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Sezione regionale Abruzzo

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Pescara, 10/11/2010

Gianni Chiodi
Presidente della Regione Abruzzo
Commissario per la Ricostruzione – Via Da Vinci 6 -67100 L'Aquila

Massimo Cialente
Sindaco del Comune dell'Aquila 67100 Loc.Villa Gioia L’Aquila

Prefettura di L'Aquila
Viale delle Fiamme Gialle – Coppito 67100 L'Aquila

MIBAC – Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo


Via dell'Industria - Nucleo Industriale di Bazzano – 67100 L’Aquila

Antonio Sorgi
Presidente Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo
Giunta Regionale Direzione affari della Presidenza Palazzo Silone Via Da Vinci 1 - 67100 L'Aquila

Antonio Cicchetti
Vice Commissario per la ricostruzione
Struttura per la Gestione dell’Emergenza - STM
c/o Guardia di Finanza - Via delle Fiamme Gialle loc. Coppito
67100 L’Aquila

Giandonato Morra
Assessore Regionale ai Trasporti, Mobilità e Viabilità e Sicurezza Stradale
Via Da Vinci 6 – 67100 L'Aquila

Carla Mannetti
Direttore Regionale ai Trasporti, Infrastrutture e Mobilità
Via Da Vinci 6 – 67100 L'Aquila

Angelo D'Eramo
Segretario Autorità di Bacino Regionale Abruzzo
via Verzieri, loc. Preturo - 67010 L'Aquila

Ufficio Qualità delle Acque della Regione Abruzzo – Assessorato ai LL.PP.


Via Salaria Antica est 67100 L'Aquila

Ente morale riconosciuto con D.P.R. n.493 del 4.4.74.Registrato come:


Associazione Italiana per ilWorld Wide Fund For Nature
Via Po, 25/c – 00198 Roma
C.F. 80078430586
P.I. IT02121111005
Schedario Anagrafe Naz.le Ricerche N. H 1890AD2.
O.N.G. idoneità riconosciuta con D.M. 2005/337/000950/5 del 9.2.2005 – ONLUS di diritto
Ente morale riconosciuto con D.P.R. n.493 del 4.4.74.Registrato come:

ANAS Spa – Compartimento Abruzzo


Via Salaria Antica Est 31 - 67100 L'Aquila

Adriano Goio
Commissario Straordinario per l'Emergenza Aterno Pescara
Via Salaria Antica Est 27 – 67100 L’Aquila

Antonio Del Corvo


Presidente Provincia dell’Aquila Via Monte Cagno, 3 67100 L’Aquila

All’Assessore alle Infrastrutture del Comune dell’Aquila


Pietro Di Stefano Loc. Villa Gioia 67100 L’Aquila

All’Assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila


Alfredo Moroni Loc. Villa Gioia 67100 L’Aquila

Al Presidente del Consiglio del Comune dell’Aquila


Carlo Benedett Loc. Villa Gioia 67100 L’Aquila

Corpo Forestale dello Stato - Comando Provinciale dell’ Aquila


Via delle Fratte snc – 67100 L'Aquila

Ambasciata Tedesca
Univ. prof. dr. Wittfrida Mitterer
Coordinamento e gestione del progetto Onna
Ambasciata della Repubblica Federale di Germania
Via San Martino della Battaglia, 4 00185 Roma

Prot.N.:319/2010
Oggetto: variante sud all’abitato dell’Aquila, II lotto Bazzano – S. Gregorio

L'associazione scrivente è venuta a conoscenza di un progetto dell'ANAS relativo alla realizzazione di


un lotto della cosiddetta variante Sud (Bazzano-S.Gregorio) alla SS.17. Tale intervento è stato
recentemente oggetto di un appalto integrato, con lo stanziamento di quasi 34 milioni di euro. Dalle
prime tavole progettuali consultate emerge che una parte consistente del tragitto ricadrebbe all'interno
delle aree perimetrate dal Piano Stralcio Rischio Alluvioni della Regione Abruzzo (PSDA) a grave rischio
idrogeologico in quanto limitrofe al corso del Fiume Aterno e, più in generale, nel mezzo dei campi che
caratterizzano la conca aquilana.
In primo luogo l'Associazione scrivente intende esprimere il proprio sconcerto e la più completa
contrarietà rispetto a tale scelta. Appare veramente incredibile che in una città che dalla sottovalutazione
di un altro tipo di rischio, quello sismico, ha subito una vera e propria devastazione e, più in generale, in
un paese dove basta un temporale per causare drammi e morti (e la perdita di infrastrutture costate
Ente morale riconosciuto con D.P.R. n.493 del 4.4.74.Registrato come:

decine di milioni di euro al contribuente), si possa solo immaginare di insediare un'opera di grande
viabilità in un contesto in cui il rischio idraulico è palese.

L'eventuale realizzazione della strada sul tracciato proposto determinerebbe altresì un impatto
paesaggistico enorme, alterando e svilendo il valore ambientale della conca aquilana, interrompendo la
continuità dei campi e consumando ulteriore porzione di suolo.

Più in generale l'opera appare essere stata approvata con una procedura a nostro avviso quantomeno
inappropriata. Infatti l'opera è stata incredibilmente inserita tra quelle oggetto dell'Ordinanza PCM di
Protezione civile n. 3 settembre 2009 n.2805 per la cui attuazione sarebbe stata stata svolta una delle
conferenze dei servizi che pare aver approvato il progetto (Conferenza dei Servizi del 10 dicembre
2009). Orbene, ci appare arbitrario aver richiamato tale OPCM per approvare questa grande opera, in
quanto l'ordinanza era stata varata per realizzare interventi volti ad eliminare criticità nell'ambito del
progetto CASE in occasione della riapertura delle scuole e dell'Università a L'Aquila! Infatti l'elenco delle
opere doveva essere stabilito entro 7 gg. a far data dal giorno di varo dell'ordinanza stessa (il 3
settembre 2009) e la progettazione era in capo alla Protezione Civile (e non all'ANAS). Si allega copia
del testo dell'art.8 dell'Ordinanza. In realtà l'opera in oggetto è stata programmata fin dal 2001
(cosiddetta legge Obiettivo e successiva Intesa Quadro tra Governo e Regione Abruzzo del 2002)
quando non si immaginava neanche cosa sarebbe accaduto a L'Aquila. La stessa OPCM poneva un
limite di spesa inderogabile di 10 milioni di euro per questi interventi, meno di un terzo del costo della
sola opera in oggetto. Ci sembra del tutto evidente, quindi, che tale OPCM non poteva essere usata allo
scopo di autorizzare un'opera di questo genere, permettendo così di accedere alle deroghe e alle
semplificazioni di cui al Decreto 28/04/2009 relativo al cosiddetto progetto CASE (si veda l'Art.2 del
decreto a cui fa riferimento l'ordinanza), tra cui quella di costituire variante agli strumenti urbanistici
esistenti, quella relativa alla procedura di VIA semplificata, quella relativa alle modalità di svolgimento
delle conferenze dei servizi, quella di facilitare l'occupazione delle aree e gli espropri ecc.

Ciò detto, si ricorda come l'Art.19 delle Norme di Attuazione del PSDA della Regione Abruzzo permette
la realizzazione di infrastrutture nelle aree a rischio solamente se non esistono alternative progettuali e,
cioè, se l'opera non è delocalizzabile. E' evidente che gli Enti preposti al rilascio delle
autorizzazioni, in considerazione dei rischi incontrovertibili connessi ad una localizzazione all'interno di
aree perimetrate a rischio, sono tenuti a svolgere un'istruttoria approfondita attraverso l'uso di
procedure oggettive che evidenzino l'impossibilità di trovare soluzioni alternative (compresa
l'ipotesi di mantenere l'attuale tracciato attraverso una sua riqualificazione). A mero titolo di esempio, si
possono confrontare, anche con l'ausilio di sistemi GIS, le interferenze delle diverse soluzioni progettuali
con tutti i tipi di vincolo (archeologico; paesaggistico ecc.), con strade e altri servizi (acquedotti ecc.),
con i principali sistemi ambientali ecc. Ovviamente sarà necessario dare priorità alle soluzioni che
permettono il pieno rispetto dei vincoli relativi alla sicurezza pubblica. Ovviamente non può certo bastare
un'eventuale autocertificazione da parte del proponente ma tutte le ipotesi che non interessano zone a
rischio devono essere valutate in via prioritaria. Il proponente deve motivare eventuali scelte diverse con
dati, studi appropriati ed elaborati oggettivi e chiari che dovranno essere comunque valutati e validati da
chi deve rilasciare le autorizzazioni. Questo vale in generale per qualsiasi opera pubblica ma in questa
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situazione è una valutazione di rilevanza assoluta trattandosi di un'opera da inserire in un contesto


di elevatissimo e comprovato rischio per l'incolumità pubblica. Inoltre l'Art.19 del PSDA pone un
altro limite e, cioè, che le opere che non possono essere delocalizzate siano inserite negli strumenti di
pianificazione vigenti con quella localizzazione. Non siamo a conoscenza dell'esistenza di atti di questa
valenza che riportano il percorso da noi esaminato (anzi, il piano strutturale del Comune del 2004
riportava un altro percorso).

In ogni caso, fermo restando quanto sopra contestato, per quanto riguarda le procedure di valutazione di
impatto ambientale che comunque sono fatte salve sia per le opere di cui alla Legge Obiettivo sia per
quelle connesse ad eventuali OPCM relative al terremoto aquilano, anche in considerazione delle note
vicende giudiziarie che riguardano il primo lotto della SS.17 a Navelli proprio sulla questione della
Valutazione di Impatto Ambientale, questo intervento, assieme agli altri lotti in progetto della SS17 (S.
Gregorio – S. Pio e lo stesso tratto di Navelli), costituisce palesemente un'opera unitaria in quanto il
traffico verrebbe istradato lungo un percorso senza soluzione di continuità. E' quindi del tutto evidente
che è necessario sottoporre l'intero progetto preliminare nella sua unitarietà a procedura di
Valutazione di Impatto Ambientale con contestuale sospensione della VIA della SS.17 S.Pio -
S.Gregorio al fine di riformulare lo Studio di Impatto Ambientale e di permettere di avere una visione
completa degli impatti dell'infrastruttura (leggasi: di tutti i diversi lotti).

Infine, stante la necessità di contemperare varie esigenze e bisogni, verificata la fragilità del territorio
attraversato tra Navelli e Rieti, considerata la necessità di valutare gli effetti di enorme portata
dell'intervento, anche per l'incolumità pubblica, crediamo sia auspicabile effettuare una procedura di
Valutazione Ambientale Strategica per l'intero tratto al fine di migliorare tutti gli aspetti collegati alla
progettazione preliminare delle opere, anche al fine di rendere partecipe la comunità abruzzese a tutte
le fasi progettuali, garantendo trasparenza ed evitando pericolose contrapposizioni che si risolvono, alla
fine, in un'aumento della conflittualità che spesso di traduce nella mancata risoluzione ai problemi che
bisogna affrontare (in questo caso la mobilità di persone e cose).

Riteniamo necessario che gli enti in indirizzo che hanno partecipato alla Conferenza dei Servizi del 10
Dicembre 2009 valutino, anche ai fini dell'autotutela, la riformulazione di tutti gli atti della procedura di
approvazione dell'opera al fine di risolvere tutte le criticità sopra ricordate.

L'associazione scrivente si riserva la possibilità di presentare altre osservazioni di merito e di intervenire


presso tutte le autorità competenti, rimanendo a completa disposizione per qualsiasi confronto
sull'argomento.

Cordiali saluti
Arch. Camilla Crisante
Presidente WWF Abruzzo

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