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NUMERO 3 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2010

Direttore: DENIS UGOLINI

Pag. 2-3 - Cambiare struttura


Altrimenti... buona notte popolo costituzionale
Davide Giacalone
Pag. 4 - Il Sindacato che produce
Lo spettacolo della politica? Una robaccia La verità è che sono solo calcoli di bottega precari
mai vista. È da troppo tempo che siamo delle bande in lotta l’una contro le altre. La Guido Piraccini
costretti a constatare questo stato. E lo maggioranza di governo si è divisa. Pag. 5 - Scuola. Il margine di
abbiamo fatto ripetutamente anche qui. E L’opposizione non è da meno scollata. Il manovra di un insegnante
continua a peggiorare. bipolarismo, questo bipolarismo, che doveva Andrea Alessandrini
Sempre più scontro fra bande. Peggio delle dare maggiore stabilità è la bastarda causa
tifoserie esagitate di certe curve, di certi sta- della paralisi di governo e della spaccatura Pag. 6 - Servizi pubblici
più...privati. Tariffe più
di. Fra schieramenti e dentro gli schie- radicale del sistema politico. Si parla di convenienti
ramenti. Crescono i segnali preoccupanti di cambiare la legge elettorale. Indubbiamente Giampiero Placuzzi
rischio. Effetto della intolleranza, della cruda quella che c’è fa schifo. Ma non sta qui la
e pura contrapposizione. Quel che è davvero possibilità di dare una svolta significativa e Pag. 7 - Sapro. La responsabilità
disarmante è che questa politica è specchio positiva alla vita politica del paese. Non sta dei Comuni. Risorse tolte a
imprese e credito
di questo paese. Le tifoserie che si insultano solo in questo. Lo andiamo ripetendo da anni,
Luigi Di Placido
e si minacciano non si esibiscono solo molti anni. Le leggi elettorali devono essere
nell’emiciclo di Montecitorio o di Palazzo coerenti con il sistema istituzionale al quale Pag. 8-9 -Logistica. Questione di
Madama. Fra la gente, si constatano gli stessi si rapportano. Si sono cambiate spesso queste sistema
partigiani arroccamenti. Di qua o di là. Per leggi e si è lasciato intangibile il sistema Incontro con Renzo Piraccini
posizione, per maglietta indossata. Se si istituzionale e costituzionale. Non potevano Pag. 10 -11 Turismo.
aspetta qualche argomentazione forte, un che derivarne contraddizioni e fin’anche Collegamenti, promozione,
fondato ragionamento, a suffragio delle conflitti istituzionali. Ci rimette la democrazia ristrutturazione
reciproche trincee, finisce il più delle volte e il funzionamento dello Stato. Tutti noi. Se Pag. 12-13 - Partecipazione e
in delusione. E non stanno mancando episodi per essere al passo con le esigenze dei tempi programmazione
di violenza che fanno presagire poco di buono. si deve ripensare la forma di governo, i rap- Giampiero Teodorani
Da tempo Giampaolo Pansa ammonisce al porti fra i poteri dello Stato, non è la legge
Pag. 14 - Anche a Sinistra
riguardo, con molto realismo e buona elettorale che può risolvere la questione. indebolimento della politica
ragione. Bisogna fermarsi. Riattaccare la Occorre la riforma costituzionale. Quella ri- Roberto Casalini
spina del cervello ad un generatore di forma della cui esigenza si ha consapevolezza
corrente. Fare un piccolo esercizio di buon da decenni oramai, ma che si continua a non Pag. 15 - Ci sarebbe bisogno di
senso, indursi ad un minimo di responsabilità. affrontare. Questa è la centrale questione più "sinistra"
In una situazione del genere chi vince e chi italiana. Il più importante e prioritario Gian Paolo Castagnoli
perde in una conta elettorale sia essa interna problema di questo paese. Continuando a Pag. 16 - Occorre nuova
al Parlamento o fuori non significa nulla, se girarci intorno inconcludentemente ci faremo strumentazione politica
non il crescente esacerbarsi delle posizioni solo del male. E su questa strada già ci siamo. Randolfo Natali
che si scontrano e che inducono a sentimenti Le divisioni politiche e programmatiche che Pag. 17 - Non c'è il partito. Ci
sempre più impregnati di inconciliabilità, di delineano le differenti alleanze elettorali e le sono i repubblicani
non reciproca accettazione e fin’anche di scelte di governo sono essenziali per una Stelio De Carolis
odio. Ci si aspetterebbe dalla politica che democrazia funzionante e forte. Ma il sistema Pag. 18 - Desolazione e/o
comprendesse la pericolosità della china che democratico, delle regole, dell’equilibrio e speranza
sta alimentando. Ma questa classe politica del funzionamento istituzionale, deve essere Piero Bonavita
grandi risorse non le ha e non le sta condiviso, comune. Le regole elettorali devono
dimostrando, purtroppo da parecchio. Quel essere coerenti con il sistema istituzionale. Pag. 19 - Sanità. Un confronto
oltre la contingenza per
poco di buono che pure anche in essa si Non lo disegnano; ne conseguono. Cosa progettare il futuro
annovera è marginalizzato e non conta nulla. possiamo fare di fronte a questa politica im-
Conta solo in quale coro balbetti e urli. Ci pantanata che invece che muoversi in questa Pag. 20-21 - Una sola azienda
vorrebbe che la pubblica opinione, buona direzione è volta a tutt’altri lidi e preoccu- sanitaria di Area Vasta Romagna
parte di essa almeno, avesse la forza e la pazioni? Ci basta ingrossare le fila dell’a- Denis Ugolini
capacità di segnalare l’inadeguatezza di stensionismo schifato? O non è meglio co- Pag. 22 - L'ASL di Cesena:
questa politica e ancor più il rischio che essa minciare a chiedere e a impegnarci a chiedere perchè un piano di rientro e quali
sta portando al futuro di questo paese. C’è che si apra una fase costituente? Chiedere prospettive di sviluppo
un senso di impotenza nel ravvisare da un alle forze più riformatrici e responsabili sia Maria Basenghi
lato queste esigenze e nel non vedere dall’altro dell’una che dell’altra parte che diano prova Pag. 23 - ASL unica in Romagna
alcuna via d’uscita di qualche valore. Così di una volontà in tal senso? Per una politica e subito un solo coordinatore
non può però continuare. Non è neppure responsabile ci vogliono cittadini Davide Buratti
tirare a campare. È peggio. Ricorrere alle responsabili. E che trovino forme attive per Pag. 24 - Chiunque. Il cittadino
urne? Al voto anticipato? Siamo al balletto indicare e manifestare questo senso di al primo posto
delle minacce di andare a votare e a quello responsabilità. Altrimenti!…altrimenti “buona Luigi Tivelli
del fermi tutti perché non conviene al paese. notte popolo”.
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Cambiare struttura costituzionale


di Davide Giacalone*

Abbiamo passato un’estate suggeriscono ai due di riaccordarsi, ma forse sottovalutano


politica fra le più detestabili. il fatto che sembrerebbero due pugili a corto di fiato, che
Fra dossier e bassezze, nel s’abbracciano per stare in piedi, non per afflato di fratellanza.
deserto delle idee e delle In tale contesto, dunque, ragionammo così: o si rompe
proposte. l’incantesimo bipolare e Berlusconi fa l’accordo con l’Udc
Il teatro dell’assurdo ci regalò di Pier Ferdinando Casini, o il tempo che passa è solo agonia,
“Aspettando Godot”, di Samuel quindi meglio votare subito. Le altre alchimie, compresi i
Beckett. Nell’Italia d’oggi va in governi “diversi”, trascurano un dettaglio: la sinistra, in
scena “Aspettando le elezioni”. quanto a unità, è messa peggio e far fare a Berlusconi, per
Godot non arriva, le elezioni, l’ennesima volta, la campagna dell’oppositore è un regalo
prima o dopo, si fanno. Gli che neanche la Befana porterebbe. Siccome Umberto Bossi,
italiani votano, qualcuno vince, che ha fiuto da vendere ed è un giocatore azzardoso, ha
si consumano i festeggiamenti e poi si comincia da capo: chiarito che di Casini neanche se ne parla, non restano che
siccome non riesce a governare si riprende a parlare d’elezioni. le urne. Che, oltre tutto, convengono alla sinistra, la quale
I tattici studiano le carte della topografia elettorale. I evita di vendolizzarsi e spaccarsi.
sondaggisti s’atteggiano a moderni aruspici. Gli altri guardano, E’ capitato, però, che Bossi s’è messo ad affiggere manifesti
aspettando e partecipando sempre meno. Se va avanti così per le elezioni, già pregustando la dominanza sul gruppo
fonderemo i due assurdi, parlamentare che gli sarebbe
sicché aspetteremo Godot il derivata dall’essere rimasto
giorno delle elezioni. l’ultimo alleato di Berlusconi,
Ammetto di avere delle re- e che quest’ultimo abbia ripreso
sponsabilità, sebbene da mero a parlare di governabilità e
osservatore. Le elezioni poli- stabilità. Belle cose, ma come
tiche mi sembrarono un’op- si ottengono? La mozione di
portunità sensata già un anno fiducia è passata, ma trenta
fa, da programmarsi assieme secondi dopo siamo punto e a
alle regionali. Il ragionamento capo. Tralasciamo il fatto che
che svolgemmo era banale: la sinistra festeggia la stabilità
la maggioranza mostrava già degli avversari e le non elezioni,
solchi profondi, navigando dimostrando d’avere più talento
verso l’inerzia, il propellente di Beckett.
iniziale non aveva portato le E’ vero che gli elettori non ne
riforme necessarie, ma era possono più, talché più nu-
ricominciata la guerra nella merosi risparmieranno le suole
trincea giudiziaria, in più la per andare ai seggi, ma se s’al-
crisi economica era sì globale, lunga la broda per altri mesi,
ma consumi e lavoratori, da per giunta dolorosi e incattiviti
noi, non ne avevano ancora dagli scontri sociali, non c’è da
subito i dolori, siccome, riflet- aspettarsi che il loro umore si
tevamo, dall’autunno 2010 rassereni. Andare avanti, quindi,
saranno reali, meglio non ha un senso se si pensa di poter-
perdere tempo e ripartire in lo fare non per una o due sta-
fretta. Le regionali sono pas- gioni, ma fino in fondo alla legi-
sate, con tutti a scommettere slatura. E come, contrattando
sulla sconfitta di Silvio Ber- ogni volta il pugno di voti che
lusconi e gli elettori a decre- serve per far passare qualche
tare il contrario. cosa? Se s’imbocca questa stra-
Dopo le regionali è esplosa la polemica con Gianfranco Fini. da i gruppi marginali e mercanteggianti si moltiplicheranno,
Se dovessi riassumere, ad un marziano, quali sono i temi costringendoci anche ad informarci su perfetti sconosciuti,
politici dello scontro mi troverei in difficoltà. di cui non si conosce l’ombra d’un pensiero, divenuti
Normalmente, quando si fa politica seria, l’assenza di reali improvvisamente determinanti.
distanze programmatiche (a meno che non si considerino tali Senza contare che avanzando in questo modo s’ipotecano
il diritto di crepare e quello di sposarsi fra omosessuali) altri due anni nel corso dei quali non solo non si fanno riforme
favorisce la ricomposizione. Qui è vero il contrario, perché, strutturali, ma neanche se ne può parlare seriamente,
per dirla alla De Curtis, a prescindere da tutto i due si detestano. aggregando moderati e riformisti d’ambo le parti. Sarà un
L’estate passata a parlare di case e cognati, poi, non sembra tempo d’attesa, dove, di tanto in tanto, ci si domanderà: ma
il preludio di una ritrovata, e magari falsa, sintonia. I saggi
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Cambiare struttura costituzionale


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arriva ‘sto Godot? Per poi passare a pugnalare il vicino, in Ripeto: sono favorevole all’uninominale, ma non c’è bisogno
un trionfo di dossieraggi senza processi che renderanno di sostenere quel che non ha fondamento.
radioattivo il terreno per i tempi a venire. Il terzo imbroglio è quello decisivo: finiamola di far credere
L’unica iniziativa politica dell’estate è consistita in un appello che cambiando il sistema elettorale si possa rendere funzionanti
per la riforma del sistema elettorale in senso uninominale. le istituzioni, a cominciare dai poteri legislativo ed esecutivo.
Ma, anche qui, gli equivoci sono più delle idee. A coloro che E’ una fanfaluca. Sono sedici anni che cambiamo sistemi,
firmano l’appello per la riforma uninominale del sistema per ottenere sempre lo stesso risultato: un bipolarismo
elettorale lancio, a mia volta, un appello: non prendiamoci straccione, che pretese di travestirsi anche da bipartitismo e
in giro. Sono favorevole a quel tipo di sistema, ne scrivevo che, in realtà, ruota tutto attorno ad una sola persona: Silvio
quando ancora avevamo il proporzionale e la prima Berlusconi. E, sia chiaro, non è che tolto il perno la porta
Repubblica, ma non firmerò i generici auspici, che tanto smette di cigolare, semmai casca, perché in sedici anni, a
spazio trovano sul Corriere della Sera, perché sottendono tre destra come a sinistra, s’è fatto di tutto per trasformare i
malintesi, o tre imbrogli, a seconda del grado di consapevolezza partiti e la politica in mere tifoserie contrapposte, incapaci
dei firmatari. di pensare il futuro se non come il tempo in cui regolare i
Il primo imbroglio è relativo all’attuale sistema elettorale, conti del passato.
che un po’ tutti dicono di detestare, compreso il genitore, ma Nel nostro sistema il governo è costituzionalmente debole e
che, in realtà, piace a tutti. il Parlamento costituzional-
Anzi: a tutte. Piace a tutte mente lento, duplicatore e
le segreterie dei partiti, che insabbiatore. Ciò dipende
non sono partiti veri, non dal fatto che i Costituenti
hanno forme di democrazia ebbero paura del “potere”,
interna, non c’è selezione fecero di tutto per depoten-
dei dirigenti, ma che si ziare la forza delle maggio-
consegna a chi li guida il ranze. In questo sistema pos-
potere di stabilire la com- siamo anche eleggere i par-
posizione dei gruppi parla- lamentari all’inglese, ma
mentari. Vale per chi vince non avremo mai e poi mai
le elezioni e vale anche per un premier all’inglese, bensì
chi le perde, comprese le solo coalizioni di collegio
minoranze collocate appena impegnate a spartirsi gli
sopra la linea di galleg- eletti nei collegi vincenti,
giamento. La cosa grottesca salvo poi dividersi la mat-
è che questo mostriciattolo ha fallito anche i due risultati cui tina successiva allo spoglio.
avrebbe dovuto portare: gruppi parlamentari omogenei e A che serve, allora, far la parte dei finti saggi, compitare e
assenza di conflittualità nel processo legislativo. Ha fallito, firmare appelli che, se anche venissero accolti, non sortirebbero
come fallirebbe ogni sistema maggioritario, perché i partiti alcuno degli effetti sperati? Tanto più che i candidati nei
lo usano con il trucco: stipulano accordi arlecchineschi, per collegi uninominali li sceglieranno i medesimi soggetti che
vincere le elezioni, e poi, in Parlamento, lamentano l’andazzo oggi nominano parlamentari di nessuna esperienza, che anche
variopinto. Con le liste blindate e il premio di maggioranza, si vantano di portare in quel posto il bene prezioso della
pertanto, s’è tolto potere a chi aveva la capacità di raccogliere propria ignoranza e della propria incapacità. Si dirà: ma così
i voti (non sempre dei damerini), ma lo si è dato a chi non non si può andare avanti, è uno sconcio, l’Italia ha bisogno
ha mai incontrato i propri elettori. Basta una spaccatura, a di cambiare. Sicuro, ma è la struttura costituzionale a dovere
destra o a sinistra, e subito questi signori Nessuno diventano cambiare. E, paradossalmente (ma neanche tanto) è più facile
determinanti. trovare un accordo, serio, fra le parti per una così grande
Detto ciò, alle segreterie il sistema piace, perché non avrebbero riforma, piuttosto che per una modifica del modo in cui si
altro modo per piazzare in Aula gente che (prima) si suppone contano i voti e assegnano i seggi. Nel primo caso si parlerebbe
fedele e che non sarebbe in grado di reggere un dibattito del futuro, nel secondo degli interessi immediati e presenti.
neanche con i propri familiari, che, probabilmente, non li Nel primo si potrebbe provare a ragionare di politica, nel
votano neppure. secondo si dovrebbe procedere per colpi di mano e di palazzo.
Il secondo imbroglio è dato dalla genericità dell’appello: Mi sono stufato, invece, di parlare sempre e soltanto di sistemi
“uninominale” non significa molto. E’ uninominale il sistema elettorali, come se in quelli si racchiudessero e riassumessero
inglese e lo è quello francese (che a me piaceva, quando i problemi e gli interessi del Paese. Votando all’inglese non
esistevano i partiti), ma non sono affatto simili. Ed è un si elegge la Camera dei Comuni. Votando alla francese non
imbroglio far credere che con l’uninominale trionferanno la si elegge il Presidente della Repubblica. Per intenderci: uno
bontà, l’onestà e il contenimento dei costi elettorali. Suvvia! che si mette delle piume colorate nel costume da bagno non
Era uninominale il sistema elettorale dell’Italia liberale, è un pavone, è uno scemo.
accusato di favorire ogni nefandezza, corruzione e clientelismo. *Editorialista per Libero, Il Tempo, RTL 102,5
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Il Sindacato che produce precari


di Guido Piraccini
Periodicamente sentiamo ripetere occupazionale attraverso la cassa integrazione e affrontare,
dai sindacati dei lavoratori più invece, di petto il problema della mobilità, della innovazione,
o meno questo discorso: il reddito della produttività per ora lavorata particolarmente nella pubblica
procapite degli italiani, e segna- amministrazione, della liberalizzazione delle professioni; ci
tamente dei lavoratori dipendenti, sono troppi posti di lavoro non contendibili, ed anche per questo
è nettamente inferiore a quello i nostri giovani migliori se ne vanno all’estero in numero sempre
della maggior parte dei paesi maggiore. In tutti gli altri paesi europei, tanto meno negli Stati
europei più sviluppati. Di qui la Uniti o in Giappone nemmeno osano pensare che si possa
richiesta di incrementi retributivi, arrivare a concedere sette anni di cassa integrazione. Da noi è
o sotto forma di minori tasse, o successo (per i lavoratori Alitalia) e sono certo che sarà ricordato
sotto forma di riduzione del come uno dei più gravi errori commesso dal sindacato.
cuneo contributivo, o sotto forma Vogliamo ammettere che la nostra forza lavoro, è da un lato
di aumenti dei minimi con- molto poco qualificata, e dall’altro non è disponibile nemmeno
trattuali. a cercare lavoro.
Questo ragionamento ha avuto, Per esempio, nella fascia intorno ai 25 anni, una frazione alta
in alcune occasioni, l’autorevole avvallo della Banca d’Italia di persone sa per certo che non si laureerà mai, ma continua
sostenendo che retribuzioni troppe basse possono esercitare a fare lo studente universitario e quindi non cerca lavoro perché
effetti negativi sulla propensione al consumo e quindi sulla può usufruire dell’ammortizzatore sociale (famigliare); quando
crescita del nostro paese. In breve, i nostri redditi sono inferiori questi (non laureati) saranno costretti a cercare lavoro non
a quelli europei non solo in termini nominali, ma anche in saranno consapevoli del livello di qualificazione effettivo che
termini di potere d’acquisto. hanno e aspireranno ad un posto di lavoro del tutto inadeguato
Possiamo concludere, dunque, che il tenore di vita dell’Italia e irrealistico rispetto al livello di conoscenza raggiunto
è più basso di quello della maggior parte dei paesi europei? provocando anche una grave distorsione del mercato del lavoro
Se per tenore di vita intendiamo il potere di acquisto pro capite e della nostra struttura produttiva, perché vuol dire che noi non
è senz’altro così. riusciamo a uscire dal manifatturiero.
Ma il potere di acquisto è solo un aspetto del tenore di vita. Un ulteriore punto di discussione è sicuramente la rigidità verso
Se due paesi hanno la stessa popolazione e possono acquistare il basso delle retribuzioni e l’utilizzo del lavoro precario e
lo stesso stoch di merci, ma nel primo si lavora mediamente
temporaneo che il sindacato imputa al mondo delle imprese.
40 ore la settimana mentre nel secondo se ne lavorano 20, è
irragionevole dire che il tenore di vita è il medesimo: il secondo In merito ho avuto modo di leggere quanto pubblicato da Oscar
paese sta molto meglio del primo perché riesce a comprare gli Giannino; le sue considerazioni consentono di giungere a una
stessi beni e servizi lavorando la metà del tempo. conclusione assai utile nel dibattito in corso.
Se guardiamo le cose da questa prospettiva la condizione Da noi, afferma Giannino, il lavoro a tempo e precario viene
dell’Italia è tutt’altro che drammatica: fatto 100 il potere più utilizzato che altrove (Stati Uniti e paesi industrializzati
d’acquisto per ora lavorata dei paesi dell’Europa a 15, pre- Europei) per colpa non dei padroni cattivi, ma del sindacato.
cediamo non solo la Spagna e la Grecia, ma anche la Germania, A supporto di questa affermazione forte, fa riferimento a studi
il Regno Unito e tutti gli altri; solo la Francia sta un po’ meglio ad opera di un’equipe di economisti europei, alle prese con
di noi. vecchi e nuovi problemi di occupazione per effetto della crisi.
Se poi teniamo conto non solo della quantità del lavoro erogato, Il primo studio analizza l’elevata rigidità di aggiustamenti verso
ma anche della sua qualità, ossia del livello di qualificazione il basso delle retribuzioni in caso di crisi occupazionale- motivo
della forza lavoro degli occupati più istruiti, scopriamo che di aggravamento della crisi medesima quando la domanda di
l’Italia sta addirittura meglio della Francia: per quanto e per lavoro si contrae- che caratterizza appunto l’UE rispetto agli
come lavoriamo, il nostro potere di acquisto è addirittura USA, e dimostra come l’effetto sia più grave nei Paesi nei quali
eccessivo. Fatto 100 il potere d’acquisto di un’ora lavoro (reso la contrattazione del lavoro è nazionale, centralizzata, e con
omogeneo dal punto di vista della qualità) la Germania è a fortissima prevalenza in tutti i settori dei salari contrattati in
quota 92,7, il Regno Unito a 93,5, la Spagna a 99,6, la Francia maniera pluriennale e rigida coi sindacati.
a 108,3, l’Italia addirittura a 111,6. Il secondo studio degli stessi autori, analizza come in assenza
Se infine consideriamo tutti i paesi i paesi dell’Europa a 15, di elasticità verso il basso delle retribuzioni le imprese in
ci accorgiamo che la posizione dell’Italia, messa male in termini difficoltà dei diversi Paesi europei agiscano comunque per
di potere d’acquisto per abitante, (solo la Grecia e la Spagna contenere i costi del lavoro, intervenendo su bonus, parte
stanno peggio di noi) diventa eccellente in termini di potere di variabile del salario e soprattutto benefits.
acquisto per ora lavoro. Ma l’analisi, per certi aspetti più preoccupante, è quella prodotta
Sembra una riflessione un po’ paradossale, ma forse è la chiave dall’economista Andrea Salvatori dell’Università di Essex (il
per capire qual’è il vero male/problema del nostro paese. E’ più grande campus universitario Britannico). Il Professore
vero che gli italiani guadagnano poco, ma è la torta complessiva Salvatori afferma che nella UE, uno su sette dipendenti lavorano
che si spartiscono a essere troppo piccola. E la torta è piccola con contratti temporanei connessi con una retribuzione inferiore
innanzitutto per due ragioni semplicissime: in Europa lavoriamo e meno formazione. Sul posto di lavoro, utilizzando i dati di
meno degli Stati Uniti e del Giappone; in Italia lavoriamo meno 21 Paesi, risulta che quanto più un’impresa è sindacalizzata
degli altri paesi europei e la qualità della nostra forza lavoro nei suoi dipendenti tanto più diventa propensa a usare il lavoro
è fra le più basse d’Europa. Le forze sociali ed economiche, temporaneo. Il sindacato contribuisce dunque a creare dualità
economisti e partiti politici hanno espresso la propria ricetta contrattuale nel mercato del lavoro. Limitando la capacità delle
in merito al come recuperare questa situazione ma con imprese di adeguare il costo del lavoro anche attraverso minori
scarsissimi risultati. retribuzioni, in presenza di un fisco vorace sul lavoro il sindacato
Perché i sindacati non provano, con uno scatto di reni, a dire spinge l’impresa all’utilizzo dei precari.
e a pretendere che si smetta di addormentare il problema Nella UE l’Italia, in questa distorsione, è in testa alla classifica.
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Scuola. Il margine di manovra di un insegnante


di Andrea Alessandrini*

La scuola è ricominciata Bene: ci sono questioni che non dipendono, purtroppo, da


nell'abituale turbinio di voci noi insegnanti.
assordanti e disorientanti, con Alludo a riforme serie della scuola che le assegnino, le
riforma Gelmini nel mirino di restituiscano veramente il luogo di centralità nella vita del
insegnanti, personale sco- paese facendola essere - cito le parole inattuali di Giuliano
lastico e studenti, blocchi delle Ferrara - “un'istituzione collegiale tendenzialmente severa,
attività extradidattiche (fra che tende a distinguere e a delineare un percorso privilegiato,
cui gite, certificazioni lingui- quello della conoscenza, delle idee che si strutturano e
stiche, progetti per gli stu-denti prendono forma, dell'esperienza teorica e pratica utile alla
stranieri) già deliberati dal costruzione di un profilo professionale in un contesto di
collegio docenti di alcuni isti- crescita della personalità libera che è la nostra radice
tuti cesenati, mobilitazioni dei umanistica”.
partiti d’opposizione contro il Governo reo - dicono - di In una scuola tagliata, scalcagnata e vilipesa questo obiettivo
smantellare l’offerta formativa e di tagliare i precari. Il è imperseguibile. Tante altre cose non dipendono dagli
ministro dal canto suo replica che gli attuali 220.000 precari, insegnanti, ma parliamo invece di quello che dipende da noi.
piaga sociale aggravatasi in più lustri, potranno essere assorbiti Qualche margine di manovra esiste ancora: ad esempio
dal sistema di istruzione in sette-otto anni. assicurare la più ampia disponibilità agli studenti, avere cura
Gli stessi studenti sono in fibrillazione e annunciano cortei di loro, non sprecare il tempo, valutare con rigore il profitto,
e mobilitazioni contro preparare con cura le
provvedimenti della ri- lezioni, educare alla pre-
forma, inclusa l’entrata cisione non solo nei
in vigore delle ore con contenuti disciplinari ma
effettivi 60 minuti che, nel metodo e nella stessa
nelle mattinate a orario espressione linguistica:
pieno, comportano la parlare bene, oltre ad es-
conclusione delle lezioni sere bello in sé, fa star
dopo le 14. bene anche l’anima.
Intanto si registra l’en- Dipende da noi combat-
trata in funzione alle tere lo spettro sempre più
superiori dei nuovi corsi incombente della Babele
e indirizzi sanciti dalla linguistica, debellando
riforma che rinnovano vocaboli vuoti e vacui e
l’offerta formativa, con utilizzando parole con
nuovi quadri orari, de- un’ anima, che aderi-
cantati dalla maggio- scano alla realtà.
ranza e deprecati dal- Luca Ricolfi ha scritto
l'opposizione. E tenia- che i giovani non hanno
mo a parte scuola pri- perso solo la capacità di
maria e media inferio- esprimersi correttamente
re, oltre naturalmente per iscritto, ma anche
l’Università. Questo è solo un bignamino dello scenario. In l’arte della parola, ovvero la capacità di fare un discorso
mezzo alla tempesta dialettica meglio ancorarsi a qualcosa articolato, comprensibile, che accresca le conoscenze di chi
di solido per non finire sballottati chissà dove. E così vorrei ascolta.
scrivere non da analista ma da insegnante di Italiano e Storia E hanno perso anche la capacità di concentrarsi, di soffrire
alle scuole superiori, attività che conduco part time insieme su un problema difficile. Fanno continuamente errori logici
a quella di giornalista. e semantici, perché credono che i concetti siano vaghi e
Stop, per favore, allo swing melenso e ipocrita delle intercambiabili. Se sia esattamente del tutto così, io non lo
dichiarazioni di rito sulla centralità della scuola per un paese so e ho qualche dubbio.
che voglia costruire il suo futuro bla bla bla. Ogni settembre Ma in buona parte, di certo, è così.
piovono a cascata: in troppi casi, solo petizioni di principio. E so che dipende anche da me - ed è cartesianamente e
Sino a diventare irricevibili. concretamente nella mia disponibilità - provare a condurre
Nel pensare come nel fare meglio attenersi all’aureo principio i ragazzi in un percorso serio di istruzione che li metta in
cartesiano di distinguere ciò che è possibile e fattibile da ciò grado di padroneggiare materie, discipline, campi del sapere
che non è possibile e fattibile e ciò che dipende da noi da salvandosi così dal baratro cognitivo.
ciò che non dipende da noi. * Giornalista del Resto del Carlino
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Liberalizzazioni
Servizi pubblici più... privati. Tariffe più convenienti
di Giampiero Placuzzi*
Mentre le nostre imprese Tra le nostre proposte figura anche quella di bloccare gli
manifatturiere si contendono il affidamenti cosiddetti in house da sostituire con la messa a gara
mercato mantenendo stabili o dei servizi pubblici e con un ingresso di questo mercato nel
addirittura abbassando i prezzi di circuito virtuoso dell'economia privata.
vendita, i costi dei servizi Per quanto riguarda l'acqua, nello specifico, non vanno confuse
pubblici locali continuano ad la proprietà che resta pubblica, dalla gestione che può essere
aumentare. Al riparo dalla con- privata e più efficiente. Il rischio da evitare, però, è che nei servizi
correnza, le tariffe crescono ver- pubblici locali si crei l'ennesimo caso di privatizzazione senza
tiginosamente. Negli ultimi 5 anni reale liberalizzazione e senza i vantaggi che l'apertura del mercato
sono aumentate praticamente tre deve portare ai consumatori in termini di maggiore efficienza e
volte più del tasso d'inflazione. di minori costi. Quanto alla questione delle partecipate e del loro
Nemmeno la crisi ha fermato la ruolo strategico nel nostro territorio provinciale, è aperto il
corsa delle tariffe: secondo le dibattito in queste settimane sulla volontà dei Comuni di uscire
rilevazioni dell'Ufficio studi di dai capitali o di ridurre la propria presenza negli assetti delle
Confartigianato, tra giugno 2008 e giugno 2010, mentre il tasso partecipate. Esigenza comprensibile, ma questo eventuale
di inflazione era fermo al 2%, famiglie e imprese hanno subito ridimensionamento che finalità ha? Semplicemente quella di
aumenti del 10% per le tariffe di acqua, rifiuti e trasporti. Non rispondere a esigenze contabili e di far cassa, peraltro giuste e
dimentichiamo che gli italiani pagano tariffe dei sevizi pubblici condivisibili? Ciò che conta strategicamente, invece, è definire
doppi rispetto agli altri cittadini della Ue. rispetto alle aree miste pubblico-privato quale spazio assegnare
Le tariffe nazionali dei servizi pubblici di acqua potabile, raccolta al privato sociale e come promuovere nuove forme di sussidiarietà
rifiuti e trasporto pubblico (al netto dell'energia) sono rincarate e diverse modalità di gestione, valorizzando il privato attraverso
del 28,4% negli ultimi 5 anni (compresi quelli della crisi), il la modalità del project financing, nei settori dei servizi sociali,
doppio in confronto a quelle dell'area euro, +15,5%. Lo ha appurato welfare di comunità e housing sociale, ad esempio. Il problema
l'ufficio studi di Confartigianato. E c'è da dubitare sul fatto che vero, in ogni caso, è che nel nostro Comune e nel nostro Paese
anche la qualità dei servizi abbia fatto un analogo balzo. I servizi in generale mancano paradigmi innovativi di intervento e di azione
di raccolta rifiuti sono rincarati del 27,3% contro il 15,8% della sociale e si registra una debolissima progettualità. Tutte le forme
media europea mentre i trasporti pubblici del 14,1%; solo in di politica sociale si basano ancora sull'intervento diretto dello
quest'ultimo caso la crescita dei prezzi in Italia é in linea con la Stato o degli enti locali o su scarse e spesso poco trasparenti
media europea (14,6%) ma in questo caso molto pesano le tariffe forme di privato commerciale. Siamo inoltre in ritardo nella
sociali. Un mercato, quello dei servizi pubblici locali, che nel definizione e nell'uso di moduli di iniziativa sociale moderni e
Paese vale la bellezza di 32 miliardi di euro, con quasi 185.700 aperti, fondati sulla partecipazione dei cittadini e sulla corretta
addetti e nel quale se la componente privata fosse più rilevante informazione, modelli di intervento che non siano ideologici ma
si avrebbero tariffe più elastiche e convenienti per i cittadini. Va pragmatici e capaci di accrescere il senso di inclusione e di spirito
detto che i rincari non si sono fermati nemmeno negli anni della collettivo. Emblematica in tal senso la questione degli asili nido
crisi, 2008 e 2009. Nel pieno della congiuntura, le tariffe dei e dei servizi all'infanzia. I costi dei Comuni hanno aggiunto livelli
servizi pubblici locali (energetici esclusi) sono cresciute del 9,9%, molto elevati. Perchè non sostenere allora forme più articolate e
di quasi tre punti superiore alla variazione dell’eurozona, e a un leggere di piccoli asili privati di quartiere, a livello di gruppi di
tasso cinque volte il tasso di inflazione, (2,0% nel biennio). piccole aziende, con l'impiego semivolontario di figure familiari
Insomma, sui servizi pubblici locali (gas, elettricità, acqua, igiene non attive e di giovani formati dalla Facoltà di Psicologia?
ambientale e trasporto pubblico) è giunto veramente il momento Altri terreni proficui di intervento potrebbero riguardare i giovani
di voltare pagina. (per quel che concerne luoghi e forme di integrazione valorizzando
Ora, finalmente, per i servizi pubblici locali scatta la riforma l'attitudine imprenditoriale di educatori e assistenti sociali), per
attesa da anni che dovrebbe introdurre robuste dosi di concorrenza gli anziani pensionati (oltre al già collaudato servizio di sicurezza
nella gestione di settori come la raccolta rifiuti, i trasporti su fornito fuori dalle scuole, potrebbero essere coinvolti in attività
strada, le forniture di acqua. Il problema si pone in maniera molto di controllo nel verde pubblico, di aiuto a persone in difficoltà,
forte anche nel territorio cesenate e provinciale dove per quel che invalide o malate).
concerne l'attività delle ex municipalizzate, siamo di fronte ad In sostanza: anche nel settore dei servizi sociali c'è grande spazio
una finta liberalizzazione che cela in realtà un monopolio per forme di gestione economica e imprenditoriale che non si
sostanziale il quale danneggia utenti, cittadini o piccole imprese possono restringere solo nel "terzo settore" o nel volontariato,
che siano, i quali si trovano a pagare servizi molto cari e non di peraltro fondamentali, ma che devono essere progettati e vissuti
rado inadeguati. come moduli nuovi di una società e di una economia più aperta
Le settimane scorse, finalmente, ha visto la luce il provve-dimento e responsabilizzata. Gli obiettivi devono essere quelli da un lato
del Governo che completa le norme del decreto Ronchi varato lo di contenere la spesa pubblica e dall'altro di accrescere l'iniziativa
scorso novembre. L'obiettivo della legge è quello di scardinare sociale e imprenditoriale, con un forte ruolo di controllo del si-
il monopolio pubblico e aprire il mercato ai privati per garantire stema pubblico. Azioni virtuose che per essere finalmente realizzate
tariffe più basse e migliore qualità dei servizi. debbono però presupporre una rivoluzione copernicana
Nel nostro territorio è quello che Confartigianato chiede da anni, nell'approccio culturale, con la consapevolezza che per cambiare
a più riprese. Detto questo, se le finalità della nuova legge non in meglio bisogna far sì che tutto quello che il privato non è in
si discutono, a giudizio di Confartigianato i meccanismi della grado di fare e non può fare, questo lo deve fare il pubblico. E
riforma non fugano però i dubbi sulla concreta possibilità offerta non viceversa.
alle piccole imprese di partecipare, al pari delle aziende di grandi Ecco la vera sussidiarietà da attuare. Sino ad oggi, al contrario,
dimensioni, alla gestione dei servizi. Permangono inoltre forti abbiamo assistito ad una presenza preponderante del pubblico
perplessità anche sul versante della tutela dei diritti dei consumatori lasciando spazio al privato solo in quegli spazi che non convenivano
che continuano a non disporre di molti strumenti per far valere al pubblico.
la propria voce sulla qualità dei servizi. *Vicesegretario Federimpresa Confartigianato Forlì-Cesena
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Sapro
La responsabilità dei Comuni. Risorse tolte a imprese e credito
di Luigi Di Placido*
Sapro è una società che svolge servizi, in una parabola che l'ha portata da azienda di
la funzione pubblica di urbanizzazione industriale (comprare aree, urbanizzarle e
acquisizione e urbanizzazione rimetterle sul mercato a prezzi più bassi di quelli di mercato)
di aree industriali dai Comuni ad un’azienda a cui sono stati affidati nel tempo interventi
soci. Soci di Sapro sono per il più "pubblici", con investimenti pesanti e tempi di ritorno
33% il Comune di Forlì, il 33% più lunghi, come la scelta di urbanizzare aree industriali
il Comune di Cesena, il 16% nelle vallate pur in assenza di una vera e propria domanda
la Provincia di Forlì-Cesena, o acquisire aree a vocazione non produttiva.
il 6% la Camera di Com- Gli enti soci, se da una parte reclamavano nei confronti dei
mercio, il 6% il Comune di CdA una maggiore snellezza nella gestione e un maggiore
Forlimpopoli, il 6% il Comune impegno nello svincolare i terreni di proprietà, dall’altra (e
di Bertinoro, più minuscole ce ne sono prove lampanti), chiedevano continuamente con
partecipazioni dei comuni di insistenza che nuovi territori e nuove lottizzazioni venissero
Santa Sofia e Galeata. La Società nasce dalla trasformazione inseriti all’interno del “portafoglio”, creando quello che è
del Consorzio delle aree industriali nel 1995, i cui soci erano stato, a mio modo di vedere, uno dei problemi fondamentali,
gli attuali; la trasformazione in SPA avvenne tramite il e cioè che Sapro è piano piano uscita da quella che era la
conferimento di beni stimati in 4.540.000 di Euro. sua mission iniziale, dovendo prendere in considerazione
La mission di tenere calmierato il prezzo delle aree industriali anche vocazioni che non erano prettamente industriali per
e valorizzare il territorio dei Comuni soci, ha purtroppo rispondere alle pressanti richieste degli enti soci.
progressivamente lasciato il passo a divergenze di vedute
sugli indirizzi gestionali che hanno portato Sapro ad A Cesena il Sindaco afferma che il fallimento è una iattura,
accumulare un ingente debito verso istituti di credito e che bisogna mettere in moto tutte le azioni perché esso
fornitori. Tale situazione non è certamente nuova: si era a venga evitato; a Forlì, 16 chilometri di distanza, ci sono
conoscenza già dal 2008 degli oltre100 milioni di Euro di altre posizioni, che fanno peraltro riferimento alla stessa
debiti accumulati dalla società e dei relativi interessi passivi, maggioranza politica.
cosiccome si era già a conoscenza dei problemi interni che E’ necessario un chiarimento prima di tutto da questo punto
hanno poi portato al licenziamento del Direttore Generale. di vista, perchè i 100 milioni di debiti di Sapro sono una
Sono degli inizi del 2009 dichiarazioni dell'allora vice- spada di Damocle che pende sul capo di tutti.
Sindaco del Comune di Forlì del tenore “Siamo preoccupati, E’ consolidata in me la convinzione che, come nel privato
ma non c’è alcun rischio di fallimento per Sapro....Il il fallimento è inevitabile di fronte ad una incapacità di
Consiglio ci sta tenendo informati e non ci sono particolari reggere le sfide del mercato, così deve accadere quando il
problematicità", seguite dalle lettere di patronage (una sorta pubblico, spesso debordando dai suoi compiti precipui,
di garanzia) ufficializzate dai Comuni di Forlì e Cesena, dimostra scarsa capacità di lungimiranza.
che ora rischiano di cadere come una pesante mannaia sui Ma questa è una situazione nella quale occorre avere grande
rispettivi bilanci. responsabilità, e non abbandonarsi ai proclami e ai dogmi.
Fino ad arrivare alla richiesta di fallimento avanzata dalla Sapro non può fallire.
magistratura al Tribunale di Forlì, che ha peraltro respinto Quei 100 milioni di euro cadrebbero come una mannaia
la prima ipotesi di ristrutturazione del debito. sugli enti soci e su un sistema bancario locale che,
Dagli ultimi documenti del consiglio di amministrazione, inevitabilmente, farebbe ricadere la medesima mannaia sui
che rifanno una sorta di cronistoria, balza subito agli occhi, correntisti, sulle imprese, sulle necessità di indebitamento
per fare l’esempio del Comune di Cesena, che nel corso dei Comuni.
degli anni chi lo ha rappresentato all’interno di Sapro rispon- I terreni ancora nelle disponibilità di Sapro, in caso di
de al nome di Preger arch. Edoardo, Andreucci, avv.to Gior- fallimento, rischierebbero di diventare un cerino acceso
gio, Belli, geom. Leonardo, Gasperoni dott. Lorenzo, ovvero nelle mani degli istituti bancari i quali, pur di realizzare e
Sindaci, Vice-Sindaci o Assessori delle giunte che hanno rientrare almeno parzialmente della loro esposizione, po-
amministrato la città. Le stesse Associazioni di categoria trebbero dare vita, seppure involontariamente, ad una spirale
erano molto ben rappresentate. speculativa e distorsiva del mercato: terreni a prezzi più
La prima considerazione quindi viene spontanea: la politica bassi, con qualche disinteressato “salvatore della patria”
ha decisamente sottovalutato quelli che erano i problemi di pronto ad acquistarli, magari ponendo come condizione
Sapro e che si andavano gonfiando nel corso degli anni. modifiche ai piani o alle destinazioni esistenti.
Non si arriva ad un indebitamento di 100 milioni di euro a Tutti scenari che occorre cercare di evitare, senza però chiu-
causa del destino cinico e baro, e nemmeno si può addossare dere gli occhi rispetto a tutto quello che è successo fino ad
la responsabilità solamente alla crisi globale che ha investito oggi, accertando responsabilità, omissioni, negligenze e
anche il nostro territorio. valutando tutte le azioni di rivalsa del caso.
Qualcuno sottolinea come i tempi delle urbanizzazioni e Sarebbe un errore pensare che il problema sia solamente
della disponibilità effettiva sul mercato dei terreni abbiano quello del debito dei 100 milioni di euro: in realtà il problema
scontato i colpevoli ritardi legati alla pesante burocrazia è il sistema che ha creato quel debito, e la sua scarsa dime-
che attanaglia i nostri comuni, ma neanche questo può stichezza a leggere le esigenze delle nostre realtà.
bastare a spiegare lo stato attuale. Non esiste, infatti, solo un problema specifico della singola
Non vorremmo che qualcuno dimenticasse le divergenze vicenda, bensì un problema più generale che investe le
strategiche che hanno colpito Sapro, vista da alcuni come istituzioni del nostro territorio.
una società immobiliare e da altri come una società di *Consigliere comunale
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Incontro con Renzo Piraccini

Logistica. Questione di sistema


Già in due occasioni Walter Sacchetti, imprenditore cesenate, adeguatezza la globalizzazione. Non la subisce .
ha affrontato nel nostro periodico il grande tema della Renzo Piraccini ha idee chiare, e padroneggia con sicurezza
logistica. Nel numero precedente, lo ha fatto in modo anche la conoscenza della problematica della logistica.
articolato e con chiara visione e proposizione. Pienamente “Ho letto le cose che ha scritto Walter Sacchetti - afferma
condivisibile da parte nostra, che peraltro su questo tema - e devo dire che le sue valutazioni per certi aspetti le
ritorniamo da tempo, almeno dal 2000, quando si dibatteva condivido. Anche se lui ha visto il problema della logistica
intorno all’adozione del vigente Piano Regolatore del nostro più da un punto di vista infrastrutturale”. Ma la problematica
Comune. Sacchetti ponendo attenzione alla questione della coinvolge anche altro ancora e in modo assai complesso.
logistica ha indubbiamente aperto un dibattito importante “La logistica che stiamo affrontando è una questione di
sul principale fronte strategico dello sviluppo che può sistema, è infrastrutture, aziende e imprese che danno vita
interessare l’intero territorio e l’economia della realtà a questo sistema integrato. Non è un problema semplice per
romagnola. la cui soluzione basta spingere un bottone.”
Un grande tema che per la sua complessità e per le Insieme ci soffermiamo a rimarcare la potenzialità del nostro
interconnessioni che richiama richiede capacità di visione territorio per questo sistema logistico.
culturale e programmatoria. Non certo le scorciatoie Ma scattano subito alcune considerazioni. Per esempio a
sloganistiche e quelle degli annunci ad effetto che poi non proposito del fatto che Cesena sia ancora leader per
si traducono in alcun che di concreto. Della complessità e produzione ortofrutticola sia come centro di autotrasporto.
dell’importanza del tema “Oggi è più una leg-
che merita di essere dibat- genda che la realtà –
tuto ed adeguatamente continua Piraccini.
affrontato parla anche Siamo ancora impor-
Renzo Piraccini, direttore tanti, ma non abbiamo
generale della cooperativa quel ruolo di leadership
Apofruit e presidente di che avevamo venti anni
Almaverde Bio Italia. fa”.
Ho chiesto di parlarne con Il problema che sta alla
lui sia per la realtà im- base del ridimensiona-
prenditoriale, economica mento è il calo produt-
e produttiva che rappre- tivo dell'ortofrutta in
senta e dirige e che è tanta Romagna. “Noi abbia-
parte del sistema agroali- mo in parte compensato
mentare del nostro ter- questa riduzione nell'a-
ritorio, sia per la sua in- rea romagnola con le
dubbia competenza e ca- integrazioni da altre
pacità di cui sono espres- zone – dice Renzo Pi-
sione i risultati raggiunti nello sviluppo del gruppo Apofruit, raccini – soprattutto dal sud e dalla zona di Latina. Alcune
che proprio in questo periodo festeggia cinquant’anni di produzioni le spostiamo e le lavoriamo qui. Se così non fos-
attività. se avremmo anche noi problemi economici e di occupazione.
“Quello che ci contraddistingue è che siamo l’unica azienda Un altro dei problemi è che il sistema commerciale dell'area
che ha mantenuto la struttura cooperativa di primo grado romagnola è sempre stato impostato su piccole o piccolissime
pur essendo molto grande”. Comincia così il nostro colloquio, imprese. Si sono scritte montagne di libri sui vantaggi delle
con una affermazione di motivato orgoglio: la Cooperativa. piccole e medie imprese: la flessibilità, la capacità di
“La nostra azienda ha lo stesso schema di cinquant’anni fa. rispondere rapidamente alle richieste del mercato. Ma oggi
Gli agricoltori soci portano la frutta, noi la confezioniamo. la piccola impresa, a maggior ragione nelle nuove situazioni
L’unico elemento che è cambiato rispetto al passato sono le della globalizzazione, ha una serie di problemi, primo fra
dimensioni, che oggi sono diventate nazionali: contiamo tutti quello di una ridotta capitalizzazione. Un presupposto,
su 12 stabilimenti, quattro in Romagna, tre in Emilia, uno invece, oggi necessario per avere basi solide.”
ad Aprilia (Latina), due a Scanzano Ionico (Matera) , uno Si diceva piccolo è bello, gli ricordo. “Ci può stare – dice
a Monopoli (Bari), per una produzione di 250 mila tonnellate Piraccini - ma un modello che funzioni necessita di imprese
di prodotti freschi. La nostra base sociale è composta da capofila, solide, di grandi dimensioni, internazionalizzate,
4000 soci. Uno degli elementi che ci caratterizzano è leader di mercato, con tutte le specializzazioni necessarie,
l’innovazione. Nell’ortofrutta partecipiamo a molti progetti con un contorno formato da fornitori, che in fin dei conti
innovativi, tra cui il più importante è senz'altro quello del sono dei partner. Queste sì aziende di piccole dimensioni
biologico”. La società che si occupa della vendita del con la snellezza operativa che spesso le grandi imprese non
biologico è Canova, licenziataria del marchio Almaverde possono avere. Occorre, dunque, un mix fra grandi e piccole
Bio e che controlla diverse filiali estere, mentre Moc imprese. Senza grandi imprese oggi un territorio fatica a
Mediterraneo è la società che commercializza la produzione svilupparsi”.
di alcuni partner commerciali. La logistica è anche autotrasporto. Cesena era un grande
”È la tecnologia – sottolinea Piraccini – che ci ha permesso centro, oggi non lo è più. “La logica della terziarizzazione
di raggiungere gli attuali traguardi. Rilevanti i dati spinta ha contribuito a disgregare ancor più quello che c’era.
occupazionali di Apofruit : 180 dipendenti fissi e oltre 2200 Oggi ognuno è padrone del proprio camion. C’è grande uso
stagionali. Una realtà che affronta con organizzazione ed
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Incontro con Renzo Piraccini

Logistica. Questione di sistema


di agenzie. Tutte strutture snelle che però hanno un grande c’è già un sistema di insediamenti e non credo che accorparli
limite nel fare programmazione e nel gestirla con logiche abbia un grande significato. Il punto è il quadro di sistema
moderne.” “E qui siamo al dunque. Se lo guardi dall’ottica e questo quadro comprende tutta l’area romagnola con le
delle imprese che producono, lavorano e commercializzano sue varie infrastrutture interessate”.
vedi che la tendenza che viene avanti, non solo del settore Dobbiamo anche essere capaci di attrarre imprese. Bisogna
alimentare, è di terziarizzare questo tipo di servizi. Dall’altro favorire aggregazioni. “Anche imprese straniere – dice
si sono realizzati raggruppamenti di autotrasporto che si Renzo Piraccini - che possono indurre e stimolare
specializzano in alcune tratte. Il sistema dei trasporti italiano aggregazioni di nostre imprese e alimentare collaborazioni
ha retto e si è dimensionato abbastanza bene per il mercato con esse”. Le programmazioni degli enti locali devono
nazionale. Per l'export è diverso, per le dimensioni che trovare il modo di essere parte del sistema unitario della
servono, e oggi l’85% dei vettori che noi carichiamo sono strategia di sviluppo di un sistema logistico. “Non è facile.
esteri”. Far decollare il nostro territorio con un appropriato Ci sono scelte, anche impegnative, che devono essere fatte.
sistema logistico presuppone che si compiano scelte Dal sistema delle imprese, ma anche dal sistema istituzionale.
strategiche di sistema che non sono alla portata delle singole Mi è capitato spesso di parlare di infrastrutture, di aeroporto,
imprese. “Nella situazione di difficoltà in cui ci si trova – di fiere con altri imprenditori. Ti posso dire quella che è la
continua Piraccini - è impossibile pensare che si possa mia esperienza di manager. L’Apofruit oggi è frutto di una
continuare come in passato. Bisogna allinearsi ad un sistema fusione di imprese. Nella mia carriera ho chiuso molti
di efficienza che richiede ristrutturazioni e quindi scelte che stabilimenti e, ovviamente, non ho mai ricevuto applausi.
possono anche dispiacere e che non sono facili”. Neppure Apofruit è efficiente anche perché ha realizzato queste
per un Sindaco o per un Presidente di Provincia, se guardiamo ristrutturazioni compiendo, a volte, scelte dolorose. Non
alle azioni che pure devono coinvolgere le istituzioni per sono mai contento di fare scelte che riducano l'occupazione
andare in direzione del sistema di cui stiamo parlando. ma, a volte, questi sono passaggi indispensabili per poter
"Già! Chi avrebbe il coraggio di sostenere, anche se ne fosse raggiungere i necessari standard di efficienza. Ecco perché
costretto, che bisogna chiudere un aeroporto o una fiera? ritengo che se oggi si vuole fare un sistema fieristico razionale
Ma per fare un sistema efficiente ci sono molte infrastrutture la prima cosa da fare sarebbe quella di mettere tutto in un
che bisogna chiudere o riconvertire. Occorre fare le scelte unico contenitore, altrimenti non troverai mai chi fa il passo
giuste anche se dolorose se si vuole mettere in moto un indietro, nessuno sarebbe mai d’accordo. Così se dovessi
meccanismo virtuoso”. affrontare il problema dell’aeroporto farei un’unica società
È questione di programmazione e di capacità di compiere di gestione. Ma comprendo che non è facile. Qui di strade
scelte precise. Ma perfino la parola oggi è in disuso. Bisogna in discesa ne vedo poche. In Romagna ci sono quattro o
anche uscire da certe visioni ristrette, talvolta localistiche cinque città grandi che devono cercare di mettersi d’accordo;
per non dire campanilistiche che sono un ostacolo all’avvio una dovrebbe puntare più sulla fiera e un’altra magari più
di quei processi virtuosi che occorrono. “Un punto che può sull’università. L'obiettivo è di fare diventare il territorio
fare veramente da catalizzatore del sistema logistico di efficiente”. Questa è un po’ la vera sfida a livello di pubbliche
questo territorio è Villa Selva, lo snodo intermodale che non amministrazioni. “Il consiglio è di cominciare a ragionare,
era stato concepito per il trasporto deperibile. Invece può di fare progetti, di non avere paura, perché cambiare è
essere molto interessante. Nel deperibile c’è il problema di difficile. Ma il vero rischio è che se non si fanno scelte
dovere ottimizzare il servizio con rapidità. L’ortofrutta coraggiose, e su alcune cose non si cresce, certi processi ti
necessita di tempi ristretti dai magazzini di lavorazione agli passano sopra. Si tende a giocare in difesa e invece bisogna
scaffali della grande distribuzione, si ha quindi un lasso di giocare in attacco e costruire un sistema più robusto”.
tempo molto limitato dal momento dell’ordine al momento Piraccini, di sicuro, ha una visione dei problemi ed una
della consegna. La soluzione possibile è quella esperienza che possono essere utili per affrontare con
dell'integrazione tra strada e ferrovia, cioè trasporto concretezza questa problematica di massima valenza
intermodale che veda la parte più consistente fatta con il strategica per il nostro sviluppo rappresentata dal sistema
treno attraverso l’uso di casseforme refrigerate. Ma fino al logistico. Come dice lui non esiste un bottone da spingere
punto A, per fare la raccolta del prodotto, e poi nel punto e subito ne viene fuori la soluzione. E, ritengo, che la
B, da dove parte la distribuzione, il prodotto deve viaggiare soluzione non sia neppure mettere in fila l’elenco delle cose
su camion. Ci sono diverse aziende che si occupano di che necessitano, in particolare dal punto di vista
intermodale. Questo sistema ha un polo centrale nella realtà infrastrutturale. Qui, davvero, è questione di una strategia
di Villa Selva. Non è a Cesena ma non deve preoccuparci, di governo che porti ad unitarietà e a comuni finalizzazioni
il sistema logistico è questione di area romagnola. Bisogna le azioni amministrative dei territori romagnoli. Ma è altresì
saper guardare in questa dimensione e devono farlo tutti, ed questione di cultura economica ed imprenditoriale. Di
in primis devono esserne capaci le istituzioni. Il terminale innovazione e riforma. Un banco di prova ineludibile, una
di Villa Selva è uno dei terminali intermodali che il sistema sfida non rinviabile. Le istituzioni devono muovere in questa
ferroviario ha individuato. Prima bisogna far sì che il trasporto direzione se stesse ed essere sprono di carattere più generale.
intermodale decolli con i prodotti non deperibili e poi si Le esperienze, le competenze, le capacità su cui far leva
affronta il resto. C’è da mettere mano a un coordinamento non mancano. Una buona e responsabile visione dei problemi
di sistema ferroviario, di orari per i treni navetta che arrivano unita ad una vera volontà politica possono avviare un processo
al terminale da altre regioni. Non so se serve un’area, come per il quale non mancano potenzialità e possibilità concrete
si dice, che debba essere quella in cui si insediano tutti quelli che si manifesti un processo virtuoso.
che fanno la logistica. Per quanto riguarda l’agroalimentare Denis Ugolini
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Turismo
Collegamenti, promozione, ristrutturazione
Tempo di bilanci per il turismo. dovremmo iniziare a pensare che anche le regioni vicine a
Sempre più spesso, tuttavia, ai bilanci si accompagnano noi stanno facendo molto e talvolta bene nel turismo, e
riflessioni sul futuro di quello che rimane uno dei motori forse dovremmo iniziare a valutare l’opzione di attirare qui
della nostra economia locale. turisti dall’estero tutti assieme. Esiste poi ancora un problema
Proprio in questa prospettiva Energie Nuove ne ha voluto di qualità, qualità del personale.
discutere con alcuni rappresentanti delle Associazioni di La formazione è uno dei punti vulnerabili della nostra
Categoria e con Luigi Di Placido, Consigliere Comunale a offerta. Dobbiamo formare giovani capaci di accogliere
Cesena, che più volte si è meglio i turisti, italiani e stranieri. Dobbiamo potenziare
occupato di questi temi, anche l’attenzione per il turismo sociale e per quello eco-sostenibile.
per la sua attività impren- Dobbiamo esserci. Il che significa essere sul web, certo,
ditoriale. ma anche essere autentici.
Cominciamo da Terenzio Serve un management più preparato che non abbia perso
Medri, Presidente di Conf- però la capacità di inventare dei nonni e la voglia di accogliere
commercio Cervia. con gusto e allegria, come sempre. Anche se i costi fissi
“Per iniziare una riflessione sono sempre più alti e i margini di guadagno calano di anno
seria sul turismo devo partire in anno.
dalla considerazione che il Come è andata la stagione? Abbiamo lavorato più o meno
turismo è cambiato e che forse come lo scorso anno, con un giugno terribile, un luglio
dovremmo iniziare a cambiare buono, un agosto medio e un settembre da ricordare, ma
un po’ anche noi. nel turismo il tempo perso non si guadagna più. Noi non
A fine stagione ci sentiamo possiamo fare i saldi di fine stagione. I fatturati sono sempre
tutti nel turismo come ct della più in sofferenza, va pensata una legge che regoli il settore.
nazionale. Ognuno ha una soluzione, ma al di là dei soliti Non possiamo permetterci di avere strutture gestite da
discorsi da bar, dell’andava meglio quando andava peggio persone che non sono del mestiere, né del luogo.
e delle banalità sulla stagione, che è andata bene, male, così, Il turismo non delocalizza e per questo le istituzioni devono
così, resta una sola cosa: oggi i turisti vogliono di più e noi capire che non si può perdere la sfida con il futuro, che è
dobbiamo saperli accontentare, come sempre e più di sempre. anche la sfida con l’oggi. Una sfida che parte però dal
Il nostro turismo è nato un po’ per caso, se così vogliamo tornare protagonisti, dal creare un sistema di collegamenti
dire. Siamo sempre stati abituati a vendere bene la nostra seri. Voli diretti, treni veloci, servizi, qualità. Questo è il
capacità di accogliere. Siamo sempre stati quelli del “se non turismo del domani e oggi non rimane che rimboccarsi le
l’abbiamo, lo facciamo”. La voglia di migliorarsi. Sempre. maniche e tornare a lavorare per non arretrare ulteriormente.
E adesso? Occorre ripartire da qui, con fermezza, fierezza e un pizzico
Adesso che il mondo è globalizzato e i nostri competitor di fantasia.”
non sono più le località confinanti, ma Spagna, Marocco,
Mar Rosso, Turchia, che cosa facciamo? Secondo Roberto Fantini, Segretario Confcommercio
Per prima cosa facciamo arrivare i turisti nelle nostre località Cesenatico-Gatteo Mare “il bilancio conclusivo della
dopo viaggi estenuanti. Siamo scollegati. E’ questo il vero stagione estiva 2010 non si discosta più di tanto da quelle
problema, non l’unico, del nostro turismo. Mancano del recente passato, contrassegnato anch'esso da una
collegamenti veloci, efficienti, moderni. E così aumenta il progressiva crisi del nostro turismo. Il vero problema di
tempo di percorrenza e si continua a stare in fila. Abbiamo questi ultimi anni è dato dal fatto che la crisi economica
un bel dire che turismo è prima di tutto servizi, ma sono generale, ma anche la tipologia della nostra clientela turistica,
proprio i servizi, per primi i collegamenti, ad essere scarsi. si ripercuote sui consumi, e se chi vuole andare in vacanza
Per quanto riguarda gli alberghi, restano il fiore all’occhiello perlomeno albergo e ombrellone in spiaggia li deve utilizzare,
della nostra Riviera. Chi di noi ha ristrutturato la propria sicuramente taglia su acquisti nei negozi e consumazioni
casa, riqualificando la propria offerta dà un servizio negli esercizi pubblici.
all’avanguardia. Ma non basta. Serve molto di più. E anche per le strutture turistiche ricettive e stabilimenti
Oggi la vacanza si prenota su internet e noi ancora non ci balneari, i dati dimostrano come negli ultimi anni si sta
siamo, o se ci siamo, ci siamo quasi per errore. Dobbiamo riducendo in modo preoccupante la redditività di impresa:
fare lobby, rete. Dobbiamo esserci. è probabile che la vera sfida dei prossimi sarà quella di
Poi serve più attenzione per l’ambiente e per il nostro mare. rivedere e mettere mano al nostro modello gestionale delle
Non è vero che il nostro mare è meno bello di quello della imprese, che non tiene più.
Sardegna o delle Maldive. E’ semplicemente diverso. Come Le nostre imprese da anni si rivolgono incessantemente alle
diversa è la vacanza di chi sceglie le nostre coste. Che hanno istituzioni ed alla politica, sia a livello nazionale che locale,
un mare da famiglia, servizi di qualità e una offerta del ritenendo prioritario per il rilancio del nostro sistema turistico
territorio impagabile. investire sostanzialmente su quattro grandi punti:
Le nostre città sono ancora autentiche e sono ricche di tesori. riqualificazione, infrastrutture, finanziamenti e promozione.
Penso a quelli dell’enogastronomia, da scoprire e valorizzare, Riqualificare le strutture turistiche e ricettive in particolare
ma anche alle mostre, ai musei, alle pievi: nell’arco di un rappresenta una necessità sia per i turisti che per gli
centinaio di chilometri da noi ci sono città splendide da imprenditori, e questo è possibile solo attraverso una messa
visitare. a sistema di tutti quegli strumenti che concorrono a ciò:
E’ ora quindi di smetterla di farci la lotta l’un l’altro,
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Turismo
Collegamenti, promozione, ristrutturazione
strumenti urbanistici adeguati e premianti per chi investe, possa arginare la situazione e il nostro obiettivo è sempre
snellimento e semplificazione degli adempimenti burocratici quello di aiutare le imprese con politiche appropriate.
e naturalmente accesso a credito agevolato. Anche se spesso, Per esempio a livello locale pensiamo sia necessaria una
a fronte di volontà di riqualificare da parte dei nostri maggiore programmazione e diversificazione degli
imprenditori e anche di sufficiente disponibilità finanziarie, intrattenimenti. Puntare sulla destagionalizzazione significa
ciò che veramente diventano ostacoli agli investimenti sono creare opportunità in primavera ed in autunno ma durante
rappresentati da burocrazia, i mesi estivi dobbiamo privilegiare le attività già presenti
tempi di approvazione dei pro- sul territorio come negozianti e commercio fisso.
getti biblici, castranti piani edi- Capitolo tutt'altro che chiuso è quello legato all'ambiente.
lizi. Anche questa estate sono state numerose le segnalazioni
Occorre poi rilanciare la cre- per la cattiva pulizia e gli orari di ritiro dei rifiuti. A fronte
scita attraverso l'adeguamento di un servizio onerosissimo i disagi sono veramente tanti,
infrastrutturale. Il turismo è da le lamentele provengono da tutti, cittadini, imprenditori e
sempre, oggi più che in passa- turisti.
to, un fenomeno connesso alla Agli amministratori chiediamo ancora attenzione al verde
mobilità. La scarsa funzionalità e all'impatto ambientale. Nei prossimi mesi dovranno esse
dei trasporti ha costi altissimi completati arredi urbani e prenderanno il via importanti
per l'economia, rallenta la ripre- opere edilizie ma l’immagine della nostra città è fon-
sa e indebolisce la competi- damentale. Sorgeranno in pochi anni alberghi a quattro
tività delle imprese. Bisogna stelle, si tratta di strutture ricettive importanti che ci
rendere accessibile il nostro auguriamo diano impulso anche al resto del tessuto im-
territorio implementando e migliorando il sistema ferroviario prenditoriale e al commercio ma non basta dare l'opportunità
e stradale, così come quello aeroportuale. di erigere “castelli” per avere il tutto esaurito. Come Con-
fesercenti crediamo che ognuno debba fare la propria parte:
Per Barbara Pesaresi, Responsabile Confesercenti agli imprenditori le idee, alla Associazione le politiche di
Cesenate mare “come ci aspettavamo, quest’anno ancor sostegno e alle Amministrazioni politiche di rilancio e azioni
più dei precedenti, i risultati presentano luci e ombre. forti di aiuto alle attività.
I dati forniti dagli uffici preposti e le indagini condotte sul
nostro campione di imprese confermano la tenuta numerica, Concludiamo con Luigi Di Placido. “Il segnale che si può
arrivi e presenze, per quanto riguarda il comparto alberghiero desumere da questa ultima stagione conferma la mia ormai
ed extra-alberghiero (residence, campeggi, appartamenti) datata convinzione: occorre sviluppare il “Sistema Roma-
peccato non si possa dire la stessa cosa per la redditività. gna”, pensando al nostro territorio come un’unica offerta
Solo per enunciare qualche numero rispetto al 2009 si può integrata, superando le distinzioni tra mare ed entroterra,
parlare di lieve calo del 2% per le presenze, mentre per il tra riviera ed eno-gastronomia, tra benessere e ristorazione,
fatturato il calo è maggiore cioè pari all’ 8%. Detto in altri tra cultura e divertimento.
termini la maggiore incidenza dei flussi nei week-end e le Solo con una reale integrazione tra tutti gli attori, pubblici
maggiori offerte all-inclusive significano tanta gente nella e privati, potremo sfruttare appieno le potenzialità del nostro
nostra città ma non tanta capacità di spesa. territorio, messo sotto attacco dalla globalizzazione
Se poi spostiamo l'attenzione sulle altre attività che dell’offerta turistica e dalle pesantezze della nostra buro-
contraddistinguono una realtà turistica, cioè negozi e pubblici crazia.
esercizi, la sensazione è ancora più negativa. Un tavolo di regia che unisca i protagonisti, capace di
Anche le indagini svolte a livello nazionale mettono in coordinare e valorizzare, creando un clima decisamente più
risalto aspetti che meritano di essere attentamente valutati: favorevole per chi già investe o ha intenzione di farlo sul
la grande competizione sui prezzi, il calo di movimento nostro territorio.
turistico degli italiani ma sorprendentemente un aumento Le amministrazioni locali devono fare più squadra,
del movimento turistico mondiale. abbandonando campanilismi e anacronistiche gelosie, la
A questo punto è necessaria una riflessione: il turismo non
Regione dovrebbe mostrare più attenzione e vicinanza a
è in crisi, forse lo sono le imprese turistiche? Da sempre
sosteniamo che il comparto turistico nella sua globalità quello che, nonostante tutto, rimane uno dei volani della
deve avere il giusto rilancio a partire dalle politiche nazionali, nostra economia.
che serve una importante politica turistica di tipo industriale, Se ci soffermiamo a fare mente locale anche solo per un
meno costi fissi come le utenze energetiche, i costi per minuto, intuiamo quale portata mediatica e commerciale
l’igiene ambientale, l'iva e le possibilità di accesso al credito. potrebbe avere un’offerta veramente integrata, sviluppata
Non è più possibile per le piccole e medie aziende ricorrere su 12 mesi e comprendente tutte le nostre numerose
alle sole forze private, di questo passo non saremo più eccellenze: senza timore affermo che sarebbe un’offerta
competitivi con quei paesi che hanno già costi più bassi sul senza pari, capace di soddisfare qualsiasi tasca e qualsiasi
lavoro o materie prime. Purtroppo oggi mi sento di non gusto, con una automatica ed evidente ricaduta sul benessere
essere più d’accordo con chi affermava che riusciremo a generale.
fare la differenza puntando sulla qualità, oggi la vacanza La politica romagnola ha un grande obiettivo innanzi a sé:
si sceglie molto spesso in base al costo. aumentare la ricchezza dei nostri territori.
Come Confesercenti crediamo che solo il gioco di squadra Quale migliore modo di questo?”
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Partecipazione e programmazione
di Giampiero Teodorani

Pubblichiamo l'intervento di e PROGRAMMAZIONE.


Giampiero Teodorani al Dario, fra i primi, aveva capito che la dimensione comunale
convegno in ricordo di Dario era inadeguata, come ambito dimensionale-territoriale. Da
Sacchetti, tenutosi a Cesena una parte occorreva istituire organismi (i Quartieri) che
il 13 maggio scorso. favorissero la partecipazione dei cittadini alle scelte delle
Dario Sacchetti è stato P. A. in un ambito conosciuto, vissuto e frequentato dalla
amministratore del Comune gente del posto; dall’altra, che i confini comunali erano
di Cesena e capo ufficio studi troppo ristretti per affrontare e risolvere i problemi che si
della Camera di Commercio. affacciavano prepotentemente sulla scena politica.
I trasporti, l’ambiente, i servizi, la casa, lo sviluppo socio-
So che ascoltare una persona economico. L’ambito territoriale comprensoriale emerge
che legge o usa appunti non con forza. Per creare la dimensione ottimale di
è piacevole, ma io non voglio programmazione, che nel singolo Comune non avrebbe
e non posso, nel caso di Dario, molto senso. I confini provinciali sappiamo come si
essere impreciso: alla fine sarò anche più breve, perché definirono nell’Italia post-unitaria.
sintetico. Questa visione di Dario emerge in alcuni interventi in
Il mio incontro con Dario avviene nel giugno del 1970, occasione del PRG del 1969 , della sua formazione e del
quando io ho 21 anni, all’insediamento del Consiglio dibattito ad esso collegato:
Comunale di Cesena dopo le elezioni, in cui il centro-sinistra L’organizzazione territoriale, l’armatura urbana dei servizi.
perde il Governo della Città. Per sette schede (proprio così) La classificazione dei servizi delle frazioni. La gerarchia
la DC perde un consigliere; democristiani e repubblicani delle infrastrutture.
sono 19 e con il passaggio del PSI nello schieramento del Il riferimento territoriale al PIC.( Piano Intercomunale) in
PCI si forma a Cesena la prima Giunta social-comunista base alla legge urbanistica del 1942.La redazione che il
presieduta dal Sindaco Leopoldo Lucchi. Ministero dei Lavori Pubblici autorizza nel 1967, con la
Il clima è tesissimo, la contrapposizione totale e la demagogia richiesta di inglobare nel progetto anche il Comune di
la fa da padrona. Si arriva a fare interpellanze su tutto, Cervia, soprattutto per quanto riguarda i servizi scolastici,
perfino sulla sparizione di alcuni polli dalle cucine della sanitari e il turismo.
casa di risposo del ROIR, forse a cura del cuoco (?). L’esperienza maturata come Capo Ufficio Studi della Camera
La qualità dei Consiglieri è molto alta ma non riesce ad di Commercio di Forlì, con l’Arch. Osvaldo Piacentini negli
esprimersi. anni ‘65/’67, con il progetto per la creazione dei poli di
Il trauma della “perdita” del Comune dura diversi mesi e sviluppo industriale del Forlivese e del Cesenate, sicuramente
l’inconciliabilità dei due schieramenti si alimenta gli consolida la visione dell’insieme dello sviluppo, in
quotidianamente di tutto. Si forzano i bilanci e le piante rapporto agli insediamenti umani e ai tempi di percorrenza
organiche, la spesa pubblica impazzisce. Per chi è nuovo delle infrastrutture viarie. Lo studio delle isocrone di
di nomina, in questo quadro, è difficile portare contributi; percorrenza, con la viabilità esistente e quella di progetto.
per fortuna nascono amicizie vere e belle, nello specifico, Un disegno fatto di idee progettuali, di convinzioni e non
per quanto mi riguarda, quella con Dario, importante e sulle mappe catastali delle proprietà dei terreni interessati
destinata a durare per sempre. alla edificabilità, come purtroppo vediamo fare oggi.
Per la verità l’avevo incontrato, un paio di anni prima, Chi lo ha conosciuto, non può non ricordare che Dario,
andando all’Ufficio Studi del Comune, per raccogliere dati forse per sua timidezza innata, esternava meno del 50 % di
sulla demografia e sul sistema dei servizi dei comuni del quel che sapeva. Direi che pur essendo un tecnico, aveva
cesenate, per un esame da sostenere presso lo IUAV di una cultura generale e umanistica molto vasta ed era un
Venezia, sulla analisi dei sistemi territoriali. Un esame del fine intellettuale.
2° anno. L’idea di una società più giusta passava anche dalla
Mi recavo spesso dal Dott. Angelo Sirotti, figura preziosa conoscenza (allora poco di moda) della politica dei redditi,
e indimenticata, per chi in quegli anni voleva studiare i della programmazione, della sana finanza pubblica.
problemi della Città. Conosceva Comunità e Adriano Olivetti, gli scritti di Carlo
Un carattere chiuso, un “brontolone” buono, con enormi Cattaneo, le opere dei geografi come Calogero Muscarà, di
positività spesso non riconosciute. In alcuni incontri, e Francesco Compagna e degli altri meridionalisti. Quante
scambi di opinioni con l’Assessore Sacchetti capii subito belle discussioni !.
che nell’Amministratore era uno studioso, competente, Se alla fine del biennio imboccai decisamente per il triennio
curioso di capire tutte le componenti che davano vita alla il percorso di studi con taglio territoriale-urbanistico, lo
visione territoriale e urbanistica della Città. devo a lui.
Per certi aspetti mi aiutò anche con l’orientare il mio percorso Metteva nei suoi ragionamenti una convinzione che
di studi, anche se la sua formazione era prevalentemente raramente ho conosciuto.
economica. Solo più tardi, con la frequentazione continua Per fortuna verso la fine della legislatura il clima politico
in Consiglio Comunale, mi resi conto che Dario, fin dalla cambiò, vi fu spazio maggiore per le idee, questo ovviamente
metà degli anni ’60, aveva capito l’inadeguatezza della per merito di tutti.
macchina comunale ad affrontare i problemi e i temi che I temi che piacevano a Dario cominciarono a farsi strada
stavano maturando in quegli anni nella società. Ci sono due e gli argomenti come ad esempio l’importanza dei programmi
parole chiave nel suo pensiero, che vanno sottolineate con e dei contenuti rispetto agli schieramenti. L’impegno sui
forza e che caratterizzano la sua attività: PARTECIPAZIONE
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Partecipazione e programmazione
***

Comitati Comprensoriali che stavano per nascere, le e importanti sovrastrutture di carattere sindacale, di
Comunità Montane (che da noi erano una cosa seria!), i Associazioni di categoria e istituzionali (USL,ecc.)
temi della pianificazione territoriale, sottratti alla polemica dimensionate a livello comprensoriale costituisce da tempo
politica “spicciola”. un dato di fatto, dal quale nessuna seria programmazione
Altri argomenti: regionale può prescindere. Le forze politiche locali sono
La prima Comunità Montana presieduta da Lorenzo Cappelli, doverosamente impegnate di fronte alle popolazioni della
con un accordo fra tutte le forze politiche, per una gestione Valle del Savio e del Rubicone a difendere questa realtà,
unitaria, con l’Ufficio di Piano del Comprensorio, che rivendicandone ad ogni livello il pieno riconoscimento
elabora il piano di sviluppo della montagna e il piano zonale istituzionale e politico della stessa;….” E ancora:.. “in attesa
agricolo. della definizione ed esatta configurazione istituzionale del
L’importanza di Cesena nella Comunità Montana per il futuro ente intermedio,sia esso denominato Comprensorio
riequilibrio.Una presenza non formale ma sostanziale. o Provincia (di tipo nuovo) o Circondario, il mantenimento
Sono questi,alcuni degli elementi anticipatori, di un clima dell’attuale istituzione comprensoriale costituisce una
politico che stava cambiando. richiesta necessaria e sul piano politico una condizione di
Anche le politiche della Regione davano più respiro alla garanzia irrinunciabile finalizzata alla certezza di un
azione di governo locale. Gli uomini che avevano dato definitivo riconoscimento nell’ambito del futuro assetto
origine al CRPE, al CRPO, che conoscevano cosa fosse il istituzionale della realtà Cesenate accanto a quella Forlivese
“Progetto 80”, che credevano nella Regione-Programmazione e Riminese.”
svilupparono politiche originali (e oggi purtroppo Ma su un punto vorrei insistere, visto che dal 1977 al 1979
lontanissime): Ermanno Gorrieri, Libero Gualtieri, Guido ebbi la massima responsabilità nel Comitato Comprensoriale
Fanti, Germano Bulgarelli, Leonardo Melandri e tanti altri. e l’onore di avere Dario come vicepresidente (di minoranza).
Purtroppo dopo, a cominciare dagli anni ‘79/’80, ha preso Sì perché la legge era fatta così (anche la minoranza era
corpo l’idea di Regione-Governo, o meglio di un grande nell’esecutivo)e devo dire che non vi fu mai minoranza più
ente locale di amministrazione diretta,di gestione del potere. costruttiva di quella di Dario.
Oggi i presidenti li chiamano governatori, una specie di L’altro vicepresidente di maggioranza era Gabrio Casadei
parodia, mutuata dagli Stati Uniti, dai quali spesso copiamo, Lucchi, altra figura di rilievo per affermare queste politiche.
senza molto capire. Devo dire che troppo presto fu mandato a fare il senatore
Nel gennaio del 1975, il Consiglio Regionale dell’Emilia e che la Città avrebbe avuto bisogno di lui per almeno altri
Romagna vara la legge n. 12 e ufficializza (credo alla 10 anni. Ma sappiamo che la storia non si fa con i se e con
unanimità) la nascita dei comprensori e da un segnale forte i ma. Gli anni ’90 erano in arrivo e per molti aspetti “abbiamo
gettato via l’acqua con il bambino”. Le forze politiche si
anche al dibattito nazionale sulla riforma degli enti locali
sono occupate d’altro.
(vorrei ricordare la lettera di Enrico Berlinguer all’On.
E il discorso si deve necessariamente fermare qui!
Biasini, in quel momento segretario del PRI, di adesione Dicevo, su un punto vorrei insistere: perché è il punto che
alla linea repubblicana di abolizione delle province). ci dice quanto le idee, il pensiero e lo studio di Dario siano
Vi furono, anche in altre forze politiche, decise prese di di grande importanza (e per tanti di noi di attualità). Sono
posizione per il superamento della provincia di napoleonica due parole:
memoria. - La partecipazione
Si ufficializza,anche in questo modo, quello che noi cesenati - La programmazione
invocavamo da anni, il superamento dei confini provinciali. Due parole che congiunte, se ci pensate bene, diventano
Ma soprattutto si assiste all’affermarsi di un metodo: la una” linea politica”.
programmazione territoriale e la pianificazione dello sviluppo Parole che non appartengono più al linguaggio politico
socio-economico. contemporaneo, sostituite dalle voci sondaggio e decisione
Non è il caso qui, ovviamente, di ripercorrere quegli anni politica, che quasi non comportano la presenza dell’uomo;
che portarono, anche brutalmente, alla sconfitta di chi ma solo il governo delle sensazioni e delle paure. Quindi
credeva nella politica comprensoriale e il “ritorno dei fantasmi.
all’ordine!”. E poi mi rendo conto che non sarei la persona Mi piace infine ricordare che la famiglia distribuì ai funerali,
più adatta a farne la storia. Sono nervi, per molti aspetti che si svolsero nella chiesa parrocchiale di San Pietro, un
ancora scoperti e doloranti. ricordo con le citazioni di Dario, proprio sulla partecipazione
Dei punti fermi vanno però fissati e credo che queste parole e la programmazione.
che Dario pronunciò in un convegno, a Cesena nel settembre La Partecipazione
1981, siano la sintesi e il punto di partenza per chi vorrà “Lo Stato, nella visione cristiana, ha la funzione fondamentale
ancora affrontare il problema. di promuovere le condizioni esterne che favoriscano, per
Queste parole entrarono a fare parte dell’ordine del giorno, ogni persona, il realizzarsi del dare e del ricevere nella
approvato alla unanimità, dalle forze politiche della società, in corrispondenza alle attitudini ed esigenze singolari
assemblea dei comuni del cesenate:… e irripetibili di ciascuno”.
“La realtà del Comprensorio Cesenate, determinata da La Programmazione
profonde ragioni storiche,culturali,sociali ed economiche; “La programmazione è scelta globale dei fini – secondo
oltreché da fattori geografico-naturali e gravitazionali, cui una rigorosa gerarchia di valori – e dei mezzi di una comunità
nell’ultimo decennio si sono aggiunte e consolidate numerose e la loro razionale coordinazione…”
14

Opinioni
Anche a sinistra indebolimento della politica
di Roberto Casalini*
Ogni volta che mi viene chiesto di il risultato è l’immobilismo, sicché non abbiamo nulla da dire alle
esprimere un giudizio sulla Sinistra coscienze, nessun valore da indicare, nessun progetto di vita da
oggi, e sul PD in particolare (il PD proporre.
che è il mio partito di apparte- Mi pare chiaro, in questo filtro, e fino ad ora e fino a prova contraria,
nenza), non posso evitare di svol- che il progetto della fusione tra PDS e Margherita rischia il fallimento:
gere una premessa, perché chi mi se non posso chiamare “compagni” i miei compagni di lotta, come
ascolta o mi legge abbia immediata ha fatto il giovane Gifuni, perché questo determina la reazione di
percezione dei miei dubbi, o – forse quattro o cinque provenienti da altre esperienze politiche, allora è
meglio – dei miei stati d’animo. chiaro che molta strada deve essere fatta perché si comprenda quel
Ho vissuto il tempo “pubblico” del che dovrebbe essere evidente: accetto le loro idee e ne cerco la
mio impegno politico in un tempo condivisione, purché essi comprendano che anch’io sono portatore
oggettivamente memorabile, quello di una storia, di una cultura, di un complesso di valori, e solo per
del Vietnam e del Cile di Allende, loro virtù entro in una compagine politica, nella quale sto con tutta
del referendum sul divorzio e del la ricchezza e i limiti delle mie idee. Se non si comprende che senza
compromesso storico di Enrico radici siamo nessuno, se si afferma la codarda e ipocrita filosofia di
Berlinguer, del sangue delle Brigate Rosse e Nere e di Aldo Moro. chi, ad esempio, si difende dicendo: «Io non sono mai stato
comunista!», e dunque «non sono mai stato nessuno», non ci sarà
Rispetto a quell’orizzonte, la politica mi pare oggi di una meschinità
nessun futuro, ma solo la lenta, logorante emarginazione di una pur
e di una bassura insopportabili, del tutto priva delle spinte ideali, grande tradizione politica. Nessun dramma, naturalmente: il vecchio
delle energie valoriali che ci facevano soffrire o ci esaltavano nella muore e il mondo si apre ad altro, e l’acqua del fiume che scorre è
speranza di un nuovo mondo, di un nuovo futuro, e nella passione – ricordate? – la prima di quella che venne, l’ultima di quella che
di una lotta condotta nella chiarezza dei fondamenti ideali e degli passò. Sennonché, il vecchio avrebbe il dovere di affidare al nuovo
obiettivi. A livello locale, poi, quando entrai nel Consiglio comunale, il meglio di sé, non i pasticci e le ipocrisie.
c’erano – cito a caso, a memoria e per triplette – uomini come Le confusioni nazionali – ci accapigliamo addirittura sulla legge
Magalotti, Colozzi, Targhini tra i DC, Armando Spazzoli e i giovani elettorale – hanno naturalmente riverberi sulla situazione locale,
Mario Guidazzi e Denis Ugolini tra i PRI, Brunaldo Righi, Riccardo dove le cose, tuttavia, vanno assai meglio di quel che non avvenga
Caporali, Gianfranco Gherardi tra i PCI. Erano il risultato di una a livello nazionale; e questo per virtù di una tradizione politica e
selezione all’interno dei partiti, impegnativa e dura, nella quale si amministrativa di raro valore: la vecchia DC, il vecchio PRI, il
formavano dirigenti e amministratori capaci di interpretare la città, vecchio PCI hanno espresso, nella nostra città, una cultura
di individuarne i problemi, di elaborare soluzioni e progetti. amministrativa che ancora oggi illumina l’azione della politica
Oggi non mi pare sia così, per nessuno: salvo rarissimi casi, conta cesenate e fa della nostra città – sempre che si abbia voglia di andare
non la selezione prodotta in seno ai partiti e alle istituzioni della oltre le faziosità delle parti ed esprimere un giudizio ponderato – un
società civile (il sindacato, il mondo cooperativo, i quartieri, le scuole, esempio di eccellenza. Vero è tuttavia che, in questo trapasso tra gli
il volontariato…), ma puramente e semplicemente il farsi avanti, anni di “com’era verde la mia valle” e questi anni presenti, è
l’offerta di sé, l’autocandidatura, quale che sia il valore e l’esperienza precisamente la “politica” che, in casa del PD, pare essersi indebolita.
personali, e quali che siano le motivazioni che d’improvviso conducono Mentre passano questioni nazionali e locali di rilievo, il PD troppe
il singolo all’impegno politico e d’un subito lo proiettano nelle volte tace, quasi non avesse nulla da dire, quasi che non vivesse nella
istituzioni che governano la città. città. A Cesena gran parte dell’immagine del PD è concentrata sul
È proprio questo quel che temo: non sarà che questo il giudizio nasca Sindaco e in lui si esaurisce: e questo danneggia Paolo Lucchi, che
dalla mia vecchiezza, nella quale mi appare così verde la mia valle pure si va affermando in tutto il suo valore come un amministratore
e così luminosi gli anni del mio ormai antico impegno politico? di rango, ma che non ha interlocutori al suo fianco capaci di svolgere,
Avendo ben presente questo dubbio, osservo tuttavia che, limitandomi verso gli altri partiti, un’azione di natura politica che al sindaco non
ora allo stato del PD che della Sinistra (o del centro Sinistra, se più può competere, che non può svolgere, se non snaturando la sua
piace) costituisce la spina dorsale – par che prevalga in esso il funzione di sindaco di tutta la città. Del resto, lo stesso gruppo
silenziatore su molte delle cose che contano. Mi richiamo a due sole consiliare del PD non par dia molti segni di esistere: non a caso,
di esse, forse le più vicine alla mia sensibilità, a puro titolo negli ultimi numeri del giornale del Comune («Cesena Informa»),
esemplificativo: ci sono gli interventi di tutti i gruppi consiliari, ma non quello del
1) non possiamo aprire un dibattito serio e svolgere un’energica PD.
battaglia politica intorno alla questione della scuola pubblica e della Dunque, chi fa politica? Chi assume posizioni? Chi raccoglie le
istanze della città? Chi batte colpo su colpo alle polemiche
sua laicità, e questo perché una delle nostre componenti non potrebbe
dell’opposizione? Chi contesta – se mai possa apparire necessario
sopportare una posizione coerentemente laica; e così assistiamo alla – le decisioni della Giunta?
negazione, da parte della Gelmini, di molti dei fondamenti della Ce ne sono state di opinabili, com’è del tutto naturale che avvenga,
pedagogia contemporanea, quegli stessi che furono per esempio al ma sono intervenuti altri (i privati cittadini, i sindacati, le
centro dell’azione politica, appena l’altro ieri, di un ministro valoroso opposizioni…), non il PD, se non assai raramente, non il Gruppo
come la democristiana Falcucci; e noi ce ne stiamo in silenzio, consiliare del PD. E invece sarebbe loro dovere stare quotidianamente
lasciando anche che, mentre la scuola pubblica si impoverisce, non dentro i problemi, confrontarsi con le opposizioni, e magari lavorare
cessino di aumentare i contributi alla scuola privata, non solo quella insieme con in alcune di esse perché maturi nel dialogo l’idea che,
cattolica, ma anche quella squisitamente privata, come è accaduto nei prossimi giorni, è possibile governare insieme, in nuovi impegni
con i milioni di euro elargiti alla scuola aperta dalla moglie di Bossi. e in nuovi progetti.
Avremmo un tempo picchiato ogni giorno su questo scandalo; ci Mi addolora dirlo, ma oggi il PD cesenate non pare consapevole di
saremmo posti alla testa dei precari sfruttati per dieci - vent’anni e essere il partito di maggioranza nella nostra città: nessuna visibile
oggi buttati via, come si fa con gli scarti. Non è, il silenzio di oggi, iniziativa sul piano politico, di quelle che aprono u dibattito, un
una pura e semplice perdita dell’anima?; confronto; nessun disegno da proporre all’Amministrazione comunale,
2) non possiamo affrontare i problemi che toccano da vicino la e – d’altro canto – nessun consigliere comunale che emerga per forza
persona e il suo destino più intimo (i matrimoni omologhi, la di idee, di proposte, di progetti.
gravidanza assistita, l’uso delle cellule staminali per salvare vite…) È per queste vie – guarda tu che parola vetusta, di una politica e di
perché una parte di noi pone problemi di coscienza. Si badi: non una cultura remote, mi tocca riesumare – che si perde l’egemonia.
problemi politici, ma di coscienza, quasi che l’impegno politico, Ovvero, si perde il contatto con la città, così come con la comunità
pubblico e civile, non trascendesse appartenenze culturali e religiose nazionale. E trionfa il populismo.
proprio perché impegnato nella ricerca del bene comune. Anche qui, *Editore
15

Opinioni
Ci sarebbe bisogno di più "sinistra"
di Gian Paolo Castagnoli*
“I bambini sono di sinistra perché stesso recuperare l’appeal perduto, non può prescindere da una
stanno insieme, fanno insieme, rinnovata lotta per la giustizia, che non va confusa con il
litigano insieme. Insieme, però”. legalitarismo, e per l’uguaglianza, da intendere ovviamente in
Per Claudio Bisio, è una delle 23 modo moderno. Sono invece terreni su cui ci si muove con una
prove che, da piccoli, tutti abbiamo, certa timidezza. Le sinistre tendono a rincorrere la destra, mettendo
quasi fisiologicamente, uno spirito sempre più al centro dei loro discorsi e dei loro programmi termini
un po’ sinistrorso. Qualche anno come sicurezza, meritocrazia, liberalizzazioni economiche, sostegno
fa, ero al Bonci, quando questa tesi alle imprese, controllo rigoroso delle finanze. Per carità, sono
veniva spiegata, nel corso di uno argomenti su cui ogni forza politica ha il dovere di elaborare una
spettacolo teatrale memorabile, sua proposta. Ma il dna di una sinistra non può essere questo. Mi
capace di fare sorridere, a tratti piacerebbe che la sinistra italiana (sperando che al più presto si
commuovere e anche fare riflettere. compatti, come sarebbe naturale, in due poli, di cui uno democratico
Penso che in quel “insieme” vada ma con un’identità chiara che l’attuale Pd ancora non ha, e uno
ricercata l’identità principale della più “radicale”, sul modello della Linke tedesca, che raccolga
sinistra, come categoria etica e comunisti - siano essi ex, neo o “rifondati” - verdi e movimenti
culturale ancor prima che politica. L’uomo non è un’isola, ma la sociali vari) ripartisse invece da sette punti:
tessera di un mosaico che, da sola, ha poco senso. Questo è il punto 1) il recupero della centralità e della dignità del lavoro, che non
da cui dovrebbe partire ogni ragionamento fatto da sinistra. Oggi, può non tenere conto della necessità di innovarsi rispetto a schemi
in un mondo sempre più globalizzato e quindi interconnesso, questo superati, ma va sempre tutelato nei diritti basilari;
concetto è più che mai valido. Le vite, i destini, forse la stessa 2) la creazione di un nuovo modello di stato sociale, mettendo ai
felicità di ciascuno sono collegati strettamente anche alle esistenze primi posti una scuola e una sanità pubbliche che siano di qualità,
altrui. Questo dovrebbe esaltare il concetto di comunità e bene gratuite e universalistiche, sul modello di quanto hanno saputo fare
comune. Sull’altra faccia della moneta c’è invece il singolo, nella le socialdemocrazie dell’area scandinava;
sua individualità. Anche questo è un valore da difendere, perché 3) un approccio ecologista ad ogni questione, pur facendo attenzione
una società che dimentica la collettività è destinata alla crisi e alla a non cadere in integralismi;
disumanità al pari di una che neghi la persona, nella sua soggettività 4) la difesa senza se e senza ma dei diritti fondamentali dell’uomo,
e libertà. Per questo, mi pare corretto parlare di altra faccia della sia materiali (avere da mangiare, bere e vestirsi e un posto dove
moneta, e non di monete diverse e magari concorrenti. Un tratto abitare sono bisogni primari che non si possono mai negare), sia
distintivo della sinistra rispetto alla destra è la priorità data alla “spirituali” (le libertà, in tutte le loro forme, con l’unico limite di
socialità sulla individualità. La consapevolezza di condividere la non compromettere le libertà altrui o il bene collettivo, sono perle
vita con altre persone deve dunque diventare la stella polare delle preziose intoccabili);
scelte politiche di sinistra. E va declinata tenendo lo sguardo fisso 5) una battaglia culturale e morale a tutto campo per sovvertire un
su un concetto chiave: l’uguaglianza. Norberto Bobbio, nel suo modo di vedere la vita e le relazioni umane che sta diventando
libro “Destra e Sinistra”, ha spiegato molto bene che da qui passa dominante, ossia quello per cui l’apparire e l’avere contano più
la linea di demarcazione tra le due categorie culturali-politiche, dell’essere, chi è diverso è pericoloso, i propri interessi vengono
che - si badi bene - non necessariamente coincidono con la geografia prima di tutto, il fine giustifica sempre ogni mezzo e i contatti
partitica italiana, sempre più imprigionata nella camicia di forza umani sono roba antiquata, con l’unica eccezione di quelli spesso
di un innaturale bipolarismo e condizionata dai conseguenti sfuggenti che viaggiano su qualche social network;
tatticismi elettorali. Chiunque sa di vivere in un mondo pieno di 6) il rifiuto dei totalitarismi, del pensiero unico, delle verità assolute
disuguaglianze. Ma, guardato da sinistra, un pianeta fatto in questo indiscutibili;
modo è insopportabilmente ingiusto. Compito della politica diventa 7) il ripudio di ogni genere di violenza, grande e piccola: dalla
allora quello di colmare i fossati che separano e spesso guerra al terrorismo, dal razzismo al maschilismo, dalle mafie agli
contrappongono gli esseri umani, assicurando a ciascuno pari abusi di potere, dal bullismo all’intolleranza religiosa, dalla tortura
dignità e condizioni di vita accettabili, partendo dai beni materiali alla pena di morte.
essenziali. Nell’ottica di destra - ha spiegato sempre Bobbio - le Considero cruciali queste sette sfide, perché sono i collanti di una
disuguaglianze sono naturali, ineliminabili e, tutto sommato, comunità che non può rassegnarsi alla disgregazione e
neppure negative. Questo non significa che chi è di destra sia un all’involuzione sotto gli occhi di tutti. Vanno recuperati una coesione
mostro egoista. Anzi, spesso, i pensatori conservatori che sposano e un senso d’appartenenza a qualcosa di più grande del proprio
questa dottrina sono davvero convinti che alimentare le differenze corpo e del proprio ego. La missione della sinistra, oggi, è questa,
sia un bene anche per gli ultimi della terra, perché l’individualismo oltre a quella di riavvicinarsi alla vita della gente ed elaborare una
garantirebbe maggiore dinamicità, creatività e, alla fine dei conti, proposta di governo che rimetta in carreggiata un Paese che corre
ricchezza, che in parte ricadrebbe a pioggia su tutti. Mi pare che all’impazzata verso il baratro. In fondo, non c’è bisogno di bacchette
basti dare un’occhiata al mondo per capire che le cose non stanno magiche. Basterebbe attuare due principi scritti nella nostra splendida
così. Per questo, sono convinto che ci sarebbe bisogno di più Costituzione. Articolo 2: La Repubblica riconosce e garantisce i
sinistra, ma forse, come ha fatto notare Gad Lerner in una stimolante diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni
trasmissione d’approfondimento andata in onda qualche tempo fa, sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento
oggi è fuori moda. La verità è che sta perdendo sul piano culturale dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
e valoriale, in un mondo in cui si sta imponendo sempre di più il Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
modello secondo cui quello che conta è, prima di tutto, il davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua,
raggiungimento di obiettivi strettamente personali, a partire dai di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
soldi, il potere, il successo, il sesso mercificato. E, per raggiungere E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
queste mete, vengono ormai indicate come strade ammesse o economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza
addirittura consigliate quelle che invece sono scorciatoie ignobili, dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
che spesso mortificano altri esseri umani, e per giunta sono allergiche e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
alla legalità. Sarebbe ingeneroso abbinare automaticamente questi politica, economica e sociale del Paese. In particolare, quest’ultimo
comportamenti al mondo politico di destra, perché la cronaca input dovrebbe diventare il motore delle azioni di qualsiasi
quotidiana insegna che il virus si sta diffondendo a macchia d’olio, amministratore pubblico e di qualsiasi politico, a Roma come a
in tutte le direzioni. Però una cosa è certa: se la sinistra vuole Cesena.
mantenersi ancorata alle sue radici più importanti e sane e al tempo *Giornalista del Corriere Romagna
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Dibattito: la presenza laica, democratica e repubblicana in Romagna


Occorre nuova strumentazione politica
di Randolfo Natali
La politica è strana. Ricca di mantenute, ad una incapacità della classe politica a
paradossi. recuperare un rapporto della realtà che non porti sempre a
La situazione di difficoltà in rinviare i problemi e sia finalmente in grado di risolvere le
cui versa il Paese, ma soprat- grandi questioni italiane?
tutto lo stato comatoso in cui Noi Repubblicani, pochi o molti che siamo, abbiamo la
versa la politica in Italia, sta certezza che i valori, la cultura e i contenuti del PRI per
diventando insopportabile. nulla sono superati ed anzi tanti sono ancora in attesa di
Quanto sta accadendo in questi realizzazione.
giorni nel centro sinistra (la Noi siamo consapevoli “di venire da molto lontano”, come
contrapposizione Bersani / amava dire il sindaco Antonio Manuzzi; sappiamo di avere
Veltroni) non è altro che il una storia ed un passato glorioso che nessun partito può
risultato speculare conseguente vantare. Non dobbiamo però volgerci indietro, ma guardare
e prevedibile delle crisi del centrodestra (la contrapposizione avanti, tenendo conto delle esperienze ed anche degli errori
Berlusconi / Fini). passati e recenti.
Una politica che si identificava nei due maggiori Come Repubblicani allora che fare? E come attrezzarsi per
schieramenti, PDL e PD, nel cosiddetto berlusconismo ed il domani, al fine di dare un contributo per uscire da questa
antiberlusconismo, non poteva che incanalarsi in queste paralisi politica ed istituzionale? Vista la crisi e l’assenza
derive oligarchiche e parcellizzanti ed in movimenti e quasi totale dalla scena nazionale del ruolo del PRI - partito,
correnti più o meno scissionisti all’interno dei rispettivi non in grado di attrarre consenso, mi chiedo se non sia il
partiti. caso di affiancare ad esso uno
Da una siffatta situazione confu- strumento nuovo o che venga
sionaria si può ricavare solo la percepito come nuovo, più vitale,
logica deduzione che questo magari nella fase iniziale con-
sistema elettorale mag-gioritario centrato anche solo territoria-
e bipolare, almeno nelle sue lmente, ma pronto a far decollare
pretese, mal si addice alla fragile un’area liberale, democratica,
democrazia italiana, alla tanto laica, che a mio parere è più
decantata seconda repubblica, presente di quello che noi pen-
per cui sono evidenti la necessità siamo.
e l’opportunità di ritornare ad Questa area non ha ancora un
una nuova riforma elettorale che adeguato strumento politico
ne elimini i danni e i difetti e inteso come partito o come
consenta di dare voce ad opi- riferimento organizzativo di
nioni, a partiti, ad assembra- raccolta di consenso e tocca a
menti più consoni alla cultura noi Repubblicani provvedervi,
ed al modo in cui il nostro popo- portando in questa area tutta la
lo intende la partecipazione alla sostanza e la pregnanza della
vita democratica. nostra cultura e del nostro
Di questa situazione, a mio patrimonio.
parere, in passato come ora, sono Dobbiamo diventare un mo-
responsabili le due culture- vimento, ripartire da un nuovo
ideologie dominanti in Italia, modello di programma, facendo
quella marxista e quella cattolica, affidamento su uomini nuovi. Il
che non hanno considerato il governo della cosa pubblica nuovo movimento può e deve creare cambiamento. Occorre
come servizio e cura degli interessi generali, ma che troppo già oggi vivere nel domani.
spesso ne hanno fatto strumento di interessi personali, di E questo rinnovamento e rilancio del repubblicanesimo può
malaffare e di illegalità diffusa.. partire solo da un territorio, dalla Romagna e, perché no,
E quali insegnamenti e conclusioni devono trarre i da Cesena, che ha sempre vantato un gruppo dirigente unito,
Repubblicani dall’analisi di questa situazione, dal fallimento compatto, di grande discernimento e capacità di analisi.
di questo sistema, che ha alimentato la crisi irreversibile Occorre avere voglia, coraggio, intelligenza e uomini.
del PDL e del PD, entrambi posizionati su vuote formule Del resto concordo con quanto detto dal nostro Presidente
di berlusconismo da una parte e di antiberlusconismo della Repubblica: ”La difficoltà della politica in Italia è
dall’altra, mentre il Paese richiede riforme ed interventi di dovuta ad un difetto di visione e di coraggio, e questi limiti
rapida realizzazione? possono essere superati con una nuova generazione di
Per quale recondito arcano gli Italiani devono essere leader, capaci di tradurre nei fatti i progetti e le riforme
condannati a sottostare ad una cultura delle promesse mai proposte ed approvate dal consenso popolare.”
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Dibattito: la presenza laica, democratica e repubblicana in Romagna


Non c'è il partito. Ci sono i repubblicani
di Stelio De Carolis*
“Codesto solo oggi possiamo Ridracoli che a Bologna avrebbero certamente fermato al
dirti, ciò che non siamo ciò che pulvino.
non vogliamo”. E’ di fronte agli occhi di tutti che, senza quest’opera
Un verso del grande Montale monumentale, oggi vivremmo momenti drammatici e quindi
di grande attualità, quasi un rivolgiamo un pensiero di gratitudine a quanti la pensarono
prologo ad un atto di indentità (i sindaci repubblicani degli anni 60) ed a coloro che la
perduta. realizzarono (i sindaci del PCI degli anni 70 e 80).
Un verso che, se calato a quanti Alle richieste allora non ricevibili di un Ateneo autonomo
si richiamano alle tradizioni per la Romagna, operammo d’intesa con il Magnifico Rettore
laiche e risorgimentali, accresce dell’Università di Bologna per ottenere quella felice intuizione
e non lenisce i momenti di della “gemmazione” in grado di soddisfare le esigenze dei
incertezza e di solitudine che centri più rappresentativi della Romagna.
ognuno di noi incontra nella A quanti fantasticavano su infrastrutture viarie irrealizzabili,
quotidianità. Nelle analisi spesso impietose della situazione concentrammo i nostri sforzi per il completamento della E45
in cui versa il territorio romagnolo, ricorrenti sui più diffusi e per la costruzione degli assi viari di Cesena e Forlì.
quotidiani, i rimpianti per le cose che potevano essere e non Sul piano socio sanitario, la scelta senza indugi del “pubblico”,
sono state sovrastano di gran lunga una attenta meditazione ma senza la demonizzazione del sistema di case di cura
del quadro d’insieme che agli inizi degli anni 80 consentì ad private, ha fatto sì che tutt’ora il nostro territorio rappresenti
una classe politica di creare le condizioni politiche e una sorta di isola felice dove la centralità dell’ammalato
programmatiche per il rilancio del nostro territorio. viene quasi sempre valorizzata dalla professionalità,
Ai piagnistei sul riequilibrio socio-economico, alle lamen- competenza ed umanità del personale curante.
tazioni reiterate sull’arretratezza della Romagna rispetto alle Rispetto a tanto del passato, che nessuno può mettere in
città dell’Emilia, alle critiche più o meno gratuite al Governo discussione, il poco dei giorni nostri, anche perché il PRI
regionale per l’eccessiva attenzione alla vetrina sempre più non esiste più e dove fa registrare una sparuta presenza non
lucida di alcuni ter- riesce più a determinare
ritori e, forse, voluta- la convocazione di un’as-
mente distratto alle semblea di condominio.
tante opacità della Del resto, di recente, lo
Romagna, si con- stesso segretario nazio-
trappose un nuovo nale del PRI è stato
modo di far politica. costretto a dichiarare che,
Erano tempi in cui il in Romagna, i ciroli o
novismo attuale case del Popolo, per le
veniva relegato non quali tanto abbiamo ope-
in panchina, ma ad- rato, sono più numerose
dirittura fuori dallo degli iscritti. Velleitari,
stadio e la crescita di fuori dalla realtà quanti
una classe dirigente ne prefigurano un rilan-
non veniva program- cio.
mata a tavolino, ben Il PRI non c’è più ma ci
lungi da pericolose sono i repubblicani, tanti
scorciatoie. come una volta, alla
Artefice del riscatto ricerca di uno strumento
sul piano socio-eco- nuovo di aggregazione
nomico e garanzia che faccia giustizia delle
per l’opinione pub- tante lacerazioni e di-
blica, un partito si visioni del passato anche
evidenziava fra tutti: recente.
il Partito Repubbli- Importante la funzione
cano Italiano, forte- svolta dalle tante sezioni
mente radicato sul dell’Associazione Maz-
territorio, con presenze autorevoli nelle organizzazioni sociali ziniana Italiana che va sostenuta da un grande movimento
ed imprenditoriali, protagonista indiscusso dell’articolato che faccia perno sui modelli per una nuova società: il ruolo
sistema creditizio. della ragione come libera scelta;
Sul piano politico le alleanze seguivano e non precedevano la tolleranza appannaggio dell’umanità
un serrato confronto programmatico alla costante ricerca di Un obiettivo difficile da perseguire ma da privilegiare
quelle necessarie convergenze programmatiche indispensabili nell’agenda dei nostri lavori.
per il buon governo degli enti locali. A quanti trovassero poco gradevoli le nostre considerazioni
A quanti ritenevano che l’acqua del Canale Emiliano Ro- vorremmo ricordare che è bene dire ciò che si pensa ma è
magnolo fosse il toccasana per vincere la cronica siccità dei soprattutto necessario pensare ciò che si dice.
nostri territori, contrapponemmo la difesa della Diga di *Senatore
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Opinioni
Desolazione e/o speranza
di Piero Bonavita
Denis Ugolini mi invita , per compleanno e lo scampato pericolo del voto di fiducia in
l’ennesima volta , ad inter- Parlamento, ha voluto raccontare l’ennesima barzelletta su
venire sulle pagine di Energie Rosy Bindi con tanto di bestemmia finale e dimostrare così
Nuove. Denis è un amico in- la impotenza a relazionarsi con donne normali stante la
contrato sulle piazze di una po- consuetudine con le tante giovani “ escort “ che spesso
litica praticata per tanti anni su frequentano i suoi palazzi romani e le ville sarde. E dopo
sponde diverse ma con una che al Senato il Ciarrapico , fascista conclamato e prov-
prospettiva in fondo non troppo visoriamente a piede libero solo perché Silvio lo ha fatto
dissimile. Lui repubblicano e eleggere nelle sue liste, ha messo in guardia dal fidarsi di
mazziniano, io socialista e ri- Fini, gran traditore al pari degli ebrei, perché chi tradisce
formista: così come accadeva una volta lo rifarà in futuro, tutto l’universo mondo ha
ai nostri antenati politici, gli potuto ascoltare e vedere su internet il Silvio in visita
scontri si sono alternati agli ufficiale ai terremotati dell’ Aquila raccontare ( ancora una
incontri. Ricordo bene quanto mi colpì, entrando da giovane volta ) un barzelletta sugli Ebrei e l’Olocausto tanto atroce
iscritto al PSI nella sede del partito, la riproduzione dell’ quanto sciocca. Tragico- nell’occasione - poi il brusio ri-
AVANTI ! appesa al muro da Sigfrido Sozzi con l’orazione danciano del codazzo che attorniava il Silvio: Fantozzi non
funebre di Andrea Costa al funerale di Pio Battistini, ucciso è un personaggio fantastico ma il paradigma vero di questa
per mano repubblicana nel Settembre1891. Battistini, di porzione d’Italia a schiena piegata e pronta a ridere per
famiglia borghese e proprietario dell’ Albergo Leon D’Oro convenienza. Per non parlare poi di quel fine intellettuale
in Piazza del Popolo, dopo aver aderito al Partito mitteleuropeo a nome Bossi e della Trota designata a
Repubblicano divenne esponente del nascente Partito So- succedergli. Ebbene nel passato anche i governi più con-
cialista nel mentre infuriavano sanguinose lotte fratricide trastati, più deboli o giudicati negativamente sul piano della
fra le due fazioni e politica interna hanno
pagò con la vita questa saputo offrire il meglio
sua scelta. Ebbene, di sé nella politica este-
mentre la folla chie- ra, rappresentando di-
deva di rispondere al gnitosamente gli in-
sangue con il sangue, teressi nazionali nel
Andrea Costa pronun- rapporto con gli altri
ciò un memorabile Paesi e mantenendo
discorso politico che l’immagine dell’Italia
portò prima alla tregua a livelli decorosi. Oggi
e poi ad una colla- la nostra immagine è
borazione che sfociò affidata ai lazzi, corna
col tempo nelle Am- e sberleffi di Silvio nei
ministrazioni con Sin- consessi internazionali
daci Repubblicani elet- e il nostro Paese è sede
ti con il voto anche dei degli accampamenti
Socialisti Romagnoli. beduini di quel sim-
Questa era la forza e paticone di Gheddafi:
la dignità della politi- a quanto l’abbeve rag-
ca: una lezione oggi gio dei cammelli libici
sconosciuta e vilipesa da un ceto politico per gran parte in quelle fontane vaticane che a stento, nel passato, hanno
senza memoria e dignità personale. A volte mi assale il evitato di abbeverare i cavalli cosacchi? Caro Denis, spero
dubbio che questa percezione del livello attuale della politica di averti rappresentato lo stato d’animo che nel recente pas-
mi derivi da una sorta di sindrome dell’ex, propria di coloro sato mi ha impedito di raccogliere i tuoi inviti a scrivere/fare
che a lungo hanno praticato la politica e poi, per scelta o qualcosa.
per esclusione, vivono ai margini come semplici osservatori. Questo mio intervento è forse testimonianza di un cam-
Se vi era un dubbio, la realtà di questi giorni ha provveduto
biamento di umore e della speranza che il centro-sinistra
subito a fugarlo. Le gesta del Presidente del Consiglio
Berlusconi , di seguito più brevemente ma non possa farcela nella ormai prossima, io credo, tornata e-
confidenzialmente Silvio, hanno provveduto ad un brusco lettorale. Finita la ricerca del Grande Leader, del Papa Ne-
ritorno alla realtà. In un Paese duramente colpito dalla crisi, ro più o meno straniero, emigrata la Binetti con consorelle
con milioni ( diconsi milioni! ) di persone senza lavoro per e confratelli verso altri lidi, mi sto convincendo che Bersani,
averlo perso o per non riuscire a trovarne uno nuovo, con normale e solido Emiliano-Romagnolo, e l’estroso Gover-
generazioni di giovani ai quali viene rubato un futuro natore della Puglia Vendola, magari dopo un serrato con-
normale ed ogni aspettativa di potersi formare una famiglia, fronto a livello di primarie di coalizione, possano comporre
cosa pensa di dire e di fare il Nostro? Incontrando i suoi un efficace “ ticket “ elettorale per una svolta che il Paese
fedeli nei pressi di Palazzo Grazioli, per festeggiare il suo attende per riprendere finalmente fiato. Almeno lo spero.
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Sanità. Un confronto oltre la contingenza per progettare il futuro


***

La discussione sulla sanità è sempre più spesso alimentata Romagna portate all’attenzione dalla stampa.
dall’emergenza contingente. Un contingente in cui Nella Romagna si spendono per servizi sanitari oltre due
inevitabilmente risaltano i cattivi funzionamenti del sistema miliardi di euro, si contano oltre quattordicimila dipendenti
di cura e gli episodi di “malasanità”, veri e presunti tali, sui pubblici che salgono a oltre sedicimila, se integrati dal personale
pur evidenti esempi di efficienza e qualità che caratterizzano con altri rapporti di lavoro. A ciò si aggiunga il contesto
gran parte del servizio sanitario. economico della sanità privata e dell’indotto. A fronte di ciò
Da troppo tempo dobbiamo costatare la nostra incapacità a i cittadini Romagnoli, al pari di quelli di altre realtà della
gestire, nella serenità e nella obiettività, un dibattito che, al Regione, beneficiano di una dotazione di servizi e di uno stato
pari di altri fondamentali settori della funzione pubblica, di salute di qualità superiore a quello della media nazionale.
dovrebbe essere rivolto al futuro. È un fatto, tuttavia, che due aziende sanitarie della Romagna
Che la sanità sia un sistema caratterizzato da un alto valore su quattro, presentano un importante disequilibrio finanziario.
aggiunto, e che sia un settore da cui dipende buona parte della Una di queste ha appena raggiunto l’equilibrio e solo un’altra
ricchezza e della prosperità delle persone e delle collettività, presenta un equilibrio di lunga durata. È parimenti un fatto
sono in pochi ad avere dubbi. che tre aziende ( Forlì, Cesena, Ravenna) su quattro presentano
Indubbiamente, per la società, salute e benessere sono un costi pro capite superiori a quello medio regionale e che altre
fattore di dinamismo e di progresso. Ci si attenderebbe che tre ( Forlì, Cesena, Rimini), hanno un ritmo di crescita
somme ed energie che la collettività destina al loro rag- superiore a quello medio regionale, come dimostrato dai bilanci
giungimento fossero considerate non solo come una spesa, ma di missione della aziende.
anche come un investimento. Una riflessione s’impone, non solo per ragioni politiche
È altrettanto vero che per ottenere i frutti attesi, devono i frutti contingenti ma per verificare quanto i nostri servizi siano
essere orientate verso le soluzioni migliori e devono essere adeguati rispetto al presente ma, soprattutto, quanto siano
gestite nel modo più efficiente. adeguati rispetto alle sfide del medio e del lungo periodo.
Ma nella realtà non è così. Occorre il coraggio di aprire un dibattito reale su una questione
Da diverso tempo i servizi sanitari sono sottoposti all’azione di primaria importanza che non ha soluzioni facili, a maggior
contrastante esercitata da un lato dall’evoluzione dei bisogni ragione in un contesto come il nostro dove da tempo non si
e delle attese della popolazione e, dall’altro, dalla limitatezza discute seriamente e diffusamente sulle questioni di fondo che
crescente delle risorse disponibili. devono essere affrontate per sostenere al meglio le molteplici
È un fatto che il sistema presenta crescenti difficoltà a soddisfare sfide cui gli individui e la collettività sono chiamate nel
gli obiettivi finanziari. L’allarme ricorrente sugli squilibri presente, ma soprattutto per il futuro.
economico finanziari della sanità è il sintomo di un’incapacità Le scelte sui servizi sanitari di una collettività sono fondamentali
di pensare a lungo termine. e le relative revisioni, più o meno periodiche, non possono
La solidarietà è sia un imperativo etico, sia un obiettivo politico. esaurirsi in dibattiti tra pochi o, essere somministrate attraverso
Per questo bisognerebbe cercare di evitare di ricorrere un governo contabile. E, soprattutto, non possono fondarsi su
costantemente all’enunciazione di principi dall’applicazione pregiudizi e luoghi comuni troppo spesso lontani dalla realtà
illusoria. La realtà è che il mondo della salute è un mondo che dei fatti e quasi sempre enfatizzati per fini che ben poco hanno
ha che fare con le disuguaglianze. Un mondo dove tutto spinge a che vedere con la dichiarata volontà di migliorare la qualità,
alle diseguaglianze e dove l’asimmetria informativa è la regola. la trasparenza e la efficienza dei servizi pubblici.
L’equità di accesso per ogni cittadino significa poter accedere, Solo attraverso un dibattito reale sarà possibile trovare un
senza distinzione economica e culturale, al livello più avanzato minimo comune denominatore su cui innestare la condivisione
di pratica sanitaria. In questo contesto, la solidarietà riposa di scelte fondamentali che riguardano servizi pubblici
sull’accettazione universale di uno sforzo crescente, collettivo determinanti per la salute e il benessere della popolazione.
e individuale, determinato dall’evoluzione delle tecniche e Un dibattito che parta dalla chiarezza sullo stato delle cose,
dall’evoluzione delle aspirazioni delle persone ad una salute che consenta di individuare i problemi e le possibili soluzioni.
sempre migliore Sarebbe singolare che per ragioni economiche si mettesse
Oggettivamente il sistema deve fare i conti con un aumento mano ad una razionalizzazione dei servizi alla persona, prima
tendenziale dei costi inevitabile, anche nell’ipotesi di un di aver fatto ogni sforzo per ridurre i costi evitabili tuttora
massimo grado di efficienza nell’uso delle risorse. Il che esistenti. Sarebbe questo il caso dei costi di amministrazione
equivale a dire che la medicina amara del momento, come può generale, di supporto amministrativo o logistico o dei costi
essere un piano di rientro, non può risolvere il problema. dovuti a servizi inutilmente sovradimensionati o duplicati.
I fattori strutturali di aumento della spesa sanitaria, prevedibili È quindi necessario partire da una condivisa conoscenza della
per almeno il prossimo decennio, determineranno con ogni situazione e diffonderne la consapevolezza.
probabilità un aumento superiore a quello della ricchezza Le fonti certo non mancano. La nostra Regione e le sue aziende
prodotta, quale che sia il livello di funzionamento del modello sanitarie dispongono di dati affidabili relativi allo stato di
organizzativo e di finanziamento che si dovesse scegliere. Di
salute e al funzionamento dei servizi. Molti di questi sono
conseguenza, se non si vuole o non si possono aumentare le
pubblici e gli eletti negli organi istituzionali dispongono della
risorse pubbliche da destinare alla sanità, occorrerà chiarire
alla popolazione che la spesa sanitaria da sostenere direttamente possibilità di approfondimenti.
è destinata a crescere, direttamente o per il tramite di una Occorre attivare un pubblico confronto che sottragga la
copertura assicurativa integrativa di quella garantita dal servizio discussione sui servizi sanitari al semplice fatto contingente,
nazionale. il più delle volte usato per finalità squisitamente opportunistiche.
Questa difficoltà non è solo nazionale e internazionale. È Così facendo, forse, si potrà evitare di perdersi in dibattiti che
presente anche nella nostra Regione, ancorché in misura molto prescindano dalla conoscenza dei problemi che pretendono
più contenuta rispetto a quella nazionale. È anche Locale, di risolvere o di attivare interventi di razionalizzazione dei
come dimostrano i problemi di bilancio di alcune aziende della servizi viziati da miopia prospettica.
*
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Una sola azienda sanitaria di Area Vasta Romagna


di Denis Ugolini

Stiamo da tempo sollecitando territoriale, chiaramente di tipo conservativo, volto a non


un dibattito sulla nostra cambiare e a difendere anche l’indifendibile, come il
sanità, nella nostra regione, mantenimento di reparti e strutture inevitabilmente destinate,
ed in particolare nell’Area anche per scarsa attività ed utenza, a depauperarsi sia in
Vasta Romagna, nella quale qualità che in dotazione di mezzi. La sanità deve curare
insistono quattro Asl (Ra- gli ammalati. Questo è ciò che deve essere in cima alla
venna, Forlì, Cesena e Rimi- gerarchia valoriale. Per quanto tutti a parole si dicano
ni). d’accordo, nella realtà spesso quella gerarchia è stravolta
Se avessimo a che fare con e la fanno da protagoniste altre preoccupazioni, quali le
un capace governo regionale carriere interne, le promozioni, le attribuzioni di incarichi
l’obiettivo di una riforma per e responsabilità anche oltre le effettive esigenze del
istituire una sola Azienda miglioramento dell’efficacia curativa ed assistenziale. Si
Sanitaria di Area Vasta in Romagna, in luogo delle attuali tratta della resistenza maggiore, dell’ostacolo più ostico.
quattro, sarebbe al centro delle riflessioni, del dibattito e Sia chiaro: noi siamo dalla parte degli operatori sanitari
dell’impegno della politica e delle istituzioni della nostra e dei loro meriti. E siamo decisamente convinti che essi
Regione. Così pure varrebbe per la necessità di approntare debbano avere i riscontri che la loro dedizione, la loro
nuove procedure e criteri di nomina degli amministratori qualità professionale, la loro valenza curativa e clinica
delle Asl (Direttori generali). Giacchè non è minore meritano. E questo è possibile, ed a maggior ragione con
l’esigenza (anzi!), occor- ancor più adeguato ricono-
rerebbe su questo fronte di scimento, se a criteri precisi
questioni quel dibattito, e rigorosi di tipo merito-
quella responsabilità, quel- cratico ci si attiene e si in-
l’impegno culturale e poli- troducono. Ciò implica un
tico che affrontarono la que- mutamento culturale che è
stione del riordino ospedalie- impresa ardua, ma non
ro alcuni anni orsono. Ma eludibile. Necessaria. Cat-
oggi i soggetti politici ed tiva spesa sanitaria, per non
istituzionali in campo non dire malasanità, è anche –
sono gli stessi. E neppure per tanto per fare qualche e-
consistenza e qualità la classe sempio – istituire un prima-
politica e la cultura politica riato o un dipartimento solo
sono le stesse. in ragione della sistema-
Tuttavia questo rilevante ed zione di qualcuno a prescin-
importante settore che è la dere dalla reale necessità
sanità deve indurre – e del sistema curativo ed o-
basterebbe anche un minimo spedaliero di riferimento.
di buon senso per favorirlo Magari si accontenta una
- a fare di necessità virtù. Lo pressione politica o si as-
esige la cura e la tutela della seconda una premura baro-
salute dei cittadini; lo im- nale. Ma non si spendono
pongono le ristrettezze fi- bene i soldi di tutti – pe-
nanziarie con le quali si è costretti a misurarci. Non basta raltro sempre pochi – e non si rende migliore il servizio
il vociare rivendicativo di più risorse al quale pare assuefatta alla salute. Si deviano soldi che si potrebbero utilizzare
la preminente attuale politica nelle nostre istituzioni locali. meglio. È un esempio da niente fra tanti che si potrebbero
È tempo di riordino e di ristrutturazioni, per qualificare fare di questo tipo e di altra natura. E non mi si venga a
una spesa sanitaria che di per sé si potrebbe anche dire che sono illazioni campate in aria. È perfino successo
considerare sempre esigua rispetto ai bisogni, ma che lo che si siano duplicati dei reparti per assecondare carriere
è ancor di più in ragione di come la si effettua. C’è infatti e promozioni e non perché ve ne fosse bisogno. Simili
molta, troppa cattiva spesa. Riordinare e ristrutturare non andazzi non premiano i bravi che anzi spesso si demotivano,
è facile. Non fu facile neppure a proposito del riordino non fomentano eccellenze, ma trattengono e riducono la
ospedaliero. Resistenze campanilistiche; tensioni da parte media qualitativa. E non mancano perfino indicatori che
di cittadini costituitisci in comitato di difesa degli ospedali. sono di supporto per valutazioni serie e realistiche. E non
Senza contare le resistenze del sindacalismo interno e
21

Una sola azienda sanitaria di Area Vasta Romagna


***

voglio debordare in campi che non mi competono e per i l’accetta lo strumento per governare queste scelte. Ma una
quali manco di attrezzato bagaglio. Ma ad esempio i strategia con una precisa e determinata sequenza. Premiando
processi migratori degli ammalati da un luogo ad un altro qualità e merito. Con la gradualità necessaria, ma con
spesso stanno ad indicare qualcosa. È sempre più ovvio coerente speditezza. Se le questioni che ostano fossero del
che l’ammalato si orienti verso le cure e le professionalità tipo che non c’è chi è disposto a muoversi da Forlì a
che più ritiene possano ben riscontrare i suoi problemi. Se Ravenna, da Cesena a Rimini e avanti così, allora non si
non sono vicini a casa, non per questo desiste dall’andare viene a capo di nulla, ma nemmeno del miglioramento
dove invece reputa che siano. Anche se lontano. Non è della nostra sanità. E vale per il personale interno come
l’ubicazione di un ospedale che ne fa il prestigio. È la sua anche per gli ammalati. Tutto, al meglio, subito, vicino a
qualità. Succede che un ospedale possa passare da uno casa, non è possibile. Solo a pretenderlo è una stupidità.
stato di prestigio ad uno di minore considerazione e Senza dire di cosa sarebbe il vantaggio sul piano della
viceversa. Il contenitore è sempre lì, ma è quel che c’è governabilità del sistema, su quello del risparmio
dentro che fa la differenza. finanziario, una sola Asl di Area Vasta invece che le quattro
Un Direttore generale, tanto per dire qualche assurdità, attuali. Non più quattro, ma un solo Direttore Generale.
che semplicemente consentisse di calare nella propria Una amministrazione e non quattro, un centro di spesa e
azienda l’unto di qualche altolocata pressione politica, di acquisti e non quattro. Quante risorse per migliorare i
prescindendo da meriti certi corrispondenti ad esigenze servizi resi agli ammalati! Purtroppo siamo ancora lontani
sicure, non è un buon governante e non ci sarebbe da dal parlare di riforma in tal senso. Siamo invece ancora al
stupirsi se poi si riscontrassero che molti ammalati invece balbettio del solito tran tran. Lo stesso che registriamo nel
che lì si vanno a curare far fronte ai buchi dei bilanci
altrove, dove magari non che sono peraltro indicativi
c’è nessun unto, ma sem- delle gestioni che ad essi hanno
plicemente qualcuno più presieduto. E anche questo
capace e che quella fama dovrebbe comportare qualcosa.
se l’è conquistata sul Invece, niente. In talune sedi
campo. Non è neppure istituzionali si sta discutendo
un buon modo di gestire degli interventi volti a risanare.
la sanità e la spesa sani- Di strutturale quasi niente. Di
taria quello che si mette penetranti considerazioni sul
a spandere, chessò!, in fatto che vi siano stati costi
una logica di pura con- superiori alla media regionale,
correnza per determinare pressochè nulla. Ragionamenti
il vantaggio di un luogo di fondo intorno ai mutamenti
a discapito di altri con i dei fenomeni migratori degli
quali peraltro si do- ammalati, zero. Né sono solu-
vrebbero condividere e- zioni strutturali, ma neppure
quilibri e programma- soluzioni di una certa sostanza,
zione. Certi buchi di certe buone avveniristiche in-
bilancio nel nostro terri- dicazioni di prospettiva, di
torio sono anche conse- qualche minimale integrazione
guenza di questo. di servizi fra Asl (peraltro nem-
Programmazione, riordino e ristrutturazione. Area Vasta meno in un concerto solido e strutturale di Area vasta, ma
Romagna è ambito ottimale a questo riguardo. Certo non solo fra alcune Asl della stessa). Ancor più sembra deviante
son cose che si fanno con l’accetta e in un giorno. Occorre ricondurre la motivazione e la soluzione degli sbilanci al
un indirizzo strategico di medio periodo, ma con chiare fatto che i medici di base non fanno appieno la loro parte
finalità. Se un territorio come quello romagnolo, con la prescrivendo troppe ricette, troppi farmaci, troppi esami.
sua quantità di popolazione, per una determinata Certo c’è anche un problema su questo versante, ma com-
specializzazione (che ambisca a ranghi di eccellenza, o misurato ad altri cui si dovrebbe porre mano, la sua con-
anche della migliore qualità possibile) deve concentrarsi sistenza non è e non sarà tale da costituire il principale
in una soluzione o anche in due, occorre che a questo contenuto di una politica di rientro e di bilancio. Bisogna
obiettivo si giunga. Non c’è motivo che ogni cosa venga uscire da questo perdurante tran tran e bisogna non perdere
moltiplicata per quattro (quante sono le Asl attuali). Sarebbe il treno di interventi strutturali e di riforma da mettere in
(è) spreco; e ne risentirebbe la qualità del servizio. Non è campo e da avviare.
22

L'ASL di Cesena: perchè un piano di rientro e quali prospettive di sviluppo


di Maria Basenghi*

L’ Azienda di Cesena ha pre- - il mantenimento costante dell’offerta prestazionale


sentato un piano di rientro programmata;
finalizzato al recupero nel- - l’adeguamento informatico degli applicativi CUP;
l’arco di tre anni di uno sco- - il miglioramento della gestione delle liste d’attesa,
stamento di circa 8 milioni di attraverso una più rigorosa distinzione tra prime visite e
euro dall’obiettivo economico controlli,
finanziario fissato dalla Re- - il mantenimento del sistema strutturato di garanzie al
gione. Analizzando il contesto paziente nei casi di non rispetto dei tempi di attesa per le
economico aziendale, occorre visite mediche.
premettere che l’Azienda sani- Per le situazioni di maggiore criticità, in base alla entità
taria di Cesena non ha mai della domanda e ai tempi di attesa, si agirà, da un lato sui
beneficiato di un finanzia- “prescrittori” (MMG e specialisti), impegnati nella
mento straordinario collegato razionalizzazione dei percorsi di accesso e al contenimento
al raggiungimento del piano di riequilibrio, in quanto è dei volumi di domanda, dall’altra sui “produttori”, sia interni
pervenuta ad una situazione di pareggio di bilancio all’Azienda, definendo i volumi attesi per prestazione critica,
economico già all’inizio degli anni 2000; la ricerca sia esterni, adeguando i contratti di committenza.
dell’equilibrio economico è pertanto sempre stata legata a Continua altresì la politica aziendale per un ulteriore sviluppo
interventi congiunturali. Nonostante gli alti costi di gestione, dei Nuclei di Cure Primarie. Puntiamo ad un progressivo
superiori a quelli medi regionali, la situazione di pareggio cambiamento della loro forma organizzativa, per passare
nell’ultimo decennio è stata raggiunta grazie ad un forte da una aggregazione funzionale, intesa come rete clinica
saldo attivo della mobilità per ricoveri e nelle prestazioni integrata di operatori, ad una aggregazione strutturale, che
specialistiche. Questa situazione si sta modificando, in rappresenti il nodo fondamentale della rete integrata di
quanto si riducono le entrate per mobilità, determinate in servizi distrettuali. I Nuclei devono quindi diventare Centri
larga parte dalle politiche di autosufficienza dell’offerta di Responsabilità di risorse umane e dei consumi sanitari
adottate dalle altre Aziende e agli adeguamenti tariffari. (farmaci e prestazioni specialistiche), che andranno
Anche se lo stretto controllo che l’Azienda è riuscita ad monitorate per garantire un utilizzo appropriato delle stesse.
esercitare sui costi del personale, ha consentito di attenuare Il rinnovo dell’accordo locale con i MMG, deve anche
gli effetti prodotti sul bilancio aziendale dalla crescita prevedere l’inserimento di obiettivi di governo della spesa
eccessiva dei “beni e servizi”, i fattori di costo diretti della farmaceutica e obiettivi di governo dei consumi di prestazioni
produzione registrano un trend di crescita non sostenibile, specialistiche, commisurati alla criticità dei tempi di attesa
rispetto al possibile andamento dei finanziamenti alla sanità per l’erogazione delle prestazioni e ai volumi prescrittivi
previsti a livello nazionale e regionale. registrati in ogni Nucleo.
In questo contesto di risorse e di criticità, le prospettive di Va infine rilevato che la programmazione ospedaliera e
garantire il perseguimento degli obiettivi di programmazione quella territoriale trovano una logica integrazione in un più
potranno realizzarsi solamente attraverso una riconversione complessivo progetto aziendale di governo clinico, centrato
delle risorse esistenti. sulla ricerca di un utilizzo sempre più appropriato di farmaci
Per quanto attiene alla funzione ospedaliera aziendale i e prestazioni ambulatoriali e di ricovero. Il progetto è
fattori critici sono molteplici ed attengono sostanzialmente finalizzato al miglioramento dei percorsi assistenziali e alle
ad un assetto strutturale, dimensionale ed organizzativo del garanzie di appropriatezza prescrittiva da parte di tutti gli
nostro complesso ospedaliero non adeguato alla recente ambiti professionali, individuando i livelli e le responsabilità
evoluzione della domanda assistenziale e al riorientamento gestionali nei nuovi assetti organizzativi e funzionali che
della stessa, determinato dalla progressiva affermazione nei si stanno sviluppando nella medicina territoriale e nei
territori adiacenti di nuovi centri di attrazione specialistica. collegamenti operativi tra NCP e Dipartimenti ospedalieri
L’organizzazione produttiva della funzione ospedaliera e territoriali, che andranno intensificati.
presenta diverse unità operative specialistiche, di piccole Il ruolo di coordinamento delle azioni e di integrazione con
e medie dimensioni in parte correlate ad un fattore di rigidità le politiche socio-assistenziali locali compete ai Distretti
rappresentato dall’assetto strutturale dell’Ospedale Bufalini. mentre il Collegio di Direzione rappresenta la naturale sede
Il piano pluriennale per tale area prevede, oltre ad un di confronto, decisione e verifica degli esiti di processo ed
contenimento dei budget di consumo, alcune azioni strutturali esito assistenziale: in sintesi, il progetto disegna un modello
quali: un riassetto della funzione chirurgica, una per l’esercizio effettivo della funzione di “governo clinico”.
riorganizzazione della cardiologia, un riordino della rete Questi obiettivi andranno perseguiti con azioni di ampio
della continuità assistenziale e di guardia medica ed un sviluppo delle linee di integrazione operativa tra i servizi
contenimento dei turni di guardia attiva internistica. e tra gli operatori che concorrono alla determinazione degli
Passando alla attività territoriale, il piano punta sul esiti ricercati. Massima attenzione dovrà quindi essere
miglioramento della appropriatezza prescrittiva farmaceutica riservata al riconoscimento del ruolo e del contributo dei
e sulla riduzione dei consumi di diagnostica di laboratorio professionisti dell’Azienda al raggiungimento degli obiettivi,
che da diversi anni rappresentano una forte criticità in nella consapevolezza che così facendo, tali linee strategiche
ragione degli elevati consumi. e tali orientamenti operativi affermano e confermano la
Continuerà l’ impegno per il governo dei tempi di attesa nuova cultura aziendale promossa dalla recente riforma del
previsti dal piano aziendale, abbiamo in cantiere le seguenti Sistema Sanitario Regionale.
azioni: *Direttore Generale ASL Cesena
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ASL unica, in Romagna, e subito un solo coordinatore


di Davide Buratti

In questi giorni si parla molto Pur fra mille difficoltà, ancora per qualche anno chiudere
di problemi di file al Pronto i bilanci sarà possibile. Non sarebbe niente se la situazione
soccorso e di liste di attesa. E’ migliorasse. Ma non sarà così. Quindi, inevitabilmente, i
un problema che esiste, ma è vertici sanitari saranno costretti a andare a toccare i servizi.
tutto sommato circoscritto. Al Razionalizzazione resta la parola più gettonata.
Pronto soccorso i codici rossi In questo senso perciò è sempre più fondamentale ragionare
e gialli (i casi più gravi) ven- in un’ottica di area vasta (metodo di lavoro che non dovrebbe
gono affrontati in tempi veloci: essere adottato solo per la sanità) romagnola e bisognerebbe
rispettivamente il tempo medio farlo il più in fretta possibile. E’ per questo che appare tutto
di attesa è di 4,38 e 16,98 mi- sommato inutile concentrarsi sulla fusione fra Cesena e
nuti. I problemi ci sono soprat- Forlì. E’ vero, si genererebbero dei risparmi, ma si rischia
tutto per i codici bianchi (la di perdere tempo e in questa fase serve concentrarsi verso
patologia meno grave) che uno step successivo: un’azienda unica romagnola. Bisogna
spesso potrebbero essere risolti anche dal medico di base. partire dal presupposto che il sistema sanitario, nel suo
Un po’ più grave è la situazione delle liste di attesa. Anche complesso, è attrezzato. Ma è pieno di difficoltà, di carenze,
in questo caso va detto che le urgenze vengono risolte in di limiti e di responsabilità. L’Asl unica oltre a dare risposte
fretta (una settimana). Però ci sono situazioni veramente dal punto di vista economico sarebbe utile per determinare
molto pesanti. In questo caso però è anche giusto mettere aggregazione e realizzazione di effettive eccellenze.
sotto la lente d’ingrandimento il problema dell’appro- Insomma, sarebbe un grande risparmio che libererebbe
priatezza della richiesta. Bene hanno fatto, in questo senso, enormi risorse per migliorare i servizi alla salute. Inoltre
sindaco e assessore alla Sanità del Comune di Cesena, a sarebbe il livello ottimale di governance vera e diretta per
porre il problema. Insomma, nei due casi (Pronto soccorso migliorare l’organizzazione e l’efficacia. E’ anche chiaro
e liste di attesa) è necessaria una risposta da parte dell’a- che bisognerebbe fare il più in fretta possibile. Se fosse
zienda sanitaria, ma serve anche una forma di autorego- possibile sarebbe necessario partire già domani. Il timore
lamentazione per evitare che si debba sempre rincorrere. però è che serva ancora del tempo. In questo frangente,
Nello stesso tempo sarebbe altresì sbagliato concentrare quindi, è necessario portarsi avanti col lavoro. La Regione
il dibattito della sanità su questi due temi. Nel complesso potrebbe nominare un coordinatore di Area vasta. Non
sono argomenti importanti, ma non vitali per il futuro della dovrebbe essere necessariamente uno dei quattro direttori
sanità. In questo momento bisogna preoccuparsi del futuro generali. Anzi, se è un esterno forse è meglio. Il tutto però
delle nostre strutture sanitarie. a una condizione: non deve essere un semplice funzionario
A chi non piacerebbe avere tutto e tutti alle porte di casa? in più. Il quattro più uno è inutile. Deve essere nominato
Purtroppo non potrà più essere così. Le aziende sanitarie solo per lavorare per creare le condizioni per far partire
hanno gli stessi problemi delle amministrazioni pubbliche. l’azienda unica.
Anzi, per le Ausl il problema è elevato all’ennesima potenza. *Caporedazione di Cesena del Corriere Romagna

Associazione Culturale

Giovedì 28 ottobre 2010 ore 20.30


Sala Convegni “Hotel Casali, Cesena

La cittadinanza è invitata
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Chiunque. Il cittadino al primo posto


di Luigi Tivelli*

Nel leggere recentemente il tenta, a volte disperatamente, di trovare un assessore o un


libro di Aldo Cazzullo, lontano parente, amico o un amico degli amici (collegato
“L’Italia dei noantri – Come in qualche modo con il primario competente) per risalire la
siamo diventati tutti meri- lista d’attesa per la TAC.
dionali”, in cui, in modo più Da noi, in pratica, non esiste il concetto di chiunque, anzi
o meno esplicito, è la que- è ben presente nelle normative su divieti e sanzioni. Le
stione delle scarse virtù civili nostre leggi sono piene di concetti del tipo “chiunque violi
e dello scarso senso civico la norma x sul divieto y sarà punito con l’ammenda o la
degli italiani a fare da filo reclusione”, ma in pratica non esistono norme del tipo
conduttore, ho trovato una “chiunque chiede legittimamente soddisfazione per un
certa sintonia con le tesi che proprio diritto, potrà ottenerla sulla base dei poteri ad esso
da tempo vado sostenendo nei riconosciuti dalle leggi”. Abbiamo avuto purtroppo a suo
miei scritti. Ho scritto più volte che il nodo di fondo di tempo l’Uomo qualunque, ma non abbiamo ancora, di diritto
questo Paese è l’impossibilità di fatto di affermare i propri e tanto meno nei fatti, l’uomo chiunque. Cioè cittadini che
diritti e poteri, soprattutto rispetto ai pubblici servizi, dalla a prescindere dal ceto sociale, dalla rete di amicizie o
sanità ai trasporti, alle comunicazioni, etc. parentele, possano essere cittadini – clienti a pieno titolo,
Ma c’è una ragione di fondo perché questo avviene. Negli quando vanno alla ASL, o alla Circoscrizione per una pratica
Stati Uniti, ad esempio, la formula vigente è “put people edilizia, etc..
first”,vale a dire “metti il cittadino al primo posto”. E quel Rispetto ai servizi pubblici siamo quindi consumatori
cittadino può essere anche l’operaio di Detroit, depresso dimezzati, è difficile esserne clienti a pieno titolo, perché
per il rischio della chiusura della sua azienda, che però sa i fornitori spesso non solo sono inefficienti, ma non rispettano
bene di non avere bisogno di padri, zii o piccoli politicanti la regola dell’imparzialità di trattamento.
alle spalle per affermare i propri diritti, rispetto ai servizi La storia e la attualità italiana sono segnate dal fatto che
pubblici. Negli USA, ma non solo negli USA, non esiste man mano che lo Stato, le amministrazioni, i servizi pubblici
praticamente una parola che possa tradurre il termine italiano perdono il senso del cittadino – consumatore, i cittadini
“raccomandazione”. In quei paesi, infatti, chiunque può perdono il senso dello Stato. Negli USA non esiste la parola
avvalersi in condizioni di imparzialità e di parità di “senso dello Stato”, ma solo quella civic sense. Da noi ne
trattamento dei propri diritti rispetto ai servizi pubblici. esistono due, perché il concetto di “civic sense” è parallelo
Nel nostro caso purtroppo, spesso occorre ricorrere alla ma diverso e più allargato rispetto al concetto di “senso
raccomandazione di tipo familistico o politico, per ottenere dello Stato”. Ed è proprio del recupero del senso civico che
quello che dovrebbe spettarci di diritto. il Paese più che mai abbisogna. Altrimenti, continua a
Basti pensare ai tanti disservizi fin qui ben denunciati, ad prevalere, come emerge da molte indagini sociali, l’ “arte
esempio, dal Messaggero, nella sanità pubblica, ai clamorosi di arrangiarsi”, a volte obbligata, a volte abitudinaria e
ritardi imposti per analisi, interventi chirurgici, etc., in cui, dannosa, quando poi non sfocia in diffusi fenomeni di
chi può, fa fronte (anche perché indottovi da medici corruzione.
compiacenti) col ricorso alla sanità privata, chi non può, *Consigliere parlamentare e scrittore

è su www. Cesenainfo.it.
Per intervenire: info@cesenainfo.it

Bimestrale - Direttore: Denis Ugolini - Direttore Responsabile: Ubaldo Marra


Redazione: Emanuela Venturi, Piero Pasini, Franco Pedrelli, Giampiero Teodorani, Natali Randolfo,
Maurizio Ravegnani
Registrazione n. 4/09 - Tribunale di Forlì del 24/02/09 - N. iscrizione ROC 18261
Poste Italiane spa-Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1 comma 1 - CN7FO
Proprietà: Associazione Culturale Energie Nuove - Cesena, Via Mattarella 60
Stampa: Litografia Tuttastampa Cesena.

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