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– URBINO –
DALLA GROTTA dei Teschi
continuano ad affiorare nuove sto-
rie e ad aprirsi nuovi interrogati-
vi, grazie alla nuova missione in
Macedonia dell’associazione Per-
sephone Esplorazioni, frutto delle
precedenti operazioni Gostivar
2016 e Mavrovo 2017, che assieme
al comune di Gostivar e al locale
gruppo Korabi ha portato avanti
il progetto Improving the Manage-
ment of Protected Areas promosso
dall’Unione Europea al fine di ot-
tenere finanziamenti per promuo-
vere il progetto Empowering local
actors to explore, research and conser-
ve natural heritage of Cave Beauty
(Ubavica) in tale territorio.
IL PROGETTO è stato finanzia-
to dall’Unione Europea con 62mi-
la euro per la realizzazione di un
rilievo 3D e virtual tour della grot-
ta Ubavica situata nel territorio di
Gjonovica, con analisi delle ac-
que, geologiche e biospeleologi-
che, la formazione di personale
qualificato attraverso un corso di
lezioni teoriche e pratiche e tradu-
zione in lingua macedone e alba-
nese del manuale Appunti di tecni-
ca edito dalla Società Speleologi-
ca Italiana e stampato a Urbino.
IL TUTTO è culminato con la
creazione del Centro di formazio-
ne speleologica, con il placet della
UE a Vutrok. «Considerato il pro-
gramma che ci eravamo prefissati
– afferma Michele Betti di Perse-
phone Esplorazioni – la finestra
temporale di 15 giorni, dal 12 al
27 agosto, non lasciava molto spa-
MICHELE BETTI
Ci troviamo di fronte ad un
antichissimo luogo sepolcrale
Rinvenute monete romane
zio all’immaginazione: i tempi
erano davvero serrati. Perciò la
missione è stata suddivisa in due
tronconi: una prevedeva la realiz-
zazione del corso e l’effettuazione
del virtual tour corredato dal rilie-
vo 3D e l’altra dedicata alla ricer-
ca e esplorazione di nuove grotte
e al proseguimento degli studi già
condotti presso la Grotta dei Te-
schi. La prima settimana è trascor-
sa tra lezioni, conferenze stampa,
rilievi topografici e qualche spora-
dica esplorazione».
Sopra a destra,
Michele Betti con
uno dei tanti teschi
ritrovati (foto
Zanconi). Sopra,
moneta romana.
Sotto, i rilievi e per
generare la
mappatura in 3D e
il virtual tour che
consentirà di
esplorare la grotta
senza entrarvi
«Nella Grotta dei Teschi
scorpioni mai visti prima»
L’Ateneo di Urbino fa nuove scoperte in Macedonia
Poi come si è sviluppata la
missione?
«Dalla seconda settimana gli
esploratori hanno avuto carta
bianca individuando diverse nuo-
ve grotte mentre io coordinavo,
in qualità di referente scientifico,
le ricerche alla Grotta dei Teschi
(nel 2017 l’Università di Urbino
era stata incaricata di datare le os-
sa presenti nell’ipogeo). Le nuove
ricerche hanno prodotto ottimi ri-
sultati e un nuovo rilievo topogra-
fico sullo scorrimento interno del-
le acque. Abbiamo poi realizzato
nuovi saggi stratigrafici che han-
no portato alla scoperta di alcune
monete raffiguranti Costantino I
verosimilmente appartenenti al
IV secolo d.c., una olla e alcuni
monili in pasta di vetro che sono
in fase di studio, oltre ad una in-
numerevole quantità di resti uma-
ni. Tutto questo – prosegue Betti
– è stato ottenuto grazie ai colle-
ghi speleologi (tra i quali anche la
moglie e la figlia di Betti, ndr) che
nonostante il freddo hanno effet-
tuato una attenta valutazione dei
fanghi presenti in grotta ed han-
A sinistra, in una
immagine di
Mattia Iannella,
uno “pseudo -
scorpione” mai
classificato prima.
La grotta
nasconde tante
sorprese e
l’Università di
Urbino non
mancherà di
svelarne altre
no permesso, oltre a quelli già cita-
ti, il ritrovamento di legno fossi-
lizzato, tessuti, carbone e manufat-
ti di rame».
Ma cosa fa di questa grotta
un luogo così unico?
«L’ipotesi che sta prendendo sem-
pre più piede è che la Grotta dei
Teschi sia un antichissimo luogo
sepolcrale. Infatti i reperti ritrova-
ti nella missione 2018 sono presu-
mibilmente coevi ai resti umani
scoperti nel 2016 e già studiati
dall’Università di Urbino in colla-
borazione con INFN (CHnet) e ri-
salenti al II-V secolo dc. Ma, visto
lo spessore del sedimento presen-
te, questo non potrebbe che esse-
re l’inizio: ci attendono nuove spe-
dizioni».
Altre scoperte?
GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2018
«Sono stati ritrovati degli pseudo-
scorpioni che al momento sem-
brano non essere mai stati classifi-
cati prima. Il dottor Mattia Ian-
nella dell’Università dell’Aquila
sta analizzando i campioni che, se
si dovessero rivelare come nuova
specie verranno successivamente
caratterizzate biochimicamente
presso l’Università di Urbino.
Inoltre proseguirà la collaborazio-
ne con il gruppo CHnet dell’Isti-
tuto Nazionale di Fisica Nucleare
iniziata nel 2016 per la datazione
dei resti umani tramite il Carbo-
nio14, in particolare con l’inge-
gner Stefano Nisi dei Laboratori
Nazionali Gran Sasso e la dotto-
ressa Mariaelena Fedi della sezio-
ne di Firenze (acceleratore Tande-
tron), per determinare dieta e pro-
venienze della popolazione sepol-
ta all’interno della Grotta dei Te-
schi. E dalla collaborazione con
CHnet è scaturito un lavoro di te-
si sperimentale in Scienze Biologi-
che dal titolo Datazione di reperti
ossei: un approccio multidisciplinare
di Chiara Giallanza, premiato con
la valutazione di 110/110 e men-
zione di lode. Ilaria Vaccarelli ha
sviluppato poi – conclude Miche-
le Betti – il Cave Microbiol Sur-
vey, un progetto che si basa
sull’utilizzo di una scheda intera-
mente compilabile online, a segui-
to dell’osservazione di colonie mi-
crobiche rilevate all’interno di
grotte frequentate o in esplorazio-
ne e che può risultare di grande
importanza per il monitoraggio,
INTERESSE EUROPEO
L’Unione ha finanziato
virtual tour e mappa in 3D
«Attese nuove sorprese»
la conservazione e per una frui-
zione consapevole dell’ambiente
ipogeo». Un lavoro insomma di
grande spessore e dagli sviluppi
ancora tutti da scoprire, così im-
portante da impegnare ben 31
esploratori sul campo, che lascia-
no immaginare le numerose appli-
cazioni scientifiche che possono
scaturire da una missione così par-
ticolare e localizzata, in attesa di
prossimi sviluppi e di nuove, im-
prevedibili scoperte.
Tiziano Mancini
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