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ie porta
Ma pure questa musica conviene
Ch’ esprima i! sentimento, o male o bene.
1 MagsTRO
La mia musica ha questo d’eccellente,
Che pud adattarsi a tutto egregiamente.
Oggi, per veritt, sono ben pochi quei maestri che
ivano la musica prima delle parole; ma vanno ia vece
incontro a due eccessi ugualmente dannosi; 0 di non
curare affatto il significato della poesia, 0 di curarlo
troppo servilmente. Debbonsi consigliare i maestri ad evi-
tare colla stessa sollecitudine ambedue questi eccessi
cost contrarj all’incremento della musica drammatica. Se
il poeta avra bene espressa Ja situazione, il maestro non
avra altro a fare che vestire acconciamente di note
la poesia; ma quando venga meno il poeta nell’ uflicio
sto, pud il maestro immaginare la musica con'veniente
alla situazione, senza darsi briga defla poesia che tro-
va, facendola poi cambiare per adattarla alla musica.
La siretta di questo finale & poco felice. Nell’ alleyro
agitato, il motivo che Ernani canta in minore e viene
ripetuto da Elvira, non @ punto bene applicato alle pa-
role; oltre di che, la melodia ¢ pochissimo grata. Quando
entra in maggiere troviamo un crescendo, a squilli di trou-
Ja, privo di espressione, e che, per I’ andamento ¢ per
il ritmo, imita servilmente la stretta nell’ éatrodusione
dei Lombardi. Dal diminuendo, ¢ dalla sospensione, che
precedono la ripresa del predetto crescendo, se non resulta
cevole elfelto, sorge nulladimeno qualche cosa di ori-
sinale e di strano.
pid
cee |
NelPintrodusione dell’ atto secondo, assai vi50
giadro & il galop con cori. Questo pezzo ha in sé inca-
strato un altro pensiero musicale, che si sviluppa alla
quinta del tuono, di ritmo diverso dal primo, ma assai pe-
sante; egli pare che il Verdi ce lo abbia messo coll’in-
tendimento di far meglio spiccare il primo pensiero.
Ma mancano al secondo pensiero le qualitt che occor-
rono a renderlo una efficace preparaszione. Si osservi nel
primo pensiero musicale la seconda frase del secondo
periodo, ove ingegnosamente @ adoperato un moto con-
trario fra il motivo principale ed il basso.
Un éerzetto fra Elvira, Ernani e Silva, contiene un mo-
tivo grato del tenore. Aleune imitaztoni che intervengono
poi tra soprano ¢ basso sanno dell’ antico, e sono poco
dicevoli. Buon effetto opera il tenore dove ripiglia in
minore la mossa Arta sua cantilena: del rimanente que-
sto tersetfo non presenta nulla di singolare.
Nel duetlino fra tenore e soprano, si sforzd il Verdi
di essere patetico e delicato ad un tempo; ma cadde
nell’ affettazione, non essendo il suo ingegno inclinato al
gentile ed alla delicatezza. Accorgendosi che il pezzo il-
Janguidiva, pose al principio della 17% battuta un forte
che finisce morendo alla 199, formando una frase che per
carattere non consuona punto coll’ espressione cercata
nel detto pezzo. Senza che, il discorso musicale in questo
andantino procede yario, ma senza connessione. Breve-
mente, il Verdi lottd contro se stesso, ma invano. — Se-
gue la stretta del predetto tersetto fra Elvira, Ernani e
Silva, che & impetuosa e drammatica: la parte che can-
tano all unisono soprano e tenore per due volte, @ al-
quanto volgare, benché non priva di effetto.St
Nell'aria di Carlo (baritono) ¢ notevole l'andante mosso
a cagione di alcunipassi, ove le note vogliono esser can-
tate in modo assai vibrato, entrando in concorrenza colla
tromha; prima sulle parole « Se resistermi potrai », poi sulle
altre « la vendetta del tuo re », ed altrove, Ben pensato
@ il pertichino di Silva con le parete « No di Silva il
disonore », per cui Varia si risolve quasi in un duo. La
cabaletta contradice |’ andante mosso, perciocché dimanda
opposta tempra della voce. La qual cosa debbono i mae-
stri studiosamente fuggire, affinche non accada che chi
canta bene I’ ua pe2zzo debba necessariamente cantar ma-
le l’altro, Ed in vero, colui che pud cantare con effetto
il predetto andante mosso, tutto forza ed energia di voce,
non pudinterpetrare convenienlemente Ia cabaletta, tutta
dolcezza e amore.
Il duo fra Ernani e Silva, con cui termina il secondo
atto, é dialogato, e traitato in gran parle come parlante
melodico, Poi, come Silva dice « ok radbia », il parlante
diviene armoxéco per poche battute. Il motivo che il Verdi
adoperd ad esprimere la promessa che fa Ernani di uc-
cidersi allorché Silva facciagli udire lo squillo del corno,
& troppo cupo, e disdice al carattere franco, leale e sincero
di Ernani. Di poco momento é Va due, quando invocano
Vira del cielo contro al mentitore. La stretta, ove ha
parte eziandio il coro, che va tratto tratto ripetendo lo
stesso canto che fanno insieme Ernaai ¢ Silva, ha carat-
tere guerresco, ed esprime acconciamente !’ ira onde &
acceso il petto di ognuno. Di bell’effetto & lo staccato,
che va stringendo e crescendo fino ad un fortissimo.
Nel principio del terzo atto, Carly ha una cavatina.