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Guerra d'Etiopia

La guerra d'Etiopia, nota anche come campagna Tuttavia dopo il 1929 l'espansione imperiale divenne uno
d'Etiopia o guerra d'Abissinia, fu condotta dal Regno dei temi favoriti del governo italiano fascista di Benito
d'Italia contro l'Impero d'Etiopia, a partire dal 3 ottobre Mussolini che aspirava alla ricostituzione di un impero,
1935. sullo stile dell'Impero romano. Difatti, osservava Mus-
solini, Gran Bretagna e Francia possedevano importan-
La guerra si concluse dopo sette mesi di combatti-
menti con l'invasione totale del territorio etiope e con ti imperi in Africa, cos come molte altre nazioni euro-
l'assunzione della corona imperiale da parte di re Vittorio pee; e d'altro canto voleva vendicare la scontta subita nel
Emanuele III (cosiddetta Proclamazione dell'Impero), 1896 durante la Guerra di Abissinia ad Adua. Nel 1930 il
il 9 maggio 1936. La guerra fu caratterizzata dalla deci- Duce diede l'ordine di costruire un forte a Ual Ual, un'oasi
sione di Benito Mussolini di raggiungere l'obiettivo im- nel Ogaden: la fortezza era in una non ben denita zona
periale ad ogni costo; il Duce non esit ad autorizzare il di conne tra le nazioni: oggi circa 150 km all'interno
maresciallo Pietro Badoglio e il generale Rodolfo Grazia- dell'Etiopia.
ni ad impiegare armi chimiche. I generali italiani utilizza-
rono regolarmente notevoli quantitativi di armi chimiche
per superare la resistenza etiopica e accelerare la vittoria.
2 Origine della guerra
Peraltro le ostilit non cessarono con la ne delle ope-
razioni di guerra convenzionali, ma si prolungarono con
la crescente attivit della guerriglia etiope dei cosiddet-
ti arbegnuoc (patrioti) e con le dure misure repressive
attuate dall'Italia.
L'aggressione dell'Italia contro l'impero d'Etiopia,
all'epoca uno dei due soli stati (assieme alla Liberia)
indipendenti dell'Africa, ebbe delle conseguenze anche
da parte della comunit internazionale che si espresse
con delle sanzioni economiche all'Italia fascista.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale l'esercito bri-
tannico nel 1941, in pochi mesi e con la collaborazione
della resistenza etiopica,[7] liber il territorio dopo 5 anni
di occupazione, determinando il crollo del dominio italia- Il fortino di Ual Ual
no sull'Etiopia. Formalmente lo stato di guerra ebbe u-
cialmente termine il 10 febbraio 1947, con la stipula del
Gli atti di ostilit che portarono al conitto furono gli in-
trattato di Parigi fra l'Italia e l'impero d'Etiopia, che com-
cidenti di Gondar e di Ual Ual. Il 4 novembre 1934 il
port per l'Italia la perdita di tutte le sue colonie africane
consolato italiano di Gondar fu attaccato da gruppi armati
e la rinuncia a qualsiasi inuenza e interesse sull'Etiopia.
etiopici che causarono la morte di numerosi ascari eritrei
e il 5 dicembre 1934 la postazione italiana di Ual Ual,
presidiata da 200 militari, venne sottoposta all'attacco di
1 Preludio 1.500 soldati abissini che caus 80 vittime tra i difensori
italiani. Quest'ultimo episodio divenne il casus belli.
Nel periodo tra le due guerre mondiali l'Etiopia, assie- Secondo alcuni storici, che si oppongono alle teorie degli
me alla Liberia, al Sudafrica e al Regno d'Egitto, era uno studiosi cosiddetti anticolonialisti, lo scoppio dell'ostilit
degli Stati africani indipendenti e sovrani ammessi alla fu provocato dall'Etiopia e dallo stesso negus Selassie, che
Societ delle Nazioni (entr a farne parte il 28 settembre dalla met del 1934 consent a bande armate guidate da
1923), e quindi universalmente riconosciuti a livello giu- ras locali di sconnare in Eritrea e di attaccare i presidi
ridico internazionale, nonostante la schiavit, abolita solo italiani. L'intenzione era quindi quella di intimorire le au-
ucialmente,[8] fosse ancora diusa e gli schiavi fosse- torit italiane e di indurle ad avviare una trattativa per la
ro almeno un milione. Oltre a ci la personalit interna- revisione dei conni, prima che la situazione gli sfuggisse
zionale dell'Impero d'Etiopia era stata riconosciuta dalle di mano[9] . Coloro che invece danno un giudizio diverso
maggiori potenze europee sin dal XIX secolo. sulle responsabilit del conitto aermano che pi o

1
2 3 LE FORZE CONTRAPPOSTE

meno dal 1925 che Mussolini inizi a progettare il piano governo italiano come mano libera da parte della Fran-
per l'aggressione all'Abissinia[10] . cia all'invasione dell'Etiopia. Laval sperava in tal modo
di avvicinare Mussolini alla Francia, al ne di dar vita
a un'alleanza in funzione anti-nazista (Hitler rivendicava
l'Alsazia-Lorena, persa dai tedeschi dopo la prima guerra
mondiale).
Il 16 gennaio Mussolini assunse la direzione del Ministero
delle Colonie e tre giorni dopo la Societ delle Nazioni ri-
conobbe la buona fede di Italia ed Etiopia nell'incidente
di Ual Ual e decise che il caso dovesse essere trattato tra
le due parti interessate; tuttavia il 17 marzo gli abissi-
ni presentarono un altro ricorso, appellandosi all'articolo
XV dell'organizzazione. Nel frattempo il 23 marzo a Om-
Hager una pattuglia abissina, oltrepassato il ume Setit,
sconn in Eritrea attaccando alcune guardie di con-
ne e uccidendo il buluk-basci Gherenchiel Tesemma.[12]
L'8 giugno a Cagliari, di fronte all'ostilit mostrata in tal
senso dalla Gran Bretagna, Mussolini rivendic il dirit-
to dell'Italia ad attuare una propria politica coloniale e, il
18 settembre, in un articolo pubblicato sul Morning Post,
garant che non sarebbero stati lesi gli interessi francesi e
britannici nell'Africa orientale.
Un potenziale alleato del governo etiope avrebbe potu-
to essere l'impero giapponese, nazione presa a modello
da molti intellettuali di Addis Abeba: tuttavia il 16 lu-
glio l'ambasciatore nipponico a Roma Sugimura Yotaro
dichiar a Mussolini che il suo governo si sarebbe mante-
nuto neutrale in caso di conitto. Questa presa di posizio-
ne fu approvata da Tokyo, che preferiva rinsaldare i suoi
rapporti con l'Italia piuttosto che avvicinarsi all'Etiopia,
Hail Selassi, imperatore d'Etiopia nazione con la quale non aveva particolari anit; il 2
agosto una richiesta d'aiuto bellica presentata dal negus
Mussolini chiese delle scuse uciali e il pagamento all'Imperatore Hirohito venne riutata, cos [13]
come una
di un'indennit per le famiglie degli uccisi da parte successiva oerta di alleanza non militare .
del governo etiope, conformemente a quanto stabilito Ormai sicuro di non rischiare un conitto su pi fronti, il 2
nell'accordo del 1928. Il negus Selassie, avendone la pos- ottobre Mussolini proclam alle folle la guerra all'Etiopia
sibilit in virt del medesimo trattato, decise invece di dal balcone di palazzo Venezia: nel proclama il capo del
rimettersi, tra le riserve italiane, alla Societ delle Na- fascismo, rispolverando i temi della "vittoria mutilata",
zioni (2 gennaio). Ci provoc la cosiddetta crisi abissi- ricord ai popoli di Gran Bretagna e Francia i sacrici
na all'interno della Societ delle Nazioni che, per far lu- - non adeguatamente ricompensati - sopportati dagli ita-
ce sulla vicenda, si impegn in un arbitrato tra le parti, liani durante la Grande Guerra; i toni minacciosi ("alle
temporeggiando. Tuttavia i rapporti italo-etiopi erano ir- sanzioni militari risponderemo con misure militari, ad atti
rimediabilmente compromessi e le truppe italiane inizia- di guerra risponderemo con atti di guerra"[14] ), un classi-
rono a mobilitarsi in previsione di un prossimo conit- co dell'oratoria mussoliniana, furono pi un artizio re-
to. In seguito, Mussolini sostenne che n dalla scontta torico che non un reale progetto di difesa[15] . Al procla-
nella Battaglia di Adua gli Italiani avevano preparato la ma non segu alcuna formale dichiarazione di guerra ai
conquista dell'Etiopia. rappresentanti dello Stato etiope.
Tra il 4 e il 7 gennaio 1935 Mussolini incontr a Roma
il ministro degli esteri francese Pierre Laval, col quale
vennero rmati accordi in virt dei quali la Francia ac- 3 Le forze contrapposte
cordava all'Italia delle rettiche di frontiera fra la Libia
e l'Africa Equatoriale francese, fra l'Eritrea e la Costa
francese dei Somali e la sovranit sull'isola di Dumer- 3.1 Il corpo di spedizione italiano
rah. L'accordo conteneva soprattutto un esplicito dsi-
stement francese per una non ben specicata penetra- Mussolini decise di impiegare grandi forze nazionali per
zione italiana in Etiopia.[11] Tale parola, correttamente la guerra d'Etiopia; sotto la direzione del sottosegretario
tradotta come disinteressamento, venne interpretata dal del Ministero della Guerra, generale Federico Baistroc-
4.1 L'oensiva di De Bono 3

chi, venne chiamata in servizio in anticipo la classe 1914,


vennero richiamati 165.000 uomini della classe 1911 e
venne trattenuta la classe 1913 che avrebbe dovuto essere
congedata nell'autunno 1935. Vennero inoltre richiamati
tecnici e specializzati delle classi 1907-1912 e in novem-
bre ci furono ulteriori richiami delle classi 1911-1914;
all'inizio del 1936 venne anticipata anche la chiamata del-
la classe 1915[16] . Oltre a questi soldati di leva, il Regio
Esercito pot contare anche sui volontari, circa 12.000,
e le truppe della milizia fascista; in totale secondo il ge-
nerale Baistrocchi nel momento culminante della guerra
l'Italia mobilit circa un milione di uomini, di cui circa
450.000 furono imbarcati per l'Africa e presero parte alle
operazioni[17] .
A tali truppe di terra va aggiunto l'apporto della regia
aeronautica che si rivel poi determinante per la rapi-
da risoluzione del conitto. Sul fronte eritreo vennero
schierati 126 veivoli[18] fra caccia e bombardieri: Caproni
Ca.44, IMAM Ro.1, IMAM Ro.57, Caproni Ca.133,
Savoia-Marchetti S.M.81, mentre sul fronte somalo erano
presenti circa 76 apparecchi.[19]

3.2 L'esercito etiope

Risulta dicile stimare la reale consistenza dell'esercito


etiope all'epoca del conitto italo-etiopico, secondo stime
di parte italiana pare che l'esercito etiope consistesse in Il bando De Bono che sopprimeva la schiavit nel Tigr
un numero di armati oscillante fra i 280000 - 350000 uo-
mini, dei quali solo un quarto equipaggiato con fucili mo-
derni e formato con una suciente preparazione militare.
Ad essi andavano sommati circa un migliaio di mitraglia-
trici, mentre l'artiglieria consisteva in circa 200 pezzi di
piccolo calibro, qualche decina di cannoncini antiaerei,
qualche carro armato e un'aviazione pressoch assente
(circa una decina di aerei).[20]

4 L'attacco italiano

4.1 L'oensiva di De Bono

Il 3 ottobre 1935 100.000 soldati italiani ed un consi-


derevole numero di scari del RCTC d'Eritrea, sotto il
comando del maresciallo Emilio De Bono iniziarono ad
avanzare dalle loro basi in Eritrea. Il 5 ottobre il genero
del Negus, Hail Sellasi Gugs, pass dalla parte degli
italiani permettendo cos all'esercito coloniale di avanzare
in territorio abissino per molti chilometri, portando con
s alcuni reparti e interrompendo l'unica linea telegraca
che collegava l'Eritrea ad Addis Abeba.[21][22]
Il 6 ottobre, tre corpi d'armata italiani occuparono Adua,
cittadina presso la quale gli italiani avevano subito una Emilio De Bono in Abissinia all'inizio della Guerra d'Etiopia
cocente scontta nel 1896 durante la campagna d'Africa
Orientale. Il 15 ottobre venne occupata Axum, la capita-
le religiosa dell'Etiopia. Una delle prime decisioni assunte razione degli schiavi e l'abolizione della schiavit il 14
da De Bono sul territorio abissino conquistato fu la libe- ottobre 1935.[23]
4 4 L'ATTACCO ITALIANO

Dopo una lunga sosta non approvata dal Duce[24] , il 3 no- Per questo motivo, la Societ delle Nazioni condann
vembre De Bono riprese la marcia verso Macall con il I l'attacco italiano il 7 ottobre e il 18 novembre l'Italia ven-
Corpo d'Armata del generale Ruggero Santini e il Corpo ne colpita dalle sanzioni economiche imposte dalla So-
d'Armata Eritreo del generale Alessandro Pirzio Biroli, ciet delle Nazioni, approvate da 52 stati con i soli voti
raggiungendo l'obiettivo sei giorni dopo. contrari di Austria, Ungheria, Albania e Paraguay: que-
Contemporaneamente all'inizio della campagna nel nord, sti paesi inviarono i loro osservatori militari per segui-
un contingente comandato dal generale Rodolfo Grazia- re l'andamento delle operazioni militari; in questa com-
ni avanz dalla Somalia Italiana sul fronte sud e, in una missione di osservatori prese parte anche un colonnello
statunitense, mentre l'Albania aveva inviato il tenente
ventina di giorni, occup i presidi etiopi di Dolo, Ualad-
daie, Bur Dodi e Dagnarei, incontrando deboli resistenze. colonnello Prenk Pervizi. Gli altri nomi sono andati
perduti[27] .
Fu in questo settore, nell'occasione di uno scontro con le
truppe di ras Dest, che vennero usati per la prima volta La storiograa lofascista fa rilevare che l'organismo in-
i gas asssianti[25] . ternazionale non abbia applicato alcuna sanzione contro
il Giappone in occasione dell'invasione della Manciuria
nel 1931 e contro la Germania per la tentata annessione
4.2 Le sanzioni dell'Austria nel 1934, a sostegno della tesi secondo cui la
Societ delle Nazioni sia stata espressione principalmente
della volont della Francia e del Regno Unito (i due stati
pi forti ed inuenti). La Germania, tuttavia, era usci-
ta dalla Societ delle Nazioni nel 1933 (essendone stata
membro solo dal 1926 al 1933), e non poteva rientrare nei
termini dell'articolo XVI per l'anno 1934; il Giappone, a
sua volta, ne era uscito nel 1932, subito dopo aver creato,
sulla regione invasa, lo stato fantoccio, ma formalmente
indipendente del Manciuku.

Il 18 novembre 1935 furono adottate le sanzioni contro l'Italia.


Simili lapidi furono disposte in molti comuni italiani

Roma, manifestazione contro le sanzioni. Nello specico si tratta Le sanzioni, peraltro, risultarono inecaci perch nume-
di rappresentanze francesi ospiti a Roma rosi paesi, anche tra coloro che le avevano votate ucial-
mente, mantennero buoni rapporti con l'Italia, rifornen-
Attaccando l'Abissinia, che era membro della Societ dola di materie prime. Tra questi la Germania: di fatto,
delle Nazioni, l'Italia aveva violato l'articolo XVI la guerra d'Etiopia rappresent il primo punto di avvici-
dell'organizzazione medesima: "se un membro della Le- namento tra Mussolini e Adolf Hitler, anche se il Fhrer
ga ricorre alla guerra, infrangendo quanto stipulato negli permise la fornitura di armamenti al Negus ancora nel
articoli XII, XIII e XV, sar giudicato ipso facto come se 1936. Alcuni paesi come la Spagna e la Jugoslavia, pur
avesse commesso un atto di guerra contro tutti i membri avendole votate, comunicarono al Governo italiano che
della Lega, che qui prendono impegno di sottoporlo alla non intendevano rispettarne diverse clausole.
rottura immediata di tutte le relazioni commerciali e nan- Inoltre, le sanzioni non riguardarono materie di vitale im-
ziarie, alla proibizioni di relazioni tra i cittadini propri e portanza, come ad esempio il petrolio.[28] Londra e Parigi
quelli della nazione che infrange il patto, e all'astensione argomentarono infatti che la mancata fornitura di petro-
di ogni relazione nanziaria, commerciale o personale tra lio all'Italia poteva essere facilmente aggirata ottenendo
i cittadini della nazione violatrice del patto e i cittadini di rifornimenti dagli Stati Uniti d'America, che non erano
qualsiasi altro paese, membro della Lega o no"[26] . membri della Societ stessa: infatti gli USA, pur condan-
5.2 Prima battaglia del Tembien 5

nando l'attacco italiano, ritenevano inappropriato che le 5.2 Prima battaglia del Tembien
sanzioni fossero state votate da nazioni con imperi co-
loniali come Francia e Gran Bretagna.[29] Conseguente- Per togliere l'iniziativa al nemico, Badoglio inizi
mente, il decreto delle sanzioni fu il risultato di un elabo- l'attacco il 20 gennaio. L'oensiva si concluse con un di-
rato e controverso compromesso, noto come Patto Hoare- screto successo italiano e alcune posizioni chiave furo-
Laval: ci nonostante, una parte della societ britannica no occupate. Il giorno seguente per gli abissini passaro-
non condivideva le sanzioni.[30] no al contrattacco e la colonna di camicie nere guidata
Il 18 novembre le sanzioni divennero operative. Per ri- dal console Filippo Diamanti si trov isolata in posizio-
spondere alle sanzioni, esattamente un mese dopo, il 18 ne avanzata e, dopo essere stata circondata, venne quasi
dicembre, fu proclamata la Giornata della fede, giorno annientata. Il XII battaglione ascari intervenne per salva-
in cui gli italiani furono obbligati a donare il proprio re i pochi sopravvissuti e ripiegare nuovamente su Passo
oro (soprattutto le fedi nuziali) per sostenere i costi della Uarieu difeso dalle forze della 2 Divisione CC.NN. 28
guerra[31] . Durante il corso della guerra e nell'immediata ottobre del generale Somma ridotte alla sola 180 Le-
fase prebellica, le truppe etiopi vennero rifornite di ar- gione CC.NN. Alessandro Farnese: gli italiani furono
mi e mezzi da alcune potenze europee, tra le quali Fran- rapidamente stretti d'assedio dagli abissini.
cia, Belgio e Regno Unito, che fornirono anche uciali Fu inoltre utilizzata tutta l'aviazione disponibile che fe-
per istruire meglio le truppe del Negus, circa il doppio ce abbondante uso di bombe ed iprite sulle truppe etio-
rispetto a quelle italiane. piche. Dopo tre giorni di assedio la colonna del gene-
rale Vaccarisi raggiunse gli assediati rompendo l'assedio
e disperdendo gli assedianti guidati da Ras Cassa. Se la
guarnigione di Passo Uarieu avesse ceduto gli abissini sa-
5 Le operazioni di Badoglio sul rebbero dilagati nella piana di Macall compromettendo
l'intera campagna bellica.[35] La battaglia termin la mat-
fronte nord tina del 24 gennaio, e con essa l'intera Prima battaglia del
Tembien.
5.1 Controensiva etiope di Natale
5.3 Battaglia dell'Endert

Il 10 febbraio 1936 Badoglio mosse le truppe verso il


massiccio dell'Amba Aradam che fu rapidamente ac-
cerchiato. L'armata di ras Mulughiet attacc quindi
l'esercito italiano per spezzare l'assedio il 12 febbraio im-
pegnando seriamente la 4 Divisione CC.NN. 3 gennaio
del generale Traditi.[36] In questa fase avvenne l'eccidio
del cantiere Gondrand. L'imperatore Hail Selassi or-
din a Ras Cassa di portare le proprie restanti truppe
alle spalle dell'armata italiana ma ci non fu eettuato.
Vista l'impossibilit di proseguire lo scontro con le su-
periori forze italiane il 15 febbraio le truppe abissine si
ritirarono sotto i bombardamenti dell'aviazione italiana.
Un obice da 100/17 italiano nel Tembien. Gran parte dell'armata abissina, durante la ritirata, fu og-
getto di attacchi da parte della popolazione locale degli
Azeb Galla, in uno di questi attacchi fu ucciso lo stesso
Il 28 novembre De Bono venne sostituito dal generale ras Mulughiet.
Pietro Badoglio, dato che Mussolini riteneva il vecchio
quadrumviro troppo cauto nell'avanzata[32] . Giunto Ba-
doglio sul fronte pose il suo quartier generale a Macall. 5.4 Seconda battaglia del Tembien
Nella notte tra il 14 e il 15 dicembre le avanguardie di
ras Immir attraversato il ume Tacazz impegnarono un Il 27 febbraio 1936 le truppe italiane si scontrarono con
gruppo bande, al comando del maggiore Criniti. l'armata di Ras Cassa che si trovava accampata nel Tem-
Il reparto italiano fu costretto alla ritirata incalzato dal- bien. Gli italiani, in questa battaglia, si disposero nel se-
le preponderanti forze abissine e le forze di ras Immir guente modo: una cortina di truppe eritree incaricata di
e del degiac Ajaleu Burr, sfuggite agli avvistamenti ae- supportare il primo impatto, seguivano le truppe in gri-
rei, proseguirono nell'oensiva rioccupando lo Scir[33] . gioverde che appoggiavano l'azione e per ultime le ca-
Contemporaneamente le truppe di Ras Sejum e di Ras micie nere. La battaglia si limit alla conquista italiana
Cassa attaccarono nel Tembien costringendo gli italiani a della vetta dell'Amba Uork grazie al massiccio impiego
ritirarsi sulle posizioni forticate di Passo Uarieu[34] . di liquido corrosivo come l'iprite, dove Ras Cassa aveva
6 6 FRONTE SUD (GRAZIANI)

predisposto il proprio quartier generale. La mattina del 5.6 Battaglia di Mai Ceu
27 circa centotrenta uomini tra alpini del VII Battaglione
complementi, camicie nere ed ascari scalarono la mon- Il Negus, dopo la scontta di ras Immir, radun la
tagna cogliendo di sorpresa le sentinelle. Lo stesso Ras propria guardia imperiale e mosse verso nord, incontro
Cassa sfugg per poco alla cattura.[37] all'esercito italiano. Le due armate si incontrarono nella
conca di Mai Ceu dove gli italo-eritrei, giunti prima, ave-
L'armata di Ras Cassa fu annientata grazie soprattutto
vano frettolosamente organizzato posizioni difensive[38] .
all'impiego dell'iprite mentre quella di Ras Sejum, che
Le truppe di Haile Selassie arrivarono a ne marzo, do-
era poco distante, fu decimata dalle bombe a gas lancia-
po numerosi contrasti e incertezze tra i capi dell'armata.
te dagli aerei. Queste parole vengono citate dal ras Cassa
Il 31 marzo 1936, all'alba, gli abissini nalmente attac-
stesso in una lettera scritta a Sua Maest Haile Selassie:
carono gli alpini del I corpo d'armata del generale San-
"La mia armata era l, a combattere contro un nemico
tini, schierati sull'ala destra e gli ascari eritrei del Corpo
fuori portata. All'improvviso sopraggiunsero gli aerei; tra
d'armata indigeno del generale Pirzio Biroli che difende-
i violenti bombardamenti cominci a cadere una piogge-
vano il centro e l'ala sinistra del fronte; dopo aspri com-
rella impalpabile di liquido corrosivo che faceva cadere i
battimenti le truppe etiopiche furono respinte[39] . Inne
miei uomini a terra, morti. Tutti quelli che le bombe ave-
attacc la guardia imperiale che riusc a conquistare di-
vano risparmiato, caddero con il gas". Allo stesso modo
verse posizioni difese dal Corpo d'armata indigeno che
furono attaccati il ras Imiru e il dedjaz Ayyaleo. Nel corso
tuttavia alle ore 11.30 pass al contrattacco. Gli ascari
della Seconda battaglia del Tembien alcuni reparti italiani
eritrei dovettero combattere duramente no al tardo po-
occuparono l'Amba Alagi.
meriggio per riconquistare le posizioni e costringere gli
abissini alla ritirata; la battaglia del 31 marzo termin con
gravi perdite in entrambi gli schieramenti[40] . L'aviazione
5.5 Battaglia dello Scir italiana, nonostante il tempo nebbioso e piovoso, inter-
venne con ecacia contro le forze del Negus; secondo
le testimonianze etiopiche il giorno prima della battaglia
di Mai Ceu avrebbe anche eettuato attacchi con iprite
davanti alle posizioni nemiche[41] .
Il giorno seguente Haile Selassie ordin la ritirata verso
Dessi: anche in questo caso le truppe imperiali in riti-
rata furono decimate dalla popolazione locale in rivolta.
Presso Lalibela le truppe imperiali furono addirittura at-
taccate dagli Azebu Galla,[42] grazie alla forte propagan-
da italiana, radicata in quei luoghi da anni. Il 15 aprile il
generale Alessandro Pirzio Biroli occup Dessi.

6 Fronte sud (Graziani)

6.1 La conquista di Neghelli

Soldati italiani dopo l'occupazione di Gondar Sul fronte sud, nel frattempo, mentre Badoglio era im-
pegnato nella Prima battaglia del Tembien, le truppe di
A ne febbraio le truppe italiane attaccarono l'armata di ras Dest mossero verso Dolo per attaccare l'armata di
Ras Immir che, forte di 30.000 uomini, si era attestata Rodolfo Graziani. A Graziani era stato ordinato di man-
nello Scir: inizialmente gli abissini riuscirono a contrat- tenere una difesa attiva al ne di mantenere impegnato
taccare validamente iniggendo pesanti perdite ad una nel sud il maggior numero di truppe nemiche e di non pas-
colonna della Divisione Fanteria Gavinana, ma poi per sare all'oensiva. Prontamente informato del movimento
sfuggire all'accerchiamento, d'intesa con l'imperatore, si delle truppe di ras Dest, lo attese pronto allo scontro;
ritirarono verso il ume Tacazz. Come gi successo sulle colonne abissine in marcia fu scatenata l'aviazione
all'armata di ras Mulughiet, anche le truppe di Ras che le decim.
Immir furono decimate durante la ritirata dagli assal- La seguente oensiva italiana ne disperse i resti e il 20
ti dei guerriglieri Azeb Galla; inoltre furono sorprese gennaio 1936 Graziani occup la citt di Neghelli. Dopo
dall'aviazione italiana mentre guadavano il Tacazz ve- la vittoria su Ras Dest, contro Graziani furono schierate
nendo annientate. Ras Immir con i pochi uomini rimasti le truppe al comando di Wehib Pasha, un generale turco
fedeli si rifugi sulle montagne; a questo punto l'esercito al servizio dell'imperatore etiopico. Wehib cerc di at-
italiano occup tutti i centri pi importanti della regione tirare Graziani in una trappola facendolo spingere il pi
(Gondar, Socot). possibile nel deserto dell'Ogaden, ma nello svolgere ta-
7

le operazione i reparti italiani al comando di Guglielmo di politica internazionale in attesa di alcune riunioni del-
Nasi e del generale Franco Navarra inissero gravissime la Societ delle Nazioni, ma n dal 9 gennaio Badoglio
perdite agli abissini da far fallire l'operazione e da mettere riprese i bombardamenti chimici e comunic a Roma gli
a repentaglio la stessa sopravvivenza dell'armata etiope. eetti terrorizzanti sul nemico.
Mussolini a pi riprese approv questo comportamento:
il 19 gennaio scrisse di impiegare tutti i mezzi di guerra
6.2 L'occupazione di Harar e Dire Daua - dico tutti - sia dall'alto come da terra"; il 4 febbraio ri-
bad al generale che lo autorizzava a impiegare qualsiasi
Il 15 aprile Benito Mussolini ordin a Graziani di
mezzo[46] . Ancora il 29 marzo, alla vigilia della battaglia
raggiungere ed occupare Harar: il generale raggiunse
di Mai Ceu, il dittatore conferm l'autorizzazione a Ba-
Dagahbr il 25, ma successivamente le piogge ne rallenta-
doglio all'impiego di gas di qualunque specie e su qua-
rono l'avanzata sull'obiettivo pressato giungendo a Dire
lunque scala[47] . L'Imperatore d'Etiopia Hail Selassi
Daua poche ore dopo il passaggio dell'imperatore in viag-
denunci di fronte alla Societ delle Nazioni l'uso da par-
gio verso l'esilio. Graziani, al ne di intercettare il tre-
te dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popo-
no che portava in esilio l'imperatore scontto e prenderlo
lazione etiope con queste parole nel suo discorso del 12
prigioniero, chiese pi volte il permesso di bombardare
maggio 1936[48] :
i binari per bloccare il treno ma il permesso gli fu nega-
to dal Duce in persona.[43] . Dopo l'occupazione di Harar, Sul fronte meridionale il generale Graziani n dal 15 di-
Graziani fu nominato Maresciallo d'Italia e marchese di cembre 1935 comunic al ministro Alessandro Lessona
Neghelli. che riteneva di dover impiegare ogni tipo di arma con-
tro le orde barbariche e richiese libert di azione per
l'impiego dei gas asssianti"; il giorno seguente Musso-
lini in persona autorizz il generale con le parole: sta
7 L'impiego dei gas bene impiego gas nel caso Vostra Eccellenza ritenga ne-
cessario per supreme ragioni di difesa. Il generale quindi
La pianicazione operativa italiana dell'attacco bombard con i gas le truppe di Ras Dest e la citt di Ne-
all'Etiopia prevedeva n dall'inizio la possibilit ghelli; il 30 dicembre 1935, Graziani autorizz anche il
dell'impiego delle armi chimiche, in particolare gas bombardamento con esplosivi della zona di Gogor, vici-
asssianti; il deposito principale venne organizzato a no all'ospedale da campo svedese di Malca Dida, dove era
Sorodoc dove il servizio K dell'esercito ammass tra accampato il ras[50] . Nel corso del bombardamento ven-
l'aprile 1935 e il maggio 1936 6.170 quintali di fosgene, ne colpito l'ospedale da campo svedese con i contrassegni
cloropicrina, iprite, arsina, lewisite, oltre a 84.000 della Croce Rossa provocando la morte di 28 ricoverati e
maschere antigas. Anche il generale Graziani conside- di un medico svedese[51] .
rava l'impiego di armi chimiche: l'8 settembre 1935
La notizia far il giro del mondo: per giusticare il bom-
richiese infatti al generale Federico Baistrocchi l'invio
bardamento dell'ospedale e l'impiego dei gas nel settore
nel suo settore di 55.000 maschere e 60.000 proiettili
dell'Ogaden e del Giuba venne fatto riferimento alla bru-
d'artiglieria, bidoni a scoppio, candele e bombe a mano
tale uccisione il 26 dicembre di due aviatori italiani, Tito
caricate con aggressivi chimici e gas lacrimogeni[44] .
Minniti e Livio Zannoni, caduti con il loro aereo oltre
In realt Mussolini, n dalle direttive del 31 dicembre le linee nemiche, catturati, uccisi e mutilati da nomadi
1934 indirizzate al Capo di Stato Maggiore (il generale somali e non da regolari etiopici. Il 1 gennaio 1936 Les-
Badoglio), aveva previsto in modo esplicito - dopo aver sona approv le azioni di Graziani scrivendo di azione
stabilito che l'obiettivo della guerra avrebbe dovuto essere rappresaglia per infamia commessa contro nostro aviato-
la conquista totale dell'Etiopia - l'uso dei gas, scrivendo re giusticatissima[52] . Lo storico Giorgio Rochat ha si-
circa la necessit di raggiungere la superiorit assoluta di stematizzato i risultati della ricerca sulla guerra chimica
artiglierie di gas[45] . In seguito fu direttamente Badoglio condotta dagli italiani in Etiopia; l'esercito invi in Eritrea
che, a partire dal 22 dicembre 1935, prese la decisione di 270 tonnellate di aggressivi chimici per fanteria (candele
impiegare in modo cospicuo gli aggressivi chimici. fumogene, lacrimogene e irritanti, bombe a mano, bido-
Questa scelta era motivata dalla situazione operativa sul ni, automezzi attrezzati) che non sarebbero stati utilizzati
campo non molto favorevole per l'esercito italiano che si per motivi tecnici e per dicolt operative; furono inol-
trovava nella necessit di frenare la controensiva etiopi- tre inviati 60.000 proietti di artiglieria caricati ad arsina [53]
ca nello Scir, nel Tembien e nell'Endert e venne messa per i cannoni campali, circa 1.300 di questi proietti
in atto non solo contro le truppe nemiche ma anche per sarebbero stati impiegati sull'Amba Aradam.
seminare il panico nelle retrovie, tra la popolazione, col- Fu l'aeronautica che ebbe il ruolo principale nella guer-
pendo con gas tossici villaggi, pascoli, mandrie, laghi e ra chimica in Etiopia; gli aerei impiegavano l'iprite nel-
umi. Dal 22 dicembre 1935 al 18 gennaio 1936 furono le bombe C.500T da 280 chilogrammi; la disponibili-
impiegati sui settori settentrionali 2.000 quintali di bom- t era di circa 3.300 di queste bombe[54] di cui circa
be, di cui una parte con gas; il 5 gennaio 1936 Mussolini 1.000 furono impiegate operativamente[55] . Nei docu-
aveva richiesto una pausa di queste operazioni per motivi
8 8 LA VITTORIA E L'IMPERO

menti dell'aeronautica le missioni di guerra con i gas era- ca l'impiego della guerra batteriologica"[65] . Badoglio e
no denominate azioni di sbarramento C in quanto data l'apparato militare italiano mantennero uno stretto segre-
la letalit dell'iprite e la persistenza nel tempo della sua to sulla guerra chimica, i giornalisti furono tenuti lontano,
azione gli attacchi avvenivano solitamente in localit re- le squadre del servizio K bonicarono il terreno vici-
lativamente lontane dal fronte e dalle linee di avanzata no alle truppe italiane, solo pochi uciali e alcuni piloti
previste dalle truppe italiane, principalmente per creare furono informati.
sbarramenti chimici su strade, guadi e passi montani allo Grazie a queste precauzioni, la grande maggioranza dei
scopo di interdire o rallentare il movimento delle trup- soldati italiani non venne a conoscenza dell'impiego dei
pe etiopiche, o contro concentramenti di truppe nemiche
gas e non ebbe esperienza diretta dei fatti, al contra-
non ancora ingaggiate o nello sfruttamento del succes- rio le testimonianze sono numerossissime tra gli ex-
so contro concentramenti etiopici in ritirata[56] . Secondo
combattenti etiopici. A Mai Ceu, secondo i racconti, i sol-
Del Boca invece le bombe lanciate sarebbero state 2.582 dati abissini, istruiti a sentire l'odore, cambiare strada
e alla ne del conitto circa due terzi dei 6.170 quintali
e lavarsi subito se contaminati, avrebbero attraversato,
di scorte di aggressivi chimici raccolti nel deposito di So- prima di entrare in battaglia, un cordone di iprite che
rodoc sarebbero stati consumati[57] . Del Boca riferisce
durante la notte aveva perso parte della sua ecacia[66] .
che l'estensione dell'utilizzo di bombe all'iprite, al fosgene Nonostante le precauzioni dell'apparato militare di Bado-
e altri agenti vescicanti dal 22 dicembre in poi avvenne glio, le ricorrenti proteste internazionali, dopo la denun-
su vasta scala, sia sul fronte sud, sia sul fronte nord.[58] . cia del Negus alla Societ delle Nazioni del 30 dicembre
Rochat calcola che sul fronte sud il generale Graziani ab- 1935, testimonianze di osservatori e giornalisti stranieri
bia impiegato 95 bombe C500T, 186 bombe da 21 kg e il bombardamento italiano di ospedali da campo svede-
a iprite e 325 bombe da 41 kg a fosgene, un totale che si e belgi, costrinsero il regime, dopo avere prima nega-
rappresenterebbe circa un nono del quantitativo lanciato to recisamente, ad ammissioni parziali, minimizzando le
sul fronte settentrionale[59] . Secondo i dati uciali del- dimensioni dei fatti e giusticandoli come ritorsioni le-
la Regia Aeronautica furono sganciate sul fronte sud 173 gittime per l'impiego di pallottole esplosive Dum-dum
bombe all'iprite da kg.21 e 95 C-500T da kg.280, pi 6 da parte etiopica, vietati dalla convenzione di Ginevra.
bombe al fosgene da kg.31 e 304 da kg.40, nel corso di
un totale di 38 missioni (per una media di circa 15 bombe Le denunce italiane, erano basate inizialmente su un tele-
a missione)[60] . Secondo altri dati[61] il totale delle bom- gramma falsicato che accusava una ditta britannica delle
be all'iprite C-500T sganciate sul fronte nord fu invece forniture di queste pallottole; in realt, in piccole quanti-
di 1020 nel corso di 66 missioni (per una media anche t, gli etiopici fecero uso di queste pallottole, generalmen-
in questo caso di circa 15 bombe a missione). Anche Ar- te di propriet personale dei soldati che le impiegavano
rigo Petacco conferma che l'iprite fu utilizzata sia sul per cacciare[67] . Gli abissini inoltre praticarono torture
fronte sud che sul fronte nord, ma non su larga scala.[62] e brutalit contro i loro prigionieri di guerra. Lo stori-
e sostiene che questi bombardamenti erano attuati non co svizzero Aram Mattioli intravede nella brutalit della
con tale frequenza da poter sensibilmente mutare il corso guerra italo-etiopica uno dei germi della Seconda guer-
della guerra[63] . ra mondiale, nel senso che qui come nella Guerra civile
di Spagna il regime fascista speriment" le nuove tecni-
Mentre i capi etiopici ed alcuni giornalisti ed osservatori che belliche stile Blitzkrieg e di sottomissione sica delle
stranieri hanno considerato l'impiego delle armi chimiche popolazioni occupate.[68]
il fattore decisivo della vittoria italiana, Del Boca ritiene
che le cause della scontta abissina siano legate soprattut-
to a fattori strategici e organizzativi ma conferma i terri-
bili eetti morali e materiali dei bombardamenti a gas e 8 La vittoria e l'impero
ritiene che essi logorarono duramente gli etiopici e acce-
lerarono la vittoria italiana[64] . I numeri che forniscono 8.1 L'occupazione di Addis Abeba
Del Boca e Rochat sono stati ripresi nel 1996 dalla re-
lazione del generale Domenico Corcione, allora ministro Di fronte ad una situazione sempre pi disperata, il 2
della Difesa, che rifer al Parlamento che dal dicembre maggio Haile Selassie abbandon la guida delle truppe
1935 al maggio 1936 gli italiani sganciarono in Etiopia etiopi e la capitale e si rec in esilio col tesoro della
circa 85 tonnellate di iprite con bombe da aereo, nonch corona, con il quale continu a nanziare la resistenza
proiettili di artiglieria caricati ad arsine e vescicanti. all'occupazione italiana no al 1941. Il 5 maggio le truppe
Di fronte alla resistenza degli etiopi Mussolini nel feb- di Badoglio entrarono nella capitale Addis Abeba.
braio 1936 non esit a prospettare il ricorso addirittura
alla guerra batteriologica; il generale Badoglio espresse
forti riserve a questa proposta del Duce per ragioni di 8.2 La proclamazione dell'Impero
opportunit di politica internazionale e perch l'impiego
dei gas stava gi dando buoni eetti"; Mussolini n per La vittoria venne ucialmente comunicata da Mussolini
rinunciare scrivendo che concordava con Badoglio cir- al popolo italiano la sera del 5 maggio 1936, dopo un mes-
saggio del maresciallo Badoglio. Il 7 maggio l'Italia an-
8.2 La proclamazione dell'Impero 9

Le Camicie nere prendono possesso della stazione di Dire Daua


nel maggio 1936

La vittoria della guerra d'Etiopia in un'allegoria di Achille


Beltrame de La Domenica del Corriere

Impero coloniale italiano

nett ucialmente l'Abissinia e quattro giorni dopo, dal Episodio di guerriglia etiope svoltosi ad Arb Ghebi (Begheme-
balcone di Palazzo Venezia, il Duce annunci la ne della der) 10 settembre 1937 - XVI
guerra e proclam la nascita dell'Impero[69] , riservando a
Vittorio Emanuele III la carica di Imperatore d'Etiopia e
per entrambi quella di Primo Maresciallo dell'Impero. dell'articolo XVI e le sanzioni caddero il 15 dello stesso
Mussolini stabil che, nell'indicare la data sui documen- mese (l'unico stato che si oppose fu il Sudafrica). Roma
ti uciali e sui giornali, occorresse scrivere, accanto al richiese inne alla Societ delle Nazioni di riconoscere
conteggio degli anni a partire dalla nascita di Ges, an- l'annessione dell'Etiopia: tutte le nazioni partecipanti, con
che quello a cominciare dal 28 ottobre 1922 (tale disposi- l'eccezione dell'Unione Sovietica, votarono a favore.
zione era gi in uso) aancato da quello dalla fondazione Per un certo periodo in Etiopia si vericarono continui at-
dell'impero (ad esempio, il 1936 era indicato come anno tacchi della guerriglia fedele all'Imperatore appena depo-
1936, XIV dell'Era Fascista, I dell'Impero). sto, che vennero prontamente repressi da Graziani con fu-
Colonia eritrea, Abissinia e Somalia vennero riunite sotto cilazioni sommarie, uso di gas, azioni terroristiche dimo-
un unico Governatore e il nuovo possedimento colonia- strative, come la distruzione del convento copto di Debra
le venne denominato Africa Orientale Italiana. Il 4 luglio Libanos, con la morte di 2000 tra monaci, diaconi, no-
la Societ delle Nazioni decret terminata l'applicazione vizi e pellegrini in visita alla citt santa. Un'importante
10 9 REGIO ESERCITO ITALIANO IN ETIOPIA NELL'APRILE 1936

conseguenza della vittoria italiana fu la liberazione di ol- sciallo d'Italia Pietro Badoglio (dal 15 novembre 1935).
tre 400.000 schiavi (su un totale esistente, stimato dalla Le truppe Italiane in Etiopia, nell'aprile 1936 erano cos
SDN, di 2 milioni) in quanto l'Etiopia, pur avendo ricevu- composte:
to l'obbligo da parte della stessa SDN di abolire la schiavi-
t quale passo necessario alla sua ammissione, non aveva Comando Generale delle Forze Armate dell'Africa
fatto che operazioni di facciata in questo senso[70] . Orientale Italiana - generale Emilio De Bono
I Corpo d'Armata - generale Ruggiero Santini
9 Regio Esercito italiano in Etiopia 30 Divisione fanteria Sabauda - gene-
rale Italo Gariboldi
nell'aprile 1936 26 Divisione fanteria Assietta - gene-
rale Enrico Riccardi
Divisione Alpina Pusteria tenente genera-
le Luigi Negri Cesi
4 Divisione CC.NN. 3 gennaio -
generale Alessandro Traditi
II Corpo d'Armata - generale Pietro Maravi-
gna
19 Divisione fanteria Gavinana - gene-
rale Nino Villasanta
24 Divisione fanteria Gran Sasso -
generale Adalberto di Savoia-Genova
3 Divisione CC.NN. 21 aprile - gene-
rale Giacomo Appiotti
Galeazzo Ciano e Benito Mussolini passano in rassegna un re- III Corpo d'Armata - generale Ettore Bastico
parto militare al rientro in Italia di Ciano dall'Africa Orientale 27 Divisione fanteria Sila generale
Italiana - Brindisi, 17 maggio 1936 Francesco Bertini
1 Divisione CC.NN. 23 marzo -
generale Domenico Siciliani
IV Corpo d'Armata - generale Ezio Babbini
5 Divisione fanteria Cosseria - generale
Adolfo Olivetti
5 Divisione CC.NN. 1 febbraio -
generale Attilio Teruzzi
2 Divisione CC.NN. 28 ottobre -
generale Umberto Somma
Corpo d'Armata indigeno - generale
Alessandro Pirzio Biroli
1 Divisione eritrea - generale Gustavo
Pesenti
2 Divisione eritrea - generale Renzo
Dalmazzo
Comando Zona Bassopiano Occidentale -
generale Amedeo Couture
Comando Zona Bassopiano Orientale -
colonnello Giuseppe Malta
Comando Zona Territoriale - generale Alderi-
go Redini
1 Gruppo battaglioni Camicie Nere
d'Africa
Prima pagina del quotidiano Il Mattino del 10.05.1936 6 Gruppo Battaglioni Camicie Nere
Il comandante superiore fu il generale Emilio De Bono Comando delle Forze Armate della Somalia italiana
(3 ottobre - 14 novembre 1935), poi sostituito dal Mare- - generale Rodolfo Graziani
11

29 Divisione fanteria Peloritana - generale trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate rma-
Bertoldi to tra la Repubblica Italiana e gli Alleati il 10 febbraio
1 Divisione fanteria Libia - generale 1947 includeva il riconoscimento formale da parte ita-
Guglielmo Nasi liana dell'indipendenza dell'Etiopia e il pagamento delle
riparazioni di guerra nella cifra stabilita di 25 milioni di
6 Divisione CC.NN. Tevere - generale dollari.
Enrico Boscardi
Al tempo di questo trattato, il governo etiope present
Corpo Indigeni Somali - generale Luigi Frusci un documento proprio sui danni initti durante il corso
Settore Somalia Occidentale - generale dell'avventura coloniale voluta da Mussolini. Era rivendi-
Carlo Geloso cata la perdita di 2.000 chiese e di 525.000 case nonch
l'abbattimento e/o la consca di sei milioni di bovini da
Comando Regia Aeronautica dell'Africa Orientale carne, sette milioni di pecore e capre, un milione di caval-
Italiana - generale Mario Ajmone Cat li e muli, 700.000 cammelli. Il conto che l'Italia avrebbe
dovuto pagare ammont a 184.746.023 sterline e fu in-
3 Brigata aerea - generale Attilio Matricardi viato alla Commissione Economica[73] . Inoltre, le perdite
7 Stormo Bombardamento (in Somalia) - umane furono quanticate dagli etiopi in questo modo:
generale Ferruccio Ranza
275.000 - combattenti uccisi in azione
78.500 - patrioti uccisi durante l'occupazione
10 Le perdite umane (1936-1941)
17.800 - civili uccisi dai bombardamenti
10.1 Perdite italiane
30.000 - massacro del febbraio 1937
Per quanto riguarda la Guerra d'Etiopia, le statistiche - 35.000 - persone decedute nei campi di
no al 31 dicembre 1936 (e quindi comprendenti oltre 6 concentramento
mesi di guerriglia dopo la ne del conitto vero e pro-
prio) parlano di 2.317 morti per l'esercito, 1.165 della 24.000 - patrioti giustiziati dalle Corti Somma-
milizia, 193 dell'aeronautica, 56 della marina, 78 civili rie
nell'eccidio del cantiere Gondrand, 453 operai e 88 uomi- 300.000 - persone morte per privazioni dovute
ni della marina mercantile, per un totale di 4.350 morti; alla distruzione dei loro villaggi
di questi solo 2.000 caduti in combattimento, gli altri
per malattia. Inoltre circa 9.000 feriti e 18.200 rimpatriati 760.300 - TOTALE[73]
per malattia[71] .
Le stime sulle perdite degli ascari sono assai vaghe, da La formulazione del trattato di pace venne subito conte-
3.000 a 4.500 morti[72] . Nel complesso, gli italiani per- stata dalla stampa nazionale conservatrice, che inizi a
sero pi uomini per malattie e incidenti che non per la parlare di diktat imposto al paese e rivendic la diversit
guerra. Ad esempio, per quanto riguarda l'aeronautica, se della condizione tedesca da quella italiana in rapporto al
si considerano solo le perdite nel periodo della campagna, comportamento del Regio Esercito nelle colonie africane
i morti scendono a 160: di questi solo 40 in combattimen- e nei territori occupati dei Balcani. In particolare veniva-
to e 44 in incidenti aerei; lo stesso vale per gli aerei: solo no respinte le accuse mosse dall'Etiopia e dalla Jugoslavia
8 velivoli furono abbattuti dagli abissini, mentre ben 65 e si aermava l'impossibilit di pagare da parte italiana
furono perduti per incidenti o avarie. Anche ai caduti du- ai paesi che avevano subito l'occupazione militare del Re-
rante il periodo della guerriglia successivo alla ne u- gio Esercito le ingenti riparazioni di guerra stabilite dal
ciale delle ostilit, furono concesse onoricenze al Valor trattato internazionale:
Militare; il caso ad esempio del tenente pilota Alfredo
De Luca.
11 Canzoni derivate dalla Campa-
10.2 Perdite abissine gna
Dopo la guerra, il negus Hail Selassi forn alla So- Sono derivate molte canzoni dalla Guerra etiope: tra que-
ciet delle Nazioni la sua stima uciale di morti etio- sta la pi famosa certamente Faccetta nera, cantata an-
pici: 760 mila. Per gli studiosi per si tratta di una ci- che in dialetto romanesco, tedesco, inglese e francese. Si
fra decisamente eccessiva: ad esempio secondo Angelo ricordano anche Ti saluto, vado in Abissinia, Topolino va
Del Boca - certamente uno degli storici meno clementi in Abissinia, Povero Selassi, O morettina, Noi tireremo
con il colonialismo italiano - fra il 1890 e il 1941 mo- dritto, In Africa si va, Adua, Stornelli neri e L'ha detto
rirono 450.000 fra etiopici, somali, libici ed eritrei. Il Mussolini.
12 15 LA RELAZIONE BAISTROCCHI

12 La guerriglia etiopi erano ancora attivi in molte regioni e furono in gra-


do di cooperare con le truppe britanniche che nel 1941 in-
vasero l'Africa Orientale Italiana, liberarono il territorio
e rimisero sul trono il Negus[83] .

13 Il massacro di Gaia-Zeret
Tra il 9 e l'11 aprile 1939 una colonna di retrovia del-
le bande guerrigliere di Abeb Aregai, uno dei capi del
movimento di resistenza, con un seguito di donne e bam-
bini, si rifugi in una grande grotta nella regione di Gaia-
Zeret-Lalomedir a qualche chilometro da Gose[84] . Pur
essendo circondata, la carovana riut di arrendersi, e
venne attaccata anche con il ricorso di bombe all'iprite.
Tre guerriglieri etiopi arbegnuoc. Circa 800 sopravvissuti all'attacco uscirono allo scoperto
per arrendersi e furono fucilati, mentre le truppe italia-
La conclusione uciale della guerra e la proclamazione ne minavano le entrate delle grotte vista l'impossibilit di
dell'Impero peraltro non segnarono la ne delle opera- entrarvi[85][86] .
zioni militari; dopo la conquista di Addis Abeba il ma-
resciallo Graziani si trov praticamente assediato dentro Vi sono comunque autori che dissentono sulla versione
la citt durante il periodo delle grandi piogge, dai guerri- della strage, aermando che si tratt un'azione bellica
[87]
[75]
glieri dello Scioa . La ripresa delle operazioni in autun- condotta da Bande coloniali .
no fu caratterizzata da aspri combattimenti nello Scioa,
nell'Etiopia sud-occidentale e nell'Harar; i reparti etio-
pici superstiti opposero forte resistenza e furono neces- 14 Fine dell'Impero
sarie lunghe operazioni di cosiddetta polizia coloniale
per prendere il controllo di gran parte del territorio[76] . Alcuni alti uciali militari italiani ritennero impossibi-
Le forze militari italo-eritree ricorsero a metodi bruta- le difendere e mantenere in possesso l'Africa orientale in
li di repressione con fucilazioni in massa, rappresaglie caso di guerra contro la Gran Bretagna, giudicando arduo
per gli attacchi dei ribelli, distruzioni di villaggi, impiego rifornire la colonia attraverso lo stretto di Gibilterra e il
dell'aviazione e anche dei gas[77] . canale di Suez, controllati dai britannici. L'Africa Orien-
I successi italiani peraltro furono emeri; nella prima- tale Italiana cess denitivamente di esistere nel dicem-
vera 1937 esplose una nuova ribellione generale da parte bre 1941 sotto i colpi dell'esercito britannico, dopo una
dei gruppi guerriglieri dei arbegnuoc che, guidati da ca- resistenza disperata messa in atto dalle truppe italiane,
pi abili ed energici come Abebe Aregai, Hail Chebbed, soprattutto nella battaglia di Cheren e nel novembre al
Hail Mariam Mammo, Mangasci Giamberi, misero in comando del generale Guglielmo Nasi a Gondar, l'ultimo
grande dicolt i presidi italiani[78] . L'esercito italiano baluardo di resistenza dopo che Addis Abeba si era arresa
impieg principalmente i reparti coloniali di ascari eri- alle forze britanniche in maggio.
trei, costituiti da soldati devoti, resistenti e molto mobili, L'Abissinia venne liberata dai britannici, i quali restaura-
per le operazioni di rastrellamento e repressione; queste rono sul trono l'imperatore Hail Selassi. Con il trattato
truppe erano valide e furono costantemente al centro delle di pace di Parigi del 1947 l'Etiopia ingrand il suo territo-
cosiddette operazioni di polizia coloniale[79] . Furono in rio raggiungendo lo sbocco sul mare, annettendo l'Eritrea,
maggioranza i reparti di ascari che eettuarono la repres- la quale ha riconquistato l'indipendenza solo negli anni
sione e i saccheggi anche se queste azioni brutali erano Novanta, in seguito alla vittoria del Fronte di Liberazione
sempre ordinate e dirette dai comandanti italiani[80] ; inol- Eritreo. La Somalia invece venne adata nel 1950 dal-
tre furono impiegate anche bande irregolari che venivano le Nazioni Unite all'Italia con amministrazione duciaria
organizzate per periodi limitati e per compiti particolari; per poi essere dichiarata indipendente nel 1960, una volta
queste formazioni, spesso poco disciplinate e inadabili, unita alla parte gi sotto dominio britannico.
erano inviate in esplorazione prima delle unit regolari di
ascari[81] .
Dopo il richiamo di Graziani e l'arrivo del vicer Amedeo 15 La Relazione Baistrocchi
di Savoia e del suo collaboratore militare, il generale Ugo
Cavallero, gli attacchi della guerriglia e le operazioni di Come in molti casi i mezzi, le armi e gli uomini utiliz-
repressione continuarono con risultati non denitivi anche zati sono imprecisi. La fonte principale da cui gli storici
nel 1938 e 1939[82] . cominceranno a formulare dati precisi la Relazione Bai-
Alla vigilia della seconda guerra mondiale gli arbegnuoc strocchi, piuttosto precisa, ma essendo stata stesa in tempi
13

rapidissimi[71] presenta alcune lacune (i dati si riferiscono [3] G. Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, p. 42.
al 1 giugno 1936):
[4] Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943.
Dall'impero d'Etiopia alla disfatta, Einaudi, pag.
Fucili e moschetti: 420.000 128.
Fucili mitragliatori e mitragliatori: 10.000 [5] Angelo Del Boca, La conquista dell'impero, pagg.
717-718.
Pezzi d'artiglieria: 1.123
[6] Matthew White, Abyssinian Conquest (1935-41):
Carri L/3: 234 400,000, su Secondary Wars and Atrocities of the
Twentieth Century.
Stazioni Radio: 1.600
[7] A. Del Boca. Gli italiani in Africa orientale. vol. III. pp.
Quadrupedi: 90.700
372-387.
Automezzi: 16.000 (da aggiungere i 2.100 autocarri
[8] Richard Pankhurst, The Aethiopians, Oxford 2000, pag.
e i quasi 200 trattori cingolati acquistati negli Stati 211: Nel 1924 ras Tafari [il futuro Haile Sellassie ndt]
Uniti per le esigenze di Graziani in Somalia) cominci ad arontare, pi ecacemente di prima, la
questione della schiavit. Aveva emanato un primo decre-
Ospedali da campo: 144
to pratico per la graduale eradicazione della schiavit e
Gavette: 532.000 istitu un ucio e una scuola per gli schiavi liberati.

Teli da tenda: 1.174.000 [9] Guido Mussolini, Filippo Giannini, Benito Mussolini,
l'uomo della pace: da Versailles al 10 giugno 1940, Greco
Scarpe: 4.650.000[88] e Greco, Roma, 1999, vol. VIII, pag. 104.

[10] Samuele Tieghi, Guerra fascista contro l'Etiopia: un ecci-


Il dato che presenta la maggiore lacuna l'artiglieria, che dio con i gas asssianti, in Storia in network, n 102, aprile
probabilmente non superava gli 800 pezzi. Comunque, 2005.
tutti questi dati fanno pensare alle dimensioni di que-
sta guerra, la pi grande guerra coloniale no alla guerra [11] Langer, William L. (ed.), An Encyclopaedia of World Hi-
d'Algeria. Inoltre sar proprio la guerra d'Etiopia insieme story. Houghton Miin Company, Boston, 1948, pag.
990.
alla guerra di Spagna a consumare le forze italiane che
non avranno divisioni autocarrate rispetto alle medesime, [12] Roberto Festorazzi, Starace, il mastino della rivoluzione
dove era presente persino un eccesso di mezzi. La Rela- fascista, Milano, Mursia, 2002, pag. 136: Il 23 marzo
zione Baistrocchi inoltre fornisce questi dati sui soldati del 1935, alla frontiera tra Eritrea ed Etiopia, avvenne un
(1 giugno): incidente dal signicato premonitore. A Om-Hager, il vi-
cebrigadiere dei carabinieri Gennaro Ventura e il buluk-
basci Gherenchiel Tesemma, in servizio lungo la linea di
Ascari: 87.000
conne del ume Setit, scorsero un gruppo di etiopici che
Sottuciali e militari di truppa: 316.000 avanzavano in armi. Il carabiniere intim l'alt, ma gli abis-
sini risposero con una scarica di fucileria che abbatt il
Uciali: 15.000 buluk-basci, colpito a un polmone.

[13] (EN) J. Calvitt Clarke, Japan and Italy squabble over


Con i civili mezzo milione in totale. Anche questi uo- Ethiopia: The Sugimura aair of July 1935 (PDF), in Se-
mini, specialmente gli ascari che si moltiplicheranno, si lected Annual Proceedings of the Florida Conference of
sacricheranno per la scelta di Mussolini del totale con- Historians, 6-7, Dec. 1999, pp. 9-20.
trollo d'Etiopia, senza adamenti a ex ras fedeli all'Italia
che porteranno alla guerriglia. La situazione migliorer [14] Il testo completo del discorso, su Golem l'indispensabile.
dal 1939 in poi, ma tale incremento arriv troppo tardi [15] Denis Mack Smith, Mussolini, BUR, 1999, pag. 317
per stabilizzare la situazione dato che oramai la Seconda
guerra mondiale era imminente. [16] G. Rochat, Le guerre italiane. 1935-1943, p. 35.

[17] G. Rochat, Le guerre italiane. 1935-1943, pp. 35-36.


16 Note [18] Gli italiani in Africa Orientale, volume II la conquista
dell'impero, Cles (TN), Arnoldo Mondadori, Ristampa
[1] G. Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, p. 37. Sono del 1992, p. 395, ISBN 88-04-46947-1.
compresi le circa 80.000 camicie nere arruolate nella
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale [19] Gli italiani in Africa Orientale, volume II la conquista
dell'impero, Cles (TN), Arnoldo Mondadori, Ristampa
[2] G. Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, p. 37. del 1992, p. 503, ISBN 88-04-46947-1.
14 16 NOTE

[20] Gli italiani in Africa Orientale Volume II:la conquista italiana, notevole e pressante. L'Italia una nazione che
dell'impero, Cles (TN), Arnoldo Mondadori, Ristampa abbisogna di materie prime per le sue industrie in via di
del 1992, p. 355, ISBN 88-04-46947-1. sviluppo e di uno sbocco per la sua popolazione in eccesso.
arrivata ultima nella corsa alle colonie e a causa di un go-
[21] Domenico Quirico, Lo squadrone bianco, Edizioni Mon- verno ineciente stata poco considerata alla Conferenza
dadori Le Scie 2002, pag. 321: Il 5 ottobre il genero (Hai- di Versailles. Le si deve una riparazione.
l Sellasi Gugs) passa armi e bagagli al nemico, portan-
dosi dietro la sua piccola armata oltre le linee italiane dopo [31] Enzo Biagi, Storia del fascismo, Vol. 2, Sadea-Della Volpe
aver distrutto l'unica linea telegraca che collega la fron- Editori, Firenze, 1964, p. 291
tiera a Addis Abeba. Apre cos un gigantesco varco nelle
[32] Le guerre coloniali: Etiopia, su ANPI.
linee di ras Sejum che ci fronteggia, garantendoci una pas-
seggiata militare di decine di chilometri con cui abbellire [33] Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale II, Edizio-
i nostri primi giorni di guerra. ni Mondadori 2000, pag. 477: Fra il 13 e il 14 dicembre
le avanguardie di ras Immir e del degiac Ajaleu Burr,
[22] Arrigo Petacco, Faccetta nera storia della conquista
sfuggendo miracolosamente all'osservazione aerea, si av-
dell'impero, pag. 89: Inoltre, la stampa nazionale diede
vicinano ai guadi del Tacazz e nella notte fra il 14 e il 15
molto rilievo alla defezione del degiac Gugs, il primo dei
attraversano il ume in due punti. Circa duemila uomini,
tanti capi abissini che si lasceranno conquistare da quel-
al comando del tautari Sciferra, uno dei luogotenenti di
la che lo storico Giovanni Artieri, allora corrispondente di
Ajaleu, guadano il Tacazz a Mai Timchet, dove passa la
guerra, deniva scherzosamente la cavalleria di san Gior-
carovaniera Gondar-Adua, e subito impegnano il Gruppo
gio, alludendo all'immagine ragurata sulle sterline, gra-
Bande del maggiore Criniti, forte di mille ascari e appog-
zie alle quali gli inglesi si erano impossessati di gran parte
giato dallo squadrone di carri veloci Esploratori del Nilo
del loro impero.
al comando del capitano Crippa. Un secondo contingente,
[23] Arrigo Petacco, Faccetta nera storia della conquista costituito da tremila soldati di ras Immir, in divisa cachi
dell'impero, pag. 90: Il primo atto uciale compiuto da e dotato del miglior armamento (mitragliatrici pesanti, mi-
De Bono subito dopo l'inizio del conitto fu la liberazio- tra di fabbricazione belga e bombe a mano), varca il ume
ne degli schiavi. E non poteva non farlo: l'abolizione del- ad Addi Aitecheb, quindici chilometri pi a monte e, gui-
la schiavit era il principale motivo con cui l'Italia giu- dato dai monaci di Debr Abbai e da paesani, punta per
sticava l'aggressione all'Etiopia davanti alla Lega delle viottoli ritenuti impraticabili al passo di Dembeguin, con
Nazioni. il proposito di tagliare la ritirata agli ascari del maggiore
Criniti.
[24] Edoardo e Duilio Susmel, Mussolini Opera Omnia, La Fe-
nice, Firenze, 1959, vol. XXVII, pagg. 300-301; si notino [34] Arrigo Petacco, op. cit., p. 115 Nei giorni che seguiro-
in particolare i telegrammi del 20, 27 e 29 ottobre no gli abissini incoraggiati dallo scacco inferto al nemico,
proseguirono nell'oensiva: Immir riconquist la regione
[25] Vanni Beltrami, Italia d'oltremare. Storie dei territori ita- dello Scir giungendo alle porte di Axum, mentre le arma-
liani dalla conquista alla caduta, Edizioni Nuova Cultura, te di ras Cassa e di ras Sejum dilagarono nel Tembien. Il
Roma, 2013, p. 262 giorno di Natale del 1935 gli italiani furono costretti ad
abbandonare anche il villaggio di Abbi Addi e a lasciare
[26] Alessio Fratticcioli, 3 ottobre 1935: lItalia invade agli etiopi tutto il Tembien meridionale. Si ritirarono in-
lEtiopia, su Giornalettismo, 2 ottobre 2010. fatti sul passo Uarieu che sbarrava l'ingresso alla conca di
Macall, dove si riorganizzarono in un campo trincerato.
[27] Pjeter Hidri, Le General Pervizi, Bruxelles, Dorian, 2009.
[35] Arrigo Petacco, Faccetta nera storia della conquista
[28] Arrigo Petacco, Faccetta nera": storia della conquista dell'impero, pag. 115 Se ras Cassa fosse riuscito a su-
dell'impero, pag. 98 Le misure economiche applicate perare il passo avrebbe avuto via libera per penetrare
contro l'Italia erano peraltro non molto gravose. Si limi- nel profondo delle retrovie dello schieramento italiano e
tavano alla proibizione di qualsiasi credito e all'embargo aggirando Macall sfondare verso Adua e l'Eritrea..
sulle armi e su una serie di prodotti necessari alle industrie
di guerra, salvo per il carbone e il petrolio. Soprattutto [36] Angelo Del Boca,Gli italiani in Africa orientale II, Edizio-
di quest'ultimo l'Italia aveva assoluto bisogno, visto che ni Mondadori 2000, pag. 552 Il 12, mentre la manovra
allora non ne produceva neppure un litro. di Badoglio si va ormai delineando con l'investimento e
il tentativo di aggiramento delle posizioni etiopiche, gli
[29] Arrigo Petacco, Faccetta nera": storia della conquista uomini di ras Mulughiet si fanno nalmente vivi sulla
dell'impero, pag. 99. Secondo il governo di Washington, sinistra dello schieramento italiano, impegnando sul co-
tradizionalmente anticolonialista, la guerra all'Abissinia stone di Enda Gaber le camicie nere della 3 gennaio. Per
era certamente ingiusta e l'Italia meritava la condanna, ma almeno dieci volte, approttando anche della nebbia che
altrettanto era ingiusto che le sanzioni fossero state appli- grava sulla zona di Taga Taga, i soldati del degiac Uoda-
cate per volont del Regno Unito che, essendo un impe- gi Ubi scendono all'attacco dal costone di Enda Gaber,
ro coloniale, non aveva maggiori giusticazioni dell'Italia. appoggiati da un nutrito fuoco di mitragliatrici e di pezzi
Meglio quindi restarne fuori e mantenere buoni rapporti da 47
con gli italiani.
[37] Arrigo Petacco, Faccetta nera storia della conquista
[30] Arnold H.M. Jones e Elizabeth Monroe, Storia d'Etiopia, dell'impero, pag. 139 Ma nelle prime ore del 27 febbra-
1935: Nessuno dovrebbe avere a ridire sull'espansione io si svolse lo spettacolare episodio della conquista del-
15

la Montagna d'oro, che accender la fantasia degli stes- [53] Per l'esattezza, 1367 proiettili sparati da due Gruppi da
si abissini. Centotrenta uomini, fra alpini, camicie nere 105/28, ciascuno caricato con circa un chilo di aggressi-
e ascari, armati di moschetto, pugnale e bombe a mano, vo chimico. Non sono riportati altri casi di uso proiettili
dopo un'arditissima scalata notturna della montagna, rag- d'artiglieria a caricamento chimico nel corso della cam-
giunsero la cima alle sei del mattino cogliendo di sorpresa pagna. Vedi:Luigi Emilio Longo - La Campagna Italo-
le sentinelle. Ras Cassa fece appena in tempo a fuggire. Etiopica (1935-1936) Tomo I, Capitolo XIX L'impiego
dei gas, pag.407-480 - Ucio Storico Stato Maggiore
[38] A. Del Boca, Gli italiani in Africa orientale, vol. II, pp. Esercito - Roma 2005 - ISBN 8887940517.
614-617.
[54] Oltre ad alcune centinaia di vecchie bombe da 21 kg, an-
[39] A. Del Boca, Gli italiani in Africa orientale, vol. II, pp. che esse con caricamento ad iprite, utilizzate solo sul fron-
626-628 te della Somalia e circa 450 bombe da 31 e da 40 kg.
[40] A. Del Boca, Gli italiani in Africa orientale, vol. II, pp. caricate a fosgene.
628-634.
[55] G. Rochat, Le guerre italiane. 1935-1943, pagg. 65-67.
[41] A. Del Boca, Gli italiani in Africa orientale, vol. II, pp.
[56] Come nel caso degli attacchi contro le forze di Ras
625-626.
Mulugheit nell'Endert e di Ras Immir nello Scir
[42] Domenico Quirico Lo squadrone bianco, Edizioni Mon-
dadori Le Scie, 2002, p. 321 Il massacro pi metodico e [57] A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, vol. III, pag.
orribile subito dall'esercito di Hail Selassi non lo com- 489.
piono i nostri ascari, gli aeroplani o i gas di Badoglio, ma
[58] Angelo Del Boca, La guerra d'Etiopia. L'ultima impresa
gli Azebu galla e gli Zabagn che fanno a pezzi, deruba-
del colonialismo
no ed evirano migliaia di guerrieri intenti penosamente a
tornare a casa. E questo per rubare loro il fucile, i talleri [59] G. Rochat, Le guerre italiane. 1935-1943, pag. 74.
che hanno in tasca, un mantello pi colorato, un muletto,
e per saldare i vecchi conti. Sono loro che hanno sgozza- [60] Diario Storico del 7 Stormo, XXV, XXXI e XLV
to il vecchio signore della guerra, ras Mulughiet, mentre Gruppo, Archivio dell'Ucio Storico dell'Aeronautica
aranto, vegliava il corpo del glio, anch'egli vittima di Militare, citato il L.E.Longo, Opera citata, Vol.II pag.
quegli instancabili sciacalli. 830.
[43] Arrigo Petacco, Faccetta nera storia della conqui- [61] R.Gentilini - Guerra Aerea sull'Etiopia 1935-1939 -
sta dell'impero, pag. 165 Viaggiando lentamente Edam, Firenze 1992, pagg.95-100, citato in citato il
sull'altipiano fradicio di pioggia (Graziani aveva chiesto L.E.Longo, Opera citata, Vol.II pag. 829)
al Duce il permesso di farlo bombardare, ma gli era stato
negato), il convoglio giunse a Dire Daua dove il negus, [62] Arrigo Petacco, Faccetta nera storia della conquista
nonostante le notizie allarmistiche circa la vicinanza degli dell'impero, pag. 118.
italiani, volle fermarsi per salutare il suo vecchio amico
Edwin Chapman Andrews, console britannico a Harar [63] Arrigo Petacco, Faccetta nera": storia della conquista
dell'impero, ibidem
[44] A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, vol. III, pagg.
303 e 308. [64] A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, vol. III, pagg.
492-493.
[45] R. De Felice, Mussolini il duce. Gli anni del consenso,
pagg. 607-608. [65] A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, vol. II, pag.
489.
[46] A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, vol. III, pagg.
487-488. [66] A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, vol. II, pagg.
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[47] A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, vol. III, pag.
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notizie e cifre, non sempre per soddisfacente. 3-280-06062-1 (in tedesco)

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2011. ISBN 978-88-6222-159-7 Mondadori, 1937.
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Goredo Orlandi Contucci. Africa Orientale Italia-


na - La conquista dell'Impero nel ricordo del tenente
Goredo Orlandi Contucci, a cura di Antonio Or-
landi Contucci. Monte Colombo/Coriano, Edizioni
My Life, 2009.

F. Formento Kai Bandera. Etiopia 1936-1941


Mursia, Milano ISBN 978-88-425-4407-4

18 Voci correlate
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Guerra di Abissinia
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