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Nessi fra educazione linguistica e letteratura

L'educazione linguistica tradizionale era incentrata sullo studio della letteratura e della grammatica, sulla lettura degli autori e di testi prevalentemente letterari. Tutto questo spiega la posizione di rilievo che, nel sistema scolastico italiano, ha sempre avuto la letteratura, nonostante la riduzione subita negli ultimi anni: serve ad avviare alla pratica della lettura, viene utilizzata come base per impostare percorsi di ricerca e di acculturazione, per trasmettere valori civili e morali, per conoscere culture e epoche storiche. Nelle elementari essa stata piegata allapprendimento linguistico, ma comunque privilegiata come testo, fatto che appare ben motivato dalla storia della lingua italiana in cui la letteratura ha avuto la funzione di fornire i modelli. Nella scuola media inferiore la letteratura stata funzionalizzata alla lettura, alla ricerca, alla trasmissione di valori civili e morali, alla conoscenza delle culture storiche. Anche nel biennio della scuola superiore la letteratura utilizzata per lo pi per fini estrinseci. E' solo nel triennio che essa ha infine un suo spazio autonomo e pertanto qui abbisogna di una impostazione metodologica. In generale domina nei manuali, nei corsi daggiornamento e nei progetti di riforma la tendenza a mettere la letteratura al servizio della linguistica, bench il progetto di fare della linguistica la disciplina cardine delle scienze umane sia fallito. Questa linea sostenuta soprattutto dai pedagogisti e dai tecnici della didattica. Resta per forte la tendenza opposta a presentare la letteratura come fatto estetico universale: espressione di esperienze elevate, alti sentimenti e potenti fantasie. I grandi testi dei vari generi vengono proposti allora come modelli esemplari di valori eterni. Esaminando, nelle sue linee generali, la situazione dell'insegnamento della letteratura, si pu dunque osservare una prima tendenza, risalente negli anni, che

poneva la letteratura al servizio dell'educazione linguistica, considerata l'unica base strumentale necessaria e comune a tutti gli studenti di tutti gli indirizzi di studio. In un Paese fortemente differenziato, alla ricerca di un'identit senza forti strutture unitarie economiche e statali, la letteratura stata inoltre chiamata nel Rinascimento a offrire un modello non solo al progetto di unificazione linguistica del paese ma anche a quello dell'unificazione culturale; la tradizione letteraria ha svolto una funzione determinante e centrale nel processo di costruzione nazionale. Tuttavia l'educazione letteraria non si riduce a una branca specializzata dell'educazione linguistica, in quanto dotata di finalit proprie nel campo dell'educazione estetica, della sperimentazione nell'immaginario della diversit del mondo, fattore di educazione alle divergenze, di accesso ad elementi di storia della cultura e di consapevolezza della propria identit storica. L'educazione letteraria ha dunque ampie zone di intersezione con l'educazione linguistica: sul piano dei nuclei fondanti, la comprensione e produzione di testi letterari e non letterari hanno radici comuni. Comune anche la finalit di scoperta della ricchezza di potenzialit della lingua, l'idea di testo come unit comunicativa, la presenza di strutture testuali di coerenza e coesione che guidano la comprensione e la produzione. Non essendo penetrate nelle aule scolastiche le novit metodologiche pi recenti, linsegnamento ha continuato a seguire per la maggior parte il metodo storicistico tradizionale, o il metodo strutturalistico-semiotico moderno, o si indirizzato verso linserimento della letteratura nella interdisciplinarit culturale. Le tre opzioni indicate non sono in realt necessariamente alternative e spesso, sia nei manuali, sia nella pratica didattica, esse possono essere in vario modo combinate, con un eclettismo che non condannabile se guidato da criteri di ragionata opportunit e non da mera casualit o occasionalit. La scuola superiore, investita della riforma Brocca che pareva proporre una soluzione di compromesso tra i due modelli con la trasversalit dei percorsi (formali, tematici e storico-culturali), restata in bilico tra il metodo storicistico e il metodo

linguistico-semiotico fino al fallimento di entrambi. I percorsi trasversali sono comparsi nei libri di testo e talora nella pratica didattica, ma quale ulteriore integrazione dello sviluppo di un sistema che non hanno sostituito e che spesso hanno contribuito ad esplodere aumentandone la complessit caotica, in congiunta con la metodologia interdisciplinare e con la comparatistica tra letterature di varie nazioni. Si sta affermando da ultimo, in concomitanza con la riforma della scuola dellAutonomia, limpostazione modulare, anche qui in varie forme pi o meno eclettiche, che tenta di riformare il discorso didattico a partire da singole unit e dalla loro rete di collegamenti sia con le altre unit letterarie sia con le discipline esterne.

5.4 Dal modello storicistico al modello linguistico - semiotico

Il modello storicistico di insegnamento della letteratura, tradizionalmente prevalente, pone al centro della pratica didattica la storia letteraria. L'insegnante di letteratura imposta la sua lezione sotto forma di discorso e narrazione, utilizzando quali punti di riferimento il manuale tradizionale di storia letteraria, l'antologia dei testi e l'antologia dei brani critici. E un modello fortemente astratto, che mira a definire concettualmente i periodi storici e le scuole e correnti letterarie, la vita, la psicologia e la concezione del mondo degli autori, la loro poetica, le fonti e le vicende delle loro opere, i loro contenuti e le loro caratteristiche stilistiche. Il discorso dell'insegnante spesso modellato sui discorsi contenuti nei libri di testo. Il manuale, infatti, contiene sia una specie di discorso-cornice, che descrive lo svolgersi storico dei movimenti e scuole nel tempo, sia discorsi aventi per oggetto la

definizione concettuale di periodi storici o scuole letterarie, i fatti esterni della vita degli autori, le storie e le vicende delle opere, etc. E' un discorso che parte dalla cattedra, diretto singolarmente a ciascuno degli allievi, che sono chiamati ad assimilarlo e ripeterlo nell'interrogazione orale e nell'elaborazione di temi-saggio scritti. Questo modello convenzionale della tradizione stato spesso aggiornato dallintroduzione di prospettive concettuali pi specializzate in scienze umane di confine, che aggiungono, in varia misura, descrizioni della storia dei generi e della storia degli intellettuali, del loro rapporto con i sistemi culturali, con il pubblico, con lindustria editoriale e il mercato, e saggi critici di orientamento psicanalitico, antropologico o sociologico. Nellultimo trentennio i testi di letteratura italiana, ancora impostati storicisticamente, comprendono anche alcune analisi di testo, sia semantiche sia struttural-semiotiche. Lunit coerente di questo sistema, nei migliori casi ordinato ed eclettico insieme, affidata alla centralit dellautore storico, secondo la tradizione critica post-romantica, e alladozione dei metodi che Wellek e Warren hanno definito estrinseci, per ricavare dallextratesto e dallavantesto dellopera tutte le informazioni desumibili. Il fine di completezza teorica di questo modello ha moltiplicato le informazioni e sviluppato complessit a un certo punto in misura non pi sostenibile n da parte di un libro di testo, per quanto enciclopedico, n da parte della pratica didattica. Non irrilevante, questa, tra le motivazioni per cui lultimo secolo nella successione storica restato in buona parte trascurato nelle scuole. Inoltre, anche nei casi migliori, trascurata la specificit del testo letterario e poco spazio necessariamente lasciato, in questo modello, al gusto della lettura libera, cio non inquadrata nel canone teorico. Il modello linguistico-semiotico, introdotto da una minoranza del corpo insegnante pi aggiornata sulle moderne metodologie di studio delle scienze umane, mette al centro dell'insegnamento della letteratura l'analisi del testo, inteso come prodotto linguistico, con metodi intenzionalmente scientifici. Premessa teorica e ipotesi di lavoro che esista, in ogni testo, una decodifica corretta, un'analisi esatta.

Il manuale di storia della letteratura non pi fondamentale: lantologia, con cornici introduttive, pu di fatto sostituirlo, completata con letture integrali di opere della poesia moderna o della narrativa nei generi pi facilmente analizzabili nelle loro strutture linguistiche e semiotiche. Per un corretto rispetto della struttura di significati dei testi, infatti, viene privilegiata la lettura e l'analisi di opere il pi possibile integrali, che vengono invece spesso tagliate e manipolate nelle antologie. Compito dell'insegnante di mettere a disposizione degli allievi gli strumenti di lavoro, di fare qualche analisi esperimento o analisi campione, di portare a esempio analisi di altri studiosi, lasciando poi che gli allievi facciano esercizi, sui quali avviene la valutazione del loro lavoro. Per i docenti si tratta perci di far acquisire agli allievi gli strumenti per esaminare i testi e di fornire esempi di lettura di alcuni studiosi. Nei libri di testo lantologia ed apparati di analisi ed eserciziari costituiscono la parte preponderante, oppure si adottano manuali di accompagnamento allantologia che sviluppano il discorso letterario per generi e per percorsi tematici o formali. Questo modello dinsegnamento ha dato rapidamente segni di cedimento a causa della pratica molto tecnicista, meccanica e ripetitiva nei processi danalisi, dellingombro degli apparati sempre pi soverchiante e soffocante per il testo, e a causa della riduzione culturale di questo tipo di lettura, guidata con modalit troppo formalistiche. Nei testi elaborati per adattarsi a tale tipo di insegnamento, l'apparato delle analisi e degli esercizi si fatto sempre pi imponente, creando uno squilibrio fra la centralit del testo e il suo sistema di significati da una parte e dall'altra l'insieme degli strumenti per l'analisi di quei significati.

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