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Morella
E.A.POE
conosciuta per caso molti anni prima, ma la mia anima, al nostro primo
non erano pero' i fuochi di Eros, e amaro e tormentoso al mio spirito era
La sua erudizione era profonda. Le sue doti psichiche erano di ordine non
molti aspetti divenni suo alunno. Ben presto tuttavia mi accorsi che,
come le scorie della primitiva letteratura tedesca. Per motivi che non
e favorito; e che col passar del tempo divenissero a mia volta la mia
dall'ideale, ne' era possibile rintracciare sia nelle mie azioni sia nei
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miei pensieri anche la minima sfumatura del misticismo di cui leggevo, a
spirito proibito, Morella soleva porre la sua fredda mano sulla mia, e
divenne Gehenna.
E' inutile che io ricordi qui la natura esatta di quelle disserzioni che,
provocate dai volumi di cui ho detto, formarono per tanto tempo quasi
dotti in cio' che potrebbe essere definita morale teologica esse saranno
identita' che viene detta personale, e' definita giustamente dal Locke,
io credo, come consistente nella sanita' di mente di un essere razionale.
ragione, e dal momento che vi e' una consapevolezza che sempre accompagna
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il pensiero, e' questa consapevolezza che ci fa essere tutti quel che noi
PERDUTA PER SEMPRE, e' sempre stato per me una considerazione del piu'
sue conseguenze, quanto per il modo strano ed esagitato con cui Morella
ne faceva parola.
tocco delle sue esili dita, ne' il tono sommesso della sua musicale
inesorabile sulle sue guance, le vene azzurre sulla sua pallida fronte
senza fine mentre la sua dolce vita declinava cosi' come si allungano le
Ma una sera d'autunno, mentre i venti sostavano immoti nel cielo, Morella
firmamento.
lei; - il giorno fra tutti, sia per vivere che per morire. E' un giorno
bellissimo per i figli della terra e della vita... ma quanto piu' per le
- Morella!
- Morella!
oh, ben misera cosa! che tu hai provato per me, Morella. E quando il mio
quel dolore che e' il piu' duraturo dei sentimenti, cosi' come il
cipresso e' il piu' annoso degli alberi. Infatti le ore della tua
Come pero' aveva predetto, la sua creatura, alla quale nel morire aveva
dato luce e che non respiro' se non quando la madre ebbe cessato di
colei che era scomparsa, e io l'amai di un amore tanto fervido quale non
piu' possibile celare questo alla mia anima, ne' scacciare tale realta'
dalla ragione che tremava di accoglierla, e' da stupire che nel mio
sorvegliavo con disperata angoscia tutto cio' che si riferiva alla mia
suo volto austero, dolce, eloquente, e meditavo sul rapido maturare delle
sue forme, giorno per giorno scoprivo nuovi punti di rassomiglianza tra
aspetto. Che il suo sorriso fosse identico a quello della madre ancora
IDENTITA'. Che i suoi occhi fossero come gli occhi di Morella potevo
serici capelli, nelle fragili dita che si affondavano in essi, nei tristi
mia figliuola era rimasta senza nome sulla terra. "Bambina mia" e "amor
rapporto. Il nome di Morella era morto con lei nel punto della sua morte.
Della madre io non avevo mai parlato alla figlia; era impossibile che ne
parlassi. In realta' durante il breve periodo della sua esistenza la
giovane creatura non aveva ricevuto dal mondo esteriore sensazione alcuna
agitata come una pronta liberazione dai timori angoscianti del mio
insieme a molti dolci nomi gentili, felici, buoni. Che cosa mi spinse
Quale maligno spirito parlo' dai recessi della mia anima quando tra le
soffuse dei toni della morte, mentre, trasalendo a quel suono di lettere
"Eccomi"?
sibilando nel mio cervello. Gli anni, molti anni, potranno passare, ma la
calcolo del tempo o del luogo, e le stelle del mio destino svanirono dal
davanti, simili a vane ombre, e tra tutte queste io ne vedevo una sola:
Morella. I venti dell'etere soffiavano entro le mie orecchie un unico
Ma ella mori', e con le mie proprie mani io la calai nella tomba, e risi
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di un lungo amaro riso quando, nella cappella funebre dove avevo deposto