Documentos de Académico
Documentos de Profesional
Documentos de Cultura
2006 / 1
Nella Lumen Gentium confluiscono due grandi linee o accenti ecclesiologici - e non
propiamente ecclesiologie complete! -, frutto di due millenni della storia della Chiesa (cf. Y.
Congar, prima del Vaticano II; dopo: A. Acerbi, H.-J. Pottmeyer, A. Antn, W. Kasper, S. Pi-
Ninot, ...):
Nel primo millennio: durante la tappa della Chiesa indivisa fino alla rottura con lOriente (nel
1054): emerge una ecclesiologia sacramentale della Chiesa come comunione di chiese locali intorno
ai propri vescovi; la Chiesa di Roma presiede tutta lassemblea della carit che la Chiesa
(Ignazio di Antiochia; LG 13 ).
2) Il concilio Vaticano II: partendo dallecclesiologia giuridica universalista, ci si orienta verso una
ecclesiologia sacramentale di comunione in quanto opzione prioritaria; la nuova formula di
comunione gerarchica (LG 21.22; NEP 2) ne la mediazione e il tentativo della integrazione di
ambedue.
viva non consente di eliminare semplicemente la tradizione del secondo millennio: la continuit
della tradizione esige piuttosto una sintesi creativa fra le tradizioni del primo e del secondo
millennio. E questa sintesi lultimo concilio non riuscito a compiere. Il che non significa che
sarebbe poi compito dei concili sviluppare sintesi teologiche. Un concilio stabilisce dei dati di
fondo, mentre spetta alla successiva teologia operare le sintesi richieste.3
3
Teologia e Chiesa (1986), Brescia 1989, 295.
4
Il nuovo popolo di Dio, 130; cf K. Rahner e K. Lehmann, MyS I/2, 241.
5
Gi lo si trova nella Chiesa antica, secondo lopera classica di L. Hertling, Communio:
Chiesa e papato nellantichit cristiana (1943), Roma 1961.
6
Sulla comprensione della comunione in cerchi concentrici, cf. M. Kehl, La Chiesa, Milano
1995, 399-405, e S. Pi-Ninot, Dnde est la Iglesia?, Gregorianum 86 (2005) 593-606.
Pontificia Universit Gregoriana Facolt di Teologia 2.5.2006 / 3
Il Sinodo del 1985 sintetizz in ununica frase le quattro Costituzioni del Vaticano II attorno
alla Chiesa come unico soggetto: La Chiesa (LG), sotto la Parola di Dio (DV), celebra i misteri di
Cristo (SC), per la salvezza del mondo (GS). Ecco quello che appartiene alla Lumen Gentium, con
un brevissimo cenno a Dei Verbum, Sacrosanctum Concilium, e Gaudium et Spes.
1) La Chiesa come mistero (LG cap. I) in Cristo come un sacramento, segno e strumento
dellunione intima con Dio e dellunit di tutto il genero umano (LG 1; 10 volte sacramento:
LG 1. 9. 48. 59; SC 5. 26; GS 42. 45; AG 1. 5).
2) Questa Chiesa procede della Trinit e sinizia a partire di Abele (LG 2-4).
3) La Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica, sussiste nella Chiesa Cattolica
(LG 8; cf. UR 4), e include nel suo interno peccatori, giacch santa e sempre bisognosa di
purificazione (LG 8), essendo chiamata per Cristo a una perenne riforma (UR 6).
4) La Chiesa Popolo di Dio (LG cap. II), per il suo sacerdozio comune battesimale.
5) L Eucaristia fonte e culmine della vita cristiana(LG 11; SC 10; cf. AG 9).
6) La totalit dei credenti -dai vescovi fino allultimo dei laici cristiani- non pu errare quando
crede (LG 12).
7) Lordinamento in vari modi di tutti gli uomini alla Chiesa: cattolici, altri cristiani, giudei,
musulmani e quelli che cercano con cuore sincero (LG 13-17).
8) I vescovi, successori degli Apostoli (LG 20) e lepiscopato come sacramento (LG 21), che
costituisce loro vicari del Cristo (LG 21.27; per il Papa: LG 18.22; OT 6).
9) La comunione gerarchica condizione per lesercizio della potest sacramentale del
Ministero Episcopale (LG 21.22; cf. CD 4.5) e del Ministero Presbiterale (PO 7.15).
10) La collegialit episcopale espressione della comunione delle chiese nelle quali e a
partire delle quali esiste la Chiesa una ed unica (LG 23), sotto il primato (8 volte nel
Vaticano II, ma sempre senza laggiunta di giurisdizione del Vaticano I) della Cattedra di
Pietro, che presiede tutta lassemblea della carit (LG 13).
11) Il Ministero Episcopale servizio e diaconia (LG 24), e i Presbiteri sono cooperatori dei
Vescovi (LG 28; PO 2). La ministerialit del diaconato (LG 29).
12) Il laico: il fedele battezzato caratterizzato per la indole secolare propia (LG 31).
13) Eguaglianza e stessa dignit di tutti i credenti nella Chiesa (LG 32).
14) La condizione di vita propia della vita religiosa non interposta tra il clero e i laici, ma un
dono dato a alcuni cristiani (LG 43; cf. PC).
15) La Chiesa pellegrina (LG 48-51), quale comunione dei santi per lunione dei viatori con
i fratelli morti; lesemplarit dei santi e la loro invocazione non deve far oscurare la centralit
di Cristo unico mediatore (LG 49).
Epilogo: Maria, figura della Chiesa (LG 63.65; Madre della Chiesa: Credo del Popolo di Dio di
Paolo VI, n. 15; Maria, la Chiesa realizzata: Commissione Teologica Internazionale, 1985, n.
10).
Lecclesiologia di comunione trova la sua identit piena nella sacramentalit, dato che la
Chiesa concepita dal Vaticano II come un sacramento (10 volte). Secondo Tommaso dAquino,
un sacramento si manifesta in queste tre dimensioni:
Poco prima, nel 1202, Papa Innocenzo III ricordava cos questa triplice distinzione a partire
dallEucaristia: la forma visibile - sacramentum et non res -; la verit del corpo - sacramentum et
res -, e la potenza spirituale - res et non sacramentum - (DH 783). Questa triplice distinzione
sacramentale pu strutturare lecclesiologia cos:
Cos il segno visibile della Chiesa sacramento possiede una doppia dimensione: la pi
interna come comunit credente, e la pi esterna come societ giuridica, anche se non di forma
contradittoria ma complementare in quanto formano una unica realt complessa (una realitas
complexa: LG 8). Per questo utile la distinzione sociologica classica tra comunit e societ,8
dove la prima sottolinea la dimensione pi affettiva, personale e carismatica, e per tanto pi
interiore, e la seconda propone la dimensione pi struttrata, giuridica e istituzionale, e per tanto pi
esteriore.
Queste due dimensioni del segno visibile sacramentale della Chiesa portano alla sua realt
teologica - ontologica -: la filiazione divina e la fraternit umana in Cristo, come ultimo perch
della Chiesa (cf. LG 1).
7
Sent. IV d. 4, q. 1, a. 4, qc. 2.
8
Cf. F. Tnnies, Gemeinschaft und Gesellschaft, 1887.
Pontificia Universit Gregoriana Facolt di Teologia 2.5.2006 / 5
1) La Chiesa radicata in Ges: a partire della relazione fondante tra Ges e la Chiesa, e la
funzione della Chiesa apostolica primitiva come norma e fondamento della Chiesa di tutti i
tempi;
2) I nomi della Chiesa: si presentano i nomi della Chiesa, a partire dello stesso di Chiesa,
cos come Popolo di Dio, Corpo di Cristo, Comunione e Tradizione vivente
1) La Chiesa da Abele (LG 2): come convocazione salvifica universale che parte della
creazione;
2) La Chiesa come germine e inizio del Regno di Dio (LG 5);
3) Lecclesiologia teologica di Tommaso dAquino;
Nota: Verso una ecclesiologia filosofica?
4) Il perch? della Chiesa: visibilit storica e Spirito di Cristo (LG 8).
[Partendo della filiazione e fraternit in Cristo, la Chiesa si manifesta come segno visibile
quale comunit di fede, speranza e amore - dimensione interiore meta-empirica -, e allora
come societ (LG 8) - dimensione esteriore fenomenologica -].
1) Lappartenenza alla Chiesa: i suoi vari modi e lorientamento verso di essa (LG 13-17);
2) Le condizioni di vita nella Chiesa: laicato e ministero pastorale con la sua articolazione
ecclesiologica, e la vita consacrata;
3) La Chiesa locale diocesana: localizzazione della cattolicit della Chiesa;
4) Il ministero episcopale della comunione ecclesiale;
5) Il ministero petrino nella Chiesa e la revisione del suo esercizio (cf. UUS 95).
Pontificia Universit Gregoriana Facolt di Teologia 2.5.2006 / 6
1) Lecclesiologia societaria;
2) La sinodalit come espressione sociale della Chiesa comunione;
3) La missione e diaconia della Chiesa nel mondo;
4) Conclusione: paradosso e mistero della Chiesa.