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IL MATRIMONIO POSTMODERNO: UN LEGAME DEBOLE?

Il Pomeriggio di studio tenutosi alla Gregoriana Il matrimonio postmoderno,


un legame debole? (23/04/2013) ha avuto un taglio interdisciplinare con la
collaborazione del Sociologo Prof. Yvo Stefano Germano e la Dott.ssa Maria
Cruciani, in un tentativo di capire ci che sta accadendo nella societ contemporanea
con uno sguardo attento ai segni dei tempi (GS 4).
Secondo il Prof. Germano, la societ liquida sembra prospettare una sempre
pi frequente difficolt non tanto a concepire il matrimonio per sempre o per
tutta la vita quanto, in realt, a riconoscerne un certo appeal. Una diversa cultura del
legame di coppia sfocia nella criticit del matrimonio, come unione e promessa
davanti alla societ. Ad essere in crisi risulta la cifra simbolica delle nozze, tanto che
la rilevanza sociale e culturale di un'alleanza fra uomo e donna fragile e, appunto,
in crisi di liquidit relazionale e responsabile. Infatti, nel contesto culturale
contemporaneo listituzione matrimoniale rischia proprio di sparire, ma
contemporaneamente, la realt familiare, prendendo le forme pi svariate, riesce a
mantenersi viva in mezzo alla liquefazione e alla frammentazione del matrimonio, e
allindebolimento del rapporto interpersonale, il quale viene spesso asservito ai fini
utilitaristi ed edonisti.
La postmodernit si caratterizza per un pensiero debole e anche i legami
diventano liquidi (Bauman), allora quale stabilit possibile oggi per un legame
coniugale? Luomo postmoderno mira allautenticit di ogni legame vedendo in esso
lespressione di un moto affettivo. In questo contesto culturale la coppia assolutizza
una dimensione che dallaltra parte gli sfugge, perch pensa che al cuore non si
comanda. Ed cos che la mentalit corrente ritiene che non sia possibile una
stabilit a lungo termine.
Per affrontare questa problematica si ha preso in considerazione lapporto
delle scienze, prima della psicologia, attraverso la terapia familiare (Dott.ssa Maria
Cruciani, Quale fisionomia del legame coniugale?), e poi, quello della sociologia
(Prof. Ivo Stefano Germano, Legami liquidi: crisi o fine del matrimonio?).
La comunit cristiana parte di questa societ, tra laltro apparentemente
uniformata, almeno in occidente. Infatti, le questioni sollevate ci spingono a
ripensare contenuti di valori ritenuti finora normativi, forme istituzionali
culturalmente mediate, mentalit fissate in certi modelli culturali, di cui oggi
sentiamo l'insufficienza, per non dire linadeguatezza riguardo alla cultura
occidentale postmoderna globalizzata. Siamo pure consapevoli della presenza
invadente dei mezzi di comunicazione sociale, e della conformazione di un nuovo
soggetto la cui caratteristica quella del mediatico, con una percezione del tempo
e dello spazio diversa, e un modo differente di relazionarsi, che supera lincontro
fisico per estendersi alla rete dei media, senza confini, indebolendosi dallaltra parte
ogni riferimento tradizionale per avviarsi in una nuova relazionalit che quanto pi
aperta, tanto meno sembra impegnativa.

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Nellattuale contesto relazionale dove la quantit riesce pi facilmente della


qualit, non di rado emergono forme di solitudine e di frustrazione a livello affettivo.
Se da una parte si desta una grande fame di affetto, la quale ha delle pi disparate
manifestazioni, dallaltra non arriva ad appagarsi.
In questo processo sociale in cui c una ricerca di autenticit, di libert e di
uguaglianza, ci sono pure segni di insoddisfazione, di vuoto esistenziale e di
disorientamento. Il pragmatismo si alleato allemotivismo in modo tale da
escludere ogni riflessione, la quale viene ritenuta inutile oppure aliena alla realt
vissuta nel quotidiano. Oggi non si ritiene pi di dover sostenere una istituzione
quando il carisma che essa custodisce non esiste pi. vero che dietro questa
ribellione si esclude ogni forma di impegno e ogni forma istituzionale, ritenendola
addirittura colpevole dello spegnersi dellamore.
La mentalit corrente si trova davanti ad un disorientamento riguardo
allarticolazione stessa di un legame, il quale, forse, tante volte non mai riuscito ad
arrivare almeno ad una maturit in quanto tale, rimanendo nei livelli embrionali o
addirittura previi a ci che sarebbe propriamente un legame coniugale.
Di fronte a queste contestazioni in atto, noi vogliamo porci in un
atteggiamento dialogale, con la fiducia nelluomo creato da Dio, il quale nella sua
soggettivit esperisce una apertura alla trascendenza che prende forme e
manifestazioni cos diverse quanto affascinanti possono presentarsi al vero
ricercatore della verit. La Gaudium et spes nellaccostarsi alla realt sociale, si
proponeva di procedere alla luce del Vangelo e dellesperienza umana (GS 46),
riconoscendo lautonomia delle realt terrestre, in particolare della scienza (GS
36).
Quale fisionomia del legame coniugale?
Il contributo di Maria Cruciani ha tentato di partire dallesperienza di tante
coppie nel tentativo di costruire il legame coniugale, che si scontra per con delle
difficolt enormi, alle quali Lei azzarda ad aprire le strade della relazionalit. Maria
Cruciani, in dialogo con la terapia familiare ha rilevato sei punti nodali da rivedere
nellattuale contesto culturale:
1. La relazione uomo-donna. Il problema come passare da una
complementariet intesa a senso unico (la donna complementare alluomo) a
una complementariet reciproca. Sarebbe preferibile parlare piuttosto di
reciprocit che di complementariet, a motivo del significato equivoco di
cui si caricato il termine complementariet nel corso della storia (la donna
complemento delluomo).
2. Comunicazione di coppia e intimit. Lo scambio di esperienze non coincide
con la comunicazione reciproca del proprio mondo interiore. Condividere i
fatti non basta a creare intimit. E necessario condividere le risonanze
emotive dei fatti perch si stabilisca una comunicazione intima.
3. Comunione coniugale e societ. Nella circolarit tra microsociale e
macrosociale, la famiglia strutturalmente laboratorio di relazioni
personali/autentiche, perch luogo di relazioni faccia a faccia dove
naturalmente entra in gioco tutta la persona.
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4. Connotazione positiva del limite come conferma incondizionata dellaltro.


Laffermazione incondizionata dellesistenza dellaltro implica il saper
guardare dietro i suoi limiti, riuscendo a scorgervi delle qualit nascoste da
valorizzare.
5. Comunione coniugale e famiglia di origine. La purificazione della memoria
familiare di ciascuno (miti familiari) emerge come concretizzazione
dellonorare il padre e la madre. Come favorire unapertura della relazione
alla famiglia di origine del coniuge per un aiuto reciproco a separarsi dalla
propria famiglia di origine, valorizzando il meglio e tralasciando i limiti dei
miti familiari ereditati?
6. Comunione coniugale e genitorialit. Lapertura alla genitorialit sorge
spontanea dal desiderio di prolungare nellesistenza il contesto relazionale
creato dallamore dei coniugi. Si pu vedere nella crisi della natalit oggi il
segno di una crisi di intimit della coppia nella quale al desiderio di divenire
un NOI non corrisponde una reciproca compenetrazione dello spirito oltre
che del corpo?

Quale responsabilit riguardo alla dimensione affettiva del legame coniugale?


Non si vuole restare al livello teoretico dei valori tradizionali, la cui validit
non si discute, ma intendiamo indicare, invece, attraverso una via fenomenologica la
possibilit, la convenienza e la imprescindibilit di questi valori per il compimento
dellessere umano.
Ci che occorre il coinvolgimento personale, cio, lautocoscienza e la
libert nella responsabilit personali riguardo al rapporto interpersonale stesso, e in
modo particolare, al rapporto di coppia. Se la relazionalit umana viene ritenuta una
dimensione essenziale, occorre partire da essa per comprendere il dramma delluomo
postmoderno. A questo punto accostiamo uno dei principi cardini della Teologia
morale rinnovata, cio, quello della relazionalit come esperienza fondamentale
dellessere umano, quella dimensione in cui luomo si umanizza, quellorizzonte in
cui tutte le altre realt intramondane trovano il loro posto, acquisiscono il loro senso.
Ci significa in concreto, mettere al centro della preoccupazione la persona umana
nel suo emergere in un contesto relazionale per integrarsi in esso e per compiersi in
esso. Senza questa premessa fondamentale, ogni indicazione normativa che tenti di
preservare il bene del matrimonio e della famiglia, non riesce a trasmettere i valori
che si ritengono fondamentali. Soltanto alla luce della relazionalit il valore umano
viene apprezzato nella sua portata e percepito nellambito della reale responsabilit
personale.
A questo punto, soltanto prendendo come punto di partenza la realt nella sua
autonomia, possibile leggere in essa il cammino dellautocompimento (GS 41).
Lautentica etica trova nella realt stessa la normativit fondamentale e il cammino di
realizzazione di s che conduce al compimento umano. Occorre lesercizio di una
razionalit che va compresa pure alla luce della relazionalit. La relazionalit ha una
propria logica, la quale viene capita nellesperienza dellincontro interpersonale,
nellamore nelle sue diverse manifestazioni: delleros, dellamicizia e dellagape,
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non come realt separate o addirittura contrapposte, ma come un unico dinamismo


capace di integrare i diversi aspetti della persona umana, purificandoli in un
movimento di ascensione nella donazione-accoglienza dellaltro.
Perci, il compimento umano non possibile senza un orizzonte di
trascendenza. La domanda pressante : dove trovare questo orizzonte? Nella realt
stessa, nelluomo e nella sua relazionalit. La persona trova in s il modo e il
cammino dellautotrascendenza, il quale rende possibile una disposizione di s atta a
ricevere il dono dello Spirito che amore, e che ci spinge ad amare laltro come noi
stessi, ma nella realt umana, nella sua debolezza e nella sua potenzialit.
Quindi, occorre lassunzione consapevole della debolezza umana, condivisa in
un rapporto interpersonale, il rapporto stesso si comprende nella sua dimensione
facilitante la crescita condivisa, il progresso personale che stimola il progresso altrui,
la liberazione personale che ci rende liberanti, fino alla possibilit terapeutica del
rapporto che, quanto pi intimo e profondo, come nel caso della coniugalit, tanto
pi capace di rinnovare e rendere possibile la vita umana in pienezza. Ma in tutto
questo, occorre limplicazione della persona tutta, e soltanto lamore autentico
capace di rendere possibile questa utopia affascinante. Per cui occorre una creativit
in grado di trasformare le difficolt in opportunit; capace di approfittare delle mezze
verit per far emergere la verit nella sua completezza. E' necessaria una creativit
capace di leggere e orientare intuitivamente lanelito di compiutezza che si manifesta
in tanti modi, forse in forme immature di relazionalit, addirittura in comportamenti
scorretti che nellassurdit del loro manifestarsi, richiamano un senso al quale
neppure il postmoderno si rassegna a rinunciare.

Roma, 24/04/2013
Prof. Miguel Yez, sj
Direttore del Dipartimento di Teologia morale
Pontificia Universit Gregoriana

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