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Giurisprudenza
Diritto civile

Assicurazione

Cassazione Civile, SS.UU., 6 maggio 2016, n. 9140 - Pres. f.f. Rordorf - Rel. Amendola - P.M.
Russo (parz. diff.) - Provincia Religiosa S. Pietro dell’Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio
Fatebenefratelli (avv. Pompa) c. Cattolica Assicurazioni S.c.r.l. e altri (avv. Coletti)

La limitazione della copertura assicurativa conseguente alla clausola claims made non integra gli estremi del-
la decadenza convenzionale ex art. 2965 c.c.

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Difforme Trib. Genova 8 aprile 2008.

Si deve escludere che l’introduzione nella polizza di assicurazione della clausola claims made trasgredisca le
regole di comportamento da osservarsi durante la formazione del contratto e nello svolgimento del rapporto
obbligatorio.

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Non si rinvengono precedenti.

L’assicurazione della responsabilità civile può avere per oggetto fatti generatori di danno verificatisi prima
della conclusione del contratto se ignorati dall’assicurato, ferma restando - ove da questi conosciuti - l’invoca-
zione da parte dell’assicuratore dei rimedi ex artt. 1892 e 1893 c.c.

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conforme Cass. 17 febbraio 2014, n. 3622.

Difforme Cass. 13 marzo 2014, n. 5791.

La clausola claims made, inserita nelle condizioni generali di contratto predisposte dall’assicuratore, non limi-
ta la sua responsabilità ai sensi dell’art. 1341, comma 2, c.c.

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Conforme Trib. Palermo 26 novembre 2014.

Parz. conforme Cass. 10 novembre 2015, n. 22891; Trib. Milano 18 marzo 2010.

Difforme Cass. 13 febbraio 2015, n. 2872; Cass. 22 marzo 2013, n. 7273; Cass. 15 marzo 2005, n. 5624.

Sono meritevoli di tutela ai sensi dell’art. 1322, comma 2, c.c., le clausole claims made pure. Quelle miste pos-
sono invece essere dichiarate nulle per difetto di meritevolezza oppure, qualora sia applicabile la disciplina di
cui al D.Lgs. n. 206 del 2005, per il fatto di determinare, a scapito del consumatore, un significativo squilibrio
dei diritti e degli obblighi contrattuali (nel caso di specie le Sezioni Unite hanno confermato la decisione im-
pugnata, che ha valorizzato - ancorché al fine di escludere la vessatorietà della clausola claims made mista -
la situazione di favore pro assicurato rappresentata dall’estensione della copertura ai fatti dannosi, di cui egli
deve rispondere, verificatisi nel triennio antecedente al perfezionamento dell’accordo).

ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI

Non si rinvengono precedenti.

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La Corte (omissis). secondo lo schema denominato loss occurrence, o “insor-


genza del danno”, sul quale è conformato il modello de-
Motivi della decisione lineato nell’art. 1917 c.c., la copertura opera in relazio-
ne a tutte le condotte, generatrici di domande risarcito-
omissis rie, insorte nel periodo di durata del contratto.
3.1. Passando quindi all’esame della proposta impugna- Senza addentrarsi nella “storia” della formula e del con-
zione, con il primo motivo, la Provincia Religiosa, de- testo giurisprudenziale ed economico in cui essa ebbe a
nunciando violazione e falsa applicazione dell’art. 1341, germogliare, in quanto esorbitante rispetto ai fini della
comma 2, c.c., omessa, insufficiente e contraddittoria presente esposizione, mette conto nondimeno rilevare,
motivazione su punti decisivi della controversia, ex art. per una migliore comprensione degli interessi in gioco,
360 nn. 3, 4 e 5, c.p.c., contesta la negativa valutazione che la sua introduzione, circoscrivendo l’operatività del-
della natura vessatoria della clausola. la assicurazione a soli sinistri per i quali nella vigenza
Rileva segnatamente l’esponente che la stessa, non in- del contratto il danneggiato richieda all’assicurato il ri-
tegrando l’oggetto del contratto, ma piuttosto limitando sarcimento del danno subito, e il danneggiato assicurato
la responsabilità della compagnia assicuratrice, ovvero ne dia comunicazione alla propria compagnia perché
prevedendo decadenze, limitazioni alla facoltà di pro- provveda a tenerlo indenne, consente alla società di co-
porre eccezioni e restrizioni alla libertà contrattuale nei noscere con precisione sino a quando sarà tenuta a
rapporti con i terzi, facoltà di sospendere l’esecuzione, manlevare il garantito e ad appostare in bilancio le
richiedeva una specifica sottoscrizione, nella specie somme necessarie per far fronte alle relative obbligazio-
mancante. Aggiunge che, mentre la previsione pattizia ni, con quel che ne consegue, tra l’altro, in punto di fa-
non infirma la tipicità dello schema negoziale, l’esten- cilitazione nel calcolo del premio da esigere.
sione della garanzia a sinistri occorsi in periodi prece- 5. Malgrado la variegata tipologia di clausole claims ma-
denti alla vigenza della polizza è ben possibile anche in de offerte dalla prassi commerciale, esse, schematizzando
contratti conformati sul modello loss occurrence. In ogni al massimo, appaiono sussumibili in due grandi catego-
caso - evidenzia - l’art. 1341 c.c., è norma che riguarda rie: a) clausole c.d. miste o impure, che prevedono l’o-
tutti i contratti, tipici o atipici che siano. peratività della copertura assicurativa solo quando tanto
3.2. Con il secondo mezzo l’impugnante lamenta viola- il fatto illecito quanto la richiesta risarcitoria interven-
zione e falsa applicazione degli artt. 1341, 2964 e 2965 gano nel periodo di efficacia del contratto, con retroda-
c.c., omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione tazione della garanzia, in taluni casi, come quello dedot-
su punti decisivi della controversia, ex art. 360 nn. 3, 4 to in giudizio, alle condotte poste in essere anterior-
e 5, c.p.c., Sostiene che la condizione apposta al con- mente (in genere due o tre anni dalla stipula del con-
tratto sarebbe nulla, ex art. 2965 c.c., per l’eccessiva dif- tratto); b) clausole c.d. pure, destinate alla manleva di
ficoltà che ne deriverebbe all’esercizio del diritto alla tutte le richieste risarcitorie inoltrate dal danneggiato
manleva dell’assicurato, questione sulla quale la Corte all’assicurato e da questi all’assicurazione nel periodo di
di merito non si era affatto pronunciata, benché la stes- efficacia della polizza, indipendentemente dalla data di
sa fosse stata tempestivamente sollevata sin dal primo commissione del fatto illecito.
grado del giudizio. 6.1. Tanto premesso e precisato, ragioni di ordine logico
3.3. Con il terzo motivo si deduce violazione e falsa ap- consigliano di partire dall’esame delle censure con le
plicazione degli artt. 1175, 1337, 1358, 1366, 1374 e quali l’impugnante contesta in radice la validità della
1375 c.c., nonché omessa, insufficiente o contradditto- clausola claims made, segnatamente esposte nel secondo
ria motivazione su punti decisivi della controversia, ex e del terzo motivo di ricorso.
art. 360 nn. 3, 4 e 5, c.p.c. Sostiene l’esponente che la Orbene, in relazione ai particolari profili di nullità ivi
clausola in contestazione sarebbe nulla per contrarietà evocati, le critiche sono destituite di fondamento, an-
ai principi di correttezza e buona fede, poiché essa, inti- corché la problematica della liceità dei patti in essa rac-
tolata inizio e termine della garanzia, non contiene al- chiusi non possa esaurirsi nella loro confutazione e ne-
cun richiamo espresso alla circostanza che viene assicu- cessiti di alcune, significative precisazioni.
rato non già il fatto foriero di danno, ma la richiesta di Anzitutto non è condivisibile l’assunto secondo cui il
danno che, insieme al fatto, deve intervenire nel corso decidente non avrebbe risposto alla deduzione di nullità
di vigenza temporale della polizza. della clausola per contrarietà al disposto dell’art. 2965
4. Le critiche, che si prestano a essere esaminate con- c.c.
giuntamente per la loro evidente connessione, sono in- La Corte territoriale ha invero scrutinato la validità del
fondate. patto, espressamente negando, ancorché con motivazio-
Va premesso, per una più agevole comprensione delle ne estremamente sintetica, che lo stesso integrasse vio-
ragioni della scelta operata in dispositivo, che il con- lazione di alcuna norma imperativa. Il che significa che
tratto di assicurazione per responsabilità civile con clau- la prospettazione dell’appellata non è sfuggita al vaglio
sola claims made (a richiesta fatta) si caratterizza per il critico del giudicante.
fatto che la copertura è condizionata alla circostanza 6.2. Deve in ogni caso escludersi che la limitazione del-
che il sinistro venga denunciato nel periodo di vigenza la copertura assicurativa alle “richieste di risarcimento
della polizza (o anche in un delimitato arco temporale presentate all’assicurato, per la prima volta, durante il
successivo, ove sia pattuita la c.d. sunset close), laddove, periodo di efficacia dell’assicurazione”, in relazione a

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fatti commessi nel medesimo lasso temporale o anche la considerazione dell’interesse del debitore e nella sfera
in epoca antecedente, ma comunque non prima di tre del debitore il giusto riguardo all’interesse del credito-
anni dalla data del suo perfezionamento, integri una de- re”, secondo l’icastica enunciazione della Relazione mi-
cadenza convenzionale, soggetta ai limiti inderogabil- nisteriale al codice civile, in nessun caso potrebbe avere
mente fissati nella norma codicistica di cui si assume la forza ablativa di un vincolo convenzionalmente assunto,
violazione. essendo al più destinato a trovare ristoro sul piano risar-
E invero l’istituto richiamato, implicando la perdita di citorio (confr. Cass. civ. 10 novembre 2010, n. 22819;
un diritto per mancato esercizio dello stesso entro il pe- Cass. civ. 22 gennaio 2009, n. 1618; Cass. civ. sez. un.
riodo di tempo stabilito, va inequivocabilmente riferito 25 novembre 2008, n. 28056).
a già esistenti situazioni soggettive attive nonché a con- 7.3. Ora, con specifico riguardo alle censure svolte nel
dotte imposte, in vista del conseguimento di determina- terzo motivo, ciò di cui l’impugnante Provincia Religio-
ti risultati, a uno dei soggetti del rapporto nell’ambito sa si duole è che l’inserimento della clausola sia avvenu-
del quale la decadenza è stata prevista. Invece la condi- ta in maniera asseritamente subdola, posto che la sua
zione racchiusa nella clausola in contestazione consente denominazione “inizio e termine della garanzia” avrebbe
o preclude l’operatività della garanzia in dipendenza fuorviato il consenso dell’aderente, affatto inconsapevo-
dell’iniziativa di un terzo estraneo al contratto, iniziati- le di un contenuto che stravolge lo schema codicistico
va che peraltro incide non sulla sorte di un già insorto del contratto assicurativo, ispirato alla formula loss occu-
diritto all’indennizzo, quanto piuttosto sulla nascita del rence: da tanto inferendo non già l’esistenza di ipotesi di
diritto stesso. annullabilità per errore o dolo o di variamente modulati
Ne deriva che non v’è spazio per una verifica di compa- diritti risarcitori dell’assicurato nei confronti dell’assicu-
tibilità della clausola con il disposto dell’art. 2965 c.c. ratore, ma la nullità radicale e assoluta della clausola
7.1. Pure infondata è la deduzione di nullità per asserito sub specie di illiceità che vitiatur sed non vitiat, con con-
contrasto della previsione pattizia con le regole di com- seguente attivazione del meccanismo sostitutivo di cui
portamento da osservarsi nel corso della formazione del all’art. 1419 c.c., comma 2, implicitamente, ma inequi-
contratto e nello svolgimento del rapporto obbligatorio. vocabilmente evocato.
Non è qui in discussione che i reiterati richiami del co- E tuttavia, si ripete, è principio consolidato nella giuri-
dice alla correttezza come regola alla quale il debitore e sprudenza di questa Corte, al quale si intende dare con-
il creditore devono improntare il proprio comportamen- tinuità, che, ove non altrimenti stabilito dalla legge,
to (art. 1175 c.c.), alla buona fede come criterio infor- unicamente la violazione di precetti inderogabili con-
matore della interpretazione e della esecuzione del con- cernenti la validità del contratto è suscettibile di deter-
tratto (artt. 1366 e 1375 c.c.), e all’equità, quale para- minarne la nullità, non già l’inosservanza di norme,
metro delle soluzioni da adottare in relazione a vicende quand’anche imperative, riguardanti il comportamento
non contemplate dalle parti (art. 1374 c.c.), facciano dei contraenti, inosservanza che può costituire solo fon-
della correttezza (o buona fede in senso oggettivo) un te di responsabilità per danni (cfr. Cass. civ. 10 aprile
metro di comportamento per i soggetti del rapporto, e 2014, n. 8462;Cass. civ. 19 dicembre 2007, n. 26724).
un binario guida per la sintesi valutativa del giudice, il Ne deriva che le censure poste nel primo e nel secondo
cui contenuto non è a priori determinato; né che il ge- motivo di ricorso non colgono nel segno.
nerale principio etico-giuridico di buona fede nell’eser- 8.1. L’ampiezza dello scrutinio nomofilattico sollecitato
cizio dei propri diritti e nell’adempimento dei propri do- e le peculiarità proprie della fattispecie dedotta in giudi-
veri, insieme alla nozione di abuso del diritto, che ne è zio, inducono queste Sezioni Unite a esaminare un ulte-
l’interfaccia, giochino un ruolo fondamentale e in fun- riore, possibile profilo di invalidità della clausola in
zione integrativa dell’obbligazione assunta dal debitore, contestazione, per vero assai dibattuto, soprattutto in
e quale limite all’esercizio delle corrispondenti pretese; dottrina e nella giurisprudenza di merito.
né, ancora, che, attraverso le richiamate norme, possa Merita evidenziare, sul piano fattuale: a) che il sinistro,
venire più esattamente individuato, e per così dire arric- e cioè l’omessa diagnosi dei cui effetti pregiudizievoli
chito, il contenuto del singolo rapporto obbligatorio, P.A. ha chiesto di essere ristorato, si è verificato nell’a-
con l’estrapolazione di obblighi collaterali (di protezio- gosto 1993; b) che l’arco temporale di vigenza della po-
ne, di cooperazione, di informazione), che, in relazione lizza dedotta in giudizio andava dal 21 febbraio 1996 al
al concreto evolversi della vicenda negoziale, vadano, 31 dicembre 1997, con effetto retroattivo al triennio
in definitiva a individuare la regula iuris effettivamente precedente; c) che la copertura assicurativa era in ogni
applicabile e a salvaguardare la funzione obbiettiva e lo caso limitata alle richieste di risarcimento presentate
spirito del regolamento di interessi che le parti abbiano per la prima volta all’assicurato durante il periodo di
inteso raggiungere. operatività dell’assicurazione, e quindi entro il 31 di-
7.2. Ciò che tuttavia rileva, ai fini del rigetto delle pro- cembre 1997; d) che nella fattispecie la domanda del
poste censure, è che, in disparte quanto appresso si dirà paziente venne avanzata nel giugno 2001.
(al n. 17.), in ordine al giudizio di meritevolezza di re- E allora, considerato che il sinistro di cui la chiamante
golamenti negoziali oggettivamente non equi e grave- ha chiesto di essere indennizzata si è verificato in epoca
mente sbilanciati, la violazione di regole di comporta- antecedente alla stipula del contratto, risulta ineludibile
mento ispirate a quel dovere di solidarietà che, sin dalla il confronto con la vexata quaestio della validità dell’as-
fase delle trattative, richiama “nella sfera del creditore sicurazione del rischio pregresso. Si ricorda all’uopo che

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l’assicurabilità di fatti generatori di danno verificatisi del contratto di assicurazione, individuata, con specifico
prima della conclusione del contratto, ma ignorati dal- riferimento all’assicurazione sulla responsabilità profes-
l’assicurato, è stata ed è fortemente osteggiata da coloro sionale, nel trasferimento, dall’agente all’assicuratore,
che ravvisano nella clausola claims made così strutturata del rischio derivante dall’esercizio dell’attività, questa e
una sostanziale mancanza dell’alea richiesta, a pena di non la richiesta risarcitoria essendo oggetto dell’obbligo
nullità, dall’art. 1895 c.c. E invero - si sostiene - posto di manleva.
che il rischio dedotto in contratto deve essere futuro e 11. Sul piano strettamente dogmatico la tesi dell’intan-
incerto, giammai il c.d. rischio putativo potrebbe trova- gibilità del modello codicistico si scontra contro il chia-
re copertura. ro dato testuale costituito dall’art. 1932 c.c., che tra le
9. Da tale opinione le Sezioni unite ritengono tuttavia norme inderogabili non menziona l’art. 1917, comma 1,
di dovere dissentire, così confermando l’orientamento c.c. Il che, in via di principio, consente alle parti di mo-
già espresso da questa Corte negli arresti n. 7273 del 22 dulare, nella maniera ritenuta più acconcia, l’obbligo
marzo 2013, e n. 3622 del 17 febbraio 2014. del garante di tenere indenne il garantito “di quanto
Affatto convincente appare in proposito il rilievo che questi, in conseguenza del fatto accaduto durante il
l’estensione della copertura alle responsabilità dell’assi- tempo dell’assicurazione”, deve pagare a un terzo.
curato scaturenti da fatti commessi prima della stipula Si tratta piuttosto di stabilire fino a che punto i paci-
del contratto non fa venir meno l’alea e, con essa, la scenti possano spingersi nella riconosciuta loro facoltà
validità del contratto, se al momento del raggiungimen- di variare il contenuto del contratto e quale sia il limite
to del consenso le parti (e, in specie, l’assicurato) ne oltre il quale la manipolazione dello schema tipico sia
ignoravano l’esistenza, potendosi, in caso contrario, op- in concreto idonea ad avvelenarne la causa. Non a ca-
porre la responsabilità del contraente ex artt. 1892 e so, al riguardo, la tesi della nullità viene declinata nella
1893 c.c., per le dichiarazioni inesatte o reticenti. A ciò ben più scivolosa chiave della immeritevolezza di tutela
aggiungasi che, come innanzi evidenziato, il rischio del- dell’assicurazione con clausola claims made, segnatamen-
l’aggressione del patrimonio dell’assicurato in dipenden- te di quella mista, in ragione della significativa delimi-
za di un sinistro verificatosi nel periodo contemplato tazione dei rischi risarcibili, del pericolo di mancanza di
dalla polizza, si concretizza progressivamente, perché es- copertura in caso di mutamento dell’assicuratore e delle
so non si esaurisce nella sola condotta materiale, cui conseguenti, possibili ripercussioni negative sulla con-
pur è riconducibile causalmente il danno, occorrendo correnza tra le imprese e sulla libertà contrattuale.
anche la manifestazione del danneggiato di esercitare il 12. In realtà, al fondo della manifesta insofferenza per
diritto al risarcimento: ne deriva che la clausola claims una condizione contrattuale che appare pensata a tutto
made con garanzia pregressa è lecita perché afferisce a vantaggio del contraente forte, c’è la percezione che es-
un solo elemento del rischio garantito, la condotta col- sa snaturi l’essenza stessa del contratto di assicurazione
posa posta già in essere e peraltro ignorata, restando in- per responsabilità civile, legando l’obbligo di manleva a
vece impregiudicata l’alea dell’avveramento progressivo una barriera temporale che potrebbe scattare assai prima
degli altri elementi costitutivi dell’impoverimento patri- della cessazione del rischio che ha indotto l’assicurato a
moniale del danneggiante-assicurato. stipularlo, considerato che l’eventualità di un’aggressio-
Non a caso, del resto, il rischio putativo è espressamen- ne del suo patrimonio persiste almeno fino alla matura-
te riconosciuto nel nostro ordinamento dall’art. 514 zione dei termini di prescrizione.
cod. nav., con disposizione che non v’è motivo di rite- Peraltro una risposta soddisfacente e conclusiva a siffat-
nere eccezionale. to genere di dubbi non può prescindere da una più ap-
10. L’affermato carattere grandangolare del giudizio di profondita esegesi della natura della contestata clausola,
nullità (cfr. Cass. civ. sez. un. 12 dicembre 2014, nn. operazione che, in quanto indispensabile alla identifica-
26242 e 26243), impone a questo punto di farsi carico zione del relativo regime giuridico, deve necessariamen-
degli ulteriori rilievi - disseminati qua e là, nel corpo te confrontarsi anche con le critiche svolte nel primo
delle complesse e articolate argomentazioni formulate motivo di ricorso.
dalla ricorrente a illustrazione della sua linea difensiva - 13. Si tratta invero di stabilire se essa vada qualificata
volti a evidenziare la consustanziale e invincibile con- come limitativa della responsabilità, per gli effetti del-
trarietà della clausola con la struttura propria del con- l’art. 1341 c.c., ovvero dell’oggetto del contratto, tenen-
tratto di assicurazione, posto che essa, legando la coper- do conto che, in linea generale, per clausole limitative
tura dei sinistri alla condizione che ne venga chiesto il della responsabilità si intendono quelle che limitano le
ristoro entro un certo periodo di tempo, decorso il quale conseguenze della colpa o dell’inadempimento o che
cessa ogni obbligo di manleva per la compagnia, stra- escludono il rischio garantito, mentre attengono all’og-
volgerebbe, a danno dell’assicurato, la struttura tipica getto del contratto le clausole che riguardano il conte-
del contratto, quale delineato nell’art. 1917 c.c., che, nuto e i limiti della garanzia assicurativa e, pertanto,
conformata, come si è detto, sul modello c.d. loss occur- specificano il rischio garantito (Cass. civ. 7 agosto
rence, assicura la copertura di tutti i sinistri occorsi nel 2014, n. 17783; Cass. civ. 7 aprile 2010, n. 8235; Cass.
periodo di tempo di vigenza della polizza. Secondo tale civ. 10 novembre 2009, n. 23741). In siffatta prospetti-
prospettiva, che ha trovato riscontro in talune pronun- va si predica che si ha delimitazione dell’oggetto quan-
ce della giurisprudenza di merito e adesioni in dottrina, do la clausola negoziale ha lo scopo di stabilire gli ob-
la clausola sarebbe nulla perché vanificherebbe la causa blighi concretamente assunti dalle parti, laddove è deli-

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mitativa della responsabilità quella che ha l’effetto di zione di un’incisione della libertà contrattuale del con-
escludere una responsabilità che, rientrando, in tesi, traente non predisponente costituisce al più un incon-
nell’oggetto, sarebbe altrimenti insorta. veniente pratico che, in quanto effetto riflesso delle
14. Orbene, funzionale al divisato obbiettivo esegetico condizioni della stipula, è semmai passibile di valutazio-
è anzitutto la considerazione che il fatto accaduto du- ne in sede di scrutinio sulla meritevolezza della tutela,
rante il tempo dell’assicurazione di cui parla l’art. 1917 di cui appresso si dirà; che inesistente, infine, è la pro-
c.c., non può essere identificato con la richiesta di risar- spettata limitazione alla facoltà dell’assicurato di oppor-
cimento: non par dubbio infatti che il lemma - inserito re eccezioni.
all’interno di un contesto normativo in cui sono espres- Ne deriva che correttamente il giudice di merito ha
samente esclusi dall’area della risarcibilità i danni deri- escluso sia le ragioni di nullità fatte valere dall’esponen-
vati dai fatti dolosi (art. 1917, comma 1, ultimo perio- te che il carattere vessatorio della clausola.
do); in cui sono imposti all’assicurato, con decorrenza 17. Ritenuta inoperante la tutela, del resto meramente
dalla data del sinistro, significativi oneri informativi formale, assicurata dall’art. 1341 c.c., e conseguente-
(art. 1913 c.c.); e in cui, infine, è espressamente sancito mente infondate le critiche svolte nel primo mezzo, si
e disciplinato l’obbligo di salvataggio (art. 1914 c.c.) - tratta ora di considerare i possibili esiti di uno scrutinio
si riferisce inequivocabilmente alla vicenda storica di di validità condotto sotto il profilo della meritevolezza
cui l’assicurato deve rispondere (cfr. Cass. civ. 15 marzo di tutela della deroga al regime legale contrattualmente
2005, n. 5624). stabilita, riprendendo il discorso dal punto in cui lo si è
Il che, se vale a far tracimare i contratti assicurativi con lasciato (al n. 12.). Peraltro, se è approdo pacifico della
clausola claims made pura fuori della fattispecie ipotetica teoria generale del contratto la possibilità di estendere
delineata nell’art. 1917 c.c., non è invece sufficiente a il sindacato al singolo patto atipico, inserito in un con-
suffragare l’assunto secondo cui anche la clausola claims tratto tipico, è di intuitiva evidenza che qualsivoglia in-
made mista inciderebbe sulla tipologia stessa del rischio dagine sulla meritevolezza deve necessariamente essere
garantito nel senso che questo non sarebbe più la re- condotta in concreto, con riferimento, cioè, alla fatti-
sponsabilità tout court, ma la responsabilità reclamata. specie negoziale di volta in volta sottoposta alla valuta-
L’affermazione che, si ripete, è certamente sostenibile zione dell’interprete. E invero i dubbi avanzati da questa
con riferimento ai contratti assicurativi con clausola Corte allorché, interrogandosi in un obiter dictum sulla
claims made pura, non resiste, con riguardo alle altre, al validità dell’esclusione dalla copertura assicurativa di
dirimente rilievo che, nell’ambito dell’assicurazione del- un sinistro realizzato nel pieno vigore del contratto, in
la responsabilità civile, il sinistro delle cui conseguenze quanto la domanda risarcitoria era stata per la prima
patrimoniali l’assicurato intende traslare il rischio sul volta proposta dopo la scadenza della polizza, ebbe a
garante, è collegato non solo alla condotta dell’assicura- ipotizzare problemi di validità della clausola, considera-
to danneggiante, ma altresì alla richiesta risarcitoria to che, in casi siffatti, verrebbe a mancare, “in danno
avanzata dal danneggiato, essendo fin troppo ovvio che dell’assicurato, il rapporto di corrispettività fra il paga-
ove al comportamento lesivo non faccia seguito alcuna mento del premio e il diritto all’indennizzo” (cfr. Cass.
domanda di ristoro, nessun diritto all’indennizzo - e spe- civ. 17 febbraio 2014, n. 3622), non appaiono passibili
cularmente nessun obbligo di manleva insorgeranno a di risposte univoche, in disparte il loro indiscutibile im-
favore e a carico dei soggetti del rapporto assicurativo. patto emotivo. È sufficiente al riguardo considerare che
15. Se tutto questo è vero, il discostamento dal modello la prospettazione dell’immeritevolezza è, in via di prin-
codicistico introdotto dalla clausola clamis made impura, cipio, infondata con riferimento alle clausole c.d. pure,
che è quella che qui interessa, mirando a circoscrivere che, non prevedendo limitazioni temporali alla loro re-
la copertura assicurativa in dipendenza di un fattore troattività, svalutano del tutto la rilevanza dell’epoca di
temporale aggiuntivo, rispetto al dato costituito dall’e- commissione del fatto illecito, mentre l’esito dello scru-
poca in cui è stata realizzata la condotta lesiva, si inscri- tinio sembra assai più problematico con riferimento alle
ve a pieno titolo nei modi e nei limiti stabiliti dal con- clausole c.d. impure, a partire da quella, particolarmente
tratto, entro i quali, a norma dell’art. 1905 c.c., l’assicu- penalizzante, che limita la copertura alla sola ipotesi
ratore è tenuto a risarcire il danno sofferto dall’assicura- che, durante il tempo dell’assicurazione, intervengano
to. E poiché non è seriamente predicabile che l’assicura- sia il sinistro che la richiesta di risarcimento. Quanto
zione della responsabilità civile sia ontologicamente in- poi alle clausole che estendono la garanzia al rischio
compatibile con tale disposizione, il patto claims made è pregresso, l’apprezzamento non potrà non farsi carico
volto in definitiva a stabilire quali siano, rispetto all’ar- del rilievo che, in casi siffatti, il sinallagma contrattua-
chetipo fissato dall’art. 1917 c.c., i sinistri indennizzabi- le, che nell’ultimo periodo di vita del rapporto è desti-
li, così venendo a delimitare l’oggetto, piuttosto che la nato a funzionare in maniera assai ridotta, quanto alla
responsabilità. copertura delle condotte realizzate nel relativo arco
16. Infine, e conclusivamente, nessuna consistenza han- temporale, continuerà nondimeno a operare con riferi-
no gli altri profili di vessatorietà evocati dalla Provincia mento alle richieste risarcitorie avanzate a fronte di
Religiosa, a sol considerare che la pretesa, pattizia im- comportamenti dell’assicurato antecedenti alla stipula,
posizione di decadenze è resistita dai medesimi rilievi di talché l’eventualità, paventata nell’arresto n. 3622
svolti a proposito dell’eccepita nullità della clausola per del 2014, di una mancanza di corrispettività tra paga-
contrarietà al disposto dell’art. 2965 c.c.; che la dedu- mento del premio e diritto all’indennizzo, non è poi così

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scontata. Peraltro è evidente che della copertura del ri- dettato dall’art. 2 Cost., “che entra direttamente nel
schio pregresso nulla potrà farsene l’esordiente, il quale contratto, in combinato contesto con il canone della
non ha alcun interesse ad assicurare inesistenti sue con- buona fede, cui attribuisce vis normativa” (Corte cost.
dotte precedenti alla stipula, di talché anche tale circo- n. 77 del 2014 e n. 248 del 2013), consente al giudice
stanza entrerà, se del caso, nella griglia valutativa della di intervenire anche in senso modificativo o integrativo
meritevolezza. sullo statuto negoziale, qualora ciò sia necessario per ga-
18. Non è poi superfluo aggiungere che, laddove risulti rantire l’equo contemperamento degli interessi delle
applicabile la disciplina di cui al D.Lgs. 6 settembre parti e prevenire o reprimere l’abuso del diritto (cfr.
2005, n. 206, l’indagine dovrà necessariamente confron- Cass. civ. 18 settembre 2009, n. 20106; Cass. sez. un.
tarsi con la possibilità di intercettare, a carico del con- 13 settembre 2005, n. 18128).
sumatore, quel “significativo squilibrio dei diritti e degli 21. Prima di chiudere, verificando la ricaduta degli
obblighi derivanti dal contratto” presidiato dalla nullità esposti criteri sulla fattispecie dedotta in giudizio, non
di protezione, di cui all’art. 36 D.Lgs. n. 206 del 2005. possono queste sezioni unite ignorare la delicata que-
E ancorché la pacifica limitazione della tutela offerta stione della compatibilità della clausola claims made con
dalla menzionata fonte alle sole persone fisiche che l’introduzione, in taluni settori, dell’obbligo di assicura-
concludano un contratto per la soddisfazione di esigenze re la responsabilità civile connessa all’esercizio della
della vita quotidiana estranee all’attività imprenditoria- propria attività. Mette conto in proposito ricordare: a)
le o professionale eventualmente esercitata - dovendosi che l’art. 3, comma 5 D.L. n. 138 del 2011, convertito
per contro considerare professionista il soggetto che sti- con legge n. 148 dello stesso anno, nell’elencare i prin-
puli il contratto nell’esercizio di una siffatta attività o cipi ai quali devono ispirarsi le riforme degli ordina-
per uno scopo a questa connesso (cfr. Cass. civ. Cass. menti professionali da approvarsi nel termine di un an-
civ. 12 marzo 2014, n. 5705; Cass. civ. 23 settembre no dall’entrata in vigore del decreto, ha previsto alla
2013, n. 21763) - escluda la possibilità che essa risulti lett. e), l’obbligo per tutti di stipulare “idonea assicura-
applicabile ai contratti di assicurazione della responsabi- zione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività
lità professionale e marchi comunque di assoluta resi- professionale”, nonché di rendere noti al cliente, al mo-
dualità l’ipotesi di una sua rilevanza in parte qua, va mento dell’assunzione dell’incarico, gli estremi della po-
nondimeno sottolineata la maggiore incisività del rela- lizza stipulata e il relativo massimale; b) che il successi-
tivo scrutinio. vo D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, nel ribadire siffatto ob-
Questo, in quanto volto ad assicurare protezione al con- bligo - la cui violazione costituisce peraltro illecito di-
traente debole, non potrà invero che attestarsi su una sciplinare - e nel precisare che la stipula dei contratti
soglia di incisione dell’elemento causale più bassa ri- possa avvenire “anche per il tramite di convenzioni col-
spetto a quella necessaria per il positivo riscontro del- lettive negoziate dai consigli nazionali e dagli enti pre-
l’immeritevolezza, affidato ai principi generali dell’ordi- videnziali dei professionisti”, ha prorogato di un anno
namento. dall’entrata in vigore della norma, e dunque fino al 15
19. Va poi da sé che l’esegesi, ove non approdi a risulta- agosto 2013, l’obbligo di assicurazione; c) che con spe-
ti appaganti sulla base di dati propri della clausola, che cifico riferimento agli esercenti le professioni sanitarie
risultino in sé di fulminante evidenza in un senso o nel- il D.L. 13 settembre 2012, n. 158, convertito con la L.
l’altro, non può prescindere dalla considerazione, da un 8 novembre 2012, n. 189, ha poi demandato a un de-
lato, dell’esistenza di un contesto caratterizzato dalla creto del Presidente della Repubblica la disciplina delle
spiccata asimmetria delle parti e nel quale il contraente procedure e dei requisiti minimi e uniformi per l’idonei-
non predisponente, ancorché in tesi qualificabile come tà dei relativi contratti, mentre il D.L. 21 giugno 2013,
“professionista”, è, in realtà, il più delle volte sguarnito n. 69 (c.d. decreto fare), convertito dalla L. 9 agosto
di esaustive informazioni in ordine ai complessi mecca- 2013, n. 98, ha allungato al 13 agosto 2014 l’obbligo
nismi giuridici che governano il sistema della responsa- degli stessi di munirsi di assicurazione di responsabilità
bilità civile; dall’altro, di tutte le circostanze del caso civile.
concreto, ivi compresi altri profili della disciplina patti- 22. Ciò posto, e rilevato che è stata da più parti segna-
zia, quali, ad esempio, l’entità del premio pagato dall’as- lata l’incongruenza della previsione di un obbligo per il
sicurato, così in definitiva risolvendosi in un giudizio di professionista di assicurarsi, non accompagnata da un
stretto merito che, se adeguatamente motivato, è insin- corrispondente obbligo a contrarre in capo alle società
dacabile in sede di legittimità. assicuratrici, quel che in questa sede rileva è che il giu-
20. Quanto poi agli effetti della valutazione di immeri- dizio di idoneità della polizza difficilmente potrà avere
tevolezza, essi, in via di principio - esorbitando dall’area esito positivo in presenza di una clausola claims made, la
della mera scorrettezza comportamentale presidiata, per quale, comunque articolata, espone il garantito a buchi
quanto innanzi detto (al n. 7.2), dalla sola tutela risarci- di copertura. È peraltro di palmare evidenza che qui
toria - non possono non avere carattere reale, con l’ap- non sono più in gioco soltanto i rapporti tra società e
plicazione dello schema legale del contratto di assicura- assicurato, ma anche e soprattutto quelli tra professioni-
zione della responsabilità civile, e cioè della formula loss sta e terzo, essendo stato quel dovere previsto nel pre-
occurence. E tanto sull’abbrivio degli spunti esegetici of- minente interesse del danneggiato, esposto al pericolo
ferti dall’art. 1419 c.c., comma 2, nonché del principio, che gli effetti della colpevole e dannosa attività della
ormai assurto a diritto vivente, secondo cui il precetto controparte restino, per incapienza del patrimonio della

926 il Corriere giuridico 7/2016


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stessa, definitivamente a suo carico. E di tanto dovrà merito ha condotto lo scrutinio anche e soprattutto in
necessariamente tenersi conto al momento della stipula chiave di meritevolezza della disciplina pattizia che era
delle “convenzioni collettive negoziate dai consigli na- chiamato ad applicare.
zionali e dagli enti previdenziali dei professionisti”, non- Il positivo apprezzamento della sua sussistenza, nella as-
ché in sede di redazione del decreto presidenziale chia- soluta assenza di deduzioni volte ad evidenziarne l’irra-
mato a stabilire, per gli esercenti le professioni sanitarie, gionevolezza e l’arbitrarietà, è, per quanto innanzi detto,
le procedure e i requisiti minimi e uniformi per l’idonei- incensurabile in sede di legittimità.
tà dei relativi contratti. 24. (nel testo 18 n.d.r.) Tirando le fila del discorso van-
23. Tornando al caso dedotto in giudizio, si tratta a no enunciati i seguenti principi di diritto: nel contratto
questo punto di verificare, alla stregua degli stimoli cri- di assicurazione della responsabilità civile la clausola
tici contenuti in ricorso e alla luce dei criteri innanzi che subordina l’operatività della copertura assicurativa
esposti in ordine al controllo, immanente nella funzione alla circostanza che tanto il fatto illecito quanto la ri-
giudiziaria, della compatibilità del regolamento di inte- chiesta risarcitoria intervengano entro il periodo di effi-
ressi in concreto realizzato dalle parti con i principi ge- cacia del contratto o, comunque, entro determinati pe-
nerali dell’ordinamento (cfr. Cass. civ. sez. un. nn. riodi di tempo, preventivamente individuati (c.d. clau-
26242 e 26243 del 2014; Cass. civ. 19 giugno 2009, n. sola clams made mista o impura) non è vessatoria; essa,
14343), la meritevolezza della clausola claims made inse- in presenza di determinate condizioni, può tuttavia esse-
rita nella polizza n. 118921 stipulata dalla Provincia Re- re dichiarata nulla per difetto di meritevolezza ovvero,
ligiosa con Cattolica Assicurazioni s.p.a. laddove sia applicabile la disciplina di cui al decreto le-
A giudizio della Corte dirimente appare sul punto il ri- gislativo n. 206 del 2005, per il fatto di determinare, a
lievo che la Curia capitolina ha segnatamente valorizza- carico del consumatore, un significativo squilibrio dei
to, ancorché al fine di escludere la vessatorietà della diritti e degli obblighi derivanti dal contratto; la relati-
clausola, la condizione di favore per l’assicurato rappre- va valutazione, da effettuarsi dal giudice di merito, è in-
sentata dall’allargamento della garanzia ai fatti dannosi censurabile in sede di legittimità, ove congruamente
verificatisi prima della conclusione del contratto. Il che motivata.
dimostra, in maniera inequivocabile, che il giudice di (omissis).

Clausole claims made fra meritevolezza e abuso


secondo le Sezioni Unite
di Roberto Calvo

Le Sezioni Unite, con la sentenza in epigrafe, hanno definitivo i criteri di validità delle clausole
“a richiesta fatta”, che oggidì caratterizzano soprattutto le assicurazioni della responsabilità civi-
le di natura professionale. L’Autore, nel commentare tale precedente giudiziale, si propone fra
l’altro d’identificare quali possano in concreto essere le linee di confine tra validità e invalidità
delle claims made impure, conformemente ai criteri ermeneutici in esso delineati con particolare
riguardo al profilo della meritevolezza (ex art. 1322, comma 2, c.c.).

Premessa della polizza. È altresì stata prevista una clausola di


retrodatazione della garanzia, la quale ultima esten-
Tizio evoca in giudizio l’ente ospedaliero Beta al fi-
ne di ottenere il ristoro dei danni patiti per colpa de i propri effetti ai danni cagionati dal personale
professionale del medico dipendente della persona sanitario nel triennio che precede il termine inizia-
giuridica convenuta, la quale propone a sua volta le del rapporto assicurativo.
azione di garanzia (impropria) contro la società as- La Corte d’Appello - riformando la sentenza del
sicuratrice della responsabilità civile. Il dedotto tribunale - ha rigettato la domanda di garanzia.
contratto di assicurazione reca la clausola claims Ciò perché, ferma restando la validità della pattui-
made: l’assicuratore si è infatti obbligato a tenere zione in esame, il sinistro è stato denunciato dal
indenne la controparte delle somme che quest’ulti- danneggiato all’assicurato in epoca successiva alla
ma dovrà pagare ai terzi danneggiati dalla mala pra- scadenza della polizza.
xis dei suoi ausiliari, purché la domanda di risarci- Beta impugna la sentenza avanti alla S.C. allegan-
mento sia stata per la prima volta presentata dal ti- do la nullità della clausola claims made per le se-
tolare del diritto al risarcimento durante la vigenza guenti ragioni: a) stante la sua vessatorietà ai sensi

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dell’art. 1341, comma 2, c.c., essa sarebbe dovuta misura in cui la garanzia assicurativa sia circoscritta
essere sottoscritta specificatamente per iscritto; b) ai sinistri, riguardo ai quali i danneggiati abbiano
sottintenderebbe un termine di decadenza che ren- domandato all’assicurato il ristoro dei pregiudizi
derebbe eccessivamente difficile l’esercizio del di- durante il periodo di copertura, laddove l’obbliga-
ritto di manleva a scapito dell’assicurato; c) infine zione indennitaria dell’imprenditore assicurativo
trasgredirebbe i princìpi di correttezza e buona fe- sarebbe naturaliter estesa dall’art. 1917, comma 1,
de. c.c., ai sinistri occorsi entro il termine di efficacia
Le Sezioni Unite, cui è stata rimessa la questione, dell’assicurazione, indipendentemente dalla circo-
hanno rigettato (a ragion veduta) le suddette cen- stanza che la richiesta di risarcimento del danno,
sure. La prima perché la clausola “a richiesta fatta” da parte del terzo, sia stata proposta sotto la vigen-
- ma sul tema torneremo oltre - non importa una za della garanzia (1).
limitazione della responsabilità contrattuale, an- Dall’illustrato schema negoziale plasmato grazie ai
dando meramente a incidere sulla definizione del poteri di libertà negoziale l’assicuratore beneficia di
rischio assicurato in deroga al modello loss occur- due vantaggi: a) circoscrive temporalmente la pro-
rence tipizzato dall’art. 1917, comma 1, c.c. Passan- pria esposizione debitoria; b) induce l’assicurato a
do al secondo motivo, la tesi della decadenza con- rinnovare il contratto finché non sia quasi del tut-
venzionale è stata esclusa in quanto la vicenda da to annientato il rischio che i clienti lamentino
cui essa conseguirebbe (denuncia del sinistro per danni imputabili alla sua mala praxis (2).
opera del terzo danneggiato oltre il periodo di co- Acclarato che l’art. 1917, comma 1, c.c., non frui-
pertura) da un lato - come detto - concorre a de- sce della tutela rafforzata di cui all’art. 1932, com-
terminare l’oggetto della garanzia, dall’altro, dipen- ma 1, c.c., le sezioni semplici della Cassazione han-
dendo dall’iniziativa del soggetto esterno alla ga- no in passato riconosciuto la validità della clausola
ranzia medesima, fuoriesce necessariamente dall’al-
in discussione (3), la quale allontanerebbe tuttavia
veo della decadenza. Quanto alla buona fede, le
il rapporto dai confini della fattispecie regolata dal-
Sezioni Unite osservano che essa rileverebbe sem-
l’art. 1917 c.c., dando perciò luogo a una pattuizio-
mai sotto il profilo della responsabilità precontrat-
ne innominata (art. 1322, comma 2, c.c.) (4).
tuale (tema che non fu dedotto nel giudizio di me-
La postulata atipicità - disconosciuta, e pour cause,
rito).
da chi è invece persuaso di essere al cospetto di
In via officiosa il Collegio di legittimità affronta il
una semplice deroga convenzionale alla disciplina
problema della meritevolezza della clausola sub iu-
dice, tenuto anche conto delle sollecitazioni pro- tipica, senza che ciò importi alcuna deviazione
mosse dal dibattito dottrinale. E sui passaggi argo- strutturale della fattispecie negoziale concreta ri-
mentativi dedicati dalla magistratura suprema a ta- spetto al modello legale (5) - accreditata dalla limi-
le questione saranno focalizzati i rilievi che seguo- tazione (sotto il profilo della dimensione tempora-
no. le) della responsabilità dell’assicuratore, implica -
secondo un orientamento giustamente sconfessato,
come già rilevammo, dalla decisione in esame -
La deroga al modello legale e la teoria del che la clausola medesima, tenuto conto del reale
tipo negoziale
contenuto del singolo vincolo oggetto di sindacato
Conviene meglio chiarire che la su esposta deroga giudiziale, possa sottostare all’onere della specifica
al modello recepito dal codice è percettibile nella sottoscrizione (art. 1341, comma 2, c.c.) (6).

(1) S. Monticelli, La clausola claims made tra abuso del dirit- 1904-1918, in Tratt. Schlesinger-Busnelli, Milano, 2010, 274 s.;
to ed immeritevolezza, in Danno e resp., 2013, 702. L. Bugiolacchi, I mobili confini del tipo assicurativo: considera-
(2) M. Gazzara, Contratto di assicurazione e tutele dell’ade- zioni in tema di assicurazione della r.c. con clausola claims ma-
rente, in Resp. civ. prev., 2011, 461 ss. de, in Resp. civ. prev., 2012, 922 s., spec. ult. par.; P. Gaggero,
(3) Cass. 13 febbraio 2015, n. 2872, in Danno e resp., 2016, Validità ed efficacia dell’assicurazione della responsabilità civi-
186 s., con nota di B. Tassone - D. Nardo, Le clausole claims le claims made, in Contr. e imp., 2013, 432 s.; M. Gazzara, An-
made di nuovo in Cassazione: atto quarto o semplice bis?, ivi, nullamento del contratto di assicurazione per reticenza, cit., 890;
187 ss., e in questa Rivista, 2015, 1057, con nota di F.A. Ma- Id., L’assicurazione di responsabilità civile professionale, Napoli,
gni, Le nuove prospettive del claims made nei contratti per la 2016, 107 s.; L. Locatelli, Clausole claims made e loss occur-
responsabilità civile, ivi, 1066 ss. rence nell’assicurazione della responsabilità civile, in Resp. civ.,
(4) Cass. 22 marzo 2013, n. 7273, in Contratti, 2013, 884 2005, 1030 ss., spec. 1033 s.
ss., con nota di M. Gazzara, Annullamento del contratto di assi- (6) Cass. 15 marzo 2005, n. 5624, in Giur. it., 2006, 254,
curazione per reticenza, ivi, 887 ss. nonché in Danno e resp., 2005, 1071 ss., con note di R. Simo-
(5) Cfr. E. Bottiglieri, L’assicurazione contro i danni, Artt. ne, Assicurazione e clausola claims made, ivi, 1079 ss. e di C.

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A parere di un’altra corrente ermeneutica - ora curato, in deroga all’art. 1895 c.c., fruisce, dietro pa-
avallata dalle Sezioni Unite - bisogna invece esclu- gamento di un premio aggiuntivo, della “sicurtà”
dere che la clausola claims made rilevi sotto il profilo anche con riguardo agli accadimenti antecedenti al-
della vessatorietà, non discendendo da essa alcuna l’accordo (c.d. prior acts coverage) (10) ove il diritto
compressione della responsabilità contrattuale. Pro- del terzo non sia già prescritto (11), sempre che - si
va ne sia che essa si limita a provocare una mera de- badi - il danneggiato abbia per la prima volta chie-
marcazione cronologica del rischio (7); saremmo sto il risarcimento durante il periodo di assicurazio-
dunque nell’area - vale la pena di ripetere - della ne (c.d. clausola claims made pura) (12), da quelli in
definizione dell’oggetto negoziale, anziché in quella cui si stabilisce che l’evocata copertura retroattiva
dell’esonero dalla responsabilità ex contractu (8). vale soltanto per gli eventi preesistenti verificatisi
Una tesi intermedia ha applicato l’art. 1341, com- entro un certo tempo antecedente all’entrata in vi-
ma 2, c.c., là dove la delimitazione temporale della gore della polizza (di solito tale periodo varia dai tre
copertura deroghi a una superiore clausola negozia- ai cinque anni: in detta eventualità affiorano i tratti
le che, all’inverso, si armonizza perfettamente con distintivi delle cc.dd. clausole claims made spurie o
il principio sotteso dall’art. 1917, comma 1, c.c., miste). Come osserveremo più in là, il mercato co-
circa la relazione tra obbligo d’indennizzo e fatto nosce anche polizze “a richiesta fatta” implicanti la
accaduto durante il periodo di assicurazione (loss rigorosa simmetria fra evento dannoso e periodo di
occurrence) (9). assicurazione, in maniera da escludere coperture ex
tunc per i sinistri ignorati dall’assicurato.
A ben vedere, tanto le clausole pure quanto quelle
La partizione fra clausole pure e miste
con retrodatazione limitata, pongono al centro del
e il problema del rischio putativo
rapporto il rischio putativo, ossia il dubbio di ma-
In termini sistematici occorre distinguere, entro il trice soggettiva in merito all’anteriorità del fatto
territorio delle coperture “a richiesta fatta”, i con- dannoso fonte di responsabilità patrimoniale illimi-
tratti della responsabilità civile grazie ai quali l’assi- tata per l’assicurato (13) (la vicenda, sotto taluni

Lanzani, Clausole claims made: legittime, ma vessatorie, ivi, to di norma deve essere accaduto durante il rapporto assicura-
1084 ss., nonché in Nuova giur. civ. comm., 2006, I, 145 ss., tivo (v., per tutti, A. Donati, Trattato del diritto delle assicurazioni
con nota di A. Antonucci, Prassi e norma nel contratto di assi- private, III, cit., 368); nondimeno, è possibile concordare una
curazione claims made, ivi, 153 ss. V. anche. Trib. Napoli 20 ot- copertura retroattiva. V., diffusamente, E. Bottiglieri, L’assicu-
tobre 2014, in questa Rivista, 2015, 8-9, 1061 ss., con nota di razione contro i danni, cit., 273; G. Volpe Putzolu, Le assicura-
F.A. Magni, cit.; Trib. Bari 12 luglio 2012, ord., in Giur. it., zioni. Produzione e distribuzione. Problemi giuridici, Bologna,
2012, 2558 s., con nota di V. Amdendolagine, Clausola claims 1992, 63 s. e 142 s.; v. anche N. De Luca, L’attuazione del rap-
made e responsabilità dell’assicuratore: quando ricorre il carat- porto assicurativo, in R. Cavallo Borgia (a cura di), Responsabili-
tere della vessatorietà, ivi, 2559 ss.; Trib. Milano 18 marzo tà e assicurazione, II ed., in Tratt. Franzoni, Milano, 2007, 167
2010, in Dir. ec. ass., 2010, 778, con nota di G. Locasciulli, An- s.; M. Gazzara, L’assicurazione di responsabilità civile professio-
cora in tema di clausola claims made: due pronunce a confron- nale, cit., 111.
to, e in Giur. it., 2011, 831 ss., con nota di F.A. Magni, La clau- (12) Si rammenti che in tema di assicurazione della respon-
sola claims made tra atipicità del contratto, inesistenza del ri- sabilità civile i diritti dell’assicurato verso la compagnia si pre-
schio e limitazione di responsabilità, ivi, 834 ss.; Trib. Crotone 8 scrivono in due anni da quando il terzo ha richiesto il risarci-
novembre 2004, ivi, 2005, 712. mento all’assicurato o ha promosso contro di lui l’azione giudi-
(7) E. Bottiglieri, L’assicurazione contro i danni, cit., 27; L. ziale (art. 2952, comma 3, c.c.). Ciò conferma che l’iniziativa
Farenga, Diritto delle assicurazioni private, III ed., Torino, 2010, del terzo partecipa della natura di elemento costitutivo della
228; A. Donati, Trattato del diritto delle assicurazioni private, III, prestazione indennitaria della compagnia [v. P. Palmisano, La
Milano, 1956, 369; R. Simone, Assicurazione e clausola claims tutela dei diritti e la prescrizione, in R. Cavallo Borgia (a cura
made, cit., 1083; G. VolpePutzolu, Obbligazione e responsabili- di), Responsabilità e assicurazione, cit., 292]. Occorre per giun-
tà, nota a Trib. Napoli 11 febbraio 2010, in Assicuraz., 2011, II, ta osservare che il diritto al risarcimento del danno patito dal
131 ss., spec. 138. terzo è soggetto al termine di prescrizione dal momento in cui
(8) Cfr. App. Roma 30 settembre 2014, in questa Rivista, egli sia in grado di ravvisare il pregiudizio. Ciò perché solo da
2015, 1057, con nota di F.A. Magni, cit. tale momento il terzo è posto nelle condizioni di far valere la
(9) Cass. 10 novembre 2015, n. 22891, in Nuova giur. civ. pretesa risarcitoria (art. 2935 c.c.: cfr. A. Donati, Trattato del di-
comm., 2016, I, 361 ss., con nota di M. Fermeglia, Quando la ritto delle assicurazioni private, II, Milano, 1954, 518, nonché -
clausola claims made è vessatoria: finalmente una risposta dalla sul fronte del diritto casistico - Cass., SS.UU., 11 gennaio
Cassazione, ivi, 365 ss. 2008, n. 576, in Giust. civ., 2009, I, 2533). Ne consegue che la
(10) M.A. Clarke, The Law of Insurance Contracts, III ed., compagnia si espone al rischio di pagare l’indennizzo anche
London-Hong Kong, 1997, 429. decorso un periodo assai rilevante rispetto alla scadenza del
(11) Come avverte F.A. Magni, La clausola claims made tra contratto di assicurazione (ci si riferisce ai cc.dd. danni lungo-
atipicità del contratto, inesistenza del rischio e limitazione di re- latenti). Da qui l’idea di ridurre tale esposizione per mezzo della
sponsabilità, cit., 837, nt. 23, possono essere previsti contratti clausola claims made. V., per tutti, M. Gazzara, L’assicurazione
di assicurazione della responsabilità civile correlati alla loss oc- di responsabilità civile professionale, cit., 94 s.
currence con copertura retroattiva. In buona sostanza, il fatto (13) L. Locatelli, Clausole claims made e loss occurrence
che provoca il danno oggetto della responsabilità dell’assicura- nell’assicurazione della responsabilità civile, cit., 1035.

il Corriere giuridico 7/2016 929


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profili, richiama alla mente la condizione impro- Allo scopo di seguire un filo logico, iniziamo con il
pria) (14). Si tratta di un dubbio che conforta l’in- segnalare che alcuni interpreti, consci dell’inade-
certezza intorno all’obbligazione di pagare l’inden- guatezza del rimedio formale dianzi indicato, riten-
nizzo (e di esporre di conseguenza il patrimonio gono che la clausola delimitante la copertura ai so-
dell’assicurato all’aggressione per opera del terzo li accadimenti denunciati entro il periodo di vigen-
danneggiato in forza della pretesa risarcitoria da za dalla polizza sia affetta da nullità, perché snatu-
egli vantata), informante di sé la normativa in te- rerebbe la funzione empirica del contratto d’assicu-
ma di assicurazione contro i rischi (15), nel cui razione, condizionando l’operatività della garanzia
ceppo rientra l’assicurazione della responsabilità ci- alla solerzia del terzo danneggiato. Vero è che l’as-
vile, preordinata difatti a tutelare l’integrità del sicurato si troverebbe in balìa dell’imprevista e im-
suddetto patrimonio dal debito della responsabilità prevedibile sollecitudine del terzo o del suo lassi-
civile (intesa in senso lato) (16). Ne discende - si smo, con l’esito di vulnerare il fondamento causale
noti per inciso - che deve senz’altro entrare in gio- del rapporto, rendendolo alla fin fine non degno di
co la disciplina sulle dichiarazioni inesatte o reti- tutela (21), ad astrarre dalla circostanza che la po-
centi dell’assicurato allorché egli tacesse (con dolo sizione di privilegio occupata dalla compagnia di
o colpa) l’esistenza dell’evento dannoso (17). assicurazioni sia “compensata” da altre clausole di
Un punto è certo: l’alea assicurativa - giova tenere favore per l’assicurato, come quelle - sopra già ri-
sempre a mente - non sfuma, assodato che l’assicu- chiamate - di retrodatazione (22).
rato, al momento dell’accordo, ignora tanto la Intendendo completare il quadro, mette conto di
preesistenza dell’evento fonte di danno alla perso- avvertire che tale asserito vantaggio non sarebbe
na o al patrimonio del terzo, quanto la determina- ravvisabile per i neoprofessionisti, così come - d’al-
zione del danneggiato (o, in caso di decesso, dei tro canto - rischierebbero perlopiù di sfuggire alla
suoi successori) a domandare il ristoro dei pregiudi- copertura gli eventi sopraggiunti quando sia ormai
zi consequenziali (18), posto che tale determinazio- prossima la scadenza della polizza (23).
ne - in questo campo - concorre a definire il “caso Condizionare l’obbligazione indennitaria all’inizia-
d’assicurazione” (19), ossia l’accadimento che, tiva tempestiva del terzo significa introdurre nel re-
esponendo l’assicurato a responsabilità patrimonia- golamento negoziale una situazione d’incertezza o
le, giustifica la sua pretesa alla manleva assicurati- instabilità, non dominabile o controllabile da parte
va (20). degli assicurati, che potrebbe addirittura mandare
Volendo arricchire il catalogo degli elementi su in cortocircuito - secondo una lettura estrema (24),
cui riflettere, non è con l’ausilio offerto dal conge- la quale non ha fatto breccia nella decisione delle
gno della doppia sottoscrizione (art. 1341, comma Sezioni Unite - il nesso di corrispettività fra obbli-
2, c.c.), che il pratico riesce efficacemente a risol- gazione di pagamento del premio e garanzia presta-
vere il problema attinente alla validità delle clau- ta dalla compagnia di assicurazione. L’additato
sole qui indagate. stravolgimento del legame commutativo non po-

(14) V., ad esempio, R. Calvo, Diritto civile, II, Il contratto, sa, tit. cred., 2015, II, 712, con nota critica di N. De Luca, Act
Bologna, 2015, 242 s. committed, loss occurrence e claims made nelle assicurazioni
(15) Come osserva Cass. 17 febbraio 2014, n. 3622, in Giur. dei rischi professionali. Anche la Cassazione è giudice monocra-
it., 2014, 803 s., con nota di F.A. Magni, Più ombre che luci tico?, ivi, 3247). Per ulteriori cenni v. F.A. Magni, La clauso-
nel nuovo intervento della S.C. sulla clausola claims made nei la claims made tra atipicità del contratto, inesistenza del rischio
contratti di assicurazione, ivi, 804 ss., e in Contratti, 2014, 530 e limitazione di responsabilità, cit., 837; B. Tassone, Esclusione
s., con nota di V. Amendolagine, Clausola claims made, alea della vessatorietà di clausole claims made e act committed fra
contrattuale e copertura assicurativa per la responsabilità civi- loro coordinate, in Resp. civ., 2012, 691. Contra G. Fanelli, Le
le, ivi, 532 ss., l’incertezza - da cui dipende l’aleatorietà del assicurazioni, in Tratt. Cicu-Messineo, Milano, 1973, 68 s.
rapporto - si estende alla determinazione del danneggiato di (19) R. Calvo, Il contratto di assicurazione. Fattispecie ed ef-
proporre la domanda di risarcimento del pregiudizio patito. fetti, in Tratt. Franzoni, Milano, 2012, 98 s.
(16) V., ad es., N. Gasperoni, Le assicurazioni, in Tratt. Gros- (20) Si veda G. Volpe Putzolu, Le assicurazioni. Produzione e
so-Santoro Passarelli, Milano, 1966, 123. distribuzione, cit., 140.
(17) Cass. 22 marzo 2013, n. 7273, cit. (21) Trib. Genova 8 aprile 2008, in Dir. ec. ass., 2010, 774,
(18) In tal senso l’elemento di specialità (o di eccezionalità) cit.; Trib. Roma 1° marzo 2006, in DeJure. A questa tesi aderii
connotante l’art. 514 cod. nav. rispetto all’art. 1895 c.c. è rap- nel mio Il contratto di assicurazione, cit., 163 s.
presentato dal rischio mai esistito o estintosi ante copertura, (22) In tal senso v. invece Trib. Genova 23 gennaio 2012, in
posto che il codice civile non ha invece esteso la nullità al c.d. DeJure.
rischio putativo, ossia soggettivamente incerto. Il punto - sia (23) S. Monticelli, La clausola claims made tra abuso del di-
detto per inciso - è ben colto dalla decisione cui sono dedicate ritto ed immeritevolezza, cit., 708.
queste pagine (la quale annienta i criteri restrittivi accolti, in te- (24) Intendiamo alludere all’obiter dictum affiorante da
ma di futurità, da Cass. 13 marzo 2014, n. 5791, in Banca, bor- Cass. 17 febbraio 2014, n. 3622, cit.

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trebbe essere, per così dire, “pareggiato” dalla la facoltà dell’assicuratore di avvalersi nei riguardi
straordinaria retroattività della garanzia, perché dell’assicurato dell’eccezione di prescrizione.
l’additato effetto compensativo non sembrerebbe Siffatta tipologia di polizze reca quindi un duplice
in grado di porre rimedio alla tratteggiata rottura vantaggio: da un lato la compagnia riesce a limita-
del sinallagma. re l’esposizione debitoria sino al termine della co-
Sia quel che sia, coloro i quali professano la testé pertura, dall’altro l’assicurato ottiene - per così dire
esposta lettura radicale sono tuttavia dell’idea - di - il privilegio di sussumere eccezionalmente nel
per sé corretta (e sul punto specifico concordano le rapporto assicurativo il rischio putativo, senza con
Sezioni Unite) in quanto accreditata dall’art. 1419, ciò - torniamo a ripetere - vulnerare il carattere
comma 2, c.c. - secondo cui non già il contratto aleatorio del vincolo (27). Occorre invero conside-
unitariamente inteso ma soltanto la clausola condi- rare che si tratta di polizze caratterizzate da premi
zionante l’obbligazione di pagamento dell’indenniz- molto elevati, scarsamente praticate dagli assicura-
zo alla domanda risarcitoria del danneggiato entro tori, i quali - al massimo - preferiscono delimitare
il periodo di copertura potrebbe essere ritenuta im- cronologicamente la retroattività della garanzia en-
tro (come notammo poco fa) un determinato ter-
meritevole di protezione ai sensi dell’art. 1322,
mine.
comma 2, c.c., essendo (appunto) contraria all’ubi
Di fronte a questa seconda tipologia di coperture la
essentiam del contratto di assicurazione della re-
posizione di vantaggio dell’assicurato è sensibil-
sponsabilità civile la deroga all’oramai desueto mo-
mente attenuata, potendo egli confidare sulla ga-
dello dell’insorgenza del pregiudizio (anziché alla ranzia a tutela del proprio patrimonio (art. 2740
sua invocazione verso l’assicurato) accolto dall’art. c.c.) limitatamente ai pregiudizi (patiti dal terzo
1917, comma 1, c.c. (25). danneggiato) cagionati da eventi (oggetto di co-
pertura) accaduti entro tale arco temporale e de-
L’impossibilità di definire una regola nunciati per la prima volta durante il periodo di ef-
di giudizio universalmente valida ficacia della polizza. Poste queste basi, siamo dell’i-
dea che anche detta variante di garanzia (ancorata
Sembra difficile forgiare in questa materia una re-
alla domanda risarcitoria anziché al mero evento
gola granitica; essa va invece adattata alle specifi-
assicurato) non produca alcuna stortura funzionale
cità della singola vicenda giudiziale. Orbene, in li- del contratto di rilevanza tale da decretarne la nul-
nea di principio la clausola claims made pura non lità per difetto funzionale della causa o per altra
parrebbe trasgredire - come avvertono le Sezioni patologia strutturale.
Unite - alcuna norma cogente. È vero che in tale Un discorso a parte merita la clausola claims made
rapporto obbligatorio l’assicuratore risponde unica- priva di effetto retroattivo. Si pensi all’assicurazio-
mente per i danni denunciati all’assicurato durante ne della responsabilità civile per egli eventi acca-
la vigenza della garanzia, ma è altrettanto certo duti durante l’anno di efficacia della polizza, a con-
che l’assicurato medesimo vede rafforzata la sua po- dizione che il terzo danneggiato denunci all’assicu-
sizione nella misura in cui la copertura opera ex rato il sinistro entro il medesimo dies ad quem. Le
tunc, addossandosi l’altra parte la garanzia per gli coperture in questione sono, ad esempio, adatte
eventi - rientranti nel rischio coperto - già accadu- per il neoprofessionista (o - come scrivono le Se-
ti quantunque ignorati dall’aderente. Quest’ultimo zioni Unite - l’esordiente). Egli non è difatti espo-
riesce in tal modo a spostare sulla compagnia il ri- sto a un rischio preesistente. A lui quindi conviene
schio di pagare l’indennizzo per un evento dannoso pagare un premio basso, giustificato dalla simil-
già verificatosi a sua insaputa (26), ferma restando mente bassa esposizione al rischio della compagnia.

(25) In senso conf. v. M. Gazzara, L’assicurazione di respon- casi in cui il professionista sia del tutto all’oscuro del proprio
sabilità civile professionale, cit., 112 ss.; S. Monticelli, La clau- errore antecedente.
sola claims made tra abuso del diritto ed immeritevolezza, cit., (27) Un altro vantaggio che va a profitto dell’assicurato è
715. Così anche Trib. Genova 8 aprile 2008, in Danno e resp., rappresentato dall’aggiornamento del massimale, essendo es-
2009, 103 ss., con nota di I. Carassale, La nullità della clausola so definito in un periodo sostanzialmente vicino all’ipotetica
claims made nel contratto di assicurazione della responsabilità pretesa del terzo danneggiato. Nello stesso tempo la compa-
civile, ivi, 105 ss.; Trib. Roma 10 aprile 2013, in Corr. mer., gnia è in grado di determinare il premio annuale tenuto conto
2013, 1162. Il tema della legittimazione a invocare la nullità è della effettiva dimensione del rischio assicurato: v., segnata-
stato affrontato da M. Gazzara, op. ult. cit., 114 ss. mente, M. Gazzara, L’assicurazione di responsabilità civile pro-
(26) Tuttavia - come avverte M. Gazzara, L’assicurazione di fessionale, cit., 89 s.
responsabilità civile professionale, cit., 111 - sono, di fatto, rari i

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Il problema si pone semmai con riguardo alle suc- la libera concorrenza (31); ma è altrettanto vero
cessive scadenze: se il modello primigenio di garan- che sembra oggi anacronistico far finta di nulla,
zia viene replicato sic et simpliciter senza varianti, il chiudendo così gli occhi di fronte alle esigenze del
professionista va senz’altro incontro a un evidente mercato assicurativo, che (a livello globale) im-
incremento del rischio patrimoniale, non potendo pongono una riduzione dell’esposizione debitoria
riversare sulla compagnia le richieste di danno cor- legata al tradizionale modello loss occurrence (32).
relate a eventi verificatisi durante le coperture an- Nello stesso tempo peccherebbe d’irragionevolezza
tecedenti, ma presentate in epoca successiva, seb- trascurare l’interesse degli assicurati, specie sul
bene entro il termine di prescrizione. La polizza ri- fronte delle polizze obbligatorie, a sobbarcarsi pre-
schia di tradursi in un contenitore privo di conte- mi assicurativi così ingenti da finire, di fatto, con
nuto, ossia in una sorta di chimera che crea l’appa- il rendere antieconomico l’accesso alla (o l’eserci-
renza di una garanzia pressoché inservibile se non zio della) libera professione (33).
di fronte a situazioni estreme in cui la manifesta- È appena il caso di soggiungere che la posizione
zione del pregiudizio è sostanzialmente immediata dell’assicurato diventa a fortiori meno evanescente
alla condotta imperita del professionista-assicura- quando l’assicuratore si obblighi a pagare l’inden-
to (28). nizzo riguardo alle richieste di danno avanzate en-
A nostro avviso l’immeritevolezza della clausola tro un congruo termine dall’estinzione della poliz-
che ci sta occupando (29) sembra dipendere dall’u- za. In questa dimensione la copertura, pur essendo
so iugulatorio o abusivo del potere (di fatto unila- sostanzialmente infruttuosa per quel che concerne
terale) di formulazione del regolamento standard, i danni cc.dd. lungo-latenti, permette di attenuare
giacché essa dà l’illusione al sottoscrittore di fruire (con intensità variabile) l’effetto “decapitante”
di una garanzia continuativa. Per evitare l’additato provocato dall’estinzione della garanzia là dove la
sospetto di abusività, dipendente dalla circostanza domanda di risarcimento non sia stata proposta du-
che viene messa nella mani del sottoscrittore - co- rante la sua vigenza.
me si diceva - una garanzia sostanzialmente priva Un’altra disciplina convenzionale - pur scarsamen-
di effettività stante la rarità dei casi in cui il pre- te pratica (34) - incline a contenere l’odiosa dispa-
giudizio imputabile all’incuria del professionista-as- rità contrattuale è rappresentata dalla copertura
sicurato sia percettibile dal cliente-danneggiato in delle somme dovute dall’assicurato per i danni pa-
stretta prossimità cronologica rispetto alla causa titi dai terzi quando l’assicurato stesso abbia tempe-
generatrice (30), la compagna dovrebbe predisporre stivamente comunicato all’assicuratore il ragione-
una disciplina dei singoli contratti sequenziali atta vole sospetto di aver posto in essere una condotta
a permettere la progressiva retrodatazione della co- attiva od omissiva che lo potrebbe esporre alla re-
pertura agli eventi accaduti a decorrere dal primo sponsabilità patrimoniale illimitata (c.d. denuncia
rapporto annuale (ancorché denunciati nel corso cautelativa) (35).
della polizza pendente), con il correlato incremen- La propensione al realismo porta a sostenere che,
to dei premi. specie sul versante dei cc.dd. rischi percettibili do-
È vero che in tal modo s’innerva la “fidelizzazione” po molti anni dall’evento generatore, costringere
dall’assicurato, la quale potrebbe porre un freno al- le imprese assicurative a immobilizzare cospicue ri-

(28) M. Gazzara, L’assicurazione di responsabilità civile pro- (31) V. le giuste intuizioni di M. Gazzara, Annullamento del
fessionale, cit., 103. contratto di assicurazione per reticenza, cit., 893.
(29) Si tenga a mente che il giudizio di meritevolezza ex art. (32) In tale direzione v. le corrette valutazioni espresse da P.
1322, comma 2, c.c., deve essere esteso non soltanto ai con- Gaggero, Validità ed efficacia dell’assicurazione della responsa-
tratti innominati (e sul punto nulla quaestio), ma anche alle bilità civile claims made, cit., 434 ss., e da F. Ceserani, Ancora
clausole atipiche (o derogatorie del diritto dispositivo) di con- nuvole di vaghezza attorno alla clausola claims made: alcune
tratti tipici. V., ad esempio, Cass. 19 giugno 2009, n. 14343, in necessarie puntualizzazioni, in Dir. ec. ass., 2011, 501 ss.
questa Rivista, 2010, 1, 58 s., con nota di N. Izzo, Il dovere di (33) Cfr. Corte cost. 16 ottobre 2014, n. 235, in questa Rivi-
solidarietà sociale e l’ospitalità del conduttore, ivi, 60 ss. Il punto sta, 2014, 12, 1483 ss., con nota di M. Rossetti, Microperma-
è efficacemente colto da M. Gazzara, Annullamento del con- nenti: fine della storia, ivi, 1486 ss.
tratto di assicurazione per reticenza, cit., 891, e da F.A. Magni, (34) Lo rileva M. Gazzara, L’assicurazione di responsabilità
La clausola claims made tra atipicità del contratto, inesistenza civile professionale, cit., 94.
del rischio e limitazione di responsabilità, cit., 840. (35) Cfr. U. Carassale, La clausola claims made nelle polizze
(30) Cfr. M. Gazzara, Annullamento del contratto di assicura- di responsabilità civile professionale, in Danno e resp., 2006,
zione per reticenza, cit., 888, testo e nt. 6. Si badi tuttavia che 595 ss., spec. 601; F. Ceserani, Ancora nuvole di vaghezza at-
le clausole claims made sono oggi applicate anche nei contrat- torno alla clausola claims made: alcune necessarie puntualizza-
ti per la responsabilità civile del proprietario di edifici o con ri- zioni, cit., 501 ss.; L. Locatelli, Clausole claims made, rischio e
guardo ai cc.dd. “pacchetti famiglia”. successione di polizze, in Resp. civ. prev., 2014, 830 ss.

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serve per periodi assai lungi (i quali potrebbero an- presentazione della domanda di risarcimento entro
che oltrepassare il mezzo secolo), è oggi avvertito il termine finale della polizza. Occorre tuttavia as-
come un effetto che deve essere annientato tramite sodare se dietro l’atipicità che precede non si celi
la generalizzazione del sistema ruotante attorno alle il germe patogeno dell’abuso, che si concreta per
clausole claims made. I dinamismi del mercato glo- mezzo di garanzie illusorie, volte a frustrare l’inte-
balizzato rendono, di fatto, inattuabile, se non a resse dell’assicurato a beneficiare di una garanzia
costo di affrontare oneri economici davvero enor- effettuale, ancorché dai confini più stretti rispetto
mi, il sistema che àncora il diritto all’indennizzo al modello idealizzato dal legislatore del 1942 (36).
dell’assicurato all’evento anziché alla sua “esterna- Residuano alcuni nodi da sciogliere, qual è quello
zione” tramite domanda di risarcimento. Non si che, in caso di assicurazione professionale obbliga-
tratta di voler avallare con superficialità un model- toria, non impone rebus sic stantibus alle compagnie
lo culturale sensibile alle inclinazioni neoliberisti- l’obbligo di contrarre (37). Il problema è tanto più
che del capitale di comando, ma semplicemente di grave in quanto la facoltà attribuita alle parti di re-
secondare le ormai consolidate ragioni del mercato cedere dopo il sinistro è perlopiù sfruttata dalle
razionalizzandole con quelle presidianti gli interessi compagnie stesse per liberarsi di un cliente non
degli assicurati. più gradito, il quale rischia in tal modo di non tro-
Nell’auspicata prospettiva, una realistica via d’usci- vare un nuovo assicuratore disposto a coprirlo, se
ta sembra appunto quella - cui già facemmo cenno non dietro pagamento di premi di entità tale da
(e che è stata peraltro percorsa dal precedente giu- rendere spesso antieconomico l’esercizio della pro-
diziale in rassegna) - di armonizzare la regola del pria attività professionale (38). In ogni caso le Se-
caso concreto alle singolarità della copertura sub zioni Unite anticipano che da qui in avanti non
iudice e dei rischi in essa dedotti. In sintesi: l’ordi- potrà essere tollerato un sistema di assicurazione
namento non è intollerante al condizionamento obbligatoria il quale, tramite clausole claims made,
della garanzia assicurativa - grazie alla clausola che finisca con l’esporre il garantito a buchi di copertu-
deroga al principio fondato sul mero evento gene- ra, giacché essi rischierebbero - in termini pratici -
ratore del danno (art. 1917, comma 1, c.c.) - alla di andare a scapito del terzo danneggiato.

(36) Come osservano obiter le Sezioni Unite, la tutela pro l’estensione in subiecta materia dell’art. 9 della legge sulla sub-
parte debole potrebbe essere attuata, nei rapporti al consumo, fornitura.
anche tramite l’applicazione della clausola generale di cui al- (37) V., diffusamente, M. Gazzara, L’assicurazione di re-
l’art. 33, comma 1, cod. cons. Fissate queste basi, nei rapporti sponsabilità civile professionale, cit., 55.
tra professioni o imprenditori, una protezione non dissimile po- (38) Si veda, per tutti, M. Gazzara, L’assicurazione di respon-
trebbe essere raggiunta nell’interesse dell’aderente grazie al- sabilità civile professionale, cit., 92.

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