ARA PACIS acqua temperata calda o fredda, al fine di creare
Realizzato su progetto dall'architetto statunitense condizioni climatiche ideali: assenza di polveri
Richard Meier, il complesso museale dell'Ara Pacis sospese dovute a moti convettivi dellaria, sensibile di Roma stato concepito per essere permeabile e diminuzione di acari, rispetto dellambiente grazie trasparente nei confronti dell'ambiente urbano, al forte risparmio energetico, climatizzando di fatto senza compromettere la salvaguardia del solamente i volumi nei quali sono presenti i monumento. visitatori. Segno radicale di contemporaneit, in un Il grande salone dell'Ara servito, inoltre, da un paesaggio urbano saturo di storia e votato alla sofisticato impianto che consente la circolazione di conservazione, la teca collocata sulla sponda del aria con elevato grado di filtraggio anche in Tevere in un'area del centro storico occupata in condizioni di affollamento due volte superiori al epoca barocca dal Porto di Ripetta, ed interagisce massimo previsto. e si confronta con una serie di preesistenze Criticata da molti, perch invadente, eccessiva, storico-archeologiche, quali il Mausoleo di Augusto fuori contesto, stata addirittura rinominata la e le Chiese di S. Rocco e S. Girolamo, ma anche Bara Pacis e la bocci persino il New York Times. con esempi di architettura Razionalista degli anni Spaccandosi in due, lopinione pubblica e il '30, come i palazzi progettati da Morpurgo durante parterre di esperti e autorit, hanno espresso pareri il regime Fascista. contrastanti, criticando soprattutto il lungo muro di La struttura consiste in un organismo ad pietra che costeggia il lungotevere, impedendo la andamento lineare che si sviluppa secondo l'asse visuale dei passanti verso le Chiese neoclassiche. principale nord-sud e si articola in una serie di L'intervento e le critiche relative sono una ambienti caratterizzati da un diverso rapporto di testimonianza della difficolt di interagire con un connessione visiva con l'esterno. contesto storico come quello della citt di Roma, in Il nuovo complesso museale, che ricompone la cui l'integrazione del nuovo con le preesistenze quinta edilizia ad ovest del Tridente sistino, rappresenta la problematica principale e al tempo suddiviso in tre settori principali. Al primo settore, stesso lo stimolo pi forte per la realizzazione di un una galleria chiusa alla luce naturale, si accede progetto inserito in modo armonico nel palinsesto tramite una scalinata che supera il dislivello tra via dell'Urbe. di Ripetta e il Lungotevere e raccorda la nuova costruzione alle chiese neoclassiche antistanti. La scalinata presenta due elementi di richiamo al passato: una fontana, memoria del Porto di Ripetta che insisteva proprio su quest'area, e una colonna, attualmente rimossa in quanto provvisoria e mai sostituita da quella prevista nel progetto, che misura dall'Ara la stessa distanza che, in et augustea, la separava dall'obelisco della grande meridiana. La Galleria, che ospita i servizi di accoglienza, assolve la duplice funzione di introdurre la visita al monumento e di "schermare" l'Ara da meridione. Superata la sua penombra, si entra nel Padiglione centrale, dove l'Ara immersa nella luce diffusa dai lucernari e da ampi cristalli filtranti, schermati orizzontalmente da brise-soleil che percorrono interamente la lunghezza della teca vetrata. Il terzo settore, a nord, ospita una Sala per convegni disposta su due piani e fornita di un locale per ristorazione. Sopra la sala, un'ampia terrazza aperta al pubblico affaccia sul Mausoleo di Augusto. Sfruttando il dislivello esistente tra il Lungotevere e via di Ripetta, stato inoltre ricavato un vasto piano semi-interrato, fiancheggiato dal Muro delle Res Gestae, unico elemento conservato del vecchio padiglione. A questi spazi, utilizzabili anche per mostre temporanee, si accede sia internamente, sia tramite due ingressi indipendenti a sud e nord di via Ripetta. Per la realizzazione del nuovo Museo sono state impiegate materie prime e realizzati impianti di assoluta qualit. La scelta dei materiali finalizzata all'integrazione con l'ambiente circostante: il travertino, come elemento di continuit coloristica, l'intonaco e il vetro, in grado di offrire una compenetrazione tra interno ed esterno, un contemporaneo effetto di volume e trasparenza, di pieno e vuoto. Il travertino, lavorato a spacco, proviene dalle stesse cave da cui fu estratto per la realizzazione di piazza Augusto Imperatore negli anni Trenta. L'illuminazione, sia interna che esterna, notturna e diurna impiega riflettori dotati di accessori anti- abbagliamento, filtri per la resa del colore e lenti che circoscrivono e modulano la distribuzione del fascio luminoso in relazione alle caratteristiche delle opere esposte. L'intonaco bianco Sto- Verotec, gi materiale d'uso tradizionale, qui viene impiegato su pannelli di vetro riciclato di dimensioni finora mai usate in Italia. Si caratterizza per l'estrema levigatezza, ottenuta attraverso sette strati di applicazione su rete vitrea e per la sua reazione "autopulente" agli agenti atmosferici. Il vetro temperato che racchiude l'Ara composto da due strati, ciascuno di 12 mm, separati da una intercapedine di gas argon e dotati di uno strato di ioni di metallo nobile per il filtraggio dei raggi luminosi. La sua tecnologia stata studiata per ottenere un rapporto ottimale tra resa estetica, trasparenza, fonoassorbenza, isolamento termico e filtraggio della luce. Il microclima interno affidato ad un complesso impianto di climatizzazione che risponde a due essenziali requisiti: essere il pi discreto possibile rispetto all'architettura circostante e reagire in tempi brevi a cause perturbanti le condizioni termiche e di umidit. Una serie di ugelli crea una cortina d'aria che lambisce le grandi vetrate, impedendo fenomeni di condensazione e stabilizzandone la temperatura. A questo stato associata lalta tecnologia del sistema a pannelli radianti Seppelfricke SD: una fitta rete di tubi in polietilene reticolato elettronicamente sotto il pavimento e percorsa, secondo la necessit, da