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LE CINQUE REGOLE D'ORO PER UNA MIGRAZIONE DI SUCCESSO DEI COMPUTER DESKTOP A UBUNTU

Le cinque regole doro per una migrazione di successo dei computer desktop a Ubuntu Un quaderno Ubuntu di Canonical

Un quaderno Ubuntu di Canonical

Le cinque regole doro per una migrazione di successo dei computer desktop a Ubuntu Un quaderno Ubuntu di Canonical

INTRODUZIONE
State accarezzando l'idea di adottare il desktop di Ubuntu per tutti o alcuni dei vostri utenti. Vi piace il modo in cui il modello di client leggero possa ridare vita ai vostri vecchi computer desktop. Apprezzate il fatto che Ubuntu sicuro, portabile e facile da gestire. Soprattutto vi piace il fatto che non abbia costi di licenza e che sia equipaggiato con una moltitudine di applicazioni di livello commerciale che anch'esse non costano nulla.
Ora il momento di vedere come funziona per voi nel mondo reale. Per aiutarvi a pianificare la vostra migrazione, abbiamo stilato le nostre cinque regole d'oro per effettuarla con successo. Sono aspetti che abbiamo imparato dalle centinaia di migrazioni desktop a Ubuntu che abbiamo gestito per i clienti sparsi nel mondo, dalla Forza di Polizia nazionale francese alla Suprema Corte dell'India. Potete usare questo libro come un quaderno di lavoro durante la pianificazione del vostro progetto. Se a un certo punto avete necessit di un consiglio da coloro che conoscono molto bene Ubuntu, sentitevi liberi di contattarci. Siamo qua per far s che la vostra migrazione avvenga con successo e nel modo pi dolce possibile. Il gruppo Desktop di Canonical

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LE CINQUE REGOLE DORO PER UNA MIGRAZIONE DI SUCCESSO DEI COMPUTER DESKTOP A UBUNTU
Mentre ogni organizzazione e ogni implementazione di Ubuntu diversa, esistono alcune regole universali che valgono per ogni situazione. Seguite le cinque regole sotto riportate e la vostra migrazione si trover sulla via del successo. Se ne saltate anche una soltanto, potreste finire per fronteggiare problemi che sono assolutamente evitabili.

PIANIFICAZIONE: DOCUMENTATE L'INTERO AMBITO DEL PROGETTO PRIMA DI INIZIARE

UTENTI: INDIVIDUATE GLI UTENTI PI ADATTI ALLA MIGRAZIONE

APPLICAZIONI: IDENTIFICATE LE MIGLIORI APPLICAZIONI EQUIVALENTI E I MODELLI DI ADOZIONE

FLUSSO DI GESTIONE: PREPARATE LA CORRETTA INFRASTRUTTURA DI GESTIONE

PILOTA: INIZIATE CON UN PICCOLO GRUPPO PILOTA, QUINDI ALLARGATELO NON APPENA I PROBLEMI VERRANNO RISOLTI

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REGOLA UNO STENDETE UN PIANO PRECISO


Non dovrebbe essere necessario dire che qualunque progetto ha bisogno di un piano accurato, ma secondo la nostra esperienza i piani di migrazione sono spesso inadeguati. Prima di iniziare, stendete un piano che risponda al perch, al cosa e al come lo si voglia raggiungere, oltre a:

Volete vedere quanto potreste risparmiare con Ubuntu? Scaricate Crunch Time on the Enterprise Desktop e iniziate oggi stesso a costruire un business case.
Piano temporale Si intende il piano temporale proposto per il progetto, comprese le tappe, gli obiettivi e gli indicatori chiave di prestazione (KPI) definiti in modo chiaro. Ci vi consentir di mantenere al passo il progetto, di misurarne il successo e di tenerne aggiornati i partecipanti. Ruoli e responsabilit Si intendono i nomi e le responsabilit di coloro che sono coinvolti nel progetto, comprese le terze parti, con i dettagli di contatto. Stabilire le responsabilit di ciascuno di importanza critica per far s che tutto si concluda cos come pianificato, evitando qualunque confusione o accusa lungo il percorso.

Business case Si intende il motivo della migrazione a Ubuntu e i benefici che esso porter ai singoli utenti e all'intera organizzazione. Ricordatevi di calcolare tutti i risparmi sui costi di licenza cos come quelli derivanti dall'estensione della vita operativa del vecchio hardware (Ubuntu vola laddove Windows si trascina). Ambiente pre-supporto capace il vostro ambiente di supporto di gestire i nuovi utenti Ubuntu? Avete le giuste capacit sull'hardware, sul sistema operativo, sulle applicazioni e sulla rete, cos come pianificato? Potreste accorgervi di possedere gi le giuste abilit, ma il documentare ogni lacuna vi aiuter a decidere se incentivare o meno la vostra funzione interna di supporto.

Ambiente post-supporto Si intende il necessario ambiente di supporto che segue l'implementazione e come lo realizzerete (nel caso sia diverso da quello che avete oggi): per esempio, facendo fare dei corsi allo staff esistente o assumendo persone con competenze in campo Linux. Affrontare adesso le esigenze di supporto ridurr i rischi e dar un'immagine pi completa dell'impatto finanziario della migrazione. Gestire i problemi Come vengono gestiti attualmente i problemi tecnici: avete un gruppo interno di ingegneri informatici o qualcosa che demandate all'esterno? Adotterete lo stesso approccio per l'implementazione di Ubuntu o la gestirete in maniera diversa? Capire le vostre capacit e i vostri limiti vi assicurer le giuste capacit fin dall'inizio.

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REGOLA DUE INDIVIDUATE I GIUSTI UTENTI


Prima di cominciare, fate qualche ricerca accurata tra le tipologie di utenti pi adatti a Ubuntu.
Probabilmente scoprirete che alcuni non siano pronti per Ubuntu in questo momento, soprattutto quegli utenti che dipendono da applicazioni di alto livello o da altre destinate a computer dipendenti da server (thick-client) per le quali non esiste attualmente alcuna applicazione equivalente open source adatta. Non scoraggiatevi: nessun sistema operativo ha mai soddisfatto tutti quanti. Provate invece a individuare dei gruppi di utenti ben definiti che possano beneficiare ora di Ubuntu, piuttosto che puntare a migrare quanti pi computer possibile. Di solito questi saranno utenti per i quali esiste un'applicazione open source equivalente per tutte o per la maggior parte delle applicazioni che usano quotidianamente. Prima di cominciare, passate del tempo con loro osservando quali funzionalit essi in realt usano e come potrebbero fare senza di esse: ci vi aiuter a identificare le migliori applicazioni equivalenti e le migliori configurazioni dei computer. Le esigenze di formazione saranno un altro importante aspetto: alcuni utenti avranno bisogno di ben poco aiuto sull'ambiente intuitivo di Ubuntu, altri invece avranno bisogno di una guida.

Abbiamo scoperto che Ubuntu perfettamente adatto a queste tipologie di utenti:


I PRINCIPIANTI La "Generazione Facebook" cresciuta con il browser e si adatta subito alle nuove applicazioni e interfacce IMPIEGATI CHE USANO SOPRATTUTTO APPLICAZIONI SAAS O BASATE SUL BROWSER Perch pagare per la licenza del sistema operativo quando tutto quello che usano un browser? CHI LAVORA FUORI DALL'UFFICIO E HA BISOGNO DI RESTARE PRODUTTIVO Con Ubuntu, il 3G e il WiFi la connettivit semplice da impostare e facile da gestire IMPIEGATI CHE USANO PRINCIPALMENTE ELABORATORI DI TESTI, FOGLI DI CALCOLO, SOFTWARE PER PRESENTAZIONI ED EMAIL Ubuntu viene fornito con LibreOffice che ha tutte le funzionalit di Microsoft Office, ma senza l'etichetta del prezzo

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REGOLA TRE TROVATE LE APPLICAZIONI EQUIVALENTI


Per la maggior parte degli utenti le applicazioni sono strumenti essenziali che permettono loro di fare il proprio lavoro con efficacia. Trovare le corrette applicazioni per un computer desktop con Ubuntu un aspetto critico per ottenere l'approvazione dell'utente.
Pu darsi esista gi una versione Linux dell'applicazione proprietaria che la vostra organizzazione utilizza oggi, ma se uno degli obiettivi del vostro progetto di migrazione il risparmio, certamente volgerete lo sguardo ad alternative che vi costino meno o magari nulla in termini di licenza. Per far s che gli utenti finali che avete scelto siano contenti di Ubuntu fin dall'inizio, dovrete fornire loro le applicazioni che siano in larga parte equivalenti a (o migliori di) quelle proprietarie che usano oggi. Essendoci oggi sempre pi fornitori che offrono versioni SaaS delle applicazioni esistenti, il passaggio pu essere semplice come passare da una versione desktop a una basata sul browser. Ma per qualunque altra cosa dovrete prendere tre decisioni fondamentali: trovare un equivalente open source, trovare un equivalente basato sul modello SaaS oppure come ultima risorsa considerare di virtualizzare l'applicazione esistente. 1) Identificate le applicazioni open source equivalenti Ci sono molte applicazioni open source che offrono funzionalit simili (se non identiche) a quelle proprietarie. Nella tabella a destra abbiamo elencato otto applicazioni equivalenti di uso comune: ne potete trovare molte altre su www.osalt.com. (Dopo aver creato la mappa delle vostre equivalenti, prendetevi un attimo per capire quanto potete risparmiare in costi di licenza!)

Suggerimento Pro: se scegliete di virtualizzare un'applicazione esistente, revisionate con regolarit il business case. Potreste scoprire che essa non pi utilizzata o che disponibile una versione open source o SaaS.

APPLICAZIONE PROPRIETARIA Microsoft Word Microsoft PowerPoint Microsoft Excel Microsoft Outlook Microsoft Access Adobe Acrobat Reader Adobe Illustrator Adobe InDesign

EQUIVALENTE OPEN SOURCE LibreOffice Writer LibreOffice Impress LibreOffice Calc Evolution LibreOffice Base Evince Xara LX Scribus

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REGOLA TRE (Continua) TROVATE LE APPLICAZIONI EQUIVALENTI


2) Cercate un'alternativa basata su SaaS Se non esiste un preciso equivalente open source, il prossimo approccio migliore di identificare un'alternativa Cloud o SaaS che non richieda l'installazione di alcun software. Ubuntu + browser = un modo facile e veloce di far girare una qualunque applicazione SaaS (e tutti sanno come si usa un browser). 3) Come ultima risorsa, virtualizzate. Se sono andate a vuoto le prime due possibilit e non stato trovato alcun equivalente adatto, considerate di trasferire l'applicazione proprietaria esistente in un ambiente virtualizzato. Questa soluzione tra le tre la pi costosa e quella che richiede pi tempo, per cui dovrebbe essere usata solo se non c' veramente alcuna alternativa e solo per quegli utenti che realmente ne hanno bisogno.

Suggerimento Pro: ricordate che con Ubuntu potete creare con facilit configurazioni personalizzate per diversi tipi di utenti. Se dovete virtualizzare un'applicazione, permettetela solo a quegli utenti che ne hanno bisogno: permetterla a tutti coster di pi e render la vostra migrazione pi complessa.

Suggerimento Pro: per assicurare ai vostri utenti un passaggio senza traumi, considerate di presentare Ubuntu dapprima in avvio multiplo con il loro attuale sistema operativo, in modo da poter tornare all'ambiente pi familiare qualora dovessero trovarsi in difficolt. Oppure, per iniziare, potete far conoscere loro l'applicazione equivalente open source su Windows, cosicch gli utenti possano abituarsi al loro aspetto.

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REGOLA TRE (Continua) TROVATE LE APPLICAZIONI EQUIVALENTI L'ALBERO DELLE SCELTE

INCLUDETE LE ALTERNATIVE NELLA CONFIGURAZIONE DESKTOP

S
CREATE UN ACCOUNT PER L'UTENTE

ESISTE UN'ALTERNATIVA OPEN SOURCE ADATTA?

S NO
HA BISOGNO QUESTO UTENTE DI APPLICAZIONI PROPRIETARIE LATO CLIENT? ESISTE UNA ALTERNATIVA ADATTA SAAS O BASATA SUL CLOUD?

NO
(QUI SI TRATTA DI UN NUOVO UTENTE O DI QUALCUNO CHE USA APPLICAZIONI BASATE SOLO SUL CLOUD) NESSUNA AZIONE.

NO
VIRTUALIZZATE L'APPLICAZIONE ORIGINALE PER COLORO CUI SERVE, FINO A CHE NON TROVIATE UN'ALTERNATIVA MIGLIORE.

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REGOLA QUATTRO PREPARATE I CORRETTI STRUMENTI DI GESTIONE


Un'obiezione comune all'adozione di Ubuntu (o di qualunque sistema operativo alternativo) sui computer aziendali che esso aggiunge un livello ulteriore di gestione dei sistemi. Ma mentre vero che niente gestisce Ubuntu meglio degli strumenti di gestione progettati per Ubuntu, ci non significa che il carico di lavoro per i vostri amministratori si raddoppi. Infatti la leggerezza di Ubuntu e le configurazioni mirate renderanno i vostri desktop pi simili a dei thin-client al posto dei desktop pesanti che siete soliti gestire. Potrete anche notare che possibile eseguire molti compiti comuni usando gli strumenti esistenti: per esempio, potete integrare i vostri desktop Ubuntu con Microsoft Active Directory per la gestione dell'autenticazione e delle identit, usando lo strumento gratuito e open source Beyondtust.

Suggerimento Pro: decidete quali compiti possono essere gestiti con i vostri attuali strumenti di gestione e quali no. Per questi ultimi, installate la console di gestione Landscape di Canonical e formate uno o due dei vostri amministratori di sistema ad usarlo: vi ripagher aiutandovi a individuare, analizzare e correggere i problemi pi velocemente.

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REGOLA CINQUE INIZIATE CON UN PICCOLO GRUPPO PILOTA


Il passo finale nella vostra preparazione quello di guidare un gruppo pilota, e la regola d'oro nell'utilizzo di un pilota che sia piccolo. Anche nel caso in cui vogliate che il pilota abbracci un gruppo pi grande, cominciate con un piccolo numero di desktop. In questo modo, qualunque problema iniziale in cui vi imbatterete ci sono sempre problemi in una qualunque nuova implementazione pu essere risolto intervenendo solo su un piccolo gruppo. Quando i problemi pi grossi saranno stati risolti, potete iniziare ad allargare il pilota a ulteriori utenti. A questo punto dovreste essere in una buona posizione per muovervi sull'utilizzo di un gruppo pilota pi grande e in seguito alla migrazione vera e propria. Comunque, se in un qualunque momento del processo vi accorgete che il progetto si stia insabbiando o vi ritrovate in mezzo a problemi che non vi aspettavate, abbiamo un'altra regola d'oro di cui parlarvi:

RIVOLGETEVI AGLI ESPERTI


Canonical l'azienda che sta dietro a Ubuntu e siamo presenti per fornire consulenza in qualunque momento del vostro progetto di migrazione: dalla pianificazione iniziale alla migrazione finale. Se c' un qualunque aspetto del vostro passaggio che vi sta recando problemi, rivolgetevi a noi. Se decidete di ingaggiarci per pianificare e guidare il vostro pilota, per fornire supporto tecnico per pi di 10 computer desktop o per gestire il vostro eventuale progetto di migrazione, previsto un costo (un frazione di quello che state attualmente spendendo per Windows). Per ulteriori informazioni circa i servizi aziendali che noi forniamo visitate http://www.ubuntu.com/business/services/overview. Mettiamo anche a disposizione i nostri esperti per aiutarvi nei passi iniziali della migrazione. Richiedete una valutazione gratuita qui: http://www.ubuntu.com/business/services/freeassessment.

CHI CANONICAL
Canonical fornisce servizi professionali, online e di progettazione a partner di Ubuntu e a clienti in tutto il mondo. In quanto azienda che sta dietro il progetto Ubuntu, Canonical dedita alla produzione e al supporto di Ubuntu, un sistema operativo open source sempre pi popolare e in rapida crescita. Ha come obiettivo di far s che Ubuntu sia disponibile a qualunque organizzazione e persona per server, desktop, portatili e netbook. Canonical stringe accordi con produttori di hardware di computer per certificare Ubuntu, fornisce supporto per la migrazione e l'adozione di Ubuntu, eroga servizi di formazione alle aziende e offre servizi online direttamente agli utenti finali. Canonical inoltre realizza e gestisce strumenti di collaborazione open source per assicurare che le organizzazioni e le persone possano partecipare pienamente alle innovazioni all'interno della comunit open source. Per ulteriori informazioni, visitate www.canonical.com o www.ubuntu.com/business.

Canonical Group Limited 27th Floor, Millbank Tower 21-24 Millbank London SW1P 4QP United Kingdom Centralino principale: +44 20 7630 2400 Fax principale: +44 20 7630 2401 Indirizzo web: http://www.ubuntu.com/business/services/contact Versione italiana a cura del Gruppo FCM, un progetto del Gruppo Traduzione di Ubuntu Italia. Per realizzare questo documento stato utilizzato solo software libero: Scribus, Inkscape, Ghostscript.

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