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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane
Anno XX - n° 213
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
NO
al taglio dei
parlamentari
E così il prossimo 20 e 21 set-
tembre voteremo per il referen-
dum riguardante la riduzione del
numero dei parlamentari e per il
rinnovo dei consigli regionali com-
presa la nostra Toscana.
Diciamo subito che, personal-
mente, sul referendum voterò a
favore del mantenimento dello
“stato quo” e cioè per il “NO”.
Una scelta di sapore populista im-
posta e voluta dai 5Stelle e su cui,
per pavidità e convenienza, la
grande maggioranza dei parla-
mentari di tutti i partiti, votarono
la loro drastica riduzione sull'on-
da di una forsennata campagna
creata ad arte dai “cosiddetti”
talkshow televisivi orchestrata dai
grillini che alimentarono il loro
risentimento contro la classe po-
litica e contro il sistema costitu-
zionale in essere.
Ed infatti furono proprio gli espo-
nenti del M5Stelle a sostenere
la riduzione dei parlamentari con
lo slogan “vogliamo aprire il
Parlamento come una scatolet-
ta di tonno”: una minaccia com-
mentavano , all'epoca, i pochi
giornalisti contrari, analoga a quel-
segue a pag. 2
Oltre il referendum
di Nicola Graziani
È difficile che il prossimo referendum sul
taglio del numero dei parlamentari si svol-
ga senza che nessuno ricordi il penoso
caso di quanti hanno usufruito del bonus
per chi era in difficoltà economiche. Di
fronte alla stupidità lottano inutilmente dei
e titani, diceva Schiller. La lotta, infatti,
sarà titanica anche questa volta, se non
altro perché di stupidità in giro ce n’è
parecchia.
Pensare che il problema del funzionamen-
to della democrazia sia riducibile al nu-
mero dei parlamentari è – usiamo un ter-
mine diverso per far sfoggio di capacità
lessicali, ma il significato resta lo stesso
– pura ingenuità. Non a caso si tratta di
un cavallo di battaglia dei 5 Stelle, che di
ingenuità politica mista a calcolo da bas-
sa cucina della politica sono maestri. Ma
ingenuo è anche chi ha detto sempre sì al
taglio, ed ora dice no (Lega e Centrode-
stra nel suo insieme), per non dire di chi
ha sempre detto no, ed ora dice sì salvo
lacrime di coccodrillo (il Pd). Commen-
tava Andy Luotto in “Quelli della Notte”:
“Vallo a capì”.
Il fatto è che siamo di fronte all’ennesi-
mo, paradossale, deprimente cortocircuito
della politica. In cui furbizia e ottusità
vanno a braccetto, e l’una spinge l’altra
in un percorso sempre più veloce, sem-
pre più parossistico per cui ci si stupisce
di una cosa sola: come abbia fatto la mac-
china a non andare in pezzi, finora.
All’interno
Speciale Referendum e Regionali
Settembre 2020
È la fase terminale di un cancro che ha
iniziato a divorare la politica italiana (in
altri paesi hanno fatto diversamente,
come la Germania, e alla fine ne sono
stati premiati) dai tempi di Prodi e Ber-
lusconi: entrambi contrari a partiti forti,
entrambi per la politica “leggera”. Tesi
che hanno distrutto il centro, disartico-
lato la destra facendone emergere alla
fine l’anima nera sovranista e populista,
fatto credere alla sinistra di poter essere
gramscianamente in grado di esercitare
un ruolo egemonico sull’intero quadro
generale, grazie ad una propria vocazio-
ne maggioritaria. Ora si tratta di racco-
gliere i cocci di tutti questi sogni infran-
tisi all’alba.
Non è certo con questo accanimento
contro le istituzioni parlamentari che si
risolverà il problema. Si tratta, al con-
trario, di ripristinare forme partito che
siano – sulla base delle esperienze degli
ultimi anni – strutturate ma non sclero-
tizzate (ora accade semmai il contrario)
ed in grado di partecipare al gioco de-
mocratico non sulla base del principio
“il primo prende tutto”, ma della massi-
ma “il primo ha più responsabilità degli
altri”.
Non è certo cosa facile, ma qui – lo ri-
petiamo per l’ennesima volta e continue-
remo finché ce ne sarà bisogno – i cat-
tolici sono chiamati a svolgere un ruolo
segue a pag. 2
 2 Politica
dalla prima pagina
NO al taglio
dei parlamentari
la di Benito Mussolini che minacciava di
trasformare le aule parlamentari “in un
bivacco per i suoi prodi”.
Si tratta di un provvedimento scrite-
riato privo di una visione organica e
veramente costruttiva che impedirà
addirittura in alcune aree del nostro
paese, di avere una loro rappresentante
nel Parlamento. Lo slogan, ripetuto
continuamente dei ragazzotti (di en-
trambi i sessi) dei 5Stelle relativo al
risparmio di alcuni milioni di euro, è
stata smentita da approfonditi studi di
esperti e costituzionalisti. D'altro can-
to, se gli elettori nell'ormai lontano di-
cembre 2016 avessero votato “si” al
referendum proposto dall'allora gover-
no Renzi, avremmo avuto la cancella-
Mensile del Circolo Culturale “Il Centro”
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
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Luca Lischi,
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Mauro Paoletti,
Giovanni Schiano,
Angela Simini,
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Hanno collaborato a questo numero:
Cristina Battaglini, Franco Biancani,
Enrico Bianchi, Massimo Cappelli, Fa-
bio Del Nista, Fabio Figara, Giuseppe
Franceschi, Nicola Graziani, Livio Laz-
zeri, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Gian-
giacomo Panessa, Agnese Rapicetta,
Angela Simini, Franco Spugnesi, Lo-
renzo Taccini, Marco Taradash.
Grafica e impaginazione: Editrice “Il Quadrifoglio”
sas di Palandri Giulia & c., Livorno - Tel. 05861732178.
Stampa: Tipografia Sagittario - Bibione (Venezia).
Giornale chiuso: 28/8/2020
zione del Senato ed una legge eletto-
rale che avrebbe consentito, la sera
stessa del risultato, la formazione di
un governo di legislatura ed una radi-
cale riduzione dei parlamentari ponen-
do fine all'inutile e costoso sistema del
doppio passaggio di ogni legge: siamo
l'unico paese in Europa, insieme alla
Romania, ad avere un inutile biparla-
mentarismo.
Come i lettori ricorderanno se si fos-
se registrato il successo, avrebbe pro-
vocato anche l'abolizione del CNEL
con un risparmio addirittura superiore
a quello che potrebbe prodursi con il
taglio del numero di deputati e sena-
tori. Ma è storia recente, quella pro-
posta “andò come andò”. Le vecchie
consorterie, le cariatidi di un tempo
ormai passato, l'assurda avversione di
tutta la destra sovranista, determina-
rono la maggioranza dei “no”: chissà
per quanto tempo rimpiangeremo quel
risultato “di mera conservazione”.
Purtroppo, il proponitore di questa ri-
forma, Matteo Renzi, attraverso una
insistente, stanchevole, noiosa presen-
za nel corso della campagna elettora-
le, finì con il giocarsi le simpatie di molti
italiani che, in gran parte, disertarono
il voto, e la maggioranza si espresse
contro.
Ci siamo dilungati, oltre misura, sul
tema del referendum lasciando poco
spazio alle importanti elezioni regionali
a cui è chiamato anche il popolo to-
scano. Una regione ben guidata dal
presidente uscente Enrico Rossi e dalla
sua squadra nella quale ha particolar-
mente brillato la livornese prof.ssa
Cristina Grieco, un'autentica protago-
nista non solo all'interno della nostra
regione.
Vogliamo augurarci che, malgrado la
scelta dei 5stelle di correre "soli ed
isolati"(ma forse è meglio così), il po-
polo toscano, nella sua grande mag-
gioranza, sostenga convintamente la
candidatura alla Presidenza di Euge-
nio Giani sostenuta anche da Italia Viva
il partito di Matteo Renzi che, anzichè
svolgere un ruolo importante e signifi-
cativa all'interno del PD ha voluto fon-
dare un proprio partito con una rischio-
sa prospettiva. Renzi, forse allora trop-
po giovane, avrebbe dovuto seguire
l'esempio dei suoi predecessori (i de-
mocristiani) che durante i dibattiti interni
si combattevanno duramente ma, quan-
do si avvicinavano le elezioni, quasi d'in-
canto, si trovavano sempre tutti insieme,
per far vincere " la Democrazia Cristia-
na" e continuare a gestire, in libertà, Par-
lamento, Regioni, Province e Comuni:
purtroppo non ha voluto seguire quella
strada,
Cari lettori abbiamo veramente termi-
nato e ribadiamo che il 20 ed il 21 set-
tembre voteremo “NO” per il referen-
dum contro la riduzione del numero dei
parlamentari; alle regionali, invece, sen-
za alcun dubbio, suggeriamo di votare
per il PD facendo confluire la prefe-
renze sui consiglieri uscenti Anselmi e
Gazzetti: hanno svolto, entrambi un
buon lavoro e meritano di essere ricon-
fermati
Ed allora buon voto anche per evitare
alla nostra amata Regione, un perico-
loso salto nel buio!
Oltre il referendum
centrale. Altrimenti qualcuno chiederà
loro conto, perché la politica è carità e
chi la evita fa un torto alla comunità riem-
pito di slogan. I cattolici, poi, da questo
punto di vista sono doppiamente respon-
sabili: avrebbero potuto riempire di va-
lori il vuoto altrui, invece si sono accon-
tentati di cosa? Di seggi parlamentari ge-
nerosamente concessi da chi raccoglie
pezzi della società per farli propri ridu-
cendoli a figurine Panini incollate per
sempre nel loro album.
E allora andiamo pure a votare, e toglia-
moci la soddisfazione di dare un calcio
negli stinchi a quei nullafacenti privile-
giati dei parlamentari. E poi mettiamoci
sui nostri blog e sulle nostre chat a dif-
fondere insofferenza, insoddisfazione e
risentimento.
Ma non lamentiamoci, un giorno, del
declino che si va facendo sempre più mar-
cato, sempre più irreversibile. E quando ci
renderemo conto di aver contribuito alla
decadenza ci si guardi allo specchio, e si
sappia che la colpa di quanto avvenuto è
nostra, solo nostra. In una democrazia il
popolo è sovrano. Se corre dietro alle ub-
bie dei populisti, poi la colpa è sua.

Una linea politica senza bussola
Tutti si attendono importanti no-
vità a seguito di questa terrifican-
te esperienza che stiamo tuttora
vivendo e proprio in virtù di que-
sta "attesa spasmodica", mi per-
metto di elencare alcune mode-
ste considerazioni.
Tra le prime mi sembra superfi-
ciale l'affermazione in forza della
quale, a seguito della "pande-
mia", non siano più rinviabili alcu-
ne riforme strutturali ed invece,
fino ad oggi, attraverso lo stru-
mento del DPCM (decretazione
del Presidente del Consiglio dei
Ministri) sul quale insistono pe-
santi dubbi di correttezza costi-
tuzionale, sono stati effettuati nu-
merosi interventi.
Ci riferiamo, per esempio, alla
modifica (riforma?) dei servizi se-
greti o, ancora peggio, grazie alla
competenza (?) del ministro Bo-
nafede, alla riforma del Consiglio
Superiore della Magistratura o al
discutibile comportamento sulla
ancora misteriosa evasione dal-
le carceri o la liberazione di nu-
merosi criminali a seguito della
pandemia. Tutti questi accadi-
menti si sono svolti senza che il
Ministro della Giustizia avesse
avuto il buon senso di dimettersi.
Gli esempi, in proposito, sono di-
versi che, per brevità, non elen-
chiamo.
Vorrei vivere in un paese nel qua-
di Fabio Del Nista
le le alternanze di governo fos-
sero foriere di novità importanti
anche attraverso veri elementi di
discontinuità: ma reddito di citta-
dinanza, quota 100, modifica dei
decreti sicurezza (questi sugge-
riti anche dal Presidente della
Repubblica) assunti dal governo
gialloverde sono rimasti "tranquil-
lamente intonsi".
Vorrei vivere in un paese dove
dopo il disastro del ponte Moran-
di, ricostruito a tempi di record, ve-
nissero eliminate le persistenti
storture che impediscono che al-
tre opere pubbliche di primaria
importanza, ferme o annunciate
da decine di anni, seguissero quei
criteri innovativi che hanno per-
messo a quel ponte di essere ri-
costruito in poco più di un anno.
Vorrei un paese dove, mentre, a
gran voce, si richiede una sanità
Politica 3
pubblica funzionale alle esigen-
ze di oggi, venissero, senza ul-
teriori dubbi, utilizzati i 37 miliar-
di euro del MES concessi ad un
tasso di interesse quasi eguale a
zero e restituibile in trenta anni.
Non è stato ancora richiesto per
lo sciocco idealogismo dei 5 stel-
le, insieme al parossismo antieu-
ropeo dei due partiti sovranisti.
Vorrei un paese dove la centrali-
tà della Comunità Europea aves-
se un ruolo adeguato alla com-
plessità ed alla serietà delle pro-
blematiche del bacino mediterra-
neo: purtroppo, dopo la scompar-
sa degli Stati Uniti nell'era trum-
piana, l'influenza sempre più cre-
scente resta quella della Turchia
di Erdogan, della Russia di Putin
e della Cina nell'Africa centrale.
Vorrei un paese che avesse il co-
raggio civile di affrontare una se-
ria riforma di alcune voci della
Costituzione ormai, chiaramen-
te inadeguate alle esigenze di
questa nuova, seppure discutibi-
le, realtà.
Vorrei infine continuare a vivere
in un paese dove i rappresentati
del popolo, fatte le necessarie e
dovute eccezioni, non arrivasse-
ro al punto di richiedere "il bonus
pandemico" di euro 600.
Ho forse esagerato nelle mie ri-
chieste, meglio nelle mie speran-
ze? Non lo credo proprio.
 4 Politica
Speriamo prevalga il buon senso e che la maggioranza non si faccia influenzare
dalla demagogia degli estremismi sia di destra che di sinistra
Considerazioni politiche
in vista delle prossime scadenze elettorali
di Massimo Cappelli
Ormai la mutazione dei Cinque Stel-
le sembra procedere, con passo
spedito, verso l’area del centrosi-
nistra. Al recente sondaggio sulla
piattaforma Rousseau, a livello na-
zionale, hanno risposto ben cin-
quantamila circa iscritti al movimen-
to e la maggioranza, circa il 60%
(oltre trentamila), si è pronunciata
a favore di alleanze organiche con
il PD.
Taccio sull’esempio di democrazia
informatica espressa. Questo è il
loro modo, tanto decantato, di ri-
correre al giudizio diretto del popo-
lo, beninteso se iscritto alla piatta-
forma Rousseau. Cinquantamila è
un buon numero se paragonato ad
altre loro decisioni prese a livello
nazionale e regionale, avvenute
con poche migliaia e a volte centi-
naia di voti. Un “assaggio” di de-
mocrazia diretta. Questo mentre le
primarie del Partito Democratico,
con milioni di votanti ai gazebo, ve-
nivano dagli stessi criticate, e poi
bisognava pagare anche due euro
per sostenere il partito. Che scan-
dalo! Ma tanto è.
Ora invece si profila un accordo or-
ganico. Vedremo a cosa porterà.
Due considerazioni politiche perso-
nali. La prima è che, tutto somma-
to, se può servire a tenere lontana
la prospettiva di un governo di de-
stra, ben venga anche un accordo
di questo tipo.
Si badi bene, non perché non ac-
cetti un governo di destra. Se que-
sta fosse una destra diversa da
quella che abbiamo, più moderata,
conservatrice ma non razzista, co-
struttiva e non becera, in definitiva
facente al mio pensiero ed ancora
di più lo sarebbe se in questo rag-
gruppamento confluisse anche il
movimento Azione di Calenda e poi
il PSI. Un raggruppamento politico
capace di raccogliere inizialmente
un elettorato intorno all’8/10%, con
un potenziale nettamente superio-
re. Diverrebbe punto di riferimento
di una vasta area di elettori liberal-
democratici, cattolici, socialdemo-
cratici che oggi in parte votano di-
videndosi tra centrosinistra e cen-
trodestra o addirittura si astengo-
no dal voto e sarebbe un bene per
il Paese. Anche qui vedremo come
non intrisa di elementi che ricorda- andrà.
no e rimpiangono l’era fascista, Un appuntamento significativo lo
potrebbe anche andare bene. As- avremo a breve, con le prossime
sisteremmo ad un ciclo virtuoso di elezioni regionali che si terranno a
possibili, credibili, alternanze nel fine Settembre. Ben sei Regioni
governo del Paese. andranno al voto: Veneto, Liguria,
Come avviene in altri Paesi Euro- Campania, Toscana, Marche, Pu-
pei. Così oggi non è, quindi è op- glia per il rinnovo dei Consigli, ov-
portuno che lo stesso, se possibi- viamente Covid permettendo, e
le, democraticamente, rimanga in sarà un buon test anche a livello
mani diverse. nazionale.
L’altra considerazione è che il rag- Speriamo prevalga il buon senso e
gruppamento di centrosinistra com- che la maggioranza non si faccia in-
prende anche forze attualmente di fluenzare dalla demagogia degli
minore entità ma fortemente propo- estremismi sia di destra che di sini-
sitive e pertanto con un loro peso stra che storicamente non hanno
politico. Mi riferisco ad Italia Viva e mai portato niente di buono, se non
+ Europa. Una scelta ormai più con- cocenti delusioni.
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ai lavoratori, ai giovani,
Livorno ai migranti, alle famigliesegue a pag. 19

Queste benedette tasse
Le tasse sono il tema di econo-
mia che più di tutti interessa i par-
titi politici nostrani. Altri temi eco-
nomici quali la crescita inclusiva
e sostenibile, la lotta alle disgua-
glianze, l’occupazione, etc. non
appassionano tanto quanto le
tasse. E tutti i partiti, da destra a
sinistra, sono ovviamente per
una loro riduzione. Ormai è di-
ventato un mantra. In realtà, la
riduzione delle tasse non risolve
i problemi principali della nostra
economia, ma ha un effetto ben
più importante per i partiti politi-
ci: aumenta il consenso. E’ la mi-
sura populista per eccellenza,
essendo il populismo tutto ciò
che è volto ad assecondare le
aspettative del popolo, indipen-
dentemente da ogni valutazione.
Il motivo principale addotto da chi
vuole una riduzione delle tasse
è che così facendo i cittadini si
ritrovano più soldi in tasca e quin-
di si rilanciano i consumi. Affin-
ché ciò accada è però necessa-
rio che lo sgravio fiscale sia a
favore di coloro che più sono
costretti a fare rinunce, ovvero
dei ceti medio-bassi.
Si propongono invece riduzioni fi-
scali generalizzate, che finisco-
no per andare soprattutto a van-
taggio dei ricchi e non produco-
no alcun aumento dei consumi.
La più sciagurata di queste pro-
poste è la flat tax, che propone
addirittura una aliquota unica per
tutti, a tutto vantaggio dei ricchi
che vedrebbero così cancellate
le aliquote più alte, quelle cioè
che riguardano loro.
Altre proposte sono meno drasti-
che, ma quasi tutte tendono a ri-
durre la progressività delle ali-
quote, cosa che va comunque a
vantaggio dei ricchi.
Ma come è stato dimostrato (Re-
di Livio Lazzeri
agan negli anni ’80 ridusse le
tasse ai ricchi), i ricchi che si ri-
trovano più soldi in tasca non
aumentano i loro consumi (che
già sono alti), ma aumentano i
loro risparmi e quindi il loro pa-
trimonio. La conclusione è che
non solo non si rilanciano i con-
sumi, ma si aggrava la disugua-
glianza, che in Italia è già a livel-
li altissimi.
Altro luogo comune da smentire
è che l’Italia sia il paese euro-
peo dove la pressione fiscale è
più alta.
Se però guardiamo i dati (fonte
Eurostat), si vede che tra i 28
paesi UE l’Italia, in quanto a pres-
sione fiscale, è al settimo posto
con il 41,8%; è invece molto alta
la tassazione sulle imprese
(59,1%), dove siamo secondi
dietro alla Francia.
Sarebbe quindi più opportuno
pensare ad una riduzione delle
tasse alle imprese, ma su que-
sto argomento c’è scarso inte-
resse perché non porta voti. Tra
l’altro qui è ormai diventato ne-
cessario un intervento della UE
per uniformare le aliquote.
Ci sono infatti paesi come Irlan-
Economia 5
da e Olanda che, per attrarre sui
loro territori le grandi imprese
multinazionali, applicano loro
una tassazione bassissima, cre-
ando così dei veri e propri para-
disi fiscali in Europa, a danno
degli altri paesi membri.
Un altro aspetto da tener in con-
to è il nostro enorme debito (il
più grande fra i paesi europei),
con interessi mostruosi (più di 60
mld l’anno). Per poterlo sostene-
re sono necessarie entrate di bi-
lancio consistenti e questo spie-
ga la elevata pressione fiscale
attuale.
Una riduzione delle tasse provo-
cherebbe un calo delle entrate
che non sarebbe senza conse-
guenze. Una potrebbe essere la
riduzione delle spese per un pari
importo e cioè operare tagli a
sanità, scuola, previdenza, etc.
Dell’utilità di questi servizi ce ne
siamo resi conto purtroppo con
la tragica esperienza del Coro-
navirus, che ha fatto apprezza-
re a tutti il valore di una sanità
pubblica, gratuita e universale. In
alternativa si può far crescere il
debito, che però è già al limite
segue a pag. 6
 6 Economia
da pag. 5
della sostenibilità.
Non dimentichiamo che la cre-
scita del debito va a gravare sul-
le generazioni future, già mas-
sacrate dalla generazione attua-
le con lasciti terribili: debito enor-
me, inquinamento, variazioni cli-
matiche, scarsità di lavoro, etc.
Il mio augurio è che i giovani si
sveglino al più presto e prenda-
no in mano le redini della situa-
zione. Ne hanno tutti i diritti.
Ma la considerazione più impor-
tante da fare è che, se mai avre-
mo a disposizione dei fondi da
spendere, come quelli ad esem-
pio del Recovery Fund, la manie-
ra più produttiva di spenderli non
è certo quella di distribuirli a
pioggia tramite una riduzione
delle tasse.
La maniera più produttiva è
senz’altro quella di investirli in in-
frastrutture quali strade, ferrovie,
digitalizzazione, scuole, etc.
Così facendo i finanziamenti ven-
gono ugualmente distribuiti, ma
non a pioggia, bensì alle azien-
de e quindi ai lavoratori impe-
gnati nella realizzazione di tali in-
frastrutture. Tra l’altro, parte dei
soldi spesi si recuperano trami-
te il pagamento delle tasse di tali
aziende e lavoratori.
La differenza è enorme: con la
riduzione delle tasse si distribu-
iscono soldi senza avere niente
in cambio; con gli investimenti
invece si distribuiscono soldi,
che in parte si recuperano con
le tasse, e che in cambio danno
infrastrutture che favoriscono ul-
teriore sviluppo. Inoltre le spese
per infrastrutture sono una tan-
tum, mentre le riduzioni fiscali
durano negli anni.
L’Italia ha un drammatico biso-
gno di accrescere e di rinnovare
le sue infrastrutture, molte delle
quali risalgono agli anni 60 del
boom economico (autostrade,
etc.). La carenza e l’inadeguatez-
za delle infrastrutture fa sì che
l’Italia sia agli ultimi posti in UE
per la produttività del lavoro. In
particolare, la digitalizzazione
della PA è diventata ormai indif-
feribile. Per aprire una pratica
presso un ufficio pubblico spes-
so bisogna presentare una mole
di documenti forniti da altri uffici
pubblici. Bisogna assolutamen-
te mettere tutte le banche dati
della PA in comunicazione tra loro
per accelerare e sburocratizza-
re la PA stessa.
Per concludere, un esempio (o
un suggerimento) calato sulla
nostra realtà livornese.
Se dovessero arrivare dei soldi,
molto meglio spenderli per il por-
to o per il corridoio tirrenico, piut-
tosto che in una riduzione delle
tasse.

Oltre al discorso dell’ex presidente della Bce apprezzato anche quello di Michelle Obama
Draghi ispira l’Europa:
“Il futuro è dei giovani”
di Agnese Rapicetta
Nel giro di 24 ore, due discorsi han-
no illuminato (e il termine non viene
usato a sproposito) la discussione
politica sul futuro. Uno è quello di
Michelle Obama, intervenuta alla
Conferenza democratica per spro-
nare a sostenere Joe Biden e Ka-
mala Harris nelle presidenziali ame-
ricane del novembre prossimo, l’al-
tro è quello di Mario Draghi. L’ex
presidente della Bce, inaugurando
il Meeting per l’amicizia fra i popoli
a Rimini, ha parlato chiaro, non ri-
sparmiando critiche ma invitando ad
usare pragmatismo per uscire dalla
crisi. Nel discorso di Draghi c’è tutta
la consapevolezza del momento sto-
rico che stiamo vivendo e anche una
certezza: “ Il debito creato con la
pandemia è senza precedenti e do-
vrà essere ripagato principalmente
da coloro che sono oggi i giovani”.
“E’ nostro dovere – ha aggiunto –
far sì che abbiano tutti gli strumenti
per farlo pur vivendo in società mi-
gliori delle nostre. Per anni una for-
ma di egoismo collettivo ha indotto i
governi a distrarre capacità umane
e altre risorse in favore di obiettivi
con più certo e immediato ritorno
politico: ciò non è più accettabile
oggi. Privare un giovane del futuro
è una delle forme più gravi di dise-
guaglianza”.
Da questa premessa bisogna ripar-
tire perché la crisi non può essere
un alibi e la paura non può bloccar-
ci. La pandemia, infatti, può essere
anche una straordinaria occasione
per ridisegnare delle società più giu-
ste ed eque. Secondo Mario Dra-
ghi, l’occasione è giusta anche per
Mario Draghi
superare quelle storture che han-
no alimentato la propaganda po-
pulista in tutta Europa negli ultimi
anni: “Dodici anni fa la crisi finan-
ziaria provocò la più grande distru-
zione economica mai vista in peri-
odo di pace. Abbiamo poi avuto in
Europa una seconda recessione e
un’ulteriore perdita di posti di lavo-
ro. Si sono succedute la crisi del-
l’euro e la pesante minaccia della
depressione e della deflazione. Su-
perammo tutto ciò. Quando la fidu-
cia tornava a consolidarsi e con
essa la ripresa economica, siamo
stati colpiti ancor più duramente dal-
l’esplosione della pandemia: essa
minaccia non solo l’economia, ma
anche il tessuto della nostra socie-
tà, così come l’abbiamo finora co-
nosciuta; diffonde incertezza, pe-
nalizza l’occupazione, paralizza i
consumi e gli investimenti”, ha ag-
giunto Draghi.
“L’emergenza e i provvedimenti da
essa giustificati non dureranno per
sempre – ha detto ancora Draghi -
. Ora è il momento della saggezza
Attualità 7
Michelle Obama
nella scelta del futuro che vogliamo
costruire. Dobbiamo accettare l’ine-
vitabilità del cambiamento con rea-
lismo e, almeno finché non sarà tro-
vato un rimedio, dobbiamo adatta-
re i nostri comportamenti e le no-
stre politiche”. Ma, ha avvertito Dra-
ghi, “non dobbiamo rinnegare i no-
stri principii. Dalla politica economi-
ca ci si aspetta che non aggiunga
incertezza a quella provocata dalla
pandemia e dal cambiamento. Altri-
menti finiremo per essere control-
lati dall’incertezza invece di esser
noi a controllarla. Perderemmo la
strada”, ha aggiunto.
Per questo l’ex presidente della Bce
ha ricordato che “nelle attuali cir-
costanze il pragmatismo è neces-
sario. Non sappiamo quando sarà
scoperto un vaccino, né tantome-
no come sarà la realtà allora. Le
opinioni sono divise: alcuni ritengo-
no che tutto tornerà come prima,
altri vedono l’inizio di un profondo
cambiamento. Probabilmente – ha
proseguito – la realtà starà nel mez-
segue a pag. 8
 8 Attualità

da pag. 7

zo: in alcuni settori i cambiamenti

non saranno sostanziali; in altri le
tecnologie esistenti potranno esse-
re rapidamente adattate. Altri an-
cora si espanderanno e cresceran-
no adattandosi alla nuova doman-
da e ai nuovi comportamenti impo-
sti dalla pandemia. Ma per altri, un
ritorno agli stessi livelli operativi
che avevano nel periodo prima
della pandemia, è improbabile”, ha
detto ancora Draghi.
Gli obiettivi che ci siamo prefissati
sono “impegnativi ma non irrag-
giungibili se riusciremo a disperde-
re l’incertezza che oggi aleggia sui
nostri Paesi”, ha sottolineato Dra-
ghi, aggiungendo: “Il ritorno alla
crescita e la sostenibilità delle poli-
tiche economiche sono essenziali
per rispondere al cambiamento nei
desideri delle nostre società; a co-
minciare da un sistema sanitario
dove l’efficienza si misuri anche
nella preparazione alle catastrofi di
massa”.
E poi la protezione dell’ambiente in
cui viviamo, “con la riconversione
delle nostre industrie e dei nostri
stili di vita”. Secondo i sondaggi in-
fatti il 75% delle persone che vivo-
no nei 16 maggiori Paesi euorpei
mettono al primo posto la salva-
guardia del nostro Pianeta.
Per portare avanti questo progetto
serve, oggi più che mai, l’educazio-
ne di giovani: “Se guardiamo alle
culture e alle nazioni che meglio
hanno gestito l’incertezza e la ne-
cessità del cambiamento, hanno
tutte assegnato all’educazione il
ruolo fondamentale nel preparare
i giovani a gestire il cambiamento
e l’incertezza nei loro percorsi di
vita, con saggezza e indipendenza
di giudizio”, ha aggiunto l’ex nume-
ro uno Bce.
La filosofia dei prossimi mesi e
anni, dovrà essere improntata alla
famosa preghiera di Reinhold Nie-
buhr a Dio, perché gli desse “la
serenità per accettare le cose non
può cambiare, il coraggio di cam-
biare quelle che può cambiare e la
saggezza di capire la differenza”.

LA DIFFUSIONE DEI MODERNI MARCHINGEGNI DI MICROMOBILITÀ ELETTRICA
Monopattini e dintorni
di Saul Conforti
Stante la rigogliosa flora legislativa vi-
gente, avere la pretesa che l’uomo co-
mune possa essere a conoscenza dei
testi giuridici che più gli sono di inte-
resse, è una pura e semplice utopia.
Da un po’ di tempo siamo meravigliati
nel vederci sfiorare in pubblico da certi
veicoli che non rientrano nella vasta
definizione data a suo tempo dal legisla-
tore dell’attuale Codice della Strada:
macchine guidate dall’uomo. Tra que-
ste il velocipede a propulsione musco-
lare e la bicicletta a pedalata assistita
(attualmente detta electric scooter) non-
ché tavole, pattini ed altri acceleratori
di andatura. In applicazione al loro uso,
con provvedimenti ispirati al principio
della sicurezza della circolazione e per
migliorarne la fluidità, furono enunciate
prescrizioni comportamentali con ipo-
tesi sanzionatorie, per non creare situa-
zioni di pericolo per gli altri utenti.
Dall’inizio di quest’anno, causa la dif-
fusione dei moderni marchingegni di
micromobilità elettrica, il quadro nor-
mativo si è aggiornato designandoli, per
lo più, con il tramite della lingua ingle-
se. Segway, hoverboard e monoweeler
dovranno essere dotati di segnalatore
acustico e rientrare nei limiti di potenza
e velocità con dispositivi di equipaggia-
mento omologati. Quid iuris ?
Il monopattino elettrico dovrà essere
condotto, con postura in piedi, da chi
abbia compiuto il quattordicesimo anno
di età, solo a bordo, senza alcun ogget-
to ingombrante né animali e con il ca-
sco protettivo non più obbligatorio al
raggiungimento della maggiore età. In
caso di oscurità dovrà essere indossato
il giubbotto o bretelle retroriflettenti. Al
conducente sarà vietato l’affiancamen-
to ad altri veicoli (ad esclusione di altro
monopattino) e la manovra di cambia-
mento di direzione o corsia dovrà farsi
con segnalazione a mano e non sarà
ammessa la conduzione di animali. Po-
trà circolare sulle aree pedonali limitan-
do la velocità a 6 km/h, mentre sarà am-
messo su piste ciclabili se conterrà la
Attualità 9
su due ipotesi: l’inosservanza dei sin-
goli comportamenti che possano costi-
tuire pericolo o intralcio per la circola-
zione sarà punita con la sanzione am-
ministrativa di E 50,00. Per le trasgres-
sioni alle norme costruttive e caratteri-
stiche tecniche dei veicoli sarà commi-
nata una sanzione di E 100,00 con pro-
babile confisca del veicolo.
Il novello legislatore ha legittimato l’uti-
lizzo di detti veicoli posti in circolazio-
ne senza copertura assicurativa obbli-
gatoria, pur avendo cognizione di quanto
siano produttivi di responsabilità in caso
di infortunio stradale.
Siamo ben consapevoli di quanto sia
difficoltoso mettere in atto uno stato
sua velocità entro i 201 km/h. repressivo contro le probabili intempe-
I monopattini dovranno avere le carat- ranze dei giovano utenti. Ma la tolle-
teristiche costruttive e le condizioni tec- ranza o l’inerzia di oggi da parte del-
niche prescritte, ossia i regolatori di l’autorità tutoria non dovrà produrre il
velocità, il segnalatore acustico ed i di- convincimento di una legittima condotta
spositivi luminosi se in circolazione degli utenti stessi.
dopo il tramonto. (Footnotes) 1) nota dell’autore: risulta che ab-
Le misure legislative sanzionatorie sul- biano una capacità di sviluppare una velocità
la micromobilità elettrica si articolano fino a 25 km/h.
La Toscana è la prima regione scelta dal vettore per la ripresa della propria operatività in Italia
Jet2.com torna a decollare da Pisa
Jet2.com torna a decollare dall’aero-
porto di Pisa. E’ atterrato infatti alle
12:15 all’aeroporto Galileo Galilei il
volo proveniente da Manchester.
Ogni sabato, dall’aeroporto Galileo
Galilei saranno operative le rotte da/
per Manchester, Newcastle e East
Midlands.
A testimonianza dello stretto lega-
me tra Pisa e Jet2.com, La Toscana è
la prima regione scelta dal vettore
per la ripresa dei voli in Italia dopo l’emergenza Coronavirus.
“E' da tempo che diciamo che il sole tornerà a splendere e che quando tornerà, saremo
pronti a portare i clienti per le loro meritate vacanze a Pisa e nella regione. Quel giorno
è finalmente arrivato e siamo stati felici di vedere il nostro primo dei voli decollare. È
fantastico essere di nuovo in volo e riprendere i nostri pluripremiati voli e le vacanze in
questa meravigliosa regione”, ha affermato Steve Heapy, CEO di Jet2.com e
Jet2holidays.
“Siamo particolarmente entusiasti di annunciare il ritorno di Jet2.com ed è per noi
motivo di grande orgoglio sapere che la Toscana è la prima regione in Italia scelta dalla
compagnia aerea per la ripresa delle attività dopo l’emergenza Coronavirus a testimo-
nianza dell’appeal internazionale della nostra regione”, ha concluso il Presidente di
Toscana Aeroporti Marco Carrai-
 10 Cinguettare

Questo tempo straordinario e comples- per chi hanno vicino!

so non necessita di azioni ordinarie e
abitudinarie. Lo straordinario richiede
impegni straordinari. Non possiamo
pensare che tutto torni ad essere come
prima senza repentini cambiamenti, an-
che di stili di vita. Di fronte alla esigen-
za categorica di rispetto delle distanze,
igiene personale e di indossare la ma-
scherina, molte azioni che facevamo
prima non sono più consentite se non
con modalità completamente diverse!
Prendiamo esempio dal mondo del la-
voro, dalle fabbriche, dalle aziende, che
con caparbietà si sono rimodellate a sti-
li di lavoro diversi, più impegnativi, ma
nel rispetto delle regole, offrendo esempi
virtuosi di azioni possibili e concrete.
Bisogna prendere e atto e rispettare (tut-
ti) le regole. Purtroppo ci sono "facilo-
ni" e "soloni avventurieri", che con su-
perficialità e spregiudicatezza stanno va-
nificando un lavoro severo di impegno
che è costato e ancora costa sacrifici
immani, per arginare il Covid-19!
Cinguettare di Luca Lischi
I giovani, in particolare, non si faccia-
no abbindolare da chi affronta le que-
stioni serie con improvvisazione e irre-
sponsabilità. Si guardino attorno, si in-
formino con i molteplici strumenti di
comunicazione e diano esempio di ma-
turità con comportamenti virtuosi e con
alto senso del dovere, per loro stessi e
****
Che ognuno si impegni al massimo delle
proprie possibilità per auspicare la ripar-
tenza della Scuola in modo serio e co-
struttivo. Anche per la Scuola occorre
che di fronte allo straordinario si operi
in modo straordinario. Adesso non è più
possibile operare come prima. Il Coro-
navirus ha imposto cambiamenti nei con-
fronti dei quali bisogna "modellarsi" e
saper accettare.
****
Le imminenti elezioni regionali richiami-
no l'attenzione di ogni elettore ad un voto
consapevole e responsabile. Ognuno si
senta in dovere di esprimere liberamen-
te il proprio voto per il bene della demo-
crazia informandosi con oculatezza e va-
lutando con alto senso di discernimento
la scelta del proprio voto. Non rinunci
ad un proprio diritto, conquista lunga e
faticosa dei nostri antenati. Votare è un
diritto ma ancora di più un dovere! An-
diamo a votare il 20 e il 21 settembre!

A 10 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA lontani. Apprezzato e amato per questo suo modo di stare
tra le persone e di spendersi per loro in un ascolto pro-

Ricordiamo fondo. Da chiunque sempre accolto e rispettato per il

Mons Ablondi
Fa bene all'anima e alla mente ri-
cordare persone sagge che han-
no segnato la nostra vita e che
hanno vissuto intensamente la loro
vocazione sacerdotale spenden-
dosi per la edificazione della città
terrena, avendo come baluardo i
fondamenti del cristianesimo. Il
21 agosto, ricordiamo il Vescovo
Alberto Ablondi che nel 2010, ha
lasciato questa vita terrena, e non
possiamo che essere grati e commossi di fronte ad un
pastore che ha rappresentato l'uomo del dialogo, della
costruzione dell'amicizia civica, della disponibilità a fare
sempre "due passi Insieme" con chiunque e dovunque.
Senza mai rinunciare a presentarsi come uomo di Chie-
sa e di Dio, anche a chi indifferente alla Chiesa e a Dio.
Ma trovando, con alte capacità comunicative, sempre
mezzi e modi innovativi per raggiungere tutti, vicini e
suo alto profilo di uomo di dialogo, di relazione, di amici-
zia e di pace.
Che cosa avrebbe detto di questi tempi complessi e di
profonda incertezza pervasi da una pandemia che ha
ammutolito perfino la Chiesa e messo in quarantena per-
fino Dio? Sicuramente li avrebbe vissuti con quella sa-
pienza cristiana del saper "sostare" ma anche del saper
guardare "oltre", anche "l'oltre faticoso"! Avrebbe giro-
vagato tra la gente portando speranza che ancora "nuovi
mattini" nasceranno.
Avrebbe detto che questo è un tempo di "sosta", ma non
una sosta vuota! Una sosta lenta e imprevedibile, incer-
ta. "Per le soste è necessario avere la pazienza di ri-
prendere e ricominciare".
Avrebbe invitato ad essere vigili e prudenti ma anche a
saper osare, a non rannicchiarsi nel proprio io ma ad
essere un io che si fa noi!
Ecco noi riceviamo da lui ancora un grande insegna-
mento. Vivere intensamente per gli altri, condividere il
bene e moltiplicarlo. Le preposizioni "con e per" siano le
pietre d'angolo nel nostro cammino di uomini cristiani!
Ricordandolo riviviamo quanto ci ha donato e il nostro
grazie e la nostra preghiera lo raggiungano con un forte
abbraccio, ora come allora! (l.l.)

Bannon è innocente
fino a prova contraria
Chi li ha detto Salvini o Meloni?
da: Jena - La Stampa -
Ndr: Bannon era uno dei più impor-
tanti collaboratori di Trump ed è stato
recentemente incriminato ed arrestato
a New York per frode sui fondi rac-
colti per la costruzione del muro al con-
fine tra gli USA ed il Messico.
Un paio di anni fa ha avuto contatti in
Italia con i leader sovranisti.
Che coraggio
questi cinquestellini!
Gli ex assessori 5Stelle che hanno, tanto
Le rime
di Franco Biancani
Usato sicuro
Gino vuol vender la Panda
che ha già fatto tanta strada,
quasi son duecentomila,
la domanda è molto rada.
Sede legale e amm.va: Via dello Struggino, 5/7/9 - Tel. 0586/429636 - 429331 - Livorno
Sede operativa: Zona Industriale Vallin del Buio - Livorno ◆ e-mail: info@abatesrl.it - www.abatesrl.it
ure
at
ol
ig
p
S Speriamo bene!
per dire, gestito il Comune di Livorno
nel quinquennio 2014-2019 con i noti
"eccellenti risultati" si massacrano a
scrivere sul quotidiano locale un ingen-
te numero di interventi criticando, a
distanza solo di un anno, l'attuale am-
ministrazione comunale (quella della
liberazione dalla loro "splendida esi-
bizione".
Ora non vogliamo entrare nel merito
anche per rispetto nei confronti dei li-
“Fa abbassare il contatore!”
lo convince allor Giancarlo.
“Se la porti in officina
un meccanico può farlo!”
Torna con il contatore
sceso sino a centomila
e Giancarlo: “Già che c’eri
potei fare ventimila!
La carrozzeria è perfetta,
manco c’è un’ammaccatura,
non un rigo, non un graffio
e la vendita è sicura”.
Spigolature 11
vornesi, però raccomandiamo "a que-
sti ormai consunti grillini, un po' di de-
cenza culturale.
Si chiama Sergio Battelli, genovese, 38
anni ed è un esponente di 5 Stelle. Il
suo titolo di studio è la terza media e,
fino a poco tempo fa, di professione
faceva il commesso in un negozio di
animali nella vicina Varazze. Ora è il
nuovo presidente della commissione
Affari Europei della Camera, che nei
prossimi mesi gestirà partite di enor-
me complessità e dovrà misurarsi con
una economia per il futuro di milioni di
italiani.
Gli auguri sono d’obbligo, anche se ci
sorge qualche dubbio. Comunque, spe-
riamo bene!
La riporta in officina,
cala ancora il contatore,
torna dal fido Giancarlo,
grande suo suggeritore.
“Quanto ha fatto?” “Ventimila!
Per seimila ora la vendo.”
“Se mi scendi a cinquemila,
quasi quasi te la prendo.
Gino scruta sospettoso:
“Fermo là, gatta ci cova!
No mio caro, me la tengo,
non lo vedi è quasi nuova!”
Scavi - Demolizioni
Movimento Terra
Edilizia Industriale
Lavori Stradali
 12 Livorno
PORTO DI LIVORNO
1° semestre: statistiche negative
di Cristina Battaglini
Come già avevamo accennato in un
precedente articolo, il consuntivo dei
dati del primo semestre 2020 presen-
ta per il porto di Livorno, e così pure
per gli altri porti del Sistema dell’Alto
Tirreno, un bilancio negativo che è da
inquadrarsi nella situazione generale
di emergenza che, in termini di con-
trazione dei volumi movimentati, non
ha risparmiato nessun porto italiano.
Complessivamente, gli scali portuali di
Livorno, Piombino e quelli elbani di
Portoferraio, Rio Marina e Cavo han-
no movimentato nel periodo di riferi-
mento 17.696.241 tonnellate di mer-
ce, il 20, 7% in meno rispetto ai primi
sei mesi del 2019. Per il porto di Li-
vorno, le statistiche elaborate dall’Ad-
SP e divise per porti parlano di un traf-
fico complessivo di 15,5 milioni di ton-
nellate di merce, con una diminuzione
del 16, 6% rispetto allo stesso periodo
del 2019. In termini di tonnellaggio, la
flessione più importante è stata regi-
strata per il settore delle merci varie
che, complessivamente, si sono atte-
state a 11, 5 milioni di tonnellate, in
calo del 14,5% rispetto ai primi sei mesi
del 2019, nonostante il positivo risulta-
to del general cargo (in particolare dei
prodotti forestali) che ha chiuso que-
sta prima parte dell’anno in crescita
dell’8, 7%. Riduzioni importanti sono
state invece registrate per il settore
rotabile (-19, 4%) e per la merce con-
tainerizzata (-10,5%). Alla riduzione a
due cifre delle merci varie deve infatti
essere attribuito il 63,2 % della con-
trazione complessiva dello scalo del I
semestre di quest’anno, pari ad oltre
3 milioni di tonnellate. Alla performan-
ce negativa registrata in termini di ton-
nellate movimentate hanno inoltre con-
tribuito il settore delle rinfuse liquide
(-23, 6%) e quello delle rinfuse soli-
de, anche se in misura più contenuta
(-3%).
Per quanto riguarda i contenitori il
primo semestre 2020 si è chiuso con
un calo del 9,9% e 367.393 TEU mo-
vimentati. In flessione è risultato sia il
traffico hinterland da/per il porto (-11,
5%) sia il traffico di trasbordo (-6%)
che tuttavia continua a costituire ol-
tre il 30% dei volumi complessivi mo-
vimentati dallo scalo. Per i contenitori
pieni, maggio è risultato il mese peg-
giore: rispetto allo scorso anno si sono
registrate diminuzioni in termini di teu
movimentati del 36, 2% in import e
del 32, 1% in export. Dal mese di
maggio effettivamente anche per il
porto di Livorno sono state ridotte le
frequenze degli scali di alcuni servizi
di linea come per il servizio MGX di
HapagLloyd. Dati negativi anche per
il traffico rotabile del porto che, dopo
le buone performance e i continui re-
cord degli ultimi anni ha fatto registra-
re un calo del 16, 8% in termini di mezzi
commerciali movimentati. La flessio-
ne ha interessato sia lo sbarco che
l’imbarco. Rispetto ai primi sei mesi
dello scorso anno il calo è stato del 16,
3% in sbarco e del 17, 3% in imbarco.
La movimentazione complessiva dei
mezzi commerciali è stata di 217.012
unità di cui 106.756 in sbarco e 110.256
in imbarco.
Il traffico delle auto nuove, che ovvia-
mente ha risentito del crollo delle ven-
dite e dei conseguenti mancati ritiri da
parte dei concessionari, ha presentato
una riduzione del 46, 1%: in questo pri-
mo semestre sono state movimentate
195.564 vetture contro le 362.695 del-
lo scorso anno.
Risultati pessimi, ovviamente, anche
per i passeggeri traghetti, che hanno
totalizzato nel primo semestre del 2020
286.265 unità sbarcate/imbarcate. Il
calo complessivo è stato del 68, 2%
rispetto al 2019 pari a quasi 614 mila
passeggeri in meno. I prodotti foresta-
li nel loro complesso (cellulosa, rotoli
carta kraft e legname) sono invece ri-
sultati l’unico traffico commerciale in
positivo con 872.073 ton movimenta-
te. Rispetto al I semestre 2019 i volu-
mi movimentati hanno segnato un in-
cremento percentuale dell’8, 6% con
un aumento allo sbarco del 5, 2% e un
forte incremento all’imbarco dove le
tonnellate movimentate sono quasi tri-
plicate (costituiscono tuttavia appena
il 5% della movimentazione comples-
siva dello scalo).
Per il settore delle crociere con l’atti-
vità crocieristica completamente ferma
dal mese di marzo le perdite sono anco-
ra più pesanti, con una contrazione del
93, 6% sia del numero dei crocieristi che
del numero di scali (n. 132 in meno ri-
spetto a quanto rilevato nel 2019).
 Livorno 13

PORTO DI LIVORNO

Microtunnel, ripartono i lavori

Ripartono i lavori di realizzazione
del Microtunnel. Sono infatti stati
definiti i rapporti con l’impresa ap-
paltatrice e il cantiere verrà riaper-
to domani.
L'opera è costituita da due pozzi
cilindrici, uno ai piedi della Torre del
Marzocco e l’altro sulla sponda del
Magnale, messi in comunicazione
da un tunnel a sezione circolare
che passerà in profondità sotto il
canale.
Una volta realizzata, l'infrastruttu-
ra consentirà la rimozione delle
tubazioni che dalla Darsena Petroli
corrono sino alla Raffineria ENI at-
traversando il canale di accesso
alla Darsena Toscana, in corri-
spondenza della Torre del Marzoc-
co.
Spostando le tubazioni dentro il
tunnel, sarà possibile risagomare
il canale, allargandone e approfon-
dendone la sezione navigabile, fa-
cilitando quindi l'ingresso e l'usci-
ta delle grandi navi.
Il nuovo progetto, già approvato dal
Stefano Corsini
Comitato tecnico amministrativo
del Provveditorato alle opere pub-
bliche della Toscana e dell’Umbria,
che consente lo scavo in sicurez-
za del pozzo di recupero sulla
sponda del Magnale, prevede la
realizzazione di un tappo di fondo
con jet grouting e rinforzi metallici,
al fine di scongiurare risalite d'ac-
qua dal fondo.
“Si tratta di un passaggio fonda-
mentale per le prospettive a breve
termine del porto. Grazie alle ca-
pacità dei nostri tecnici e dei periti
siamo infatti riusciti a superare le
tante difficoltà tecniche e ammini-
strative siamo riusciti a superare"
ha dichiarato il presidente dell'Ad-
SP, Stefano Corsini.
"E’ ora un progetto sicuro, volto a
minimizzare i rischi di costruzione.
A metà del 2022, con la rimozione
delle tubazioni dell’ENI dal fondale,
il canale di accesso alla Darsena
Toscana sarà più ampio e profon-
do, pronto ad accogliere naviglio di
dimensioni sempre maggiori, in at-
tesa dell’entrata in esercizio della
Fase 1 della Darsena Europa".
Sulla base del Cronoprogramma, i
lavori, che ripartiranno il 1° settem-
bre, si concluderanno in 350 giorni
lavorativi.
Finalmente una buona notizia che
risolve un problema la cui soluzio-
ne era attesa da anni.
L'augurio è quello che sia questo
l'inizio di una nuova primavera per
le strutture portuali, elemento por-

D’Attilio nuovo prefetto tante dell'economia cittadina.

Il livornese Paolo D’Attilio è il nuovo pre-

fetto della città: ha preso il posto di
Gianfranco Tomao (giunto qui nel luglio
2018) che è stato destinato a Cagliari.
D’Attilio ha 63 anni ed è laureato in giuri-
sprudenza. In passato ha già avuto molti in-
carichi in città. In particolare è stato prima
capo di gabinetto del Prefetto e poi
viceprefetto vicario.
Lo stesso incarico, questo, che ha ottenuto
nel 2010 a Genova. Ha svolto il ruolo di com-
missario in alcuni comuni dove c’era il sospetto delle infiltrazioni mafiose.
Prima di tornare in Toscana, a Massa nel 2018, era diventato direttore dei
servizi demografici al dipartimento per gli affari interni e territoriali.
Al neo prefetto i più fervidi auguri di buon lavoro dalla redazione de Il
Centro.
 14 Livorno

DOPO L’APPROVAZIONE DEL FINANZIAMENTO COMUNITARIO PER LA REALIZZAZIONE

DI AREE SICURE E PROTETTE PER L’AUTOTRASPORTO IN ITALIA (PASS4CORE)

L’Interporto guarda l’Europa

solo 2 aree di parcheggio certifica-
te in Italia, e l’iniziativa rappresenta
quindi uno step di completamento
essenziale e strategico a livello na-
zionale.
“Siamo particolarmente soddisfat-
ti del risultato, - ci dice il direttore
tecnico dell’Interporto Vespucci Ing.
Claudio Bertini - sia perché rappre-
senta il riconoscimento europeo di
uno dei nostri principali progetti,
che vedrà la realizzazione di una
importante area di sosta sicura lun-
go la FI-PI- LI, sia perché ciò con-
sentirà di ottenere un significativo
contributo pari al 20% dell’intera
opera. L’intervento consentirà di in-
Veduta aerea dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci nella piana di Guasticce. serire l’interporto Vespucci nella
rete Europea dei parcheggi sicuri
e protetti offrendo un’importante
Giovedì 16 luglio è stato formal- ramento della rete di Parcheggi si- servizio per il mondo della logisti-
mente approvato il progetto curi e protetti per mezzi pesanti ca ed in particolare per la sicurez-
“Parking Areas implementing Sa- lungo la rete stradale primaria in za dei trasportatori e delle loro
fety and Security FOR (4) CORE Italia. Al momento infatti, esistono merci”.
network corridors in ITALY
(PASS4CORE)”, presentato da un
consorzio di attori nazionali di pri-
mo livello, con capofila A4 Trading,
Concessioni Autostradali Venete,
Interporti (Consorzio ZAI Interpor-
to Quadrante Europa di Verona,
Interporto Padova, Cepim Interpor-
to di Parma, Interporto Centro Ita-
lia Orte, Interporto Toscano Ve-
spucci di Livorno), un aeroporto
(SEA Società per Azioni Esercizi
Aeroportuali), operatori privati (Co-
operativa Porta Bagagli Padova
srl, Costruzioni San Michele srl e
GRIM srl) e il Ministero delle Infra-
strutture e dei Trasporti attraver-
so il Comitato Centrale dell’Albo
Autotrasportatori che si avvarrà,
come implementing body, di RAM
Logistica Infrastrutture e Trasporti
spa.
Il contesto di riferimento è rappre-
sentato dallo sviluppo e dal miglio-

Il 20 e 21 settembre 2020 si voterà per un referendum costituzionale sulla riduzione
di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato.
Un deciso ‘NO’
al taglio dei parlamentari
di Marco Taradash
La maggioranza fu schiacciante: 553
sì, 14 no, 2 astenuti. 5stelle, Pd, Iv, Leu,
Lega, Fi, FdI per il sì, +Europa e uno
sparuto gruppetto di cani sciolti per il
no. Era l’8 di ottobre del 2019, e le foto
del dopo voto ritraggono un radioso
Luigi Di Maio che scende in piazza
Montecitorio e, circondato dai ‘porta-
voce’ grillini, fa a pezzi un lungo stri-
scione di carta che riproduce le poltro-
ne di pelle bordeaux del Transatlanti-
co. Le poltrone, il culmine etico-politi-
co del pensiero riformatore del M5S, il
partito del Vaffa penetrato in Parla-
mento l’anno precedente a furor di
popolo, in bicicletta e autobus di linea
che saranno presto lasciati in rimessa,
per aprirlo come una scatoletta di ton-
no.
Si era già nel secondo governo della
Legislatura, il Conte 2. Salvini aveva
dato di matto d’estate, travolto dalla
paura dopo lo scandalo delle tangenti
russe contrattate da uno dei suoi più
stretti collaboratori (il processo si deve
ancora fare ma dovrà solo accertare
se siano stati commessi dei reati, la trat-
tativa non può essere negata perché è
stata registrata da uno dei presenti).
Alla Lega, che aspirava a nuove ele-
zioni e ai “pieni poteri”, si erano sosti-
tuiti, ad affiancare al governo il M5S, il
Pd di Zingaretti, Italia Viva di Renzi e
Leu. Il taglio dei parlamentari, votato
per tre volte soltanto da grillini e cen-
trodestra, fu una delle condizioni poste
da Di Maio per la nascita del nuovo
governo.
Da qui maggioranza bulgara dell’8 ot-
tobre 2019. Seguì la richiesta di refe-
rendum firmata da 71 senatori e or-
mai siamo alla vigilia del voto.
Ma il clima politico ora è molto cam-
biato.
Persino i grandi quotidiani che, per un
quarto di secolo, hanno sventolato da-
vanti ai loro lettori il drappo giacobino
della rabbia anticasta alimentando il
populismo di centro (il Corriere della
Sera) e di sinistra (la Repubblica) -
per poi trovarsi a fare capriole e tripli
salti mortali per non perdere l’equili-
brio davanti a una maggioranza elet-
torale né di centro né di sinistra - oggi
cercano di convincere i loro (sempre
meno) lettori a respingere la mutila-
zione della democrazia rappresenta-
tiva.
E i partiti sono in confusione. Il primo
pensiero - il primo è sempre il più roz-
zo oggi in Italia - che tormenta i lea-
der è il rischio di dover rendere conto
alla propria corte feudale della rinun-
cia al seggio cui gran parte di loro (ol-
tre un terzo) dovrà rinunciare o rinun-
Speciale elezioni 15
ciare ad aspirare. Persino l’ultras po-
pulista-sovranista Salvini ha ora chia-
ro che non potrebbe più promettere
seggi a gogó a chi lasciasse la mag-
gioranza consentendogli di andare a
elezioni prima che la Lega si sfasci
(come probabilmente accadrà) per la
rivolta della Padania tradita dalla svol-
ta centrosudista del leader. E se Fi ave-
va ceduto al sì per pura idiozia del suo
gruppo dirigente durante la lunga va-
canza politica di Berlusconi, Meloni e
FdI invece confermano la loro “coe-
renza” con una idea orbaniana di go-
verno forte e Parlamento invisibile, ma
in fondo non ci credono neppure loro
e lo fanno capire.
Sull’altro versante, Renzi lascia inten-
dere che aver salvato l’Italia da Salvi-
ni promuovendo il compromesso con
Di Maio è storia vecchia e superata
dato che oggi i problemi sono “ben al-
tri” (lo dice per convincere gli scettici
che anche lui è di sinistra).
Resta il Pd, la cui indicazione di voto
deciderà probabilmente l’esito del re-
ferendum. Sarà la direzione nazionale
ai primi di settembre a sciogliere il dub-
bio. Che nasce dal fatto che nessuna
delle condizioni poste all’epoca dal Pd
per far passare il taglio (i “correttivi”)
è stata non dico discussa ma neppure
presa in considerazione. Persino sulla
legge elettorale non c’è stato nessun
passo in avanti e Zingaretti continua a
chiedersi perché Renzi e i gruppetti
della sinistra non acconsentano a fare
harakiri accettando il ritorno alla pro-
segue a pag. 18
16 Speciale elezioni
Speciale elezioni 17
 18 Speciale elezioni
da pag. 15
porzionale con sbarramento alto.
Il Pd avrebbe tutti gli argomenti per
indicare oggi un no senza perdere la
faccia. Ma forse rischierebbe di per-
dere altro.
Al momento in cui scrivo non se ne
sa nulla. Ma faccio uno spoiler e vi
anticipo quale sarà la decisione: un sì
ma “senza grancassa”, per usare le
parole sapienziali del presidente dei
senatori piddini Andrea Marcucci.
Un sì perché ci sono le elezioni re-
gionali e i candidati - a cominciare
da quello toscano Giani - si affretta-
no a conformarsi al conformismo in
cui il Pd ha allevato il suo elettorato,
per fortuna mancando in qualche
misura l’obiettivo.
Sarà il sì più ipocrita della storia re-
ferendaria italiana, e questo ha co-
stretto i dirigenti più sconsiderati a
reinventarsi la storia del partito.
Martina, che ne fu persino segreta-
rio per quanto reggente, parla di un
taglio che appartiene al dna del Pd
ma non va oltre l’antropologia per
dummies e non porta prove; e Bo-
naccini, presidente dell’Emilia-Ro-
magna e aspirante segretario, si ri-
chiama a Nilde Iotti sfigurando l’in-
telligenza politica di una grande fi-
gura del Pci insieme alla verità dei
fatti.
La verità è tutti i partiti che hanno
invano tentato nel corso dei decenni
di ridurre il numero dei parlamentari
cercavano rendere le istituzioni più
forti. La riduzione dei parlamentari
sarebbe derivata dalla fine del bica-
meralismo paritario, dalla trasforma-
zione del Senato in Camera delle
autonomie, dal rafforzamento con-
temporaneo dell’esecutivo e del le-
gislativo, eccetera. Saremmo scesi
a 600 eletti o giù di lì ma in conse-
guenza di un progetto politico costi-
tuzionale.
Piegarsi all’affronto che il movimento
di Grillo, Di Maio e Casaleggio vuo-
le fare alla dignità delle istituzioni li-
berali e democratiche, no, nessuno
in passato l’avrebbe accettato, nep-
pure nei tempi più oscuri della Re-
pubblica. Di questo possiamo esse-
re sicuri.
La rilevanza politica
delle elezioni regionali
di Giuseppe Franceschi
Durante il mese di agosto per il 50° anniversario delle Regioni a Statuto
ordinario il Presidente della Repubblica ha convocato i Governatori per sot-
tolineare l’importanza che questi Enti hanno nella vita dello Stato democrati-
co, pur segnalando alcune criticità emerse negli ultimi anni e in modo parti-
colare durante la pandemia. Più volte ho sottolineato la necessità di modifi-
che istituzionali forti - Follini twitta che dopo 50 anni non è sufficiente un
semplice lifting – , in particolare bisogna eliminare la legislazione concorren-
te evitando tutti i conflitti con gli organi centrali che hanno raggiunto ormai
livelli non più sostenibili. Con la revisione del titolo V° occorre ripensare alla
autonomia delle Regioni come parti di uno Stato membro dell’UE. Mattarella
ha sottolineato con forza il ruolo strategico che le Regioni possono assumere
nella programmazione e nella gestione dei fondi europei, che non sempre nel
passato sono stati prontamente spesi.
Le elezioni di organi con funzione legislativa hanno sempre un valore politi-
co. In questa fase in cui per la prima volta l’U.E. corre a sostegno dei singoli
Stati in difficoltà per l’emergenza Covid con finanziamenti di vario tipo, di
gran lunga superiori a quelli del piano Marshall, il voto in sette Regioni ha una
valenza politica maggiore, si svolgerà anche sui rapporti con l’Europa e po-
trebbe avere conseguenze sulla stabilità del governo nazionale. Tutti gli os-
servatori attendono per settembre, alla ripresa dopo rapide vacanze, un acuirsi
improvviso della crisi economica già in atto e l’inizio di un periodo di gravi
difficoltà, da affrontare di concerto con l’U.E.: significativo a questo propo-
sito è l’auspicio formulato da Draghi di un ministero unico dell’economia.
Anche la regolare apertura dell’anno scolastico, assunta come punto priori-
tario, si presenta molto complessa e già è divampato lo scontro con le Regio-
ni. Difficilmente l’attuale governo sarà in grado di gestire al meglio questa
fase soprattutto per le divisioni al suo interno
La volontà insistentemente manifesta dall’opposizione di andare al voto anti-
cipato sarebbe agevolata dai risultati elettorali di fronte a una vittoria schiac-
ciante del centrodestra. In Toscana l’affermazione del centro-sinistra per la
prima volta dopo 50 anni non è scontata. Una sconfitta di Giani potrebbe
avere un effetto travolgente sul PD e sulla coalizione di governo. Invece, una
sconfitta della Ceccardi, unica candidata salviniana del centrodestra alla carica
di Governatore, potrebbe favorire un cambiamento nella linea sovranista della
Lega portandola su posizioni autonomiste, più vicine a quelle delle origini.
Il 20 e 21 settembre saranno election day e si voterà anche tra l’altro per il
referendum confermativo della legge sulla riduzione dei parlamentari, defini-
tivamente votata da una maggioranza quasi plebiscitaria, circa il 97% dell’ar-
co parlamentare. È curioso vedere come negli ultimi tempi questa maggio-
ranza si riduca continuamente e aumenti di conseguenza lo schieramento
favorevole al “No”. Così come è stata impostata la legge non ha molto senso:
il tasso di democrazia, infatti, non si misura col risparmio economico e non
è sufficiente ridurre il numero dei parlamentari per rendere le Camere più
efficienti. La riduzione diventerebbe importante, soltanto se fosse concepita
come un primo passo verso più significative e necessarie riforme istituziona-
li: il monocameralismo o comunque l’abolizione del bicameralismo perfetto e
modifiche anche sul piano dell’esecutivo.
 Livorno 19

Maggiore senso di appartenenza

sia da parte degli amministratori che dei livornesi
per migliorare l’aspetto e l’andamento della città
di Franco Spugnesi
La regolazione del traffico, o meglio
l’organizzazione della mobilità a Livor-
no, non ha mai goduto, almeno appa-
rentemente, dell’attenzione di menti
eccelse capaci di interpretare e risolve-
re compiutamente una materia così
complessa. D’altra parte Livorno come
città granducale è stata pensata come
città moderna, con strade larghe, piaz-
ze ampie, naturalmente in rapporto alle
esigenze dell’epoca, e se la mancanza
di reperti urbanistici storici lascia mano
libera, nello stesso tempo non indivi-
dua alcun criterio caratteristico o sim-
bolico.
È perciò possibile qualsiasi soluzione
che spesso risponde a un intendimento
ideologico più che a un’utilità pratica.
Mi sembra, da profano, che sia man-
cata tradizionalmente nelle nostre am-
ministrazioni una visione complessiva
della città, del suo destino, delle possi-
bili linee di sviluppo.
Ecco allora nascere le varie “ere”: c’è
l’era delle piazze chiuse al traffico, quella
delle rotonde, quella dei ciclabili ETC.
Intanto però non si riesce a separare il
traffico portuale da quello turistico mal-
grado se ne parli da anni. Chi non ci
crede provi ad andare al mare a Tirre-
nia in bicicletta, se sopravvive fino allo
scolmatore troverà una pista ciclabile
da sogno… e capirà di essere entrato
nel comune di Pisa!
Confidiamo che il nuovo sindaco rie-
sca a raccogliere idee e suggerimenti
per dare un futuro alla nostra città,
sembra che la buona volontà non gli
manchi.
Anche la migliore volontà ha però bi-
sogno di trovare attorno del terreno fer-
tile per dare frutto, mentre il clima po-
litico a causa della campagna elettora-
le per le elezioni regionali, sollecita le
forze che in consiglio comunale sie-
dono all’opposizione a sollecitare ca-
tegorie o anche gruppi di cittadini a
manifestare disagi e proteste di ogni
tipo.
La fioritura dello scontento riguarda
ogni aspetto della vita quotidiana, dai
topi nelle case popolari al nuovo ospe-
dale, al futuribile progetto del tratta-
mento dei rifiuti nella raffineria Eni, alla
manutenzione della terrazza Mascagni,
alle baracchine del lungomare etc.
Naturalmente nessuno vuole contesta-
re il diritto di dissentire, criticare o pro-
testare, sarebbe meglio però farlo non
per partigianeria, come tifosi di una parte
a prescindere, ma esprimendo opinioni
ragionate, utili, cosi da offrire anche agli
avversari occasione di riflessione e ri-
pensamento.
Di contro occorre che esistono percor-
si di corretta informazione, confronto e
di partecipazione reale.
Forse fa parte del carattere di noi livor-
nesi, scansare le cose più complesse da
pensare limitandoci a una fideistica ade-
sione o repulsione, retaggio, probabil-
mente, dei 60 anni di amministrazione del
Pci e successori.
È giunto forse il momento di provare
a cambiare certi atteggiamenti, pro-
muovendo tra i nostri concittadini il
senso di appartenenza a una comu-
nità: la città ne avrebbe un gran biso-
gno. La cura del bene pubblico, il ri-
spetto delle regole non sono mai state
nel cuore e nelle abitudini dei livorne-
si ma molti passi in avanti sono stati
fatti. La scuola dovrebbe insistere con
i più giovani per una specie di educa-
zione civica livornese, visto che con i
grandi non è andata tante bene.

Esiste anche l’ordinarietà

Corsi di formazione per la sicurezza
(m.c.) - Dopo gli indubbi successi, in campo culturale e di immagine, legati alla
dei lavoratori, patentini per PLE, GRU,
mostra su Modigliani, le prossime celebrazioni dedicate al grande nostro musici-
CARRELLI ELEVATORI, movimento
sta Pietro Mascagni e forse dopo al poeta Giorgio Caproni, completano un qua-
terra, trattori portuali, agricoli e
dro di grande valore e impegno che caratterizzerebbe questa Amministrazione.
forestali, ponteggi PiMus, lavori in
Onore al merito. Ma esiste anche la ordinarietà.
quota e confinati. Attestati Elettricisti
Mi riferisco alla manutenzione delle opere pubbliche, alla asfaltatura delle strade
PAV e PES, ecc.
e dei marciapiedi, alla pulizia e al taglio erba, al decoro dei monumenti etc. Cose
non auliche ma pratiche. Su questo, a mio modesto avviso, possiamo fare molto,
ADDESTRA
molto di più, specie se vogliamo che la città divenga una meta turistica.
Sede operativa regionale Toscana:
Occorre che il Sindaco dia una scossa alla sua struttura tecnico-amministrativa, Via Le Spianate 45 - Rosignano M.mo
che appare lenta, forse ancora sotto l’influenza del lockdown e, certamente, per Tel./fax 0586.759023 - Cell. 334.5265673
i postumi negativi dei cinque anni perduti della giunta 5 Stelle. E-mail: toscana.li@eco-cert.it
Ne riparleremo in maniera più precisa e puntuale in futuro.
 20 Livorno
L’angolo del Medico del Dott. Enrico Bianchi - A tu per tu con...
Maurizio De Maria
primario di Urologia
Inizia con questo numero una serie di in-
contri che ha come protagonisti i nuovi
primari del nostro ospedale.
Ospite di oggi é il dott. Maurizio De Ma-
ria, direttore del reparto di Urologia di
Livorno, Cecina, Piombino e Portoferra-
io.
- Buongiorno Maurizio: Raccontaci qual-
cosa di te.
“Sono livornese, ho 58 anni appena com-
piuti, ho frequentato il liceo scientifico
tradizionale, che allora si trovava in via
Crispi. Mi sono laureato a Pisa nell’ 87 e
mi sono specializzato nel 90.
Come primo impiego, ho vinto il concor-
so all’ ospedale di Genova, Sampierdare-
na, e poi sono tornato a Pisa fino allo
scorso anno, quando ho partecipato e
vinto il concorso per rientrare a Livor-
no, dove peraltro ho sempre abitato e
dove spero di terminare la mia carriera”.
- Io, che per età sono medico da molto
più tempo di te, mi ricordo che quando ho
iniziato a lavorare, negli anni 70, c’era pur-
troppo un’ alta mortalità post-operatoria
negli interventi di urologica. Come è cam-
biata l’ Urologia in questi anni?
“Sicuramente c’è stata una grossa evo-
luzione, in termini di strumentazione en-
doscopica: tu pensa che ora le immagi-
ni si vedono direttamente sul monitor, e
quindi possono essere condivise, mentre
prima le poteva vedere solo l’operatore,
tramite lo strumento. In questi anni poi
sono migliorati anche gli strumenti in uso
in sala operatoria (elettrocoagulatori e
apparecchi di sutura) e anche la gestio-
ne del post operatorio è di gran lunga
migliore”.
- A proposito di questa tua ultima afferma-
zione, ho sempre pensato che, se fossi sta-
to un primario di una branca chirurgica,
avrei preteso nel mio reparto la presenza
di un internista che gestisse i pazienti del
post operatorio.
“Hai precorso i tempi, perché a breve
sarà prevista la presenza di un interni-
sta geriatra in ortopedia, dove l’ età me-
dia degli operati è piuttosto elevata, e
ciò può comportare importanti critici-
tà”.
- Maurizio, tu sei specializzato in chirur-
gia robotica. Ci puoi spiegare quali siano
in vantaggi sia per il paziente, che per
chi interviene?
“Pratico la chirurgia robotica da oltre
dieci anni. Gli strumenti hanno una
capacità di movimento notevolmente
superiore a quelli laparoscopici: l’ ope-
ratore ha una visione tridimensionale
del campo operatorio e gli strumenti
possono ruotare di 360 gradi, cosa che
non potrebbe accadere se il bisturi fos-
se impugnato da una mano. C’è minor
perdita di sangue e la ripresa avviene
in tempi brevissimi. Tieni conto che una
prostatectomia radicale viene dimessa
in seconda giornata e necessita anche
di un minor tempo di cateterizzazione.
Consideriamo poi in Italia che il 70%
degli interventi, eseguiti con la tecnica
della robotica, riguarda patologie uro-
logiche: la prostata in primis, poi i tumo-
ri renali. Grazie ad una convenzione sti-
pulata con l’università pisana, pratico
questi interventi a Cisanello con liste di
attesa notevolmente ridotte..
Mi preme inoltre sottolineare quanto
l’affiatamento e la preparazione del
team siano essenziali in questo tipo di
chirurgia, che comporta un lavoro im-
portante, da parte di tecnici e ferristi,
molto più che in una sala operatoria
tradizionale”.
- Come ti sei trovato a Livorno?
“Ho trovato un bel gruppo, già capace
di fare cose importanti, e anche da par-
te di colleghi di altre specialità ho avu-
to grossa collaborazione, perché certe
tipologie di intervento possono essere
svolte soltanto da una équipe multispe-
cialistica”.
- Quali problemi ti ha creato, sia pure in-
direttamente, il Covid?
“A parte ovviamente le misure di prote-
zione, il Covid non ha fermato l’Urolo-
gia, anzi... Abbiamo occupato gli spazi
lasciati liberi da chi non poteva esegui-
re gli interventi programmati, non ur-
genti. Per quanto riguarda le liste di
attesa, a Livorno la patologia urologi-
ca è purtroppo in aumento, ma siamo
riusciti a ridurre le attese a tempi accet-
Dott. Maurizio De Maria
tabile, pur seguendo ambulatorialmen-
te più pazienti, rispetto al passato.
- Siamo quasi al termine. Molti uomini di
mezza età si lamentano spesso per il dolo-
re provato nell’ esecuzione della cistosco-
pia, esame peraltro indispensabile per la
diagnosi di patologie oncologiche endo-
vescicali. Pensi ci sia la possibilità in fu-
turo di ridurre o eliminare questo inconve-
niente?
“Direi di sì. Mentre finora il cistoscopio
era rigido, con tutti gli inconvenienti del
caso, sono in arrivo a Livorno strumen-
tazioni flessibili con un sicuro migliora-
mento della compliance da parte del pa-
ziente”.
- Ultima domanda: essere responsabile di
4 ospedali posti nel raggio di 100 km credo
sia un impegno di non poco conto. Come
riesci a gestirlo?
“Ovviamente, tralasciando Livorno, si
tratta di unità assai utili all’interno del
panorama territoriale a noi prossimo. E’
ovvio che io non possa dividermi in quat-
tro, ma ho trovato una grande collabo-
razione da parte dei colleghi, che mi per-
mette sia di abbattere, come già detto, le
liste di attesa, che di moltiplicare gli in-
terventi più complessi. Questo grazie alla
rotazione di tutto il personale dell’Uni-
tà Operativa di Livorno che svolge la
propria attività in tutte le altre sedi,
mentre Livorno si occupa delle urgenze
gravi con reperibilità h 24. Questa or-
ganizzazione del lavoro, oltre a rappre-
sentare un esempio concreto e funziona-
le di sistema a rete, ci consente di offrire
all’utenza un servizio migliore, sia a li-
vello chirurgico che ambulatoriale, smi-
stando i pazienti sulla base sia della gra-
vità del caso, che della prossimità delle
strutture”.
 Livorno 21

UNA SCELTA LUNGIMIRANTE

Fondazione Arte e Cultura:

Olimpia Vaccari neo presidente
di Giangiacomo Panessa Molto citato è il volume Livorno, una
provincia da scoprire, la Storia il-
lustrata di Livorno, Livorno dalla
Da alcune città ideale alla città reale pubbli-
settimane al cato in occasione della visita del Pre-
vertice del- sidente della Repubblica C.A. Ciam-
la sezione pi. E ancora, Sul filo della scrittura
arte e cultu- - Fonti e temi per la storia delle
ra della Fon- donne a Livorno.
dazione Li- Percorsi nella storia (di Livorno) che,
vorno siede in particolare, hanno visto lo scrivente
la dott.ssa autore di volumetti sulle chiese, sen-
Olimpia za contare l'opera titanica su Pisa e
Va c c a r i il Mediterraneo, catalogo della mo-
(nel riqua- stra voluta dal compianto illustre me-
dro) poliedrica personalità carisma- dievalista prof. Tangheroni.
La copertina del libro Sul filo della scrit-
tica attenta alle potenzialità culturali Mi sono limitato ad alcune opere tra- tura - Fonti e temi per la storia delle
della città e del suo territorio e dotata lasciando l'immenso lavoro che la Vac- donne a Livorno, al quale ha collaborato
di un sicuro ed un innato senso este- cari ha svolto a latere di promotrice Olimpia Vaccari.
tico. culturale sempre nell'ottica dell'inter-
Chi scrive si sente particolarmente au- cultura livornese e non solo specie in Alla luce di quanto sopra sono certo
torizzato a formulare un siffatto giu- campo artistico il cui il lascito pater- che la nuova presidente saprà coglie-
dizio grazie al pluridecennale sodali- no nelle arti figurative e nella scultu- re le giuste priorità di questi tempi gra-
zio iniziato prima come discepolato ra ha trovato fecondi sviluppi. mi.
negli anni della preparazione univer-
sitaria sia dopo come collaboratrice
nella preparazione e redazione di pub-
blicazioni centrate sulla valorizzazio-
ne delle specificità dell'itinerario sto-
rico-artistico livornese.
Riconosciuto l'indubbio valore del la-
scito monumentale e non solo delle
Nazioni livornesi avviato con il mio li-
bro sui greci promosso dal compianto
console di Grecia dott. Dimitri Cagi-
diaco, Olimpia Vaccari fiduciosa nel-
le prospettive di sviluppo delle tema-
tiche interculturali avviate dalla con-
vivenza delle nazioni livornesi di età
moderna promuoveva una serie di
pubblicazioni e di iniziative culturali
frutto di reciproca riflessione tra le
quali il volume celebrativo per il 400°
anniversario del corpo consolare li-
vornese con un originale contributo
sui prodromi di questo già in età me-
dievale.
 22 Livorno
AUTORE GIANCARLO PERULLO STORICO GESTORE DEL BAR MAMÀ
Un gradevole libriccino
Un gradevolissimo libriccino, con una
elegante copertina quello scritto dall'an-
tico amico Giancarlo Perullo, ex stori-
co gestore del Bar Mamà in piazza del
Municipio “Sono solo scherzi che han-
no fatto piacere a me e al mio lavoro”.
L'amico Giancarlo ha fatto molte cose
nella sua vita descritte all'interno della
copertina e che vogliamo riportare:
Chi ero e chi sono:
Studente quasi modello - Ufficiale di
Marina - Dirigente d'Azienda - Gira-
mondo - Un po' poeta - Gestore di lo-
cali pubblici - Allenatore di calcio -
Pensionato ottuagenario per lo Stato.
Non ancora in pensionamento dall'esi-
stenza.
"La scrittura non va alla ricerca di qual-
che gloria, ma lascia una piccola im-
mortalità e dona l'illusione di aver mes-
so in salvo qualcosa di te".
Verifiche apparecchi di sollevamento
GRU, PLE, CARRI PONTE, GRU a
TORRE, CARRELLI ELEVATORI, SCA-
LE AEREE, verifiche apparecchi a
pressione GENERATORI, AUTOCLA-
VI, PED, TPED, verifica ascensori, ve-
rifica impianti di terra.
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E-mail: toscana.li@eco-cert.it
Ed in salvo Giancarlo ha si-
curamente messo le sue
"burlescate" ottimamente de-
scritte sul suo librino duran-
te il periodo nel corso del
quale ha gestito, da par suo,
il mitico livornesissimo Bar
Mamà.
Complimenti ed auguri per il
prossimo testo.
Riportiamo un simpatico
espisodio tratto dal libro dal
Il davanti e il retro della copertina del libro.
titolo: Anno 1997 La ragaz-
zascacciapiccioni
Dopo varie battaglie burocratiche otte-
nemmo nel 1997 dall’amministrazione
comunale l’autorizzazione ad installare
fuori del locale una pedana con tavoli
sedie e fioriere rispettando le norme per
il passaggio pedonale dei cittadini. I no-
stri servizi bar e ristorante in estate si
proiettavano con entusiasmo all’ester-
no. Sorse subito un problema special-
mente nell’ora di pranzo tra le ore 13-
14. Molti piccioni cominciavano a vo-
lare nella zona e disturbavano i clienti
intenti a consumare il pranzo.
Fu necessario trovare una soluzione. I
piccioni dovevano essere rispettati e
non potevamo impiegare azioni violen-
te per allontanarli o farli desistere della
loro presenza.
Nacque un’idea: come dipendente la-
vorava con noi in qualità di apprendista
una ragazza di 16 anni, molto carina e
con un bel seno prosperoso, immedia-
tamente pensammo che facesse al caso
nostro per la soluzione piccioni.
Comprammo due magliettine con scritto
sul davanti “Ragazzascacciapiccioni”
che indossò con piacere ed iniziò il suo
lavoro nell’ora di pranzo allontanando i
piccioni battendo le mani.
Lei prese tutto come un gioco, noi ci
divertivamo a vedere le scene esileranti
dello scacciamento dei volatili. I clienti
ridevano ed erano tranquilli.
La ragazza ebbe un incentivo economi-
co per la sua bravura.
La vicenda andò avanti per due settima-
ne, quando due signore nostre clienti che
facevano parte dell’associazione “Cen-
tro Donna” mi chiamarono e indispettite
mi dissero di interrompere subito l’ope-
razione “scaccia-piccioni” della ragazza.
Mi fecero notare che quel lavoro oltre
che a molestare i piccioni, cosa non vera,
non era dignitoso per la personalità della
ragazza, soprattutto se minorenne. Fum-
mo da qualche signora isterica anche apo-
strofati di sfruttamento di minore.
Ci sembrò tutto irreale e assurdo ma
dovemmo interrompere il presidio anti
volatile per non andare incontro a “spia-
cevoli conseguenze” come ci dissero le
due signore assecondate da una terza
facente parte della stessa associazione.
Una maglietta la volle di diritto la ragaz-
za, l’altra la tenemmo noi nell’armadio
dei ricordi.
 Livorno 23

qui
Diocesi
di Fabio Figara

Una laurea...
in Missione
È il caso di SOLY THOMAS (Suor
Alessandra della Congregazione Pic-
cole Figlie di San Giovanni Gualberto)
Un lungo percorso, ricco di fede e di
forte impegno nello studio e nell’aiuto del
prossimo, con il fermo proposito di riu-
scire a laurearsi in Diritto canonico a Soly Thomas (Suor Alessandra della Congregazione Piccole Figlie di San Giovanni Gualberto)
approfondire l’importanza della propria
vocazione. percorso di studi per il dottorato nel- La tesina, dal titolo Potestà dei Superio-
Ferrea volontà e tanto sacrificio, oltre ad l’ottobre 2016 a Roma, alla Pontificia ri religiosi al servizio della costruzione
una grande fede, sono doti indispensabili Università Urbaniana, un istituto di stu- della comunità secondo le Costituzioni
per poter raggiungere ogni obiettivo: doti di superiori della Chiesa cattolica spe- delle Piccole Figlie di San Giovanni
che senz’altro Soly Thomas (Suor Ales- cializzato nella formazione del clero mis- Gualberto, è stata presentata e discussa
sandra della Congregazione Piccole Fi- sionario e degli allievi provenienti dai ter- lo scorso 6 luglio alla presenza degli in-
glie di San Giovanni Gualberto) ha di- ritori di missione o dalle giovani chiese, segnanti Antoine Mignane Ndiaye, Lo-
mostrato di avere, coronando il sogno di il cui impegno di ricerca è vòlto costan- renzo Lotisso e Giacomo Incitti.
ottenere la Laurea in Diritto canonico. temente alla scoperta di nuovi mezzi per Non un punto d’arrivo, ma l’inizio di
Nata e cresciuta in un luogo di missione l’annuncio del Vangelo a tutte le genti. nuovi, grandi progetti.
vallombrosana dell’India meridionale, a
JOSEGIRI, in KERALA, terra tanto ric-
ca di spiagge dorate bagnate dal Mare
Arabico quanto armoniosamente abbelli-
ta da imponenti montagne e da profonde
vallate, la giovane Soly entra nella Con-
gregazione delle Piccole Figlie di San
Giovanni Gualberto il 20 giugno del 1992.
Compie la propria professione tempora-
nea nel 1996, e la professione perpetua il
9 luglio 2002 con il nome di Suor Ales-
sandra.
In Italia si dedica all’assistenza agli an-
ziani e ai sacerdoti dal 2003, dapprima
nel cuore della Maremma grossetana,
nelle città del Tufo, Sorano e Pitigliano,
per poi spostarsi più a nord, a Mirabello
(FE), e giungere, successivamente, nel-
la sede livornese. Oltre all’impegno co-
stante nella cura del prossimo, inizia il Suor Alessandra con altre suore della Congregazione.
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MOLTE LE PRECAUZIONI PER LA PROSSIMA APERTURA DELLE CLASSI
Mascherine anche a scuola
ma non durante le lezioni
di Mario Lorenzini
Il 14 settembre la Scuola affron-
ta la situazione provocata dalla
Covid 19 con le disposizioni che
il Governo ha preso e prenderà
in seguito incominciando dall'ora-
rio. Ingressi scaglionati in aule
tutte da rifare. Abbiamo letto che
sono stati ordinati dal Ministero
banchi speciali da sistemare ad
una distanza specifica l'uno dal-
l'altro. Le ultime disposizioni
escludono però la mascherina
durante le lezioni.
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Scuola 25
banco con le rotelle. Permettete-
mi, infine, di esprimere una pre-
occupazione verso la scuola dei
piccoli centri dell'Elba e della
Capraia. E di augurare a tutti i do-
centi un lavoro di formazione cul-
turale del quale sono gli esperti.
documento della Presidenza de
Consiglio dei Ministri.
“In riferimento all'andamento del-
la pandemia da SARS.COV-2 in
Italia e con l'obiettivo di poter con-
tribuire a fornire utili indicazioni
per la ripresa delle attività didat-
tiche frontali il CTS ha analizzato
l'andamento dinamico della pan-
demia che ha fatto registrare nel-
le ultime settimane un migliora-
mento complessivo degli indica-
tori che permettono allo stato at-
tuale di prevedere il ritorno a
scuola di ogni ordine e grado per
tutti gli studenti con l'apertura del-
l'anno scolastico 2020-21”.
L’augurio è che tutta la scuola
possa superare questo caotico
momento indipendentemente dal
26 Cultura
È partita alla grande la manifestazine in ricordo del nostre illustre concittadino
Festival Mascagni, finalmente
di Angela Simini
E’ ufficiale! Livorno ha il tanto atteso e
sospirato Festival Pietro Mascagni che
quasi non sembra vero. Dopo l’estenuan-
te chiusura del lockdown, il Teatro Goldo-
ni ha lanciato il Festival Internazionale
Pietro Mascagni, un appuntamento addi-
rittura agognato da anni, per la cui realiz-
zazione, anche in passato, si sono spese
energie e accese speranze. Sul palcosce-
nico del teatro, illuminato in ogni ordine
di palchi e guarnito di fiori, è stata pre-
senta agli invitati, agli artisti e alla stampa
la “puntata zero” di questo evento che,
dopo la significativa anteprima del 2 ago-
sto, 75° anniversario della morte di Pietro
Mascagni, si snoderà successivamente
tra il 9 e il 19 settembre in altri quattro
interessanti appuntamenti sulla suggesti-
va Terrazza Mascagni.
“Dopo la mostra dedicata ad Amedeo
Modigliani – ha affermato il sindaco Luca
Salvetti con orgoglio e commozione -
spero che in Italia si innamorino nuova-
mente di Livorno attraverso un altro suo
grande figlio e la sua musica, sanguigna,
appassionata e delicata al tempo stesso.
Oggi, purtroppo le norme antiCovid im-
pediscono concentrazioni di pubblico, ma
i nostri grandi spazi cittadini come la Ter-
razza Mascagni, garantiscono la presen-
za di tanti spettatori che mi auguro arrivi-
no numerosi per farsi rapire dalle note di
questo grande livornese”. L’assessore Si-
mone Lenzi ha ribadito che si è accettato
di procedere tra mille difficoltà nella con-
vinzione che la valorizzazione cuturale e
artistica della città, possa avere una rica-
duta di immagine e di vantaggio anche
economico.
“Livorno merita un Festival Mascagna-
no. Inizia con questa “puntata zero” un
percorso fatto di coraggio, passione e
caparbietà, le stesse caratteristiche che
Pietro Mascagni ha palesato nella sua
esistenza” ha dichiarato il tenore Marco
Voleri, direttore artistico del Festival.
Festival che ha messo le ali appunto il 2
agosto mattina, quando il sindaco Luca
Salvetti ha reso omaggio al compositore
deponendo una corona di fiori davanti al
suo Mausoleo nel cimitero della Miseri-
cordia. Con lui l’assessore alla cultura
Simone Lenzi, il tenore Marco Voleri, di-
rettore artistico del Festival e Giovanni
Cerini.
La sera è stato il momento clou di questa
prima grande giornata in cui il Maestro
ha ricevuto un riconoscimento ufficiale e
un giusto ricollocamento nel conteso sto-
rico in cui ha vissuto.
Nel Parco della Fortezza Nuova, in un tri-
pudio di luci esaltate dallo specchio dei
Fossi degli Scali delle Cantine, il tenore
Marco Voleri ha inaugurato la tappa zero
del Festival Mascagni 2020. La serata
ha avuto il merito di inserire Mascagni
nella temperie artistica di fine Ottocento
e inizi Novecento, compito svolto dal
musicologo Fulvio Venturi con la grande
professionalità di cui ha sempre dato pro-
va, che ha restituito l’immagine di un mu-
sicista colto, aperto alle suggestioni cul-
turali del panorama letterario, musicale e
pittorico europeo, oltre che illustre rappre-
sentante della Giovane Scuola Verista
Musicale.
E poi all’attacco delle note di Cavalleria
Rusticana, cui ha fatto seguito l’ imman-
cabie duetto tra Santuzza e Turiddu, che
ha immesso direttamente il pubblico nello
spirito della produzione mascagnana. Il
programma a seguire ha proposto un’aria
da ogni opera del Maestro, in modo da
dare un assaggio di tutta la sua vasta pro-
duzione, compito svolto da cantanti molto
bravi: Maria Billeri e Francesca Maionchi,
Samuele Simoncini,Sergio Bologna, accom-
pagnati dalla pianista Laura Pasqualetti.
Interessante anche la lettura, affidata agli
attori Andrea Gambuzza e Ilaria De Luca,
delle lettere del Maestro, dei giornali
d’epoca e delle scaramucce tra Mascagni
e Dannunzio, tra Mascagni e il regime fa-
scista. I brani hanno messo in rilievo un
Mascagni inedito, che ha sì aderito al par-
tito facista, ma che ne ha anche preso le
distanze al momento opportuno, mante-
nendo la sua libertà di “composizione”,
come in occasione della sua ultima opera
“Nerone”, non troppo ben vista dal regi-
me. L’opera, contrariamente alle previsio-
ni del Duce, ebbe successo e Mascagni
potè rifarsi esprimendosi con una frase ti-
picamente livornese nei confronti di Mus-
solini. Se teniamo conto del fatto che a
Mascagni, in quanto Accademico, si è
lungamente imputato l’adesione al Fasci-
smo (1932) e lo si è tacciato tante volte di
ignoranza culturale, la serata ha finalizza-
to scelte ed interventi atti a sfatare miti e
pregiudizi sul conto del compositore la-
bronico.
Ecco le prossime proposte del Festival:
Mercoledì 9 settembre alle ore 21,15, nella
Terrazza Mascagni, sarà eseguita la “Mes-
sa di Gloria in Fa maggiore, per soli, coro e
orchestra” di Mascagni. E’ un concerto di
commemorazione delle vittime dell’alluvio-
ne che colpì Livorno nel 2017. Sul podio il
direttore Mario Menicagli. Saranno pre-
senti il tenore Samuele Simoncini e il bas-
so Paolo Pecchioli. In apertura la “Missa
brevis da Requiem in re maggiore per coro,
orchestra d’archi, organo” di Andrea Bric-

chi e Marco Fornaciari.
Giovedì 10 settembre, sempre alle ore 21,15
alla Terrazza Mascagni, andrà in scena il
monologo teatrale “Mascagni” con l’at-
tore Michele Crestacci che sarà accom-
pagnato alla fisarmonica da Massimo Si-
gnorini. La regia è di Alessandro Brucio-
ni. Ed è una coproduzione di mo-wan tea-
tro con il Festival Mascagni.
Venerdì 11 settembre alle 21.15 nella Ter-
razza Mascagni si terrà l’evento principa-
le del Festival, che, pur nel rispetto delle
misure anti-Covid, sarà il Concerto di
Gala . Si esibiranno tre artisti lirici che cal-
cano i principali palcoscenici del mondo:
il soprano Amarilli Nizza, il mezzosoprano
Sonia Ganassi ed il tenore Angelo Villari.
Appena terminato il lock down e, pur nel-
l’osservazione delle norme covid, c’è sta-
to un proliferare di iniziative in tutta la
città, tanto che dopo il brillante debutto
del Festival Internazionale Pietro Masca-
gni, si è preparato un nuovo cartellone
“Mascagni Off”, che ha già preso il via il
18 agosto scorso e che ci terrà compa-
gnia per altre tre settimane con una serie
di appuntamenti tesi a farci conoscere
meglio e a farci apprezzare l’opera e la
personalità del musicista.
“Come è stato per Modigliani – chiarisce
l’Assessore alla cultura del Comune di Li-
vorno Simone Lenzi – anche per Masca-
gni l’idea è stata quella di coinvolgere la
città intorno a questa grande figura di
livornese”.
Nasce così il “Mascagni Off”, del quale il
Direttore artistico Marco Voleri illustra la
motivazione: “Si tratta di un cartellone di
iniziative collaterali al festival che ha pre-
so vita dall’entusiasmo di realtà culturali
del territorio ed associazioni che voglio-
no collaborare con proposte interessan-
ti”.
Si è iniziato martedì 18 agosto, alle ore 20
nella Quadratura dei Pisani in Fortezza Vec-
chia, con “Aperitivo con Don Pedro”, pia-
noforte e aneddoti per una affascinante
storia che lega Livorno a Buenos Aires,
Pietro Mascagni ad Angél Villoldo, la
musica classica italiana al tango argenti-
no, ampiamente illustrata dal musicologo
Fulvio Venturi. Organizzata da Ixnous
Associazione Culturale Itinerante con
FAItango, in collaborazione con Menica-
gli Pianoforti, l’iniziativa ad ingresso li-
bero ha visto Lucrezia Liberati al piano-
forte e l’esibizione di una coppia di balle-
rini Carina Calderon e Alfredo Astesiano.
Domenica 23 agosto, alle ore 21 per “Ef-
Sul podio Beatrice Venezi, direttore d’or-
chestra tra i più promettenti della sua ge-
nerazione (scelta da Forbes come uno dei
100 giovani under 30 leader del futuro)
che guiderà la prestigiosa Orchestra del-
la Toscana. Accanto a loro l’attore Luca
Zingaretti che sarà la voce narrante del-
l’evento, raccontando momenti ispirati ai
personaggi delle opere mascagnane e dei
suoi contemporanei su testi di Michele
Santeramo.
Infine sabato 19 settembre, alle ore 19,
sempre alla Terrazza Mascagni, è in pro-
gramma il concerto della Banda musicale
dell’Arma dei Carabinieri diretta dal co-
lonnello Massimo Martinelli.
Oltre agli eventi di spettacolo, sono tre le
Mascagni
Off
fetto Venezia e dintorni” a Palazzo Hui-
ghens, l’Associazione Musicale e Cultu-
rale Ensemble Bacchelli ha presentato
“Pietro Mascagni: un semplice incontro
semplice”, un Concerto-incontro con l’au-
tore, con Fabio Vannozzi, l’Ensemble Bac-
chelli diretto da Rita Bacchelli, l’Ensem-
ble Bacchelli Young diretto da Francesco
Petrillo; immagini Luciano De Nigris, rea-
lizzazione scenica Fabio Vannozzi.
Mercoledì 26 agosto, alle ore 21,15 a Gua-
sticce presso la Tenuta Bellavista Insue-
se - Lago Alberto, è andata in scena la 5ª
edizione di “Opera al lago” con “Son po-
chi fiori - Mascagni e dintorni”, una
coinvolgente serata con pagine tratte dal
repertorio verista (musiche di Mascagni,
Giordano e Leoncavallo), con protagoni-
sti i soprano Katerina Kotsou, Samantha
Sapienza, il tenore Gianni Mongiardino,
il baritono Michele Pierleoni, con l’En
semble dell’Orchestra Amedeo Modiglia-
ni diretta da Mario Menicagli, al piano-
forte Andrea Tobia, presenta Daniela
Morozzi.
Giovedì 27 agosto, alle ore 21.15 presso il
Palco della cisterna in Fortezza Vecchia,
Promos e La Compagnia Lirica Livornese
hanno presentato “Zanetto”, opera in un
atto, di Pietro Mascagni. La serata è sta-
ta brillantemente introdotta e condotta
dal tenore Franco Bocci. Al canto abbia-
Cultura 27
recenti iniziative editoriali legate a Livor-
no ed al nome di Mascagni: il DVD Iris di
Pietro Mascagni edito da Bongiovanni, re-
gistrazione live effettuata al Teatro Goldo-
ni di Livorno il 16 dicembre 2017; il volume
“Mascagni e Livorno – Un caso interna-
zionale” di Fulvio Venturi per dreamBOOK
edizioni e di prossima uscita, proprio in
occasione del Festival, “Mascagni”, Mo-
nologo di Alessandro Brucioni e Michele
Crestacci con allegato CD delle musiche
mascagnane di scena (Massimo Signori-
ni, fisarmonica) per Sillabe editore.
Info Vito Tota
vito.tota@goldoniteatro.it
Cell. 347 161 6597
mo incontrato un felice ritorno, quello del
soprano livornese Chiara Panacci nel ruo-
lo di Silvia.
Il ruolo di Zanetto è stato interpretato da
Mana Yamakawa, allieva di Laura Brioli,
docente del Livorno Music Festival. Per
la direzione musicale, al pianoforte An-
drea Tobia. Posto unico numerato € 10 (Per
prenotazioni 338.5081221 oppure
339.7768203)
Domenica 30 agosto, alle ore 21.30 e alle
ore 22.30 per “Effetto Venezia e dintorni”,
il Teatro “Enzina Conte” del Centro Verti-
go, ha messo in scena “Mascagni e il par-
tigiano”, un aneddoto (durata 20 minuti)
che sta tra la leggenda e la realtà in un atto
unico di Marco Conte (da un’idea di Ma-
rio Menicagli), con Marco Conte, Diego
Bellettini, Stefano Cresci, Fulvio Puccinelli,
Alessandro Perullo, Edoardo Ripoli e con
Sergio Brunetti pianoforte.
Per concludere altri due importanti eventi.
Giovedì 10 settembre, alle ore 19 presso la
Terrazza Mascagni è la volta del Talk Show
al Calasole “Un musicista in famiglia”, con
la pronipote del Maestro Guia Farinelli Ma-
scagni, Simone Lenzi assessore alla cultu-
ra del Comune di Livorno, Marco Voleri
direttore artistico Mascagni Festival, Ful-
vio Venturi musicologo; modera Teresa
Giannoni giornalista. Ingresso libero.
Ultimo appuntamento sabato 12 settem-
bre, alle ore 18.30 presso il Museo di Sto-
ria Naturale del Mediterraneo con l’Asso-
ciazione Orto degli Ananassi che presen-
ta “L’opera nell’armadio”, un Solo teatrale
per clown cantante finalizzato alla diffu-
sione dell’arte lirica a favore del pubblico
dei giovanissimi (a partire dai 2 anni); pro-
tagonista la Compagnia Une Autre Car-
men (Francia), anteprima Festival Con-
Fusione; posto unico E. 7.
 28 Cultura
LAMBERTO GIANNINI E LA SUA MAYOR VON FRINTIUS ANCORA PROTAGONISTI
“Siuski, fatto schizzi ?”
altro grande successo
di Angela Simini
Nata nel 1997 da un’idea dello psicolo-
go Pier Giorgio Curti che propone a
Lamberto Giannini, pedagogista e scrit-
tore, di curarne la regia, la Compagnia
teatrale Mayor Von Frintius, formata
da circa cento elementi, normali e disa-
bili, ha fatto progressi da gigante, ha
vinto premi importanti, ha ottenuto so-
stegno e collaborazioni dal Teatro Gol-
doni di Livorno, fin dalla presidenza di
Marco Bertini, da Bobo Rondelli e Pa-
olo Ruffini e si è imposta all’attenzione
di Festival Italiani ed Europei. Sotto il
profilo spettacolare ed, ancora più sor-
prendente e determinante, sotto il pro-
filo umano, psicologico ed espressivo
di tutti gli attori, normodotati e non, si
è notato un sostanziale miglioramento.
E’ stata questa la sua carta vincente, che
dobbiamo al lavoro di Lamberto Gian-
Un momento dello spettacolo “Siuski, fatto schizzi?”. (foto Silvia Petrucci)
te e del ricordo.
nini e ad
uno stuolo “Il lavoro risente del cambiamento del-
di operatori la mia personalità e di quella degli
e di volon- attori, è naturale. Inoltre l ‘ingresso di
tari, come giovani leve ha dato un nuovo contri-
abbiamo buto di idee. Rimane il senso del grot-
potuto ve- tesco, dell’ironia, della critica, ma si
dere nello afferma anche l’aspetto cupo e mesto,
stupendo e la riflessione sulla città, insomma una
coinvol- nuova poetica. Gli attori sono sempre
gente spet- più bravi ed influenzano il ritmo dello
tacolo “Siu- spettacolo”.
ski, fatto schizzi?” andato in scena di - A tal proposito, quale è il perché di
recente sulla Terrazza Mascagni, di sera, questo ritmo incessante?
sullo sfondo del mare , col suono della “Tutti sempre in scena e senza fiato!
risacca e le luci di una splendida luna, Corrisponde in buona parte al mio
alle quali si sono aggiunte quelle sapien- modo di vivere ed anche alla mia per-
temente dirette da Francesco Pacini. sonalità: penso sempre al futuro, vivo
Ma ascoltiamo in merito il prof. Lam- con intensità e trasmetto questo senso
berto Giannini (nel riquadro): agli attori. Però, dietro suggerimento
- Professore, il suo ultimo spettacolo dei giovani registi che mi coadiuvano
evidenzia un grande segnale di matu- (Marianna Sgherri, Rachele Casali e
razione. Sono ricorrenti i temi della mor- segue a pag. 29
 Cultura 29

Un momento dello spettacolo “Siuski, fatto schizzi?”. (foto Silvia Petrucci)

da pag. 28
dré e Franco Fanigliulo: “A me mi
Gabriele Reitano), abbiamo accentuato piace vivere alla grande, girare tra le Per. Ind. Claudio Cavallini
i momenti di pausa e di riflessione, come favole in mutande”. La musica per noi ✦ Sicurezza
in Siuski, dove hanno avuto maggior è importante, aiuta la memoria, il ri- ✦ Tecnologie - Ambiente
spazio gli affetti familiari, i ricordi dei cordo ! Ma abbiamo fatto riferi- ✦ Energia - Lavoro
nonni e dei genitori scomparsi”. mento anche ai grandi livornesi, come ✦ Perizie Giurate
- La riflessione sulla morte, il ripetuto gri- Amedeo Modigliani . Il nostro ispira-
✦ Corsi Formazione ✦ HACCP
do “Estinzione” è un’allusione al Covid? tore resta comunque Pier Paolo Pa-
“Il Covid non ha condizionato lo spet- solini”. S .T.A.E.L. sas
.T.A.E.L.
tacolo, ma l’età che passa ci ha reso - Prossimi appuntamenti? Sede operativa regionale Toscana:
più riflessivi,la morte è un momento di “Lo spettacolo Augen Blick, ossia bat- Via Le Spianate 43 - Rosignano M.mo
passaggio della vita. Il covid ci ha sug- ter d’occhio, perché in un batter d’oc- Tel./fax 0586.759023 - Cell. 334.5265673 -
gerito l’idea del contagio inteso come chio tutto può cambiare!”. E-mail: info@studiostael.it
problema mentale dei normodotati: per
ironia, l’espressione contagio dei gay
e contagio dei down è sfociata nel ne-
ologismo Ghedaun, a dire che i veri
contagiati sono altri”.
- Che cosa suggerisce il termine Siuski? CONFEDERAZIONE ITALIANA
Vieni alla CISL
SINDACATI LAVORATORI
“Siuski è il tuffo più squalificabile per I nostri servizi: Fiscali, RED, ISEE,
eccellenza, quello con cui si fanno più
Successioni, Vertenze e cause di lavoro, Colf
schizzi, schizzi di divertimento, ma an-
e Badanti, Permessi di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti,
che simbolo di lacrime. Gli spettacoli
della Von Frintius nascono da un senso Tutela Consumatori.
di estrema libertà, suggeriti da momen- Per info degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n° 0586-899732
ti di vita realmente vissuti e costruiti
sulla scena. Questo consente ai disabi-
le di essere e di sentirsi protagonisti, al
di fuori delle incrostazioni imposte dalla
società. Finalmente attirano l’interesse
degli spettatori!”.
- Le musiche son sempre molto belle.
“Particolarmente accurata la scelta
della colonna sonora con “L’Amore è Imballaggi industriali - Servizi
una dittatura” degli Zen Circus, che Facchinaggio - Gestione aree verdi
aprono e chiudono lo spettacolo e che
danno modo di osservare i vari tipi di Via dell’Industra 1/B - Tel. 0586/767500 - Fax 0586/792299
dittatura e non solo quelli politici. E ROSIGNANO SOLVAY
poi Vinicio Capossela, Bobo Rondel- info@logiros.it - web site: www.logiros.it
li, Pietro Mascagni, Fabrizio De An-
30 Cultura

Quindicenne, sta per dare alle stampe il suo primo libro di poesie

Intervista Luna Braschi:

il giovane scrigno di un grande talento
di Lorenzo Taccini

Trovare giovani livornesi che si

dedichino all’arte ed alla cultura
e che con serietà, costanza ed
impegno portino avanti le loro
passioni, è una piccola missione
che orami da qualche tempo mi
sono concesso. Proprio tra le pa-
gine di questa rivista ho riportato
il maggior numero delle interviste
a questi interessanti soggetti.
Mai, però, ho avuto il piacere di
presentare una ragazza così gio-
vane ed al contempo così ferma-
mente talentuosa, capace e se-
ria. Si chiama Luna Braschi, ha
soltanto 15 anni e di “livornese”
ha certamente la carte d’identità,
il virgulto variegato della devozio-
ne artistica, sebbene il suo fare
distinto la inserisca in un appa-
rente realtà al di fuori dello spa-
zio e del tempo.
Nei prossimi mesi pubblicherà il no inizierò un corso di musical al conto non sono tutte in prima per-
suo primo libro di poesie, una rac- Vertigo di Livorno. sona, ovvero non realmente au-
colta di ottimo livello, tarando al - Da quando hai cominciato a tobiografiche. Scrivo di amori e
netto della clamorosa verde età. scrivere poesie e chi ti ha dato sensazioni che mi vengono ispi-
- Chi è Luna Braschi? l’ispirazione? rati da determinate persone, ope-
Attualmente una ragazza di 15 Ho iniziato circa tre anni fa ed ho re artistiche, circostanze,…
anni che frequenta il liceo lingui- cominciato a scrivere sul diario - Così giovane e già così impe-
stico Cecioni di Livorno: ho fatto di scuola. Era la fase dei primi gnata. Viene da domandarsi
questa scelta perché da grande amori e qualche problema pre- come tu viva il contesto giovanile
vorrei andare a vivere a Londra, adolescenziale. Ad oggi devo dire della realtà di Livorno?
perciò il liceo può darmi le basi. che sono grata ai miei “heaters” Generalmente vengo esclusa
Non è che io non apprezzi l’Italia, perché mi hanno stimolata mol- dalle persone perché sono trop-
ma non ho il desiderio di rimaner- to! Ho da subito scelto la forma po “me stessa”. Ho comunque il
ci a vita. poesia perché è quella che con- mio gruppo di amici, anche se
Nel tempo libero, quando riesco, sente al meglio di buttare giù i molti mi evitano e rompono i rap-
scrivo. La mia più grande passio- pensieri in maniera maggiormen- porti, magari all’improvviso. I ra-
ne è la musica, mi ci rivedo più te semplice ed immediata. gazzi di oggi sono molto superfi-
che in ogni altra arte e spesso mi - Di che cosa parlano le tue poe- ciali non mi ci trovo. Il problema
ispira e mi porta anche a scrive- sie? creso sia generalizzato e non sus-
re meglio; la seconda passione In generale parlano degli amori, sista solo qui a Livorno.
è, invece, il teatro e da quest’an- anche se le esperienze che rac- segue a pag. 31
 Cultura 31

da pag. 30
perché le scrive pur sempre una importante -per adesso- che
- Oltre alle persone fisiche, che ragazza di 15 anni e questo le cosa farò come mestiere, ma mi
rapporto hai con i social media? rende già di per sé caratterizza- piacerebbe molto lavorare in un
Senza social media mi verrebbe te, ma vado fiera delle loro parti- ambito che abbia a che fare con
da dire “non”. Ovvero non si po- colarità. Lo stile in sé è piuttosto l’arte.
trebbe farcela! Spesso ho attac- “improvvisato”, non mi rifaccio - Hai una frase o una citazione
chi di ansia ed il telefono e la mia ad uno schema classico di poe- preferita con la quale congedar-
migliore amica risolvono queste sia. ti?
situazioni. - E dunque quali sono le prospet- La frase è in inglese, naturalmen-
- Quale è lo stile delle tue poesie tive future di Luna? te ed è “the morning will, come
ed a chi ti ispiri? Il sogno nel cassetto è proprio again, no darkness, no season,
Sono sicuramente innovative, andare a Londra, non è neppure is ethernet” che è stratta da una
canzone dei GPS “Spring Day”.

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ROSIGNANO MARITTIMO:
Edicola Il Punto, via Gramsci 42
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende
Lavori Edili, Stradali Edicola Vallini, via O. Chiesa
Edicola Bellucci & Vitiello
Via della Repubblica 27/B
Via delle Travi, 1 - Tel.: 0586 886146 VADA:
Cartoleria 'Cartoland, via Magellano 3
LIVORNO
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