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arriva ‘sto Godot? Per poi passare a pugnalare il vicino, in Ripeto: sono favorevole all’uninominale, ma non c’è bisogno
un trionfo di dossieraggi senza processi che renderanno di sostenere quel che non ha fondamento.
radioattivo il terreno per i tempi a venire. Il terzo imbroglio è quello decisivo: finiamola di far credere
L’unica iniziativa politica dell’estate è consistita in un appello che cambiando il sistema elettorale si possa rendere funzionanti
per la riforma del sistema elettorale in senso uninominale. le istituzioni, a cominciare dai poteri legislativo ed esecutivo.
Ma, anche qui, gli equivoci sono più delle idee. A coloro che E’ una fanfaluca. Sono sedici anni che cambiamo sistemi,
firmano l’appello per la riforma uninominale del sistema per ottenere sempre lo stesso risultato: un bipolarismo
elettorale lancio, a mia volta, un appello: non prendiamoci straccione, che pretese di travestirsi anche da bipartitismo e
in giro. Sono favorevole a quel tipo di sistema, ne scrivevo che, in realtà, ruota tutto attorno ad una sola persona: Silvio
quando ancora avevamo il proporzionale e la prima Berlusconi. E, sia chiaro, non è che tolto il perno la porta
Repubblica, ma non firmerò i generici auspici, che tanto smette di cigolare, semmai casca, perché in sedici anni, a
spazio trovano sul Corriere della Sera, perché sottendono tre destra come a sinistra, s’è fatto di tutto per trasformare i
malintesi, o tre imbrogli, a seconda del grado di consapevolezza partiti e la politica in mere tifoserie contrapposte, incapaci
dei firmatari. di pensare il futuro se non come il tempo in cui regolare i
Il primo imbroglio è relativo all’attuale sistema elettorale, conti del passato.
che un po’ tutti dicono di detestare, compreso il genitore, ma Nel nostro sistema il governo è costituzionalmente debole e
che, in realtà, piace a tutti. il Parlamento costituzional-
Anzi: a tutte. Piace a tutte mente lento, duplicatore e
le segreterie dei partiti, che insabbiatore. Ciò dipende
non sono partiti veri, non dal fatto che i Costituenti
hanno forme di democrazia ebbero paura del “potere”,
interna, non c’è selezione fecero di tutto per depoten-
dei dirigenti, ma che si ziare la forza delle maggio-
consegna a chi li guida il ranze. In questo sistema pos-
potere di stabilire la com- siamo anche eleggere i par-
posizione dei gruppi parla- lamentari all’inglese, ma
mentari. Vale per chi vince non avremo mai e poi mai
le elezioni e vale anche per un premier all’inglese, bensì
chi le perde, comprese le solo coalizioni di collegio
minoranze collocate appena impegnate a spartirsi gli
sopra la linea di galleg- eletti nei collegi vincenti,
giamento. La cosa grottesca salvo poi dividersi la mat-
è che questo mostriciattolo ha fallito anche i due risultati cui tina successiva allo spoglio.
avrebbe dovuto portare: gruppi parlamentari omogenei e A che serve, allora, far la parte dei finti saggi, compitare e
assenza di conflittualità nel processo legislativo. Ha fallito, firmare appelli che, se anche venissero accolti, non sortirebbero
come fallirebbe ogni sistema maggioritario, perché i partiti alcuno degli effetti sperati? Tanto più che i candidati nei
lo usano con il trucco: stipulano accordi arlecchineschi, per collegi uninominali li sceglieranno i medesimi soggetti che
vincere le elezioni, e poi, in Parlamento, lamentano l’andazzo oggi nominano parlamentari di nessuna esperienza, che anche
variopinto. Con le liste blindate e il premio di maggioranza, si vantano di portare in quel posto il bene prezioso della
pertanto, s’è tolto potere a chi aveva la capacità di raccogliere propria ignoranza e della propria incapacità. Si dirà: ma così
i voti (non sempre dei damerini), ma lo si è dato a chi non non si può andare avanti, è uno sconcio, l’Italia ha bisogno
ha mai incontrato i propri elettori. Basta una spaccatura, a di cambiare. Sicuro, ma è la struttura costituzionale a dovere
destra o a sinistra, e subito questi signori Nessuno diventano cambiare. E, paradossalmente (ma neanche tanto) è più facile
determinanti. trovare un accordo, serio, fra le parti per una così grande
Detto ciò, alle segreterie il sistema piace, perché non avrebbero riforma, piuttosto che per una modifica del modo in cui si
altro modo per piazzare in Aula gente che (prima) si suppone contano i voti e assegnano i seggi. Nel primo caso si parlerebbe
fedele e che non sarebbe in grado di reggere un dibattito del futuro, nel secondo degli interessi immediati e presenti.
neanche con i propri familiari, che, probabilmente, non li Nel primo si potrebbe provare a ragionare di politica, nel
votano neppure. secondo si dovrebbe procedere per colpi di mano e di palazzo.
Il secondo imbroglio è dato dalla genericità dell’appello: Mi sono stufato, invece, di parlare sempre e soltanto di sistemi
“uninominale” non significa molto. E’ uninominale il sistema elettorali, come se in quelli si racchiudessero e riassumessero
inglese e lo è quello francese (che a me piaceva, quando i problemi e gli interessi del Paese. Votando all’inglese non
esistevano i partiti), ma non sono affatto simili. Ed è un si elegge la Camera dei Comuni. Votando alla francese non
imbroglio far credere che con l’uninominale trionferanno la si elegge il Presidente della Repubblica. Per intenderci: uno
bontà, l’onestà e il contenimento dei costi elettorali. Suvvia! che si mette delle piume colorate nel costume da bagno non
Era uninominale il sistema elettorale dell’Italia liberale, è un pavone, è uno scemo.
accusato di favorire ogni nefandezza, corruzione e clientelismo. *Editorialista per Libero, Il Tempo, RTL 102,5
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Liberalizzazioni
Servizi pubblici più... privati. Tariffe più convenienti
di Giampiero Placuzzi*
Mentre le nostre imprese Tra le nostre proposte figura anche quella di bloccare gli
manifatturiere si contendono il affidamenti cosiddetti in house da sostituire con la messa a gara
mercato mantenendo stabili o dei servizi pubblici e con un ingresso di questo mercato nel
addirittura abbassando i prezzi di circuito virtuoso dell'economia privata.
vendita, i costi dei servizi Per quanto riguarda l'acqua, nello specifico, non vanno confuse
pubblici locali continuano ad la proprietà che resta pubblica, dalla gestione che può essere
aumentare. Al riparo dalla con- privata e più efficiente. Il rischio da evitare, però, è che nei servizi
correnza, le tariffe crescono ver- pubblici locali si crei l'ennesimo caso di privatizzazione senza
tiginosamente. Negli ultimi 5 anni reale liberalizzazione e senza i vantaggi che l'apertura del mercato
sono aumentate praticamente tre deve portare ai consumatori in termini di maggiore efficienza e
volte più del tasso d'inflazione. di minori costi. Quanto alla questione delle partecipate e del loro
Nemmeno la crisi ha fermato la ruolo strategico nel nostro territorio provinciale, è aperto il
corsa delle tariffe: secondo le dibattito in queste settimane sulla volontà dei Comuni di uscire
rilevazioni dell'Ufficio studi di dai capitali o di ridurre la propria presenza negli assetti delle
Confartigianato, tra giugno 2008 e giugno 2010, mentre il tasso partecipate. Esigenza comprensibile, ma questo eventuale
di inflazione era fermo al 2%, famiglie e imprese hanno subito ridimensionamento che finalità ha? Semplicemente quella di
aumenti del 10% per le tariffe di acqua, rifiuti e trasporti. Non rispondere a esigenze contabili e di far cassa, peraltro giuste e
dimentichiamo che gli italiani pagano tariffe dei sevizi pubblici condivisibili? Ciò che conta strategicamente, invece, è definire
doppi rispetto agli altri cittadini della Ue. rispetto alle aree miste pubblico-privato quale spazio assegnare
Le tariffe nazionali dei servizi pubblici di acqua potabile, raccolta al privato sociale e come promuovere nuove forme di sussidiarietà
rifiuti e trasporto pubblico (al netto dell'energia) sono rincarate e diverse modalità di gestione, valorizzando il privato attraverso
del 28,4% negli ultimi 5 anni (compresi quelli della crisi), il la modalità del project financing, nei settori dei servizi sociali,
doppio in confronto a quelle dell'area euro, +15,5%. Lo ha appurato welfare di comunità e housing sociale, ad esempio. Il problema
l'ufficio studi di Confartigianato. E c'è da dubitare sul fatto che vero, in ogni caso, è che nel nostro Comune e nel nostro Paese
anche la qualità dei servizi abbia fatto un analogo balzo. I servizi in generale mancano paradigmi innovativi di intervento e di azione
di raccolta rifiuti sono rincarati del 27,3% contro il 15,8% della sociale e si registra una debolissima progettualità. Tutte le forme
media europea mentre i trasporti pubblici del 14,1%; solo in di politica sociale si basano ancora sull'intervento diretto dello
quest'ultimo caso la crescita dei prezzi in Italia é in linea con la Stato o degli enti locali o su scarse e spesso poco trasparenti
media europea (14,6%) ma in questo caso molto pesano le tariffe forme di privato commerciale. Siamo inoltre in ritardo nella
sociali. Un mercato, quello dei servizi pubblici locali, che nel definizione e nell'uso di moduli di iniziativa sociale moderni e
Paese vale la bellezza di 32 miliardi di euro, con quasi 185.700 aperti, fondati sulla partecipazione dei cittadini e sulla corretta
addetti e nel quale se la componente privata fosse più rilevante informazione, modelli di intervento che non siano ideologici ma
si avrebbero tariffe più elastiche e convenienti per i cittadini. Va pragmatici e capaci di accrescere il senso di inclusione e di spirito
detto che i rincari non si sono fermati nemmeno negli anni della collettivo. Emblematica in tal senso la questione degli asili nido
crisi, 2008 e 2009. Nel pieno della congiuntura, le tariffe dei e dei servizi all'infanzia. I costi dei Comuni hanno aggiunto livelli
servizi pubblici locali (energetici esclusi) sono cresciute del 9,9%, molto elevati. Perchè non sostenere allora forme più articolate e
di quasi tre punti superiore alla variazione dell’eurozona, e a un leggere di piccoli asili privati di quartiere, a livello di gruppi di
tasso cinque volte il tasso di inflazione, (2,0% nel biennio). piccole aziende, con l'impiego semivolontario di figure familiari
Insomma, sui servizi pubblici locali (gas, elettricità, acqua, igiene non attive e di giovani formati dalla Facoltà di Psicologia?
ambientale e trasporto pubblico) è giunto veramente il momento Altri terreni proficui di intervento potrebbero riguardare i giovani
di voltare pagina. (per quel che concerne luoghi e forme di integrazione valorizzando
Ora, finalmente, per i servizi pubblici locali scatta la riforma l'attitudine imprenditoriale di educatori e assistenti sociali), per
attesa da anni che dovrebbe introdurre robuste dosi di concorrenza gli anziani pensionati (oltre al già collaudato servizio di sicurezza
nella gestione di settori come la raccolta rifiuti, i trasporti su fornito fuori dalle scuole, potrebbero essere coinvolti in attività
strada, le forniture di acqua. Il problema si pone in maniera molto di controllo nel verde pubblico, di aiuto a persone in difficoltà,
forte anche nel territorio cesenate e provinciale dove per quel che invalide o malate).
concerne l'attività delle ex municipalizzate, siamo di fronte ad In sostanza: anche nel settore dei servizi sociali c'è grande spazio
una finta liberalizzazione che cela in realtà un monopolio per forme di gestione economica e imprenditoriale che non si
sostanziale il quale danneggia utenti, cittadini o piccole imprese possono restringere solo nel "terzo settore" o nel volontariato,
che siano, i quali si trovano a pagare servizi molto cari e non di peraltro fondamentali, ma che devono essere progettati e vissuti
rado inadeguati. come moduli nuovi di una società e di una economia più aperta
Le settimane scorse, finalmente, ha visto la luce il provve-dimento e responsabilizzata. Gli obiettivi devono essere quelli da un lato
del Governo che completa le norme del decreto Ronchi varato lo di contenere la spesa pubblica e dall'altro di accrescere l'iniziativa
scorso novembre. L'obiettivo della legge è quello di scardinare sociale e imprenditoriale, con un forte ruolo di controllo del si-
il monopolio pubblico e aprire il mercato ai privati per garantire stema pubblico. Azioni virtuose che per essere finalmente realizzate
tariffe più basse e migliore qualità dei servizi. debbono però presupporre una rivoluzione copernicana
Nel nostro territorio è quello che Confartigianato chiede da anni, nell'approccio culturale, con la consapevolezza che per cambiare
a più riprese. Detto questo, se le finalità della nuova legge non in meglio bisogna far sì che tutto quello che il privato non è in
si discutono, a giudizio di Confartigianato i meccanismi della grado di fare e non può fare, questo lo deve fare il pubblico. E
riforma non fugano però i dubbi sulla concreta possibilità offerta non viceversa.
alle piccole imprese di partecipare, al pari delle aziende di grandi Ecco la vera sussidiarietà da attuare. Sino ad oggi, al contrario,
dimensioni, alla gestione dei servizi. Permangono inoltre forti abbiamo assistito ad una presenza preponderante del pubblico
perplessità anche sul versante della tutela dei diritti dei consumatori lasciando spazio al privato solo in quegli spazi che non convenivano
che continuano a non disporre di molti strumenti per far valere al pubblico.
la propria voce sulla qualità dei servizi. *Vicesegretario Federimpresa Confartigianato Forlì-Cesena
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Sapro
La responsabilità dei Comuni. Risorse tolte a imprese e credito
di Luigi Di Placido*
Sapro è una società che svolge servizi, in una parabola che l'ha portata da azienda di
la funzione pubblica di urbanizzazione industriale (comprare aree, urbanizzarle e
acquisizione e urbanizzazione rimetterle sul mercato a prezzi più bassi di quelli di mercato)
di aree industriali dai Comuni ad un’azienda a cui sono stati affidati nel tempo interventi
soci. Soci di Sapro sono per il più "pubblici", con investimenti pesanti e tempi di ritorno
33% il Comune di Forlì, il 33% più lunghi, come la scelta di urbanizzare aree industriali
il Comune di Cesena, il 16% nelle vallate pur in assenza di una vera e propria domanda
la Provincia di Forlì-Cesena, o acquisire aree a vocazione non produttiva.
il 6% la Camera di Com- Gli enti soci, se da una parte reclamavano nei confronti dei
mercio, il 6% il Comune di CdA una maggiore snellezza nella gestione e un maggiore
Forlimpopoli, il 6% il Comune impegno nello svincolare i terreni di proprietà, dall’altra (e
di Bertinoro, più minuscole ce ne sono prove lampanti), chiedevano continuamente con
partecipazioni dei comuni di insistenza che nuovi territori e nuove lottizzazioni venissero
Santa Sofia e Galeata. La Società nasce dalla trasformazione inseriti all’interno del “portafoglio”, creando quello che è
del Consorzio delle aree industriali nel 1995, i cui soci erano stato, a mio modo di vedere, uno dei problemi fondamentali,
gli attuali; la trasformazione in SPA avvenne tramite il e cioè che Sapro è piano piano uscita da quella che era la
conferimento di beni stimati in 4.540.000 di Euro. sua mission iniziale, dovendo prendere in considerazione
La mission di tenere calmierato il prezzo delle aree industriali anche vocazioni che non erano prettamente industriali per
e valorizzare il territorio dei Comuni soci, ha purtroppo rispondere alle pressanti richieste degli enti soci.
progressivamente lasciato il passo a divergenze di vedute
sugli indirizzi gestionali che hanno portato Sapro ad A Cesena il Sindaco afferma che il fallimento è una iattura,
accumulare un ingente debito verso istituti di credito e che bisogna mettere in moto tutte le azioni perché esso
fornitori. Tale situazione non è certamente nuova: si era a venga evitato; a Forlì, 16 chilometri di distanza, ci sono
conoscenza già dal 2008 degli oltre100 milioni di Euro di altre posizioni, che fanno peraltro riferimento alla stessa
debiti accumulati dalla società e dei relativi interessi passivi, maggioranza politica.
cosiccome si era già a conoscenza dei problemi interni che E’ necessario un chiarimento prima di tutto da questo punto
hanno poi portato al licenziamento del Direttore Generale. di vista, perchè i 100 milioni di debiti di Sapro sono una
Sono degli inizi del 2009 dichiarazioni dell'allora vice- spada di Damocle che pende sul capo di tutti.
Sindaco del Comune di Forlì del tenore “Siamo preoccupati, E’ consolidata in me la convinzione che, come nel privato
ma non c’è alcun rischio di fallimento per Sapro....Il il fallimento è inevitabile di fronte ad una incapacità di
Consiglio ci sta tenendo informati e non ci sono particolari reggere le sfide del mercato, così deve accadere quando il
problematicità", seguite dalle lettere di patronage (una sorta pubblico, spesso debordando dai suoi compiti precipui,
di garanzia) ufficializzate dai Comuni di Forlì e Cesena, dimostra scarsa capacità di lungimiranza.
che ora rischiano di cadere come una pesante mannaia sui Ma questa è una situazione nella quale occorre avere grande
rispettivi bilanci. responsabilità, e non abbandonarsi ai proclami e ai dogmi.
Fino ad arrivare alla richiesta di fallimento avanzata dalla Sapro non può fallire.
magistratura al Tribunale di Forlì, che ha peraltro respinto Quei 100 milioni di euro cadrebbero come una mannaia
la prima ipotesi di ristrutturazione del debito. sugli enti soci e su un sistema bancario locale che,
Dagli ultimi documenti del consiglio di amministrazione, inevitabilmente, farebbe ricadere la medesima mannaia sui
che rifanno una sorta di cronistoria, balza subito agli occhi, correntisti, sulle imprese, sulle necessità di indebitamento
per fare l’esempio del Comune di Cesena, che nel corso dei Comuni.
degli anni chi lo ha rappresentato all’interno di Sapro rispon- I terreni ancora nelle disponibilità di Sapro, in caso di
de al nome di Preger arch. Edoardo, Andreucci, avv.to Gior- fallimento, rischierebbero di diventare un cerino acceso
gio, Belli, geom. Leonardo, Gasperoni dott. Lorenzo, ovvero nelle mani degli istituti bancari i quali, pur di realizzare e
Sindaci, Vice-Sindaci o Assessori delle giunte che hanno rientrare almeno parzialmente della loro esposizione, po-
amministrato la città. Le stesse Associazioni di categoria trebbero dare vita, seppure involontariamente, ad una spirale
erano molto ben rappresentate. speculativa e distorsiva del mercato: terreni a prezzi più
La prima considerazione quindi viene spontanea: la politica bassi, con qualche disinteressato “salvatore della patria”
ha decisamente sottovalutato quelli che erano i problemi di pronto ad acquistarli, magari ponendo come condizione
Sapro e che si andavano gonfiando nel corso degli anni. modifiche ai piani o alle destinazioni esistenti.
Non si arriva ad un indebitamento di 100 milioni di euro a Tutti scenari che occorre cercare di evitare, senza però chiu-
causa del destino cinico e baro, e nemmeno si può addossare dere gli occhi rispetto a tutto quello che è successo fino ad
la responsabilità solamente alla crisi globale che ha investito oggi, accertando responsabilità, omissioni, negligenze e
anche il nostro territorio. valutando tutte le azioni di rivalsa del caso.
Qualcuno sottolinea come i tempi delle urbanizzazioni e Sarebbe un errore pensare che il problema sia solamente
della disponibilità effettiva sul mercato dei terreni abbiano quello del debito dei 100 milioni di euro: in realtà il problema
scontato i colpevoli ritardi legati alla pesante burocrazia è il sistema che ha creato quel debito, e la sua scarsa dime-
che attanaglia i nostri comuni, ma neanche questo può stichezza a leggere le esigenze delle nostre realtà.
bastare a spiegare lo stato attuale. Non esiste, infatti, solo un problema specifico della singola
Non vorremmo che qualcuno dimenticasse le divergenze vicenda, bensì un problema più generale che investe le
strategiche che hanno colpito Sapro, vista da alcuni come istituzioni del nostro territorio.
una società immobiliare e da altri come una società di *Consigliere comunale
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Turismo
Collegamenti, promozione, ristrutturazione
Tempo di bilanci per il turismo. dovremmo iniziare a pensare che anche le regioni vicine a
Sempre più spesso, tuttavia, ai bilanci si accompagnano noi stanno facendo molto e talvolta bene nel turismo, e
riflessioni sul futuro di quello che rimane uno dei motori forse dovremmo iniziare a valutare l’opzione di attirare qui
della nostra economia locale. turisti dall’estero tutti assieme. Esiste poi ancora un problema
Proprio in questa prospettiva Energie Nuove ne ha voluto di qualità, qualità del personale.
discutere con alcuni rappresentanti delle Associazioni di La formazione è uno dei punti vulnerabili della nostra
Categoria e con Luigi Di Placido, Consigliere Comunale a offerta. Dobbiamo formare giovani capaci di accogliere
Cesena, che più volte si è meglio i turisti, italiani e stranieri. Dobbiamo potenziare
occupato di questi temi, anche l’attenzione per il turismo sociale e per quello eco-sostenibile.
per la sua attività impren- Dobbiamo esserci. Il che significa essere sul web, certo,
ditoriale. ma anche essere autentici.
Cominciamo da Terenzio Serve un management più preparato che non abbia perso
Medri, Presidente di Conf- però la capacità di inventare dei nonni e la voglia di accogliere
commercio Cervia. con gusto e allegria, come sempre. Anche se i costi fissi
“Per iniziare una riflessione sono sempre più alti e i margini di guadagno calano di anno
seria sul turismo devo partire in anno.
dalla considerazione che il Come è andata la stagione? Abbiamo lavorato più o meno
turismo è cambiato e che forse come lo scorso anno, con un giugno terribile, un luglio
dovremmo iniziare a cambiare buono, un agosto medio e un settembre da ricordare, ma
un po’ anche noi. nel turismo il tempo perso non si guadagna più. Noi non
A fine stagione ci sentiamo possiamo fare i saldi di fine stagione. I fatturati sono sempre
tutti nel turismo come ct della più in sofferenza, va pensata una legge che regoli il settore.
nazionale. Ognuno ha una soluzione, ma al di là dei soliti Non possiamo permetterci di avere strutture gestite da
discorsi da bar, dell’andava meglio quando andava peggio persone che non sono del mestiere, né del luogo.
e delle banalità sulla stagione, che è andata bene, male, così, Il turismo non delocalizza e per questo le istituzioni devono
così, resta una sola cosa: oggi i turisti vogliono di più e noi capire che non si può perdere la sfida con il futuro, che è
dobbiamo saperli accontentare, come sempre e più di sempre. anche la sfida con l’oggi. Una sfida che parte però dal
Il nostro turismo è nato un po’ per caso, se così vogliamo tornare protagonisti, dal creare un sistema di collegamenti
dire. Siamo sempre stati abituati a vendere bene la nostra seri. Voli diretti, treni veloci, servizi, qualità. Questo è il
capacità di accogliere. Siamo sempre stati quelli del “se non turismo del domani e oggi non rimane che rimboccarsi le
l’abbiamo, lo facciamo”. La voglia di migliorarsi. Sempre. maniche e tornare a lavorare per non arretrare ulteriormente.
E adesso? Occorre ripartire da qui, con fermezza, fierezza e un pizzico
Adesso che il mondo è globalizzato e i nostri competitor di fantasia.”
non sono più le località confinanti, ma Spagna, Marocco,
Mar Rosso, Turchia, che cosa facciamo? Secondo Roberto Fantini, Segretario Confcommercio
Per prima cosa facciamo arrivare i turisti nelle nostre località Cesenatico-Gatteo Mare “il bilancio conclusivo della
dopo viaggi estenuanti. Siamo scollegati. E’ questo il vero stagione estiva 2010 non si discosta più di tanto da quelle
problema, non l’unico, del nostro turismo. Mancano del recente passato, contrassegnato anch'esso da una
collegamenti veloci, efficienti, moderni. E così aumenta il progressiva crisi del nostro turismo. Il vero problema di
tempo di percorrenza e si continua a stare in fila. Abbiamo questi ultimi anni è dato dal fatto che la crisi economica
un bel dire che turismo è prima di tutto servizi, ma sono generale, ma anche la tipologia della nostra clientela turistica,
proprio i servizi, per primi i collegamenti, ad essere scarsi. si ripercuote sui consumi, e se chi vuole andare in vacanza
Per quanto riguarda gli alberghi, restano il fiore all’occhiello perlomeno albergo e ombrellone in spiaggia li deve utilizzare,
della nostra Riviera. Chi di noi ha ristrutturato la propria sicuramente taglia su acquisti nei negozi e consumazioni
casa, riqualificando la propria offerta dà un servizio negli esercizi pubblici.
all’avanguardia. Ma non basta. Serve molto di più. E anche per le strutture turistiche ricettive e stabilimenti
Oggi la vacanza si prenota su internet e noi ancora non ci balneari, i dati dimostrano come negli ultimi anni si sta
siamo, o se ci siamo, ci siamo quasi per errore. Dobbiamo riducendo in modo preoccupante la redditività di impresa:
fare lobby, rete. Dobbiamo esserci. è probabile che la vera sfida dei prossimi sarà quella di
Poi serve più attenzione per l’ambiente e per il nostro mare. rivedere e mettere mano al nostro modello gestionale delle
Non è vero che il nostro mare è meno bello di quello della imprese, che non tiene più.
Sardegna o delle Maldive. E’ semplicemente diverso. Come Le nostre imprese da anni si rivolgono incessantemente alle
diversa è la vacanza di chi sceglie le nostre coste. Che hanno istituzioni ed alla politica, sia a livello nazionale che locale,
un mare da famiglia, servizi di qualità e una offerta del ritenendo prioritario per il rilancio del nostro sistema turistico
territorio impagabile. investire sostanzialmente su quattro grandi punti:
Le nostre città sono ancora autentiche e sono ricche di tesori. riqualificazione, infrastrutture, finanziamenti e promozione.
Penso a quelli dell’enogastronomia, da scoprire e valorizzare, Riqualificare le strutture turistiche e ricettive in particolare
ma anche alle mostre, ai musei, alle pievi: nell’arco di un rappresenta una necessità sia per i turisti che per gli
centinaio di chilometri da noi ci sono città splendide da imprenditori, e questo è possibile solo attraverso una messa
visitare. a sistema di tutti quegli strumenti che concorrono a ciò:
E’ ora quindi di smetterla di farci la lotta l’un l’altro,
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Turismo
Collegamenti, promozione, ristrutturazione
strumenti urbanistici adeguati e premianti per chi investe, possa arginare la situazione e il nostro obiettivo è sempre
snellimento e semplificazione degli adempimenti burocratici quello di aiutare le imprese con politiche appropriate.
e naturalmente accesso a credito agevolato. Anche se spesso, Per esempio a livello locale pensiamo sia necessaria una
a fronte di volontà di riqualificare da parte dei nostri maggiore programmazione e diversificazione degli
imprenditori e anche di sufficiente disponibilità finanziarie, intrattenimenti. Puntare sulla destagionalizzazione significa
ciò che veramente diventano ostacoli agli investimenti sono creare opportunità in primavera ed in autunno ma durante
rappresentati da burocrazia, i mesi estivi dobbiamo privilegiare le attività già presenti
tempi di approvazione dei pro- sul territorio come negozianti e commercio fisso.
getti biblici, castranti piani edi- Capitolo tutt'altro che chiuso è quello legato all'ambiente.
lizi. Anche questa estate sono state numerose le segnalazioni
Occorre poi rilanciare la cre- per la cattiva pulizia e gli orari di ritiro dei rifiuti. A fronte
scita attraverso l'adeguamento di un servizio onerosissimo i disagi sono veramente tanti,
infrastrutturale. Il turismo è da le lamentele provengono da tutti, cittadini, imprenditori e
sempre, oggi più che in passa- turisti.
to, un fenomeno connesso alla Agli amministratori chiediamo ancora attenzione al verde
mobilità. La scarsa funzionalità e all'impatto ambientale. Nei prossimi mesi dovranno esse
dei trasporti ha costi altissimi completati arredi urbani e prenderanno il via importanti
per l'economia, rallenta la ripre- opere edilizie ma l’immagine della nostra città è fon-
sa e indebolisce la competi- damentale. Sorgeranno in pochi anni alberghi a quattro
tività delle imprese. Bisogna stelle, si tratta di strutture ricettive importanti che ci
rendere accessibile il nostro auguriamo diano impulso anche al resto del tessuto im-
territorio implementando e migliorando il sistema ferroviario prenditoriale e al commercio ma non basta dare l'opportunità
e stradale, così come quello aeroportuale. di erigere “castelli” per avere il tutto esaurito. Come Con-
fesercenti crediamo che ognuno debba fare la propria parte:
Per Barbara Pesaresi, Responsabile Confesercenti agli imprenditori le idee, alla Associazione le politiche di
Cesenate mare “come ci aspettavamo, quest’anno ancor sostegno e alle Amministrazioni politiche di rilancio e azioni
più dei precedenti, i risultati presentano luci e ombre. forti di aiuto alle attività.
I dati forniti dagli uffici preposti e le indagini condotte sul
nostro campione di imprese confermano la tenuta numerica, Concludiamo con Luigi Di Placido. “Il segnale che si può
arrivi e presenze, per quanto riguarda il comparto alberghiero desumere da questa ultima stagione conferma la mia ormai
ed extra-alberghiero (residence, campeggi, appartamenti) datata convinzione: occorre sviluppare il “Sistema Roma-
peccato non si possa dire la stessa cosa per la redditività. gna”, pensando al nostro territorio come un’unica offerta
Solo per enunciare qualche numero rispetto al 2009 si può integrata, superando le distinzioni tra mare ed entroterra,
parlare di lieve calo del 2% per le presenze, mentre per il tra riviera ed eno-gastronomia, tra benessere e ristorazione,
fatturato il calo è maggiore cioè pari all’ 8%. Detto in altri tra cultura e divertimento.
termini la maggiore incidenza dei flussi nei week-end e le Solo con una reale integrazione tra tutti gli attori, pubblici
maggiori offerte all-inclusive significano tanta gente nella e privati, potremo sfruttare appieno le potenzialità del nostro
nostra città ma non tanta capacità di spesa. territorio, messo sotto attacco dalla globalizzazione
Se poi spostiamo l'attenzione sulle altre attività che dell’offerta turistica e dalle pesantezze della nostra buro-
contraddistinguono una realtà turistica, cioè negozi e pubblici crazia.
esercizi, la sensazione è ancora più negativa. Un tavolo di regia che unisca i protagonisti, capace di
Anche le indagini svolte a livello nazionale mettono in coordinare e valorizzare, creando un clima decisamente più
risalto aspetti che meritano di essere attentamente valutati: favorevole per chi già investe o ha intenzione di farlo sul
la grande competizione sui prezzi, il calo di movimento nostro territorio.
turistico degli italiani ma sorprendentemente un aumento Le amministrazioni locali devono fare più squadra,
del movimento turistico mondiale. abbandonando campanilismi e anacronistiche gelosie, la
A questo punto è necessaria una riflessione: il turismo non
Regione dovrebbe mostrare più attenzione e vicinanza a
è in crisi, forse lo sono le imprese turistiche? Da sempre
sosteniamo che il comparto turistico nella sua globalità quello che, nonostante tutto, rimane uno dei volani della
deve avere il giusto rilancio a partire dalle politiche nazionali, nostra economia.
che serve una importante politica turistica di tipo industriale, Se ci soffermiamo a fare mente locale anche solo per un
meno costi fissi come le utenze energetiche, i costi per minuto, intuiamo quale portata mediatica e commerciale
l’igiene ambientale, l'iva e le possibilità di accesso al credito. potrebbe avere un’offerta veramente integrata, sviluppata
Non è più possibile per le piccole e medie aziende ricorrere su 12 mesi e comprendente tutte le nostre numerose
alle sole forze private, di questo passo non saremo più eccellenze: senza timore affermo che sarebbe un’offerta
competitivi con quei paesi che hanno già costi più bassi sul senza pari, capace di soddisfare qualsiasi tasca e qualsiasi
lavoro o materie prime. Purtroppo oggi mi sento di non gusto, con una automatica ed evidente ricaduta sul benessere
essere più d’accordo con chi affermava che riusciremo a generale.
fare la differenza puntando sulla qualità, oggi la vacanza La politica romagnola ha un grande obiettivo innanzi a sé:
si sceglie molto spesso in base al costo. aumentare la ricchezza dei nostri territori.
Come Confesercenti crediamo che solo il gioco di squadra Quale migliore modo di questo?”
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Partecipazione e programmazione
di Giampiero Teodorani
Partecipazione e programmazione
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Comitati Comprensoriali che stavano per nascere, le e importanti sovrastrutture di carattere sindacale, di
Comunità Montane (che da noi erano una cosa seria!), i Associazioni di categoria e istituzionali (USL,ecc.)
temi della pianificazione territoriale, sottratti alla polemica dimensionate a livello comprensoriale costituisce da tempo
politica “spicciola”. un dato di fatto, dal quale nessuna seria programmazione
Altri argomenti: regionale può prescindere. Le forze politiche locali sono
La prima Comunità Montana presieduta da Lorenzo Cappelli, doverosamente impegnate di fronte alle popolazioni della
con un accordo fra tutte le forze politiche, per una gestione Valle del Savio e del Rubicone a difendere questa realtà,
unitaria, con l’Ufficio di Piano del Comprensorio, che rivendicandone ad ogni livello il pieno riconoscimento
elabora il piano di sviluppo della montagna e il piano zonale istituzionale e politico della stessa;….” E ancora:.. “in attesa
agricolo. della definizione ed esatta configurazione istituzionale del
L’importanza di Cesena nella Comunità Montana per il futuro ente intermedio,sia esso denominato Comprensorio
riequilibrio.Una presenza non formale ma sostanziale. o Provincia (di tipo nuovo) o Circondario, il mantenimento
Sono questi,alcuni degli elementi anticipatori, di un clima dell’attuale istituzione comprensoriale costituisce una
politico che stava cambiando. richiesta necessaria e sul piano politico una condizione di
Anche le politiche della Regione davano più respiro alla garanzia irrinunciabile finalizzata alla certezza di un
azione di governo locale. Gli uomini che avevano dato definitivo riconoscimento nell’ambito del futuro assetto
origine al CRPE, al CRPO, che conoscevano cosa fosse il istituzionale della realtà Cesenate accanto a quella Forlivese
“Progetto 80”, che credevano nella Regione-Programmazione e Riminese.”
svilupparono politiche originali (e oggi purtroppo Ma su un punto vorrei insistere, visto che dal 1977 al 1979
lontanissime): Ermanno Gorrieri, Libero Gualtieri, Guido ebbi la massima responsabilità nel Comitato Comprensoriale
Fanti, Germano Bulgarelli, Leonardo Melandri e tanti altri. e l’onore di avere Dario come vicepresidente (di minoranza).
Purtroppo dopo, a cominciare dagli anni ‘79/’80, ha preso Sì perché la legge era fatta così (anche la minoranza era
corpo l’idea di Regione-Governo, o meglio di un grande nell’esecutivo)e devo dire che non vi fu mai minoranza più
ente locale di amministrazione diretta,di gestione del potere. costruttiva di quella di Dario.
Oggi i presidenti li chiamano governatori, una specie di L’altro vicepresidente di maggioranza era Gabrio Casadei
parodia, mutuata dagli Stati Uniti, dai quali spesso copiamo, Lucchi, altra figura di rilievo per affermare queste politiche.
senza molto capire. Devo dire che troppo presto fu mandato a fare il senatore
Nel gennaio del 1975, il Consiglio Regionale dell’Emilia e che la Città avrebbe avuto bisogno di lui per almeno altri
Romagna vara la legge n. 12 e ufficializza (credo alla 10 anni. Ma sappiamo che la storia non si fa con i se e con
unanimità) la nascita dei comprensori e da un segnale forte i ma. Gli anni ’90 erano in arrivo e per molti aspetti “abbiamo
gettato via l’acqua con il bambino”. Le forze politiche si
anche al dibattito nazionale sulla riforma degli enti locali
sono occupate d’altro.
(vorrei ricordare la lettera di Enrico Berlinguer all’On.
E il discorso si deve necessariamente fermare qui!
Biasini, in quel momento segretario del PRI, di adesione Dicevo, su un punto vorrei insistere: perché è il punto che
alla linea repubblicana di abolizione delle province). ci dice quanto le idee, il pensiero e lo studio di Dario siano
Vi furono, anche in altre forze politiche, decise prese di di grande importanza (e per tanti di noi di attualità). Sono
posizione per il superamento della provincia di napoleonica due parole:
memoria. - La partecipazione
Si ufficializza,anche in questo modo, quello che noi cesenati - La programmazione
invocavamo da anni, il superamento dei confini provinciali. Due parole che congiunte, se ci pensate bene, diventano
Ma soprattutto si assiste all’affermarsi di un metodo: la una” linea politica”.
programmazione territoriale e la pianificazione dello sviluppo Parole che non appartengono più al linguaggio politico
socio-economico. contemporaneo, sostituite dalle voci sondaggio e decisione
Non è il caso qui, ovviamente, di ripercorrere quegli anni politica, che quasi non comportano la presenza dell’uomo;
che portarono, anche brutalmente, alla sconfitta di chi ma solo il governo delle sensazioni e delle paure. Quindi
credeva nella politica comprensoriale e il “ritorno dei fantasmi.
all’ordine!”. E poi mi rendo conto che non sarei la persona Mi piace infine ricordare che la famiglia distribuì ai funerali,
più adatta a farne la storia. Sono nervi, per molti aspetti che si svolsero nella chiesa parrocchiale di San Pietro, un
ancora scoperti e doloranti. ricordo con le citazioni di Dario, proprio sulla partecipazione
Dei punti fermi vanno però fissati e credo che queste parole e la programmazione.
che Dario pronunciò in un convegno, a Cesena nel settembre La Partecipazione
1981, siano la sintesi e il punto di partenza per chi vorrà “Lo Stato, nella visione cristiana, ha la funzione fondamentale
ancora affrontare il problema. di promuovere le condizioni esterne che favoriscano, per
Queste parole entrarono a fare parte dell’ordine del giorno, ogni persona, il realizzarsi del dare e del ricevere nella
approvato alla unanimità, dalle forze politiche della società, in corrispondenza alle attitudini ed esigenze singolari
assemblea dei comuni del cesenate:… e irripetibili di ciascuno”.
“La realtà del Comprensorio Cesenate, determinata da La Programmazione
profonde ragioni storiche,culturali,sociali ed economiche; “La programmazione è scelta globale dei fini – secondo
oltreché da fattori geografico-naturali e gravitazionali, cui una rigorosa gerarchia di valori – e dei mezzi di una comunità
nell’ultimo decennio si sono aggiunte e consolidate numerose e la loro razionale coordinazione…”
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Opinioni
Anche a sinistra indebolimento della politica
di Roberto Casalini*
Ogni volta che mi viene chiesto di il risultato è l’immobilismo, sicché non abbiamo nulla da dire alle
esprimere un giudizio sulla Sinistra coscienze, nessun valore da indicare, nessun progetto di vita da
oggi, e sul PD in particolare (il PD proporre.
che è il mio partito di apparte- Mi pare chiaro, in questo filtro, e fino ad ora e fino a prova contraria,
nenza), non posso evitare di svol- che il progetto della fusione tra PDS e Margherita rischia il fallimento:
gere una premessa, perché chi mi se non posso chiamare “compagni” i miei compagni di lotta, come
ascolta o mi legge abbia immediata ha fatto il giovane Gifuni, perché questo determina la reazione di
percezione dei miei dubbi, o – forse quattro o cinque provenienti da altre esperienze politiche, allora è
meglio – dei miei stati d’animo. chiaro che molta strada deve essere fatta perché si comprenda quel
Ho vissuto il tempo “pubblico” del che dovrebbe essere evidente: accetto le loro idee e ne cerco la
mio impegno politico in un tempo condivisione, purché essi comprendano che anch’io sono portatore
oggettivamente memorabile, quello di una storia, di una cultura, di un complesso di valori, e solo per
del Vietnam e del Cile di Allende, loro virtù entro in una compagine politica, nella quale sto con tutta
del referendum sul divorzio e del la ricchezza e i limiti delle mie idee. Se non si comprende che senza
compromesso storico di Enrico radici siamo nessuno, se si afferma la codarda e ipocrita filosofia di
Berlinguer, del sangue delle Brigate Rosse e Nere e di Aldo Moro. chi, ad esempio, si difende dicendo: «Io non sono mai stato
comunista!», e dunque «non sono mai stato nessuno», non ci sarà
Rispetto a quell’orizzonte, la politica mi pare oggi di una meschinità
nessun futuro, ma solo la lenta, logorante emarginazione di una pur
e di una bassura insopportabili, del tutto priva delle spinte ideali, grande tradizione politica. Nessun dramma, naturalmente: il vecchio
delle energie valoriali che ci facevano soffrire o ci esaltavano nella muore e il mondo si apre ad altro, e l’acqua del fiume che scorre è
speranza di un nuovo mondo, di un nuovo futuro, e nella passione – ricordate? – la prima di quella che venne, l’ultima di quella che
di una lotta condotta nella chiarezza dei fondamenti ideali e degli passò. Sennonché, il vecchio avrebbe il dovere di affidare al nuovo
obiettivi. A livello locale, poi, quando entrai nel Consiglio comunale, il meglio di sé, non i pasticci e le ipocrisie.
c’erano – cito a caso, a memoria e per triplette – uomini come Le confusioni nazionali – ci accapigliamo addirittura sulla legge
Magalotti, Colozzi, Targhini tra i DC, Armando Spazzoli e i giovani elettorale – hanno naturalmente riverberi sulla situazione locale,
Mario Guidazzi e Denis Ugolini tra i PRI, Brunaldo Righi, Riccardo dove le cose, tuttavia, vanno assai meglio di quel che non avvenga
Caporali, Gianfranco Gherardi tra i PCI. Erano il risultato di una a livello nazionale; e questo per virtù di una tradizione politica e
selezione all’interno dei partiti, impegnativa e dura, nella quale si amministrativa di raro valore: la vecchia DC, il vecchio PRI, il
formavano dirigenti e amministratori capaci di interpretare la città, vecchio PCI hanno espresso, nella nostra città, una cultura
di individuarne i problemi, di elaborare soluzioni e progetti. amministrativa che ancora oggi illumina l’azione della politica
Oggi non mi pare sia così, per nessuno: salvo rarissimi casi, conta cesenate e fa della nostra città – sempre che si abbia voglia di andare
non la selezione prodotta in seno ai partiti e alle istituzioni della oltre le faziosità delle parti ed esprimere un giudizio ponderato – un
società civile (il sindacato, il mondo cooperativo, i quartieri, le scuole, esempio di eccellenza. Vero è tuttavia che, in questo trapasso tra gli
il volontariato…), ma puramente e semplicemente il farsi avanti, anni di “com’era verde la mia valle” e questi anni presenti, è
l’offerta di sé, l’autocandidatura, quale che sia il valore e l’esperienza precisamente la “politica” che, in casa del PD, pare essersi indebolita.
personali, e quali che siano le motivazioni che d’improvviso conducono Mentre passano questioni nazionali e locali di rilievo, il PD troppe
il singolo all’impegno politico e d’un subito lo proiettano nelle volte tace, quasi non avesse nulla da dire, quasi che non vivesse nella
istituzioni che governano la città. città. A Cesena gran parte dell’immagine del PD è concentrata sul
È proprio questo quel che temo: non sarà che questo il giudizio nasca Sindaco e in lui si esaurisce: e questo danneggia Paolo Lucchi, che
dalla mia vecchiezza, nella quale mi appare così verde la mia valle pure si va affermando in tutto il suo valore come un amministratore
e così luminosi gli anni del mio ormai antico impegno politico? di rango, ma che non ha interlocutori al suo fianco capaci di svolgere,
Avendo ben presente questo dubbio, osservo tuttavia che, limitandomi verso gli altri partiti, un’azione di natura politica che al sindaco non
ora allo stato del PD che della Sinistra (o del centro Sinistra, se più può competere, che non può svolgere, se non snaturando la sua
piace) costituisce la spina dorsale – par che prevalga in esso il funzione di sindaco di tutta la città. Del resto, lo stesso gruppo
silenziatore su molte delle cose che contano. Mi richiamo a due sole consiliare del PD non par dia molti segni di esistere: non a caso,
di esse, forse le più vicine alla mia sensibilità, a puro titolo negli ultimi numeri del giornale del Comune («Cesena Informa»),
esemplificativo: ci sono gli interventi di tutti i gruppi consiliari, ma non quello del
1) non possiamo aprire un dibattito serio e svolgere un’energica PD.
battaglia politica intorno alla questione della scuola pubblica e della Dunque, chi fa politica? Chi assume posizioni? Chi raccoglie le
istanze della città? Chi batte colpo su colpo alle polemiche
sua laicità, e questo perché una delle nostre componenti non potrebbe
dell’opposizione? Chi contesta – se mai possa apparire necessario
sopportare una posizione coerentemente laica; e così assistiamo alla – le decisioni della Giunta?
negazione, da parte della Gelmini, di molti dei fondamenti della Ce ne sono state di opinabili, com’è del tutto naturale che avvenga,
pedagogia contemporanea, quegli stessi che furono per esempio al ma sono intervenuti altri (i privati cittadini, i sindacati, le
centro dell’azione politica, appena l’altro ieri, di un ministro valoroso opposizioni…), non il PD, se non assai raramente, non il Gruppo
come la democristiana Falcucci; e noi ce ne stiamo in silenzio, consiliare del PD. E invece sarebbe loro dovere stare quotidianamente
lasciando anche che, mentre la scuola pubblica si impoverisce, non dentro i problemi, confrontarsi con le opposizioni, e magari lavorare
cessino di aumentare i contributi alla scuola privata, non solo quella insieme con in alcune di esse perché maturi nel dialogo l’idea che,
cattolica, ma anche quella squisitamente privata, come è accaduto nei prossimi giorni, è possibile governare insieme, in nuovi impegni
con i milioni di euro elargiti alla scuola aperta dalla moglie di Bossi. e in nuovi progetti.
Avremmo un tempo picchiato ogni giorno su questo scandalo; ci Mi addolora dirlo, ma oggi il PD cesenate non pare consapevole di
saremmo posti alla testa dei precari sfruttati per dieci - vent’anni e essere il partito di maggioranza nella nostra città: nessuna visibile
oggi buttati via, come si fa con gli scarti. Non è, il silenzio di oggi, iniziativa sul piano politico, di quelle che aprono u dibattito, un
una pura e semplice perdita dell’anima?; confronto; nessun disegno da proporre all’Amministrazione comunale,
2) non possiamo affrontare i problemi che toccano da vicino la e – d’altro canto – nessun consigliere comunale che emerga per forza
persona e il suo destino più intimo (i matrimoni omologhi, la di idee, di proposte, di progetti.
gravidanza assistita, l’uso delle cellule staminali per salvare vite…) È per queste vie – guarda tu che parola vetusta, di una politica e di
perché una parte di noi pone problemi di coscienza. Si badi: non una cultura remote, mi tocca riesumare – che si perde l’egemonia.
problemi politici, ma di coscienza, quasi che l’impegno politico, Ovvero, si perde il contatto con la città, così come con la comunità
pubblico e civile, non trascendesse appartenenze culturali e religiose nazionale. E trionfa il populismo.
proprio perché impegnato nella ricerca del bene comune. Anche qui, *Editore
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Opinioni
Ci sarebbe bisogno di più "sinistra"
di Gian Paolo Castagnoli*
“I bambini sono di sinistra perché stesso recuperare l’appeal perduto, non può prescindere da una
stanno insieme, fanno insieme, rinnovata lotta per la giustizia, che non va confusa con il
litigano insieme. Insieme, però”. legalitarismo, e per l’uguaglianza, da intendere ovviamente in
Per Claudio Bisio, è una delle 23 modo moderno. Sono invece terreni su cui ci si muove con una
prove che, da piccoli, tutti abbiamo, certa timidezza. Le sinistre tendono a rincorrere la destra, mettendo
quasi fisiologicamente, uno spirito sempre più al centro dei loro discorsi e dei loro programmi termini
un po’ sinistrorso. Qualche anno come sicurezza, meritocrazia, liberalizzazioni economiche, sostegno
fa, ero al Bonci, quando questa tesi alle imprese, controllo rigoroso delle finanze. Per carità, sono
veniva spiegata, nel corso di uno argomenti su cui ogni forza politica ha il dovere di elaborare una
spettacolo teatrale memorabile, sua proposta. Ma il dna di una sinistra non può essere questo. Mi
capace di fare sorridere, a tratti piacerebbe che la sinistra italiana (sperando che al più presto si
commuovere e anche fare riflettere. compatti, come sarebbe naturale, in due poli, di cui uno democratico
Penso che in quel “insieme” vada ma con un’identità chiara che l’attuale Pd ancora non ha, e uno
ricercata l’identità principale della più “radicale”, sul modello della Linke tedesca, che raccolga
sinistra, come categoria etica e comunisti - siano essi ex, neo o “rifondati” - verdi e movimenti
culturale ancor prima che politica. L’uomo non è un’isola, ma la sociali vari) ripartisse invece da sette punti:
tessera di un mosaico che, da sola, ha poco senso. Questo è il punto 1) il recupero della centralità e della dignità del lavoro, che non
da cui dovrebbe partire ogni ragionamento fatto da sinistra. Oggi, può non tenere conto della necessità di innovarsi rispetto a schemi
in un mondo sempre più globalizzato e quindi interconnesso, questo superati, ma va sempre tutelato nei diritti basilari;
concetto è più che mai valido. Le vite, i destini, forse la stessa 2) la creazione di un nuovo modello di stato sociale, mettendo ai
felicità di ciascuno sono collegati strettamente anche alle esistenze primi posti una scuola e una sanità pubbliche che siano di qualità,
altrui. Questo dovrebbe esaltare il concetto di comunità e bene gratuite e universalistiche, sul modello di quanto hanno saputo fare
comune. Sull’altra faccia della moneta c’è invece il singolo, nella le socialdemocrazie dell’area scandinava;
sua individualità. Anche questo è un valore da difendere, perché 3) un approccio ecologista ad ogni questione, pur facendo attenzione
una società che dimentica la collettività è destinata alla crisi e alla a non cadere in integralismi;
disumanità al pari di una che neghi la persona, nella sua soggettività 4) la difesa senza se e senza ma dei diritti fondamentali dell’uomo,
e libertà. Per questo, mi pare corretto parlare di altra faccia della sia materiali (avere da mangiare, bere e vestirsi e un posto dove
moneta, e non di monete diverse e magari concorrenti. Un tratto abitare sono bisogni primari che non si possono mai negare), sia
distintivo della sinistra rispetto alla destra è la priorità data alla “spirituali” (le libertà, in tutte le loro forme, con l’unico limite di
socialità sulla individualità. La consapevolezza di condividere la non compromettere le libertà altrui o il bene collettivo, sono perle
vita con altre persone deve dunque diventare la stella polare delle preziose intoccabili);
scelte politiche di sinistra. E va declinata tenendo lo sguardo fisso 5) una battaglia culturale e morale a tutto campo per sovvertire un
su un concetto chiave: l’uguaglianza. Norberto Bobbio, nel suo modo di vedere la vita e le relazioni umane che sta diventando
libro “Destra e Sinistra”, ha spiegato molto bene che da qui passa dominante, ossia quello per cui l’apparire e l’avere contano più
la linea di demarcazione tra le due categorie culturali-politiche, dell’essere, chi è diverso è pericoloso, i propri interessi vengono
che - si badi bene - non necessariamente coincidono con la geografia prima di tutto, il fine giustifica sempre ogni mezzo e i contatti
partitica italiana, sempre più imprigionata nella camicia di forza umani sono roba antiquata, con l’unica eccezione di quelli spesso
di un innaturale bipolarismo e condizionata dai conseguenti sfuggenti che viaggiano su qualche social network;
tatticismi elettorali. Chiunque sa di vivere in un mondo pieno di 6) il rifiuto dei totalitarismi, del pensiero unico, delle verità assolute
disuguaglianze. Ma, guardato da sinistra, un pianeta fatto in questo indiscutibili;
modo è insopportabilmente ingiusto. Compito della politica diventa 7) il ripudio di ogni genere di violenza, grande e piccola: dalla
allora quello di colmare i fossati che separano e spesso guerra al terrorismo, dal razzismo al maschilismo, dalle mafie agli
contrappongono gli esseri umani, assicurando a ciascuno pari abusi di potere, dal bullismo all’intolleranza religiosa, dalla tortura
dignità e condizioni di vita accettabili, partendo dai beni materiali alla pena di morte.
essenziali. Nell’ottica di destra - ha spiegato sempre Bobbio - le Considero cruciali queste sette sfide, perché sono i collanti di una
disuguaglianze sono naturali, ineliminabili e, tutto sommato, comunità che non può rassegnarsi alla disgregazione e
neppure negative. Questo non significa che chi è di destra sia un all’involuzione sotto gli occhi di tutti. Vanno recuperati una coesione
mostro egoista. Anzi, spesso, i pensatori conservatori che sposano e un senso d’appartenenza a qualcosa di più grande del proprio
questa dottrina sono davvero convinti che alimentare le differenze corpo e del proprio ego. La missione della sinistra, oggi, è questa,
sia un bene anche per gli ultimi della terra, perché l’individualismo oltre a quella di riavvicinarsi alla vita della gente ed elaborare una
garantirebbe maggiore dinamicità, creatività e, alla fine dei conti, proposta di governo che rimetta in carreggiata un Paese che corre
ricchezza, che in parte ricadrebbe a pioggia su tutti. Mi pare che all’impazzata verso il baratro. In fondo, non c’è bisogno di bacchette
basti dare un’occhiata al mondo per capire che le cose non stanno magiche. Basterebbe attuare due principi scritti nella nostra splendida
così. Per questo, sono convinto che ci sarebbe bisogno di più Costituzione. Articolo 2: La Repubblica riconosce e garantisce i
sinistra, ma forse, come ha fatto notare Gad Lerner in una stimolante diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni
trasmissione d’approfondimento andata in onda qualche tempo fa, sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento
oggi è fuori moda. La verità è che sta perdendo sul piano culturale dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
e valoriale, in un mondo in cui si sta imponendo sempre di più il Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
modello secondo cui quello che conta è, prima di tutto, il davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua,
raggiungimento di obiettivi strettamente personali, a partire dai di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
soldi, il potere, il successo, il sesso mercificato. E, per raggiungere E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
queste mete, vengono ormai indicate come strade ammesse o economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza
addirittura consigliate quelle che invece sono scorciatoie ignobili, dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
che spesso mortificano altri esseri umani, e per giunta sono allergiche e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
alla legalità. Sarebbe ingeneroso abbinare automaticamente questi politica, economica e sociale del Paese. In particolare, quest’ultimo
comportamenti al mondo politico di destra, perché la cronaca input dovrebbe diventare il motore delle azioni di qualsiasi
quotidiana insegna che il virus si sta diffondendo a macchia d’olio, amministratore pubblico e di qualsiasi politico, a Roma come a
in tutte le direzioni. Però una cosa è certa: se la sinistra vuole Cesena.
mantenersi ancorata alle sue radici più importanti e sane e al tempo *Giornalista del Corriere Romagna
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Opinioni
Desolazione e/o speranza
di Piero Bonavita
Denis Ugolini mi invita , per compleanno e lo scampato pericolo del voto di fiducia in
l’ennesima volta , ad inter- Parlamento, ha voluto raccontare l’ennesima barzelletta su
venire sulle pagine di Energie Rosy Bindi con tanto di bestemmia finale e dimostrare così
Nuove. Denis è un amico in- la impotenza a relazionarsi con donne normali stante la
contrato sulle piazze di una po- consuetudine con le tante giovani “ escort “ che spesso
litica praticata per tanti anni su frequentano i suoi palazzi romani e le ville sarde. E dopo
sponde diverse ma con una che al Senato il Ciarrapico , fascista conclamato e prov-
prospettiva in fondo non troppo visoriamente a piede libero solo perché Silvio lo ha fatto
dissimile. Lui repubblicano e eleggere nelle sue liste, ha messo in guardia dal fidarsi di
mazziniano, io socialista e ri- Fini, gran traditore al pari degli ebrei, perché chi tradisce
formista: così come accadeva una volta lo rifarà in futuro, tutto l’universo mondo ha
ai nostri antenati politici, gli potuto ascoltare e vedere su internet il Silvio in visita
scontri si sono alternati agli ufficiale ai terremotati dell’ Aquila raccontare ( ancora una
incontri. Ricordo bene quanto mi colpì, entrando da giovane volta ) un barzelletta sugli Ebrei e l’Olocausto tanto atroce
iscritto al PSI nella sede del partito, la riproduzione dell’ quanto sciocca. Tragico- nell’occasione - poi il brusio ri-
AVANTI ! appesa al muro da Sigfrido Sozzi con l’orazione danciano del codazzo che attorniava il Silvio: Fantozzi non
funebre di Andrea Costa al funerale di Pio Battistini, ucciso è un personaggio fantastico ma il paradigma vero di questa
per mano repubblicana nel Settembre1891. Battistini, di porzione d’Italia a schiena piegata e pronta a ridere per
famiglia borghese e proprietario dell’ Albergo Leon D’Oro convenienza. Per non parlare poi di quel fine intellettuale
in Piazza del Popolo, dopo aver aderito al Partito mitteleuropeo a nome Bossi e della Trota designata a
Repubblicano divenne esponente del nascente Partito So- succedergli. Ebbene nel passato anche i governi più con-
cialista nel mentre infuriavano sanguinose lotte fratricide trastati, più deboli o giudicati negativamente sul piano della
fra le due fazioni e politica interna hanno
pagò con la vita questa saputo offrire il meglio
sua scelta. Ebbene, di sé nella politica este-
mentre la folla chie- ra, rappresentando di-
deva di rispondere al gnitosamente gli in-
sangue con il sangue, teressi nazionali nel
Andrea Costa pronun- rapporto con gli altri
ciò un memorabile Paesi e mantenendo
discorso politico che l’immagine dell’Italia
portò prima alla tregua a livelli decorosi. Oggi
e poi ad una colla- la nostra immagine è
borazione che sfociò affidata ai lazzi, corna
col tempo nelle Am- e sberleffi di Silvio nei
ministrazioni con Sin- consessi internazionali
daci Repubblicani elet- e il nostro Paese è sede
ti con il voto anche dei degli accampamenti
Socialisti Romagnoli. beduini di quel sim-
Questa era la forza e paticone di Gheddafi:
la dignità della politi- a quanto l’abbeve rag-
ca: una lezione oggi gio dei cammelli libici
sconosciuta e vilipesa da un ceto politico per gran parte in quelle fontane vaticane che a stento, nel passato, hanno
senza memoria e dignità personale. A volte mi assale il evitato di abbeverare i cavalli cosacchi? Caro Denis, spero
dubbio che questa percezione del livello attuale della politica di averti rappresentato lo stato d’animo che nel recente pas-
mi derivi da una sorta di sindrome dell’ex, propria di coloro sato mi ha impedito di raccogliere i tuoi inviti a scrivere/fare
che a lungo hanno praticato la politica e poi, per scelta o qualcosa.
per esclusione, vivono ai margini come semplici osservatori. Questo mio intervento è forse testimonianza di un cam-
Se vi era un dubbio, la realtà di questi giorni ha provveduto
biamento di umore e della speranza che il centro-sinistra
subito a fugarlo. Le gesta del Presidente del Consiglio
Berlusconi , di seguito più brevemente ma non possa farcela nella ormai prossima, io credo, tornata e-
confidenzialmente Silvio, hanno provveduto ad un brusco lettorale. Finita la ricerca del Grande Leader, del Papa Ne-
ritorno alla realtà. In un Paese duramente colpito dalla crisi, ro più o meno straniero, emigrata la Binetti con consorelle
con milioni ( diconsi milioni! ) di persone senza lavoro per e confratelli verso altri lidi, mi sto convincendo che Bersani,
averlo perso o per non riuscire a trovarne uno nuovo, con normale e solido Emiliano-Romagnolo, e l’estroso Gover-
generazioni di giovani ai quali viene rubato un futuro natore della Puglia Vendola, magari dopo un serrato con-
normale ed ogni aspettativa di potersi formare una famiglia, fronto a livello di primarie di coalizione, possano comporre
cosa pensa di dire e di fare il Nostro? Incontrando i suoi un efficace “ ticket “ elettorale per una svolta che il Paese
fedeli nei pressi di Palazzo Grazioli, per festeggiare il suo attende per riprendere finalmente fiato. Almeno lo spero.
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La discussione sulla sanità è sempre più spesso alimentata Romagna portate all’attenzione dalla stampa.
dall’emergenza contingente. Un contingente in cui Nella Romagna si spendono per servizi sanitari oltre due
inevitabilmente risaltano i cattivi funzionamenti del sistema miliardi di euro, si contano oltre quattordicimila dipendenti
di cura e gli episodi di “malasanità”, veri e presunti tali, sui pubblici che salgono a oltre sedicimila, se integrati dal personale
pur evidenti esempi di efficienza e qualità che caratterizzano con altri rapporti di lavoro. A ciò si aggiunga il contesto
gran parte del servizio sanitario. economico della sanità privata e dell’indotto. A fronte di ciò
Da troppo tempo dobbiamo costatare la nostra incapacità a i cittadini Romagnoli, al pari di quelli di altre realtà della
gestire, nella serenità e nella obiettività, un dibattito che, al Regione, beneficiano di una dotazione di servizi e di uno stato
pari di altri fondamentali settori della funzione pubblica, di salute di qualità superiore a quello della media nazionale.
dovrebbe essere rivolto al futuro. È un fatto, tuttavia, che due aziende sanitarie della Romagna
Che la sanità sia un sistema caratterizzato da un alto valore su quattro, presentano un importante disequilibrio finanziario.
aggiunto, e che sia un settore da cui dipende buona parte della Una di queste ha appena raggiunto l’equilibrio e solo un’altra
ricchezza e della prosperità delle persone e delle collettività, presenta un equilibrio di lunga durata. È parimenti un fatto
sono in pochi ad avere dubbi. che tre aziende ( Forlì, Cesena, Ravenna) su quattro presentano
Indubbiamente, per la società, salute e benessere sono un costi pro capite superiori a quello medio regionale e che altre
fattore di dinamismo e di progresso. Ci si attenderebbe che tre ( Forlì, Cesena, Rimini), hanno un ritmo di crescita
somme ed energie che la collettività destina al loro rag- superiore a quello medio regionale, come dimostrato dai bilanci
giungimento fossero considerate non solo come una spesa, ma di missione della aziende.
anche come un investimento. Una riflessione s’impone, non solo per ragioni politiche
È altrettanto vero che per ottenere i frutti attesi, devono i frutti contingenti ma per verificare quanto i nostri servizi siano
essere orientate verso le soluzioni migliori e devono essere adeguati rispetto al presente ma, soprattutto, quanto siano
gestite nel modo più efficiente. adeguati rispetto alle sfide del medio e del lungo periodo.
Ma nella realtà non è così. Occorre il coraggio di aprire un dibattito reale su una questione
Da diverso tempo i servizi sanitari sono sottoposti all’azione di primaria importanza che non ha soluzioni facili, a maggior
contrastante esercitata da un lato dall’evoluzione dei bisogni ragione in un contesto come il nostro dove da tempo non si
e delle attese della popolazione e, dall’altro, dalla limitatezza discute seriamente e diffusamente sulle questioni di fondo che
crescente delle risorse disponibili. devono essere affrontate per sostenere al meglio le molteplici
È un fatto che il sistema presenta crescenti difficoltà a soddisfare sfide cui gli individui e la collettività sono chiamate nel
gli obiettivi finanziari. L’allarme ricorrente sugli squilibri presente, ma soprattutto per il futuro.
economico finanziari della sanità è il sintomo di un’incapacità Le scelte sui servizi sanitari di una collettività sono fondamentali
di pensare a lungo termine. e le relative revisioni, più o meno periodiche, non possono
La solidarietà è sia un imperativo etico, sia un obiettivo politico. esaurirsi in dibattiti tra pochi o, essere somministrate attraverso
Per questo bisognerebbe cercare di evitare di ricorrere un governo contabile. E, soprattutto, non possono fondarsi su
costantemente all’enunciazione di principi dall’applicazione pregiudizi e luoghi comuni troppo spesso lontani dalla realtà
illusoria. La realtà è che il mondo della salute è un mondo che dei fatti e quasi sempre enfatizzati per fini che ben poco hanno
ha che fare con le disuguaglianze. Un mondo dove tutto spinge a che vedere con la dichiarata volontà di migliorare la qualità,
alle diseguaglianze e dove l’asimmetria informativa è la regola. la trasparenza e la efficienza dei servizi pubblici.
L’equità di accesso per ogni cittadino significa poter accedere, Solo attraverso un dibattito reale sarà possibile trovare un
senza distinzione economica e culturale, al livello più avanzato minimo comune denominatore su cui innestare la condivisione
di pratica sanitaria. In questo contesto, la solidarietà riposa di scelte fondamentali che riguardano servizi pubblici
sull’accettazione universale di uno sforzo crescente, collettivo determinanti per la salute e il benessere della popolazione.
e individuale, determinato dall’evoluzione delle tecniche e Un dibattito che parta dalla chiarezza sullo stato delle cose,
dall’evoluzione delle aspirazioni delle persone ad una salute che consenta di individuare i problemi e le possibili soluzioni.
sempre migliore Sarebbe singolare che per ragioni economiche si mettesse
Oggettivamente il sistema deve fare i conti con un aumento mano ad una razionalizzazione dei servizi alla persona, prima
tendenziale dei costi inevitabile, anche nell’ipotesi di un di aver fatto ogni sforzo per ridurre i costi evitabili tuttora
massimo grado di efficienza nell’uso delle risorse. Il che esistenti. Sarebbe questo il caso dei costi di amministrazione
equivale a dire che la medicina amara del momento, come può generale, di supporto amministrativo o logistico o dei costi
essere un piano di rientro, non può risolvere il problema. dovuti a servizi inutilmente sovradimensionati o duplicati.
I fattori strutturali di aumento della spesa sanitaria, prevedibili È quindi necessario partire da una condivisa conoscenza della
per almeno il prossimo decennio, determineranno con ogni situazione e diffonderne la consapevolezza.
probabilità un aumento superiore a quello della ricchezza Le fonti certo non mancano. La nostra Regione e le sue aziende
prodotta, quale che sia il livello di funzionamento del modello sanitarie dispongono di dati affidabili relativi allo stato di
organizzativo e di finanziamento che si dovesse scegliere. Di
salute e al funzionamento dei servizi. Molti di questi sono
conseguenza, se non si vuole o non si possono aumentare le
pubblici e gli eletti negli organi istituzionali dispongono della
risorse pubbliche da destinare alla sanità, occorrerà chiarire
alla popolazione che la spesa sanitaria da sostenere direttamente possibilità di approfondimenti.
è destinata a crescere, direttamente o per il tramite di una Occorre attivare un pubblico confronto che sottragga la
copertura assicurativa integrativa di quella garantita dal servizio discussione sui servizi sanitari al semplice fatto contingente,
nazionale. il più delle volte usato per finalità squisitamente opportunistiche.
Questa difficoltà non è solo nazionale e internazionale. È Così facendo, forse, si potrà evitare di perdersi in dibattiti che
presente anche nella nostra Regione, ancorché in misura molto prescindano dalla conoscenza dei problemi che pretendono
più contenuta rispetto a quella nazionale. È anche Locale, di risolvere o di attivare interventi di razionalizzazione dei
come dimostrano i problemi di bilancio di alcune aziende della servizi viziati da miopia prospettica.
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voglio debordare in campi che non mi competono e per i l’accetta lo strumento per governare queste scelte. Ma una
quali manco di attrezzato bagaglio. Ma ad esempio i strategia con una precisa e determinata sequenza. Premiando
processi migratori degli ammalati da un luogo ad un altro qualità e merito. Con la gradualità necessaria, ma con
spesso stanno ad indicare qualcosa. È sempre più ovvio coerente speditezza. Se le questioni che ostano fossero del
che l’ammalato si orienti verso le cure e le professionalità tipo che non c’è chi è disposto a muoversi da Forlì a
che più ritiene possano ben riscontrare i suoi problemi. Se Ravenna, da Cesena a Rimini e avanti così, allora non si
non sono vicini a casa, non per questo desiste dall’andare viene a capo di nulla, ma nemmeno del miglioramento
dove invece reputa che siano. Anche se lontano. Non è della nostra sanità. E vale per il personale interno come
l’ubicazione di un ospedale che ne fa il prestigio. È la sua anche per gli ammalati. Tutto, al meglio, subito, vicino a
qualità. Succede che un ospedale possa passare da uno casa, non è possibile. Solo a pretenderlo è una stupidità.
stato di prestigio ad uno di minore considerazione e Senza dire di cosa sarebbe il vantaggio sul piano della
viceversa. Il contenitore è sempre lì, ma è quel che c’è governabilità del sistema, su quello del risparmio
dentro che fa la differenza. finanziario, una sola Asl di Area Vasta invece che le quattro
Un Direttore generale, tanto per dire qualche assurdità, attuali. Non più quattro, ma un solo Direttore Generale.
che semplicemente consentisse di calare nella propria Una amministrazione e non quattro, un centro di spesa e
azienda l’unto di qualche altolocata pressione politica, di acquisti e non quattro. Quante risorse per migliorare i
prescindendo da meriti certi corrispondenti ad esigenze servizi resi agli ammalati! Purtroppo siamo ancora lontani
sicure, non è un buon governante e non ci sarebbe da dal parlare di riforma in tal senso. Siamo invece ancora al
stupirsi se poi si riscontrassero che molti ammalati invece balbettio del solito tran tran. Lo stesso che registriamo nel
che lì si vanno a curare far fronte ai buchi dei bilanci
altrove, dove magari non che sono peraltro indicativi
c’è nessun unto, ma sem- delle gestioni che ad essi hanno
plicemente qualcuno più presieduto. E anche questo
capace e che quella fama dovrebbe comportare qualcosa.
se l’è conquistata sul Invece, niente. In talune sedi
campo. Non è neppure istituzionali si sta discutendo
un buon modo di gestire degli interventi volti a risanare.
la sanità e la spesa sani- Di strutturale quasi niente. Di
taria quello che si mette penetranti considerazioni sul
a spandere, chessò!, in fatto che vi siano stati costi
una logica di pura con- superiori alla media regionale,
correnza per determinare pressochè nulla. Ragionamenti
il vantaggio di un luogo di fondo intorno ai mutamenti
a discapito di altri con i dei fenomeni migratori degli
quali peraltro si do- ammalati, zero. Né sono solu-
vrebbero condividere e- zioni strutturali, ma neppure
quilibri e programma- soluzioni di una certa sostanza,
zione. Certi buchi di certe buone avveniristiche in-
bilancio nel nostro terri- dicazioni di prospettiva, di
torio sono anche conse- qualche minimale integrazione
guenza di questo. di servizi fra Asl (peraltro nem-
Programmazione, riordino e ristrutturazione. Area Vasta meno in un concerto solido e strutturale di Area vasta, ma
Romagna è ambito ottimale a questo riguardo. Certo non solo fra alcune Asl della stessa). Ancor più sembra deviante
son cose che si fanno con l’accetta e in un giorno. Occorre ricondurre la motivazione e la soluzione degli sbilanci al
un indirizzo strategico di medio periodo, ma con chiare fatto che i medici di base non fanno appieno la loro parte
finalità. Se un territorio come quello romagnolo, con la prescrivendo troppe ricette, troppi farmaci, troppi esami.
sua quantità di popolazione, per una determinata Certo c’è anche un problema su questo versante, ma com-
specializzazione (che ambisca a ranghi di eccellenza, o misurato ad altri cui si dovrebbe porre mano, la sua con-
anche della migliore qualità possibile) deve concentrarsi sistenza non è e non sarà tale da costituire il principale
in una soluzione o anche in due, occorre che a questo contenuto di una politica di rientro e di bilancio. Bisogna
obiettivo si giunga. Non c’è motivo che ogni cosa venga uscire da questo perdurante tran tran e bisogna non perdere
moltiplicata per quattro (quante sono le Asl attuali). Sarebbe il treno di interventi strutturali e di riforma da mettere in
(è) spreco; e ne risentirebbe la qualità del servizio. Non è campo e da avviare.
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In questi giorni si parla molto Pur fra mille difficoltà, ancora per qualche anno chiudere
di problemi di file al Pronto i bilanci sarà possibile. Non sarebbe niente se la situazione
soccorso e di liste di attesa. E’ migliorasse. Ma non sarà così. Quindi, inevitabilmente, i
un problema che esiste, ma è vertici sanitari saranno costretti a andare a toccare i servizi.
tutto sommato circoscritto. Al Razionalizzazione resta la parola più gettonata.
Pronto soccorso i codici rossi In questo senso perciò è sempre più fondamentale ragionare
e gialli (i casi più gravi) ven- in un’ottica di area vasta (metodo di lavoro che non dovrebbe
gono affrontati in tempi veloci: essere adottato solo per la sanità) romagnola e bisognerebbe
rispettivamente il tempo medio farlo il più in fretta possibile. E’ per questo che appare tutto
di attesa è di 4,38 e 16,98 mi- sommato inutile concentrarsi sulla fusione fra Cesena e
nuti. I problemi ci sono soprat- Forlì. E’ vero, si genererebbero dei risparmi, ma si rischia
tutto per i codici bianchi (la di perdere tempo e in questa fase serve concentrarsi verso
patologia meno grave) che uno step successivo: un’azienda unica romagnola. Bisogna
spesso potrebbero essere risolti anche dal medico di base. partire dal presupposto che il sistema sanitario, nel suo
Un po’ più grave è la situazione delle liste di attesa. Anche complesso, è attrezzato. Ma è pieno di difficoltà, di carenze,
in questo caso va detto che le urgenze vengono risolte in di limiti e di responsabilità. L’Asl unica oltre a dare risposte
fretta (una settimana). Però ci sono situazioni veramente dal punto di vista economico sarebbe utile per determinare
molto pesanti. In questo caso però è anche giusto mettere aggregazione e realizzazione di effettive eccellenze.
sotto la lente d’ingrandimento il problema dell’appro- Insomma, sarebbe un grande risparmio che libererebbe
priatezza della richiesta. Bene hanno fatto, in questo senso, enormi risorse per migliorare i servizi alla salute. Inoltre
sindaco e assessore alla Sanità del Comune di Cesena, a sarebbe il livello ottimale di governance vera e diretta per
porre il problema. Insomma, nei due casi (Pronto soccorso migliorare l’organizzazione e l’efficacia. E’ anche chiaro
e liste di attesa) è necessaria una risposta da parte dell’a- che bisognerebbe fare il più in fretta possibile. Se fosse
zienda sanitaria, ma serve anche una forma di autorego- possibile sarebbe necessario partire già domani. Il timore
lamentazione per evitare che si debba sempre rincorrere. però è che serva ancora del tempo. In questo frangente,
Nello stesso tempo sarebbe altresì sbagliato concentrare quindi, è necessario portarsi avanti col lavoro. La Regione
il dibattito della sanità su questi due temi. Nel complesso potrebbe nominare un coordinatore di Area vasta. Non
sono argomenti importanti, ma non vitali per il futuro della dovrebbe essere necessariamente uno dei quattro direttori
sanità. In questo momento bisogna preoccuparsi del futuro generali. Anzi, se è un esterno forse è meglio. Il tutto però
delle nostre strutture sanitarie. a una condizione: non deve essere un semplice funzionario
A chi non piacerebbe avere tutto e tutti alle porte di casa? in più. Il quattro più uno è inutile. Deve essere nominato
Purtroppo non potrà più essere così. Le aziende sanitarie solo per lavorare per creare le condizioni per far partire
hanno gli stessi problemi delle amministrazioni pubbliche. l’azienda unica.
Anzi, per le Ausl il problema è elevato all’ennesima potenza. *Caporedazione di Cesena del Corriere Romagna
Associazione Culturale
La cittadinanza è invitata
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è su www. Cesenainfo.it.
Per intervenire: info@cesenainfo.it