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Classe contro classe La Fiom ha svolto un ruolo prezioso respingendo il Partito Democratico filo Fiat è la precondizione della
Edi
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e ricatto della Fiat e le stesse pressioni della maggioranza
Cgil. Il suo No ha incoraggiato ampi settori di lavoratori,
stessa discussione sulla svolta radicale di lotta. Senza
questa rottura, l’azione del movimento operaio
O emerge la forza del lavoro, o vince la forza del padrone. ha mutato il volto sociale dell’opposizione a Berlusconi, continuerà ad essere gravata dalla zavorra delle
Il secondo congresso nazionale del PCL ha tradotto in ha favorito l’irruzione sul campo di una nuova “compatibilità” padronali e subordinata agli interessi
questi termini semplici lo snodo della situazione italiana. generazione di studenti. Ma il No a Marchionne non avversari. Non si possono battere gli Agnelli a braccetto
Ogni giorno che passa conferma questa verità. modifica di per sé il rapporto di forza con la Fiat. Questo con gli amici degli Agnelli. Non si può neppure resistere
Sotto la direzione di Marchionne, la Fiat dirige l’attacco è il punto. Lo sciopero generale dei metalmeccanici del ai padroni assieme a chi ogni giorno ricerca la loro
finale ai diritti sindacali del movimento operaio italiano. 28 gennaio è un fatto importante. Ma il problema non è investitura per tornare a governare in loro nome. Per
Prima a Pomigliano, dopo a Mirafiori, l’obiettivo è semplicemente mostrare la forza della propria questo ci appelliamo a tutte le sinistre, politiche e
dichiarato: portare l’America in Italia. Realizzare in Italia rappresentanza sindacale. E’ investire questa forza per sindacali, perché finalmente rompano col PD, rinuncino
quello che l’industria automobilistica USA ha imposto piegare il padronato. E a questo fine non basta un’azione all’alleanza cosiddetta “democratica” con un partito
agli operai americani: contratti individuali, controllo dimostrativa, per quanto rilevante, come non bastano le complice di Marchionne, e uniscano nell’azione le
totale del lavoro, abbattimento della presenza sindacale pur giuste contestazioni giudiziarie. E’ necessaria una proprie forze attorno ad un autonomo programma
nelle fabbriche. Anche i metodi sono gli stessi: svolta radicale di azione che punti apertamente a vincere. anticapitalista. Non si invochi l’emergenza Berlusconi
delocalizzazioni e referendum ricatto. Medesimi sono E vincere è possibile ad una sola condizione: opporre alla per giustificare la subordinazione ai partiti della Fiat. I
infine gli alleati: tutti i governi del capitale e tutti i partiti forza della Fiat una forza uguale e contraria. lavoratori non hanno interesse a rimpiazzare Berlusconi
della borghesia, siano essi “repubblicani” o Intraprendere un’azione di massa generalizzata e con i portavoce “democratici” di Marchionne e
“democratici”, “reazionari” o “liberali”, col codazzo prolungata. Bloccare lo straordinario in tutta Italia. Bankitalia. Hanno interesse a cacciare assieme a
inesauribile di tutti i pontefici della “cultura” dominante, Preparare l’occupazione di tutte le aziende che licenziano Berlusconi le classi dirigenti del Paese. E, di converso,
di ogni provenienza e colore. o violano i diritti sindacali, a partire dalla Fiat. piegare la Fiat in un’autentica prova di forza
La verità è che in ogni parte del mondo la borghesia non Coordinare nazionalmente le aziende occupate. Costituire significherebbe spazzare via Berlusconi e la sua corte
ha più niente da offrire agli operai, ha solo da togliere. Ma una cassa nazionale di resistenza a sostegno della lotta. reazionaria dal versante delle ragioni del lavoro, aprendo
siccome ha difficoltà a confessarlo, si sforza di presentare Rivendicare apertamente la nazionalizzazione della Fiat davvero una pagina nuova.
come progresso della “modernità” il semplice ritorno e di tutte le aziende in crisi, senza indennizzo e sotto il Classe contro classe. Mai come oggi questo è lo
all’800. E dunque arruola in questa patetica commedia controllo dei lavoratori. E al tempo stesso far leva su spartiacque della vita politica nazionale. Il PCL è l’unica
dell’inganno l’intero esercito dei propri portavoce, al di questo scontro alla Fiat e nelle aziende in crisi per sinistra italiana che può dire a voce alta di essere sempre
là di ogni tradizionale divisione. Negli Usa è il governo estendere il fronte della mobilitazione sociale all’intero stata da una parte sola. Per questo ha oggi le carte in
Obama il principale amico dei capitalisti dell’auto e della mondo del lavoro, pubblico e privato, ai precari e ai regola per avanzare ai lavoratori e a tutte le sinistre una
Fiat: cui ha regalato lo scalpo dei diritti pensionistici dei disoccupati: attraverso una piattaforma di rivendicazioni proposta di svolta. Per questa svolta ci battiamo e ci
lavoratori, l’abbattimento dei loro salari, l’amputazione unificanti, varata da un’assemblea nazionale di delegati batteremo in ogni lotta. Nella prospettiva di quel governo
del loro diritto allo sciopero, e soprattutto montagne di eletti. dei lavoratori che è l’unica vera alternativa..
soldi dei risparmiatori americani. In Italia la Fiat ha Una simile svolta non è affatto semplice. Deve rimontare
raccolto attorno a sé l’unità patriottica di tutti i partiti il peso delle sconfitte subite, di tante delusioni, di tanto Marco Ferrando
borghesi nel momento stesso delle loro più acute scetticismo. Ma le forme di lotta non si possono
controversie politiche: Berlusconi è salito sulla “scegliere” a piacimento. Sono sempre imposte dal
locomotiva Marchionne, augurandosi di capitalizzare carattere obiettivo dello scontro. Ed oggi un livello di
politicamente un suo sfondamento sociale; mentre il PD scontro storicamente nuovo richiama la necessità di
loda il coraggio “innovatore” della Fiat contro il nuove forme di lotta. L’alternativa non è la conservazione
“conservatorismo” della Fiom, chiedendo solo al del presente (già peraltro invivibile), ma il ritorno del
“vincitore” di avere pietà per lo “sconfitto”. Tutti passato (remoto) e la compromissione del futuro (anche
presentano la globalizzazione capitalista come fatale prossimo).
legge di natura nel momento in cui essa travolge, in ogni Se la Fiat torna agli anni’20, possono farlo anche gli
paese, i diritti più elementari del lavoro. operai. Se la Fiat mira a distruggere la presenza sindacale
Questa operazione, apparentemente vincente, ha un solo con l’arma antica del ricatto e della “serrata”- come fece
difetto: non può ingannare gli operai. Può ricattarli e nel ‘20 - i lavoratori possono rispondere come fecero
persino piegarli in un primo momento, con la minaccia allora: con l’occupazione degli stabilimenti. Se la Fiat
della disoccupazione. Ma non può conquistare il loro punta all’esproprio dei diritti operai, gli operai possono
cuore e la loro mente. Nessun operaio condannato alla battersi - come allora - per l’esproprio della Fiat. L’esito
catena di montaggio potrà mai vedere il “progresso” nella della lotta, come sempre, non sarebbe scontato. Scontato
riduzione delle pause, nello straordinario notturno coatto, sarebbe l’esito – catastrofico - di una lotta mancata.
nell’impossibilità di scioperare, e persino Peraltro solo una svolta di lotta radicale e dirompente,
nell’impossibilità di scegliere la propria rappresentanza
sindacale. I padroni possono vincere, ma non convincere
le proprie vittime. E questo è un loro problema.
capace di spaventare il padronato, può costringerlo a più
miti consigli e persino a parziali concessioni. La stessa
conquista delle 8 ore non fu forse strappata dal biennio
Visita il sito internet del PCL
www.pclavoratori.it
La rabbia dei lavoratori è destinata a crescere. Ma la rosso? E viceversa senza questa svolta, i padroni si
rabbia, se vuole pesare, deve risolversi in ribellione. E sentiranno incoraggiati a proseguire e persino ad
non è scontato. Tutti i partiti dominanti e la stessa aggravare la propria offensiva. Non è quello che è
burocrazia Cgil cercano di convincere gli operai che sono accaduto negli ultimi anni e decenni?
“deboli” e che “non c’è alternativa” alla resa. E’ falso. I La svolta dunque si impone. Ma richiede la piena
lavoratori detengono potenzialmente una forza enorme. autonomia del movimento operaio e di tutti i movimenti
Occorre solo prenderne coscienza, organizzarla, usarla. dai partiti borghesi e dal centrosinistra. La rottura col Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - 70% - aut.N.080028 - del 21/05/2008 - DCB BO
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Il plebiscito è fallito
Siamo tutti sulla gru La maggioranza degli operai boccia il ricatto
Tesseramento 2011
trovati precedentemente senza documenti e, dunque, tanta fatica. Rilanciare, quindi, il senso della lotta, a
macchiati del reato di “clandestinità; oppure, perché alla partire da piattaforme comuni di contestazione , in modo
data di presentazione della domanda, più di un anno fa, da rendere possibile la costruzione di un fronte comune
avevano un contratto a tempo determinato che ora, grazie contro la crisi: è questa l’unica strada da percorrere per
alle lungaggini burocratiche delle questure, sta per creare un mondo migliore dove le parole d’ordine siano
scadere e, di conseguenza, non viene considerato giustizia sociale, uguaglianza, fine dello sfruttamento
“valido” per ottenere il permesso. Una protesta, quindi, dell’uomo sull’uomo.
che ha visto protagonisti lavoratori stanchi di essere Giovanna Scaramuzzo
sfruttati per salari più bassi dei loro colleghi italiani,
spesso costretti a compiere lavori più duri e dequalificati,
contribuendo alla ricchezza di uno stato che nega loro
1921-2011: 90 anni di comunismo
perfino la dignità di essere riconosciuti come persone
senza essere additati sempre e solo come “stranieri”.
Arun, Sayad, Rachid e Jimi hanno resistito 17 giorni
iscriviti al PCL
sospesi su una gru per dar voce a tutti quelli che come
loro, chiedono di poter “vivere”, e non semplicemente
sopravvivere in Italia, progettare un futuro, crescere i loro
figli. La parola d’ordine è stata permesso di soggiorno per
tutti quelli che hanno partecipato alla sanatoria, che in
quanto tale avrebbe dovuto “sanare” tutte le irregolarità
La sinistra che non tradisce
Lotta con noi
precedenti, compresa la posizione di chi ha commesso il
reato di “clandestinità”, e, in più prolungamento della sua
durata, visto che le questure impiegano a volte più di
nove mesi per rinnovarlo, estendendolo nello stesso
Il Giornale Comunista dei Lavoratori
tempo a chi nel frattempo ha perso il lavoro e ne sta
Registrazione del tribunale di Milano n.87 del 06/02/2008
unisciti al PCL
cercando un altro, cosa non facile in tempo di crisi.
Ma come ha reagito la classe politica bresciana alle Direttore Responsabile: Francesco Moisio
richieste dei quattro? Il vicesindaco e assessore alla Proprietario: Partito Comunista dei Lavoratori
sicurezza, il leghista Fabio Rolfi, ha proposto di lasciarli Redazione: Via Marco Aurelio, 7 - 20127 Milano
senza pane né acqua in modo da costringerli a scendere, Telefono 338-6184060 Fax: 02-700448199
per il comunismo
ricordando incessantemente i 25 mila euro costati per
ogni giorno di fermo del cantiere della metropolitana. info@pclavoratori.it
Non contento il buon Rolfi ha anche annunciato che il Stampa: Tip.Irerio, via Irnerio, 22/c Bologna
Comune chiederà, attraverso una causa civile, il
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Un saluto al compagno
diversi obiettivi di alta importanza strategica: realizzazione esecutiva.
occupazione di ministeri, arresto di oppositori, controllo
degli impianti telefonici e di radiocomunicazione. Le reazioni a sinistra
Quindi, lo stesso principe Borghese avrebbe letto in
televisione un “proclama alla nazione”, cui sarebbe Per alcuni mesi, l’opinione pubblica rimane all’oscuro
seguito l’intervento delle forze armate a suggello
definitivo del colpo di stato. Nella notte dell’immacolata
si inizia concretamente a dare attuazione al piano
del progettato e fallito golpe dicembrino. La notizia si
diffonderà solo nel Marzo del 1971, quando il giornale
“Paese sera” uscirà con uno scoop che divulgherà i
Monicelli
golpista. In tutto il paese ci sono gruppi pronti ad entrare dettagli del tentativo di Borghese. La rivelazione del
in azione. Alcuni di essi, ci entrano effettivamente, come quotidiano romano impressiona, suscitando a sinistra Oreste Jacovacci: "Ma che fai aoh, prima spari e poi dici
ricostruirà dettagliatamente il senatore Pellegrino paura ed apprensione. Ma anche una vigorosa reazione. chi va là?"
presidente della commissione stragi. Una colonna di Scattano le precauzioni e la vigilanza viene rafforzata. I
militi della guardia forestale, comandata dal Colonnello militanti della sinistra percepiscono che le minacce non Sentinella: "È sempre mejo n’amico morto che un nemico
Luciano Berti, si muovono da Cittaducale in provincia di sono finite. Moltissimi di loro eviteranno per giorni di vivo! Chi siete?"
Rieti dove erano di stanza, e giungono fino a Roma dormire nelle loro case. Le sedi sindacali vengono
attestandosi nei dintorni degli studi televisivi di via presidiate dagli operai, mentre un robusto cordone Oreste Jacovacci: "Semo l'anima de li mortacci tua!"
Teulada. Attivisti di Avanguardia nazionale, guidati da sanitario viene steso intorno alle sedi del Pci e delle altre Sentinella: "E allora passate!"
Stefano Delle Chiaie e con la complicità di funzionari, forze della sinistra. Le mobilitazioni sono immediate e
entrano nel Ministero degli Interni e si impadroniscono di partecipate: cortei e presidi si tengono in tutte le Un dialogo dal film “La grande guerra”
un notevole quantitativo di armi e di munizioni che principali città del paese. Anche il sindacato –
vengono distribuite ai congiurati. Il Generale unitariamente - si mobilita e indice uno sciopero generale.
dell’aeronautica Casero e il Colonnello Lo Vecchio sono E poi, L’Arci caccia – associazione di massa legata al Pci Se ne è andato alla sua maniera, da uomo libero,
pronti ad occupare il Ministero della Difesa. Gruppi - promuove cortei pacifici nelle regioni dell’Italia fregandosene di ciò che qualche benpensante avrebbe
numerosi di militanti di estrema destra si ritrovano in centrale, che vedono però i suoi partecipanti sfilare con il potuto dire a riguardo. Del resto la morte del padre,
diverse parti della capitale ove attendono la distribuzione fucile in spalla.(8) Come dire: “non ci provate, questa l’intellettuale antifascista Tomaso Monicelli suicidatosi
delle armi. Tra le persone radunate, in parte già in armi, volta siamo pronti, non ci sarà un’altra marcia su Roma”. nel 1946, l’aveva già commentata con queste cristalline
vi sono con compiti di comando il Generale Ricci e il parole: “Ho capito il suo gesto. Era stato tagliato fuori
Tenente dei paracadutisti Sandro Saccucci (che in seguito Le interpretazioni ed i processi ingiustamente dal suo lavoro, anche a guerra finita, e
sarà prima deputato del Msi e poi latitante dopo la sentiva di non avere più niente da fare qua. La vita non è
sparatoria di Sezze Romano dove nel 1976 viene ucciso sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e
dai fascisti un giovane militante della Fgci). Il Colonnello dignitosa non ne vale la pena.” Al contempo siamo sicuri
Amos Spiazzi muove con il suo reparto verso i sobborghi che il compagno Monicelli, colui che simpaticamente ci
di Milano, con il preciso obiettivo di occupare Sesto San sentiamo di ribattezzare il “RivoluzioMario”, non
Giovanni, all’epoca dei fatti una delle zone più “rosse” avrebbe abbandonato la vita e i suoi ideali di lotta così a
della penisola. (7) cuor leggero, se solo la salute gli avesse consentito di
esprimere ancora quelle doti di umanità, coerenza e
Arriva il contrordine lucidità che tutti gli riconoscono. Ed invece Mario
Monicelli, il 29 novembre 2010, ha preferito rompere
questo cordone ombelicale con la malattia, che non
coincideva più col suo modo di intendere la vita. Non è in
questo breve spazio che si intende celebrare il suo valore
di cineasta. Stiamo scherzando? Il regista viareggino è
Non solo per la pubblicistica di destra, ma anche per una uno che ha diretto pellicole immortali come I soliti ignoti,
parte importante dell’opinione pubblica, il golpe La grande guerra, L’armata Brancaleone, Vogliamo i
Borghese è sempre stato considerato una farsa, una colonnelli, Romanzo popolare, Un borghese piccolo
parodia mal recitata da uno sparuto gruppetto di piccolo, Parenti serpenti, I compagni. Sì, i compagni,
avventurieri senza alcun spessore. Una burletta salace quelli che si spera restino sempre in prima linea a
interpretata da nostalgici vecchietti, ridotti a fantasmi del difenderne la memoria, più con i fatti che con le parole.
passato, senza seguito, né progettualità e respiro politico. Perché Mario con i suoi film e con quei magnifici attori
Insomma, una cosa da ridere. Un golpe da operetta come (Alberto Sordi, Totò, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi,
da più parti si è sostenuto. Junio Valerio Borghese come Gastone Moschin, volendone citare alcuni) ci ha fatto
Giuseppe Tritoni, il macchiettistico ex ufficiale ridere, ed anche tanto, ma non si trattava mai di risate
interpretato da Ugo Tognazzi e portato sugli schermi da totalmente gratuite. La sua declinazione della “commedia
Monicelli nel film “Vogliamo i colonnelli”. Una all’italiana”, così lontana dai “cinepanettoni”
valutazione minimizzante che sarà fatta propria anche volgarmente reazionari oggi in voga, attraverso quel riso
Poi, nel corso della notte, il golpe già in fase di avanzata dalla sfera giudiziaria: tutti gli imputati verranno assolti. catartico e spesso irriverente ci poneva di fronte i
esecuzione viene repentinamente bloccato. L’alzamiento La corte d’assise d’appello motiverà il proscioglimento simulacri della guerra imperialista, dello sfruttamento sul
tanto agognato fallisce sul filo di lana. Il contrordine affermando: “(...) che i clamorosi eventi della notte in lavoro, delle derive piccolo-borghesi e fascistoidi di un
viene impartito dallo stesso Borghese ai suoi increduli argomento si sono concentrati nel conciliabolo di quattro paese poco incline a fare i conti con le ambiguità del
sodali: l’operazione Tora Tora viene sospesa. Tutti a o cinque sessantenni (…)”, “ (...)e nel dislocamento di proprio passato. Visto poi che Monicelli nelle sue uscite
casa, i gruppi armati vengono smobilitati e ai congiurati uno sparuto gruppo di giovinastri in una zona periferica pubbliche non ha perso occasione, fino all’ultimo, per
viene comandato: “sciogliete le righe”. Il variegato fronte (…)”. denunciare tale stato di cose, ci piace salutarlo
politico militare anticomunista assemblato dal principe Anche in questo caso, così come nelle altre vicende riprendendone alcune dichiarazioni piuttosto recenti: “La
nero è fermato. I motivi del dietrofront rimangono tuttora inerenti alle stragi e alla strategia della tensione, avrà una Rivoluzione d’Ottobre ha rappresentato uno straordinario
un mistero. Forse qualcosa è andato storto, inceppando la sua importanza decisiva la rete collusiva dei rapporti tra sogno di riscatto. Oggi si liquida quell’esperienza storica
macchina organizzativa dei golpisti. Forse una parte dello gli eversori e i pubblici funzionari dello stato. con troppo semplicismo. Fu un’esperienza grande e
schieramento reazionario utilizza i golpisti, ma non vuole Piero Nobili terribile. Furono commessi errori, furono consumate
andare fino in fondo, teme le reazioni interne, ha paura di tragedie, ma dietro c’era un’idea di umanità nuova che
non riuscire a padroneggiare la nuova situazione. certo non meritava una fine così ingloriosa, per mano di
Secondo alcuni, molto plausibilmente, una delle ragioni due cialtroni, due piccoli borghesi come Gorbacëv e sua
dell’insuccesso dei congiurati dell’Immacolata risiede 1. Aldo Giannuli, Bombe a inchiostro - Rizzoli moglie Raissa, con quegli assurdi cappellini. Hanno
nell’improvviso ritiro del sostegno americano che di 2008 p. 142 distrutto una cosa seria per lasciarci un cumulo di
conseguenza ha determinato il disimpegno dei militari. 2. Sergio Zavoli, La notte della repubblica - macerie. E adesso ecco com’è il mondo sotto il pieno
Secondo un’altra ipotesi che poi sarà a più riprese Mondatori 1995. p. 131 controllo del capitale. Ci piace questo mondo? È un bel
formulata, il golpe venne incoraggiato e poi fermato 3. Saverio Ferrari, Da Salò ad Arcore - L’Unità posto dove vivere? Ci vorrebbe un’altra rivoluzione. Ma
proprio per neutralizzare i fautori della “soluzione greca”. 2006 pg. 53 chi potrebbe farla? Mi dispiace, ma nei giovani di oggi
In altre parole, “destabilizzare per stabilizzare”, far 4. Federico Sinicato, Atti del convegno 1969/2009 non ho alcuna fiducia. Sono degli imbelli, non amano
“tintinnar le sciabole” per meglio normalizzare. Lanciare Punto Rosso p. 43 combattere e tanto meno rischiare, sono pronti a qualsiasi
dei chiari messaggi a destra e a manca, per rinfocolare la 5. Camillo Arcuri, Colpo di Stato – Bur 2007 bassezza purché serva a conservare i loro miserabili
teoria degli opposti estremismi e per rinsaldare un assetto 6. Franco Ferraresi, Minacce alla democrazia, privilegi.”
politico imperniato sul sistema di potere democristiano. Feltrinelli 1995 p. 225 Cos’altro aggiungere a riguardo? Soltanto la speranza che
Comunque sia, il golpe tentato da Borghese fu una cosa 7. Commissione parlamentare d’inchiesta sulle tanti giovani, rispondendo con azioni concrete alla più
estremamente seria e pericolosa. Fu l’unico tra i stragi –reperibile in rete che giustificata vena polemica del RivoluzioMario,
progettati piani eversivi atti a rovesciare le istituzioni 8. Aldo Giannuli, Bombe a inchiostro – Opera sappiano smentirlo. Lui ne sarebbe felice.
repubblicane a superare la fase teorica della semplice citata p. 143 Stefano Coccia
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potere nel 1987 con un colpo di stato, organizzato in
diretto collegamento con i servizi segreti italiani e l’allora Viva l’eroica lotta dei lavoratori e giovani di Tunisia
Primo ministro Craxi, il famigerato delinquente politico e Algeria.
morto latitante in Tunisia per sfuggire alle condanne Abbattere il regime sanguinario del dittatore Ben Alì
emesse contro di lui dalla magistratura italiana. Per una Assemblea Costituente Democratica
I prossimi giorni possono essere quelli decisivi. La lotta
va portata avanti fino alla cacciata di Ben Alì. Ma l’unica
Processare e punire i boia e i corrotti del regime
Espropriare senza indennizzo le proprietà contattaci al seguente indirizzo:
soluzione per uscire dalla situazione di fame e disastro imperialiste e quelle della borghesia tunisina
economico è che il movimento di massa non si limiti a
ciò, dando il potere ad un qualche “governo democratico”
Per un governo operaio e popolare, basato sui consigli
di lavoratori, studenti e popolo
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o “demo-islamico”, legato ancora all’imperialismo e alle Per gli stati uniti socialisti del Magreb.
forze reazionarie del mondo arabo.