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Un particolare tesoro artistico di Roma rappresentato dai mosaici absidali presenti nelle pi antiche chiese cittadine. L'uso dei mosaici
nell'abside si diffuso soprattutto nelle basiliche proprio in quanto considerate il luogo privilegiato della rappresentazione del divino. La tecnica
del mosaico ha permesso di materializzarne un attributo in particolare: la luce. Questa colpisce la superficie di tessere colorate, lapidee o in
pasta vitrea, ricoperte di foglia doro o dargento, rifrangendo e moltiplicando la luce naturale. In tal modo il soggetto della conca absidale
costituisce subito lelemento di massima visibilit allinterno dello spazio basilicale e concentra immediatamente lattenzione del fedele mentre
percorre la navata. Il binomio abside-mosaico divenne cos inscindibile nella Roma medievale da ventare una produzione pressoch ininterrotta
di decorazioni absidali dallepoca tardo antica fino al XIII secolo.
corona ciascuna: secondo alcuni sarebbero le sante Pudenziana e Prassede, figlie di Pudente,
secondo altri rappresenterebbero la "Chiesa" e la "Sinagoga", cio i templi dei cristiani e degli
ebrei. Solo la figura del Cristo ha l'aureola e gli apostoli raffigurati sono solo dieci perch gli
altri sono andati distrutti nel corso delle ristrutturazioni cinquecentesche.
La calotta absidale era ornata con magnifici mosaici: a testimoniarne la ricchezza oggi rimane
soltanto la decorazione del grande arco trionfale che ad essa introduceva, ove compare Cristo
in trono affiancato, sulla sinistra, dai santi Paolo, Stefano e Ippolito, e, a destra, dai Santi
Pietro e Lorenzo, insieme a papa Pelagio II, in atto di offrire il modello della chiesa.
Santi Cosma e Damiano-I Ss. Pietro e Paolo presentano al Salvatore i Ss. Cosma e Damiano-VI
secolo
Il mosaico dell'abside, di epoca romano-bizantina raffigura il Cristo che scende sulla terra su un
tappeto di nuvole nel momento del Giudizio Universale e ai suoi lati appaiono i santi Pietro,
Paolo, Cosma, Damiano, Teodoro e papa Felice IV, committente del mosaico e dellintera chiesa
di cui tiene in mano il modellino. Nella fascia in basso lAgnus Dei con i dodici agnelli, che
simboleggiano Cristo e gli Apostoli.
Il mosaico mostra un prato paradisiaco con al centro, su uno sfondo dorato, una grande croce
finemente decorata con pietre preziose, simbolo della speranza di Salvezza. Sopra la Croce vi
il Cristo beneficente e ai fianchi sono rappresentati i due martiri Primo e Feliciano vestiti da
alti funzionari come testimoni della Redenzione.
Il mosaico raffigura S. Agnese, la quale ha ai piedi le fiamme e la spada del martirio, affiancata
dai papi Simmaco e Onorio, quest'ultimo che reca in mano il modellino della chiesa. Al vertice
del catino absidale raffigurato lempireo stellato, dal quale sporge la mano divina che regge
una corona sul capo della santa. Al di sotto della decorazione si trova una lunga iscrizione
dedicatoria di Onorio I con lettere oro su fondo azzurro.
Il tema centrale del mosaico la trasfigurazione sul Tabor: Ges tra Mose ed Elia ed i tre
apostoli Pietro Giovanni e Giacomo che prostrati a terra davanti allo splendore della
Trasfigurazione. A sinistra il mistero dellAnnunciazione, sulla destra il mistero della Divina
Maternit (la Theotokos).
L'iconografia del catino absidale suddivisa in due parti: nella parte superiore, al centro
dellabside la figura di Ges con ai lati Papa Pasquale I, con il modellino della chiesa in mano
e la testa avvolta dal nimbo quadrato a significare che al momento era in vita, seguono Santa
Prassede e San Paolo; dallaltro lato San Pietro, Santa Pudenziana e un diacono. Nella parte
inferiore del mosaico absidale vi sono tredici agnelli che rappresentano il Cristo e i dodici
apostoli.
Il mosaico absidale, raffigura la Beata Vergine Maria che, seduta in trono, in procinto di
consegnare Ges bambino e benedicente ai fedeli. Ai suoi piedi, con lo sguardo rivolto verso il
popolo, Pasquale I, raffigurato con il nimbo quadrato ad indicare che era vivente durante la
composizione del mosaico, sembra consegnare ai fedeli la Vergine e, tramite Lei, Ges. Le
schiere angeliche fanno da corona a questa scena.
Santa Cecilia in Trastevere-Ges benedicente, Santi e papa Pasquale I-IX secolo
Il catino absidale venne decorato nellepoca doro dei mosaici a Roma, il IX secolo, sotto il
pontefice Pasquale I. Sono raffigurati il Cristo Redentore con ai lati i Santi Paolo, Cecilia e
Pasquale I e i Santi Pietro, Agata e Valeriano. Il pontefice presenta il modellino della chiesa a
Ges ed caratterizzato dal nimbo quadrato, prerogativa dei viventi.
Al centro del mosaico il Cristo benedicente che regge un libro dove si legge Ego sum lux, ego
sum vita, ego sum resurrectio. Alla sinistra del Cristo sono: S. Felicissimo, S. Marco Evangelista
che presenta papa Gregorio IV con in mano il modello della chiesa da lui ricostruita e con il
capo racchiuso in un nimbo quadrato come si usava per effigiare i viventi. Alla destra sono: S.
Marco papa, S. Agapito martire, S. Agnese vergine e martire. Sopra la testa del Cristo si vede
la mano dellEterno Padre che regge una corona.
Sullarco in alto il Redentore tra i simboli degli Evangelisti, a destra san Pietro e san Clemente,
Geremia, la citt di Gerusalemme; a sinistra san Paolo e san Lorenzo (con i piedi sulla
graticola), Isaia e la citt di Betlemme. Nel catino dellabside la Mano del Padre protende la
corona del trionfo sulla Croce con le dodici colombe (gli Apostoli); ai lati Maria e san Giovanni.
Dai piedi della croce un motivo a girali si diparte da un cespo di foglie di acanto, sviluppandosi
in tutto il fondo e comprendendo le figure dei dottori della Chiesa e altre figure. Nellorlo
inferiore del mosaico lAgnus Dei con le dodici pecore che rappresentano gli Apostoli.
Realizzato al tempo di papa Alessandro III (1159-1181), rappresenta la Vergine in trono col
Bambino; ai due lati, entro una struttura ad archi in mattoni dorati, gli apostoli Pietro,
Andrea, Giacomo e Giovanni.
La decorazione musiva della basilica comprende due diverse fasi: la prima del XII secolo, a cui
appartiene la scena di Ges e la Vergine-Ecclesia, legati in un abbraccio e seduti sullo stesso
trono. Pi in basso invece le sei scene eseguite dal Cavallini un secolo e mezzo dopo e
raffiguranti le Storie della Vergine.
L'insieme del mosaico dominato dalla figura del Redentore assiso in trono con il libro dei
Vangeli aperto nella mano sinistra ed in atto di benedire. Ai suoi lati, vi sono i santi Pietro e
Paolo alla sua destra, affiancati dalle figure dei santi Andrea apostolo e Luca evangelista, della
medesima grandezza dei primi. Ai piedi del trono, raffigurato Onorio III in abiti pontificali
che rende omaggio a Cristo. Nella fascia inferiore vi al centro la Croce, affiancata da due
angeli e ai due lati, alternati da palme, appaiono dieci dei dodici apostoli.
San Giovanni in Laterano-Croce Mistica tra la Vergine, il Battista e Santi-XIII secolo
uno dei capolavori del duecento romano, ma venne completamente rimontato nellambito
Padova, Francesco dAssisi, la Vergine con il papa committente Niccol IV e i santi Pietro e
Paolo.
Il catino absidale diviso in due parti. Nella conca il grande tondo con Ges che incorona la
Vergine: i due appaiono seduti su un ricco trono e ai loro piedi il sole e la luna, cori di angeli,