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LUNA - NETTUNO

Luna –Nettuno corrisponde a Nettuno nel II° quadrante dell’oroscopo


individuale.

LA SINDROME DI ONDINA

I°- predominanza di un genitore dello stesso sesso (e rivalità con lui) o di


un’altra figura della famiglia dello stesso sesso.
II°-Esperienza di inferiorità nei confronti di una persona dello stesso sesso
e atteggiamento di sottomissione.
III°- Rifiuto di sentire se stessi come uomo o donna e di vivere o di
comportarsi in quanto tale.
IV°- La presa in prestito di identità estranee (o a dei ruoli che si
conformano alle idee comuni) per mancanza di identità propria.
V°- Iper- funzionamento sintomatico della ghiandola corticosurrenale
legato all’apparizione di sostanze endorfine (anestesia endogena).
VI°- Costituzione linfatica, diminuzione delle difese immunitarie tessulari
(tra le altre: tonsille e vie urinarie); inibizione della sintesi delle proteine,
debolezza delle ghiandole genitali, neutralizzazione che produce uno
sviluppo sessuale non specifico.

Nel II° quadrante si manifestano le disposizioni del comportamento che


sono condizionate dalle emozioni, esse rappresentano il principio di base
del comportamento.
Il comportamento si divide in tre fasi :
I° L’Emotività, “sorgente vitale” da dove si attinge l’orientamento della
propria vita. Essa fa parte della ricerca di associazioni esteriori con
l’intermediazione delle impressioni che si possono captare (Luna-Cancro).
II° Lo slancio vitale che ci spinge a vivere un’ esperienza, a vivere se
stessi, a partire dal “Se” (Sole-Leone).
III° La psiche si adatta, si conforme alle condizioni esteriori (si trattiene).
Si prende coscienza delle condizioni esterne nella misura in cui esse
salvaguardano la soggettività (“percepire”: Mercurio Vergine).

La posizione di Nettuno nel II° quadrante dell’Oroscopo individuale


corrisponde ad una posizione analoga (II°quadrante) nello Zodiaco
mondiale, cioè indipendentemente dalla domificazione personale. Essa
indica i seguenti 3 blocchi : Luna-Nettuno, Sole-Nettuno, Mercurio-
Nettuno.
Un Nettuno piazzato nel II° quadrante mira a mettere in evidenza
l’individualità del confronto, della dualità del vissuto soggettivo. Questo
processo si rivela sempre indispensabile quando vivere la propria
individualità significherà esporsi ad un pericolo, cioè quando il bambino
sente che non ha il diritto di manifestare qualità proprie a rischio di
mettersi in pericolo.
Si vede qui come “l’eredità genetica” fornisce al bambino un auto
protezione sotto forma di paura di vivere o ancora di paura di comportarsi
conformemente alla propria personalità .
Questo necessita una cloroformizzazione della “Emotività”, una anestesia
della percezione nel senso di una presa di coscienza delle condizioni
esteriori, cosi come di un “travestimento ormonale”.
Il processo si compie tramite un iper-funzionamento sintomatico delle
corticosurrenali e dalla produzione corrispondente di sostanze anestetiche
endogene . Sintomatico, vuole dire che una modifica del
funzionamento,non è legata alle stesse capsule surrenali, ma che esce fuori
dal sistema- controllo del diencefalo dove ha sede la paura di vivere la
propria individualità.
Questo emette dei segnali che inibiscono lo sviluppo dell’individualità al
fine di soddisfare la paura programmata.
Questa paura estratta dall’”esperienza genetica” ha lasciato la sua impronta
nell’informazione del diencefalo. Essa funziona come il “raggio di un
faro” e indica tramite “fuochi di posizione,” le tappe che delimitano la
strada che dovrà prendere in prestito, per il suo sviluppo.
Poiché l’individualità non è sviluppata la paura non esiste. Ma quando
dovrà “trovarsi” a vivere e a percepire il mondo circostante, o a
svilupparsi conformemente al suo sesso, la paura ritorna, stimola le
cortico-surrenali e provoca la secrezione di sostanze endogene
anestetizzanti.
Questo fenomeno potrebbe manifestarsi tramite una infezione delle tonsille
durante la pubertà (travestimento ormonale), l’apparizione di smagliature
nelle donne incinte (legate all’attività delle cortico-surrenali) e infine, in
proporzioni non trascurabili, il cancro dei testicoli che appare
esclusivamente negli uomini tra i 24 e 35 anni; anche ciò, nella prospettiva
astrologica , è legato all’attività delle cortico-surrenali.
In questo caso non sembra che le sostanze endorfine siano dirette contro la
paura, esse mirano piuttosto a bloccare l’individualità, nel “percepire” il
mondo circostante tutto ciò al fine di fare sparire questa l’esperienza.
Ciò che è significativo qui, con Nettuno in casa VI (vedere ugualmente
Saturno-Nettuno), è “l’anestesia” della percezione e dell’orientamento che
si traduce, se è molto marcata, in problemi di equilibrio ( sindrome di
Meniere), della vista (predisposizione alle cataratte) e dell’udito (tendenza
alla sordità).
L’esame dell’oroscopo di bambini sordi mostra ,quasi senza eccezione ,una
presenza massiccia di Nettuno nel II° quadrante (e più particolarmente
nella VI casa) o ancora degli aspetti tra Saturno-Nettuno.
Questa auto- protezione del bambino fornita da una eredità genetica,
diventerà uno ostacolo nella sua vita e nel suo proprio sviluppo, se
l’esperienza fatta durante l’infanzia d’inferiorità o di sentirsi estranei è
radicata nelle informazioni del diencefalo.
Quest’ultimo emetterà il segnale di “travestimento” fino a quando non gli
sarà comunicato che, l’infanzia è conclusa da molto tempo.
Quando un bambino viene al mondo con Nettuno piazzato nel II°
quadrante, si spera che possa vivere la propria individualità, senza esporlo
a dei pericoli. Per esempio rischia di essere espulso o soppresso dal gruppo
di cui e tributario (immagine primitiva del gregge).
Si distinguono tre situazioni d’origine:
1) La rivalità con un genitore dello stesso sesso o di una persona che ne fa
le veci all’interno della comunità dove egli vive (eventualmente potrebbe
essere l’amico della mamma o l’amica del padre o ancora un fratello o una
sorella più grande).
2) La rivalità dei ruoli all’interno del gruppo, per esempio nel caso in cui
un nuovo nato riceve le attenzioni in seno al “gregge” che già uno dei membri
possiede. L’ultimo nato sarà coscientemente o no d’ostacolo allo sviluppo
del bambino o ancora negherà i suoi diritti .
3) L’ Estraneità :situazione di minoranza in rapporto al gruppo, che
proviene da una mutazione genetica o ereditaria, essa fà sì che l’individuo
percepisca maggioranza incoscientemente (o perfino coscientemente) il
rifiuto dalla dei rappresentanti del suo gruppo.
La rivalità con un genitore dello stesso sesso (Nettuno in casa IV o ancora
la Luna-Nettuno) è presente allo stato latente in tutta la famiglia. La madre
o il padre costituiscono per il bambino le prime persone di sesso opposto
con le quali egli ha una relazione. E’ ciò che esprime una bambina di 4
anni quando dichiara: “papà quando io sarò grande ti sposerò”…….
La rivalità latente per la mamma, si fà sentire nell’età pre-cosciente, ma
più particolarmente nel corso della fase pre- sessuale, (dai 3 a 5 anni).
Se la madre è già gelosa perchè la bambina gode di un affetto particolare
da parte del padre, il suo comportamento verso di lei sarà di sfida, facendo
valere in maniera dimostrativa i suoi privilegi e la sua superiorità. Ciò vale
ugualmente nel caso inverso dove la mamma mostra una preferenza
marcata per i suoi figli, a tal punto che il padre diventa “quantità
trascurabile”.
Indipendentemente dalla rivalità con il padre ciò crea inoltre una
“immagine paterna indebolita” (Marte-Urano). Nel caso di una debolezza
del padre, una figlia avrà l’impressione che egli sia maltrattato dalla madre
e per questo motivo entrerà in competizione con lei., anche se essa usa
dolcezza o sollecitudine per respingere il padre fuori dalle competenze del
territorio (Marte- Urano).
Nel caso contrario quando il padre si comporta male con la madre è il
ragazzo che interviene contro il padre e si pone in difesa della madre
(Luna-Saturno).
Uno dei motivi che spiega ugualmente l’attivazione della rivalità può
essere il secondo matrimonio della madre o del padre, quando il bambino,
il ragazzo, deve fare esperienza che sua madre (la prima relazione con una
persona del sesso opposto e la prima persona amata) intrattiene dei
rapporti di una familiarità troppo visibile con un “estraneo”.
Generalmente questo fenomeno si spiega quando i genitori, persone
evolute, mancano di pudore davanti al bambino e hanno un attitudine
troppo liberale, (“gli amici” della mamma si mostrano in tutta libertà……)
Il figlio è continuamente “castrato” fisicamente, costretto a fare,
impotente, esperienza della sua inferiorità.
Esistono delle situazioni analoghe che rivelano lo stesso fenomeno:
quando il padre è geloso dei figli perché lui stesso non è ancora “nato
emozionalmente” come se volesse ancora trovarsi nell’utero materno
(l’oroscopo del padre presenta la configurazione Luna-Saturno).
O anche quando la madre è gelosa della figlia perché lei stessa vorrebbe
ancora essere una” bambina”, (Luna-Nettuno o Nettuno in IV casa).
Per finire questa paura sessuale appare ugualmente quando i genitori non
accettano la femminilità della bambina, così che essa stessa non osa
diventare donna ( per paura di non essere accettata : Plutone - Urano).
La rivalità dei ruoli (Nettuno in casa V o Sole-Nettuno) ha origine più
spesso nelle tradizioni familiari dove il capo della famiglia è ugualmente il
detentore di un potere d’ordine culturale, scientifico o capo di una impresa
familiare.
La rivalità si pone sulla rassomiglianza, nel loro principio, delle
disposizioni che portano in essi i due concorrenti dello stesso sesso e mira
a eliminare quello più debole.
Il nuovo nato scopre alla sua nascita che il suo proprio principio e già al
“potere” nel gruppo familiare, egli sarà obbligato a proteggersi e a
“camuffarsi”. Normalmente, se il membro della famiglia detentore del
principio predominante fa difetto (Plutone sull’Ascendente o Ascendente
Scorpione) questo principio sarà reintrodotto in seno al gruppo famigliare
da una nuova nascita o da un matrimonio. Ma nel caso in cui i due principi
esistono simultaneamente si ha come uno “scavalcamento”.
Il nuovo nato rappresenta, per il detentore attuale del principio dominante,
il ricordo costante di colui che dovrà un giorno inevitabilmente
“trasmettergli i poteri” , ritirarsi e morire. Ciò mostra a che punto i conflitti
che giocano “al disopra della coscienza” sono elementari e ci si può
immaginare quale forte impressione può lasciare un semplice gesto del
detentore attuale del potere, quando la madre si piega sul lattante
(complesso di Erode).
La terza situazione di partenza che crea la rivalità, quella dove il bambino
si sente estraneo nel suo ambiente (Nettuno in casa VI o Mercurio-Nettuno
se si tratta del secondo quadrante), sopraggiunge quando il nuovo nato
inaugura una nuova branca ereditaria o quando il bambino, lui stesso,
rappresenta una “mutazione”.
La rivalità si stabilisce sulla contraddizione tra le disposizioni che portano
in essi i due concorrenti. Quello dei due rivali che detiene il principio
dominante nella famiglia tenterà di respingere il principio opposto.
La rivalità mira all’espulsione del più debole senza che lui possa contare
sulla protezione del resto del “gregge”. Ciò che è comune a queste tre
situazioni di partenza è il pericolo che rappresenta il fatto di vivere la
propria individualità .
L’ “eredità “genetica” fa risorgere l’esperienza primitiva trasmessa dallo
stesso gruppo di una situazione di pericolo , pericolo di essere inferiore al
suo rivale e c’è la paura di confrontarsi e di sviluppare la propria identità.
Secondo la situazione d’origine questa paura può modificarsi:
I° paura di trovarsi solo con se stesso.
II ° paura di fare l’esperienza di se stesso.
III° paura di comportarsi in accordo con le sue proprie emozioni e di
adattarle alle condizioni esistenti.
Non è necessario che questa paura sia cosciente. Essa è inscritta nel codice
segnaletico del diencefalo, il quale si mette immediatamente in marcia e
segnala la posizione di ciò che potrebbe fargli correre un pericolo .
L iper-funzionamento delle cortico-surrenali cosi attivata, accompagnata
dalla produzione di sostanze endogene anestetizzanti, assume un
camuffamento ormonale, una neutralizzazione, una specie di anestesia
della psiche che mira a rendere insensibile e a immergersi nel sonno.
Si delinea qui l’immagine dell’Ondina, simbolo della psiche scacciata dal
paese della coscienza che deve soggiornare nelle acque dell’incoscienza.
E’ anche l’immagine della ninfa degli spiriti acquatici, degli esseri irreali
che cercano la vita, ma non avendo ne forma ne ombra prendono in
prestito delle forme estranee nelle quali essi possono riapparire.
Cosi, la psiche, bandita nel regno delle acque, emerge sulle rive della
coscienza per accedere, grazie a forme prese in prestito alla vita cosciente.
Ciò avviene in tre maniere differenti:
I° la psiche viene alla luce in seguito a una sorgente emotiva che gli è
estranea, e traccia i contorni di impressioni captate nel mondo esterno.
II° la psiche risorge a seguito di esperienze vissute che gli sono estranee.
L’individuo fa esperienza di vita a partire da un ruolo fondato
sull’immagine di una neutralità depersonalizzata.
III° la psiche risorge nei ruoli conformi alle necessità d’adattamento, cioè
dei ruoli neutri, dove si passa inosservati, come ci vengono offerti dalla
società o dall’ambiente.
L’emergenza nell’ Emotività degli altri (Nettuno in IV casa o Luna-
Nettuno) presuppone la rivalità sessuale. Il bambino, o la bambina, che
deve sopportare e accettare, impotente la sua inferiorità di fronte a sua
madre (o una persona che ha lo stesso ruolo), va ha “sottoscrivere” una
sorta di accordo di sottomissione al principio femminile, al fine di
conservare la sua madre reale (o la sua appartenenza al centro sociale).
Questa situazione è inserita nel codice segnaletico del diencefalo, che
procura l’anestesia o la neutralizzazione dell’individualità. Grazie a questo
travestimento, l’individuo si protegge dalla sua esclusione dal gruppo
fondato precisamente sulla sua inferiorità nella concorrenza.
Questo fenomeno che viene fuori nel corso della fase pre-sessuale dai (3 a
i 5 anni), si accompagna, nelle sue manifestazioni esteriori, da infezioni
tipiche ma non meno persistenti delle tonsille cosi come quelle delle otiti,
infezioni che si ripetono durante la pubertà o dove una situazione esige di
sviluppare la propria individualità, cioè “di sbarazzarsi del suo
travestimento”.
Il bambino si tiene “al coperto” sia al livello fisico che ormonale fino alla
pubertà; egli di è costituzione fragile, spesso soggetto ad appesantirsi,
caratterizzato da una debolezza muscolare generale, e per i ragazzi,
problemi di testicoli non scesi.
L’evasione fuori dalla sua identità si manifesta quando la bambina vuole
essere un maschietto e che il maschietto gioca con la bambola, cosi come
si costata parallelamente, nella fase della pre- pubertà, una libido stimolata
in maniera eccessiva (super produzione delle ghiandole genitali di ormoni
non specifici).
La stessa pubertà, cioè l’abbandono del suo “travestimento” è inibita,
ritardata, le mestruazione sono respinte, spesso l’utero resta
insufficientemente sviluppato.
La psiche anestetizzata precipita nel sonno, resta infantile, innocente,
indifferente (estranea). Questo processo è perfettamente illustrato dal
racconto di Biancaneve, quando va via per raggiungere l’universo dei nani
“dietro le sette montagne”, e che la sua psiche anestetizzata con il
“veleno”, è separata dalla vita da una bara di vetro.
La psiche addormentata non può invecchiare, essa è respinta fuori dalla
sfera diurna della vita; tagliata fuori dalla sua sorgente emotiva, essa è
senza orientamento interiore, privata della forza di vivere.Le impressioni
ricevute del mondo esteriore, non risvegliando nessun eco, non possono
essere coordinate e procurano una debolezza psichica (tendenza al
suicidio), una confusione tale che dei violenti cambiamenti d’umore sono
alla mercé delle impressioni. Bisogna aggiungere la mancanza permanente
di fiducia in se (che risale all’esperienza vissuta nella prima infanzia
d’inferiorità sessuale), cioè l’incapacità di assumere il ruolo di un uomo o
donna (ci si trasforma restando l’eterna bambina, l’eterno ragazzo, in un
“look di studente” e nelle giovani ragazze si manifesta spesso il desiderio
di entrare in convento ).
L’assenza della sorgente emotiva personale genera un compensazione, una
esagerazione della facoltà di captare i sentimenti degli altri (sentimento di
compassione, si usa “la lacrima facile”);
si può allora penetrare nel Emozionale degli altri, assumere delle identità e
degli ideali che ci sono estranei.
L’identità prese in prestito dall’esterno è “percepita” , si vive la vita di
qualcun altro, cominciando da una sorgente emotiva presa a prestito: si
vive il ruolo di un uomo, o una donna, di una madre o ancora il ruolo di un
psicologo o di un artista etereo, o ancora il ruolo del malato o del mistico
illuminato ( una luminosità radiosa sul viso).
Questo ultimo ruolo traccia la via che va dalla paura sessuale alla
sublimazione, la santificazione della soggettività che procura un
sentimento di superiorità che mette l’individuo al disopra di tutta la
concorrenza. Ci si “modella” totalmente nella identità presa in prestito fino
a che ella sia consumata o che ci lasci essa stessa.
Bisogna allora rimpiazzarla per evitare che la propria mancanza di identità
non appare alla luce del giorno.
I cambiamenti di identità diventano un gioco, con se stessi e con il mondo
circostante.
Le ninfe che danzano alla sorgente, si abbandonano ai loro giochi con gli
essere umani (attingendo da essi la loro stessa vita), sono private della
libertà e non possono dare forma alla Verità (per paura della stessa
identità), così esse si rifugiano nell’oceano “dell’incoscienza”.
Spesso oggetto di una passione servile, forse a causa della loro identità
presa in prestito, ma anche per l’attrazione che esercitano le insondabile
profondità…..
Nel momento in cui si crede di poterle afferrare, esse evaporano in forme
nebulose, senza averle vissute. Non potendo essere nominate, esse
rappresentano la figura della Madre del mondo, la prateria, le colline, il
paesaggio dove si getta in picchiata.
E’ per questo motivo che nasce il desiderio di morte, della sparizione
dell’Ego.
Le ninfe dei racconti esigono spesso dai viventi, il primo o l’ultimo nato,
simbolo della loro “prima messa al mondo”, della possibilità “di
raggiungere la riva”, di “toccare terra”. La paura di confrontarsi con la sua
propria identità è un sensazione primitiva. Essa risale all’esperienza
incosciente, primordiale del “morso mortale” (che chiaramente viene
espresso nel racconto di Biancaneve).
Ogni qualvolta che le esigenze di sviluppo si richiamano alla propria
identità, questa paura elementare riaffiora (spesso ciò spiega il rifiuto di
essere madre). E’ allora che si fa ricorso a medicamenti tossici esogeni,
(protesi farmaceutiche) per “cloroformizzare” l’identità, poiché l’ anestesia
endogena non basta più.
La paura di vivere la sua propria identità, in conformità a un
“atteggiamento di sottomissione”, scatena un senso di inferiorità, di
rivalità con le persone dello stesso sesso (radicato nell’incosciente) vi è
come la necessità di “perdere”, intrecciando delle relazioni dove è inclusa
anche l’inferiorità sessuale.
L’attitudine alla sottomissione si esprime spesso, in maniera diretta, sotto
forma di omosessualita maschile o femminile, che fornisce spesso un
travestimento perfetto, non per tendenze reali, ma come sintomo della
perturbazione.
Con l’avanzare dell’età, quando i ruoli emotivi sono carenti, una
sensazione di invidia può nascere nei riguardi delle attività e gli
avvenimenti nel mondo circostante. L’individuo può allora, inscenare “dei
grandi drammi” dove può recitare degli importanti “ ruoli emotivi”.
In questo contesto, spesso, egli è spinto incoscientemente a “vendicarsi”
verso la vita che non ha vissuto, percependola come una sofferenza subita
contro una sua propria volontà.
L’emergenza della psiche nel vissuto degli altri (Nettuno in casa V o Sole-
Nettuno), presuppone il complesso di “Erode”.
La paura di essere scacciati dal gruppo, la paura del “morso mortale” è
altrettanto istintiva ed elementare. Essa viene fuori dall’esperienza
incosciente impressa nel corso dell’evoluzione dell’umanità: il bambino si
mette psichicamente e ormonalmente al “coperto” da colui che detiene il
potere dominante all’interno del clan (del gregge).
I segnali che emette il diencefalo provocano il funzionamento sintomatico
delle corticosurrenali e scatenano l’anestesia dell’individualità come quello
del travestimento ormonale.
L’individualità anestetizzata “che non ha il diritto di vivere”, esige in
cambio un sostegno compensa torio. Questo sostegno, si troverà recitando
nella vita, dei ruoli che corrispondono ad una neutralità depersonalizzata,
che escludono tutte le rivalità. Cosi, muto per la paura istintiva di vivere
individualità repressa, l’individuo può identificarsi nell’immagine mentale
di un “sacrificio ad un ideale di vita”. (Per esempio ideale artistico,come
Franz Schubert che aveva nel suo tema Sole –Nettuno, la casa VIII dove
Plutone né raddoppia la forza.
Per la scelta dei ruoli da recitare nella vita, si usano le rappresentazioni che
forniscono il gusto dell’epoca nella quale ci si può immergersi, come per
esempio, nel passato, il ruolo romantico (inoffensivo per la realtà), e
attualmente il ruolo tecnico-scientifico, conforme alla ragione o
ideologico.
L’ Emotività è canalizzata nelle forme che si adeguano alle immagini
mentali.Una modestia discreta (ricerca assidua della misura), è la regola
primordiale.
L’obbligo d’interpretare un ruolo di primo piano (ruolo del re) costituisce
un pericolo.
La paura istintiva, radicata nell’incosciente, rende impossibile di osare mai
di essere “Re” o “Regina” e, anche nel caso in cui lo si diventa, si
cercheranno incoscientemente gli ostacoli e le disfatte.
L’emergenza della psiche nei ruoli di adattamento (Nettuno nella casa VI,
o Mercurio-Nettuno, quando concerne il II° quadrante), presuppone una
situazione di estraneità in seno al clan (al gregge).
Una condotta psichica equilibrata, adeguando le emozioni proprie alle
“leggi” del gregge che detiene le competenze, è impossibile e pericolosa.
L’esperienza primitiva del “morso mortale” esige un travestimento che
mira, in primo luogo, ha sospendere le risposte riflesse (conformi
all’emotività personale) e alle impressioni ricevute del mondo circostante.
Si arriva finalmente ad una anestesia della percezione e da questa stessa,
ad una paralisi della “attività riflessa”.
Dal punto di vista astrologico, sembra che l’iperfunzionamento
sintomatico delle corticosurrenali,, necessario per assicurare il
travestimento ormonale dell’individualità porti principalmente sulla III,
delle tre zone di queste ghiandole, accentuando particolarmente la
neutralizzazione sessuale.
Per quanto riguarda l’anestesia endogena, anch’essa riguarda
iperfunzionamento corticosurrenale (sempre nella prospettiva astrologica),
essa agisce, in maniera predominante, la percezione; soprattutto sulla
percezione sensoriale. Infatti sembra essere responsabile dei problemi
caratteristici della visione (e non della debolezza di vista), dei disordini o
danni al fegato, così come anche della dislexia .
Questa mancanza “di attività riflessa” della psiche nei confronti del
mondo esterno, l’ impossibilità di “prendere coscienza” dell’impressioni
fornite dal circondario, conduce ad assumere componenti di adattamento, a
vivere dei ruoli discreti, neutrali, o ancora di servizio che il mondo
circostante propone.
Questi ruoli forniscono il supporto compensatorio e permettono il
“travestimento” (effetto Cendrillon: “zelo sordo e cieco” o senso di colpa
provato nei confronti di manifestazioni di gentilezza).
Si è indifferenti, fisicamente assenti, si gira le spalle al mondo esterno, si
vive accanto alla sua propria Verità che lo spinge in un mondo
immaginario (analogo a Saturno-Nettuno)Più si invecchia, più i sentimenti
si attenuano e si finisce di diventare totalmente insensibili. Sia nel caso
dell’individualità anestetizzata, che della Verità “in attesa di liberarsi”, si
mettono sulla difensiva e scatenano un processo di auto-distruzione del
comportamento cosciente e del vissuto soggettivo.
L’individualità è allora proiettata fuori dalla sua compensazione ,senza
protezione che ormai non è più necessaria .
Nell’ingrandimento ritmico la situazione di partenza , (quella di rivalità) si

ripeterà e, come trasportata da una onda sarà riportata alla vita. Queste

sono le fasi in cui la “psiche addormentata” si risveglia, quando si cerca

di trovare durante la crisi una soluzione; quando si è forzati di scoprire la

propria identità, questa paura di vivere riemerge. Essa è tanto più forte,

poiché il processo interiore che la motiva, non è cosciente.

In accordo con il principio dualista del rifiuto, si arriva spesso nel corso di
queste fasi che la anestesia endogena non è più sufficiente e allora si fà
ricorso a delle droghe esogene, (alcool , droghe illecite o prescritte che
funzionano come protesi farmaceutiche), nella speranza di mantenere la
propria individualità sotto “anestesia” fino a che siano totalmente distrutte.
Nel caso di un transito di Nettuno sulla Luna, il Sole o Mercurio (quando
questo ultimo ha un incidenza sul II° quadrante), o durante un lungo
transito di Nettuno nelle case del II° quadrante, le differenti situazioni di
rivalità appaiono accompagnate da angosce e dolori psichici
corrispondenti. La rivalità non deve essere necessariamente riconosciuta
coscientemente se essa è dissimulata sotto forma di finzioni culturali ,
come per esempio nelle differenti sfere professionali o anche come nel
contesto della vita domestica.
Nella prospettiva di questa situazione vissuta, le manifestazioni fisiche
sono condizionate da un iperfunzionamento sintomatico corticosurrenale.
Semplificando, si possono classificare queste differenti manifestazioni in
funzione di tre zone corticosurrenali :
I° zona) : aumentata ritenzione di sodio, gonfiore dello spazio
intercellulare (iperplasie interstiziali tendenza agli edemi), carenza di
potassio, diminuzione o assenza dei riflessi muscolari che possono arrivare
fino alla paralisi parziale, insufficienza cardiaca energetica e dinamica
(perturbazione del ritmico cardiaco).
II° zona): inibizione della sintesi delle proteine (debolezza muscolare), le
proteine muscolari sono distrutte e ritrasformate in glucosio. L’aumento
della secrezione di insulina accresce una assimilazione del glucosio dalle
cellule, che saranno trasformate in depositi grassi.
La trasformazione irregolare delle proteine fa apparire nelle anche e ai seni
delle irregolarità della pelle sotto forma di smagliature.
Il risultato sono le variazioni di glicemia, segnale di uno stato pre-
diabetico, che scatena un bisogno eccessivo di alimenti zuccherati. La
decomposizione delle proteine della muscolatura può procurare di
conseguenza, un problema alla muscolatura cardiaca. La produzione
aumentata dei succhi gastrici favorisce apparizioni di ulcere dello stomaco.
La diminuzione del sistema di difesa tessulare procura un aumento dei
processi infiammatori, in particolare al livello delle tonsille, dell’ orecchio
medio e della vescica, con formazione di focolai purulenti (sinusite o
denti).
III zona): produzione aumentata di ormoni androgeni che, essendo ormoni
sessuali specifici (stadio preliminare della formazione degli ormoni
specifici ) , danno l’illusione al sistema di controllo dell’ipotalamo che gli
ormoni specifici sono presenti in quantità sufficiente, in modo che la
secrezione dell’ipofisi e degli ormoni sessuali specifici cessa di essere
stimolata.
Gli ormoni genitali non specifici stimolano la libido e provocano un
assottigliamento delle ghiandole genitali (impotenza). La secrezione
elevata di ormoni sessuali non specifici procura nelle donne un
accentuazione delle caratteristiche maschili (virilismo , cambiamento di
pelosità al livello del pube o del labbro superiore, deposito di tessuto
grasso nella regione del pube, cambiamento nel timbro della voce ecc).
Cosi come negli uomini, una accentuazione dei tratti femminili (il
principio femminile fà la sua apparizione quando c’è una debolezza delle
un eventuale ipertrofia della prostata .- L‘iperfunzionamento delle
corticosurrenali causa un tasso elevato di fegato predisponendo ha una
debolezza della funzione epatica.
Degli altri sintomi importanti( particolarmente quando ghiandole genitali).
La debolezza delle ghiandole genitali può causare Nettuno è nella VI
casa), sono le anomalie della visione (non la debolezza di vista), nel senso
di una sensibilità degli occhi alla luce con tendenza alle cataratte legata
alla età Disturbi dell’equilibrio (sindrome di Meniere) e dell’udito, sono
ugualmente tipici..
Nell’ottica astrologica, gli aspetti di Nettuno inerenti al II° quadrante
(specialmente Luna-Nettuno), sembrano predisporre alla formazione di
tumori di tipo canceroso soprattutto al livello dell’apparato genitale.
L’iper- funzionamento delle corticosurrenali segnalate da Luna-Nettuno,
Sole-Nettuno o, Mercurio Nettuno, molto spesso sono compensate da un
ipertiroidismo . Per questa ragione una sola presa di Pulsatilla può
eventualmente scatenare, ( quando la configurazione Urano-Plutone è
ugualmente presente) , un aumento non desiderabile della funzione
tiroidea..
Fra iI sintomi legati a Luna-Nettuno bisogna menzionare anche il pericolo
di annegamento : il 70 per cento delle persone interrogate a questo
riguardo, si sono trovate effettivamente, all’ età dai 3 ai 5 anni, in reale
pericolo di affogare.
Combinazioni con delle altre configurazioni :
Luna- Nettuno associata a Sole- Plutone (Aurum) : vegetazioni delle
adenoidi, polipi o ectopia dei testicoli..
Luna-Nettuno, Sole-Nettuno e Mercurio-Nettuno ( riguardanti il 2
quadrante), associati a Marte-Nettuno, può provocare dolori articolari,
reumatismi o artrite.

Luna- Nettuno
Rimedi omoepatici:
nosode - ancora sconosciuto -Medorrhinum (di preferenza diluito Dh)
animale – “ “
vegetale - Pulsatilla (anemone pulsatille) in tutte le diluizioni
minerale – Calcium carbonicum (in diluizione DH)
metallo – ancora sconosciuto

Questa configurazione agisce non solo in presenza di un oroscopo


individuale di nascita, ma anche altri giorni, in un destino collettivo, diviso
da tutti gli individui nati nella stessa regione geografica.
La stessa configurazione si può trovare quando l’Ascendente o il Sole sono
a 4 o 5 gradi del Cancro e simultaneamente la Luna è in casa 12sima e
Nettuno in VI casa.

MERCURIO – NETTUNO

Questa configurazione può esserci anche quando l’Ascendente o il Sole


sono a 4 gradi del Capricorno , Mercurio ( in relazione con il II°
quadrante) è in XI casa., e Nettuno è in casa 6. Nettuno indica l’identità
con il Vero, con la Verità acquisita nell’esperienza . Piazzato nei 2 primi
quadranti, Nettuno simbolizza l’angelo venuto a darci un messaggio,
quello dell’ esperienza della Verità extra soggettiva, l’esperienza del
Vero.
L’esperienza della Verità è sempre terrificante per la soggettività, poiché
essa nel suo carattere esclusivo, non può sopravvivere alla vista del cielo.
Così, l’esperienza del Vero è bandita, rifiutata sia dall’individuo che dalla
“comunità degli ego” in un accordo comune di tutte le soggettività.
La paura di perdersi aumenta sempre nel momento in cui la Verità appare
alla luce del giorno : quando si tratta di permettere alla Verità di esprimersi
( II° quadrante) ; quando si tratta di rifiutare, in nome della verità ,di
cercare nel mondo la consacrazione di se stesso ( e dunque di accettare la
debolezza dell’ego, Nettuno nel I° quadrante), o ancora si tratta di dare al
Vero un significato per i posteri (Nettuno in X casa).
I meccanismi di Nettuno, cioè il fatto di sentirsi “liberato” di tutto, di non
essere obbligato a reagire, né ad adattarsi da atti riflessi, possono allora
essere utilizzati per anestetizzarsi e a dissimulare in sé “ la parte del cielo”,
per non vivere più il proprio io, ma lasciandosi motivare dalla vita degli
altri ( Nettuno nel II° quadrante) per santificare il proprio narcisismo
( Nettuno nel I° quadrante) , per finalmente lasciare al cielo la
responsabilità di una vita non vissuta, senza risultato (Nettuno in casa X).
L’aspetto problematico di queste configurazioni sarà manifesto, quando
questo rifiuto conduce a delle false appartenenze o a cercare l’auto-
affermazione di se stesso , attraverso vie inappropriate.
Gli avvenimenti della storia personale dell’infanzia che si sono accumulati
in tempi successivi, sono il primo motivo esteriore che spinge l’individuo a
camuffarsi sotto false appartenenze, per poter sopravvivere . Essi gli
segnalano anche, che non c’è niente da attendersi da questa appartenenza,
se non gli permette l’autoconferma reattiva, cioè data da una
determinazione esteriore, dove si cerca di salvaguardare la soggettività
indenne, cioè fuori portata dalla Verità extra soggettiva .

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