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MERCOLED 7 SETTEMBRE 2011 ANNO 136 - N. 211-212
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Allegato a Meridiani Montagne N 52 - Direttore Responsabile Marco Albino Ferrari - Errestampa (Orio al Serio - BG)
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e il Mountain & Garda Bike, grande
anello di oltre 200 chilometri
Tutti i rifugi e i numeri utili
Valle del Sarca ca
IN REGALO
LA CARTINA INEDITA
Con Sette Azzurri qualificati con due turni danticipo
Giannelli
Messaggio dalla latitanza
di A. Bocci, A. Costa, A. Pasini, M. Sconcerti alle pagine 64-65
Berlusconi alla Camera
Pazzini porta lItalia agli Europei 2012
Domani in edicola a 1 euro
pi il prezzo del quotidiano
Chiedo aiuto
per ritrovare
il feretro
di pap Mike
Sono morte
le gemelline
nate unite
a Bologna
I conti degli altri
I tre milioni e le manette
METTETE UN PUNTO
Nota di Lavitola
Il premier disse:
assisti Tarantini
Polemiche e tafferugli al via della corsa
Battuta la Slovenia con un gol nel finale
La lettera del figlio La tragedia
IL PECCATO TEDESCO SUL DEBITO
I VITALIZI
SCANDALOSI
E NASCOSTI
NELLE REGIONI
Linefficace norma
sui grandi evasori
Inutilizzabili
le intercettazioni
su Ruby
La manovra cambia ancora. Au-
mento dellIva dal 20 al 21%, contri-
buto di solidariet del 3%sui reddi-
ti oltre i 300 mila euro annui, inter-
vento sulle pensioni delle donne:
anticipato dal 2016 al 2014 liter per
laumento a 65 anni. La Ue: bene.
Cortei della Cgil, ieri, per lo sciope-
ro generale. Accuse al governo.
DA PAGINA 2 A PAGINA 13
Pensioni delle donne, anticipato al 2014 liter per laumento a 65 anni. La Ue: bene le misure
Cortei della Cgil in cento citt per lo sciopero generale. Laccusa della Camusso al governo
di ALDO GRASSO
Inediti dautore
Donato Carrisi
A PAGINA 35 A PAGINA 35
C
ome Achille pi veloce,
che nel paradosso di
Zenone di Elea rincorre
la tartaruga senza riuscire
mai a raggiungerla,
loperaio Ernesto
Vernacchia insegue da
anni la pensione e quella
via via si allontana.
Immaginate la sua rabbia:
e i diritti acquisiti?
Risposta dello Stato:
il destino, si metta lanimo
in pace. Va da s che
questo vale per i comuni
mortali. Per loro no.
CONTINUA A PAGINA 16
Approfondimenti su
pensioni e fisco
ALLE PAGINE 14, 15, 17
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di LUIGI FERRARELLA
e GIUSEPPE GUASTELLA
Iva al 21%e prelievo sopra i 300 mila euro
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di DARIO DI VICO
A PAGINA 29
di BEPPE SEVERGNINI
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oi italiani, anche nei momenti di crisi nera, mentre la Borsa crolla e sale la sfiducia dei
partner europei, non ci facciamo mancare nulla. Lultima trovata il Giro della Padania, la
pi immaginaria delle corse ciclistiche, visto che la Padania non si trova su nessun Baedeker,
solo un miraggio secessionistico di una geografia immaginaria. CONTINUA A PAGINA 31 Muschella
di MICHELE BONGIORNO di MARIO PAPPAGALLO
Incontri nel 2010 dopo lindagine della Corte dei Conti
di MASSIMO MUCCHETTI
Il Comune di Milano annuncia controlli fiscali sui furbi del parcheggio
di SERGIO RIZZO
e GIAN ANTONIO STELLA
A PAGINA 58
A PAGINA 28
Cambia ancora la manovra, messa la fiducia. Torna, ma da una soglia di reddito pi alta, il contributo di solidariet: sar del 3%
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di FIORENZA SARZANINI
Penati e il caso Serravalle
La diplomazia segreta
per giustificare il prezzo
A
ngela Merkel paragona lItalia alla Grecia.
Per quanto si possa dir male del nostro
governo, il cancelliere sbaglia. CONTINUA A PAGINA 58
I
l Comune di Milano annuncia
controlli fiscali per chi parcheg-
gia abusivamente negli spazi riserva-
ti ai portatori di handicap. Fa bene,
fa male? Be, semplice. Farebbe ma-
le se, tra i diritti delluomo, ci fosse
quello di rubare i posteggi ai disabi-
li. Poich non cos, fa bene: avanti
coi controlli fiscali per i furbastri. E
magari qualche pomeriggio ad ac-
compagnare anziani su e gi dal
metr, quando lAtm si dimentica
di aggiustare le scale mobili.
CONTINUA A PAGINA 39
Caccia a chi ruba i posti dei disabili
di MASSIMO FRACARO
di F. BUFI e D. MARTIRANO
N
essuno a questo
punto pu offen-
dersi se comincia-
mo a chiamarlo
governo Penelope. Come la
sposa di Ulisse anche lese-
cutivo di centrodestra pre-
sieduto da Silvio Berlusconi
ha cucito, disfatto e ricucito
la tela della manovra. Sia-
mo arrivati al quarto re-
styling e a questo punto c
solo da pregare che ci ri-
sparmino il quinto. E che
approvino velocemente il
provvedimento per tampo-
nare la crisi di credibilit in
cui siamo caduti. Gi le no-
stre banche stanno pagan-
do a caro prezzo lallarga-
mento dello spread e anche
un solo punto in pi di tas-
so di interesse del debito ci
costa a regime l1,2 del Pil.
evidente, poi, che ope-
rando con continui ram-
mendi le coerenze alla fine
risultano impossibili e il go-
verno messo di fronte al ri-
proporsi dellemergenza, e
incalzato dal Quirinale, ha
finito per fare la scelta pi
scontata: aumentare le tas-
se dirette e indirette. Il tut-
to condito da un incredibi-
le balletto delle cifre che
cont i nuat o anche nel
weekend di Cernobbio. Cos
ieri, nellennesima convul-
sa giornata in cui lonore na-
zionale rimasto appeso al-
laltalena del differenziale
Btp-Bund, abbiamo dovuto
subire persino lo sberleffo
del portavoce del governo
spagnolo, il signor Jos
Blanco, che ha ironizzato
sullo stop and go del nostro
piano di aggiustamento e ci
ha accomunati alla Grecia
come affossatori dei merca-
ti finanziari.
Sia chiaro: gli iberici stan-
no molto peggio di noi in
quanto a tenuta dellecono-
mia reale ma politicamente
hanno fatto le mosse giu-
ste. Hanno confezionato
una manovra coerente e
lhanno approvata con voto
bipartisan. Noi, da masochi-
sti, abbiamo operato al con-
trario. Prendiamo le pensio-
ni. Un esecutivo coraggioso
avrebbe completato la rifor-
ma e avrebbe colto locca-
sione per delineare una pri-
ma tranche di scambio ge-
nerazionale, il governo di
Roma invece prima ha cedu-
to ai veti di un singolo parti-
to, poi ha rivolto i tagli ver-
so un settore di pensionati
salvo cambiare successiva-
mente direzione e rivolger-
si altrove.
Anche in materia di libe-
ralizzazioni ci si rimangia-
ti qualcosa. La deregulation
delle aperture del commer-
cio era una delle poche mi-
sure rivolte a stimolare la
crescita, ebbene nottetem-
po la maggioranza ha mes-
so in atto un blitz amputan-
do il provvedimento e circo-
scrivendolo alle sole citt
darte o turistiche. Stessa
(perversa) logica stata ap-
plicata alla liberalizzazione
delle farmacie, con un
emendamento il centrode-
stra ha reintrodotto il nume-
ro chiuso per evitare che
prevalesse testuale
la logica della convenien-
za economica!
Confidiamo, dunque,
che la manovra venga ap-
provata gi oggi e che il
Consiglio dei ministri do-
mani, quando varer il dise-
gno di legge costituzionale
di abolizione delle Provin-
ce, operi con onest intellet-
tuale. Liter gi di per s
lungo, tocca al governo scri-
vere un testo rigoroso e deli-
neare un percorso accelera-
to. Un dubbio, per, resta:
che fine ha fatto il dimezza-
mento dei parlamentari?
twitter@dariodivico
RIPRODUZIONE RISERVATA
Giro di Padania, in fuga dalla realt
R
iparte linchiesta per
abuso dufficio sullac-
quisto del 15% dellauto-
strada Serravalle da parte
della Provincia di Milano e
dalle carte spuntano le
mosse di Penati, mentre
lindagine viene trasferita
alla Procura di Monza che
gi indaga sulla presunta
tangente da due milioni al-
lesponente del Pd.
Dalle intercettazioni del-
la Finanza emerge il nervo-
sismo dei protagonisti del-
laffare Serravalle, a partire
da Penati, quando un anno
fa si scopr che la Procura
contabile indagava su di lo-
ro per un danno erariale di
almeno 76,4 milioni. Sms,
incontri riservati e contatti
per una linea comune.
A PAGINA 27
Assegni doro
italia: 515249535254
Codice cliente:
Alla fine, nella manovra per
lanticipo del pareggio di
bilancio, entra anche
laumento dellIva, limposta
sui consumi. Laliquota
ordinaria sul valore aggiunto
sale dal 20 al 21%, e diventa
tra le pi alte dEuropa. Si
applica a tutti i beni e i servizi
diversi dai generi alimentari di
prima necessit, prodotti
editoriali, alberghi, bar,
ristoranti, particolari
operazioni di recupero edilizio.
Leliminazione del contributo
di solidariet sui redditi medio
alti fa ripartire il prelievo sugli
stipendi dei dipendenti
pubblici e il contributo sulle
pensioni doro. Funzionari e
dirigenti pubblici subiranno un
taglio del 5% sulle
retribuzioni sopra i 90 mila
euro, e del 10% sulla parte
eccedente i 150 mila. Anche
per le pensioni oltre 90 mila
euro lanno scatta il taglio del
10%.
ROMAAumento dellali-
quota ordinaria dellIva dal
20 al 21%, contributo di soli-
dariet del 3% sui redditi ol-
tre i 300 mila euro annui, ac-
celerazione del percorso di
adeguamento dellet per le
pensioni di anzianit delle
donne, nel settore privato, a
65 anni. Di fronte al nervosi-
smo dei mercati, e dopo lap-
pello del presidente della Re-
pubblica a rafforzare la ma-
novra per renderla pi credi-
bile, il governo rimette le ma-
ni sul piano per lanticipo
del pareggio di bilancio al
2013.
Nella manovra di Ferrago-
sto, insieme a una modifica
delle nuove norme penali sul
carcere per gli evasori, entra
cos, a integrale migliora-
mento dei saldi e non per co-
prire altre spese, un nuovo
aumento delle tasse che vale
altri 4 miliardi di euro lan-
no. Portando il totale delle
misure di correzione del defi-
cit pubblico a 4 miliardi sul
2011, 10 sul 2012, 28 nel
2013 e a 51 nel 2014. Che na-
turalmente si sommano agli
interventi decisi gi a luglio
che portano lentit della ma-
novra complessiva a cifre da
capogiro: 4 miliardi nel
2011, 28 lanno prossimo, 54
nel 2013 e 60 nel 2014. Tutte
le nuove entrate arriveranno
dallaumento dellIva, quindi
dalle tasse sui consumi, vi-
sto che il gettito del contribu-
to di solidariet, come i ri-
sparmi di spesa sulle pensio-
ni delle donne nei primi an-
ni, sono irrisori.
A essere colpiti dallina-
sprimento dellIva saranno
tutti i servizi (da quelli pro-
fessionali alle bollette e alle
tariffe) e un gran numero di
beni. Di fatto restano esclusi
dagli aumenti solo gli ali-
mentari (ma non tutti, solo
quelli considerati essenzia-
li), leditoria, bar, ristoranti,
alberghi e ristrutturazioni
edilizie. Con lincremento de-
ciso ieri, per giunta, laliquo-
ta ordinaria dellimposta sul
valore aggiunto in Italia di-
venta tra le pi alte nella zo-
na euro: ci superano solo la
Finlandia (25%), poi Grecia e
Portogallo (23%), e arrivia-
mo al livello del Belgio e del-
lIrlanda.
Per integrare la manovra
sotto il profilo dellequit
(laumento dellIva colpisce
tutti nella stessa misura,
quindi fa pi male ai poveri
che ai ricchi), arriva anche il
contributo di solidariet sui
redditi pi alti. Era gi entra-
to nella prima versione del
decreto (quella decisa ieri
la terza modifica sostanziale
della manovra bis), e doveva
colpire con una sovrimposta
del 5% i redditi oltre 90 mila
euro e del 10% quelli oltre i
150. Poi era saltato e ora ri-
torna, ma solo per i super ric-
chi, e in misura pi limitata.
Il vertice di maggioranza, nel
pomeriggio, aveva proposto
una soglia di 500 mila euro,
il Consiglio dei ministri lha
ridotta a 300 mila. Chi dichia-
ra pi di quella cifra dovr
versare al Fisco, sulla porzio-
ne di reddito eccedente, un
3% in pi. A essere colpiti, in
buona sostanza, saranno ap-
pena 34 mila contribuenti: il
53% sono dipendenti del set-
tore privato, l8,5%dipenden-
ti pubblici, il 34% lavoratori
autonomi. Con un gettito an-
cora da cifrare, ma che do-
vrebbe aggirarsi intorno ai
200 milioni di euro.
Lultima modifica alla ma-
novra riguarda let per la
pensione di anzianit delle
donne nel settore privato. Il
progressivo adeguamento
dai 60 ai 65 anni partir nel
2014 e si concluder nel
2026. Nel primo anno previ-
sto laumento dellet mini-
ma di un mese, due nel se-
condo anno, tre nel terzo e
cos via, per procedere con
scatti semestrali a partire dal
2020. Anche questa una
norma di sistema, introdotta
per rendere pi credibile il
piano di risanamento anche
sul lungo periodo, perch co-
mincia a portare gettito do-
po il 2014 (appena 112 milio-
ni di euro), quando il pareg-
gio di bilancio dovrebbe esse-
re gi raggiunto, e produce i
suoi pieni effetti solo nel
2026.
Ieri il governo ha deciso di
accelerare anche la riforma
della Costituzione, dove ver-
ranno inserite la cosiddetta
regola doro, ossia il vinco-
lo al pareggio di bilancio, e
labolizione delle Province,
con il passaggio alle Regioni
di funzioni, competenze e
personale. Il disegno di leg-
ge costituzionale, secondo
quanto ha deciso il vertice di
maggioranza, sar approva-
to domani stesso dal Consi-
glio dei ministri.
Mario Sensini
msensini@corriere.it
RIPRODUZIONE RISERVATA
Laumento graduale dellet della pensione delle donne a 65
anni scatter a partire dal 2014
Limposta sui consumi sale al 21%, contributo del 3% oltre i 300 mila euro
I punti
Negozi e farmacie: la liberalizzazione rallenta
Riforma degli ordini, la protesta degli avvocati
Statali e pensionati doro
Prelievo del 5-10%
La manovra Le misure
34 mila
Il superprelievo
La misura riguarda 34
mila contribuenti: il
53% sono dipendenti
del settore privato,
l8,5% dipendenti
pubblici, il 34%
lavoratori autonomi
100%
Enti locali
I Comuni italiani che
saranno coinvolti nella
lotta allevasione
fiscale incasseranno il
100% delle somme in
questo modo
recuperate.
1,8 miliardi
Energia
Sulle imprese
dellenergia arriva una
nuova tassa, la Robin
Hood Tax, che porter
maggiori entrate non
inferiori a 1,8 miliardi
nel 2012.
4 miliardi
Saldi
Il totale delle misure di
correzione del deficit
pubblico nella
manovra vale 4
miliardi sul 2011, 10
sul 2012, 28 nel 2013
e 51 nel 2014.
Iva, pensioni e super prelievo
Ecco la nuova manovra
LIva sale dal 20 al 21%,
Porter 4 miliardi lanno
Donne Manette Per chi non sale lIva
Mercato e regole
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Linnalzamento dellet
del ritiro per le donne
anticipato di 2 anni rispetto
allipotesi di partenza
Manette ai superevasori,
la soglia dei 3 milioni
vale se rappresenta
il 30% del fatturato
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Esclusi dagli aumenti gli
alimentari essenziali,
editoria, bar, ristoranti,
alberghi e ristrutturazioni
MILANO Ripartono le porte girevoli della
liberalizzazione. Da luglio a oggi sono tante le
categorie entrate e uscite dal testo della
manovra correttiva. Adesso che si avvicina il
varo definitivo si risentono proteste e appelli.
Tornano a placarsi le ire dei commercianti: dal
testo sparisce la possibilit per gli esercenti di
derogare ai limiti su apertura e chiusura e sul
periodo di festivit. Un emendamento,
approvato in commissione Bilancio, fa saltare
un progetto caro al ministro Brambilla e cos la
liberalizzazione delle chiusure sar limitata
solo alle localit turistiche e alle citt d'arte.
Quindi si torna di fatto a quanto previsto dalla
manovra varata a luglio. Situazione molto pi
ingarbugliata sul fronte delle professioni
ordinistiche: raggiunto laccordo sul
mantenimento degli esami di Stato e sulla
conferma dellattuale struttura ordinistica,
rimane ancora qualche insoddisfazione. Per gli
avvocati dellOua (Organismo unitario
dellavvocatura) non basta: Rimane forte
lattacco alle libere professioni con una forzata
e ingiusta equiparazione alle imprese: gli
avvocati, come i medici e i notai, non sono
imprenditori, perch tutelano diritti sanciti
costituzionalmente. Anche nel mondo dei
farmaci serpeggia delusione: a lamentarsi sono
i titolari delle parafarmacie che attendevano
unapertura che permettesse anche a loro di
dispensare farmaci con obbligo di ricetta. E
invece tutto rimane comera. Infine arriva dal
Senato notizia di una raccolta firme condotta
da Franco Mugnani (Pdl) per non far inserire
nel maxi emendamento alla manovra una
norma che prevede il dimezzamento
dell'indennit di senatori e deputati che hanno
un introito dalla loro professione.
Rappresenterebbe una vera e propria
discriminazione sostiene Mugnani nei
confronti di tutto il lavoro autonomo. Meglio
parametrare lindennit alle presenze in Aula.
Isidoro Trovato
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro
Giulio Tremonti
2 Primo Piano
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
La manovra anticipa ancora
di due anni ladeguamento
delle pensioni di vecchiaia
delle donne nel settore
privato. Il percorso che
gradualmente porter let
da 60 a 65 anni inizier cos
nel 2014, per concludersi nel
2026. Il primo anno ci sar
un aumento dellet di
pensione di un mese, il
secondo di due mesi e cos
via, mentre dal 2020 gli scatti
saranno di sei mesi lanno.
La manovra stabilisce che
entro il prossimo anno sia
varata la riforma
dellassistenza (invalidit,
pensioni di reversibilit) con
un taglio di spesa di 4 miliardi
nel primo anno, di 12 nel
2013 e 20 nel 2014. Se la
riforma non arriver a questi
risultati, automaticamente
scatter il taglio lineare di
tutte le agevolazioni e
detrazioni fiscali, per un pari
importo.
I nuovi contratti di lavoro
aziendali o territoriali, con
laccordo delle imprese e dei
sindacati, potranno derogare
al contratto collettivo e allo
Statuto dei lavoratori.
Compreso larticolo 18 che
tutela i lavoratori nelle aziende
con oltre 15 dipendenti. I
nuovi contratti, tuttavia, non
potranno mai derogare alle
norme che impediscono il
licenziamento delle donne in
congedo di maternit.
I dipendenti pubblici che
optano per il pensionamento
anticipato dovranno attendere
due anni per avere dallo Stato
la buonuscita, che corrisponde
al Trattamento di fine
rapporto. La misura dovrebbe
riguardare nel 2102 poco
meno di 20 mila lavoratori.
Sparisce, invece, la norma che
prevedeva il congelamento
della tredicesima in caso di
sforamento degli obiettivi di
budget.
Dopo quelle degli anni scorsi,
e quella decisa nello scorso
mese di luglio, arriva unaltra
sforbiciata alle dotazioni
finanziarie dei ministeri. La
manovra di agosto prevede
una riduzione della spesa di 6
miliardi nel 2012 e di altri 2,5
lanno successivo. Che,
sommata a quelle precedenti,
porta il taglio complessivo a
11,5 miliardi nel 2012 e a
oltre 7 miliardi di euro nel
2013 e nel 2014.
I Comuni saranno coinvolti
nella lotta allevasione e
incasseranno il 100% delle
somme recuperate. La
manovra prevede poi il carcere
per chi evade grosse somme
(che saranno commisurate al
fatturato), e un aggravio del
10% sullIres delle societ di
comodo. Il fisco potr accedere
pi disinvoltamente ai conti
bancari dei contribuenti, non
pi solo caso per caso e sulla
base di un accertamento.
Il superprelievo sugli alti redditi si applicher a partire dai 300 mila
euro di guadagno lordo annuale, per una quota del 3%
Nonostante le proteste di
sindaci e governatori,
Regioni, Province e Comuni
dovranno fare altri sacrifici.
La manovra prevede altri 6
miliardi di tagli nel 2012, e
3,2 nel 2013, che potranno
essere parzialmente
compensati con gli incassi
della Robin Hood Tax. Per le
amministrazioni locali, in
tutto, ci sono 6,5 miliardi di
tagli nel 2012, 9 nel 2013,
11,4 nel 2014.
Con lIva che passa dal 20 al 21% lItalia si allontana dalla Germania, ma
anche da Francia e Gran Bretagna, raggiungendo il livello di Belgio e Irlanda
A carico delle imprese che
operano nel settore
dellenergia viene stabilita
una nuova tassa, la Robin
Hood Tax, che porter
maggiori entrate non
inferiori a 1,8 miliardi nel
2012 e 900 milioni nei due
anni successivi. Il gettito che
ne deriver andr ad
alleviare i tagli operati a
carico degli enti locali. Tasse
in aumento anche per le
cooperative.
Domani il governo
approver, a corredo della
manovra, un disegno di
legge di modifica della
Costituzione per
linserimento del vincolo del
pareggio di bilancio e
labolizione delle Province.
Funzioni e competenze di
queste ultime, ma anche il
personale, secondo quanto
stabilito dal governo,
saranno assorbite
direttamente dalle Regioni.
Introdotto sui redditi oltre 90
mila euro, poi cancellato,
ritorna nella manovra il
contributo di solidariet sui
redditi pi elevati. La soglia
oltre la quale scatter il
prelievo stata fissata dal
Consiglio dei ministri a 300
mila euro, e si applicherebbe
sulla quota di reddito
eccedente quella cifra. La
sovrattassa sullIrpef, secondo
i dati del Tesoro, riguarder
34 mila contribuenti.
Stato ed enti locali dovranno
adeguare entro un anno le
proprie leggi al principio
secondo cui liniziativa
privata libera ed
ammesso tutto ci che non
espressamente vietato. In
vista c anche la riforma
delle professioni regolate
dagli Ordini. Pi libert anche
per gli esercizi commerciali:
almeno nelle citt turistiche
potranno avere orari di
apertura pi lunghi.
Buonuscita, rinvio di 2 anni
per incassare lassegno
Pensioni delle donne,
verso i 65 anni dal 2014
Via libera, con un
emendamento
dellopposizione accolto dal
governo, alla revisione della
spesa storica della pubblica
amministrazione, preludio
allapplicazione dei "costi
standard", come per gli enti
locali. Previsto laccorpamento
degli enti previdenziali e di
tutti gli uffici del governo a
livello provinciale. Le norme
attuative sono attese tra due
mesi.
Contratti aziendali,
si potr licenziare
Ministeri, nuovi tagli
da 6 miliardi
Spesa, parte il check up
verso la SuperInps
Riforma delle professioni
e orari liberi nei negozi
Enti locali, risparmi
per altri 6 miliardi
Riforma assistenza
o taglio alle detrazioni
Imprese energia e coop,
aumentano le tasse
Una modifica alla Carta
per abolire le Province
Contributo del 3%
oltre i 300 mila euro
Contro levasione
pi poteri ai Comuni
Attenuanti cancellate
Imposte Non cambia la soglia automatica dei tre milioni di euro per larresto di chi non paga le tasse
Restano le norme che cancellano le attenuanti
per le fatture sulle operazioni inesistenti di
importo elevato, superiori ai 150 mila euro
Fisco, manette
agli evasori
per chi nasconde
il 30% del fatturato
ROMA Cambia la norma sulle manette agli eva-
sori. Tarata su un valore assoluto, levasione o il
mancato pagamento di imposte per pi di 3 milioni
di euro rischiava di riempire le patrie galere di ban-
chieri, per i quali unevasione di tale portata potreb-
be rivelarsi ben poca cosa, visto che diverse magi-
strature in tutta Italia indagano su presunte evasio-
ni di miliardi di euro. E cos il vertice di maggioran-
za di ieri pomeriggio ha deciso di ritoccare la nor-
ma introdotta nella manovra solo pochissimi gior-
ni fa con gli ultimi emendamenti del governo in
commissione Bilancio. Non ci sar pi un limite in
valore assoluto, ma questo sar commisurato al fat-
turato: chi evade o non paga imposte pari ad alme-
no il 30% del volume daffari non potr pi benefi-
ciare della sospensione condizionale della pena.
Solo in questo caso, dunque, si apriranno le por-
te del carcere, con una pena che pu andare da uno
a sei anni. Mentre dovrebbero restare immutate tut-
te le altre norme appena inserite nella manovra per
rafforzare il regime penale tributario, abbassando
le soglie di punibilit e aumentando i termini della
prescrizione, che pu arrivare a 15 anni da quando
il reato stato commesso.
Restano, dunque, le nuove norme che cancellano
le attenuanti per le fatture sulle operazioni inesi-
stenti di importo elevato, superiore ai 150 mila eu-
ro, cos come le sanzioni per le dichiarazioni fraudo-
lente compiute utilizzando elementi fittizi nella de-
nuncia al fisco (bastano appena 30 mila euro di eva-
sione, purch lammontare complessivo delle com-
ponenti inventate per abbattere il reddito sia di al-
meno un milione). Vengono riviste al ribasso le so-
glie della cosiddetta dichiarazione infedele, per la
quale baster unimposta evasa di 50 mila euro, e
per lomessa dichiarazione, per la quale sar suffi-
ciente unevasione di 50 mila euro.
Con il nuovo giro di vite, per beneficiare delle at-
tenuanti, bisogner sempre aver prima estinto tut-
to il debito con il fisco prima dellapertura del pro-
cesso di primo grado, e pagate tutte le relative san-
zioni, ma lo sconto sar decisamente minore. La pe-
na si potr ridurre al massimo di un terzo, e non
pi della met, come avviene oggi.
M. Sen.
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3 Primo Piano
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011
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Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
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i va verso il s alla manovra oggi in Senato, ricor-
rendo alla quarantanovesima richiesta di fiducia.
Ma la sensazione amara di avere perso inutilmente
molto, troppo tempo, difficile da cancellare. La
spinta decisiva a aumentare lIva, lImposta sul valo-
re aggiunto, dal 20 al 21 per cento arrivata sotto la pressio-
ne di mercati sempre pi scettici sulla credibilit del governo
italiano; e di un presidente della Repubblica che ha quasi inti-
mato al governo di rafforzare lefficacia e la credibilit del-
la manovra per arginare una deriva finanziaria tuttora non
scongiurata.
I miliardi di euro bruciati in giorni di ripensamenti sono
un atto di accusa contro la maggioranza. Per quanto la crisi
tocchi lintera zona delleuro e
investa gli Usa, la peculiarit del-
lItalia di aggravarla con la con-
fusione politica. Le tensioni fra
Silvio Berlusconi e il ministro
dellEconomia, Giulio Tremon-
ti, i veti della Lega, il pasticcio
sulla riforma delle pensioni han-
no prodotto un cortocircuito.
Il governo ne esce pi indebo-
lito di un mese fa, quando la
BCE ha cominciato a comperare
titoli di Stato per arginare lag-
gressione da parte degli specula-
tori internazionali. Perfino la disastrata Spagna ieri si ritenu-
ta autorizzata a dare lezioni di seriet. Siamo molto preoccu-
pati perch alcuni Paesi sono in una brutta situazione e non
stanno rispettando i loro obiettivi: la Grecia e lItalia, che si
rimangiata in pochi giorni il suo piano di aggiustamento, ha
dichiarato il portavoce Jos Blanco. Daltronde, anche le deci-
sioni di ieri sono state contrastate.
Tremonti si opposto a lungo allIva al 21 per cento. Ne
aveva spiegato le ragioni, a cominciare dai timori per linfla-
zione. Il fatto che Berlusconi labbia imposta dice quanto sia
ridimensionato il ministro. Ma dice anche che erano necessa-
ri provvedimenti tali da garantire un gettito valutabile subito
dai mercati. In pi, lo scandalo che ha colpito il braccio de-
stro di Tremonti, Marco Milanese, e che sar discusso in Par-
lamento fra una settimana, ha ristretto i suoi margini. Ritene-
re che lultima versione della manovra significhi un recupero
per i titoli pubblici italiani non scontato.
La tassa per chi guadagna pi di 300 mila euro lanno ha
un valore soprattutto simbolico, e comunque non tocca leva-
sione fiscale. Quanto alla legge costituzionale per abolire le
Province, appare ancora pi aleatoria negli effetti, visti i tem-
pi biblici prevedibili per lapprovazione. Resta la richiesta di
fiducia, motivata da Palazzo Chigi con la gravit del conte-
sto internazionale, per approvare finalmente la manovra:
un buon motivo fornito a gran parte dellopposizione per ade-
rire allo sciopero solitario della Cgil, e additare lennesimo
rifiuto del centrodestra a discutere.
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Gli altri s blindati
ROMA La manovra rive-
duta e corretta, versione nu-
mero quattro, arriva nellaula
del Senato blindata dal voto
di fiducia, per essere approva-
ta nellarco di una manciata di
ore. Il pressing dellEuropa, i
segnali di allarme che arriva-
no dai mercati finanziari e so-
prattutto il duro monito del
capo dello Stato, che ha chie-
sto misure pi efficaci per
restituire credibilit al Paese,
hanno convinto il governo ad
accelerare. E a rafforzare i
provvedimenti per il pareggio
dei conti.
La crisi grave, bisogna fa-
re in fretta ha spiegato Silvio
Berlusconi in Consiglio dei mi-
nistri, motivando lesigenza
di mettere al sicuro il maxie-
mendamento con la quaranta-
novesima questione di fidu-
cia, che il premier a met ago-
sto aveva sperato non fosse
necessaria. Le opposizioni
protestano, ma domani si riu-
nisce il consiglio direttivo del-
la Bce e il timore che la Ban-
ca centrale europea decida di
tagliare lacquisto di bond ita-
liani. E cos, recita il comuni-
cato stampa della presidenza
del Consiglio, la fiducia sta-
ta imposta per via della gravi-
t del contesto internazionale
di crisi finanziaria.
Unaltra giornata convulsa.
Al Senato la riunione dei capi-
gruppo convocata per le 12
slitta alle 15.30 e poi ancora al-
le 16, segno che qualcosa sta
per accadere. E infatti alluna
Berlusconi rientra a Roma do-
po giorni di assenza dalla Capi-
tale e convoca un vertice di
maggioranza. A Palazzo Gra-
zioli salgono Giulio Tremonti,
Roberto Calderoli e i capigrup-
po Fabrizio Cicchitto, Mauri-
zio Gasparri e Federico Brico-
lo. Due ore di discussione per
trovare laccordo su un nuovo
testo, destinato ad approdare
in Senato a notte inoltrata do-
po una lunga serie di modifi-
che. Alle 18 si riunisce in via
durgenza il Consiglio dei mi-
nistri e d il via libera alla fidu-
cia. E alle sette della sera il mi-
nistro della Giustizia, Nitto
Palma, chiede pazienza: Tra
due ore dice lasciando Pa-
lazzo Chigi trasmettiamo il
maxiemendamento. Come
vanno i rapporti con la Lega?
Tutto bene, il clima sere-
no assicura il Guardasigilli.
Sono le 16 e 30 quando lin-
quilino di Palazzo Madama,
Renato Schifani, apre i lavori
su un testo che ancora non
c. Anche il presidente del
Senato, che aveva provato a
evitare la fiducia lo sfida il
capo dei senatori dellIdv, Feli-
ce Belisario prende uno sga-
nassone come noi. Dalla ri-
sposta di Schifani trapela il
rammarico per non essere riu-
scito a evitare la fiducia: Mi
sono mosso sapendo che pos-
so esercitare solo una moral
suasion spiega il presiden-
te Non me ne pento, ma oc-
corre coniugare lampiezza
del dibattito con lesigenza di
tempi celeri per approvare il
decreto.
Lattesa del testo si rivela as-
sai pi lunga del previsto. Ar-
river a sera, molto tardi con-
ferma il presidente della com-
missione Bilancio e relatore di
maggioranza, Antonio Azzoli-
ni. Ma Stefano Ceccanti, vel-
troniano del Pd, pessimista:
Secondo me il testo non sar
pronto fino a ora di pran-
zo.... Conclusa ieri sera la di-
scussione generale sul vec-
chio testo, oggi alle 9.30 laula
del Senato riapre i battenti.
Lobiettivo approvare in
giornata il decreto, che poi
passer alla Camera dei depu-
tati.
I mal di pancia sono forti,
soprattutto in casa leghista. Il
ministro dellInterno, Roberto
Maroni, fa trapelare il suo ma-
lumore per i tagli agli enti lo-
cali e la misura sullet di pen-
sionamento delle donne nel
settore privato. Soddisfatti in-
vece i frondisti del Pdl, Gui-
do Crosetto, Giorgio Stracqua-
danio e Isabella Bertolini. Il
percorso stato incerto e tal-
volta rischioso, gli italiani
hanno visto passare come in
un videogame i mostri dellin-
ferno delle aliquote e della go-
gna fiscale, ma adesso i parla-
mentari che avevano fatto bal-
lare la coalizione sono conten-
ti: Sono state adottate molte
delle nostre proposte....
Monica Guerzoni
mguerzoni@rcs.it
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Secondo me il testo della manovra non sar pronto fino allora
di pranzo... Stefano Ceccanti, Pd
La richiesta
alle due Camere
Il decreto legge
sullo sviluppo
Il parere dellAula
sul processo lungo
Vertice di maggioranza e Consiglio dei ministri per definire le ultime modifiche
Rammarico
La Nota
La manovra Le scelte
di Massimo Franco
Sulla manovra, il
governo ha chiesto e
ottenuto la fiducia in
entrambi i rami del
Parlamento: il 14
luglio al Senato con
161 s e 135 no; il 15
luglio alla Camera
con 316 s e 284 no
In precedenza la
doppia richiesta
stata avanzata anche
sul decreto legge
sviluppo: il 21 giugno
alla Camera con 317
s e 293 no; il 7 luglio
al Senato con 162 s
e 134 no
Un governo indebolito
dalle tensioni interne
e dal tempo perduto
Lultima fiducia
chiesta dal governo
Berlusconi, la
quarantottesima, si
votata al Senato sul
processo lungo lo
scorso 29 luglio: i s
sono stati 160, i no
139, nessun astenuto
Schifani rammaricato
per non essere riuscito
ad evitare il voto di
fiducia sulla manovra
Oggi il voto in Senato. Con la fiducia
Palazzo Madama Il presidente del Senato Renato Schifani insieme con Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl
Decisiva
la spinta
del Quirinale
per rispondere
subito ai mercati
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Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011
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Vincino
Con le modifiche annunciate dal governo e la fiducia non faremo
la fine della Grecia, come vorrebbe lopposizione Federico Bricolo, Lega
Irritazione per i rilievi della Merkel e di Madrid
MILANO Contestazioni,
ieri a Genova, per Massimo
DAlema. Prima mentre sfila-
va per le strade del capoluo-
go ligure durante il corteo
per lo sciopero della Cgil:
stato fischiato da alcuni pas-
santi in piazza De Ferrari. Poi,
DAlema stato invitato da
un partecipante alla manife-
stazione della Cgil a vendere
lo yacht. In serata, un grup-
po di una cinquantina di citta-
dini genovesi, in coro, ha fi-
schiato e gridato pi volte
vergogna, vergogna nei
confronti del presidente del
Copasir, proprio pochi minu-
ti prima che intervenisse a un
dibattito alla Festa democrati-
ca in corso a Genova.
I contestatori erano soprat-
tutto lavoratori precari di
Amiu, lazienda dei rifiuti ge-
novese, e di Amiu Bonifiche.
A DAlema i lavoratori di
Amiu Bonifiche (il cui posto
di lavoro a rischio perch i
tagli impediscono nuovi con-
tratti a tempo determinato)
sembra abbiano contestato il
modo di agire di Pietro Anto-
nio DAlema, cugino dellex
premier e amministratore
unico di Amiu. Ma cera an-
che chi protestava per la linea
politica del Pd: Il centrosini-
stra sta avallando i provvedi-
menti del centrodestra ha
spiegato una contestatrice
. Questa non unopposi-
zione vera, non la sinistra.
Vogliamo unopposizione
che ascolti i cittadini. E tra i
fischi, qualcuno ha gridato
frasi come siete una casta.
Le proteste sono andate avan-
ti anche quando il dibattito
iniziato. Immediata la replica
di Massimo DAlema: Lestre-
mismo innanzitutto igno-
ranza, poi estremismo.
Il presidente del Copasir ha
chiesto di poter proseguire il
suo intervento e ha trasforma-
to la selva di fischi in applau-
si rivolgendosi ai precari:
Auspico che gli amministra-
tori di questa azienda li incon-
trino per trovare una soluzio-
ne ai loro problemi. Poi ha
attaccato il governo: In Euro-
pa il premier italiano consi-
derato una nullit. Oggi lEu-
ropa fatta da Sarkozy e Me-
rkel che si incontrano, e dalla
Bce. Noi viviamo in una situa-
zione in cui il Paese com-
missariato. Ed lunico in cui
se il presidente del Consiglio
si dimette c un rimbalzo po-
sitivo in Borsa.
R. P.
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Il richiamo
alla verit
Gli appelli
Scelte rapide
ed efficaci
A Genova Una cinquantina i contestatori
La manovra I giudizi
Limpegno
comune
DAlema fischiato
alla festa del Pd
Minaccia di sciopero al cda Rai
Per il capo dello Stato
stata nascosta la
gravit della crisi. Un
messaggio duro
lanciato il 21 agosto
dal meeting di Cl. Un
richiamo a parlare il
linguaggio della verit
soprattutto per chi ha
responsabilit nelle
istituzioni,
accompagnato da
critiche allopposizione
In corteo DAlema ieri a Genova
Risale a luned scorso
lultimo monito del capo
dello Stato, che ha
invocato scelte rapide,
credibili ed efficaci.
Tutto per salvare il
Paese da una
pericolosa deriva che
potrebbe avere
conseguenze
drammatiche senza
misure convincenti
per lEuropa
Il cauto sollievo del Quirinale
necessario un
impegno comune di
maggioranza e
opposizione per
approvare al pi
presto la manovra
bis in Parlamento.
stato questo il monito
lanciato sabato scorso
da Giorgio Napolitano,
nel suo intervento al
forum Ambrosetti
a Cernobbio
2
3
1
ROMA Giudizi di merito
non ne esprimono, anche per-
ch la bozza della manovra
bis (scritta e riscritta quattro
volte in un mese) arrivata
agli uffici tecnici del Quirina-
le solo a notte fonda. Ma die-
tro la presa datto che i con-
siglieri di Giorgio Napolitano
fanno trapelare, si percepisce
un certo sollievo. Perch lin-
vito del presidente stato rac-
colto, almeno quanto a garan-
zia di numeri pi sicuri.
Aveva chiesto di corregge-
re subito si ancora in
tempo il provvedimento
con misure capaci di raffor-
zare lefficacia e la credibili-
t del decreto messo in can-
tiere il 13 agosto. E si era ap-
pellato a tutte le parti politi-
che perch sforzi rivolti a
questo fine non vengano bloc-
cati da incomprensioni e da
pregiudiziali insostenibili.
Sul primo punto, adesso i
saldi richiesti dallUnione Eu-
ropea dovrebbero essere gros-
so modo assicurati. Sul secon-
do, la partita non pi nelle
sue mani e la scelta di Palazzo
Chigi di porre la fiducia que-
stione che rientra nelle re-
sponsabilit del governo. E,
come gli ha spiegato ieri al te-
lefono Gianni Letta, si resa
necessaria per rispettare i
tempi stringenti richiesti dal-
la crisi e per evitare fratture
nella stessa maggioranza.
Data la situazione genera-
le, il capo dello Stato di pi
non poteva sperare. E chiss
se baster. Il suo intervento
dellaltra sera, un segnale dal-
larme irrituale (o bizzarro,
come ha recriminato con toni
malmostosi il deputato della
Lega Giovanni Fava), era ma-
turato al termine di una gior-
nata infernale per lItalia.
Con tre pessime notizie, re-
gistrate con grande ansia al
Quirinale: 1) a parte le brutte
performance della Borsa, pe-
sava il fatidico spread, cio
limpennata del differenziale
tra i titoli del nostro debito
pubblico e quelli della Ger-
mania; 2) cera poi il minac-
cioso annuncio delle agenzie
di rating, che ci avevano mes-
so sotto osservazione e si di-
chiaravano pronte a declas-
sarci; 3) la cancelliera tede-
sca Angela Merkel ci parago-
nava ormai alla Grecia, che
da pi di un anno sta tenen-
do sotto stress il mondo inte-
ro.
Ecco come, al termine di
molti contatti telefonici ad al-
to livello, il presidente della
Repubblica ha deciso di incal-
zare il governo. Ancora una
volta. Parlando spietatamen-
te quel linguaggio della veri-
t da lui stesso sollecitato a
Rimini e a Cernobbio.
Dopo i tanti e univoci se-
gnali di persistente difficol-
t a recuperare fiducia, biso-
gnava uscire da balbettii e di-
visioni. Altrimenti avremmo
vanificato la provvidenziale
(ma provvisoria) apertura di
credito che ci stata conces-
sa dalla Banca centrale euro-
pea. Bce che proprio domani
si riunir per esaminare il
problema italiano e, in so-
stanza, decidere se continua-
re a comprare i nostri Btp. E
guardacaso, Jean-Claude Tri-
chet e il suo prossimo succes-
sore Mario Draghi avevano a
loro volta avvertito che non
era affatto scontato che la
Banca si dissanguasse per sal-
varci.
Insomma: se da Bruxelles e
Francoforte suona la campa-
na del time over, non serio
credere sia possibile di cavar-
cela con una politica di an-
nunci che, dopo la contratta-
zione infinita vista in queste
settimane, rischiano di mate-
rializzarsi in una manovra
confusa e debole rispetto ai
vincoli assunti. un fatto di
credibilit e affidamento reci-
proco, tra noi e i nostri part-
ner in Europa.
Questo pensava, e pensa,
Napolitano. Lo stallo va supe-
rato senza ambiguit e incer-
tezze. Magari attraverso una
larga assunzione di responsa-
bilit in grado di coinvolgere
pure le opposizioni, secondo
speranze ormai forse troppo
difficili da realizzare. Da oggi
la manovra sar allattenzio-
ne degli uffici giuridici del
Quirinale. Scontato che non
tutto piacer al capo dello Sta-
to, perch non tutto coeren-
te con le sue richieste di prov-
vedimenti equi. Ma questo
passa il convento, oggi.
Marzio Breda
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8 Primo Piano
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera
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Tre fronti
Di Pietro: dal governo
atto di vigliaccheria.
Rutelli: ci inoltriamo verso
un precipizio senza fine
Restiamo in trepidante attesa. Salvi i saldi, lo slogan,
ma saremo salve anche noi Regioni? Luca Zaia, governatore del Veneto
Il rischio
Lappello del terzo polo
e linvito a far presto
Le accuse dellIdv
e linvito ad andare a casa
Dal Pd no allaumento Iva
e ok allimposta sui patrimoni
Le imprese
Il decreto venga
approvato rapidamente
e si apra una stagione di
risanamento strutturale
Bisogna confermare il confronto con le forze di opposizione
che si dimostreranno costruttive Franco Frattini, ministro degli Esteri
ROMA No al punto in
pi di Iva, s a unimposta ordi-
naria sui grandi patrimoni im-
mobiliari. Carica a testa bassa
il segretario del Pd, Pier Luigi
Bersani, che contesta lidea di
fondo di una manovra ineffi-
cace e iniqua: cos, infatti, il
governo intende scaricare il
peso del risanamento su molti
per tenere al riparo qualcu-
no.... E poi c la mannaia del-
la fiducia che cancella il ruolo
della minoranza: Avevano
promesso di non presentarla
ma hanno cambiato le carte in
tavola. E dunque, lamenta
Bersani, nessuna proposta
dellopposizione tesa a mette-
re equit nel carico della mano-
vra stata accolta, mentre il
governo testardamente ha vo-
luto insistere sullinutile e scri-
teriata proposizione dellartico-
lo 8.
La manovra non ci piace e
non la voteremo, annuncia il
segretario dellUdc Lorenzo Ce-
sa. Che poi aggiunge: Ma quel-
lo che hanno deciso di fare al-
meno lo facciano subito senza
perdere altro tempo. Come di-
re, meglio tardi che mai. Il
t er z o pol o chi ede una
discontinuit del governo e
stavolta entra in sintonia con
Antonio Di Pietro (Idv), che de-
finisce la fiducia come un at-
to di vigliaccheria e invita il
governo ad andare a casa.
Laspetto pi inquietante di
questo parto travagliato, secon-
do il parere di Francesco Rutel-
li (Api), riguarda i continui
cambi di rotta del governo:
La manovra di agosto gi
stata divorata dai mercati e ora
abbiamo la sensazione che stia-
mo andando verso la quinta
manovra destinata a vedere
poi larrivo della sesta e della
settima e a inoltrarci fino a un
precipizio senza fine. Insom-
ma, osservava ieri sera il lea-
der dellApi, qui c unoppo-
sizione che ha dichiarato di es-
sere pronta a votare misure, an-
che difficili e impopolari, ove
fossero strutturali e credibili.
Confindustria valuta positi-
vamente la decisione presa dal
governo di introdurre alcune
misure che vanno nella direzio-
ne di rafforzare lefficacia della
manovra. Ma ora, oltre alla
Cgil, anche Cisl e Uil che sa-
bato saranno in piazza a Bolo-
gna tornano ad alzare la vo-
ce: Siamo contrari sia allau-
mento dellet pensionabile
per le donne sia allaumento
dellIva, ha detto Raffaele Bo-
nanni. Che si trova a proporre
la stessa ricetta sostenuta da
Bersani: Il governo introduca
una patrimoniale, escludendo
la prima casa, e ripristini il con-
tributo di solidariet facendo
pagare chi guadagna di pi e
possiede di pi. Per Luigi An-
geletti (Uil), poi, lemergenza
finanziaria non pu giustifica-
re laumento dellIva, soprattut-
to delle aliquote pi basse.
Contro lincremento dellIva
si schiera anche la Confcom-
mercio, perch ne risentiran-
no consumi e occupazione:
Occorrono certamente misu-
re efficaci e credibili per raffor-
zare la fiducia dei mercati.
Nelle pieghe della manovra, de-
nuncia il Forum del trasporto
ferroviario (Ntv, Arriva Db,
Arenaways, Assofer, Fercar-
go), c un articolo che ha
levidente obiettivo di ostacola-
re ulteriormente la liberalizza-
zione del trasporto su ferro a
esclusivo beneficio del mono-
polista statale.
Dino Martirano
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Il cardinale Re
e la Via Crucis
dedicata
ai senza lavoro
La riunione
Il direttorio della
Banca centrale
europea, guidato da
Jean-Claude Trichet
(foto) si riunir
domani a
Francoforte. Sul
tavolo il programma
di acquisto dei titoli
di Stato, che finora
servito ad attenuare
sui mercati gli effetti
della crisi sui Paesi
pi deboli, tra cui
lItalia
I numeri
Il rischio che si
arrivi alla conta
sullopportunit di
intervenire a favore
dei Btp, una scelta
gi contestata dalla
Banca centrale
tedesca. Ieri, il
differenziale tra Btp
e Bund tedeschi a
dieci anni arrivato
a 373 punti base, a
378 per la scadenza
a due anni
Segnali di attenzione dalla Bce, domani si decide sui Btp
Le reazioni Per Bersani interventi inefficaci e iniqui. Il terzo polo chiede discontinuit con un nuovo esecutivo
LUdc di Casini boccia la manovra
ma invita a far presto. Anche se
il leader dellApi Francesco Rutelli,
chiarisce che qui c
unopposizione che ha dichiarato
di essere pronta a votare misure,
anche difficili e impopolari, ove
fossero strutturali e credibili
Gentile direttore,
abbiamo letto con
amarezza la nota a sua
firma con la quale ha
inteso stigmatizzare loperato
della Cgil, e del suo segretario
generale, per un presunto
atteggiamento discriminatorio
contro il Corriere della Sera in
occasione dello sciopero generale
del 6 settembre. Ci spiace
contraddirla ma le affermazioni
contenute non sono riscontrabili
in alcun atto, e a tutti i livelli,
della Cgil in quella azienda. Il
Corriere della Sera rimane uno
degli esempi migliori del sistema
di relazioni industriali dellintero
comparto dei poligrafici. I fatti
sono noti: questa volta lo sciopero
generale contro la manovra
economica del governo ha visto la
partecipazione dei lavoratori
poligrafici della Cgil, a differenza
di altri scioperi in cui, per
garantire il diritto
allinformazione, si deciso di
esentarli. Questa volta non
sarebbe stato giusto, vista la
particolare rilevanza della
iniziativa e le attese degli iscritti
alla Cgil. Lo sciopero, come
sempre avviene e sempre avverr,
talvolta blocca interamente la
produzione, qualche altra la
rallenta: ma e resta, in una
democrazia, un diritto non minore
rispetto alle esigenze di mercato.
Lo sciopero non uno strumento
di dumping e non nemmeno
loccasione per consumare
vendette, azione in s riprovevole
e comunque lontana dalla nostra
cultura. In ogni caso la
informiamo che a decidere
lesenzione da uno sciopero
generale sono sempre le stesse
strutture e le stesse persone: la
categoria nazionale, di concerto
con la confederazione, sentite le
Rsu interessate e le strutture
territoriali. Questo quello che
avviene normalmente ed quello
che avvenuto in occasione
dellultimo sciopero generale del 6
maggio, ed in tutti quelli indetti
dalla sola Cgil, nel quale abbiamo
deciso di esentare i lavoratori
poligrafici. Probabilmente, in
questepoca di estrema
personalizzazione della politica
che ha contagiato non poco il
modello di democrazia di questo
Paese, la Cgil rimane un
organismo dove i processi
decisionali hanno unarchitettura
pi complessa. Non riusciamo,
sinceramente, a registrarlo come
un limite! Ovviamente nessuno ha
mai minacciato ritorsioni in caso
di uscita del giornale. Non nella
tradizione e nella storia personale
dei suoi dirigenti, in azienda e
fuori. La Cgil non usa larma del
ricatto ed il Corriere della Sera non
in alcun modo ricattabile.
Rsu/Cgil Corriere della Sera
Segreteria Slc/Cgil Milano
Segreteria nazionale Slc/Cgil
(f. de b.) Lamarezza tutta mia.
Ho rispetto della Cgil, ho dato
atto pubblicamente della vostra
passata disponibilit. Ma io
difendo il giornale, chi lo legge e
chi lo fa. E ieri tutti i giornali
cerano, compresi lUnit
con uno speciale dedicato alle
cento piazze della manifestazione
e Liberazione, uscito grazie alla
scelta responsabile dei poligrafici
Cgil. Tutti tranne il Corriere.
Vi sembra giusto? A me no.
Cisl ha i nervi saldi e con
grande senso di responsabili-
t si sta mobilitando in que-
sti giorni per cambiare la ma-
novra seguendo le indicazio-
ni del presidente della Repub-
blica, Giorgio Napolitano.
Le manifestazioni si sareb-
bero svolte senza particolari
disordini se non fosse stato
per i cortei del sindacalismo
di base, aderenti allo sciope-
ro generale, che a Napoli, Mi-
lano e Torino hanno creato
momenti di tensione. Sem-
pre a Torino, c stato un blitz
dei No Tav sul palco di piaz-
za San Carlo, al termine dei
comizi conclusivi, che ha pro-
vocato agitazione tra i manife-
stanti e le forze dellordine.
A Roma, mentre le notizie
finanziarie negative si diffon-
devano tra i lavoratori accal-
dati, la manifestazione si
chiusa con Bella Ciao into-
nato dal palco. A Genova han-
no preferito lInternazionale
allInno di Mameli.
Antonella Baccaro
RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA Sono le 11 del mat-
tino quando, in mezzo al corteo
anti-manovra, arriva Pier Luigi
Bersani: gran mucchio di foto-
grafi e telecamere, il servizio
dordine della Cgil fatica obietti-
vamente a contenere la ressa, il
leader del Pd si mette a fianco di
Susanna Camusso e comincia a
scendere lungo via Merulana.
Era il momento pi atteso, Ber-
sani laveva promesso: Anche
il Pd sar in prima linea. I lea-
der dellopposizione, Terzo polo
escluso, ci sono tutti: Vendola,
Ferrero, Diliberto, Bonelli, Di
Pietro. Qui la coalizione c
sibila il leader dellItalia dei Valo-
ri . Il problema non chi c,
ma chi manca. Se alcuni hanno
la puzza sotto il naso, un pro-
blema della loro coscienza.
Gi, chi manca. Nelle cento
piazze della Cgil, certe assenze
si sono notate. Ma il Pd da che
parte sta?, si chiedeva ironico
a fine giornata il deputato della
Lega Nord Giacomo Stucchi.
Ma non solo lui, in realt. Pd di-
viso, spaccato. Tra chi cera e
chi no. Al corteo di Firenze, per
esempio, non pervenuto il sin-
daco Matteo Renzi. Cera, inve-
ce, uno striscione velenoso:
Renzi, il sindaco che la destra
ci invidia. Nella stessa piazza,
per, s vista Rosy Bindi, che
del Pd la presidente. Sibillina,
la Bindi: Ci sono persone che
ritengono che non si debba ri-
correre a strumenti di lotta radi-
cali, estremi, anche se pacifici,
come quello che la Cgil ha scel-
to. Si assumano le loro respon-
sabilit: noi non abbiamo dubbi
da che parte stare.
Il sindaco rottamatore del
Pd, qualche ora pi tardi, ha ri-
sposto a modo suo alle gerar-
chie del partito: Bersani tiri fuo-
ri le idee, non solo gli striscioni.
Gli elettori del Pd non si aspetta-
no di sapere se siamo in piazza o
no, ma se abbiamo prospettive,
proposte, per il lavoro e per i gio-
vani. La manovra del governo
sembra fatta dal mago Silvan,
con provvedimenti che appaio-
no e scompaiono. Poi per i mer-
cati te la fanno pagare.... E cos,
a Firenze, Renzi non cera, men-
tre per dire i suoi colleghi
di Torino e Bologna, Piero Fassi-
no e Virginio Merola, hanno se-
guito Bersani. E non s visto a
Trieste nemmeno il sindaco Co-
solini, mentre leuroparlamenta-
re Debora Serracchiani, del Pd
come lui, non ha fatto mancare
la sua presenza (Il partito il
partito e il sindacato il sindaca-
to, ma larticolo 8 fa proprio
schifo..., ha spiegato).
Eppoi a Brescia cera il funera-
le di Mino Martinazzoli: Coinci-
denza simbolica, sospira il se-
natore pd Lucio DUbaldo, che
infatti c andato, disertando il
corteo di Roma insieme ai suoi
colleghi ex popolari Garavaglia,
Rusconi e Galperti. Tutti al fune-
rale del vecchio segretario della
Dc: anche Franceschini e Follini.
Per la Bindi e Bersani hanno
fatto ugualmente in tempo a par-
tecipare alle esequie. DUbaldo
glissa: In questo momento ser-
ve coesione, per dare fiducia ai
mercati.... Roberto Giachetti,
ex rutelliano, un altro che non
ha aderito: Il risultato di que-
sto sciopero, scusate, qual sta-
to alla fine? S rotta di nuovo
lunit sindacale. Le divisioni
sindacali non fanno mai bene,
aveva chiosato alla vigilia Wal-
ter Veltroni, che infatti s tenu-
to alla larga. Eppoi c Giuseppe
Fioroni, il caposquadra degli ex
popolari, il primo a schierarsi
nettamente contro lo sciopero:
Gi, ma ora non mi sento pi
solo. Laltra sera a Pesaro sono
stato insultato, ma alla fine la
gente applaudiva. Noi dobbia-
mo essere forza di governo, la-
sciamo cavalcare a Di Pietro e
Vendola londa della protesta.
Noi non siamo surfisti.
Fabrizio Caccia
RIPRODUZIONE RISERVATA
La lettera del sindacato, la risposta del direttore
Bersani con Di Pietro e Vendola
Renzi attacca, Veltroni assente
Il sindaco al segretario: servono idee, non striscioni
Lattacco
Liberazione
condivide
ma non sciopera
Divisioni
Bonanni (Cisl)
Nel corteo toscano la
scritta Renzi, il sindaco
che la destra ci invidia
ROMA Il giorno dello
sciopero generale indetto dalla
Cgil, in edicola, tra gli altri
quotidiani che sono andati in
stampa cera anche Liberazione,
lorgano di Rifondazione
comunista. Unapparente
contraddizione per un
giornale comunista ieri
titolava in prima pagina
Sciopero! che per stata
spiegata con una nota a firma
de I lavoratori poligrafici di
Liberazione. Ecco il testo: Pur
condividendo profondamente
le ragioni dello sciopero, non
condividiamo le modalit di
esecuzione dello sciopero per il
settore quotidiani; infatti
scioperando il 5 settembre si
privano dellinformazione le
migliaia di lavoratori che
aderiscono allo sciopero e
saranno in piazza per
protestare. Abbiamo chiesto
invano, purtroppo, lo
spostamento dello sciopero al 7
settembre in modo da avere la
massima copertura informativa
sia il giorno dello sciopero sia
quello seguente. Difronte al
diniego dello spostamento
della data dello sciopero per i
lavoratori poligrafici dei
quotidiani, pur ribadendo
ladesione alle motivazioni
dello sciopero, i lavoratori
poligrafici di Liberazione
hanno deciso di accompagnare
con il proprio quotidiano in
edicola ed in piazza le migliaia
di lavoratori in sciopero.
RIPRODUZIONE RISERVATA
I presidi
I cortei
Dopo il 28 giugno
la Camusso tornata
tra le braccia di Landini
Il giornale del Prc
Larticolo 8 della
manovra cancella lintero
Statuto dei Lavoratori
Italia dei valori Antonio Di Pietro, 60 anni
taria generale della Cgil, ieri ha
aggiunto: Il direttore de Borto-
li ha ragione quando dice che
sono pochi i giornali non usciti
oggi (ieri, ndr), lo prendiamo
come monito per essere pi pre-
senti nei giornali. Lo sciopero
un diritto dei lavoratori.
Di tuttaltro avviso, invece, il
leader della Cisl Raffaele Bonan-
ni, che luned sera aveva subito
preso le difese del quotidiano
di via Solferino: molto grave
quello che successo per il Cor-
riere della Sera. lesivo della li-
bert di informazione. Negli
scorsi scioperi la Cgil aveva
mantenuto lequilibrio, invece
questa volta ha minacciato
luscita del quotidiano. Lunico
a non uscire. E ancora: Ca-
musso, come si vede con la vi-
cenda del Corriere, invece vuo-
le imporre la sua opinione. Do-
po laccordo del 28 giugno scor-
so tornata nelle braccia di Lan-
dini. Presidi della Cisl si sono
tenuti, ieri, davanti alle sedi del
Corriere di Milano, in via Solfe-
rino, e di Roma, in piazza Vene-
zia.
Solidariet al Corriere, ieri,
arrivata anche dal leader della
Uil Luigi Angeletti. Che in una
lettera indirizzata al direttore
ha scritto: Lastensione dal la-
voro proclamata dalla Cgil ha
impedito al Suo quotidiano di
essere in edicola nella giornata
del 6 settembre. Caso raro. Con-
seguenza, forse, di un clima te-
so oltre misura. Troppa contrap-
posizione e poco dialogo posso-
no generare anche scontri tra
diritti: quello allo sciopero, da
un lato, e quello allinformazio-
ne, dallaltro. Non un bene, so-
prattutto se il diritto allinfor-
mazione viene sacrificato a dan-
no di coloro che sembrano pro-
spettare idee diverse. A Lei,
dunque, caro de Bortoli, che ha
dovuto subire le conseguenze
di questi contrasti, va la solida-
riet mia e della Uil tutta.
Infine, anche Davide Boni,
presidente del Consiglio regio-
nale della Lombardia, ieri ha
espresso la sua solidariet al
Corriere della Sera: La manca-
ta concessione della deroga rap-
presenta un precedente molto
pericoloso nei confronti dellin-
formazione e degli stessi lavora-
tori.
Angela Frenda
RIPRODUZIONE RISERVATA
Sinistra ecologia e libert Nichi Vendola, 53 anni
Chi cera e chi no Bindi a Firenze, Fioroni e gli ex popolari disertano
Nella foto,
unimmagine
del presidio
della Cisl, ieri,
davanti alla
sede milanese
del Corriere, in
via Solferino.
Un altro si
tenuto davanti
alla sede
romana del
quotidiano, in
piazza Venezia
Da sinistra, il comizio
romano di Susanna
Camusso dal palco
allestito allArco
di Costantino,
la manifestazione
di Milano in piazza Duomo
e gli scontri di Napoli,
dove stato arrestato
un manifestante di 22 anni
Partito democratico Pier Luigi Bersani, 59 anni
Il confronto
11 Primo Piano
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
12
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
MILANO Lunit politica della
zona euro inizia a vacillare. Ieri,
Richard Sulik portavoce del
Parlamento della Slovacchia, Paese
membro dellUnione monetaria ha
fatto sapere che i deputati non
voteranno prima di dicembre
lapprovazione del rafforzamento del
Fondo europeo di stabilizzazione
finanziaria e la creazione del Fondo
permanente di salvataggio (Esm) che
dovrebbe entrare in funzione nel 2013.
La decisione ha provocato
preoccupazioni serie a Bruxelles: la
Commissione Ue aveva invitato
Bratislava ad approvare in fretta le
decisioni prese dal Consiglio europeo
dello scorso 21 luglio, necessarie per
garantire alla Grecia lerogazione del
secondo pacchetto di aiuti finanziari.
Atene, in difficolt sempre maggiori
a mantenere gli
impegni di
stabilizzazione
promessi in
cambio degli aiuti,
chiede che il
secondo round di
sostegni venga
deliberato al pi
presto dai membri
delleurozona. La
scelta degli
slovacchi va nella
direzione opposta.
Addirittura, sono
elevate le
probabilit che
Bratislava non
ratifichi mai le
decisioni europee
del 21 luglio: il
partito di Sulik, che
fa parte della
coalizione di
governo guidato da
Iveta Radicova,
infatti deciso a non
approvarle e a fare
mancare
allesecutivo i
numeri per farle
passare. Il fatto
che la Slovacchia
il Paese pi povero dellUnione
Europea dopo lEstonia e a gran parte
della popolazione sembra ingiusto
dovere aiutare Paesi pi ricchi.
Soprattutto dopo che, per potere
entrare nelleuro, Bratislava ha imposto
sacrifici alla popolazione: sacrifici che
non si pu dire siano stati eguagliati
da altri, per esempio dai greci.
Sulik parla di doppio standard, di
ingiustizia. In pi, dice che non ha
senso cercare di curare la crisi del
debito permettendo alla Grecia di fare
nuovo debito: lunica soluzione, a suo
avviso, che Atene (e gli altri Paesi in
difficolt) tagli drasticamente deficit e
debito pubblici.
Lostacolo slovacco si aggiunge a
quello gi posto da qualche settimana
dalla Finlandia, Paese ricco e virtuoso
che ha chiesto ad Atene garanzie
collaterali in cambio della sua quota di
aiuti. Richiesta che subito risuonata
in altri Paesi, con numerose forze
politiche intenzionate ad avanzare
domande del genere alla Grecia nel
caso le pretese finlandesi venissero
accordate. La questione dovrebbe
essere affrontata nella riunione dei
ministri finanziari delleurozona del 16
settembre.
D. Ta.
RIPRODUZIONE RISERVATA
C un possibile impatto della crisi europea del debito sui
mercati finanziari globali Ben Bernanke, Federal Reserve
Lirritazione
degli alleati
spagnoli
A giudizio
Spread a quota 373, Milano gi dell1,98%. Madrid accusa: lItalia ci mette a rischio
La ratifica
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO I giudici non sono eroi,
avvertiva ieri sera, scetticamente (come
del resto ci si pu aspettare da un euro-
scettico), il professor Joachim Starbatty,
docente emerito alluniversit di Tubin-
ga, uno dei promotori delle azioni legali
contro i piani di salvataggio dei Paesi del-
leurozona. Sar anche vero che c sem-
pre la possibilit di un bicchiere mezzo
pieno e mezzo vuoto, ma il solo fatto che
la Germania attenda con ansia il verdet-
to della Corte costituzionale federale,
previsto per oggi, la dice molto lunga sul
momento di incertezza che sta vivendo
un Paese che si pone molti dubbi, sia nel
mondo della politica che nellopinione
pubblica, sui costi del sostegno ai part-
ner dellUnione meno virtuosi e sullo
stesso futuro della moneta unica.
La Corte chiamata a stabilire se con
gli aiuti a Grecia, Irlanda e Portogallo il
governo di Berlino abbia violato le leggi
tedesche e perfino i Trattati europei, che
non prevedrebbero la necessit di farsi
carico dei debiti degli Stati membri. Lo
affermano, da una parte, un parlamenta-
re della Csu (lala bavarese del partito del-
la Merkel), Peter Gauweiler (rappresen-
tato da un professore di diritto dellUni-
versit di Friburgo, Dietrich Murswiek),
e, dallaltra, quattro vecchie conoscenze
della battaglia antieuro, tra cui, oltre a
Starbatty, lex membro del Consiglio del-
la Bundesbank William Nlling. A giudi-
zio di questi ultimi, indispensabile al-
meno una ristrutturazione radicale del-
leurozona che dovrebbe essere compo-
sta al massimo da sette nazioni forti.
Ad attendere con ansia cosa diranno i
magistrati di Karlsruhe in primo luogo
la cancelliera, impegnata proprio in que-
ste settimane a convincere la propria
maggioranza sulla necessit di sostenere
in modo compatto il rafforzamento del
fondo salva Stati deciso dal vertice euro-
peo di Bruxelles. Se chiaro che un pare-
re negativo avrebbe conseguenze cata-
strofiche, sar importante vedere quali
saranno le valutazioni dei giudici nel ca-
so di una presa di posizione interlocuto-
ria, che, come molto probabile, rivendi-
chi la necessit di un maggiore ruolo del
Parlamento nelle scelte del governo ri-
guardanti gli aiuti alle nazioni indebita-
te. Quello della funzione del Bundestag
infatti il grande tema che sta animando
il dibattito in vista del voto del 27 settem-
bre che dovrebbe dare il via libera al fon-
do salva Stati. Oltre ai dissensi di merito
(che non vanno certamente sottovaluta-
ti) nel gruppo parlamentare cristiano-de-
mocratico e in quello cristiano-sociale
forte infatti la voce di chi lamenta il fatto
che i deputati siano chiamati soltanto a
ratificare a scatola chiusa decisioni prese
altrove, magari a Bruxelles. Un interven-
to della Corte costituzionale in questa di-
rezione darebbe fiato ai critici o rende-
rebbe quanto meno il percorso ancora
pi complicato. Che la situazione sia
molto difficile lo dimostra il voto infor-
male di luned notte in cui 19 parlamen-
tari Cdu e Csu si sono rifiutati di appog-
giare laumento dei poteri e della dotazio-
ne dellEfsf. Per non parlare di quanto
sta accadendo nel partito liberale, alleato
della Merkel nella coalizione nero-gialla,
che vive una crisi profonda (come testi-
moniano le recenti elezioni in Meclem-
burgo-Pomerania Anteriore) e che sulle
politiche europee sta giocando una parti-
ta rischiosa sulla pelle del governo di cui
fa parte.
Paolo Lepri
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro delle
Finanze Elena
Salgado (foto)
ha appena guidato in
Parlamento
il voto sulle
modifiche alla
costituzione per
lausterit. Ma ora
Madrid critica
i ritardi dellItalia
Il vertice
europeo del
21 luglio
scorso ha
stabilito le
nuove funzioni
del Fondo
europeo
salvataggi.
LEfsf potr
comprare titoli
di Stato sul
mercato e
partecipare alla
ricapitalizzazio-
ne delle
banche. Ma
prima che il
nuovo Efsf
entri in vigore,
serve la ratifica
di tutti i Paesi
dellarea euro
Il veto di Bratislava,
la Slovacchia
punta i piedi
sul Fondo europeo
Il caso Oggi il verdetto dei giudici supremi di Karlsruhe dopo il ricorso di un gruppo di professori liberali
La crisi I mercati
Gli interventi
Processo al salvataggio di Atene,
la Corte di Berlino decide sulleuro
Il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble
Il voto
I giudici stabiliranno se con gli aiuti
a Grecia, Irlanda e Portogallo
il governo abbia violato le leggi
ROMA Una giornata stra-
na, forse pi di attesa che al-
tro, ma che ha confermato la
forte diffidenza dei mercati sul-
lItalia e sulla sua capacit di
venir fuori con una manovra
economica efficace. I rendi-
menti dei Btp decennali hanno
fatto su e gi, e con essi, i diffe-
renziali con i Bund tedeschi di
uguale durata, i titoli pi affi-
dabili. La Borsa di Milano ha ar-
chiviato unaltra chiusura in
perdita, evitando in finale la
debacle ma segnando il risulta-
to peggiore tra le piazze euro-
pee che comunque non hanno
brillato neanche loro. Mentre
Wall Street ha subito il peso
dei timori sui destini dellEuro-
pa e delleuro.
A guidare lincertezza della
giornata dei mercati sono sta-
te anche le aspettative per lan-
nuncio da parte del governo
Berlusconi, di nuove pi seve-
re misure di bilancio per rim-
polpare quella manovra che
ha scontentato gli operatori e
che ieri arrivata in Aula. Le
comunicazioni di Palazzo Chi-
gi, che ha assicurato il voto di
fiducia in Parlamento per blin-
dare le misure, per non han-
no avuto effetto. Forse il fatto
che lesecutivo ha finora varia-
to le misure da varare, appe-
santendole a singhiozzo, un
pezzetto per volta, non accon-
tenta gli investitori che vedreb-
bero meglio unazione decisa,
severa in una volta sola. In
ogni caso si vedr oggi che ef-
fetto faranno sui mercati i nuo-
vi interventi su Iva e redditi
pi alti. Ieri lannuncio, come
si detto, non ha provocato la
schiarita sperata.
Non sul prezzo, e sul rendi-
mento dei Btp i cui spread coi
titoli tedeschi si sono allinizio
ampliati per poi flettere fino a
350 punti base e quindi risali-
re di nuovo su 365 punti e an-
cora pi su fino a quota 373
per i decennali e 378 per la sca-
denza a due anni. In pratica
sui livelli, alti, del giorno pri-
ma. Sui mercati, hanno riferi-
to gli operatori, sono tornati
gli acquisti da parte delle ban-
che centrali, ma non con inter-
venti straordinari. I Bonos spa-
gnoli, sotto pressione come i
titoli italiani, sono andati me-
glio. Tanto che il portavoce
del governo Jos Blanco arri-
vato ad accusare lItalia di non
far molto, come la Grecia, per
centrare i suoi obiettivi di risa-
namento finendo cos per ali-
mentare una fase di turbolen-
za dei mercati che danneggia
anche la Spagna. Sotto pres-
sione anche i titoli del Belgio,
mentre non sono al sicuro ne-
anche quelli francesi.
Le Borse europee hanno
chiuso tutte in negativo, tran-
ne Londra, ma Piazza Affari
scesa pi delle altre dell1,98%.
Durante la giornata era arriva-
ta a perdere fino al 3,3%, trasci-
nata in basso dai titoli bancari
che hanno terminato in deciso
calo con Unicredit in perdita
del 4,45% e Intesa Sanpaolo del
3,11% scendendo per la prima
volta dalla sua quotazione sot-
to 1 euro. In flessione anche
Montepaschi e Fiat. Nel resto
dEuropa, Madrid, arretrata
dell1,6%, Parigi dell1,13% e
Francoforte dell1%. Tutte le
piazze del Vecchio Continente
avevano tentato un rimbalzo,
sullonda della svalutazione
del Franco svizzero, ma poi
avevano ceduto dopo lapertu-
ra al ribasso di Wall Street i cui
listini hanno risentito dei timo-
ri per la crisi dei debiti sovrani
europei. Crisi, che, ha detto il
presidente della Fed Ben Ber-
nanke, pesa sui mercati finan-
ziari. Negli Usa comunque la
paura di una nuova recessione
ha determinato il boom di ac-
quisti dei titoli del Tesoro a 10
anni, i Treasury, il bene rifugio
per eccellenza i cui rendimenti
sono scesi all1,90%. Quanto in-
fine alleuro ha chiuso in ribas-
so a 1,4012 dollari.
Stefania Tamburello
RIPRODUZIONE RISERVATA
Btp sotto pressione, la Borsa cade
13 Primo Piano
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
Previdenzae donne
Come cambia il Welfare
Approfondimenti
I risparmi previsti dalla riforma
54
anni
Et attuale delle lavoratrici
per le quali dal 2014 scatter
il tetto dei 65 anni per la
pensione di vecchiaia
La quota
112
milioni di euro
Risparmi stimati per
il 2015 dallinnalzamento
a 65 anni delle pensione
di vecchiaia per le donne
Per le donne nate nel 1951 non cam-
bier nulla, la pensione di vecchiaia arri-
ver a 60 anni. Ma le signore che ora
hanno 54 anni saranno le prime a con-
frontarsi con la nuova misura del gover-
no che fa partire dal 2014, nel settore pri-
vato, ladeguamento graduale dellet
pensionabile delle donne a quello degli
uomini: i 65 anni di et. Per le impiegate
nel pubblico il nuovo requisito entrer
in vigore gi dal 1 gennaio prossimo,
la decisione risale alla scorsa estate. Ma
per il settore privato c stata unaccele-
razione a partire dal decreto di luglio.
Inizialmente era stato stabilito che
linnalzamento dellet pensionabile ro-
sa cominciasse nel 2020. La relazione
tecnica alla prima manovra aveva stima-
to risparmi per 145 milioni nel 2021
progressivamente crescenti fino allo
0,4% del Pil nel 2031-2040, cio 6,5
miliardi a valori attuali. Per era luglio e
subito dopo i mercati hanno detto allIta-
lia che sui conti doveva fare di pi. Nella
manovra-bis del 13 agosto si ipotizz di
far salire gradualmente let a partire
dal 2016 per arrivare al completamento
della riforma nel 2028. In questo caso ve-
niva stimato un ulteriore risparmio: 112
milioni nel 2017, 320 milioni nel 2018,
565 milioni nel 2019, 1,2 miliardi nel
2020, 1,8 miliardi nel 2021. A questo
punto, con la norma decisa ieri, questi
risparmi verranno anticipati gi al 2015.
Ma i provvedimenti si mescolano,
fa presente Sergio Sorgi, vicepresidente
di Progetica, perch bisogner tenere
conto anche degli adeguamenti periodi-
ci alla speranza di vita stimati dallIstat.
Nel 2026, anno di completamento del
passaggio a 65 anni stabilito ieri, una
donna per andare in pensione dovr
avere 67 anni e 3 mesi nello scenario
peggiore, oppure 65 anni e 9 mesi in
quello pi ottimistico. A voler poi guar-
dare il futuro delle giovani trentenni, il
momento del ritiro dal lavoro si allonta-
na di molto. La pensione di vecchiaia ar-
river a 70 anni e 9 mesi (ritiro previ-
sto, dunque, nel 2046).
Certo, let non lunico parametro
per calcolare il momento delladdio al la-
voro. C il sistema delle quote che rego-
la il pensionamento di anzianit. Attual-
mente e fino a tutto il 2012 si pu lascia-
re limpiego con quota 96, avendo cio
36 anni di contributi e 60 di et oppure
35 di contributi e 61 di et (per gli auto-
nomi la quota 97). Mentre dal 2013 la
quota salir a 97 per i dipendenti (36 an-
ni di contributi pi 61 anni di et oppu-
re 35+62) e 98 per gli autonomi.
Linnalzamento dellet pensionabile
per le donne avr inevitabilmente una ri-
caduta sociale. Ogni provvedimento
che tocca il Welfare sottolinea Sorgi
ha un impatto sulla societ. E poich
ormai le donne non sono solo madri ma
hanno anche il ruolo di accudire i genito-
ri anziani, tale decisione avr un peso
notevole. Nel pubblico lequiparazione
partir gi del 2012 ed il risultato del
pressing europeo. Il 3 giugno di un an-
no fa, infatti, la Commissione europea
invit con una dura lettera il governo ita-
liano a rendere immediatamente operati-
va la sentenza del 2008 che imponeva le-
quiparazione previdenziale tra uomo e
donna. Ma la richiesta europea
obietta Sorgi era di non discriminare
le donne sul lavoro e questo sarebbe sta-
to possibile rendendo flessibile let pen-
sionabile. A questo punto, liter per uni-
formare i requisiti tra uomini e donne
per ritirarsi dal lavoro avviato: il punto
darrivo per le pensioni di vecchiaia sar
65 anni a cui dovr essere aggiunto lin-
cremento legato alla speranza di vita.
A futura memoria dei tempi passati re-
stano le pensioni baby, mezzo milione
secondo il Casellario centrale dei pen-
sionati 2001 liquidate a lavoratori
con meno di 50 anni det che costano
allo Stato circa 9,5 miliardi di euro lan-
no. Attualmente let media di questo
mezzo milione di baby pensionati sta tra
63,2 anni (per chi ha lasciato il lavoro
tra i 35 e i 39 anni) e 67 (per chi ha smes-
so tra i 45 e i 49 anni): stanno incassan-
do lassegno da 18-24 anni e continue-
ranno per circa altri quindici anni (consi-
derata la spettanza di vita).
Francesca Basso
RIPRODUZIONE RISERVATA
Linnalzamento a 65 anni si raggiunger nel 2026
Attualmente
e fino a
tutto il 2012
si pu
lasciare il
lavoro con
quota 96
DONNE, ANTICIPATO AL 2014
LAUMENTO (GRADUALE) DELLET
14 Primo Piano
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Gli effetti del provvedimento
Caro direttore,
nella difficilissima si-
tuazione del Paese, poli-
tici, sindacati dei lavo-
ratori e dei datori e media discutono
con grande verve e a volte troppa sicu-
rezza dei temi economici tra i quali
quello previdenziale assume un ruolo
centrale. Concentrandoci su questo te-
ma che assorbe oltre un terzo della
spesa totale dello Stato, penso possa
essere utile analizzare qualche dato.
A) Sotto il profilo del bilancio previ-
denziale (rapporto tra contributi effet-
tivamente incassati e prestazioni ero-
gate) si evidenzia un crescente deficit
che deve essere coperto dalla fiscalit
generale; nel 2009 il sistema pensioni-
stico pubblico, nonostante i numero-
si interventi correttivi, ha presentato
un deficit di circa 8,9 miliardi. La spe-
sa complessiva stata pari a 192,176
miliardi, con un aumento rispetto al-
lanno precedente del 3,7% (+4,2% nel
2008) mentre le entrate contributive
sono ammontate a 183,276 miliardi.
B) Al deficit annuo si devono som-
mare: 1) i trasferimenti all'Inps a cari-
co dello Stato, tramite la Gestione
per gli Interventi Assistenziali
(Gias), per un ammontare complessi-
vo di 33,48 miliardi, che vanno a favo-
re delle gestioni previdenziali per
compensare la quota parte di pensio-
ni integrate dallo stato, quelle correla-
te al reddito (maggiorazioni sociali) e
le contribuzioni figurative relative ai
periodi di disoccupazione e Cig. 2) le
contribuzioni aggiuntive (oltre 9,5 mi-
liardi) alla gestione dei dipendenti
pubblici a carico dello Stato e gli one-
ri per le pensioni sociali, invalidit e
accompagnamento e le pensioni di
guerra (ancora oggi oltre 340 mila).
In totale la quota da finanziare con la
fiscalit generale raggiunge i 75 mi-
liardi di euro (circa 5 punti di Pil).
C) Le aliquote di equilibrio teori-
che al lordo dellintervento della
Gias, cio quanto dovremmo preleva-
re dai redditi dei lavoratori per paga-
re le prestazioni, rivelano andamenti
preoccupanti rispetto alle aliquote di
versamento effettive: tra datore di la-
voro e lavoratore, i dipendenti privati
e pubblici versano il 33% della loro re-
tribuzione annua lorda mentre per fi-
nanziare le prestazioni occorrerebbe
prelevare il 46,6%e il 45,1%rispettiva-
mente per i lavoratori dipendenti pri-
vati e pubblici. Per artigiani e com-
mercianti l'aliquota per finanziare le
prestazioni pari rispettivamente al
30% e 20,2%, contro il 20% di aliquota
di contribuzione.
D) S o t t o i l p r o f i l o d e l l a
sostenibilit finanziaria il rapporto
spesa pensionistica su Pil destina-
to, come abbiamo visto, ad unulterio-
re crescita e raggiunger il 15,4% in-
torno al 2040 per poi ridursi ad un li-
vello pi che accettabile (13,5%) solo
verso il 2060.
E) Su un totale di oltre 23,4 milioni
di prestazioni previdenziali (una ogni
2,5 abitanti e anche questo un re-
cord), oltre 9 milioni (quasi il 40%!)
sono correlate al reddito, cio usufrui-
scono di maggiorazioni a carico dello
Stato perch i beneficiari non sono riu-
sciti in 65 anni di vita a mettere insie-
me un numero sufficiente di contribu-
ti per raggiungere almeno la pensione
minima. Questo problema sempre
stato sottovalutato e anzi, nel tempo e
ad ogni governo di centrosinistra o de-
stra, sono sempre state aumentate tan-
to che oggi non v' quasi differenza
tra pensioni pagate con contributi e
quelle finanziate dallo Stato; pensate
voi che voglia dovrebbe avere un ita-
liano di pagare i contributi.
Nel 2001 abbiamo elaborato, estra-
endo centinaia di migliaia di posizio-
ni vere presenti nellanagrafe degli
enti, una tabella per verificare quanti
anni di pensione sono coperti da ef-
fettivi contributi; in sintesi abbiamo
preso i contributi effettivamente ver-
sati, li abbiamo capitalizzati al tasso
di interesse dei titoli di Stato (un tas-
so generoso) e calcolato il montante
(cio la somma dei contributi versati
rivalutati); a questo punto abbiamo
diviso il montante per l'importo an-
nuo della pensione vigente alle date
in tabella. I dati si commentano da
soli; un autonomo che ha iniziato a
lavorare nel 1970 ed andato in pen-
sione nel 2005, in media, si pagato
5 anni e mezzo di pensione su alme-
no 19 di fruizione della pensione.
Ma cambiata la situazione? Abbia-
mo ancora un 40% di soggetti che
nel difficile futuro dovremmo (non
so se le condizioni economiche lo
consentiranno) assistere finanziaria-
mente? Purtroppo s.
Dalle dichiarazioni dei redditi del
2009 si ricava che su oltre 41 milioni
di contribuenti 14,5 non dichiarano
nulla al fisco; sarebbe interessante ca-
pire da quanti anni non dichiarano e
capire come vivono. Di questi, 6,5 mi-
lioni sono pensionati che su tali pen-
sioni non pagano tasse. Altri 13 milio-
ni di contribuenti dichiarano redditi
tra i 10 e i 20 mila euro, per cui su una
media di 15.000 euro annui pagano
una media di poco meno di 4.000 eu-
ro di contributi; togliendo dai 13 mi-
lioni i 5 milioni di pensionati risulta
che in questi due primi scaglioni di
reddito abbiamo 16 milioni di sogget-
ti ai quali dovremo in qualche modo
dare o integrare una pensione.
cos difficile dire queste verit
agli italiani, che sono certamente pi
ragionevoli e comprenderebbero me-
glio i motivi dei sacrifici richiesti? Evi-
dentemente s; nessuno vuole taglia-
re i costi nel proprio orto e tutti
hanno un pensionato o un cittadino
da difendere dai tagli di unodiosa
manovra che invece dovrebbe tocca-
re i ricchi: quelli (lo 0,9% del totale)
che hanno un reddito sopra i 100 mi-
la euro (meno di 51 mila netti quindi
pagano spesso pi tasse loro in un an-
no che i primi 27 milioni di contri-
buenti in 15 anni); oppure quelli che
hanno risparmiato o messo su una
fabbrichetta dando lavoro ai quali
una giusta patrimoniale sarebbe
quasi cristiana. Credo che a furia di
massacrare il risparmio e condannare
la ricchezza proseguiremo il percor-
so verso il declino.
Che fare, dunque, per raggiungere
lobiettivo di riduzione di questo pe-
sante debito imputabile per il 70% al-
lespandersi della spesa sociale? L'Eu-
ropa ci chiede l'obbligo del pareggio
di bilancio e, a partire dai prossimi
anni, la riduzione dello stock di debi-
to fino a giungere al 60% previsto ori-
ginariamente dal trattato di Maastri-
cht. Sar difficile non intervenire sul-
la spesa per la macchina pubblica
(Comuni, Province, Regioni e Stato
centrale), come sar impossibile non
intervenire sulle pensioni: l'innalza-
mento delle et pensionabili di uomi-
ni e donne, lapplicazione di un con-
tributo di solidariet a tutte le presta-
zioni in pagamento soprattutto a
quelle non supportate da contributi,
le baby pensioni ecc.; la riduzione
delle contribuzioni figurative, la ri-
modulazione dei benefici sulle pen-
sioni di reversibilit e su quelle di in-
validit, comprese le indennit di ac-
compagnamento.
A completamento dellanalisi uti-
le segnalare che il totale delle presta-
zioni per la protezione sociale (inclu-
sa la sanit) erogate in Italia incide
per il 26,5% sul Pil ed in continua
crescita, mentre alcuni Paesi caratte-
rizzati da un welfare molto esteso
stanno progressivamente riducendo
tale incidenza. La media europea con-
siderando i 25 Paesi membri pari al
25,5%, mentre quella storica a 15 Pae-
si al 26%. In pochi anni l'Italia pas-
sata da circa 1,5 punti percentuali sot-
to la media a 0,5 punti sopra la media;
il tutto a debito visto che il rapporto
debito pubblico/Pil ritornato a quo-
ta 120%. E quota 26,5% stimata per
difetto, basti pensare ai sussidi per la
casa che l'Istat considera zero mentre
per la funzione esclusione sociale
stima costi pari allo 0,1% del Pil; in re-
alt superano abbondantemente il
punto percentuale di Pil. Credo che in
una situazione cos difficile sia utile a
tutti, politici ed elettori, conoscere la
vera dimensione della spesa che, do-
veroso precisare, si tradotta in pi
tasse e meno competitivit.
Alberto Brambilla
Presidente Nucleo di Valutazione
della Spesa Previdenziale
Ministero del Lavoro
I nuovi scaglioni per il ritiro dal lavoro
A 16 milioni di
soggetti bisogner
integrare lassegno
Alberto Brambilla
(foto) presidente
del Nucleo di
valutazione della
spesa previdenziale
al ministero del
Lavoro. Nel 2009
scrive Brambilla
il sistema
pensionistico
pubblico, nonostante
i numerosi interventi
correttivi, ha
presentato un deficit
di circa 8,9 miliardi.
La spesa
complessiva stata
pari a 192,176
miliardi, con un
aumento rispetto
allanno precedente
del 3,7% (+4,2%
nel 2008. E sotto
il profilo della
sostenibilit
finanziaria il
rapporto "spesa
pensionistica su Pil"
destinato ad
unulteriore crescita
e raggiunger il
15,4% intorno al
2040.
Lesempio
ECCO I VERI NUMERI SUGLI ASSEGNI
E CI CHE GLI ITALIANI DEVONO SAPERE
La lettera
Welfare
Ma che cosa cambia in concreto con lac-
celerazione del cammino verso il traguardo
dei 65 anni per la pensione di vecchiaia del-
le donne? Lultima versione della manovra
anticrisi anticipa al 2014 (era stata fissata al
2016 nel decreto legge del 13 agosto) lini-
zio graduale del passaggio dagli attuali 60
ai 65 anni, che a partire dal 2026 raggiunge-
r l'assoluta parit di et con gli uomini.
Come gli uomini.
Per le donne del pubblico impiego si era
gi provveduto la scorsa estate allorch si
deciso sotto la spinta di una sentenza
della Corte di giustizia europea di innal-
zare il requisito dellet a 65 anni a partire
dal 2012. Questa volta tocca alle donne del
settore privato, cui stato offerto per un
percorso che andr a regime nel 2026, ter-
mine anticipato rispetto al 2032 previsto
con la precedente manovra di luglio. Pertan-
to, a decorrere dal 1 gennaio 2014 per le
lavoratrici iscritte allInps il requisito dei 60
anni per l'accesso alla pensione di vecchiaia
sar incrementato di un mese. Di ulteriori 2
mesi dal 1 gennaio 2015, di altri 3 mesi dal
1 gennaio 2016, di altri 4 mesi dal 1 gen-
naio 2017, di ulteriori 5 mesi dal 1 genna-
io 2018, di altri 6 mesi dal 1 gennaio 2019
e per ogni anno successivo fino al 2025 e di
ulteriori 3 mesi a decorrere dal 1 gennaio
2026. Da questultima data, dunque, anche
l'et delle donne sar fissata a 65 anni.
Un caso concreto.
Vediamo quindi concretamente gli effet-
ti dellinnalzamento dell'et prendendo ad
esempio la signora Bianchi, classe 1970,
che sino allanno scorso cullava l'idea di la-
sciare il posto di lavoro nel 2030 (a 60 anni)
per riscuotere la pensione dopo 3 mesi (l'at-
tesa prevista dalle vecchie finestre). Invece
ora, facendo la somma dellincremento del
requisito anagrafico, della cosiddetta fine-
stra scorrevole (posticipo della riscossione
di 12 mesi introdotto dalla manovra dellan-
no scorso) e l'adeguamento alle aspettative
di vita, dovr aspettare come minimo il 67
compleanno, nel 2037.
Domenico Comegna
RIPRODUZIONE RISERVATA
Impiegata,
40 anni
Potr lasciare
a quota 67
15 Primo Piano
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
SEGUE DALLA PRIMA
Per loro un diritto acquisito, anche dopo lin-
dignazione popolare del 2007 sui costi della poli-
tica, sacro e inviolabile come la Kaba alla Mec-
ca o la reliquia del dente di Buddha a Senkadaga-
lapura.
In nessun altro caso il solco tra normalit e
privilegio profondo come quando si parla del-
le pensioni. E lo dimostrano appunto certe sto-
rie come quella di Vernacchia, un operaio della
Irisbus, lo stabilimento Fiat che produce auto-
bus per il trasporto urbano a Valle Ufita, nella
provincia di Avellino. il primo gennaio del
2008. La fabbrica, che d lavoro a 750 persone,
in crisi. Sullo sfondo, lo spettro della chiusura. Il
nostro Vernacchia ha 55 anni e pi di 35 di con-
tributi e le regole in vigore fissano come requisi-
to per la pensione di anzianit 57 anni di et e,
appunto, 35 di contributi. Accetta di andare in
mobilit. La prospettiva chiara: un sussidio di
4 anni, il licenziamento, il passaggio morbido in
pensione. Quando arriva a compiere i 57 anni e
inoltra la sua brava domanda allInps, per, se la
vede rifiutare: la finestra del 1 gennaio 2011
non c pi. Le regole sono cambiate: adesso per
avere la pensione di anzianit di anni di contri-
buti ce ne vogliono 40. Deve dunque aspettare il
31 dicembre 2011, che coincide con la scadenza
della mobilit e dellassegno di sussidio. Ma non
finita. Via via che la situazione dei conti pubbli-
ci peggiora, infatti, lanzianit contributiva sta-
ta nel frattempo portata a 41 anni. Risultato: po-
trebbe andare in pensione solo il 1 gennaio
2013. Ma non finita ancora: la manovra finan-
ziaria decide di spostare lagognato appunta-
mento di un altro mese allanno. Totale pi due.
Quindi se ne parler a marzo 2013. Intanto, per
pi di un anno, naturalmente a scanso di altre
sorprese, il nostro Vernacchia sar senza sussi-
dio (in scadenza il 31 dicembre 2011), senza sti-
pendio (dato che nel frattempo scatter il licen-
ziamento) e pure senza pensione. ()
Gerardo Bianco, lex segretario del Ppi ()
un uomo sensibile e certamente soffrir per
lamaro destino delloperaio che per di pi, es-
sendo lui pure irpino, quasi un compaesano.
Dei diritti acquisiti, per, gli interessano soprat-
tutto quelli degli ex parlamentari. E nella veste
di presidente dellAssociazione parlamentari
cessati dal mandato () ha scritto un paio di
accorate lettere ai colleghi in servizio. Lettere il-
luminanti. Per cominciare, a proposito del pro-
blema delicatissimo, demagogicamente agitato
in questi giorni, che riguarda lo status del parla-
mentare e il suo futuro, tuona che () lin-
dennit e il vitalizio, strettamente connessi nel-
la loro funzione di garanzia della libert di deli-
berare, sono conseguenza diretta del dettato co-
stituzionale, come previsto dagli articoli 67 e
69. Il vitalizio non una pensione, ma unassicu-
razione di vita rivolta a garantire anche nel futu-
ro lindipendenza del parlamentare. () A
farla corta, ammonisce Bianco, con tutto il ri-
spetto per chi lavora ogni paragone inaccetta-
bile perch lindennit parlamentare, nata con
il suffragio universale, lessenza di una demo-
crazia non elitaria e della libert di chi rappre-
senta il popolo ed finalizzata a garantire il
pieno e libero esercizio del mandato in condizio-
ni di eguaglianza per tutti i parlamentari. Co-
munque (...) lAssociazione degli ex parlamenta-
ri del tutto disinteressata () perch la mi-
nacciata cancellazione dei vitalizi non pu inci-
dere sui diritti acquisiti, per un elementare prin-
cipio di legalit.
Domanda: che differenza c, nellelementa-
re principio di legalit costituzionale, tra i dirit-
ti acquisiti delloperaio Ernesto Vernacchia e i lo-
ro? demagogico chiederlo? Sono stati toccati
mille volte, i diritti acquisiti dei cittadini. ()
E l torniamo: come pu chiedere la compren-
sione dei cittadini su un taglio radicale, e proba-
bilmente necessario, un ceto politico che rifiuta
di toccare il suo sistema nonostante sia un co-
labrodo? Perch questo dicono le cifre. I vitalizi
sono arrivati a pesare nel 2011 sui bilanci di Ca-
mera e Senato per un totale di 196 milioni di eu-
ro: 15 in pi rispetto al 2006, nonostante lade-
guamento automatico sia stato congelato. ()
Vogliono inserire il pareggio di bilancio nella
Costituzione? Inizino col riconoscere, concreta-
mente, che la cosa oggi pi lontana dal pareggio
sono le pensioni parlamentari: alla Regione La-
zio i contributi versati sono un decimo di quan-
to esce per i vitalizi. Alla Camera e al Senato me-
no di un undicesimo. Al netto dei reciproci ver-
samenti, dovuti al fatto che molti sono stati ora
deputati, ora senatori, addirittura un tredicesi-
mo. Fosse accaduto qualcosa di simile a qualun-
que ente previdenziale, quellente sarebbe stato
commissariato e rovesciato come un calzino. Il
loro sistema, no. ()
E se questo accade in Parlamento, dove latten-
zione dei giornali, dei cittadini, dei blogger
pi vigile, nelle Regioni spesso ancora peggio.
In Puglia, ad esempio, nellestate 2010 () Gio-
vanni Copertino, ex democristiano ora berlusco-
niano, un politico di lunghissimo corso, gi sin-
daco, assessore, presidente della giunta e del
Consiglio regionale della Puglia, uscito dopo
ventanni dallassemblea, ha incassato una buo-
nuscita (assegno di reinserimento) di 492 mi-
la euro. Una somma extraterrestre, resa possibi-
le dal fatto che a differenza dei comuni mortali,
per i quali la buonuscita a fine attivit si calcola
sulla base di una mensilit per ogni anno di lavo-
ro, quella dei consiglieri regionali pugliesi pari
a una annualit per ogni legislatura: cio 2,4 sti-
pendi mensili per ogni anno di lavoro.
Un privilegio assurdo, che ha comportato so-
lo nel 2010, per chiudere le pendenze delle legi-
slature precedenti, un esborso per le casse regio-
nali pari a 8 milioni di euro. Superiore addirittu-
ra ai 7.251.000 euro scuciti nel 2008 da Palazzo
Madama per pagare gli assegni di solidariet
ai senatori rimasti senza seggio. I soliti terro-
ni! dir qualcuno. Non cos: la stessa regolet-
ta in vigore anche in Lombardia senza che a
Milano, capitale morale dItalia, nessun parti-
to, e men che meno la Lega Nord, abbia organiz-
zato manifestazioni di piazza davanti al Pirello-
ne per chiedere labolizione di questo incredibi-
le trattamento extralusso.
Nella Regione Lazio le pensioni sono ancora
pi favorevoli. Al punto che si pu incassare las-
segno anche a 50 anni. Un esempio? Piero Mar-
razzo, travolto quando era presidente dallo scan-
dalo dei ricatti trans e oggi (dopo aver incassato
una liquidazione di 31.103 euro) pensionato
dal 12 maggio 2010 quando aveva 51 anni, con
la possibilit di cumulare i circa 4.000 euro lordi
allo stipendio, non proprio miserabile, di giorna-
lista alla Rai, dove rientrato dopo aver chiuso
con la politica. Cumulo possibile proprio perch
la sua non una pensione: un vitalizio
Sergio Rizzo
Gian Antonio Stella
RIPRODUZIONE RISERVATA
I costi dellapolitica
Approfondimenti
Il libro
Le pensioni
Dal Parlamento alle Regioni. Alla Camera gli affitti aumentati di 41 volte
VITALIZI DORO, I 196 MILIONI AI POLITICI
stato un decennio
orribile, dice Bankitalia. Ma
non per tutti. Mentre il Paese
arrancava e il Pil pro capite
precipitava di 5 punti, i costi
degli organi costituzionali
dal 2001 al 2010 sono
cresciuti in media di oltre il
49 per cento. Con un record
del Senato: + 65 per cento. E
hanno continuato a crescere
a dispetto di tutti gli impegni
di maggiore sobriet seguiti
allindignazione popolare del
2007. Lo dimostra il
pamphlet di Sergio Rizzo e
Gian Antonio Stella da oggi
nelle librerie (Rizzoli, 186
pagine, 9 euro) col titolo
Licenziare i Padreterni.
Titolo ripreso da un
durissimo editoriale firmato
sul Corriere del 1919 da Luigi
Einaudi, liberale cristallino
ed estraneo al
qualunquismo, contro una
classe politica che anche
allora faceva troppa
confusione tra soldi pubblici,
economia, interessi elettorali
e di bottega per accorgersi
che il Paese scivolava verso il
baratro. Nel libro,
sottotitolato LItalia tradita
dalla Casta, c la prova,
numero dopo numero, di
come i tanto sbandierati tagli
ai costi della politica siano
stati, soprattutto a fronte
della drammatica gravit
della crisi, solo delle
volonterose sforbiciatine. Se
non addirittura artifici
contabili. Qualche dato? Gli
stipendi del Senato sono
cresciuti di un altro 19 per
cento in quattro anni e sono
oggi il quadruplo di quelli
dei commessi e dei
dattilografi della House of
Commons inglese. Un
semplice consigliere
regionale lombardo come
Renzo Bossi o Nicole Minetti
guadagna quanto i
governatori del Maine, del
Colorado e dellArkansas
messi insieme. Il numero dei
Palazzi della politica salito
a 52 nonostante lallarme per
gli affitti della Camera,
cresciuti in meno di tre
decenni di 41 volte. E via
cos A riprova del fatto,
sostengono gli autori, che la
macchina impazzita e che
quanti confondono i costi
della democrazia con certi
privilegi megalomani vivono
ormai sulla luna. A partire
dallinaccettabile disparit
tra il tab intoccabile dei
vitalizi parlamentari e la
violazione dei diritti acquisiti
sulle pensioni dei cittadini.
Tema cui dedicato il
capitolo di cui pubblichiamo
un estratto.
65
19
49
Per cento La crescita
delle spese del Senato
nel 2010 rispetto al 2001
Per cento Laumento
degli stipendi dei
dipendenti del Senato
negli ultimi 4 anni
5.802 euro
Secondo LEspresso limporto
mensile del vitalizio che,
dal 2008, lex ministro Alfonso
Pecoraro Scanio percepisce
dalla Camera dei deputati
Per cento Laumento
medio dei costi degli
organi costituzionali
dal 2001 al 2010
Le Regioni
31.103 euro
492.000 euro
la somma che Giovanni
Copertino (oggi berlusconiano)
ha avuto come buonuscita
dopo 20 anni di attivit politica
alla Regione Puglia
Nelle Regioni
i trattamenti
extralusso
sono spesso
pi assurdi
rispetto a
Palazzo
Madama e
Montecitorio
limporto che lex
presidente della Regione
Lazio, Piero Marrazzo, ha
ricevuto come buonuscita
alla fine del suo mandato
16 Primo Piano
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
Il Fisco della manovra cambia
ancora. Torna il super prelievo, ar-
riva il dibattuto aumento dellIva
ordinaria (dal 20 al 21%), mentre
la lotta allevasione si ridimensio-
na in omaggio alla privacy: niente
redditi in piazza, niente conti cor-
renti nel 730. Ma la manovra con-
segna allAgenzie delle entrate
uninedita libert di utilizzare
lanagrafe dei dati finanziari per
fare controlli anche senza che ci
siano accertamenti gi in corso.
Evasione & nuovi poteri
Contrordine. Non dovremo di-
re al Fisco quanti conti correnti
abbiamo, dove sono i nostri fon-
di e i nostri depositi. Nelle inten-
zioni del governo la novit dove-
va servire ad alzare la pressione
psicologica e a sveltire alcune at-
tivit di controllo. Senza per ag-
giungere molto a quello che il Fi-
sco sa gi. Perch lErario, grazie
allanagrafe dei conti correnti isti-
tuita nel 2007, ha un immenso
bacino di dati che vengono perio-
dicamente comunicati da banche
e affini. A oggi contiene gi quasi
un miliardo di segnalazioni, a di-
sposizione della Finanza che fa
ispezioni e accertamenti. La ma-
novra per consegna allAgenzia
delle entrate uninedita libert di
movimento nelluso di questi da-
ti. Finora infatti il controllo sui
conti correnti e sui depositi fat-
tibile ex post e caso per caso, so-
lo se c unispezione in corso. La
nuova norma apre invece al Fi-
sco la possibilit di elaborare
specifiche liste selettive di contri-
buenti da sottoporre a controllo
dopo aver sentito le associazioni
di operatori finanziari. In pratica
lAnagrafe si aprir anche se chi
controlla vuole compilare una
sorta di lista nera di contri-
buenti sospetti da accertare in
un secondo tempo.
Sindaci in trincea
Anche lidea di autorizzare i
sindaci a pubblicare i redditi
(non le dichiarazioni integrali)
abbinati ai nomi dei rispettivi per-
cettori naufragata. Sempre nel
nome della privacy. Molti ricorde-
ranno che nel 2008 liniziativa del-
lallora ministro Vincenzo Visco,
che mise online i redditi di tutti i
contribuenti, ebbe vita brevissi-
ma. Nel giro di qualche ora le in-
formazioni furono oscurate dal
Garante. I primi cittadini degli ot-
tomila Comuni italiani, comun-
que, potranno mettere in Rete
dei dati complessivi, elaborati
per categorie. Nomi e cognomi,
per, verranno messi a disposi-
zione dei Consigli tributari locali,
che potranno incrociarli con altri
elementi per scovare i contri-
buenti che barano. Unattivit
che dovrebbe interessare agli en-
ti locali perch il 100%del ricava-
to andrebbe a rimpinguare le cas-
se comunali, provate dai tagli.
Manette agli evasori
La maggior severit penale in
caso di evasione non sar retroatti-
va: le soglie pi basse per far scat-
tare le manette, che nel caso di ma-
xi-evasioni conducono al carcere
senza possibilit di condizionale,
varranno per il futuro non per il
passato. Una delle ipotesi che
levasione venga commisurata al
fatturato. Il dibattito apertosi tra
gli esperti su questo delicato tema
molto ampio. C chi nutre forti
dubbi sulla reale portata deterren-
te e chi teme un ingolfamento
monstre delle Procure. Oggi una
denuncia penale su due da parte
delle autorit tributarie finisce
con unassoluzione.
Solidariet
Il contributo di solidariet rien-
tra dalla finestra, ma solo da quel-
la dei 34 mila contribuenti che di-
chiarano pi di 300 mila euro. Pa-
gheranno il 3% sulla parte ecce-
dente questa soglia fino a quan-
do i conti dello Stato non saran-
no in ordine. Chi sono? Nel club
c una minoranza di dipendenti
pubblici (5%-10%) che verseran-
no solo sulla quota di reddito che
non sia gi assoggettata al contri-
buto di solidariet imposto nel
2010. La fetta pi larga quella
dei privati con busta paga, segui-
ta da una quota un po pi esigua
di autonomi.
Il contributo sar deducibile (e
quindi il peso finale del balzello
sar inferiore al 3%) e applicato
al reddito complessivo: fondiario
(ma non prima casa), lavoro di-
pendente, imprese, autonomo,
capitale e diversi. Un provvedi-
mento simile (stessa aliquota,
ma la soglia di reddito oltre i
500 mila) stato appena approva-
to in Francia, mentre la Spagna
lha bocciato e la Germania ha
aperto una discussione.
Valore aggiunto
A tutti invece tocca lIva pi
pesante, limposta sul valore ag-
giunto che si paga su tutti gli ac-
quisti, indipendentemente dal
reddito. Laliquota ordinaria
applicata per esempio ad abbi-
gliamento, mobili, elettrodome-
stici sale dal 20 al 21%. Quelle
agevolate (il 4% del pane e il
10% dei farmaci da banco) non
dovrebbero invece subire ritoc-
chi. Il salto al 21% ci porta un
punto pi su della Gran Breta-
gna (20%), tre gradini in pi del-
la Spagna (18%), due in pi del-
la Germania (19%), quattro in
meno della Svezia (25%), tanto
per fare qualche paragone euro-
peo. Quanto vale? Per le casse
dello Stato 3,7 miliardi di euro
lanno. Quanto pesa nelle nostre
tasche? Circolano diverse stime.
Alcune firmate da Coop e Coda-
cons arrivano a 290 euro lanno
a famiglia, secondo altri calcoli
si resta sotto i 200 euro.
Giuditta Marvelli
RIPRODUZIONE RISERVATA
Fiscoe controlli
Approfondimenti
Ai sindaci len plein dei gettiti emersi
No ai nomi dei contribuenti in Rete
Alle societ di comodo
unIres maggiorata del 10,5%
I sindaci antievasione
Pene pi severe per gli evasori
Ma vale solo per il futuro
Il ritocco dellIva su mobili e vestiti
Risparmiati pane e farmaci da banco
LErario non legger il nostro Iban
nel 730 o nel modello Unico
La scheda
Nuove indagini preventive
con i dati dellAnagrafe
Via la pubblicazione nome per nome
34 mila
100%
AllAgenzia delle entrate la libert di indagare sui depositi bancari dei clienti
Linasprimento delle manette agli evasori, con soglie pi basse per la
configurazione del reato e la sospensione della condizionale per chi
evade diversi milioni di euro, confermata. Ma non retroattiva. Viene
quindi rispettata la regola generale del nostro ordinamento giuridico
per cui le nuovi leggi, soprattutto quelle tributarie e quelle penali,
valgono da oggi in poi. E non anche per quel che accaduto ieri
I Comuni potranno contare sul recupero integrale dei redditi emersi
dalla lotta allevasione condotta sul territorio, con lausilio dei consigli
tributari e dellincrocio dei dati fiscali con quelli di altri elementi utili per
scovare chi non paga. La lista dei contribuenti locali per non verr
messa in Rete: la privacy lo vieta. Finiranno online elaborazioni
anonime, fatte in base alle dichiarazioni delle varie categorie
Confermata la stretta sulle societ di comodo, che pagheranno una
maggiorazione del 10,5% dellIres. Il governo ha precisato che tale
incremento di tassazione si applicher al reddito imputato per
trasparenza. Inoltre le societ che presentino dichiarazioni in perdita
fiscale per tre anni consecutivi saranno considerate non operative. Ed
equiparate di fatto a quelle di comodo
Il salto dellIva ci
porta un punto
pi su della
Gran Bretagna e
tre della Spagna
LIva ordinaria pi salata (dal 20 al 21%) far salire di un punto
percentuale i prezzi di vestiti, scarpe, mobili ed elettrodomestici, tanto
per fare qualche esempio. Non verranno invece toccati quelli di generi
alimentari di prima necessit, sanit, istruzione, edilizia, ovvero tutti
quei beni che sopportano le aliquote del 4 o del 10%. O quelli che ne
sono del tutto esenti
La privacy ha fatto capitolare anche la norma che obbligava tutti i
contribuenti a inserire nella dichiarazione dei redditi gli estremi
identificativi dei conti correnti bancari. Un provvedimento che, secondo
alcuni esperti, avrebbe per esempio reso pi immediati controlli e altre
attivit (per esempio i pignoramenti) per chi avesse delle pendenze
aperte con lErario
Il Fisco potr costruire delle liste selettive di contribuenti da
sottoporre a controlli, basandosi sulle informazioni che riguardano i
conti correnti e in genere i rapporti finanziari degli italiani che vengono
periodicamente comunicati dagli intermediari a un grande database
(contiene un miliardo di dati) che, fino a oggi, si apriva solo per
rispondere a quesiti su accertamenti gi in corso
I contribuenti interessati dal
super prelievo sopra i 300
mila euro di reddito, calcolato
su redditi immobiliari, da
lavoro e da capitale
Degli introiti della lotta
allevasione, condotta
sulla base dei dati forniti
agli uffici tributari locali,
andr ai Comuni
CONTI, LOCCHIO INDISCRETO DEL FISCO
17 Primo Piano
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
18
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
DAL NOSTRO INVIATO
TRIPOLI Alla fine si con-
cretizza lo scenario che veniva
gi prospettato come il pi pro-
babile diversi mesi fa. Muam-
mar Gheddafi cerca asilo tra gli
antichi alleati nel cuore del-
lAfrica. Ancora non sappiamo
se anche lui si trovi tra il miglia-
io di militari e alti dignitari del
suo regime che a partire da lu-
ned sera sono entrati in Niger
(sembra passando per lAlgeria
sud orientale) con centinaia di
gipponi, forse oltre 250, divisi
in diversi convogli. Ieri in matti-
nata erano a Agadez, nel pome-
riggio venivano dati nella capi-
tale, Niamey, 950 chilometri
pi a sud, sulla via del Burkina
Faso, dove sanno di poter trova-
re un porto sicuro. Gheddafi
con loro? No secondo il mini-
stro degli Esteri nigeriano, Ba-
zoum Mohamed. Anche per il
Dipartimento di Stato Usa
Gheddafi sarebbe ancora in Li-
bia. Dove? Certo non a Bani Wa-
lid, una delle ultime roccaforti
degli irriducibili a 190 chilome-
tri da Tripoli, dove per i capi
tribali stanno trattando la resa.
E neppure a Sirte, ormai com-
pletamente circondata dalle for-
ze dei ribelli e destinata a cade-
re con lo scadere dellultima-
tum fissato per il 10 settembre.
Forse nel deserto, tra le oasi di
Sabha e Jalu, unarea gigantesca
del Sahara libico, dove anche i
droni e il sofisticatissimo siste-
ma di osservazione e monito-
raggio della Nato non possono
controllare ogni mezzo in movi-
mento.
I militari francesi offrono uf-
ficiosamente una spiegazione
plausibile. Gheddafi le ha pen-
sate tutte. Due settimane fa ha
fatto partire la moglie, la figlia
Aisha e i due figli meno combat-
tivi per lAlgeria. Ora manda il
fior fiore dei suoi uomini a pre-
parare la nuova base operativa
in Burkina Faso. Tra loro alcuni
colonnelli dei corpi speciali, il
capo del suo servizio di sicurez-
za personale, Mansour Daw, e
soprattutto i fedelissimi guerri-
glieri tuareg. Combattenti nati,
i cui fratelli maggiori e padri so-
no stati addestrati da lui negli
anni 70 e 80. Li ha pagati e ar-
mati, aiutati nelle loro periodi-
che rivolte secessioniste, con
un progetto in testa: diventare
limperatore dellAfrica centro
settentrionale, esaltare il ruolo
di una Libia cerniera tra Medio
Oriente arabo e cuore nero del
continente. Un progetto che
ora proprio i ribelli libici rifiuta-
no, determinati a riportare il Pa-
ese alla sua anima bianca pi
arabo-mediterranea. Nel convo-
glio si dice vi siano alcuni mez-
zi carichi di oro, oltre a milioni
di euro e dollari. Prelevati, ma
sarebbe meglio dire rubati, dai
fedelissimi del Ras dalle ban-
che centrali di Tripoli e Sirte. Se-
condo i ribelli, in questultima i
forzieri sarebbero stati aperti di-
rettamente da Moatassim, uno
dei figli del Colonnello, che poi
avrebbe puntato verso Sabha. A
sua volta Gheddafi si starebbe
ora dirigendo con estrema cau-
tela a sud ovest, cercando di re-
stare il pi invisibile possibile.
Non nel suo stile mischiarsi
con centinaia di altri veicoli in
fuga. E forse non va del tutto
screditata come pura propagan-
da la dichiarazione ieri del suo
portavoce pi noto, Mussa
Ibrahim (sembra dal chiuso di
un rifugio nel centro di Bani
Walid), che lo d in ottima sa-
lute, di morale alto, an-
cora in Libia.
Le notizie della
rotta verso il centro
Africa di ci che re-
sta della dittatura contribuisce
in ogni caso alla normalizzazio-
ne del Paese. Ai rubinetti di Tri-
poli dallaltra sera arrivata fi-
nalmente lacqua. I tecnici lega-
ti al Consiglio transitorio sono
riusciti a riparare i danni causa-
ti dalle milizie di Gheddafi in ri-
tirata dopo la presa della citt il
21 agosto. I negozi aperti sono
ormai quasi la maggioranza. Le
armi sono progressivamente ri-
tirate e censite nel tentativo di
imporre il monopolio della for-
za. E la nuova polizia si sta orga-
nizzando per una caccia siste-
matica agli uomini del regime
con identikit, informatori e
squadre speciali di agenti.
Lorenzo Cremonesi
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La trib alleata Arruolati negli anni 80, sono una milizia che controlla le piste di sabbia
3
I tuareg, figli del deserto
ultime sentinelle del Ras
4
Giorni: alla scadenza dellultimatum delle
forze anti Gheddafi al Ras per la resa
WASHINGTON I tuareg sono
stati con Gheddafi dallinizio alla fi-
ne. Un legame storico rinsaldato nel
tempo da finanziamenti, aiuti e intri-
ghi che hanno portato la Libia ad usa-
re e ospitare molti figli del deserto.
Le ultime informazioni indicano
che nuclei di tuareg avrebbero fatto
da scorta alla famiglia della Guida
fuggita in Algeria e altri erano le ve-
dette attorno ai misteriosi convogli
diretti in Niger. I fieri guerrieri non
hanno molta scelta: se restano saran-
no puniti dagli oppositori, meglio al-
lora tornare nel proprio santuario,
un territorio immenso compreso tra
Libia, Algeria, Niger, Mali e Burkina
Faso. l che li ha arruolati, molto
tempo fa, il Colonnello.
Siamo negli anni 80, la Libia vuole
esercitare un ruolo di influenza nel-
larea sub-Sahariana e ricorre alla Le-
gione islamica. Ne fanno parte anche
i tuareg. Conoscono bene le piste del
deserto come le vie del contrabban-
do. E sanno combattere. Quando
lepoca della Legione si chiude con il
disastro del Ciad, Gheddafi continua
a mantenere alcuni gruppi di tuareg
sul suo libro paga per alimentare la
ribellione nel nord del Niger. Tripoli
gioca con la pace e con la guerra. Isti-
ga le incursioni e poi conduce media-
zioni.
I servizi libici, inserendosi tra le
inevitabili divisioni, non faticano a fa-
re breccia nel movimento tuareg. E
qualcuno accetta lofferta del Colon-
nello. Tra questi Ibrahim ag Bahanga,
uno dei capi pi estremisti e Rhissa
ag Boula. Molti tuareg si stabiliscono
in Libia con le famiglie. Hanno uno
stipendio mensile di circa 1300 dolla-
ri pi lassistenza medica e la scuola
per i figli. In cambio devono entrare
nellesercito. Prima agiscono in mo-
do indipendente e come ha raccon-
tato un reduce alla rivista The Atlan-
tic sotto la bandiera della Brigata
Awbari, poi sono associati alle unit
dei figli di Gheddafi. Nei giorni suc-
cessivi alla rivolta, il regime cerca al-
tre reclute. Emissari libici aprono in
un alberghetto di Bamako (Mali) un
ufficio di arruolamento. Una volta as-
soldati, i miliziani proseguono verso
Nord, verso Sebha e Sirte. Sono state
avanzate diverse stime sulla loro con-
sistenza: il primo gruppo era compo-
sto da almeno 800 uomini. Poi sono
arrivati altri lungo il corridoio algeri-
no. Fonti dell'opposizione racconta-
no che durante l'assedio di Misurata
uno dei reparti era guidato proprio
da Bahanga. Forse per questo ragaz-
zo terribile stata una delle sue ulti-
me battaglie. Dopo la caduta di Tripo-
li il capo tuareg ha ripreso la via di
casa. Ma non vi mai arrivato. Alla
fine di agosto morto in uno strano
incidente stradale. Una versione che
appare poco credibile. Molti credono
che lo abbiano fatto fuori. Tante le
ipotesi. Unazione condotta dalle for-
ze speciali alleate oppure un regola-
mento di conti. Bahanga era entrato
in possesso di molte armi e probabil-
mente voleva venderle sul mercato
nero. Poteva offrire di tutto. Si era im-
padronito del materiale nei depositi
libici e, sembra, avesse intercettato
dei carichi paracadutati dai francesi
in favore degli insorti. Altri ritengo-
no che il capo tuareg avesse in mente
di rilanciare il suo movimento in Ni-
ger. Lo hanno fermato prima. Pi for-
tunato, invece, Boula, avvistato in Ni-
ger al seguito di una carovana leali-
sta.
Il giallo di Bahanga fa tracciare agli
osservatori nuovi scenari. Gli irridu-
cibili di Gheddafi, grazie al denaro,
comprano gruppi di tuareg ai quali
affidano raid contro i nuovi dirigenti
libici. Certo, le distanze sono enormi
ma questo non spaventa i guerrieri
del deserto. I confini, per loro, sono
qualcosa di astratto. Linee tracciate
nella sabbia. Che il vento come la
guerra possono cancellare in fretta.
Guido Olimpio
RIPRODUZIONE RISERVATA
Le localit ancora nelle mani dei pro
Gheddafi: Bani Walid, Sirte, Jufra e Sabha
Carovana di 250 veicoli. Ma gli americani: Non cera Gheddafi
Lintifada inizia
da Bengasi e dallEst
La rivolta libica inizia
il 17 febbraio dopo la
violenta repressione
delle proteste
antiregime svoltesi
due giorni prima a
Bengasi. I disordini si
estendono in altre
citt. Il 21 i primi
scontri a Tripoli. In
serata Gheddafi
(foto) smentisce in tv
le voci di fuga. Il 27
si forma il Consiglio
nazionale di
transizione. L'Onu
denuncia mille morti
Le sanzioni Onu
e i raid della Nato
Dopo le sanzioni
Onu contro il
regime del 26
febbraio e quelle
Ue, il Consiglio di
Sicurezza il 17
marzo vota il
ricorso alla forza
per proteggere i
civili. Partono i raid
di Francia, Gran
Bretagna e Usa. Il
20 marzo la prima
missione italiana. Il
31 la Nato prende il
comando militare
delle operazioni
La caduta di Zawiya
e della capitale
Dopo tre mesi di raid
aerei che non
sembrano dare
grandi vantaggi agli
anti Gheddafi, il 14
agosto la conquista
di Zawiya, 50 km da
Tripoli, segna il pi
grande successo e
apre la strada per la
capitale. Questa
liberata il 21 agosto,
anche grazie ai droni
della Nato. Il 23 viene
conquistato il bunker
di Gheddafi a Tripoli
Gli abiti
Assalto alle ultime
roccaforti del Ras
Dopo la resa di Tripoli
la battaglia si
concentra sulle ultime
roccaforti dei lealisti.
Il 29 agosto cade
Ghadames al confine
con Tunisia e Algeria.
Resistono Sirte e Bani
Walid dove si pensa si
sia rifugiato Gheddafi
con alcuni di figli,
mentre unaltra parte
della famiglia sarebbe
in Algeria.
Lultimatum dei ribelli
al Ras per arrendersi
scade il 10 settembre
Il t I gioielli La tenda
Esteri
La cultura
2
3
Gli uomini blu sono
cos detti dai veli e gli
abiti tinti con lindaco
che lasciano una traccia
bluastra sulla loro pelle
4
Nella cerimonia del t
i tuareg ne offrono tre
bicchieri: amaro come la
vita, forte come lamore,
dolce come la morte
Portati da uomini e
donne, i gioielli tuareg
sono dargento, pietre e
cuoio. Molto tipici, alcuni
hanno forma di croce
Popolo nomade per secoli,
labitazione tradizionale
dei tuareg la tenda
poligonale e bassa, fatta
di stuoie e pelli
Il mistero del convoglio libico in Niger
1
Il giallo Anche il portavoce del regime assicura che il Colonnello ancora nel Paese per guidare la controffensiva Le tappe
19
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
Bocciato da oltre met degli americani
Il graffio
Usa Da Hollywood ai sindacati, anche la base si ribella
Tutti contro Obama
Rielezione a rischio:
Ha tradito la causa
Maureen Dowd attacca
Barack sul New York
Times: Presidente
da un solo mandato
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK Barack Oba-
ma? LEletto spacciato, ovve-
ro un presidente da un solo
mandato. La sua squadra alla
Casa Bianca? Ripugnante.
Nel suo ultimo, graffiante fon-
do sul NewYork Times intitola-
to One and Done, la nota edi-
torialista Maureen Dowd non
lesina insulti nei confronti del
presidente di cui un tempo era
simpatizzante, se non proprio
fan. Obama affetto da Illusio-
ne da discorso, maligna la
Dowd, descrivendo la patolo-
gia come lidea di poter scen-
dere dalla montagna, leggere
dal teleprompter (suggeritore
elettronico, ndr), compiere lin-
cantesimo magico con le sue pa-
role e poi scalare di nuovo la
montagna mentre noi comuni
mortali corriamo a fare ci che
lui ha proclamato.
Alla vigilia dellattesissima
presentazione, gioved prossi-
mo al Congresso, del piano del-
la Casa Bianca per rilanciare la
crescita e loccupazione, il presi-
dente Usa deve fare i conti col
muro di disapprovazione dei
suoi stessi elettori.
Almeno tre sondaggi indica-
no come, per la prima volta,
pi della met dei cittadini boc-
ciano la sua azione sul fronte
delleconomia e del lavoro.
Secondo il rilevamento di
Wall Street Journal/Nbc solo il
44% degli americani approva il
suo operato come presidente
(per la prima volta da quando
entrato alla Casa Bianca il 51%
lo disapprova apertamente),
mentre per il 73%degli interpel-
lati il Paese sta andando nella
direzione sbagliata. Analogo il
risultato del sondaggio Washin-
gton Post/Abc, (che indica co-
me il livello di pessimismo nel-
lopinione pubblica Usa non sia
mai stato cos alto dalla crisi fi-
nanziaria del 2008) e di quello
svolto dal sito Politico insieme
alla George Washington Univer-
sity, da cui emerge come il nu-
mero degli elettori convinti che
Obama stia guidando il Paese
nella direzione errata balzato
al 72%, 12 punti percentuali in
pi rispetto al mese di maggio.
A dargli addosso, oggi, non
sono solo i conservatori del Tea
Party. la base stessa del parti-
to democratico che si sta ribel-
lando, spiega AdamGreen, co-
fondatore del Progressive chan-
ge campaign committee che
nel 2008 si schier con lui. In
quella che i media hanno gi ri-
battezzato lestate dello scon-
tento democratico, Obama
stato attaccato da tutte le lobby
progressiste che tre anni fa lo
spedirono alla Casa Bianca.
I liberal non hanno digerito i
suoi compromessi col Gop sul
tetto al debito pubblico per pro-
rogare le esenzioni fiscali ai su-
per-ricchi dellera Bush. I sinda-
cati sono furiosi su come sta ge-
stendo la crisi occupazionale e
minacciano di boicottare la
prossima convention democra-
tica in segno di protesta. I Lati-
nos gli rinfacciano il numero re-
cord di deportazioni di illegali
sotto la sua amministrazione.
Gli afroamericani si sentono
traditi dal tasso record di disoc-
cupazione che li penalizza.
Unatmosfera sempre pi av-
velenata che il settimanale New
Yorker ha sintetizzato in una re-
cente vignetta dove politici e
vip di entrambi i partiti fanno
la fila per colpire con la palla
leffigie di Obama. Tra i nuovi
detrattori c il guru clintonia-
no James Carville (tra il discor-
so di Obama e il dibattito repub-
blicano sceglierei questulti-
mo) e David Letterman (per
la festa del Labor Day Obama fa-
r tutto ci che gli ordinano i re-
pubblicani).
Persino Hollywood gli sta
voltando le spalle e star quali
Robert Redford, Spike Lee e Mi-
chael Moore non perdono loc-
casione per accusarlo di aver tra-
dito le loro cause. Se Obama
non sapr riconquistare questi
elettori, probabile che la cupa
previsione della Dowd si avvere-
r. difficile che alle prossime
elezioni i liberal voteranno per
un candidato repubblicano
afferma Cornell West, docente a
Princeton e suo ex ammiratore
oggi deluso ma se non apri-
ranno il portafoglio per contri-
buire alla campagna, i giorni di
Obama sono davvero contati.
Alessandra Farkas
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20 Esteri
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
DAL NOSTRO INVIATO
SHANGHAI Avevano comincia-
to col portarle via il padre. Adesso
toccato ai giocattoli, ai libri, alla
scuola. Chen Kesi ha 6 anni e ne ha
passati molti senza vedere il pap,
cieco, avvocato autodidatta, emerso
nel settembre 2010 da 51 mesi di de-
tenzione. Chen Guangcheng da allo-
ra vive agli arresti domiciliari insie-
me con la moglie Yuan Weijing e la
figlia a Linyi, nello Shandong, speri-
mentando una forma di controllo
che lo stesso Chen ha definito una
prigione pi grande dopo essere
uscito da una prigione pi piccola.
La condizione cui sono sottoposti il
padre e la madre comincia a ritorcer-
si contro Kesi. cominciata la scuo-
la ed cominciata senza di lei.
La notizia filtrata attraverso per-
sone in contatto con la famiglia. He
Peirong, a sua volta attivista, ha rac-
contato allAssociated Press che
funzionari locali mi hanno detto
che la piccola ha i requisiti e che ci
avrebbero fatto sapere entro il 1
settembre se sarebbe andata a scuo-
la. Ma le lezioni sono cominciate, e
dunque ovvio che non pu fre-
quentarle. Un resoconto analogo
uscito a Hong Kong sul quotidiano
Apple Daily. Leducazione di Chen
Kesi adesso la cosa pi importante
per i suoi genitori, che sono preoccu-
patissimi, ha aggiunto He, che ha
poi riferito dei libri e dei giochi sot-
tratti alla bimba.
La figlia di Chen potrebbe essere
considerata una giovanissima pri-
gioniera di coscienza. Il suo destino
ha dei precedenti. Geng Ge, scappa-
ta quindicenne negli Usa con la ma-
dre Geng He e il fratellino due anni
fa, la figlia di un altro avvocato per-
seguitato, Gao Zhisheng: le era stato
impedito di frequentare la scuola e
per questo aveva tentato il suicidio.
Nel 2010 lintellettuale uiguro Ilham
Tohti stato avvertito che la figlia
non avrebbe potuto frequentare la
scuola americana scelta per appren-
dere linglese. S, accaduto in pas-
sato che ai figli di dissidenti o attivi-
sti fosse negata la scuola. Tuttavia
accade di rado. Si tratta di una for-
ma di pressione aggiuntiva, spiega
al Corriere Nicolas Bequelin, ricerca-
tore di Human Rights Watch. Il giuri-
sta Jerome A. Cohen, interpellato
sempre dallAssociated Press, ha
commentato che la vicenda non ha
nulla a che vedere con la legge, se
non per il fatto che viola i diritti al-
leducazione sanciti dalla Costituzio-
ne cinese. E se il fratellino di Kesi
pu frequentare la quinta elementa-
re perch da anni vive con la non-
na in unaltra localit.
Chen entrato in rotta di collisio-
ne con le autorit locali quando ha
cominciato a contrastare aborti e
sterilizzazioni forzate decise dai fun-
zionari responsabili della pianifica-
zione familiare, pratiche in teoria
non ammesse ma diffuse l dove il
controllo centrale si allenta. Ulterio-
ri capi daccusa, per Chen, aver osta-
colato il traffico e assaltato uffici go-
vernativi. In febbraio lui e la mo-
glie, pare con la complicit di un
quadro dellamministrazione loca-
le, sono riusciti a lasciar circolare
un video in cui raccontavano la loro
detenzione non formalizzata: nien-
te telefono n Internet, porta chiusa
dallesterno la notte e decine di per-
sone a darsi il cambio per controllar-
li attraverso le finestre in aggiunta
alle telecamere, n visite n medici
n medicine.
In pi occasioni i giornalisti che
hanno cercato di raggiungere la loro
abitazione sono stati circondati, mi-
nacciati e allontanati da gruppi di
sgherri, e persino una delegazione
di diplomatici occidentali era stata
respinta. La piccola Chen Kesi tutto
ci sarebbe autorizzata a non saper-
lo, ma ci sono cose che si imparano
anche senza andare a scuola.
Marco Del Corona
leviedellasia.corriere
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Figlia di dissidenti, chiusa in casa e non pu andare a scuola
Le autorit le hanno sequestrato i giocattoli e i libri: il padre si era opposto agli aborti forzati
La scolaretta cinese di sei anni
prigioniera del regime di Pechino
La storia
52
Arresti
Liu Xia, 52 anni, moglie
del premio Nobel per la
pace Liu Xiaobo, 55,
con una foto del marito,
incarcerato dopo una
condanna a 11 anni per
aver promosso il
movimento Charta 08:
anche lei agli arresti
domiciliari, senza essere
stata accusata di nulla
(Reuters/P. Kujundzic)
Libert
Il dissidente Hu Jia, 38
anni, con la moglie
Zeng Jinyan, 27. Dopo
larresto di Hu, nel
2007, la moglie e la
figlia neonata sono
finite ai domiciliari e
sono poi scomparse alla
vigilia delle Olimpiadi
del 2008. Sono tornati
tutti in libert il 26
giugno scorso
Reclusi
Il dissidente
cieco Chen
Guangcheng,
39 anni, con
la moglie
Yuan Weijing
e la figlioletta
Chen Kesi,
che oggi ha 6
anni: vivono
dal
settembre
2010 ai
domiciliari.
Lui ha
scontato
51 mesi di
carcere per
essersi
opposto agli
aborti forzati
Gli oppositori arrestati in Cina
dal 20 febbraio 2011, giornata
dei gelsomini di Pechino
I precedenti
COMUNE INDIRIZZO
Clusone Via Mazzini, 29-31
Dalmine Via M. Buttaro, 4/A
Desenzano del Garda Via Agello, 14
Gardone Val Trompia Via Matteotti, 50
Gorlago Piazza Gregis, 3
Gussago Via Diaz, 36
Inveruno Via Fiori
21 Esteri
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
22
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
23
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
Andr Glucksmann,
74 anni, filosofo e
attivista dei diritti
umani francese.
Appoggi
lintervento militare
in Afghanistan e
Iraq. Il suo saggio
Dostoevskij a
Manhattan del
2002
Si sa veramente tutto di quanto successo l11 settembre?
O restano delle zone dombra che possono continuare a
dare adito alle teorie cospirazioniste circolate in questi
ultimi dieci anni?
L
11 settembre fu immediatamente vissuto
come impossibile. I testimoni non credo-
no ai propri occhi, i responsabili, disorien-
tati, si ritengono in piena fantascienza, i
prudenti, che vogliono mantenere la testa fredda, la
perdono fantasticando deliranti cospirazioni (la Cia,
gli ebrei, speculatori immobiliari).
Resta il fatto che limpossibile ha avuto luogo e
che questo luogo, non a caso, fu chiamato Ground
Zero, cio lo spazio devastato delle prime esperien-
ze atomiche. N un caso se le supreme autorit
vengono imbarcate manu militari in rifugi anti-nu-
cleari: si misura il nuovo impossibile con il vecchio
impossibile. Si affaccia lapocalisse, ma non quella
che era prevista durante la guerra fredda. Occorre
riapprendere a pensare limpensabile, come pre-
scriveva un celebre libro di strategia nucleare negli
anni 50.
Per quanto folgorante appaia, un evento non
mai un inizio assoluto. Una volta dissipato il genera-
le smarrimento, giocoforza constatare che lattac-
co di New York non radicalmente inaudito. N il
progetto di mirare indiscriminatamente ai civili na-
sce nel settembre 2001: da Guernica, i fanatismi pro-
fani o celestiali hanno spopolato senza rimorsi il XX
secolo. Il modo operativo stesso non privo di ante-
cedenti: il bersaglio fu attaccato nel 1993 (nel sotto-
suolo, con unauto imbottita di esplosivo); il mezzo,
un aereo dirottato, fu provato a Natale del 1994 (lair-
bus di Algeri doveva schiantarsi su Parigi). Quanto
allaspetto suicida degli assassini che si ergono a
missili umani appare inverosimile solo agli ingenui:
tra bolscevichi, nazisti, integralisti dogni genere, ab-
bondano i sacrificatori professionisti decisi a immo-
larsi per la buona causa. Le tessere del puzzle era-
no sparpagliate, mancava il concetto che permette
dimmaginare linimmaginabile.
Sebbene alcuni responsabili americani o europei
subodorassero lesistenza di un rischio rilevante, il
vantaggio lo aveva Bin Laden, che calcolava alcuni
colpi in anticipo. La cecit generale viene spiegata
dalla paralisi burocratica (Cia contro Fbi) e dalle ri-
valit ai vertici. Spiegazioni troppo scarne: una visio-
ne acuta e consensuale dei rischi corsi in comune
avrebbe spazzato via questi conflitti. Al contrario, il
pregiudizio di vivere la fine della storia inebriava
i nostri bravi impostori: la guerra fredda termina-
ta, le minacce gravi sono abolite! Lottimi-
smo strategico celebrava la scomparsa del
Grande Nemico Unico: non cera pi lavver-
sario onnipresente, quindi non cerano pi
avversit. Questo ragionamento fallace
equivaleva a un passaporto per il migliore
dei mondi; i bilanci militari si dissolvevano,
la pace universale era a portata di mano,
sussistevano soltanto conflitti di debole in-
tensit che devastavano le periferie del
mondo. L11/9 fracassa questo quietismo condiviso.
In politica come in economia basta postulare che
una crisi generale sia definitivamente esclusa per ab-
bassare la guardia e aprire le porte del disastro: il
Candido di Voltaire, con la sua critica dellottimi-
smo Leibniz-panglossiano, deve diventare lintrodu-
zione obbligata a qualunque geopolitica del XXI se-
colo.
Dieci anni dopo, abbiamo superato il cerchio in-
cantato dei nostri euforici sonni pagati a caro prez-
zo? S e no.
S: lAmerica ha rivalutato le proprie alleanze in-
condizionate. LArabia Saudita non aveva forse forni-
to a Al Qaeda lideologia (il salafismo), i finanzia-
menti e una base di reclutamento (14 dei 19 pirati
appartenevano alla buona societ saudita)? Conse-
guenza teorica: Il fatto che per 60 anni le nazioni
occidentali abbiano scusato e accettato la mancanza
di libert in Medio Oriente non fu per nulla daiuto
alla nostra sicurezza, perch nel lungo termine la sta-
bilit non pu essere acquistata al prezzo della liber-
t (G. W. Bush, 7/11/2003). Conseguenza pratica:
Saddam Hussein, che nel 1991 ebbe la vita rispar-
miata per la pressione saudita al prezzo del duplice
massacro dei curdi e degli sciiti, viene impiccato.
Dopo, i despoti in preda a sommosse popolari sono
mollati (Tunisia, Egitto, Libia). Mediterraneo, Vi-
cino e Medio Oriente si sradicano da una storia fred-
da e da societ congelate. La cappa di piombo salta,
nel migliore dei casi, perch ovunque le rivendica-
zioni democratiche accrescono sogni di libert. Op-
pure, nel peggiore dei casi, perch bisogna contare
fino a tre: 1) una giovent irrequieta parzialmente
conquistata dai Lumi; 2) partiti religiosi che sogna-
no il califfato; 3) apparati militari immersi nella cor-
ruzione, inclini a reprimere. E nellentroterra padri-
ni (Russia e Cina) che appoggiano, in Iran come in
Siria, il marciume dei poteri tirannici.
No: le illusioni di un ottimismo menzognero an-
nebbiano daccapo i cervelli dei dirigenti. Eliminato
Saddam, Washington ritenne risolto il problema.
Mal gliene incolse. Lassassinio di iracheni da parte
di iracheni, grande sport del defunto regime, conti-
nu sotto altre etichette. Ancora oggi ad eccezio-
ne forse della Tunisia i Paesi che festeggiano la
loro primavera non sembrano gran che immunizza-
ti contro la peste del terrorismo, dellintolleranza,
della xenofobia e delle guerre tribali.
LUnione Europea, incline al laisser-faire dei
non-interventi, sfarfalleggia e si divide. Quando,
francesi e britannici in testa, alcuni europei osano
un intervento umanitario armato (bravi!), corrono
il rischio di cantar vittoria troppo presto: il dopo
Gheddafi promette dessere teso quanto il dopo Sad-
dam, se coloro che condannavano a morte le infer-
miere bulgare passano, una volta compiuto il volta-
faccia, per democratici autentici; e se gli uomini di
Al Qaeda, che hanno bombardato gli arsenali del
vecchio regime, sono visti come gente di buon cuo-
re. Il vecchio continente naviga alla cieca. La sua
condiscendenza nei confronti della Russia di Putin,
corrotta fino allosso, violenta e nichilista, protettri-
ce degli Assad, prova quanto la lezione dissuasiva
dell11/9 si stia dimenticando.
Bin Laden morto, la sua rete sopravvive, ma di-
spersa. Tuttavia, la potenza nociva che colp Manhat-
tan rimane. Sono bastati qualche regione fuorilegge
(questo non manca mai), padrini senza scrupoli
(nemmeno questi mancano) perch un piccolo
gruppo armato di cutter colpisse al cuore la potenza
mondiale numero uno. Immaginate i danni se aves-
se preso come bersaglio una centrale nucleare! Il pa-
radigma di Hiroshima decaduto, ormai la capacit
di devastare la storia e di porre fine allavventura
umana sfugge al monopolio dei grandi Stati. A van-
taggio di chi? A vantaggio di chiunque. Una volta
abbattuti i limiti del possibile, difficile rialzarli,
stipulava Clausewitz, annunciando che lera delle
battaglie massacratrici non sarebbe finita con Napo-
leone. La Belle poque se ne infischi, ma il secolo
seguente lo conferm. Bin Laden scomparso, non
la strategia degli odi radicali e senza piet.
(traduzione di Daniela Maggioni)
RIPRODUZIONE RISERVATA
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Le parole e le immagini:
doppio volume con il Corriere
LA FINE (MANCATA) DELLA STORIA
DA GROUND ZERO ALLE RIVOLTE ARABE
di ANDR GLUCKSMANN
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E in edicola con il Corriere della Sera il primo di due volumi
dedicati all11 settembre (11.9, il giorno che ha cambiato
il mondo): sintitola Le parole (336 pagine pi cofanetto)
e raccoglie gli articoli pi autorevoli usciti sul Corriere
dal settembre al dicembre 2001 (oltre 50 firme, con i pezzi
di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani). Il secondo volume
(Le Immagini, 352 pagine, 300 foto) esce sabato 10
settembre (con un portfolio di James Nachtwey).
Illusioni Le minacce allOccidente e i rischi di un eccesso di ottimismo
24 Esteri
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
P
er dieci anni non ha voluto par-
lare. Ha tenuto dentro di s il ri-
cordo di quel terribile 11 settem-
bre 2001. Ma anche lorgoglio
di aver salvato la vita ai 300 colleghi del-
la compagnia assicurativa Firemans
Fund (gruppo Allianz) di cui era il capo.
Arthur Moossmann, 55 anni, Art per gli
amici, lavorava al 47 e 48 piano della
Torre Sud (WTC 2), quella colpita per se-
conda e crollata per prima: sono i piani
pi alti ad aver avuto il 100% di soprav-
vissuti. Lui, ora responsabile del busi-
ness marittimo globale di Allianz, non
se ne mai vantato. A pochi giorni dal
decimo anniversario ha accettato di rac-
contare la sua storia al Corriere della Se-
ra: calmo e sorridente, con la voce solo
a tratti incrinata dallemozione.
Comera iniziato quell11 settem-
bre?
Come un marted qualsiasi, alle
7,30. Ero con la mia assistente per pro-
grammare la giornata, quando abbiamo
sentito un forte rumore e il nostro palaz-
zo, il WTC 2, tremare. Fuori dalle fine-
stre abbiamo visto cadere macerie in
fiamme. Secondo le prime notizie un ae-
reo privato aveva perso la rotta ed era
finito nella Torre Nord.
Come ha reagito?
Mi sembrava molto strano. Ero in
corridoio, fuori dal mio ufficio, quando
arrivato il manager del palazzo, un
funzionario della Port Authority, dicen-
do che si trattava di un incidente mino-
re e non dovevamo muoverci: non vole-
vano che la gente uscisse per strada e
rischiasse di essere colpita dai rottami.
Qualche collega ha tirato un respiro di
sollievo.
Lei invece?
Non so perch, ma mi sentivo che
non era giusto e ho ordinato di evacua-
re subito i nostri due piani. Ora so che
stata la miglior decisione della mia vi-
ta. Ho anche detto ai colleghi di non
usare gli ascensori e scendere per le sca-
le: molti non erano contenti di fare a
piedi quasi 50 piani. Ma io ho insistito
e, dopo aver controllato che tutti fosse-
ro usciti dagli uffici, sono sceso an-
chio.
Quando ha sentito il secondo col-
po?
Ero al 37 piano, quando c stata la
seconda scossa, questa volta molto pi
forte: ha sbattuto per terra me e chi mi
stava vicino. Abbiamo continuato a
scendere mentre molta altra gente pren-
deva le scale e mentre i pompieri e la
polizia invece salivano. Qualcuno ha
detto che un altro aeroplano aveva col-
pito la nostra torre, altri parlavano di
una bomba.
Che cosa ha visto, arrivato gi?
Sono uscito nella piazza fra le due
torri ed subito stato chiaro che era suc-
cesso qualcosa di molto drammatico.
La scena era spaventosa: cerano corpi e
parti di corpi sparsi dappertutto. La gen-
te era sotto shock, gridava, piangeva o
guardava ammutolita allins le due tor-
ri in fiamme. Sapevo che tutti i miei col-
leghi erano usciti dalla nostra torre ma
non potevo controllare dove fossero.
Ho cominciato ad avviarmi verso Wall
Street.
Dovera quando caduta la Torre
Sud?
Mi ero rifugiato vicino al negozio di
un calzolaio: la polvere ha inghiottito
tutto, me compreso. Ma ero vivo e ce
lho fatta a raggiungere la Penn Station
e prendere il treno per Long Island, do-
verano mia moglie e i miei due figli, di
quattro e sette anni: erano in ansia; non
potendo telefonare, credevano fossi
morto. Ci siamo riabbracciati a mezza-
notte.
Come ha passato la notte?
Ho parlato al telefono con il presi-
dente del Firemans Fund che era in
Germania per una riunione: la prima
preoccupazione era contattare tutti i col-
leghi. Lho fatto il mattino dopo, grazie
ai contatti telefonici demergenza e ho
scoperto che erano tutti salvi.
Se avesse obbedito ai pompieri e al-
la Port Authority, sarebbero morti
Con il senno di poi, il loro consiglio
era sbagliato. Ma non mi sento di criti-
carli: tutto successo cos in fretta e lo-
ro hanno pagato caro lerrore. Solo i
pompieri hanno perso oltre 300 perso-
ne.
Quanti amici di altre aziende lei ha
perso?
Un centinaio che conoscevo perso-
nalmente e che lavoravano per Aon,
Cantor Fitzgerald e altre societ del
WTC.
Oltre 10 mila persone soffrono an-
cora per lo stress da trauma dell11 set-
tembre: lei come lha superato?
Per ognuno stato diverso. In me
ha prevalso la gratitudine di essere vi-
vo, di poter guardare ancora negli occhi
i miei cari. Mi rimasta lincredulit di
poter andare al lavoro un giorno e non
tornare pi. Limpatto emotivo pi pro-
fondo stato rendermi conto di quanto
prezioso ogni giorno, ogni minuto del-
la vita.
E i suoi colleghi?
Tutti hanno avuto alti e bassi. Ma so-
no felice di dire che tutti sono tornati al
lavoro, in uffici temporanei, entro il ve-
nerd successivo a 9/11. Ricevo ancora
cartoline da loro e dai loro familiari per
ringraziarmi di averli salvati. la mia
maggior soddisfazione.
Non ha mai fatto ricorso a un aiuto
terapeutico?
No. Qualche collega li ha usati per
curare le cicatrici del trauma. Altri lhan-
no affrontato in privato. Io mi sono con-
centrato sul futuro, nella ricerca di un
nuovo spazio per gli uffici dove riunire
di nuovo tutti i 300 collaboratori come
un solo team: obiettivo raggiunto nel
gennaio 2002, quando ci siamo spostati
presso la Dresdner Bank a Wall Street.
Le piacciono le nuove torri che stan-
no sorgendo?
S. Vivo l vicino, ad Albany Street e
per anni Ground Zero stato un buco
che ricordava sempre lattacco terrori-
stico. Era frustrante vedere i lavori fer-
mi. Ma ora larea di nuovo vibrante,
piena di energia, proiettata sul doma-
ni.
Se la sentirebbe di tornare a lavora-
re in un ufficio ai piani alti delle nuo-
ve torri?
Non avrei problemi. Abbiamo impa-
rato molto da quellesperienza e siamo
pi sicuri oggi.
Che cosa ha provato alla notizia del-
luccisione di Osama bin Laden?
Non mi piace festeggiare la morte
di nessuno. Tuttavia il mondo un po-
sto difficile e ci sono persone orribili.
Suppongo che il giorno della scompar-
sa di Bin Laden per molti sia stato la
chiusura di una fase, per altri linizio di
una nuova. Per me solo un altro gior-
no.
Cosa far per il decimo anniversa-
rio?
Non credo parteciper a cerimonie
ufficiali. Non lho mai fatto. Rifletter
per mio conto, con famiglia e amici, sul-
le cose positive della mia vita in questi
dieci anni. E render omaggio alle vite
perse andando in chiesa.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Manager
Ar|hur Hoossmann,
55 ann|, nc| 2OOl
|avorava a||c Torr|
Ccmc||c. gu|dava |a
compagn|a
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(gruppo A|||an/)
con u|||c| a| /7c
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Torrc Sud, quc||a
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pr|ma. sono | p|an|
p|u a||| ad avcr
avu|o || lOO% d|
sopravv|ssu||.
Hoossmann v|vc a
poca d|s|an/a da
Cround Zcro
Nellindagine sull11 settembre restano molti aspetti da chiarire. Il
primo legato allabilit dei piloti kamikaze: ossia, alla capacit di
guidare gli aerei contro Torri e Pentagono. Il secondo dubbio riguarda il
supporto esterno: di recente stata rilanciata la pista saudita,
Quel mattino nella Torre Sud
ho disobbedito ai pompieri
Cos ho salvato 300 persone
Lodissea del World Trade Center
nel diario di un piccolo grande eroe
Il boato una ma|||na|a comc |an|c, po| un boa|o da|
gra||ac|c|o accan|o. E |ord|nc. Rcs|a|c dovc s|c|c...
un coinvolgimento di 007 del regno, di ideologi e principi molto vicini a
Osama Bin Laden. Infine il mancato intercettamento dei jet dirottati da
parte dellUs Air Force. Sembra impossibile che i caccia siano arrivati tardi.
Guido Olimpio
La preghiera
di Springsteen
per le vittime
Dirigente
O
L
Y
C
O
M
Delle venti persone estratte vive dalle macerie,
lultima fu una segretaria di 29 anni: Genelle
Guzman-McMillan rimase incastrata al buio per
27 ore, pregando Dio di darle una seconda
possibilit. Sotto la Torre Nord per 27 ore: il
tempo necessario al suo salvatore per arrivare
dal Canada. Si chiamava Trakr e faceva il cane
poliziotto. Laddestratore James Symington, fuori
servizio, vide la tragedia in tv e part in auto da
Halifax. Il 12 settembre, alle 9 e 15, Trakr fiut
Genelle a 15 metri di profondit. I pompieri la
tirarono fuori dopo mezzogiorno. Dieci anni
dopo Genelle lavora alla Port Authority di New
York, vive a Long Island, sposata con 4 figli.
Sopravvissuta celebre: nozze riprese in tv, il libro
Angelo nelle macerie che lha appena portata
in tour fino in Australia. Symington, sospeso
perch and a New York senza autorizzazione, fa
lattore a Los Angeles. Il cane morto a 16 anni
nel 2009, con due zampe paralizzate. Una ditta
specializzata ha regalato al suo padrone 5 piccoli
Trakr, lunico eroe clonato dell11 settembre.
Michele Farina
RIPRODUZIONE RISERVATA
I protagonisti dieci anni dopo
di MARIA TERESA COMETTO
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prcgh|cra dc| poc|a a| qua|c ||
suo popo|o avcva ch|cs|o
a|u|o a un scma|oro rosso
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Matteo Persivale
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Canzoni
Genelle
Lultima
sopravvissuta
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Trakr
25 Esteri
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011
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italia: 515249535254
Codice cliente:
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Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
MILANO Dopo 5 anni
sembrava ormai scontata lar-
chiviazione dellinchiesta pe-
nale di Milano sullacquisto
del 15% della Serravalle da par-
te della Provincia, ma ora a sor-
presa lindagine resuscita: vie-
ne trasferita a Monza per con-
nessione con quella dei pm
Walter Mapelli e Franca Mac-
chia sulla presunta tangente
da due milioni che sarebbe ar-
rivata al pd Filippo Penati na-
scosta dietro una finta caparra
per una casa e si affianca allal-
tra della Corte dei Conti. E dal-
le intercettazioni emerge il ner-
vosismo dei protagonisti del-
laffare Serravalle quando un
anno fa si scopr che la Procu-
ra contabile indagava su di lo-
ro per un danno erariale di al-
meno 76,4 milioni.
Linchiesta del procuratore
aggiunto milanese Alfredo Ro-
bledo e del sostituto Stefano
Civardi ipotizzava il reato di
abuso dufficio. Pareva finita
sul binario morto dellarchivia-
zione, dopo che una perizia
dei docenti universitari Mario
Cattaneo e Gabriele Villa riten-
ne che, sebbene gli 8,831 euro
pagati per azione dalla Provin-
cia presieduta da Penati al
Gruppo Gavio fossero fuori
mercato, il prezzo era ragio-
nevole, congruo e frutto di
condizioni economicamente
sostenibili se lo si valutava
nellinteresse dellente che ave-
va ottenuto la maggioranza
della Serravalle. Un affare che
cost alle casse provinciali
238 milioni facendone guada-
gnare 179 a Gavio che le azio-
ni le aveva pagate 6 euro.
Di tuttaltro avviso lindagi-
ne contabile del viceprocurato-
re generale Paolo Evangelista,
anche questa avviata nel 2005
come quella penale dopo un
esposto ad agosto 2005 dellal-
lora sindaco Gabriele Alberti-
ni che con altri legava laffare
allappoggio da 50 milioni di
Gavio alla scalata dellUnipol
di Consorte alla Bnl. Ma la Pro-
cura della Corte dei Conti, in
carenza drammatica di organi-
co e pressata da indagini im-
portanti su tutta la Lombardia,
per evitare la imminente pre-
scrizione di uninchiesta or-
mai conclusa, il 24 giugno
2010, mise in mora tutti i
protagonisti dellaffare: Penati
e gli 8 assessori che avevano
firmato la delibera per lacqui-
sto, oltre al segretario genera-
le e presidente dellAsam (so-
ciet della Provincia che aveva
acquistato il pacchetto) Anto-
nino Princiotta, al direttore
centrale Giancarlo Saporito e
al consigliere Asam Giordano
Vimercati, gli ultimi due inda-
gati a Monza come Penati.
Quel giorno su di loro scese
una doccia scozzese. Telefona-
te e sms si fanno frenetici, il
nervosismo sale sempre pi
per decidere la strategia difen-
siva, si fissano incontri riserva-
ti che vengono via via riman-
dati, registra la Guardia di Fi-
nanza di Milano che intercetta
movimenti e comunicazioni.
Penati chiede a Princiotta se
il pm sempre lo stesso. Ri-
sposta: Non c pi Spataro
(Domenico Spadaro, diventa-
to nel frattempo presidente
della Corte dei Conti dellAlto
Adige, ndr) ed la cosa miglio-
re perch con quello non pote-
vamo nemmeno parlare. Non
che possano sperare vada
meglio con Evangelista, uno
dei pm contabili pi stimati.
Secondo lui lintera operazio-
ne Serravalle era in contrasto
con le norme del Testo unico
enti locali perch conclusa gra-
zie a un finanziamento di Ban-
ca Intesa garantito da un pe-
gno su tutte le azioni detenute
dalla Provincia. Nel caso in cui
lente, che certo non naviga
nelloro, non dovesse pagare il
debito, le azioni finirebbero
immediatamente alla banca
causando una automatica di-
smissione del servizio pubbli-
co e la perdita del controllo
da parte del settore pubblico
della societ Milano Serravalle
a favore dellistituto di credito
finanziatore. Cerano anche
altri possibili danni: il Comita-
to pro Brianza Provincia aveva
presentato una diffida prote-
stando che lacquisto erodeva
quella parte di patrimonio che
sarebbe dovuto andare un do-
mani alla nuova Provincia; un
consigliere aveva fatto un
esposto denunciando che la
Provincia aveva rinunciato a
un credito di oltre 2,3 milioni
nei confronti dellAsam; in pi
lacquisto ha dato origine a
un contenzioso per la viola-
zione del patto di sindacato
vinto dal Comune. Unopera-
zione che per Evangelista era
priva di una qualsiasi utilit
dato che Comune e Provincia
gi detenevano il controllo del-
le Serravalle attraverso il patto
di sindacato che ne assicurava
la gestione nellesclusivo inte-
resse pubblico.
Giuseppe Guastella
guastella@corriere.it
RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO Tutti che corrono da Bru-
no Binasco, tutti mandati in tilt dalla Cor-
te dei Conti nel giugno-luglio 2010: lex
braccio destro di Penati si precipita a un
appuntamento con limprenditore Bina-
sco addirittura ai binari di un treno Mal-
pensa Express; il portavoce di Penati, al-
lesito di un altro incontro lampo con Bi-
nasco, comunica in codice al politico pd
il sollievo di un niente scarpe, niente cia-
batte, niente mutande; Penati telefona
direttamente a Binasco per chiedergli un
dato con il quale difendersi; il presunto
collettore di tangenti di Penati (Di Cateri-
na) reclama e ottiene da Binasco il rispet-
to di patti pregressi da 2 milioni di euro;
e il direttore generale del Comune di Se-
sto si preoccupa di trovare un posto sicu-
ro dove fare un incontro, nello studio del-
larchitetto di Binasco che nel 2008 aveva
intermediato la caparra immobiliare usa-
ta come pretesto per far riavere a Di Cate-
rina 2 milioni di pregressi finanziamenti
a Penati.
Quel pm? Inavvicinabile
A fare da miccia sono il 22 giugno 2010
il provvedimento con il quale la Corte dei
Conti ipotizza 80 milioni di danno allera-
rio nelloperazione Milano-Serravalle, e
la conseguente lettera con la quale il 24
giugno il Comune di Milano (sindaco Mo-
ratti) mette in mora Penati, lex suo capo
di gabinetto Giordano Vimercati, lex di-
rettore generale Antonino Princiotta e al-
tri nove ex amministratori della Provin-
cia di Milano acquirente nel 2004 del tra-
vagliato pacchetto azionario della societ
autostradale Milano-Serravalle, ceduto al-
lente pubblico dal gruppo Gavio-Bina-
sco con una plusvalenza di 6 euro per
azione. E tutti, sul versante dellacquiren-
te pubblico, per valutare una linea difen-
siva, corrono proprio dal privato Bina-
sco. Che da un lato il top manager del
gruppo Gavio venditore a peso doro del-
le azioni nel 2o04; ma dallaltro lato an-
che luomo che, secondo i pm di Monza,
avrebbe poi illecitamente finanziato nel
2008 il pd Penati con 2 milioni di euro,
mascherati come caparra concessa in
un preliminare immobiliare a Di Caterina
attraverso una simulata opzione dacqui-
sto di un immobile, lasciata apposta sca-
dere entro il 31 dicembre 2010.
Pur confusi e dispersivi come sono
sempre i brogliacci riassuntivi delle inter-
cettazioni, il loro esame svela ora il clima
di panico determinato nellestate 2010
dai rilievi della Corte dei Conti. La sera
stessa del 24 giugno Penati chiama Prin-
ciotta e si informa su chi stia conducen-
do le indagini contabili: Penati chiede se
il pm sempre il solito, e Princiotta dice
che il pm un altro e che da un certo pun-
to di vista meglio, perch con quello (di
prima, ndr) nemmeno potevano parla-
re. Poi Penati chiama direttamente Bina-
sco, gli spiega che la Corte dei Conti do-
po 5 anni sta cercando di sospendere i ter-
mini di prescrizione, e gli chiede quale
stata lultima transazione. Binasco ri-
sponde che lultima fu con un privato che
gli ha venduto un 1% ex Comune di Co-
mo, ma al momento non rammenta sulla
base di quali prezzi, far delle ricerche.
Penati ringrazia.
Lufficio sicuro dellarchitetto
Il 5 luglio il portavoce di Penati, Mag-
gi, si incontra al Bar Basso per un caff
con larchitetto Renato Sarno, professio-
nista vicino sia a Binasco sia a Penati, e
tramite nel 2008 della caparra da 2 milio-
ni di Binasco a Di Caterina. Subito Maggi
avvisa Penati, che gli raccomanda dopo,
eh, per una spiegazione a voce in uffi-
cio. Sarno la mattina dopo chiama Bertoli
(attuale direttore generale del Comune di
Sesto San Giovanni) per comunicargli
che ha bisogno di parlargli 10 minuti, e
lo raggiunge gi nel pomeriggio, quando
poi spedisce al portavoce di Penati un
sms per fissare un appuntamento (Va be-
ne per Filippo luned alle 18 da me). Slit-
ter pi volte, fino a essere rimandato a
settembre. Ma deve essere un appunta-
mento particolare se Bertoli l8 luglio si
pone il problema che per c anche il
bisogno di un posto...: larchitetto Sarno
subito lo rassicura che, anche se lui as-
sente, possono andare pure nel suo stu-
dio.
Tutto a posto, niente mutande
Il 13 luglio tocca a Pietro Rossi, consi-
gliere damministrazione della societ
Tangenziali esterne di Milano spa desi-
gnato dalla societ Milano-Serravalle,
chiamare Binasco e chiedere un incon-
tro per la settimana prossima: ma non
per s, bens un incontro per loro, che
questa settimana sono a Roma. Bina-
sco per va in ferie e rimanda a fine lu-
glio, quando il 29 Binasco ricontattato
ma non da Rossi, bens dal portavoce di
Penati, Maggi, che ricorda a Binasco che
Rossi gli ha detto di chiamarlo. Concor-
dano un incontro nel pomeriggio nelluf-
ficio di Binasco, e Maggi appena uscito
comunica il tutto a posto a Penati: Nien-
te scarpe, niente ciabatte, niente mutan-
de. Frase criptica che per Penati decodi-
fica: Oh la Madonna, nessun problema
insomma.
Sono in corso ulteriori approfondi-
menti tira le fila sul punto la Gdf
finalizzati a comprendere quali siano le
motivazioni, a oggi ignote, per cui Rossi
per conto di terzi ("Loro sono a Roma")
abbia contattato Binasco e poi delegato a
incontrarlo Maggi, il portavoce di Pena-
ti. E sono ignoti i reali contenuti della
comunicazione di Maggi a Penati subito
dopo il suo incontro con Binasco ("Nien-
te scarpe, niente ciabatte, niente mutan-
de").
Appuntamento urgente sui binari
Intanto il primo luglio anche Vimerca-
ti ha cercato Binasco per un consiglio,
e Binasco, compreso che si tratta della
Serravalle, gli fissa un appuntamento il 7
luglio allingresso della stazione ferrovia-
ria del treno Malpensa Express. Limpre-
visto incontro tra Binasco e un conoscen-
te, per, spiazza sia la coppia Binasco-Vi-
mercati che voleva parlare in maniera ap-
partata sia la Gdf: Dallintercettazione
ambientale si potuto comprendere che
i due hanno effettivamente parlato della
Serravalle, ma solo in termini generali,
perch accanto a loro era seduta una ter-
za persona, conoscente di Binasco, so-
praggiunta inaspettatamente ancor pri-
ma dellarrivo di Vimercati e presente per
tutto il tempo dellincontro.
La caparra? Rispetter il patto
Tra tutti, per, a luglio 2010 limpren-
ditore Piero Di Caterina (che in giugno ha
iniziato a parlare coi pm) ad avere linte-
resse materiale pi immediato: dopo laf-
fondo della Corte dei Conti, infatti, evi-
dente che teme che Binasco non rispetti
pi i patti cristallizzati nella strana capar-
ra immobiliare concessagli nel 2008 ma
in teoria ancora appesa allopzione che
scadr il 31 dicembre 2010. Perci il 5
luglio, peraltro su indicazione di Penati e
Princiotta, anche Di Caterina contatta
Binasco allo scopo di dare ulteriore corso
al preliminare. Binasco si irrita, taglia
corto in maniera brusca, dice a Di Cateri-
na che non ha intenzione di incontrarlo.
Ma gli assicura che comunque avrebbe
rispettato il contratto. Cosa che in effetti
far, disinteressandosi dellaffare e la-
sciando scadere lopzione per regalare di
fatto i 2 milioni a Di Caterina.
Luigi Ferrarella
lferrarella@corriere.it
stato sospeso dal partito
Berlinguer: una linea severa
La Commissione di garanzia
Il documento
Il testo con
cui il
viceprocuratore
generale della
Corte dei Conti
mette in mora
la Provincia
di Milano
sullaffare
Serravalle
Con il gruppo Gavio
I contatti per una linea comune dopo la richiesta di 80 milioni della Corte dei conti
Niente ciabatte, n mutande
Frasi in codice e riunioni in stazione
Il pm cambiato?
Meglio, con laltro
non si parlava
Cronache
Le intercettazioni
I contatti con il gruppo
Gavio dopo
lintervento della
magistratura contabile
Penati, sms e incontri riservati sulla Serravalle
ROMA Una misura molto severa, dettata da una forte
esigenza di rigore. Luigi Berlinguer, presidente della
Commissione di garanzia del Partito democratico, spiega cos
la decisione di sospendere dal partito Filippo Penati, al centro
dellinchiesta di Monza sulle presunte tangenti nellarea Falk
di Milano. Lex sindaco di Sesto ed ex presidente della
Provincia si era autosospeso, il che non rende meno simbolica
la decisione (allunanimit) dei garanti. Dopo tre ore di
discussione al Nazareno, luned pomeriggio, la Commissione
ha sanzionato Penati mettendolo temporaneamente fuori dal
partito, in attesa delle decisioni dei giudici. Una sospensione
dolorosa e inevitabile stato il commento di Rosy Bindi,
presidente del Pd. Penati, ex capo della segreteria politica di
Bersani, ha affidato la sua reazione a una nota, nella quale ha
ribadito la sua estraneit alle accuse: Ho fatto tutti i passi
indietro doverosi, compresa lautosospensione senza
attendere la decisione del partito, necessari a scindere
nettamente la mia vicenda da quella del Pd.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Ex presidente Lex presidente pd della Provincia Filippo Penati, ora sospeso dal partito (Salmoirago)
Milano Riparte linchiesta per abuso dufficio sullacquisto dellautostrada. E spuntano le mosse segrete dello staff dellesponente pd
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Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
Controlli
Lettera alla giunta per le autorizzazioni. Tarantini, i pm di Bari al Csm
Il cardinale
Tettamanzi:
tutto uguale
dopo
Mani pulite
Lobiettivo
di quella
indagine
era il
controllo
del
premier
Linchiesta e laccusa
Le indagini della Procura
di Napoli riguardano laccusa
di estorsione ai danni del
premier Silvio Berlusconi.
I pubblici ministeri
napoletani Curcio, Piscitelli
e Woodcock hanno chiesto
il carcere per limprenditore
barese della sanit
Gianpaolo Tarantini,
36anni, per sua moglie
Angela Devenuto, 34,
e per il faccendiere e
direttore dellAvanti! Valter
Lavitola (allestero)
Le cifre dellestorsione
Secondo la Procura,
Berlusconi avrebbe pagato
una quota una tantum da
500 mila euro e poi 20 mila
euro al mese a Tarantini. Dei
500 mila ne avrebbe tenuti
per s 400 mila Lavitola,
intermediario fra il premier e
limprenditore. I soldi, stando
allaccusa, servivano perch
Tarantini sostenesse
che Berlusconi non era
consapevole di aver fatto
entrare delle escort
a Palazzo Grazioli
DAL NOSTRO INVIATO
BARI Lappuntamento davanti al Pala-
ce. Sul marciapiede, cos restiamo in te-
ma. E una ragazza spiritosa, Terry De
Nicol, storica vestale della scuderia di
Gianpi. E non teme certo che le luci della ri-
balta le sciupino la pelle, ha appena finito
unintervista alla Zanzara, tocca rivederla,
sa?, per le querele. Comunque: benvenuto
nella Bari dei magnaccioni!. Alle sette della
sera sulla citt incombe unafa plumbea as-
sieme allattesa di nomi e carte, di quella spe-
cie di ordalia mediatica dentro cui i maggio-
renti locali temono di veder saltar fuori cugi-
ne, sorelle e, soprattutto, consorti (i loro ne-
mici lo sperano, dandosi di gomito).
Mogli di notai, avvocati e imprenditori ba-
resi facevano la fila con Tarantini per incon-
trare Berlusconi (e ti credo! Io ci tornerei a
piedi, a palazzo Grazioli!, trilla Terry, incon-
tenibile): poche righe, filtrate dagli atti din-
chiesta, bastano per far ripartire un ritornel-
lo che qui non s mai fermato davvero, dalla
notte dei tempi, da quando la pornostar Ros-
sana Doll (al secolo Rossana Di Pierro) scris-
se un indimenticabile bestseller intitolato
Membri di partito, raccontando che per di-
ventare hostess dellAlitalia aveva dovuto
concedersi a tre politici pugliesi di primo pia-
no (Patrizia DAddario non s inventata nien-
te di nuovo).
Dietro i cristalli dei bar del corso, celando
un sorriso malevolo nella tazzina dellespres-
sino, o dietro i tavoli di storiche abbuffate ta-
rantiniane al Blanc de Noir o alla Bella Bari,
tra i professionisti appollaiati al bordopisci-
na del club Nilaya o tra le loro mogli che si
scolpiscono i glutei nella palestra Wakeup e
tra i tiratardi del risto-night Fuoriluogo, in-
somma nei posti storici dei ragazzi e delle ra-
gazze della Gianpi generation, la domanda
quella di sempre, di ogni elenco e tormento-
ne: Tu ci sei o no?.
Tubino bianco, caschetto di capelli corvi-
ni, delizioso nasino alla Carfagna, Terry se la
ride, sorseggiando il suo espressino mentre
il barman del Palace la sbircia senza troppa
discrezione. Me ne hanno dette di tutti i co-
lori: mignotta, spacciatrice! Adesso che esco-
no i nomi mi metto sulla spiaggia sotto lom-
brellone a ridere. Perch, sa, a me le ipocrite
della santa inquisizione fanno pi schifo di
tutte... quante sono queste signore? Pi di
dieci, s... sicuro. Come lo so? Lo so. Per, pia-
no, sono chiacchiere, lei che vuole da me?.
Terry come Bari, o forse Bari diventata
come Terry: unomertosa chiacchierona. Tut-
ti sanno tutto e tutti raccontano tutto, fino ai
confini dellirresponsabilit, poi sacquieta-
no, e questa cappa di quiete sta soffocando
peggio dellafa una citt in piena mutazione
antropologica.
Vedi, il puttanesimo eterno, c sempre
stato. Qui la gente si giocava la moglie ai cir-
coli, lo scambismo storico. Ma la variante
gente come Tarantini, quello luomo nuo-
vo, mormora un vecchio avvocato che ne
ha viste di tutti i colori e non vuole grane.
Alessandro Laterza, presidente della commis-
sione cultura di Confindustria, la traduce co-
s: Vedo una distanza incolmabile tra questi
comportamenti... disinvolti e unidea del la-
voro che qui viviamo in maniera seria. Penso
al vecchio mercante barese che faceva della
reputazione parte della sua attivit. Vorrei
dirle che Bari Sodoma, un caso unico, ma
temo che tutta lItalia si assomigli.
La generazione successiva ha cambiato re-
gistro rispetto ai padri. Ora si ostenta quello
che prima si faceva in silenzio. Un giovane
imprenditore, affogando tra gli squali, rac-
contava qualche tempo fa: Non ho donnine
da presentare... . Le tangenti hanno cambia-
to forma. Adesso si offrono servizi... in car-
ne e ossa, dice Peppino Caldarola: Il punto
la decadenza. Di Bari si diceva: la Milano
del Sud. Con ventanni di ritardo, ha assimila-
to il peggio della Milano da bere. Tarantino
amico della destra e della sinistra, e soprat-
tutto campione di una borghesia depravata.
Che il tarantinismo abbia attecchito tra-
sversalmente tra i trentenni e i quarantenni
palese ascoltando il gossip che mette tra le
frequentatrici delle mitiche feste nella villa
di Giovinazzo o in certe dimore patinate di
Rosa Marina persino due giovani donne ma-
gistrato, una delle quali sarebbe stata trasferi-
ta per eccessiva vicinanza a Gianpi: alloccor-
renza volava fino in costa Smeralda, portava
mozzarelle e burrate in dono, dicono. Ma ba-
sta scorrere certi fascicoli per avere confer-
me meno pettegole di questa seduzione ge-
nerazionale. Due anni fa, Tarantini stato ar-
restato assieme al rampollo di una nobile fa-
miglia leccese, Alessandro Mannarini: la
mamma di Alessandro era legata a quel tem-
po a un consulente di Tremonti e poi di Ber-
lusconi. Tato Greco, nipote dei Matarrese e
figlio del senatore Mario, ha un processo in
corso assieme al nostro: lo accusano di esser-
si dato un gran da fare, come consigliere re-
gionale, per piazzare negli ospedali le famo-
se protesi di Gianpi (che ufficialmente non
smerciava solo belle donne). Le feste, le fe-
ste baresi, sono il mare in cui tutti i pesci so-
no grigi. Marina una che c, in certi giri,
ma niente cognomi: Non sono feste di
delinquenti. A Bari ogni sera puoi tro-
varne cinque, di feste simili. Coca?
Mai vista, giuro.
Io non pensavo che finisse cos,
Gianpi si sentiva padrone del mon-
do. Ma quando stai proprio l, in ci-
ma, ti tirano gi, medita Terry, al-
lultimo sorso di espressino. Trop-
pi amici, certo, alla fine si fa indige-
stione. Come alla cena elettorale
del 2008 per il Pd, alla Pignata, con i big l
attorno a Gianpi e tra i tavoli perfino il sinda-
co Emiliano, che da pm lo aveva indagato.
Ha detto Emiliano di essere sbiancato e anda-
to via dopo pochi minuti, altri malevoli so-
stengono sia rimasto in comitiva. Non cos
importante. Perch Tarantini ha argomenti
migliori dei soldi per scardinare altri cuori
politici. Lo ha sperimentato Sandro Frisullo,
ragazzo maudit della sinistra pugliese: trami-
te Gianpi, ottenne i favori di unavvocatessa
e di una giovane mamma disoccupata, gi
con lui il mestiere pi antico del mondo
sera popolato di avventizie. Frisullo lineffa-
bile giur che non aveva immaginato si trat-
tasse di escort, come il Cavaliere, perch
quelle gli parlavano di politica, e perfino di
Sgolne Royal.
Questa era un tempo la citt di Pinuccio
Tatarella. E gi allora la padrona di casa, in
certe cene elettorali, trescava col candidato e
poi faceva compere con la moglie. Ma cera
questaria da romanzo francese dellOttocen-
to, tutti un po sapevano ma era tutto pi
soft, sorride Italo Bocchino, che alla scuola
di Tatarella c cresciuto. Adesso ci vogliono
certi racconti disperati di Carofiglio o un
filmbello e terribile come Mio cognato di Ser-
gio Rubini per narrare quei miscugli di bene
e di male che nella Bari vecchia ormai gla-
mour sono diventati come i taralli da accom-
pagnare col Locorotondo dopo mezzanotte.
Colletti bianchi e nuovi boss. Trentanni fa di-
cevano ghignando la societ civile si sta dif-
fondendo come un cancro nel corpo sano del-
la malavita, ma era una battuta. Oggi la
DAddario conciona: A Bari nessuno inno-
cente. Con testimonial come lei e Gianpi, la
citt rischia di restare presto senza voce.
Goffredo Buccini
RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA Prime
testimonianze per
linchiesta sulla casa
del Colosseo
acquistata dallex
ministro per lo
Sviluppo economico
Claudio Scajola
( indagato per
violazione della legge
sul finanziamento
dei parlamentari).
I pm hanno sentito
Barbara e Beatrice
Papa (nella foto
Jpeg), ex proprietarie
dellimmobile.
Il caso Terry De Nicol, una delle ragazze dellimprenditore in carcere per estorsione: Le donne della citt-bene coinvolte? Sono pi di dieci
ROMA Un comunicato per difen-
dersi e, soprattutto, per lanciare mes-
saggi. Una nota di tre pagine che suona
come un vero e proprio avviso agli
altri indagati e pure al presidente del
Consiglio. Perch dalla latitanza lati-
no-americana, il faccendiere Valter La-
vitola manda a dire che sul caso Taran-
tini non s mosso di sua iniziativa,
ma su indicazione di Silvio Berlusconi.
Per negare laccusa di essere un ricatta-
tore, assicura che lui e il premier erano
daccordo. E fornisce una serie di indi-
cazioni per dimostrare quanto stretto
sia questo rapporto. Tanto che rivela
lesistenza di una telefonata avvenuta
il 17 luglio sullutenza di Arcore, che
non stata resa nota dai pubblici mini-
steri di Napoli. La linea chiara: Sono
stanco di passare per lUomo Nero. Pos-
so solo affermare che il presidente Ber-
lusconi mi ha chiesto di aiutare Taranti-
ni e mi chiese anche di assisterlo sul
piano personale, perch aveva intuito
lo stato di afflizione in cui versava.
Le intercettazioni dellinchiesta na-
poletana hanno rivelato come Lavitola
fosse di casa a palazzo Grazioli. Fu lui a
consegnare schede telefoniche estere a
uno dei collaboratori di Berlusconi con-
vinto che in questo modo potesse par-
lare senza essere intercettato. Non a ca-
so ieri il partito Democratico tornato
a chiedere che il capo del governo chia-
risca la natura di questo legame. An-
che perch lo stesso Lavitola a sottoli-
neare come ad agosto fosse allestero
per conto di Finmeccanica di cui so-
no consulente e il sospetto che que-
sti incarichi con aziende pubbliche
cos come i milioni di euro finanziati
con i fondi per leditoria gli siano
stati concessi proprio per il suo rappor-
to con il capo del governo.
ancora il faccendiere a raccontare
il motivo dellincontro avvenuto il 9
agosto con lo stesso Berlusconi e i co-
niugi Tarantini a palazzo Grazioli per
chiarire la questione dei "500 mila eu-
ro mancanti" postami da Giampaolo.
La storia nota. Secondo la procura di
Napoli i 500 mila euro, cos come i pa-
gamenti mensili da 20 mila euro, servi-
vano per tenere sotto controllo Ta-
rantini riguardo allinchiesta di Bari do-
ve indagato per favoreggiamento del-
la prostituzione. Limprenditore, con
la mediazione di Lavitola, si sarebbe
fatto consegnare il denaro in cambio
del silenzio su quanto avveniva duran-
te le feste, ma anche per cercare di evi-
tare il processo e cos impedire la pub-
blicazione delle decine di telefonate
con il premier. Conversazioni mediati-
camente pesanti, come ha riconosciu-
to lo stesso Tarantini, perch riguarda-
vano il reclutamento delle donne, ma
soprattutto i commenti successivi alle
serate affollate di donne che spesso ac-
cettavano di fermarsi per la notte.
Il comunicato di Lavitola viene dira-
mato proprio nel giorno chiave della
trattativa tra Procura di Napoli e legali
del premier per fissare la data dellin-
terrogatorio. E anche questo appare
un modo per dettare la linea che al-
meno a quanto fa intendere il faccen-
diere dovr essere comune. La vi-
cenda Tarantini scritto nella nota
non ha mai monopolizzato i rappor-
ti tra me e il Presidente, trattandosi di
un argomento residuale e per nulla al-
larmante. bene si sappia che il Presi-
dente mi onora della sua amicizia e mi
riceve come emerge dalle intercetta-
zioni e come risulter di certo ai suoi
collaboratori da vari anni, prima
che conoscesse Tarantini. Come si
evince dalle intercettazioni, Nicla e
Giampaolo mi incalzavano affinch
convincessi il premier a riceverli; non
potevano certo chiamarlo loro, per i
motivi di opportunit prima citati. Ma
avevano necessit di incontrarlo per-
ch per loro era un balsamo psicologi-
co. Affermazioni che lasciano stupito
il difensore dei Tarantini Alessandro
Diddi, che sottolinea come Lavitola fa
i processi mediatici, mentre i miei
clienti sono agli arresti.
lo stesso Lavitola a sostenere di
aver chiamato Berlusconi il 17 luglio,
anche se questa telefonata non sta-
ta allegata agli atti depositati, alle
21.47 sullutenza di Arcore, dopo che
Tarantini mi aveva posto la questio-
ne del 500 mila euro. Ho disturbato a
quellora il Presidente in quanto, per
il tono concitato di Tarantini, non sa-
pevo come regolarmi nelle risposte
e, intuendo il giudizio che il Taranti-
ni andava formando nella sua mente,
per evitare qualsiasi dubbio ho senti-
to il bisogno di chiarire la questione
con chi aveva disposto gli aiuti dele-
gandomi con estrema fiducia. Poi
parla dei tre incontri ed evidenzia di
aver chiesto al presidente di confer-
mare loro che frequentemente di ri-
ceverli, ma i suoi avvocati lo sconsi-
gliavano.
Lultima parte serve a prendere le di-
stanze da Nicla Tarantini con la quale
aveva un legame sentimentale: Le
"millanterie" attribuitemi, alle quali
non sono uso, o erano frutto di sarca-
smo o dettate dalla mia intenzione di
spegnere linteresse di Nicla nei miei
confronti, a tutela della mia e della sua
famiglia.
Fiorenza Sarzanini
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il faccendiere Messaggi dalla latitanza. Non sono luomo nero, Silvio mi chiese di aiutare Gianpi
Ma tu ceri?. I timori delle signore di Bari
Roma
Lavitola, il premier e il giallo
della telefonata non trascritta
Protagonisti
Nella foto grande
Gianpaolo
Tarantini (Arcieri),
qui sotto Valter
Lavitola
La escort
Patrizia
DAddario
29 Cronache
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011
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italia: 515249535254
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Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
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SEGUE DALLA PRIMA
Eppure la corsa ha ricevuto la be-
nedizione dal Coni, dalla Federci-
clismo, dal ct della Nazionale Pao-
lo Bettini e vede in gara i big della
bicicletta, a cominciare dal varesi-
no Ivan Basso e da Giovanni Vi-
sconti, campione tricolore e sicilia-
no di nascita. Partita da Paesana
(Cuneo), il paese simbolo della Le-
ga Nord, dove ogni anno a met
settembre si tiene il comizio che
apre la Festa dei Popoli, dopo il
rito del prelievo dellacqua con
lampolla alle sorgenti del Po, la
corsa ha avuto il suo primo intop-
po a Mondov, dove un gruppo di
manifestanti capeggiati da Paolo
Ferrero, segretario di Rifondazio-
ne Comunista, ha tentato di ferma-
re il passaggio della carovana: una
scena quasi comica.
Dicono che il Giro della Padania
sia unidea di Umberto Bossi, dun-
que sacra e inviolabile per il popo-
lo del Carroccio. Noi italiani siamo
fatti cos: se il capo dello Stato par-
la di segnali allarmanti noi rispon-
diamo inventandoci una corsa. Al-
tro che un punto in pi dIva o la
supertassa o la patrimoniale. La cri-
si si supera con la fantasia. Pier Lui-
gi Bersani, segretario del Partito
democratico, ha in mente un tor-
neo di calcetto fra ricchi e poveri,
reddito dichiarato alla mano. Se
vincono i ricchi, i poveri non an-
dranno pi in pensione. Se vinco-
no i poveri potranno fare un giro
su Ikarus, la barca a vela di Massi-
mo DAlema prima della vendita.
Antonio Di Pietro, presidente del-
lItalia dei Valori, pensa invece a
una gara di tiro alla fune da svol-
gersi nelle campagne di Montene-
ro di Bisaccia: in palio ci sono pro-
sciutti, quote sugli acquedotti co-
munali e un set di canottiere dan-
tan. Anche Lorenzo Cesa non da
meno: si fatto prestare tutti gli
oratori dItalia per una mega tor-
neo di palla prigioniera. I vincitori
andranno con la Destra, i perdenti
con la Sinistra, pur restando un
gruppo unico.
Silvio Berlusconi ha in testa un
solo sport, chiamiamolo cos:
uno sport di resistenza, di contat-
to fisico, di volteggio. Avrebbe po-
tuto coinvolgere anche dissidenti
alla Italo Bocchino. Angelino Alfa-
no, dopo aver consultato un son-
daggio, ha preferito per suggeri-
re un pi tranquillo torneo di
golf: C buca e buca, gli italiani
devono capirlo. Angelo Bonelli,
della Federazione dei Verdi, ha in-
detto una gara di curling, giocato
per con ghiaccio naturale, ad al-
ta quota.
Tuttavia, per onest, va detto
che lidea del Giro della Padania re-
sta la pi fantasiosa. Dietro a Bos-
si, devono esserci finissimi intellet-
tuali, viaggiatori dingegno, erudi-
ti ideatori di mappe. Com noto,
la Padania (o Padana) non esiste,
e mai esister, un luogo invisibi-
le come quelli creati da Italo Calvi-
no, appartiene allinventario delle
contrade create da scrittori di tutti
i tempi e di tutte le letterature.
La Societ Ciclistica Alfredo Bin-
da sta gi preparando il Giro di An-
dorra, piccola repubblica dellEuro-
pa meridionale, da non confonder-
si con lo staterello pirenaico omo-
nimo. un paese di strette vallate
e campi pietrosi su scoscesi pen-
dii. Lha inventato Max Frisch e
piace molto ai Comunisti Italiani
di Oliviero Diliberto. Bruno e Ro-
berto Reverberi, padre e figlio, resi-
denti a Ghiardo di Bibbiano, team
manager e direttore sportivo della
Colnago Cfs Inox, pensano invece
al Giro di Bengodi, contrada situa-
ta in Berlinzone, terra dei Baschi.
Vi sorge una montagna tutta di for-
maggio parmigiano grattugiato,
sopra la quale abita gente che non
fa altro che impastare maccheroni
e ravioli. Lidea di Boccaccio ma
piace molto al Movimento per lAu-
tonomia di Raffaele Lombardo. C
gi lo sponsor: il signor Rana.
Il Coni, per non essere da meno,
suggerisce il Giro della Terra di
Mezzo, quella del Signore degli
Anelli. La Terra di Mezzo trova il
consenso di tutti partiti politici,
proprio perch di mezzo ed uti-
l e a l l a me di a z i one e a l l a
mediocrit. Del resto, alzare la me-
dia, come suggeriva Luciano Bian-
ciardi, la nostra unica possibilit
di superare la crisi: let media, la
statura media, la terza media, lin-
telligenza media, londa media, la
birra media, la produttivit media
e la media oraria del Giro della Pa-
dania.
Aldo Grasso
RIPRODUZIONE RISERVATA
Sport e politica Tafferugli al via della gara voluta da Bossi. Oggi nuova mobilitazione
Parte il Giro di Padania:
proteste e due agenti feriti
Militanti di Rifondazione ostacolano i ciclisti a Mondov
Ivan Basso
Latleta varesino: Ci
hanno urlato di andare a
lavorare, qualcuno ci ha
spinto. Siamo corridori,
la politica non centra
Luoghi invisibili
La gara
Il Giro di Padania
partito ieri da Paesana
(Cuneo) e terminer
sabato a Montecchio
Maggiore (Vicenza). La
gara (nella foto, le
contestazioni di ieri) si
articola in 5 tappe e
toccher 176 Comuni,
distribuiti lungo i 900
km del tracciato che
attraversa Piemonte,
Liguria, Lombardia,
Emilia, Trentino, Veneto
Le squadre
Hanno preso il via oltre
190 corridori suddivisi
in 25 formazioni, fra cui
le nazionali di Slovenia,
Polonia e Argentina. Fra
gli atleti pi conosciuti,
il varesino Ivan Basso e
il campione dItalia
Giovanni Visconti
Il sindaco di Savona
Federico Berruti, primo
cittadino di Savona:
Oggi sar anchio
con il tricolore
al passaggio della tappa
In vendita
Ikarus,
barca a vela
di DAlema
MILANO Annunciata lo
era da giorni. La protesta co-
munista contro il primo Giro
della Padania ideato dalla Le-
ga, fortemente voluto da Um-
berto Bossi e ufficialmente rico-
nosciuto da Federciclismo e Co-
ni ieri ha investito i ciclisti a
Mondov, 70 chilometri dopo
la partenza a Paesana (Cuneo).
Una sessantina di militanti di
Rifondazione, guidati dal segre-
tario Paolo Ferrero, ha cercato
di bloccare la corsa subito dopo
il passaggio dei primi tre fuggi-
tivi: bandiere rosse, cartelli iro-
nici sullinconsistenza geografi-
ca della Padania, il segretario
del partito steso sulle strisce pe-
donali, la polizia impegnata a
sgomberare la strada. Tanta
confusione, urla, qualche spin-
tone e due agenti lievemente fe-
riti. Lintervento delle forze del-
lordine ha permesso agli inse-
guitori di proseguire verso Lai-
gueglia (Savona), termine di
questa prima tappa.
Erano settimane che Ferrero
protestava contro il Giro. Ave-
va anche scritto una lettera al
capo dello Stato Giorgio Napoli-
tano, per chiedere al Colle di fer-
mare una manifestazione inco-
stituzionale e di chiaro segno
politico di parte. Ieri, poi, ar-
mato di megafono, ha incitato i
militanti contro uniniziativa
di regime: dai tempi del fa-
scismo che non si vedeva una
manifestazione politica e ideo-
logica sotto le insegne di parti-
to. Per il Prc la gara fuori
dalla Costituzione e la Federci-
clismo si prestata a un gioco
di partito perch la Padania
non esiste. Ferrero ha intenzio-
ne di continuare la protesta nei
prossimi giorni e a dargli una
mano ci sar la Cgil, con la pro-
posta di esporre il Tricolore al
passaggio della corsa che oggi
riparte da Loano. Ci sar an-
chio con la bandiera italiana in
pugno, assicura il sindaco di
Savona, Federico Berruti.
Ieri, a caldo, lazione di di-
sturbo stata interpretata con
filosofia dalla Lega. Per lorga-
nizzatore del Giro, il sottosegre-
tario Michelino Davico, mani-
festare lecito purch non si
tocchino i corridori e si rispetti
il pubblico. Figuriamoci se noi
del Carroccio contestiamo la li-
bert di protesta: ne abbiamo
fatto la nostra bandiera. Il pun-
to che il Prc ha sbagliato pal-
coscenico. Questa una celebra-
zione dello sport: hanno tenta-
to di fermare la carovana ma
per fortuna non hanno rovina-
to la festa. Non stata una cosa
bella da vedere, comunque.
Con il passare delle ore, pe-
r, lo staff ha voluto sottolinea-
re anche le responsabilit dei
sindaci e dei politici che in que-
ste settimane hanno contribui-
to ad aumentare la tensione nei
confronti del Giro. Stigmatizzia-
mo ogni forma di violenza rivol-
ta contro la corsa e gli atleti che
da ogni parte del mondo sono
giunti qui per prendere parte al-
la gara. Tali comportamenti so-
no il segno di unassoluta inci-
vilt oltre che di una grave man-
canza di spirito di accoglien-
za. Infastiditi e arrabbiati an-
che i ciclisti, il vincitore del Gi-
ro dItalia 2006 e 2010 Ivan Bas-
so in testa: Ci hanno urlato
"Andate a lavorare", qualcuno
ci ha anche spinto. giusto ma-
nifestare, ma non superare il li-
mite. Ci hanno fermato per 20
secondi, non di pi, per sta-
to un brutto gesto. Era una fe-
sta dello sport, siamo atleti: qui
la politica non centra.
La corsa ciclistica in 5 tappe,
con 25 formazioni al via tra
le quali le nazionali di Slovenia,
Polonia e Argentina coinvol-
ger fino a sabato 176 comuni
del Nord snodandosi su 900 chi-
lometri di strada tra
Piemonte, Liguria,
Lombardia, Emilia,
Trentino Alto Adige
e Veneto. unini-
ziativa importante
che fa bene al cicli-
smo insistono i
leghisti . Permet-
ter al ct della nazio-
nale italiana profes-
sionisti su strada di scegliere
gli azzurri che parteciperanno
allappuntamento.
Per la cronaca, il trevigiano
Sacha Modolo, della Colnago, si
aggiudicato la tappa di ieri sul
traguardo di Laigueglia: maglia
verde dopo unapplauditissima
volata a ranghi compatti.
Elsa Muschella
RIPRODUZIONE RISERVATA
Martinazzoli,
i funerali
celebrati
a Brescia
La Padania, com noto,
non esiste e mai esister:
un luogo invisibile
come quelli creati
da Italo Calvino
Maglia verde
Il commento Ma la corsa ha avuto la benedizione dal Coni, dalla Federciclismo e dal ct della Nazionale Paolo Bettini
Il caso
Lex leader dc
Miraggio secessionistico e geografia immaginaria
ROMA Ad un certo
punto nella vita, per il
bene delleconomia
familiare, si devono fare
delle scelte. E tra azienda
agricola e barca a vela
Massimo DAlema, non
senza rimpianti, avrebbe
scelto per la prima. Il
mitico Ikarus II, sul quale
si sono spesi fiumi di
inchiostro, infatti in
vendita rivela Il
Messaggero , cos
come appare dal mensile
specializzato Nautica. Lex
presidente del Consiglio
sarebbe arrivato a questa
decisione per compensare
il mutuo acceso per
acquistare 15 ettari di
campagna tra Otricoli
e Narni, in Umbria.
Laddove si dedica invece,
con la sua famiglia, ad
unaltra sua passione,
quella dei vitigni da
coltivare. Ikarus II era
stato varato nel 2002 dal
cantiere Stella Polare di
Fiumicino e acquistato
insieme al cugino.
Questestate stato
utilizzato da DAlema solo
negli ultimi venti giorni
di agosto: a luglio era
stato noleggiato per fare
cassa. Non noto il
prezzo di vendita del
veliero, ma i 750 mila
euro, per il quale stato
assicurato, potrebbero
costituire la base
dellofferta.
RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO Si sono svolte
ieri, alle 15.30, nel Duomo
di Brescia, le esequie
funebri di Mino
Martinazzoli, lultimo
segretario della
Democrazia cristiana,
che venuto a mancare
nella sua abitazione di
Caionvico laltro ieri, dopo
una lunga malattia, allet
di 79 anni (ne avrebbe
compiuti 80 il prossimo
30 novembre). A celebrare
la messa il vescovo del
capoluogo lombardo,
Luciano Monari. Per
lultimo saluto si sono
ritrovati i bresciani,
comuni cittadini e politici,
ma anche ci che rimane
dello stato maggiore
della Dc, partito che
Martinazzoli sciolse dopo
la bufera di Tangentopoli;
per il Pd Pier Luigi Bersani,
Rosy Bindi, Enrico Letta,
Dario Franceschini e
Marco Follini; il leader
dellUdc, Pier Ferdinando
Casini; il professor
Giuseppe Frigo, collega
di Martinazzoli avvocato
e ora giudice della Corte
costituzionale. Nessun
esponente di governo.
Anche il corteo dello
sciopero generale della
Cgil contro la manovra
ha deviato il suo percorso
per rendere omaggio
allex sindaco di Brescia
che con la sua giunta di
centrosinistra diede idee
e impulso allUlivo.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Sacha Modolo, della
Colnago, vince in
volata la prima tappa
del Giro di Padania
sul traguardo di
Laigueglia: il corridore
di Vazzola (Treviso)
veste la prima maglia
verde della storia
della corsa leghista
I volti Renzo Bossi
(a destra) d il via
alla prima tappa del
Giro di Padania. Nel
tondo Paolo Ferrero,
Rifondazione (Ansa)
La scheda
Bersani potrebbe organizzare un torneo
di calcetto fra ricchi e poveri: se vincono i
ricchi, i poveri non andranno pi in pensione
31 Cronache
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
32
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
I pm: un avvertimento. Come in un libro di Leonardo Sciascia
Il capoclan: Ognuno ha scheletri nellarmadio
La lettera garbata del boss
per minacciare il sindaco
Protagonisti
Ndrangheta
Cosca
Rocco Pesce
(sotto), uno dei
capi della cosca
di ndrangheta
di Rosarno
Neoeletta
Elisabetta
Tripodi (sopra)
sindaco di
Rosarno da un
anno e
destinataria
della lettera
(foto Cufari)
Vassallo,
delitto senza
colpevoli
Ne Il giorno della
civetta Leonardo
Sciascia racconta
la mafia siciliana
prendendo spunto
dallomicidio di
Accursio Miraglia,
un sindacalista
comunista, ucciso
a Sciacca nel
gennaio del 1947
(sotto, una scena
del film diretto da
Damiano Damiani)
Linchiesta
DAL NOSTRO INVIATO
REGGIOCALABRIA Allapparen-
za una lettera garbata, dai toni fin
troppo ossequiosi: Sono qui con la
presente per esprimere tutto il mio
rammarico e disappunto, data la
stima che io e la mia famiglia abbiamo
sempre manifestato nei suoi confron-
ti..., le scrivo in modi ed enfasi del
tutto confidenziale..., fino alla conclu-
sione: I miei pi rispettosi e cordiali
saluti. Il problema sono la firma
Rocco Pesce, uno dei capi della cosca
di ndrangheta che controlla Rosarno
e il destinatario, il sindaco della
cittadina Elisabetta Tripodi, eletta
nemmeno un anno fa dopo un lun-
go commissariamento prefettizio
dovuto al condizionamento mafio-
so esercitato sulla politica locale
proprio dal clan Pesce. E sono al-
tre frasi, considerate allusive al
punto di trasformarsi, secondo
gli inquirenti, in intimidazioni,
minacce, vero e proprio ricatto.
Perci, anche se il mittente detenuto
da ventanni e sta scontando lergasto-
lo, laltro ieri i carabinieri gli hanno no-
tificato lavviso di una nuova indagine
e un nuovo ordine darresto per il rea-
to di minaccia aggravata a un Corpo
dello Stato. Perch la lettera di Pesce,
accusano i magistrati, rappresenta un
avvertimento idoneo a incutere timo-
re e preoccupazione, finalizzato a impe-
dire o comunque turbare lattivit poli-
tico-amministrativa della Giunta co-
munale di Rosarno.
Iniziativa inedita e dirompente, deci-
sa dalla Direzione distrettuale antima-
fia guidata dal procuratore Giuseppe
Pignatone e avallata dal giudice dellin-
dagine preliminare Domenico Santo-
ro, che fa capire come in Calabria il li-
vello di attenzione da parte di magi-
stratura e investigatori non voglia ri-
schiare alcun tipo di sottovalutazione.
Ultimamente i Pesce hanno subito
duri colpi sul piano giudiziario: arre-
sti, sequestri di beni, un burrascoso
pentimento in famiglia dai contorni
inquietanti, sfociati in un processo nel
quale la nuova Giunta del sindaco Tri-
podi s costituta parte civile. Perch,
com scritto nellatto presentato al
giudice, il Comune di Rosarno ha su-
bito e subisce un grave danno dalla
presenza sul suo territorio dellassocia-
zione mafiosa denominata cosca Pe-
sce. E Rocco fratello del capocosca
Antonino, pure lui in carcere, e zio di
Francesco, ultimo reggente cattura-
to un mese fa non lha presa bene.
Lha vissuto come un affronto e nella
lettera raccomandata inviata il 20 ago-
sto dalla prigione milanese di Opera,
dov rinchiuso, si lamenta col sinda-
co: Da parte nostra non vi stata alcu-
na azione penalizzante a danno delle
Istituzioni, dei commercianti o degli
abitanti nel Comune da lei rappresenta-
to... Ritengo di non aver recato alcun
disturbo e tantomeno inquinato
laria... Sono in galera innocentemen-
te.
Qualche mese fa il palazzo in cui vi-
veva la madre di Rocco, ottantaquat-
trenne signora anchessa imputata nel
processo, stato sgomberato perch
abusivo, e il figlio fa notare che la met
delle case di Rosarno sono abusive. Par-
la di persecuzione a noi riservata, at-
tribuisce al sindaco Tripodi giudizi af-
frettati dovuti alla giovane et, si
duole che lamministrazione comunale
abbia tra le sue priorit il benessere
dei extracomunitari clandestini anzi-
ch i problemi dei miei familiari, e co-
munque dei cittadini di Rosarno. Per
poi affermare: Io e la mia famiglia era-
vamo soliti godere della reciproca com-
pagnia con i suoi (del sindaco, ndr) pi
stretti familiari, in occasione dei con-
sueti aperitivi in corso Garibaldi, dove
a memoria ricordo piacevoli e cordiali
scambi costruttivi di opinioni.
Il sindaco nega qualsiasi relazione
tra le due famiglie, ma al di l di que-
sto particolare le espressioni di Rocco
Pesce vengono bollate come vera e pro-
pria sfida. Tanto pi che, dopo aver ri-
badito la stima che io e la mia fami-
glia abbiamo sempre manifestato nei
suoi confronti, soprattutto il giorno
delle elezioni amministrative dove lei
stata eletta, aggiunge: Mi viene in
mente un detto, senza alcuna allusio-
ne, che ogni persona ha i propri schele-
tri nellarmadio, e converr con me
che lestremo perbenismo solo ipocri-
sia... Lei una persona molto intelli-
gente per poter cadere in si-
mili bassezze; cio
proseguire con la per-
secuzione nei confron-
ti dei Pesce.
Per gli inquirenti si
tratta di un esplicito av-
vertimento e/o richiamo
al sindaco e alla giunta a
non ricadere nello stesso
"errore", completo di am-
monizione: La famiglia
Pesce non pi disposta a
tollerare azioni ritenute
dannose e ingiuste. E il ri-
ferimento agli scheletri nel-
larmadio, nota il giudice,
rappresenta un classico mo-
dus operandi delle consorte-
rie mafiose, che quando non
operano in maniera decisa-
mente pi violenta affidano i
progetti di attacco allavversa-
rio alla sua delegittimazione,
personale e politica.
Come nella Sicilia descritta
da Leonardo Sciascia ne Il gior-
no della civetta il boss Mariano
Arena si rivolgeva al capitano Bel-
lodi mescolando deferenza e minacce,
mezzo secolo dopo la stessa scena si
realizza in Calabria stavolta senza
finzioni, secondo laccusa tra un ca-
pomafia detenuto e il sindaco che, in
nome e per conto dei cittadini, preten-
de di essere risarcito dei danni subiti
dallattivit della ndrangheta; com-
mettendo, agli occhi del clan, un gesto
di indebita e inammissibile ribellione.
Tre mesi fa a Monasterace, nella Locri-
de, stata incendiata la farmacia del
sindaco; a Rosarno sostengono i
magistrati lintimidazione arriva-
ta attraverso una lettera firmata con
nome e cognome, insinuante e forse
perfino pi insidiosa. Linteressato di-
r forse di aver espresso delle legitti-
me critiche, ma intanto il comitato
provinciale per lordine pubblico ha
messo Elisabetta Tripodi sotto prote-
zione. E per Rocco Pesce stato propo-
sto il carcere duro con le restrizioni
del 41 bis.
Giovanni Bianconi
RIPRODUZIONE RISERVATA
La stessa del
vicequestore
Pisani
Donati gli organi
del tenore Licitra
Salvate tre vite
Il gip: Misseri
non uccise Sarah
Yara colpita
con un taglierino
da muratore
Un anno fa
lomicidio di Angelo
Vassallo, il sindaco
di Pollica famoso per
le sue battaglie
ambientaliste. Tante
le iniziative per
ricordarlo, ma chi lo
ha ucciso ancora
ignoto.
NAPOLI Ai tempi in cui si
indagava su Luciano Moggi e il
suo presunto sistema per favori-
re la Juventus, era frequente ve-
dere entrare in Procura nomi
pi o meno famosi del mondo
del pallone. Ma quella era una
inchiesta sul calcio (e infatti la
chiamarono Calciopoli) e chiara-
mente anche i testimoni non po-
tevano che appartenere a quel-
lambiente. I prossimi giocatori
che varcheranno il portone del
palazzo in cui lavorano i pm na-
poletani, saranno invece ascolta-
ti in uninchiesta in cui le vicen-
de sportive non centrano nien-
te. Qui si parla di riciclaggio di
soldi della camorra, provento di
estorsioni e traffico di droga, e
ad essere chiamati a rispondere
alle domande dei magistrati sa-
ranno due protagonisti assoluti
del calcio italiano, anche se uno
straniero e laltro invece gioca
allestero. Ezequiel Lavezzi e
Mario Balotelli sono stati con-
vocati dai sostituti della Direzio-
ne distrettuale antimafia Sergio
Amato ed Enrica Parascandalo,
titolari dellinchiesta che port
allarresto dellimprenditore
Marco Iorio, proprietario di al-
cuni tra i pi famosi ristoranti
della citt, e alliscrizione nel re-
gistro degli indagati per fa-
voreggiamento del viceque-
store Vittorio Pisani, ex capo
della squadra mobile di Napoli,
incarico dal quale stato rimos-
so dopo il coinvolgimento in
questa storia.
Balotelli e Lavezzi saranno
ascoltati entrambi in qualit di
testimoni, in relazione a due vi-
cende emerse durante le indagi-
ni e che li vedono coinvolti.
Quella che riguarda lattaccante
del City stata ampiamente ri-
portata dai giornali. Risale allo
scorso anno, quando il giocato-
re, ospite di una manifestazione
che si stava svolgendo a Sorren-
to, volle andare a fare una sorta
di giro turistico a Scampia. A far-
gli da guida nel quartiere consi-
derato la pi grande piazza di
spaccio dEuropa, nonch tea-
tro dellultima sanguinosa faida
di camorra, proprio Marco Iorio
e altre persone individuate poi
come appartenenti a clan ca-
morristici della zona. Cera tan-
ta gente intorno a me, ma io
non avevo assolutamente idea
di chi fossero, si sempre dife-
so Balotelli, che in quegli stessi
giorni avrebbe fatto una visita
anche ai vicoli del Pallonetto di
Santa Lucia, che negli anni Set-
tanta erano il regno dei contrab-
bandieri di sigarette.
Anche Lavezzi stato convo-
cato perch in rapporti con Mar-
co Iorio, ma il Pocho sar ascol-
tato anche in merito a un episo-
dio nel quale, secondo i magi-
strati, sarebbe coinvolto diretta-
mente proprio Pisani, che avreb-
be contattato il dirigente del
commissariato di Posillipo do-
po che in quel quartiere lattac-
cante argentino del Napoli era
stato protagonista, insieme ad
alcuni amici, di una rissa in cui
i suoi antagonisti ebbero la peg-
gio. Linchiesta sul riciclaggio
dei soldi della camorra nei risto-
ranti della movida ha fatto
emergere in pi occasioni lega-
mi molto stretti tra Iorio e perso-
naggi famosi del mondo del cal-
cio. Ben prima di convocare La-
vezzi e Balotelli, i magistrati
ascoltarono, sempre in qualit
di testimone, anche Fabio Can-
navaro, che di Iorio fu socio.
F. B.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Camorra Convocato come testimone il calciatore della Nazionale. Gli inquirenti ascolteranno anche lattaccante del Napoli Lavezzi
Delegittimazione
CATANIA Ha voluto sempre dare il
meglio di s, nel teatro come nella vita.
Lui avrebbe sicuramente voluto questo.
Fabio, il fratello di Salvatore Licitra,
spiega che accettando di donare gli
organi la famiglia ha interpretato il suo
grande desiderio di essere sempre
generoso con tutti. Ora grazie a Licitra
tornano a sperare tre pazienti in lista
dattesa ai quali sono stati gi trapiantati
fegato e reni. Impossibile lespianto di
cuore e polmoni danneggiati
nellincidente, mentre le cornee sono gi
state depositate nella banca degli occhi di
Palermo. stato il gesto estremo di un
grande artista che aveva conquistato il
cuore del pubblico e che, per giudizio
unanime della critica, era destinato ad
una carriera ancora ricca di successi. Ma
Catania, dove luned mattina si spento
dopo 9 giorni di agonia, anche la citt
del suo primo debutto siciliano. Per
questo gli ha reso omaggio aprendo le
porte di quel Teatro Massimo Bellini dove
nel 2007 incant il pubblico nella Tosca
di Puccini. Nella camera ardente allestita
nel foyer dingresso del teatro cera anche
una gigantografia di quella esibizione.
Centinaia le persone che gli hanno reso
omaggio stringendosi ai famigliari e alla
giovane fidanzata cinese. La camera
ardente rester aperta anche nella
mattina di oggi prima del trasferimento
della salma a Monza per i funerali.
Alfio Sciacca
RIPRODUZIONE RISERVATA
Trapianti
Passeggiata a Scampia, i pmvogliono interrogare Balotelli
Il gip di Taranto Martino Rosati ha
scagionato Michele Misseri
dallaccusa di aver ucciso la nipote
Sarah Scazzi. Restano le accuse di
soppressione di cadavere, furto
aggravato e danneggiamento
seguito da incendio.
Taranto
BERGAMO Un taglierino da
muratore. Ecco larma con cui lassassino
ha infierito su Yara Gambirasio (foto
sotto). Ma ecco anche la prova che
potrebbe portare a svelare lidentit di
chi il 26 novembre di un anno fa
abbandon morente la tredicenne di
Brembate Sopra in un campo alla
periferia di Chignolo dIsola. Dalla
relazione dellanatomopatologa Cristina
Cattaneo, consegnata ad agosto dopo
oltre 5 mesi di lavoro, secondo quanto
scrive il settimanale Oggi in edicola,
emerge una indicazione importante: i sei
tagli, superficiali ma netti, trovati sul
corpo della ginnasta (sulla schiena, sul
collo e sui polsi) sono stati provocati da
una lama sottile. Proprio come quelle dei
taglierini in uso a muratori, piastrellisti,
stuccatori. Gente che lavora nei cantieri.
E la mente, allora, corre subito a Mapello,
al cantiere dove si diressero, nelle ore
successive alla scomparsa di Yara, i cani
molecolari. La rivelazione sul
taglierino si aggiunge a un altro
particolare gi emerso: nei polmoni della
ragazzina sono state trovate tracce di
polvere di cemento. I due elementi
rafforzano le convinzioni di chi ha
sempre pensato che Yara quella sera fu
rapita e portata nel cantiere di Mapello.
Fu l che, secondo questa ipotesi, scatt
un tentativo di violenza sessuale.
Respinto dalla giovane.
Cesare Zapperi
RIPRODUZIONE RISERVATA
La perizia su Oggi
Un anno dopo
Lopera
Il giudice: le consorterie
mafiose, quando non operano
in maniera violenta,
delegittimano il loro avversario
33 Cronache
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
Dove c Qualit
c Responsabilit.
Responsabile nei confronti dellambiente e della sostenibilit della pesca.
Responsabile nella scelta delle materie prime selezionate, di prima qualit.
Responsabile nelle analisi rigorose sul prodotto.
Responsabile nella tracciabilit di ogni lattina lungo tutta la filiera.
Responsabile nella ricerca del gusto e del benessere.
Rio Mare si impegna per una qualit responsabile
nei confronti dellambiente e delle persone.
una qualit a 360, dal momento in cui il pesce
viene pescato sino a quando il prodotto
arriva sulla vostra tavola.
Rio Mare. Qualit Responsabile dal mare alla tua tavola.
www.riomare.it
34
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
D
omani cade per la seconda volta la
ricorrenza della scomparsa di mio
padre Mike Bongiorno. Il primo anno in
cui sentivo avvicinarsi questa data
provavo una profonda inquietudine per
questo evento che prima o poi spetta a
tutti un giorno nella vita. Come avrei
reagito ? Aver sopportato questo lungo
anno di tensione avrebbe permesso
dopo un senso di liberazione ? In fondo
la vita deve andare avantidopo un
anno di lutto bisogner pur tornare alla
vita normaleseppure questa non sar
mai pi come prima Certamente ho
capito che le ricorrenze non sono dei
punto e a capo, che il dolore e la
mancanza continueranno a essere
presenti ogni giorno e che la guida e i
consigli di un padre, di un grande
padre, si ricercano nei propri pensieri
per sempre. Per nostra madre, per me e
i miei fratelli questa seconda ricorrenza
avviene otto mesi dopo la profanazione
della tomba e il rapimento della sua
salma. Per quanto il clamore della
notizia e lo sdegno suscitato in tutta
Italia abbiano smosso un sentimento di
solidariet fortissimo, le ricerche
investigative non hanno purtroppo
portato a piste concrete per il
ritrovamento.
Da molti mesi per calato un silenzio,
sicuramente anche di rispetto verso la
nostra famiglia visto la delicatezza della
situazione, ma che a volte suona anche
di arresa. Viviamo questa seconda
ricorrenza non solo con ancora pi
dolore della prima, ma con in pi un
forte senso di spaesamento verso un
gesto che non si ancora chiarito e che
facciamo fatica a pensare di dover un
giorno spiegare ai nostri figli o nipoti.
Desideriamo chiedere alle istituzioni,
alle forze dell'ordine e a chiunque
sappia qualcosa di non abbandonarci e
che venga fatto ancora tutto il possibile
perch sia risolta questa situazione per
ci che giusto. Al di l di ragionamenti
su chi soffre e chi tanto non pu pi
soffrire, su chi ha commesso un atto vile
e vergognoso e su come e quanto va
punito, sul non concedersi mai a
sentimenti di vendetta, nonostante il
conforto degli italiani che incontriamo
per la strada che ci abbracciano si
commuovono e ci chiedono se ci sono
novit, e anche oltre a filosofie sull
anima e sul corpo, crediamo che siano
di immenso valore la memoria, le nostre
tradizioni e la nostra cultura.
E mio padre per primo ci ha insegnato
che giusto e bene poter andare a
trovare i propri cari e portare loro un
fiore sulla tomba.
Michele Bongiorno
New York Times
La morte
Mike Bongiorno (foto
in alto) morto l8
settembre 2009 in
una suite dellhotel
Metropole di
Montecarlo, dove era
in vacanza con la
moglie, Daniela
Zuccoli. Il presentatore
stato sepolto nella
tomba di famiglia, al
cimitero di Dagnente,
frazione di Arona
(Novara)
Il rapimento
Il 25 gennaio 2011
la salma viene
trafugata. Alla famiglia
(da sinistra Nicol,
Michele e Leonardo
con la madre Daniela
Zuccoli) arriva solo
una richiesta di
riscatto da parte di
due pregiudicati che
poi per negano di
aver rapito la salma
Erano nate a fine giugno al
Policlinico SantOrsola di Bolo-
gna. Lucia e Rebecca, gemelli-
ne siamesi unite per il torace e
laddome, con un unico cuore
e un solo fegato in due. Non
avevano speranze. Lunica, re-
mota, possibilit era tentare di
dividerle prima che la loro con-
vivenza impossibile aggravas-
se la loro salute. Cosa accaduta
ieri sera.
Dividerle, per, significava
sacrificarne di certo una e
avrebbe offerto solo labili spe-
ranze allaltra. E, soprattutto,
gli accertamenti diagnostici
eseguiti durante la degenza
hanno mostrato progressiva-
mente le difficolt di un inter-
vento di separazione, a causa
di malformazioni particolar-
mente complesse di molteplici
organi e apparati.
Lucia e Rebecca non ce lhan-
no fatta. Il bollettino medico di
ieri sera era gi un tragico pre-
avviso: Progressivo ed incal-
zante aggravamento delle con-
dizioni generali, con modesta
risposta ai trattamenti. Tradot-
to: non c pi nulla da fare.
Le condizioni delle piccine
si erano aggravate una prima
volta il 29 luglio, soprattutto
per la funzione ventilatoria,
con difficolt a mantenere un
equilibrio degli scambi gassosi
e del metabolismo. I medici
avevano dovuto potenziare le
cure intensive, per garantire il
mantenimento delle funzioni
vitali. E in un primo tempo si
era notato un miracoloso re-
cupero. Il primo agosto la situa-
zione clinica era stata definita
sostanzialmente recuperata.
E, ancora, una settimana dopo:
condizioni serie ma staziona-
rie. Speranze di carta, scritte
sulla carta. Anche se gli alti e
bassi sono continuati fino ai
due mesi di vita.
Lucia e Rebecca ci hanno
provato a sfidare il destino gi
scritto. Come se sapessero che
i medici cercavano di farle cre-
scere di peso il pi possibile
(2,5 chili alla nascita, avvenuta
alla 30ma settimana) per au-
mentare le poche probabilit
di salvezza di almeno una delle
due. Ma cos non stato. E Lu-
cia e Rebecca hanno salutato
tutti, insieme come sono nate.
Mario Pappagallo
RIPRODUZIONE RISERVATA
Ho un problema: la
vocazione per un tipo
duomo pi impegnato
a convincersi di
quant prezioso lui
La due rassegne
Le proposte
masto senza stand: la richiesta ha superato
lofferta e questo sembra un segnale di otti-
mismo. Stiamo costruendo un nuovo padi-
glione per il 2013, per accogliere circa
200-300 espositori spiega Roberto Ditri,
presidente della Fiera di Vicenza . Lobiet-
tivo di raddoppiare il numero totale di
stand nei prossimi anni ma gli investimenti
si fanno in funzione dellandamento del
mercato. Al momento i preziosi non han-
no problemi: i loro fatturati sono in cresci-
ta, grazie allincremento dellexport (+17%).
Il made in Italy ha grande appeal in Paesi
come India e Cina o Brasile, dove contano
la qualit, la bellezza e il gusto commen-
ta Ditri . Su queste piazze non possiamo
distinguerci con il prezzo a peso (delloro).
Noi siamo bravi a produrre con stile e inno-
vazione ma siamo poco capaci nel promuo-
vere. La fiera il momento giusto per im-
parare strategie dinternazionalizzazione,
capire quali sono i mercati di sbocco, indivi-
duare partner e compratori, adeguare il bu-
siness ai cambiamenti, ormai mensili, del-
leconomia. La lista dei workshop ricca.
unoccasione per confrontarsi tra player
di diversi Paesi. Per esempio, c chi prende
lo stand vicino al principale competitor per
osservare le sue mosse.
A livello di tendenze saltano agli occhi i
gioielli contaminati, quelli che mescola-
no metalli preziosi a materiali meno nobili.
Nel gioiello conta il bello, il design, di cer-
to non la composizione. La nostra forza
proprio il design degli oggetti: nella proget-
tazione non ci batte nessuno. Gli altri ci cor-
rono dietro velocemente, ecco perch fon-
damentale creare soluzioni stilistiche al-
lavanguardia. Per far emergere i progetti-
sti under 30 la fiera propone un concorso
per i nuovi talenti: Next Jeneration
Jewellery Talent Contest. La gara ha uno
scopo ambizioso: sostenere e incoraggiare
le nuove idee, quelle pi fresche e geniali,
per mantenere il made in Italy del metallo
giallo in vetta. Ma perch la gioielleria italia-
na ha pochi marchi forti? Nella moda gli
italiani sono stati bravi a "brandizzare", la
gioielleria rimasta un po indietro. Un
evento esclusivo come "About J" con i com-
pratori numeri uno del mondo pu accele-
rare questo processo.
Paola Caruso
RIPRODUZIONE RISERVATA
Sto con Penelope
Giusto ricevere
quei doni preziosi
di EVA CANTARELLA
Limportanza di un gesto a dispetto dellindifferenza per i gioielli
di CHIARA GAMBERALE
Barbara
Alberti
Giampiero
Mughini
Il gioiello della mia vita riposa
da qualche mese in un
cassetto: lanello che mio
nonno ha indossato fino alla
fine dei suoi giorni. Un grosso
cerchio con su impresse le
iniziali GB, credo fossero
quelle del mio bisnonno,
Gioacchino Battiato. Credo
anche che lanello fosse in
realt un sigillo, quello con cui
si marchiava la
corrispondenza. Che nostalgia.
Paola
Maugeri
Quando voglio stupire o
semplicemente emozionarmi,
indosso un anello che mio
padre ha regalato a mia
madre per un anniversario,
credo il ventesimo delle
nozze. un anello doro, dalla
struttura antica, massiccia,
come se fosse composto di
pi piani sovrapposti. Con
uno smeraldo al centro e dei
brillanti intorno. Fatto per
durare. Magari per sempre.
Marco
Goldin
Non indosso gioielli particolari,
credo che siano una
prerogativa prevalentemente
femminile ma non rinuncio a
una sottilissima catenina,
ormai lennesima replica
delloriginale che mi
regalarono i miei e che mia
moglie, con infinita pazienza,
continua a rimpiazzare: io
lavr persa chiss quante
volte e lei, tenace, me la
ricompra sempre.
Vicenzaoro Choice con la
partecipazione di 1.400 aziende
provenienti da 30 Paesi dal 10 al 14
settembre, solo per gli operatori del
settore. Vicenzaoro About J,
dedicato al top di gamma, visitabile
solo su invito, dall8 al 10 settembre
Alla ricerca di nuovi
talenti under 30.
E dobbiamo
promuoverci meglio
Possiedo dei giocattoielli,
dei gioielli giocattolo, che
acquisto da un meraviglioso
giocattolaio a Roma. Hanno il
pregio di essere spiritosi,
divertenti e... riciclabili con la
mia nipotina che ha quattro
anni. A me piace giocare con
quello che indosso, ecco
perch scelgo grosse collane
colorate, bracciali con
ciondoli divertenti, anelli
esagerati.
41 Eventi
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
42
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
43
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
PROVINCIA DI VENEZIA
San Marco, 2662 - 30124 Venezia
ESTRATTO DI ESITO DI GARA
GURI V SERIE SPECIALE
N. 31 DEL 14/03/2011
Si informa che la procedura aperta
per lappalto relativo allassunzione di
mutui fino a un importo massimo di
9.000.000,00 a tasso variabile per il fi-
nanziamento di opere e lavori di viabilit
ed edilizia CIG 129551117F stata aggiu-
dicata con determina prot. 2011/44639
del 24/06/2011 alloperatore economico
Unicredit S.p.A. con sede legale in Via
Alessandro Specchi, 16 - 00186 ROMA.
Il Dirigente Dipartimento
Economico Finanziario
Dott. Matteo Todesco
ESITO DI GARA
1. STAZIONE APPALTANTE: ANAS S.p.A. VIA MONZAMBANO 10 - 00185 ROMA.
2. OGGETTO: LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RELATIVA AGLI
INTERVENTI DI DISTESE GENERALI IN TRATTI SALTUARI DELLE STRADE
STATALI DI COMPETENZA DEL COMPARTIMENTO - SS. SS. nn. 6 DIR - 16 - 87 -
647 - 647 DIR A - 647 DIR B - 650 - NSA 250 - NSA 250/250 BIS.
3. TEMPO DI ESECUZIONE: 120 GIORNI.
4. IMPORTO AGGIUDICAZIONE: 649.700,51 ONERI SICUREZZA INCLUSI.
5. RIBASSO OFFERTO: 29,669%
6. SISTEMA AGGIUDICAZIONE ADOTTATO: PREZZO PI BASSO AI SENSI
DELLART. 82 CO. 2 LETT. A) DEL D.LGS. N. 163/06.
7. IMPRESA AGGIUDICATARIA: COSTRUZIONI GENERALI CIMORELLI SPA.
8. DIRETTORE DEI LAVORI: GEOM. GIUSEPPE SARDO.
PROCEDURA APERTA N. 32/L10
IL CAPO COMPARTIMENTO
VALTER BORTOLAN
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilit
per il Molise
VIA GENOVA, 54 - 86100 CAMPOBASSO
Tel. 0874/430234 - Fax 0874/96794
sito internet www.stradeanas.it
ESITO DI GARA
1. STAZIONE APPALTANTE: ANAS S.p.A. VIA MONZAMBANO 10 - 00185 ROMA.
2. OGGETTO: LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLE CABINE ELETTRICHE A SERVIZIO
DEL 2 TRONCO DELLA SSV ISERNIA - CASTEL DI SANGRO NEL TRATTO
COMPRESO TRA LO SVINCOLO CON LA S.P. 11 E LO SVINCOLO CON LA S.S. 652.
3. TEMPO DI ESECUZIONE: 180 GIORNI.
4. IMPORTO AGGIUDICAZIONE: 1.231.982,06 ONERI SICUREZZA INCLUSI.
5. RIBASSO OFFERTO: - 28,831% - PUNTEGGIO ATTRIBUITO: 72,076.
6. SISTEMA AGGIUDICAZIONE ADOTTATO: LAFFIDAMENTO SOPRA INDICATO
STATO AGGIUDICATO CON OFFERTA ECONOMICAMENTE PI VANTAGGIOSA AI
SENSI DELLART. 83 DEL D.LGS. N. 163/06.
7. IMPRESA AGGIUDICATARIA: AR.CO. LAVORI SOC. COOP. CONS.
8. DIRETTORE DEI LAVORI: LING. VINCENZO LOMMA.
PROCEDURA APERTA N. CB LAV 03/2011
IL CAPO COMPARTIMENTO
VALTER BORTOLAN
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilit
per il Molise
VIA GENOVA, 54 - 86100 CAMPOBASSO
Tel. 0874/430234 - Fax 0874/96794
sito internet www.stradeanas.it
TRIBUNALE DI VENEZIA - FALLIMENTO N. 39/2010
LORENZON TECHMEC SYSTEM S.R.L. IN LIQUIDAZIONE
Avviso di procedura competitiva, ex art. 107 co 1 L.F., per la vendita in unico lotto del complesso aziendale della fallita Lorenzon Techmec System Srl in liqui-
dazione come sotto determinato
Il sottoscritto dott. Danilo Capone, Curatore del fallimento in intestazione
premesso
- che la societ fallita proprietaria del complesso aziendale sito in Noventa di Piave (VE) Via Pacinotti n. 5 composto da tre rami dazienda per lo svolgimento dellattivit
di progettazione e lavorazione dellalluminio nonch di carpenteria;
- che detto complesso aziendale, formato da compendio mobiliare ed immobiliare condotto in affitto dazienda dalla Simco Tecnocovering Srl giusta contratto del 31
marzo 2010 ed atto integrativo dell11 ottobre 2010 a rogito del Notaio Bruna Panella di Udine;
- che il contratto di affitto dazienda, siccome integrato, ha la durata di anni due dalla data di sottoscrizione (31 marzo 2010);
- che, la Curatela intende procedere alla vendita del complesso aziendale a mezzo procedura competitiva ex art. 107 L.F., in lotto unico, ed in costanza di contratto di
affitto dazienda che pertanto proseguir con lacquirente secondo le modalit, i termini e le condizioni previste nel contratto;
- che Simco Tecnocovering Srl gode di diritto di prelazione, ai sensi dellart. 3, co 4, legge n. 223/91 e dellart. 104 bis della L.F., siccome previsto dallarticolo 21 del
contratto daffitto dazienda;
- che, il prezzo base di vendita, di euro 6.150.000,00 oltre imposte di legge determinato, siccome da offerta irrevocabile formulata dallaffittuaria:
quanto ad euro 1.350.000 per il compendio mobiliare;
quanto ad euro 4.800.000 per il compendio immobiliare;
- che Simco Tecnocovering Srl, al momento della sottoscrizione del contratto daffitto dazienda, ha assunto ex novo n. 44 dipendenti di cui 2 con qualifica dirigenziale;
- che, allo stato, la societ fallita non ha lavoratori alle proprie dipendenze avendo dato corso alle procedure previste dalla legge n. 223/1991 per la messa in mobilit
del personale eccedentario allesito della stipula dei contratti daffitto dazienda;
invita
gli interessati allacquisto, in unico lotto, del complesso aziendale di cui in premessa a far pervenire offerta irrevocabile di acquisto in conformit a quanto di seguito
previsto:
OGGETTO DELLA VENDITA: il complesso aziendale composto da tre rami dazienda per lo svolgimento dellattivit di progettazione e lavorazione dellalluminio nonch
di carpenteria formati da: macchinari, mobili ufficio, impianti generici e specifici, attrezzature, mezzi di trasporto interni, automezzi, nonch dal compendio immobiliare
costituito da porzione, ad un unico livello ad uso opificio e porzione su tre livelli, ad uso direzionale.
Il tutto sito in Noventa di Piave (VE) Via Pacinotti n. 5
Alla presente cessione si applica lart. 104-bis L.F. ultimo comma.
CONDIZIONI DI VENDITA:
Corrispettivo: il complesso aziendale sopra descritto viene posto in vendita al prezzo base di Euro 6.150.000 oltre imposte di legge:
- in unico lotto nello stato di fatto e di diritto in cui si trova anche con riferimento alle singole componenti, assumendosi, quindi laggiudicatario ogni rischio relativo
alleffettiva loro consistenza e rinunciando a sollevare qualsivoglia futura eccezione in ordine allidentit, condizione giuridica e qualit di quanto (beni e diritti) oggetto
di cessione intendendosi il Fallimento liberato da ogni responsabilit al riguardo anche in deroga agli artt. 1490 ss. Cod. Civ.;
CONDIZIONI DI VALIDITA DELLOFFERTA: i soggetti che intendono partecipare alla procedura competitiva dovranno far pervenire la loro offerta, non inferiore al
prezzo base sopra indicato, presso lo studio del Curatore, dott. Danilo Capone, in Mestre (VE), Via Respighi n. 4, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 10
ottobre 2011.
Lofferta dovr essere contenuta in busta chiusa e sigillata, recante esternamente la dicitura offerta acquisto rami dazienda fallimento n. 39/2010 Lorenzon Techmec
System s.r.l. in liquidazione.
La medesima busta dovr anche contenere:
assegno circolare non trasferibile, o fideiussione bancaria a prima richiesta, a titolo di cauzione, dellimporto almeno pari ad euro 307.000, intestato Fallimento n.
39/2010 - Curatore dott. Danilo Capone;
i documenti identificativi del soggetto che presenta lofferta e, nel caso di offerta presentata da parte di societ, anche la visura camerale e lindicazione dei poteri di
firma del soggetto che sottoscrive lofferta; Laddove la societ offerente voglia acquistare tutti e/o alcuni cespiti di cui al complesso aziendale tramite societ di
locazione finanziaria dovr essere anche indicato il nominativo della societ di locazione finanziaria nonch dichiarazione da parte della stessa attestante la propria
disponibilit allacquisto;
dichiarazione di accettazione dei rami dazienda nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano;
dichiarazione di aver preso visione e di accettare, senza riserva alcuna, le condizioni tutte riportate nel presente avviso;
Le buste verranno numerate sulla base del giorno e dellora di arrivo.
CRITERI DI AGGIUDICAZIONE: le offerte pervenute nei termini e modi del presente avviso saranno aperte il giorno 11 ottobre 2011 alle ore 17,00 dal Curatore che
provveder a verificarne la validit.
Allapertura delle buste sono invitati a partecipare i componenti il Comitato dei Creditori nonch i creditori ipotecari iscritti a prescindere da riconoscimento o meno
del grado ipotecario in sede concorsuale cui il presente avviso stato notificato.
In caso di unica offerta, validamente presentata, il Curatore aggiudicher provvisoriamente il complesso aziendale allunico offerente.
In caso di pluralit di offerte, validamente presentate, quella pi alta, costituir nuovo prezzo base per lo svolgimento di una gara informale con rilanci minimi di euro
18.000,00.
Trascorsi tre minuti dallultimo dei rilanci, senza che ne segua un altro maggiore, il Curatore aggiudicher provvisoriamente il complesso aziendale allultimo offerente
il cui rilancio sia stato giudicato valido.
In entrambi i casi sopra indicati viene fatta salva la facolt dellaffittuario, allesercizio del diritto di prelazione allacquisto di cui allart. 21 del contratto di affitto dazienda.
Dellapertura della buste, della verifica della loro validit, dellesito della gara, e comunque dellaggiudicazione provvisoria, sar redatto apposito verbale.
Della definitiva aggiudicazione verr data comunicazione, al solo soggetto interessato, mediante lettera raccomandata allindirizzo indicato nellofferta.
Sono applicate, per quanto compatibili, le disposizioni di cui agli artt. 105 L.F. e ss.
PAGAMENTO DEL PREZZO, CAUZIONE, PENALI: Il saldo prezzo, da pagarsi a mezzo assegni circolari non trasferibili intestati Fallimento n. 39/2010 - Curatore dott.
Danilo Capone, dovr essere corrisposto in unica soluzione al momento di stipula dellatto notarile di trasferimento dei rami dazienda che avverr entro 90 gg dalla
aggiudicazione definitiva.
Le imposte gravanti sul trasferimento del compendio aziendale, quelle di cancellazione delle iscrizioni e trascrizioni nei pubblici registri, nonch il compenso spettante
al Notaio rogante, sono a carico esclusivo dellaggiudicatario e da questi dovranno essere versate direttamente a favore del Notaio rogante, a mezzo bonifico bancario
o assegno circolare entro cinque giorni dalla comunicazione dellimporto da parte di questultimo e comunque, al massimo, contestualmente alla stipula dellatto di
trasferimento del complesso aziendale.
Per laggiudicatario, la cauzione, infruttifera di interessi, sar imputata ad acconto prezzo al momento del saldo.
Per gli altri soggetti, la cauzione, infruttifera di interessi, sar restituita entro 30 gg dalla data delle operazioni di apertura delle buste.
In caso di inadempienza dellaggiudicatario al pagamento del saldo prezzo, la cauzione da questi versata sar definitivamente trattenuta dalla Curatela a titolo di penale.
ATTO DI TRASFERIMENTO E CONSEGNA DELLAZIENDA: la stipula dellatto notarile di trasferimento dei rami dazienda dovr avvenire entro il termine massimo di 90
giorni dallaggiudicazione definitiva.
La consegna dellazienda, che avverr entro 10 gg dalla stipula dellatto di trasferimento, verr fatta constare da apposito verbale sottoscritto dal Curatore e dal legale
rappresentante dellaggiudicatario.
Copia del presente avviso, visionabile presso la Cancelleria del Tribunale di Venezia, viene pubblicata sui siti www.asteannunci.it e sui quotidiani Corriere della Sera
e Il Gazzettino.
Ogni ulteriore informazione e/o richiesta di sopralluogo potr essere formulata al Curatore dott. Danilo Capone con Studio in Mestre (VE) Via Ottorino Respighi n. 4
tel. 041 959000 fax 041 959954.
Mestre, l 1 settembre 2011
Il Curatore - Dott. Danilo Capone
Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri
Roma
BANDO DI GARA PER ESTRATTO
Questa Azienda ha indetto una Procedura di Gara Aperta
per: la fornitura in full service di apparecchiature elettro-
medicali occorrenti alla UOC Gastroenterologia dellAzienda
Complesso Ospedaliero San Filippo Neri di Roma per la du-
rata di tre anni. Importo complessivo 300.000,00 IVA
esclusa. C.I.G. (Codice Identificativo lotto): Lotto n. 1 CIG:
3177675C5A - n. 1 (uno) apparecchio per esecuzione breath
test allidrogeno valore stimato IVA esclusa 24.000,00 EUR;
Lotto n. 2 CIG: 31777233F9 - n. 1 (uno) sistema analitico
per la ricerca helicobacter pilori su aria aspirata valore
stimato IVA esclusa 90.000,00 EUR; Lotto n. 3 CIG:
317774996C - n. 1 (uno) sistema per termoablazione del fe-
gato valore stimato IVA esclusa 186.000,00 EUR; Il bando
integrale della presente gara stato pubblicato sulla Gaz-
zetta Ufficiale dellUnione Europea n. 2011/S 164-271102 e
sar pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Ita-
liana V Serie Speciale n. 104 del 05/09/2011. Le offerte con-
tenente la documentazione di cui al bando integrale di gara
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,
formulata e recapitata secondo le modalit ivi indicate, do-
vranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 (ora italiana)
del giorno 31.10.2011 allUfficio Protocollo dellAzienda
Complesso Ospedaliero San Filippo Neri, P.zza Santa Maria
della Piet, 5 - Padiglione 90 - 00135 Roma - ITALIA. Il Ca-
pitolato doneri e la documentazione complementare sono
disponibili sul sito Aziendale: www.sanfilipponeri.roma.it.
Per ulteriori informazioni rivolgersi allUnit Operativa Inge-
gneria Clinica dellAzienda Complesso Ospedaliero San Fi-
lippo Neri Piazza S. Maria della Piet n. 5. - 00135 Roma -
telefono 06/33062758 - fax: 06/33062780 - posta elettro-
nica: mp.farallo@sanfilipponeri.roma.it.
IL DIRETTORE GENERALE - Dr. Domenico Alessio
Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri
Roma
BANDO DI GARA PER ESTRATTO
Questa Azienda ha indetto una Procedura di Gara Aperta per: Per la
fornitura chiavi in mano di apparecchiature elettomedicali occorrenti
allAzienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri di Roma e relativo
servizio di manutenzione, ai sensi del D. Lgs. 163/2006. Importo com-
plessivo . 704.100,00 IVA esclusa. C.I.G. (Codice Identificativo
lotto): Lotto n. 1 CIG: 3059294146 - n. 1 sistema per stabilometria sta-
tica e dinamica per ORL valore stimato IVA esclusa 15.000,00 EUR;
Lotto n. 2 CIG: 3059366CAD - n. 1 sistema per videonistagmografia,
n. 1 sedia rotatoria, n. 1 vibratore vestibolare, n. 1 otocalorimetro, n. 1
verticale soggettiva valore stimato IVA esclusa 57.100,00 EUR; Lotto
n. 3 CIG: 30594122A6 - n. 1 sistema per potenziali evocati uditivi, n. 1
sistema per emissioni otoacustiche, n. 1 audiometro clinico, n. 1 im-
pedenziometro clinico valore stimato IVA esclusa 42.000,00 EUR; Lotto
n. 4 CIG: 305947891B n. 1 cabina silente faradizzata per lesecuzione
di esami audiometrici, campo libero ed esami ABR - valore stimato IVA
esclusa 10.000,00 EUR; Lotto n. 5 CIG: 30595368F8 - n. 1 neuronavi-
gatore valore stimato IVA esclusa 180.000,00 EUR; Lotto n. 6 CIG:
3059575927 - n. 1 microscopio operatorio per neurochirurgia valore
stimato IVA esclusa 180.000,00 EUR; Lotto n. 7 CIG: 30597319E3 - n.
1 microscopio operatorio per oculistica valore stimato IVA esclusa
120.000,00 EUR; Loto n. 8 CIG: 30597601D4 - n. 1 laser chirurgico -
valore stimato IVA esclusa 70.000,00 EUR; Lotto n. 9 CIG: 3059815F33
- n. 1 doppler transcranico valore stimato IVA esclusa 30.000,00 EUR;
Il bando integrale della presente gara stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale dellUnione Europea n. 2011/S 148-246218 e sar pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie Speciale n. 104
del 05/09/2011. Le offerte contenenti la documentazione di cui al bando
integrale di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Ita-
liana, formulata e recapitata secondo le modalit ivi indicate, dovranno
pervenire entro e non oltre le ore 12.00 (ora italiana) del giorno
03.10.2011 allUfficio Protocollo dellAzienda Complesso Ospedaliero
San Filippo Neri, P.zza Santa Maria della Piet, 5 - Padiglione 90 - 00135
Roma - ITALIA. Il Capitolato doneri e la documentazione complemen-
tare sono disponibili sul sito Aziendale: www.sanfilipponeri.roma.it.
Per ulteriori informazioni rivolgersi allUnit Operativa Ingegneria Cli-
nica dellAzienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri Piazza S.
Maria della Piet n. 5. - 001135 Roma - telefono 06/33062758 - fax:
06/33062780 - posta elettronica: mp.farallo@sanfilipponeri.roma.it.
IL DIRETTORE GENERALE - Dr. Domenico Alessio
Ente Nazionale di Previdenza ed
Assistenza dei Veterinari
Roma, Via Castelfidardo, 41
Avviso di Appalto Aggiudicato
Si informa che il servizio di polizza assicurativa
sanitaria Piano sanitario - base ed integrativo - iscritti,
pensionati, cancellati, dipendenti e rappresentanti
ministeriali dellEnte Nazionale di Previdenza ed Assi-
stenza dei Veterinari, di cui al bando pubblicato sulla
G.U.R.I. V serie speciale n. 53 del 06.05.2011, stato
aggiudicato con procedura aperta alla Societ Unisalute
con sede in Bologna, Via del Gomito 1, con il ribasso
del 6,10%. Aggiudicazione definitiva 19 luglio 2011.
Roma, 5 settembre 2011
Il Responsabile del Procedimento
Dott.ssa Eleonora De Santis
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Avviso di aggiudicazione della gara aperta per laffidamento del servizio di portierato e di supporto alle attivit ausiliarie - CIG 24336539FA
Il Consiglio regionale del Veneto ha indetto una procedura di gara aperta, ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti, per laffidamento
del servizio di portierato e di supporto alle attivit ausiliarie - CPV 98341120-2, 98342000-2. La gara stata aggiudicata con il criterio dellofferta
economicamente pi vantaggiosa, ai sensi dellart. 83 del D.Lgs. 163/2006, e con decreto del dirigente regionale della Direzione amministra-
zione, bilancio e servizi n. 137 del 12 agosto 2011, stata disposta laggiudicazione definitiva della procedura di gara per il servizio di portierato
e di supporto alle attivit ausiliarie per il Consiglio regionale del Veneto alla societ COLSER SERVIZI soc. Coop. R.L. con sede in Parma, Via
G Sonnino 35/A - 43126 PARMA, CF e P.IVA 00378740344.
Il responsabile del procedimento - Dott.ssa Paola Rappo
TRIBUNALE DI CAMERINO
ESTRATTO DEL DECRETO
nella procedura di concordato preventivo della INDUSTRIA ALIMENTARE MEDITERRA-
NEA SRL IN LIQUIDAZIONE con sede legale in Matelica (MC), Zona Industriale Cavalieri
in persona del legale rappresentante pro-tempore;
Il Tribunale di Camerino
letta la relazione informativa del Commissario Giudiziale;
con Decreto del 19-20 agosto 2011, dispone lapertura del procedimento ex articolo 173
L. Fall. per la revoca dellammissione della s.r.l. Industria Alimentare Mediterranea in
liquidazione alla procedura di concordato preventivo.
Fissa, a tal fine, ludienza in camera di consiglio dinanzi al Collegio per il giorno
20 settembre 2011 alle ore 9,30.
Fissa, inoltre, quale nuova data in cui dovr tenersi ladunanza dei creditori, il giorno
21 OTTOBRE 2011 ALLE ORE 10,00, presso il Tribunale di Camerino, alla presenza del
legale rappresentante della ricorrente e fissa il termine di 3 giorni prima delladunanza
dei creditori per il deposito a cura del Commissario Giudiziale della relazione particola-
reggiata sulla proposta di concordato.
Informazioni presso il Commissario Giudiziale, Dott, Ugo Maria Fantini, con studio
in Morrovalle (MC), Contrada Crocette, n. 12, Tel. e Fax 0733-222344; indirizzo
email: ugo.maria@tiscalinet.it., e presso i siti Internet www.tribunalecamerino.it -
www.asteimmobili.it - www.publicomonline.it - www.portaleaste.it (a cura di Asteimmo-
bili.it S.p.A. Tel. 075/5005080).
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Avviso di aggiudicazione della gara aperta per l'affidamento del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato - CIG 2110567EF8
Il Consiglio regionale del Veneto ha indetto una procedura di gara aperta, ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti, per l'affidamento
del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato - CPV 79620000-6. La gara stata aggiudicata con il criterio dell'offerta econo-
micamente pi vantaggiosa, ai sensi dellart. 83 del D.Lgs. 163/2006, e con decreto del Dirigente regionale della Direzione amministrazione,
bilancio e servizi n. 136 del 12 agosto 2011, stata disposta laggiudicazione definitiva della procedura di gara per il servizio di somministrazione
di lavoro a tempo determinato alla societ UMANA SPA con sede in Marghera - Venezia, Via Colombara 113 - 30176, CF 05391311007 e P.IVA
03171510278.
Il responsabile del procedimento - Dott.ssa Paola Rappo
CASSA DEPOSITI e PRESTITI spa
BUONI FRUTTIFERI POSTALI (BFP) E LIBRETTI DI RISPARMIO
Esemplificazione del tasso di rendimento
effettivo a scadenza al variare dellinflazione
0 0,60 0,53
1,00 1,61 1,42
2,00 2,61 2,32
3,00 3,62 3,22
4,00 4,62 4,14
BFP A 18 MESI - SERIE D21
Mese Tasso effettivo lordo alla fine di ciascun semestre (%)
6 1,50
12 1,82
18 2,21
BFP INDICIZZATO A SCADENZA - SERIE X16
premio legato allandamento dellIndice azionario
EURO STOXX 50
durata massima: 5 anni dalla data di sottoscrizione
rendimento minimo annuo lordo a scadenza: 1,25%
Tassi nominali
annui lordi (%)
1 1,25
2 1,25
3 1,25
4 1,25
5 1,25
Tassi reali
annui lordi (%)
1 0,60
2 0,60
3 0,60
4 0,60
5 0,60
6 0,60
7 0,60
8 0,60
9 0,60
10 0,60
Esemplificazione per il calcolo
del premio a scadenza
Variazione Premio a scadenza
dellIndice sul valore nominale
di riferimento (%) del buono (%)
0 0
20 10
40 20
BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE B83
Tassi nominali annui lordi (%)
1 1,40 6 2,35 11 3,40 16 4,25
2 1,60 7 2,45 12 3,60 17 4,25
3 1,95 8 2,55 13 3,75 18 5,20
4 2,05 9 2,65 14 3,75 19 5,20
5 2,20 10 2,80 15 4,25 20 5,20
durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione
BFP INDICIZZATO ALLINFLAZIONE ITALIANA - SERIE J16
durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione
durata massima: 10 anni dalla data di sottoscrizione
capitale rivalutato sulla base dellIndice nazionale dei prezzi
al consumo per famiglie di operai e impiegati (ISTAT FOI)
Tasso di
inflazione
medio (%)
Tasso di rendimento
effettivo a scadenza
lordo (%) netto (%)
V
I
I BFP sono garantiti dallo Stato italiano, esenti da spese e commissioni, disponibili presso tutti gli uffici postali. Sono rimborsabili in anticipo
con restituzione del capitale investito e, al termine del periodo di infruttiferit, anche degli interessi maturati e degli eventuali premi.
Con lemissione dei BFP di settembre 2011 non sono pi sottoscrivibili i BFP delle serie J15 - X15 - P47 - B82 - D20 - Z01- M62
BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M63
intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo
scade al compimento del 18 anno di et
offre un capitale rivalutato in funzione dellet del
minore al momento della sottoscrizione
BFPPremia - SERIE P48
2 settembre 2013 5,00 20 1,10 3,54
3 settembre 2014 3,50 10 1,10 3,82
4 settembre 2015 4,50 10 1,10 4,14
5 settembre 2016 5,50 10 1,10 4,47
6 settembre 2017 6,50 10 1,10 4,77
7 settembre 2018 7,50 10 1,10 5,06
Scadenze premi
anno
compiuto
periodo
Premio
eventuale
%
Variazione
dellIndice
%
Tasso effettivo
di rendimento lordo
min % max %
IV
IV
IV
IV
IV
IV
durata massima: 7 anni dalla data di sottoscrizione
premi al compimento del 2, 3, 4, 5, 6 e 7 anno, in funzione
dell'andamento dell'Indice azionario EURO STOXX 50
www.cassaddpp.it
EMISSIONE SETTEMBRE 2011: SERIE J16 - X16 - P48 - B83 - D21 - Z02 - M63 (G.U. n. 202 del 31/08/11)
BFP A 18 MESI PLUS - SERIE Z02
Mese Tasso effettivo lordo a scadenza (%)
18 2,50
durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione
Premio massimo: 20% del capitale investito
*
*
*
*
V
I
IV
* minore o uguale; maggiore o uguale
V
I
IV
Offerta Doppio Oro per lanno 2011: ai risparmiatori che nel corso del 2011
incrementeranno la giacenza media sul Libretto di oltre il 17,5% rispetto al
2010, verr assegnata la classe di rendimento Oro, che per il 2012 prevede
una maggiorazione dello 0,50% rispetto alla classe di rendimento Giallo.
LIBRETTI DI RISPARMIO
Ordinari Giallo 0,90
Ordinari Oro ** 1,15
Ordinari 0,35
Giudiziari 1,25
Minori
Io cresco 1,55
Io conosco 1,55
Io capisco 1,55
Tassi di rendimentolordi (%) dal 01/05/11 (G.U. n. 99 del 30/04/11)
Libretti Nominativi
Libretti al Portatore
**
AZIENDA OSPEDALIERA DEI COLLI Monaldi-Cotugno-CTO
Via L. Bianchi 80131 - NAPOLI
ESTRATTO DI BANDO DI GARA
QuestAzienda ha indetto pubblico incanto per lappalto dei lavori di ristrutturazione, messa a norma e ammo-
dernamento dellAla posteriore destra dellOspedale Monaldi. Importo a base dasta: 5.122.738,75 oltre
63.482,00 quali oneri per la sicurezza. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente pi vantaggiosa ai
sensi dellart. 120 D.P.R. 05/10/2010 n. 207. Termine di presentazione delle offerte: 24/10/2011. Il bando inte-
grale e i documenti di gara sono scaricabili dal sito aziendale www.aziendadeicolli.it. (sezione Monaldi). Data
di invio alla C.E.E.: 01/09/2011.
IL DIRETTORE GENERALE - Dott. Antonio GIORDANO
AUTORITA PORTUALE DI TRIESTE
Servizio Gare e Contratti
Via Karl Ludwig von Bruck, 3 - 34143 Trieste
tel. 040.6731 - fax 040.6732406
E-mail: protocollo@porto.trieste.it
sito Internet: www.porto.trieste.it
AVVISO DI GARA DAPPALTO
PROCEDURA APERTA
Lavori di realizzazione dei sistemi di controllo ac-
cessi alle aree portuali del Porto di Trieste. Progetto
A.P.T. n. 1601/B. 1 lotto / 2 stralcio. Opere comple-
mentari al controllo accessi del Punto Franco Nuovo:
varchi 1 e 4. Importo lavori a base dappalto, al netto
di I.V.A.: 999.379,47 di cui 975.833,27 per lavori
a corpo ed 23.546,20 (non soggetti a ribasso) di
oneri per lattuazione dei piani di sicurezza. Categoria
SOA prevalente: OG11 Impianti elettrici e opere edili
di assistenza - cls. II (subappaltabile 30%); categorie
SOA scorporabili: OG3 Opere stradali - cls. I (subap-
paltabile); OG1 Opere edili - cls. I (subappaltabile). Ter-
mine ultimo per la ricezione delle offerte assieme alla
documentazione richiesta nel disciplinare di gara: ore
12,00 del giorno 10 ottobre 2011. Il bando integrale
viene pubblicato su: Foglio Inserzioni della G.U.R.I.,
Albo dellA.P.T., siti informatici del Ministero delle in-
frastrutture e presso lOsservatorio. Lo stesso visibile,
assieme al Disciplinare di gara, sul sito Internet A.P.T.
di cui sopra - sezione Avvisi e bandi di gara.
Trieste, 02 settembre 2011
AUTORIT PORTUALE DI TRIESTE
Il Segretario Generale f.f.: Walter Sinigaglia
ESTRATTO DELLA SOLLECITAZIONE
ALLA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE
In virt dellincarico ricevuto da Societ Autostrada Tirrenica p.A. (SAT),
Roland Berger Strategy Consultants S.r.l. (Advisor) intende avviare le
procedure competitive descritte nella tabella sottostante, dove, per ciascuna
autonoma procedura competitiva, si riporta: (i) il numero di lotto identificativo
della procedura competitiva, (ii) larea di servizio nella quale il servizio
oggetto di affidamento dovr essere svolto, (iii) la tipologia di servizio oggetto
di affidamento e (iv) la scadenza dellaffidamento.
Lotto Area di servizio
Tipologia di
servizio
Scadenza
dell'affidamento
342 Fine Est - A12 Km 200.100 Servizio Ristoro 31.12.2013
343 Savalano Ovest A12 Km 196.100 Servizio Ristoro 31.12.2013
I soggetti interessati a partecipare a una o pi delle suddette procedure
competitive potranno ottenere, a far data dal giorno 7 settembre 2011, copia
integrale della sollecitazione alla domanda di partecipazione contenente le
modalit di partecipazione e di svolgimento delle procedure competitive
consultando il sito internet www.rbadvisory.com o contattando direttamente
lAdvisor allindirizzo e-mail info@pec.rbadvisory.com. Le domande di
partecipazione dovranno essere ricevute dallAdvisor, allindirizzo di via A.
Salandra 18 - 00187 Roma, entro e non oltre le ore 17.30 del giorno 28
settembre 2011. La pubblicazione del presente estratto della sollecitazione
alla domanda di partecipazione non comporta per SAT e/o lAdvisor alcun
obbligo nei confronti dei soggetti interessati n per questi ultimi un diritto a
qualsivoglia prestazione e/o indennizzo da parte delle societ a qualsiasi
titolo.
REGIONE SICILIANA
AZIENDA SANITARIA
PROVINCIALE
DI SIRACUSA
Estratto avviso bando di gara
Si rende noto che stata indet-
ta gara a procedura aperta in
Unione di acquisto fra tutte le
AA.SS.PP. della Regione, per
la fornitura, per anni tre, del
vaccino anti papilloma virus
(HPV). Il bando stato inviato per
la pubblicazione sulla G.U.U.E.
il 24/08/2011, lavviso del ban-
do sulla G.U.R.S. il 02/09/2011
e pubblicato sul web aziendale
www.asp.sr.it ove sono disponibili
i documenti di gara.
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Franco Maniscalco
Ai sottoscrittori del Fondo chiuso di investimento immobiliare FIP Fondo Immobili Pubblici,
riservato ad investitori qualificati
Si informa che:
- Il Rendiconto di gestione al 30 giugno 2011 del Fondo FIP Fondo Immobili Pubblici stato approvato dal
CdA della Investire Immobiliare SGR S.p.A. in data 29 agosto 2011 e messo a disposizione dei sottoscrittori
presso la sede della SGR e della Banca Depositaria.
- Il valore della quota del Fondo al 30 giugno 2011 pari ad 142.957,073.
- A seguito dellapprovazione del Rendiconto, nellinteresse dei partecipanti e in conformit a quanto stabilito dal
Regolamento di gestione, la Investire Immobiliare SGR S.p.A. distribuisce ai partecipanti del Fondo FIP -
Fondo Immobili Pubblici limporto di 64.133.900 a titolo di proventi, corrispondenti a 4.825 per quota, al
lordo della ritenuta fiscale eventualmente applicabile, e limporto di 17.266.308 a titolo di rimborso capita-
le, corrispondenti a 1.299 per quota.
- Il pagamento avr luogo a far data dal 12 settembre 2011. Si invitano i sottoscrittori a presentare la propria
richiesta di pagamento alla Investire Immobiliare SGR S.p.A. secondo le modalit pubblicate nel sito internet
www.fondoimmobilipubblici.com
COMUNICATO
Investire Immobiliare SGR S.p.A. - Gruppo Banca Finnat Euramerica
Soggetta allattivit di direzione e coordinamento di Banca Finnat Euramerica S.p.A.
Sede legale Palazzo Altieri Piazza del Ges, 49 - 00186 - Roma Uffici Piazza del Ges, 48 - 00186 - Roma - Tel. +39 06 69629.1 Fax +39 06 69629.212
Iscritta allAlbo matricola n. 144 - Cap. soc. Euro 8.600.000 i.v. - R.E.A. 998178 - C. F., n. Iscr. Registro Imprese di Roma e P. Iva 06931761008
www.fondoimmobilipubblici.com
44
Mercoled 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Private equity
MILANO Dopo Blackstone e Kkr,
un altro colosso del private equity, si
prepara allo sbarco a Wall Street. Il
Carlyle group ha presentato ieri alla
Sec i documenti necessari allIpo al
New York Stock exchange.
Nonostante la volatilit dei mercati,
Carlyle convinta della sua scelta;
secondo il Wall Street Journal online,
i vertici del fondo Usa lavorano da
mesi allofferta e i due cofondatori,
David Rubenstein e William Conway,
hanno gi avuto contatti con gli
investitori per presentare
loperazione. Unoperazione da 100
milioni di dollari (valore che pu
subire cambiamenti anche perch la
societ non ha indicato il numero di
azioni che intende vendere n il range
di prezzo) che dovrebbe sbarcare in
Borsa nella prima met del 2012 (nella
speranza di mercati pi accoglienti).
E le risorse raccolte saranno usate per
ripagare il debito e pi in generale per
obiettivi corporate. A gestire
lofferta sono JPMorgan, Citigroup e
Credit Suisse. Il superfondo,
storicamente noto (e criticato) per i
rapporti stretti con Washington (vi
hanno lavorato anche George Bush
padre e figlio) gestisce attivit per 153
miliardi di dollari ed praticamente
dappertutto. La sua presenza in Cina
ha sbaragliato la concorrenza,
fornitore di armamenti per il
Pentagono e uno dei primi dettaglianti
dellaeronautica americana (grazie alle
tre filiali, United Defense, Vought
Aircraft e Aerostructures Corporation)
negli Stati Uniti controlla dalle
ciambelle di Dunkin Brands alla
salute e bellezza di Alliance Boots, ai
semiconduttori di Freescale. Opera in
Africa, Asia, Australia, Medio Oriente,
Nord e Sud America, Europa, con
partecipazioni in oltre 200 societ. In
Italia, sotto la guida di Marco De
Benedetti, Carlyle controlla tra gli altri
Moncler. Secondo il quotidiano
americano, a un certo punto i vertici
di Carlyle assumeranno un ceo di
alto profilo che possa governare il
gruppo dopo lIpo. Il trio che al
momento lo gestisce, Rubenstein,
Conway e DAniello, viaggia oltre i 60
anni di et. Le prime riflessioni sulla
Borsa sono cominciate nel 2007 ma la
crisi dei mercati ha fatto fare un passo
indietro alla societ. Con lIpo il
gruppo spera anche di ridurre il gap
con la concorrenza, in particolare con
Blackstone che nellultimo anno ha
visto crescere i suoi asset del 43%.
Antonia Jacchia
RIPRODUZIONE RISERVATA
Carlyle sfida la bufera
Pronto lingresso in Borsa
Il fondo americano
La Banca centrale fissa un tetto: 1,20 sulleuro. La valuta cade dell8,5%
Economia
CONTRATTO FS
PER TUTTI,
BLITZ DELLA LEGA
La lente
MILANO Nessuno proba-
bilmente lavrebbe mai detto,
ma da ieri anche il franco sviz-
zero si aggiunto alla lista de-
gli investimenti caduti nella
tempesta dei mercati finanzia-
ri. La Banca nazionale svizzera
ha promesso di intervenire con
acquisti illimitati di valuta este-
ra per tenere il cambio eu-
ro/franco al di sopra di quota
1,20. Laltro ieri bastava un
franco e 11 centesimi per com-
prare un euro, ieri invece, do-
po lannuncio dellistituto con
sede a Zurigo, la valuta elvetica
ha perso in pochi minuti l8,5%
arrivando a 1,20.
La Banca centrale svizzera si
dichiarata pronta a interveni-
re con la massima determina-
zione per impedire un eccessi-
vo apprezzamento della valuta
nazionale, citando rischi di de-
flazione legati a unipervaluta-
zione del franco. Secondo lAu-
thority elvetica unestrema
ipervalutazione del franco
svizzero rappresenta si leg-
ge in un comunicato una mi-
naccia grave per leconomia
del Paese. A cominciare dalle
esportazioni. La Banca centrale
non tollerer pi un corso in-
feriore a 1,20 franchi per un eu-
ro sul mercato dei cambi e di-
fender questa soglia con tut-
ta la determinazione richiesta
ed pronta ad acquistare valu-
te in quantit illimitata.
Ma non basta. Zurigo ha
spiegato di mirare a un indebo-
limento sostanziale e sostenu-
to del franco svizzero. Se le pro-
spettive economiche e i rischi
di deflazione lo richiederanno,
saranno adottate misure sup-
plementari.
Per la valuta elvetica si co-
s interrotta la lunga corsa che
lha portata dagli oltre 1,50
franchi per un euro di due anni
fa fino ai valori record dei gior-
ni scorsi, con la parit addirit-
tura sfiorata ad agosto. Stando
alla chiusura di ieri, chi ha com-
prato franchi svizzeri a settem-
bre 2009 (o anche pochi mesi
fa) ha quindi fatto comunque
un affare, chi ha acquistato nel-
le scorse settimane invece no.
Entusiastiche le reazioni al
tetto valutario in Svizzera,
pi fredde quelle in Eurolan-
dia. La Borsa di Zurigo, in una
giornata negativa per i listini
internazionali, volata del
4,3%. E il ministro elvetico del-
leconomia Johann Schnei-
der-Ammann, citato dalla Ra-
dio svizzera italiana, si detto
molto felice che si sia osato
compiere questo passo. Intan-
to loro, bene rifugio ancora
senza freni a differenza del fran-
co, ieri ha toccato il nuovo re-
cord di 1921 dollari loncia.
A Francoforte il consiglio
della Bce stato informato
dallAuthority elvetica, si legge
in una nota dellEurotower, e
prende atto della decisione che
stata presa dalla banca centra-
le svizzera sotto la propria re-
sponsabilit. In agosto il presi-
dente della Bce Jean-Claude Tri-
chet si era espresso contro in-
terventi sul mercato valutario
di singoli Paesi, mentre si era
detto a favore di mosse concer-
tate. Toni simili a Bruxelles:
La Commissione europea
prende atto della decisione del-
la Banca nazionale svizzera,
presa sotto sua esclusiva re-
sponsabilit, ha detto il porta-
voce del Commissario europeo
per gli affari economici e finan-
ziari Olli Rehn.
Giovanni Stringa
gstringa@corriere.it
RIPRODUZIONE RISERVATA
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La tragedia italiana
di Thelma e Louise
in gita a Taranto
Il 30volume Sabato Lattesa di Carla Vangelista Il 29volume Domani Falene di Donato Carrisi
57 Cultura
Corriere della Sera Mercoled 7 Settembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
C
aro direttore, le difficolt dellarea
euro sono legate alla governance pi
che ai fondamentali economici. Negli
Usa, al contrario, la sovranit del go-
verno federale e la disponibilit di
strumenti centrali di politica economica adegua-
ti permettono il rifinanziamento a tassi storica-
mente bassi sui titoli del Tesoro, e la Fed pu
acquistare, senza vincoli, buoni del Tesoro. LEu-
rozona forse persino in migliori condizioni, le
finanze pubbliche meno degradate di quelle
americane. Tuttavia, per ora, il suo sistema di go-
vernance tale che nessuna istituzione ha la so-
vranit necessaria per finanziare gli Stati mem-
bri, che non hanno sovranit monetaria. La Bce
non pu intervenire in base ai trattati europei.
Nell'Eurozona non esiste poi una vera solidariet
di bilancio. La sovranit limitata degli Stati mem-
bri li colloca quindi sotto la tutela del mercato e
limpatto delle agenzie di rating.
Il caso Italia esemplare: fondamentalmente
solvibile, dotata di un patrimonio netto privato e
pubblico (pro capite) tra i pi alti al mondo, i
mercati la trattano come se improvvisamente
fosse divenuta insolvente, nonostante lalto tas-
so di risparmio e un deficit contenuto. Il difficile
approvvigionamento sui mercati per lItalia nei
prossimi mesi (circa 150 mld di titoli in scaden-
za), conferma questo paradosso. Occorre allegge-
rire la pressione sui titoli di Stato per dare suffi-
ciente spazio e tempo al programma di riforme
per la crescita. Come fare? Un elemento di sovra-
nit nazionale che gli Stati possono ancora mobi-
litare la tassazione. Partiamo quindi dal dibatti-
to su una possibile patrimoniale in aggiunta alla
manovra corrente, una misura difficile da intro-
durre sul piano sia politico che tecnico.
La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane
molto concentrata: circa il 50% in mano al 10%
pi ricco. Tale potrebbe essere la base imponibi-
le di una patrimoniale. Di recente si gi parlato
della possibilit di un intervento proattivo della
parte pi facoltosa del Paese, pronta a contribui-
re al risanamento economico e finanziario del Pa-
ese stesso. Tuttavia sarebbe rischioso procedere
ad una riforma fiscale sotto la pressione del bre-
ve termine. Una patrimoniale sarebbe certo una
misura di equit, ma andrebbe strutturata rispet-
tando linsieme del sistema fiscale per essere nel
contempo giusta ed efficiente. Se tutti i Paesi eu-
ropei modificassero la fiscalit sotto la pressione
delle circostanze, senza coordinamento, ne na-
scerebbe una acerrima concorrenza fiscale.
Come sfruttare questo elemento di sovranit,
e ridare forza al Paese sui mercati, evitando per
gli svantaggi di una nuova imposta? Tramite un
prestito forzoso. Proponiamo quindi di introdur-
re un prestito forzoso decennale, nella forma di
una sottoscrizione ad una o pi emissioni dedica-
te di titoli di Stato. A parit di gettito, tale propo-
sta, implicando la restituzione del patrimonio a
scadenza dei titoli, sarebbe pi accettabile per gli
interessati e anche pi equa, in quanto i titoli ven-
gono sottoscritti dai contribuenti pi abbienti,
ad un tasso di interesse basso, simile a quello pa-
gato sui titoli tedeschi. Gi in Francia il prestito
forzoso stato utilizzato con successo, ad esem-
pio dal governo Mauroy, per facilitare, nei primi
anni Ottanta, il rimborso del debito estero.
Semplificando, il risultato della sottoscrizio-
ne forzosa sarebbe lincremento di gettito deriva-
to dallinnalzamento dellattuale aliquota patri-
moniale (in realt sui cespiti patrimoniali, Ici e
altro) sul Pil, dallattuale 2,1% al livello in vigore
nel Regno Unito, del 4%. Ci genererebbe nuove
risorse per circa 30 miliardi di euro annui. La ric-
chezza delle famiglie italiane stimata pari a cir-
ca sei volte il Pil: perci il flusso aggiuntivo sareb-
be pari a poco pi dello 0,3% della ricchezza tota-
le, un ammontare ragguardevole.
Il fabbisogno finanziario dello Stato nei pros-
simi 12 mesi di circa 150 miliardi di euro, da
ripartire tra autunno 2011 e primavera 2012. Di
questi, i titoli a lungo termine (Btp) superano i
100 miliardi. Un prestito forzoso di circa 30 mi-
liardi a partire dalla prossima primavera potreb-
be certo contribuire ad alleggerire tale pressione
in misura non marginale. Tale provvedimento
potrebbe durare, in maniera irrevocabile, alcuni
anni (magari la durata di una legislatura) permet-
tendo un parziale ribilanciamento del possesso
del nostro debito pubblico a favore degli investi-
tori nazionali non istituzionali, contribuendo,
anche in base allesperienza storica bene illustra-
ta da Reinhart e Rogoff in This time is different,
a ridurre significativamente le aspettative di de-
fault sul debito pubblico.
Perch un simile provvedimento sia credibi-
le, sia per i sottoscrittori, che per i mercati finan-
ziari, le aspettative del mercato devono essere
ancorate verso il basso dal religioso rispetto de-
gli obiettivi di disavanzo e da un piano credibile
di riforme strutturali, per avviare la crescita del
Paese. Requisito imprescindibile per il sostegno
al nostro Paese, anche da parte delle autorit eu-
ropee. Affinch le emissioni collegate al presti-
to forzoso siano pi accettabili, si pu, inoltre,
introdurre forme di collateral, legate ad esem-
pio al patrimonio immobiliare dello Stato e alle
partecipazioni statali nelle aziende private. Tut-
tavia crediamo che il prestito debba essere effet-
tivamente forzoso e che non basti ipotizzare sot-
toscrizioni volontarie. Non si potr evitare che
lemissione sia per alcuni aspetti atipica. Molti
problemi rimangono aperti, come per una patri-
moniale pura. Riguardano soprattutto la
fattibilit e le modalit giuridiche del prestito e
la garanzia dellequit nella determinazione e
nellidentificazione dei soggetti e dei patrimoni
imponibili. Se lequit rispettata e le risorse de-
riveranno principalmente dagli strati pi favori-
ti, il prestito forzoso non avr un effetto restritti-
vo sulla domanda, n diverr un vincolo alla cre-
scita.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Un prestito forzoso decennale
migliore della tassa sui patrimoni
SEGUE DALLA PRIMA
Roma non ha mai mentito sui suoi conti
pubblici come ha fatto Atene. E poi la Germa-
nia dovrebbe comunque rispettare un partner
commerciale dove esporta pi che in Cina. E
infine, quanto a debito pubblico, il governo di
Berlino si avvale di antiche furbizie. Che, alla
vigilia della sentenza della Corte costituzionale
di Karlsruhe sui salvataggi gi fatti e in vista
della seduta del Bundestag di fine mese sul pia-
no salva Stati, vale la pena di ricordare.
Da 16 anni la Germania non include nel suo
debito pubblico le passivit del Kreditanstalt
fr Wiederaufbau, meglio noto come KfW, pos-
seduto all80% dallo Stato e al 20% dai Lnder,
altri soggetti pubblici. Si tratta di 428 miliardi
di euro interamente garantiti dalla Repubblica
federale. La KfW fa mutui a enti locali e piccole
e medie imprese. Detiene partecipazioni crucia-
li in colossi come Deutsche Post e Deutsche Te-
lekom. vigilata dai ministeri delle Finanze e
dellIndustria, non dalla Bundesbank. Grazie al
legame di ferro con lo Stato, la KfW conquista
la medaglia doro nella classifica mondiale
dellaffidabilit, stilata da Global Finance, e il
massimo rating da parte di Moodys, Standard
& Poors e Fitch, lo stesso della Repubblica fe-
derale. Le sue obbligazioni sono dunque ugua-
li ai bund. Ma a differenza dei bund, magica-
mente non entrano nel conto del debito pubbli-
co. Se vi entrassero come la logica del Trattato
di Maastricht vorrebbe, il debito pubblico tede-
sco salirebbe da 2.076 miliardi a 2.504 e la sua
incidenza sul prodotto interno lordo 2011 balze-
rebbe dall80,7% al 97,4%. Ancora un piccolo
passo, magari per salvare qualche banca tede-
sca ingolosita dai titoli di Stato mediterranei, e
potremmo dire: benvenuta Germania tra noi
del club degli over 100%!
La magia, che nasconde il 17% del debito pub-
blico reale tedesco, si chiama Esa95. il manua-
le contabile che esclude dal debito pubblico, a
integrazione dei criteri di Maastricht, le societ
pubbliche che si finanziano con pubbliche ga-
ranzie ma che coprono il 50,1% dei propri costi
con ricavi di mercato e non con versamenti pub-
blici, tasse e contributi. La seriet di un tale
principio paragonabile alla considerazione
del rischio di controparte negli Ias-Ifrs, i princi-
pi contabili che hanno favorito il crac Lehman.
Se per ipotesi KfW avesse problemi, chi paghe-
rebbe? Lo Stato. E senza nemmeno lipocrisia
degli Usa che qualificavano le loro Fanny Mae,
Freddie Mac e Ginnie Mae come imprese spon-
sorizzate dal governo per far capire che, alla bi-
sogna, il Tesoro avrebbe coperto, ma senza dir-
le statali per non sembrare statalisti.
Ora lItalia ha la Cassa depositi e prestiti, 70%
Tesoro, 30% fondazioni bancarie, soggetti pri-
vati. La Cdp emette anno dopo anno obbligazio-
ni che godono della garanzia statale e sono col-
locate dalle Poste sotto forma di buoni e di li-
bretti. Mal contati sono 300 miliardi, due terzi
reinvestiti in titoli di Stato e un terzo in mutui
agli enti locali. La Cdp emette anche obbligazio-
ni non garantite per una ventina di miliardi de-
stinate alle iniziative per le imprese e detiene
partecipazioni rilevanti. Ma il suo debito per
tutta la parte coperta da garanzia pubblica con-
teggiato nel debito pubblico. In un mondo se-
rio delle due luna: o la Germania ricalcola il
suo debito come si deve perch lEurozona sot-
to attacco non accetta pi furbizie da parte di
nessuno, ancorch legalizzate a forza, oppure
lItalia deconsolida dal suo debito pubblico
quei cento miliardi o gi di l che la Cdp usa
per gli enti locali, dato che questi la scelgono
su un mercato bancario liberalizzato.
Risulta che il ministro Giulio Tremonti ab-
bia talvolta accennato al tema. Ma quando un
governo vuole incidere, compie passi formali,
il premier si mobilita, si muove anche il mini-
stero degli Esteri. Si fa sentire sui giornali e in
tv. E se i media non capiscono, insiste: nessu-
no negher unintervista a un ministro che vo-
glia alzare la voce. Ma nellItalia di oggi que-
stipotetica voce avrebbe un suono fesso. Nes-
suno, lontano da Roma, le presterebbe atten-
zione. Il punto la credibilit. La Germania ne
ha anche quando fa il gioco delle tre carte. Al-
lItalia manca anche di fronte alla verit.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera SMS
NOI E LORO
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di JEAN-PAUL FITOUSSI e GABRIELE GALATERI DI GENOLA
da evitare
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da non perdere
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Giurati
Breakfast di lavoro
per la giuria del
festival: vertice
Martone-Rohrwacher
alle ore 9.30
Fuoriscena
Spaiate
Idee per farsi notare
a Venezia68:
una scarpa blu
e una crema, Gianni
Ippoliti docet
Futura mamma
Beyonc
incinta
non fa vita
notturna,
si rilassa in barca
IL NICHILISMO
DELLO TSUNAMI
VENEZIA Le ho contate,
dicono almeno venti volte la pa-
rola negri, in questo film, ma
noi non li chiamiamo cos qui
in Veneto. E come li chiama-
te? Li chiamiamo per nome.
Luca Zaia, presidente della Re-
gione torna alla Mostra del Ci-
nema per vedere finalmente il
filmdella discordia Cose dellal-
tro mondo, che aveva polemica-
mente liquidato con giudizio
preventivo gi ad agosto dicen-
do: Ci ritrae come Zul, ma
non lo siamo. Regista il napo-
letano Francesco Patierno, am-
bientazione nel Nord-Est, dove
un piccolo imprenditore inter-
pretato da Diego Abatantuono
scatena uno tsunami dicendo
da una tv locale agli immigrati
di prendere pure il cammello
e tornarsene a casa, e viene
da loro preso in parola.
Conferma ora, dopo averlo
visto, il discorso degli Zul?
Certo: pieno di stereotipi, of-
fende i veneti che nel film rut-
tano, hanno sempre il bicchie-
re in mano, danno la caccia al-
limmigrato con spranghe e ca-
tene. E invece non siamo pro-
prio cos: han voluto metter di
mezzo Treviso, una delle pri-
me cinque Province in Italia
per la qualit dellintegrazione,
come dice anche il Cnel.
E pensare che aveva esordito
dicendo di voler guardare il
film non con occhio leghista
ma spassionato, e durante la
proiezione aveva anche riso da-
vanti ad alcune battute po-
co politicamente corret-
te, per esempio quan-
do Abatantuono dice
che gli immigrati
mangiano sushi di
panda o quando
confessa in macchina
alla sua amica, prostitu-
ta di colore, che ha paura so-
lo di due sole cose, il tuono e
i nani vestiti da pagliaccio. O
ancora quando Abatantuono,
nella citt ormai vuota di immi-
grati e dei nuovi affetti che ave-
vano scatenato, ritorna sul via-
le delle prostitute e ricorda e
rimpiange, mentre passa un al-
tro cliente anche lui orfano di
amore mercenario che lo apo-
strofa: Bravo, guarda cosa hai
fatto: adesso vorrei che ci do-
vessi andare tu con quel bido-
ne di mia moglie!.
Ma presto Zaia si riprende e
va allattacco snocciolando:
unaccozzaglia, un agglomera-
to di cattivi pensieri e brutti in-
segnamenti. E mi inizio a pre-
occupare, se vera la storia
che lo Stato ha dato un milione
e trecentomila euro a questi
che si presentano con un film
da Garagisti e fanno strike, per-
ch in un colpo solo riescono a
offendere veneti e immigrati.
questa secondo Zaia la
vera notizia, il poco rispetto
verso gli immigrati, e si meravi-
glia che non si siano ancora fat-
ti sentire perch concorrono
per il 5 per cento alla produzio-
ne del Pil veneto e qui in que-
sto film non solo li chiamano
negri, ma dicono pure che
mangiano i conigli!.
Ma lei sa che spesso il cine-
ma, come l arte in genere,
estremizza, con licenza di esa-
gerazione, per raccontare me-
glio alcune verit? E allora io
pongo di rimbalzo una doman-
da retorica: se un veneto aves-
se fatto un film cos su Napoli,
cosa sarebbe successo? Glielo
dico io, il finimondo. Poi, pri-
ma di avviarsi verso il suo pic-
colo bagno di folla, cambia re-
gistro e tenta quello cinefilo.
indulgente con Abatantuono,
cui perdona laccento veneto a
i n t e r mi t t e n z a :
Non mi aspettavo
molto di pi, sareb-
be lo stesso se chia-
massero noi a fare
laccento napoleta-
no. Promuove a
pieni voti la moglie
del protagonista im-
prenditore, lattrice
Sandra Collodel:
Le darei il premio
per la recitazione in
veneto, anche se
non nata qui.
E alla fine va sul
sicuro quando sco-
moda Pietro Germi
per dire che, an-
che non se era vene-
to ma ligure, e an-
che se ha parlato
dei nostri difetti,
con il suo Signore e
Signori ambientato
a Treviso lui s che
ha fatto un capolavoro! E ha re-
so la citt famosa nel mondo,
pur prendendola in giro.
M. L. A.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il governatore veneto boccia lultr leghista
di Maria Luisa Agnese
Il programma di oggi
dopolavoro, da Cral. Anche la Chiesa
non sembra occuparsene troppo. La
Chiesa non quella di Roma. La Chiesa
siamo noi. Noi dobbiamo rinnovarci,
aprirci allaltro. Cos pi importante del-
laccoglienza? Vorrei suggerire ai cattolici
di ricordarsi pi spesso di essere anche
cristiani. Termine che Olmi estende
oltre le barriere. Cristiani ed ebrei, sia-
mo la stessa cosa. Vero Moni? dice a
Moni Ovadia arrivato qui per lui. Sia-
mo fratelli di origine. Io sono ebreo, di-
co parlando con i cristiani. Riuscissimo
a trovare questa continuit, molti pro-
blemi si risolverebbero.
Lidea della chiesa come ca-
sa solletica Claudio Magris.
Un elemento fecondo pre-
sente gi in uno dei primi
film di Ermanno, Il tempo si
fermato ricorda . E
Joseph Roth, distrutto dal-
lalcol come quel suo San-
to bevitore portato sullo
schermo proprio da Olmi,
sottolineava in quel libro la
stretta vicinanza tra chiesa
e osteria, luoghi di condivi-
sione del pane e del vino.
Nella chiesa-casa di Olmi
non tutti per la pensano cos.
C anche il kamikaze deciso a far-
si saltare in aria. Essere migranti
non significa essere santi avver-
te Olmi . Debolezze e confusioni
fan parte dellumanit. Per, se
non si corre subito ai ripari, il peggio
sar inevitabile. La rabbia di chi non
ha pi nulla sta esplodendo. Lesercito
degli emarginati singrossa a vista, nes-
suno lo fermer. Che fare? La parola
chiave giustizia. Intesa prima di tutto
come atto damore. Parola poco in vo-
ga tra i politici. Non sempre. Penso a
La Pira. Che intendeva la politica come
la pi alta responsabilit civile. Penso a
Parri, a Lussu. A Concetto MarchesiBi-
sogna ritrovare la schiena dritta. Spazzar
via quei politici di oggi, scelti perch di-
sponibili a complicit su cui va steso un
velo, non di piet ma di vergogna.
Per fortuna c anche tanta gente perbe-
ne. il momento di incontrarci, di so-
gnare lutopia, di rischiare un futuro co-
mune. E Dio? Dov in tutto questo? Lal-
tro giorno ho letto di una stella implosa e
di unaltra nata nel contempo. Cos lonta-
na, che la sua luce ci raggiunge quando
lei potrebbe essere gi morta. Quella luce,
che forse non c pi ma eterna, a me fa
venire in mente Dio.
Giuseppina Manin
RIPRODUZIONE RISERVATA
Imprenditore
Diego Abatantuono (56
anni) imprenditore razzista in
Cose dellaltro mondo e,
nel tondo, Luca Zaia (43)
1
4
,
9
9
Per saperne di pi visita il sito:
deagostinipassion.it
Primo LP
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fascicolo
7,99
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