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Bisogna sbarazzarsi dei vecchi....Anche i bambini soffrono? Sbarazzarsi anche di loro.

Quelli che
restano non ostacoleranno le riforme. Se vecchi, donne e bambini scomparissero, magari per il
solo periodo di transizione, tutti i problemi sarebbero rapidamente risolti.
(Michajl Ivanevskij).

We must get rid of old people .... Even children suffer? Also get rid of them. Those who stay will
not hinder reform. If old men, women and children disappear, maybe only for the period of
transition, all problems would be resolved quickly.
(Michajl Ivanevskij).

In queste ciniche parole, scritte dall’umorista russo Michajl Ivanevskij, è racchiuso il


nocciolo di questo libro. Infatti, dall’analisi degli indicatori del benessere e del progresso sociale in
Russia (spese per servizi, per consumi, ecc.), comparati con analoghi indici di altri paesi in
transizione o in post-transizione, emerge lo stato d’allarme in cui si trova questo paese ancora nel
nuovo Millennio. Trascorso il decennio el’ciniano, caratterizzato dalla totale spoliazione delle
attività statali da parte degli oligarchi, con la politica predatrice dei “prestiti in cambio di azioni”
(loans for shares), l’ingresso della nuova gestione Putin non apporta sostanziali mutamenti
strutturali, se non per quanto riguarda il rafforzamento dello Stato e delle sue istituzioni portanti,
attraverso la “verticale del potere”.

In these cynical words, written by Russian humorist Mikhail Ivanevskij, lies the crux of this
book. In fact, the analysis of indicators of well-being and social progress in Russia (expenditure on
services, consumption, etc..), compared with similar indices in other countries in transition or in
post-transition, shows the state of alarm, in which this country is still in the new millennium. After
the decade’s Yeltsin, characterized by the complete spoliation of state assets by the oligarchs, with
the predatory policy of “loans for shares”, the entry of Putin new management does not make
substantial structural changes, except as regards the strengthening of the state rule and its
supporting institutions, through the “vertical of power”.
In economia, la persistente dipendenza della Russia dal settore energetico fa sì che l’unica
leva dello sviluppo sia praticamente l’oro nero e il gas naturale, con il rischio che una caduta dei
prezzi internazionali possa riportare il paese alla crisi del 1998.

In economics, the continued dependence of Russia from the energy sector means that the
only lever of development is practically the black gold and natural gas, with the risk that a fall in
international prices could bring the country to the crisis of 1998.

Nel sociale, prosegue indisturbata la trasformazione del carattere universale dei sistemi
pubblici di previdenza e sicurezza sociale in sistemi privati di assicurazione individuale;
trasformazione che rientra nel c.d. piano di razionalizzazione economica. Nel 2004, è varata la
riforma di welfare, che liquida i social benefits alle classi disagiate e li sostituisce con un compenso
monetario. Questa riforma, trasformata in legge nel gennaio 2005, rappresenta la fase ultima di
smantellamento dello Stato sociale e degli standards di vita delle masse russe, che già negli anni
Novanta avevano sperimentato una colossale retrocessione. In Russia, si contano ancora oggi
circa 30 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà. Le politiche di privatizzazione,
imposte senza prevedere alcun ammortizzatore sociale, non sono sostanzialmente cambiate e i
ritocchi apportati dalla gestione Putin sono solo di cosmesi. Sotto il cerone permangono la stessa
claudicante economia e l’impoverimento sociale che hanno caratterizzato gli anni Novanta.

In the social field, the transformation of the universal character of the public systems of
pension and social security into private individual insurances continues indisturbed; transformation,
which falls within the so-called plan of economic rationalization. In 2004, reform of welfare is
launched. It eliminates the social benefits to the poor classes and replaces them with monetary
compensation. This reform, signed into law in January 2005, is the last phase of dismantling the
welfare state and standards of living of the Russian masses, who already in the nineties had
experienced a massive retrocession. In Russia, there are still about 30 million people living below
the poverty line. The policies of privatization, imposed without providing any social safety net, are
not substantially changed and adjustments made by the Putin administration are only of cosmetic
type. Under the greasepaint remains the same social claudicant economy and the social
impoverishment that characterized the nineties.

(Cristina Carpinelli, La Russia a pezzi, Edizioni ACHAB, Verona, Aprile 2008, p. 160, € 12,00).

(Cristina Carpinelli, The Russia in pieces, Achab Editor, Verona, April 2008, p. 160, € 12,00).

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