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Press_Rassegna stampa Tenuta di Fessina

Il Musmeci, Etna DOC

www.cuntu.it

Venerd 1 Maggio 2009

Sicilia Vino & Mercati

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TENUTA DI FESSINA SI PREPARA AL PRIMO IMBOTTIGLIAMENTO NELLA CANTINA-PALMENTO SULLETNA

La casa creata dal trio dOltrestretto Maestrelli-Silva- Curtaz doppia il capo, anche con un cru, della strategia in Sicilia: dal Vulcano al Val di Noto, alle terre fra Calatafimi e Segesta
Pagina a cura di Umberto Ginestra Vulcano, fra tornanti e terrazze, muri di pietra lavica e millenarie sciare nere, che batte il cuore del progetto. Per la precisione, tra 600 e 700 metri daltitudine, in contrada Rovittello, dalle parti di Castiglione di Sicilia. qui che il trio dOltrestretto ha acquistato, due anni fa, sei ettari di vigna ad alberello (ottomila ceppi ogni diecimila metri quadri), per lo pi a Nerello Mascalese e con un po di Nerello Cappuccio. Piante mediamente di 50-60 anni, racconta Maestrelli, responsabile commerciale e marketing, ma la cui et in alcune zone tocca gli 80-90 anni. per questo, svela, che Tenuta di Fessina ha messo in conto due distinti vini che riflettano i terroir che compongono la vigna, sul Vulcano. Cos, Erse un Etna Rosso Doc ottenuto dalle uve pi

Le tre tessere del mosaico Sicilia


Villa Petriolo, azienda & storica dimora
N Villa Petriolo, della famiglia Maestrelli da oltre quarantanni, si erge tra le colline toscane, a 40 chilometri da Firenze, nel territorio di Vinci che diede i natali a Leonardo. Fu antica residenza dei conti Guidi e, successivamente, dellaristocratica famiglia degli Alessandri che ne rest in possesso per quattro secoli, a partire dal 1500. Ma Villa Petriolo non solo una storica dimora. anche, per i Maestrelli, unazienda che si regge su 170 ettari tra boschi, aree a seminativo, 14 ettari di uliveto e altrettanti a vigna. Le variet di uva coltivate sono Sangiovese, Canaiolo e Colorino. Ne nascono quattro etichette, di solo vino rosso. Sono: il Villa Petriolo Chianti Docg (otto euro in enoteca) e, tra i 20 e i 22 euro, il Chianti Docg Rosae Mnemonis; il Rosso Igt Toscana LImbrunire e il Rosso Igt Toscana Golpaja. La casa produce anche il Vinsanto del Chianti Doc Villa Petriolo e un olio extravergine di oliva Igp Villa Petriolo. Da segnalare, ancora, che Villa Petriolo sede ogni anno di un omonimo concorso letterario che si propone come veicolo ideale di un viaggio nel vino e nel suo immaginario. Il 25 giugno, la premiazione delledizione 2009. diecimila bottiglie da 13,5 gradi e sar disponibile nei wine-shop sui 15 euro. Il cru sar tappato anchesso in diecimila pezzi ma lindice alcolico si avviciner ai 14 gradi e il prezzo, nelle enoteche, si aggirer sui 35 euro. Come i due Etna Doc, anche il vino frutto dellettaro e mezzo coltivato in Val di Noto (Siracusa), vedr la luce nella cantina di contrada Rovittello. Sar un Igt Sicilia 2008 da Nero dAvola in purezza, vinificato unicamente in vasche dacciaio. Sar imbottigliato a giugno come gli altri e arriver in autunno sul mercato. Si chiamer Ero. Prodotto in 3.000 pezzi, coster tra nove e dieci euro. Tanti quanti lo Chardonnay da 13,5 gradi (Se, il nome) che Curtaz ha impiantato nei cinque ettari di vigna della Sicilia occidentale. Perch l, chiosa il tecnico, il suolo ricorda i terreni di Borgogna e rievoca la maga di quelle suggestioni. (riproduzione riservata) recenti e per la cui vinificazione ci si avvale solo di contenitori dacciaio. Il Musmeci, pure lui Etna Rosso Doc, figlio, invece, delle vigne quasi centenarie. Lo abbiamo chiamato cos, informa limprenditrice, in omaggio al signor Musmeci, ormai ottantenne ex proprietario a cui va il merito, rimarca, di aver conservate integre piante che sono un gioiello della natura. Il Musmeci il cru della maiSilvia Maestrelli son. Come laltro, che sar messo in bottiglia a giugno per lannata 08, sar confezionato prima dellestate ma con uve del 2007. Perch per pi di un anno Il Musmeci affidato alla simbiosi con il legno: fra tonneax e grandi botti da 36 ettolitri. Erse e Musmeci arriveranno sul mercato prima che finisca lanno. Ma il primo sar prodotto in

l capo sar doppiato a giugno. tra poche settimane che Tenuta di Fessina, la piccola maison nata in Sicilia nel 2007 dalla toscana Silvia Maestrelli, dal marito Roberto Silva (milanese) e da Federico Curtaz, valdostano con casa in Piemonte, chiuder il cerchio del suo primo imbottigliamento. A dare i natali sar la cantina con bottaia sullEtna che, da qualche mese, ha riportato in vita un antico palmento, datato 1700. Sar il primo traguardo made in Sicily della strategia della vigneron che, dalle parti di Firenze (vedi box), ha in portafoglio i 170 ettari della storica Villa Petriolo. Con lei, hanno messo in cantiere loperazione Sicilia il partner e Curtaz, agronomo, enologo e socio del tandem Maestrelli-Silva. Il mosaico ha tre tessere principali: lEtna, il Val di Noto e, nel Trapanese, larea a cavallo tra Calatafimi e Segesta. Ma sul

Avvinando, in mostra 70 cantine con 450 vini


Sono 70 le case vinicole di tuttItalia che domenica 10 e luned 11 maggio proporranno a Palermo le proprie etichette, in occasione di Avvinando, il salone professionale dedicato a vini, spumanti e gastronomia di qualit. A far da cornice alla kermesse, alla terza edizione, sar la settecentesca Villa Boscogrande. Qui, negli stand aziendali, sar possibile raccogliere news su cantine e vini e degustare le oltre 450 etichette spedite dalle diverse regioni italiane. Oltre che dalla Sicilia, da Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Campania e Puglia. Tra gli espositori, Tasca DAlmerita, Antinori, Banfi, Allegrini, Felluga, Mastroberardino, Guido Berlucchi, Planeta, Donnafugata, Bellavista, Bertagnolli e Firriato. Il programma della rassegna prevede anche dibattiti e wine tasting guidati dai giornalisti enogastronomi Nino Aiello e Giancarlo Lo Sicco. La kermesse, che dalle 16 alle 23, sar aperta al pubblico (costo 15 euro), organizzata dallassociazione culturale Elitaria con il patrocinio di enti locali, Regione (assessorati al turismo e alla famiglia), Irvv e Assovini.

Vigneti, lIrvv mette in guardia


Lallarme sul rischio peronospora in Sicilia stato lanciato qualche giorno fa dallIrvv. LIstituto regionale della vite e del vino ha denunciato il profilarsi di una minaccia del tipo di quella che due anni fa mise in ginocchio gran parte del settore, nellIsola. Con una nota, suggerisce ai viticultori di avviare la difesa contro questo fungo nei vigneti e per le variet in cui si raggiunto lo stadio di sei-otto foglie dei germogli, poich si stanno manifestando, precisa, condizioni termiche e di umidit abbastanza favorevoli allo sviluppo delle infezioni. LIstituto invita alluso, in questa fase, dei prodotti pi diffusi, in commercio. Si avvalgono dei seguenti principi attivi: Mancozeb, Metiram e Folpet. Vanno impiegati, spiega, prima delle piogge infettanti o di prolungate bagnature delle foglie, intervallando i trattamenti ogni otto giorni. LIrvv, inoltre, consiglia alle aziende di monitorare con attenzione leventuale presenza delloidio, che un fungo altrettanto pericoloso. Chiude la nota dichiarando la disponibilit dei tecnici dellente a sopralluoghi nei campi aziendali. (riproduzione riservata)

L ZIENDA RECLUTA LENOLOGO LANDI A

Cottanera accelera sui vitigni tipici


di Alfonso S. Gurrera

Rizzuto promuove larte di Calabrese


Il binomio arte-vino si arricchisce di una nuova iniziativa targata Rizzuto Guccione, lazienda agricola i cui 53 ettari di vigna si estendono a Cattolica Eraclea (Agrigento). Questa volta al centro dellinteresse di Ruggero Rizzuto Federico Calabrese, giovane artista siciliano che esporr fino al 3 maggio una ventina di opere inedite nel Cortile Patania, di via Patania, a Palermo. Calabrese spazia nel campo delle arti figurative e applicate. La sua una pittura che ricrea oggetti che si integrano nelle tele in un gioco in cui la tridimensionalit diventa forma despressione. Cos caricando il messaggio di significati che parlano mediante installazioni e attraverso luso parco e non di rado monocromatico, della gamma dei colori. Rizzuto Guccione ha affiancato il lancio dellesposizione, organizzata da Minimostre di Palermo, con due cavalli di battaglia: il Piconello Chiaro, un Cabernet Sauvignon vinificato in bianco; e Riz, lultimo nato della maison. Questultimo esce in questi giorni da uve Syrah dellannata 2008. Ha unetichetta darte: a firmarla il pittore catalano Jorge Durall. (riproduzione riservata)

ottanera unazienda dellEtna, a nord-ovest di Castiglione di Sicilia. La governa Mariangela Cambria con i fratelli Francesco ed Emanuele (80 anni in tre). nelle loro mani il futuro della casa, dopo la recente scomparsa del pap, Guglielmo. Ad affiancarli lo zio, Enzo Cambria. E sul fronte della produzione, lenologo toscano Lorenzo Landi. grazie a lui, approdato a Cottanera pochi mesi fa, che i nostri programmi hanno avuto unaccelerazione, anzi una conversione, informa Mariangela. Inizialmente, spiega, avevamo puntato sui vitigni internazionali pi che sugli autoctoni ma questo, col passare del tempo, ci ha fatto sentire quasi stranieri in patria. Cos abbiamo pensato di ampliare il segmento delle variet tipiche lavorando alla produzione dei veri vini dellEtna. Per farlo, la famiglia ha acquistato altri cinque ettari adiacenti alla propriet con un esborso di 160 mila euro, ha spianato i terreni, impiantato nuove barbatelle di Carricante e perfezionato un protocollo di vinificazione che render degno del nome, il nuovo Doc bianco. Lo terremo a battesimo, annuncia Cambra, tra un anno, perch previsto un lungo affinamento

anche in bottiglia. Ma i vitigni internazionali non sono scaduti a un ruolo secondario nel progetto dimpresa. Anzi. Per quattro etichette, i cru, pronto uno stock di cinquemila pezzi delle annate 2004-05 che hanno completato il lungo affinamento. Costituiranno la riserva del catalogo. Sono dotati di un parco di profumi che solo il tempo sa accumulare, chiosa Cambria. Rientrano in questa rosa, il Nume (Cabernet Sauvignon); il Sole di Sesta, un Syrah in purezza; il Grammonte, un Merlot e lArdenza, un Mondeuse dellAlta Savoia. Sono tutti destinati al circuito Horeca con un prezzo, in enoteca, sui 22 euro. In tutto, la gamma dei vini Cottanera conta otto etichette, sette rossi e un bianco (prezzi, tra gli otto e i 12 euro). Oltre a quelli gi citati, ci sono lEtna Rosso, prima Doc della maison, un blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio; Fatagione e Barbazzale Rosso, due blend ottenuti dagli autoctoni Nerello Mascalese e Nero DAvola, e Barbazzale Bianco, un Inzolia in purezza. In progetto c anche un nuovo bianco di cui, tra breve, faremo conoscere le caratteristiche, anticipa Cambria. Complessivamente la casa tappa 400 mila bottiglie di cui il 60% distribuito sul territorio italiano, il resto spedito nei mercati esteri.

enologia

Silvia MaeStrelli

La signora deL vino che viene daLLa Toscana


nonostante avesse gi unazienda agricola a cerreto guidi, a 40 chilometri da Firenze, ha acquistato la Tenuta di Fessina, nel borgo rovitello a castiglione di sicilia, alle pendici delletna: Un colpo di fulmine
di

alle verdi valli della Toscana alle terre nere dellEtna, la passione per il nettare di Bacco il fil rouge della vita di Silvia Maestrelli, imprenditrice toscana nel settore finanziario e da qualche anno intraprendente signora del vino. La laurea in Economia le ha aperto le porte nelle societ finanziarie del padre, ma spesso il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce. E il vino scompiglia le carte. entrato nella mia vita al momento giusto - racconta - segnando in maniera indelebile e irreversibile un nuovo percorso della mia esistenza. Un percorso di rinascita che riannoda il legame con la mia famiglia e la mia terra. Unavventura emozionale la sua che si divide tra lattaccamento alla radici a Villa Petrolio, lazienda agricola di famiglia a Cerreto Guidi, a 40 chilometri da Firenze dove si coltiva prevalentemente Sangiovese, e tra quella che lei stessa definisce un autentico colpo di fulmine per borgo di Rovitello, a Castiglione di Sicilia, dove nasce Tenuta di Fessina. Insieme con il marito Roberto Silva, imprenditore milanese, e allenologo valdostano Federico Curtaz nel 2007 decise di acquistare il vecchio palmento del XXIII secolo in pietra lavi-

Giusy Messina

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CULT ottobre 2010

FeDeriCO CUrtaZ

noMade deL vino


Federico Curtaz, perch un enologo come lei sceglie di puntare sui vini del vulcano? Mi sento molto studente sulletna. La parte del tannino del nerello Mascalese richiama il nebbiolo, quella del nerello cappuccio richiama la spezia crepitante dei Pinot noir. c volume nei vini, la terza dimensione. i vini sono acidi, verticali, hanno nerbo e non hanno lassillo del colore. si, sicuramente una scelta adulta: studiare a fondo un territorio e dei vitigni nei quali intravedo un grande potenziale. E sotto il profilo umano e professionale, cosa rappresenta lincontro con una terra cos ricca di contraddizioni come la Sicilia? Per il mio carattere come un vento giusto nella vela. Le contraddizioni rivelano molto di un luogo e rimescolano le carte ogni giorno. Bisogna infilarsi in mezzo e trarre il meglio. Professionalmente non sempre facile, c una certa imprecisione. La sicilia pi vocata al forse che al certo. Lunica cosa che mi offende girare per le strade e trovare macerie e spazzatura abbandonata ovunque, sotto gli occhi di tutti. in questo la gente dovrebbe maturare, una regione

cos bella, a difenderla devono pensarci principalmente i siciliani. nellesperienza di Tenuta di Fessina, ma in realt anche nelle esperienze professionali precedenti laccoglienza dei siciliani nei miei confronti stata bellissima. io mi sono sempre sentito a casa. i produttori etnei, e anche quelli di altre aree, ci hanno aiutato in tutti i modi, sento un debito di riconoscenza nei loro confronti e un senso di profonda gratitudine. Perch il consumatore dovrebbe scegliere un vino delletna? Per lunicit dellesperienza. riprodurre sapori e profumi di questo tipo oggettivamente assai difficile, emozione unica, come recita quel refrain pubblicitario, fatto salvo che in questo caso si tratta di una affermazione vera. (G. M.)

ca che si affaccia su un vigneto del secolo scorso, circa sei ettari di Nerello Mascalese appartenuto per anni alla famiglia Musmeci. Ed proprio alla tenacia del signor Musmeci che ha lavorato viti vecchie di oltre ottantanni, che Silvia Maestrelli ha dedicato il cru di Nerello Mascalese di Tenuta di Fessina, la nuova avventura in cui si gettata a capofitto, buttando il cuore oltre ogni ostacolo. Le vigne di Fessina - spiega la vigneron - sono situate tra due antiche sciare semicircolari, colate laviche del passato che, come due grandi braccia, cingono le vigne in un gesto quasi materno, isolando il vigneto come i vecchi muri dei clos francesi e creando un microambiente unico. Dalla Sicilia alla Toscana, il legame tra chi fa il vino e lenergia del luogo, il brand della maison che fa dellidentit del territorio il punto di forza dellazienda. Sono vini eleganti, sobri - dice laffascinante signora del vino - mai carichi o sovrabbondanti. Vini che rivelano la sensibilit e il gusto femminile. A Villa Petriolo, le donne della famiglia, mamma Giovanna, Silvia, la sorella Simona e le piccole Lavinia e Margherita raccontano il vino con mostre, spettacoli e anche un concorso letterario internaziona-

le. Una discendenza di donne, la nostra sottolinea - a cui abbiamo voluto rendere omaggio con la bottiglia del Chianti Docg Rosae MnemoSis. Letichetta evoca la fiaba delle due rose sorelle che la nonna ci raccontava prima di andare a letto. Instancabile, divide il suo tempo tra i progetti per le aziende: In Toscana abbiamo lintenzione di sperimentare, negli anni, nuove vigne di Sangiovese, collocate su altri versanti della collina del Montalbano su cui la tenuta di Villa Petriolo riposa. Tanti cru di Sangiovese quanti sono i vigneti aziendali. In Sicilia, ci stiamo emozionando con le variet autoctone etnee. Due nuovi figli delle vigne di Fessina, prossimamente. Ma ha anche passione per larte contemporanea: In alcuni momenti diventa per me una vera necessit: quando capita, mi immergo in un confortante bagno darte. E se si prova a chiederle il perch di una scelta enologica eroica come quella dellEtna, la risposta rivela il piglio sicuro di chi ama affrontare le sfide. Chi fa il vino con passione, curiosit, voglia di misurarsi con luoghi unici e straordinari, come fa a non desiderare di affrontare la maestosa Muntagna con il rispetto che chiede?.
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Sicilia Vino & Mercati

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DESIDERI, ASPETTATIVE E SPERANZE DEGLI OPERATORI DEL VINO, ALLA VIGILIA DEL NATALE 2009

Gancia: soffrono meno settore alimentare e ristorazione media Lisciandrello: vendite su, delle etichette tra 10 e 20 euro Conte: lievita lattenzione per lIsola, in Giappone e in Corea
pagina a cura di Umberto Ginestra coltivatori agricoli, che nei giorni scorsi ha segnalato che nel terzo trimestre 2009 i consumi, a tavola, sono cresciuti dello 0,4%. Questo, il commento dellorganizzazione delle imprese, il miglior dato dalla fine del 2006. Un balzetto in avanti, insomma, che fa il paio con laltro, calcolato dallIstat, secondo cui tra luglio e settembre di questanno il pil Italia ha segnato il +0,6%. Per tornare allIsola, informa Gancia che si avvertono segnali di non

Voglia di bicchiere mezzo pieno


Tempo di svolta & mecca dei gourmet
N Ma a scommettere sul futuro, prossimo e non solo remoto, anche Nicola Picone, figlio di Franco con cui gestisce a Palermo lomonima enoteca e un business nato sessantanni fa. Nicola ha resuscitato, da poche settimane, un vecchio ristorante impiantato allinterno della Fiera del Mediterraneo. Cos Vino e cucina al giardino si candida quale originale testimone della voglia di svoltare, che sta emergendo. A dirlo sono le sue atmosfere calde, che fanno perno sul tronco secolare che si erge al centro del locale e sui fuochi e la brace di tre griglie accese tra tavoli e clienti. Ma lo confermano pure la carta dei vini (godibili, non impegnativi, in linea con le tendenze, chiosa Picone); quella delle birre artigianali. E la formula innovativa dei menu: niente piatti classici, uno stile easy ma con cibi veri, precisa limprenditore che per i suoi 300 posti al coperto pi un centinaio allaperto pu attingere alle cinquemila etichette che affollano le stive dellenoteca di famiglia. Tra le sfiziosit gastronomiche della nuova mecca dei gourmet siciliani, lo sfincione bianco di Bagheria, la sciavata di Camporeale, il pitone messinese. (riproduzione riservata) Ma chi guadagna e chi perde, nellattuale congiuntura delleconomia siciliana che attorno al vino, orbita? Vallarino Gancia non ha dubbi: Perdono i ristoranti da upper class, quelli che presentano conti sopra i cento euro. Per contro, tengono la ristorazione media, con prezzi che stanno tra 30 e 35 euro, e quella specializzata che offre un servizio e menu particolari, e si fa pagare fino a cento euro. Insomma, regge chi crea valore aggiunto e fa leva su qualit e competitivit. Pi o meno la tesi di Lisciandrello, secondo cui ad aver subto una battuta darresto, in questi mesi, sono stati i prodotti top: i grandi Chteaux, i Supertuscan, gli Amorone e i Barolo di grande lignaggio. E grande prezzo. Non registriamo alcuna frenata, invece, nella fascia media, dei vini tra dieci e venti euro. Anzi, precisa, qui che rileviamo un interessante trend. (riproduzione riservata) tas, enoteca del centro di Palermo che amministra tremila etichette, tra scaffali e magazzino. Ho gi venduto un chilogrammo di tartufo dAlba il cui prezzo oscilla su 3.500 euro al chilo, chiosa lenotecaio. Pertanto, mi aspetto un Natale, almeno nella norma. E che pure oltre-confine ci sia la voglia di vedere il bicchiere mezzo pieno, lo conferma Giancarlo Conte, produttore di grappa dallomonimo brand e vicepresidente Irvv. per lIstituto regionale della vite e del vino, che Conte volato nei giorni scorsi in Giappone e Corea, per promuovere l, le etichette made in Sicily. Nel paese del Sol Levante, ho trovato uneconomia che prova a risalire la china della crisi, fa sapere mentre in Corea, dal punto di vista commerciale, la situazione effervescente. Nelluno e nellaltro paese, lattenzione per la Sicilia sta lievitando, aggiunge. Tanto che quando ho manifestato, a Seul, la volont dellIstituto di organizzare un educational tour in Sicilia, per giornalisti e importatori, c stata la fila per laccreditamento.

ta per passare, la nottata del vino? A sentire gli operatori del bicchiere, sembrerebbe di s. Limpressione che il buio della notte in cui tutte le vacche sono nere, come direbbero i filosofi, sta per cedere il passo allalba di uneconomia pregna di maggior fiducia. E di maggior speranza. Meglio, del bisogno di maggior fiducia. E di maggior speranza. Tanto che Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini e consigliere delegato dellomonima azienda da 50 marchi per 100 milioni di business (Capocroce il suo brand siciliano), si spinge a dire che forse in questo momento il settore alimentare quello che soffre meno, nel paese. E annuncia che la nostra aspettativa di un buon Natale. Anche per la Sicilia. Idem Coldiretti, lassociazione dei

Giancarlo Conte

rinuncia, da parte del consumatore. E a coglierli anche Giuseppe Lisciandrello, titolare di Vinoveri-

CROLLA IL PREZZO MEDIO DELLE UVE

ESCE IL BLEND DA NERELLI ETNEI

Pmi in ginocchio, Nasce Il Musmeci Regione al bivio cru da Pan Ino L A


a vitivinicoltura a Marsala in coma e, se non arriva lossigeno, il malato muore. A dirlo Eugenio Galfano, notaio, ex sindaco della cittadina trapanese che proprio sul vino e su quanto si muove attorno al vino, regge le sorti della propria economia. Perch il Marsalese conta qualcosa come 25-30 mila piccole imprese agricole. E sono loro, informa il notaio, che non ce la fanno. La causa: il crollo del prezzo medio delle uve, sceso a 13 centesimi al chilo dai 16-18 di un anno fa e dai 26-27 strappati nel 2007. Una dbcle, che sta mettendo i ginocchio i produttori. Cos la cantina Europa di cui il notaio presidente e che con i suoi 1.200 soci per 450-500 mila quintali di uva conferita, una sede rappresentativa, in qualche modo, delleconomia locale, diventata il teatro della protesta spontanea degli imprenditori. Che a centinaia, in questi giorni, si sono riversati con trattori e mezzi agricoli alle sue porte e nella sua piazza interna il cui accesso il notaio-presidente ha fatto aprire. Le piccole imprese sono al capolinea, denuncia Galfano, perch con le rese di produzione basse, imposte dagli standard di qualit, non c chi riesca a chiudere in pareggio i conti. Dovendo, oltretutto, far fronte a tasse, imposte e costi operativi. Il rischio la desertificazione produttiva, sottolinea. Labbandono delle attivit e il trasferimento altrove di risorse ed energie, con la perdita del posto di lavoro per tecnici, specialisti e migliaia di braccianti agricoli. Da qui, le rivendicazioni allindirizzo del governo regionale affinch, precisa il presidente, intervenga rapidamente e concretamente con misure immediate per tamponare lemergenza, e con provvedimenti strutturali, dal respiro strategico. Perch, si domanda ad esempio Galfano, ai pescatori di Mazara concesso di pagare il gasolio a prezzi stracciati e ai coltivatori di Marsala, no? I primi, in pratica, lo pagano meno della met degli altri che pure senza gasolio non possono far partire i propri mezzi. Insomma, il settore a terra e ha bisogno di essere riorganizzato. Tra laltro, attraverso incentivi alle aggregazioni tra piccoli coltivatori; o anche, suggerisce il notaio, col sostegno ai piani di impresa che puntino a commercializzare il vino in confezione. Perch limbottigliamento una via duscita dal tunnel ma senza un pacchetto regionale di provvedimenti il tunnel potrebbe non avere alcuna via duscita. (riproduzione riservata) rriva sul mercato in questi giorni, Il Musmeci 2007, lEtna Doc, blend di Nerelli, generato da una vite centenaria impiantata in contrada Rovittello, a Castiglione di Sicilia. A firmarlo, Tenuta di Fessina, la piccola maison fondata nellIsola nel 2007 dalla toscana Silvia Maestrelli, dal marito Roberto Silva (milanese) e da Federico Curtaz, enologo valdostano con casa in Piemonte. Il cru etneo esce nei wine-shop in ottomila bottiglie da 37 euro e in un migliaio di magnum (76 euro) ma parte dello stock di produzione lo abbiamo archiviato per disporne in futuro, informa Maestrelli. Il Musmeci ha appena incassato le stellette da best wine, tributategli dal Gambero Rosso e da I Vini dItalia dellEspresso. Qualche giorno fa, pure balzato agli onori della cronaca enogastronomica. Motivo: Alessandro Frassica, Ino per gli amici, titolare a Firenze di una bottega-cult per gli amatori dei panini farciti con gli ingredienti pi curiosi, lo ha scelto quale protagonista di una delle sue creazioni. Il cosiddetto Re del panino ha presentato a Milano il suo Pan Ino del Musmeci composto da ciabatta, finocchiona Fracassi, pecorino stagionato di Seggiano e fave sottolio di Borgo La Rocca. Una delizia, chiosa Maestrelli,

Averna rassicura, resteremo in Sicilia


Averna non lascia la Sicilia. Lazienda continuer a produrre amaro nella sua sede storica di Caltanissetta. A sostenerlo Luisa Polizzi Averna, direttore comunicazione della casa siciliana, smentendo cos le notizie circolate circa la chiusura degli impianti, nellIsola. La manager assicura che il celebre amaro continuer a essere prodotto nello stabilimento di contrada Xiboli mentre verr trasferita alla Casoni Fabbricazione Liquori di Finale Emilia (Modena), solo la fase dellimbottigliamento. una delle tre aziende acquisite dal gruppo, spiega, insieme alla Pernigotti di Novi Ligure e alla Frattina, il marchio friulano leader nel settore delle grappe. Nello stabilimento emiliano imbottigliamo gi parte della produzione, aggiunge. La scelta di imbottigliare nel Modenese, per Averna legata a esigenze di mercato ma non comporta labbandono di Caltanissetta dove il gruppo continuer a tenere la testa e il cuore. Il gruppo Averna ha una storia lunga 140 anni. Conta, complessivamente, 315 addetti di cui 70 nel Nisseno. Realizza un fatturato di 170 milioni di euro. (riproduzione riservata)

anima dellazienda che a giugno ha chiuso il cerchio del suo primo imbottigliamento dando i natali, tra laltro, alla cantina con bottaia ricavata in un palmento di pietra lavica, datato 1700. Il top wine di Fessina, affinato in legno per 18 mesi tra tonneaux e grandi botti, riprende il nome del vecchio proprietario della vigna. A rivelarlo la stessa imprenditrice, che cura politica commerciale e marketing. Ha voluto essere, dice, il nostro omaggio a colui che ha avuto il merito di conservare per tanti anni piante che oggi sono un vero e proprio gioiello della natura. dallincontro quasi casuale con quel gioiello, che nata Tenuta di Fessina, sei ettari di vigna tra terrazzamenti e tornanti. Perch, racconta Maestrelli, quel vigneto mi folgor, durante un tour in Sicilia con Curtaz. Lacquisto fu il primo passo di un piano che nel giro di pochi mesi avrebbe portato ad acquisire anche un terreno da cinque ettari nel Trapanese, tra Calatafimi e Segesta, e due ettari in Val di Noto (Siracusa). Da segnalare, ancora, che in Toscana, a 40 chilometri da Firenze, la famiglia Maestrelli ha in portafoglio i 170 ettari di Villa Petriolo, azienda e, nel 1500, residenza dei conti Guidi. (riproduzione riservata)

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