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6) I pronomi diretti e indiretti

6.1) I pronomi diretti


Precedentemente si è detto che i pronomi sono parole che sostituiscono dei nomi. Nel caso dei
pronomi diretti lo/li/la/le e ne questa funzione si può estendere a un'intera frase o episodio, come
nel seguente esempio:
– “Sai che Anna si è trasferita in Inghilterra e ha trovato lavoro a Londra presso un'importante
azienda di cosmetici?”
– “Sì, lo so.”
Rispetto alla struttura della frase semplice, costituita da soggetto + verbo + complemento (es.: “la
mamma fa la spesa.”), i pronomi diretti sostituiscono il complemento e più precisamente il
complemento oggetto, cioè quella parte della frase che risponde alla domanda “chi?”/“che cosa?”.
Essi seguono la distinzione di genere (maschile/femminile) e di numero (singolare/plurale) e sono:

Pronomi diretti SINGOLARE PLURALE


MASCHILE lo li
FEMMINILE la le

Per comodità, ad essi aggiungiamo il pronome diretto ne, che è invariabile (mantiene cioè sempre la
stessa forma) e che si può definire partitivo, svolgendo la funzione di indicare una parte di un
insieme, come nel seguente esempio:
– “Per dolce c'è la torta. Ne vuoi un po'?”
Il pronome diretto la viene usato anche nella forma di cortesia in cui si dà del “Lei”
all'interlocutore, sia al maschile che al femminile:
– “Gentile signore, La informo che il suo contratto è scaduto.”
– “Cara signora, La prego di recarsi al più presto al commissariato di polizia.”
Come si può notare dagli esempi riportati, questi pronomi – a differenza dei nomi che sostituiscono
– precedono il verbo:
– “Angelo? (Io) lo conosco da molti anni!”
– “Angela? (Io) la conosco da molti anni!”
– “Che buoni questi biscotti! (Io) ne prendo ancora!”
Nel caso della forma negativa, i pronomi diretti si inseriscono tra l'avverbio di negazione non e il
verbo:
– “Angelo? (Io) non lo vedo da molto tempo!”

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– “Angela? Non la vedo da molto tempo!”
– “Questi biscotti non mi piacciono. (Io) non ne voglio più!”
In alternativa, i pronomi diretti possono essere attaccati come desinenza all'infinito del verbo 33 che
agisce sull'oggetto. Quindi, spesso possiamo scegliere tra questa forma:
– “Signora, lo vuole provare (questo vestito)?”
e questa, in alternativa, con identico significato:
– “Signora, vuole provarlo (questo vestito)?”
In presenza di verbi di uso frequente come essere e avere, dire e fare, e specialmente nel parlato,
questi pronomi possono essere rafforzati dalla particella ce, con il significato di esserci (in un luogo
o in una situazione/condizione) e averci (qualcosa); essa quindi è assimilabile alle funzioni della
particella ci di cui parleremo più sotto:
– “Calici da vino? Ce ne sono degli altri in quella vetrina.”
– “Questo modello di Porsche ce l'ho34 soltanto io.”
– “Se Roberta ce la farà all'esame sarà felicissima di dircelo.”

Esercizio: nelle seguenti frasi sostituisci il complemento oggetto con il giusto pronome diretto
e forma poi il passato prossimo:
Es.: Compro il giornale → lo compro → l'ho comprato.
1) Federico visita i nonni.: ____________________________ ___________________________
2) La maestra controlla il quaderno.: ______________________ ___________________________
3) Pierino ripete la lezione.: ___________________________ ___________________________
4) Papà prepara il pranzo.: ___________________________ ___________________________
5) Raccolgo le olive.: ____________________________ ___________________________
6) Conosci i miei figli?: ____________________________ ___________________________
7) Dario guarda la televisione.: __________________________ ___________________________
8) Pippo mangia la torta.: ___________________________ ___________________________
9) I turisti ammirano le chiese.: _________________________ ___________________________
10) La professoressa spiega gli aggettivi.: __________________ ___________________________

33 O anche nel gerundio (“ti lascio porgendoti i miei più cari saluti”; “inizierò regalandole un mazzo di rose”) e
nell'imperativo (“compralo!”, “lasciala!”, “prendili!”, ecc.).
34 Al singolare, dove possibile (per es. col passato prossimo), i pronomi la e lo si abbreviano in l'.

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Esercizio: rispondi alle seguenti domande (al presente o al passato prossimo) usando un
pronome diretto al posto del complemento oggetto:
Es.: - Sai leggere il cirillico? → - Sì, lo so leggere.

1) Hai ricevuto la mia email? _________________________________________________


2) Hai comprato le mele? _________________________________________________
3) Sai fare la torta al limone? Sì, ______________________________________________
4) Sai fare i biscotti al burro? No, _____________________________________________
5) Avete superato il test di scienze? _________________________________________________
6) I nonni hanno dimenticato i regali? ________________________________________________
7) Pina ha salutato suo cugino? _________________________________________________
8) Abbiamo deciso il menù di domani? _____________________________________________
9) Conosci Alberto Sordi? _________________________________________________
10) La sai guidare la moto? _______________________________________________________
11) L'hai vista la ragazza di Ludovico? _______________________________________________
12) Vedi spesso le mie cugine? _________________________________________________
13) Sai suonare il flauto? _________________________________________________
14) Avete fatto i compiti? _________________________________________________
15) I cani hanno mangiato tutti i croccantini? __________________________________________
16) Ida ha preparato l'esame di Biologia? _____________________________________________
17) Hai visto le mie sigarette? _________________________________________________
18) Chi ha aperto la porta del bagno? ________________________________________________
19) Sapete già cosa dovete fare? _________________________________________________
20) Che dici: cambiamo la macchina? ________________________________________________

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6.2) I pronomi personali
I pronomi personali servono in particolare per sostituire nomi (propri e comuni) di persona. A
seconda della funzione che i nomi svolgono nella frase, si distinguono:
- pronomi personali soggetto, quando è la persona che svolge l'azione o di cui si parla nella
frase (es.: “Io sono tedesco”, “Noi andiamo a teatro”, ecc.);35
- pronomi personali diretti (atoni o tonici), che rispondono alla funzione di complemento
oggetto (es.: “La zia ci chiama”, “Chiamami appena puoi”, “Questa storia riguarda solo me”, “Ho
incontrato loro al bar”, ecc.);
- pronomi personali indiretti (atoni o tonici), che rispondono a tutti gli altri complementi,
indiretti e introdotti da una preposizione (es.: “Parla di te”, “Dammi il tuo numero”, ecc.).
Pronomi personali
SOGGETTO COMPLEMENTO DIRETTO COMPLEMENTO INDIRETTO
ATONI TONICI ATONI TONICI
io mi me mi (a) me
tu ti te ti (a) te
lui (egli) lo lui gli (a) lui
lei (ella) la lei le (a) lei
noi ci noi ci (a) noi
voi vi voi vi (a) voi
loro (essi) li loro gli* loro/(a) loro
loro (esse) le loro gli* loro/(a) loro
*forma più popolare e frequente nel parlato quotidiano rispetto alla variante tonica.

Come si vede dalla tabella, a forme simili se non identiche (tanto da apparire superflue) rispondono
funzioni sintattiche diverse, non sempre chiare al parlante, anche italiano, ma utili per una migliore
comprensione ed una più accorta produzione scritta e orale.
Le varianti della terza persona singolare del femminile (la, le, a lei), rispondenti al pronome
personale soggetto lei,36 si usano nella forma di cortesia:

– “Signorina, le posso offrire una bibita?”


– “Dottore, le chiedo un appuntamento per giovedì.”

35 Spesso questi pronomi sono sottintesi, quindi non espressi, grazie alla morfologia dei verbi italiani che distinguono
solitamente le sei persone in sei diverse forme.
36 Da cui appunto l'espressione “dare del Lei”.

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Esercizio: completa le seguenti frasi con la forma di cortesia “la” (pronome diretto) o “le”
(pronome indiretto):
1) - Scusi, …......... posso chiedere un'informazione?
2) - Dottoressa, …......... posso disturbare pomeriggio?
3) - Signore, …......... invito ad allacciarsi la cintura di sicurezza.
4) - Gentile cliente, …......... informiamo che il suo abbonamento è scaduto.
5) - Salve, …......... chiamo per chieder…......... un appuntamento.
6) - Signor Fabbrini, …......... presento mia moglie.
7) - Adesso non ho tempo. …......... richiamo più tardi.
8) - Professore, come …......... dicevo, non ho potuto studiare.
9) - Signore, …......... invito a ripensare la sua decisione.
10) - Signorina, mi piacerebbe invitar…......... a cena venerdì sera.

Esercizio: completa le seguenti frasi con il giusto pronome personale indiretto:


1) Giovanni, …......... chiamo per chieder…......... un consiglio.
2) Quando ho visto Sandro e Gina …......... ho lasciato l'invito.
3) Quando ho visto Sandro e Gina ho lasciato …......... l'invito.
4) Bambini, adesso …......... dovete spiegare cos'è successo in questa camera!
5) Rina ama i suoi zii. …......... scrive sempre delle lettere affettuose.
6) Rina ama i suoi zii. Scrive sempre …......... delle lettere affettuose.
7) Appena incontro Enza …......... devo chiedere come sta sua madre.
8) Mio figlio inizia la scuola e devo comprar…......... un bel po' di libri.
9) …......... ha chiamato l'avvocato cercando di far…......... cambiare idea, ma ho rifiutato.
10) Giacomo, da troppo tempo non senti tua zia: telefona….........!
11) Walter, è un discorso lungo. …......... spiego tutto pomeriggio, davanti a un caffè!
12) Ho invitato Cesare a casa e …......... ho offerto un caffè e dei dolci siciliani.
13) Signore, abbiamo problemi con l'auto. Potrebbe aiutar….........?
14) Cari, non voglio far…......... spendere troppo per il regalo: basta il pensiero!
15) Gentile cliente, …......... ricordo che l'assicurazione non copre questo tipo di danno.

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6.3) La particella “ci”
Oltre ad avere la funzione di pronome personale con il significato “noi/a noi”, la particella
pronominale ci (o la sua variante più rara vi) può essere usata per indicare un'azione (a) o meglio un
luogo (b) qualsiasi che, nel contesto della comunicazione, non serve specificare:

a)
– “Quanto tempo impieghi ad andare al lavoro?”
– “Ci metto circa venticinque minuti.”
b)
– “Quando vai a Parigi?”
– “Ci vado a fine mese.”

Come nel caso dei pronomi atoni riportati sopra, anche la particella ci può essere attaccata alla parte
finale di un verbo; frequentissimo è ad esempio l'utilizzo del verbo esserci al posto di essere, con la
differenza rispetto a quest'ultimo di voler significare “essere/stare/trovarsi in un dato luogo”:
ESSERE ESSERCI
Io sono Io ci sono
Tu sei Tu ci sei
Lui/Lei è Lui/Lei c'è
Noi siamo Noi ci siamo
Voi siete Voi ci siete
Loro sono Loro ci sono

Esercizio: Completa le seguenti frasi con la particella ci associata al verbo tra parentesi:
1) – Quando arrivi a casa? - …......................... (arrivarci) verso le nove.
2) – Mino, la zia ti ha invitato a casa sua sabato. Perché non …......................... (andarci)?
3) – Annetta, in quel cassetto …......................... le caramelle (esserci).
4) – Che prezzi! In questo ristorante io …................................. (non tornarci) più!
5) – Quando …......................... (non esserci) la nebbia da qui si vede un bel paesaggio.
6) – In quella vecchia villa …................................. (non abitarci) più nessuno.
7) – Mi spiace Sig. Franchini, ma a queste condizioni io …......................... (non starci).
8) – Per arrivare a Nizza …......................... (volerci) altri venti minuti.
9) – Parigi è bellissima: io e mio marito …......................... (andarci) tutti gli anni.
10) – Cari amici, Parigi è bellissima: …......................... (voi – andarci)!

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6.4) I pronomi relativi
Sempre ricordando la funzione dei pronomi, che è quella di sostituire dei nomi o anche parti più
estese del discorso, possiamo considerare l'utilizzo dei pronomi invariabili che e cui e delle loro
forme equivalenti. Nello specifico:
- CHE può essere utilizzato al posto del soggetto o al posto del complemento oggetto (diretto):
“Il dolce che aveva quello strano colore era buonissimo.” (soggetto)
“Ho visto un uomo che mi ha insospettito.” (complemento oggetto)
In questi due periodi il pronome relativo mette in relazione un elemento della prima frase (il dolce;
un uomo) con uno della seconda, senza doverlo ripetere in due frasi separate:
“Il dolce aveva quello strano colore. Il dolce era buonissimo.”
“Ho visto un uomo. L'uomo mi ha insospettito.”
Soprattutto quando si fa riferimento a persone, si possono utilizzare le forme equivalenti il quale/i
quali, la quale/le quali:
“Ho visto un uomo il quale mi ha insospettito.”
- CUI può essere utilizzato al posto di un complemento indiretto, introdotto perciò da una
preposizione semplice (di cui, a cui, da cui...):
“Ho conosciuto una ragazza di cui mi sono subito innamorato.”
Come si vede, la funzione di mettere in relazione due distinti pensieri (Ho conosciuto una ragazza.
Mi sono innamorato subito della ragazza) è identica al pronome che, differenziandosi solo in quanto
complemento indiretto (innamorarsi di chi?). Le forme equivalenti già viste per il pronome relativo
che si utilizzano anche per cui, introducendole però con una preposizione articolata:
PREPOSIZIONE + CUI PREPOSIZIONE + FORMA EQUIVALENTE (QUALE)
SINGOLARE E PLURALE SINGOLARE PLURALE
di cui del quale/della quale dei quali/delle quali
a cui37 al quale/alla quale ai quali/alle quali
da cui dal quale/dalla quale dai quali/dalle quali
38
in cui nel quale/nella quale nei quali/nelle quali
con cui con in quale/con la quale con i quali/con le quali
su cui sul quale/sulla quale sui quali/sulle quali
per cui per il quale/per la quale per i quali/per le quali
fra/tra cui / fra/tra i quali
/ fra/tra le quali

37 Quando è complemento di termine si può usarlo senza la preposizione a: “Ho salutato la signora cui ho venduto la
casa.”
38 Quando è complemento di luogo si può sostituire con l'avverbio dove: “Quella è la scuola dove andavo da piccolo.”

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Esercizio: Nelle seguenti frasi inserisci il pronome che o il pronome cui:39
1) Il Barbera è il vino …............. preferisco.
2) Questa è la ragazza …............. ho prestato il mio libro.
3) Si pregano i signori la …............. auto è parcheggiata in divieto di sosta di volerla spostare.
4) Non sopporto le persone …............. credono di sapere tutto!
5) Il negozio da …............. mi rifornisco si trova in quella traversa, sulla destra.
6) Sono ottimista: è un progetto in …............. credo molto.
7) Gli studenti …............. supereranno la prova scritta saranno ammessi all'orale.
8) Chi era quel signore …............. ci guardava con insistenza?
9) Quello è il film di …............. ti parlavo l'altro giorno.
10) A volte dici delle cose …............. mi lasciano stupefatto.

Esercizio: Unisci le seguenti coppie di frasi in periodi utilizzando il giusto pronome relativo:
1) Mi hai regalato un libro. Il libro mi piace tantissimo.
_____________________________________________________________________
2) La settimana prossima faremo una gita. La gita costerà 50 euro.
_____________________________________________________________________
3) Ieri siamo stati da alcuni amici. Gli amici sono molto ricchi.
_____________________________________________________________________
4) Sono entrata in un negozio. Il negozio ha molta scelta.
_____________________________________________________________________
5) Il film parla della shoah. Il film è appena iniziato.
_____________________________________________________________________
6) Giorgio dipinge dei quadri. I quadri sono davvero bellissimi.
_____________________________________________________________________
7) Avevo messo le chiavi in tasca. La tasca era bucata.
_____________________________________________________________________
8) Conosciamo una vecchia signora. La vecchia signora parla il tedesco.
_____________________________________________________________________
9) Questa è la mia nuova moto. Ti avevo parlato della mia nuova moto.
_____________________________________________________________________
10) Non hai risposto al messaggio. Ti ho inviato un messaggio.
_____________________________________________________________________

39 Sarà cura dell'insegnante suggerire dove è possibile inserire le forme equivalenti, da non preferire inizialmente.

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7) Gli avverbi
Gli avverbi sono una parte del discorso invariabile. Come suggerisce il loro nome, essi hanno a che
fare con i verbi, posizionandosi loro vicino per specificarne/modificarne il significato dell'azione
espressa (in realtà gli avverbi possono riferirsi anche ad aggettivi, ad altri avverbi o ad intere frasi).
Esistono avverbi di vario tipo, perché vari sono i significati che possono avere (modo, quantità,
affermazione, negazione, dubbio). Per motivi di spazio, ne tratteremo dettagliatamente solo alcuni,
limitandoci a menzionarne altri di uso frequente.

7.1) Gli avverbi di modo


Gli avverbi di modo indicano come, in che modo avviene l'azione/evento della frase. Solitamente si
formano dall'aggettivo al femminile, e sono riconoscibili per il suffisso -mente:

AGGETTIVO FORMAZIONE CON AGGETTIVO AVVERBIO DI MODO


AL FEMMINILE
caldo calda + mente caldamente
lieve lieve + mente lievemente
abile abil + mente abilmente
regolare regolar + mente regolarmente

Tra gli avverbi irregolari ricordiamo in particolare bene (da buono) e male (da cattivo).

Esercizio: Ricava gli avverbi di modo dai seguenti aggettivi:

1) Facile ________________________ Difficile __________________________

2) Debole ________________________ Forte _____________________________

3) Deciso _________________________ Confuso ___________________________

4) Appassionato ____________________ Freddo ____________________________

5) Nuovo _________________________ Attento ____________________________

6) Felice __________________________ Infelice ____________________________

7) Cordiale ________________________ Scortese ___________________________

8) Chiaro _________________________ Incomprensibile _____________________

9) Pesante ________________________ Leggero ___________________________

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7.2) Gli avverbi di tempo
Gli avverbi di tempo precisano il tempo di un'azione o di un evento, cioè quando è
successo/succede/succederà qualcosa. Sono di uso frequentissimo i vari ieri/oggi/domani ma anche
prima/adesso/dopo oltre ad ancora, già, presto/tardi ecc. Spesso essi seguono il verbo ma possono
anche essere posti all'inizio della frase:
“Verrò a trovarti domani.”/ “Domani verrò a trovarti.”
Quando ci interessa esprimere la frequenza di un'azione, cioè quante volte essa si ripete nel tempo,
usiamo i seguenti avverbi, in ordine dal massimo della frequenza (sempre) al minimo (mai):
Es.: - Quante volte mangi fuori casa? L M M G V S D
SEMPRE ● ● ● ● ● ● ●
QUASI SEMPRE ● ● ● ● ● ●
SOLITAMENTE – NORMALMENTE ● ● ● ● ●
SPESSO ● ● ● ●
TALVOLTA – A VOLTE – OGNI TANTO ● ● ●
RARAMENTE – DI RADO ● ●
QUASI MAI ●
MAI

Esercizio: Scrivi cinque frasi utilizzando gli avverbi di tempo ieri/oggi/domani,


prima/adesso/dopo, ancora, già, presto/tardi, subito, durante/mentre:
Es.: “Quando sono arrivato a casa lei era già tornata dall'ufficio.”
1) _____________________________________________________________________________
2) _____________________________________________________________________________
3) _____________________________________________________________________________
4) _____________________________________________________________________________
5) _____________________________________________________________________________

Esercizio: Completa le seguenti frasi con gli avverbi di frequenza:


1) Danilo è ingrassato parecchio. Non va ….................................. a fare un po' di jogging.
2) Mi trovo abbastanza bene in quel supermercato: ci vado …................................... .
3) Io e Marisa ci vediamo molto poco: in giro non ci vediamo ….................................. .
4) Mi sveglio alle 7.00 e ….................................. faccio colazione solo con un caffè.
5) La sera sono molto stanco e vado ….................................. a letto molto presto.
6) A casa ….................................. mi capita di dimenticare cosa devo fare per primo.
7) Non mi piace granché stirare. Lo faccio solo ….................................. .
8) Lino, adesso basta! Stai ….................................. lì a giocare al computer!

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7.3) Gli avverbi di luogo
Gli avverbi di luogo indicano il luogo (conosciuto o sconosciuto) dove si svolge l'azione espressa
dal verbo, specificando talvolta rapporti di distanza (vicino/lontano), movimento e collocazione
nello spazio di qualcuno/qualcosa:
– Laggiù c'è la mia casa.
– Umberto abita lontano dal centro.
– Erika, cammina lungo il marciapiede!
– Il gatto è sotto la sedia.
I principali avverbi di luogo sono:

dentro fuori sopra/su sotto/giù accanto

vicino lontano davanti dietro intorno/attorno

Gli avverbi via e altrove esprimono allontanamento generico (concreto o figurato) da un luogo:
– Scusatemi, devo proprio andare via.
– Vorrei tanto vivere altrove.
Similmente ai dimostrativi questo e quello gli avverbi qui/qua e lì/là esprimono vicinanza o
lontananza di qualcuno/qualcosa:
– Michelino, vieni qui: devo parlarti!
– Il negozio che cerchiamo dev'essere là, in fondo alla strada.
Come detto più sopra, anche la particella pronominale ci (oltre a vi e ne) può funzionare come
avverbio di luogo (stato in luogo o moto a/da/per luogo):
– A messa? Non ci vado da un mese!

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– In questo bosco vi abitano alcuni lupi.
– Me ne andrò molto presto da questa città!
Ci sono poi molte espressioni di luogo formate da un avverbio e/o da una preposizione, come
davanti a, fuori da, di fianco a, fino a, vicino a, lontano da ecc.

Esercizio: Inserisci gli avverbi di luogo nelle seguenti frasi:


1) …..................... una vecchia scatola di dolci ho trovato 550 euro.
2) Una strana donna mi guardava da …..................... un cespuglio.
3) A Parigi è molto romantico passeggiare …..................... la riva della Senna.
4) Le hostess delle compagnie aeree vivono spesso …..................... da casa.
5) Guido è triste: è mio dovere stargli …..................... .
6) Casa mia è proprio …..................... al mare.
7) Io e la mamma sediamo ….....................; tu e Martina sedete …..................... .
8) Lo zio ha nascosto 100000 euro …..................... il tappeto.
9) La scatola dei giochi è …..................... quel ripiano.
10) Scusi signorina, il posto …..................... al suo è libero?

7.4) Gli avverbi di quantità


Per esprimere in modo indefinito una quantità o misura, senza dover usare il sistema metrico
decimale (metri, grammi, litri...), possiamo fare ricorso ai seguenti avverbi di quantità, che qui
presentiamo da quello che indica maggiore quantità in ordine decrescente:

TUTTO ● ● ● ● ●
MOLTO – TANTO – PARECCHIO – ASSAI ● ● ● ●
ABBASTANZA – PIUTTOSTO ● ● ●
ALQUANTO – UN PO' ● ●
POCO ●
NIENTE – NULLA

Rispetto a questo elenco approssimativo vi sono molti altri avverbi in grado di esprimere pensieri
legati a quantità ed a confronti tra quantità. Molto importante è l'opposizione tra le idee di
abbondanza (molto) e scarsità (poco), da cui noi partiamo per misurare/quantificare e valutare ciò
che ci circonda: si aggiungono così altri avverbi come sufficientemente, bastantemente (quantità
adeguata); troppo, moltissimo, più (quantità inadeguata per eccesso); meno, appena, pochissimo
(quantità inadeguata per difetto).

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Esercizio: Rispondi alle seguenti domande con un avverbio di quantità:
1) Quanto ti piace il cinema italiano? _______________________________________________
2) Ti piacciono le lasagne? _______________________________________________________
3) Hai lavorato molto questa settimana? ____________________________________________
4) Ti piace studiare le lingue straniere? _____________________________________________
5) Hai mangiato stasera? ________________________________________________________
6) Quanto costa una Ferrari secondo te? ______________________________________________

7.5) Gli interrogativi


Questi avverbi servono a fare una domanda diretta, che finisce cioè col punto interrogativo. A
seconda del tipo di domanda, si usano diversi avverbi:

– Dove? (quando ci riferiamo a un luogo nel quale andare, venire, o stare):


es.: - Dove abita tuo cugino?
– Quando? (quando ci riferiamo al tempo, generico o preciso, di un'azione):
es.: - Quando vi sposate tu e Nicola?
– Come? (per chiedere informazioni sulla qualità di qualcuno/qualcosa o sul modo con cui si
svolge un'azione):
es.: - Come è stato il vostro viaggio a Istanbul?
– Quanto?40 (per chiedere informazioni sulla quantità/misura di qualcosa):
es.: - Quanto fumi?
– Perché? (quando vogliamo conoscere la causa o il motivo di un'azione o comportamento)
es.: - Perché non parli con me?

7.5.1) Altri interrogativi (aggettivi e pronomi)


Anche alcuni aggettivi e pronomi vengono usati per fare domande, in particolare:
AGGETTIVI PRONOMI
- Chi? riferito a persone o animali
es.: chi è quell'uomo?
- Che?/Che cosa? riferito a un fatto o ad una cosa
es.: che dice tuo padre?

40 Quanto ha valore di avverbio quando si lega a un verbo e quindi non accompagna o sostituisce un nome, nel qual
caso esso è aggettivo o pronome.

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- Quale?/- Quali? es.: quale vestito indossi? - Quale?/- Quali? es.: qual è il tuo numero di
telefono?

- Quanto? es.: quanta cannella hai - Quanto? es.: quanto è grande il tuo
- Quanti? messo nel dolce? - Quanti? amore?
- Quanta? - Quanta?
- Quante? - Quante?

Nella funzione di interrogativi, aggettivi, pronomi e avverbi possono essere introdotti da una
preposizione, quando reggono un complemento (possesso, provenienza...):
– Di chi è la macchina parcheggiata in seconda fila?
– Da dove vengono Jasmin e Alex?

Alcuni interrogativi possono anche essere usati come esclamativi:


– Che sbadato! Ho dimenticato di prendere il portafogli in macchina!
– Come è bella Venezia in primavera!

Esercizio: Scrivi delle domande alle seguenti risposte, utilizzando gli interrogativi:
1) __________________________________________________________________
– Il campanile è alto 100 metri.
2) __________________________________________________________________
– Il mio colore preferito è il blu.
3) __________________________________________________________________
– Cristoforo Colombo.
4) __________________________________________________________________
– Ho detto ai ragazzi che se faranno i bravi li porteremo a Gardaland.
5) __________________________________________________________________
– Paul viene dalla Svezia.
6) __________________________________________________________________
– In tasca mi sono rimasti 457,60 euro.
7) __________________________________________________________________
– Mio figlio si chiama Abdullah.

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