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Manuale
Manuale di Sindarin

di Sindarin
Versione 2.5
Daniele Pietro Ercoli SDB
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Introduzione
Manuale di Sindarin

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4.5. jiD12# (ascolto)
W Nel CD della colonna sonora de “Il ritorno del Re”, Philippa Boyens ha
scritto una canzone, Andúril, con questo testo:
All’inizio dei tempi, quando gli elfi furono creati, cominciarono ad espri-
mere i loro sentimenti di stupore nei confronti di tutto ciò che li circondava. j$`N Á 2P#~M7j% ˆ
Tutto per loro era nuovo: gli alberi, il cielo, gli animali… tutta la Creazione jcE 5$ 5P#~N5
era per loro fonte di ammirazione. Si narra che la prima parola che pronuncia-
cT3DjY iEx5P#5$ =
rono fu «êl!» (guarda!), indicando il cielo stellato sopra di loro. Da quel mo-
mento furono noti con il nome di Eldar, il Popolo delle Stelle. Dopo il loro 2# cR5P#5$ 4
risveglio si ritrovarono quindi dotati del dono della parola, con la quale pote-
vano comunicare tra di loro. La lingua primigenia con cui si esprimevano era Traducetelo, tenendo presente i seguenti vocaboli:
comune a tutti gli elfi, ma quando cominciarono le distinzioni nelle varie stir-
pi, anche il loro linguaggio subì la stessa sorte.
Gli Eldar vennero invitati a Valinor, la terra degli spiriti angelici, nel
continente di Aman, ma non tutti gli elfi risposero a questo invito. Alcuni de-
cisero di non partire, altri si fermarono nei boschi della Terra di Mezzo, altri
ancora si fermarono sulle rive del Grande Mare. Alcuni di loro invece partiro-
no, ed arrivarono fino a godere della luce di Aman, e trascorsero le loro vite in
compagnia dei Valar e dei Maiar.
Con il passare del tempo, gli elfi sentirono il bisogno di tramandare la
loro lingua non solo per via orale. C’era un elfo nella città di Tirion, Rúmil,
estremamente saggio ed anziano, talmente anziano da avere una lunga barba
bianca, cosa rarissima per gli elfi, che normalmente sono glabri. Egli mise a
servizio degli altri le proprie doti e le proprie conoscenze, ed inventò il primo
sistema di scrittura al mondo, il Sarati, adatto ad essere intagliato nella pietra Italiano Sindarin
e nel legno, ma anche ad essere scritto sulla pergamena o sulla carta con una
fiamma jcE
penna o un pennello. Si conosce molto poco di questo antico e misterioso alfa-
beto, perché ai nostri giorni è pervenuto un solo esempio di documento scritto *cR5P#5$
forgiato; fatto; modellato
in Sarati. Veniva scritto dall’alto verso il basso, in colonne ordinate da sinistra
verso destra (come il giapponese moderno), ed i suoi caratteri erano molto guarda! (esclamazione di meraviglia) j$`N Á
complicati. Fu con questa scrittura che Rúmil scrisse l’«Ainulindalë».
Vi era all’epoca un altro elfo in Tirion, estremamente abile e soprattutto lama (di spadone o di ascia); ascia 93DjY
dotato di una grande curiosità: Fëanáro Curufinwë, meglio conosciuto come
Fëanor. Egli era molto affascinato da ciò che Rúmil aveva inventato, ma lo nuovamente, di nuovo; ancora 2#
riteneva un sistema troppo complicato. Si dedicò all’invenzione di un nuovo
sistema di scrittura, le Tengwar; queste venivano scritte in righe orizzontali, rotto *iEx5P#5$

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Italiano Sindarin
Manuale di Sindarin

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orientate dall’alto verso il basso, proprio come questo testo in italiano che
state leggendo. Le lettere variavano di poco, e questo le rendeva più uniformi,
caro thJ5
più armoniose; inoltre non avevano un valore fonetico assegnato: ciascuna
lingua poteva usare questo sistema di scrittura assegnando ad ogni lettera i
erede 9~Bj
suoni che riteneva più opportuni, secondo il proprio sistema fonetico. È quindi
Nevecrino *j,He5% impossibile leggere un testo scritto con le Tengwar se prima non si conosce in
quale lingua è stato scritto.
Pieleggero *zj$xR2j# Una caratteristica delle Tengwar, che era presente già nel Sarati, è che si
scrivono le consonanti secondo l’ordine normale, mentre le vocali sono poste
rovina, sventura; assassino 2x#56T come degli accenti sulla lettera precedente o seguente, a seconda dei modi.
Le Tengwar potevano quindi essere utilizzate da tutti gli elfi, indipenden-
vassallo w~N6 temente da quale lingua parlassero, e questo ne facilitò molto la diffusione. Il
Sarati di Rúmil cadde in disuso, se non tra gli elfi Vanyarin di Aman: esso
veloce j1pT non venne mai usato infatti nella Terra di Mezzo. Quando i Noldor lasciarono
Aman portarono con loro il sistema di scrittura inventato da Fëanor, che diffu-
sero anche tra gli elfi Sindar del Beleriand. Questi avevano già un loro modo
di scrivere, un alfabeto runico chiamato Cirth (rune), ma le Tengwar vennero
piano a piano sempre più usate, fino a soppiantare le rune. Ad ogni modo,
queste non scomparvero, e venivano usate addirittura sul finire della Terza
Era, quando hanno luogo le avventure de «Lo Hobbit» e de «Il Signore degli
Anelli».
Nel Beleriand, le Tengwar venivano scritte in maniera particolare. Anzi-
ché porre le vocali come accenti (o meglio, segni diacritici), vennero inventati
dei caratteri particolare per scriverle, allo stesso modo che se fossero delle
consonanti. Gli elfi al di là dei Monti Azzurri, invece, scrivevano in Sindarin
utilizzando la stessa maniera dei Noldor, cioè con le vocali-accenti. Questa
Esercizio 4.9. Traduci questa preghiera scritta in Sindarin:
maniera, chiamato Sindarin Classico, venne introdotta a Gondor, ed è in que-
sto modo che re Elessar scrisse a Sam Gamgee una famosa lettera con cui lo
lE6 t7E`B`C = 55#3F 7R`M = w7F`B`N `Bt#6D 5% 2$hE5 4
invitò ad un incontro presso il fiume Brandivino.

Italiano Sindarin

=
mondo; Terra t#6D

proteggere w7F`B`C

santo *lE6

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Prima Lezione
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Esercizio 4.7. Bilbo Baggins aveva scritto le parole di una canzone
prendendo una melodia vecchia come le colline, e le aveva insegnate a Fro-
do mentre camminavano per i viottoli della valle dell'Acqua, parlando d'av-
venture. Abbiamo tradotto l’inizio della seconda strofa in Sindarin: traduci-
le, e per controllare se hai fatto un buon lavoro, consulta il capitolo III de
La compagnia dell’Anello: In tre si è in compagnia.
In questa lezione cominceremo a prendere familiarità con il sistema di
scrittura tengwar/tehtar usato dagli elfi Sindar. Fondamentalmente non si trat- 2#jR r%5P$iE 27D3`C lE5
ta di un vero e proprio alfabeto, perché le vocali non si scrivono alla stessa
maniera delle altre lettere. Le vocali, infatti, che per gli elfi servono a dar co- t5$ 2$5$ xR6Y 5P#5^ 37J5% 4
lore alle altre lettere, sono rappresentate da alcuni segni diacritici che si scri-
vono sulla consonante immediatamente successiva. Italiano Sindarin

1.1 Consonanti e vocali. angolo w5P$iE


Ogni consonante (tengwa) si compone di un gambo verticale (telco) e di
uno o più archi (lúvar). A seconda della lunghezza del telco e del numero ed dietro 2#jR
orientamento dei lúvar si distinguono le varie lettere, secondo la tabella se-
guente. forse *lE5

nuovo 2$5$
1 q z c
t p
o, oppure xR6Y
2 w x g
d b
segreto; nascosto 37J5%
3 e c ch
th f
strada t5$
4 dh r v

Esercizio 4.8. Girando per i campi del Pelennor, potresti imbatterti in


Le lettere hanno quasi sempre lo stesso suono dell’italiano. Bisogna però una lapide, circondata da erba verde e lunga, non molto lontano da un ter-
fare qualche precisazione. La z ha sempre il suono della c dura, come in ca- reno nero e spoglio. La lapide reca una scritta in Sindarin ed in Rohirric:
ne, e la x il suono della g dura come in gatto. Il 3 (th) ed il 4 (dh) si leggo- traduci la scritta, per conoscere chi vi è sepolto. Fai attenzione: la versione
no come in inglese, mettendo la lingua tra i denti mentre si pronunciano, ri- italiana de Il Signore degli Anelli è una traduzione non molto fedele, e puoi
rendertene conto confrontando la tua versione con quella presente nel capi-
spettivamente, la t e la d. Il c (ch), infine, è sempre aspirato, come in tedesco.
tolo VI de Il Ritorno del Re: La battaglia dei campi del Pelennor.
Le vocali (tehtar), come abbiamo detto, si scrivono come dei segni sopra
alla consonante seguente. Nello schema seguente vengono presentate le sei w~N6 rhJ5 25# 2x#56T 5$ 9~B6 =
vocali presenti in Sindarin, prendendo come consonate d’esempio la t (1):
9~Bj zj$xR2j# = j,He5% j1pT 4

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1E o 1Þ, 1E
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Esercizio 4.3. Traduci le seguenti frasi, ricordandoti di lenire i comple- 1R 1T 1Y 1J 1Õ
menti oggetto che seguono immediatamente il verbo.
1) Gandalf si avvicina a Gran Burrone. at et it ot ut yt
2) Aragorn ed Arwen si avvicinano al cancello.
3) Sam (Perhael) colpisce Gollum. Per la lettera a normalmente si utilizzano i tre puntini, ma nella scrittura
4) Prendi il pugnale! corsiva, spesso gli elfi li sostituivano con una specie di tetto, o di accento cir-
5) Hai paura della foresta? conflesso. Nel manuale, potendo usufruire della versione informatica del font
6) Caricate l’arco, aspettate l’orco e poi tirate! tengwar/tehtar, utilizzeremo sempre la versione più elegante. I segni della e e
7) Osservate le stelle! della i possono anche essere invertiti, ma in questo corso si adotterà la versio-
8) Arwen ed Elrond salutano Celebrimbor. ne che è stata presentata nella tabella.
9) Oggi non voglio prendere la legna. Così, ad esempio, la parola cabed (salto) si scriverà:
10) I Lunghebarbe cacciano i cervi.
c + a sopra la b + e sopra la d = cabed
Esercizio 4.4. Traduci le seguenti frasi, ricordandoti di lenire i comple- z + w# + 2$ = zw#2$
menti di termine che seguono immediatamente il verbo.
1) La sentinella apre al guerriero la porta. Prima di affrontare il primo esercizio, vi servirà conoscere altre quattro
2) La sentinella apre la porta al guerriero. lettere: la l (j), n (5), m (t), che sono presenti anche in italiano; e la w (y)
3) Sam bussa alla casa di Frodo (Taur).
4) Gandalf (Mithrandir) racconta a Frodo le notizie. che ha il suono della u consonantica, come in uomo.
5) Aragorn accarezza la mano di Arwen.
6) Aragorn accarezza ad Arwen la mano. 5 n

Esercizio 4.5. Traduci le seguenti frasi, ricordandoti di lenire gli agget- t m


tivi che seguono immediatamente un sostantivo (anche i numeri sono agget-
tivi!). j l
1) L’arciere carica un arco potente.
2) La freccia appuntita è dell’elfo. y w
3) Il guerriero tira fuori una spada gialla.
4) Tre uomini vanno a caccia di cervi.
5) Un orco cattivo colpisce il giovane principe.
6) La fortezza silenziosa ora risplende di luce bianca. Esercizio 1.1. Trascrivere in elfico le parole seguenti, di cui viene forni-
ta la traduzione in italiano.
Esercizio 4.6. Individua i pronomi personali nel seguente brano, e poi 1) edhel (elfo) 6) toloth (otto)
traducilo. (DA RIFARE!) 2) malen (giallo) 7) fileg (uccellino)
Gandalf si avvicina a Edoras. Attraversa la stradina e due guardie gli a- 3) adan (uomo) 8) calad (luce)
prono la porta della casa del re. Eowyn lo vede e lo saluta. Gandalf la ringra- 4) gwath (ombra, tenebra) 9) lalwen (olmo)
zia, poi entra. “L’ombra avanza. Distruggiamola!”. “Bisogna colpire i mostri”. 5) magol (spada) 10) beleg (grande, potente)

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1.2 Il portatore breve e i dittonghi. Italiano Sindarin
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A volte, anche se raramente, le parole elfiche terminano per vocale, op-
pure si trovano due vocali di seguito, e non c’è nessuna consonante sopra la sentirsi, sentire; t3D`C\
quale scrivere la tehta. In questi casi si utilizza la “piccola base”, chiamata maneggiare; accarezzare
anche “portatore breve” (`), un segno che non ha nessun valore fonetico, ma terzo 5j$hJ
serve solo per “portare” la vocale.
Ad esempio, la parola pelio (diffondere, diffondersi) è scritta così: tirare, tirare fuori; strattonare 73G`C\

p + e sopra la l + i sopra alla piccola base + o sopra alla piccola base = pelio tre 5~Vj
q + j$ + `B + `N = qj$`B`N
tutto *q~C5
Alcuni accoppiamenti di vocali, invece, sono dei dittonghi, e si scrivono in uno t~B5
un modo del tutto particolare. Sono solamente sei, per cui non sarà difficile
ricordarli. uomo, maschio adulto (elfo, mortale, 2~B6
o di qualsiasi altra razza parlante)
hE hM hF lE lY .D
ai ui ei ae oe au
Esercizio 1.2. Trascrivere in elfico le parole seguenti, di cui viene fornita 4.4. Esercizi.
la traduzione.
Esercizio 4.1. Aggiungere l’articolo `B ai seguenti nomi, e poi tradurre.
1) im (io)
2) naugol (Nano) ñ) xy3D ò) zw#2$ ó) tx#jY 4) zj#2#
3) aelin (laghi, laghetti) 5) jj#y5$ 6) 5.ExjY 7) zhEj 8) 2.Ex
4) mae (bene)
9) 3j#`B5^ 10) 1~M 11) 87E5iE 12) m~Mx
5) geil (stelle, scintille)
6) buia (serve) 13) 9w#2# 14) q7F4$j$ 15) 8j°$ 16) ej%x$
7) cail (recinto, palizzata)
8) daug (guerriero)
9) edaib (costruzioni, edifici) Esercizio 4.2. Traduci le seguenti frasi, ricordandoti di lenire i verbi che
10) *celu1 (fonte, sorgente) seguono immediatamente il soggetto.
1) Legolas canta. 2) Se c’è bisogno, Elrond guarisce.
––––––––––––––––––––
1
In questo testo, tutte le parole che non compaiono nei testi di Tolkien, ma che
3) Entriamo nella foresta. 4) Il principe va in esilio.
possono comunque essere ricostruite, vengono precedute da un asterisco. Non sono 5) Oggi combattete. 6) La vendetta causa dolore.
sbagliate né tanto meno inventate di sana pianta, ma allo stesso tempo non sono frutto 7) La sentinella e l’arciere non vogliono entrare. 8) Un orco si avvicina.
della penna del prof. Tolkien. Teoricamente, potrebbero anche essere diverse, e difatti 9) Theoden, re di Rohan, va a caccia. 10) Se apro, il cigno fugge.
gli studiosi non convergono sulla grafia di molte di queste parole. Qui si è cercato di
riportare sempre la versione più plausibile, ma è ovvio che le uniche parole su cui non si
può sindacare sono solo quelle utilizzate da Tolkien.

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1.3 Il portatore lungo.
come? t5# Non tutte le vocali hanno la stessa lunghezza. In Sindarin, a volte, le vo-
cali possono essere pronunciate in modo più lungo, quasi come se fossero
*curare; guarire, sanare 5iR1`C\ doppie. Questo fenomeno è particolarmente frequente nei monosillabi, dove
durano il triplo di una vocale normale. In elfico queste vocali si scrivono sem-
dove hiD pre sopra la “base lunga”, chiamata anche “portatore lungo” (~), indipendente-
mente dal fatto che dopo la vocale in questione ci sia o meno una consonante.
due 1~C2 Nella trascrizione con le lettere latine, si scrivono come un accento acuto,
mentre nei monosillabi, per indicare la loro particolare lunghezza, si scrivono
fiume zj$5^ come un accento circonflesso.
Prendiamo come esempio la parola dîn (silenzio):
freccia *qj%5P%
d + i sopra al portatore lungo + n = dîn
fuggire, scappare *27x$`C\ 2 + ~B + 5 = 2~B5
Linguaggio Nero t7Hjt#

mano zt# Esercizio 1.3. Trascrivere in italiano le parole seguenti, di cui viene
fornita la traduzione.
notte ehM5 1) 2~B55R (silenzioso) 6) *jhM3`B2# (spegnimento, estinzione)
2) 2#hMjE (serata, crepuscolo) 7) t~×j (gabbiano)
ora; qui 8`B
3) 2~M3D (oscurità, ombra) 8) 3j#`B5^ (eroe)
poi, dopo, quindi, dopodiché *e'D5$ 4) tlEx (acuto, appuntito) 9) ~×hD5 (mostri)
5) 2~Nj (testa) 10) 1~M (forza, vigore)
primo t5%hJ

pugnale 8x%j%

qualcuno; uno q5$

raccontare 57E`C\

radura *j1pE

secondo 12#hJ

seguire e'D2#`C\

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1.4 La r e la s.
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In genere si preferisce mettere il pronome personale complemento ogget-
Vi sono delle lettere in elfico che assumono un diverso aspetto a seconda to prima del verbo, ma non è una regola accettata da tutti i sindarinisti. Allo
della loro posizione all’interno della parola: queste sono la r, e la s. stesso modo si preferisce mettere il pronome personale complemento di termi-
Se la r si trova al centro o all’inizio di una parola, si usa 7, che è però una ne alla fine della frase. Ad esempio Dammelo! potrebbe essere 95# 5P#`N
lettera “aperta”, con la quale non è bello terminare una parola; per questo mo- t5% Á.
tivo, quando la r si trova alla fine, si scrive 6. Ad esempio, vediamo come si
scrive la parola Arnor:
4.2.3 I numeri (1-3)
a sopra la r + n + o sopra la r (finale) = Arnor In questa lezione abbiamo anche incontrato i primi numeri. Per il mo-
7E + 5 + 6Y = 7E56Y mento studieremo i numeri cardinali ed ordinali da 1 a 3:
ñ = t~B5 (uno), t5%hJ (primo/a)
Per quanto riguarda la s, se essa ha sopra di sé una tehta, si scrive i, al- ò = 1~C2 (due), 12#hJ (secondo/a)
trimenti 8. La forma i si usa anche se la s si trova alla fine di una parola, sem- ó = 5~Vj (tre), 5j$hJ (terzo/a)
pre per non terminare con una lettera “aperta”.
Vediamo come esempio la parola sarnas (tumulo di pietre):

s + a sopra la r + n + a sopra la s = sarnas 4.3. Lessico.


8 + 7E + 5 + iE = 87E5iE
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Esercizio 1.4. Trascrivere in elfico le parole seguenti, di cui viene forni-
ta la traduzione. abbandonare; dimenticare yE7E3`C\
1) gwanur (coppia di gemelli) 5) Eru (Dio)
2) aras (cervo) 6) dangweth (risposta) andare in esilio; *uscire, *andare via 2$j4$`B`C\
3) Imladris (Gran Burrone) 7) *cabor (rana)
4) guruth (morte) 8) Arwen arco (da tiro) qb$

I
aspettare; durare; sopportare; restare 27D3`C\

attraversare 3D72#`C\

avere estremamente paura di xiH1`C\


1.5 Le consonanti doppie; h, lh, rh, ng.
In Sindarin ci sono vari modi per esprimere che una consonante è doppia,
cioè deve essere pronunciata più lunga del normale. La regola di base è di *caricare l’arco; cominciare improv- 97R`B`C\
visamente e con vigore
aggiungere un piccolo trattino orizzontale sotto la lettera, come j° per scrivere
ll, oppure e' per scrivere ff. colpire; urtare; bussare 1tP#`C\

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Per scrivere la doppia m e la doppia n si usa invece una specie di ondina
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viene espresso il soggetto ed il verbo lo segue immediatamente, per cui il ver-
sopra la lettera, che indica la presenza di un suono nasale, come vedremo tra
bo dovrà essere lenito (8hJj5P#5^ diventerà 5% 9hJj5P#`C); l’arciere come
poco. Quindi tP vorrà dire mm, e 5P nn.
sopra è un complemento oggetto che segue direttamente il verbo, ma è co-
Per scrivere la rr, non essendoci posto sotto la 7 per scrivere il trattino, si
munque preceduto dall’articolo `B, per cui in ogni caso subirebbe la mutazione
preferisce scrivere 6'.
dolce. La frase suonerebbe t% 9hJj5P#`C x%~Mr5P$. Invece, nella frase Io, re
La ss invece ha una lettera propria, che si usa anche nel caso della z, che
di Gondor, saluto l’arciere potente, il verbo non segue il soggetto (infatti vie-
non esiste in elfico, ma potrebbe essere presente nelle altre lingue, nel caso in
ne fatta una breve pausa prima di essere pronunciato) e quindi non viene leni-
cui volessero scrivere utilizzando le tengwar/tehtar. Questo simbolo segue la
to; mentre l’aggettivo potente segue il sostantivo a cui si riferisce: t% = 7E5#
stessa regola della s: normalmente si scrive k, semplificato in K quando si
x2P^7Y = 8hJj5P#`C x%~Mr5P$ rj$x$.4 scrive velocemente; se però sopra la ss dobbiamo scrivere una vocale, oppure
se la ss si trova alla fine di una parola, si scrive <, oppure , che è più fluente
da scrivere.
4.2.2 I pronomi personali complemento diretto
Prima di passare al prossimo esercizio, bisogna fare conoscenza con al-
Nel testo abbiamo incontrato per la prima volta dei pronomi personali che
non svolgevano la funzione di soggetto. Sono parti del discorso che si riferi- cune lettere, che, seppur rare, sono presenti in Sindarin. Sono la h 9, che si
scono a dei sostantivi, che essi sostituiscono per evitare delle ripetizioni pronuncia espirando leggermente; lh m, che ha un suono simile all’italiano gl;
(pronomi = che stanno al posto dei nomi). In questa lezione ci occupiamo di rh u, che si pronuncia come la r ma espirando contemporaneamente; e ng b
quelli che occupano il posto di complemento oggetto o complemento di termi-
ne: non sono introdotti da alcuna preposizione, e per questo si chiamano diret- che si usa solamente in fine di parola, per indicare il suono simile all’inglese
ti. In italiano corrispondono ai pronomi: mi, ti, lo, gli, la, le, ci, vi, li, le, si. ing, se invece si trova all’interno di una parola si scrive e si pronuncia normal-
mente 5x.
pronome singolare plurale
9 h
a
1 persona t5% (mi) *t5$ (ci)
m lh
a
2 persona *c5$ (ti) *c5$ (vi) u rh
*95Y (lo, gli) *95Ô (li, gli, loro - solo ♂) b ng finale
*95$ (la, le) *95% (le, gli, loro - solo ♀)
3a persona Esercizio 1.5. Trascrivere in italiano le parole seguenti, di cui viene
*95# (lo, gli - oggetti e 9hE5 (li, le, gli, loro - mi- fornita la traduzione.
animali) sto, oggetti e animali) 1) 5$eb$ (Lunghebarbe) 5) t5P%`N (entrare)
2) m~Mx (serpente) 6) 5j°$2#j$(il suono delle campane)
forma di cortesia *j`V (La, Le) *j`V (Vi)
3) 9w#2# (riva) 7) xr^5P#5$ (incontrato)
forma riflessiva *5% (si) *5% (si) 4) u~M5 (est) 8) j,H (neve)

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1.6 La i consonantica; i gruppi nasali. Le consonanti cambiano seguendo il seguente schema:
Quando una parola comincia con i seguita da un’altra vocale, la i si scrive
h, invece di `B, come dovrebbe essere secondo la regola. In tal caso infatti la i è 1 → 2 Ad esempio secondo 12#hM diventerà 22#hM.
più una consonante che una vocale, come in italiano yogurt. Prendiamo come q → w Ad esempio tutto q~C5 diventerà w~C5.
sempre un esempio, la parola iarwain (il più vecchio):
z → x Ad esempio fiume zj$5^ diventerà xj$5^.
i consonantica + a sopra la r + w + ai + n = iarwain 2 → 4 Ad esempio uomo, persona (adulto di qualsiasi razza) 2~B6 diven-
h + 7E + y + hE + 5 = h7EyhE5 terà 4~B6.

L’ultima regola rimasta riguarda una linea, simile alla tilde spagnola, che w → r Ad esempio casa w~C6 diventerà r~C6.
si traccia sopra alcune consonanti per indicare che sono precedute da un suono
x → scompare. Ad esempio albero xj#4# diventerà j#4#.
nasale.
t → r Ad esempio Linguaggio Nero t7Hjt# diventerà r7Hjt#. Un’al-
1p nt qp mp ternativa che risulta oggi un po’ arcaica è t9 (per cui l’esempio divente-
rebbe t97Hjt#).
2P nd wP mb
3 → non cambia. Ad esempio sala 3t# rimane 3t#.
3p nth ep mf
e → non cambia. Ad esempio spiaggia ej#iE rimane ej#iE.
4P ndh rP mv 5 → non cambia. Ad esempio madre 55#3F rimane 55#3F.
7 → non cambia. Ad esempio sentiero 73D rimane 73D.
Esercizio 1.6. Trascrivere in elfico le parole seguenti, di cui viene forni- j → non cambia. Ad esempio tempo j~M rimane j~M.
ta la traduzione.
u → 37 Ad esempio precipizio u,E diventerà 37,E.
1) Elrond
2) Thranduil m → 3j Ad esempio serpente m~Mx diventerà 3j~Mx.
3) Legolas 8 → 9 Ad esempio pugnale 8x%j% diventerà 9x%j%.
4) ion (figlio)
5) grond (mazza) 9 → c Ad esempio signore 9~B7 diventerà c~B7.
6) Gondor
7) tump (gobba) Analizziamo ora le regole che abbiamo scritto sopra. Abbiamo visto nella
8) Ioreth lezione precedente che arciere si dice z~Mr5P$. Se vogliamo dire l’arciere dob-
biamo aggiungere l’articolo determinativo `B e lenire la z iniziale che diverrà
una x = x%~Mr5P$. Se vogliamo tradurre in Sindarin saluto l’arciere, il com-
plemento oggetto è già lenito a causa dell’articolo, per cui la frase suonerà
8hJj5P#5^ x%~Mr5P$. Volendo invece porre l’accento sul fatto che sia pro-
prio io a compiere l’azione dovremmo dire io saluto l’arciere: nella frase

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10
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Esercizio 1.7. Osserva il tatuaggio che Fernando Torres ha sul braccio
Manuale di Sindarin

Manuale di Sindarin
4.2 Grammatica sinistro. Ha provato a scrivere il suo nome in Sindarin. Trova i due errori.
4.2.1 La lenizione (mutamento dolce)
Una delle tipiche caratteristiche del Sindarin è che, all’interno del discor-
so, la parola può subire dei mutamenti non solo in funzione grammaticale ma
anche fonetica. I mutamenti grammaticali sono usati ad esempio in italiano
per designare il plurale o il femminile (professore, professoressa, professori,
professoresse). Gli elfi Sindar oltre che alla grammatica, sono anche molto
attenti a quanto possa riguardare il suono, affinché la fluidità del discorso ri-
sulti piacevole all’orecchio; per questo, in alcuni specifici casi, le parole muta-
no la loro consonante iniziale (le parola che cominciano per vocale non ven-
gono mai mutate).
Esistono vari tipi di mutamenti, per cui sarà importante impararli bene
per poi non confonderli. In questa lezione si analizzerà il tipo più frequente,
cioè la mutazione dolce, chiamata anche lenizione. Quando dei gruppi di paro-
le formano unità di significato molto strette, e quindi vengono scritti e pronun-
ciati insieme, la seconda parola subirà una specie di addolcimento.
La lenizione avviene molto spesso, in questa lezione vedremo alcuni dei
casi in cui si presenta:
- i sostantivi che seguono l’articolo determinativo `B;
- i verbi che seguono immediatamente il soggetto;1
- i complementi oggetto (chi? che cosa?) e di termine (a chi? a che cosa?)
che seguono immediatamente il verbo; 1.7 Le lettere italiane.
- gli aggettivi che seguono direttamente il sostantivo a cui si riferiscono; L’alfabeto elfico, come già detto nell’introduzione, può essere utilizzato
- gli avverbi che modificano il verbo e che lo seguono direttamente. per scrivere qualsiasi linguaggio. Oltre alle lettere e alle regole già studiate,
infatti, Fëanor aveva predisposto anche altri simboli, a cui ogni linguaggio
avrebbe potuto assegnare i suoni non presenti in elfico, come la z che abbiamo
già visto. La lingua italiana presenta, ad esempio, alcuni suoni che in Sindarin
non esistono:

a c dolce (come in cena) s g dolce (come in gelato)


d sc (come in scena) g gn (come in ragno)

Siamo giunti alla conclusione di questa prima lezione introduttiva, ed ora


siete in grado di leggere qualsiasi testo scritto in Sindarin. Nelle prossime
pagine verrà fornita una tabella riassuntiva, completa anche dei segni di pun-
––––––––––––––––––––
1
Esistono solamente due esempi scritti da Tolkien, in uno viene lenito, in uno no. In que-
teggiatura. Sono poi presentate varie calligrafie di Sindarin, anche se nel testo
sto corso si suppone che la lenizione sia sempre obbligatoria. verrà utilizzata solo la prima. Certo, ancora non conoscete il significato di ciò
che leggete… ma le prossime lezioni serviranno proprio a questo!

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1 q z 1p qp
Manuale di Sindarin

Manuale di Sindarin
2
t p
w
c (k)
x
nt
2P
mp
wP
Quarta Lezione
d b g nd mb 57E`N w~C5 Á
3 e c 3p ep
th f ch nth mf
4.1 3D7w#3F
4 r 4P rP
dh v ndh mv whD5`Bj$ tlE xr^5P#5$ Á t5# cR À 57E`N w~C5 Á

j$rj$2# tlE ˆ ehM5 = 17T`B5^ 4~B6 t5% 35#ñ 5$


5 t b
n m ng 7E5# - `V 2$7`C `B 5P#5^ 6D 2$j4$`B`C = t% 95^
6 y e'D2#`C 4 9`N 3D72#`C x%j$5^ = yE7E3`C 7T3D 6E 2$7`C
r w 55# 2%yE7Eò 4 5P$iE j1pE = hiD x%j#2# 4 q5$
95Y 27D3`C 4 9~×5 2$hE5 = 25# q2$6ó
T
7 u j m
r7Hjt# 4 97R`B5^ wb$ `C 92#5%ô wj%5P% 4
r rh l lh
r%5%hM t5% xiH1`C `C 27x$`C 4 2%2#hM 73G`C
8 i koK <o,
9x%j% = 95# 9~C2õ 6E t5T 1tP#`C x%t# 4
s s ss ss
e'D5$ 92#5%ö wj%5P% 6E 95^ 1tP#5Y 4~Nj 4
9
h whD5`Bj$ t5# t3DcE = 8`B À

j$rj$2# tlE = 95P#5^ 4


♦ Se la r si trova al centro o all’inizio di una parola, si usa 7, altrimenti
whE5`Bj$ t5P%`N = c5$ 5iR15^ Á
6.
––––––––––––––––––––
ñ
t5% 3t# = nella sala.
♦ Se la s ha sopra una vocale o è in fine di parola si scrive i, altrimenti 8.
ò õ
5`C5 2%yE7E = nella foresta. 9~C2 = tira, lancia.
ó ö
q2$6T = parlano. 92#5% = vedere nota ô.
♦ ll = j° ff = e' rr = 6' nn = 5P mm = tP ô ÷
92#5% = tiro, lancio. 2x#5%= uccido.

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3.4. Esercizi.
1E o 1Þ, 1E
Manuale di Sindarin

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Esercizio 3.2. Coniugare i verbi tlE3`C\ combattere, *95P#`C\ ringrazia- 1R 1T 1Y 1J 1Ö
re, e j5P%`C\ cantare al presente; scriverne l’infinito e l’imperativo. at et it ot ut yt

Esercizio 3.3. Tradurre in elfico.


1) Ci avviciniamo ad Imladris. 2) Gli arcieri combattono gli orchi. ♦ Se non c’è una consonante su cui scrivere la vocale, si scrive sul porta-
3) Aragorn ed Arwen si avvicinano. 4) Gli uomini ringraziano Dio. tore breve `.
5) Guarda la luna! 6) Legolas, canta!
♦ Le vocali lunge (con accento o circonflesso) si scrivono sempre sul
portatore lungo ~.
3.5. jiD12# (ascolto)
W Nella scena “Il Concilio di Elrond” la musica di sottofondo è Aníron di ♦ Se la i è all’inizio di una parola ed è seguita da una vocale, si scrive h.
Enya. Nella canzone, viene cantato il seguente testo:

j$~× 87G`B6E = ~Vj 8~Bj`C 4 hE hM hF lE lY .D


hE Á 5#~B75Y 2PU~Nt`BjR 4 ai ui ei ae oe au
Traducetelo, tenendo presenti i seguenti vocaboli:

Italiano Sindarin , = ? À
desiderare 5#~B7`C\ … oppure : - ! Á
Oh! hD Á ; oppure : ˆ ( oppure ) ›
risplendere, brillare (di luce bianca) 8~Bj`C\ . 4

scorrere, fluire 87G`B`C\

sogni *j$~×
0 ð
stella (poetico; arcaico) ~Vj (pl. j$5%)
1 ñ 4 ô 7 ÷ 10 ú

2 ò 5 õ 8 ø 11 û
W `B3VjY2R 5R 7D5# (Il ritorno del Re)
3 ó 6 ö 9 ù 12 ðñ
Alla fine del film, quando Aragorn viene incoronato Re di Gondor, egli si
avvicina a Legolas, gli mette una mano sulla spalla e gli dice...

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Manuale di Sindarin

Manuale di Sindarin
tlE xr^5#P5$
Italiano Sindarin
tlE xr^5P#5$ *t5#
chi?; cosa?

distruggere 27r#`C\

tlE xrY5E5R tlE xrY5#5$ entrare

grazie
t5P%`C\

*95P#5^ j`V (oppure 95P#5^)

guardare, osservare, sorvegliare 17T`B`C\


tlÝ xr^5PÜ5R tlÝ xr^5PÜ5$ là 5P$iE

tlE xr^5P #5$ tlE xr^5P#5$


ma *25#

non volere rE`C\

notizie 85%`B3 # (sempre pl.)

tlE xr^5P#5$ tlE xr^5P#5$ occorre; è necessario; bisogna *wlY

orco 7Yc (pl. 7Õc)

tlE x”£”rY5P#5$
2#6E
tlE xr^5P#5$
padre

ringraziare *95P#`C\

se *lE

sentinella, guardia *17T5

tlE xr^5P#5R
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Seconda Lezione
Manuale di Sindarin

Manuale di Sindarin
t5P%`C. Questa regola vale, però, solamente se il pronome precede il verbo. Nel
caso inverso, in cui il pronome segue il verbo, si usano i suffissi della tabella.
Ad esempio “Apro io!” diventa 2$75^ 5% Á

3.2.4 L’infinito dei verbi in -a.


tlE xr^5P#5$ Á
L’infinito dei verbi in a si ottiene sostituendo la finale \`C\ con la \`N. Ad
Con questa lezione iniziamo la parte grammaticale. Con un breve testo
esempio aprire sarà 2$7`N, per cui non voglio aprire in Sindarin è r#5^ 2$7`N. cominceremo lo studio dei pronomi soggetto, del verbo essere, degli articoli e
del genitivo (complemento di specificazione).
3.2.5 L’imperativo dei verbi in -a.
I verbi in -a formano l’imperativo allo stesso modo dell’infinito, cioè sosti- 2.1 3D7w#3F (Dialogo)
tuendo la finale \`C\ con la \`N. Come abbiamo visto nel dialogo, Legolas dice
alla guardia 2$7`N Á Sarà poi in base al contesto che capiremo se si tratta di un
53F 7Dx#7H5 8hMj2# Á
ordine o di un infinito. Questa forma è valida per tutte le persone, cioè la for-
ma rimane invariata indipendentemente se il comando è diretto ad una sola 53F 7Dy5$ tlE xr^5P#5$ Á t5# 5$3F j~B5 À
persona oppure a diverse persone.
53F 7Dx#7H5 t% 7Dx#7H5 = h5^ 7D3D7H5 4 `C cR À
3.3 Lessico 53F 7Dy5$ t% 7Dy5$ 4 cR 2#5# À

Italiano Sindarin 53F 7Dx#7H5 tlE 4 `C cR j°$3F 4


aprire 2$7`C\ 53F 7Dy5$ ~M 4 t% q7Fj°$3F 4
arciere *z~Mr5P$ (pl. z~Mr5P%) 53F 7Dx#7H5 q7Fj°$3F À
avanzare, avvicinarsi a 5#xj5P$`C\
53F 7Dy5$ q7Fj°$3F = q7Fj°$3F 4 t% 8j°$ jF72{^ 4
cacciare, andare a caccia e7E`C\
53F 7Dx#7H5 jF72{^ = 9~B6 tTj2#7iT À
cantare j5P%`C\
53F 7Dy5$ tlE 4 `V q7F4$j$ = 55#3F j°$3F = 6E t% q7Fj°$3F -
cattivo elEx
53F 7Dx#7H5 e7E5 Á 8hMj2# = 7Dy5$ Á
causare dolore *5lEx7`C\
53F 7Dy5$ zhM`N rlE = 7Dx#7H5 Á

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2.1.1. Traduzione. pio, “Un orco si avvicina” si dice 7Yc 5#xj5P$`C, mentre “Si avvicina” si
giovane Aragorn Ciao!
dovrà tradurre `V 5#xj5P$`C .
giovane Arwen Salve! Come ti chiami?
giovane Aragorn Sono Aragorn, figlio di Arathorn. E tu? È anche da notare che la seconda persona e la forma di cortesia sono i-
giovane Arwen Io sono Arwen. Sei un uomo? dentiche sia al singolare che al plurale; anticamente, nella lingua comune elfi-
giovane Aragorn Sì. E tu un elfa. ca, nessuna forma verbale conosceva differenze di numero, ma con il trascor-
giovane Arwen No. Sono una mezzelfa. rere dei millenni sono avvenuti dei piccoli cambiamenti nelle impostazioni
giovane Aragorn Mezzelfa? generali della lingua. Questo processo di evoluzione è spontaneo e permette
giovane Arwen Mezzelfa, mezzelfa. Sono figlia di Elrond. ad ogni popolo di esprimere la propria visione del mondo anche attraverso la
giovane Aragorn Elrond, Signore di Granburrone? lingua. In Europa sono molte le lingue che si sono evolute in maniera diversa
giovane Arwen Sì. Lui è un mezzelfo, mia madre un’elfa, ed io una mez- a partire dal latino (portoghese, spagnolo, catalano, francese, corso, occitano,
zelfa… franco-provenzale, italiano, sardo, romancio, ladino, friulano e romeno), per-
giovane Aragorn Basta! Ciao, Arwen! ché ogni popolazione esprime la propria visione del mondo in maniera diver-
giovane Arwen Ciao, Aragorn! sa. La stessa cosa è avvenuta con l’elfico, dove i Sindar, con la loro specifica
storia, hanno modificato l’antica lingua comune elfica.

2.2 Grammatica Vediamo come esempio la


2.2.1. I pronomi personali. coniugazione del verbo 2$7`C\
In elfico esistono 6 pronomi, secondo la tabella seguente. Bisogna notare (aprire):
che la forma di cortesia, corrispondente all’italiano dare del Lei o del Voi, ha
in elfico un pronome apposito a sé stante identico sia al singolare che al plura-
le. Anche la seconda persona è identica al singolare e al plurale, esattamente 2$75^ io apro
come in inglese con il pronome you. 2$7cE tu apri
2$7`C lui / lei / esso apre
soggetto singolare plurale 2$7t# noi apriamo

t% (io) 2$7cE voi aprite


1a persona *t5$ (noi)
2$76E essi aprono
2a persona *cR (tu) *cR (voi) 2$7j# Lei apre / Voi aprite.
*9~×5 (loro - solo ♂)
*9`N (lui) Quando si vuole mettere
*9~B5 (loro - solo ♀) particolare enfasi sul soggetto,
3a persona *9`V (lei) cioè quando nella frase è esplici-
*9hE5 (loro - misto, og- tamente presente un pronome
*9`C (lui - oggetto o animale)
getti e animali) personale soggetto (io, tu, lui,
lei, noi, voi, loro), in Sindarin il verbo assume la forma base. Quindi se doves-
forma di cortesia *j`V (Lei, Voi) *j`V (Voi) simo tradurre “Io apro e tu entri”, in elfico suonerebbe 5% 2$7`C 6D cR

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Esercizio 3.1. Trascrivere in lettere latine le seguenti parole ed indicare
dove cade l’accento tonico.
1) qj$7Ex6T 5) q7F4$j$

2) 25$3F6H 6) tlE xr^tP#5$

3) zj$w$7H5 7) 8hJj5P#5^

4) 8j%r%75$ (bianco scintillante) 8) 7D3D7H5h5Y

3.2.2 Le due coniugazioni.


Mentre in italiano le coniugazioni dei verbi si distinguono in base alle
loro desinenze (-are, -ere, -ire), in Sindarin vi sono solo due coniugazioni che
Come in italiano, i pronomi non sono in genere usati, a meno che non si
si distinguono a seconda di come termina la loro radice. Per questo nei dizio-
voglia dare un particolare risalto al soggetto dell’azione, in genere per enfatiz-
nari vengono riportate sempre le radici dei verbi, e non l’infinito. I verbi la cui
zare un contrasto: nell’utilizzo quotidiano della lingua, in genere i pronomi
radice termina in -a appartengono alla prima coniugazione (detta anche dei
non vengono espressi. Ad esempio “lui è andato via” può essere detto per far
verbi derivati, o verbi in A), quelli la cui radice termina in consonante alla
capire che, al contrario, un’altra persona è rimasta; quando in italiano si pre-
seconda (detta dei verbi elementari, o verbi in I).
senterà un caso simile, basta tradurre il pronome secondo la tabella preceden-
te.
3.2.3 Il presente dei verbi in \`C\.
Il presente indicativo dei verbi in a si ottiene sostituendo la -`C finale con
le seguenti desinenze: 2.2.2. Il verbo essere.
Come in russo, il verbo essere in elfico non esiste al presente, ma viene
soggetto singolare plurale tralasciato, lasciandolo sottinteso. Se si vuole scrivere, ad esempio, “i fiori
sono sul tavolo”, basta scrivere “i fiori sul tavolo”. Se però il soggetto non è
Prima persona \5^ \t#
presente nella frase, allora bisogna utilizzare i pronomi personali soggetto del
paragrafo precedente: se si vuole rispondere, come nel testo di questa lezione,
Seconda persona \cE \cE
“sono Aragorn”, basta dire “io Aragorn”.
Terza persona \`C \6D

Forma di cortesia \j# 2.2.3. L’articolo indeterminativo (un, uno, una).


Gli articoli indeterminativi in elfico non esistono, e vengono semplice-
Come si può vedere la terza persona singolare è identica alla radice del mente tralasciati, per cui quando traduciamo dal Sindarin all’italiano bisogne-
verbo; per non fare confusione, se il verbo è alla terza persona singolare e il rà inserirli, a seconda del contesto: 2#5# può significare uomo oppure un uo-
soggetto non è espresso, esso viene preceduto dalla parola `V che in italiano mo, q7Fj°$3F può significare mezzelfa, oppure una mezzelfa.
non ha traduzione, essendo un semplice espediente grammaticale. Ad esem-

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2.2.4. L’articolo determinativo (il, lo, la, i, gli, le). 3.1.1 Traduzione
Il Sindarin, in linea di massima, non fa differenze tra maschile e femmini- Nella sala del re.
le, se non per qualche nome particolare; di conseguenza gli articoli non cam- Guardia Chi è là?
biano di fronte ai nomi maschili o femminili. L’articolo determinativo singo- Legolas Sono Legolas, il figlio del re. Apri il portone!
lare (il, lo, la) è sempre `B. L’articolo è un’entità strettamente connessa con il Guardia Salve, Legolas! Entra!
Legolas Grazie!
nome a cui si riferisce, tanto che spesso si scrivono attaccati: se sopra la prima Re Thranduil Ciao Legolas!
consonante del nome c’è spazio, sarà lì che si scrive il puntino dell’articolo Legolas Salve, padre. Cattive notizie: gli orchi si avvicinano, distrug-
singolare (cioè della `B). In un certo senso si può dire che l’articolo “si attacca” gono e causano dolore.
al nome che lo segue. Ad esempio l’elfo si scrive `B 4$jR, mentre la spiaggia Re Thranduil E gli arcieri?
Legolas Sorvegliano. Ma tu vai a caccia?
si scrive eGj#iE, essendoci posto sopra la e per scrivere il puntino.
Re Thranduil Sì, se è necessario.
Se la parola seguente inizia con un’altra i, l’articolo diventa 6T. Ad esem-
pio lo stregone si dice 6T 3G75Y. Questa regola non vale se la parola inizia con
una i consonantica (h). Ad esempio, il figlio si scriverà regolarmente `B h5^. 3.2 Grammatica
3.2.1 L’accento all’interno delle parole
Per quanto riguarda il plurale (i, gli, le), l’articolo è sempre 5%. Nella prima lezione abbiamo imparato a scrivere le parole in Sindarin, e a
Ad ogni modo, quando il nome comincia per consonante, gli articoli cau- pronunciare i vari suoni che le compongono. Ma dove cade l’accento tonico
sano quasi sempre un mutamento, cosa che vedremo nelle prossime lezioni; all’interno di una parola? Molto spesso i lettori de «Il Signore degli Anelli»
per ora useremo gli articoli solamente con i nomi che cominciano per vocale. pronunciano i nomi presenti nel libro in una certa maniera a cui sono ormai
abituati, ma non sempre è quella corretta. Nell’Appendice E vengono fornite
Riassumendo, gli articoli determinativi sono: le regole principali di pronuncia, che qui verranno schematizzate.
il, lo, la → `B (si attacca al nome, se c’è posto sopra la consonante) Nelle parole monosillabiche: il problema non si pone.
6T se il nome inizia per i Nelle parole di due sillabe: l’accento cade sempre sulla prima. Per cui il
nome 9j#26T si pronuncerà Hạldir (e non Haldịr).
i, gli, le → 5%
Nelle parole di tre o più sillabe: se la penultima sillaba è costituita da una
vocale semplice seguita da una sola consonante o da nessuna, l’accento cade
sulla sillaba precedente, cioè la terzultima. Quindi jx$jYiE si pronuncia
Esercizio 2.1. Scrivere quale articolo determinativo dovrebbe accompa-
gnare i seguenti nomi. Lẹgolas (e non Legọlas o Legolạs), e xj#2#7`Bj$ si leggerà Galạdriel (e non
1) j°$3G (elfe) 2) 2#5# (uomo) 3) hFje (cigni) Gạladriel). Solo se invece la penultima sillaba è costituita da una vocale lun-
4) 7EiE (cervo) 5) 3Gj% (luna) 6) w#5^P5$ (Secondogenito) ga, un dittongo, oppure se è seguita da due consonanti, sarà su questa sillaba
che cade l’accento. Possiamo prendere come esempio le parole j$5$1~C7`B
7) 7E5# (re - sing.) 8) 7RhEi (cervi) 9) h5^ (figlio)
(Elentạri, perché nella penultima sillaba c’è una vocale lunga), xycDlE26T
10) j#e (cigno) 11) j°$3F (elfa) 12) w$5$P5% (Secondogeniti)
(Gwachạedir, che è il nome Sindarin del Palantír, perché c’è un dittongo), e
13) 4$jT (elfi) 14) 7RhE5 (re - pl.) 15) x#6E (sangue) iGj%26H (Isịldur, e non Ịsildur come viene detto nella versione italiana del
16) 2$hE5 (uomini) 17) h5^ (figli) 18) 4$jR (elfo) film!).

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Manuale di Sindarin

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Terza Lezione
5% 7Õc 5#xj5P$6E Á 2.2.5. Il genitivo (complemento di specificazione).
Il genitivo esprime un rapporto di possesso, qualcosa che è appartenenza
di qualcos’altro, anche in senso figurato. Risponde alla domanda di chi?, di
3.1 3D7w#3F che cosa? Nel classico esempio “il pallone di Marco”, è Marco a possedere il
ñ
pallone. Mentre in inglese, nel cosiddetto genitivo sassone, si scrive prima il
t5% 3t# 5$ 7E5# 4 possessore e poi la cosa posseduta (Mark’s ball), in elfico si usa sempre lo
stesso ordine che si usa in italiano, cioè: oggetto posseduto + preposizione +
17T5 t5# 5P$iE À possessore.
In Sindarin esistono tre tipi di relazioni genitivali: una riguarda i nomi
jx$jYiE t% jx$jYiE = `B h5^ 5$ 7E5# 4 2$7`N `B propri, e le altre i nomi comuni, definiti o indefiniti.
Quando il possessore è un nome proprio la preposizione (che in italiano è
5P#5^ Á sempre di) viene tralasciata del tutto. Abbiamo visto nel testo alcuni esempi:
l5^ 7D3D7H5 = figlio di Arathorn; 8j°$ jF72{^ = figlia di Elrond; 9~B6
17T5 tlE xr^5P#5$ = jx$jYiE Á t5P%`N Á tTj2#7iT = Signore di Imladris.
La preposizione si inserisce di solito quando il possessore è un nome
jx$jYiE 95P#5^ j`V Á comune definito, cioè preceduto da una preposizione articolata. Al singolare è
5$ (del, dello, della), al plurale 5% (dei, degli, delle). Il luogo dove si tolse la
7E5# 372P#hMj 8hJj5P#5^ = jx$jYiE Á vita la sorella di Túrin si chiama Salto del Cervo, che in Sindarin si dice
zw#2$ 5$ 7Ei.E Se fosse quindi stato plurale, Salto dei Cervi, sarebbe stato
jx$jYiE tlE xr^5P#5$ = 2#6E 4 85%`B3D elEx - 5% zw#2 5% 7FhEi.
Quando il possessore è invece un nome comune indefinito, che in italiano
7Õc 5#xj5P$6E = 27r#6E `C 5lEx76E 4 è preceduto dalla preposizione di oppure da di un, di uno, di una, in Sindarin
7E5# 372P#hMj 6E cT~Mr5P%ò À non scriveremo alcuna preposizione, visto che non esistono gli articoli inde-
terminativi. x#6E 7EiE significa allora sangue di un cervo oppure sangue di
jx$jYiE 17T`B6E 4 25# j`V e7E`C À cervo.

Riassumendo, quando in italiano troviamo:


7E5# 372P#hMj tlE = lE wlY 4 un nome proprio → non scriviamo niente
di, di un, di uno, di una → non scriviamo niente
–––––––––––––––––––– del, dello, della → 5$
ñ
t`B5 3t# = Nella sala.
ò
cT~Mr5P% = gli arcieri. dei, degli, delle → 5%

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Manuale di Sindarin

Manuale di Sindarin
Esercizio 2.2. Tradurre in elfico (utilizzando il lessico dell’esercizio pre-
cedente). uccellino ej%x$, lEy (pl. lEy)
1) sangue di uccellini (lEy) 2) casa (w~C6) del cigno
3) vendetta (cE7E5) degli elfi 4) Porte (5$P5Ô) di Durin uomo 2#5# (pl. 2$hE5)
5) fortezza (iH1) del re 6) sentiero (73D) di un cervo vendetta cE7E5
7) re dei Secondogeniti 8) casa dei cigni 9) salto del re
10) elfo di Granburrone 11) Re di Moria 12) sangue dell’uomo
13) re dell’Arthedain 14) sangue di re 15) figlio di un’elfa
2.4 Esercizi
Esercizio 2.5. Tradurre in elfico.
1) Voi siete re Theoden, re di Rohan? Sì, sono io il re di Rohan. (formale)
2) Tu sei un re? No, sono un principe. (informale)
Esercizio 2.3. Gli Anelli del Potere vennero forgiati nella Seconda Era.
3) È Gimli, figlio di Gloin.
Diciannove di questi (cioè tutti tranne l’Unico Anello) furono fatti in una
4) Noi siamo elfi.
città elfica il cui nome significa “Fortezza degli Elfi”. Qual era il suo nome
5) Loro sono Elladan ed Elrohir, i figli di Elrond. Sono mezzelfi.
in lingua originale?
6) Voi siete uomini.
7) Celebrían, madre di Arwen, è figlia di Galadriel.
Esercizio 2.4. Quando i Portatori dell’Anello vengono ricevuti al Cam-
8) Imladris è una casa.
po di Cormallen, Frodo e Sam vengono acclamati come “Principi dell’O-
9) Sono elfi. Sono un uomo.
vest”. Qual è la preposizione (se serve) che collegherà le due parole?
10) Madre di Dio.

z5Y5T ………… 5P#~N5 Esercizio 2.6. Tradurre in italiano.


1) tlE xr^5P#5$ = w7Ht^6G = h5^ x2P^6Y Á
2) t% 7Dx#7H5 7D3D7H5h5^ = 7E5# x2P^6Y = 9~B6 t5%iE 17T3G 4
2.2.6. La congiunzione e 3) 7F`M zj$`M zj#2# 4
Al giorno d’oggi è ancora molto dibattuto come si debba tradurre la con-
giunzione e in elfico. In questo manuale è stato scelto di adottare l’ipotesi che 4) xj#2#7`BjR 5%5#3F zj$wR7~B5# = 6D zj$wR7~B5# 5%5#3F 7Dy5$ 4
si dica `C, ma esiste anche una versione arcaica, o forse più aulica, 6E. 5) 72#x#iE1 3G75Y 4
6) 7F`M 7E5# 5% 2RhE5 4
7) zhM`N rlE = `VyY5% = 8j°$ `Vt^2PU Á
2.2.7. I patronimici
Gli elfi danno particolare significato alla propria ascendenza, al lignaggio
e agli antenati. A livello linguistico esiste una costruzione particolare per indi-
care di chi si è figli. Al maschile singolare, h5^ può essere attaccato alla fine 2.5 jiD12# (ascolto)
del nome proprio del padre. Così ad esempio Aragorn figlio di Arathorn può
essere tradotto come 7Dx#7H5 7D3D7H5h5^. La differenza tra questa forma e W 3G~C2 w7FhD2 (Le due torri)
7Dx#7H5 h5^ 7D3D7H5 è solamente stilistica: con il patronimico si esprime un Quando Haldir arriva assieme ai suoi elfi al Fosso di Helm, viene accolto
da Aragorn. Ascoltiamo come si salutano.

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Manuale di Sindarin

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italiano sindarin concetto simile al cognome, mentre la seconda forma esprime il concetto di
figliolanza. I patronimici non esistono in italiano, per cui per tradurli si può
re 7E5# (pl. 7RhE5) sia usare l’espressione figlio di sia lasciarli non tradotti (Aragorn Arathor-
nion), come se fossero simile ai cognomi. In russo o in greco, in cui esistono
recinto, palizzata zhEj in patronimici, bisogna tradurli come tali (ad esempio, in russo suonerebbe
Арагорн Аратьорнeвич).
risposta 25#xy3F

riva 9w#2# 2.2.8. I saluti.


Quando si vuole salutare una persona si possono usare due forme di salu-
salto zw#2$ ti: *8hMj2# Á oppure *8hMj5P#5^ Á sono le forma più usuali. Quando l’incon-
sangue *x#6E tro avviene di persona si può dire anche tlE xr^5P#5$ Á che letteralmente
significa ben incontrato!, e per questo non può essere usata nei testi scritti.
Secondogenito (uomo) w#5^P5$ (pl. w$5$P5%) Quando invece ci si allontana si può usare di nuovo l’espressione
*8hMj2# Á oppure quella più formale *zhJ`N rlE Á che letteralmente vuol dire
sentiero, stradina 73D
vivi bene!.
serpente m~Mx

Signore; padrone 9~B6 2.3 Lessico (Lezioni 1 e 2)


silenzio 2~B5
Italiano Sindarin
silenzioso 2~B55R acuto, appuntito tlEx
spada tx#jY basta! *e7E5 Á
spiaggia ej#iE bene, *sì tlE
stelle, scintille xhFj casa w~C6
stregone 3G75Y cervo 7EiE (pl. 7RhEi)
suono delle campane 5j°$2#j$
cigno j#e (pl. hFje)
testa 2~Nj
come ti chiami? *t5# 5$3F j~B5 À
tumulo di pietre 87E5iE
crepuscolo, serata 2#hMjE

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Manuale di Sindarin

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Dio 7F`M
luce zj#2#
e `C, 6E
luna 3Gj%
edifici, costruzioni 2RhEw
Lunghebarbe (nani) 5$eb$
elfa j°$3F (pl. j°$3G)
madre 55#3F
elfo 4$jR (pl. 4$jT ) mazza x72P&
eroe 3j#`B5^ mezzelfa q7Fj°$3F (pl. q7Fj°$3G)
figlia 8j°$ (pl. 8j°%) mezzelfo q7F4$j$ (pl. q7F4$jT)
figlio h5^ (pl. h5^) morte x7M3M
fonte, sorgente *zj$`N mostri ~×hD5

fortezza iH1 nano 5.ExjY

forza, vigore 1~M neve j,H

fratello thJ2{6Y (pl. thJ2{6)Õ no *~M

gabbiano t~×j olmo jj#y5$

giallo tj#5$ ombra, tenebra xy3D

giovane 53F oscurità, ombra 2~M3D

gobba 1qpJ
ovest 5P#~N5

porta, portone, cancello 5#P5^ (pl. 5$P5Ô)


grande, potente wj$x$
principe *z.D5 (pl. z5Y5%)
guerriero 2.Ex
rana *zw#6H
laghi. laghetti lEj5%

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