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La tecnica statistica usata per il calcolo: 2 euro valore iniziale, 2,20 euro valore finale
2:100=2,20:x 100*2,20/2=110 (quindi la variazione del prezzo è 110-100=10%)
Se i beni nel paniere sono tre con
un’incidenza: 50% (0,5), 30% (0,3), 20% (0,2)
variazione del prezzo: 14% (114), 7% (107) , 10% (110)
0,5*114+0,3*107+0,2*110=111,1 quindi variazione media dell’11%
Quindi se per es. su una somma prestata ricevo un tasso d’interesse nominale del 3% e il tasso di
inflazione è del 2,5%, il tasso di interesse reale, cioè il tasso di capitalizzazione in termini di effettivo
potere d’acquisto è solo dello 0,5%.
Distinzione tra grandezza nominale (monetaria) e reali riguarda i prezzi. Due beni venduti ad un prezzo
di 1 e 2 euro. Facciamo il rapporto tra i due prezzi, vediamo che il primo vale la metà del secondo e
MERCATO E STATO La flessibilità del prezzo come meccanismo automatico di regolazione
Poiché il prezzo si può muovere verso l’alto e verso il basso, il prezzo inizialmente non è in equilibrio,
ma poi raggiunge il livello di uguaglianza tra domanda e offerta.
Economia di mercato vs economia di piano Il prezzo variano al variare della c.d. legge della domanda e dell’offerta, se su un mercato vi è un
Le economie dei paesi industrializzati sono basate sul mercato, con il termine mercato si indica un eccesso di domanda il prezzo tenderà ad aumentare, poiché si è disposti a pagare un prezzo più alto per
luogo non necessariamente fisico (scambi telematici), dove viene scambiato un determinato bene o accaparrarsi il bene, invece se vi è un eccesso di offerta, il prezzo tenderà a diminuire, perché chi offre
servizio. La parola scambio indica che c’è una domanda e una offerta, ciò avviene non tramite baratto tende a richiedere un prezzo più basso per vendere i beni giacenti in magazzino.
ma con l’utilizzo della moneta. Ciò tramite due operazioni con la vendita mi procuro moneta che poi Questa è la virtù del mercato che senza interventi di autorità e in modo del tutto naturale fa incontrare
posso utilizzare per comprare altri beni. chi domanda e chi offre equilibrando il mercato. Teoria della “mano invisibile”.
I mercati sono di vario tipo: a pronti, a termine, contingenti. Nel primo la contrattazione e lo scambio Forme di mercato: la concorrenza perfetta e i mercati imperfetti
avviene contestualmente, nel secondo oggi vengono fissate le domande/offerte e il prezzo, mentre in In effetti il meccanismo sopra descritto si riferisce alla concorrenza perfetta, che è una forma molto
una successiva fase si dà esecuzione ai contratti (generalmente per i titoli e le materie prime), particolare del mercato, caratterizzato da una pluralità di soggetti privi di potere di mercato, che si
contingenti si contratta oggi di acquistare a scadenza un determinato bene (il grano ad esempio) ad un fronteggiano dal lato della domanda e dell’offerta. Vale la c.d. “legge del prezzo unico”, cioè tutti i
determinato prezzo, solo se si verifica un determinato evento (cattivo raccolto). consumatori pagano lo stesso prezzo (indipendentemente dalla quantità acquistata).
L’alternativa a questo sistema era l’economia dei paesi dell’Est dove un’autorità centrale stabiliva cosa In una concorrenza perfetta chiunque può entrare nel mercato per produrre e vendere, non vi sono
produrre e in che quantità e come distribuire. Ma questo sistema è fallito per scarsa efficienza e brevetti e marchi che differenziano i prodotti.
difficoltà a garantire la libertà di scelta al consumatore. Con la caduta del muro di Berlino si è segnata La libertà di entrare e produrre crea una maggiore disponibilità di prodotti, riducendo progressivamente
la transizione dell’economia dell’Est a quella di mercato. il prezzo.
Laissez faire e mano invisibile In realtà i mercati sono imperfetti:
Smith durante la rivoluzione industriale in Inghilterra sosteneva che il sistema di mercato è come una - il prodotto non è omogeneo, ma differenziato (vari marchi);
mano invisibile che riorienta in senso collettivo comportamenti mossi da scopi puramente individuali. I - vi sono dei brevetti;
politici non debbono intervenire in campo economico perché alterano i meccanismi di equilibrio - le imprese possono essere price maker: avendo potere di mercato fissano il prezzo
automatico garantiti dal mercato, questo equilibrio si basa sulla libertà dei prezzi di oscillare in su o in - il prezzo è in relazione alla quantità presente sul mercato: se l’impresa vuole vendere di più
giù, quindi di lasciarli alla libera iniziativa privata Laissez faire. Le imprese private, mosse dalla ricerca deve abbassare il prezzo;
del profitto, cercheranno di produrre beni graditi ai consumatori a prezzi competitivi. Anche se un - le imprese possono vendere a prezzi diversi adottando politiche di discriminazione del
mercato senza controllo fa prevalere posizioni di monopolio privato, che non è detto che sia meglio di prezzo, che si rivelano in genere utili per accrescere i loro profitti;
quello pubblico. - vi possono essere forme di induzione della domanda (pubblicità e forme di marketing);
Nella realtà un mercato di concorrenza perfetta come sostiene Smith non esiste. - sono presenti vantaggi nei costi per le imprese che producono su vasta scala (fattori
La struttura di mercato: domanda, offerta, prezzo tecnologici, commerciali, finanziari);
Abbiamo detto che un mercato si caratterizza per una domanda, un’offerta e un prezzo. La domanda di Poi la tipologia dei mercati imperfetti è molto ampia:
un prodotto è inversamente proporzionale al prezzo, ad un prezzo alto corrisponde una domanda a) monopolio: un solo produttore che offre il bene;
inferiore, quando scende la domanda aumenta. Chi offre troverà conveniente accrescere la quantità di b) la concorrenza monopolistica: vi sono tanti produttori, ma ciascuno una propria clientela
beni posta sul mercato man mano che il prezzo che loro incassano aumenta. rispetto alla quale si comporta come monopolista, ha una clientela fedele vincolata al rispetto
Marshall agevolerà il tutto con una rappresentazione grafica delle curve di domanda ed offerta. delle condizioni praticate dagli altri fornitori (ad es. i liberi professionisti);
Prezzo c) l’oligopolio: vi sono pochi produttori (anche duopolio con due sole imprese), con forti legami
di interdipendenza strategica, ognuno decide le proprie strategie cercando di prevedere come
Offerta si comporteranno i rivali, i quali fanno la stessa cosa.
Mercati in ambito micro/macro
Se l’approccio è disaggregato (Microeconomia), esiste un elenco lunghissimo di mercati, ognuno
riferito ad un tipo particolare di oggetto scambiato.
Quando l’approccio è aggregato (Macroeconomia), i mercati vengono raggruppati nel seguente modo:
Domanda - mercati di beni e servizi: l’offerta proviene dalle imprese e tutti i centri di produzione, la
domanda proviene dai centri di consumo, le famiglie.
Quantità - Mercati dei capitali: l’offerta proviene dai soggetti che risparmiano, la domanda proviene
All’aumentare del prezzo diminuisce la domanda e aumenta l’offerta, fino al raggiungimento di una essenzialmente dalle imprese che assorbono il risparmio finanziario per investimenti;
condizione di equilibrio, in cui la domanda è uguale all’offerta. - Mercato del lavoro: l’offerta proviene dai lavoratori (dalle famiglie), la domanda dai centri di
…… produzione;
- Mercato della moneta: offre moneta il sistema bancario, la domanda proviene dalle imprese e
le famiglie;
- Mercato dei titoli: offrono titoli (obbligazioni, titoli pubblici, azioni) i soggetti che hanno un Quindi le prime due costituiscono un’uscita, mentre la terza un’entrata. Il saldo del bilancio pubblico è
eccesso di spesa da finanziare (imprese e settore pubblico), mentre li domandano i la differenza tra entrate e uscite.
risparmiatori per tenere la propria ricchezza in tale forma. Si parla di deficit pubblico quando la spesa pubblica più i trasferimenti eccedono rispetto al prelievo
I fallimenti del mercato fiscale. Il finanziamento viene assicurato essenzialmente dall’emissione di titoli pubblici (assimilabili
Il mercato può non raggiungere un equilibrio non raggiungendo nemmeno un’allocazione ottimale delle alle obbligazioni) collocati presso i risparmiatori, che percepiscono degli interessi. Questi interessi
risorse. Queste difficoltà sono evidenziate da chi ritiene necessario un ruolo dei poteri pubblici. costituiscono un’uscita per il bilancio pubblico per gli anni successivi. Se i deficit si susseguono, questa
I fallimenti del mercato si hanno nei seguenti casi: voce assume consistenza e fa crescere lo stock di debito pubblico (stock perché è in un dato momento).
- quando il mercato si allontana dal tipo di concorrenza perfetta, soprattutto per quanto riguarda la Una politica fiscale espansiva si tradurrà in un aumento della spesa pubblica e dei trasferimenti e
disponibilità di informazioni per tutti gli operatori; riduzione del prelievo fiscale. Se ristrettivi avverrà l’opposto. Ciò in base se lo Stato ha un deficit o un
- non riesce ad organizzare un mercato perché troppo costoso, ciò accade in quei mercati che surplus.
consentono di superare l’incertezza sul futuro, stipulando contratti sin da oggi (mercati a termine o In Italia la manovra di finanza pubblica viene inserita in una strategia di politica economica pluriennale
contingenti; attraverso il Documento di programmazione economico-finanziaria Dpef, che il governo deve
- i comportamenti individuali producono rilevanti effetti su altri soggetti, ad es. un’impresa che inquina presentare al parlamento.
danneggiando altre imprese o i consumatori; Moneta e politica economica
- i beni pubblici: presentano due caratteristiche essenziali. Per es. il fatto che io usufruisca del trasporto La generalità degli scambi che effettuiamo non avvengono col sistema del baratto, ma con la moneta.
pubblico non impedisce ad altri di goderne (il bene pubblico è non rivale), mentre chi utilizza un bene La moneta è un segno privo di valore intrinseco, ma è basato sulla fiducia nei confronti dell’istituzione
privato impedisce ad altri l’utilizzo. Accanto alla non rivalità si deve avere la non escludibilità: per es. che lo ha emesso. Prima vi era un regime aureo, vi erano monete in oro e biglietti convertibili in oro,
il faro che guida le rotte di tutti i naviganti, essendo impossibile impedirlo ad alcuni la fruizione. In casi dopo la fine della I guerra mondiale siamo passati ad un regime a carta moneta non convertibile in oro.
del genere il privato non ha convenienza a fornire un servizio. Altra caratteristica dei beni pubblici è La moneta viene indicata come liquidità perché consente l’acquisto immediato di un bene, un servizio,
che i costi di impianto prevalgono dai costi di esercizio, la non economicità di produzione su piccola un titolo. A differenza dei titoli che hanno un grado di liquidità inferiore perché, se li ho acquistati ed
scala, l’irrilevanza del costo connesso alla produzione di una unità in più, tendenza delle persone a ho la necessità di venderli devo trovare chi se li compra: questa operazione viene svolta da un mercato
conseguire un beneficio senza supportare alcun onere (viaggiare su autobus pubblico senza pagare il secondario, dove vengono scambiati titoli di vecchia circolazione, distinto dal mercato primario che
biglietto). riguarda titoli di nuova emissione.
Inoltre i fautori dell’interveto pubblico aggiungono considerazioni in ordine macroeconomico: Altra differenza tra la moneta e i titoli riguarda il rischio di perdere valore, se acquisto un’obbligazione
- l’esistenza sul mercato del lavoro di fenomeni di disoccupazione non attribuibili alla pretesa pagandola 100, nel momento in cui devo vendere possono pagarmela 100, ma se pochi sono disposti
di salari troppo alti (disoccupazione involontaria); all’acquisto, sul mercato vi sarà un eccesso di offerta che spinge in basso il titolo. Il valore della moneta
- lo svilupparsi di aspettative pessimistiche presso gli operatori privati, ridimensionando i è sempre identico, anche se in realtà bisogna tenere conto dell’inflazione che riduce il valore reale di
propri programmi di investimento, con effetti negativi a cascata. tutte le grandezze nominali.
L’intervento pubblico e la mano invisibile Chi crea moneta e in quali occasioni ciò avviene. Il contante è detto anche moneta legale, (circola per
Se il mercato può fallire si riconosce la legittimità di un eventuale intervento pubblico. In ambito legge e nessuno può rifiutarsi di accettarla come pagamento). Oggi viene emessa per quanto riguarda
microeconomico, lo Stato può intervenire sull’attività delle imprese private, cercando di ricondurre i l’Italia e gli altri paesi europei aderenti all’Unione monetaria, dalla Banca centrale europea. L’Istituto di
prezzi ai costi di produzione, contraendo i margini del profitto, e sorvegliando che non si creino emissione mette in circolazione moneta nel momento in cui finanzia il sistema:
posizioni dominanti sui mercati garantendo la trasparenza delle informazioni. Lo Stato può incentivare - il Tesoro (una forma di copertura del deficit pubblico, ma attualmente questa operazione è esclusa
determinate attività di carattere strategico, (ferrovie), favorire la formazione di capitale umano, per garantire piena autonomia della banca centrale nel controllo della liquidità.
sostenere l’attività di ricerca e sviluppo. - Le operazioni con l’Estero, conversione in moneta nazionale della valuta estera (a seguito di
Le forme classiche di intervento pubblico sono di tipo macroeconomico e si distinguono in interventi movimenti con il resto del mondo);
fiscali e monetari, e possono essere di tipo ristrettivi o espansivo, a seconda delle condizioni del - Il rifinanziamento delle aziende di credito che si trovano a corto di liquidità e che si trovano a
sistema economico. corto di liquidità, rivolgendosi alla banca centrale per farsi prestare denaro da restituire con gli
Bilancio pubblico e politica fiscale interessi.
La politica fiscale viene decisa dal governo, ratificata in parlamento dalla maggioranza e attuata tramite Vediamo l’attività creditizia delle banche.
provvedimenti amministrativi. Esse raccolgono denaro dai depositanti e lo prestano concedendo credito a chi ne fa richiesta. Le
- spesa pubblica per produrre servizi pubblici, hanno la caratteristica di non avere un prezzo di banche guadagnano sulla differenza tra gli interessi che riceve sui prestiti e quelli che paga ai
vendita di mercato, non sono destinabili alla vendita. La spesa pubblica è di due tipi: spesa depositanti.
corrente (principalmente stipendi pubblici), spesa in conto capitale (riguarda gli edifici pubblici e I depositi sono a vista in conto corrente o a risparmio. Mentre quest’ultimo consiste nel versare denaro
le attrezzature cnnesse). contante su un libretto di risparmio, denaro che può essere successivamente ritirato, il deposito ha vista
- Trasferimenti: vanno a beneficio delle famiglie (pensioni, sussidi di disoccupazione, di malattia, in conto corrente è molto più flessibile: trasferire fondi con un assegno, utilizzando quindi moneta
invalidità) o delle imprese (sussidi per sostenere determinate produzioni, o per penetrare i mercati bancaria. I prestiti che le banche concedono viene detto di apertura di credito, dandomi la possibilità di
esteri, o per la ricerca e sviluppo); utilizzare una certa somma di denaro per effettuare pagamenti, alla scadenza dovrò restituire il denaro
- Prelievo fiscale: tasse, imposte dirette che colpiscono il reddito delle persone nel momento in cui prestato con i relativi interessi. Chi riceve un assegno, in genero lo deposita sul proprio c/c, producendo
si forma, indirette l’Iva colpisce il reddito nel momento in cui viene speso, dato che è incorporata nuovi depositi (moltiplicazione dei depositi).
nel prezzo per l’acquisto di beni e servizi.
La banca per far fronte alle richieste di rimborso da parte dei depositanti, ha delle riserve libere, ma ha LA STRUTTURA DI UN SISTEMA ECONOMICO
anche delle riserve obbligatorie che il sistema bancario deve depositare alla banca centrale, ciò Le relazioni di base tra centri di produzione e centri di consumo
rappresenta uno strumento di controllo dell’attività bancaria da parte di un’autorità monetaria. Unità fondamentali in ambito macroeconomico:
Cosa si intende per politica monetaria? - i centri di consumo (famiglie) operanti anche nel ruolo di lavoratori e proprietari del capitale;
Intento l’autorità monetaria è la Banca centrale europea BCE ed ha piena autonomia nei confronti - i centri di produzione (imprese).
dell’autorità di governo. La produzione è un’attività di trasformazione di risorse (materie prime, servizi lavorativi, servizi di
Gli strumenti di politica monetaria sono: capitale) per dar luogo ad un prodotto, che può essere fisico, un bene o un oggetto immateriale, un
- il tasso di rifinanziamento che le banche pagano alla BCE sui prestiti che ricevono; servizio. La trasformazione può essere fisica, ma anche spaziale (trasferimento del prodotto dal
- il coefficiente di riserva obbligatoria; produttore in altro luogo es. commercio all’ingrosso o al dettaglio) o temporale (es. i vini che vengono
- le operazioni di mercato aperto, che consistono in acquisto o vendita di titoli sul mercato lasciati invecchiare).
secondario da parte della banca centrale. In economia consideriamo, anziché come input l’elenco di prodotti e materie prime, il fattore di
Una politica monetaria espansiva si tradurrà in una riduzione del tasso di rifinanziamento (abbassando produzione cioè il lavoro e il capitale. Quindi raggruppando tutti i passaggi di trasformazione delle
così i tassi applicati dalle banche ai clienti) o del coefficiente di riserva obbligatoria (con il conseguente materie prime abbiamo che il tutto è avvenuto grazie al lavoro e al capitale.
aumento dei depositi), acquisti sul mercato secondario (la banca centrale aumenta la base monetaria Con il presupposto che tutto il reddito venga consumato, abbiamo le famiglie che cedono alle imprese
pagando i titoli che acquista dalle banche). servizi lavorativi e servizi di capitale. Questa cessione avviene a fronte di un pagamento di reddito, che
L’effetto delle tre manovre è quello di un aumento dell’offerta di moneta e una riduzione del tasso di a sua volta distinguiamo da redditi da lavoro (salari, stipendi) e redditi da capitale (profitti dei
interesse di mercato. Oppure la banca centrale effettua operazioni sul mercato pronti contro termine, in proprietari del capitale, interessi obbligazioni, dividendi azioni).
questo modo con la prima operazione la moneta aumenta, ma non in modo permanente, in quanto con Circuito reddito-spesa di base:
l’operazione successiva, alla scadenza del contratto a termine la moneta in circolazione viene contratta.
I fallimenti dello Stato Famiglie
Il ruolo rilevante che lo Stato svolge nelle economie, sottopone lo stato al rischio di fallimento. Gli altri Spesa Reddito:
operatori reagiscono alle decisioni dei governi e della banca centrale, in alcuni casi vanificando i di consumo Mercati:
- da lavoro
- dei beni
risultati sperati. - dei servizi produttivi
- da capitale
In ambito micro si deve tenere presente che le amministrazioni pubbliche richiedono un’attenta
valutazione dei benefici e dei costi connessi, ma al contrario i dirigenti pubblici sono attenti ai budget a Imprese
disposizione piuttosto che all’uso efficiente delle risorse assegnate, e ancor meno alle esigenze dei
cittadini, compromettendo i risultati.
I policy maker nel delineare le strategie di intervento pubblico, finiscono per far prevalere il loro La figura visualizza il flusso circolare del reddito-spesa e al suo interno
interesse alla rielezione e solo in parte le preferenze dei cittadini che invece dovrebbero rappresentare abbiamo flussi reali(non visualizzati) e flussi monetari speculari. Il circuito
in quanto delegati dal voto. si deve necessariamente chiudere per produrre altro reddito.
In conclusione di fallimenti sia per la presenza del mercato che per colpa dello Stato, impone un’attenta
vigilanza: un’economia di solo mercato può fare sacrificare il principio di equità, con forte presenza
Le famiglie una volta acquisito un reddito, sono in grado di effettuare spese di consumo, con un flusso
dello Stato può compromettere l’obiettivo dell’efficienza.
di denaro verso le imprese produttrici di beni e servizi. Alcuni beni sono di consumo cioè si
Un mercato senza Stato può trasformare la mano invisibile in mano libera; uno Stato con un deficit di
esauriscono nel corso del loro utilizzo, altri sono di consumo durevole (elettrodomestici) con durata più
mercato può, per un verso, produrre un eccesso di regolamentazione e per l’altro pensare troppo agli
o meno lunga. Questo con il presupposto che tutto il reddito venga consumato, in caso contrario si
interessi dei politici e dei burocrati.
avranno eccedenze finanziarie (risparmio), quindi con lo sviluppo dei mercati finanziari ed
La cosa difficile è trovare un mix ottimale di Stato e mercato.
intermediari.
Il discorso si amplia al rapporto tra Stato e società civile. Secondo il principio di sussidiarietà, vi è la
Il sistema finanziario: eccedenze/fabbisogno finanziario; mercati finanziari ed intermediari
necessità di un coinvolgimento dia dei privati sia della sfere pubblica di una continua verifica dei
(bancari e non)
risultati raggiunti, quindi:
- lo Stato non deve fare ciò che da solo possono fare i cittadini;
Le famiglie però non necessariamente consumano tutto il reddito, una parte può essere risparmiata. Chi
- lo Stato deve intervenire solo quando i cittadini non sono in grado di farcela;
risparmia deve porsi una scelta ulteriore: come impiegare il risparmio, o in moneta legale, o in depositi
- l’intervento sussidiario dello Stato deve essere portato al livello più vicino ai cittadini (Comune,
bancari, o titoli. Quindi le famiglie offrono risorse finanziarie in cambio di attività finanziarie.
Provincia, Regione, Stato centrale, Unione europea).
Le imprese per finanziare i propri investimenti ricorrono a risorse come l’autofinanziamento (risparmio
delle imprese = profitto non distribuito) o a risorse esterne: crediti personali (il risparmiatore presta
denaro all’impresa in cambio di interessi) e bancari, titoli obbligazionari (titoli di credito che
garantiscono il pagamento di interessi) e azionari (titoli compartecipazione al capitale, rischiosi perché
l’azionista accetta di condividere il rischio dell’impresa).
I mercati coinvolti sono quello del capitale e quello finanziario dei titoli (borsa valori). Attualmente in
borsa la negoziazione dei titoli è continua, nel senso che avviene attraverso un circuito telematico (tutte
le domande e le offerte convergono in un elaboratore, che fissa continuamente il prezzo di ogni titolo in Il settore pubblico: prelievo fiscale, spesa pubblica, azione redistributiva
base alla domanda e all’offerta). Flussi finanziari tra famigli e imprese diretti: Quindi oltre alle famiglie, alle imprese e al sistema finanziario abbiamo l’intervento anche del settore
pubblico, il quale effettua:
Flussi finanziari - spesa pubblica per produrre servizi pubblici non destinabili alla vendita, ed è di due tipi corrente
diretti: Risorse (stipendi dei dipendenti) e in conto capitale (edifici pubblici e attrezzature);
finanziari
- trasferimenti: a beneficio delle famiglie (pensioni, sussidi di disoccupazione, malattia, invalidità) o
e
alle imprese (sussidi per sostenere determinate produzioni, penetrazione sui mercati esteri, ricerca
e sviluppo);
Mercati dei capitali - prelievi fiscale, costituito da tasse, imposte dirette e indirette;
Famiglie Mercati finanziari Imprese
La prima e la terza voce si aggiunge al circuito: la spesa pubblica si aggiunge al consumo e
all’investimento, mentre il prelievo fiscale sottrae reddito alla spesa o al risparmio:
Circuito reddito-spesa con settore pubblico:
Prelievo fiscale
Attività
finanziari
e
Risparmio
Vi sono anche i flussi indiretti, attraverso l’intermediazione delle istituzioni finanziarie, tra le quali le
banche che si caratterizzano per l’estrema liquidità, ricevono risorse dalle famiglie (in depositi, c/c, Famiglie Sistema Settore
finanziario pubblico
libretti di risparmio) e prestano alle imprese.
Altre categorie sono le assicurazioni, che dietro il pagamento di una somma, detta premio, coprono i Mercati:
Spesa - dei beni
rischi derivanti da alcuni eventi che possono influenzare negativamente la situazione economica di una di - dei servizi Reddito
famiglia o un’impresa, o con i fondi comuni di investimento, raccolgono il risparmio sotto forma di consumo produttivi
versamenti di quote di patrimonio, che vengono gestite collettivamente, investendole prevalentemente
in titoli. Imprese
Abbiamo le banche d’affari che forniscono consulenza e capitali, raccolti presso i risparmiatori, ad
imprese sottocapitalizzate, società di leasing che dietro il corrispettivo di un canone periodico,
Spesa di investimento
un’impresa può utilizzare un bene per un certo periodo, al termine può riscattarlo o restituirlo.
Società di factoring, cessione di crediti da un imprenditore ad un altro.
In ogni caso con tutte con funzioni simili a quelle delle banche:
- trasferimento di risorse finanziarie I trasferimenti non compaiono nel circuito perché è solo una Spesa
forma pubblica
di riditribuzione del reddito.
- riduzione del rischio attraverso la diversificazione degli investimenti Quando il settore pubblico non copre le sue uscite con le entrate, il bilancio è in deficit, quindi il settore
- trasformazione delle scadenze: le operazioni di impiego sono a scadenza più lunga rispetto a pubblico ha un fabbisogno da finanziare e si rivolge anch’esso al sistema finanziario, offre quindi titoli
quelle di raccolta. pubblici ai risparmiatori (famiglie).
Il settore estero: i movimenti di mercato e servizi
I flussi finanziari indiretti:
Il quadro si completa considerando economie aperte gli scambi con l’estero. Abbiamo le importazioni
Famiglia Intermediari Imprese di beni e servizi provenienti dall’estero con una conseguente fuoriuscita di reddito per il pagamento
finanziari delle imprese estere da cui importiamo e le esportazioni di beni e servizi all’estero, con un’aggiunta di
reddito.
Ora il circuito reddito spesa con l’inserimento del sistema finanziario:
Risparmio
Famiglie
Reddito: Sistema
Spesa Mercati: - da lavoro finanziari
di - dei beni - da o
- dei servizi capitale
consum
o produttivi
Imprese
Spesa di investimento
Vi è quindi una uscita dal circuito: il risparmio e una voce in entrata che è
l’investimento in titoli ed attività finanziarie
Circuito reddito-spesa in un’economia aperta: Ricavi Costi Profitti
Prelievo fiscale Impresa A 500 Salari = 400 100
Impresa B 50 Salari = 35 15
Importazioni
Risparmio Impresa C 400 Salari = 100 + Acquisti presso Impresa A = 250 50
Utilità Utilità
Max
LE SCELTE DEI SOGGETTI ECONOMICI
Il fondamento individuale delle curve di domanda/offerta di mercato
Il grafico rappresenta l’andamento della domanda/offerta al diminuire del prezzo, se da un lato cresce la
quantità del bene domandato dai consumatori, dall’altro diminuisce la quantità del cene stesso offerta
dalle imprese.
Q U
U
R0 + R1 /(1 + i ) C0
Osservando il vincolo notiamo che il consumatore può acquistare solo oggi o solo domani, in pratica il
risparmiatore rinuncia all’uovo oggi per avere la gallina domani, vi sarà risparmio nel momento
L 24 ore C 0 < R0 , tale risparmio essendo trasferito al futuro, viene capitalizzato consentendo un
presente se
maggiore consumo domani.
Il benessere del risparmiatore è in relazione ai consumi che effettua al tempo 0 (oggi) e quelli che potrà
effettuare al tempo 1 (domani) :
Il risparmiatore che investe sui mercati finanziari e detiene un portafoglio di titoli e/o monete
U= f(C0, C1) l’investitore:
Esempio: l’utilità è in relazione con il rendimento atteso (che contribuisce positivamente al suo benessere) e con
è equivalente disporre di oggi di 1000 euro oppure tra un anno della stessa somma? No perché il rischio (che agisce negativamente).
prestandola si possono ottenere gli interessi, supponiamo del 5%. Il vincolo che l’investitore deve rispettare presenta due caratteristiche: la relazione crescente tra
Montante=Capitale+Interessi=Capitale+(capitale+i)=Capitale(1+i) capitalizzazione rendimento e rischio (a rendimento maggiore rischio maggiore) e la limitazione della sua ricchezza. Il
1000+1000+0,05=1000(1+0,05)=1050 grafico è simile a quello del lavoratore, asse verticale saranno riportati i valori del rendimento atteso,
Se la somma più gli interessi vengono prestati per un secondo anno (in pratica il capitale viene prestato asse orizzontale il livello del rischio di portafoglio:
per due anni). In tal caso si parla di interesse composto perché gli interessi del secondo anno vengono
calcolati anche sugli interessi del primo anno.
Rendimento U Proiettando il punto di tangenza sui due assi, definiamo il paniere ottimale scelto dal consumatore.
atteso Se i beni sono perfetti sostituti, il consumatore preferirà acquistare un salo bene (quello meno caro), ma
cosa può accadere per far cambiare idea al consumatore?
Possono mutare le sue preferenze, può variare il reddito, possono cambiare i prezzi dei beni.
Quello che ci interessa di più è l’impatto di una modifica del prezzo di un bene sulla quantità di
domanda dello stesso. Sono messe in relazione le due grandezze che definiscono la curva di domanda
individuale del consumatore. Nel grafico possiamo notare che se pA (il prezzo di A) diminuisce la linea
di vicolo si sposterà più verso destra, quindi il consumatore si porterà su una curva di indifferenza più
Rischio alta, comportando un consumo maggiore di QA, ma anche dell’altro bene.
QB
La curva di indifferenza crescente indica che il soggetto è disposto ad assumersi rischi maggiori solo a
patto che cresca il rendimento, la linea di vincolo denota che il rischio è zero solo se il rendimento è R/pB
nullo, in tal caso il portafoglio è composto solo da moneta, è massimo se ha titoli ad alto rendimento.
L’equilibrio individuale
Dopo aver analizzato le singole parti del processo decisionale, dobbiamo combinarle per definire la
posizione di equilibrio del soggetto. La scelta è ottimale se il saggio marginale di sostituzione (che QA
riflette l’aspetto soggettivo, le mie preferenze) è uguale al saggio marginale di trasformazione (che R/pA
corrisponde al lato oggettivo: ad es. il reddito a mia disposizione e i prezzi che devo pagare).
La curva di domanda di un bene come espressione dei benefici marginali individuali Per quanto riguarda le altre domande:
Nel caso del consumatore dobbiamo combinare la curva di indifferenza e il vincolo di bilancio. - il bene interessa in misura maggiore il consumatore;
L’obiettivo è quello di portarmi sulla curva più alta possibile che individua un livello di benessere - aumenta il reddito disponibile, all’aumento del reddito, aumenta il tasso di crescita della
maggiore: il vincolo mi impone di scegliere panieri di beni lungo la linea. La soluzione ideale sarà domanda per i beni di lusso, mentre per i beni di prima necessità l’aumento è modesto (legge
individuata dalla tangenza tra la curva e la linea. Essendo tangenti, la pendenza della curva di di Engel);
indifferenza (Cioè SMS) sarà uguale alla pendenza della linea di vincolo (cioè SMT). - si riduce il prezzo del bene B, nel caso questo sia complementare (se pB diminuisce, per la
Alla fine il prezzo del bene pagato dal consumatore riflette il beneficio marginale che egli trae dal legge della domanda QB aumenta, se anche QA aumenta vuol dire che sono complementari);
consumo del bene stesso. - aumenta il prezzo del bene B, nel caso in cui questo sia sostitutivo (se pB aumenta, per la
legge della domanda QB diminuisce, se QA aumenta, vuol dire che il consumatore ha
Curva di indifferenza Vincolo di bilancio sostituito il bene più caro con quello meno caro).
QB QB Nei quattro casi la curva della domanda subisce una traslazione verso destra, poiché:
- si ha un movimento lungo una curva allorché varia la variabile indipendente (nel nostro caso
il prezzo che è sull’asse verticale);
R/pB - si ha una traslazione di una curva allorché variano uno o più grandezze esogene (reddito o
prezzo di altri beni).
La curva di offerta di un fattore
U Per definire l’equilibrio del lavoratore dobbiamo fare riferimento a questo grafico che riporta:
- le preferenze del soggetto tra consumo (che migliora il suo benessere) e tempo dedicato al
QA A lavoro (che è un sacrificio perché comporta la rinuncia al tempo libero);
R/pA
QB - il suo vincolo di bilancio è che per poter consumare deve offrire lavoro in cambio di un
reddito.
Quindi il salario è in relazione al sacrificio che il consumatore è disposto a fare rinunciando al tempo
libero, pur di venire in possesso del bene.
R/pB
QA
R/pA
Q U Ma è possibile che per tasso di interesse più alto, il consumatore sia anche indotto a non rinunciare
ulteriormente al consumo odierno. La curva del risparmio assumerà una forma simile a quella appena
vista a proposito del lavoratore.
w/P
L 24 ore
Quindi sull’asse delle 24 ore alla sinistra della linea tratteggiata si indica il tempo dedicato al lavoro,
sulla linea di destra il tempo libero. Aumenti del salario reale comportano una rotazione della linea di
vincolo verso sinistra, permettendo al lavoratore di portarsi su una curva di indifferenza più alta, più L
La domanda di attività finanziaria
benessere. Abbiamo detto che la domanda da parte di un soggetto delle diverse attività finanziarie è composta da:
In genere se aumenta il mio salario, sono indotto a lavorare di più, però questo non è sempre vero: se ho titoli (come obbligazioni) scomponibili in guadagno in conto reddito (interessi) e guadagno in conto
raggiunto un livello sufficientemente alto del salario e sto dedicando molte ore al lavoro, un aumento capitale (nel caso che il titolo aumenti), ma comportano un rischio; la moneta ha rendimento zero e
ulteriore del salario può indurmi a dedicarmi più al tempo libero. rischio zero.
Su questa base la curva di offerta di lavoro viene disegnata nel seguente modo: Però se l’investitore è avverso al rischio, il suo portafoglio sarà composto sia da moneta sia da titoli, ciò
per diversificare.
w/P All’aumento del tasso d’interesse, di norma, aumenta la domanda di titoli, mentre diminuisce la
domanda di moneta.
L’elasticità della domanda come indicatore di risposta alle variazioni delle relative determinanti
Per determinare come la domanda di un bene reagisce a variazioni del relativo prezzo, del reddito o del
prezzo di un altro bene, si può usare un indicatore: il coefficiente di elasticità: ! . Esso è il rapporto tra
due tassi di variazione percentuale.
L’impresa deve conoscere quale sarà la risposta dei suoi clienti a variazione del prezzo a vende il bene.
L 1) Supponiamo una diminuzione del prezzo di un certo valore percentuale 5%: la
quantità domandata può aumentare nella stessa misura di più o di meno o non
Il risparmio come scelta intertemporale aumentare affatto o all’opposto aumentare in modo infinito.
C1 2) All’aumentare del reddito, in genere, aumenta la quantità di domanda (esclusi i beni
di scarsa qualità, consumati solo se l’individuo è povero), per gli altri il coefficiente
R0 (1 + i ) + R1
è positivo. Con una differenza i beni di lusso tendono ad aumentare con ritmi di
crescita superiori a quello dei beni di prima necessità (legge di Engel).
3) All’aumentare del prezzo di B (pB) la quantità domandata del bene A (QA) può
non variare affatto (se i beni sono indipendenti la domanda di pane non cambia se
varia il prezzo delle orchidee); può aumentare (se i beni sono succedanei: se un
U bene costa di più, il consumatore tende ad acquistare quelli meno cari; o può
R0 + R1 /(1 + i ) C0 diminuire (i beni sono complementari: la riduzione del consumo di uno coinvolge
Il risparmio è la scelta di trasferire una parte del reddito di oggi al consumo di domani. L’equilibrio anche l’altro. Il coefficiente richiamato da ultimo viene definito elasticità
incrociata. # Beni _ di _ lusso
iniziale corrisponde all’eguaglianza del rapporto tra l’utilità marginale del consumo odierno C0 e "
! Beni _ 1 _ necessità
l’utilità marginale del consumo futuro C1 con il fattore di capitalizzazione (1 + i ) : il primo è il SMS, Abbiamo tre diversi coefficienti di elasticità:
il secondo il SMT. Elasticità della domanda >1 Max: !
Se aumento il tasso d’interesse, si ha uno spostamento del vincolo di bilancio. Ciò consente al al prezzo
! =1
consumatore di portarsi su una curva di indifferenza più alta.
L’impatto sulla destinazione del reddito corrente in genere è la seguente: C0 diminuisce, mentre il
<1 Min: 0
Elasticità della domanda >0 { BeniBeni_ 1__ dinecessità
_ lusso
risparmio aumenta. La curva del risparmio tende in tal senso a presentarsi crescente. al reddito
! <0 Beni inferiori
Elasticità incrociata ! >0 Beni succedanei Seconda parte
0= Beni indipendenti Le scelte dell’impresa
<0 Beni complementari Le scelte che deve prendere l’impresa sono di vario tipo e riguardano:
- la gestione tipica o caratteristica: si riferisce ai costi e ricavi connessi alla produzione del
bene che l’impresa realizza;
Vediamo ora come può essere misurata l’elasticità della domanda al prezzo. Facciamo riferimento ad - la gestione finanziaria: si riferisce ai guadagni delle attività (partecipazioni finanziarie,
una variazione del prezzo del 5% o a variazione tendente a zero. Consideriamo che il prezzo diminuisca crediti) e agli oneri connessi alle passività (debiti) dello stato patrimoniale;
da 2 a 1,9 (variazione percentuale del 5%), mentre la domanda aumenti da 4 a 6 (aumento percentuale - la gestione straordinaria: l’impresa può aver dimesso attività registrando entrate straordinarie;
del 50%) - la gestione fiscale: l’impresa deve regolare i conti con il Fisco.
Facendo il rapporto tra tali variazione abbiamo 0,5/0,05=10. La domanda è molto elastica. Ma se Alcune sono attività correnti, nel senso che riguardano il presente, altre sono di più ampio respiro
avessimo rapportato le variazioni non alle grandezze iniziali, ma a quelle finali avremmo avuto un perché coinvolgono il futuro dell’impresa: investimenti, attraverso i quali si procura nuova capacità
2 0,1 produttiva.
valore diverso : = 6,3 La funzione di produzione: input (fattori di produzione) e output; breve e lungo periodo
6 1,9 Partiamo dall’analisi della funzione di produzione, che si tratta di una relazione tecnica che lega tra loro
Supponiamo di avere la funzione Q=100-5p gli input necessari alla produzione e l’output ottenuto grazie al loro utilizzo. La produzione è un’attività
Applicando la formula sul lato destro della tabella di sopra, dobbiamo determinare la funzione rispetto di trasformazione di input in output. Gli input sono il lavoro e il capitale. Un’influenza rilevante è
esercitata dall’imprenditorialità e dalla tecnologia. Gli input o fattori produttivi, sono acquistati
a p. la derivata di 100 (una costante) è 0, mentre la derivata di 5 p è 5. l’elasticità ha un valore pari a:
dall’impresa, comportando un costo di produzione. L’output viene venduto dall’impresa per cui dà
p luogo a ricavi. Si noti come ciò che per l’impresa costituisce un costo, per il consumatore costituisce un
" = 5! guadagno, mentre vice versa, ciò che per l’impresa è un guadagno, per il consumatore è una spesa.
Q Vi sono tre ottiche con le quali si guarda il processo produttivo:
Per p = 19 e Q = 5 ! = 19 - breve periodo: l’impresa ha già costituito la propria capacità produttiva acquistando impianti,
Per p = 1 e Q = 95 ! = 0,05 macchinari e attrezzature, che ora pertanto utilizza;
- lungo periodo: l’impresa ha la possibilità di variare la capacità produttiva acquisendo nuovi
beni capitali;
p - lunghissimo periodo: seguendo la variazione delle tecnologie con l’introduzione di invenzioni
e di innovazioni, variando non dunque la quantità di capitale, ma la sua qualità.
20 La distinzione però non è netta e precisa (vi sono sovrapposizioni) e varia a seconda del processo di
19 E produzione (attività in cui la tecnologia varia rapidamente, in altre meno).
Le problematiche che l’impresa deve affrontare sono:
- costi di breve periodo: acquisto di materie prime, salari e stipendi ai lavoratori,
1 H ammortamento impianti e affitti dei locali;
- costi del lungo periodo: l’impresa può scegliere nuovi impianti e deve definire la
5 95 Q combinazione ottimale di lavoro e capitale;
Dato un punto sulla curva, cui corrisponde un dato valore della quantità domandata sull’asse - costi di lunghissimo periodo: l’impresa deve cercare di acquisire i frutti del progresso tecnico,
orizzontale, la regola prevede di fare il rapporto tra il segmento di destra e quello di sinistra rispetto al per questo deve sostenere spese per ricerca e sviluppo e per formare lavoratori.
valore della domanda. Con riferimento al punto E, facendo il rapporto tra il segmento (100-5)=95 e il Prodotto totale, medio e marginale del lavoro
segmento (5-0=5), otteniamo 19. invece in corrispondenza del punto H faremo (100-95=5):(95-0)=0,05 Consideriamo un’impresa che avvia la produzione. Se impiega poco lavoro (numero lavoratori per ore
come nella tabella sopra riportata. lavorative), non ha la possibilità di specializzarli in mansioni specifiche adottando una suddivisione del
Generalizzando possiamo dire che: lavoro. All’inizio assumerà i lavoratori più validi, poi si rivolgerà anche a quelli che garantiscono un
- in corrispondenza dell’intercetta verticale della curva di domanda (allorché Q=0), l’elasticità rendimento inferiore. Impianti, macchinari, attrezzature nel breve periodo sono immodificabili. Quindi
ha un valore pari ad infinito (il consumatore è del tutto privo di un bene che apprezza). man mano aumenta il lavoro si verificheranno degli intralci, locali piccoli, necessitano più computer
- Procedendo verso il basso lungo la curva di domanda il valore dell’elasticità tende via via a ecc.. In corrispondenza di un determinato impiego di lavoro, la produzione è massima, dopo inizia a
diminuire declinare perché vi sono impedimenti della normale attività.
- In corrispondenza della metà della curva, l’elasticità ha un valore pari a 1; - prodotto totale: è quanto si produce con un tot di lavoro, lo indicheremo con Q ;
- In corrispondenza dell’intercetta orizzontale della curva di domanda (allorché p=0), - produttività media del lavoro: è quanto produce in media ogni lavoratore, quindi dal prodotto
l’elasticità ha un valore pari a zero (il consumatore ha raggiunto la sazietà). totale Q diviso la quantità di lavoro L, Q/L.
- produttività marginale del lavoro: è quanto varia la produzione se si impegna una unità in più
di lavoro, !Q / !L
Prodotto Coefficiente 1 È l’inverso della produttività
totale riferito al lavoro L/Q ! media del lavoro
Q/L
Coefficiente 1 È l’inverso della produttività
riferito al capitale K /Q ! media del capitale
Q/K
Lavoro
I coefficienti tecnici possono essere:
Prodotto
medio (A) - fissi: per produrre tot unità del bene, si devono impiegare dosi ben precise dei due fattori.
e Prodotto Totalmente: si può realizzare lo stesso volume di produzione, impiegando solo
marginale (B) lavoro o solo capitale (robot)
B
- flessibili:
A
parzialmente: vi è una sostituibilità tra i due fattori.
Lavoro
Il loro andamento determina la rappresentazione grafica delle funzioni di produzione di lungo periodo:
Tutti i punti indicano situazioni efficienti. Al contrario punti al di sotto della curva indicano situazioni Q=f(L, K)
inefficienti, perché a parità di lavoro, le condizioni tecniche consentirebbero di produrre di più (a parità Il grafico è dato da una curva di livello che prende il nome di isoquanto (greco uguale) indica che lungo
di output si potrebbe impiegare meno lavoro). Tutti i punti al di sopra della curva sono situazioni la curva, il livello produttivo è identico qualunque sia la combinazione dei due fattori.
impossibili da un punto di vista tecnico. Sarebbe infatti richiesto un capitale maggiore, che invece non
abbiamo previsto nel breve periodo.
Nel caso si investissero più capitali e/o miglioramenti tecnologici (rispettivamente lungo e lunghissimo K K
K
periodo), la curva del prodotto totale si sposterebbe verso l’alto, confrontandola, vedremo le
conseguenze sul lavoro dell’introduzione di macchine o del progresso tecnico: a parità di lavoro,
l’impresa produce una quantità maggiore di beni; a parità di output, l’impresa può impiegare una
quantità inferiore di lavoro (disoccupazione tecnologica).
Il prodotto marginale mostra come sono i tassi di variazione: crescenti fino al flesso, dove il prodotto Q
marginale raggiunge il suo valore massimo; poi decresce; il valore è zero in corrispondenza del Q Q
massimo del prodotto totale. L L L
Il prodotto medio ha un andamento simile, ma meno accentuato perché è appunto, una media di valori,
più alti e più bassi: ha in comune col prodotto marginale l’inizio; e crescente fino al suo massimo, che è
raggiunto allorché la curva interseca quella del prodotto marginale (congiungente e tangente Coefficienti fissi Coefficienti Coefficienti
coincidono); poi è decrescente. perfettamente parzialmente
I coefficienti tecnici di produzione e i rendimenti di scala flessibili flessibili
Passiamo a considerare i problemi della produzione nel lungo periodo. L’impresa può produrre
impegnando più o meno dosi di lavoro e di capitale . il prodotto totale è in relazione alla quantità sia di Però l’impresa non può rinunciare del tutto ad impiegare né il lavoro né il capitale, ma nella zona
lavoro che di capitale. centrale della curva, ha la possibilità di sostituire un fattore con un altro.
Non vi è più un prodotto medio e un prodotto marginale riferito solo al lavoro, ma anche riferito al
capitale.
I coefficienti tecnici di produzione definiscono quante unità di un determinato input o fattore di
produzione si devono impiegare per ottenere una unità di prodotto.
Se ipotizziamo che per produrre 180 t di ferro servono: 90t di ferro + 120t carbone + 60q grano + 300
90
lavoratori, dividendo gli input per gli output otteniamo i seguenti coefficienti: = 0,5
180
120
= 0,6 ….. 0,5t ferro + 0,6t carbone + 0,3q grano + 1,6 lavoratori 1t ferro
180 Danno luogo
Per quanto riguarda il lavoro praticamente servono 1,6 lavoratori per realizzare 1 tonnellata di ferro,
questo è il coefficiente di lavoro nella produzione del ferro.
Se facciamo riferimento ai due fattori di produzione, lavoro, capitale, abbiamo: