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ARMI, ACCIAIO E MALATTIE

CAPITOLO I
SULLA LINEA DI PARTENZA
Conviene partire da 11.000 ani fa perch attorno a questa data compaiono in varie parti
del mondo i primi villaggi, si hanno i primi insediamenti umani certi, finisce con l'ultima
glaciazione il Pleistocene e inizia l'era geologica pi moderna chiamata Olocene o
Postglaciale.
I parenti pi prossimi, tra le specie viventi, sono tre grosse scimmie antropomorfe: i
gorilla, lo scimpanz e il bonobo. Tutti e tre si trovano in Africa. La storia dell'uomo inizia
da l circa 7 milioni di anni fa. E dall'evoluzione di una di queste scimmie che si arriv
attraverso l'Australopithecus, l'Homo Habilis, Homo erectus, all'Homo Sapiens fino
all'Homo di Neandertal alluomo in un processo evolutivo. Dall'Africa l'homo erectus si
spost in Asia. Comunque all'incirca 50.000 ani fa che si comp il grande balzo in avanti.
I primi segni del grande balzo risalgono a quell'epoca: insediamenti di Cro-Magnon.
Alcuni fanno risalire il grande balzo alla modificazione della struttura del cervello e nei
cambiamenti anatomici delle corde vocali che resero possibile l'articolazione della
parola.
All'epoca del grande balzo avvenne anche la prima diffusione certa dell'uomo oltre i
confini dell'Africa ed Euroasia. In Australia e Nuova Guinea sono stati ritrovati siti che
datati con il radiocarbonio fanno risalire a 30.000-40.000 anni fa i primi insediamenti in
quella parte del pianeta.
Si fa risalire in quella zona il primo sterminio di massa ad opera dell'uomo. Non c traccia
di grandi mammiferi a partire da 35.000 ani fa. L'estinzione avvenne dopo l'arrivo
dell'uomo. Furono i primi navigatori della storia umana. Le estinzioni di massa
spazzarono via tutti i mammiferi che avrebbero potuto essere domesticati. A quell'epoca
l'uomo era presente in Africa, Euroasia e Australia-Nuova Guinea, mancava solo nelle
Americhe che fu raggiunta circa 14.000 anni fa. I primi siti risalgono a circa 11.000-12.000
anni fa : i siti Clovis dal nome di una localit del Nuovo Messico che poi sono stati trovati
su tutto il continente americano fino in Patagonia a circa 13.000 km dal confine del
Canad ad una avanzata di 13 km/anno. Quindi un popolo diffuso che crebbe
rapidamente su tutto il continente, tasso di crescita dell'1,1% in mille anni avrebbe
raggiunto dieci milioni di persone. Le Americhe furono il continente dove l'uomo comparve
pi tardi. Di chi era il vantaggio iniziale : potremmo pensare all'Africa ma poi vediamo che
non cos.
CAPITOLO II
UN ESPERIMENTO NATURALE
CAPITOLO III
LO SCONTRO DI CAJAMARCA
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Abbiamo visto che i primi uomini raggiunsero le Americhe circa 11.000-12.000 anni fa,
passando dalla Siberia attraverso lo stretto di Bering e l'Alaska. Nel nuovo continente
nacquero da nord a sud societ complesse che si svilupparono in totale isolamento da
quelle del vecchio mondo (euroasia ) a parte i contatti con l'altra parte dello stretto di
Bering. Poi un gruppetto di vikinghi dal 986 al 1500 in Groenlandia. Il vero scontro tra
vecchio e nuovo mondo inizi nel 1492 quando Colombo scopr le isole caraibiche e la
loro consistente popolazione indigena. Il momento pi emblematico fu l'incontro tra
l'imperatore Atahualpa e il conquistador Francisco Pizarro il 16 novembre 1532. 168
soldati spagnoli sconfissero 80.000 uomini Inca. Pizarro poteva contare su 62 cavalieri e
106 fanti. Avevano tecnologia bellica pi avanzata: spade e armature di acciaio, fucili e
cavalli. Gli inca avevano bastoni e mazze fatte di pietre e bronzo e fionde. Uccisero
migliaia di inca senza subire perdite. La storia si ripet fino alla conquista di Cuzo con
pochi cavalieri. Il vantaggio incredibile fu dato dalla cavalleria e dalle armature in acciaio.
La rivoluzione nell'arte della guerra avvenne con la domesticazione del cavallo 4.000
anni fa nelle steppe a Nord del Mar Nero. La loro importanza emblematica di un ruolo
strategico avuto per 6.000 anni fino alla prima guerra mondiale quando la cavalleria fu
soppiantata dai carri a motore. Gli inca furono uccisi anche da una epidemia di vaiolo
portata dagli spagnoli a Panama ed in Colombia. Vaiolo, morbillo, influenza, tifo, furono le
malattie contagiose che decimarono intere popolazioni e furono preziose alleate degli
europei. Le malattie sterminarono il 95% della popolazione indigena americana
precolombiana. Pizarro giunse in America in virt degli apparati dello stato spagnolo e
dalla tecnologia navale. La combinazione di stato e quindi, di tutto l'apparato burocratico
e dalla potenza navale, fu determinante. Anche gli inca avevano una potente
organizzazione, ma lo stato si identificava nell'imperatore che era venerato come un Dio e
quindi tutte le decisioni dipendevano dalla sua figura. Un'altro importante fattore fu la
scrittura: gli spagnoli l'avevano gli inca no. La conquista di Panama avvenne nel 1510 e lo
sbarco in Per nel 1527, in 17 anni gli inca non seppero niente. L'imboscata di Pizarro fu
copiata da quella di Cortes a Montezuma. L'uso della parola scritta rendeva gli spagnoli
depositari della conoscenza di una gran massa di informazioni sulla storia e sui costumi
umani. Per concludere, la morte di Atahualpa ci d modo di verificare quali siano le cause
prossime che portarono alla conquista del Nuovo Mondo da parte dell'Europa e non
viceversa: 1-la superiorit militare basata sulle armi da fuoco, lame di acciaio e
cavalleria; 2- le epidemie di malattie infettive endemiche in Eurasia; 3- la tecnologia
navale;4- l'organizzazione politica degli stati europei; 5- la tradizione scritta.
Ma molto prima delle spade, delle malattie cosa successe?
CAPITOLO IV
POTERE CONTADINO: L'EPOPEA DELL'AGRICOLTURA
Popoli diversi abbracciarono l'agricoltura in tempi diversi, come vedremo l'agricoltura un
prerequisito necessario per arrivare alle armi, all'acciaio e alle malattie ( fig.4.1. pag. 63 ).
Il primo passo semplice, una maggiore disponibilit di cibo significa una maggiore
popolazione. Tra le piante e gli animali presenti in natura, solo una piccola minoranza
commestibile o comunque utile alluomo. Selezionando e coltivando quelle poche specie
2

di cui possiamo nutrirci, fino a farle diventare il 90 e non lo 0,1, della biomassa di un
pezzo di terra, ci procuriamo un numero di calorie per ettaro assai maggiore. Alla fine, un
ettaro di terra coltivata riesce a dare sostentamento a molti pi contadini ( dalle 10 alle
100 volte ) di quanto non riesca a fare un ettaro di terra vergine per i
cacciatori/raccoglitori. La bruta forza del numero fu uno dei primi vantaggi in campo
militare che fu concesso agli agricoltori. Gli animali domestici hanno aiutato luomo a
produrre pi cibo in quattro modi diversi fornendo :
1- latte
2- carne
3- concime come fertilizzante e combustibile
4- forza motrice per aratri
Il bestiame sostitu direttamente la selvaggina come fonte primaria di proteine, una mucca
da latte fornisce, nel corso della sua vita, molte pi calorie di quante ne fornirebbe la sua
carne macellata. I grandi animali domestici possono servire come forza motrice per
trainare gli aratri il che rende possibile dissodare i terreni che sarebbero altrimenti lasciati
incolti. La domesticazione di piante e animali e quindi lagricoltura ha portato in modo
diretto ad una maggiore concentrazione della popolazione. I cacciatori/ raccoglitori
sono nomadi, mentre gli agricoltori sono legati ai loro campi, lo stile di vita sedentario
permette la nascita di figli ogni due anni rispetto ai quattro dei nomadi. Una donna
nomade non pu permettersi di fare un altro figlio se il precedente non in grado di
camminare al passo con gli altri membri della banda/trib. I popoli sedentari non hanno il
problema di portare i bambini in giro, ma possono allevare tutti i bambini che riescono a
sfamare. La natalit pi elevata e la capacit di sostentare un maggior numero di uomini
per ettaro conducono ad una densit maggiore di popolazione assai pi alta. Unaltra
conseguenza della vita sedentaria data dai surplus alimentari. Un nomade pu
portare con s pi cibo di quanto non riesca a consumare in pochi giorni. Ma alla lunga
labbondanza non gli utile perch non ha i mezzi per conservarla e custodirla, un
sedentario s, pu immagazzinarla e fare la guardia per evitare che lo rubino. Il surplus
alimentare indispensabile per la nascita e la proliferazione di quelle figure sociali non
dedite in permanenza alla produzione di cibo, figure che una popolazione nomade non
pu permettersi. Tra questi nuovi specialisti ci sono gli uomini di governo. Dove le
risorse si accumulano, pu accadere che una lite riesca ad affrancarsi dalle necessit di
produrre e dedicarsi ad altro come il governo, passando dai villaggi fino agli stati.
Labbondanza di cibo ed un sistema di tassazioni permette lesistenza anche di una
classe di soldati di professione. Oltre alla classe di governo e quella dei soldati di
professione, nelle societ agricole appaiono altre classi : i sacerdoti che danno alla
guerra una giustificazione religiosa; gli artigiani tra cui spadai e armaioli; gli scribi e gli
intellettuali, cui spetta il compito di conservare e tramandare linformazione. Oltre a fonti
di cibo, le colture agricole e gli animali ci forniscono fibre naturali per tessuti. Dalle ossa
attrezzi, dalla pelle il cuoio. Oppure come recipienti: la zucca. I grandi mammiferi
( animali superiori ai 45 kg. ) rivoluzionarono la storia dellumanit anche perch furono
gli unici mezzi di trasporto terrestre fino allavvento delle ferrovie nel XIX sec. Il contributo
pi diretto di un animale domestico alle guerre di conquista venne dal cavallo, che erano
le jeep ed i carri armati del passato. Quando i cavalli vennero usati come animali da tiro, il
carro da guerra ( 1800 a.c. ) fu una vera rivoluzione nellarte militare che si diffuse nel
3

Vicino Oriente, nel bacino del Mediterraneo, in Cina. Linvenzione della sella e dei
finimenti fu un altro passa avanti che permise agli unni ed ai popoli delle steppe di
sgretolare limpero romano. La carriera militare dei cavalli si concluse con la prima guerra
mondiale con lintroduzione dei mezzi motorizzati. Chi possiede i cavalli o sa come
sfruttarli meglio, possiede un enorme vantaggio su chi non li ha o li usa in modo
primitivo. Unaltra arma fondamentale nelle guerre di espansione sono stati gli agenti
patogeni. I virus di vaiolo, morbillo, influenza, sono mutazioni di virus ancestrali che
colpivano gli animali. I pastori furono le prime vittime delle nuove malattie ma anche i
primi a sviluppare forme di immunit. Quando una popolazione resistente ad un virus
entra in contatto con unaltra in cui lo stesso virus ignoto, questultima viene
regolarmente decimata. Questo fatto fu decisivo nella conquista delle Americhe, Australia,
Sudafrica e della Polinesia. La presenza di animali e piante domesticabili spiega perch
gli stati centralizzati, le spade di acciaio e i libri comparvero prima in Eurasia e dopo o
mai altrove. Luso a scopi bellici dei cavalli e dei cammelli e il potere letale delle malattie
infettive di origine animale sono altri due anelli della catena che lega la nascita
dellagricoltura alle guerre di espansione.
CAPITOLO V
LE DIFFERENZE GEOGRAFICHE E LA NASCITA DELLAGRICOLTURA
Dove inizi la domesticazione, quando ci avvenne?. Gli archeologi usano la tecnica
della datazione del radiocarbonio oppure la tecnica pi moderna della spettrometria di
massa. Ad un estremo della scala ci sono aree del mondo in cui la domesticazione di
piante e animali fu spontanea, a questo proposito ne sono state identificate e accertate 5
( fg.5.1. pag. 72 ) :

IN MODO INDIPENDENTE

DATA

PIANTE

ANIMALI

1-MEZZALUNA FERTILE

8500 a.c. grano,piselli,

pecora,capra

olivo
2-CINA

7500 a.c. riso,miglio

maiale,baco

3-MESOAMERICA

3500 a.c. mais,fagioli,


zucca

tacchino

4-ANDE/AMAZZONIA

3500 a.c. patata,manioca

lama,cavia

5-USA ORIENTALI

2500 a.c

nessuno

girasole

SITI INCERTI
6-SAHEL

5000 a.c

sorgo,riso gallina
faraona

7-AFRICA EQ.

3000 a.c

Igname,
palma

8-ETIOPIA

non nota

caff,teff nessuno

9-NUOVA GUINEA

7000 a.c.

canna da nessuno
zucchero,banana

nessuno

DOPO LARRIVO DI PIANTE FONDATRICI


10-EUROPA OCC.
nessuno

6000-3000

11-VALLE DELLINDO

7000 a.c.

Papavero,
avena
sesamo, bovini
melanzana

12-EGITTO

6000 a.c
.

sicomoro asino,
gatto

Le ultime tre aree sono quelle in cui la domesticazione di piante e animali locali ebbe
successo, ma solo dopo larrivo di specie fondatrici ovvero piante e animali non nativi/e
del luogo. Larrivo delle fondatrici permise linizio della vita sedentaria. Le specie
fondatrici furono fornite dalla Mezzaluna Fertile. In altri luoghi con il passare dei millenni
lagricoltura fu portata dagli invasori umani.
In breve, lagricoltura e lallevamento comparvero in modo spontaneo in poche aree del
pianeta, con tempi assai diversi e si diffusero da questi nuclei originali in due modi :
1-tramite lapprendimento delle tecniche da parte dei popoli confinanti
2-invasione da parte dei primi agricoltori in epoche diverse nelle varie parti del mondo

CAPITOLO VI
NASCITA INVOLONTARIA DELLAGRICOLTURA
Un tempo gli uomini era cacciatori/raccoglitori perch ad un certo punto qualcuno si
messo a coltivare? Lagricoltura non fu scoperta n inventata, n fu una scelta meditata
o ponderata tra due stili di vita quello del contadino o quello del cacciatore/raccoglitore.
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I primi agricoltori non decisero un bel nulla perch non avevano mai visto nessuno altro
coltivare la terra e non sapevano a cosa avrebbe portato.
Invece si pu dire che la produzione di cibo fu una evoluzione che prese il via come
sottoprodotto di scelte inconsce, a partire dal 8500 a.c. in tempi e luoghi disparati e non
omogenei.
N gli stili di vita sono sempre stati contrapposti agricoltori/cacciatori. Ci sono popoli che
divennero sedentari ma non coltivarono nulla ( gli indiani del Nord Ovest ) oppure c chi
fa il contadino senza essere del tutto sedentario ( in Nuova Guinea ). Luomo da qualche
parte cominci a capire che alcune piante da seme crescevano meglio nei terreni in cui
era stato appiccato il fuoco
sapevano raccogliere i tuberi selvatici in modo da estrarre la parte commestibile e
lasciare nella terra i germogli per farli ricrescere, sapevano che scavare il terreno lo
areava e migliorava la produttivit. A partire da queste attivit pionieristiche, levoluzione
della agricoltura fu graduale. Non tutte le tecniche necessarie furono inventate nello
stesso tempo e non tutte le specie furono domesticate insieme. Ci vollero migliaia di anni
per abbandonare uno stile di vita, ci vollero migliaia di anni per abbandonare quasi
totalmente la dipendenza dalla raccolta di cibo in favore della produzione. Sono decisioni
dove entrano in gioco molte variabili. E il dibattito tra gli studiosi ancora aperto. Per ci
sono 5 fattori principali dove c laccordo di tutti.
1-Il declino delle risorse naturali : con il passare del tempo vivere di caccia e
raccolta sempre pi difficile perch le specie su cui si pu contare sono sempre
meno numerose.
2-Un aumento delle specie domesticabili a scapito di quelle irrimediabilmente
selvatiche
dovuti ai cambiamenti climatici.
3-I crescenti progressi tecnologici in settori che si sarebbero rivelati utili per
lagricoltura. Cosa ci fa un potenziale contadino con una tonnellata di grano maturo
sulle spighe quando non sa come mieterlo. Dopo 11.000 nascono le falci dalla
lama di selce, dei cesti, mortai etc.
4-Il legame causa-effetto tra la crescita della densit della popolazione e la
crescita della produzione di cibo. E il classico problema delluovo e della gallina.
E una azione nei due sensi, un processo autocatalitico. La densit cresce poco a
poco e questo accresce i bisogni alimentari.
5-Lultima causa fu decisiva nelle zone di confine tra popoli di agricoltori e di
cacciatori/raccoglitori. I primi erano pi numerosi e quindi a causa del numero
scacciarono gli altri per la superiore tecnologia ecc.
Nel 18.500 a.c. fare il cacciatore era ancora molto pi conveniente che provare a fare il
contadino, perch in natura cerano ancora grossi mammiferi e pochi cereali selvatici,
perch ancora non cerano attrezzi adatti a raccogliere, preparare e immagazzinare.
I cacciatori-raccoglitori sono riusciti a sopravvivere come tali solo in quelle aree in cui le
barriere geografiche o ecologiche hanno agito come un potente freno allimmigrazione di
popoli stranieri o alla nascita di produzioni alimentari locali. Sono tre i casi esemplari : 1Gli indiani della California; 2- I khoisan del Sudafrica; 3- Gli aborigeni australi

CAPITOLO VII
COME SI DOMESTICARONO INVOLONTARIAMENTE LE PRIME PIANTE
Un tempo tutte le piante erano selvatiche. Come sono diventate domestiche?
Possiamo definire la domesticazione di una specie vegetale il processo in cui la specie
in questione, viene fatta crescere dalluomo, in maniera pi o meno consapevole, in modo
da farle subire quelle mutazioni genetiche che la rendono pi utile e adatta ad essere
consumata. Al giorno doggi non solo consapevole ma anche molto scientifica. Le prime
piante furono domesticate circa 10.000 anni fa, i contadini non avevano nessun modello a
cui riferirsi. Non tutte le piante sono state domesticate nello stesso tempo : i piselli
nell8000 a.c, lolive nel 4000 a.c, le fragole nel medioevo.
Come tutti gli essere viventi, i vegetali devono propagare la loro discendenza in luoghi
dove questa possa prosperare e far sopravvivere i geni dei genitori. I piccoli degli animali
quando il momento giusto possono abbandonare la tana o volare dal nido. Le piante
invece sono costrette a chiedere un passaggio. Alcune specie hanno semi adatti ad
essere trasportati dal vento o dallacqua, mentre altre devono convincere con lastuzia un
animale a fare da vettore. E il caso di quelle piante il cui seme avvolto in un bel frutto
succoso che segnala la sua presenza grazie al colore o al profumo. Lanimale di turno se
lo mangia e se ne va, i semi vengono poi sputati o evacuati in qualche punto distante
dalla pianta madre. Alcuni semi fanno migliaia di km in questo modo. Alcuni semi riescono
a resistere al processo di digestione e a germinare dalle feci. Tutto dovuto alla
selezione naturale: le piante con i frutti giovani pi verdi e pi acidi sono lasciate in pace
dagli uccelli e sopravvivono; le piante con i frutti maturi pi rossi e dolci hanno pi
successo con gli uccelli e propagano meglio la loro discendenza. I primi inconsapevoli
passi verso lagricoltura furono dello stesso tipo : alcune piante mutarono in maniera tale
da essere pi gradite alluomo che poteva aiutarle meglio a disperdere i semi. Le latrine
e i cumuli di rifiuti potrebbero essere state i laboratori dei primi ignari contadini. I semi che
finivano in uno di questi luoghi appartenevano comunque a quelle piante commestibili
che luomo per un motivo o per laltro gradiva in maniera particolare. Quando i primi
contadini iniziarono a seminare, si rivolsero inevitabilmente alle piante che avevano
scelto deliberatamente di raccogliere anche se non conoscevano le leggi della genetica
secondo cui piantare i semi dei frutti pi grossi d come risultato spesso altre piante con
frutti pi grossi.
La selezione naturale opera in maniera opposta su frutti e semi. I primi devono essere
dolci e attirare lattenzione, i secondi devono essere cattivi per essere sputati, altrimenti
verrebbero masticati e resi incapaci di germinare. I criteri con cui luomo seleziona le
piante da raccogliere, oltre alla dimensione e al sapore, sono quelli pi carnosi e senza
semi, di fibre e di semi oleosi etc.
Quello dellassenza dei semi un criterio che dimostra come luomo possa rovesciare il
cammino dellevoluzione naturale: un frutto che in origine ha la sola funzione di contenere
e far disperdere i semi ne diventa, grazie alluomo, del tutto privo.
I protoagricoltori raccolsero qualche esemplare che possedeva caratteristiche
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evidentemente eccezionali e lo fecero inconsciamente germinare, compiendo cos i primi


passi sulla domesticazione.
Ma ci furono altri tipi di cambiamento oltre alle dimensioni delle bacche :
1-Il meccanismo di dispersione dei semi: molte piante hanno evoluto dei sistemi
specializzati per spargerli in giro, il che fa s che gli uomini non possano raccoglierli in
modo efficiente. Queste specie diventano utili solo se una mutazione genetica impedisce
loro di compiere la dispersione, possono cos essere raccolte e avviarsi alla
domesticazione ( vedi il pisello che fa esplodere il baccello al tempo della maturazione,
ma i baccelli che non esplodono vengono aperti ed i semi portati a casa, cos inizia la
selezione ).
2- I semi del grano e dellorzo stanno in cima ad uno stelo, alla maturazione, si mette a
vibrare per far cadere al suolo i semi. Basta la mutazione di un solo seme per fare in
modo che ci non avvenga. Una mutazione fatale in natura diventa utile per luomo, i semi
del grano mutante non si spargono in giro ma aspettano pazientemente sullo stelo che
qualcuno li raccolga. Questo primissimo esempio di miglioramento della specie risale a
circa 10.000 ani fa.
3- Unaltra mutazione ancora meno evidente. In zone dal clima instabile, certe piante
non possono permettersi di rilasciare tutti i semi allo stesso momento: se cos fosse una
gelata improvvisa o una siccit farebbe morire tutti i germogli escludendo ogni possibilit
di riproduzione. Queste piante hanno imparato ad accrescere le loro possibilit grazie a
meccanismi di inibizione che rendono inattivi i semi anche per molti anni.
4- Lultimo cambiamento invisibile ha a che fare con il meccanismo di riproduzione delle
piante. La mutazione si conserva in tutte le specie che si riproducono autonomamente.
Queste sono trasformazioni di piante selvatiche come risultato della selezione pi o
meno consapevole operata dai primi contadini i quali portavano a casa soli i semi
delle variet pi utili che propagavano di anno in anno con nuove semine.
Ma molti cambiamenti furono dovuti anche a un processo di autoselezione delle piante.
Con lespressione selezione naturale ci si riferisce al fatto che alcuni individui di una
specie hanno maggiori possibilit di sopravvivere e/o riprodursi rispetto ad altri individui
della stessa specie, in condizioni naturali : questo diverso tasso di riuscita che opera la
selezione. Se le condizioni esterne cambiano, possono cambiare anche le caratteristiche
che rendono un individuo pi adatto e tutta la popolazione soggetta ad una
cambiamento evolutivo.
La nascita dellagricoltura cambi lhabitat di molte piante : un suolo arato, irrigato e
liberato dalle erbacce assai diverso dallarido pendio di una collina.
Le prime specie coltivate furono nella Mezzaluna Fertile circa 10.000 anni e furono il
grano, lorzo ed i piselli che derivano da variet selvatiche molto buone, perch
abbondanti, commestibili e di rapida crescita. Una bella comodit per una vita ancora in
bilico tra nomadismo e sedentariet. Si potevano immagazzinare e bastavano poche
mutazioni genetiche per renderli domestici.
Nello stadio successivo attorno al 4000 a.c. si domesticarono le prime variet di frutto
tra cui olive, fichi, datteri, luva. Rispetto ai cereali ed ai legumi avevano lo svantaggio di
maturare lentamente visto che non fruttificavano prima dei tre anni dopo la semina. E
chiaro che era un compito possibile solo per popoli che erano gi sedentari.
Nel terzo stadio fanno la comparsa specie pi difficili da coltivare come le mele, le
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prugne, le ciliegie, per farli riprodurre bisogna utilizzare la tecnica dellinnesto messa a
punto in Cina molto tempo dopo la nascita dellagricoltura.
I cereali hanno molte virt : crescono in fretta, sono molto produttivi ( fino ad una
tonnellata per ettaro ) e sono ricchi di carboidrati, al giorno doggi oltre met delle calorie
consumate nel mondo proviene dai cereali, soprattutto dalla cinque specie regine : 1grano, 2-mais, 3-riso, 4-orzo, 5-sorgo. Molti cereali contengono poche proteine a cui
pensano per i legumi. Cereali e legumi sono una buona dieta bilanciata. La
combinazione cereali legumi ha dato il via allagricoltura in molte zone. I casi pi noti
sono il quartetto nella Mezzaluna ( grano,orzo,piselli, lenticchie ); laccoppiata maisfagioli in Mesoamerica; in Cina riso,miglio, soia.
Molte sono le piante coltivate anche per fini non alimentari ma per ricavare fibre tessili
come il lino, la canapa, il cotone. Nel vecchio mondo con la domesticazione di alcuni
animali furono inventati alcuni attrezzi per laratura e quindi tecniche di semine particolari
diverse da quelle del Nuovo Mondo dove la mancanza di animali da traino non le
permetteva.
CAPITOLO VIII
PERCHE ALCUNI POPOLI NON RIUSCIRONO A SCOPRIRE LAGRICOLTURA?
Le specie vegetali di partenza sono circa 200.000, di queste solo poche migliaia sono
commestibili e solo poche centinaia sono domesticate. Gran parte di queste ultime sono
prive di valori nutritivi e non sono in grado di sostentare una popolazione. Alla fine solo
una dozzina di specie vegetali costituisce l80% del raccolto annuo sulla terra :
5 cereali ( grano,orzo,mais,riso, sorgo ); 1 legume ( soia ); 3 tuberi (patata, manioca,
patata dolce ); 2 piante zuccherine ( la canna e la barbabietola da zucchero ); 1 pianta
da frutto ( banana ). Con un numero cos scarso di specie fondamentali, probabile che
in molte parti del mondo mancasse la materia prima per la nascita dellagricoltura.
La nascita dellagricoltura nella Mezzaluna Fertile
Per come mai tra le dodici specie non sono state coltivate in tutte le parti del mondo con
condizioni climatiche simili per esempio a quella della Mezzaluna Fertile?
Per cinque fattori :
1- La mezzaluna fertile ha un clima di tipo mediterraneo, caratterizzato da inverni miti e
piovosi e da estati lunghe, calde e secche. Molte piante che sono state domesticate in
questa area hanno un breve ciclo vitale : sono annue cio si seccano e muoiono con la
stagione arida e ricrescono con la stagione delle piogge.
2-Le specie selvatiche progenitrici di quelle coltivate erano gi abbondanti e
produttive in natura : il valore alimentare di un campo bello grosso di grano selvatico non
poteva sfuggire a un cacciatore-raccoglitore della zona. Alcuni cacciatori-raccoglitori
cominciarono a diventare sedentari ancora prima di diventare agricoltori. Per contrasto
pensiamo al mais, che il suo antenato pi probabile una pianta selvatica ( teosinte) cos
diversa dalla forma e dal seme che per diventare utile alluomo sono dovuti passare dei
millenni.
3- Un terzo fattore delle specie mediorientali il fatto che erano ermafrodite sufficienti e
si riproducono in modo asessuato e quindi pi facilmente.
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4- La flora della Mezzaluna offriva ai potenziali agricoltori un numero straordinario di


piante adatte alla domesticazione. Ma il clima che le caratterizza non era esclusivo di
questarea. Un clima simile si trova anche in California, Cile, Sudafrica, Australia
sudoccidentale. Eppure nessuna di queste aree vide la nascita spontanea
dellagricoltura.
5-Nella mezzaluna ci sono sei condizioni particolari :
a)-la maggiore estensione di terre contigue al mondo e quindi la possibilit di
ospitare una maggiore diversit animale e vegetale
b)- la zona dove si verificano le maggiori escursioni stagionali e di conseguenza
una maggiore ricchezza vegetale
c)-grande diversit orografica, si va dalle depressione pi bassa al mondo ( mar
morto ) a monti alti fino a 5000 mt.. La diversit di altitudine favorisce la
biodiversit e si riflette nei tempi del raccolto
d)-la ricchezza di biodiversit si riflette anche nella ricchezza di animali di grossa
taglia adatti alla domesticazione, ad eccezione del cane furono ben 4 specie
(capra, pecora,bue e maiale )
e)-otto piante diverse possono essere considerate le fondatrici dellagricoltura
mediorientale: 3 cereali ( farro,einkorn, orzo ); 4 legumi ( lenticchie, piselli, ceci,
cicerchia ); 1 fibra ( lino )
f)-lo stile di vita dei cacciatori-raccoglitori in questa zona era meno conveniente che in
altre zone del mondo.
I primi villaggi
di popolazioni sedentarie sorsero ancora prima dellinizio della
coltivazione vera e propria, il che rese la transizione relativamente rapida: se nel 9000
a.c. non esisteva una sola pianta o animale domestico, 3000 anni dopo troviamo intere
societ gi completamente dipendenti dalle produzioni agricole e dallallevamento. In
altre due zone dove lagricoltura nata spontaneamente a partire da piante indigene
( Nuova Guinea e Stati Uniti Orientali ), lagricoltura fu limitata da fattori ambientali e
dalla flora locale e non nella mancanza di conoscenze delle rispettive popolazioni
indigene. In Mezzaluna, per le caratteristiche ambientali, furono in numero maggiore e di
qualit migliore in grado di soddisfare le necessit nutrizionali della popolazione tale da
permetterne lincremento. Come risultato di tutto ci i popoli della Mezzaluna Fertile
fecero il loro ingresso nella storia con una tecnologia avanzata, con una maggiore
complessit sociale e con pi malattie epidemiche con cui infettare gli altri.
Queste differenze sono diretta conseguenza delle diversit ambientali, in
particolare della disponibilit locale di piante e animali domesticabili e non di
qualche limite della popolazione indigena che allarrivo di specie migliori ( la patata
dolce in Nuova Guinea, il mais ed i fagioli negli Stati Uniti Orientali ) si mise subito a
sfruttarle intensificando la produzione e premettendo varie esplosioni
demografiche. ( la patata in Nuova Guinea arriv dalle Filippine e dal Messico il mais ed
i fagioli negli Usa ).
Anche se questo un discorso che vale su larghe scale geografiche e temporali
perch a livello pi ristretto non tutti accettano le innovazioni utili con entusiasmo.
CAPITOLO IX
LE ZEBRE E IL PRINCIPIO DI ANNA KARENINA
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Tutti gli animali domestici si assomigliano, ogni animale non domestico selvatico a
modo suo. ( modellata sull'incipit di Anna Karenina di Tolstoj). Il senso chiaro. Perch
molti matrimoni riescano devono funzionare molte cose: attrazione fisica, stesse idee sul
denaro sull'educazione e sulla religione etc. Basta che un aspetto venga a mancare che
va in crisi il matrimonio anche se tutto il resto pare funzionare. I mammiferi domestici di
grossa taglia ( sup. 45 kg ) possano fare la differenza tra una societ che li possiede e
una che non li ha. Sono fonte di carne, latte, pellame, lana, concime, sono mezzi di
trasporto, armi da guerra e veicoli di diffusione di malattie letali. Anche i mammiferi pi
piccoli sono importanti e utili all'uomo, le galline in Cina, le anatre e le oche in Eurasia, la
gallina faraona in Africa, il tacchino in MesoAmerica sono stati domesticati per la carne, le
uova, le piume. Tra gli altri animali il conigli in Europa, la cavia nelle Ande, i gatti nella
Mezzaluna fertile. Ognuno d qualcosa, anche solo la compagnia. Ma nessuna di queste
tira un carro, un aratro. L'importanza della domesticazione posa sulle spalle di un numero
esiguo di mammiferi erbivori o onnivori terrestri, perch quelli acquatici erano impossibili
da domesticare a causa della mancanza di acquari. Sono 14 le specie di mammiferi
domesticati ( vedi tabella 9.3 pg.127 ) di cui 5 hanno avuto importanza dappertutto (
pecora, capra, maiale, bue, cavallo ) mentre gli altri solo nella loro zona di origine.La
domesticazione implica una trasformazione in qualcosa di utile e gli animali domestici
sono diversi sotto vari aspetti rispetto ai loro progenitori selvatici. E' un processo in due
fasi:
1-Noi selezioniamo gli animali in base ai nostri criteri e non quelli dell'evoluzione naturale
2-Gli animali rispondono alla pressione selettiva elevata adattandosi alle forze presenti
nell'ambiente umano e non in quello selvatico
Molte sono le modifiche intervenute nel passaggio da selvatico a domestico: alcune
specie sono diventate pi piccole ( buoi, pecore,capre, maiali ), altre hanno sviluppato un
mantello pi folto
( pecore e alpache ) altre producono pi latte. I progenitori erano sparsi per il mondo in
maniera non omogenea ( vedere tabella 9.2 ). Ben 13 specie su 14 erano confinate in
Eurasia. Questa distribuzione poco equa e' stato uno dei motivi per cui gli Euroasiatici si
ritrovarono con armi, acciaio, malattie. Perch? In Eurasia c' una grande variet di
mammiferi terrestri, domesticabili o meno. Si definisce candidato alla domesticazione un
mammifero che pesi + di 45 Kg erbivoro o onnivoro. L'Euroasia ha il maggior numero di
candidati. E quindi il motivo, per cui questo continente ha fatto la parte del leone,
dovuta alla ricchezza di specie sul proprio territorio ed anche alla maggiore percentuale
di successo nella domesticazione (18%) rispetto gli altri continenti
( vedere tabella 9.2.). Gli altri popoli non erano capaci.? E' stato dimostrato che non
c'era nessun tab verso la domesticazione da parte degli altri popoli, ma la colpa (1)
degli animali delle specie candidate che per un motivo o per l'altra non erano
domesticabili ( il principio di Karenina ). Catturare un animale selvatico per ammaestrarlo
e tenerlo per (2) compagnia il primo passo verso la domesticazione ed un
comportamento registrato da tutti i popoli. (3) La terza prova di ordine cronologico. Tutte
le specie domesticate lo sono state tra l'8.000 e 2.500 a.c. Cio nei primi millenni di vita
sedentaria, dopo il nulla ( tabella 9.3). Dopo successo solo con piccoli animaletti ma
per i grandi mammiferi la storia si fermata a 4500 anni fa, l'uomo dell'epoca aveva
11

provato con le 148 specie candidate ma riuscito a farlo solo con 14. Una quarta prova
dalle ripetute domesticazioni indipendenti della stessa specie: gli indiani, gli indonesiani e
gli europei hanno domesticato, ognuno all'insaputa dell'altro, tre diverse sottospecie locali
di uro ( bovini ). Alcuni recenti fallimenti confermano tutto ci, non c'era un tab : solo le
condizioni climatiche e ambientali hanno permesso la domesticazione. Nessuno, neanche
ai giorni nostri riuscito a domesticare una sola specie di mammifero. Perch ha fallito?
Solo 14 specie su 148 candidate?. La risposta nel principio di Anna Karenina: per
essere domesticato un mammifero deve avere molte qualit ( cos come un matrimonio
per funzionare ) e basta che ne manchi una perch ogni sforzo sia destinato al fallimento.
Vediamo 6 fattori :
1-Abitudini alimentari : ogni volta che un animale si nutre, ogni massa (animale o
vegetale) consumata si converte in quella del consumatore con una efficienza del 10%, ci
vogliono 5000 Kg di mais per una mucca di 500 kg. Se si vuole allevare un carnivoro c'
bisogno di 5000 kg di erbivori cio 50.000 kg di mais. Per questo motivo nessun carnivoro
mai stato domesticato.
2- Tasso di crescita : Un animale domestico per avere valore deve crescere in fretta
( non potevano permettersi il lusso di aspettare 15 anni )
3-Riproduzione in cattivit : L'uomo non gradisce di essere visto mentre si accoppia e
anche l'animale la pensa allo stesso modo
4-Cattivo carattere : Qualsiasi animale di grossa taglia capace di uccidere un uomo
( anche il cavallo uccide ) per alcune specie sono pi intrattabili di altre ( zebre, bufalo
etc)
5- Tendenza al panico : i mammiferi reagiscono alle minacce poste dai predatori e dagli
uomini in maniera diversa, alcune specie stanno sempre sul chi va l e sono
programmate per scappare rapidamente al primo accenno di pericolo ( antilopi,cervi ),
altre sono nervose e pi lente e si nascondono nel branco mantenendo la posizione
( pecore ). Quelli pi nervosi sono difficili da tenere in un recinto, sono presi dal panico,
molti muoiono nel tentativo di saltare la barriera ( gazzelle ).
6- Struttura sociale : Tutte o quasi, le specie domesticate in passato, hanno in comune 3
caratteristiche :
a- una struttura gerarchica organizzata e non sono territoriali ( branchi diversi possono
condividere lo stesso territorio)
b- nello spostamento il branco mantiene uno schema fisso: ( i cavalli vivono in gruppi
formati da uno stallone, da alcune giumente fino a sei e dai loro puledri ) : il maschio in
coda, la femmina dominante in testa, seguita dai figli in ordine di et e poi le altre
giumente in ordine di rango( la femmina A domina sulla B che domina sulla C ). In questo
modo molti adulti possono coesistere a stretto contatto senza lottare. E' una struttura
sociale ideale perch gli uomini si possono inserire. I cavalli domestici seguono l'uomo
che li guida perch lo identificano con la femmina dominante e questo errore pu essere
trasmesso per imprinting ai piccoli che nascono in cattivit e che imparano a riconoscere
il loro signore. Per contrasto gli animali che vivono in solitudine non si lasciano
raggruppare in alcun modo e non tollerano la presenza di un leader.
Possiamo concludere con il Vangelo di Matteo: molti sono i chiamati, pochi sono gli eletti.

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CAPITOLO X
GRANDI SPAZI, GRANDI ASSI
Le Americhe sono pi lunghe che larghe ( tab.10.1 ) 14.000 Km. da Nord-Sud e 4800
Est-Ovest con minimo di 65 all'Istmo di Panama. La stessa cosa vale per l'Africa anche se
meno accentuato. L'Eurasia orientata Est- Ovest. L'orientamento dei continenti ha
influenzato la velocit di diffusione dell'agricoltura e dell'allevamento, della scrittura e
della ruota. Il cammino dell' agricoltura importante quanto la sua nascita per capire
l'importanza dei fattori geografici. Le principali direttrici di espansione sono dalla
Mezzaluna Fertile verso l'Europa, il NordAfrica, l'Etiopia, l'Asia Centrale e la Valle
dell'Indo. Dal Sahel e dall'Africa Occidentale verso l'Africa Orientale e sud; dalla Cina al
SudEst Asiatico, alle Filippine, all'Indonesia, alla Corea e al Giappone; dalla
MesoAmerica al NordAmerica. Le velocit di diffusione sono differenti da Continente a
Continente, la direttrice Est-Ovest fu la pi rapida. Quasi tutte le specie raggiunsero
dalla Mezzaluna fertile, l' Europa, solo alcune specie raggiunsero per esempio dalla
MesoAmerica il NordAmerica.
Un'altro fenomeno la domesticazione preventiva: se una specie domesticata pu
raggiungere un'altra zona non necessario rifare tutte le modifiche. Se una specie gi
pronta basta copiarla ed il contadino o l'allevatore si trova il lavoro fatto. Una specie
domesticata una volta sola vuol dire si pu diffondersi velocemente al di fuori della zona
di origine, rendendo inutile ( prevenendo ) ogni ulteriore domesticazione. Se ci
acccorgiamo che una specie stata ridomesticata in pi momenti probabilmente la sua
diffusione troppo lenta per prevenire altre domesticazioni. Infatti nelle zone di
domesticazione indipendente non tutte le specie ebbero la stessa diffusione. La rapidit
di diffusione pu prevenire la ridomesticazione non solo di quella specie ma anche di tutte
le specie correlate. Nel Nuovo Mondo abbiamo avuti casi in cui due specie distinte ma
simili son state domesticate in modo indipendente in due luoghi diversi. Il pacchetto
mediorientale non ebbe bisogno di essere ridomesticato e quindi blocc ogni tentativo
indipendente. Il motivo di questo successo dipende dall'orientamento est-ovest
dell'Eurasia. Tutte le societ poste sulla stessa latitudine hanno giornate di uguale durata
e le stesse variazioni stagionali della medesima, hanno anche climi, precipitazioni e
habitat simili. L'Italia del sud, l'Iran del Nord e il Giappone hanno la stessa latitudine e
sono separati da 6400 km. Queste 3 zone hanno climi pi simili tra loro rispetto ad altre
zone che distano 1500 km a sud. La germinazione delle piante, il loro tasso di crescita e
la resistenza alle malattie sono adattamenti specifici per un tipo preciso di condizioni
ambientali. La stessa durata della giornata, le stesse precipitazioni segnalano alla pianta
il da farsi : germinare, far nascere i fiori e frutti etc.
Il programma genetico stabilito dalla selezione naturale prevede un comportamento
appropriato di risposta a tutti i segnali che provengono dall'ambiente in cui la specie si
evoluta. Una triste sorte tocca alla specie il cui programma genetico non adatto alla
latitudine in cui si trova. Le variet non sono intercambiabili alle diverse latitudini ed
ecco perch le specie della Mezzaluna si possono coltivare in Francia come in Giappone
ma non all'equatore. Anche gli animali hanno adattamenti analoghi e l'uomo non fa
eccezioni. Anche dalla Cina meridionale part un pacchetto alimentare subtropicale che si
diffuse rapidamente nel sud- est asiatico, nelle Filippine, Indonesia e Nuova Guinea. In
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soli 1600 anni questo insieme di piante e animali percorse 8000 km fino a raggiungere le
isole della Polinesia. Non sempre la latitudine spiega tutto, le barriere di carattere
topografico ed ecologico sono assai pi forti in alcuni continenti e costituirono importanti
ostacoli locali alla penetrazione della specie. ( Sud-Est e Sud-Ovest dell'America ). Le
differenze geografiche condizionarono non solo il cammino dell'agricoltura e
dell'allevamento ma anche le tecniche e le invenzioni : la ruota apparsa nel 3000 a.c.
nella Mezzaluna Fertile si diffuse rapidamente in Eurasia nel giro di pochi secoli mentre
la stessa invenzione indipendente nel Messico non arriv mai nelle Ande. Le ruote non
erano condizionate dalla latitudine nel modo in cui lo una specie vegetale. Il legame
qui indiretto e passa attraverso le conseguenze dell'agricoltura. Le prime ruote erano
usate per costruire carri trainati da buoi, destinate al trasporto del cibo. Il merito tutto
dell'orientamento dell'asse principale dei continenti, attorno a questi assi girarono le
fortune della storia.
CAPITOLO XI
IL DONO FATALE DEL BESTIAME
L'origine animale di alcune malattie ormai un fatto scientificamente acquisito. Sia adulti
ma sopratutto bambini contraggono malattie dai loro animali domestici. I peggior killer
dell'umanit nella nostra storia ( vaiolo,influenza,tbc,malaria, peste, morbilo e colera )
sono 7 malattie evolutesi a partire da infezioni da animali. Poich sono state le principali
cause di morte sono state per lungo tempo fattori decisivi nel corso della storia. Fino alla
2 guerra mondiale le epidemie facevano pi vittime degli eserciti. Gli eserciti migliori non
erano quelli che avevano le armi migliori ma quelli che diffondevano meglio le malattie
con cui infettare il nemico. La strategia pi semplice quella di essere trasmessi
passivamente attraverso varie vie. Quando una persona viene contagiata, se sopravvive
trasmette alla progenie tale carattere di resistenza. Nel corso della storia, quindi
popolazioni esposte ripetutamente a un particolare agente patogeno hanno finito per
essere composte da percentuali pi alte di individui resistenti. In questo modo un intero
popolo diventa poco per volta meglio protetto dalle aggressioni dei patogeni. Le malattie
hanno caratteristiche comuni :
1- Si trasmettono con velocit ed efficienza da malato a sano con il risultato che una
intera popolazione ne viene a contatto
2- Sono malattie a decorso acuto. In pochi giorni o si muore o si sopravvive
3- I fortunati che sopravvivono sviluppano anticorpi che spesso li proteggono per tutta la
vita
4- Spesso gli agenti patogeni che le causano sono esclusivi dell'uomo e non si trovano
nel suolo o in altri animali.
E' chiaro che le malattie di questo tipo non possono sopravvivere in piccoli gruppi di
cacciatori raccoglitori o di agricoltori nomadi, perch queste malattie sono note come
malattie da affollamento. Le grandi malattie epidemiche si sono potute originare solo con
l'arrivo delle societ numerose ed affollate, societ che cominciarono a formarsi con la
nascita dell'agricoltura e che con lo sviluppo delle citt, qualche migliaio di anni dopo,
subirono una accelerazione.
L'agricoltura permette densit abitative assai superiori da 10 a 100 volte rispetto allo stile
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di vita dei cacciatori/raccoglitori inoltre questi sono nomadi che abbandonano gli
escrementi allontanandosi da essi, potenziali ricettacoli di germi e parassiti. I contadini
sedentari devono convivere con i loro rifiuti che fornisce ai microbi una comoda strada
per diffondersi nelle acque utilizzate dalla comunit. Alcuni popoli raccolgono gli
escrementi e li utilizzano per concimare. Gli insediamenti agricoli attirano i roditori che
sono ottimi veicoli per il diffondersi di malattie. La nascita delle citt e lo sviluppo delle
rotte commerciali furono altri due momenti di festa per i microbi.
Ma da dove si sono originate le malattie? Gli studi di biologia ci aiutano nel compito. Di
molti patogeni umani ne sono stati individuati i parenti pi prossimi: si tratta in gran parte
di microbi che causano malattie analoghe negli animali domestici. Anche per gli animali
vale il ragionamento fatto per gli uomini: le malattie infettive colpiscono gruppi numerosi e
affollati, presenti quasi esclusivamente nelle specie sociali. E quando alcune specie
animali ( buoi,maiali ) furono domesticate erano gi vittime di germi che non chiedevano
di meglio che trasferirsi negli uomini. In che modo? Attraverso un artropode cio un
vettore intermedio. Il tifo si trasmette tra i ratti grazie alle loro pulci. Poi il germe del tifo
scopr che poteva usare i pidocchi dell'uomo e cambi vettore. Oggi nessuno ha i
pidocchi ma il vettore cambiato attraverso gli scoiattoli volanti che fanno il nido sotto le
case. Le malattie dunque sono un esempio di selezione naturale al lavoro e di
adattamento dei microbi a nuovi ospiti e vettori. Devono ovviamente sviluppare parecchie
mutazioni se vuole sopravvivere al nuovo ambiente. La vicinanza se non la convivenza
dunque con gli animali, la densit abitativa e gli scambi sono all'origine delle malattie
infettive. La malaria in tutta la fascia tropicale, la febbre gialla dell' Africa, il colera del sud
est asiatico, sono stati i killer che hanno ostacolato l'espansione europea in quelle zone.
Infatti rispetto alla conquista del Nuovo mondo a met del '500, la conquista in quelle
zone avvenne con 400 anni di ritardo.
Agricoltura, tecnologia, organizzazione sociale ma soprattutto malattie sono alla base del
vantaggio europeo nei confronti degli altri continenti.
CAPITOLO XII
ALFABETI E MODELLI
In tutte le conquiste la scrittura marci di pari passo con le armi, i germi ed i governi. Con
la scrittura si trasmettevano lettere dei generali, dei comandanti delle flotte mercantili. Le
navi seguivano rotte basate sulle mappe e sui libri compilati in occasione di precedenti
esplorazioni. I resoconti delle prime conquiste servivano a preparare meglio quelle
successive. I territori conquistati venivano meglio amministrati e tenuti grazie alla
scrittura.
Perch pochi popoli arrivarono a questa invenzione? Come mai nessuno era
cacciatore/raccoglitore?.
Ci sono essenzialmente 3 modi per riprodurre una lingua per iscritto che differiscono tra
di loro in base all'unit linguistica rappresentata dal singolo segno:
1-UN SUONO ( FONEMA )
2-UNA PAROLA
3-UNA SILLABA
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1-L'alfabeto, la pi diffusa forma scritta nel mondo, appartiene al suono ( fonema ). Un


alfabeto prevede un segno distinto ( una lettera ) per ogni fonema, cio per ogni unit
fonetica di base della lingua.
2- Una seconda possibilit sono i logogrammi, cio segni che rappresentano una intera
parola
( cinese, giapponese ), questi tipi di scrittura erano assai comuni e comprendevano anche
i geroglifici egiziani e i caratteri cuneiformi dei sumeri.
3-Una terza possibilit era la sillaba, forse la strategia meno nota. Gran parte di questi
pseudo alfabeti hanno segni distinti solo per la sillaba formata da una consonante e da
una vocale. Si parla di strategia nella scrittura e non di forma perch nessuno dei tre tipi
segue in maniera rigida una delle tre.
L'invenzione autonoma della scrittura stato una degli eventi rari nella storia
dell'umanit.
Senza dubbio sono 2 i popoli che ci riuscirono con certezza :
1- I Sumeri nel 3000 .a.c.
2- Gli Indiani del Mesoamerica nel 600 a.c.
A questi due si aggiungono :
3- Gli Egiziani attorno al 3000 a.c.
4- I Cinesi attorno al 1300 a.c.
Tutti gli altri sistemi di scrittura sono stati certamente copiati, modellati o ispirati da quelli
di altri popoli. Quella dei sumeri, proveniva da millenni di incisione di tavolette nell'argilla(
ne sono state trovate centinaia in Iraq ), erano semplici e venivano utilizzate come
contabilit delle pecore e/o del grano. Verso la fine del IV millennio alcuni progressi nella
contabilit e nella standardizzazione dei segni e delle tecniche portarono rapidamente
alla nascita di una vera e propria scrittura. La prima scrittura sumera era dunque formata
da logogrammi non fonetici cio non basati sui suoni specifici del sumero che avrebbero
potuto essere letti in qualsiasi altra lingua.
Altro luogo dove la scrittura fu inventata con certezza fu il Mesoamerica ( America
centrale ). E' stata sicuramente indipendente, poich non esistono prove convincenti di
avvenuti contatti con il Vecchio Mondo. Nell'area sono stati identificati una dozzina di
sistemi di scrittura quasi tutti correlati tra di loro. Il pi antico risale al 600 a.c. quello dei
zapotechi, anche se il pi studiato e quello dei Maya del 300 d.c. La scrittura maya
nonostante la sua origine indipendente e suoi segni originali basata su principi simili a
quelli dei sumeri. Usa sia logogrammi che simboli fonetici. Vuol dire che la creativit
umana ha in s elementi di universalit.
Con la possibile eccezione dell'Egitto, della Cina e dell'Isola di Pasqua, in tutte le altre
aree del globo sono sorti sistemi di scrittura derivati o ispirati da quei due. La scarsit di
invenzioni si spiega con il fatto che inventare una scrittura molto complicato e in parte
con il principio analogo alla domesticazione preventiva: se esiste un sistema che funziona
non ha senso inventarne uno daccapo. Dopo i Sumeri, anche India, Etiopia, Creta
giunsero ad avere i requisiti necessari. I prerequisiti per stanno nelle caratteristiche
specifiche dei singoli popoli che determinano l'utilit o meno della scrittura in quella
societ e la possibilit per quella medesima societ di mantenere un gruppo di scribi. La
diffusione della scrittura avvenuta in due modi diversi che trovano paralleli in molti altri
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casi nella storia della tecnologia :


Se qualcuno inventa qualcosa che funziona, posso costruire per mio uso e consumo
qualcosa di analogo : 1-o copio a pi pari oppure 2-mi servo dell'idea base e reinvento
per mio conto le specifiche, finendo magari, con un prodotto che non somiglia molto a
quello copiato.
L'adattamento di lingue esistenti stato il sistema pi utilizzato. Anche l'alfabeto latino
un lungo processo di copia e prestiti: sopratutto dalle lingue semitiche che si parlavano
negli attuali Libano, Siria, Israele nel I millennio a.c.
La nascita dell'alfabeto ha i suoi antecedenti nei geroglifici egiziani che comprendevano
un insieme di 24 segni usati per rappresentare tutte le consonanti della lingua. Poi fu dato
un ordine fissato, poi furono inventate le vocali etc. L'origine dell'alfabeto in occidente fu
uno sviluppo della lingua semitica fatta dai fenici ai greci e poi agli etruschi nell'VIII a.c.
Tutte le invenzioni indipendenti o quasi ( Mesopotamia, Messico, Cina, Egitto ) e loro
modifiche successive ( Creta, Iran, Valle Indo ) implicano l'esistenza di popoli
socialmente stratificati dotati di istituzioni di governo complesse e centralizzate. Le
prime forme di scrittura erano funzionali ai bisogni di quelle societ, come la contabilit e
la propaganda e gli utenti erano scribi a tempo pieno, mantenuti grazie alle eccedenze
alimentari prodotte dalla forza lavoro agricola. Nessun gruppo di cacciatori-raccoglitori
invent la scrittura perch mancavano i presupposti istituzionali e i surplus alimentari
per mantenere la casta improduttiva degli scribi. Quindi l'agricoltura e la successiva
millenaria evoluzione dei gruppi umani che la praticavano, furono essenziali per la nascita
della scrittura. La scrittura sorse in maniera indipendente nella Mezzaluna Fertile e nel
Mesoamerica e probabilmente in Cina cio proprio nelle aree dove l'agricoltura si
svilupp per prima nei rispettivi emisferi. Dopo l'iniziale invenzione, per mezzo dei
commerci, delle conquiste e della religione, si diffuse in altre societ dotate di analoghe
strutture economiche e politiche. La diffusione della scrittura illustra in maniera simile a
quella degli animali e delle piante domesticate le difficolt incontrate a causa delle
barriere geografiche ed ambientali e come la geografia e l'ecologia influenzarono anche il
cammino delle invenzioni.

CAPITOLO XIII
L'INVENZIONE LA MADRE DELLE NECESSITA'
Nella storia , la tecnologia militare ( armi, mezzi di trasporto ) stato il fattore pi
importante nelle dinamiche storiche grazie al quale alcuni popoli hanno soggiogato altri
popoli. Perch alcuni popoli sono tecnologicamente avanzati ed altri no? Non
certamente per questioni neurobiologiche e neanche perch ci sono dei geni inventori. Il
fatto che ci sono popoli che sono pi recettivi di altri alla innovazione. Questa la
teoria di Diamond. E non neanche vero che la necessit acuisce l'ingegno. Spesso
alcune invenzioni sono avvenute per caso: per voglia di giocherellare con le macchine,
senza che ci fosse una richiesta esplicita dall'esterno. Spesso l'invenzione la madre
delle necessit e non viceversa. Spesso le invenzioni pi importanti sono l'evoluzione di
macchine inventate in precedenza: la macchina a vapore di Watt nel 1769 era una
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rielaborazione della macchina di Newcomen del 1712, che a sua volta era basata sulla
machina di Savary del 1698 che sua volta era una rielaborazione del progetto di Denis
Papin del 1680 a sua volta ispirato dagli studi di Huygens e di altri scienziati. Solo che le
migliorie di Watt e di altri progettisti per altri prodotti, sono state decisive per il successo
di quelle invenzioni. Per nessun inventore ha avuto il potere di cambiare il corso della
storia. Tutti i grandi inventori sono stati accompagnati da grandi predecessori e
successori molto abili. Quindi la tecnologia progredisce accumulando esperienza di molti
ed i suoi usi vengono sempre alla luce in un secondo momento perch difficilmente un
oggetto si inventa per soddisfare un bisogno specifico. Quando gli uomini dell'era glaciale
si accorsero che la combinazione di sabbia e calcare lasciava nel fuoco strani residui non
potevano immaginare che la lunga serie di scoperte fortuite avrebbe portato alle finestre
di vetro dei romani nel I sec. d.c. Dopo che un inventore ha scoperto un possibile utilizzo
di una nuova tecnologia, il passo successivo persuadere la societ della necessit ad
adottarlo. Quali sono i fattori che fanno accettare una invenzione? Sono almeno 4 :
1- Il vantaggio economico della nuova tecnologia rispetto all'esistente ( ruota )
2- Il prestigio che pu far cadere le ragioni di ordine economico ( jeans di Armani pi cari
)
3- La compatibilit con gli interessi gi acquisiti ( la tastiera di tipo Qwerty rispetto ad un
altra pi
comoda e veloce )
4- La facilit con cui si possono vedere i vantaggi
I casi della ruota, dei jeans e della tastiera ci mostrano come le societ rispondono in
modo diverso all'innovazione. Gli storici hanno estratto 14 ragioni : la principale la
durata media della vita, pi s'allunga la vita pi c' la possibilit di accumulare
esperienza, conoscenza e quindi intraprendere programmi di lunga scadenza. L'allungarsi
della vita in epoca moderna uno dei motivi delle continue invenzioni. Dei 14 motivi, 5
risiedono nell'economia e nell'organizzazione della societ :
1-la disponibilit di forza lavoro a buon mercato non stimola la ricerca di soluzioni
tecnologiche
2-l'esistenza di leggi di tutela dei brevetti incoraggia l'innovazione, la mancanza la
scoraggia
3-le societ industriali favoriscono molte opportunit per l'istruzione tecnico scientifica
4-il capitalismo rende la ricerca redditizia
5-il forte individualismo e la competizione tra gli individui
Poi ci sono 4 ragioni di tipo ideologico :
1-la disponibilit ad assumersi dei rischi da parte di alcune societ rispetto ad altre
2-il metodo scientifico caratteristico dell'Europa
3-la tolleranza delle idee diverse aiuta il cambiamento, mentre l'ortodossia le affossa
4-non tutte le religioni sono uguali quando si tratta di progresso
Tutte queste 10 ragioni sono plausibili ma nessuna in qualche modo legata alle
diversit genetiche. Ci sono altri 4 motivi secondo l'Autore che sono molto importanti :
1- Guerra
2-Governo centralizzato
3-Clima
4-Abbondanza di risorse

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La ricezione e l'evoluzioni variano da una societ all'altra moltissimo all'interno dello


stesso continente e variano nel tempo all'interno della stessa societ ( spesso alcune
invenzioni vengono messe da parte e poi riprese ). Al giorno d'oggi le societ islamiche
sono molto rigide e refrattarie, nel Medio Evo erano all'avanguardia, dopo il 1500 in
quelle societ il progresso si arrest. Anche la Cina fino al 1450 stata molto innovativa
ed avanzata, poi non pi a causa di una guerra ideologica tra due fazioni. Fino al tardo
Medio Evo l'Europa era la meno avanzata. Ma da dove arriva l'innovazione? Spesso
l'innovazione, la tecnologia viene copiata dai vicini, perch si diffondono in minor tempo
di quanto richieda la loro reinvenzione indipendente. Un caso lampante la ruota
comparsa nella zona del Mar Nero nel 3400 a.c. E diffusa in Eurasia nei secoli successivi.
Questa ruota era diversa da quella inventata in Mesoamerica nel 3000 a.c. Quando una
invenzione assai utile appare in una societ e si diffonde in 2 modi:
1-i vicini vedono direttamente o indirettamente la nuova invenzione e la copiano
2-un popolo si trova in svantaggio rispetto ad un altro popolo che ha qualcosa in pi e
soccombe lasciando spazio all'espansione altrui.
L'adozione di una nuova tecnologia pu avvenire in contesti molto diversi:
a- regolare commercio, scambi ( l'arrivo del transistor in Giappone dagli Usa per acquisto
)
b-spionaggio (bachi da seta dalla Cina esportati clandestinamente nel 552 )
c-emigrazione ( ugonotti dalla Francia )
d-guerra
A seconda della collocazione geografica i popoli del mondo possono ricevere le
invenzioni dai vicini con maggiore o minore facilit. Le societ pi interconnesse erano
quelle insediate sulle masse continentali dove la tecnologia pot svilupparsi con rapidit
perch si sommarono alle invenzioni autonome anche quelle importate dall'esterno.
Perch la tecnologia genera altra tecnologia, la buona diffusione di una invenzione e
forse pi importante della invenzione stessa. La storia delle invenzioni si pu definire un
processo autocatalitico che accelera con il tempo perch si autoalimenta da solo.
Un motivo per cui la tecnologia spesso autocatalitica che i grandi progressi
dipendono dalla soluzione preventiva di problemi pi semplici ( gli uomini del paleolitico
non inventarono da punto in bianco il modo di estrarre il ferro dai minerali, fu il
coronamento di millenni di esperimenti e di avanzamenti nel trattare metalli come il rame,
l'oro, etc ). Inoltre la tecnologia si alimenta da sola perch in grado di dare origine a
nuove soluzioni per combinazione di componenti ( ad es. la stampa si diffuse dopo che
Gutemberg stamp la bibbia nel 1455 e non dopo il disco di Festo nel 1700 a.c. ) perch
seppe combinare 6 soluzioni :
1-la carta 2-i caratteri mobili 3-la metallurgia di precisione 4- i torchi 5-l'inchiostro 6l'alfabeto
Gutemberg arriv in un momento dove il sistema di un mercato di massa convinse molti
investitori a prestargli i soldi per l'impresa.
SVILUPPO TECNOLOGICO E CAMBIAMENTI EPOCALI
I cambiamenti epocali secondo Diamone sono stati due :
1)- Passaggio agli utensili ad uso differenziato 100.000-50.000 a.c.
2)- Stile di vita sedentario 13.000 a.c. che rese possibile accumulare beni intrasportabili.
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L'agricoltura oltre a permettere la sedentarizzazione, fu importante anche perch le


societ cominciarono a diventare differenziate e mantenere una classe di specialisti non
dediti alla produzione di cibo. L'agricoltura, la facilit di contatto e la dimensione della
popolazione hanno portato alle differenze tra i continenti. Zone pi popolose significa
avere pi societ, pi competizione, pi inventori. Tutti questi effetti dovuti alle differenze
di area, di popolazione, di barriere naturali e presenza dell'agricoltura, si ingigantirono
con il passare dei millenni, perch il progresso autocatalizza. Il buon vantaggio iniziale
dell'Eurasia diventa un gap incolmabile nel 1492.
CAPITOLO XIV
DALLUGUAGLIANZA ALLA CLEPTOCRAZIA

La bande di fayu e gli stati moderni rappresentano gli estremi opposti dello spettro delle
societ umane. Chi si occupa di antropologia culturale cerca di catturare la diversit
umana dividendo la societ in vari tipi e categorie. Questa divisione imprecisa perch
ogni stadio inizia a partire da quello precedente il che rende la linea di demarcazione
arbitraria.
Le societ umane si possono dividere in 4 categorie:
1-bande
2-trib
3-chefferies
4-stati
Le bande
Sono i gruppi umani pi piccoli, sono composti da decine di persone ( fino a 80 ), sono
composte da alcuni nuclei familiari, tutti imparentati tra di loro. Al giorno doggi le uniche
bande sono confinate nelle aree pi remote della Nuova Guinea e dellAmazzonia.
Tutto il genere umano vissuto in bande da 40.000 anni fa, la maggioranza lo ha fatto
fino a 11.000 anni fa. Le bande non hanno una residenza fissa ( cacciatori-raccoglitori ),
la terra usata collettivamente dal gruppo, non c specializzazione economica se non
per sesso e per et, mancano istituzioni formalizzate ( leggi, polizia, diplomazia ). Sono
societ considerate egualitarie ( tab. 14.1) non c un ruolo di preminenza nel gruppo
anche se questo non vuol dire che qualcuno non si distingua per forza o potere o
prestigio. Le bande sono nomadi. Anche i nostri parenti animali pi stretti vivevano in
bande presumibile che cos facesse lintera umanit prima della stanzialit.
Le trib
Lo stadio immediatamente successiva la trib. E una unit pi grande, essendo in
genere formata da centinaia di individui ed generalmente sedentaria o da pastori che
praticano un nomadismo stagionale. La trib vive in villaggio, nacquero allincirca 13.000
anni fa. I primi villaggi si trovavano nella mezzaluna fertile. Un prerequisito la capacit
di produrre cibo o perlomeno di vivere in un ambiente ricco di risorse. La trib differisce
dalla banda perch formata da diversi gruppi di parentela detti clan che condividono la
terra. Tutti si conoscono. Nelle trib tutti sono legati tra loro per matrimoni e parentele.
La polizia e le leggi sono superflui, se ci sono dei conflitti le relazioni parenterali cercano
20

di risolverli e non farli diventare violenti. Il sistema informale ed egualitario come nelle
bande. Leconomia basata sul baratto tra famiglie, la specializzazione minima e il
capo villaggio non un ruolo codificato.
Le chefferies
Le chefferies erano molto pi popolose delle trib, contavano migliaia di persone. Le loro
dimensioni potevano creare problemi di conflittualit interna perch ogni abitante non
aveva legami di sangue con laltro. Le chefferies sono nate 7500 anni fa, luomo dovette
imparare ad incrociare un altro uomo senza avere listinto di ammazzarlo. La soluzione
stava nel limitare lesercizio della forza ad una sola persona : il capo, che aveva una
posizione riconosciuta occupata per diritto ereditario ed era riconoscibile tra la folla per
labbigliamento diverso e pi fastoso. I suoi ordini venivano trasmessi da capi intermedi,
vi erano le prime forme di burocrazia anche se gli stessi si occupavano di altri lavori. Una
comunit numerosa, concentrata in uno spazio definito aveva bisogno di molto cibo
ottenuto grazie allagricoltura e alla caccia. Le eccedenze alimentari che si rendevano
disponibili, grazie al lavoro dei comuni cittadini, servivano a mantenere i capi, le loro
famiglie ed i primi artigiani. Cominciano ad apparire i primi edifici pubblici e le sepolture
cominciano ad essere differenziate. Dal punto di vista economico, le chefferies andavano
oltre il baratto, anche se questo persisteva, si svilupp un sistema alternativo di
economia ridistribuivo. I capi distribuivano il cibo ricevuto. Le chefferies erano molto
diverse tra di loro, con agglomerati molto grandi e potenti, con le prime caste e una
organizzazione non pi egualitaria ( per la prima volta la societ divisa in classi ),
con distinzioni sempre pi marcate tra governanti e sudditi, un maggior numero di
burocrati ed uso di edifici pubblici e tombe monumentali. C un trasferimento di ricchezza
attraverso le prime forme di tributi da una classe allaltra, con casi di gestione saggia e
altra di vera e propria cleptocrazia. Perch nelle societ divise in classi il popolo tollera
che il frutto del proprio duro lavoro sia trasferito alllite? E cosa deve fare un lite per
avere il consenso popolare e mantenere con il tempo il suo stile di vita? Nei secoli le
soluzioni preferite sono state 4 :
a-disarmare le masse e trasformare lesercito in una casta elitaria ( oggi pi facile di
ieri, a quei tempi non cera il monopolio della forza chiunque poteva fabbricarsi le
armi )
b-rendere le masse felici ridistribuendo i tributi in modi a questi graditi
c-utilizzare il monopolio della forza per mantenere lordine pubblico e calmare la
violenza
d-fabbricare una ideologia ed una religione che giustifica la cleptocrazia.
Gli uomini delle bande e delle trib credevano gi in entit soprannaturali ma questo non
giustificava lesistenza dellautorit o del trasferimento di ricchezza e non bastava a
frenare la violenza. Quando un insieme di credenze fu istituzionalizzato proprio a questo
scopo, nacque ci che chiamiamo religione. Nelle chefferies troviamo in genere una
ideologia che anticipa le religioni istituzionalizzate che serve a rafforzare lautorit del
capo che pu essere leader politico o religioso allo stesso tempo o pu mantenere una
casta di sacerdoti che provvede alla bisogna. Ecco perch molta parte dei tributi serve a
costruire templi, che servono sia come luoghi di culto della religione ufficiale sia come
21

segni visibili di potere. Oltre a fornire ogni tipo di giustificazione, la religione porta due
importanti vantaggi alle societ centralizzate :
1-aiuta la convivenza pacifica tra gli estranei
2-fornisce qualche motivazione di carattere idealistico al sacrificio sia di vite umane
che di lavoro
Lo stato
Listituzione politica, economica e sociale a noi pi vicina sicuramente lo stato che oggi
governa dappertutto. I primi stati sorsero in Mesopotamia nel 3700 a.c., al 300 a.c. in
Mesoamerica, 2000 anni fa nelle Ande, in Cina e nel Sudest asiatico e 1000 anni fa in
nellAfrica Occidentale.
Lagricoltura fa aumentare la popolazione e agisce in molte direzioni per fare diventare la
societ pi complesse per almeno 4 motivi :
1-Il problema dei conflitti fra estranei che cresce in maniera esponenziale
allaumentare della popolazione. Se la convivenza lasciata solo alla volont dei
singoli le societ sono destinate a sfaldarsi. Ecco perch nascono le autorit
centrali
2-In presenza di molti soggetti le decisioni sono pi difficili da prendere. Ecco perch
le societ pi numerose hanno necessit di darsi governi centrali
3-Una terza ragione di carattere economico, il surplus alimentare di ognuno deve
essere ridistribuita, non funziona pi il baratto e quindi la necessit di una autorit
centrale che pensa alla bisogna
4-La quarta ragione di carattere demografico. Le societ pi complesse non sono
solo pi numerose ma hanno maggiore densit su un territorio.
Quindi la risoluzione dei conflitti, i processi decisionali, leconomia, lo spazio a
disposizione sono quattro fattori che spingono le societ numerose a darsi delle autorit
centrali. Nel corso della storia dal piccolo si passati al grande, dal semplice al
complesso ( dalla banda alla stato ). Il motivo principale alla fusione la minaccia di
forze esterne o addirittura per conquista militare. La guerra e la minaccia hanno giocato
un ruolo fondamentale nella formazione di quasi tutte le societ complesse. La nascita
degli stati legata allaumento della popolazione, quindi dobbiamo trovare un legame tra
questo fenomeno e le guerre.
Perch i conflitti dovrebbero causare la formazione di unit politiche pi ampie solo in
presenza di popolazioni numerose? Per 3 motivi : 1-con densit bassa come nelle aree
occupate dai cacciatori-raccoglitori chi perde in guerra pu allontanarsi dai nemici
cambiando territorio 2- nelle regioni occupate da trib sedentarie gli sconfitti non
possono scappare altrove perch le aree rimangono occupate e quindi gli sconfitti
vengono uccisi e le loro mogli fatte proprie dai vincitori 3- nelle zone ad alta densit, gli
sconfitti non hanno vie di fuga, ma gli sconfitti non vengono uccisi ma fatti schiavi da
inserire nei processi di produzione, esigere tributi e assimilarli al nuovo stato. Questa fu
la dinamica pi frequente durante le fondazioni di stati ed imperi in epoca storia.
La produzione alimentare e la competizione tra le societ sono le cause pi remote che
attraverso una serie di fattori diversi nei singoli casi, ma incentrati, fondamentalmente
sulla sedentariet e sullaffollamento portarono alle cause prossime delle conquiste :
22

malattie, scrittura, tecnologia e organizzazione politica centralizzata. A causa delle


differenze regionali in questo processo evolutivo, anche i risultati non furono tutti identici.

CAPITOLO XV
STORIA DELLAUSTRALIA E DELLA NUOVA GUINEA
L Australia negli ultimi 13.000 anni si evoluta meno degli continenti. Eppure 40.000 anni
fa, gli aborigeni poterono beneficiare di una partenza anticipata rispetto allEuropa e agli
altri continenti. Alcuni esempi di pittura parietale vengono proprio dallAustralia, ed
probabile che gli HOMO SAPIENS anatomicamente moderni siano comparsi prima qui
che in Europa. Perch questo vantaggio iniziale furono gli Europei a sconfiggere gli
aborigeni? Durante le glaciazioni del Pleistocene molta acqua era intrappolata nelle
calotte polari e quindi il livello del mare era pi basso. La Nuova Guinea e lAustralia era
una unica terra emersa ( fg. 15.1 ). Tra 12.000 e 8.000 ani fa il mare si innalz di nuovo e
quella che prima era una unica massa continentale si separ dando origine alla
situazione attuale.

NUOVA GUINEA
Gli abitanti di questa isola vivevano in trib, coltivavano la terra e allevavano maiali,
usavano archi e frecce e quasi tutti conoscevano larte della ceramica. Essendo
agricoltori, raggiungevano densit abitative elevate e rispetto allAustralia, nonostante sia
un decimo, aveva una popolazione pi numerosa. Ha un territorio montuoso e accidentato
con cime alte fino a 5000 metri. E molto piovosa, ha modeste variazioni climatiche
stagionali, ha molti fiumi, ed coperta da una densa foresta pluviale. Il suolo guineano
fertile, ospita lo stesso numero di specie di mammiferi dellAustralia anche se 1/10 della
superficie. La popolazione si concentr soprattutto nelle valli delle montagne. La
domesticazione di molte specie vegetali sono autonome e non proveniente dal sud-est
asiatico. Quindi la Nuova Guinea fa compagnia alla Mezzaluna Fertile, alla Cina e a
pochi altri centri di origine indipendente dellagricoltura. Tre alimenti sono di origine
esterna : maiali, polli e patate dolci, arrivate sullisola in epoche differenti ( dal sud-set
asiatico 3.600 anni fa e le patate dalle Filippine portate dagli spagnoli ). In altre parti
dellisola luomo rimasto cacciatore/raccoglitore quindi nomade, organizzato in bande.
Per rimasero comunque arretrati perch il regime alimentare non era ricco di proteine
nonostante i polli ed i maiali, questi animali inoltre non servono a trainare cos gli indigeni
devono contare solo sulla forza muscolare. Un altro ostacolo era dato dallarea limitata a
disposizione. Poche sono la valli adatte ad ospitare una densa popolazione. Limitate le
coltivazioni in altura e perci anche gli scambi con altre popolazioni dellisola erano
scarsi. A causa di tutto ci la Nuova Guinea non super mai il milione di abitanti. Una tale
quantit di abitanti non poteva dare vita alle forme di civilt apparse in Cina e nel Vicino
Oriente, nelle Ande e nel Mesoamerica. La popolazione oltre ad essere esigua e anche
frammentata a causa della complessa orografia, gran parte degli abitanti non si sono mai
allontanati pi di 20 km dalla loro casa in tutta la vita. Agli ostacoli orografici
23

aggiungiamoci le guerre tra villaggi e bande e cos possiamo capire la frammentazione


linguistica : nellisola c la pi grande concentrazione di lingue diverse del pianeta :
1000 sulle 6000 esistenti nel mondo.
Se teniamo conto che sullisola al massimo ci sono stati 1.000.000 di abitanti, si pu
pensare che tante lingue delle 1000 sono parlate anche da meno di 500 persone. E
inimmaginabile quindi che una societ cos frammentata potesse mantenere artigiani,
burocrati o raggiungere la civilt della metallurgia e della scrittura.
Unaltra limitazione intrinseca lisolamento, oltre alla scarsit, che non permette il
flusso di idee dallesterno. Il mare la separava da altri gruppi delle isole vicine che
rimasero ancora pi arretrati ( australia e isole bismark ).
La maggior parte della popolazione ancora composta da nativi in quanto larrivo degli
europei e la loro espansone fu bloccata dalla malaria e dallepatite e da altre malattie
sconosciute ai bianchi.
Lultimo ostacolo frapposto allinsediamento degli europei era il fatto che le colture, gli
animali, e le tecniche agricole occidentali avevano ben poche speranze di funzionare.
Oggi si coltivano piccole quantit di zucche, mais e pomodori e sono stati introdotti
allinterno il caff e il t ma specie come il grano, orzo e piselli non hanno mai attecchito.
Gli animali importati soffrono delle stesse malattie degli uomini. Lagricoltura guineana
ancora dominata da quellinsieme di piante e tecniche sviluppate nel corso di migliaia di
anni.

LAUSTRALIA
La maggior parte di questa popolazione viveva in bande. Non vide mai lagricoltura e
lallevamento, era priva di mammiferi domesticabili, il cane arriv attorno al 1500 a.c. ma
si inselvatich diventando il dingo. Lagricoltura non aveva speranza a causa dellaridit di
molta parte di questa isola. Soggetto ad un clima detto ENSO, molto irregolare che
provoca anni di siccit e poi anni di intense precipitazioni che provocano inondazioni.
Laltro ostacolo oltre al clima irregolare era la scarsit di piante spontanee domesticabili
tanto che anche gli agronomi non sono riusciti a cavare nulla dalla flora indigena. Questo
non significa che non ci fosse nessuna pianta domesticabile come ligname, il taro, tuberi.
Il nomadismo, la caccia e la raccolta, il minimo investimento in capanne erano
adattamenti sensati alla imprevedibilit delle risorse dovute allENSO ( El Nio
Southern Oscillation ). Quando le condizioni di una area diventavano insostenibili, gli
aborigeni non facevano che spostarsi in unaltra temporaneamente migliore. Invece di
dipendere da poche coltivazioni che avrebbero potuto essere improduttive,
minimizzavano i rischi utilizzando una grande variet di specie selvatiche, che non
potevano sparire tutte contemporaneamente. Senza dover sopportare fluttuazioni di
popolazione mantenevano un basso numero di individui che mangiavano in abbondanza
in certi anni ed a sufficienza in quelli cattivi. Scarsa popolazione significa anche meno
inventori potenziali e meno societ innovative. Laridit del suolo, la sterilit e lincertezza
del clima limitarono la popolazione a poche centinaia di migliaia di persone. Gli scambi
erano scarsi a causa delle grandi distanze ( 3000 km ) e dalla presenza del grande
deserto. Ci furono casi di involuzione apparente : il boomerang, la pi tipica arma degli
aborigeni, fu abbandonata. Isolamento e popolazione furono la causa dellarretratezza
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di questo continente che limitano la capacit di un popolo di inventare nuova


tecnologia e di conservare quella gi esistente.
A differenza della Nuova Guinea larrivo dei bianchi spazz via i nativi nel deserto e
colonizzarono gran parte dellisola.

LA TASMANIA
Ancora peggio era la Tasmania, quando le acque del mare si sollevarono, questa isola a
200 km. dallAustralia, rimasero sullisola circa 4000 cacciatori-raccoglitori che furono
privi di qualsiasi contatto con il mondo esterno, anche qui lisolamento e la scarsit di
popolazione sono alla base dellinvoluzione di un popolo che limitano la capacit ( idem
come sopra ).

CAPITOLO XVI
COME LA CINA DIVENNE CINESE
La Cina era gi unita nel 221 a.c. ed rimasta tale nei secoli successivi. Dalla prima
apparizione della scrittura in Cina si sempre parlato una sola lingua o quasi, mentre in
Europa si sono visti decine di alfabeti. Su circa 1.2 miliardi di persone, circa 800 milioni
parlano mandarino ( sino-tibetano ), altri 300 milioni parlano una lingua simile con
reciproca comprensione. La Cina non un crogiolo di etnie e culture, una nazione unita
da oltre 2200 anni. Anche se le differenze al suo interno sono molto marcate : al Nord c
un clima secco e freddo, i cinesi assomigliano a tibetani e nepalesi, hanno gli occhi
tagliati; al Sud il clima caldo e umido, i cinesi assomigliano ai vietnamiti ed ai filippini.
La Cina abitata di circa 500.000 anni, era un coacervo di etnie ma al contrario di molte
altre regioni stata riunificata assai presto. Guardando la mappa linguistica si possono
suddividere tutte le lingue in quattro grandi famiglie che differiscono molto nella loro
distribuzione a seconda della espansione ( fg.16.1 e 16.2 ). La Cina settentrionale era un
tempo occupata da parlanti lingue sino-tibetane, in quella meridionale si trovavano lingue
Miao-Yao, Austroasiatiche e Tai-Kadai e che i sino-tibetani hanno man mano
rimpiazzato gran parte di questa ricchezza linguistica esistente. E stata una sostituzione
linguistica simile a quella che ha interessato il Nuovo Mondo con linglese e lo spagnolo,
in Australia con linglese e in Africa con le bantu. Anche in Cina le cause di questo esito
furono le guerre vinte per superiorit tecnologica, organizzazione politica originate
dallavvio precoce dellagricoltura. La Cina stata uno dei primi centri al mondo di
domesticazione di piante e animali allincirca nel 7500 a.c. Le zone precise potrebbero
essere state due o pi data le differenze climatiche tra nord e sud e di conseguenza una
certa variet ecologica tra pianure costiere e gli altipiani interni. Al Nord il miglio, al sud il
riso. Si addomesticarono maiali, cani e galline e poi si aggiunsero il bufalo asiatico che
veniva usato per trainare gli aratri, il baco da seta, lanatra, loca. Poi arrivarono la soia, la
canapa, gli agrumi, il th, le albicocche, le pesche e le pere. Poich lorientamento degli
assi Est-Ovest permetteva una rapida diffusione, vennero importati il grano, lorzo, i buoi,
i cavalli e in misura minore pecore e capre. Lagricoltura cinese rese possibile
gradualmente larrivo di questi segni di civilt : nel III millennio a.c. la civilt del bronzo,
25

questa favor la produzione della ghisa nel 500 a.c.. Nei successivi secoli videro una
grande esplosione di invenzioni cinesi: la bussola, la carriola, la carta, la polvere da
sparo etc. Al III millennio risalgono i resti delle prime citt fortificate e nei cimiteri si
trovano tombe elaborate fa presagire la presenza di stratificazione in classi. Era una
societ complessa, dove i governanti potevano mobilitare una ingente forza lavoro per le
opere pubbliche : mura difensive, palazzi, canali uno di questi ultimi il Gran Canale
lungo 1700 km. A partire dal 2000 a.c. le conoscenze archeologiche sono affiancate da
memorie scritte delle prime dinastie a partire dalla Xia del 2000 a.c.
In Cina non cerano barriere ecologiche insormontabili, i due grandi fiumi favorirono i
trasporti tra la costa e linterno e la vasta pianura costiera dove essi sfociano permetteva
gli spostamenti da nord a sud. Tutto questo favor il processo di unificazione culturale
contrariamente allEuropa che sta arrivando allo stesso risultato con 2000 anni di ritardo (
lallargamento UE a 25 paesi ). La grande avanzata della Cina si arresta al XVI secolo a
causa dellunit dello stato e dalle lotte di potere al suo interno.

CAPITOLO XVII
STORIA DELLESPANSIONE AUSTRONESIANA
Oggi la popolazione delle isole indonesiane e delle Filippine piuttosto omogenea.
Geneticamente sembra che tutti gli abitanti della zona siano affini ai cinesi meridionali, e
ancor pi agli indocinesi della Penisola della Malacca. Lomogeneit anche linguistica :
qui si parlano 374 lingue che per appartengono tutte allo stesso ceppo, a sottofamiglia
maleo-polinesiana occidentale ( fg.17.1 ). Questi fatti indicano con chiarezza che una
popolazione partita dalla Cina Meridionale o dal Sud-est asiatico, parlante lingue
austronesiane, arrivata in Indonesia e nelle Filippine, dove si sostituita agli abitanti
originari imponendo le sue lingue. Si tratta di un evento recente, il che non ha permesso
ai colonizzatori di raggiungere una grande diversit linguistica. Per capire meglio le rotte
vediamo le lingue che si parlano. La famiglia comprende 959 lingue divise in 4
sottofamiglie. Una di queste 4 ne comprende 945 su 959 ed la maleo-polinesiana e
copre unarea assi vasta il che sembra indicare che si sia staccata di recente dal tronco
comune prima dellespansione e che sia stata portata distante dalla madre patria, dove si
differenziata in tante lingue locali simili tra di loro. La terra dorigine degli austronesiani
va dunque cercata tra le altre sottofamiglie, che sono assai diverse tra di loro e dal
maleo-polinesiano. Ebbene queste sono concentrate in unica area molto piccola : a
Taiwan una isola che dista circa 150 km dalla Cina continentale. La concentrazione delle
tre sottofamiglie ci fa indicare in Taiwan il luogo dorigine delle lingue austronesiane :
qui che sono state parlate per millenni ed qui che hanno auto il tempo di divergere.
Tutte le altre si originano di qui. Come accadde nel resto del mondo lattuale regno delle
lingue austronesiane era occupato da cacciatori/raccoglitori. Il primo segno di evoluzione
viene da Taiwan : a cominciare dal IV millennio a.c. appaiono i primi attrezzi neolitici e
ceramiche. Questo pacchetto culturale ( attrezzi neolitici, ceramica, ossa di maiali
domestici ) compare nel 3000 a.c. nelle Filippine, nel 2500 a.c. a Celebes, fino in Nuova
Guinea ne 1600 etc. ( vedere fg. 17.2 ). A Partire dal 1600 a.c. lespansione prende il
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vento in poppa e salpa alla volta delle isole disabitate del Pacifico e raggiunge entro il
1000 d.c. ogni isola Polinesiana e Micronesiana capace di dare da vivere alluomo fino al
Madagascar. I viaggi avvenivano con canoe a doppio bilanciere, un mezzo ancora oggi
diffuso in Indonesia. Le ricostruzioni linguistiche ed archeologiche fanno coincidere i
proto-austronesiani con gli abitanti di Taiwan di 6000 anni fa. Come possibile che gli
austronesiani abbiano spazzato via gli abitanti originari delle Filippine e dellIndonesia in
modo sistematico che oggi rimane solo una esigua testimonianza genetica di quei popoli
e nessuna linguistica? La risposta simile a tante altre situazioni: gli austronesiani erano
agricoltori neolitici, con una popolazione pi densa e numerosa, una tecnologia e delle
armi pi avanzate e malattie infettive alle quali avevano sviluppato una certa resistenza.
Tutte le terre abitabili incontrate nel cammino furono colonizzate completamente, meno
che in Nuova Guinea dove gli austronesiani si fermarono sulla costa e non raggiunsero
gli altipiani dellinterno che rimase impenetrabile a lingue e geni degli invasori. Il risultato
dellarrivo degli austronesiani in Indonesia, nelle Filippine e in Nuova Guinea fu quindi
radicalmente diversa: da un lato sterminio e dallaltro ( Nuova Guinea ) penetrazione
limitata. Perch esiti cos diversi? In Nuova Guinea lagricoltura era praticata sugli
altipiani da secoli e la densit della popolazione tra le pi alte dellet della pietra, gli
austronesiani avevano ben pochi vantaggi su costoro. Mentre nelle altre isole cerano
cacciatori/raccoglitori, che vennero spazzati via. Le societ dellAsia orientale e del
pacifico sono molto interessanti per chi voglia capire la storia dellumanit, visto che
forniscono un gran numero di esempi in cui linfluenza dellambiente mostrata in
maniera determinante. A seconda di dove si trovassero, le genti di quella zona avevano a
disposizione risorse assai diverse, ed erano pi o meno isolate. Ripetutamente, una
ondata migratoria diede esiti diversi a seconda dellambiente in cui i coloni si venivano a
trovare, i popoli che erano gi pratici di agricoltura rimpiazzarono chi mancava di questo
requisito fondamentale.
CAPITOLO XVIII
SCONTRO TRA EMISFERI
Lo spostamento di popoli pi radicale degli ultimi 13.000 anni stato quello seguito allo
scontro tra Vecchio ( Europa ) e Nuovo Mondo ( Americhe ). Un momento decisivo fu la
sconfitta degli Inca ad opera di Pizarro nel 1532. Tutto inizi con il 1492 ( Colombo ).
Allepoca la differenza pi macroscopica tra i due continenti riguardava la presenza di
mammiferi domestici di grossa taglia. In Eurasia vi erano 13 specie mentre nelle Americhe
vi era il Lama/Alpaca confinato in una ristretta area sulle Ande e sulle coste del Per.
Dava carne, lana, pelle e portava carichi ma non forniva latte, non si poteva montare o
soggiogare ad un aratro e non trainava carri e quindi non fu mai usato come forza motrice
o in battaglia. Questa una differenza enorme dovuta alle estinzioni in massa nel
Pleistocene di quasi tutti i grandi mammiferi sul suolo americano. Anche riguardo alle
piante vi erano non poche disparit anche se meno marcate. Nel 1492 era diffusa
ovunque in Eurasia, tranne poche aree dove erano rimasti dei piccoli insediamenti di
cacciatori/raccoglitori. In America lagricoltura era ugualmente diffusa ma esistevano pi
aree dove erano insediati popoli di cacciatori/raccoglitori. La cosa dovuta alla scarsit
di specie domesticabili locali ed alle barriere di tipo geografico e ambientale che
27

impedirono le importazioni dallesterno. Non appena gli europei vi portarono le specie


appropriate, queste si mostrarono utili anche per gli indiani. Lesempio pi noto il
cavallo che i nativi americani ( indiani ) seppero utilizzare con maestria. Questo sta a
dimostrare che un buon pacchetto di specie adatte con cui partire era lunico ingrediente
mancante. Inoltre lagricoltura americana l dove era praticata era troppo dipendente dal
mais, povero di proteine e mancava del paniere di ricchi cereali eurasiatici, i semi erano
piantati uno per uno, laratura era fatta a mano il che rendeva impossibile arare certi suoli,
insomma i lavori agricoli si basavano sulla sola forza muscolare delluomo e non aveva a
disposizione il concime degli animai come fertilizzante. Per tutti questi fattori nel 1492
lagricoltura americana probabile che desse una resa minore di proteine e calorie per
ora di lavoro. In tale differenze sta la maggiore disparit tra i due continenti. Ne
derivarono infatti i fattori che portarono alla conquista : le malattie infettive, il progresso
tecnico, lorganizzazione politica e la scrittura. I germi portati dagli europei sono molto pi
numerosi di quelli americani, questo legato alla presenza di specie animali domesticate
con le quali le affollate societ europee vivevano a contatto da circa 10.000 anni. Altro
motivo, le societ scarsamente popolate e concentrate degli americani e la difficolt negli
scambi ( direttrice nord-sud ). Le differenze a livello tecnologico furono un altro fattore
importante. LEuropa si pot avvantaggiare grazie alla sua lunga esperienza come societ
agricola, quindi stratificata, densamente popolata, economicamente specializzata che
port a :
1- La metallurgia
2- La tecnologia militare
3- Le fonti di energia ( tecnologia dei mulini )
4- La ruota chiave di volta dei trasporti
5- I trasporti marittimi
6- Le forme di organizzazione sociale
7- La scrittura
Alla fine del XV sec. Gran parte del vecchio mondo era soggetto al governo di uno stato
centralizzato se non di imperi. Molti stati avevano una religione ufficiale che faceva da
collante nazionale e legittimava le guerre di conquista. In America cerano due imperi,
quello inca e quello azteco. Erano le uniche due societ capaci di mobilitare risorse in
massa per una campagna di guerra, mentre in Europa ben 7 stati ( Spagna, Portogallo,
Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia e Danimarca ) furono in grado di organizzare
spedizioni in America e di conquistare colonie tra il 1492 e il 1666. Lultimo fattore di
disuguaglianza la scrittura. Tutte le lite di governo eurasiatici erano alfabetizzate,
mentre in America era confinata a una ristretta casta in una piccola zona del
Mesoamerica. Dunque lEurasia aveva un grande vantaggio competitivo per quel che
riguarda lagricoltura, le malattie, la tecnologia, lorganizzazione sociale, la scrittura.
Questi furono i fattori che portarono ai fatti noti. In precedenza, cio prima del 1492
( vedere tabella 18.1 pagina 285. ) per farsi una idea.
CAPITOLO XIX

28

COME LAFRICA DIVENNE NERA


LAfrica interessante per la diversit umana presente con ben cinque delle sei grandi
ripartizioni etniche. Questa diversit il frutto della sua variet ambientale e della sua
lunga preistoria. Qui i nostri remoti antenati si sono originati 7 milioni di anni fa e in
questo continente sono apparsi i primi Homo Sapiens anatomicamente moderni. I 5
grandi gruppi umani sono formati da ( vedere fg.19.1 pagina 297 ) :
1-Neri ( pelle nera, capelli ricci, lingua afroasiatiche )
2-Bianchi ( pelle chiara e capelli meno ricci, lingua niger-congo non bantu e
nilosahariane )
3-Pigmei ( piccola statura, capelli ricci, rossicci di pelle, lingua niger-congo bantu )
4-Khoisan ( piccoli, pelle giallastra, capelli ciuffetti fittissimi, lingua khoisan )
5-Asiatici ( nel Madagascar, arrivati con lespansione austronesiana, sono misti neri e
asiatici,lingua austronesiana )
I neri erano un tempo confinati elusivamente in Africa, i pigmei e i khoisan lo sono ancora,
bianchi e asiatici vivono in gran parte in altri continenti. Questi gruppi insieme agli
aborigeni (6) australiani rappresentano tutte le principali divisioni del genere umano.
Gran parte dei bianchi e dei neri erano agricoltori/pastori. I pigmei e i khoisan invece
erano cacciatori/raccoglitori. I khoisan si distinguono in san o boscimani ( statura pi
piccola cacciatori/raccoglitori ) ed i khoi ( non sono cavoli in piemontese, sono pastori ) o
ottentotti. I Bianchi non sono una novit perch ci sono dei popoli con quelle
caratteristiche stanziati nel Vicino Oriente e dellEuropa. I pigmei non hanno una lingua
propria, ma sopraffatta dalla lingua bantu. Gli asiatici vivono nellisola del Madagascar,
arrivati con lespansione austronesiana tra l800- 300. ( vedere fg. 17.2. pag.272 ). C
una corrispondenza di fondo tra lingue e gruppi umani. Recenti studi hanno dimostrato
che le lingue semitiche, che si parlavano nel vicino oriente ( aramaico, lebraico e arabo )
discendono da una delle 5 famiglie linguistiche africane.
Per quanto riguarda lagricoltura africana, nel continente nel XIV secolo, esistevano 5
aree agricole ( vedere fg.19.3 pag.303 ) :
1- Nord Africa, zona dal clima mediterraneo, con piogge concentrate nei mesi
invernali cos come accadde nella Mezzaluna Fertile. Le piante coltivate in questa
zona erano di origine mediorientale: grano, piselli, uva.
2- Il Sahel subito a sud del deserto del Sahara, ha un regime di precipitazioni invertito
: piove in estate e non in inverno. Le specie della Mezzaluna fertile in questa zona
non potevano attecchire. Le piante coltivate erano di origine locale : sorgo, miglio
africano. Altre sono di origine etiope come il chat, un frutto tipo banana detta
ensete, il noog oleoso, il teff.
3- Etiopia, il caff, un piccolo cereale come il teff, chat, ensete
4- LAfrica Occidentale, zona a clima umido e quindi si coltivavano specie adatte a
questi climi, riso africano, igname, cola
5- Africa tropicale con banane, taro, igname asiatico, riso asiatico per via del
Madagascar e quindi prodotti austronesiani.
Tutte le specie indigene africane sono state domesticate a nord dellequatore e
questo ci fa capire perch i bantu spazzarono via i khoisan ed i pigmei, entrambi
popoli stanziati pi a sud che non conoscevano lagricoltura in quanto lAfrica
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Subsahariana non ha praticamente specie domesticabili tanto che nessun invasore


riusc ad aggiungere qualche pianta al loro carniere.
Animali domestici in Africa ce ne sono pochi : un tipo di bue domesticato nel Nord
Africa, la gallina faraona ed altre specie importate dal Vicino Oriente. Nessuno dei
grandi mammiferi famosi dellAfrica stato mai domesticato : zebre, antilopi,
rinoceronti, bufali etc. Anche in Africa come nel resto del mondo alcuni popoli sono
stati pi fortunati riguardo alle specie che hanno trovato in loco. Parlando di origini
dell agricoltura africana, sembra che la prima domesticazione sia avvenuta nellarea
dove attualmente si trova il deserto del Sahara. Tra il 9000 a.c. ed il 4000 a.c. il
Sahara era pi umido, ricoperto di laghi e ricchissimo di animali. Fu allora che gli
indigeni cominciarono a coltivare il sorgo e il miglio, ad allevare una specie di bue,
pecore e capre ed a produrre ceramica. La prima data certa dellarrivo in Egitto
dellagricoltura mediorientale invece del 5200 a.c. , successivamente tocc allAfrica
Occidentale e allEtiopia. Gi nel 2500 gruppi di pastori attraversavano il confine tra
Etiopia e Kenia. Le piante locali sono le pi antiche, poi sono arrivate quelle asiatiche
ed infine quelle introdotte dagli europei alla fine del XV secolo. LAfrica circa 10.000
anni fa erano in vantaggio rispetto agli altri continenti eppure stata colonizzata dagli
Europei. Le ragioni sono chiare : armi da fuoco, alfabetizzazione, superiore
organizzazione politica. Tutto questo dipende dallagricoltura e dal suo sviluppo. In
Africa la scarsit di specie vegetali e animali domesticabili, lorientamento degli assi
nord-sud che ostacol le sue colture sono alla base della sua arretratezza.
1- Gli animali domestici vennero quasi tutti dallEuroasia, a parte una specie di bue e
la gallina faraona. Le altre furono importate dal Medio Oriente. Riuscirono a
diffondersi nel NordAfrica ma penetrarono al Sud con millenni di ritardo. I grandi
mammiferi africani non sono domesticabili.
2- La disparit in fatto di piante meno accentuata, anche se la loro variet molto
minore e lagricoltura molto pi tardi. Notevole invece la differenza di area visto
che lEurasia grande il doppio dellAfrica, abitata da 700 milioni di persone
rispetto ai 4 miliardi dellEurasia. A parit di condizioni, maggior abitanti e pi terra
vogliono dire un maggior numero di societ diverse in competizione, un maggior
numero di invenzioni e un pi rapido sviluppo.
3- Lorientamento Nord-Sud ha molta importanza, movendosi lungo questa direzione
in Africa, si incontrano aree radicalmente diverse per clima, durata media del
giorno, regime delle piogge e habitat. Ecco perch molto piante coltivate nel
Nordafrica ( Egitto ) non potevano essere coltivate in Sudan o in Sudafrica. Il
grano in Sudafrica arriv infatti con gli olandesi in nave nel 1652 d.c.. Le stesse
difficolt si ebbero con le colture del Sahel che si fermarono al fiume Fish per le
stesse difficolt. Il fattore geografico imped anche la diffusione del bestiame. La
mosca tse-tse dellAfrica equatoriale porta la tripanosomiasi, malattia a cui il
bestiame locale resistente ma che provoc vere stragi tra quello importato
dallEurasia e dellAfrica Nordafrica. I buoi che i bantu presero dal Sahel non
sopravvissero allespansione in zone equatoriali. I cavalli che fecero la fortuna
dellesercito egizio gi nel 1800 a.c. non attraversarono il Sahara.
4- Anche la tecnologia mostra simili lentezze e battute darresto. La ceramica
attestata in Sudan e nel Sahara attorno all8000 a.c. e raggiunge il capo
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( Sudafrica ) allinizio dellera cristiana ( circa 10.000 anni di cammino ). La


scrittura presente nel 3000 a.c. in Egitto non si vide mai nel resto dellAfrica.
Anche le differenze tra Europei e Africani sono dovute agli accidenti della geografia e
della biogeografia a determinare lesito finale, le differenti storie dipendono in ultima
analisi dal valore della loro terra.

EPILOGO
Le forti disparit tra le vicende dei continenti non sono dovute ad innate differenze nei
popoli che li abitano, ma alle loro differenze ambientali. I continenti differiscono tra di
loro per innumerevoli aspetti, lautore quattro di questi, li ritiene pi importanti :
1)- Le differenze in fatto di specie selvatiche sia animali che vegetali adatte per la
domesticazione, questo perch lagricoltura era adatta per linsorgere di due fenomeni :
a)- laumento della popolazione
b)-la nascita delle lite non produttive grazie ai surplus alimentari
che stanno alla base di societ economicamente complesse, socialmente stratificate,
politicamente centralizzate. Gran parte delle specie non possono essere domesticate e le
produzioni alimentari della nostra storia si sono basate su un numero abbastanza limitato
di piante e animali. Il numero di specie era potenzialmente assai diverso in ogni
continente anche a causa delle grandi estinzioni del Pleistocene. In ogni caso la
domesticazione avvenne in modo indipendente in poche aree
2)- La possibilit di spostamento. Limportanza dellorientamento degli assi Est-Ovest in
Eurasia. Poich nel campo della tecnologia e delle idee i popoli importano dallesterno
molto di pi di quanto inventino, essenziale che queste possono circolare. La
possibilit di diffusione e migrazione allinterno di un continente ha un grosso peso nella
storia delle societ che lo abitano, che nel lungo periodo tendono a condividere le
innovazioni. I popoli che inizialmente mancano di un oggetto o di una tecnica di grande
importanza, posseduti dai vicini, in genere o li acquisiscono oppure soccombono. In
Eurasia lorientamento degli assi est-ovest che ha in genere barriere ecologiche e
geografiche non insuperabili, ha aiutato molto lo spostamento di piante e animali sugli
stessi paralleli dove possono trovare condizioni climatiche simili ed aiuta la diffusione di
tecniche che non devono essere adattate a condizioni ambientali diverse.
3)- Altrettanto importante lo scambio tra i continenti non solo al loro interno. Tra
Eurasia e Africa subshariana negli ultimi 6000 anni c stato un immenso flusso che ha
portato la seconda ad adottare quasi tutti gli animali domestici della prima. Nessuna
interazione fu mai possibile invece con le Americhe, separate dalloceano alle basse
latitudini e dalle avverse condizioni climatiche a quelle alte. LAustralia, isolata dallAsia
dalle acque dellarcipelago indonesiano, ricevette da questa solo il dingo ( cane
inselvatichito )
4)- Lultimo insieme di fattori riguarda larea e il numero di abitanti. Un continente pi
vasto e popoloso ospita un maggior numero di societ in competizione, ed ha
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potenzialmente pi inventori e invenzioni. C anche maggior urgenza ad accettare le


novit, perch chi non riesce pu essere eliminato dai concorrenti. LEurasia, tra le
grandi masse del pianeta, aveva di gran lunga il maggior numero di popoli, mentre
lAustralia era particolarmente sfavorita. Le Americhe, nonostante la loro grande area,
erano frammentate dalla geografia e dallecologia e funzionavano come un aggregato di
piccoli continenti.
Senza la creativit e linventiva, a questora staremmo ancora mangiando la carne cruda
e usando attrezzi di pietra, in tutti i popoli esistono persone geniali, solo che certi
ambienti forniscono pi materiale con cui partire e condizioni pi favorevoli per
continuare.
Fino al XVI secolo la Cina, lIndia, cio la parte orientale dellEurasia sono state
allavanguardia rispetto alla parte occidentale del continente, dove la Mezzaluna Fertile
stata la culla di molte invenzioni. Perch dopo il 1450 la preminenza pass agli europei?
E gli altri popoli bruciarono il vantaggio iniziale accumulato?
Le cause, secondo lautore sono ben note :
1- La nascita di una classe mercantile
2- Il capitalismo
3- Il concetto di protezione dellingegno tramite il brevetto
4- La mancanza di despoti assoluti
5- La tradizione critica di origine greco-giudeo-cristiana
La Mezzaluna fertile, dopo la nascita degli stati stata al centro del mondo, fino al IV
secolo a.c.. Alla fine di questo secolo con le conquiste di Alessandro Magno, il potere
cominci a spostarsi verso occidente. Dopo, con lascesa di Roma, fece un altro passo
importante in quella direzione. Nei tempi antichi la Mezzaluna Fertile era ricoperta di
foreste, gli alberi sono stati abbattuti per fare posto alle colture o per ottenere legname. A
causa delle scarse precipitazioni e quindi della bassa fertilit naturale, la ricrescita era
pi lenta delle distruzioni. Venuta meno la copertura vegetale, lerosione si accentu e le
valli fluviali si ricoprirono di sedimenti, mentre lirrigazione caus un accumulo di sali nel
terreno. Questi processi iniziati nel Neolitico hanno portato quella regione al deserto
attuale anche se ricco di petrolio. Quindi le prime societ ebbero la sfortuna di nascere in
una regione ecologicamente fragile e commisero un suicidio ecologico distruggendo
gradualmente le loro risorse. AllEuropa occidentale questo fatto fu risparmiato, non
perch fossero abitati da popoli pi previdenti, ma perch il loro ambiente era pi
resistente, con maggiori precipitazioni e rapida ricrescita. In Cina la rovina stata la sua
unit, dal 221 a.c. stato un unico stato, con una lingua preminente. Fino al XV secolo
stata allavanguardia. Poi a causa dellomogeneit politica, per lotte di potere allinterno
della corte, la decisione di pochi ha inciso su tutto il paese, per cui inspiegabilmente
furono banditi la tecnologia navale, tutti i cantieri sparirono nel giro di pochi anni, gli
orologi, i filatoi ad acqua e dopo la fine del 1500 tutta la tecnologia meccanica. Questi
effetti perversi si sono fatti sentire ancora alla fine degli anni 70 ( la rivoluzione
culturale ). La decisione di un despota poteva cambiare il corso delle cose.
In Europa la disunit ha permesso una grande competizione tra gli stati. Quando la
Spagna inizi la sua conquista delle Americhe, altri stati si accorsero delle ricchezze che
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affluivano dal nuovo Mondo e 6 nazioni si affrettarono a unirsi nellimpresa. La stessa


accadde per i cannoni, lilluminazione elettrica, la stampa, le pistole e mille altre
invenzioni. Una volta che una cosa era adottata da uno stato tutti gli altri correvano e la
cosa si diffondeva in tutta lEuropa.
Le idiosincrasie ( intolleranze ) culturali ( la tastiera QWERTY ) sono molti piccoli esempi
quasi casuali che alla fine diventano caratteristiche permanenti. E gli individui. Le
idiosincrasie individuali, secondo lautore, sono schegge impazzite della storia. Anche il
pi acceso sostenitore dellimportanza dei grandi uomini non riuscirebbe mai a
interpretare il corso pi ampio della storia con questo principio.

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