguace di Cristo: il che ha un valore esemplare, universale e permanente. Cos scrisse il Santo Padre Giovanni Paolo II, Maria, la Madre di Ges, in continuo contatto con la verit del suo Figlio solo nella fede e mediante la fede! dunque beata, perch ha creduto e crede ogni giorno tra tutte le prove e contrariet del periodo dellinfanzia di Ges e poi durante gli anni della vita nascosta a Nazaret, dove egli stava loro sottomesso. (Lc 2,51) Anche il Santo Padre Benedetto XVI, ce la presenta come tale: Maria, Madre del Signore e specchio di ogni santit. Nel Vangelo di Luca la troviamo impegnata in un servizio di carit alla cugina Elisabetta, presso la quale resta circa tre mesi (1, 56) per assisterla nella fase terminale della gravidanza. Magnificat anima mea Dominum, dice in occasione di questa visita Lanima mia rende grande il Signore (Lc 1, 46), ed esprime con ci tutto il programma della sua vita: non mettere se stessa al centro, ma fare spazio a Dio incontrato sia nella preghiera che nel servizio al prossimo solo allora il mondo diventa buono.Maria grande proprio perch non vuole rendere grande se stessa, ma Dio. Ella umile: non vuole essere nientaltro che lancella del Signore (cfr Lc 1, 38. 48). Ella sa di contribuire alla salvezza del mondo non compiendo una sua opera, ma solo mettendosi a piena disposizione delle iniziative di Dio. una donna di speranza: solo perch crede alle promesse di Dio e attende la salvezza di Israele, langelo pu venire da lei e chiamarla al servizio decisivo di queste promesse. Essa una donna di fede: Beata sei tu che hai creduto , le dice Elisabetta (cfr Lc 1, 45). Affidiamoci alla Sua fede ed imitiamola per quanto ci possibile soprattutto in preparazione dellanno della fede indetto dal Santo Padre.

Mascolo Emanuele

Marialis cultus, n. 35.

Redemptoris Mater, n. 17

Deus Caritas est.

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La buona notizia della preghiera. Limportanza della preghiera nella famiglia.


Il matrimonio e un simbolo !! Al momento del SI ci si assume la completa e totale responsabilit dell augurio e quindi della BENEDIZIONE che Dio ci dona ,l'augurio e come se ci dicesse " AVETE UDITO LA MIA PAROLA ADESSO METTETELA IN PRATICA " Ho potuto costatare personalmente due famiglie la prima una famiglia che vive la preghiera e la mette in pratica , la seconda una famiglia che non crede che Dio esista anzi tende a deriderlo ! Nella prima famiglia c' una ragazza che nella sua adolescenza ha subito delle bruttissime violenze dopo si e sposata e dopo un p di tempo con la famiglia ha incominciato il cammino di fede , il tempo passava i figli crescevano e la grazia di Dio aumentava in loro fino a quando non gli sono accadute delle bruttissime situazioni e hanno provato un dolore UMILE oserei dire quasi SERENO ma sempre continuando ad amarsi .Nella seconda famiglia c' danaro tutto ci che desiderano ottengono, i figli crescono alzando le mani ai genitori senza rispetto e senza amore,insulti volgari e offese ora mai tutti i giorni ,violenza sia che morale che fisica . Tutto questo ci insegna l'importanza della preghiera nella famiglia serve a mantenerle unite , qualsiasi cosa possa accadere la si riesce a sopportare ,se tutti pregassimo risolveremmo ogni problema nel mondo e non regnerebbe rabbia e dolore ma amore e serenit !!

Angela Conte

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Parte seconda

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La buona notizia del cammino di fede: Il cammino di fede in famiglia.


La madre dice ai servi: Fate quello che vi dir cos che nel cenacolo la Madonna invita i discepoli di allora e di oggi allascolto e alla conseguente preghiera. Ascoltando e pregando si pu camminare per ardui sentieri anche sconosciuti, sostenuti dalla fede. Cos ha sostenuto Mons. Giuseppe Merisi vescovo di Lodi nella lettera pastorale 2009 2010: Il cenacolo rimanda alla memoria di altri gesti e parole di Ges non meno importanti. Seguendo il racconto dellevangelista Giovanni veniamo a sapere che in quel luogo Ges stup e per certi versi scandalizz i suoi discepoli: Durante la cena, (...) sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alz da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi vers dellacqua nel catino e cominci a lavare i piedi dei discepoli... uno ad uno, come farebbe lultimo servo agli ospiti del suo padrone. Pietro riusc a trovare il coraggio di esprimere lo sconcerto di tutti, ma poi si arrese, lasciandosi ancora una volta amare dal suo Signore. Fu cos che con pazienza Ges spieg il significato del suo gesto e di tutto quanto sarebbe successivamente accaduto, consegnando il comandamento dellamore e promettendo il dono dello Spirito. Sempre nel cenacolo le relazioni personali con alcuni apostoli prendono forma pi marcata. Come non lasciarci avvincere dalla spontaneit del discepolo amato che si china sul petto di Ges per strappargli una confidenza? Non pochi artisti si sono impegnati a fotografare quel gesto di amicizia e ci hanno consegnato splendide raffigurazioni che simbolicamente ci richiamano la bellezza del rapporto profondo tra discepolo e Maestro. Ma al Cenacolo venne anche chi da tempo stava rimuginando di tradire il Maestro. Cos Giuda, come tutti gli altri, ricevette da Ges il boccone dellamicizia ma poi prefer abbandonare la luce che illuminava gli uomini e prefer uscire dal Cenacolo, facendosi inghiottire dal buio del tradimento. Infine il Cenacolo ci consegna le commoventi parole che Ges ha rivolto ai suoi discepoli e al Padre, nella piena consapevolezza che ormai era giunta lora delladdio. Dopo quel momento, concluso con la decisione di Ges di uscire dal Cenacolo per entrare nel giardino al di l del Cedron, i Vangeli non fanno pi cenno al Cenacolo o comunque non ci permettono di identificare con esso, senza ombra di dubbio, il luogo in cui i discepoli si radunano dopo larresto, la morte e la resurrezione di Ges. E piuttosto la tradizione a farci intendere con spontaneit che il luogo dove Ges istituisce lEucaristia, ormai carico di un forte simbolismo, proprio quello in cui i discepoli trovarono rifugio in Gerusalemme dopo i tragici eventi della passione e morte del Maestro. Cos al Cenacolo corse la Maddalena per avvisare i discepoli intimoriti della sparizione del corpo di Ges; sempre nel Cenacolo il Risorto apparve a dispetto delle porte sbarrate; nel Cenacolo Ges fece dono ai suoi della pace e dello Spirito per la remissione dei peccati. Ges dunque in questo luogo si mostr, si fece riconoscere ed incontrare, abbatt i muri dellincredulit e conferm nella fede i suoi discepoli, permettendo loro di toccare le piaghe conseguite dal suo gesto di amore. Sempre secondo la tradizione fu proprio nel Cenacolo che gli Apostoli si radunarono per pregare con Maria, la madre di Ges e, nel giorno di Pentecoste, ricevettero leffusione dello Spirito per la missione: Venne allimprovviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riemp tutta la casa dove stavano. Dunque per Ges e per il suo gruppo il luogo fisico del Cenacolo divent, con tutta probabilit, uno dei luoghi pi significativi a cui riandare con la memoria, sia a motivo dei molteplici eventi che in esso si verificarono, sia per il particolare rilievo che tali eventi ebbero nella vita di quelle persone, sia per lintensit di emozioni che quegli eventi produssero.
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Non un caso che ancora oggi il Cenacolo di Gerusalemme sia tra le mete pi ricercate dai pellegrini, perch accanto al suo valore storico, quella stanza ha ormai acquisito il valore di luogo spirituale capace di esprimere simbolicamente lintensit e la ricchezza dellincontro di ogni discepolo con Ges. Si capisce meglio allora la cura che Ges volle personalmente prestare alla preparazione del Cenacolo, una cura non estetica e nemmeno strettamente funzionale al buon esito della cena, bens la cura amorosa di ci che avrebbe dovuto favorire la piena comunione con i suoi amici, dentro la rivelazione del suo amore per loro fino al dono della vita. Mascolo Emanuele

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La buona notizia della testimonianza: i santi Aquila e Priscilla.


Aquila e Priscilla erano due coniugi giudeo-cristiani, molto cari all'apostolo s. Paolo per la loro fervente e molteplice collaborazione alla causa del Vangelo. Aquila, giudeo originario del Pnto, trasferitosi in tempo imprecisato a Roma, spos Priscilla o Prisca, come due volte chiamata. Troviamo i due santi per la prima volta a Corinto, quando Paolo vi arriv nel suo secondo viaggio apostolico l'anno 51: essi erano venuti da poco nella capitale dell'Acaia provenienti da Roma, loro abituale dimora, in seguito al decreto dell'imperatore Claudio, che ordinava l'espulsione da Roma di tutti i giudei, fossero essi cristiani, o meno. Aquila e Priscilla erano probabilmente cristiani prima del loro incontro con Paolo a Corinto, come sembra suggerire la familiarit che subito nacque tra di loro, bench il Sinassario Costantinopolitano li dica battezzati da Paolo. L'apostolo intu subito le buone qualit dei due coniugi e l'utilit che ne poteva trarre per la sua difficile missione a Corinto e chiese o accett di essere loro ospite. Esercitando essi il medesimo mestiere di Paolo (fabbricanti di tende), diedero all'apostolo agio di poter lavorare e provvedersi il necessario alla vita senza essere di peso a nessuno. Quando poco dopo si dice che Paolo, lasciata la sinagoga, "entr nella casa d'un tale Tizio Giusto, proselita", non necessario pensare che abbia lasciato la casa di Aquila e Priscilla; I'apostolo, abbandonata la sinagoga per il rifiuto dei giudei a convertirsi, avrebbe scelto come luogo di predicazione e di culto la casa vicina ad essa, quella del proselita Tizio Giusto, mantenendo per come dimora abituale durante l'anno e mezzo che rimase a Corinto la casa di Aquila e Priscilla. opportuno notare a questo riguardo che non si dice fungesse da "chiesa domestica" l'abitazione dei due a Corinto, come era invece il caso di quelle che essi avevano a Roma e a Efeso. Quando s. Paolo, terminata la sua missione a Corinto, volle fare ritorno in Siria, ebbe compagni di viaggio A. e P. fino ad Efeso, dove essi rimasero. L'oggetto del loro viaggio potr essere stato commerciale, ma l'averlo fatto coincidere con quello di Paolo indica, oltre alla loro stima ed amore per lui, che essi non erano estranei alle sue preoccupazioni apostoliche. Ad Efeso infatti li vediamo premurosi, dopo la partenza dell'apostolo, nell'istruire "nella via del Signore", cio nella catechesi cristiana, nientemeno che il celebre Apollo, l'eloquente giudeo-alessandrino, versatissimo nelle Scritture, ma ignaro di qualche punto essenziale della nuova dottrina c ristiana, come il battesimo di Ges. Aquila e Priscilla, mossi da apostolico zelo, si presero cura di completare la sua istruzione e probabilmente di battezzarlo prima che egli partisse per Corinto. Ad Efeso offrirono la loro casa a servizio della comunit per le adunanze cultuali (ecclesia domestica) e, secondo la lezione di alcuni codd. greci, seguiti dalla Volgata latina, s. Paolo sarebbe stato loro ospite anche ad Efeso, come gi lo era stato a Corinto. Scrivendo infatti da Efeso (verso il 55) la prima lettera ai Corinti, dice: "Molti saluti nel Signore vi mandano Aquila e Priscilla, con quelli che nella loro casa si adunano, dei quali sono ospite". Ma l'elogio pi caldo di Aquila e Priscilla Io fa l'apostolo scrivendo da Corinto ai Romani nell'a. 58 (intanto i due coniugi per ragione del loro commercio si erano trasferiti a Roma). Nella lunga serie di venticinque persone salutate nel c. 16 della lettera ai Romani Aquila e Priscilla sono i primi: "Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Ges: per salvare a me la vita, essi hanno rischiato la testa; a loro non solo io rendo grazie, ma anche tutte le Chiese dei gentili. Salutate anche la comunit che si aduna in casa loro". In queste parole si sente l'animo grato dell'apostolo per i suoi insigni benefattori, che con grave loro pericolo gli hanno salvato la vita, in un'occasione non meglio precisata: forse ad Efeso, durante il tumulto degli argentieri capeggiati da Demetrio. Grande lode poi per i due santi sposi che tutte le Chiese
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dei gentili siano loro debitrici d i gratitudine; di tre delle principali - Corinto, Efeso, Roma - si fatto cenno nei testi sopracitati. L'ultima menzione di Aquila e Priscilla l'abbiamo nell'ultima lettera di s. Paolo che, prigioniero di Cristo per la seconda volta a Roma, scrive al suo discepolo Timoteo, vescovo di Efeso, incaricandolo di salutare Priscilla e Aquila, che di nuovo si erano recati ad Efeso. Niente si pu asserire con certezza sul tempo, luogo e genere di morte di Aquila e Priscilla, dato che le uniche fonti su di essi sono le poche notizie bibliche citate. Alcuni, volendo identificare Priscilla, moglie di Aquila, con la vergine e martire romana s. Prisca. venerata nella chiesa omonima sull'Aventino, e con Priscilla, la titolare delle Catacombe della Via Salaria, e credendo altres ravvisare nel nome di Aquila qualcuno della gens Acilia collegata con le dette Catacombe, li fanno martiri, anzi, prendendo occasione dal "cervices suas supposuerunt" di Rom. 16,4. determinano il genere di martirio: la decapitazione.

Tratto da www.santiebeati.it/dettaglio/61150

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La buona notizia del pregare insieme Le preghiere del mese di gennaio


PREGHIERA AL SANTO BAMBINO per implorare aiuto nelle circostanze dolorose della vita O splendore eterno del divin Padre, sospiro e conforto dei credenti, Santo Bambino Ges, di gloria incoronato, deh! abbassa il tuo sguardo di bont su tutti coloro che a te ricorrono fiduciosi. Mira quante calamit ed amarezze, quante spine e dolori intrecciano il nostro esilio. Abbi piet di chi tanto soffre quaggi! Piet di coloro che piangono per qualche sventura: di coloro che languiscono e gemono su un letto di dolore: di coloro che son fatti segno d'ingiusta persecuzione: delle famiglie senza pane o senza pace: piet infine di tutti quelli che, nelle varie prove della vita, in te fidenti, implorano il tuo soccorso divino, le tue celesti benedizioni. O Santo Bambino Ges, in te solo l'anima nostra, trova il vero conforto! Da te solo si pu attendere la tranquillit interiore, quella pace che allieta e conforta. Volgi, o Ges, sopra di noi il tuo sguardo pietoso; mostraci il tuo sorriso divino; alza la tua destra soccorritrice; e allora, per quanto amare possano essere le lacrime di questo esilio, si muteranno in una rugiada di consolazione! O Santo Bambino Ges, conforta ogni cuore afflitto, e a noi dona tutte le grazie di cui abbiamo bisogno. Cos sia. CORONA ALLA SACRA FAMIGLIA. O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria. I. Ges, Maria e Giuseppe, che for-mate la Santa Famiglia, siate sempre i tre primi amori delle nostre anime. Pater, Ave. II. Giuseppe e Maria, modello dei genitori cristiani, aiutate tutti i genitori della nostra parrocchia a imitare i vostri divini insegnamenti. Pater, Ave. III. Ges fanciullo, esemplare dei figli cristiani, fa' che i nostri figli possano imitare i tuoi santi esempi. Pater, Ave. IV. Sacra Famiglia, modello di carit e di concordia, fate che la carit e la con-cordia regnino sempre nelle nostre fami-glie. Pater, Ave. V. Sacra Famiglia, esemplare di per-fetta purit, aiutaci affinch nelle nostre famiglie non si facciano mai discorsi o azioni contro questa bella virt. Pater, Ave.
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VI. Sacra Famiglia, dove mai si pro-nunci invano il nome santo di Dio, fate che anche le nostre famiglie abbiano il massimo rispetto per questo Santo Nome. Pater, Ave. VII. Sacra Famiglia, dove il nome di Ges formava la vostra delizia, fate che questo Nome Santissimo sia pure la delizia dei nostri cuori ed instillate nelle nostre famiglie l'orrore della bestemmia. Pater, Ave. Sia lodato Ges Cristo. Sempre sia lodato.

IL SANTO ROSARIO. GAUDIOSI: (luned e sabato) LANNUNCIO DELLANGELO A MARIA Signore, piet LA VISITA DI MARIA AD ELISABETTA LA NASCITA DI GESU Cristo, piet LA PRESENTAZIONE AL TEMPIO DI GESU IL RITROVAMENTO DI GESU Signore, piet. DOLOROSI: (marted e venerd) LAGONIA DI GESU LA FLAGELLAZIONE DI GESU LA CORONAZIONE DI SPINE DI GESU GESU PORTA LA CROCE GESU MUORE IN CROCE GLORIOSI: (mercoled) LA RISURREZIONE DI GESU LASSUNZIONE IN CIELO DI GESU LEFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO LASSUNZIONE IN CIELO DI MARIA LINCORONAZIONE DI MARIA LUMINOSI: (gioved) IL BATTESIMO DI GESU LE NOZZE DI CANA LANNUNCIO DEL REGNO DI DIO LA TRASFIGURAZIONE DI GESU LISTITUZIONE DELLEUCARISTIA Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici. Padre del Cielo, che sei Dio; Abbi piet di noi Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio; Abbi piet di noi Spirito Santo, che sei Dio; Abbi piet di noi, Santa Trinit, unico Dio; Abbi piet di noi, Santa Maria, prega per noi Santa Madre di Dio, prega per noi Santa Vergine delle vergini, prega per noi Madre di Cristo, prega per noi Madre della Chiesa, prega per noi Madre della divina grazia, prega per noi Madre purissima, prega per noi Madre castissima, prega per noi Madre sempre vergine, prega per noi 19

Madre immacolata, prega per noi Madre degna d'amore, prega per noi Madre ammirabile, prega per noi Madre del buon consiglio, prega per noi Madre del Creatore, prega per noi Madre del Salvatore, prega per noi Madre di misericordia, prega per noi Vergine prudentissima, prega per noi Vergine degna di onore, prega per noi Vergine degna di lode, prega per noi Vergine potente, prega per noi Vergine clemente, prega per noi Vergine fedele, prega per noi Specchio della santit divina, prega per noi Sede della Sapienza, prega per noi Causa della nostra letizia, prega per noi Tempio dello Spirito Santo, prega per noi Tabernacolo dell'eterna gloria, prega per noi Dimora tutta consacrata a Dio, prega per noi Rosa mistica, prega per noi Torre di Davide, prega per noi Torre d'avorio, prega per noi Casa d'oro, prega per noi Arca dell'alleanza, prega per noi Porta del cielo, prega per noi Stella del mattino, prega per noi Salute degli infermi, prega per noi Rifugio dei peccatori, prega per noi Consolatrice degli afflitti, prega per noi Aiuto dei cristiani, prega per noi Regina degli Angeli, prega per noi

Regina dei Patriarchi, prega per noi Regina dei Profeti, prega per noi Regina degli Apostoli, prega per noi Regina dei Martiri, prega per noi Regina dei veri cristiani, prega per noi Regina delle Vergini, prega per noi Regina di tutti i Santi, prega per noi Regina concepita senza peccato originale, prega per noi Regina assunta in cielo, prega per noi Regina del santo Rosario, prega per noi Regina della famiglia, prega per noi Regina della pace, prega per noi.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi piet di noi. Prega per noi, Santa Madre di Dio. E saremo degni delle promesse di Cristo. Preghiamo. Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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La buona notizia del ricordo speciale


RICORDIAMO PADRE DIEGO PEDONE. In questo numero mi permetto di rendere pubblico un mio ricordo personale di una persona speciale: Padre Diego Pedone, cappuccino, ad un anno circa dalla sua morte avvenuta il 9 gennaio 2011, ma ancora vivo nel cuore e nella mente dei suoi parenti, degli amici, di coloro che lo hanno conosciuto nella Parrocchia Immacolata di Barletta, affidata ai francescani e di cui Padre Diego stato parroco, degli amici francescani di Santa Fara , in Bari. Talmente vivo che sul gruppo facebook a lui dedicato, ogni giorno qualcuno scrive un suo pensiero, qualcuno si rivolge a lui come un amico, come intercessore. Attraverso Padre Diego vogliamo cominciare a capire e sapere di pi circa la fede e lo facciamo proprio con una sua catechesi che attingiamo dal sito internet del Santuario Santa Fara. "...Non sia turbato il tuo cuore. Abbi fede in Dio ed abbi fede anche in me..." GV 14,1 SS. Era ed consuetudine che nella celebrazione della Pasqua ebraica durante la cena il bambino pi piccolo facesse delle domande al padre. Le domande erano tali da preparare e disporre tutti alla catechesi. Il bambino domandava al padre: come mai questa notte diversa da tutte le altre notti? Come mai si mangia pane azzimo mentre durante lanno mangiamo pane lievitato? Come mai mangiamo verdura normale mentre questa notte mangiamo erbe amare? Allora il padre in forma solenne incomincia la sua catechesi: incominciando dalla schiavit dellEgitto, al miracolo delle piaghe, alla traversata attraverso il Mar Rosso, allarrivo al monte Sinai, al dono della Legge, ai dieci Comandamenti, al Cammino nel deserto sino allingresso nella terra promessa dove si celebra la conquista della Terra e il dono della libert. Si mangiava la cena pasquale sdraiati su un banco alla maniera dei romani, uomini liberi. Terminata la catechesi del padre si beveva lultima coppa di vino e si cantava il grande Hallel ovvero il Salmo 135. Levangelista Giovanni dopo la lavanda dei piedi ci riporta dal capitolo 14 al capitolo 17 i discorsi di addio. Come un padre di famiglia lascia a noi le sue ultime volont. E questa sera ti dice personalmente: Non sia turbato il tuo cuore, abbi fede in Dio ed abbi fede anche in me. I discepoli dovevano essere in particolare agitazione. Il caso di Giuda doveva essere stato un campanello dallarme per tutti. Che cosa sta succedendo? Ognuno se lo sar chiesto ma Ges ripete: Non sia turbato il tuo cuore. Abbi fede in Dio ed abbi fede anche in me. A Ges proprio non va lessere agitati, turbati. Ha rimproverato Marta perch si affannava e si agitava per faccende domestiche. Ma consola i discepoli ammonendoli a non lasciarsi prendere dal turbamento. Ed esorta invece ad avere un atteggiamento positivo di totale affidamento al Padre e nella sua persona. Sembra dirti personalmente Abbi fede, coraggio non temere. Sai bene che lultima parola spetta al Padre e anche a me, dice il Signore. Non far s che siano gli eventi a cambiare la tua vita ma il Signore a rinnovarti completamente il cuore. Io vado a prepararvi un posto perch come ben sapete nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Ma con che criterio il Signore ci affida un posto? Misura sicuramente dalla verit e dallintensit dellamore. Ges accennava il comandamento nuovo ai suoi discepoli di amarsi vicendevolmente come lui ha amato. Una pace grande, una sicurezza, una grande serenit ed un futuro veramente bello apre Ges nel cuore di tutti quando pronuncia quelle parole: Non sia turbato il tuo cuore avrai da convivere con la stoltezza e a volte con la malvagit umana. Sai bene che crescono insieme il grano e la zizzania. Ma il Signore sa aspettare e per questo ti dice: Abbi fede in Dio ed abbi fede anche in me. Quante volte hai avuto fiducia in me? Ora non tirarti indietro, continua a credere, fa che il tuo cuore non
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sia in balia delle onde della tempesta ma ripeti con il salmista anche questa sera: Solo in Dio riposa lanima mia; in Lui la mia fiducia e la mia speranza. La storia della mia salvezza tutta in Dio. Grazie alla redazione per avermi concesso questo spazio, speciale. Grazie a Te Padre Diego perch ti sei reso una persona speciale nella mia vita e solo ora che non sei pi su questa terra, capisco il valore delle tue parole. E un modo come un altro questo per dirti il mio grazie.

Mascolo Emanuele

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La buona notizia un mensile esclusivamente online del gruppo facebook la comunit della buona notizia. Redazione: Responsabili: de Martino Ornella, Mascolo Emanuele Responsabile online e progettazione grafica: Mascolo Emanuele Hanno collaborato: Conte Angela : Rubrica la buona notizia della preghiera.

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