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Elena FLAUGNACCO, Luisa LOPEZ,

La musica come intervento riabilitativo per i bambini con DSA


In A.L. RIZZO, M.T. LIETTI, Musica e DSA. La didattica inclusiva
dalla scuola dell'infanzia al conservatorio, Rugginenti, Milano 2014: pp. 101-125

Dislessia =
disturbo nella lettura, intesa come abilit di decodifica,
NON di comprensione, del testo.

Nella popolazione normale, la relazione tra decodifica e comprensione


decresce all'aumentare della scolarizzazione, perch la decodifica
diviene via via pi automatica e quindi richiede meno risorse attentive e cognitive,
che restano disponibili per la comprensione

Questo disturbo deriva tipicamente da un deficit


della componente fonologica del linguaggio,
inattesa rispetto ad altre abilit cognitive
Teoria dell'elaborazione temporale (p. 110)

Le difficolt nel discriminare e manipolare i fonemi di una lingua, in particolare delle consonanti,
dipendono dall'inabilit a
recepire ed elaborare cambiamenti acustici (modificazioni temporo-spettrali)
a livello intra-sillabico (es: ambiente / anbiente)

Secondo il gruppo di Usha Goswami,


la difficolt specifica, sia nei bambini con dislessia che nei bambini con disturbo specifico del linguaggio,
riguarda l'elaborazione del tempo d'attacco del suono.

La difficolt specifica riguarderebbe l'elaborazione dei suoni con un tempo d'attacco lungo
e una modulazione dell'ampiezza lenta
Bibliographic entry:

Goswami U, Wang HL, Cruz A, Fosker T, Mead N, Huss M (2011)


Language-universal sensory deficits in developmental dyslexia: English, Spanish, and
Chinese. J Cogn Neurosci 23(2):325-37

Abstract:

Studies in sensory neuroscience reveal the critical importance of accurate sensory perception
for cognitive development. There is considerable debate concerning the possible sensory
correlates of phonological processing, the primary cognitive risk factor for developmental
dyslexia. Across languages, children with dyslexia have a specific difficulty with the
neural representation of the phonological structure of speech. The identification of a
robust sensory marker of phonological difficulties would enable early identification of risk for
developmental dyslexia and early targeted intervention. Here, we explore whether phonological
processing difficulties are associated with difficulties in processing acoustic cues to speech
rhythm. Speech rhythm is used across languages by infants to segment the speech
stream into words and syllables. Early difficulties in perceiving auditory sensory cues to
speech rhythm and prosody could lead developmentally to impairments in phonology. We
compared matched samples of children with and without dyslexia, learning three very different
spoken and written languages, English, Spanish, and Chinese. The key sensory cue measured
was rate of onset of the amplitude envelope (rise time), known to be critical for the
rhythmic timing of speech. Despite phonological and orthographic differences, for each
language, rise time sensitivity was a significant predictor of phonological awareness, and rise
time was the only consistent predictor of reading acquisition. The data support a language-
universal theory of the neural basis of developmental dyslexia on the basis of rhythmic
perception and syllable segmentation. They also suggest that novel remediation
strategies on the basis of rhythm and music may offer benefits for phonological and
linguistic development.
p. 111:
Nei soggetti con dislessia, il cattivo funzionamento dell'organizzazione temporale implica il deficit fonologico.
Il deficit nei box in grigio.
I meccanismi responsabili dell' elaborazione temporale
(p. 112)
sembrano costituire l'interfaccia tra abilit fonologiche e abilit musicali.

Fare musica potrebbe permettere di affinare i processi di elaborazione temporale


e quindi anche le abilit fonologiche e la lettura.
La musica uno stimolo complesso, che coinvolge molte aree cognitive,
con ricadute
sul sistema cognitivo e motorio,
sul sistema delle emozioni,
pi in generale, sul sistema vegetativo.

La ricerca indaga gli effetti della pratica musicale su altre abilit non musicali.
Oggi possibile documentare che il fare musica modifica aspetti importanti
delle funzioni e della struttura cerebrale.
Per avere un'idea della plasticit cerebrale, cfr. gli studi di Schlaug
sulle aree uditive primarie nella corteccia temporale sinistra, pi estese nei musicisti,
o di Elbert sulla rappresentazione corticale somatosensoriale della mano sinistra,
pi ampia negli strumentisti ad arco.

Ad es., sia la musica che il linguaggio usano l'altezza, il timing e il timbro


per veicolare l'informazione attraverso il suono.
L'utilizzo che un musicista fa dei processi deputati all'analisi
di queste qualit del suono di solito intensivo ed estremamente pi fine
di quanto avvenga in un contesto non musicale.
E' per questo motivo che l'esercizio incrementa i processi di elaborazione
delle caratteristiche sonore sopra enunciate anche nel contesto linguistico.
Effetti della musica sulla lettura:

Le capacit percettive in ambito musicale in et prescolare


risultano predittive delle abilit di lettura in et scolare (Anvari et al, 2002)
L'esercizio musicale aumenta le abilit di lettura nei bambini con sviluppo tipico
e l'attenzione, la memoria e le abilit di linguaggio nei bambini
di et tra 6 e 11 anni (Schellenberg e al. 2010)
Difficolt dei bambini con dislessia in ambito musicale

I bambini con dislessia presentano spesso difficolt importanti


nell'elaborazione temporale della musica.
Es: non riescono a seguire correttamente il ritmo di una canzone
o di un metronomo battendo la mano o il piede,
n a rilevare variazioni ritmiche all'interno di sequenze sonore veloci.

Tali problematicit segnalano un deficti sia nell'analisi delle strutture temporali,


sia nella sincronizzazione dell'azione con il suono.

Possono incontrare difficlt importanti anche nell'apprendimento


della notazione musicale, dal momeno che tendono a confondere tra loro le note
sul pentagramma, sia nella lettura che nella scrittura.
Le note vengono infatti percepite come fluttuanti e troppo ravvicinate
e sono quindi soggette ad un effetto di affollamento visivo (crowding)
Per spiegare la relazione tra
training musicale, elaborazione acustica, linguaggio e letto-scrittura,
Tallal e Gaab (2006) hanno proposto un modello teorico
secondo cui il training musicale doppiamente efficace, perch agisce
sull'elaborazione uditiva spettro temporale sia direttamente che indirettamente,
attraverso il potenziamento delle abilit attentive e mnestiche e
delle abilit di elaborare informazioni e automatizzare compiti motori in sequenza.

Attenzione + Sequencing

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