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Il futuro dell'alternativa si gioca sulla TAV in Val di Susa e sull'immondizia di Napoli Berlusconi, cos ormai dicono tutti, agli

i sgoccioli ma ancora non sappiamo chi e cosa verr dopo. A leggere i sondaggi il centro sinistra oggi in vantaggio ma per fare cosa? Non questione di candidato premier e se la coalizione si allargher o meno verso il centro a svantaggio delle forze pi marcatamente di sinistra. Il problema se vi sar una riedizione dello sbiadito e deludente riformismo dell'Ulivo prodiano, se il futuro governo continuer ad essere - come quelli che lo hanno preceduto - il mero esecutore delle decisioni prese negli organismi internazionale privi di legittimazione democratica (leggi FMI, Banca Mondiale, BCE, WTO), se il risanamento del bilancio pubblico avverr attraverso privatizzazioni, tagliando sanit e pensioni e attaccando i diritti dei lavoratori, senza affrontare in modo risolutivo le grandi questioni italiane, le vere cause del deficit pubblico e del ristagno dell'economia: il potere di cricche e mafie, l'estensione di corruzione ed evasione fiscale, il peso intollerabile di sprechi e privilegi e tra questi in particolare i cosiddetti costi della politica. E' qui che si gioca la grande partita del dopo Berlusconi, se produrr una reale trasformazione e moralizzazione del Paese oppure se assisteremo al solito finale gattopardesco, cambiare tutto per non cambiare niente. Ed proprio sui contenuti dell'alternativa che assumono un valore fondamentale le questioni della TAV in Val di Susa e l'esito dell'esperienza di sindaco di De Magistris a Napoli. Se il centrosinistra (ma qui bisognerebbe scrivere Partito Democratico) sapr dire no ad un'opera folle da un punto di vista economico ed ambientale come la TAV e destinata a distruggere la vita di un'intera comunit e se la nuova amministrazione napoletana avr la forza politica e la capacit di governo per imporre finalmente la soluzione del problema dei rifiuti senza cedere a compromessi con i centri di potere economico e criminale ma facendosi guidare solo dal bene dei cittadini, avremo la dimostrazione che una nuova politica possibile. In caso contrario avranno buon gioco le vecchie oligarchie a far vincere i propri sporchi interessi in danno del bene comune. Con l'azione militare, attuata da Berlusconi e Maroni ma evocata e invocata da Fassino e Chiamparino e sostanzialmente approvata da Bersani, che ha travolto i presidi di resistenza dei cittadini della Val di Susa si realizza un'intesa che va da Borghezio al PD, passando per il PDL ed il Terzo Polo di Casini e Fini, e che d soddisfazione agli interessi di Confindustria e Lega delle Cooperative (per tacere delle possibili infiltrazioni mafiose nella realizzazione dell'opera). Ma il movimento No Tav ha perso una battaglia non la guerra: la vicinanza di gran parte di quel popolo che ha determinato la vittoria nei referendum e l'incompatibilit dei costi di quest'opera con la situazione delle finanze pubbliche rendono del tutto aperto l'esito di questa lotta. A sua volta De Magistris, con duemilacinquecento tonnellate di rifiuti in strada eredit delle passate amministrazioni, ha tutto e tutti contro: Berlusconi e il PDL di Cosentino (inquisito per fatti di camorra) che guida Regione e Provincia, la camorra che non intende mollare quella fonte di arricchimento e di influenza politica che sono il controllo delle discariche e del ciclo di smaltimento dei rifiuti (fornendo mezzi e manodopera), la Lega che dell'antimeridionalismo ha sempre fatto un cavallo di battaglia elettorale, il blocco di potere bassoliniano del PD che in Campania ha governato per anni Regione e Comune e che ora escluso dalla giunta cittadina, quegli industriali che vogliono fare profitti costruendo inceneritori e bruciando rifiuti. Non ci sarebbe poi da stupirsi se ostacoli venissero anche dall'interno di Italia dei Valori sia per la scarsa 'fortuna' (vedi De Gregorio e Scilipoti) con cui Di Pietro sceglie i rappresentanti del suo partito nelle istituzioni sia per lo scontro politico e personale che destinato ad aprirsi tra la visione di sinistra (e le ambizioni personali) di De Magistris e la svolta centrista dell'ex magistrato molisano. Le modalit di gestione dell'immondizia a Napoli che Luigi De Magistris ed il vice-sindaco Tommaso Sodano, gi presidente della commissione ambiente del Senato e profondo conoscitore dell'influenza in questo campo delle organizzazioni criminali, propugnano di reale cambiamento in quanto fondate sulla raccolta differenziata ed il no agli inceneritori.

Dimostrare in una citt martoriata come Napoli che i rifiuti possono essere gestiti rispettando la salute dei cittadini e impedendo arricchimenti illeciti sarebbe una svolta fondamentale, insieme al no alle grandi opere (inutili e costose) come la TAV e il ponte di Messina non solo consentirebbe di definire due dei temi del programma di una vera alternativa ma soprattutto affermerebbe una prassi di elaborazione e decisione politica fondata sul bene di tutti i cittadini e non sugli interessi di ristrette oligarchie. Esattamente quello che in molti si aspettano dalla fine del berlusconismo.

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