J.R.R. Tolkien - Roverandom Le Avventure - Provart

{\rtf1{\info{\title J.R.R.
Tolkien - Roverandom Le Avventure Di Un Cane Alato}{\

author Provart}}\ansi\ansicpg1252\deff0\deflang1033{\b
J.R.R. TOLKIEN }{\par \pard \hyphpar
{\b
ROVERANDOM LE AVVENTURE DI UN CANE ALATO }}{\par \pard \hyphpar
{\b
(Roverandom, 1998) }}{\par \pard \hyphpar
}{\par \pard \hyphpar
Questo libro \uc1\u232e dedicato alla memoria di Michael Hilary Reuel Tolkien192
0-1984}{\par \pard \hyphpar
{\b
INTRODUZIONE }}{\par \pard \hyphpar
Nell'estate del 1925, J.R.R. Tolkien, sua moglie Edith e i loro figli John (di q
uasi 8 anni), Michael (di quasi 5 anni) e Christopher (di non ancora un anno) an
darono in vacanza a Filey, una cittadina costiera dello Yorkshire ancor oggi not
a come centro turistico. Si trattava di una vacanza imprevista organizzata per f
esteggiare la nomina di Tolkien alla cattedra \uc2\u171<<Rawlinson e Bosworth\uc
2\u187>> a Oxford per l'insegnamento di anglosassone, incarico che l'autore avre
bbe assunto a partire dal 1\uc3\u176deg ottobre di quell'anno. Una vacanza intes
a forse come periodo di riposo, in quanto non solo lo attendeva l'incarico oxoni
ano, ma per due trimestri avrebbe dovuto continuare a insegnare presso l'Univers
it\uc1\u224a di Leeds giacch\uc1\u233e i due impegni si accavallavano. Per tre o
quattro settimane - come si spiega pi\uc1\u249u avanti, c'\uc1\u232e incertezza
sulle date - i Tolkien affittarono a Filey un cottage edoardiano, forse di prop
riet\uc1\u224a del direttore dell'ufficio postale, arrampicato su un costone di
roccia che dominava la spiaggia e il mare. Da questo osservatorio privilegiato l
a vista a oriente non aveva ostacoli e il piccolo John Tolkien fu molto emoziona
to nel veder sorgere dalle acque del mare, in un paio di notti senza nubi, la lu
na piena che tracciava un \uc2\u171<<sentiero\uc2\u187>> sulle onde con la sua s
cia d'argento. }{\par \pard \hyphpar
A quell'epoca Michael Tolkien andava matto per un giocattolino, un cane di stagn
o in miniatura, a macchie bianche e nere. Mangiava e dormiva con questo cagnetto
, portandoselo sempre dietro; era riluttante a separarsene perfino quando doveva
lavarsi le mani. Tuttavia, durante la permanenza a Filey, un giorno and\uc1\u24
2o a fare una passeggiata con il padre e il fratellino maggiore e, mentre si ded
icava con entusiasmo a far rimbalzare sassolini nell'acqua, pos\uc1\u242o il cag
nolino sulla spiaggia di ciottoli bianchi. Su quello sfondo era praticamente imp
ossibile distinguerlo e il giocattolo and\uc1\u242o perso. Michael si disper\uc1
\u242o quando, nonostante le ricerche dei ragazzi e del padre proseguissero anch
e il giorno dopo, non riusc\uc1\u236i a trovare il suo cagnetto. Per un bambino
la perdita del giocattolo preferito \uc1\u232e un trauma, e fu senza dubbio pens
ando a questo che Tolkien ebbe l'ispirazione di escogitare una sorta di spiegazi
one per quel che era accaduto: una favola in cui un cane in carne e ossa, di nom
e Rover (Girandolone) \uc1\u232e trasformato in giocattolo da uno stregone, vien
e smarrito su una spiaggia da un ragazzino molto somigliante a Michael, incontra
un divertente \uc2\u171<<mago della sabbia\uc2\u187>> e vive una serie di avven
ture sulla luna e in fondo al mare. Almeno, \uc1\u232e cos\uc1\u236i che l'inter
a storia di Roverandom risulta nella sua versione scritta definitiva. Che non na
scesse subito completa e che fosse pensata e narrata frammentariamente lo si pu\
uc1\u242o dedurre dal carattere episodico e dalla lunghezza; lo si pu\uc1\u242o
verificare da un appunto, tanto breve da destare curiosit\uc1\u224a, contenuto n
el diario di Tolkien (scritto quasi certamente nel 1926 a compendio degli avveni
menti del 1925) a proposito della composizione di Roverandom a Filey: \uc2\u171<
<La storia di "Roverandom" scritta per divertire John (e anche me, via via che s
i sviluppava) \uc1\u232e arrivata in fondo\uc2\u187>>. Sfortunatamente non possi
amo sapere con esattezza cosa intendesse Tolkien con \uc2\u171<<\uc1\u232e arriv
ata in fondo\uc2\u187>>: forse soltanto che il racconto (com'era allora) era sta
to completato durante la vacanza, e nulla di pi\uc1\u249u... Tuttavia la nota tr
a parentesi conferma che la storia prendeva forma a mano a mano che lui la racco
ntava. }{\par \pard \hyphpar
\uc1\u200E strano che si menzioni solo John nell'appunto sul diario, quando diet
ro la storia di Rover c'era il dolore sofferto da Michael. Forse Michael si era
accontentato del primo episodio, quello che spiegava la scomparsa del suo giocat
tolo, ed era meno interessato di John al seguito. Lo stesso Tolkien si appassion
\uc1\u242o al racconto, che, procedendo, divent\uc1\u242o pi\uc1\u249u complesso
. Ma non \uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
documentato in che forma esattamente Roverandom sia stato concepito, n\uc1\u233e
esiste oggi qualcuno in grado di dire - per esempio - se tutti i suoi sapienti g
iochi di parole e le allusioni a miti e leggende facessero parte della narrazion
e sin dall'inizio, o siano stati aggiunti durante la stesura. Nel suo diario Tol
kien, dopo un intervallo di qualche mese, annot\uc1\u242o di essersi trasferito
con la famiglia a Filey (da Leeds) il 6 settembre 1925 e di esservi rimasto sino
al 27 settembre. Ma almeno la prima di queste due date deve essere inesatta (ed
\uc1\u232e erroneamente registrata nel diario come sabato mentre era domenica).
Considerato che il ricordo della luna piena che brilla sul mare \uc1\u232e anco
ra vivo nella memoria di John, e che la scia luminosa ispir\uc1\u242o il \uc2\u1
71<<sentiero lunare\uc2\u187>> percorso da Rover, i Tolkien dovevano essere stat
i a Filey durante il plenilunio, che nel settembre del 1925 cominci\uc1\u242o ma
rted\uc1\u236i, il 2. Si pu\uc1\u242o affermare con certezza che si trovassero a
Filey il pomeriggio di sabato 5 settembre, quando la costa nordorientale dell'I
nghilterra fu colpita da una tremenda tempesta. I ricordi di John Tol-kien risul
tano di nuovo molto precisi e vengono confermati dai resoconti dei giornali. Il
livello del mare sal\uc1\u236i molto prima di quanto non fosse prevista l'alta m
area, superando la barriera frangiflutti e spazzando il lungomare di Filey, dann
eggiando le costruzioni lungo la costa e sconquassando la spiaggia, eliminando c
os\uc1\u236i ogni residua speranza di ritrovare il giocattolo di Michael. I fort
i venti fecero vibrare talmente il cottage da tener sveglia la famiglia Tolkien
tutta la notte, nel timore che il tetto volasse via. John ricorda che suo padre
raccont\uc1\u242o una storia ai suoi due figli pi\uc1\u249u grandicelli per tene
rli calmi: e fu allora che cominci\uc1\u242o a raccontare loro la storia del can
e Rover, che divent\uc1\u242o il magico \uc2\u171<<Roverandom\uc2\u187>>. La tem
pesta stessa ha senza dubbio ispirato l'episodio, verso la fine della novella, i
n cui il vecchio Serpente Marino comincia a svegliarsi e con i movimenti delle s
ue spire provoca grandi sconvolgimenti atmosferici. (\uc2\u171<<Quando distendev
a un paio di spire nel sonno, l'acqua si gonfiava e sobbolliva e piegava le case
e disturbava il riposo della gente per miglia intorno.\uc2\u187>>) Non v'\uc1\u
232e alcuna prova che Roverandom sia stato scritto mentre Tolkien era a Filey. T
uttavia, uno dei cinque disegni fatti per illustrare il racconto - il paesaggio
lunare qui riprodotto - \uc1\u232e datato 1925, e si pu\uc1\u242o presumere che
sia stato eseguito quell'estate a Filey. Altre tre illustrazioni datano a partir
e dal settembre 1927, quando i Tolkien erano in vacanza a Lyme Regis, sulla cost
a meridionale britannica, e sono: Il Dragone Bianco d\uc1\u224a la caccia aRover
andom e al cane-luna, dedicata a John Tolkien; La casa dove Roverinizi\uc1\u242o
le sue avventure come giocattolo con una dedica a Christopher Tolkien; e lo spl
endido acquarello I giardini del palazzo del Re del Mare. Su ognuno di questi fo
gli si pu\uc1\u242o leggere l'indicazione del mese e dell'anno. Un disegno di Ro
ver che arriva sulla luna in groppa al gabbiano Mew \uc1\u232e datato }{\par \pa
rd \hyphpar
\uc2\u171<<1927-8\uc2\u187>>. Tutte le immagini sono riprodotte in questo volume
. La presenza di illustrazioni datate settembre 1927 suggerisce che la favola di
Rove-random sia stata raccontata ancora a Lyme Regis, forse perch\uc1\u233e i T
olkien si trovavano di nuovo in vacanza al mare e ricordarono quel che era accad
uto a Filey due anni prima. La dedica a Christopher Tolkien sul disegno intitola
to La casa dove Rover inizi\uc1\u242o le sue avventure come giocattolo suggerisc
e inoltre che ora Christopher era abbastanza grande per apprezzare Roveran-dom (
nel settembre del 1925, infatti, era poco pi\uc1\u249u che un poppante) e che la
storia gli sia stata raccontata di nuovo almeno in parte giacch\uc1\u233e non l
'aveva sentita nella precedente occasione. Il riaccendersi dell'interesse per Ro
verandom nell'estate del 1927 pu\uc1\u242o esser stato lo stimolo che alla fine
spinse Tolkien a trasferire il racconto su carta; pare che l'abbia fatto pi\uc1\
u249u avanti in quello stesso anno, probabilmente durante le vacanze di Natale.
Siamo propensi a crederlo - ma possiamo solo fare congetture, in mancanza di un
manoscritto datato o di un'altra prova concreta - basandoci su due indizi intere
ssanti anche se piuttosto deboli. Tutti e due riguardano la fine del secondo cap
itolo di Roverandom, }{\par \pard \hyphpar
nel quale si racconta di come il Grande Dragone Bianco \uc1\u232e disturbato da
Roverandom e dal suo amico il cane-luna, e li insegue in una caccia furiosa. Il
dragone \uc1\u232e descritto come un frequente piantagrane: \uc2\u171<<Quando da
va una dragon-festa o aveva una crisi di nervi faceva uscire dalla caverna vere
lingue di fuoco verdi e rosse; e frequenti erano le nuvole di fumo. Un paio di v
olte aveva fatto diventare tutta la luna rossa o l'aveva oscurata completamente.
.. In quelle situazioni cos\uc1\u236i difficili l'Uomo-sulla-Luna... si limitava
a scendere nelle cantine, a sprigionare gli incantesimi pi\uc1\u249u efficaci e
a risistemare tutto il pi\uc1\u249u in fretta possibile\uc2\u187>>. Nell'episod
io attuale il suo inseguimento ai due cani \uc1\u232e interrotto dall'Uomo-sulla
-Luna all'ultimo momento, con un sortilegio che colpisce il drago in pieno stoma
co. Per questa ragione \uc2\u171<<l'eclissi seguente non riusc\uc1\u236i affatto
perch\uc1\u233e il dragone era troppo intento a leccarsi il pancino per occupar
sene\uc2\u187>>. Un riferimento al fatto che le eclissi lunari erano provocate d
al fumo dei draghi, come stabilito in un passaggio precedente. }{\par \pard \hyp
hpar
Gli elementi inclusi in questo capitolo - uno dei quali (un dragone rompiscatole
sulla luna) faceva certamente parte della storia nel settembre del 1927, come d
imostra il disegno con la data - compaiono in forma molto simile in un'inedita l
ettera-favola che Tolkien scrisse ai figli nel dicembre di quell'anno nelle vest
i di Babbo Natale. In essa - una delle tante notevoli lettere di Babbo Natale ch
e Tolkien scrisse ai figli tra il 1920 e il 1943 - l'Uomo-sulla-Luna va al Polo
Nord e beve troppo brandy mentre mangia il plum-pudding giocando a snapdragon. 1
Crolla addormentato ed \uc1\u232e spinto sotto al divano dall'Orso Polare del P
olo Nord, restandovi fino al giorno dopo. In sua assenza i dragoni vanno in giro
sulla luna e fanno un tale polverone da provocare un'eclissi. L'Uomo-sulla-Luna
\uc1\u232e costretto a tornare a precipizio e a fare un mirabolante incantesimo
per rimettere le cose a posto. Le somiglianze fra questo episodio e quello del
Grande Dragone Bianco descritto in Roverandom sono troppe per essere casuali; da
ci\uc1\u242o si potrebbe dedurre che Tolkien aveva in mente Roverandom mentre s
criveva la lette 1 Gioco natalizio che consiste nell'afferrare chicchi di uvetta
intinti nel brandy acceso. [N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
rina di Natale nel dicembre del 1927. \uc1\u200E impossibile dire se l'idea dei
dragoni-lunari provocatori di eclissi sia stata presentata prima nella lettera o
se sia stata estrapolata per l'occasione da un'invenzione gi\uc1\u224a esistent
e in Roverandom; ma tra i due lavori ci deve senz'altro essere una connessione.
Le vacanze natalizie offrirono a Tolkien una pausa lontano dalle responsabilit\u
c1\u224a accademiche, durante la quale avrebbe potuto buttar gi\uc1\u249u Rovera
n-dom; e bench\uc1\u233e non sia certo che l'abbia fatto nel dicembre del 1927,
un altro indizio porta a quella data, almeno come terminus a quo per il primo te
sto (non datato) che possediamo: il riferimento a un'eclissi mancata. Nel primo
testo \uc2\u171<<L'eclissi seguente non riusc\uc1\u236i affatto\uc2\u187>> gi\uc
1\u224a citato \uc1\u232e seguito dall'annotazione \uc2\u171<<l'hanno detto gli
astronomi (i fotografi)\uc2\u187>>. E a dire il vero fu questa l'opinione preval
ente, riportata nel Times di Londra, secondo la quale l'eclissi dell'8 dicembre
1927 fu nascosta agli osservatori inglesi dalle nuvole. A questo proposito la le
tterina di Babbo Natale del 1927 ci \uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
ancora utile perch\uc1\u233e data l'eclissi verificatasi durante l'assenza dell'
Uomosulla-Luna esattamente all'8 dicembre, confermando cos\uc1\u236i che Tolkien
era informato di quanto avveniva nel mondo reale. }{\par \pard \hyphpar
La prima delle versioni esistenti di Roverandom \uc1\u232e una delle quattro con
servate tra i manoscritti di Tolkien alla Bodleian Library di Oxford. Sfortunata
mente un quinto \uc1\u232e andato perduto, corrispondente al primo capitolo e al
la prima met\uc1\u224a del secondo. Ne restano ventidue pagine, vergate in frett
a, a volte con grafia di difficile interpretazione su una variet\uc1\u224a di fo
gli (forse strappati da quaderni di esercizi scolastici), e con numerosi ritocch
i. Questo testo fu seguito da tre stesure battute a macchina, anch'esse non data
te, nel corso delle quali Tolkien allung\uc1\u242o progressivamente la storia ap
portandovi diversi miglioramenti stilistici e di dettaglio pur senza modificare
la sostanza della trama. Il primo dattiloscritto, consistente di trentanove pagi
ne fittissime di correzioni, segue molto da vicino il manoscritto ed \uc1\u232e
stato di grande aiuto per decifrare le parti pi\uc1\u249u illeggibili del primo
testo. Tuttavia verso la fine differisce in modo rilevante dal precedente, dove
il passaggio nel quale Rover riprende il suo aspetto e la sua dimensione natural
e (prima quasi un anticlimax ora invece momento drammatico quanto umoristico) \u
c1\u232e molto pi\uc1\u249u esteso. Il nuovo testo si intitolava all'origine Le
avven-ture di Rover, ma Tolkien lo cambi\uc1\u242o a penna in Roverandom, titolo
preferito da allora in poi. Il secondo dei tre dattiloscritti s'interrompe, a q
uanto pare per consapevole decisione dell'autore, dopo appena nove pagine, con p
oche righe soltanto nel foglio finale. Va dall'inizio della storia fino al punto
in cui la luna }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<cominci\uc1\u242o a tracciare il suo luminoso sentiero sulle onde\uc2
\u187>>. Inoltre, un frammento \uc1\u232e stato battuto anche su quel che ora \u
c1\u232e il rovescio di una pagina: immediatamente ripudiato da Tolkien, che tor
n\uc1\u242o a quello sull'altro lato, modificandolo ancora e continuandolo. In t
utta la sua estensione, il secondo dattiloscritto ha inglobato le modifiche appo
rtate al primo e include alcune ulteriori migliorie. Ma forse \uc1\u232e pi\uc1\
u249u importante soffermarsi sull'aspetto ordinato di questa versione, che la di
fferenzia dal precedente dattiloscritto. Ora Tolkien badava ai particolari della
presentazione: per esempio scrivere a macchina e non a mano la numerazione dell
e pagine, spezzare i dialoghi andando a capo ogni volta che un personaggio diver
so prendeva la parola mentre prima (in quella che era chiaramente una copia di l
avoro) i dialoghi stessi erano scritti di seguito, senza interruzioni. Inoltre,
il nuovo dattiloscritto presenta solo rare correzioni, annotate con grande cura:
per la maggior parte, comunque, si tratta di errori di battitura. Questa forma
migliorata ci induce a sospettare che Tolkien stesse preparando il secondo datti
loscritto per presentarlo al suo editore, George Alien }{\par \pard \hyphpar
& Unwin, sul finire del 1936. A quell'epoca Lo hobbit era gi\uc1\u224a stato acc
olto con entusiasmo, e bench\uc1\u233e fosse ancora in produzione e non ancora u
n conclamato successo, Tolkien era stato invitato a presentare altre storie per
bambini, in vista di una futura pubblicazione. Aveva aderito alla richiesta invi
ando ad Alien & Unwin un libro d'immagini, Mr. Bliss, un racconto pseudo-medieva
le, Farmer Giles of Ham, e Roverandom. Se il frammentario dattiloscritto numero
due fu fatto a questo scopo, come crediamo, pu\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
darsi che Tolkien l'abbia abbandonato perch\uc1\u233e non ne era ancora del tutt
o soddisfatto; o forse perch\uc1\u233e, come le stesure precedenti, era stato re
alizzato su fogli che parevano strappati da quaderni, con uno dei lati lunghi un
po' }{\par \pard \hyphpar
irregolare, e l'autore desiderava che il proprio lavoro si presentasse in modo p
i\uc1\u249u professionale. Il terzo e ultimo dattiloscritto di Roverandom appare
in perfetto ordine (pur presentando ancora alcune modifiche) e consta di sessan
ta fogli di carta di buona qualit\uc1\u224a, sebbene non tutti uguali; in questa
stesura il testo fu diviso in capitoli e furono apportati altri cambiamenti, pi
ccoli ma numerosi, nei dialoghi e nelle descrizioni, nella punteggiatura e nella
divisione dei paragrafi. \uc1\u200E quasi certamente questo il testo che Tolkie
n present\uc1\u242o ad Alien }{\par \pard \hyphpar
& Unwin e che il presidente della casa editrice, Stanley Unwin, diede al proprio
giovane figlio Rayner perch\uc1\u233e lo valutasse. }{\par \pard \hyphpar
In data 7 gennaio 1937, Rayner Unwin nel suo giudizio di lettura defin\uc1\u236i
il racconto \uc2\u171<<ben scritto e divertente\uc2\u187>>, ma nonostante la rec
ensione favore-vole non fu accettato per la pubblicazione. Roverandom, come anno
t\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
Stanley Unwin nei propri appunti, sembrava uno dei \uc2\u171<<brevi racconti fan
tastici in vari stili\uc2\u187>> che - si credeva - Tolkien avesse praticamente
pronti per la pubblicazione nell'ottobre del 1937; ma a quella data il successo
di Lohobbit era tale che Allen & Unwin pretese un seguito - soprattutto altre st
orie sugli \uc2\u171<<hobbit\uc2\u187>> - e si direbbe che Roverandom non sia st
ato pi\uc1\u249u preso in considerazione n\uc1\u233e dall'autore n\uc1\u233e dal
l'editore. L'attenzione di Tolkien ora era tutta concentrata sul \uc2\u171<<nuov
o Hobbit\uc2\u187>>, l'opera che sarebbe stata il suo capolavoro: Il Signore deg
li Anelli. }{\par \pard \hyphpar
Non \uc1\u232e esagerato dire che Il Signore degli Anelli non sarebbe stato conc
epito se non ci fossero stati racconti come Roverandom, in quanto il fatto che p
iacessero tanto ai figli di Tolkien, e a Tolkien stesso, port\uc1\u242o finalmen
te a un lavoro pi\uc1\u249u ambizioso - Lo hobbit -e poi al seguito. Erano per l
o pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
racconti brevi: alcuni ebbero una redazione scritta e fra questi molti non furon
o ultimati. Tolkien aveva assunto con gioia il ruolo di cantastorie per i suoi f
igli, almeno a partire dal 1920, quando aveva scritto la prima delle sue letteri
ne di Babbo Natale. Ci furono anche racconti sul \uc2\u171<<cattivo\uc2\u187>> B
ill Stickers e sul suo avversario, sul Maggiore Road Ahead, sul minuscolo omino
Timothy Titus e sullo smargiasso Tom Bombadil, ispirato da un bambolotto olandes
e di Michael Tolkien. Ma nessuno di questi personaggi and\uc1\u242o molto lontan
o, anche se Tom Bombadil trov\uc1\u242o pi\uc1\u249u tardi un suo piccolo spazio
nelle poesie e nel Signore degli Anelli. The Orgog, un racconto molto strano e
alquanto pi\uc1\u249u lungo, fu scritto nel 1924; ne esiste il dattiloscritto ma
\uc1\u232e incompiuto e non elaborato del tutto. Roverandom, invece, \uc1\u232e
completo e ben costruito; si distingue ulteriormente fra le composizioni di fan
tasia create per i bambini Tolkien per il gusto sfrenato con il quale l'autore s
i dedic\uc1\u242o ai giochi di parole. Sovrabbondante di quasi omofoni (per es.:
Persia e Pershore 2), di onomatopee e allitterazioni (come quelle evocanti le s
fumature e i registri delle voci canine), di elenchi descrittivi resi comici dal
la loro lunghezza (\uc2\u171<<attrezzature, decorazioni, emblemi e simboli, appu
nti e promemoria, libri di ricette, filtri, congegni, borse e bottiglie di incan
tesimi diversi\uc2\u187>> nel laboratorio di Artaserse), di frasi assolutamente
inattese (l'Uomo-sulIa-Luna \uc2\u171<<scomparve nell'aria fina; e chiunque non
sia mai stato sulla luna ti potr\uc1\u224a dire quanto sia fina l'aria lass\uc1\
u249u\uc2\u187>>). Include anche tutta una serie di espressioni collo 2 Resi nel
la traduzione con Persia e Persici e riflessi per estensione anche in termini qu
ali \uc2\u171<<frutto del persico\uc2\u187>> e \uc2\u171<<persiche\uc2\u187>>. [
N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
quiali infantili (come whizz, splosh, tummy e uncomfy3) molto interessanti in qu
anto mai presenti nelle opere gi\uc1\u224a pubblicate di Tolkien, o perch\uc1\u2
33e omesse ab initio nei manoscritti o perch\uc1\u233e sostituite nel corso dell
a revisione. In Lo hobbit, per esempio, tummy, \uc2\u171<<pancino\uc2\u187>>, fu
sostituito da stomach, }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<stomaco\uc2\u187>>. Qui tali espressioni sono certamente sopravvissut
e grazie alla forma orale con cui la favola era stata raccontata inizialmente ai
bambini Tolkien. }{\par \pard \hyphpar
E che Tolkien in Roverandom abbia incluso anche termini quali para-phernalia e p
hosphorescent, primordial e rigmarole4 fa davvero piacere, specie di questi temp
i nei quali un linguaggio del genere \uc1\u232e considerato }{\par \pard \hyphpa
r
\uc2\u171<<troppo difficile\uc2\u187>> per i bambini: opinione con cui Tolkien a
vrebbe discordato. Una volta, nell'aprile del 1959, annot\uc1\u242o: \uc2\u171<<
Un lessico ricco non si ottiene leggendo libri scritti secondo l'idea che qualcu
no si \uc1\u232e fatta del linguaggio usato da ragazzi appartenenti a una determ
inata fascia di et\uc1\u224a. Si ottiene dalla lettura di testi ben al di sopra
di quel limite.\uc2\u187>> ( Letters ofJ.R.R. Tolkien, 1981, pagg. 298-9). }{\pa
r \pard \hyphpar
Roverandom \uc1\u232e notevole anche per la variet\uc1\u224a di materiale biogra
fico e letterario che vi fu utilizzato. Prima di tutto, la famiglia Tolkien, e l
'autore in persona: vi figurano i genitori e i bambini o (come nel caso del picc
olo Christopher) vi si fa riferimento; il cottage e la spiaggia di Filey compaio
no in tre capitoli; Tolkien esprime pi\uc1\u249u volte le proprie idee su rifiut
i e inquinamento; e ogni accadimento di quelle vacanze del 1925 - la luna che sp
lendeva sul mare, la grande tempesta, e soprattutto la perdita del cagnetto gioc
attolo di Michael - \uc1\u232e divenuto ingrediente del racconto. A questi eleme
nti poi Tolkien ha aggiunto una miriade di riferimenti a miti e fiabe, alle sagh
e nordiche e al mondo della narrativa per l'infanzia, tradizionale e moderna: il
Dragone Bianco e il Dragone Rosso delle leggende britanniche, re Art\uc1\u249u
e Merlino, i mitici abitanti degli abissi (tra i tanti, le sirene, Niord e il Ve
cchio del Mare), il serpente Midgard, attingendo anche ai libri di \uc2\u171<<Ps
ammead\uc2\u187>> di E. Nesbit, a Attraverso lo specchio e a Sylvie e Bruno di L
ewis Carroll, perfino alle operette musicali di Gilbert e Sullivan. Un campo vas
to, ma questi materiali tanto diversi si amalgamano perfettamente nelle mani di
Tolkien, con gran divertimento per chi riconosce le allusioni. }{\b \par \pard \
hyphpar
3 Resi nella traduzione con Persia e Persici e riflessi per estensione anche in
termini quali \uc2\u171<<frutto del persico\uc2\u187>> e \uc2\u171<<persiche\uc2
\u187>>. [N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
4 Non altrettanto difficili i termini italiani: attrezzature, fosforescente, pri
mordiale e tiratura. [N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
Nelle brevi note in fondo al volume forniamo chiarimenti sulle fonti di Tolkien
(accertate o probabili) per Roverandom come pure su alcune parole oscure, tipich
e espressioni inglesi che possono risultare sconosciute a lettori di altri Paesi
e su altri argomenti di particolare interesse. Qui, nell'introduzione, ci sembr
a opportuno mettere a fuoco altri punti. Nella celebre prolusione \uc2\u171<<And
rew Lang\uc2\u187>> del 1939 Sul racconto fanta-stico, Tolkien tuon\uc1\u242o co
ntro la \uc2\u171<<minuziosit\uc1\u224a entomologica\uc2\u187>> di molte descriz
ioni di esseri magici, citando in particolare Nymphidia di Michael Drayton, in c
ui il cavalier Pigwiggen cavalca un'\uc2\u171<<impetuosa forbicina\uc2\u187>> e
\uc2\u171<<fissa convegno in un fior di primula\uc2\u187>>. Ma all'epoca di Rove
random non aveva ancora eliminato idee stravaganti come gli gnomi lunari che cav
alcano conigli e ricavano frittelle dai fiocchi di neve, o le fate marine che vi
aggiano in carrozze di conchiglie trainate da pesciolini. Solo dieci anni prima
aveva pubblicato i versi di Goblin Feet (1915), ormai celebre opera giovanile, n
ella quale l'autore sente \uc2\u171<<minuscole trombe di magici folletti\uc2\u18
7>> e si sofferma sugli \uc2\u171<<abitucci\uc2\u187>> e i \uc2\u171<<piedini fe
lici\uc2\u187>>; come lo stesso Tolkien ammise una volta, negli anni Venti e Tre
nta era \uc2\u171<<ancora influenzato dalla convenzione secondo la quale i "racc
onti di fate" sono rivolti ai bambini\uc2\u187>>. ( Letters, pag 297, stesura de
ll'aprile 1959.) Per questa ragione si serv\uc1\u236i a volte di raffigurazioni
e di modi d'espressione da \uc2\u171<<fiaba\uc2\u187>>: gli elfi giocosi e cante
rini di Rivendell in Lo hobbit, per esempio e, sia in quel libro ma pi\uc1\u249u
ancora in Roverandom, l'importante voce dell'autore (o del genitore) che raccont
a. In seguito Tolkien rimpianse di aver \uc2\u171<<buttato gi\uc1\u249u\uc2\u187
>> delle storie per i suoi figli e in modo particolare gli avrebbe fatto piacere
che i versi di Goblin Feet fossero sepolti e dimenticati. Nel frattempo le fate
(e poi gli elfi) della sua immaginata, mitica \uc2\u171<<Silmarillion\uc2\u187>
> spiccavano con nobile eleganza, senza alcuna possibile somiglianza con \uc2\u1
71<<Pigwiggenry\uc2\u187>>. In maniera quasi inevitabile Roverandom fu attirato
nell'ambito della mitologia di Tolkien (o legendarium), che a quell'epoca l'auto
re aveva gi\uc1\u224a }{\par \pard \hyphpar
sviluppato da una decina d'anni e pi\uc1\u249u e che gli creava preoccupazione.
Si possono fare molti paragoni fra le sue opere. Per esempio, il giardino sul la
to buio della luna in Roverandom ricorda molto da vicino la Casetta del Gioco Pe
rduto in Racconti ritrovati, il primo testo in prosa del legenda-rium. Qui i bam
bini \uc2\u171<<danzavano e giocavano... raccogliendo fiori o rincorrendo le api
dorate e le farfalle dalle ali ricamate\uc2\u187>> ( Parte Prima, pubblicata ne
l 1983) mentre nel giardino sulla luna \uc2\u171<<danzavano sonnolenti, camminav
ano come in sogno e parlavano tra s\uc1\u233e. Alcuni si muovevano quasi si stes
sero appena svegliando da un profondo sopore; altri correvano gi\uc1\u224a ben d
esti e sorridenti: zappettavano, coglievano fiori, costruivano case e tende, ins
eguivano farfalle, giocavano a pallone, si arrampicavano sugli alberi: e tutti,
proprio tutti, cantavano\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
L'Uomo-sulla-Luna non dir\uc1\u224a come sono arrivati nel suo giardino i bambin
i, ma a un certo punto Roverandom guarda verso la terra e gli sembra di scorgere
\uc2\u171<<lunghe fila sottili e sbiadite di gente piccola che... veleggiava ra
pida\uc2\u187>> sulla scia lunare: ma mentre i bambini giungono nel giardino add
ormentati, pare certo che Tolkien avesse in mente la visione gi\uc1\u224a esiste
nte dell' Ol\uc1\u243or\uc1\u235e Mall\uc1\u235e o Sentiero dei Sogni che conduc
eva alla Casetta del Gioco Perduto: \uc2\u171<<ponti slanciati sospesi nell'aria
e con un incerto scialbo brillio come se fossero di nebbie setose nel raggio di
una luna nuova\uc2\u187>>, un sentiero che nessun occhio umano ha mai visto, \u
c2\u171<<se non nei dolci torpori della giovent\uc1\u249u del cuore\uc2\u187>> (
Racconti ritrovati, Parte Prima). Il collegamento pi\uc1\u249u curioso fra Rove
random e la mitologia, comunque, si verifica quando la \uc2\u171<<balena pi\uc1\
u249u anziana\uc2\u187>>, Uin, mostra a Roverandom \uc2\u171<<la grande Baia del
Paese delle Fate (come lo chiamiamo noi), al di l\uc1\u224a delle Isole Magiche
\uc2\u187>> e, pi\uc1\u249u oltre, \uc2\u171<<nell'occidente pi\uc1\u249u remoto
, le Montagne della Casa degli Elfi e la luce del Regno delle Fate sulle onde\uc
2\u187>> nonch\uc1\u233e \uc2\u171<<la Citt\uc1\u224a }{\par \pard \hyphpar
degli Elfi su una verde collina ai piedi delle montagne\uc2\u187>>. \uc1\u200E p
roprio questa la geografia della parte occidentale del mondo in Il Silmarillion,
per quanto di quel lavoro esisteva negli anni Venti e Trenta. Le \uc2\u171<<Mou
ntains of Elvenhome\uc2\u187>>, cio\uc1\u232e le Montagne delle Case degli Elfi,
sono i monti di Valinor nell'Aman e la \uc2\u171<<Citt\uc1\u224a degli Elfi\uc2
\u187>> \uc1\u232e Tun, il nome usato sia nella mitologia sia nella prima stesur
a (e solo in quella) di Roverandom. Anche Uin proviene da Racconti ritrovati e,
bench\uc1\u233e qui non sia come la sua omonima \uc2\u171<<la pi\uc1\u249u poten
te e la pi\uc1\u249u anziana fra le balene\uc2\u187>> ( Parte Prima), pure riesc
e a portare Roverandom in vista delle Terre Occidentali, che a questo punto dell
o sviluppo del legendarium erano celate a occhi mortali da acque oscure e perico
lose. }{\par \pard \hyphpar
Uin dice che \uc2\u171<<le avrebbe prese\uc2\u187>> se qualcuno (forse i Vaiar,
cio\uc1\u232e gli dei che risiedono a Valinor) avesse scoperto che lei aveva fat
to vedere Aman a chi (anche se solo un cane!) proveniva dalle \uc2\u171<<Terre d
i Fuori\uc2\u187>>, cio\uc1\u232e dalla Terra-di-Mezzo, il mondo dei mortali. In
Roverandom quel mondo sotto alcuni aspetti s'identifica col nostro, e molti luo
ghi realmente esistenti sono citati con il loro nome. Lo stesso Roverandom \uc2\
u171<<dopo tutto era suddito britannico\uc2\u187>>. Ma per altri aspetti \uc1\u2
32e chiaro che non si tratta della nostra terra: per prima cosa, ha dei bordi da
cui le cascate precipitano \uc2\u171<<dritte nello spazio\uc2\u187>>. Non \uc1\
u232e nemmeno la terra descritta nel legendarium, bench\uc1\u233e anch'essa sia
piatta; ma la luna di Roverandom, proprio come quella in Racconti ri-trovati, si
muove al di sotto del mondo quando non \uc1\u232e alta nel cielo. Via via che l
e opere di Tolkien sono state pubblicate nel quarto di secolo successivo alla su
a morte, \uc1\u232e apparso evidente che quasi tutti i suoi scritti sono collega
ti fra loro, anche solo in piccoli particolari, e che ognuno getta una luce rive
latrice sugli altri. Roverandom dimostra ancora una volta come il legendarium -
il lavoro di tutta la vita di Tolkien - influenzasse il suo modo di raccontare,
e come anticipi scritti sui quali lo stesso Roverandom esercit\uc1\u242o un'infl
uenza, sia pure indiretta: specie Lo hobbit, la cui composizione (iniziata forse
nel 1927) pu\uc1\u242o aver coinciso con la stesura e la revisione di Roverando
m. Infatti molti lettori di Lo hobbit non mancheranno certo di notare ( inter al
ia) le somiglianze tra il pauroso volo di Rover su Mew fino al suo rifugio ai bo
rdi della scogliera e quello di Bilbo fino al nido delle aquile; e tra i ragni c
he Roverandom incontra sulla luna e quelli di Mirkwood; e come sia il Grande Dra
gone Bianco che Smaug, il drago di Erebor, hanno le pance morbide; e come i tre
scorbutici negromanti di Ro-verandom -Artaserse, Psamathos e l'Uomo-sulla-Luna -
sono, ciascuno a suo modo, precursori di Gandalf. }{\par \pard \hyphpar
Prima di procedere col testo rimane solo da spendere qualche parola sui disegni
che lo accompagnano. Ne abbiamo gi\uc1\u224a parlato a lungo in J.R.R.Tolkien: A
rtist and Illustrator (1995); ma qui, dove sono pubblicati insieme al testo inte
grale del racconto, si evidenziano maggiormente qualit\uc1\u224a e difetti. Non
erano stati pensati per illustrare un libro a stampa e, per i loro soggetti, non
sono equamente distribuiti nella storia. E non sono neanche uniformi per stile
o mezzo espressivo: due sono a china, due ad acquarello e uno \uc1\u232e un past
ello. Quattro rivelano una notevole cura, specie gli acquarelli, mentre il quint
o, l'arrivo di Rover sulla luna, mostra una certa approssimazione, con Rover, Me
w e l'Uomo-sulla-Luna fastidiosamente minuscoli. Forse quel che pi\uc1\u249u int
eressava Tolkien in questo disegno erano la torre e il terreno spoglio tutt'into
rno - molto dettagliato - che per\uc1\u242o non suggerisce in alcun modo le fore
ste lunari descritte in Roverandom. Il precedente Pa-esaggio Lunare \uc1\u232e p
i\uc1\u249u fedele al testo: include alberi dalle foglie blu, e \uc2\u171<<ampi
spazi aperti azzurri e verdi sui quali le alte montagne aguzze disegnavano ombre
lunghe lontano fin sul fondo della valle\uc2\u187>>. Presumibilmente illustra i
l momento in cui Roverandom e l'Uomo-sulla-Luna, tornando dal loro giro nel lato
buio, vedono \uc2\u171<<sorgere il mondo, una luna verde pallido e oro, enorme
e rotonda sopra le cime delle Montagne Lunari\uc2\u187>>. Ma qui il mondo non \u
c1\u232e affatto piatto: si vedono solo le Americhe, quindi l'Inghilterra e gli
altri luoghi terrestri menzionati nel racconto devono trovarsi sul lato opposto
del globo. Il titolo Paesaggio Lunare \uc1\u232e scritto per mano di Tolkien con
i caratteri tengwar dei folletti. }{\par \pard \hyphpar
Il Dragone Bianco d\uc1\u224a la caccia a Roverandom e al cane-luna \uc1\u232e a
nch'esso fedele al testo e ha parecchi punti interessanti oltre al drago e ai ca
ni alati. Sopra il titolo ci sono un ragno-luna e forse una falena-drago; e in a
lto nel cielo si vede la terra, che ha forma di globo. Quando si trov\uc1\u242o
a illustrare Lo hobbit Tolkien us\uc1\u242o lo stesso drago sulla mappa Wilderla
nd e lo stesso ragno nel disegno di Mirkwood. Il \uc2\u171<<Moondog\uc2\u187>> d
el titolo fu usato (con la variante \uc2\u171<<moon-dog\uc2\u187>>) solo nei pri
mi testi. }{\par \pard \hyphpar
Lo splendido acquarello I giardini del palazzo del Re del Mare rivela l'edificio
\uc2\u171<<di pietra rosa e bianca\uc2\u187>> quasi fosse una decorazione d'acq
uario, forse con un rimando al Royal Pavilion di Brighton, Tolkien volle mostrar
e il palazzo e i giardini in tutta la loro bellezza, invece di far vedere Rovera
ndom che seguiva il tremendo percorso; forse dobbiamo vedere con i suoi occhi. L
a balena Uin \uc1\u232e nell'angolo a sinistra in alto, come il Leviatano in una
delle illustrazioni di Rudyard Kipling in Storie proprio cos\uc1\u236i (1902).
Il \uc2\u171<<Merking\uc2\u187>> del titolo apparve solo nei primi testi, con la
variazione }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<mer-king\uc2\u187>> (unica forma nella versione finale). Tolkien era
comunque piuttosto incostante nella grafia dei nomi composti inizianti con mer-.
L'illustrazione La casa dove Rover inizi\uc1\u242o le sue avventure come giocat
-tolo, un acquarello altrettanto curato, \uc1\u232e un rompicapo. Il titolo lasc
ia intendere che si tratti della casa dove Rover incontr\uc1\u242o per la prima
volta Artaserse, bench\uc1\u233e nel testo manchi qualsiasi riferimento al fatto
che la casa si trovasse all'interno o nei pressi di una fattoria. Anche il mare
che s'intravede col suo scintillio nello sfondo e il gabbiano che si libra in a
lto sarebbero in contraddizione con quanto dichiarato nel testo, e cio\uc1\u232e
che Rover \uc2\u171<<non aveva mai n\uc1\u233e visto n\uc1\u233e annusato il ma
re\uc2\u187>> prima di essere portato sulla spiaggia dal piccolo Two \uc2\u171<<
e il villaggio di campagna dove era nato era miglia e miglia distante dal rumore
o dal profumo del mare\uc2\u187>>. N\uc1\u233e pu\uc1\u242o essere questa la ca
sa del padre del ragazzino, che \uc1\u232e descritta bianca e alta su una scogli
era con un giardino digradante fino al mare. Saremmo quasi portati a chiederci s
e questo disegno in origine non fosse del tutto indipendente dalla storia e se a
lcuni particolari, come il gabbiano, non siano stati aggiunti dopo, per uniformi
t\uc1\u224a con il testo. Il cagnetto bianco e nero pu\uc1\u242o essere inteso c
ome un ritratto di Rover e l'animale nero davanti a lui - anch'esso in parte nas
costo da un maiale - potrebbe essere Tinker, la gatta: ma nulla di tutto questo
\uc1\u232e sicuro. }{\par \pard \hyphpar
Il testo che segue \uc1\u232e basato sull'ultima stesura di Roverandom. Tolkien
non prepar\uc1\u242o mai il lavoro per la pubblicazione, e non si pu\uc1\u242o d
ubitare che avrebbe fatto molte revisioni e correzioni per renderlo pi\uc1\u249u
adatto a un pubblico diverso dalla propria famiglia, se il libro fosse stato ac
cettato da Alien & Unwin perch\uc1\u233e uscisse dopo Lo hobbit. Nell'attesa fu
lasciato con una serie di errori e incongruenze. Quando scriveva in fretta, Tolk
ien tendeva a essere illogico nella punteggiatura e nell'uso delle maiuscole; pe
r Roverandom ne abbiamo seguito la consuetudine, di solito minimalista, laddove
le sue intenzioni erano chiare, ma abbiamo normalizzato i segni di interpunzione
e le maiuscole quando sembrava necessario. Con il consenso di Christopher Tolki
en abbiamo anche modificato qualche frase malriuscita (lasciandone altre); ma pe
r la maggior parte, il testo \uc1\u232e come l'aveva creato il suo autore. Siamo
in particolar modo grati a Christopher Tolkien per i consigli offerti durante l
a preparazione di questo libro, e lo ringraziamo per averci fornito la dichiaraz
ione del diario paterno citata a pagina 9; grazie anche a John Tolkien, che ha c
ondiviso con noi i suoi ricordi di Filey nel 1925. Ringraziamo inoltre, per l'ai
uto e l'incoraggiamento ricevuti: Priscilla e Joanna Tolkien; Douglas Anderson;
David Doughan; Charles Elston; Michael Everson; Verlyn Flieger; Charles Fuqua; C
hristopher Gilson; Carl Hostetter; Alexei Kondratiev; John Rateliff; Arden Smith
; Rayner Unwin; Patrick Wynne; David Brawn e Ali Bailey di HarperCollins; Judith
Priestman e Colin Harris della Bodleian Library di Oxford; e lo staff della Wil
liams College Library, a Williamstown, Massachusetts. }{\par \pard \hyphpar
Christina Scull }{\par \pard \hyphpar
Wayne G. Hammond }{\par \pard \hyphpar
{\b
Roverandom }}{\par \pard \hyphpar
{\b
}}{\par \pard \hyphpar
{\b
I }}{\par \pard \hyphpar
C'era una volta un cagnolino che aveva nome Rover. Era molto piccolo e molto gio
vane, altrimenti sarebbe stato pi\uc1\u249u attento; ed era molto felice di star
l\uc1\u236i a giocare in giardino al sole con una palla gialla, o non avrebbe f
atto mai ci\uc1\u242o che fece. }{\par \pard \hyphpar
Non tutti i vecchi con i calzoni sbrindellati sono malvagi: alcuni sono simpatic
i straccivendoli e hanno al seguito qualche cagnetto; alcuni fanno i giardinieri
; e pochi, ma proprio pochissimi, sono stregoni che se ne vanno bighellonando in
vacanza in cerca di qualcosa da fare. Il tipo che sta entrando ora nella storia
era proprio uno stregone. Avanzava bel bello per il viale del giardino, con un
vecchio palt\uc1\u242o sdrucito, una vecchia pipa tra i denti e un vecchio cappe
llaccio verde in testa. Se Rover non fosse stato cos\uc1\u236i occupato ad abbai
are alla palla, avrebbe forse notato la penna blu infilata nella calotta del cap
pello verde, e sarebbe venuto anche a lui - come a qualsiasi altro ragionevole c
ane - il sospetto che potesse trattarsi di uno stregone; ma della penna lui non
s'accorse affatto. }{\par \pard \hyphpar
Quando il vecchio si pieg\uc1\u242o per raccogliere la palla - pensava di trasfo
rmarla in un'arancia o perfino in un osso o in pezzo di carne per Rover - Rover
ringhi\uc1\u242o: \uc2\u171<<Mettila gi\uc1\u249u!\uc2\u187>> senza dire \uc2\u1
71<<per favore\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
Naturalmente lo stregone, proprio perch\uc1\u233e era stregone, comprese tutto b
enissimo e gli rispose: \uc2\u171<<Sta' zitto, stupido!\uc2\u187>> senza dire \u
c2\u171<<per favore\uc2\u187>>. Poi s'infil\uc1\u242o la palla in tasca, apposta
per stuzzicare il cane, e si volt\uc1\u242o per andarsene. Mi spiace riferire c
he Rover gli azzann\uc1\u242o subito i calzoni, strappandogliene via un bel pezz
o. E forse strapp\uc1\u242o via anche un pezzo dello stregone. Il vecchio, fuori
di s\uc1\u233e, si gir\uc1\u242o di scatto e url\uc1\u242o: \uc2\u171<<Idiota!
Trasformati in giocattolo!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
A quelle parole cominciarono ad accadere le cose pi\uc1\u249u straordinarie. Rov
er era solo un cagnolino, per cominciare, ma all'improvviso si sent\uc1\u236i mo
lto rimpicciolito. L'erba gli apparve mostruosamente alta e ondeggiava lass\uc1\
u249u, ben oltre la sua testa; intravedeva lontana tra l'erba, come un sole che
sorgeva tra gli alberi d'una foresta, l'enorme palla gialla dove l'aveva scarave
ntata lo stregone. Sent\uc1\u236i lo scatto del cancello che si chiudeva alle sp
alle del vecchio, ma non riusc\uc1\u236i a vederlo uscire. Cerc\uc1\u242o di abb
aiare, ma emise solo un flebile suono, troppo fioco perch\uc1\u233e una persona
normale potesse sentirlo; credo che non ci avrebbe fatto caso nemmeno un cane. E
ra diventato cos\uc1\u236i piccolo che se in quel momento fosse sopraggiunto un
gatto, prendendolo per un topo ne avrebbe fatto un sol boccone. Tinker, la grand
e gatta nera che stava nella stessa casa, non ci avrebbe pensato su due volte. F
igurarsi. }{\par \pard \hyphpar
Alla sola idea di Tinker, Rover si sent\uc1\u236i assalire dal terrore: ma prest
o i gatti furono dimenticati. Il giardino stesso all'improvviso scomparve e Rove
r si sent\uc1\u236i spazzar via, verso l'ignoto. Passata la buriana, si ritrov\u
c1\u242o al buio, pigiato contro tanti altri oggetti duri e rigidi; e dovette ri
manere per un bel pezzo in una scatola senz'aria e in posizione molto scomoda. N
on c'era nulla da mangiare o da bere, ma quel che era peggio, scopr\uc1\u236i di
non riuscire a muoversi. Sulle prime pens\uc1\u242o che ci\uc1\u242o fosse dovu
to al fatto di star cos\uc1\u236i }{\par \pard \hyphpar
pigiato in poco spazio, ma poi scopr\uc1\u236i che durante il giorno poteva muov
ersi pochissimo, e con grandi sforzi, e solo se nessuno stava a guardare. Solo d
opo mezzanotte poteva camminare e scodinzolare, e per giunta senza nessuna sciol
tezza. Era diventato un giocattolo. Solo per non aver detto \uc2\u171<<per piace
re\uc2\u187>> a uno stregone, da ora in poi doveva restarsene tutto il giorno se
duto sulle zampe posteriori come un questuante. Immobilizzato cos\uc1\u236i. }{\
par \pard \hyphpar
Dopo quel che gli parve un tempo interminabile e cupo, prov\uc1\u242o ancora una
volta ad abbaiare forte per farsi sentire da qualcuno. Poi cerc\uc1\u242o di mo
rdere gli altri oggetti nella scatola, stupidi giocattoli a forma di animali, fa
tti solo di legno o di piombo, non cagnolini veri, vittime di incantesimi come l
ui. Tutto inutile: non riusciva n\uc1\u233e ad abbaiare n\uc1\u233e a mordere. A
ll'improvviso arriv\uc1\u242o qualcuno e sollev\uc1\u242o il coperchio della sca
tola, facendo entrare la luce. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Stamane dovremmo mettere in vetrina qualcuno di questi animaletti, Ha
rry\uc2\u187>>, disse una voce, e una mano s'infil\uc1\u242o nella scatola. \uc2
\u171<<E questo da dove spunta?\uc2\u187>> continu\uc1\u242o la voce, mentre la
mano agguantava Rover. \uc2\u171<<Non ricordo d'averlo mai visto prima d'ora. No
n appartiene certo alla scatola dei giocattoli da tre soldi. Hai mai visto nient
e di cos\uc1\u236i realistico? Guardagli il mantello, e gli occhi!\uc2\u187>> }{
\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Prezzalo a sei soldi\uc2\u187>>, disse Harry, \uc2\u171<<e mettilo be
n in vista nella vetrina, allora.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Il povero piccolo Rover dovette rimanere in prima fila nella vetrina sotto il so
le cocente tutta la mattina e tutto il pomeriggio quasi fino all'ora del t\uc1\u
232e; e sempre fingendo di chiedere qualcosa, seduto sulle zampe posteriori, men
tre dentro di s\uc1\u233e era davvero infuriato. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Appena mi comprano, scappo\uc2\u187>>, ripeteva agli altri giocattoli
. \uc2\u171<<Io sono vero. Non sono un giocattolo, io, e non voglio fare il gioc
attolo. Speriamo che qualcuno mi compri presto. Detesto questo negozio, non ries
co a muovermi cos\uc1\u236i piazzato in vetrina.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpa
r
\uc2\u171<<E perch\uc1\u233e mai vorresti muoverti?\uc2\u187>> dissero gli altri
giocattoli. \uc2\u171<<Noi non ci muoviamo mica. \uc1\u200E tanto pi\uc1\u249u
comodo starsene immobili, senza un pensiero al mondo. Vita riposata, vita prolun
gata. Quindi, piantala. Non riusciamo a dormire se continui a blaterare, e alcun
i di noi stanno per affrontare tempi duri, nelle stanze di certi ragazzini maled
ucati.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Non vollero aprire pi\uc1\u249u bocca, cos\uc1\u236i il povero Rover non pot\uc1
\u233e scambiare due parole con nessuno, e si sent\uc1\u236i infelice e demorali
zzato, pentitissimo di aver morso i calzoni dello stregone. }{\par \pard \hyphpa
r
Non so dirvi se fu o no lo stregone a mandare la mamma per portar via il cagnoli
no dal negozio. Tuttavia, proprio quando Rover aveva toccato il fondo dell'infel
icit\uc1\u224a, lei entr\uc1\u242o con la sua bella cesta della spesa. Lo aveva
visto in vetrina, e subito aveva pensato che sarebbe stato un bel regalo per il
suo bambino. Aveva tre figli, ma uno aveva una passione particolare per i cani i
n miniatura, specie per quelli a macchie bianche e nere. Cos\uc1\u236i, compr\uc
1\u242o Rover, che fu impacchettato e infilato nella cesta insieme agli altri ac
quisti che lei aveva fatto per il t\uc1\u232e. In men che non si dica Rover rius
c\uc1\u236i a far sbucare la testa dal suo involucro. Sentiva un profumino di to
rta. Ma scopr\uc1\u236i che non poteva arrivarci; e, in mezzo a tutti quei sacch
etti di carta, emise un breve lamento da giocattolo. Solo i gamberetti lo udiron
o, e gli chiesero che problema avesse. Lui raccont\uc1\u242o tutto, aspettandosi
di essere molto compatito, ma quelli gli chiesero soltanto: \uc2\u171<<Che dire
sti se finissi bollito? Sei mai stato bollito?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<No. Non sono mai stato bollito, se non ricordo male\uc2\u187>>, rispo
se Rover. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Per\uc1\u242o qualche volta mi hanno fatto il bagno, e non \uc1\u232e
cosa particolarmente gradevole. Ma immagino che finire bollito sia molto meglio
che essere stregato.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Allora, si vede proprio che non sei mai stato bollito\uc2\u187>>, rib
atterono quelli. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Non ne sai niente. \uc1\u200E la cosa peggiore che possa capitarti: s
iamo ancora rossi di rabbia, solo a pensarci.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
A Rover i gamberetti non stavano simpatici, cos\uc1\u236i disse: \uc2\u171<<Pazi
enza, tra poco vi mangeranno e io star\uc1\u242o a guardare!\uc2\u187>> }{\par \
pard \hyphpar
Dopo di che i gamberetti non ebbero altro da dirgli, e lui fu lasciato solo a ri
muginare su che genere di persone l'avesse comprato. Lo scopr\uc1\u236i presto.
Fu portato in una casa e la cesta fu posata su un tavolo, e tutti i pacchetti fu
rono tirati fuori. I gamberetti furono portati in dispensa ma Rover fu subito da
to al bambino per il quale era stato comprato, che lo port\uc1\u242o nella sua c
ameretta e gli parl\uc1\u242o. }{\par \pard \hyphpar
A Rover il bambino sarebbe piaciuto, se non fosse stato troppo fuori di s\uc1\u2
33e per ascoltare quel che gli andava dicendo. Il piccolo gli abbaiava nel migli
or linguaggio canino di cui era capace (ed era piuttosto bravo), ma Rover non pr
ov\uc1\u242o mai a rispondergli. Continuava a ripetersi che s'era ripromesso di
scappare dal primo che l'avesse comprato, e si chiedeva come fare; ciononostante
, doveva continuare a star seduto sulle zampe posteriori e a far l'elemosinante,
mentre il bimbetto lo faceva avanzare spingendolo a colpettini, sul tavolo e su
l pavimento. }{\par \pard \hyphpar
Finalmente venne sera e il bambino and\uc1\u242o a letto; Rover fu posto su una
seggiola accanto al lettino, sempre a elemosinare finch\uc1\u233e non fu buio. L
e veneziane erano abbassate, ma fuori la luna spunt\uc1\u242o dal mare e distese
la sua scia d'argento sulle acque a formare un sentiero che porta chi \uc1\u232
e in grado di percorrerlo in luoghi al limite del mondo e oltre. Il padre, la ma
dre e i tre ragazzini abitavano vicino al mare in una casa bianca che dominava l
a distesa sconfinata delle onde. }{\par \pard \hyphpar
Quando i ragazzini si furono addormentati, Rover si stiracchi\uc1\u242o le zampe
stanche e intorpidite e abbai\uc1\u242o, ma tanto piano che lo sent\uc1\u236i s
olo un vecchio ragno malvagio che strisciava lass\uc1\u249u in un angolo. Poi sa
lt\uc1\u242o dalla sedia sul letto e dal letto capitombol\uc1\u242o sul tappeto;
quindi si precipit\uc1\u242o fuori dalla stanza e gi\uc1\u249u per le scale ed
esplor\uc1\u242o tutta la casa. }{\par \pard \hyphpar
Bench\uc1\u233e fosse contento di potersi muovere di nuovo - poteva saltare e co
rrere meglio di qualsiasi altro giocattolo di notte, perch\uc1\u233e era stato v
ero, e quindi vivo e vivace - scopr\uc1\u236i che era difficile e pericoloso and
arsene in giro. Era cos\uc1\u236i piccino adesso che scender da un gradino delle
scale era come saltar gi\uc1\u249u da un muro; e salirle di nuovo era molto dur
o e faticoso davvero. E fu tutto inutile. Scopr\uc1\u236i che le porte erano tut
te ben chiuse a chiave, naturalmente; e non c'era neanche una fessura o un pertu
gio da cui poter sgattaiolare. Cos\uc1\u236i, il povero Rover non pot\uc1\u233e
scappare quella notte, e la luce del mattino ritrov\uc1\u242o un cagnolino stanc
hissimo seduto a far finta di questuare sulla seggiola, nel punto esatto dove l'
avevano messo la sera prima. }{\par \pard \hyphpar
Di solito, quando c'era bel tempo, i due ragazzi pi\uc1\u249u grandi scendevano
a fare una corsa sulla spiaggia prima di colazione. Quella mattina, appena svegl
i, avevano scostato le veneziane e visto il sole che balzava fuori dal mare, col
or rosso fuoco e con le nuvole sul capo, come se si fosse fatto un bel bagno fre
ddo e ora s\uc1\u236i stesse frizionando con gli asciugamani. Si alzarono e si v
estirono in fretta e andarono gi\uc1\u249u per la scogliera fin sulla spiaggia p
er fare un giro... e Rover li segu\uc1\u236i. Nell'attimo in cui usciva dalla ca
mera da letto, il piccolo Two (il padroncino di Rover) vide Rover sul piano del
cassettone dove l'aveva appoggiato mentre si vestiva. \uc2\u171<<Sta implorando
di andar fuori!\uc2\u187>> disse e se lo infil\uc1\u242o nella tasca dei calzoni
. }{\par \pard \hyphpar
Ma Rover non chiedeva affatto di andar fuori, e certo non in una tasca di calzon
i. Voleva riposare e prepararsi per la notte seguente, poich\uc1\u233e pensava c
he questa volta sarebbe riuscito a scovare una via di fuga per andarsene sempre
pi\uc1\u249u lontano, fino a ritrovare la sua casa, il suo giardino e la sua pal
la gialla sul prato. Aveva come la convinzione che una volta arrivato sul suo pr
ato tutto sarebbe andato a posto: il sortilegio si sarebbe spezzato o lui si sar
ebbe svegliato, scoprendo che era stato tutto un sogno. Cos\uc1\u236i, mentre i
due fratellini scendevano lungo il ripido sentiero della scogliera e correvano s
frenati sulla spiaggia, lui aveva abbaiato e s'era agitato e divincolato nella t
asca. Ma per quanti sforzi facesse, riusciva a muoversi appena, nonostante fosse
nascosto e nessuno potesse vederlo. Tuttavia, fece quel che poteva e la fortuna
lo aiut\uc1\u242o. C'era un fazzoletto, in quella tasca, spiegazzato e appallot
tolato, cos\uc1\u236i Rover non era finito proprio in fondo e grazie ai suoi sfo
rzi e alla corsa affannata del suo padroncino riusc\uc1\u236i presto a tirar fuo
ri il naso e a sentire che aria tirava. }{\par \pard \hyphpar
E grande fu la sua sorpresa per quel che annus\uc1\u242o e vide. Non aveva mai n
\uc1\u233e visto n\uc1\u233e annusato il mare prima e il villaggio di campagna d
ove era nato era miglia e miglia distante dal rumore o dal profumo del mare. All
'improvviso, mentre si stava sporgendo a guardare, un uccellaccio bello grande,
tutto bianco e grigio, scese a volo radente sfiorando quasi le teste dei ragazzi
, facendo un verso simile a quello d'un enorme gatto con le ali. Rover sobbalz\u
c1\u242o dalla sorpresa tanto che dalla tasca fin\uc1\u236i dritto dritto nella
sabbia morbida e nessuno lo sent\uc1\u236i. Il grande uccello riprese quota e si
allontan\uc1\u242o, senza far caso ai suoi uggiolii, mentre i ragazzini si spin
gevano sempre pi\uc1\u249u oltre lungo la spiaggia sabbiosa, e non pensavano aff
atto a lui. }{\par \pard \hyphpar
Sulle prime Rover fu molto contento e soddisfatto. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ce l'ho fatta! Sono scappato!\uc2\u187>> abbai\uc1\u242o, in quel mod
o da giocattolo che solo altri giocattoli avrebbero potuto sentire, e in giro no
n ce n'era nessuno. Poi si rotol\uc1\u242o su un fianco, sulla sabbia pulita e a
sciutta, che era ancora fresca per aver trascorso tutta la notte sotto le stelle
. Ma quando al ritorno i ragazzini gli passarono accanto diretti a casa senza ne
mmeno notarlo, lui rimase tutto solo sulla spiaggia deserta e non ne fu contento
affatto. Sulla spiaggia c'erano solo i gabbiani. Oltre alle tracce delle loro z
ampe sulla sabbia c'erano solo le impronte dei piedini dei piccoli. Quella matti
na, nella loro passeggiata, si erano spinti fino a un tratto di spiaggia molto s
olitario dove andavano di rado. Da quelle parti non capitava quasi mai anima viv
a, e sebbene ci fossero sabbia dorata e pulita, ciottoli candidi e il mare azzur
ro, in una piccola baia sotto la scogliera grigia, fosse tutto bordato di schium
a d'argento, si respirava un'aria strana, tranne che nelle prime ore del mattino
, quando il sole era appena spuntato. La gente diceva che vi accadevano cose biz
zarre, a volte perfino di pomeriggio; a sera poi il luogo era affollato degli ab
itanti del mare, sirene e tritoni, per non parlare degli spiritelli che arrivava
no fin sotto la scogliera in groppa a minuscoli cavalli marini con briglie di al
ghe verdi, e li lasciavano nella spuma al limite della battigia. }{\par \pard \h
yphpar
La ragione di tutte quelle stranezze era semplice: nella baia abitava il pi\uc1\
u249u }{\par \pard \hyphpar
vecchio tra i maghi della sabbia, che gli abitanti del mare chiamano Psa-matisti
nel loro tipico linguaggio immaginifico. Costui aveva nome Psamathos Psamathide
s, almeno cos\uc1\u236i diceva lui, insistendo molto puntigliosamente sulla pron
uncia corretta. Era un vecchio saggio e ogni sorta di gente strana veniva a trov
arlo; era un mago di prim'ordine e oltretutto molto gentile con le persone giust
e, anche se un po' scorbutico al primo contatto. Dopo una delle sue feste-di-mez
zanotte la gente del mare continuava a ridere per settimane ricordando le sue ba
rzellette. Durante il giorno non era facile trovarlo. Gli piaceva starsene sepol
to sotto la sabbia calda quando c'era il sole, in modo che si vedesse solo la pu
nta di una delle sue lunghe orecchie; e, se anche fossero venute fuori tutte e d
ue, la maggior parte delle persone come voi e io le avrebbe scambiate per ramett
i secchi. }{\par \pard \hyphpar
\uc1\u200E possibile che il vecchio Psamathos sapesse tutto di Rover. Di certo c
onosceva il vecchio stregone che gli aveva fatto l'incantesimo, in quanto maghi
e negromanti sono pochi e ben lontani tra loro, sanno tutto l'uno dell'altro e s
i tengon sempre d'occhio a vicenda, perch\uc1\u233e non \uc1\u232e che nel priva
to siano poi questi grandi amiconi. Comunque, ecco Rover che sulla morbida sabbi
a cominciava a sentire la solitudine e a star poco bene ed ecco Psamathos, l\uc1
\u236i a un passo bench\uc1\u233e Rover non potesse vederlo, che lo sbirciava da
sotto un mucchio di sabbia preparatogli dalle sirene la notte prima. }{\par \pa
rd \hyphpar
Ma il mago della sabbia non diceva nulla. E Rover non diceva nulla. E }{\par \pa
rd \hyphpar
pass\uc1\u242o l'ora di colazione, e il sole sal\uc1\u236i alto e caldo nel ciel
o. Rover guard\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
verso il mare, che dava un'idea di frescura, e si prese uno spavento terribile.
Sulle prime credette che gli fosse entrata la sabbia negli occhi, ma poi si rese
conto che non c'era modo di sbagliarsi: il mare si stava avvicinando sempre pi\
uc1\u249u, ingoiando la spiaggia metro dopo metro, e le onde si facevano sempre
pi\uc1\u249u alte e spumose. }{\par \pard \hyphpar
Stava salendo la marea e Rover si trovava appena oltre il limite massimo dell'ac
qua, ma non poteva saperlo. Era sempre pi\uc1\u249u terrorizzato vedendo quel ch
e accadeva, e immaginava le onde che venivano a infrangersi tumultuose sulla sco
gliera trascinandolo via nel mare spumeggiante (molto peggio di qualsiasi bagno
col sapone nella vasca di casa): e lui sempre in quella postura da questuante! }
{\par \pard \hyphpar
Sarebbe potuto accadere proprio questo: invece non and\uc1\u242o cos\uc1\u236i.
Oso pensare che ci fu lo zampino di Psamathos; a ogni modo immagino che il sorti
legio dello stregone non avesse molta forza in quella piccola baia, tanto vicina
alla residenza di un altro mago. Certo che quando il mare era arrivato a un pas
so, e Rover, quasi morto dalla paura, tentava di rotolare un po' }{\par \pard \h
yphpar
pi\uc1\u249u in su sulla spiaggia, scopr\uc1\u236i che poteva muoversi. }{\par \
pard \hyphpar
Le sue dimensioni erano rimaste immutate, ma non era pi\uc1\u249u un giocattolo.
Poteva muoversi veloce e nel modo giusto con tutte e quattro le zampe, nonostan
te fosse pieno giorno. Non doveva pi\uc1\u249u restare fisso a implorare e potev
a correre dove la sabbia era pi\uc1\u249u compatta; e soprattutto poteva abbaiar
e: non uggiolii da balocco, ma un abbaiare deciso, adatto alle dimensioni di un
piccolo cane fatato. Era cos\uc1\u236i felice e abbaiava cos\uc1\u236i forte che
, se foste stati l\uc1\u236i, avreste potuto sentirlo chiaro e distante, come l'
eco di un cane da pastore che si diffonde col vento sulle colline. }{\par \pard
\hyphpar
Fu allora che il mago della sabbia tir\uc1\u242o fuori la testa di botto. Era pr
oprio brutto, e aveva le dimensioni di un cane enorme. A Rover, rimpicciolito da
ll'incantesimo, parve ripugnante e mostruoso. Si accucci\uc1\u242o e smise di ab
baiare all'istante. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Cagnetto, perch\uc1\u233e stai facendo tutto questo chiasso?\uc2\u187
>> chiese Psamathos Psamathides. \uc2\u171<<Questa per me \uc1\u232e l'ora del s
onno!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
A dire il vero per lui tutte le ore erano buone per dormire, a meno che non ci f
osse in ballo qualcosa che lo facesse divertire, come una danza delle sirene nel
la caletta (su suo invito). In quel caso emergeva dalla sabbia e si sedeva sullo
scoglio a godersi lo spettacolo. Le sirene potevano anche essere molto aggrazia
te in acqua ma quando cercavano di ballare in spiaggia sulle code Psamathos le c
onsiderava comiche. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Questa per me \uc1\u232e l'ora del sonno!\uc2\u187>> ripet\uc1\u233e,
vedendo che Rover non rispondeva. E continu\uc1\u242o a non dire nulla, scodinz
olando soltanto, come a chiedere scusa. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Sai chi sono?\uc2\u187>> gli domand\uc1\u242o. \uc2\u171<<Sono Psamat
hos Psamathides, capo di tutti gli Psamathisti!\uc2\u187>> Lo ripet\uc1\u233e pi
\uc1\u249u volte con orgoglio, scandendo bene ogni lettera, e sollevando nuvole
di sabbia col naso a ogni P. Rover ne fu quasi ricoperto, e se ne stava l\uc1\u2
36i terrorizzato e infelice, tanto che il mago della sabbia ne ebbe piet\uc1\u22
4a. Infatti all'improvviso depose la sua aria truce e scoppi\uc1\u242o a ridere.
\uc2\u171<<Sei un cagnetto buffo, Piccolo Cane. A dire la verit\uc1\u224a, non r
icordo di aver mai visto un altro cagnetto tanto minuscolo, Piccolo Cane!\uc2\u1
87>> }{\par \pard \hyphpar
E rise ancora, ma subito dopo assunse un'aria solenne. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Per caso, hai litigato con qualche stregone, di recente?\uc2\u187>> c
hiese quasi in un sussurro; e gli strizz\uc1\u242o un occhio mentre con l'altro
gli rivolse uno sguardo cos\uc1\u236i amichevole e comprensivo che Rover gli rac
cont\uc1\u242o ogni cosa. Forse non era necessario perch\uc1\u233e Psamathos, co
me vi ho gi\uc1\u224a detto, sapeva tutto da prima; tuttavia Rover si sent\uc1\u
236i meglio a parlare con qualcuno che sembrava comprendere e aveva pi\uc1\u249u
buonsenso di chi non era altro che un giocattolo. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Certo che si trattava di uno stregone, e che stregone\uc2\u187>>, dis
se il mago, quando Rover fu arrivato in fondo al suo racconto. \uc2\u171<<Dalla
tua descrizione, direi che era il vecchio Artaserse. \uc1\u200E originario della
Persia. Ma un giorno perdette la strada, come pu\uc1\u242o accadere anche ai mi
gliori stregoni (a meno che non stiano sempre a casa come me) e la prima persona
che incontr\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
per strada lo indirizz\uc1\u242o a Persici. Da allora \uc1\u232e rimasto a viver
e da quelle parti, tranne che durante le vacanze. Dicono sia molto abile a racco
gliere il frutto del persico, per uno della sua et\uc1\u224a - pare sia vicino a
i duemila anni - e va matto per il sidro. Ma questo non sta n\uc1\u233e in cielo
n\uc1\u233e in terra.\uc2\u187>> Con questo Psamathos voleva dire che si stava
allontanando dal seminato, cio\uc1\u232e da quel che voleva dire. \uc2\u171<<Il
punto \uc1\u232e, che cosa posso fare per te?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Non lo so\uc2\u187>>, rispose Rover. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Vorresti tornare a casa? Temo di non poterti restituire le tue reali
dimensioni, almeno non senza chiederlo ad Artaserse, ma per il momento non vogli
o litigarci. Credo per\uc1\u242o che potrei tentare di mandarti a casa. In fondo
, Artaserse pu\uc1\u242o sempre farti tornare indietro, se vuole. Anche se la pr
ossima volta potrebbe mandarti in un luogo molto peggiore di un negozio di gioca
ttoli, se perde le staffe davvero.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
A Rover non fece piacere sentire quella notizia e s'azzard\uc1\u242o a dire che,
se fosse tornato a casa cos\uc1\u236i minuscolo nessuno l'avrebbe riconosciuto,
tranne la gatta Tinker; e non \uc1\u232e che lui, nel suo stato attuale, ci ten
esse a essere riconosciuto dalla gatta Tinker. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Benissimo!\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o Psamathos, \uc2\u171<<allora d
obbiamo escogitare qualcos'altro. Nel frattempo, poich\uc1\u233e sei tornato in
carne e ossa, ti piacerebbe }{\par \pard \hyphpar
{\*\shppict{\pict\picw629\pich955\jpegblip
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}}
mangiare qualcosa?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
E prima che Rover avesse tempo di rispondere \uc2\u171<<S\uc1\u236i, grazie! S\u
c1\u204I! GRAZIE!\uc2\u187>> sulla sabbia davanti a lui spunt\uc1\u242o un piatt
ino con pane e intingolo e due piccoli ossi, proprio della misura giusta, e una
ciotolina per l'acqua con scritto tutt'intorno in lettere blu BEVI, CUCCIOLO, BE
VI. Mangi\uc1\u242o e bevve tutto quel che c'era prima di chiedere: \uc2\u171<<M
a come hai fatto? Grazie\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
Gli venne d'impulso di aggiungere un \uc2\u171<<grazie\uc2\u187>>, visto che i m
aghi e i tipi di quel genere sembravano piuttosto suscettibili. Psamathos sorris
e; e Rover si sdrai\uc1\u242o sulla sabbia calda e si addorment\uc1\u242o, e sog
n\uc1\u242o di mangiare ossi, e di inseguire gatti facendoli arrampicare sugli a
lberi per poi vederli tramutarsi in stregoni con cappelli verdi che gli tiravano
addosso persici enormi come zucche. E il vento spirava sempre dolcemente e soff
iandogli la sabbia addosso lo copr\uc1\u236i quasi fino alla testa. }{\par \pard
\hyphpar
Ecco perch\uc1\u233e i ragazzini non riuscirono pi\uc1\u249u a trovarlo, bench\u
c1\u233e fossero scesi apposta nella caletta a cercarlo non appena il piccolo Tw
o si era accorto di averlo perso. Con loro questa volta c'era anche il padre il
quale, dopo che ebbero ben guardato e riguardato finch\uc1\u233e il sole non com
inci\uc1\u242o a calare e fu quasi l'ora del t\uc1\u232e, li riport\uc1\u242o a
casa e non permise altri indugi: di quel posto lui sapeva troppe cose strane. Il
piccolo Two, dopo un bel po', dovette accontentarsi di un comune cane giocattol
o da tre soldi (comprato allo stesso negozio); ma, per un motivo o per l'altro,
non dimentic\uc1\u242o il suo cagnetto questuante, nonostante l'avesse avuto per
cos\uc1\u236i poco tempo. Adesso, tuttavia, potete immaginarvelo seduto molto t
riste a prendere il t\uc1\u232e senza nessun cagnolino; mentre, molto lontano da
lla costa, l'anziana signora proprietaria di Rover, che l'aveva tanto viziato qu
ando era un cane normale, della misura giusta, stava preparando un'inserzione pe
r un cucciolo smarrito \uc2\u171<<bianco con orecchie nere, risponde al nome di
Rover\uc2\u187>>; e mentre lo stesso Rover continuava a dormire sulla sabbia e P
samathos sonnecchiava l\uc1\u236i accanto, con le corte braccia incrociate sul p
ancione. }{\par \pard \hyphpar
{\b
II }}{\par \pard \hyphpar
Quando Rover si svegli\uc1\u242o, il sole era molto basso; l'ombra della scoglie
ra tagliava la spiaggia e non c'era alcuna traccia di Psamathos. Un grosso gabbi
ano stava fermo a guardarlo da vicino e per un attimo Rover temette che stesse p
er mangiarlo. }{\par \pard \hyphpar
Invece il gabbiano disse: \uc2\u171<<Buona sera! Ho aspettato a lungo che ti sve
gliassi. Psamathos aveva detto che ti saresti svegliato per l'ora del t\uc1\u232
e, ma \uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
passata da un bel pezzo\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<E di grazia, signor Uccello, per quale motivo mi starebbe aspettando?
\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
domand\uc1\u242o Rover in tono molto beneducato. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Mi chiamo Mew\uc2\u187>>, disse il gabbiano, \uc2\u171<<e sto aspetta
ndo di portarti via, non appena si lever\uc1\u224a la luna, lungo la sua scia lu
minosa. Ma prima c'\uc1\u232e un paio di cosucce da fare. Saltami in groppa e ve
di se ti piace volare.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
A Rover non piacque affatto, all'inizio. Andava tutto bene finch\uc1\u233e Mew v
olava basso, scivolando senza scosse ad ali spiegate e immobili; ma quando si fi
ondava alto nell'aria o virava improvviso su un fianco, planando ogni volta in m
odo diverso o in rapide e rischiose picchiate come se volesse tuffarsi in mare,
il povero cagnolino, col vento che gli soffiava negli orecchi, si augurava di to
rnare sano e salvo sulla terra. Lo disse diverse volte, ma per tutta risposta Me
w diceva: \uc2\u171<<Tienti forte! }{\par \pard \hyphpar
Il bello viene adesso!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Eran l\uc1\u236i che svolacchiavano da un po' e Rover aveva appena cominciato ad
abituarcisi tanto da esserne quasi stufo, quando Mew url\uc1\u242o d'un tratto
\uc2\u171<<Si decolla!\uc2\u187>> e a momenti Rover decollava per conto suo. Per
ch\uc1\u233e Mew part\uc1\u236i }{\par \pard \hyphpar
sparato, in verticale come un razzo nell'aria e poi, preso il vento, prosegu\uc1
\u236i }{\par \pard \hyphpar
a gran velocit\uc1\u224a. Ben presto furono cos\uc1\u236i in alto che Rover pote
va scorgere, lontano, il sole che scendeva dietro la terra e le colline scure. S
i stavano dirigendo verso alcuni speroni altissimi di nuda roccia, a strapiombo,
impossibili da scalare. Alla base il mare s'infrangeva in alti spruzzi e risucc
hi e, pur non essendovi traccia di vegetazione, le pareti erano coperte di cose
bianche, chiare nel crepuscolo. Centinaia di uccelli marini erano appollaiati su
sporgenze strettissime, taluni silenziosi, talaltri mormorando tristi all'uniso
no mentre altri si alzavano in volo di botto dalla roccia e compivano ampie vira
te nell'aria, prima di tuffarsi nel mare gi\uc1\u249u in basso, dove le onde par
evano rughe sottili. }{\par \pard \hyphpar
Era qui che abitava Mew, e doveva vedere diversa gente, fra cui il pi\uc1\u249u
anziano e pi\uc1\u249u importante di tutti i Gabbiani dal Dorso Nero; prima di p
artire doveva anche raccogliere dei messaggi. Cos\uc1\u236i deposit\uc1\u242o Ro
ver su uno di quei stretti speroni rocciosi, molto pi\uc1\u249u stretti della so
glia d'una porta, e gli disse di aspettarlo l\uc1\u236i e di non cadere gi\uc1\u
249u. }{\par \pard \hyphpar
Potete star sicuri che Rover fu molto attento a non cadere e che, con un vento c
he soffiava forte di traverso, non era affatto contento della situazione mentre
se ne stava incollato quanto pi\uc1\u249u vicino possibile alla parete, uggiolan
do. Tutto considerato, povero cagnolino stregato, era in un bel ginepraio! }{\pa
r \pard \hyphpar
Finalmente la luce del sole scomparve del tutto dal cielo, sul mare si diffuse u
n velo caliginoso e le prime stelle fecero capolino nel firmamento che s'oscurav
a. Poi, al di sopra della caligine, in lontananza al di l\uc1\u224a dal mare, la
luna spunt\uc1\u242o tonda e dorata e cominci\uc1\u242o a tracciare il suo lumi
noso sentiero sulle onde. }{\par \pard \hyphpar
Poco dopo Mew ritorn\uc1\u242o e prese in groppa Rover, che stava tremando miser
amente. Le piume del gabbiano gli parvero calde e confortevoli dopo la gelida sp
orgenza di roccia e cerc\uc1\u242o di affondarvi il pi\uc1\u249u possibile. Poi
Mew si lev\uc1\u242o in alto in alto sul mare e tutti gli altri gabbiani balzaro
no dai loro rifugi e gridarono il loro lamentoso saluto, mentre i due si allonta
navano rapidi lungo il sentiero della luna, che ora si stendeva dalla spiaggia f
ino al buio confine del nulla. }{\par \pard \hyphpar
Rover non aveva la minima idea di dove portasse la scia lunare e al momento era
troppo spaventato e agitato per fare domande, e comunque stava cominciando ad ab
ituarsi a tutte le cose straordinarie che gli capitavano. Mentre volavano alti s
eguendo la scia che splendeva sul mare, la luna sal\uc1\u236i ancora e si fece p
i\uc1\u249u candida e brillante, fino a quando non ci fu nemmeno una stella che
osasse starle vicina e rest\uc1\u242o tutta sola a risplendere nel cielo d'orien
te. Senza dubbio Mew stava seguendo gli ordini di Psamathos e si stava recando d
ove Psamathos gli aveva detto di andare, e senza dubbio Psamathos con le sue art
i magiche stava aiutando Mew, che difatti volava pi\uc1\u249u veloce e pi\uc1\u2
49u diritto di quanto non facciano di solito anche i gabbiani pi\uc1\u249u grand
i, pur lasciandosi precipitare nel vento quando hanno fretta. Eppure ci vollero
secoli prima che Rover vedesse qualcosa di diverso dal chiarore lunare e dal mar
e sotto di lui, mentre la luna diventava sempre pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphp
ar
grande e l'aria sempre pi\uc1\u249u fredda. }{\par \pard \hyphpar
D'un tratto al limite estremo del mare scorse una forma scura, che si faceva sem
pre pi\uc1\u249u grande via via che loro vi si avvicinavano, fino a quando non r
iusc\uc1\u236i a capire che era un'isola. Attraverso la distesa d'acqua giunse l
oro un tremendo abbaiare, una cagnara composta da tutti i diversi generi, le sfu
mature e i registri delle voci canine: dagli uggiolii ai guaiti, dai latrati ai
grugniti, dai ruggiti agli gnaul\uc1\u236ii, dai ringhi ai mugolii, dagli ululat
i ai lamenti, dai bau-bau ai ca\uc1\u236ii-ca\uc1\u236ii, una fragorosa canizza
che tutto sovrastava, come se ci fosse un gigantesco segugio nel cortile d'un or
co. A Rover subito si rizzarono come setole tutti i peli del collo, di nuovo mol
to reali: e pens\uc1\u242o che gli sarebbe piaciuto scendere a litigare con tutt
i quei cani contemporaneamente... finch\uc1\u233e non si ricord\uc1\u242o di qua
nto fosse piccolo. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Quella \uc1\u232e l'Isola dei Cani\uc2\u187>>, disse Mew, \uc2\u171<<
o meglio l'Isola dei Cani Smarriti, dove vanno tutti i cani perduti che se lo me
ritano o sono fortunati. Mi dicono che non \uc1\u232e male, per un cane; possono
fare tutto il chiasso che vogliono senza che nessuno gli ordini di piantarla o
gli tiri dietro qualcosa. Tengono un magnifico concerto ogni volta che splende l
a luna, abbaiando tutti insieme i loro versi preferiti. Pare che ci siano anche
alberi di ossi con frutti succulenti che cadono dalla pianta quando sono maturi.
No, non stiamo andando l\uc1\u236i, non per il momento. Sai, bench\uc1\u233e tu
non sia pi\uc1\u249u un giocattolo, non si pu\uc1\u242o per\uc1\u242o dire che
tu sia proprio un cane. Credo infatti che Psamathos fosse perplesso quando gli h
ai detto che non volevi tornare a casa e si sia chiesto cosa fare di te.\uc2\u18
\uc2\u171<<Dove andiamo, allora?\uc2\u187>> domand\uc1\u242o Rover. Era deluso a
ll'idea di non poter dare un'occhiata pi\uc1\u249u da vicino all'Isola dei Cani,
dopo aver sentito descrivere quegli alberi d'ossi. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Seguiamo la scia della luna fino al limite del mondo e poi lo superia
mo e saliamo sulla luna. \uc1\u200E cos\uc1\u236i che ha detto il vecchio Psamat
hos.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
A Rover non piaceva per niente l'idea di andare oltre il limite del mondo, e la
luna sembrava un tipo di posto deprimente. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Perch\uc1\u233e sulla luna?\uc2\u187>> volle sapere. \uc2\u171<<Ci so
no tanti posti nel mondo in cui non sono mai stato. Non ho mai sentito che ci si
ano ossi sulla luna e nean-che cani.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ce n'\uc1\u232e almeno uno, perch\uc1\u233e l'Uomo-sulla-Luna ha un c
ane; e poich\uc1\u233e \uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
un vecchietto per bene, oltre a essere il pi\uc1\u249u grande di tutti i maghi,
sono sicuro che ci saranno ossi per il cane e forse anche per gli ospiti. Riguar
do al motivo per il quale sei stato mandato qui, lo scoprirai al momento adatto
se conserverai le tue facolt\uc1\u224a mentali e non sprecherai il tempo a bront
olare. Credo che Psamathos sia molto gentile a occuparsi di te: e a dire il vero
non vedo perch\uc1\u233e lo faccia. Non \uc1\u232e sua abitudine fare delle cos
e senza un motivo bello e grande... e tu non mi sembri n\uc1\u233e bello n\uc1\u
233e grande.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Grazie\uc2\u187>>, disse Rover, depresso. \uc2\u171<<\uc1\u200E molto
carino che tutti questi maghi si prendano il disturbo di occuparsi di me, anche
se per me \uc1\u232e piuttosto sconvolgente. Non sai mai quel che sta per capit
arti, quando hai a che fare con i maghi e i loro amici.\uc2\u187>> }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<Sar\uc1\u224a sempre una sorte migliore di quella che un qualsiasi cu
cciolotto impertinente si merita\uc2\u187>>, esclam\uc1\u242o il gabbiano, e con
ci\uc1\u242o non si parlarono pi\uc1\u249u per un bel pezzo. }{\par \pard \hyph
par
La luna diventava sempre pi\uc1\u249u grande e splendente e il mondo in basso se
mpre pi\uc1\u249u buio e lontano. Infine, all'improvviso, la terra scomparve e R
over vide brillare le stelle nel buio sotto di s\uc1\u233e. Molto in basso riusc
iva a scorgere al chiarore lunare gli spruzzi bianchi delle cascate che precipit
avano oltre il limitare del mondo, cadendo a perpendicolo nel vuoto. Gli vennero
quasi le vertigini, cos\uc1\u236i si sistem\uc1\u242o tra le piume di Mew, come
in un nido, e tenne a lungo gli occhi chiusi. }{\par \pard \hyphpar
Quando li riapr\uc1\u236i la luna si stendeva sotto di loro, un nuovo mondo cand
ido e scintillante come la neve, con ampi spazi aperti azzurri e verdi sui quali
le alte montagne aguzze disegnavano ombre lunghe lontano fin sul fondo della va
lle. }{\par \pard \hyphpar
In cima a uno dei picchi pi\uc1\u249u alti, talmente alto che sembr\uc1\u242o in
filzarli mentre Mew s'abbassava, Rover5 vide una torre bianca. Era tutta percors
a da righe rosa e verde chiaro, e brillava come se fosse fatta di milioni di con
chiglie ancora bagnate, scintillanti di schiuma. La torre si ergeva sull'orlo d'
un precipizio bianco, bianco come una montagna di gesso, ma sfolgorante al chiar
o di luna pi\uc1\u249u di una lastra di vetro lontana in una notte senza nuvole.
Non c'era alcun sentiero che scendesse in fondo a quel precipizio, per quel che
poteva vedere Rover; ma al momento non importava, giacch\uc1\u233e }{\b \par \p
ard \hyphpar
5 Girovago, vagabondo, girellone. [N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
Mew stava scendendo velocemente e si ferm\uc1\u242o ben presto proprio sul tetto
della torre, a un'altezza vertiginosa che dominava il mondo lunare e faceva sem
brare basse e sicure le rocce sul mare dove abitava Mew. }{\par \pard \hyphpar
Con grande sorpresa di Rover si apr\uc1\u236i una porticina sul tetto vicino a l
oro e un vecchio con una lunga barba argentea mise il capo fuori. }{\par \pard \
hyphpar
\uc2\u171<<Non male, come tempo!\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o. \uc2\u171<<Ti sto
cronometrando da quando hai superato il limite: mille miglia al minuto, direi. H
ai fretta, stamattina! }{\par \pard \hyphpar
Fortuna che non sei andato a sbattere contro il mio cane. Dove sar\uc1\u224a mai
andato a finire, mi domando?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Estrasse un telescopio spropositatamente lungo e se lo avvicin\uc1\u242o a un oc
chio. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Eccolo! Eccolo!\uc2\u187>> url\uc1\u242o. \uc2\u171<<Sta ancora infas
tidendo i raggi di luna, accidenti! Vieni gi\uc1\u249u! Vieni gi\uc1\u249u!\uc2\
u187>> chiam\uc1\u242o nell'aria e poi fischi\uc1\u242o una lunga, squillante no
ta argentina. }{\par \pard \hyphpar
Rover guard\uc1\u242o in alto, pensando che quel buffo vecchietto doveva essere
un po' matto per fischiare al proprio cane verso il cielo: ma con sua sorpresa v
ide che molto al di sopra della torre c'era un cagnolino bianco con ali bianche
che dava la caccia a delle entit\uc1\u224a che sembravano farfalle trasparenti.
\uc2\u171<<Rover! Rover!\uc2\u187>> chiam\uc1\u242o il vecchio; e proprio mentre
il nostro Rover si stava rizzando sul dorso di Mew per dire \uc2\u171<<Eccomi!\
uc2\u187>> - senza chiedersi come mai il tizio sapesse gi\uc1\u224a il suo nome
- vide il cagnolino volante tuffarsi a capofitto gi\uc1\u249u dal cielo e andare
a posarsi direttamente sulla spalla del vecchio. Si rese conto allora che anche
il cane dell'Uomo-sulla-Luna doveva chiamarsi Rover. Non ne fu gran che content
o, ma poich\uc1\u233e nessuno gli badava, si sedette di nuovo e cominci\uc1\u242
o a ringhiare tra s\uc1\u233e. Il Rover dell'Uomo-sulla-Luna aveva buoni orecchi
e immediatamente balz\uc1\u242o sul tetto della torre e si diede ad abbaiare co
me un matto. Poi si sedette e ringhi\uc1\u242o: \uc2\u171<<Chi ha portato qui qu
ell'altro cane?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Quale altro cane?\uc2\u187>> chiese l'Uomo. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Quel cucciolo sciocco che \uc1\u232e sulla schiena del gabbiano\uc2\u
187>>, rispose il cane-luna. Allora, naturalmente, Rover s'alz\uc1\u242o di nuov
o e abbai\uc1\u242o con quanto fiato aveva in gola: \uc2\u171<<Cucciolo sciocco
sarai tu! Chi ti ha detto di chiamarti Rover, un nome pi\uc1\u249u da gatto o pi
pistrello che da cane?\uc2\u187>> Da questo si poteva arguire che i due sarebber
o presto diventati grandi amici. Tuttavia, \uc1\u232e que-sto il modo in cui i c
agnolini si rivolgono ai rappresentanti della propria specie che non conoscono.
\uc2\u171<<Oh, volatevene via, voi due! E smettetela di fare tutto questo chiass
o! }{\par \pard \hyphpar
Voglio parlare al postino\uc2\u187>>, dichiar\uc1\u242o l'Uomo. }{\par \pard \hy
phpar
\uc2\u171<<Vieni, piccolino!\uc2\u187>> disse il cane-luna; e Rover si ricord\uc
1\u242o di quanto fosse minuscolo, anche accanto al cane-luna che era soltanto p
iccolo, e invece di abbaiare una villanata mormor\uc1\u242o: \uc2\u171<<Mi piace
rebbe, se solo avessi le ali e sapessi volare\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ali?\uc2\u187>> fece l'Uomo-sulla-Luna. \uc2\u171<<Eccotene un paio,
va'!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Mew rise e praticamente se lo scosse di dosso, gettandolo oltre l'estremit\uc1\u
224a del tetto della torre! A Rover manc\uc1\u242o il respiro ma non fece nemmen
o in tempo a immaginarsi spiaccicato sulle bianche rocce della valle, miglia e m
iglia al di sotto di lui, che scopr\uc1\u236i di avere un magnifico paio di ali
bianche a macchie nere (intonate alla sua livrea). Precipit\uc1\u242o parecchio
prima di riuscire a fermarsi, poich\uc1\u233e non era abituato alle ali. Gli ci
volle un po' per abituarsi ma, molto prima che l'Uomo finisse di parlare con Mew
, stava gi\uc1\u224a }{\par \pard \hyphpar
rincorrendo il cane-luna intorno alla torre. Cominciava a stancarsi per questi p
rimi sforzi, quando il cane-luna si lanci\uc1\u242o a capofitto verso la cima de
lla montagna e si sistem\uc1\u242o sull'orlo del burrone, ai piedi delle pareti
di roccia. Rover lo segu\uc1\u236i, e dopo un po' erano seduti fianco a fianco,
a riprender fiato con le lingue penzoloni. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ti hanno chiamato Rover come me?\uc2\u187>> domand\uc1\u242o il cane-
luna. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Non credo\uc2\u187>>, disse il nostro Rover. \uc2\u171<<Sono certo ch
e la mia padrona non aveva mai sentito parlare di te quando mi diede quel nome.\
uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Questo non c'entra. Io sono stato il primo cane a esser chiamato Rove
r, migliaia di anni fa: perci\uc1\u242o il tuo nome deriva dal mio. E me lo meri
tavo, quel nome! Prima di arrivare qui non volevo fermarmi mai in nessun luogo n
\uc1\u233e appartenere a qualcuno. Gi\uc1\u224a da cucciolo non facevo che scapp
are; e continuai a correre e a vagabondare finch\uc1\u233e un bel giorno - era u
na splendida mattina, e avevo il sole negli occhi - precipitai oltre il limitare
del mondo mentre andavo a caccia d'una farfalla. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Fu una sensazione terribile, devo ammetterlo! Per fortuna in quel mom
ento la luna stava giusto passando sotto il mondo e ci ruzzolai sopra, dopo una
spaventosa caduta attraverso le nuvole, andando a sbattere contro le stelle cade
nti e roba del genere. Finii in una di quelle reti d'argento che i ragni grigi g
iganti tessono da una montagna all'altra, e il ragno stava giusto scendendo dall
a scala per venire a mettermi in salamoia e portarmi nella dispensa quando compa
rve l'Uomo-sulla-Luna. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Lui vede proprio tutto quello che accade su questo lato della luna co
n il suo telescopio. I ragni lo temono perch\uc1\u233e li lascia stare solo se g
li intrecciano fili e corde d'argento. Ha pi\uc1\u249u d'un sospetto che siano l
oro a cacciare i raggi di luna - cosa che non permette - anche se quelli fingono
di vivere solo di falene-drago e pipistrelli-ombra. Nella dispensa di quel ragn
o infatti trov\uc1\u242o ali di raggi di luna e cos\uc1\u236i, rapido come il fu
lmine, lo trasform\uc1\u242o in un blocco di pietra. Poi mi tir\uc1\u242o su e m
i consol\uc1\u242o con delle pacche amichevoli: "\uc1\u200E stata proprio una br
utta caduta! Faresti meglio ad avere un paio d'ali in modo da prevenire altri in
cidenti del genere... ora vola dove vuoi e divertiti! Lascia in pace i raggi di
luna e non uccidere i miei bianconigli. Torna a casa quando hai fame; la finestr
a sul tetto di solito \uc1\u232e aperta!" }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Pensai che fosse un tipo a posto, ma un po' matto. Non fare anche tu
quell'errore... voglio dire, sulla pazzia. Io non oso toccare i suoi raggi di lu
na o i bianconigli. \uc1\u200E capace di tramutarti in forme spaventosamente sco
mode. Ora dimmi perch\uc1\u233e sei venuto col postino.\uc2\u187>> }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<Il postino?\uc2\u187>> s'incurios\uc1\u236i Rover. }{\par \pard \hyph
par
\uc2\u171<<S\uc1\u236i, Mew, il postino del vecchio Mago della sabbia, naturalme
nte\uc2\u187>>, spieg\uc1\u242o il cane-luna. }{\par \pard \hyphpar
Rover aveva appena finito di raccontare le sue avventure quando sentirono il fis
chio dell'Uomo. Volarono subito fin sul tetto. Il vecchio era seduto con le gamb
e penzoloni nel precipizio, e apriva veloce le lettere gettandone via rapidament
e le buste. Il vento le faceva girare in vortici, e Mew le inseguiva al volo per
riprenderle e rimetterle in una piccola borsa. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ho letto tante cose sul tuo conto, Roverandom, 6 cagnetto mio\uc2\u18
7>>, disse. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ti chiamer\uc1\u242o Roverandom, e Roverandom dovrai essere: non poss
o avere due Rover qua intorno. E convengo con il mio amico Somathos (non premett
er\uc1\u242o nessuna ridicola P solo per fargli piacere) che faresti bene a ferm
arti qui per un po'. Ho anche ricevuto una lettera da Artaserse - forse sai chi
\uc1\u232e o forse non lo sai - nella quale mi dice di rimandarti subito indietr
o. Ce l'ha a morte con te perch\uc1\u233e sei scappato e con Samathos perch\uc1\
u233e ti ha aiutato. Ma noi non ci cureremo di lui e anche tu non dovrai preoccu
parti, finch\uc1\u233e rimarrai qui. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ora vola pure via e divertiti. Non disturbare i raggi di luna, non uc
cidere i miei bianconigli e torna a casa quando hai fame! La finestra sul tetto
di solito \uc1\u232e aperta. Ciao!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Scomparve nell'aria fina; e chiunque non sia mai stato sulla luna ti potr\uc1\u2
24a }{\par \pard \hyphpar
dire quanto sia fina l'aria lass\uc1\u249u. }{\b \par \pard \hyphpar
6 Rover = girovago + random = a casaccio. [N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Be', ciao, Roverandom!\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o Mew. \uc2\u171<<Sp
ero ti diverta a dar noia ai maghi. Per ora arrivederci. Non uccidere i bianconi
gli, e tutto andr\uc1\u224a bene e tornerai sano e salvo a casa... che tu lo vog
lia o no.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
E Mew se ne vol\uc1\u242o via a una velocit\uc1\u224a tale che, prima che si pot
esse dire }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<ba!\uc2\u187>>, era solo un puntino nel cielo, poi subito scomparso.
Non solo Rover era stato ridotto alla dimensione di un giocattolo, gli avevano c
ambiato anche il nome, ed era stato lasciato tutto solo sulla luna... solo con l
'Uomosulla-Luna e il suo cane. }{\par \pard \hyphpar
Roverandom - come faremo bene a chiamarlo anche noi d'ora in poi, per evitare co
nfusioni - non ci fece caso. Le nuove ali erano un gran divertimento, e la luna
si rivel\uc1\u242o un posto molto interessante, tanto che dimentic\uc1\u242o }{\
par \pard \hyphpar
di riflettere ancora sul perch\uc1\u233e Psamathos l'avesse mandato lass\uc1\u24
9u. Doveva passare molto tempo prima che lo scoprisse. }{\par \pard \hyphpar
Nel frattempo ebbe ogni sorta di avventure, da solo o con il Rover-luna. Volando
non si allontanava troppo dalla torre perch\uc1\u233e sulla luna, specialmente
sul lato illuminato, gli insetti sono molto grandi e feroci, e spesso cos\uc1\u2
36i pallidi, diafani e silenziosi che a malapena li senti o li vedi arrivare. I
raggi di luna splendono e ondeggiano soltanto, e Roverandom non ne aveva paura;
le grandi falene-drago bianche dagli occhi di fuoco facevano molta pi\uc1\u249u
impressione; e c'erano le mosche-spada, e i vetro-coleotteri con mandibole simil
i a trappole d'acciaio, e miniunicorni albini con pungiglioni taglienti come lan
ce e cinquantasette variet\uc1\u224a di ragni pronti a mangiare tutto quel che r
iuscivano a catturare. E peggio degli insetti erano i pipistrelli-ombra. Roveran
dom faceva quel che facevano gli uccelli sul quel lato della luna: volava poco e
solo vicino a casa o in spazi aperti con una buona visuale tutt'intorno, lontan
o dai nascondigli degli insetti; e camminava molto silenziosamente, specie nei b
oschi. La maggior parte delle creature lunari si muoveva senza far rumore, perfi
no gli uccelli cinguettavano di rado. I suoni che si sentivano provenivano per l
o pi\uc1\u249u dalle piante. I fiori - le campanelline bianche, le lobelie viola
e le campanule d'argento, le noctiluche e le glorie del mattino, le fucsie tint
innanti, le roselline flautate, i tromboncini striati, le canne palustri (di un
colore molto tenue) e molti altri con nomi intraducibili - non facevano che emet
tere suoni tutto il giorno. E le erbe piumate e le felci - fatate corde di violi
no, polifonie, lino lanceolato, licheni dei boschi - e ogni verzura ai bordi di
stagni lattiginosi continuavano a suonare quella musica dolce fino alle ore nott
urne. Infatti si sentiva sempre una lieve melodia di sottofondo. }{\par \pard \h
yphpar
Ma gli uccelli tacevano; erano per lo pi\uc1\u249u molto piccoli e saltellavano
nell'erba grigia ai piedi degli alberi, schivando le mosche e gli sciami delle l
ibellule svolazzanti in picchiata; molti avevano perso le ali o dimenticato come
usarle. Roverandom li faceva sobbalzare nei loro nidi di terra mentre si muovev
a con precauzione nell'erba chiara, tendendo agguati ai topini bianchi o seguend
o a fiuto le tracce degli scoiattoli grigi al limitare dei boschi. }{\par \pard
\hyphpar
I boschi erano pieni di campanule d'argento che tintinnivano tutte insieme dolce
mente quando le vide per la prima volta. Gli snelli tronchi neri svettavano drit
ti, alti come campanili, staccandosi dal tappeto argenteo ed erano ricoperti da
un manto di foglie azzurre che non cadevano mai; cos\uc1\u236i }{\par \pard \hyp
hpar
che nemmeno il pi\uc1\u249u potente telescopio delle terra ha mai visto quei tro
nchi tanto alti o le campanule d'argento sottostanti. Pi\uc1\u249u avanti nell'a
nno gli alberi esplodono tutti insieme in una fioritura di gemme d'oro pallido;
e poich\uc1\u233e }{\par \pard \hyphpar
i boschi della luna sono quasi infiniti, non c'\uc1\u232e dubbio che questo alte
ri l'aspetto della luna per chi la guarda dal mondo. }{\par \pard \hyphpar
Ma non dovete immaginarvi che tutto il tempo Roverandom lo trascorresse girando
in modo tanto cauto e furtivo. Dopo tutto i cani sapevano che l'Uomo non li perd
eva di vista, e fecero un sacco di cose avventurose e si divertirono tantissimo.
A volte girovagavano insieme per miglia e miglia, dimenticando di tornare alla
torre per giorni interi. Un paio di volte si avventurarono sulle montagne pi\uc1
\u249u distanti, e si spinsero cos\uc1\u236i lontano che, guardando indietro, la
torre lunare sembrava un ago lucente; si sedettero sulle bianche rocce a contem
plare le greggi di minuscole pecore (non pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
grandi del Rover dell'Uomo-sulla-Luna) che si spostavano sul terreno collinoso.
Ogni pecora aveva al collo un campanellino d'oro, e ogni campanella tintinnava o
gni volta che le pecore muovevano un passo in avanti per brucare una nuova razio
ne di erba grigia; e tutte le campanelle erano intonate, e tutte le pecore scint
illavano come neve al sole, e nessuno le disturbava mai. I due Rover erano tropp
o beneducati (e avevano troppo timore dell'Uomo) per farlo, e non c'erano altri
cani su tutta la luna, n\uc1\u233e c'erano mucche, cavalli, leoni, tigri o lupi;
infatti non c'era nulla a quattro zampe pi\uc1\u249u grande dei conigli o degli
scoiattoli (e per giunta formato giocattolo), solo di tanto in tanto si poteva
incontrare, in posa solenne e raccolto nei suoi pensieri, un enorme elefante bia
nco grande quasi come un asino. Non ho menzionato i dragoni, perch\uc1\u233e per
il momento non entrano ancora nella storia, e comunque abitavano molto lontano,
a grande distanza dalla torre, e vivevano tutti in reverente timore dell'Uomo-s
ulla-Luna, tranne uno (ma una mezza paura ce l'aveva anche lui). }{\par \pard \h
yphpar
Tutte le volte che i due cani tornavano alla torre e rientravano dalla finestra,
trovavano sempre la cena pronta, come se avessero concordato l'orario prima; ma
vedevano o sentivano l'Uomo di rado. Aveva un laboratorio nelle cantine e dalle
scale salivano nuvole di candido vapore e nebbioline grigie che poi volavan via
dalle finestre in alto. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Cosa fa, tutto il giorno?\uc2\u187>> domand\uc1\u242o Roverandom a Ro
ver. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Fa?\uc2\u187>> si stup\uc1\u236i il cane-luna. \uc2\u171<<Oh, \uc1\u2
32e sempre piuttosto occupato... anche se da quando sei arrivato sembra pi\uc1\u
249u occupato di quanto non l'abbia visto da un pezzo. Fabbrica sogni, credo.\uc
2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ma perch\uc1\u233e mai li fabbrica?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Oh! Per l'altro lato della luna. Nessuno fa sogni da questo lato; i s
ognatori vanno tutti sul retro.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Roverandom si sedette e si diede una bella grattata; secondo lui la spiegazione
non spiegava. Il cane-luna comunque non gli offr\uc1\u236i chiarimenti ulteriori
: se me lo chiedete, penso che non ne sapesse molto neanche lui. Tuttavia, subit
o dopo accadde qualcosa che per un po' elimin\uc1\u242o queste domande dalla men
te di Roverandom. I due cani ebbero un'avventura estremamente eccitante, perfino
troppo finch\uc1\u233e dur\uc1\u242o: ma fu tutta colpa loro. Vagabondarono per
parecchi giorni, spingendosi molto pi\uc1\u249u lontano di quanto non fossero m
ai andati dalla venuta di Roverandom; e non si preoccuparono di chiedersi dove e
rano diretti. Cos\uc1\u236i si perdettero e, sbagliando strada, si allontanarono
via via dalla torre pensando di essere sulla via del ritorno. Il cane-luna diss
e che lui aveva girovagato per tutto il lato illuminato della luna e lo conoscev
a a menadito (era molto portato a esagerare) ma alla fine dovette ammettere che
il paesaggio gli pareva un po' strano. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Temo di non essere venuto qui in tempi recenti\uc2\u187>>, riconobbe,
\uc2\u171<<e sto cominciando a dimenticarlo.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
A dire il vero l\uc1\u236i lui non c'era mai stato. Sbadatamente si erano spinti
troppo vicino al tenebroso limite del lato buio, dove indugia ogni sorta di cos
e per met\uc1\u224a dimenticate, e sentieri e ricordi s'intrecciano e divengono
confusi. Proprio quando si sentivano sicuri di essere sulla via di casa, ebbero
la sorpresa di trovare dinanzi a loro alte montagne, silenziose, nude e sinistre
; stavolta il cane-luna non fece finta di averle viste prima. Erano grigie e non
bianche, sembravano fatte di gelide ceneri antiche; ed erano intervallate da st
rette valli tenebrose, senza alcun segno di vita. }{\par \pard \hyphpar
Proprio allora prese a nevicare. Nevica spesso sulla luna ma la neve (come la ch
iamano loro) \uc1\u232e di solito bella calda e molto asciutta, e si tramuta poi
in una sabbia bianca, morbida, che si disperde ai quattro venti. Questa somigli
ava a quella che c'\uc1\u232e da noi, bagnata e fredda; e per giunta sporca. }{\
par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Mi fa venire nostalgia di casa\uc2\u187>>, esclam\uc1\u242o il cane-l
una. \uc2\u171<<\uc1\u200E proprio come quella roba che veniva gi\uc1\u249u nell
a citt\uc1\u224a dove stavo quando ero cucciolo... nel mondo, sai. Oh! Le cimini
ere, alte come gli alberi-luna; e il fumo nero; e i rossi fuochi delle fornaci!
A volte mi stufo un po' del bianco. \uc1\u200E arduo sporcarsi per davvero sulla
luna.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Questo sta a dimostrare i gusti plebei del cane-luna; e poich\uc1\u233e non esis
te-vano ancora citt\uc1\u224a del genere centinaia d'anni fa, non vi sar\uc1\u22
4a senza dubbio sfuggito come avesse allungato esageratamente il periodo di temp
o trascorso dalla sua caduta oltre il limitare del mondo. Ma proprio in quel mom
ento, un fiocco di neve particolarmente grande e sporco lo colp\uc1\u236i }{\par
\pard \hyphpar
all'occhio sinistro, e cos\uc1\u236i cambi\uc1\u242o idea. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Credo che questa roba abbia sbagliato strada e cada gi\uc1\u249u da q
uel vecchio mondo bestiale\uc2\u187>>, osserv\uc1\u242o. \uc2\u171<<Perdinci! E
ci siamo persi proprio di brutto, in pi\uc1\u249u. Perdindirindina, cerchiamo un
buco per ripararci.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Impiegarono un bel po' di tempo per trovare un riparo qualsiasi ed erano gi\uc1\
u224a tutti bagnati e infreddoliti prima ancora di arrivarci: per la verit\uc1\u
224a lo erano a tal punto che s'infilarono nel primo posto che gli si par\uc1\u2
42o dinanzi, senza badare a precauzioni... che invece non si dovrebbero mai tral
asciare quando ci si trova in luoghi sconosciuti sull'orlo della luna. Il rifugi
o in cui s'infilarono non era un buco ma una caverna, e anche bella grande; era
buia ma asciutta. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Che bel calduccio\uc2\u187>>, esclam\uc1\u242o il cane-luna, e chiuse
gli occhi e s'addorment\uc1\u242o quasi all'istante. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Oh!\uc2\u187>> si lament\uc1\u242o non molto tempo dopo, svegliandosi
di botto da un bel sogno, nella tipica maniera canina. \uc2\u171<<Troppo caldo!
\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Balz\uc1\u242o in piedi. Sentiva che il piccolo Roverandom stava abbaiando in fo
ndo alla caverna e quando and\uc1\u242o a vedere di che si trattava scorse un ri
voletto di fuoco che si allungava per terra verso di loro. In quel momento non e
bbe affatto nostalgia per le fornaci di casa sua; afferr\uc1\u242o il piccolo Ro
verandom per la minuscola collottola e si fiond\uc1\u242o rapido come il lampo f
uori della caverna, spiccando il volo verso una vetta montuosa nei pressi. L\uc1
\u236i i due rimasero nella neve a guardare, tremando dal freddo: e questo fu mo
lto sciocco da parte loro. Avrebbero dovuto continuare il volo fino a casa, o ve
rso un qualsiasi altro posto, e pi\uc1\u249u veloci del vento. Come vedete, il c
ane-luna non sapeva tutto della luna o avrebbe riconosciuto la tana del Grande D
ragone Bianco: quello che aveva solo a met\uc1\u224a paura dell'Uomo (e neanche
un po' quando era arrabbiato). Anche l'Uomo era un po' infastidito da questo dra
gone. \uc2\u171<<Quella draledetta7 creatura\uc2\u187>>, cos\uc1\u236i la chiama
va, quando doveva farvi cenno. }{\par \pard \hyphpar
Come forse saprete, tutti i dragoni bianchi sono originari della luna; ma questo
era stato nel mondo e ne era anche ritornato, cos\uc1\u236i un paio di cosette
}{\b \par \pard \hyphpar
7 Cos\uc1\u236i si \uc1\u232e cercato di riprodurre dratted (maledetto) per risp
ettare l'allitterazione in dratted e dragon. [N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
le aveva imparate. Ai tempi di Merlino aveva combattuto contro il Dragone Rosso
a Caerdragon, come potrete leggere nei pi\uc1\u249u aggiornati libri di storia:
e dopo quello scontro l'altro dragone divent\uc1\u242o Molto Rosso. Pi\uc1\u249u
avanti fece ancor pi\uc1\u249u danni nei Tre Reami, e and\uc1\u242o a vivere pe
r un po' in cima al monte Snowdon. Nessuno si arrampic\uc1\u242o fin lass\uc1\u2
49u finch\uc1\u233e ci fu lui, a eccezione di uno che il dragone sorprese mentre
stava bevendo a canna da una bottiglia. L'uomo fin\uc1\u236i di bere talmente i
n fretta che lasci\uc1\u242o l\uc1\u236i la bottiglia, e da allora molti hanno s
eguito il suo esempio. Questo accadeva molto tempo fa, dopo che il dragone se n'
era volato via a Gwynfa e dopo la scomparsa di re Art\uc1\u249u, in un'epoca in
cui le code di drago erano considerate una leccornia prelibata sulle tavole dei
re sassoni. }{\par \pard \hyphpar
Gwynfa non \uc1\u232e tanto lontano dal limitare del mondo, e volare da l\uc1\u2
36i alla luna fu un'impresa facile per un dragone dalla forza titanica e cos\uc1
\u236i tremendamente cattivo com'era diventato questo. Ora risiedeva sul confine
della luna, perch\uc1\u233e non conosceva bene la potenza degli incantesimi e d
i tutte le pratiche magiche dell'Uomo-sulla-Luna. Ciononostante, a volte osava i
nterferire sull'intonazione dei colori. Quando dava una dragon-festa o aveva una
crisi di nervi faceva uscire dalla caverna vere lingue di fuoco verdi e rosse;
e frequenti erano le nuvole di fumo. Un paio di volte aveva fatto diventare tutt
a la luna rossa o l'aveva oscurata completamente. In situazioni cos\uc1\u236i di
fficili l'Uomo-sulla-Luna si chiudeva in casa (insieme con il suo cane), e tutto
quel che diceva era: \uc2\u171<<Di nuovo quella draledetta creatura\uc2\u187>>.
Non spiegava mai di quale creatura si trattasse o dove abitasse; si limitava a
scendere nelle cantine, a sprigionare gli incantesimi pi\uc1\u249u efficaci e a
risistemare tutto il pi\uc1\u249u in fretta possibile. }{\par \pard \hyphpar
Ora sapete tutto; e se i cani ne avessero saputo quanto voi non si sarebbero mai
fermati in quel punto. Invece vi si fermarono proprio, almeno per tutto il temp
o che ho impiegato a raccontarvi del Dragone Bianco. Il quale, nel frattempo, er
a uscito dalla caverna completo di corpaccione bianco e occhi verdi, e verde era
il fuoco liquido che gli scendeva da ogni giuntura, mentre dalle nari soffiava
fumo nero come una vaporiera. Poi lanci\uc1\u242o il pi\uc1\u249u }{\par \pard \
hyphpar
mostruoso ululato. Le montagne tremarono e l'eco rimbalz\uc1\u242o da una parete
all'altra e la neve si prosciug\uc1\u242o; le valanghe precipitarono a valle e
le cascate s'immobilizzarono. Quel dragone aveva le ali, proprio come le navi av
evano le vele quando erano ancora navi e non vapori; e non disdegnava di uccider
e qualsiasi cosa, da un topolino alla figlia dell'imperatore. Aveva intenzione d
i uccide-re i due cani e glielo url\uc1\u242o diverse volte prima di levarsi in
volo. E fu quello il suo errore. I due schizzarono dalla vetta come razzi, e si
allontanarono seguendo il vento a una media di cui lo stesso Mew sarebbe stato o
rgoglioso. Il dragone li inseguiva, sbattendo le ali come un mulino a vento e mo
rdendo rumorosamente l'aria a vuoto, buttando gi\uc1\u249u le cime delle montagn
e e facendo tintinnare tutti i campanacci delle pecore, come se la citt\uc1\u224
a stesse andando a fuoco (adesso avete capito perch\uc1\u233e avevano tutte una
campana al collo). }{\par \pard \hyphpar
Per fortuna, la direzione in cui soffiava il vento era la direzione giusta. Inol
tre uno stupendo razzo luminoso si alz\uc1\u242o dalla torre, quando lo scampani
o delle pecore si fece disperato. Lo si pot\uc1\u233e vedere da ogni angolo dell
a luna, simile a un ombrello dorato che poi si frantum\uc1\u242o in mille fiocch
i d'argento, e poco dopo provoc\uc1\u242o un'imprevista pioggia di stelle cadent
i sul mondo. Serviva da guida per i due poveri cagnolini, ma voleva anche essere
un avvertimento per il dragone. Questo per\uc1\u242o aveva ormai troppo fumo ne
gli occhi per farci caso. }{\par \pard \hyphpar
Cos\uc1\u236i l'inseguimento continu\uc1\u242o senza tregua. Se avete mai visto
un uccello che d\uc1\u224a la caccia a una farfalla e riuscite a immaginarvi un
pi\uc1\u249u che gigantesco volatile che insegue due farfalline del tutto insign
ificanti fra le bianche montagne, allora potete cominciare a figurarvi le sterza
te, i serpeggiamenti, le schivate per un soffio, il pazzo zigzagare di quel volo
di ritorno a casa. Pi\uc1\u249u d'una volta, prima persino che fossero a met\uc
1\u224a strada, la coda di Roverandom fu bruciacchiata dall'alito del dragone. C
osa stava facendo l'Uomo-sulla-Luna nel frattempo? Be', aveva esploso un razzo d
avvero magnifico, quindi aveva esclamato: \uc2\u171<<Draledetta creatura!\uc2\u1
87>> e anche: \uc2\u171<<Draledetti cuccioli! Provocheranno un'eclissi prima del
tempo\uc2\u187>>. Poi se ne era andato gi\uc1\u249u in cantina e aveva stappato
un tenebroso incantesimo nero che sembrava gelatina di miele e catrame (e puzza
va di Guy Fawkes, legna bruciata e cavolo bollito). }{\par \pard \hyphpar
Proprio in quel momento il dragone si sollev\uc1\u242o di colpo oltre il tetto d
ella torre e brand\uc1\u236i un enorme artiglio per colpire Roverandom e sbatter
lo nel mondo del nulla. Ma non ci riusc\uc1\u236i. L'Uomo-sulla-Luna scocc\uc1\u
242o l'incantesimo da una finestra pi\uc1\u249u bassa, e prese il dragone in pie
no con uno schizzo nello stomaco (il punto pi\uc1\u249u vulnerabile di tutti i d
ragoni) facendolo ribaltare di piatto su un fianco. Quello perse la trebisonda e
and\uc1\u242o a cozzare contro una montagna, prima di riprendere il controllo d
irezionale. Difficile a dirsi se il danno maggiore lo riportasse il suo naso o l
a montagna: erano entrambi ammaccati. I due cani s'infilarono nella torre dalla
finestra sul tetto, e ci volle un'intera settimana perch\uc1\u233e riprendessero
fiato; il dragone, tutto sbilenco, riprese lentamente la strada di casa, dove p
er mesi and\uc1\u242o avanti a massaggiarsi il naso. L'eclissi seguente non rius
c\uc1\u236i affatto perch\uc1\u233e il dragone era troppo intento a leccarsi il
pancino per occuparsene. E non riusc\uc1\u236i mai a cancellare gli schizzi neri
dell'incantesimo che l'aveva colpito. Temo che gli dureranno per sempre. Ora lo
chiamano il Mostro Chiazzato. }{\par \pard \hyphpar
{\b
III }}{\par \pard \hyphpar
Il giorno seguente l'Uomo-sulla-Luna guard\uc1\u242o Roverandom e disse: \uc2\u1
71<<Ce l'hai fatta per un pelo! Mi pare che tu abbia esplorato il lato chiaro pr
oprio a dovere per un cucciolo. Credo sia arrivato il momento, non appena avrai
ripreso fiato, di visitare l'altro lato\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Posso venire anch'io?\uc2\u187>> chiese il cane-luna. }{\par \pard \h
yphpar
\uc2\u171<<Non ti farebbe bene\uc2\u187>>, rispose l'Uomo, \uc2\u171<<e non te l
o consiglio. Potresti vedere cose che ancor pi\uc1\u249u del fuoco e dei comigno
li ti farebbero venire nostalgia, e che ti risulterebbero dannose come i dragoni
.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Il cane-luna non arross\uc1\u236i perch\uc1\u233e non poteva; e non disse nulla,
ma se ne and\uc1\u242o a sedere in un angolo chiedendosi quanto sapesse il vecc
hio di tutto quel che avveniva ma anche di quel che si diceva. Per un attimo si
chiese anche cosa volesse dire esattamente; ma non stette a pensarci pi\uc1\u249
u di tanto: era un tipo un po' superficiale. }{\par \pard \hyphpar
Riguardo a Roverandom, quando, qualche giorno dopo, gli fu tornato il fiato, arr
iv\uc1\u242o l'Uomo-sulla-Luna e lo chiam\uc1\u242o con un fischio. E poi insiem
e cominciarono a scendere; scesero le scale fin gi\uc1\u249u nelle cantine che e
rano state scavate nella roccia e avevano certe finestrelle che dal lato del pre
cipizio guardavano sulle grandi piane della luna; scesero poi gradini segreti ch
e sembravano portare fin sotto le montagne finch\uc1\u233e, dopo un lungo percor
so, arrivarono in un luogo completamente buio e si fermarono, bench\uc1\u233e a
Roverandom continuassero i vertiginosi capogiri provocati da miglia e miglia di
scale a chiocciola. }{\par \pard \hyphpar
Nel buio totale l'Uomo-sulla-Luna splendeva pallidamente come una lucciola, ed e
ra quella l'unica luce di cui disponevano. Era sufficiente, tuttavia, per vedere
la porta... una grande botola nel pavimento. Il vecchio la tir\uc1\u242o su e m
entre questa si sollevava sembr\uc1\u242o che l'oscurit\uc1\u224a scaturisse dal
l'apertura come una nebbia, tanto che Roverandom non riusc\uc1\u236i pi\uc1\u249
u a scorgere il leggero scintillio dell'Uomo. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Salta gi\uc1\u249u, da bravo cagnetto!\uc2\u187>> gli ordin\uc1\u242o
la sua voce dal buio. E voi non sarete affatto sorpresi di apprendere che Rover
andom non fu un bravo cagnetto e non si mosse neanche un po'. Retrocesse nell'an
golo pi\uc1\u249u remoto del piccolo vano e tir\uc1\u242o indietro le orecchie.
Aveva pi\uc1\u249u paura di quel buco nero che del vecchio. }{\par \pard \hyphpa
r
Ma fu tutto inutile. L'Uomo-sulla-Luna lo sollev\uc1\u242o semplicemente e lo fe
ce cadere di peso nel buco nero; e mentre continuava a precipitare nel nulla, Ro
verandom sent\uc1\u236i la sua voce, ormai gi\uc1\u224a lontana sopra di lui, ch
e gridava: \uc2\u171<<Lasciati cadere diritto, e poi vola seguendo il vento! Asp
ettami all'altro capo!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Quelle parole avrebbero dovuto consolarlo, ma non ci riuscirono. In seguito Rove
random disse sempre che a suo avviso neanche il precipitare oltre il limite del
mondo avrebbe potuto sembrargli peggiore; che quella fu la parte pi\uc1\u249u sg
radevole di tutte le sue avventure e che, ogni volta che ci pensava, si sentiva
ancora lo stomaco sotto i piedi. Potete vedere come ancora ci pensi quando, addo
rmentato sul tappeto davanti al camino, si lamenta e si agita nel sonno. }{\par
\pard \hyphpar
Comunque, la fine arriv\uc1\u242o. Dopo un tempo lunghissimo la sua caduta ralle
nt\uc1\u242o gradualmente finch\uc1\u233e non termin\uc1\u242o del tutto. Per il
resto del percorso dovette ricorrere alle ali, e fu come andare sempre pi\uc1\u
249u in alto in un'ampia canna fumaria sospinto da una forte corrente. Fu molto
lieto quando finalmente arriv\uc1\u242o in cima. Giacque respirando con affanno
sull'orlo del buco all'altra estremit\uc1\u224a, in attesa obbediente e ansiosa
dell'Uomo-sulla-Luna. Dovette aspettare un pezzo prima che comparisse, e cos\uc1
\u236i ebbe il tempo di notare che si trovava in una valle cupa e profonda, circ
ondata tutt'intorno da basse colline scure. Nuvoloni neri sembravano riposarsi a
dagiati sulle sommit\uc1\u224a e al di l\uc1\u224a delle nuvole si scorgeva solo
una stella. }{\par \pard \hyphpar
All'improvviso il piccolo cane sent\uc1\u236i tanto sonno; un uccello nascosto i
n un fosco cespuglio l\uc1\u236i vicino cantava un motivo soporifero che gli sem
brava strano e meraviglioso ora che si era abituato agli uccelli muti sull'altro
lato. Chiuse gli occhi. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Sveglia, cagnetto\uc2\u187>>, chiam\uc1\u242o una voce; e Roverandom
balz\uc1\u242o su in tempo per vedere l'Uomo che sbucava fuori dall'apertura su
una corda d'argento che un grosso ragno grigio (molto pi\uc1\u249u grosso di lui
) stava legando a un albero l\uc1\u236i accanto. }{\par \pard \hyphpar
L'Uomo venne fuori. \uc2\u171<<Grazie!\uc2\u187>> disse al ragno. \uc2\u171<<Ora
puoi andare.\uc2\u187>> E }{\par \pard \hyphpar
quello se la fil\uc1\u242o, ben felice. Ci sono ragni neri sul lato scuro, ragni
velenosi anche se non cos\uc1\u236i grandi come i mostri del lato chiaro. Odian
o qualsiasi cosa sia bianca, diafana o luminosa, specie i ragni chiari, che dete
stano come si detestano quei parenti ricchi che non vengono mai a trovarti. Il r
agno grigio s'infil\uc1\u242o nel buco scivolando lungo la fune, e nello stesso
momento un ragno nero cadde gi\uc1\u249u dall'albero. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Allora?\uc2\u187>> grid\uc1\u242o il vecchio al ragno nero. \uc2\u171
<<Tornatene indietro. Questo \uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
il mio ingresso privato, e non scordartelo. Per\uc1\u242o fammi una bella amaca
fra quei due alberi di tasso e ti perdoner\uc1\u242o. \uc1\u200E una bella passe
ggiata su e gi\uc1\u249u dal centro della luna\uc2\u187>>, disse a Roverandom, \
uc2\u171<<e credo che un po' di riposo prima che arrivino non possa farmi che be
ne. Sono molto carini ma richiedono molta energia. Logico, potrei usare le ali,
solo che le consumo troppo in fretta; e ci\uc1\u242o implicherebbe anche dover a
llargare il foro, visto che le ali della mia misura non c'entrerebbero di certo;
e poi io sono un provetto arrampicatore. Allora, che te ne pare di questo lato?
\uc2\u187>> continu\uc1\u242o l'Uomo. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Scuro con un cielo chiaro, mentre l'altro era chiaro con il cielo scu
ro, cosa ne dici? Una bella differenza, solo che non c'\uc1\u232e molto colore n
\uc1\u233e qui n\uc1\u233e }{\par \pard \hyphpar
l\uc1\u236i, non quel che io definisco colore, squillante e di pi\uc1\u249u tipi
insieme. Ce n'\uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
qualche accenno sotto gli alberi, se guardi bene, lucciole e scarabei diamante,
e falene rubino e simili. Troppo piccoli, ahim\uc1\u232e; troppo piccoli, come t
utte le cose luminose su questo lato. E vivono una terribile esistenza, a causa
dei gufi, che sono simili ad aquile e neri come il carbone, e dei corvi, che som
igliano ad avvoltoi e sono numerosi come passeri, e di tutti questi ragni neri.
Ma quelli che mi piacciono meno di tutti sono i farfalloni nottuidi di velluto n
ero, che volano a sciami. Non si tolgono nemmeno dalla mia strada; non oso neanc
he emettere uno scintillio o mi si ingarbuglierebbero nella barba. Tuttavia, que
sto lato ha le sue attrattive, cagnetto mio: e una di queste \uc1\u232e che ness
un essere vivente e nessun cane della terra l'ha mai vista prima - da sveglio -
tranne te!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Poi l'Uomo balz\uc1\u242o improvvisamente sull'amaca che il ragno nero gli aveva
intessuta mentre lui stava parlando, e s'addorment\uc1\u242o in un battibaleno.
Roverandom rest\uc1\u242o seduto tutto solo a guardarlo, non perdendo di vista
i ragni neri. Minuscoli scintillii di lucciole, rossi, verdi, oro e blu occhiegg
iavano spostandosi rapidi di qua e di l\uc1\u224a sotto i cupi alberi senza vent
o. Il cielo era chiaro con strane stelle al di sopra dei ciuffi di nuvole vellut
ate. Sembrava che migliaia di usignoli stessero cantando in qualche altra valle,
appena oltre le colline l\uc1\u236i accanto. E poi Roverandom sent\uc1\u236i un
suono di voci infantili, o forse l'eco dell'eco di quelle voci, portata da una
dolce brezza che d'un tratto aveva preso a soffiare. Si mise seduto e abbai\uc1\
u242o quanto pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
forte pot\uc1\u233e da quando \uc1\u232e iniziato questo racconto. }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<Povero me!\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o l'Uomo, completamente sveglio,
saltando dritto gi\uc1\u249u dall'amaca sull'erba, quasi sulla coda di Roverand
om. \uc2\u171<<Sono gi\uc1\u224a arrivati?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Chi?\uc2\u187>> domand\uc1\u242o Roverandom. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ma se non li hai sentiti, che hai abbaiato a fare?\uc2\u187>> disse i
l vecchio. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Vieni! La strada \uc1\u232e questa.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Scesero per un lungo sentiero grigio, segnato ai lati da pietre appena luminesce
nti e fiancheggiato da alti cespugli. Cammina e cammina, i cespugli divennero al
beri di pino e l'aria fu satura del loro profumo notturno. Poi il sentiero prese
a salire e dopo un po' arrivarono in cima al punto pi\uc1\u249u bas-so dell'ane
llo di colline che li circondava. Roverandom guard\uc1\u242o gi\uc1\u249u nella
valle adiacente; e tutti gli usignoli smisero di cantare, come se si fosse chius
o un rubinetto, mentre voci di bambini si levavano nitide e dolci, e cantavano u
na bella canzone modulandone il suono. }{\par \pard \hyphpar
Il vecchio e il cane vennero gi\uc1\u249u dalla collina di corsa e a balzelloni.
Ragazzi, come saltava da roccia a roccia l'Uomo-sulla-Luna! }{\par \pard \hyphp
ar
\uc2\u171<<Dai, sbrigati!\uc2\u187>> incitava. \uc2\u171<<Sar\uc1\u242o pure un
vecchio capro barbuto, o una capra selvatica ma non riuscirai a prendermi!\uc2\u
187>> E Roverandom era costretto a volare per stargli dietro. }{\par \pard \hyph
par
Cos\uc1\u236i arrivarono all'improvviso a un burrone, non molto profondo ma scur
o e lustro come giaietto. Roverandom si sporse a guardare in gi\uc1\u249u e vide
un giardino al crepuscolo; e sotto il suo sguardo il crepuscolo si trasform\uc1
\u242o }{\par \pard \hyphpar
nel luminoso splendore del sole pomeridiano, bench\uc1\u233e non si riuscisse a
scorgere la fonte di quella morbida luce che rischiarava quel luogo riparato sen
za superarne i confini. C'erano fontane grigie e vasti prati e bambini dovunque
che danzavano sonnolenti, camminavano come in sogno e parlavano tra s\uc1\u233e.
Alcuni si muovevano quasi si stessero appena svegliando da un profondo sopore;
altri correvano gi\uc1\u224a ben desti e sorridenti: zappettavano, coglievano fi
ori, costruivano case e tende, inseguivano farfalle, giocavano a pallone, si arr
ampicavano sugli alberi; e tutti, proprio tutti, cantavano. }{\par \pard \hyphpa
r
\uc2\u171<<Da dove vengono tutti questi bambini?\uc2\u187>> volle sapere Roveran
dom, perplesso e felice. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Dalle loro abitazioni e dai loro lettini, naturalmente\uc2\u187>>, re
plic\uc1\u242o l'Uomo. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<E com'\uc1\u232e che sono arrivati qua?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyph
par
\uc2\u171<<Quello non te lo dico proprio: e non lo scoprirai mai. Tu sei fortuna
to, cos\uc1\u236i come lo sono tutti quelli che sono arrivati qui. Ma i bambini,
a ogni buon conto, non vengono per la tua stessa strada. Alcuni vengono spesso,
altri di rado, e il sogno glielo costruisco quasi tutto io. Alcuni sogni se li
portano dietro, certo, come si portano il cestino della colazione a scuola, e al
tri (mi spiace dirlo) li fanno i ragni... ma non in questa valle, e non se li so
rprendo io. E ora andiamo a unirci alla festa!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Lo sperone di giaietto scendeva ripido. Era troppo liscio perch\uc1\u233e potess
ero arrampicarvisi i ragni... non che qualche ragno avesse mai osato provare, pe
rch\uc1\u233e avrebbe potuto scivolar gi\uc1\u249u e n\uc1\u233e lui n\uc1\u233e
altri sarebbero mai riusciti a risalire. In quel giardino c'erano sentinelle na
scoste, per non menzionare l'Uomo-sulla-Luna, senza il quale nessuna festa era c
ompleta, visto che le feste erano sue. }{\par \pard \hyphpar
L'uomo scivol\uc1\u242o dritto nel mezzo del giardino. Si sedette e si lasci\uc1
\u242o andare - sbang! - sparato in un crocchio di bambini, con Roverandom che g
li rotolava addosso, dimenticandosi di volare. O che un tempo aveva potuto volar
e: perch\uc1\u233e, quando si tir\uc1\u242o su da terra, scopr\uc1\u236i che le
sue ali erano scomparse. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Che fa quel cagnolino?\uc2\u187>> chiese un bambino all'Uomo. Roveran
dom continuava a girare su se stesso come una trottola, cercando di guardarsi la
schiena. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Si cerca le ali, ragazzo mio. Crede di averle perse nella discesa pre
cipitosa, ma le ho in tasca io. Non sono permesse le ali, quaggi\uc1\u249u, ness
uno va via senza permesso, vero?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Sicuro, Pap\uc1\u224a-Barba-Lunga!\uc2\u187>> esclamarono all'unisono
venti bambini, e uno di loro afferr\uc1\u242o la barba del vecchio e gli si arr
ampic\uc1\u242o fino alle spalle. Roverandom s'aspettava di vederlo tramutato im
mediatamente in una falena o in un pezzo di caucci\uc1\u249u o in qualcos'altro.
E invece l'Uomo disse: \uc2\u171<<Parola mia, sei un vero arrampicatore; ragazzo
mio! Dovr\uc1\u242o darti qualche lezione\uc2\u187>>. E lanci\uc1\u242o il bamb
ino in aria. Quello non ricadde pi\uc1\u249u gi\uc1\u249u, neanche un pezzetto.
Rimase su in alto; e l'Uomo-sullaLuna gli lanci\uc1\u242o una corda d'argento ch
e si sfil\uc1\u242o di tasca. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Vieni gi\uc1\u249u!\uc2\u187>> disse, e il ragazzino sdrucciol\uc1\u2
42o fin nelle sue braccia, dove gli fu fatto un amichevole solletico. }{\par \pa
rd \hyphpar
\uc2\u171<<Ti sveglierai, se ridi cos\uc1\u236i forte\uc2\u187>>, lo ammon\uc1\u
236i l'Uomo, e lo mise gi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
sull'erba e si allontan\uc1\u242o inoltrandosi tra la folla. }{\par \pard \hyphp
ar
Roverandom fu lasciato a divertirsi per suo conto, e si stava giusto avvicinando
a una splendida palla gialla ("Proprio come quella che avevo a casa", pens\uc1\
u242o) quando ud\uc1\u236i una voce che conosceva. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ecco il mio cagnolino!\uc2\u187>> diceva. \uc2\u171<<Ecco il mio cagn
olino! Avevo sempre pensato che fosse vero. Strano che sia qui, dopo che l'ho ce
rcato tanto sulla spiaggia e l'ho chiamato ogni giorno tante volte, anche fischi
ando.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Quando Roverandom sent\uc1\u236i quella voce si sedette sulle zampe di dietro, f
acendo finta di questuare. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Il mio piccolo cane mendicante!\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o il bambin
o Two (lui, naturalmente), e gli corse vicino per accarezzarlo. \uc2\u171<<Dove
eri finito?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Ma tutto quel che Roverandom riusc\uc1\u236i a spiccicare sulle prime fu: \uc2\u
171<<Riesci a sentire le mie parole?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Certo che ci riesco\uc2\u187>>, disse il piccolo Two. \uc2\u171<<Ma q
uando mammina ti ha portato a casa tu non volevi ascoltarmi affatto anche se io
ho provato a parlarti nel miglior caninese che conoscessi. E non credo che tu ab
bia cercato di dirmi un gran che; sembrava che pensassi ad altro.\uc2\u187>> }{\
par \pard \hyphpar
Roverandom gli chiese scusa, e raccont\uc1\u242o al bambino come gli fosse cadut
o di tasca, e poi gli disse di Psamathos e di Mew e di tutte le altre avventure
che aveva vissuto da quando s'era perso. Cos\uc1\u236i il ragazzino e i suoi fra
telli appresero dello strano tipo sotto la sabbia e impararono un sacco di altre
cose utili che altrimenti avrebbero ignorato. Two trovava che \uc2\u171<<Rovera
ndom\uc2\u187>> fosse un nome strepitoso. \uc2\u171<<Ti chiamer\uc1\u242o cos\uc
1\u236i anch'io\uc2\u187>>, disse. \uc2\u171<<E }{\par \pard \hyphpar
non dimenticare che sei ancora mio.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Poi giocarono a palla, e poi a nascondino, poi fecero una corsa e una lunga pass
eggiata e una caccia-al-coniglio (senza alcun esito, naturalmente, tranne il div
ertimento: i conigli erano troppo irreali), poi andarono a sguazzare negli stagn
i e, una dopo l'altra, fecero tutta una serie di altre cose in un tempo infinito
, diventando sempre pi\uc1\u249u affezionati l'uno all'altro. Il ragazzino si ro
tolava sull'erba rugiadosa, in una luce tipica dell'ora della nanna (ma in quel
posto nessuno badava alla rugiada o a quando si andava a letto), e il cagnolino
si rotolava con lui, rizzandosi sulla testa come nessun cane della terra aveva p
i\uc1\u249u fatto dai tempi del cagnolino morto di Mother Hubbard; 8 e il piccol
ino rideva come un matto finch\uc1\u233e... non svan\uc1\u236i }{\par \pard \hyp
hpar
all'improvviso lasciando Roverandom tutto solo sul prato! }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<S'\uc1\u232e svegliato, tutto qui\uc2\u187>>, comment\uc1\u242o l'Uom
o-sulla-Luna, comparso di botto. \uc2\u171<<\uc1\u200E tornato a casa, e appena
in tempo. Figurati, manca solo un quarto d'ora alla colazione. Dovr\uc1\u224a sa
ltare la passeggiata sulla spiaggia, stamattina. Bene, bene! Temo sia arrivato a
nche per noi il momento di andare.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Cos\uc1\u236i, piuttosto riluttante, Roverandom fece ritorno al lato chiaro con
il vecchio. Percorsero tutta la strada a piedi, e impiegarono moltissimo tempo;
e Roverandom non si divert\uc1\u236i come avrebbe dovuto. Videro ogni tipo di co
se strane, ed ebbero molte avventure: in totale sicurezza, naturalmente, con l'U
omo-sulla-Luna cos\uc1\u236i vicino. E meno male, perch\uc1\u233e c'erano tante
brutte cose striscianti negli acquitrini, che avrebbero afferrato e fatto rapida
mente sparire il cagnetto. Il lato oscuro era umido quanto il chiaro era asciutt
o, e ricco delle pi\uc1\u249u straordinarie piante e creature delle quali avrei
potuto parlarvi se Roverandom le avesse appena appena notate: ma non lo fece, pe
rch\uc1\u233e stava pensando al giardino della casa e al ragazzino. Finalmente a
rrivarono al grigio limite, e guardarono attraverso una fes 8 Personaggio di una
nota filastrocca. [N.d.T.]}{\par \pard \hyphpar
sura nella montagna verso la vasta pianura bianca e le cime risplendenti, oltre
le valli di cenere dove abitavano molti dragoni. Videro sorgere il mondo, una lu
na verde pallido e oro, enorme e rotonda sopra le cime delle Montagne Lunari; e
Roverandom pens\uc1\u242o: "Ecco dove sta il mio bambino!" La distanza sembrava
enorme e terribile. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Si avverano mai i sogni?\uc2\u187>> domand\uc1\u242o. }{\par \pard \h
yphpar
\uc2\u171<<Alcuni dei miei s\uc1\u236i\uc2\u187>>, rispose il vecchio. \uc2\u171
<<Alcuni, ma non tutti; e di rado subito, o proprio allo stesso modo in cui li a
bbiamo sognati. Ma perch\uc1\u233e ti interessano i sogni?\uc2\u187>> }{\par \pa
rd \hyphpar
\uc2\u171<<Mi stavo solo chiedendo...\uc2\u187>> rispose Roverandom. }{\par \par
d \hyphpar
\uc2\u171<<A proposito di quel bambino\uc2\u187>>, disse l'Uomo. \uc2\u171<<Lo p
ensavo.\uc2\u187>> Poi estrasse di tasca un telescopio che divent\uc1\u242o lung
o lungo. \uc2\u171<<Un'occhiatina non ti far\uc1\u224a alcun male, credo.\uc2\u1
Roverandom guard\uc1\u242o attraverso il telescopio, o meglio vi guard\uc1\u242o
quando finalmente riusc\uc1\u236i a chiudere un occhio e a tenere l'altro apert
o. Vide con chiarezza il mondo. Per prima cosa scorse l'ultima parte del sentier
o lunare precipitarsi nel mare; poi credette di distinguere lunghe fila sottili
e sbiadite di gente piccola che vi veleggiava rapida sopra, ma non ne era propri
o sicuro. La luna piena scomparve rapidamente. La luce del sole cominci\uc1\u242
o ad aumentare; di colpo ci fu la caletta del mago della sabbia (ma non c'erano
tracce di Psamathos: Psamathos non si concedeva alle sbirciatine altrui) e dopo
un po' comparvero i due ragazzini, che camminavano lungo la battigia tenendosi p
er mano. "Cercano conchiglie o cercano me?" si chiese il cane. }{\par \pard \hyp
hpar
Molto presto l'immagine cambi\uc1\u242o e Roverandom scorse il cottage bianco de
l padre del ragazzino sulla scogliera, con il giardino che scendeva fino al mare
. E al cancello vide - sorpresa sgradevole - il vecchio stregone che se ne stava
seduto su una pietra, a fumare la pipa, come se non avesse altro da fare che st
arsene l\uc1\u236i a guardare per sempre, con il vecchio cappellaccio verde all'
indietro e il panciotto sbottonato. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Che sta facendo il vecchio Arta-come-si-chiama al cancello?\uc2\u187>
> domand\uc1\u242o Roverandom. \uc2\u171<<Credevo che mi avesse dimenticato gi\u
c1\u224a da tanto. Non sono ancora finite le sue vacanze?\uc2\u187>> }{\par \par
d \hyphpar
\uc2\u171<<No, sta aspettando proprio te, cagnetto mio. Non ha dimenticato. Se t
i fai vedere da quelle parti adesso, vero o giocattolo che tu sia, ti far\uc1\u2
24a un altro sortilegio in quattro e quattr'otto. Non che gli rincresca dei suoi
calzoni - che sono stati rammendati - ma \uc1\u232e molto stizzito per le inter
ferenze di Samathos; e Samathos non ha ancora finito di fare i suoi piani per tr
attare con lui.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
In quell'esatto momento Roverandom vide che il vento aveva fatto volar via il ca
ppello di Artaserse e Artaserse si precipitava a rincorrerlo. In bell'evidenza,
aveva una vistosa toppa ai calzoni, color arancione a macchie nere. }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<Credevo che uno stregone si sarebbe rattoppati i calzoni un po' megli
o di cos\uc1\u236i!\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o Roverandom. }{\par \pard \hyphpa
r
\uc2\u171<<Ma lui \uc1\u232e convinto di aver fatto un lavoro eccellente\uc2\u18
7>>, ribatt\uc1\u233e il vecchio. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ha strappato un pezzo dalle tende di qualcuno con un incantesimo: que
lli si sono fatti indennizzare dall'assicurazione, lui ha ottenuto il suo tocco
di colore, e ora sono tutti soddisfatti. Per\uc1\u242o hai ragione tu. \uc1\u200
E sulla via del declino, mi pare. \uc1\u200E triste, dopo tutti questi secoli, v
edere un uomo che perde la propria magia: ma forse per te \uc1\u232e una fortuna
.\uc2\u187>> Con un clic l'Uomo-sullaLuna chiuse il telescopio e ripresero il ca
mmino. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Rieccoti le tue ali\uc2\u187>>, disse non appena furono arrivati alla
torre. \uc2\u171<<Ora va' }{\par \pard \hyphpar
a farti un giro e divertiti. Non disturbare i miei raggi di luna, non uccidere i
miei bianconigli e torna quando hai fame o c'\uc1\u232e qualcos'altro che non v
a.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Roverandom vol\uc1\u242o a razzo a cercare il cane-luna per dirgli tutto del lat
o scuro; ma l'altro era un po' geloso che a un ospite di passaggio fosse stato p
ermesso di vedere cose che a lui erano vietate, e fece finta di non essere inter
essato. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Si direbbe un posto abbastanza da schifo\uc2\u187>>, grugn\uc1\u236i.
\uc2\u171<<Sono certo di non volerlo vedere. Immagino che ti annoierai ora nel
lato bianco, con me solo per compagnia, senza tutti i tuoi amici a due zampe. Pe
ccato che lo stregone persiano sia cos\uc1\u236i insistente e tu non possa torna
rtene a casa.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Roverandom ci rimase piuttosto male, e ripet\uc1\u233e pi\uc1\u249u volte al can
e-luna che era molto contento di essere tornato alla torre e non si sarebbe mai
stancato del lato bianco. Tornarono subito a essere buoni amici e fecero tantiss
ime cose insieme; eppure, quel che il cane-luna aveva detto quando era fuori dei
gangheri si dimostr\uc1\u242o vero. Non era colpa di Roverandom, e lui faceva d
el suo meglio per non lasciarlo trapelare, ma chiss\uc1\u224a perch\uc1\u233e ne
ssuna delle avventure o delle esplorazioni gli sembrava pi\uc1\u249u cos\uc1\u23
6i interessante come prima, e continuava sempre a pensare a come si fosse divert
ito nel giardino col piccolo Two. }{\par \pard \hyphpar
Visitarono la valle dei candidi gnomi-luna (abbreviati in gnomuna) che cavalcano
i bianconigli e fanno frittelle con i fiocchi di neve e coltivano nei loro ordi
nalissimi orticelli minuscoli alberi di mele dorati, grandi come ranuncoli. }{\p
ar \pard \hyphpar
Sparsero frammenti di vetro e chiodini fuori dalle tane dei dragoni pi\uc1\u249u
piccoli (mentre quelli dormivano), e rimasero svegli fin nel cuore della notte p
er sentirli ruggire di rabbia: i dragoni hanno spesso il pancino ipersensibile,
come ho gi\uc1\u224a avuto occasione di dirvi, e vanno a bere ogni notte a mezza
notte, se non pi\uc1\u249u spesso. A volte i due cani osarono stuzzicare i ragni
: mordicchiando le ragnatele, liberando i raggi di luna e scappando via appena i
n tempo, con i ragni che lanciavano loro i lazo dalla cima delle colline. Ma Rov
erandom continuava a star di vedetta, in attesa del postino Mew e del giornale N
ews of the World (per lo pi\uc1\u249u assassini e partite di calcio, come sa per
fino un cagnetto; ma qualche volta, in un angolino, c'\uc1\u232e }{\par \pard \h
yphpar
qualcosa di meglio). }{\par \pard \hyphpar
Si perdette la nuova visita di Mew perch\uc1\u233e era intento a uno dei suoi va
gabondaggi, ma quando torn\uc1\u242o il vecchio stava ancora leggendosi le lette
re e le notizie (e pareva anche di ottimo umore, seduto sul tetto con i piedi pe
nzoloni oltre l'orlo, fumando un'enorme pipa di creta bianca, emettendo nuvole d
i fumo come una locomotiva e sorridendo a tutta bocca nel tondo viso rugoso). }{
\par \pard \hyphpar
Roverandom sent\uc1\u236i che non ce la faceva pi\uc1\u249u. \uc2\u171<<Ho un do
lore dentro\uc2\u187>>, dichiar\uc1\u242o. \uc2\u171<<Voglio tornare dal piccoli
no, in modo che il suo sogno possa avverarsi.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Il vecchio pos\uc1\u242o la lettera (parlava di Artaserse, ed era molto diverten
te) e si tolse la pipa di bocca. \uc2\u171<<Devi proprio andare? Non puoi fermar
ti ancora? }{\par \pard \hyphpar
\uc1\u200E stato un taale piacere conoscerti. Torna a trovarmi quando vuoi!\uc2\
u187>> disse, tutto d'un fiato. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Benissimo!\uc2\u187>> prosegu\uc1\u236i poi in tono pi\uc1\u249u paca
to. \uc2\u171<<Artaserse \uc1\u232e bello che sistemato.\uc2\u187>> }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<In che modo??\uc2\u187>> domand\uc1\u242o con veemenza Roverandom, ch
e non stava in s\uc1\u233e dalla curiosit\uc1\u224a. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ha sposato una sirena ed \uc1\u232e andato a stare negli abissi del P
rofondo Mare Blu.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Speriamo che gli rammendi meglio i calzoni. Una toppa d'alga verde be
n s'intonerebbe al suo cappello verde.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Caro mio! Lui s'\uc1\u232e sposato con un completo nuovo color verde
alga, bottoni di corallo rosa e spalline di anemoni di mare, e il cappellaccio g
liel'hanno bruciato sulla spiaggia! Ha combinato tutto Samathos. Oh, Samathos \u
c1\u232e profondo, profondo come il Mare Blu, e mi aspetto che in questo modo vo
glia sistemare un sacco di faccenduole a suo piacimento, e non solo la tua, cagn
etto mio, ma molte di pi\uc1\u249u. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Mi chiedo come finir\uc1\u224a! Mi sembra che Artaserse stia entrando
nella sua ventesima o ventunesima infanzia, al momento; fa il difficile per le
piccole cose. \uc1\u200E molto ostinato, questo \uc1\u232e certo. Una volta era
un mago piuttosto bravo, ma gli \uc1\u232e venuto un pessimo carattere ed \uc1\u
232e diventato un gran rompiscatole. Quando arriv\uc1\u242o a met\uc1\u224a pome
riggio a tirar fuori dalla sabbia il vecchio Samathos con un badile di legno e l
o estrasse dalla sua tana prendendolo per le orecchie, il Samatista pens\uc1\u24
2o che avesse davvero esagerato, e non me ne stupisco. "Tanto disturbo, proprio
nel momento migliore del mio sonno, e tutto per un povero disgraziato d'un cagno
lino"; questo mi scrive, e non c'\uc1\u232e bisogno che tu arrossisca. }{\par \p
ard \hyphpar
\uc2\u171<<Allora, quando gli animi di tutti e due si sono un po' placati, lui h
a invitato Artaserse a una festa di sirene, e tutto accadde cos\uc1\u236i. Hanno
portato Artaserse a fare una nuotata al chiaro di luna, e quello non torner\uc1
\u224a pi\uc1\u249u in Persia e nemmeno a Persici. Si \uc1\u232e innamorato dell
a ricca figlia del Re del Mare, stagionata ma deliziosa, e si sono sposati la no
tte seguente. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Tutto per il meglio, forse. \uc1\u200E da molto che nell'Oceano non c
'era un Mago a tempo pieno. Proteo, Poseidone, Tritone, Nettuno e tutta quella g
enia, sono diventati fraguglie o cozze tanto tempo fa, e comunque loro non conos
cevano molto le cose al di fuori del Mediterraneo e non se ne curavano gran che:
amavano troppo le sardine. Anche il vecchio Niord si \uc1\u232e ritirato da par
ecchio: riusciva a dedicarsi ai suoi affari solo a met\uc1\u224a, naturalmente,
dopo il suo stupido matrimonio con la gigantessa... ricordi, lei s'era innamorat
a di lui perch\uc1\u233e aveva i piedi puliti (una benedizione per la casa), dis
amorandosi subito, ma troppo tardi, quando scopr\uc1\u236i che erano bagnati. Or
a \uc1\u232e agli sgoccioli, mi han detto; e malfermo sulle gambe, povero caro.
Il carburante marino gli ha fatto venire una brutta tosse, e s'\uc1\u232e trasfe
rito sulla costa dell'Islanda per prendere un po' di sole. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<C'era il Vecchio del Mare, naturalmente. Era mio cugino, ma non sono
orgoglioso della parentela. Era un vero peso: si rifiutava di camminare e voleva
sempre essere portato, come avrai sentito. E fu la sua fine. Si sedette su una
mina galleggiante (sai quel che voglio dire) un anno o due fa, proprio su uno de
gli spunzoni! Neanche la mia magia pot\uc1\u233e fare qualcosa in quella circost
anza. Fu peggio di quel che accadde a Humpty Dumpty.\uc2\u187>> }{\par \pard \hy
phpar
\uc2\u171<<E Britannia?\uc2\u187>> chiese Roverandom, che dopo tutto era suddito
britannico; a dire il vero, era un po' stufo di tutto questo, e voleva sentir p
arlare ancora del suo stregone. \uc2\u171<<Credevo che Britannia dominasse le on
de.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Lei non si bagna mai davvero i piedi. Preferisce accarezzare i leoni
sul-la spiaggia e rimanere seduta su un penny con un tridente in mano... e comun
que, nel mare c'\uc1\u232e ben altro da dominare che le onde. Adesso hanno Artas
erse, e speriamo che possa essere utile. Trascorrer\uc1\u224a i primi anni cerca
ndo di far crescere persiche sui polipi, se glielo permetteranno; e sar\uc1\u224
a pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
facile che non mantenere l'ordine tra la gente del mare. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Bene, bene, bene: dov'eravamo? Ma certo: puoi tornare a casa, adesso,
se lo vuoi. Anzi, per non essere troppo beneducato, sarebbe ora che te ne torna
ssi a casa il pi\uc1\u249u presto possibile. Per prima cosa farai visita al vecc
hio Samathos... e non seguire il mio cattivo esempio: non dimenticare le P }{\pa
r \pard \hyphpar
quando vi incontrate!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Mew si rifece vivo il giorno dopo con una consegna extra; un'immensa quantit\uc1
\u224a di lettere per l'Uomo-sulla-Luna, e fasci di giornali: Il SettimanaleMari
no Illustrato, Articoli Oceanici, Posta del Mare, La Conchiglia, IlTuffo del Mat
tino. Tutti avevano la stessa foto (in esclusiva) del matrimonio di Artaserse su
lla spiaggia al chiaro di luna, con Mr. Psamathos Psamathides, il \uc2\u171<<ben
noto finanziere\uc2\u187>> (un mero titolo di rispetto), che sorrideva con tutt
i i denti nello sfondo. Ma erano comunque pi\uc1\u249u belle delle nostre foto,
perch\uc1\u233e almeno erano a colori, e la sirena sembrava davvero bellissima (
la coda era nascosta dalla schiuma). }{\par \pard \hyphpar
Era giunto il momento dei commiati. L'Uomo-sulla-Luna sorrideva soddisfatto a Ro
verandom; e il cane-luna cercava di sembrare distaccato e indifferente. Lo stess
o Roverandom aveva la coda a penzoloni, e tutto quello che disse fu: \uc2\u171<<
Ciao, piccolo! Abbi cura di te, non disturbare i raggi di luna, non uccidere i b
ianconigli, e non mangiare troppo a cena!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Piccolo sarai tu!\uc2\u187>> lo rimbecc\uc1\u242o il Rover lunare. \u
c2\u171<<E smettila di mangiare braghe di stregoni!\uc2\u187>> Tutto qui: eppure
, secondo me, cominci\uc1\u242o subito a tampinare l'Uomo-sulla-Luna perch\uc1\u
233e lo mandasse in vacanza a far visita a Roverandom. E da allora gli \uc1\u232
e stato dato il permesso pi\uc1\u249u volte. Dopo i commiati, Roverandom torn\uc
1\u242o indietro con Mew, e l'Uomo ridiscese nelle sue cantine e il cane-luna re
st\uc1\u242o sul tetto a guardare finch\uc1\u233e non scomparvero alla sua vista
{\b
IV }}{\par \pard \hyphpar
Soffiava un vento freddo dalla Stella del Nord quando arrivarono vicino al limit
e del mondo e i gelidi spruzzi della cascata li infradiciarono tutti. Il viaggio
di ritorno era stato pi\uc1\u249u duro, forse perch\uc1\u233e la magia del vecc
hio Psamathos se l'era presa comoda; furono quindi lieti di fermarsi a riposare
all'Isola dei Cani. Ma poich\uc1\u233e Roverandom era ancora in misura ridotta p
er via dell'incantesimo, non si divert\uc1\u236i molto. Gli altri cani erano tro
ppo grossi e rumorosi e troppo sprezzanti; e gli ossi degli alberi-di-ossi tropp
o grandi e ossuti. }{\par \pard \hyphpar
Era l'alba del giorno-dopo-il-giorno-dopo-domani quando giunsero finalmente in v
ista delle scure scogliere dove abitava Mew; avevano il sole caldo sulla schiena
e le sommit\uc1\u224a delle collinette di sabbia erano gi\uc1\u224a chiare e as
ciutte quando atterrarono nella caletta di Psamathos. Mew lanci\uc1\u242o un gri
dolino e batt\uc1\u233e il becco su un legnetto che era per terra. Il legnetto s
i rizz\uc1\u242o immediatamente in aria, diventando l'orecchio sinistro di Psama
thos, subito seguito da un altro orecchio e poi, rapidamente, dal resto dell'orr
ipilante testa e dal collo del mago. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Che volete voi due a quest'ora del giorno?\uc2\u187>> bofonchi\uc1\u2
42o Psamathos. \uc2\u171<<\uc1\u200E il mio momento preferito per dormire.\uc2\u
\uc2\u171<<Siamo tornati!\uc2\u187>> annunci\uc1\u242o il gabbiano. }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<A quanto vedo, ti sei concesso di farti riportare indietro sulla sua
schiena\uc2\u187>>, disse Psamathos, rivolgendosi al cagnolino. \uc2\u171<<Dopo
che eri andato a caccia di draghi, credevo che avresti trovato facile il breve v
olo fino a casa.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ma, signore, per favore\uc2\u187>>, mormor\uc1\u242o Roverandom, \uc2
\u171<<le ali le ho restituite: non erano mica mie per davvero. Piuttosto, mi pi
acerebbe tornare a essere un cane normale.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Oh, ma certo. Spero comunque che tu ti sia divertito come "Roverandom
". Ora l'avventura \uc1\u232e finita. Puoi tornare a essere solo Rover, se lo vu
oi veramente. E puoi andartene a casa a giocare con la tua palla gialla e dormir
e in poltrona quando ti capita e accoccolarti in grembo ed essere di nuovo un ri
spettabile cane-bau.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<E il bambino?\uc2\u187>> chiese Rover. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ma se sei scappato via da lui, sciocchino, andandotene addirittura su
lla Luna!\uc2\u187>> sbott\uc1\u242o Psamathos, fingendo di essere stizzito e so
rpreso, ma con un allegro scintillio negli occhi furbetti. \uc2\u171<<A casa, ho
detto, e casa intendo. Non farfugliare e non discutere!\uc2\u187>> }{\par \pard
\hyphpar
Quel tapino di Roverandom farfugliava perch\uc1\u233e stava cercando d'infilare
un gentile \uc2\u171<<Signor P-P-P-samathos\uc2\u187>>. Alla fine ci riusc\uc1\u
236i. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<P-P-Per P-P-Piacere, signor P-P-P-samathos\uc2\u187>>, disse in tono
commovente, \uc2\u171<<P-P-Per P-P-Piacere, mi P-P-Perdoni, ma l'ho incontrato d
i nuovo; ora non scapper\uc1\u242o pi\uc1\u249u; e poi io sono di sua propriet\u
c1\u224a, no? Perci\uc1\u242o dovrei tor-nare con lui.\uc2\u187>> }{\par \pard \
hyphpar
\uc2\u171<<Ma che sciocchezze dici mai? Non sei suo e non ci devi tornare. Tu ap
partieni a quella vecchia signora che ti compr\uc1\u242o per prima e devi tornar
e da lei. Non si possono comprare cose rubate o soggette a incantesimo, come sap
resti se conoscessi la legge, sciocco d'un cane. La madre del piccolo Two ha spr
ecato sei soldi per te, fine del discorso. E che cosa significa mai incontrarsi
in sogno?\uc2\u187>> concluse Psamathos strizzando vistosamente un occhio. }{\pa
r \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Credevo che qualcuno dei sogni dell'Uomo-sulla-Luna si realizzasse\uc
2\u187>>, disse triste il piccolo Rover. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ah davvero? Be', sono affari che riguardano l'Uomo-sulla-Luna. Quel c
he riguarda me ora \uc1\u232e: farti tornare alle tue dimensioni giuste e rimand
arti al tuo posto. Artaserse \uc1\u232e partito verso altre sfere di utilit\uc1\
u224a, cos\uc1\u236i non dobbiamo pi\uc1\u249u preoccuparci di lui. Vieni qui!\u
c2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Afferr\uc1\u242o Rover, gli fece passare la mano grassoccia sulla testa e subito
... non ci fu nessun cambiamento! Ripet\uc1\u233e tutta l'operazione daccapo, e
ancora non cambi\uc1\u242o nulla. }{\par \pard \hyphpar
Allora Psamathos venne fuori dalla sabbia e Rover not\uc1\u242o per la prima vol
ta che aveva le gambe come quelle dei conigli. Batt\uc1\u233e i piedi per terra
e s'infuri\uc1\u242o e scalci\uc1\u242o sabbia per aria e soffi\uc1\u242o rumoro
samente nelle narici come un carlino arrabbiato: e ancora non accadde nulla! }{\
par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Raggirato da uno stregone d'alghe, gli venga una verruca!\uc2\u187>>
imprec\uc1\u242o. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Raggirato da un persiano mangiatore di persiche, possano appenderlo e
impallinarlo!\uc2\u187>> url\uc1\u242o, e continu\uc1\u242o a urlare fino a qua
ndo non fu esausto. Allora si sedette. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<E va bene\uc2\u187>>, disse alla fine quando si fu calmato. \uc2\u171
<<Vivi e impara! Ma Artaserse \uc1\u232e molto strano: chi avrebbe mai pensato c
he si sarebbe ricordato di te nel bailamme del suo matrimonio o che avrebbe spre
cato il suo sortilegio pi\uc1\u249u forte su un cagnetto prima di partire in lun
a di miele? }{\par \pard \hyphpar
Come se il suo primo incantesimo non fosse gi\uc1\u224a pi\uc1\u249u di quanto n
on meriti un piccolo cucciolo sciocco! Roba da non crederci! }{\par \pard \hyphp
ar
\uc2\u171<<Be', a ogni buon conto non devo star l\uc1\u236i a riflettere su ci\u
c1\u242o che conviene fare\uc2\u187>>, continu\uc1\u242o Psamathos. \uc2\u171<<C
'\uc1\u232e solo una possibilit\uc1\u224a. Devi andare a cercarlo e chiedergli s
cusa. Ma ti do la mia parola che mi ricorder\uc1\u242o di questo suo affronto fi
nch\uc1\u233e il mare avr\uc1\u224a il doppio del sale e la met\uc1\u224a dell'a
cqua. Adesso voi due andatevene a fare una passeggiata e tornate fra una mezzore
tta, quando il mio umore sar\uc1\u224a migliorato!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyph
par
Mew e Rover se ne andarono lungo la spiaggia e su per la scogliera, Mew volando
molto adagio e Rover trotterellandogli dietro tutto triste. Si fermarono davanti
alla casetta del padre del piccolo; Rover entr\uc1\u242o dal cancello e si sede
tte in un'aiola sotto la finestra dei bambini. Era ancora presto ma lui abbai\uc
1\u242o forte, speranzoso. O i ragazzini dormivano ancora o non c'erano, perch\u
c1\u233e nessuno si affacci\uc1\u242o. Almeno cos\uc1\u236i pens\uc1\u242o Rover
. Aveva dimenticato che le cose nel mondo sono diverse da quelle del giardino su
lla luna, e che l'incantesimo di Artaserse sulle sue dimensioni e sul suo abbaia
re durava ancora. Dopo un po' Mew lo riport\uc1\u242o tristemente alla caletta.
L\uc1\u236i lo aspettava una sorpresa del tutto imprevista. Psamathos stava chia
cchierando con una balena! Una balena enorme, Uin, la pi\uc1\u249u anziana delle
Balene Giuste. Al piccolo Rover sembrava una montagna, con la grande testa rive
rsa in una profonda pozza vicino al bordo dell'acqua. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Mi spiace di non aver potuto procurare nulla di pi\uc1\u249u piccolo,
cos\uc1\u236i sui due piedi\uc2\u187>>, disse Psamathos. \uc2\u171<<Ma \uc1\u23
2e molto comoda!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Entra!\uc2\u187>> disse la balena. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Arrivederci! Entra!\uc2\u187>> disse il gabbiano. }{\par \pard \hyphp
ar
\uc2\u171<<Entra!\uc2\u187>> disse Psamathos; \uc2\u171<<e fa' in fretta! E non
mordere o graffiare nulla all'interno; potresti far venire la tosse a Uin, e all
ora sarebbero guai.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Era un brutto momento - quasi come quello in cui aveva dovuto saltare nel buco g
i\uc1\u249u nella cantina dell'Uomo-sulla-Luna - e Rover indietreggi\uc1\u242o,
cos\uc1\u236i che Mew e Psamathos dovettero spingerlo dentro. Lo fecero senza ta
nte moine; e le mascelle della balena si chiusero con uno schiocco. L'interno er
a molto buio e sapeva di pesce. Rover rimase seduto a tremare; mentre stava l\uc
1\u236i fermo (senza osare nemmeno grattarsi le orecchie) sent\uc1\u236i, o gli
sembr\uc1\u242o di sentire, il fruscio e il battere della coda della balena sull
e onde; e prov\uc1\u242o, o gli parve di provare, la sensazione di andare sempre
pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
gi\uc1\u249u, pi\uc1\u249u in basso verso gli abissi del Profondo Mare Blu. Ma q
uando la balena si ferm\uc1\u242o e spalanc\uc1\u242o di nuovo la bocca (ben fel
ice di farlo: perch\uc1\u233e le balene preferiscono viaggiare pescando a strasc
ico con le mascelle spalancate, facendo ogni volta una bella retata di cibo, anc
he se Uin era una bestiola molto riguardosa) e Rover occhieggi\uc1\u242o fuori,
il mare era profondo, incommensurabilmente profondo, ma niente affatto blu. C'er
a solo una leggera luce verde soffusa, e Rover uscendo si trov\uc1\u242o su un s
entiero di sabbia bianca che si snodava attraverso una foresta scura e fantastic
a. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Sempre diritto! Non devi andare molto lontano\uc2\u187>>, lo avvert\u
c1\u236i Uin. Rover continu\uc1\u242o sempre diritto, per quanto glielo permette
va il sentiero, e presto dinanzi a s\uc1\u233e vide il cancello di un grande pal
azzo, che pareva fatto di pietra bianca e rosacea, scintillante d'una tenue luce
propria, mentre dalle tante finestre uscivano limpide luci verdi e azzurre. Tut
t'intorno alle mura si levavano alti alberi marini, pi\uc1\u249u alti delle cupo
le del palazzo che si allargavano ampie e tonde, luccicanti nell'acqua scura. I
grossi tronchi gommosi si piegavano e ondeggiavano come fili d'erba, e l'ombra d
ei rami senza fine era affollata di pesciolini dorati, argentei, rossi, blu e fo
sforescenti, simili a uccelli. Ma i pesci non cantavano. Cantavano invece le sir
ene all'interno del palazzo. E come cantavano! E tutte le fate del mare cantavan
o in coro, e la musica sgorgava dalle finestre, mentre i mille abitanti del mare
suonavano corni e flauti e lire di tartaruga. Al suo passaggio gnomi marini ghi
gnavano nel buio alla base degli alberi, e Rover affrett\uc1\u242o il passo quan
to pot\uc1\u233e... ma scopr\uc1\u236i che i suoi passi erano lenti e pesanti so
tt'acqua a quella profondit\uc1\u224a. Perch\uc1\u233e non annegava? Non lo so,
ma credo che ci avesse pensato Psamathos Psamathides (lui sul mare sa molto pi\u
c1\u249u di quanto la gente si immagini, bench\uc1\u233e non si bagni nemmeno la
punta dei piedi se pu\uc1\u242o evitarlo), mentre Mew e Rover erano andati a fa
re un giro e lui era rimasto a farsi passare la rabbia e a escogitare un nuovo p
iano. }{\par \pard \hyphpar
Comunque Rover non anneg\uc1\u242o: anche se, prima di arrivare alla porta, gi\u
c1\u224a }{\par \pard \hyphpar
desiderava trovarsi altrove, magari nella pancia bagnata della balena. Dai cespu
gli color porpora e dai ciuffi spugnosi ai due lati del sentiero lo fissavano ce
rti brutti ceffi dalle forme strane che lo facevano sentire molto a disagio. Fin
almente arriv\uc1\u242o al vasto portone... un arco dorato frangiato di coralli
con una porta di madreperla adorna di denti di pescecane. Il batacchio era un en
orme anello incrostato di cirripedi bianchi con i loro nastrini rossi pendenti;
naturalmente Rover non ci arrivava, n\uc1\u233e sarebbe riuscito comunque a smuo
verlo. Allora abbai\uc1\u242o, e con sua grande sorpresa gli usc\uc1\u236i }{\pa
r \pard \hyphpar
un latrato piuttosto forte. All'interno la musica cess\uc1\u242o al terzo abbaia
re, e il portone si spalanc\uc1\u242o. }{\par \pard \hyphpar
E chi credete lo aprisse? Artaserse in persona, vestito di velluto color persica
e calzoni di seta verde; aveva sempre una grossa pipa in bocca, solo che stavol
ta soffiava splendide nuvole color arcobaleno anzich\uc1\u233e fumo di tabacco;
e non portava il cappello. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Salve!\uc2\u187>> l'accolse. \uc2\u171<<Cos\uc1\u236i sei arrivato! P
ensavo che prima o poi ti saresti stufato del vecchio P-samathos.\uc2\u187>> (co
me grufol\uc1\u242o su quell'esagerata P) \uc2\u171<<Non pu\uc1\u242o fare propr
io tutto. Be', perch\uc1\u233e mai sei venuto quaggi\uc1\u249u? Qui c'\uc1\u232e
una festa e tu hai interrotto la musica.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Per favore, signor Artersarse, cio\uc1\u232e Ertasarse\uc2\u187>>, es
ord\uc1\u236i Rover piuttosto agitato, cercando di essere il pi\uc1\u249u gentil
e possibile. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Lascia perdere la grafia esatta, io non ci bado!\uc2\u187>> disse lo
stregone in tono iroso. \uc2\u171<<Va' avanti con la spiegazione e sbrigati; non
ho tempo per le lunghe tiritere.\uc2\u187>> Si dava arie di grande importanza (
con i forestieri) dopo il matrimonio con la ricca figlia del Re del Mare e la su
a nomina alla carica di Mago del Pacifico e dell'Atlantico (la gente del mare, q
uando lui non era presente, abbreviava chiamandolo PAM). \uc2\u171<<Se vuoi parl
armi per una questione urgente, faresti meglio a entrare e ad aspettare nell'ing
resso; potrei dedicarti un minuto dopo il ballo.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpa
r
Chiuse il portone alle spalle di Rover e se ne and\uc1\u242o. Il cagnolino si tr
ov\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
in un immenso luogo buio sotto una cupola scarsamente illuminata. Tutt'intorno c
'erano archi a punta con tendaggi d'alghe, quasi tutti immersi nell'oscurit\uc1\
u224a; ce n'era uno solo ben illuminato e da l\uc1\u236i proveniva il forte suon
o d'una musica che sembrava continuare all'infinito, senza mai smettere, senza m
ai ripetersi e senza mai interrompersi per fare una pausa. Rover si stanc\uc1\u2
42o presto d'aspettare, cos\uc1\u236i si avvicin\uc1\u242o all'arco illuminato e
spi\uc1\u242o dalle tende. Scorse un'amplissima sala da ballo con sette cupole
e diecimila colonne di corallo, risplendente per pura magia e colma di calda acq
ua frizzante. }{\par \pard \hyphpar
Tutte le sirene dalle chiome d'oro e quelle dalle chiome brune intrecciavano dan
ze cantando... e non danzavano sulle code, ma nuotando in sincrono, avanti e ind
ietro, in su e in gi\uc1\u249u, nell'acqua limpida. Nessuno fece caso al naso de
l cagnetto che faceva capolino tra le alghe dell'ingresso, cos\uc1\u236i, dopo a
ver guardato per un po', Rover scivol\uc1\u242o dentro. Il pavimento era di sabb
ia d'argento con minuscole conchiglie farfalla, che battevano lievi le ali spala
ncate al movimento dell'acqua; stava procedendo con precauzione, tenendosi rasen
te al muro, quando una voce disse all'improvviso sopra di lui: \uc2\u171<<Ma che
bel cagnolino! \uc1\u200E un cane-terra, non un cane-mare, ne sono certa. Come
avr\uc1\u224a fatto ad arrivare qui un essere cos\uc1\u236i piccino!\uc2\u187>>
Rover guard\uc1\u242o in su e vide una bellissima signora-mare con un grande pet
tine nero nei capelli d'oro, seduta su una sporgenza poco sopra di lui. La tanto
deprecabile coda le spenzolava all'ingi\uc1\u249u; stava rammendando uno dei ca
lzini verdi di Artaserse. Era, chiaramente, la neo signora Artaserse (in genere
nota come Principessa Pam; ed era molto benvoluta anche se non si poteva dire lo
stesso del marito). Al momento, Artaserse era seduto accanto a lei, e avesse o
no il tempo per lunghe tiritere, ora ne stava sentendo }{\par \pard \hyphpar
{\*\shppict{\pict\picw627\pich629\jpegblip
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una della moglie. O meglio, era stato a sentirla finch\uc1\u233e non era spuntat
o Rover. La signora Artaserse interruppe tiritera e rammendo non appena lo vide
e galleggiando fin gi\uc1\u249u lo raccolse e se lo port\uc1\u242o fino al divan
o. Si trattava in realt\uc1\u224a di un sedile accanto alla finestra del primo p
iano (una finestra interna): non ci sono scale nelle case-mare e neanche ombrell
i, e per lo stesso motivo. Non c'\uc1\u232e nemmeno una gran differenza tra port
e e finestre. }{\par \pard \hyphpar
La signora-mare sistem\uc1\u242o presto la sua bella (e piuttosto grassoccia) pe
rsona comodamente sul divano e si mise Rover in grembo: subito si lev\uc1\u242o
un forte grugnito da sotto il sedile. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Gi\uc1\u249u a cuccia, Rover! Fa' la cuccia, da bravo!\uc2\u187>> dis
se la signora Artaserse. Ma non si stava rivolgendo al nostro Rover, stava parla
ndo a un bianco cane-mare che, nonostante le sue parole, sbuc\uc1\u242o fuori ri
nghiando e bronto-lando, battendo l'acqua con i piedi palmati, agitando la coda
larga e piatta e soffiando bollicine dal naso aguzzo. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Che orribile creaturina!\uc2\u187>> bofonchi\uc1\u242o il nuovo cane.
\uc2\u171<<Guardate che codino miserevole! Guardategli le zampe! E quella insul
sa livrea!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ma guardati tu\uc2\u187>>, reag\uc1\u236i Rover, dal grembo della sig
nora, \uc2\u171<<e dopo non vorrai ripetere l'esperienza. Chi ti ha chiamato Rov
er? Sei un incrocio tra un'anatra e un girino che finge d'essere un cane!\uc2\u1
87>> Dal che potete dedurre come fra i due fosse amore a prima vista. }{\par \pa
rd \hyphpar
Presto per\uc1\u242o divennero grandi amici: forse non cos\uc1\u236i amici come
lo erano stati Rover e il cane-luna, ma solo perch\uc1\u233e il soggiorno sotto
il mare fu pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
breve, e gli abissi marini per i cagnolini non sono un posto allegro come la lun
a, pieni come sono di recessi cupi e spaventosi dove la luce non \uc1\u232e mai
arrivata n\uc1\u233e mai arriver\uc1\u224a, perch\uc1\u233e non saranno mai scop
erti fino a quando la luce non sar\uc1\u224a scomparsa. Laggi\uc1\u249u vivono o
rribili creature, troppo antiche perch\uc1\u233e le si possa immaginare, troppo
refrattarie agli incantesimi, troppo grandi per misurarle. Artaserse l'aveva gi\
uc1\u224a scoperto per conto suo. Il posto di PAM non era certo una sinecura. }{
\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Andate a farvi una bella nuotata adesso e divertitevi!\uc2\u187>> rac
comand\uc1\u242o sua moglie, quando la zuffa tra i cani si fu placata e i due si
stavano solo sniffando a vicenda. \uc2\u171<<Non disturbate il pesce-fuoco, non
mordete gli anemoni di mare, non fatevi prendere dalle vongole, e tornate per c
ena!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<La prego, io non so nuotare\uc2\u187>>, dichiar\uc1\u242o Rover. }{\p
ar \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Povera me, che disastro!\uc2\u187>> si lament\uc1\u242o lei. \uc2\u17
1<<Pam, guarda un po'\uc2\u187>> - era l'unica finora che lo chiamasse apertamen
te cos\uc1\u236i - \uc2\u171<<c'\uc1\u232e qualcosa di concreto da fare per te,
finalmente.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Certo, mia cara!\uc2\u187>> rispose lo stregone, desideroso di compia
cerla e lieto di poter dimostrare di avere un potere magico reale e di non esser
e solo un inutile burocrate (attaccato come un'ostrica alla poltrona). Estrasse
una piccola bacchetta magica dalla tasca del panciotto - in realt\uc1\u224a era
la sua penna stilografica, ormai inutilizzabile per scrivere: la gente del mare
usa uno strano inchiostro attaccaticcio che non va bene per le stilografiche - e
tracci\uc1\u242o dei segni ondeggianti su Rover. }{\par \pard \hyphpar
Nonostante ci\uc1\u242o che qualcuno aveva detto, Artaserse era a suo modo un ma
go molto bravo (o Rover non avrebbe mai vissuto queste avventure); la magia era
un'arte minore, ma aveva bisogno di molta pratica. A ogni modo, dopo i primi seg
ni, la coda di Rover cominci\uc1\u242o ad appiattirsi, i piedi a diventare palma
ti e il suo mantello ad assomigliare sempre pi\uc1\u249u a un impermeabile. A me
tamorfosi ultimata, Rover prese subito dimestichezza con i cambiamenti; scopr\uc
1\u236i che era pi\uc1\u249u facile imparare a nuotare che a volare, quasi altre
ttanto piacevole e non cos\uc1\u236i stancante; a meno che non si volesse scende
re in profondit\uc1\u224a. }{\par \pard \hyphpar
La prima cosa che fece, dopo una nuotata di prova intorno alla sala da ballo, fu
mordere la coda all'altro cane. Per gioco, naturalmente; ma, gioco o no, si acc
apigliarono quasi subito, perch\uc1\u233e il cane-mare era di temperamento molto
suscettibile. Rover si salv\uc1\u242o solo allontanandosi il pi\uc1\u249u in fr
etta possibile: e dovette anche essere agile e veloce. Ragazzi, che roba: una ca
ccia vera e propria, dentro e fuori delle finestre, lungo i passaggi bui, intorn
o alle colonne, fino in cima alle cupole; in ultimo il cane-mare era esausto e a
nche il suo cattivo umore s'era esaurito: si sedettero tutti e due a riposarsi s
ulla cupola pi\uc1\u249u alta vicino al pennone. La bandiera del Re del Mare, un
vessillo d'alga rosso e verde, costellato di perle, pendeva galleggiando dall'a
sta. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Come ti chiami?\uc2\u187>> volle sapere il cane-mare dopo una pausa p
er riprender fiato. \uc2\u171<<Rover?\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o perplesso. \uc
2\u171<<Ma quello \uc1\u232e il mio nome, quindi non pu\uc1\u242o essere il tuo.
L'ho avuto prima io.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Come lo sai?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ma certo che lo so! Vedo che sei solo un cucciolo, e poi sei qui da a
ppena cinque minuti. L'incantesimo che mi hanno lanciato \uc1\u232e vecchio di a
nni e anni, centinaia d'anni. Penso di essere stato il primo di tutti i cani Rov
er. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Il mio primo padrone fu un vero Girovago, girava per tutti i mari con
la sua nave, specie nei mari del nord. Era un tipo di galera normanna dalle vel
e rosse che a prora aveva una polena intagliata a forma di drago; l'aveva chiama
ta Serpente Rosso, e le voleva molto bene. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Io volevo bene a lui, anche se ero solo un cucciolo e lui non s'accor
geva quasi di me; non ero abbastanza grande per andare a caccia e lui non prende
va cani a bordo. Un giorno mi imbarcai senza esser stato invitato. Stava salutan
do sua moglie; il vento soffiava e i suoi uomini stavano spingendo il Serpente R
osso sulle onde lunghe verso il largo. Il collo del drago era coperto di schiuma
e io sentii d'improvviso che se non avessi seguito il padrone non l'avrei pi\uc
1\u249u rivisto dopo quel giorno. Cos\uc1\u236i mi intrufolai a bordo in qualche
modo e mi nascosi dietro un barile d'acqua; quando mi scoprirono eravamo in alt
o mare e la terra si scorgeva appena all'orizzonte. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Fu allora che mi chiamarono Rover, quando mi tiraron fuori per la cod
a. "Ecco un bel cane giramondo", disse uno. E un altro dagli occhi strani esclam
\uc1\u242o: "Avr\uc1\u224a un destino bizzarro, e non torner\uc1\u224a pi\uc1\u2
49u a casa". Infatti a casa non ci sono pi\uc1\u249u tornato e non sono neppure
diventato pi\uc1\u249u grosso, anche se ora sono molto pi\uc1\u249u vecchio... e
pi\uc1\u249u saggio, naturalmente. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Durante quel viaggio ci fu una battaglia in mare, e io corsi sul pont
e di prua sotto una pioggia di frecce, mentre le spade facevano risuonare gli sc
udi. Ma gli uomini del Cigno Nero vennero all'arrembaggio e spinsero tutti i mar
inai del mio padrone gi\uc1\u249u dalla nave. Lui fu l'ultimo. Stette ritto acca
nto alla testa di drago e poi si tuff\uc1\u242o in mare con tutta la corazza: io
mi tuffai dietro di lui. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Lui arriv\uc1\u242o sul fondo prima di me e lo presero le sirene; ma
io dissi loro di riportarlo presto a terra, perch\uc1\u233e molti avrebbero pian
to se lui non fosse tornato. Loro mi sorrisero, lo sollevarono e lo portarono vi
a. Ora tra loro c'\uc1\u232e chi dice che lo riportarono a terra, e chi scuote i
l capo dubbiosa. Non ci si pu\uc1\u242o fidare delle sirene se non per tenere un
segreto: in quello sono pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
brave delle ostriche. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Penso spesso che lo abbiano sepolto nella sabbia bianca. Lontano da q
ui c'\uc1\u232e una parte del Serpente Rosso che gli uomini del Cigno Nero fecer
o affondare; o almeno c'era l'ultima volta che sono passato da l\uc1\u236i. Una
foresta d'alghe gli cresce tutt'intorno, tranne che sulla testa del drago. Chiss
\uc1\u224a perch\uc1\u233e le conchiglie non gli si sono attaccate e sotto c'\uc
1\u232e un mucchietto di sabbia bianca. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Sono andato via da quei posti tanto tempo fa. Sono diventato a poco a
poco un cane-mare; a quei tempi le donne-mare pi\uc1\u249u anziane praticavano
molto la stregoneria e una fu molto buona con me. Fu lei a regalarmi al Re del M
are, il nonno dell'attuale sovrano, e da allora sono rimasto a palazzo e nei din
torni. Questa \uc1\u232e la mia storia. \uc1\u200E accaduta centinaia di anni ad
dietro, e ho girato i mari in lungo e in largo, ma non sono mai tornato a casa.
Ora parlami di te. Non \uc1\u232e che per caso tu provenga dal Mare del Nord? -
in quei giorni lo chiamavamo Mare d'Inghilterra - o conosci qualcuno dei vecchi
posti vicino alle isole Orcadi?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Il nostro Rover dovette confessare che non aveva sentito nominare altro che \uc2
\u171<<il mare\uc2\u187>> prima, e neppure molte volte. \uc2\u171<<Per\uc1\u242o
sono stato sulla luna\uc2\u187>>, disse, e raccont\uc1\u242o al nuovo amico qua
nto riusc\uc1\u236i a fargli capire. Il cane-mare si gust\uc1\u242o moltissimo l
a storia, e ne credette almeno la met\uc1\u224a. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Proprio una bella saga\uc2\u187>>, osserv\uc1\u242o. \uc2\u171<<La mi
gliore che mi abbiano narrato da un bel pezzo. Io l'ho vista, la luna. Salgo a g
alla di tanto in tanto, sai, ma non avevo immaginato che fosse cos\uc1\u236i. Pe
r\uc1\u242o, che sfacciato quel cane-cielo! }{\par \pard \hyphpar
Tre Rover! Gi\uc1\u224a due sono troppi, ma tre \uc1\u232e addirittura impossibi
le. E non credo assolutamente che sia pi\uc1\u249u vecchio di me; sarei molto so
rpreso se avesse cent'anni.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Probabilmente aveva ragione. Il cane-luna, come avrete senza alcun dubbio notato
, esagerava un sacco. \uc2\u171<<E a ogni buon conto\uc2\u187>>, prosegu\uc1\u23
6i il cane-mare, il nome se lo \uc1\u232e dato lui da solo. A me l'hanno dato gl
i altri.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<E anche a me\uc2\u187>>, disse il nostro cagnetto. }{\par \pard \hyph
par
\uc2\u171<<Per\uc1\u242o senza alcuna ragione, e prima che tu avessi cominciato
in qualche modo a guadagnartelo. Mi piace l'idea dell'Uomo-sulla-Luna. Ti chiame
r\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
anch'io Roverandom; e se fossi in te questo nome me lo terrei per sempre... vist
o che non sai mai dove andrai a finire dall'oggi al domani! Andiamo a cena.\uc2\
u187>> }{\par \pard \hyphpar
Era una cena da pesci, ma Roverandom si abitu\uc1\u242o presto a quel genere di
cibo; era in sintonia con le sue zampe palmate. Dopo si ricord\uc1\u242o il moti
vo per cui era sceso sino in fondo al mare e si lanci\uc1\u242o alla ricerca di
Artaserse. Lo trov\uc1\u242o che faceva le bolle e le trasformava poi in palle v
ere per far piacere ai piccoli bimbi-mare. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Per favore, signor Artaserse, la potrei disturbare per chiederle di t
rasformarmi...\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Sci\uc1\u242o, va' via!\uc2\u187>> disse lo stregone. \uc2\u171<<Non
vedi che non posso essere disturbato? Ora no, sono occupato.\uc2\u187>> Era quel
che Artaserse diceva troppo spesso a chi non riteneva importante. Sapeva fin tr
oppo bene quel che voleva Rover, ma lui non aveva fretta. Cos\uc1\u236i Roverand
om se ne nuot\uc1\u242o via e and\uc1\u242o a letto, o meglio si sistem\uc1\u242
o per la notte in un mucchio di alghe che crescevano su uno scoglio del giardino
. La vecchia balena stava riposando appena sotto; e se qualcuno vi dice che le b
alene non scendono fin sul fondo del mare e non vi si fermano per ore a fare dor
mitine, non preoccupatevi. La vecchia Uin era eccezionale sotto ogni aspetto. }{
\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Come va?\uc2\u187>> gli chiese. \uc2\u171<<A che punto sei? Vedo che
sei ancora formato giocattolo. Che cos'ha Artaserse? Non ce la fa o non vuole fa
r niente?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Credo che ce la farebbe benissimo\uc2\u187>>, disse Roverandom. \uc2\
u171<<Guarda il mio nuovo aspetto. Ma se cerco di portarlo sull'argomento dimens
ioni, continua a ripetermi che \uc1\u232e occupato, e non ha tempo per lunghe sp
iegazioni.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Uffa!\uc2\u187>> fece la balena, e con un colpo di coda mise di trave
rso un albero; l'ondata fece quasi cadere Roverandom dallo scoglio. }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<Non credo che il PAM avr\uc1\u224a un gran seguito da queste parti: m
a se fossi in te non mi preoccuperei. Prima o poi andr\uc1\u224a tutto a posto.
Nel frattempo ci sono tante cose nuove da vedere domani. Dormi. Ciao.\uc2\u187>>
E s'allontan\uc1\u242o nuo-tando nell'oscurit\uc1\u224a. Le notizie che port\uc
1\u242o nella caletta fecero infuriare ancora una volta il vecchio Psamathos. }{
\par \pard \hyphpar
Le luci del palazzo erano tutte spente. In quelle buie acque profonde non arriva
vano n\uc1\u233e stelle n\uc1\u233e luna. Il verde si faceva sempre pi\uc1\u249u
scuro fino a diventare tutto nero, e non c'era nemmeno un luccichio, tranne qua
ndo qualche grande pesce luminoso passava lento fra le alghe. Eppure Roverandom
dorm\uc1\u236i profondamente quella notte e la notte seguente e molte altre dopo
. Il giorno dopo, e quello dopo ancora, cerc\uc1\u242o lo stregone senza riuscir
e a trovarlo da nessuna parte. Una mattina, quando cominciava a sentirsi un vero
cane-mare e si stava chiedendo se non fosse venuto laggi\uc1\u249u per rimanerv
i per sempre, il canemare gli disse: \uc2\u171<<Che impiastro, quello stregone!
Ti dir\uc1\u242o, lascialo perdere! Salta un giorno. Andiamo a farci una bella n
uotata!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
E si allontanarono, e la bella nuotata divent\uc1\u242o un'escursione che dur\uc
1\u242o parecchi giorni. Erano creature fatate, non dovete dimenticarlo, e c'era
no poche cose normali nel mare che potevano star loro a pari. Quando si stancaro
no dei picchi e delle montagne del fondo o delle piste a media altezza, salirono
sempre pi\uc1\u249u su, attraverso l'acqua, per un miglio e oltre, e quando arr
ivarono in superficie non si vedeva traccia di terra. Il mare tutt'intorno era l
iscio e calmo e grigio. Poi, all'improvviso, si incresp\uc1\u242o incupendosi a
macchie sotto un vento freddo, il vento dell'alba. Ma subito il sole guard\uc1\u
242o in su dall'orlo del mare e lanci\uc1\u242o un grido, rosso come se avesse b
evuto vino bollente; salt\uc1\u242o veloce nell'aria e cominci\uc1\u242o il suo
viaggio quotidiano, facendo diventare dorate le punte delle onde e verde cupo le
ombre fra l'una e l'altra. Una nave stava veleggiando sul margine fra mare e ci
elo, e si diresse diritta nel sole, in modo che gli alberi parevano neri contro
quel fuoco. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<In che direzione va quella nave?\uc2\u187>> chiese Roverandom. }{\par
\pard \hyphpar
\uc2\u171<<Oh, verso il Giappone o Honolulu o Manila o l'Isola di Pasqua o di Gi
oved\uc1\u236i o Vladivostok, o da qualche altra parte, suppongo\uc2\u187>>, ris
pose il cane-mare le cui conoscenze di geografia erano un po' vaghe, nonostante
le centinaia d'anni di millantati vagabondaggi. \uc2\u171<<Questo \uc1\u232e il
Pacifico, credo; ma non so quale parte: una parte calda, si direbbe. \uc1\u200E
una quantit\uc1\u224a d'acqua piuttosto notevole. Andiamo a cercare qualcosa da
mangiare.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Quando furono di ritorno, alcuni giorni dopo, Roverandom and\uc1\u242o subito a
cercare lo stregone; gli sembrava di avergli concesso un lungo periodo di riposo
\uc2\u171<<Per favore, signor Artaserse, potrebbe...\uc2\u187>> cominci\uc1\u242
o, come al solito. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<No, non posso!\uc2\u187>> rispose Artaserse, ancor pi\uc1\u249u secca
mente del solito. Stavolta era davvero occupato. Le Lamentele erano arrivate per
posta. Come ben potete immaginare, molte cose vanno storte in mare e neanche il
miglior PAM oceanico potrebbe impedirlo: anzi, con alcune di queste non dovrebb
e nemmeno avere a che fare. Molti resti di naufragi precipitano a sorpresa sui t
etti delle case-mare della gente; poi ci sono esplosioni sul fondo del mare (gi\
uc1\u224a, hanno anche loro i vulcani e tutte quelle seccature, proprio come noi
) che fanno saltare in aria un pregiato branco di pesci di qualcuno o una dovizi
osa coltura di anemoni di mare di qualcun altro, o l'unica inestimabile ostrica
perlifera o un prezioso giardino di roccia corallina; o pesci selvaggi s'azzuffa
no per strada e feriscono bimbi-mare; o pescicani distratti entrano dalla finest
ra della sala da pranzo e rovinano il pasto; oppure innominabili mostri degli ab
issi profondi commettono orribili azioni malvage. Gli abitanti del mare hanno se
mpre sopportato tutto questo, ma non senza lamentele. Provavano gusto a lamentar
si. Di solito scrivevano lettere a Il Settimanale Marino Illustrato, Posta del M
are, Articoli Oceanici; ma ora avevano un PAM, cos\uc1\u236i scrivevano anche a
lui e gli davano la colpa di tutto, anche se la loro aragosta domestica gli mord
eva la coda. Dicevano che la sua magia non era sufficiente (e a volte non lo era
) e che il suo stipendio andava decurtato (il che era vero, ma era ineducato par
larne); che si era gonfiato troppo d'orgoglio; e inoltre ne dicevano tante altre
che preoccupavano Artaserse ogni mattina, specie di luned\uc1\u236i. Il luned\u
c1\u236i era sempre il momento peggiore (diverse centinaia di buste in pi\uc1\u2
49u); e poich\uc1\u233e quel giorno era luned\uc1\u236i, Artaserse lanci\uc1\u24
2o un sasso a Roverandom e quello se ne scivol\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
via come un gamberetto da una rete. }{\par \pard \hyphpar
Fu molto lieto quando, uscito in giardino, scopr\uc1\u236i di non aver cambiato
aspetto; e oso dire che se non fosse stato veloce ad allontanarsi lo stregone l'
avrebbe trasformato in una lumaca di mare, o l'avrebbe spedito Oltre l'Al Di L\u
c1\u224a (dovunque esso sia), o perfino nella caverna di Pot (che \uc1\u232e in
fondo al pi\uc1\u249u profondo abisso marino). Roverandom era molto risentito e
and\uc1\u242o a lamentarsi col cane-mare. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Io lo lascerei in pace finch\uc1\u233e non \uc1\u232e passato luned\u
c1\u236i, a scanso di equivoci\uc2\u187>>, consigli\uc1\u242o il cane-mare; \uc2
\u171<<e, se fossi in te, in futuro eviterei i luned\uc1\u236i. Vieni, andiamo a
farci un'altra nuotata.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
In seguito Roverandom lo lasci\uc1\u242o tanto a lungo in pace che cane e strego
ne quasi si dimenticarono a vicenda... ma non proprio: i cani non dimenti-cano i
sassi con facilit\uc1\u224a. A giudicare dalle apparenze, Roverandom aveva deci
so di diventare il beniamino stabile del palazzo. Era sempre in giro col cane-ma
re e spesso si univano a loro anche i bimbi-mare. Secondo Roverandom, non erano
cos\uc1\u236i carini e divertenti come i bimbi veri a due gambe (ma Roverandom n
on apparteneva veramente al mondo marino e non poteva essere buon giudice), tutt
avia lo facevano felice; e avrebbero potuto trattenerlo per sempre, facendogli d
imenticare alla fine il piccolo Two, se dopo non fossero accadute altre cose. Po
trete decidere per conto vostro se Psamathos ebbe qualcosa a che fare con questi
accadimenti, quando ne parleremo. }{\par \pard \hyphpar
A ogni modo, c'era un'infinit\uc1\u224a di bambini fra cui scegliere. Il vecchio
Re del Mare aveva centinaia di figlie e migliaia di nipotini, e tutti abitavano
nello stesso palazzo. Erano tutti molto affezionati ai due Rover e anche la sig
nora Artaserse. Peccato che Roverandom non avesse mai pensato di raccontarle la
sua storia: lei sapeva come prendere il PAM, quale che fosse il suo umore. Ma in
quel caso Roverandom sarebbe tornato prima e si sarebbe perso molte bellezze ma
rine. Fu con la signora Artaserse e con qualcuno dei bimbi-mare che visit\uc1\u2
42o le Grandi Caverne Bianche dove sono ammucchiati e nascosti tutti i gioielli
perduti in mare, molti altri che nel mare ci sono sempre stati, e ovviamente per
le su perle. }{\par \pard \hyphpar
Un'altra volta andarono a trovare le fate marine pi\uc1\u249u piccole, che vivon
o in fondo al mare nelle loro minuscole case di vetro. Le fate marine nuotano di
rado, ma vanno in giro sulle superfici lisce del fondo cantando, o viaggiano in
carrozze di conchiglie trainate da minipesciolini, oppure cavalcano piccoli gra
nchi verdi con redini di fili sottili (che tuttavia non impediscono ai granchi d
i camminare di traverso, com'\uc1\u232e loro natura); hanno qualche problema con
gli gnomi marini che sono pi\uc1\u249u grossi e brutti e turbolenti e non fanno
che attaccar briga e cacciare pesci o galoppare sui cavalli marini. Questi gnom
i possono vivere a lungo fuori dall'acqua e giocare nei frangenti vicino a riva
durante le tempeste. Possono farlo anche alcune fate, ma loro preferiscono le ca
lde notti delle sere d'estate, su spiagge deserte (e di conseguenza si vedono as
sai di rado). }{\par \pard \hyphpar
Un altro giorno si ripresent\uc1\u242o la vecchia Uin e tanto per cambiare port\
uc1\u242o i due cani a fare un giro: a loro sembr\uc1\u242o di cavalcare una mon
tagna in movimento. Stettero via giorni e giorni; e tornarono dal limite orienta
le del mondo appena in tempo. Laggi\uc1\u249u, la balena sal\uc1\u236i in cima e
soffi\uc1\u242o un getto d'acqua cos\uc1\u236i alto che per buona parte super\u
c1\u242o il mondo, oltre il bordo. Un'altra volta li port\uc1\u242o sull'altro l
ato (o quanto pi\uc1\u249u vicino pot\uc1\u233e) e quello fu un viaggio ancora p
i\uc1\u249u lungo e interessante, il pi\uc1\u249u meraviglioso tra tutti i suoi
viaggi, come Roverandom doveva rendersi conto in seguito, quando era diventato p
i\uc1\u249u vecchio e pi\uc1\u249u saggio. Ci vorrebbe almeno lo spazio di tutta
un'altra storia per raccontarvi delle loro avventure nelle Acque Inesplorate, d
elle loro fuggevoli occhiate a terre ignote alla geografia prima che superassero
i Mari Fantastici e raggiungessero la grande Baia del Paese delle Fate (come lo
chiamiamo noi), al di l\uc1\u224a delle Isole Magiche; e che vedessero lontano,
nell'occidente pi\uc1\u249u remoto, le Montagne della Casa degli Elfi e la luce
del Regno delle Fate sulle onde. }{\par \pard \hyphpar
Roverandom credette di aver intravisto la Citt\uc1\u224a degli Elfi su una verde
collina ai piedi delle montagne, un bianco scintillio molto lontano; ma Uin si
tuff\uc1\u242o di nuovo cos\uc1\u236i all'improvviso che non ne fu molto sicuro.
Se non si sbagliava, era una delle rarissime creature, a due o a quattro gambe,
che potevano andare in giro sulle nostre terre dicendo di aver dato uno sguardo
a quell'altra terra, per quanto lontana essa sia. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Le prenderei, se questo si scoprisse!\uc2\u187>> disse Uin. \uc2\u171
<<Nessuno di coloro che provengono dalle Terre di Fuori dovrebbe mai venire qui;
e infatti ci vengono in pochissimi. Acqua in bocca!\uc2\u187>> }{\par \pard \hy
phpar
Cosa ho detto a proposito dei cani? Che non dimenticano i sassi scagliati di mal
umore. Be', nonostante tutte le belle cose viste e questi viaggi strepitosi, Rov
erandom conservava sempre quel ricordo nel profondo della mente. E gli riaffiora
va alla memoria con prepotenza non appena tornava a casa. }{\par \pard \hyphpar
Il suo primo pensiero era: "Dov'\uc1\u232e quel vecchio stregone? Perch\uc1\u233
e mai dovrei essere beneducato con lui? Gli roviner\uc1\u242o i calzoni di nuovo
, se appena me ne si presenta l'occasione". }{\par \pard \hyphpar
Era in quell'ordine d'idee quando, dopo aver cercato invano di scambiare due par
ole a quattr'occhi con Artaserse, vide passare il mago lungo una delle vie reali
che partivano dal palazzo. Alla sua et\uc1\u224a era troppo orgoglioso per fars
i crescere una coda o delle pinne o per imparare a nuotare bene. L'unica cosa ch
e faceva come un pesce era bere (anche in mare, quindi doveva aver sete); trasco
rreva molto del tempo che avrebbe dovuto impiegare per gli incarichi ufficiali a
preparare sidro in grandi barili nei suoi appartamenti privati. Se voleva recar
si in fretta in qualche posto, non andava a piedi. Quando Rover lo vide, stava g
uidando il proprio espresso: una conchiglia gigante, a forma di cardio e tirata
da sette pescicani. La gente si scansava veloce, perch\uc1\u233e i pescicani pot
evano mordere. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Inseguiamolo!\uc2\u187>> propose Roverandom al cane-mare; e lo insegu
irono eccome. Anzi i due cattivelli fecero cadere sassi nella carrozza tutte le
volte che passava sotto le scogliere. Come ho gi\uc1\u224a detto, i due erano mo
lto veloci, e si portavano avanti, nascosti nei cespugli d'alghe, e scagliavano
gi\uc1\u249u tutto quel che trovavano sottomano. Lo stregone era molto irritato
e loro stavano bene attenti a non farsi scoprire. }{\par \pard \hyphpar
Artaserse era gi\uc1\u224a di pessimo umore prima di partire e dopo un po' cadde
in preda a tutte le furie, una furia non scevra da preoccupazione. Stava andand
o infatti a controllare i danni provocati da un insolito vortice verificatosi al
l'improvviso, e in una parte del mare che a lui non garbava affatto; riteneva (e
a ragione) che in quella direzione ci fossero cose pericolose che era meglio la
sciar stare. \uc1\u200E possibile che voi abbiate indovinato di cosa si trattava
, ma Artaserse non aveva avuto dubbi. L'antico Serpente Marino si stava sveglian
do, o ci stava facendo un mezzo pensierino. Aveva dormito sonni profondi per ann
i, ma ora si stava girando. Una volta srotolate tutte le sue spire si sarebbe ce
rtamente allungato per cento miglia (alcuni dicevano che sarebbe arrivato da un
capo all'altro del mondo, ma esageravano certo); quando \uc1\u232e tutto raggomi
tolato c'\uc1\u232e solo un'altra caverna oltre quella di Pot (dove risiedeva pr
ima e dove molti si augurano che torni) tanto vasta da contenerlo tutto, una cav
erna che si trova ahim\uc1\u232e a meno di cento miglia dal palazzo del Re del M
are. }{\par \pard \hyphpar
Quando distendeva un paio di spire nel sonno, l'acqua si gonfiava e sobbolliva e
piegava le case e disturbava il riposo della gente per miglia intorno. Ma era s
tupido mandare il PAM a indagare sulla faccenda, perch\uc1\u233e ovviamente il S
erpente Marino \uc1\u232e troppo enorme e forte e vecchio e idiota per essere co
ntrollabile da chicchessia (altri aggettivi usati nei suoi confronti sono: primo
rdiale, preistorico, autotalassico, favoloso, mitico e stupido); e Artaserse lo
sapeva fin troppo bene. }{\par \pard \hyphpar
Neanche se l'Uomo-sulla-Luna si fosse messo di buzzo buono a lavorare per cinqua
nt'anni di fila avrebbe potuto mettere a punto un incantesimo abbastanza grande
o lungo o forte per immobilizzarlo. Solo una volta l'Uomo-sulla-Luna ci aveva pr
ovato (dietro speciale richiesta), e come risultato almeno un continente era fin
ito in mare. }{\par \pard \hyphpar
Il povero vecchio Artaserse and\uc1\u242o direttamente all'ingresso della cavern
a del Serpente Marino. Era appena sceso dalla carrozza quando vide la punta dell
a coda del Serpente che spuntava dall'imboccatura: era pi\uc1\u249u grossa di un
a fila di giganteschi barili d'acqua, e verde e viscida. Quella vista gli bast\u
c1\u242o. Decise di tornarsene a casa prima che il Serpente si girasse di nuo-vo
... come tutti i serpenti fanno regolarmente, quando uno meno se lo aspetta. Fu
il piccolo Roverandom a scombussolare tutto. Non sapeva nulla, lui, del Serpente
Marino e di quanto fosse terribile. Il suo unico pensiero era quello di torment
are l'irascibile stregone. Quindi, non appena gli si present\uc1\u242o l'occasio
ne - Artaserse era immobile a fissare come uno stupido la coda visibile del serp
ente, mentre le sue cavalcature non badavano a nulla di particolare - s'intrufol
\uc1\u242o a mordere una delle code dei pescicani, per gioco. Gioco! E che gioco
! Il pescecane balz\uc1\u242o in avanti e un balzo in avanti lo fece anche la ca
rrozza: Artaserse, che si era appena girato per salirvi, cadde all'indietro. Poi
il pescecane morse l'unica cosa in quel momento alla sua portata, cio\uc1\u232e
il pescecane davanti a lui, e quello morse l'altro vicino e cos\uc1\u236i via f
inch\uc1\u233e l'ultimo dei sette, non vedendo null'altro da mordere - l'idiota
- non and\uc1\u242o a mordere, ahinoi, la coda del Serpente Marino! }{\par \pard
\hyphpar
Il Serpente Marino si rigir\uc1\u242o di nuovo improvvisamente. Ed ecco che i du
e cani si ritrovarono scaraventati di qua e di l\uc1\u224a in un vortice di acqu
e impazzite, andando a sbattere contro pesci storditi e alberi roteanti, spavent
ati a morte in una nube di alghe sradicate, sabbia, conchiglie, lumache, littori
ne e carabattole varie. E le cose andaron peggiorando perch\uc1\u233e il serpent
e continuava a rigirarsi. E il vecchio Artaserse stava l\uc1\u236i, attaccato al
le redini dei pescicani, sbattuto anche lui di qua e di l\uc1\u224a, imprecando
pesantemente e prendendosela con loro. Con i pescicani, voglio dire. Per fortuna
di questa storia, non seppe mai quel che aveva fatto Roverandom. Non so come i
due cani riuscirono a tornare a casa. A ogni modo, gli ci volle un tempo lunghis
simo. Prima furono scagliati a terra da una delle tremende maree provocate dai m
ovimenti del Serpente; poi furono catturati da pescatori dall'altro lato del mar
e e quasi mandati all'Aquarium (che destino disgustoso sarebbe stato); sfuggiti
per un pelo a quella sorte, dovettero ripercorrere la via del ritorno da soli, f
ra continui sconvolgimenti sotterranei. }{\par \pard \hyphpar
Quando finalmente giunsero a casa trovarono che anche l\uc1\u236i c'era gran tra
mbusto. Tutta la gente del mare s'affollava intorno al Palazzo, gridando all'uni
sono: \uc2\u171<<Fuori il PAM!\uc2\u187>> (Proprio cos\uc1\u236i lo chiamavano i
n pubblico, nulla di pi\uc1\u249u cerimonioso o pi\uc1\u249u dignitoso.) \uc2\u1
71<<Fuori il PAM! FUORI IL }{\par \pard \hyphpar
PAM!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
E il PAM si nascondeva nelle cantine. Infine la signora Artaserse lo scov\uc1\u2
42o laggi\uc1\u249u e lo costrinse a uscire. Tutti gli abitanti del mare urlaron
o, quan-do si affacci\uc1\u242o a una finestra in alto: \uc2\u171<<Ferma questo
finimondo! Ferma questo finimondo! FERMA QUESTO FINIMONDO!\uc2\u187>> }{\par \pa
rd \hyphpar
Fecero un fracasso tale che le persone che si trovavano su tutte le spiagge in o
gni parte del mondo pensarono che il mare mugghiasse pi\uc1\u249u forte del soli
to. Eccome se mugghiava! Intanto il Serpente Marino continuava a girarsi, cercan
do distrattamente d'infilarsi in bocca la punta della coda. Ma }{\par \pard \hyp
hpar
- grazie al cielo! - non era ben sveglio, altrimenti avrebbe potuto uscire dalla
tana e scuotere la coda per la rabbia, e allora un altro continente sarebbe sta
to sommerso. (Naturalmente, che un accadimento del genere risultasse pi\uc1\u249
u o meno increscioso dipendeva da quale continente sarebbe affogato e da quale c
ontinente abitate.) }{\par \pard \hyphpar
La gente del mare, per\uc1\u242o, non viveva su un continente ma, appunto, nel m
are, e proprio nella parte pi\uc1\u249u affollata: e ancor pi\uc1\u249u si stava
affollando. Insistevano che era compito del Re del Mare obbligare il PAM a lanc
iare un sortilegio, a trovare un rimedio o una soluzione per tenere fermo il Ser
pente Marino: loro non riuscivano pi\uc1\u249u a portare le mani al viso per nut
rirsi o per soffiarsi il naso, tanto l'acqua era agitata; e tutti andavano a sba
ttere contro tutti; tutti i pesci soffrivano il mal di mare, tanto l'acqua era b
allerina; ed era cos\uc1\u236i torbida e piena di sabbia che tutti avevano la to
sse; e nessuno ballava pi\uc1\u249u. Artaserse gemeva, ma era costretto a fare q
ualcosa. Si rec\uc1\u242o dunque nel suo laboratorio e vi si rinchiuse per una q
uindicina di giorni, durante i quali ci furono tre terremoti, due uragani sottom
arini e diverse insurrezioni del popolo del mare. Poi usc\uc1\u236i e liber\uc1\
u242o un incantesimo prodigioso (accompagnato da una formula tranquillizzante) a
una certa distanza dalla caverna; e ciascuno torn\uc1\u242o alla propria casa e
sedette nelle cantine, in attesa; tutti tranne la signora Artaserse e il suo sf
ortunato consorte. Lo stregone fu costretto a rimanere (a distanza, ma non di si
curezza) e a osservare i risultati; e la signora Artaserse fu obbligata a restar
e e a tener d'occhio lo stregone. Il suo incantesimo riusc\uc1\u236i solo a far
scoppiare un tremendo mal di testa al Serpente, che sogn\uc1\u242o di essere tut
to ricoperto da incrostazioni di conchiglie (cosa molto irritante e in parte ver
a) e di essere rosolato a fuoco lento in un vulcano (cosa molto dolorosa e purtr
oppo del tutto immaginaria). Fu questo a svegliarlo. Probabilmente il potere mag
ico di Artaserse era pi\uc1\u249u forte di quanto si pensasse. Il Serpente Marin
o, comunque, per fortuna di questa storia, non venne fuori. Mise la testa dov'er
a la coda, sbadigli\uc1\u242o spalancando una bocca grande quanto la caverna, e
sbuff\uc1\u242o cos\uc1\u236i rumorosamente che lo sentirono tutti quelli che er
ano nelle cantine in tutti i reami del mare. E il Serpente Marino intim\uc1\u242
o: \uc2\u171<<Ferma questo FINIMONDO!\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Poi aggiunse: \uc2\u171<<Se questo idiota d'uno stregone non sparisce all'istant
e e se si azzarda ad avvicinarsi al mare anche solo in canoa, io VERR\uc1\u210O
FUORI: e per prima cosa lo divorer\uc1\u242o e poi ridurr\uc1\u242o tutto in bri
ciole sgocciolanti. Questo \uc1\u232e quanto. Buona notte!\uc2\u187>> }{\par \pa
rd \hyphpar
La signora Artaserse port\uc1\u242o a casa il PAM privo di sensi. Quando torn\uc
1\u242o in s\uc1\u233e - lo si fece rinvenire senza tanti complimenti - rimosse
l'incantesimo dal Serpente e fece la valigia. Tutta la gente urlava: }{\par \par
d \hyphpar
\uc2\u171<<Mandate via il PAM! Che liberazione! \uc1\u200E finita! Addio\uc2\u18
7>>. }{\par \pard \hyphpar
E il Re del Mare proclam\uc1\u242o: \uc2\u171<<Non vogliamo perderti, ma ritenia
mo che faresti meglio ad andartene\uc2\u187>>. Artaserse si sent\uc1\u236i picco
lo e poco importante (e questo gli serv\uc1\u236i di lezione). Perfino il cane-m
are gli rise dietro. Ma Roverandom, stranamente, era sconvolto. D'altra parte, a
veva sperimentato personalmente quanto fosse efficace la magia di Artaserse. Era
stato lui a mordere la coda del pescecane, no? E aveva dato inizio lui a tutto
con quel morso nei calzoni. Dopotutto, anche lui apparteneva alla terra e gli pa
reva che i tormenti inflitti dalla gente del mare fossero eccessivi per un pover
o stregone terrestre. Tuttavia s'avvicin\uc1\u242o al vecchio e disse: \uc2\u171
<<Per favore, signor Artaserse...\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<S\uc1\u236i?\uc2\u187>> rispose lo stregone, in tono quasi gentile (e
ra cos\uc1\u236i contento di non essere chiamato PAM, e non aveva sentito un \uc
2\u171<<Signore\uc2\u187>> da settimane). }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Be', cosa c'\uc1\u232e, cagnolino?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Le chiedo scusa, davvero. Sono molto spiacente, sa. Non avevo l'inten
zione di rovinare la sua reputazione.\uc2\u187>> Roverandom stava pensando al Se
rpente Marino e al morso alla coda del pescecane; ma (per fortuna) Artaserse cre
dette che si riferisse ai suoi calzoni. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Su, su!\uc2\u187>> disse. \uc2\u171<<Non rivanghiamo il passato. Meno
diciamo, prima emendiamo... o rammendiamo! Penso che faremmo bene a tornarcene
a casa tutti e due insieme.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ma per favore, signor Artaserse, potrebbe prendersi il disturbo di fa
rmi tornare alla mia grandezza naturale?\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Certo\uc2\u187>>, acconsent\uc1\u236i lo stregone, felice di trovare
qualcuno che ancora credeva nei suoi poteri. \uc2\u171<<Certo, ma finch\uc1\u233
e siamo qui sei pi\uc1\u249u sicuro cos\uc1\u236i }{\par \pard \hyphpar
come sei. Andiamocene prima via da qui. Adesso, sinceramente, ho troppe cose da
fare.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Ed era occupato per davvero. And\uc1\u242o nel suo laboratorio e raccolse e mise
insieme attrezzature, decorazioni, emblemi e simboli, appunti e promemo-ria, li
bri di ricette, filtri, congegni, borse e bottiglie di incantesimi diversi. Bruc
i\uc1\u242o tutto quel che poteva nella sua fucina a tenuta stagna; il resto lo
rovesci\uc1\u242o nel giardino sul retro. In seguito l\uc1\u236i accaddero cose
portentose: tutti i fiori impazzirono, le verdure diventarono mostruose e i pesc
i che le mangiarono si trasformarono in serpenti marini, gatti di mare, vacche m
arine, leoni marini, tigri marine, diavoli di mare, focene, dugonghi, cefalopodi
, manati e calamit\uc1\u224a o furono semplicemente avvelenati; e fantasmi, visi
oni, incubi, illusioni e allucinazioni sbocciarono cos\uc1\u236i frequenti a Pal
azzo che nessuno ebbe pi\uc1\u249u pace e tutti furono costretti ad andarsene. A
dire il vero, cominciarono a rispettare il ricordo di quello stregone quando lo
avevano perduto. Ma questo accadde molto tempo dopo. Al momento stavano ancora
urlando per farlo andar via. Quando tutto fu pronto, Artaserse prese commiato da
l Re del Mare... con un certa freddezza. Neanche i bimbi-mare sembrarono addolor
ati: in fondo era sempre stato molto occupato e le occasioni di far le bolle (co
me quella che vi ho raccontato) non erano state frequenti. Alcune delle sue innu
merevoli cognate cercarono di essere gentili, specie se la signora Artaserse era
presente; ma, diciamo la verit\uc1\u224a, erano tutti impazienti di vederlo usc
ire dal cancello, in modo da mandare un umile messaggio al Serpente Marino: }{\p
ar \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Il miserabile stregone se ne \uc1\u232e andato e non torner\uc1\u224a
pi\uc1\u249u, Sua Signoria. La preghiamo di continuare a dormire!\uc2\u187>> }{
\par \pard \hyphpar
Naturalmente anche la signora Artaserse se ne and\uc1\u242o. Il Re del Mare avev
a talmente tante figlie che poteva permettersi di perderne una senza molto dolor
e, tanto pi\uc1\u249u visto che si trattava della numero dieci. Le diede un sacc
o di gioielli e un bacio umido sulla soglia di casa e ritorn\uc1\u242o sul trono
. Ma tutti gli altri furono molto dispiaciuti, specie la folla di nipotine e nip
otini del mare, che erano anche rattristati per la partenza di Roverandom. Il pi
\uc1\u249u addolorato e triste era il cane-mare: \uc2\u171<<Mandami un rigo quan
do vai alla spiaggia\uc2\u187>>, si raccomand\uc1\u242o, \uc2\u171<<e io verr\uc
1\u242o su in superficie per vederti\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Non lo dimenticher\uc1\u242o!\uc2\u187>> promise Roverandom. E si avv
iarono. La balena pi\uc1\u249u anziana era in attesa. Roverandom sedette in grem
bo alla signora Artaserse e quando furono tutti sistemati sul dorso del cetaceo,
partirono. }{\par \pard \hyphpar
Ad alta voce tutti esclamarono: \uc2\u171<<Addio!\uc2\u187>> e a voce bassa, ma
non troppo: }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ci siamo finalmente liberati di quella porcheria\uc2\u187>>. }{\par \
pard \hyphpar
Fu quella la fine di Artaserse nelle vesti di Mago del Pacifico e dell'Atlantico
. Non so chi si sia occupato degli incantesimi, dopo di lui. Direi che il vecchi
o Psamathos e l'Uomo-sulla-Luna si saranno divisi tra loro quel compito: ne sono
pi\uc1\u249u che all'altezza. }{\par \pard \hyphpar
{\b
V }}{\par \pard \hyphpar
La balena approd\uc1\u242o a una spiaggia tranquilla, molto ma molto lontana dal
la caletta di Psamathos: Artaserse era stato estremamente categorico in proposit
o. La balena e la signora Artaserse furono lasciate l\uc1\u236i mentre lo strego
ne (con Roverandom in tasca) percorse il paio di miglia circa che lo separavano
dal pi\uc1\u249u vicino paese sulla costa per barattare il suo completo di vellu
to (che faceva sensazione nelle strade) con un abito usato, un cappello verde e
del tabacco. Acquist\uc1\u242o anche una vasca a sedere per la signora Artaserse
(non dovete dimenticare la sua coda). }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Per favore, signor Artaserse\uc2\u187>>, cominci\uc1\u242o ancora una
volta Roverandom, quando si ritrovarono tutti seduti sulla spiaggia quel pomeri
ggio. Lo stregone stava fumando la pipa con la schiena appoggiata alla balena, s
ul volto un'espressione felice come non aveva da tempo, e non sembrava affatto o
ccupato. \uc2\u171<<Pu\uc1\u242o pensare al mio aspetto giusto, se non le dispia
ce? E anche alle mie giuste dimensioni, per piacere?\uc2\u187>> }{\par \pard \hy
phpar
\uc2\u171<<Benissimo\uc2\u187>>, esclam\uc1\u242o Artaserse. \uc2\u171<<Credevo
di poter schiacciare un pisolino prima di occuparmi di questo; ma non importa. S
brighiamola, questa faccenda. Dov'\uc1\u232e la mia...\uc2\u187>> E qui s'interr
uppe bruscamente. S'era di colpo ricordato di aver bruciato e gettato via tutti
i suoi incantesimi negli abissi del Profondo Mare Blu. }{\par \pard \hyphpar
Era oltremodo sconvolto. Si alz\uc1\u242o e cominci\uc1\u242o a frugarsi nelle t
asche dei calzoni, in quelle del gil\uc1\u232e e in quelle della giacca, rovesci
andole perfino, senza riuscire a trovare in nessuna la bench\uc1\u233e minima tr
accia di magia. (Certo che no, vecchio sciocco; era cos\uc1\u236i agitato che s'
era perfino dimenticato di aver acquistato il completo solo un paio d'ore prima
in un monte dei pegni. Era appartenuto a, o almeno era stato venduto da, un anzi
ano maggiordomo, che prima aveva vuotato puntigliosamente tutte le tasche.) Lo s
tregone si sedette ad asciugarsi la fronte con un fazzoletto color porpora, e un
'espressione di nuovo tristissima. \uc2\u171<<Sono davvero molto, ma molto spiac
ente\uc2\u187>>, disse. \uc2\u171<<Non avevo nessuna intenzione di lasciarti cos
\uc1\u236i }{\par \pard \hyphpar
per sempre, ma ora non vedo come potr\uc1\u242o evitarlo. Ti servir\uc1\u224a di
lezione per non mordere i calzoni dei simpatici stregoni gentili.\uc2\u187>> }{
\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Che ridicolaggini!\uc2\u187>> esclam\uc1\u242o la signora Artaserse.
\uc2\u171<<Simpatico stregone gentile un corno! Non puoi parlare di stregone sim
patico e gentile se non restituisci subito aspetto e dimensione giusti a questo
povero cagnolino; e per di pi\uc1\u249u io me ne torno sul fondo del Profondo Ma
re Blu e non mi rivedrai mai pi\uc1\u249u.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Il povero vecchio Artaserse sembrava preoccupato almeno quanto lo era stato con
il Serpente Marino in subbuglio. \uc2\u171<<Povero me!\uc2\u187>> ripeteva. \uc2
\u171<<Mi dispiace tanto, ma dopo che Psamathos (draledetto lui!) cominci\uc1\u2
42o a interferire con quel mio piccolo scherzo personale, io cosparsi il cane co
l mio pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
potente preserva-incantesimi anti-rimozione, giusto per dimostrargli che non pot
eva fare tutto e che non avrei permesso a un qualsiasi Mag-coniglio da sabbia di
mettere il naso negli affari miei; quando ho sbaraccato laggi\uc1\u249u }{\par
\pard \hyphpar
ho dimenticato di conservare l'antidoto! Lo tenevo in una borsa nera appesa alla
porta del laboratorio. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Oh, povero me, spero che converrai che si trattava solo di uno scherz
o\uc2\u187>>, disse rivolgendosi a Roverandom, e il suo vecchio naso si fece pi\
uc1\u249u }{\par \pard \hyphpar
grosso e pi\uc1\u249u rosso per l'imbarazzo. }{\par \pard \hyphpar
Continuava a ripetere: \uc2\u171<<Oh, povero me, povero me!\uc2\u187>> scuotendo
il capo e la barba, senza notare che Roverandom non gli badava pi\uc1\u249u e l
a balena faceva l'occhiolino. La signora Artaserse s'era alzata e s'era avvicina
ta ai propri bagagli e ora rideva, mostrando una vecchia borsa nera che aveva in
mano. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Ora piantala di agitare la barba, e mettiti all'opera!\uc2\u187>> gli
intim\uc1\u242o. Quando Artaserse vide la borsa, fu tanto sorpreso da rimanere
per un attimo l\uc1\u236i a guardarla con la bocca spalancata. }{\par \pard \hyp
hpar
\uc2\u171<<Dai, muoviti!\uc2\u187>> lo pungol\uc1\u242o la moglie. \uc2\u171<<\u
c1\u200E la tua borsa, no? L'ho presa io, insieme ad altre cianfrusaglie che app
artenevano a me, da quell'orribile mucchio che avevi fatto in giardino.\uc2\u187
>> Apr\uc1\u236i la borsa per dare un'occhiatina all'interno, e subito salt\uc1\
u242o fuori la bacchetta-stilografica-magica dello stregone, insieme a una nuvol
a di insolito fumo che si attorcigliava in strane forme e facce curiose. }{\par
\pard \hyphpar
Allora Artaserse torn\uc1\u242o in s\uc1\u233e. \uc2\u171<<Dammela qua! La stai
sprecando!\uc2\u187>> url\uc1\u242o, e, afferrato Roverandom per la collottola,
lo infil\uc1\u242o nella borsa prima che potesse dire verbo, nonostante scalcias
se e abbaiasse. Poi gir\uc1\u242o tre volte la borsa, facendo ondeggiare la penn
a nell'altra mano, e... }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Grazie! Questo sar\uc1\u224a sufficiente!\uc2\u187>> disse, e apr\uc1
\u236i la borsa. Si sent\uc1\u236i un forte bum! e - oh meraviglia! - la borsa e
ra scomparsa, c'era solo Rover proprio com'era stato prima di incontrare lo stre
gone quella mattina sul prato. Be', forse non proprio identico: era un pochino p
i\uc1\u249u grosso perch\uc1\u233e adesso aveva qualche mese di pi\uc1\u249u. \u
c1\u200E inutile cercare di descrivere la sua emozione o come tutto gli sembrass
e buffo e piccolo, perfino la vecchia balena, n\uc1\u233e come si sentisse forte
e feroce. Per un attimo guard\uc1\u242o voglioso i calzoni dello stregone, ma n
on voleva che la storia ricominciasse daccapo, cos\uc1\u236i, dopo aver girato l
ungamente in tondo dalla gioia e aver abbaiato con quanto fiato aveva in gola fi
n quasi a perder la voce, torn\uc1\u242o a dire \uc2\u171<<Grazie!\uc2\u187>> e
aggiunse persino \uc2\u171<<Molto lieto d'averla conosciuta\uc2\u187>>, che fu p
roprio beneducato da parte sua. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Prego, figurati!\uc2\u187>> disse di rimando Artaserse. \uc2\u171<<\u
c1\u200E questa la mia ultima magia. Andr\uc1\u242o in pensione. Quanto a te, fa
resti bene a prendere la strada di casa. Non ho pi\uc1\u249u incantesimi con i q
uali farti arrivare, quindi dovrai andare a piedi. Ma sei un cane giovane e fort
e, non ti far\uc1\u224a male camminare.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
Cos\uc1\u236i Rover salut\uc1\u242o tutti, la balena gli fece l'occhiolino e la
signora Artaserse gli diede una fetta di torta; fu l'ultima volta che li vide, p
er lungo tempo. Molti, molti giorni pi\uc1\u249u tardi, mentre si trovava in una
localit\uc1\u224a rivierasca dove non era mai stato prima, scopr\uc1\u236i che
fine avevano fatto. Erano l\uc1\u236i: non la balena, naturalmente, ma lo strego
ne in pensione e sua moglie. Si erano sistemati in quella cittadina sulla costa
e Artaserse, con il nome di Mr. A. Pam, aveva messo su un negozietto di sigarett
e e cioccolato vicino alla spiaggia... stando bene attento a non sfiorare l'acqu
a (nemmeno l'acqua dolce, il che non gli costava fatica). Poca roba per uno stre
gone, ma almeno cercava di pulire tutto il sudiciume che i suoi clienti lasciava
no sulla spiaggia; e faceva un sacco di quattrini con i Pam Rock, i bastoncini d
i zucchero candito, rosa e appiccicosi. Forse avevano una lieve magia perch\uc1\
u233e piacevano tanto ai bambini che continuavano a mangiarli anche se erano cad
uti nella sabbia. }{\par \pard \hyphpar
Ma la signora Artaserse, o dovrei dire Mrs. A. Pam, faceva ancor pi\uc1\u249u }{
\par \pard \hyphpar
quattrini. Aveva un piccolo stabilimento balneare con tende e furgoni per bagnar
si, e dava lezioni di nuoto, tornando a casa in una vasca a sedere trainata da c
avalli bianchi. Nel pomeriggio indossava i gioielli del Re del Mare, e divent\uc
1\u242o molto famosa, tanto che nessuno faceva allusioni alla coda. }{\par \pard
\hyphpar
Nel frattempo, Rover sta continuando ad avanzare per sentieri di campagna e stra
de maestre, seguendo il suo naso, che alla fine lo avrebbe condotto a casa come
fanno solitamente i nasi canini. }{\par \pard \hyphpar
"Non tutti i sogni dell'Uomo-sulla-Luna si avverano, dunque... proprio come avev
a detto lui", pens\uc1\u242o Rover proseguendo nel suo cammino. "A quanto pare,
il mio \uc1\u232e uno di quelli. Non conosco nemmeno il nome del posto dove il b
ambino abita, che peccato." }{\par \pard \hyphpar
Scopr\uc1\u236i che il terreno asciutto \uc1\u232e spesso pericoloso per un cane
quanto la luna o l'oceano, anche se pi\uc1\u249u noioso. Le auto lo sfioravano
a velocit\uc1\u224a pazzesche, cariche (credeva Rover) della stessa gente, diret
ta tutta allo stesso posto con la stessa furia, la stessa polvere, la stessa puz
za. }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Non credo che neanche la met\uc1\u224a di loro sappia dove sta andand
o, o perch\uc1\u233e ci sta andando, n\uc1\u233e lo sapr\uc1\u224a quando ci sar
\uc1\u224a arrivata\uc2\u187>>, brontolava Rover, mentre tossiva e gli mancava i
l fiato; le zampe gli si stancarono su quelle strade dure, malinconiche e nere.
Cos\uc1\u236i tagli\uc1\u242o per i campi, ed ebbe molte amabili, innocue avvent
ure con uccellini e conigli e pi\uc1\u249u di una gustosa zuffa con altri cani e
molte volte dovette fuggire rapidamente da cani pi\uc1\u249u }{\par \pard \hyph
par
grossi di lui. }{\par \pard \hyphpar
Cos\uc1\u236i finalmente, dopo settimane o mesi dall'inizio di questa storia (no
n avrebbe potuto precisarvi quali o quanti), si ritrov\uc1\u242o davanti al canc
ello del suo giardino. E sul prato, intento a giocare con la palla gialla, c'era
il piccolo Two. Il sogno si era avverato, proprio come lui non avrebbe mai sper
ato!! }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<Guarda, c'\uc1\u232e Roverandom!!!\uc2\u187>> url\uc1\u242o il bambin
o. }{\par \pard \hyphpar
E Rover si accucci\uc1\u242o, in posa da questuante, e non riusciva a trovare la
voce per abbaiare qualcosa, e il ragazzino gli diede un bacio sulla testa e si
precipit\uc1\u242o in casa ad annunciare, gridando: \uc2\u171<<\uc1\u200E tornat
o il mio cane mendicante, ma grande e in carne e ossa!!!\uc2\u187>> }{\par \pard
\hyphpar
Raccont\uc1\u242o tutto alla nonna. Come faceva Rover a sapere che lui prima era
appartenuto alla nonna del bambino? Quando era stato stregato, era da lei solta
nto da un paio di mesi, in fondo. Mi chiedo invece quanto sapessero Psamathos e
Artaserse di tutto questo. }{\par \pard \hyphpar
La nonna (per la verit\uc1\u224a molto sorpresa vedendo che il suo cane era torn
ato con un cos\uc1\u236i bell'aspetto e non menomato da una macchina o appiattit
o da un autocarro) non capiva assolutamente di cosa stesse blaterando il nipotin
o, nonostante lui le stesse raccontando con grande esattezza tutto quel che sape
va, e glielo ripetesse pi\uc1\u249u e pi\uc1\u249u volte. Lei aveva afferrato, m
a con grande difficolt\uc1\u224a (naturale: era un tantino sorda!) che d'ora in
poi il cane doveva chiamarsi Roverandom e non pi\uc1\u249u Rover, perch\uc1\u233
e l'aveva detto l'Uomo-sulla-Luna (\uc2\u171<<Che idee bizzarre ha questo bambin
o, ma guarda un po'\uc2\u187>>); che dopotutto non apparteneva a lei ma al picco
lo Two, perch\uc1\u233e }{\par \pard \hyphpar
mammina l'aveva portato a casa con i gamberetti (\uc2\u171<<D'accordo, caro, se
lo dici tu: ma io credevo d'averlo comprato dal figlio del fratello del giardini
ere\uc2\u187>>). Non vi ho riferito tutta la loro discussione, \uc1\u232e ovvio:
fu lunga e complicata, come accade spesso quando entrambi i contendenti hanno r
agione. Tutto quel che dovete sapere \uc1\u232e che Rover da allora in poi fu ch
iamato Roverandom, e che appartenne al piccolo Two e che, quando la visita dei n
ipotini alla nonna si concluse, ritorn\uc1\u242o nella casa dove una volta era s
tato messo sul cassettone. Cosa che, com'\uc1\u232e ovvio, non accadde pi\uc1\u2
49u. Abit\uc1\u242o a volte in campagna, ma per lo pi\uc1\u249u nella casetta bi
anca sulla scogliera a picco sul mare. Arriv\uc1\u242o a conoscere molto bene il
vecchio Psamathos, mai cos\uc1\u236i tanto da tralasciare la P, ma - divenuto u
n cane grande e dignitoso - a sufficienza da strapparlo al suo rifugio nella sab
bia e al sonno per intrattenersi con lui in molti e ripetuti conversari. Roveran
dom con l'et\uc1\u224a divenne molto saggio e acquist\uc1\u242o una vasta reputa
zione locale ed ebbe altre e diverse avventure (molte delle quali furono condivi
se dal piccolo Two). }{\par \pard \hyphpar
Ma quelle che vi ho raccontato furono probabilmente le pi\uc1\u249u curiose e le
pi\uc1\u249u emozionanti. Solo Tinker dice di non crederne nemmeno una parola.
Che gatta gelosa! }{\par \pard \hyphpar
{\b
Note }}{\par \pard \hyphpar
pag. }{\par \pard \hyphpar
10 {\b
dei giornali. } Sul Times del 7 settembre 1925 si riferiva che \uc2\u171<<A Whit
eley Bay tutti i padiglioni del Luna Park e gli attracchi per le imbarcazioni fu
rono distrutti e la spiaggia disseminata di rottami di legno e di ferro... Le on
de salirono fino a 40 piedi d'altezza a Hornsea strappando le panchine sulla nuo
va passeggiata e invadendo i campi in un vasto raggio. Furono divelte le grandi
lastre di copertura della piscina di South Beach a Scarborough...\uc2\u187>> e c
os\uc1\u236i via. Il bollettino meteo aveva previsto solo occasionali acquazzoni
11 {\b
cinque disegni fatti per illustrare il racconto. }I disegni originali sono alla
Bodleian Library dell'Universit\uc1\u224a di Oxford, classificati come MS Tolkie
n Drawings 88, fol.25 ( Paesaggio Lunare); 89, fol. l (senza titolo, \uc2\u171<<
Rover arriva sulla luna\uc2\u187>>); 89, fol. 2 ( Casa dove Rover inizi\uc1\u242
o lesue avventure come giocattolo); 89, fol. 3 ( Il Dragone Bianco d\uc1\u224a l
acaccia a Roverandom e al cane-luna); e 89, fol. 4 ( I giardini del pa-lazzo del
Re del Mare). }{\par \pard \hyphpar
13 {\b
nelle vesti di Babbo Natale. }La maggior parte di queste lettere fu pubblicata n
el 1976 sotto il titolo The Father Christmas Letters, a cura di Baillie Tolkien.
16 {\b
\uc1\u200E quasi certamente questo il testo... }La recensione di Rayner Unwin ci
ta il nome \uc2\u171<<Psamathos\uc2\u187>> e il prezzo \uc2\u171<<6d\uc2\u187>>
(sei soldi), particolari che non entrarono nel testo di Roverandom se non nel se
condo dattiloscritto (frammentario) e nel terzo (completo). }{\par \pard \hyphpa
r
17 {\b
Ci furono anche racconti... }Vedi J.R.R. Tolkien: A biography di Humphrey Carpen
ter (1977), pag. 161 segg. }{\par \pard \hyphpar
31 {\b
penna blu infilata... }Anche Tom Bombadil, protagonista di un precedente raccont
o di Tolkien nonch\uc1\u233e uno dei personaggi de Il Signore de-gli Anelli (195
4-55), porta un cappello con una penna blu. }{\par \pard \hyphpar
33 {\b
Solo dopo mezzanotte. }L'idea fantastica che i giocattoli acquistino vita di not
te e quando nessuno sta a guardare compare in molti racconti come Il soldatino d
i latta di Hans Christian Andersen (1838) e LaBambola di Cera di E.H. Knatchbull
-Hugessen (1869). }{\par \pard \hyphpar
35 {\b
ora del t\uc1\u232e. }Verso le ore 16, leggero pasto a base di t\uc1\u232e, pane
, biscotti o torta ecc. }{\par \pard \hyphpar
36 {\b
Aveva tre figli. }La mamma \uc1\u232e ovviamente Edith (la moglie di Tolkien), i
tre ragazzini sono John, Michael e Christopher. Michael \uc1\u232e quello con }
\uc2\u171<<una passione particolare per i cani in miniatura\uc2\u187>>. }{\par \
pard \hyphpar
37 {\b
nel miglior linguaggio canino. }Le fate eponime dei racconti di Lewis Carroll in
Sylvie e Bruno (1889-93), che Tolkien amava molto, parlano un ottimo \uc2\u171<
<caninese\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
38 {\b
Rover fu posto su una seggiola. }Nella prima stesura esistente di questa parte (
il primo dattiloscritto) Rover \uc1\u232e invece posato su un cassetto-ne. Tolki
en pu\uc1\u242o aver pensato che si trattasse di un'altezza eccessiva da cui Rov
er avrebbe dovuto saltar gi\uc1\u249u, anche se solo sul letto, per esplo-rare l
a casa, e che poi avrebbe dovuto tornare a scalare prima del mattino. Rover era
un cagnolino giocattolo, dopo tutto, e piuttosto minuscolo (anche se a volte sem
bra pi\uc1\u249u grande). La frase \uc2\u171<<vide Rover sul piano del cassetton
e\uc2\u187>> \uc1\u232e un residuo della stesura precedente, a cui Tolkien ha ag
giunto una spiegazione poco convincente \uc2\u171<<dove l'aveva messo (o appoggi
ato) mentre si vestiva\uc2\u187>>. Tolkien qui lascia il riferimento alla \uc2\u
171<<casa dove una volta era stato messo sul cassettone\uc2\u187>> (pag. 151). }
38 {\b
la luna spunt\uc1\u242o... }Pu\uc1\u242o trattarsi di un'invenzione originale di
Tolkien, ma ha una enorme somiglianza con \uc2\u171<<il luminoso sentiero lunar
e che dalla terra oscura si stendeva verso la luna...\uc2\u187>> che troviamo in
TheGarden behind the Moon dello scrittore e artista americano Howard Pyle (1895
). Il personaggio principale del libro cammina dalla spiaggia lungo il sentiero
di luce e va a far visita all'Uomo-sulla-Luna. In Roverandom Rover non cammina s
ul sentiero lunare ma lo percorre volando sul dorso del gabbiano. Vedi anche pag
. 11. }{\par \pard \hyphpar
39 {\b
il piccolo Two. } \uc1\u200E Michael, il secondogenito di Tolkien. }{\par \pard
\hyphpar
42 {\b
Psamatisti. } Nel primissimo testo (manoscritto) il Mago della sabbia \uc1\u232e
definito Psammead, un prestito diretto dal \uc2\u171<<mondo fatato della sabbia\
uc2\u187>> che troviamo in Five Children and It (1902) e The Story of theAmulet
(1906) di E. Nesbit. Proprio come lo psamatista di Tolkien lo }{\par \pard \hyph
par
\uc2\u171<<psammeade\uc2\u187>> ha un carattere burbero e bizzarro e adora dormi
re quanto pi\uc1\u249u pu\uc1\u242o nella sabbia calda. Nel primo dattiloscritto
Tolkien scrisse talvolta samyad per psammead e di sfuggita defin\uc1\u236i Psam
athos un nilbog (cio\uc1\u232e goblin, folletto, scritto al contrario). Nel seco
ndo dattiloscritto Psamathos \uc1\u232e chiamato per nome, o \uc1\u232e solo \uc
2\u171<<lo psamatista\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
42 {\b
Psamathos Psamathides. }Psamathos, Psamathide e Psamatista contengono tutti la r
adice greca psammos, \uc2\u171<<sabbia\uc2\u187>>. Psamathos, coerentemente con
le abitudini di questa creatura, deriva da \uc2\u171<<sabbia del mare\uc2\u187>>
. Psamathides contiene il patronimico -ides, \uc2\u171<<figlio di\uc2\u187>>, e
Psamathist il suffisso -ist, \uc2\u171<<uno che dedica se stesso a un settore de
lla conoscenza\uc2\u187>> (per esempio, medievalista); quindi, grosso modo, \uc2
\u171<<Sabby, figlio di Sabby\uc2\u187>>, Psamatista \uc2\u171<<esperto di sabbi
a\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
43 {\b
si vedesse solo la punta... }Le \uc2\u171<<lunghe orecchie\uc2\u187>> dello psam
atista erano \uc2\u171<<corna\uc2\u187>> in tutte le versioni, finch\uc1\u233e n
on furono cambiate nel dattiloscritto finale. Lo psammeade di Nesbit aveva gli o
cchi \uc2\u171<<sulla punta di lunghe corna, come gli occhi delle lumache\uc2\u1
87>>. }{\par \pard \hyphpar
46 {\b
Sono Psamathos Psamathides... ogni P. }Cfr. pag. 42 \uc2\u171<<insistendo molto
puntigliosamente sulla pronuncia corretta\uc2\u187>>. Tolkien scherza sul fatto
che in Psamathos, Psamathides e Psamathists, pronunciati \uc2\u171<<correttament
e\uc2\u187>>, la P del Ps sarebbe muta. L' Oxford English Dictionary sostiene ch
e non pronunciare le p nelle parole che iniziano con ps \uc1\u232e }{\par \pard
\hyphpar
\uc2\u171<<uso affatto colto che spesso provoca ambiguit\uc1\u224a o un'errata i
nterpretazione della composizione della parola\uc2\u187>> e quindi raccomanda di
pronunciare la p facoltativa in tutte le parole di origine greca, a eccezione d
el gruppo derivato da psalm (salmo) e psalter (salterio). }{\par \pard \hyphpar
47 {\b
Artaserse. }Nome molto appropriato, visto il paese d'origine dello stregone. Si
chiamavano cos\uc1\u236i tre re di Persia nel V e IV secolo a.C. e il fondatore
della dinastia Sassanide nel III secolo a.C. }{\par \pard \hyphpar
47 {\b
Persia... Persici... }persico. In inglese Persia, Pershore, plum. Pershore \uc1\
u232e una cittadina nei pressi di Evesham nel Worcestershire. Tolkien ovviamente
gioca sui termini quasi omofoni Persia e Pershore; riveste inoltre qualche sign
ificato il fatto che la valle di Evesham sia celebre per le sue susine (compresa
la variet\uc1\u224a Pershore) e che il fratello di Tolkien possedesse un orto e
un podere ortofrutticolo vicino a Evesham, e che da molti anni si occupasse di
susini. }{\par \pard \hyphpar
51{\b
Mew. }Altro termine per gull (gabbiano). }{\par \pard \hyphpar
52 {\b
alcuni speroni altissimi di nuda roccia... }Nei pressi di Filey si trovano Speet
on e Bempton, note rocce altissime dove nidificano innumerevoli uccelli di mare:
ma sono rocce calcaree, non scure. Isole disabitate con scogliere simili sono c
omuni lungo le coste settentrionali della Gran Bretagna. }{\par \pard \hyphpar
55 {\b
l'Isola dei Cani. }La vera Isola dei Cani \uc1\u232e una lingua di terra che si
protende nel Tamigi a sud-est di Londra. Il nome su cui Tolkien gioca deriva for
se dal fatto che Enrico VIII o Elisabetta I tenessero l\uc1\u236i i propri cani
quando risiedevano a Greenwich, sull'altra sponda del fiume. }{\par \pard \hyphp
ar
56 {\b
Ce n'\uc1\u232e almeno uno... }Nel rispetto di alcune tradizioni: cfr. Shakespea
re, Sogno d'una notte di mezza estate, atto V, scena I. }{\par \pard \hyphpar
59 {\b
un vecchio con una lunga barba argentea. }In \uc2\u171<<Il racconto del Sole e d
ella Luna\uc2\u187>> in Racconti ritrovati (Parte Prima) Tolkien scrisse del vas
cello lunare che naviga nel cielo e che \uc2\u171<<un anziano elfo con crine can
uto\uc2\u187>> ha sistemato e \uc2\u171<<vi ha posto la sua residenza nei secoli
..., e sulla Luna ha costruito una piccola torre bianca e spesso vi si arrampica
e osserva i cieli, o il mondo in basso... Alcuni a dire il vero lo chiamano l'U
omo sulla Luna\uc2\u187>>. Nel poema di Tolkien \uc2\u171<<Why a Man in the Moon
Came Down Too Soon\uc2\u187>> (pubblicato nel 1923) l'Uomo vive in un \uc2\u171
<<pallido minareto / vertiginoso e candido nell'altezza lunare / in un mondo d'a
rgento\uc2\u187>> (op. cit.). Un disegno di questa scena, con l'Uomo che scivola
verso la terra lungo una \uc2\u171<<corda di ragno\uc2\u187>> (cfr. \uc2\u171<<
fili e corde d'argento\uc2\u187>> tessuti e intrecciati dai ragni-luna in Rovera
ndom) \uc1\u232e riprodotto in J.R.R. Tolkien: Artist and Illustrator di Wayne G
. Hammond e Christina Scull (1995). }{\par \pard \hyphpar
63 {\b
Lascia in pace i raggi di luna, e non uccidere i miei bianconigli...} Una proibi
zione unita a un consiglio \uc1\u232e una caratteristica della favola tradiziona
le. La raccomandazione dell'Uomo-sulla-Luna \uc1\u232e ripetuta in varie forme e
in seguito riecheggia nelle parole della signora Artaserse: \uc2\u171<<Non dist
urbare il pesce-fuoco ecc.\uc2\u187>> }{\par \pard \hyphpar
66 {\b
Doveva passare molto tempo prima che... }A dire il vero non ci viene mai detto p
erch\uc1\u233e Psamathos mandi Rover sulla luna. Nella prima stesura si legge: \
uc2\u171<<Non scopr\uc1\u236i mai tutto, perch\uc1\u233e spesso gli stregoni han
no motivi che intere generazioni di gatti - per non parlar dei cani - non riesco
no a scoprire, e quel che scopr\uc1\u236i richiese molto tempo\uc2\u187>>. }{\pa
r \pard \hyphpar
66 {\b
mosche-spada... }reminiscenza di Attraverso lo specchio di Lewis Carroll (1872).
66 {\b
cinquantasette variet\uc1\u224a. }Riferimento alle cinquantasette variet\uc1\u22
4a di cibo in scatola Heinz. }{\par \pard \hyphpar
67 {\b
lieve melodia. }La musica contribuisce enormemente all'atmosfera di Roverandom:
si deve alla flora sul lato chiaro della luna, agli usignoli e ai bimbi nel giar
dino sul lato scuro e alla gente sotto il mare. I nomi dei fiori (veri e di fant
asia) di questo capitolo suggeriscono musica e strumenti musicali: campane e cam
panellini, fischietti e trombe, corni, viole e strumenti a fiato. }{\par \pard \
hyphpar
68 {\b
erano ricoperti... }preannunciano forse gli alberi di Lothl\uc1\u243orien in Il
Si-gnore degli Anelli (libro 2, cap. 6): \uc2\u171<<Perch\uc1\u233e in autunno l
e foglie non cadono, ma diventano d'oro\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
69 {\b
un enorme elefante bianco. }Probabile riferimento a Sir Paul Neale, uno studioso
del XVII secolo che afferm\uc1\u242o di aver scoperto un elefante sulla luna pe
r dichiarare poi che gli si era infilato un topo nel telescopio, e lui l'aveva s
cambiato per un elefante. }{\par \pard \hyphpar
72 {\b
Le ciminiere... il fumo nero. }Quando Tolkien era giovane, sia Birmingham sia Le
eds - dove abitava con la famiglia quando scrisse Ro-verandom -erano citt\uc1\u2
24a industriali sporche e piene di fumo: oggi sono molto pi\uc1\u249u pulite. }{
\par \pard \hyphpar
73{\b
s'infilarono nel primo posto... senza badare a precauzioni. }cfr. Lohobbit, cap.
4, in cui ci si ripara in una caverna senza averla completamente esplorata prim
a: \uc2\u171<<\uc1\u200E quello il pericolo delle caverne: non si sa, a volte, q
uanto siano profonde o dove possa condurre un passaggio o quale sorpresa ci poss
a riservare il loro interno\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
74 {\b
Ai tempi di Merlino aveva combattuto contro il Dragone Rosso...}{\b
Molto Rosso. } La leggenda dice che Vortigern, re britannico, cerc\uc1\u242o di
costruire una torre vicino al monte Snowdon per difendersi dai nemici, ma quel c
he si costruiva di giorno era distrutto di notte. Il giovane Merlino consigli\uc
1\u242o a Vortigern di scoprire la pozza che era alla base della torre e di farl
a prosciugare. Nel fondo c'erano due dragoni addormentati, uno bianco e l'altro
rosso: svegliandosi cominciarono a combattere. Quello rosso, disse Merlino, era
il popolo britannico, mentre quello bianco erano i sassoni, che avrebbero vinto.
Il dragone rosso allora sarebbe stato \uc2\u171<<molto rosso\uc2\u187>> per il
sangue della battaglia perduta. Si presume che tutto questo sia accaduto presso
Dinas Emrys, a Gwynedd, nel Galles, qui chiamato Caerdragon, \uc2\u171<<castello
(o fortezza) del dragone\uc2\u187>>. Nel manoscritto troviamo Caervyrddin, \uc2
\u171<<forte di Myrddin (Merlino)\uc2\u187>> (cio\uc1\u232e Carmarthen, Dyfed),
modificato in Caer-ddreichion; anche questo fu cancellato e sostituito con l'equ
ivalente Caerdragon del primo dattiloscritto. }{\par \pard \hyphpar
74 {\b
Tre Reami. }Nel testo \uc2\u171<<Tre Isole\uc2\u187>>, dal gallese Teir Ynys Pry
dein, in cui ynys (letteralmente \uc2\u171<<isola\uc2\u187>>) significa \uc2\u17
1<<reame\uc2\u187>>, cio\uc1\u232e i tre reami della Gran Bretagna: Inghilterra,
Scozia e Galles. }{\par \pard \hyphpar
74 {\b
Snowdon. }La vetta pi\uc1\u249u alta del Galles, all'interno dello Snowdonia Nat
ional Park, Gwynedd. La frase di Tolkien sull'uomo che lasci\uc1\u242o una botti
glia in cima allo Snowdon si riferisce al fatto che la montagna attragga i turis
ti e quindi il sudiciume che questi si lasciano dietro. Nel primo testo, Tolkien
parlava di chi visitava lo Snowdon \uc2\u171<<fumando sigarette e bevendo gazzo
se e lasciando le bottiglie in giro\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
75 {\b
Gwynfa... in un'epoca in cui le code di drago... sulle tavole dei re}{\b
sassoni. }In gallese gwynfa (o gwynva) significa letteralmente \uc2\u171<<luogo
bianco (o felice)\uc2\u187>> e poeticamente \uc2\u171<<paradiso\uc2\u187>>. Non
siamo riusciti a trovare un Gwynfa nelle leggende o nel folklore che s'accordi c
on l'uso in Roverandom. La sua connessione, qui, unita alla \uc2\u171<<scomparsa
di re Art\uc1\u249u\uc2\u187>> (nel primo testo si legge: \uc2\u171<<morte di r
e Art\uc1\u249u\uc2\u187>>), cio\uc1\u232e al suo spostamento in altrove (Avalon
), suggerisce che Gwynfa sia un luogo del genere, \uc2\u171<<non tanto lontano d
al limitare del mondo\uc2\u187>>. Forse (cfr. Gwynvyd), il paradiso celeste dell
a tradizione gallese. O pu\uc1\u242o essere semplicemente che \uc2\u171<<un luog
o bianco\uc2\u187>> \uc1\u232e semplicemente quello in cui un dragone bianco si
recherebbe, interpretazione che permetterebbe anche il gioco sulla parola Snowdo
n che vuol dire \uc2\u171<<collina di neve\uc2\u187>>. La notizia sulle code di
drago, bocconi prelibati, c'\uc1\u232e anche (pi\uc1\u249u o meno contemporaneam
ente) in Farmer Giles of Ham (1949): \uc2\u171<<C'era ancora la tradizione di se
rvire code di drago alla tavola del re durante la Festa di Natale\uc2\u187>>. Ma
quella storia ha luogo prima dei re sassoni. Tolkien pare sottintendere che i d
ragoni siano andati via per evitare di essere cacciati e uccisi per la propria c
oda. Inoltre il riferimento alle code serviva anche a introdurre nel primo datti
loscritto un commento (poi cancellato) sui re sassoni: \uc2\u171<<Una razza fier
a che alcuni francesi non credono sia mai esistita\uc2\u187>>. Christopher Tolki
en ci ha fatto notare come questa frase possa essere una critica allo studioso f
rancese \uc1\u201Emile Legouis: certo nella storia della letteratura inglese scr
itta da Legouis e dal suo collega Louis Cazamian e uscita in Inghilterra nel 192
6 (apparsa prima in francese) si dichiara che gli anglo-sassoni erano gente tran
quilla, posata (e cio\uc1\u232e non una razza \uc2\u171<<feroce e sanguinaria\uc
2\u187>>) e che \uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
falso vedere nella loro letteratura un \uc2\u171<<riflesso della barbarie german
ica\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
75 {\b
aveva fatto diventare tutta la luna rossa. }Durante l'eclissi la luna a volte di
venta color rosso-rame. }{\par \pard \hyphpar
76 {\b
Le montagne... le cascate... }Nel testo finale, ma destinato a essere cancellato
, c'\uc1\u232e: \uc2\u171<<Nessuna motocicletta guidata da un giovanotto attrave
rso un sobborgo immerso nel sonno avrebbe potuto fare di pi\uc1\u249u\uc2\u187>>
76 {\b
come le navi... }Il dragone in The Faerie Queene di Edmund Spenser (1590) \uc1\u
232e alato. }{\par \pard \hyphpar
78 {\b
Guy Fawkes. }Il cinque novembre, nella \uc2\u171<<notte di Guy Fawkes\uc2\u187>>
, la Gran Bretagna celebra, con fuochi d'artificio e fal\uc1\u242o, la scoperta
di un complotto cattolico ordito nel 1605 per far saltare il Parlamento. Il pian
o fu soffocato, e la festa ha preso il nome dal pi\uc1\u249u celebre tra i cospi
ratori. }{\par \pard \hyphpar
79 {\b
L'eclissi seguente non riusc\uc1\u236i affatto. }A questo proposito cfr. pag. 12
. \uc1\u200E un mistero come l'Uomo-sulla-Luna riesca a coordinare la preparazio
ne dell'eclissi da parte del Dragone Bianco in modo che rispetti i suoi piani (\
uc2\u171<<Provocheranno un'eclissi prima del tempo!\uc2\u187>> e \uc2\u171<<il d
ragone era troppo occupato a leccarsi il pancino...\uc2\u187>>). Ma molto prima
di Ro-verandom in varie mitologie c'era la tradizione che le eclissi fossero pro
vocate dai dragoni che divoravano la luna o il sole, non limitandosi a oscurarli
87 {\b
un giardino al crepuscolo. } Sulla somiglianza tra il giardino sulla luna e la C
asetta del Gioco Perduto in Racconti ritrovati, cfr. pag. 21, 22. In The Garden
behind the Moon di Howard Pyle, David, il protagonista, a casa dell'Uomo-sulla-L
una visita anche il giardino sul retro, nel quale i bambini corrono, giocano e u
rlano. Qui, come in Roverandom, }{\par \pard \hyphpar
pare che i bimbi siano arrivati nel giardino addormentati, poich\uc1\u233e i lor
o veri corpi restano sulla terra. David raggiunge il giardino in modo pi\uc1\u24
9u }{\par \pard \hyphpar
prosaico di Roverandom: dalle scale sul retro nella casa dell'Uomosulla-Luna. }{
\par \pard \hyphpar
92 {\b
Finalmente arrivarono al grigio limite. }In Roverandom la luna ha due lati ben d
istinti, quello \uc2\u171<<chiaro\uc2\u187>> e quello \uc2\u171<<scuro\uc2\u187>
>, e a quanto pare rimangono sempre cos\uc1\u236i: un lato \uc2\u171<<scuro con
il cielo chiaro\uc2\u187>> l'altro }{\par \pard \hyphpar
\uc2\u171<<chiaro con il cielo scuro\uc2\u187>>. La vera luna naturalmente ha il
giorno e la notte (anche se si alternano con ritmo diverso da quello della terr
a), e il \uc2\u171<<lato scuro\uc2\u187>> non \uc1\u232e tale perch\uc1\u233e no
n riceve luce ma perch\uc1\u233e guarda dalla parte opposta alla terra da cui no
n fu possibile vederlo fino a quando non si percorsero le orbite lunari. Anche s
e la terra del racconto \uc1\u232e }{\par \pard \hyphpar
piatta (cfr. pag. 23), la luna \uc1\u232e chiaramente una sfera: Roverandom prec
ipita al suo interno fino al lato scuro, e mentre torna a casa a piedi con l'Uom
o-sulla-Luna vede sorgere il mondo, cio\uc1\u232e la terra. John Tolkien non ric
orda che lui o suo fratello fossero disturbati da anomalie quando ascoltavano il
racconto e fa notare che Roverandom era stato scritto per bambini piccoli, per
i quali questi dettagli sono solo parti della meraviglia del racconto. }{\par \p
ard \hyphpar
97 {\b
News of the World }\uc1\u232e un quotidiano britannico noto per la voglia di sba
lordire. }{\par \pard \hyphpar
99 {\b
Si \uc1\u232e innamorato della ricca figlia del Re del Mare. }Riferimento all'op
eretta Trial by Jury di Gilbert e Sullivan (1871). }{\par \pard \hyphpar
99 {\b
Proteo, Poseidone, Tritone, Nettuno. }Proteo e Poseidone erano divinit\uc1\u224a
marine nella mitologia greca. Nettuno \uc1\u232e l'equivalente di Poseidone nel
la mitologia romana. Tritone, figlio di Poseidone, era anch'egli una divinit\uc1
\u224a del mare. }{\par \pard \hyphpar
100 {\b
Niord. }Divinit\uc1\u224a marina norvegese. \uc2\u171<<Il suo stupido matrimonio
\uc2\u187>> si riferisce a un racconto di Snorri Sturluson (1178/9-1241). Gli de
i promisero alla figlia di un gigante che avrebbe potuto sposare uno di loro com
e compenso per l'uccisione del padre da parte di Thor, ma, prima che facesse la
sua scelta, le fu permesso di vedere solo i piedi del suo futuro marito. Lei sce
lse i piedi pi\uc1\u249u belli, sperando di ottenere in sposo Balder, il pi\uc1\
u249u bello di tutti gli dei: ma i piedi erano quelli di Niord. Ci sono state di
scussioni fra i critici per appurare il motivo per cui i piedi di Niord fossero
migliori di quelli di Balder; Tolkien dice scherzando che la gigantessa scelse N
iord perch\uc1\u233e aveva i piedi puliti (\uc2\u171<<cos\uc1\u236i comodo in ca
sa!\uc2\u187>>) ma il collega di Tolkien a Leeds, E.V. Gordon, in una nota alla
sua Introduction to Old Norse (1927, nella quale ringrazia Tolkien per i suoi co
nsigli) fece notare che Niord aveva i piedi pi\uc1\u249u puliti perch\uc1\u233e
era dio del mare (forse Gordon voleva dire che erano lavati regolarmente). }{\pa
r \pard \hyphpar
100 {\b
Vecchio del Mare. }Personaggio delle Mille e una notte incontrato da Sinbad il M
arinaio quando fece naufragio durante il suo quinto viaggio. Il Vecchio chiede d
i essere trasportato sull'altra riva del fiume, ma dopo che l'ha portato Sinbad
non riesce a toglierselo di dosso. Se ne libera solo facendolo ubriacare e poi u
ccidendolo con un sasso. }{\par \pard \hyphpar
100 {\b
una mina... un anno o due fa... }Una mina come quelle piazzate nei mari durante
la prima guerra mondiale (si direbbe che il Vecchio avesse cercato di farsi tras
portare da una di esse). }{\par \pard \hyphpar
101 {\b
Humpty Dumpty. }L'uovo di una celebre filastrocca infantile, che si rompe cadend
o da un muro e che nessuno riesce a rimettere insieme. }{\par \pard \hyphpar
101 {\b
Credevo che Britannia dominasse... }Nel popolarissimo inno \uc2\u171<<Rule Brita
nnia\uc2\u187>> si parla di una dea, simbolo della Gran Bretagna, che domina le
onde. Rappresentata di solito seduta, con in mano scudo e tridente, e affiancata
da un leone, \uc1\u232e effigiata su monete e medaglie sin dai tempi di Carlo I
I. }{\par \pard \hyphpar
101 {\b
non dimenticare le P. }Presa alla lettera, gli raccomanda di pronunziare le P di
Psamathos. In realt\uc1\u224a scherza sul suo comportamento con Artaserse, cui
non aveva detto \uc2\u171<<per piacere\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
102 {\b
almeno erano a colori. }A quei tempi i giornali non avevano colori. }{\par \pard
\hyphpar
108 {\b
Uin, la pi\uc1\u249u anziana delle Balene Giuste. }Cfr. pag. 22, 23. Nel gergo d
ei balenieri, una balena \uc2\u171<<giusta\uc2\u187>> \uc1\u232e quella del tipo
giusto da uccidere, appartenente cio\uc1\u232e alla famiglia delle Balaenidae,
facili da catturare e con i fanoni. }{\par \pard \hyphpar
112 {\b
PAM. }Riferimento al soprannome del famoso uomo politico inglese, Lord Palmersto
n, Primo Ministro (1784-1865). }{\par \pard \hyphpar
116 {\b
ostrica. }Anche nel senso figurato di qualcuno che s'attacca ferocemente a un in
carico e non lo molla. }{\par \pard \hyphpar
116 {\b
un'arte minore, ma aveva bisogno di molta pratica. }Tolkien suggerisce che l'art
e magica di Artaserse ha i suoi limiti. Nel primo testo, il brano che precedeva
queste parole includeva una frase chiarificatrice, qui in corsivo: \uc2\u171<<A
suo modo Artaserse era un bravo mago, tipo giochidi prestigio (o Rover non avreb
be mai potuto avere le sue avventure)\uc2\u187>>. Nel suo saggio On Fairy-Storie
s (pubblicato nel 1947) Tolkien parl\uc1\u242o }{\par \pard \hyphpar
con sdegno della \uc2\u171<<prestidigitazione d'alto bordo\uc2\u187>>, in opposi
zione alla vera magia (di cui erano capaci Psamathos e l'Uomo-sulla-Luna). }{\pa
r \pard \hyphpar
118 {\b
l'aveva chiamata Serpente Rosso. }La storia del cane-mare deriva in parte dalla
saga del XIII secolo di Olaf Tryggvason in Heimskringla di Snorri Sturluson. Ola
f Tryggvason, re di Norvegia dal 995 al 1000, fu sconfitto in una battaglia nava
le. Si tuff\uc1\u242o dalla sua famosa nave, il Lungo Serpente, e secondo la leg
genda non affog\uc1\u242o ma si salv\uc1\u242o a nuoto e infine mor\uc1\u236i mo
naco in Grecia (o in Siria). Nel dattiloscritto di Rove-random la nave si chiama
Lungo Serpente, e Tolkien menzion\uc1\u242o la nave di King Olaf che aveva ques
to nome in una conferenza del gennaio 1938, tenuta presso l'University Museum di
Oxford. King Olaf aveva un cane famoso, Vige, che mor\uc1\u236i di dolore quand
o il suo padrone scomparve. }{\par \pard \hyphpar
119 {\b
lo presero le sirene. }Secondo la leggenda, le sirene sono ansiose di portare i
mortali sotto le onde, dove trattengono prigioniere le loro anime. Tolkien fa un
a distinzione fra \uc2\u171<<sirene dai capelli d'oro\uc2\u187>> e \uc2\u171<<si
rene dai capelli scuri\uc2\u187>>, a esse preesistenti nella mitologia. }{\par \
pard \hyphpar
120 {\b
isole Orcadi. }Arcipelago a nord-est della Scozia, occupato dai vichinghi nell'V
III e nel IX secolo e posto sotto la corona scozzese nel 1476. }{\par \pard \hyp
hpar
125 {\b
esplosioni sul fondo. }Nell'agosto del 1925, cio\uc1\u232e un mese prima che Rov
erandom fosse raccontato per la prima volta, si era verificata un'eruzione sotto
marina a Santorini (Thera) nell'Egeo. }{\par \pard \hyphpar
127 {\b
lo stregone l'avrebbe trasformato in una lumaca di mare... }Nella prima stesura
si dice che Roverandom \uc2\u171<<non sapeva che fino a quando il pi\uc1\u249u f
orte sortilegio di Artaserse era su di lui, lo stregone non poteva fargli altri
incantesimi\uc2\u187>>. Questo per\uc1\u242o non stava in piedi, poich\uc1\u233e
Artaserse aveva \uc2\u171<<stregato\uc2\u187>> una seconda volta Roverandom, tr
asformandolo in un cane-mare. }{\par \pard \hyphpar
130 {\b
i Mari Fantastici... }Cfr. pag. 22-23. Il primo testo dice: \uc2\u171<<Fu la bal
ena che li port\uc1\u242o alla Baia del Paese delle Fate al di l\uc1\u224a delle
Isole Magiche, e loro scorsero nella lontananza dell'ovest le Coste del Paese d
elle Fate, e le Montagne dell'Ultima Terra e la luce del Paese delle Fate sulle
onde\uc2\u187>>. Nella mitologia di Tolkien i Mari Fantastici e le Isole Magiche
nascondono e custodiscono Aman (la Casa degli Elfi, e la Casa dei Vaiar, cio\uc
1\u232e degli dei) dal resto del mondo. Una bella immagine di questa geografia,
dagli anni Trenta, \uc1\u232e in Ambarkanta (La forma della Ter-ra-di-Mezzo) di
Tolkien (1986). }{\par \pard \hyphpar
130 {\b
Terre di Fuori. }Cfr. pag. 22, 23. Nelle precedenti stesure Tolkien aveva usato
\uc2\u171<<terre comuni\uc2\u187>>. }{\par \pard \hyphpar
132 {\b
L'antico Serpente Marino si stava svegliando... }Un riferimento a Midgard, il se
rpente della mitologia norvegese, che avvolge il mondo nelle sue spire; cfr. anc
he il Leviatano in Giobbe, 4L. }{\par \pard \hyphpar
133 {\b
autotalassico. }Nato dal mare. L'elenco da primordiale a stupido \uc1\u232e una
sintesi delle conclusioni degli studiosi sui serpenti marini e ricorda un commen
to fatto da Tolkien durante la sua conferenza del 1936, TheMonsters and the Crit
ics, a proposito della \uc2\u171<<babele conflittuale\uc2\u187>> delle opinioni
critiche su Beowulf. }{\par \pard \hyphpar
133 {\b
almeno un continente... }Forse Atlantide, poich\uc1\u233e nel 1927 N\uc1\u249ume
nor, l'isola sommersa, non era ancora entrata nella mitologia di Tolkien, e la f
rase citata era gi\uc1\u224a presente nella prima stesura di Roverandom. }{\par
\pard \hyphpar
136 {\b
cercando distrattamente d'infilarsi in bocca la punta della coda.} Qui Tolkien r
icorda l' ouroboros, antico simbolo di unit\uc1\u224a, rinnovamento, eternit\uc1
\u224a sotto la forma del serpente che si mangia la coda. }{\par \pard \hyphpar
140 {\b
serpenti marini... vacche marine... e calamit\uc1\u224a. }Tolkien sembra suggeri
re che i pesci, grazie alle arti di Artaserse, sono stati trasformati in creatur
e non totalmente marine (come lo stesso Artaserse). Nonostante i nomi, la maggio
ranza degli esseri citati fa parte della fauna marina. }{\par \pard \hyphpar
144 {\b
Pu\uc1\u242o pensare al mio aspetto. }I tredici paragrafi che seguono la richies
ta di Roverandom sono per la maggior parte un'aggiunta della seconda stesura (pr
imo dattiloscritto). Nella prima stesura lo stregone \uc2\u171<<sollev\uc1\u242o
Roverandom e lo fece girare tre volte e poi disse "Grazie, questo basta". E Rov
erandom scopr\uc1\u236i di essere tornato proprio com'era sempre stato prima d'a
ver incontrato Artaserse quella mattina sul prato.\uc2\u187>> Ma questo avrebbe
fatto apparire Artaserse (che anche in questa versione aveva distrutto tutti i s
uoi incantesimi) come qualcosa di pi\uc1\u249u di un semplice \uc2\u171<<prestid
igitatore\uc2\u187>>; vedi anche la nota per pag. 116. }{\par \pard \hyphpar
148 {\b
Pam Rock. }Bastoncini di zucchero candito venduti tradizionalmente nelle cittadi
ne britanniche rivierasche. Il tipo pi\uc1\u249u comune \uc1\u232e bianco all'in
terno con un leggero strato rosa appiccicoso all'esterno, e a volte reca il nome
del luogo (forse in questo caso PAM) in un caramellato di colore contrastante.
148 {\b
stabilimento balneare con tende e furgoni. }Negli anni Venti, per pudore, nessun
o si cambiava in spiaggia. Alcuni indossavano i costumi da bagno in tende, altri
in furgoni portati al limite dell'acqua. Il bagnante entrava da una porta dalla
parte della spiaggia e usciva da un'altra che s'apriva sul mare. }{\par \pard \
hyphpar
149 {\b
Le auto... a velocit\uc1\u224a pazzesche, cariche... della stessa gente, diretta
}{\b
tutta allo stesso posto con la stessa furia, la stessa polvere, la stessa}{\b
puzza. }In tutto Roverandom Tolkien mostra preoccupazione per l'inquinamento e l
'effetto dell'industrializzazione. L'uomo in cima allo Snowdon \uc1\u232e un sem
ina-spazzatura; il carburante provoca a Niord una tremenda tosse; Artaserse \uc1
\u232e encomiato perch\uc1\u233e raccoglie cartacce e quant'altro i suoi clienti
lasciano sulla spiaggia; e qui il traffico che - bench\uc1\u233e molto meno tra
gico ai tempi di Roverandom di quanto non sia oggi - era sempre troppo per i gus
ti di Tolkien. Vedi il poemetto Progress in Bimble Town (pubblicato nel 1931), c
he secondo Carpenter ( A biography) riflette quel che provava Tolkien per Filey
dopo esserci stato nel 1922. }{\par \pard \hyphpar
}{\b \par \pard \hyphpar
FINE }{\par \pard \hyphpar
} }

J.R.R. Tolkien - Roverandom Le Avventure - Provart

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Tolkien - Roverandom Le Avventure Di Un Cane Alato}{\

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