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CHIARA AMIRANTE

DIALOGARE
CON DIO
La preghiera del cuore: una
via per la pace

PiEMME

ISBN 978-88-566-4851-5 I Edizione 2015


2015 - EDIZIONI PIEMME Spa, Milano
www.edizpiemme.it
Anno -2016-2017 - Edizione

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Prefazione

Uno dei bisogni essenziali dei cristiani del nostro tempo di nutrire la loro unione con Dio e la loro comunione fraterna mediante un'intensa vita di preghiera
che irradi la gioia del Vangelo. A questo fine Chiara
Amirante, fondatrice del Movimento Nuovi Orizzonti,
propone un bel saggio: La preghiera del cuore: una
via per la pace.
Sono ben lieto di raccomandare questo piccolo
trattato sulla preghiera scritto per una comunit particolare ma il cui stile e contenuto aprono orizzonti di
pace e di gioia d'una portata universale. Niente di
astratto o di accademico in queste pagine ardenti, nessun esercizio di erudizione per impressionare il lettore, ma soltanto l'esposizione d'una passione per il
Vangelo della preghiera, che si dispiega come una
vera scienza acquisita con l'esperienza, confermata
dalla testimonianza personale d'indubbio valore
dell'Autrice.
Chi ha gi esperienza della preghiera contemplativa
o anche chi aspira a impegnarsi su questa via trover
qui un'ispirazione luminosa e una convinzione trascinante che lo faranno avanzare e perseverare su questo
cammino. L'esposizione dottrinale originale, impastata di Sacra Scrittura, contestualizzata nelle attuali
condizioni della cultura dell'"usa e getta", e accompagnata da una fine analisi psicologica che deve pi al
discernimento spirituale che alla corrispondente scienza umana. L'insieme di questa esposizione sul dialogo

con Dio come preghiera del cuore alla scuola di Ges


riposa su un'acuta percezione dell'incomparabile attualit della Parola di Dio alla luce della risurrezione
di Cristo.
Si riconoscer la solidit di questo insegnamento
nella sua insistenza sul primo comandamento: Tu
amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le
tue forze; nell'audacia con cui denuncia l'idolatria
dell'aio" e le sue molteplici dipendenze; nella sua creativit simbolica per iscrivere l'esperienza della preghiera nella continuit dei misteri di Ges.
Ho avvertito un soffio di Pentecoste alla lettura di
questo testo, scritto di getto, che non nasconde
l'esigenza d'una conversione radicale e perseverante.
L'Autrice conosce il bisogno d'un orientamento sicuro
che hanno tanti giovani segnati da esperienze dolorose
ma che, avendo incontrato Cristo, aspirano a una vita
cristiana autentica e radiosa. Ella non ignora le difficolt che possono scoraggiare quanti aspirano alla
preghiera contemplativa, ma li sostiene con forza con
la sua insistenza sull'azione dello Spirito Santo e sulla
confidenza nell'infinita misericordia del Padre.
Il lettore invitato se non addirittura provocato a
non contentarsi di "essere cristiano a met", a decidersi per una via di dialogo personale con Dio, cos da
sentirsi pieno di fiducia per arrischiare l'avventura
nella scoperta della presentazione oggettiva ed entusiasmante dei frutti, delle sfide, delle condizioni e delle tappe di quest'ardita via verso la pace.
Che il lettore frettoloso si dedichi almeno a sfogliare le pagine sul Padre Nostro e, se si lascia toccare
dalla freschezza delle intuizioni spirituali, prover il
gusto di appropriarsi della visione d'insieme che
s'inscrive senza pretese tra i bei testi della tradizione
cristiana.
Sono persuaso che questo libro sar dunque di
grande giovamento per le anime assetate d'autentica
spiritualit, ma che potr anche ispirare i pastori e i

formatori di seminario come i responsabili della


formazione alla vita consacrata. Oltre che offrire un
nuovo soffio contemplativo, esso contiene infatti una
sintesi dei criteri essenziali e degli esercizi concreti
che possono stimolare la crescita in santit mediante
l'assimilazione della Parola di Dio alla maniera della
Vergine di Nazareth, la Maestra per eccellenza della
preghiera del cuore.
Marc Card. Ouellet Prefetto della
Congregazione per i Vescovi nella festa di
sant'Agostino, 28 agosto 2015

Introduzione

La preghiera ci dischiude nuovi meravigliosi orizzonti


di pace, di gioia, di amore, di pienezza, di vita. Oggi
per, anche chi si dice cristiano, tende troppo spesso a
vedere la preghiera come un dovere, un compito da
assolvere, nella speranza di guadagnare qualche
buono-Paradiso. Abbiamo dimenticato quanto
fondamentale sia la preghiera per vivere la nostra vita
in pienezza e per custodire la pace nel cuore.
Probabilmente perch non sappiamo pi pregare e di
conseguenza non ne sperimentiamo i meravigliosi
frutti. Troppo spesso rischiamo di ridurre la preghiera
a degli sterili monologhi, o alla ripetizione mnemonica
ma distratta di alcuni testi che abbiamo imparato e
dimentichiamo che il cuore della preghiera il
dialogo, la comunione con Colui che l'Amore.
La preghiera ci dona forza quando ci sentiamo scoraggiati, prostrati dalle tante e a volte terribili sferzate
della vita. La preghiera l'ossigeno dell'anima. La
preghiera riempie di colori di cielo ogni attimo della
nostra vita, ci dona luce e discernimento per realizzare

in pienezza il meraviglioso disegno di amore che Dio


ha sognato per ciascuno di noi fin dall'eternit.
La preghiera ci dona ristoro quando ci sentiamo
troppo affaticati e oppressi per continuare ad affrontare
la scalata del viaggio della nostra vita. La preghiera
ricolma il nostro cuore di quella gioia piena, incontenibile a cui sempre la nostra anima aspira, ci dona
quella pace profonda capace di resistere alle prove pi
dure della vita. Quella pace che il mondo non sa dare e
il mondo non pu togliere.
Nel nostro cuore impressa una profonda sete di
amore che pu essere saziata solo da Colui che
l'Amore infinito. Grazie alla preghiera possiamo finalmente attingere alla sorgente dell'Amore senza dover
continuare a elemosinare qualche goccia di affetto da
chi non in grado di donarci quell'amore di cui la
nostra anima ha un vitale bisogno.
Quante energie, quanto tempo disperdiamo nel
tentare di raggiungere mille diversi obiettivi e una
volta raggiunti ne cerchiamo di nuovi perch non ci
sentiamo mai pienamente felici e realizzati. Inseguiamo la felicit nelle tante seduzioni del mondo ma ogni
volta che ci illudiamo di averla finalmente raggiunta ci
accorgiamo di avere afferrato dei cristalli che ci incantano per qualche istante con il loro luccichio ma
che poi, dopo una fugace ebrezza di soddisfazione,
feriscono l'anima in profondit.
La preghiera la via per la piena felicit perch Dio
la felicit, quella felicit profondissima a cui da sempre e per sempre anela il nostro cuore.
Se la preghiera la via da percorrere per raggiungere quella felicit, quella pace, quella pienezza di vita a

cui il nostro cuore cos profondamente aspira, perch


cos tante persone continuano a considerarla qualcosa
di noioso, un compito da assolvere per "timbrare il
cartellino" della messa della domenica, oppure ci si
limita alla messa di Natale e di Pasqua e a qualche
preghierina accorata solo nel momento della disgrazia,
nella speranza che Dio possa intervenire l dove scopriamo di essere impotenti?
Dedichiamo tanto tempo ad apprendere mille cose
che crediamo siano assolutamente fondamentali per la
nostra vita. Passiamo ore ad ascoltare mille notizie
terribili di cronaca nera, che non fanno altro che
aumentare quel senso di inquietudine, di
scoraggiamento, di paura, di angoscia che gi con
tanta prepotenza cerca di imprigionare il nostro cuore
e poi dedichiamo cos poco tempo a imparare l'arte
della preghiera, l'unica in grado di ricolmare il nostro
cuore di pace, di gioia, di amore, di luce.
Troviamo il tempo per impegnarci in tante cose ma
non lo troviamo per l'unica veramente necessaria:
dialogare con Dio! S perch la preghiera ci introduce
nell'intimit e nella comunione con Colui che
l'Amore e ci ama infinitamente. Probabilmente a
qualcuno potr sembrare un po' azzardato definire la
preghiera come dialogo con Dio. Molti credono che
Dio esiste ma... Lui sta lass e noi quaggi, lui Dio,
l'Onnipotente, Colui che ci trascende, il Creatore delle
galassie... come potrebbe una creatura avere la
"presunzione" di dialogare con il suo Creatore?
Eppure la meravigliosa notizia che Cristo venuto
a portarci proprio che Dio Padre e ci ama personalmente, infinitamente: persino i capelli del vostro

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capo sono tutti contati {Matteo 10,30). proprio


grazie alla preghiera che possiamo imparare a lasciarci raggiungere, guidare, dal suo Amore, vivere in una
comunione con Lui sempre pi profonda.
Capisco che per chi non ha il dono della fede questa
mia affermazione pu sembrare una pura assurdit o
una beata illusione. Certo che se solo qualche decennio fa qualcuno avesse detto che con un cellulare
sarebbe stato possibile parlare in tempo reale con
qualcuno che vive in un altro continente, grazie alla tv
sarebbe stato possibile vedere degli uomini camminare
sulla luna, tramite il Wi-Fi essere in collegamento con
migliaia di persone in tutto il mondo... senza dubbio
sarebbe stato preso per matto dalla maggior parte delle
persone!
Noi siamo portati a credere solo in ci che vediamo
e di cui facciamo esperienza. Eppure il mondo dello
spirito, anche se noi non abbiamo imparato a "vederlo", sentirlo, conoscerlo, esiste! E un po' come per la
televisione, la radio, internet, il cellulare: abbiamo
dovuto imparare a sintonizzarci sulle giuste frequenze
per poter vedere ci che prima era impossibile, entrare
in contatto e parlare con persone di altri continenti che
prima pensavamo neanche esistessero, conoscere altri
pianeti e galassie.
La preghiera proprio quell'arte che ci insegna a
sintonizzare il nostro spirito sulle giuste frequenze, per
vedere ci che i nostri occhi non riescono a vedere,
ascoltare ci che le nostre orecchie non riescono ad
ascoltare, comprendere ci che al nostro intelletto
appare follia (cfr. 1 Corinzi 2,9-12)... dialogare con il
"mondo dello spirito".

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Inoltre, se ci dimentichiamo di mettere periodicamente in carica il nostro cellulare o il computer inevitabilmente si spengono e non pi possibile continuare il dialogo con le persone che grazie a questi
strumenti potevamo raggiungere. Non certo perch
loro non vogliono pi farsi sentire da noi ma semplicemente perch si sono scaricati sia il cellulare che il
computer. Per restare su questo esempio, qualcosa di
simile avviene anche nel nostro spirito: abbiamo bisogno di ricaricarci altrimenti ci spegniamo e diventa
impossibile ogni tipo di comunicazione con Dio e con
il mondo dello spirito. La preghiera del cuore ci permette di "ricaricare" il nostro spirito!
Tutti abbiamo bisogno di imparare a pregare perch
tutti abbiamo bisogno di Dio, di quella pace, gioia,
amore, pienezza di vita e di libert che sperimentiamo
solo quando viviamo in comunione con Lui.
Nella mia vita mi sono trovata ad affrontare tante
difficolt, problemi, croci terribili eppure, anche nei
momenti pi drammatici, ho potuto continuare a
sperimentare una gioia e una pace profonda proprio
grazie alla preghiera. Da pi di venti anni ho dedicato
tutto il mio tempo a cercare di dare un po' di sostegno
a tanti fratelli che vivono situazioni davvero disperate,
ho cercato di mettermi in ascolto della loro sofferenza
e spesso il loro grido silenzioso e lancinante ha trafitto
in profondit il mio cuore ma... sempre ho continuato
a sperimentare che l'Amore pi forte, l'Amore vince.
E possibile custodire la pace anche quando il cuore
sembra spezzarsi perch colpito a morte. S
possibile! E la mia esperienza di tutti questi anni in cui
mi sono immersa, senza tirarmi indietro, nei baratri

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pi terribili degli inferi di molti cuori e ho sentito un


tagliente abbraccio di tenebre e sofferenze che supera
ogni immaginazione. S, possibile custodire la pace
nel cuore. E possibile grazie alla preghiera! Sono
convinta che senza la forza della preghiera in troppi
momenti della mia vita non avrei potuto resistere
neanche un giorno senza sprofondare nella pi
terribile disperazione.
E per questo che sento il desiderio di condividere
con pi persone possibili alcune parole di luce che
Colui che l'Amore ci ha donato e che per me sono
state fondamentali per scoprire la profondit e la
bellezza della preghiera del cuore.
Credo che la preghiera sia un'arte che ci permette di
disegnare il pi importante capolavoro che ciascuno di
noi chiamato a realizzare: il capolavoro del disegno
di amore di Colui che ci ama immensamente sulla
nostra vita! Abbiamo una vita sola e sarebbe davvero
un peccato arrivare alla sera della nostra esistenza per
scoprire di averla sprecata nel cercare di raggiungere
ci che vanit delle vanit.
La preghiera un'arte assolutamente fondamentale
per potere vivere in pienezza ogni attimo che il Cielo
ci dona. Come ogni arte che si rispetti dobbiamo deciderci a dedicare tempo, impegno, energie, per poterla apprendere. Abbiamo inoltre bisogno di qualcuno
che ci insegni a pregare. Non ci si pu illudere di
diventare dei grandi artisti in nessun campo se non si
ha l'intelligenza e l'umilt di dedicare tanto tempo ad
apprendere i "segreti" di quell'arte da un bravo
maestro. Pi sapremo mettere tutto il nostro impegno
nell'imparare quell'arte pi i risultati potranno essere

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entusiasmanti. Pi sar bravo il maestro che sceglieremo e pi i nostri sforzi potranno portare meravigliosi
frutti.
Per un'arte fondamentale come quella della preghiera vogliamo allora rivolgerci al Maestro dei maestri, "andare a scuola" da Lui per metterci in ascolto
dei suoi suggerimenti di amore e lasciarci guidare nel
realizzare la grande "opera d'arte" della nostra vita.

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1 FRUTTI DELLA PREGHIERA

La pace interiore
Sono numerosi i frutti che la preghiera del cuore
produce nella nostra vita. La Parola di Dio ci aiuta a
individuarne alcuni.
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e
non sarete portati a soddisfare i desideri della carne;
la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo
Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si
oppongono a vicenda sicch voi non fate ci che
vorreste. (...) Il frutto dello Spirito invece amore,
gioia, pace, pazienza, benevolenza, bont, fedelt,
mansuetudine, autocontrollo (Galati 5,16-22).
Pi impariamo l'arte della preghiera del cuore e pi
riusciamo a restare in ascolto della voce della nostra
coscienza per camminare secondo lo Spirito. La pace
che ne deriva un dono unico per cui vale davvero la
pena impegnarsi molto. Uno dei primi frutti che
avvertiamo con chiarezza quando iniziamo a entrare
nella preghiera del cuore una pace nuova.

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Il frutto della pace interiore ci pu essere di grande


aiuto nel discernere se realmente stiamo vivendo la
preghiera del cuore o se ci stiamo illudendo di pregare
ma di fatto sprechiamo il nostro tempo in pensieri
inutili, in sterili monologhi, in formule ripetute a memoria pi o meno distrattamente. La pace un frutto
meraviglioso della preghiera del cuore.
Non c' vera preghiera che non conduca alla pace
profonda e non c' pace senza preghiera. La pace che
scaturisce dalla preghiera quella pace che Ges ci ha
promesso: Vi lascio la pace vi do la mia pace; non
come la d il mondo io la do a voi. Non sia turbato il
vostro cuore e non abbia timore {Giovanni 14,27).
una pace che ci libera dalle tante paure paralizzanti che caratterizzano il nostro vivere quotidiano. Le
continue difficolt, le prove, le sofferenze che siamo
chiamati a vivere ogni giorno non riescono pi a turbare il nostro cuore.
Quell'ansia fastidiosa, che troppo spesso ci accompagna, quel sottile senso d'inquietudine, di insoddisfazione, di insicurezza... lasciano finalmente spazio a
una pace profondissima.
La pace che frutto della preghiera non ha niente a
che vedere con le tante diverse forme di "anestesia"
del malessere dell'anima che il mondo con tanta prepotenza ci impone. Quando cerchi di trovare sollievo
al malessere interiore buttandoti a capofitto nella ricerca di piacere, di applausi, di successo, di riconoscimenti, di sostanze, di sesso usa e getta, di ore passate a
stordirti davanti alla tv, a internet, alla PlayStation... l
per l hai la sensazione che qualcosa lenisca la tua
sofferenza interiore ma poi ti riscopri sempre pi dipendente e l'angoscia, l'ansia, l'inquietudine, si ripresentano con forza crescente, imprigionano l'anima in
una morsa sempre pi dolorosa.

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La pace che scaturisce dalla preghiera diventa tanto


pi profonda quanto pi vera e intensa diventa la
preghiera del cuore. una pace che ti accompagna sia
nei momenti in cui la vita ti regala sorprese stupende,
sia quando l'ombra della croce si presenta con forza e
sembra volere oscurare quei meravigliosi orizzonti di
luce che l'Amore dischiude.
Se vuoi fare una seria verifica di quanto stai realmente pregando, domandati: Riesco a custodire la
pace nel cuore anche nei momenti pi difficili? Sto
camminando secondo lo Spirito e ne sperimento quotidianamente i frutti di pace, di amore, di pazienza,
benevolenza, bont, fedelt, mitezza, dominio di me
stesso?.
Pi questi frutti caratterizzano le tue giornate dolorose e meravigliose, pi saprai che stai crescendo
nella preghiera del cuore. Se invece, pur dedicando del
tempo alla preghiera, ti senti spesso deluso, insoddisfatto, impaziente, ansioso, nervoso, ripiegato su te
stesso, solo, sempre preoccupato di perseguire i tuoi
interessi... forse arrivato il momento di prendere una
decisione di fondamentale importanza per dare una
svolta decisiva alla tua vita: dedicare tempo, impegno,
energie per imparare la preghiera del cuore. Non c'
niente di pi bello e fondamentale per vivere la vita in
pienezza che imparare a dialogare con Dio!
Non cadere nella solita trappola del: Ma io non ho
tempo, ho troppe cose da fare!.
Tutto ci che fai se non scaturisce dalla preghiera
tempo perso, vanit delle vanit. Se non trovi il coraggio di fermarti per dedicare del tempo a imparare a
pregare, a fare silenzio dentro di te per metterti in
ascolto della voce dello Spirito continuerai a disperdere tantissime energie per riscoprirti poi sempre pi
insoddisfatto e inquieto.

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Un cuore traboccante di amore


Un altro frutto meraviglioso della preghiera un
cuore traboccante di amore. Una nuova capacit di
donare amore senza aspettarsi niente in cambio.
Cresciamo in una societ che ci porta a essere competitivi, "forti", autosufficienti, individualisti e un po'
narcisisti. Il modello pi o meno consapevole quello
dell'uomo/donna forte che non ha bisogno di niente e
di nessuno... neppure di Dio! Niente di pi lontano
dalla realt. Non assolutamente vero che non abbiamo bisogno di niente e di nessuno. Senza amore non
possiamo vivere! L'amore il nutrimento fondamentale per potere vivere la nostra vita in pienezza. Senza
amore non c' colore, non c' gioia, non c' pienezza,
non c' realizzazione. Abbiamo bisogno di amare e di
sentirci amati per ci che siamo, con tutte le nostre
debolezze e povert. Abbiamo bisogno di amore.
L'amore il respiro dell'anima. Abbiamo un bisogno
profondissimo di Dio che Amore: siamo stati creati a
sua immagine e somiglianza e solo se impariamo a rimanere nel suo amore possiamo davvero realizzarci in
pienezza. Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro
cuore non ha pace finch non riposa in Te...
(sant'Agostino).
Il nostro cuore stato creato da Colui che l'Amore
infinito e solo il suo Amore pu saziare quella sete di
amore infinito impressa nella profondit del nostro
cuore sempre inquieto.
Troppo spesso elemosiniamo in mille modi un po'
di affetto da persone che poi si rivelano incapaci di
donarlo e ci dimentichiamo invece di rivolgerci a Colui che l'Amore e che ci ama infinitamente, incondizionatamente.

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Grazie alla preghiera possiamo imparare ad aprire il


cuore, a lasciarci raggiungere dall'Amore di Dio, ad
attingere alle sorgenti d'acqua viva del suo Amore.
Se quando ci sentiamo raggiunti dallo sguardo pieno di amore di una persona il nostro cuore sussulta di
una gioia profonda, prova a immaginare che mai potr
essere se impari a lasciarti raggiungere dallo sguardo
di Amore di Colui che l'Amore?
Imparare a pregare imparare a dialogare con Dio e
lasciarci raggiungere, rinnovare, trasfigurare, dal suo
sguardo di amore, dal suo abbraccio di infinita tenerezza.
Se vogliamo vivere in pienezza ogni attimo della
vita che ci stata regalata e fare s che tutto ci che
facciamo possa portare grandi frutti, abbiamo bisogno
di imparare a rimanere nell'amore o meglio in Colui
che l'Amore.
Gioia piena
Nel cuore di ogni uomo impresso anche un desiderio profondo di gioia piena, eppure sono poche le
persone che si sentono profondamente felici. Inseguiamo la felicit con tutto il nostro impegno. Dedichiamo
tanto tempo ed energie nella speranza di poterla finalmente raggiungere ma troppo spesso sbagliamo strada
e proprio quando abbiamo finalmente raggiunto uno
dei tanti obiettivi che di volta in volta ci prefissiamo
per potere essere felici ci riscopriamo di fatto insoddisfatti, tristi, spenti... non ci basta, vogliamo di pi!
La gioia frutto dell'amore e l'amore frutto della
preghiera. Non sufficiente un amore semplicemente
umano, che troppo spesso inquinato dal nostro

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egoismo, abbiamo bisogno di imparare a rimanere


nell'Amore di Dio.
Ges, il Verbo di Dio, il Signore della Creazione,
che pi di ogni altro conosce i bisogni pi profondi del
nostro cuore, ci ha rivelato il segreto per la pienezza
della gioia.
Rimanete nel mo amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel
suo amore. Questo vi ho detto perch la mia gioia sia
in voi e la vostra gioia sia piena. Questo il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io
vi ho amati (Giovanni 15,9-11).
Possiamo vivere la gioia. Non una gioia
superficiale passeggera... La sua gioia. La gioia piena!
!!
E una promessa fantastica e perch possa realizzarsi
anche nella nostra vita abbiamo bisogno di imparare
ad amare, a rimanere nel suo Amore. Pi sapremo immergerci nella preghiera del cuore, pi l'Amore del
Padre verr riversato nei nostri cuori mediante lo Spirito e il nostro cuore sar ricolmo della gioia di lass.
La gioia che fiorisce dalla preghiera una gioia che
non si pu contenere. E profonda, dirompente, traboccante, discreta, indicibile, gloriosa.
La forza nella debolezza
La preghiera non solo ci dona una pace che non di
questo mondo, ci ricolma il cuore di amore e di gioia
piena. La preghiera ci permette anche di sperimentare
una meravigliosa forza che si manifesta proprio sulla
nostra debolezza.

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La preghiera ci introduce in un dialogo sempre pi


profondo con Dio. Dio Amore. Dio luce.
Grazie alla preghiera possiamo finalmente riconciliarci con la nostra debolezza e scoprire che Dio ci
ama con tutte le nostre fragilit, i nostri limiti. Pi ci
lasciamo raggiungere in profondit dall'Amore di Dio,
pi ci sentiamo amati per ci che siamo. Il suo Amore
ci libera da quel sottile e pericoloso bisogno di
nascondere le nostre povert, debolezze, pur di
ottenere l'approvazione degli altri. Troppo spesso rischiamo di spendere grande parte delle nostre migliori
energie nel cercare riconoscimenti, applausi, medagliette, trofei da esibire come se potessero in qualche
modo servire a noi stessi e agli altri per dimostrare il
nostro valore. Puntiamo molto di pi all'apparire che
all'essere, al prevalere sugli altri che all'amore ma poi
ci riscopriamo vuoti, piccoli, soli. Accecati dal nostro
orgoglio, dalla nostra vanagloria, superbia, ci illudiamo di essere forti, di potere fare grandi Cose e spesso
ci lasciamo travolgere in una corsa frenetica verso il
successo, il potere, la ricchezza. Evitiamo in tutti i
modi di guardare alla nostra fragilit, debolezza, povert, miseria e vogliamo dimostrare a ogni costo di
essere "qualcuno". Rischiamo cos di entrare in una
sottile, se non evidente, competizione con tutti per
dimostrare di essere migliori. Eppure tutte le volte che
ci ostiniamo a nascondere la nostra fragilit a noi
stessi e agli altri diventiamo di fatto pi deboli e a
volte miserabili.
Abbiamo dimenticato che senza di Lui non possiamo fare niente (cfr. Giovanni 15,5).
Grazie alla preghiera riusciamo a vedere noi stessi
sotto una nuova luce, una prospettiva diversa. Non
siamo pi vittime di quella subdola ansia da prestazione che troppo spesso rischia di inquinare anche quanto

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di pi bello e di pi sacro viviamo. Riscopriamo la


bellezza della semplicit, della spontaneit, dell'essere
noi stessi. La preghiera ci dona luce per riconoscere,
accogliere le nostre povert, riconciliarci con le nostre
fragilit.
In un mondo che ci chiede di essere sempre vincenti, forti, perfetti scopriamo che la vera forza si manifesta pienamente proprio nella debolezza.
Ed egli (il Signore) mi ha detto: "Ti basta la mia
grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente
nella debolezza'Mi vanter quindi ben volentieri delle
mie debolezze, perch dimori in me la potenza di
Cristo. Perci mi compiaccio nelle mie infermit,
negli oltraggi, nelle necessit, nelle persecuzioni,
nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono
debole, allora che sono forte (2 Corinzi 12, 9-10).
davvero una grazia grande poter sperimentare che
proprio la nostra debolezza, consegnata nelle mani di
Colui che tutto pu, diventa manifestazione della sua
potenza.
Grazie alla preghiera si realizza anche per ciascuno
di noi quanto Ges ha promesso: Avrete forza dallo
Spirito Santo che scender su di voi {Atti 1,8).
L'impossibile diventa possibile, perch quando ci
impegniamo a realizzare la volont di Colui che ci
ama immensamente ci basta la sua grazia, quando
siamo deboli che siamo forti. Non c' pi croce,
ostacolo, difficolt capace di fermarci perch la luce
della fede ci assicura che tutto possiamo in Colui che
ci d forza (cfr. Filippesi 4,13).
La verit vi far liberi

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Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero


miei discepoli; conoscerete la verit e la verit vi far
liberi (Giovanni 8,31-32).

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davvero meravigliosa questa promessa di Ges.


Oggi si fa un gran palare di libert. Tutti vogliamo
trovare il modo di essere davvero liberi ma il paradosso che le vie che il mondo ci propone ci portano
a riscoprirci sempre pi dipendenti. Vogliamo essere
liberi di esprimere noi stessi, di fare ci che ci va, di
vivere una sessualit sempre pi disinibita, di provare
ogni genere di emozione, di piacere, di calpestare ogni
tipo di valore pur di raggiungere il successo... e poi ci
si scopre dipendenti dagli applausi, dai riconoscimenti, dal denaro, dal sesso usa e getta, dall'alcool, dalle
droghe, da internet...
E quanto difficile risulta poi riuscire a liberarci dalle catene che hanno imprigionato l'anima e che continuano a tarpare le nostre ali spezzate da un miraggio
di libert che si poi rivelata essere una sottile menzogna. Non ce libert se non nella verit! Ma cos
difficile restare fedeli alla verit in un mondo in cui i
profeti di menzogna con cos grande prepotenza e
arroganza avvelenano continuamente la nostra anima.
Se stai cercando la verit, se vuoi essere libero davvero, c' una via impegnativa ma efficace: la preghiera! Noi troppo spesso vediamo il cristianesimo come
una serie di divieti e di prescrizioni che limitano la nostra libert. Non abbiamo compreso che il cuore del
cristianesimo l'Amore. L'amore richiede certo capacit di rinunce, di sacrifici, di dominio di s e chiede
di vivere i suggerimenti che ci ha regalato Colui che
ha detto: io sono la via, la verit e la vita {Giovanni
14,6). E decisamente impegnativo ma pi impariamo a
lasciarci guidare da Colui che l'Amore pi arriviamo
a sperimentare una libert interiore che non ha uguali.
Pi siamo fedeli alla preghiera, pi lo Spirito Santo
pu condurci alla verit tutta intera, quella verit che
ci rende liberi davvero. Pi approfondiamo la nostra
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vita di preghiera, pi Colui che venuto a spezzare


ogni catena ci libera da ogni tipo di dipendenza e tutto
ci che prima ci condizionava e talvolta ci imprigionava perde la sua forza. Ritroviamo la semplicit,
la spontaneit, lo stupore dei piccoli e non siamo pi
condizionati da ci che gli altri pensano, si aspettano
da noi, dal bisogno di riconoscimenti, di successo, di
applausi, di piacere, di "sballo" di ogni tipo, di denaro,
di sostanze. La preghiera ci dona una comunione
sempre pi profonda con Colui che la luce e la sua
verit ci rende liberi! Liberi davvero!
Il discernimento
Io come luce sono venuto nel mondo, perch
chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre
(Giovanni 12,46).
Un altro frutto stupendo della preghiera una
nuova misteriosa e meravigliosa luce che illumina e
riscalda la notte del nostro cuore. una luce che non
sai e non puoi descrivere a parole ma... percepisci nel
profondo della tua anima che le tenebre, che cos
spesso l'avvolgevano, cedono il passo a una nuova,
indicibile luce.
Quante volte avrai provato anche tu quella sottile
ansia che sembra diventare una sgradita compagna nel
viaggio della vita e la cui morsa diventa sempre pi
opprimente, talvolta insopportabile, soprattutto se devi
prendere delle decisioni importanti.
Un fastidioso senso di incertezza, di paura, di timore che sembra renderti incapace di prendere la giusta
direzione, individuare la via da percorrere, discernere
le scelte pi giuste da fare per vivere al meglio ogni
attimo della tua vita.
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Quanto tempo perdiamo a scervellarci nel cercare


di comprendere qual la decisione migliore da prendere e nonostante i nostri grandi sforzi spesso non vediamo luce o ci resta la sensazione di aver fatto molti
sbagli importanti. Per quanto le scelte e le decisioni
che siamo chiamati a prendere spesso ci stanno particolarmente a cuore e desideriamo davvero fare la cosa
migliore, il pi delle volte dimentichiamo o trascuriamo la cosa pi importante: la preghiera. Non diamo la
possibilit a Colui che la luce di illuminarci per
avere il dono del discernimento. Non chiediamo lo
Spirito Santo, la sapienza e i nostri grandi sforzi
spesso si rivelano vani. Anche il discernimento
un'arte fondamentale per vivere al meglio la nostra
vita e, come tutte le arti, per essere appresa richiede
molta dedizione e maestri validi.
Se non ci accontentiamo di una preghiera superficiale ma mettiamo tutto il nostro impegno per entrare
nella preghiera contemplativa daremo finalmente la
possibilit alla Spirito Santo di condurci passo dopo
passo e sperimenteremo una misteriosa luce che ci d
una nuova sicurezza interiore nel discernere le decisioni migliori da prendere, anche quando la situazione
molto complessa e la scelta che comprendiamo di
dovere fare ci appare in netto contrasto con tutto ci
che la nostra razionalit ci suggerisce.
La guarigione delle ferite del cuore
Lo spirito del Signore Dio su di me, perch il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato
a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le
piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libert

27

degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri (Isaia


61,1).
Quante volte riceviamo ferite cos profonde che abbiamo quasi la sensazione fisica che il cuore sia stato
colpito a morte, continuiamo a sanguinare e sembra
non ci sia niente capace di lenire, neanche in minima
parte, il dolore. Fin da quando siamo bambini ci viene
insegnato che se riceviamo una ferita nel corpo
dobbiamo subito disinfettarla e se la ferita profonda
bisogna farla curare dal medico. Continuiamo invece a
trascurare le ferite del cuore. Ne subiamo tante, a volte
profondissime e terribili, eppure ci sentiamo impotenti, non abbiamo idea su come fare per medicare
un cuore che continua a sanguinare. Abbiamo per lo
pi dimenticato che Ges venuto per fasciare le piaghe dei cuori spezzati e che Lui l'unico medico che
conosce cos a fondo il nostro cuore da poterne guarire
ogni ferita. Per le sue piaghe noi siamo stati guariti
{Isaia 53,5). Il Signore ha preso su di s le ferite pi
terribili per curare, guarire, trasfigurare, le nostre
ferite pi profonde. Niente come la preghiera del
cuore pu esserci di aiuto per guarire il nostro cuore.
Lo Spirito Santo quel dolce balsamo dell'anima
capace di consolare l dove niente e nessuno riesce
pi a portare sollievo, lenire la sofferenza di quella
morsa sempre pi attanagliante che sembra togliere il
respiro. Ges l'uomo dei dolori che ben conosce il
patire e se presentiamo a lui i nostri cuori spezzati,
induriti dai troppi colpi subiti, Lui ci dona un cuore
nuovo. Il suo Amore trasfigura tutto ci che in noi
stato sfigurato!

ESERCIZI PRATICI ^^

Stai sperimentando quotidianamente i frutti


della preghiera nella tua vita?

28

Vivi spesso quella pace profonda che il mondo


non pu donare e il mondo non pu togliere?
Metti tutto il tuo impegno per custodirla anche
nei momenti pi difficili vigilando sempre
nella preghiera?
Ti lasci raggiungere, travolgere, stravolgere
dall'Amore di Dio? Durante le tue giornate sei
pi preoccupato/a di ricevere amore o di
donarlo?
Il tuo cuore traboccante di quella gioia piena
che non si pu contenere? Testimoni con la tua
vita la gioia piena che Cristo risorto ti dona?
Fai di tutto per nascondere la tua povert,
fragilit, i tuoi limiti o sperimenti che la
potenza di Dio si manifesta proprio sulla tua
debolezza consegnata a Lui? Fai esperienza
che tutto puoi in Colui che ti d forza
(Filippesi 4,13)?
Stai cercando la verit con tutto il cuore?
Sperimenti quella piena libert interiore che
scaturisce dalla fedelt a Colui che la verit?
Stai camminando nelle tenebre o ti stai
lasciando guidare da Colui che la luce? Stai
crescendo nell'arte del discernimento?
Stai presentando a Ges le tue ferite pi
dolorose e stai facendo esperienza di quella
guarigione profonda che Lui solo pu donare?
Poniti spesso queste domande: sono una
verifica efficace su quanto stai vivendo la
preghiera del cuore. Solo quando puoi
rispondere positivamente a tutte queste
domande hai la conferma che hai imparato la
preghiera del cuore e che le stai dedicando il
tempo necessario!

29

CONDIZIONI NECESSARIE
PER IMPARARE A
PREGARE

Una sola la cosa di cui c' bisogno


C' un racconto del Vangelo di Luca che mi stato
di grande aiuto nel comprendere pi in profondit
quanto sia fondamentale crescere nella preghiera contemplativa.
Maria, sedutasi ai piedi di Ges, ascoltava la sua
parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi.
Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi
che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille
dunque che mi aiuti". Ma Ges le rispose: "Marta,
Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma
una sola la cosa di cui c' bisogno. Maria si scelta
la parte migliore, che non le sar tolta" (Luca 10,3942).
Sprechiamo tantissimo tempo ed energie nell'agitarci, nel preoccuparci per mille cose che riteniamo di
assoluta importanza e poi ci rendiamo conto di non
avere concluso niente e di avere perso di vista ci che
pi importante nella nostra vita.
Una sola la cosa necessaria!
forte questa affermazione di Ges! In una societ
dove siamo portati a correre continuamente, siamo

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esposti alla pressione di mille urgenze, di continui


impegni che sembrano davvero inderogabili, Colui che
la verit ci ricorda che anche le cose pi belle e sacre
(Marta si sta dando da fare per servire Ges, perch
Lui si possa sentire accolto bene... non sta certo
perdendo tempo in qualcosa di insignificante), se non
scaturiscono dalla preghiera non sono importanti.
Tutto si riempie di significato solo se ci sappiamo
concentrare sull'unica cosa necessaria. E qual questa
unica cosa necessaria a cui Ges si riferisce?
Maria stava ai piedi del Maestro e ascoltava la
sua Parola!
Quanto tempo della tua giornata dedichi a restare
"ai piedi di Ges", aprire il tuo cuore per metterti in
profondo ascolto della sua Parola, di quanto Lui
desidera suggerirti?
Credi davvero che Ges il Verbo di Dio e che ogni
sua Parola ti dischiude gli orizzonti dell'eternit? Credi
che se il Verbo di Dio si fatto carne per venire ad
abitare in mezzo a noi aveva qualcosa di fondamentale
da dirci?
In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui niente stato fatto di tutto ci che
esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini... E il Verbo si
fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi
(Giovanni 1,1-4.14).

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davvero un mistero grande e meraviglioso: il Verbo di Dio, Colui che fin da principio era presso Dio e
per mezzo del quale tutto stato fatto, venuto ad
abitare in mezzo a noi per parlare al nostro cuore, per
dare le risposte a tutti i bisogni pi profondi della nostra anima.
In Lui la vita e la vita la luce degli uomini.
Quanta vita, quanta luce possiamo scoprire se ci
mettiamo davvero in ascolto della Parola, se la
meditiamo e proviamo a viverla con radicalit, Colui
che fa nuove tutte le cose ci dischiude nuovi
meravigliosi orizzonti di luce, di vita, di cielo.
Allora una condizione necessaria per imparare a
pregare scoprire che una sola la cosa necessaria!
Dobbiamo darci le giuste priorit e prendere una decisione fondamentale: trovare del tempo "sacro" per restare in ascolto del Verbo di Dio che ci parla attraverso
ogni sua Parola. Quante volte a messa, dopo avere
letto un passo della sacra Scrittura, ripetiamo alquanto
distrattamente: Parola di Dio. Rendiamo grazie a
Dio! Parola del Signore. Lode a t e o Cristo!.
Ci credi davvero che Parola di Dio? Ci credi che
il Vangelo non solo il racconto di quanto ha fatto un
grande uomo, un grande profeta ma... parola del
Signore? ! Il verbo di Dio parla al tuo cuore? !
Se ci credi davvero perch dedichi cos poco tempo
ad ascoltare, leggere, meditare, vivere la Parola di
Dio? Che cosa aspetti? Lasciati mettere in crisi dal
Verbo di Dio che ti parla attraverso la sua Parola.
La Parola di Dio come una spada a doppio taglio
capace di entrare nella profondit del cuore e dell'anima per trasfigurare ogni nostra ferita e incidere a fuoco parole di luce, di verit, di amore capaci di rinnovare completamente la nostra vita!

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Fermatevi e sappiate che io sono Dio


Fermatevi e sappiate che io sono Dio, eccelso tra
le genti, eccelso sulla terra (Salmo 45,11).
Fermatevi! Quanto abbiamo bisogno di lasciarci
interpellare da questa Parola di Dio per non ritrovarci
alla fine della nostra vita a scoprire di avere corso
invano. Sarebbe davvero triste avere impiegato tanto
impegno ed energie nel rincorrere i miraggi di felicit
che il mondo ci propone, dimenticando quanto di pi
sacro ci stato donato, per poi renderci conto di avere
edificato la casa della nostra vita sulla sabbia e dovere
raccogliere, alla prima tempesta che ci coglie impreparati, niente altro che macerie.
Quanto subdole sono le tante seduzioni del mondo
e quanto grande il pericolo di prostrarsi in adorazione del vitello d'oro del proprio io. Siamo continuamente esposti alle menzogne dei falsi profeti del mondo che ci portano a essere sempre pi ego-centrati,
inquinati dal desiderio di successo, potere, piacere,
denaro. Quanto tempo ed energie sprecati nelTapparire
piuttosto che nell'essere! Quel sottile veleno del
narcisismo avvelena cuore mente e anima senza che se
ne abbia pi alcuna consapevolezza. Si talmente
concentrati nel perseguire i propri obiettivi, la propria
realizzazione che tutti e tutto rischiano di passare in
secondo piano. Continuiamo a dire di essere cristiani
ma nella realt dei fatti, della vita di ogni giorno, l'io
prende sempre pi prepotentemente il posto di Dio!
Fermati! Dove stai andando? Cosa stai facendo?
Quali sono i tuoi obiettivi? Qual il senso pi profondo che vuoi dare alla tua vita? Quali sono le alte vette
che desideri davvero raggiungere? C' ancora un po' di
posto per Dio nelle tue giornate sempre pi
frenetiche?

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Qual la motivazione pi vera attorno a cui ruotano


le tue decisioni? Qual il centro della tua vita?
davvero Dio o non rischia di essere piuttosto, mascherato in mille modi diversi, il tuo io?
Fermati e trova del tempo per scoprire che Dio
Dio! Senza di Lui non puoi fare niente!
Guarda la bellezza di un tramonto, la maestosit del
firmamento, ascolta il magico concerto della Creazione. Dio la bellezza che supera ogni idea di bellezza; la luce che fa risplendere tutto ci che ; l'Amore
onnipotente e infinito capace di saziare la sete del tuo
cuore sempre inquieto! Dio Dio ed ben oltre tutto
quanto di pi meraviglioso tu possa pensare.
Fermati e abbi il coraggio della verit. Apri gli occhi dell'anima, liberati dalla cecit della presunzione
dell'orgoglio che ti ha portato, senza neanche accorgertene, a essere il dio della tua vita. Fermati! Chi sei
tu e chi Dio? Abbi il coraggio di guardare tutte le tue
fragilit, paure, limiti. Non vero che non hai bisogno
di niente e di nessuno. Hai bisogno di verit, hai
bisogno di luce, hai bisogno di forza, di bellezza, di
pace, di libert dalle tue mille dipendenze e timori, hai
bisogno di Amore, hai bisogno di Dio!
Se non riconosci che lui tutto e noi non siamo
niente rischi di disperdere le tue energie, il tuo tempo,
rischi di sprecare il dono immenso della vita nell'inseguire ci che vanit delle vanit.
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io
in lui, fa molto frutto, perch senza di me non potete
far nulla (Giovanni 15,5).
Solo se impari a mettere Dio al centro della tua vita,
se ti lasci raggiungere, travolgere, stravolgere dal suo

34

Amore, potrai davvero realizzare, nonostante la tua


povert, qualcosa di grande.
Il suo disegno di Amore sulla tua vita supera il pi
meraviglioso dei sogni che tu possa avere mai immaginato!
Cristo la vite noi siamo i tralci se rimaniamo in lui
possiamo portare frutti abbondanti...
SENZA DI LUI NON POSSIAMO FARE NIENTE!

Il cuore della preghiera


Molte volte, nonostante abbiamo compreso che una
sola la cosa necessaria, che senza di lui non possiamo fare niente (e ci siamo finalmente decisi a dedicare del tempo alla preghiera), continuiamo ad avere
l'impressione che ogni nostro sforzo sia vano.
Proviamo a recitare, pi o meno a memoria, quelle
preghiere che ci sono state insegnate da bambini,
proviamo con grande impegno a leggerne altre, magari
riusciamo anche a recitare con una certa costanza le
lodi e i vespri, oppure ci cimentiamo a imparare il
rosario eppure... nonostante tanti tentativi ci accorgiamo di essere ancora lontani dalla vera preghiera.
Continuiamo a vivere tutto ci che riguarda il tempo
dedicato alla preghiera come un impegno, una fatica,
un "compito" da svolgere con una certa costanza pi
per un certo senso del dovere che per altro ma... non
ne sperimentiamo quei meravigliosi frutti che la Parola di Dio ci rivela.
Molti mi dicono: Sono anni che prego, vado a
messa tutte le domeniche, eppure la mia preghiera
arida, faticosa e non riesco a fare esperienza della bellezza, della profondit della preghiera!.

35

Sono tanti gli ostacoli, di cui il pi delle volte non


siamo consapevoli, che ci impediscono di entrare nella
preghiera contemplativa per cui ci continuiamo a
illudere di pregare ma in realt stiamo facendo
tutt'altro.
Alcuni dei principali impedimenti li vedremo pi
avanti, sempre alla luce della Parola di Dio. C' per
un salto fondamentale, per poter iniziare a pregare
davvero, che spesso tralasciamo di fare. Abbiamo sentito pi volte usare il termine preghiera del cuore e
forse ci ha anche affascinato. Ci siamo forse impegnati
a raggiungerla recitando a memoria le nostre
"preghie* rine" quotidiane. Abbiamo per trascurato
l'elemento fondamentale della preghiera del cuore...
IL CUORE!

La preghiera non pu essere un monologo in cui


presentiamo a Dio la lista delle nostre richieste. Non
pu neanche ridursi alla recita distratta di alcune belle
preghiere. La preghiera del cuore dialogo con Dio,
entrare nell'intimit di un rapporto di amore con Colui
che l'Amore. Allora la condizione pi importante per
imparare a pregare proprio l'amore. Possiamo
recitare le preghiere pi belle del mondo, possiamo
partecipare alla messa, dire tanti rosari, ripetere tutti i
giorni la liturgia delle ore... ma se il nostro cuore resta
chiuso e distratto, se non mettiamo tutto l'amore di cui
siamo capaci, non potremo mai entrare nella profondit della preghiera, non potremo sperimentare il
frutto meraviglioso della preghiera contemplativa: la
comunione con Dio. Anche in questo caso Ges
stesso che ci rivela la strada da percorrere: Chi mi
ama sar amato dal Padre mio e anch'io lo amer e
mi manifester a lui {Giovanni 14,21).
Il cuore della preghiera l'amore, perch l'amore
la via che Ges che verit ci ha indicato perch Lui

36

possa manifestarsi a noi! Questa frase del Vangelo


stata per me una scoperta fondamentale! Io sono una
persona decisamente razionale, nonostante la maggior
parte delle scelte che ho fatto nella mia vita
potrebbero fare pensare diversamente. Fin da quando
ero bambina avevo le mie prime crisi esistenziali e mi
interrogavo su Dio, su che senso potesse avere tanta
sofferenza innocente, il male con cui ogni giorno ci
troviamo a dovere fare i conti, le tanti croci che la vita
ci presenta e sembrano all'improvviso infrangere i
nostri sogni.

37

Sono sempre stata affascinata dalla bellezza della


natura, ho sempre pensato, guardando alla creazione,
che fosse molto pi razionale pensare che dietro alla
meraviglia di questo incredibile capolavoro ci fosse un
grande artista onnipotente, piuttosto che credere che
tutto potesse essere frutto del caso. Mi sono sempre
sentita misteriosamente attratta da Dio ma in alcuni
momenti della mia vita mi sono resa conto che ho rischiato di volere comprendere, imprigionare Dio nei
miei poveri e piccoli ragionamenti, nei miei limitatissimi schemi mentali.
Cercare di arrivare a Dio con la sola nostra razionalit davvero come pretendere di contenere l'oceano
in un povero secchiello. Dio oltre. molto oltre tutto
quanto noi possiamo arrivare a pensare di Lui. Il
mistero del suo Amore ben oltre a quanto possiamo
comprendere con i nostri ragionamenti pi sofisticati.
Dio molto, molto di pi rispetto a tutto ci che di pi
meraviglioso possiamo arrivare a pensare di Lui. Dio
ci trascende, oltre tutto ci che ci dato di potere
capire con la nostra limitata ragione.
Eppure Colui che la verit ci ha mostrato la via da
percorrere perch Lui possa manifestarsi a noi: a chi
mi ama mi manifester! Il cuore arriva l dove la
ragione deve fermarsi e grazie all'esperienza di amore
che il cuore fa quando Colui che l'Amore si manifesta, una luce nuova arriva finalmente a illuminare la
mente e ci che la ragione non pu comprendere
diventa improvvisamente e inspiegabilmente chiaro,
vorrei dire evidente, certo!
E fondamentale allora scoprire che il cuore della
preghiera proprio il cuore, l'amore. Solo l'amore pu
permettere al nostro cuore, indurito dall'egoismo e
dalle tante ferite della vita, di aprirsi per lasciarsi
raggiungere dall'amore di Colui che l'Amore e po-

tere finalmente contemplare con gli occhi dell'anima


la manifestazione della gloria di Dio nella nostra vita!
Uattirer nel deserto e parler al suo cuore
Perci, ecco, la attirer a me, la condurr nel
deserto e parler al suo cuore (Osea 2,16).
molto bello questo passo della Scrittura. Dio desidera parlare al nostro cuore ma ha bisogno di condurci nel deserto.
Un'altra condizione necessaria per imparare a dialogare con Dio riscoprire l'importanza del deserto,
custodire i nostri tempi di silenzio in cui raccoglierci
nel tabernacolo interiore della nostra anima e spegnere
ogni rumore per restare in ascolto del Verbo di Dio.
Uno dei principali motivi per cui il tempo che dedichiamo alla preghiera non porta frutti concreti nel
nostro cuore e nella nostra vita proprio la nostra incapacit di fare silenzio. Dobbiamo lasciarci attirare
da Dio nel deserto perch Lui possa purificarci da
tutto ci che impedisce al nostro cuore di aprirsi al suo
amore e perch questo sia possibile dobbiamo riscoprire l'importanza del silenzio interiore.
Lo Spirito Santo come un soffio leggero e se noi
siamo sempre storditi da mille rumori non riuscia

mo
mo ad ascoltarlo. Nessuno ci insegna a custodire con
grande impegno i nostri tempi di deserto e cos ci abituiamo a vivere distratti da mille rumori che come in
una discoteca ci impediscono qualunque tentativo di
dialogo profondo.

39

Prova a fermarti per verificare quanto riesci a fare


silenzio nel tempo che pensi di dedicare alla preghiera. Quando provi a pregare quanto tempo trascorri in
bala dei tuoi mille pensieri, delle tue preoccupazioni,
dei tuoi inutili monologhi? Quanti minuti, forse secondi riesci invece a fare davvero silenzio per restare
in ascolto?
Perch la preghiera possa diventare dialogo, comunione con Dio, necessario passare dal frastuono
della nostra "discoteca interiore" al "deserto", dal rumore delle mille distrazioni e monologhi all'ascolto.
Se il cuore della preghiera l'amore non possiamo
credere di amare Dio se non impariamo a fare silenzio
per ascoltarlo.
Penso ti sia capitato pi volte di volere condividere
qualcosa di bello, di davvero importante, con la persona che pi ami ma la sua incapacit di fermarsi ad
ascoltarti in profondit, il suo essere preso/a da mille
cose da fare, te lo ha impedito. Ti senti amato/a ogni
volta che ti scontri con l'incapacit da parte della persona amata di mettere da parte ci che a lei/lui in quel
momento pare essere importante per esserci per te e
ascoltarti? Se vero che un passo fondamentale per
imparare a pregare amare altrettanto vero che non
c' amore vero se non impariamo a mettere da parte
tutto ci che sta occupando il nostro cuore e la nostra
attenzione per metterci in profondo ascolto di quanto
la persona che diciamo di amare desidererebbe condividere con noi.
Non sufficiente passare dal rumore al deserto, dal
monologo all'ascolto, bisogna imparare a farlo con
tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze.

Ascolta, Israele: il Signore il nostro Dio, il


Signore uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con
tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze
(Deuteronomio 6,4-5).
Un'altra condizione necessaria per imparare a pregare ascoltarlo, amarlo con tutto il cuore, l'anima e le
forze. Non sufficiente un po' di amore, un po' di
attenzione, un po' di impegno. Tutto il tuo cuore, la tua
mente, la tua anima, le tue forze devono essere per
Dio.
Lo Spirito viene in
soccorso della nostra
debolezza
Abbiamo fino a qui visto alcune condizioni necessarie che la Parola di Dio ci rivela per imparare a
dialogare con Dio e che costituiscono dei passaggi
fondamentali per migliorare la qualit della nostra
preghiera.

41

Troppo spesso per, nonostante crediamo davvero


profondamente che una sola la cosa necessaria, che
senza Dio non possiamo fare niente, nonostante mettiamo tutto il nostro impegno per pregare con tutto
l'amore di cui siamo capaci, per custodire i nostri tempi di preghiera, per fare silenzio e metterci in ascolto...
continuiamo a scontrarci con la nostra debolezza. Rinnoviamo i nostri buoni propositi, cerchiamo di migliorare, eppure... ancora tutto il nostro impegno sembra
vano, la nostra preghiera continua a essere uno sterile
monologo, superficiale e distratta.
Anche in questo caso, proprio grazie alla Parola di
Dio, possiamo scoprire la via da percorrere.
Spesso ci illudiamo che per imparare la preghiera
del cuore sia sufficiente il nostro impegno, i nostri
sforzi, le nostre forze... ma dimentichiamo una verit
fondamentale: per imparare a pregare abbiamo bisogno dello Spirito Santo!
Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza,
perch nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente
domandare, ma lo Spirito stesso intercede con
insistenza per noi (Romani 8,26).
E meraviglioso sperimentare che lo Spirito Santo
l'autore della preghiera del cuore, Lui che ci introduce in quella profonda intimit di amore con Colui
che l'Amore e ci d la possibilit di immergerci nella
pi profonda contemplazione.
Lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, intercede per noi.
Lo Spirito Santo fa la vera differenza. E un po' come pensare di scalare l'Everest passo dopo passo oppure arrivare in cima in funivia. Lo Spirito Santo la
straordinaria "funivia" che ci permette, nonostante la

42

nostra debolezza, di raggiungere le "alte vette" della


preghiera!
Con questo non voglio certo dire che non necessario un grande impegno da parte nostra. Voglio solo
condividere una scoperta che nella mia vita stata
fondamentale per vivere la bellezza e la profondit
della preghiera: lo Spirito Santo viene in soccorso della nostra debolezza!
Non dobbiamo mai stancarci di chiedere al Padre il
dono dei doni.
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose
buone ai vostri figli, quanto pi il Padre vostro celeste
dar lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!
(Luca 11,13).
Colui che la verit ci rivela che Dio dona lo
Spirito Santo a coloro che glielo chiedono.
Ogni mattina appena mi sveglio cerco come prima
cosa di immergermi nella preghiera e ancora oggi,
dopo anni che metto tutto il mio impegno per imparare
a pregare, sperimento che c' una differenza
incredibile nella qualit e nella profondit della preghiera tra quando cerco di pregare confidando nella
mia buona volont e quando invece lo faccio chiedendo con tutto il cuore allo Spirito Santo di venire in
soccorso della mia debolezza e di intercedere Lui per
me.
Inoltre la Parola di Dio ci rivela che: L'uomo naturale per non comprende le cose dello Spirito di
Dio; esse sono follia per lui, e non capace di
intenderle, perch se ne pu giudicare solo per mezzo
dello Spirito {1 Corinzi 2,14).
I misteri di Dio sono follia per noi, non ci dato di
comprenderli se non grazie allo Spirito Santo.

43

Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito


dell'uomo che in lui? Cos anche i segreti di Dio
nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di
Do. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del
mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ci
che Dio ci ha donato (1 Corinzi 2,11-12).
Non fantastico? La Parola di Dio ci rivela che lo
Spirito Santo, che conosce i segreti di Dio, scruta le
profondit dei suoi misteri, ci stato dato per rivelarci
tutto quanto Dio ci ha donato!
Essere perseveranti
Un'altra condizione necessaria per imparare a pregare la perseveranza.
Molte volte succede che dopo avere vissuto dei
momenti di preghiera, degli incontri di spiritualit
particolarmente forti, si parte con il cuore infiammato
dal fuoco dello Spirito Santo e pieni di entusiasmo si
fanno tanti buoni propositi: S, Ges voglio davvero
seguirti, lasciarmi mettere in crisi dalla tua Parola,
viverla con seriet, senza compromessi di comodo.
Questa volta ho veramente capito che sto rischiando di
correre invano disperdendo inutilmente tempo ed
energie preziose. Voglio davvero mettere tutto il mio
impegno per imparare a pregare per lasciarmi guidare
da te e realizzare il meraviglioso disegno di amore che
fin dall'eternit hai sognato per la mia vita ! .
Nei giorni che seguono, un po' grazie al rinnovato
impegno, un po' trascinati dalla grazia ricevuta, la
qualit della nostra preghiera fa evidenti progressi e ne
sperimentiamo i meravigliosi frutti di gioia, di pace, di
amore, di libert interiore che ne scaturiscono. Poi,

44

senza neanche accorgercene, ci lasciamo di nuovo


travolgere dai mille impegni che sembrano essere
sempre pi pressanti, dalle tante distrazioni, dalle
continue seduzioni del mondo e quel fuoco divino, che
si era acceso nel nostro cuore illuminando di luce di
cielo ogni attimo della nostra giornata, si spegne.
Iniziamo cos a dedicare sempre meno tempo alla
preghiera che diventa nuovamente superficiale e arida,
sembriamo dimenticarci completamente che una sola
la cosa necessaria, che senza il Signore non possiamo
fare niente. Ci lasciamo travolgere dalle vecchie
abitudini e ci riscopriamo spenti.
Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime (Luca 21,19).
Vegliate e pregate per non entrare in tentazione;
lo spirito pronto, ma la carne debole (Marco
14,38).
Perch nel nostro cammino spirituale possiamo
sperimentare frutti sempre nuovi e meravigliosi dobbiamo vigilare e perseverare.
Lo spirito pronto e davvero desidera essere fedele
ai tanti propositi presi sotto l'azione della grazia ma la
carne debole. Non sufficiente comprendere l'importanza di dedicare tempo e impegno alla preghiera
necessario perseverare, anche quando ci sembra assolutamente faticoso e ogni ragione ci sembra buona
per rimandare a domani e poi a domani ancora quel
sacro tempo da dedicare alla preghiera del cuore.
necessario, come per qualunque obiettivo importante
che ci prefiggiamo nella vita, essere costanti nel dedicare impegno, tempo e sacrificio.

45

Un atleta pu anche avere vinto una medaglia d'oro,


avere raggiunto un record mondiale ma se non
continua ad allenarsi con sempre maggiore impegno in
breve tempo si allontaner velocemente dai grandi
risultati raggiunti. Questo tanto pi vero per la preghiera. Nel cammino spirituale chi non va avanti va
indietro. Il fuoco dello Spirito, proprio come il fuoco
di questa terra, se non lo si alimenta si spegne e al
posto di quella meravigliosa fiamma che donava luce
e che riscaldava l'anima resta solo cenere.

ESERCIZI PRATICI
Una sola la cosa di cui c bisogno {Luca
10,42). Prendi una decisione fondamentale: trovare del
tempo "sacro" per restare in ascolto del Verbo di Dio
che ci parla attraverso ogni sua Parola. Il Verbo di Dio
venuto ad abitare in mezzo a noi per dirci qualcosa
di fondamentale perch possiamo vivere la nostra vita
in pienezza. Trova del tempo per leggere, meditare,
metterti in ascolto di ci che il Signore desidera
suggerirti attraverso la sua Parola.
Fermati! Stabilisci quali sono le giuste priorit,
quali i grandi obiettivi che vuoi raggiungere.
Qual il senso che vuoi dare alla tua vita?
Fermati per verificare se quanto stai facendo
in sintonia con le mete che ti sei posto/a.
Fermati! Chi sei tu e chi Dio? Abbi il
coraggio di guardare a tutte le tue fragilit,
paure, limiti. Qual il centro della tua vita? C'
ancora un po' di posto per Dio nelle tue
giornate sempre pi frenetiche? Hai bisogno di
Amore, hai bisogno di Dio! Chi rimane in me
e io in lui, fa molto frutto, perch senza di me
non potete far nulla {Giovanni 15,5). Lasciati

46

raggiungere in profondit da questa


fondamentale verit.
Dio amore: la condizione necessaria per imparare a pregare l'amore. La preghiera del
cuore dialogo con Dio, entrare nell'intimit di
un rapporto di amore con Colui che l'Amore:
Chi mi ama sar amato dal Padre mio e
anch'io lo amer e mi manifester a lui
{Giovanni 14,21). Solo l'amore pu permettere
al nostro cuore, indurito dall'egoismo e dalle
tante ferite della vita, di aprirsi per lasciarsi
raggiungere dall'amore di Colui che l'Amore.
Individua i momenti pi adatti da dedicare alla
preghiera, il luogo che pi ti aiuta a immergerti
nella contemplazione. Cerca di "spegnere ogni
rumore" nella tua anima: solo se impari a fare
silenzio il Verbo pu parlarti. Immergiti nella
preghiera di ascolto con tutto il cuore, con tutta
l'anima, con tutta la mente, con tutte le forze.
Chiedi con insistenza al Padre nostro che nei
cieli il dono dello Spirito Santo perch sia Lui
a condurti nella preghiera del cuore. Lo Spirito
viene in aiuto alla nostra debolezza. Per
imparare a pregare abbiamo bisogno dello
Spirito Santo!
Perseverare. Se vuoi imparare a pregare devi essere fedele al tempo da dedicare al tuo dialogo con Dio.
Vigila sulla trappola: oggi non ne ho voglia, ho troppe
cose da fare... mi impegner domani. Costanza, fedelt, qualit della preghiera. Il fuoco dello Spirito, proprio come il fuoco di questa terra, se non lo alimenti si
spegne.

47

48

ALCUNI IMPEDIMENTI NELLA


PKEGHIERA

Le distrazioni
Le distrazioni sono indubbiamente uno dei principali ostacoli nel riuscire a entrare nella preghiera
contemplativa. Troppe volte si fa l'esperienza di iniziare a pregare con tutto il cuore, decisi a custodire i
nostri momenti di preghiera come i momenti pi sacri
ma presto, dopo i primi giorni di fervore ed entusiasmo, ci si imbatte in continue distrazioni. Magari
si dedica anche un'ora di tempo alla preghiera ma poi
ci si rende conto di avere realmente pregato s e no
cinque minuti perch la maggior parte del tempo la
nostra mente e il nostro cuore sono rimasti in bala di
mille preoccupazioni, pensieri, distrazioni di ogni tipo.
Ogni volta poi proviamo, magari con rinnovata
determinazione, a cercare di pregare davvero con tutto
il cuore, l'anima, la mente ma troppo spesso ci
riscopriamo nuovamente persi in un vorticoso turbinio
di pensieri.
Se non vogliamo perdere inutilmente il tempo che
riserviamo alla preghiera fondamentale vigilare sempre sulle distrazioni. Preparare bene il cuore. Trovare
un luogo silenzioso che ci aiuti nel raccoglimento.
Ascoltare musica di preghiera che ci aiuti a elevare
l'anima verso Dio e a liberarci dalle tante preoccupa-

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zioni che travolgono la mente in un turbinio incontenibile di pensieri.


Tu mi dirai: S, ci ho provato tante volte ma una
battaglia persa! Ogni volta le distrazioni hanno il sopravvento sul mio desiderio di pregare davvero.
Non devi scoraggiarti. Imparare a pregare con tutto
il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente non
facile. Per non cadere nella trappola delle mille
distrazioni, che sempre si insinuano per distoglierci
dalla preghiera, c' bisogno di tanto allenamento,
vigilanza, determinazione, costanza. Non siamo
abituati a controllare i nostri pensieri, al contrario,
molto del nostro tempo siamo pressoch travolti dal
vortice di tante preoccupazioni. Riuscire ad avere un
buon controllo sulla mente, sul cuore, per poter entrare
nella profondit della preghiera contemplativa,
richiede tempo e grande impegno ma, pi sapremo
chiedere lo Spirito Santo, esercitarci nella preghiera,
metterci in profondo ascolto di quanto il Verbo di Dio
desidera suggerire al nostro cuore attraverso la
meditazione della Parola di Dio, tanto pi impareremo
a fare s che le tante distrazioni diventino anche esse
preghiera.
Quando arriva una preoccupazione, che rischia di
distogliere la tua mente e il tuo cuore dalla preghiera,
invece di subirla passivamente impara a presentarla a
Dio e prega proprio per quella cosa. Pi saprai vigilare
riguardo a questo punto pi riuscirai a fare in modo
che proprio i tanti pensieri che prima ti distraevano
dalla preghiera diventino essi stessi preghiera.
La superbia: se non diventerete come bambini

50

Un altro grande impedimento alla preghiera del


cuore, di cui il pi delle volte non siamo neanche consapevoli, la superbia. C' un passo molto bello della
Sacra Scrittura che dice: Dio resiste ai superbi e agli
umili invece d la sua grazia {Giacomo 4,6).
Dunque per potere accogliere la grazia di Dio necessaria l'umilt. Sono tante e sottili le forme di superbia che subdolamente si insinuano nel nostro cuore e
ci impediscono di entrare nella preghiera contemplativa. C' l'arroganza e la presunzione di chi crede che
pu cavarsela da solo e che anche se Dio esiste Lui sta
lass e noi dobbiamo unicamente fare conto sulle
nostre capacit, talenti, determinazione. Siamo sufficientemente in gamba per cavarcela da soli! Spesso ci
diciamo che non opportuno "scomodare Dio" per
questioni che riguardano la nostra quotidianit. Dimentichiamo del tutto quanto ci ha detto Ges: Chi
rimane in me ed io in Lui porta molto frutto perch
senza di me non potete fare nulla {Giovanni 15,5).
La superbia si insinua in maniera subdola fino a
convincerci che in fondo non abbiamo bisogno di Dio.
Che senso ha perdere tempo prezioso a pregare
quando ci sono mille cose "importanti" da fare che
richiedono il nostro fondamentale e "illuminato" intervento? Questa un'altra trappola in cui si casca con
grandissima facilit e il pi delle volte non ce ne
accorgiamo nemmeno. Passiamo ore, giornate, mesi,
completamente presi dalle mille cose da fare accontentandoci, nella migliore delle ipotesi, di qualche
preghierina distratta e magari di andare a messa la
domenica ma anche l la mente e il cuore, per la maggior parte del tempo, sono completamente assorbiti
dai nostri pensieri che ci impediscono di immergerci

51

nell'ineffabile mistero di amore della celebrazione eucaristica a cui stiamo partecipando solo con un'apparente presenza fisica perch in realt siamo del tutto
assenti. Dobbiamo puntare alla vera umilt che scaturisce da una sempre pi profonda consapevolezza
che senza di Lui non possiamo fare niente! Dobbiamo
tornare a essere "piccoli".
Se non vi convertirete e non diventerete come
bambini non entrerete nel regno dei cieli! (Matteo
18,3)
Tornare alla semplicit dei bambini, che sanno di
avere bisogno del loro pap e ricorrono a lui per qualunque piccola o grande necessit ma anche semplicemente per abbracciarlo e per la gioia di stare con lui,
un'altra condizione necessaria per potere entrare nella
preghiera contemplativa.
Pi impariamo a tornare "bambini", pi riscopriamo
la bellezza della purezza del cuore e diventiamo
capaci di lasciarci sorprendere dall'amore di Dio.
Quando passiamo dalla superbia all'umilt come se
un velo cadesse dagli occhi della nostra anima e
finalmente riusciamo a vedere, contemplare, le tante
meraviglie che Colui che l'Amore opera per noi.
Scopriamo che tutto dono, tutto grazia, tutto meraviglia.
Un cuore di pietra
Vi dar un cuore nuovo, metter dentro di voi uno
spirito nuovo, toglier da voi il cuore di pietra e vi
dar un cuore di carne (Ezechiele 36,26).

52

A volte ci capita di avere l'impressione che il nostro


cuore sia diventato come di pietra, quasi fosse "impermeabile" alla grazia, incapace di pregare, di amare, di
percepire l'amore! fondamentale capire se il nostro
cuore si indurito e quali sono le motivazioni che ci
hanno portato a chiudere il cuore. Se una delle condizioni necessarie per entrare nella preghiera l'amore, fondamentale che riconosciamo tutto ci che ha
portato il nostro cuore a chiudersi e a ripiegarsi su se
stesso, rendendolo inc4f&ce di donare e accogliere
amore. Spesso scendiamo a compromessi con la nostra
coscienza e cadiamo in abitudini di peccato che ci
portano a indurire il cuore. Inoltre in una societ dove
il consumismo, l'usa e getta, stanno inquinando con
sempre maggiore forza le nostre relazioni molto
facile ricevere profonde ferite. Il cuore tende allora a
reagire con il dolore, la rabbia, tende istintivamente a
chiudersi per difendersi ed evitare nuove ferite. Spesso
si prova un profondo rancore verso le persone che ci
hanno ferito e sembra impossibile perdonare. Il
rancore per un veleno pericolosissimo che avvelena
il cuore e l'anima divenendo un grandissimo ostacolo
che ci impedisce di donare e ricevere amore, rende il
cuore sempre pi di pietra e questo non ci permette
pi di pregare. E allora importante che siamo vigilanti
verso ogni piccola o grande ferita del cuore e chiediamo al consolatore, al dolce balsamo dell'anima di
guarire l dove solo Lui pu sanare, trasfigurare ci
che stato sfigurato. Perch questo possa avvenire
per necessario che perdoniamo di vero cuore chi ci
ha ferito e chiediamo perdono a Dio e a tutte le persone che abbiamo ferito.
La tiepidezza

53

Spesso quando si inizia a pregare sul serio, grazie


all'azione dello Spirito Santo la preghiera diventa facile, spontanea, naturale. Pi restiamo fedeli a questa
grazia e continuiamo a pregare con tutto il nostro
cuore pi questo fuoco viene alimentato e infiamma il
nostro cuore, riscaldando e illuminando anche le notti
di molte delle persone che incontriamo. Quando per
iniziamo a trascurare di nuovo la qualit e il tempo
dedicato alla preghiera del cuore, questo meraviglioso
fuoco poco alla volta si spegne e scopriamo che siamo
di nuovo al punto di partenza. Ci sembra di non riuscire pi a pregare.
Il pi delle volte non ricordiamo di avere fatto qualcosa di particolarmente grave che possa averci reso
nuovamente "impermeabili" alla grazia. Se cerchiamo
di capire perch il fuoco si spento non riusciamo ad
individuare una causa precisa. Sappiamo solo che
successo qualcosa che ci ha portato a perdere questa
grazia.
Spesso non riusciamo a individuare la causa, perch
non si tratta di un peccato in particolare, di un fatto
preciso, si tratta piuttosto della tiepidezza che
subdolamente si nuovamente insinuata nella nostra
vita spirituale. La tiepidezza uno degli ostacoli pi
sottili e pericolosi nel cammino spirituale, perch noi
continuiamo a sentirci dei bravi cristiani che non hanno fatto niente di male... non fare pi i peccati che
facevamo prima ci sembra gi una grandissima conquista. Siamo portati a sottovalutare molto il pericolo
della tiepidezza. Eppure alcune delle parole pi forti
nella Sacra Scrittura le troviamo proprio riguardo alla
tiepidezza.
Conosco le tue opere: tu non sei n freddo n
caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poich sei

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tiepido, non sei cio n freddo n caldo, sto per


vomitarti dalla mia bocca (Apocalisse }>, 15-16).
Le dipendenze
Un altro grande impedimento alla preghiera sono le
tante dipendenze, di cui spesso non siamo molto consapevoli, che ci portano a disperdere tempo prezioso
inquinando mente e cuore senza che ce ne rendiamo
conto.
Quante ore ogni giorno trascorri passivamente davanti alla tv e quante delle cose che abitualmente
segui edificano il tuo spirito invece di appesantirlo se
non "avvelenarlo"? Secondo alcuni studi recenti il
cervello tende a interiorizzare come realmente vissute
molte delle situazioni vividamente immaginate. Pensa
a quante scene di violenza, quanta cronaca nera,
quante fiction e trasmissioni tutt'altro che positive
rischiano di inquinare la tua mente e il tuo cuore
quotidianamente. Quanto tempo perso nei socialnetwork, magari spinto dal sottile istinto narcisistico
di racimolare qualche "like" in pi, o magari per la
curiosit di sapere ci che fanno i tuoi "amici" per poi
avere qualche argomento in pi di "gossip", o
semplicemente per il desiderio di dimostrare in
qualche modo che tu sei migliore di altri. E
impressionante vedere quanto tempo si perde su
internet per avere l'illusione di dialogare con gli altri
ma il pi delle volte ci si riscopre ad avere sprecato
ore saltando di qua e di l per il sottile, quanto inutile,
gusto di farsi gli affari degli altri e di parlare del nulla.
Quante ore ancora bruciate nel perdersi a guardare,
quasi compulsivamente, immagini tutt'altro che
edificanti (secondo alcuni studi il 25% delle ricerche

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su internet riguardano la pornografia), quanto tempo


prezioso dedicato a procurarsi la propria dose di sesso
usa e getta!
Quanto tempo dedicato al corpo per cercare di
apparire sempre pi attraente e seducente? Quanto
tempo per il trucco, le mille creme, le differenti diete,
la novit di turno proposta dall'estetista, lo shopping
compulsivo, i vari prodotti che dovrebbero migliorare
il tuo look? Quanto tempo dedicato a rispondere alle
aspettative e pretese degli altri pur di elemosinare un
po' di approvazione, qualche riconoscimento o medaglietta che ti dia la sensazione di sentirti accettato ma
che di fatto non fa altro che aumentare quel profondo
senso di insicurezza messo sempre in crisi dalla prima
critica del tuttologo di turno?
Sono tante e sempre pi preoccupanti le diverse dipendenze in cui si resta intrappolati, il pi delle volte
senza averne alcuna consapevolezza. Dipendenza
dalla tv, da internet, dalla PlayStation, dal cibo, dal
bisogno di apparire, di successo, di denaro, di
riconoscimenti, di sesso usa e getta, di droghe, alcool,
psicofarmaci... ce n' per tutti i gusti e per tutte le
et! ! !
Il problema che ogni tipo di dipendenza imprigiona sempre pi pesantemente la nostra anima impedendole di scoprire e gustare la bellezza della vita
spirituale.
Prova a pensare a quanto tempo dedichi a una delle
cose che ho appena elencato, tutte per lo pi nocive
per la tua crescita umana e spirituale e quanto ne dedichi alla preghiera, fondamentale per la tua pace interiore e per la tua piena realizzazione. Scoprirai, con
molta probabilit, che c' ancora una sproporzione
notevole.

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Se un'aquila desidera volare verso le alte vette e tu


leghi la sua zampa a una ringhiera, che si tratti di un
filo di nylon (pressoch invisibile) o di una pesante
catena, in entrambi i casi non le sar possibile volare.
Lo stesso avviene con la nostra anima quando resta intrappolata in qualche dipendenza. Magari ci sentiamo
soddisfatti perch siamo riusciti a liberarci da qualche
"catena" importante ma se non riusciamo a tagliare
anche i numerosi fili di nylon, delle dipendenze meno
evidenti, ogni tentativo di volare risulter vano, continueremo a fare tanta fatica, frustrante e inutile.
Cerca allora di individuare ogni tua piccola o grande dipendenza e abbi il coraggio di liberartene recidendo con decisione anche quei fili che sembrano
insignificanti e quasi invisibili ma che di fatto ti impediscono di volare.
Continuare a rimandare
Un'altra trappola in cui si cade con grande facilit
il continuare a rimandare. Ti rendi conto di quanto
possa essere fondamentale imparare a pregare per
riuscire a vivere al meglio la tua vita e per direzionare
le tue energie nel raggiungimento degli obiettivi pi
importanti. Ancora una volta ti armi di molti santi
propositi.
Per un certo periodo di tempo riesci anche a essere
attento a custodire spazi e tempi dedicati alla
preghiera e inizi, nonostante la fatica che qualunque
disciplina richiede, a sperimentarne i primi frutti.
Immancabilmente per, giorno dopo giorno, ti lasci
travolgere dalle mille cose importanti e inderogabili
che richiedono assolutamente il tuo intervento.
Dapprima inizi a diminuire il tempo dedicato alla

57

preghiera, poi la qualit, sei sempre pi distratto/a


dalle mille urgenze che incombono e continui sempre
di pi a rimandare.
La trappola del rimandare un altro ostacolo subdolo e insidioso in cui tutti prima o poi ci incagliamo.
Quando si inizia a rimandare la preghiera in attesa di
un momento migliore, pi tranquillo, in cui non ci
siano tutte queste cose cos importanti da fare o semplicemente in cui ne abbiamo pi voglia... proprio la
volta che si torna indietro su tutte le conquiste fatte e
ci si ritrova puntualmente alla fine della giornata senza
avere trovato il tempo da dedicare alla preghiera...
d'altra parte si trovano sempre scuse apparentemente
valide: Ora sono proprio troppo stanco/a, questo
impegno importante, questa telefonata davvero
urgente, ho troppe email arretrate che attendono risposta e via cos con una lista sempre pi lunga che
immancabilmente termina con un rassicurante... be',
dai, domani mi impegner!.
Si continua cos ad accumulare una serie sempre
crescente di "dopo" e di "domani" per riscoprirsi presto, nella migliore delle ipotesi, in quelle sterili preghierine recitate qua e l a memoria, distrattamente, o
solo nel momento del bisogno... magari si cerca di
restare fedeli almeno alla messa della domenica in cui
si continua a "fare presenza" (fisica, non certo con tutto il cuore, l'anima e la mente) ma solo per "timbrare il
cartellino" del bravo cristiano che deve rispettare il
comandamento di santificare le feste.
Pi si continua a rimandare pi si perde terreno e
diventa difficile ricominciare a pregare in profondit.
Mancanza di fedelt

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La trappola del rimandare porta immancabilmente a


una mancanza di fedelt e di costanza nella preghiera
che un altro dei principali ostacoli che impediscono
il raggiungimento della preghiera contemplativa.
La preghiera richiede, oltre a un grande impegno,
tanta costanza e fedelt. Nel cammino spirituale chi
non va avanti va indietro: non si pu restare fermi. Per
questo la maggior parte delle persone che iniziano a
dedicarsi all'arte della preghiera presto si scoraggiano
e si accontentano di una preghiera arida e superficiale
che d l'illusione alla coscienza di avere assolto il proprio compitino di cristiano ma che lascia l'anima vuota
e sempre pi spenta. Quando un atleta ha raggiunto
grandi risultati, importanti obiettivi senza quasi sentire
pi la fatica e il fisico finalmente tonico, in piena
forma, basta anche una sola settimana di inattivit per
avere una visibile diminuzione nella propria capacit
di prestazione.
Tanto pi cos nella preghiera. Se non si costanti
i "risultati" raggiunti si perdono con estrema facilit e
ogni volta si ha la sensazione di essere di nuovo al
punto di partenza.
facile allora dimenticare quanto importanti e belli
fossero i frutti di pace, di luce, di gioia, di libert interiore sperimentati. Ci si lascia prendere da una sottile pigrizia spirituale fino ad arrivare a rinunciare. La
scalata appare all'improvviso troppo faticosa e ci si accontenta della solita routine quotidiana in cui si torna
a essere nel frullatore delle mille cose da fare, in bala
delle tante tempeste della vita, incapaci di riprendere
in mano il timone.

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ESERCIZI PRATICI
Dopo avere scelto il luogo che pi ti aiuta a immergerti nel silenzio e nel raccoglimento interiore
prepara il cuore. Pu essere di grande aiuto ascoltare
della musica di preghiera. Cerca di presentare subito a
Ges ci che ti appesantisce, ci che ti preoccupa e
immergiti nella preghiera di ringraziamento.
Se la tua attenzione continua a essere assorbita
da qualche distrazione non combattere quel
pensiero sforzandoti di mandarlo via dalla tua
mente ma prega proprio per ci che ti sta
distraendo. Sei ad esempio preoccupato per
una difficolt al lavoro? Prega per quella
situazione. Sei stato ferito da qualcuno e
questo ti impedisce di raccoglierti in
preghiera? Prega per la persona che ti ha ferito!
Non subire passivamente il vortice dei tuoi
pensieri: trasforma ogni distrazione in
preghiera.
Cerca di individuare ogni sfumatura di
superbia o di vanagloria che rischia di
"inquinare" la tua anima e chiedi a Dio la
grazia di crescere nella vera umilt e nella
consapevolezza di quanto sei fragile, limitato,
povero e di quanto bisogno hai di Dio. Cerca di
fare ogni giorno qualche esercizio molto
concreto per potere crescere nell'umilt!
Guarda ai bambini e impara da loro la
spontaneit, la semplicit, la purezza.
Abbandonati a Dio con quella fiducia con cui
un bimbo si abbandona tra le braccia del pap.
Vigila da ogni sottile forma di rancore: un
veleno pericolosissimo che indurisce il cuore e
lo chiude all'amore e alla preghiera. Perdona

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subito chi ti ferisce. Perdona tutti. Se c'


qualcuno che ti sembra impossibile perdonare
chiedi a Dio la grazia. Fai un atto di pura
volont e decidi di perdonare sempre e subito
tutte le persone che ti feriscono.

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Attenzione alla tiepidezza. Troppo spesso ci


accontentiamo di non fare "niente di male" e
dimentichiamo che l'ozio il padre dei vizi! Ci
verr chiesto conto di come abbiamo messo a
frutto i talenti che ci sono stati donati. Anche
per la preghiera non sufficiente pregare ogni
giorno, necessario farlo con tutto il cuore,
tutta l'anima, tutte le forze perch tutto ci che
vivi durante la giornata possa diventare
preghiera.
Nel cammino spirituale chi non va avanti va
indietro. Cerca ogni giorno di migliorare su
qualche punto, di fare un nuovo passo, qualche
piccola conquista.
Chiedi lo Spirito Santo per avere luce su ogni
tua piccola o grande dipendenza. Parti da
quelle pi evidenti per poi individuare quelle
pi sottili. Non scendere a nessun tipo di
compromesso: ogni piccola o grande
dipendenza un laccio, fino a che non ti decidi
a slegarlo la tua anima non pu spiccare il volo
nel cielo dell'Amore di Dio.
Sii fedele al tempo che dedichi alla preghiera.
Proprio quando hai meno voglia di pregare il
momento in cui ne hai pi bisogno, non
mollare, non rimandare.
Fermati durante la giornata e verifica se nel tuo
cuore sono presenti i frutti dello Spirito (pace,
gioia, amore...).
Ogni volta che ti accorgi di avere perso la
pace, la gioia, l'amore... una spia importante
che ti indica che non hai pregato o hai pregato
male. Intensifica la qualit e la quantit della
tua preghiera.

62

INSEGNACI A PREGARE

Alcuni passaggi necessari


per entrare nella preghiera del cuore
Abbiamo cercato di individuare alla luce della Parola di Dio, alcune condizioni necessarie per passare
da un tipo di preghiera superficiale, alla preghiera del
cuore che sia sempre pi caratterizzata da un profondo
dialogo con Dio.
Abbiamo inoltre iniziato a scorgere alcuni dei principali impedimenti che spesso, senza che noi ce ne
rendiamo conto, rendono vani i nostri sforzi e l'impegno che dedichiamo alla preghiera.
Il pi delle volte per dimentichiamo che Ges
stesso ci ha consegnato quella che potremmo definire
la "magna carta" della preghiera: il Padre Nostro.
In quanto cristiani, tutti abbiamo imparato il Padre
Nostro e lo abbiamo recitato tantissime volte ma non
siamo abituati a soffermare la nostra attenzione su un
particolare molto importante che l'evangelista Luca
sottolinea a proposito di questa preghiera: Ges si
trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito,
uno dei suoi discepoli gli disse: Maestro, insegnaci a
pregare (Luca 11,1).
La domanda che viene posta a Ges non insegnaci una preghiera ma... insegnaci a pregare! a questa

63

precisa domanda che Ges risponde con il Padre


Nostro. Ne possiamo dunque dedurre che nel Padre
Nostro racchiusa non solo una bellissima preghiera
ma c' sintetizzato tutto ci che di pi importante
dobbiamo sapere se vogliamo imparare a pregare.
Avevo letto centinaia di volte il passo del Vangelo
di Luca in cui Ges ci insegna il Padre Nostro ma la
prima volta che la mia attenzione si soffermata sulla
richiesta che gli stata fatta (insegnaci a pregare),
stata per me come una folgorazione.
Mi ero ritirata due giorni in preghiera e poi avrei tenuto una settimana di esercizi spirituali ai ragazzi
della comunit sulla preghiera. Stavo appunto
meditando il Vangelo per cercare di condividere con
loro alcuni dei suggerimenti di Ges sulla preghiera
che erano stati fondamentali per me. Desideravo, in
quei pochi giorni di esercizi, aiutare ragazzi che non
avevano quasi mai pregato in vita loro a comprendere
l'importanza di dedicare tempo e impegno a questa
arte fondamentale ma volevo anche indicare loro una
via da percorrere che fosse accessibile, efficace e
"veloce". Sapevo infatti di santi che avevano scritto
importanti trattati sulla preghiera e che avevano
dedicato anni di totale impegno per potere finalmente
giungere alla preghiera contemplativa.
I ragazzi accolti in comunit avevano per bisogno
di qualcosa di semplice e che desse loro la possibilit
di sperimentare, in tempi non troppo lunghi, i frutti
della preghiera, altrimenti avrebbero rinunciato a
imparare... per la maggior parte di loro la principale
caratteristica non precisamente la determinazione e
la costanza. Volevo quindi proporre loro una via semplice e possibilmente particolarmente veloce ed efficace che li motivasse poi a proseguire la loro scalata
verso le alte vette della preghiera e mi stavo appunto

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domandando: come posso insegnare loro a pregare in


maniera il pi semplice possibile, facilmente accessibile a tutti?
stato proprio in quel momento che per la prima
volta mi sono resa conto che se Ges stesso aveva risposto alla richiesta insegnaci a pregare con poche
parole, nella preghiera del Padre Nostro non potevano
non essere racchiusi i passaggi fondamentali per imparare a pregare.
Un giorno Ges si trovava in un luogo a pregare e
quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse:
"Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni
ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro:
Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo
nome, venga il tuo regno... (Luca 11,1-2).
Padre: Dio il nostro papino
Ges risponde alla domanda che gli stata posta
con questa prima "sconvolgente" parola: Padre. una
grande rivelazione! Il Figlio, il verbo di Dio ci rivela
una prima grandissima novit che una verit fondamentale: Dio non solo il Creatore del cielo e della
terra, l'Onnipotente, Dio il nostro Padre. La Parola
usata da Ges "Abb" che pi precisamente significa
papino.
Se vogliamo entrare nel cuore della preghiera che
relazione con Dio, necessario che ci lasciamo raggiungere in profondit da questa importante rivelazione.
Fino a quando non riusciremo a liberarci da tutti i
nostri poveri schemi mentali in cui, pi o meno inconsciamente, abbiamo tentato di "incasellare" Dio, non

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potremo mai fare un salto di qualit nella nostra povera preghiera. un po' come in qualunque tipo di relazione. Quando proviamo a dialogare con qualcuno
inquinati da qualche pregiudizio tendiamo a filtrare
tutto attraverso quella nostra convinzione che falser
necessariamente la nostra relazione impedendoci di
conoscere la persona per chi realmente.
Se ad esempio io sono convinta che la persona con
cui mi sto relazionando una persona che mi giudica
ed sempre l pronta a guardare ogni mio piccolo o
grande errore per farmelo pagare in qualche modo,
sar sulla difensiva e tender a filtrare qualunque cosa
la persona mi dice attraverso questa mia convinzione.
Cos se sono convinta che tutti sono degli opportunisti che cercano sempre e solo i propri interessi e sono
pronti a farti le scarpe pur di prevalere su di te alla
prima opportunit. Anche se qualcuno si avviciner
con gentilezza e mi mostrer attenzione io rester convinto che di fatto lo fa perch sta cercando di raggiungere un suo obiettivo e non certo perch davvero si sta
interessando a me, vuole sapere come sto ed essere
mio amico o magari aiutarmi a superare qualche mia
difficolt.
Il pi delle volte questo tipo di trappola pu costituire un serio impedimento anche nella nostra relazione con Dio. Sono tante le idee che pi o meno
consapevolmente ci siamo fatti di Dio o ci sono state
trasmesse e spesso questi pregiudizi costituiscono per
anni dei grandi ostacoli nella nostra vita di preghiera.
E allora importante individuare quali sono le convinzioni sbagliate che abbiamo riguardo a Dio e che
continuano a impedirci una relazione vera e profonda
con Lui.
Se ad esempio mi sono convinto che Dio un giudice, che segna sul libro bianco le mie buone azioni e

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su quello nero i miei errori, tender a vivere la


religione come una serie di doveri da assolvere "formalmente" pur di non ricevere la punizione. Andr a
messa la domenica non certo perch sono consapevole
dell'immensa grazia di potere ascoltare la Parola di
Dio, di potere addirittura ricevere Ges che si dona
completamente a me nell'Eucarestia... ci andr perch
altrimenti mi sento in peccato mortale. L'andare a
messa per evitare la punizione mi porter a essere
presente solo fisicamente e non con il cuore, mi impedir quindi di accogliere l'immensa grazia che potrei
ricevere vivendo la messa per amore e non per dovere.
Cos per tutto il resto. Ogni suggerimento di amore
contenuto nella parola di Dio diventa unicamente un
dovere da assolvere per evitare la punizione e magari
poi l'inferno. Ma cos si rischia di cadere nello sterile
formalismo degli scribi e dei farisei che si accontentavano di osservare una quantit infinita di precetti solo
nella forma ma il loro cuore era pieno di ogni impurit. Tanto che Ges ha rivolto loro parole durissime.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che
rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno
sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di
morti e di ogni putridume (Matteo 23,27).
Altre volte magari anche se non ci fermiamo
all'idea di un Dio giudice e crediamo (grazie al Padre
Nostro) che sia padre, tendiamo comunque a
proiettare su di lui la nostra idea di padre che non
sempre delle migliori. Magari abbiamo avuto un
padre particolarmente severo che ci ha giudicato e
punito per ogni errore e ci ha fatto sempre sentire
inadeguati, incapaci di rispondere alle sue continue
richieste, aspettative pressanti e senza accorgercene

67

instauriamo un tipo di relazione con Dio dello stesso


tipo. Vediamo ogni suo comandamento come un
opprimente compito da assolvere, pensiamo di non
essere mai all'altezza delle sue impossibili aspettative
e, presi da una certa rabbia, tendiamo a trasgredire
senza per sentirci liberi dalla morsa dei sensi di colpa
e dalla paura del castigo che deriver dalla
trasgressione.
Altre volte invece crediamo che Dio esiste ma lui
in cielo o chiss dove e non ha quasi niente a che fare
con la nostra vita. Se pure esiste non ha certo n il
tempo n la voglia di preoccuparsi di noi. Non ci
lasciamo quindi neanche mettere in discussione dalla
possibilit che Ges possa essere il Verbo di Dio che
se si fatto carne per abitare in mezzo a noi aveva
certamente qualcosa di fondamentale da dirci per
vivere in pienezza la nostra esistenza. Ci limitiamo a
credere che Dio lass, noi quaggi e se nostro padre
non ha avuto tempo da dedicarci, perch sempre preso
da tante cose pi importanti, figurarsi Dio!
Questi sono solo alcuni dei tanti esempi che
potremmo fare ma costituiscono un grandissimo
ostacolo nella nostra relazione con Dio. Se non
riusciamo a individuare tutte le nostre idee sbagliate in
cui abbiamo creduto di potere incasellare Dio e non
decidiamo di liberarcene una volta per tutte per
lasciarci raggiungere in profondit da questa verit
che ci stata rivelata da Ges: Dio Padre!, non
riusciremo a entrare nel cuore della preghiera e
vivremo un tipo di spiritualit falsata.
La scoperta che Dio il nostro papino cambia completamente e sostanzialmente la nostra modalit di relazionarci a Lui. La preghiera non pi il compitino
da assolvere ma inizia a diventare il cuore della nostra
giornata. Pi scopriamo che Lui ci ama immensamen-

68

te e che si prende cura di noi, scommette su di noi, pi


ci viene spontaneo rivolgerci a Lui, abbandonarci a
Lui con quella semplicit e purezza con cui il bambino
si abbandona al proprio pap, quando si trova in
situazioni difficili: si butta tra le braccia del pap e
non ha pi paura.
Questo un primo passaggio fondamentale che
dobbiamo fare per imparare a dialogare con Dio. Credere davvero, non solo di testa ma fattivamente, che
Lui Amore, il nostro papino e si prende cura di noi
con immensa tenerezza.
Dobbiamo allora domandarci quanto teniamo vivo
il nostro dialogo con Lui durante la giornata. Se ci
troviamo ad affrontare situazioni difficili ci affidiamo
a Lui con quella piena fiducia che abbiamo un Padre
onnipotente e che tutto concorre al bene per coloro
che amano Dio? Crediamo davvero che se ci abbandoniamo a Lui Dio sapr come fare perch anche il
male che tante volte ci troviamo a subire possa diventare un bene pi grande per noi?
Se davvero facciamo questo passaggio e ci
lasciamo raggiungere in profondit da questa verit:
Dio il nostro papino!, la nostra preghiera e tutta la
nostra vita fanno un primo fondamentale salto di
qualit.
Nostro: dalla competizione alla comunione
Ges non solo ci rivela che Dio Padre ma nostro! Se vero che siamo figli dello stesso Padre ne
consegue che siamo tutti fratelli. Anche questa una
vera e propria rivoluzione copernicana nel nostro
modo di relazionarci con Dio e con il mondo. Oggi
pi che mai cresciamo con un forte senso di egoismo,

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egocentrismo, narcisismo, siamo troppo spesso ripiegati su noi stessi e in competizione con tutti. Ci appare
molto pi naturale vedere nel prossimo che incontriamo un possibile avversario, con cui confrontarci per
dimostrare in qualche modo di essere migliori, che un
fratello a cui volere bene con tutto il cuore.
Il cristianesimo ha segnato una vera e propria svolta
antropologica. L'uomo da sempre in guerra per
affermarsi sugli altri e tende a vedere nella diversit
una minaccia, un pericolo piuttosto che una possibile
opportunit di crescita.
La buona notizia che ci rivela Ges, che tutti siamo
fratelli e figli di un Dio Padre (tra l'altro in un periodo
storico in cui la schiavit era prassi comune, Roma
continuava a sconfiggere e a conquistare nuovi paesi
per affermare il suo potere e tutti cercavano di
affermare 1 propri diritti con la forza, dimostrando la
propria superiorit), davvero una novit assoluta che
ci richiede una conversione radicale, profondissima.
Il passaggio dalla competizione alla comunione
un altro salto tutt'altro che facile ma necessario. Siamo creati a immagine e somiglianza di un Dio che
Amore, Trinit, comunione perfetta nella distinzione. Non possiamo realizzarci in pienezza affermando
la nostra superiorit sugli altri ma solo riconoscendo e
rispondendo a quel profondissimo bisogno di comunione iscritto nella nostra anima. Se vero che una
condizione necessaria per entrare nella preghiera
contemplativa, perch Dio possa manifestarsi a noi,
amare Dio: Chi mi ama sar amato dal Padre mio e
anch'io lo amer e mi manifester a lui {Giovanni
14,21), altrettanto vero che non possiamo pensare di
amare Dio se non amiamo anche il nostro prossimo:

70

Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non


pu amare Dio che non vede {1 Giovanni 4,20).
Sia santificato il tuo nome: dalla
gloria dell'io alla gloria di Dio
Anche con queste parole Ges, oltre a rivelarci un
altro grande ostacolo che ci impedisce di imparare a
pregare, ci chiede una grande conversione: passare
dall'io a Dio.
Anche questo un passaggio di fondamentale
importanza e non possiamo esimerci dal farlo. Non
dobbiamo mai stancarci di vigilare che al centro del
nostro cuore, dei nostri pensieri, progetti, obiettivi ci
sia davvero Dio.
Spesso diciamo di essere cristiani di volere amare
Dio con tutto il cuore e a Lui rendere gloria ma poi,
nelle scelte concrete delle nostre giornate, il pi delle
volte senza neanche esserne consapevoli, trascorriamo
il nostro tempo cercando la gloria dell'io: un'altra
trappola molto subdola in cui si cade con grande facilit!
Sempre in cerca di riconoscimenti, di trofei, di approvazione da parte degli altri, di stima, si rischia di
fare tante cose inquinati da una certa sottile vanagloria, superbia, orgoglio. Siamo convinti di avere scelto
di seguire Dio e di vivere il nostro cristianesimo con
maggiore seriet ma di fatto il centro continua a
restare l'io, e non Dio. Troppe volte scendiamo a
compromessi con i nostri valori pi profondi, con la
nostra coscienza, con quanto la Parola di Dio ci chiede
di vivere e ci prostriamo in adorazione del "vitello
d'oro" del nostro io. A volte anche nel mettere un
grande impegno nell'evangelizzazione, nel realizzare

71

le cose pi sacre c' questo sottile rischio sempre in


agguato.

72

Passare dall'essere condizionati dalla paura dei


giudizi, dal bisogno di approvazione e riconoscimenti
alla ricerca pura e piena della gloria di Dio un'altra
conversione indispensabile. Dobbiamo imparare a essere attenti che tutto quanto facciamo sia davvero per
dare gloria a Dio. necessario non abbassare mai la
guardia, vigilare sempre, sulla superbia, la vanagloria
e fare ogni cosa perch "sia santificato il suo nome".
Mettere tutto il nostro impegno per passare dal narcisismo alla vera umilt, dalla gloria dell'io alla gloria
di Dio!
Venga il tuo regno, sia fatta la tua
volont: da ci che mi va a ci che bene
Quante volte preghiamo perch il Signore ci faccia
conoscere la sua volont? Quante delle azioni che
facciamo durante la nostra giornata sono motivate da
un vero desiderio di fare la volont di Dio e non la nostra? Quante volte anche il cuore delle nostre preghiere rischia di essere inquinato dalla sottile pretesa che
sia Dio a rispondere a ci che noi desideriamo e siamo
bene lontani dal credere davvero che non c' niente di
pi bello da chiedere che realizzare in pienezza ci
che Dio desidera per noi?
Ci nutriamo di edonismo, di consumismo, e siamo
sempre pi guidati da una disordinata e a volte compulsiva ricerca di piacere. Abbiamo spostato la nostra
bussola interiore dalla coscienza che ci suggerisce ci
che bene a quella che san Paolo definisce "la carne".

7.5

Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e


non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la
carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo
Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si
oppongono a vicenda, sicch voi non fate quello che
vorreste (Galati 16-17).
Siamo sempre pi in bala delle nostre passioni,
pulsioni, del nostro bisogno di piacere e siamo sempre
meno attenti alla voce della coscienza. Purtroppo
meno ascoltiamo la voce della nostra coscienza pi diventiamo incapaci di ascoltarla e di lasciarci guidare
dallo Spirito Santo.
Venga il tuo regno! Chi sta regnando nel mio
cuore? Il mio egoismo, la mia superbia, la mia
pigrizia, il mio bisogno di approvazione, di successo,
la mia sete di denaro, il mio desiderio di piacere?
Quale la motivazione pi profonda che orienta le
mie scelte, le mie decisioni, le mie parole, le mie
azioni?
Vieni Ges, regna tu nel mio cuore! Donami di cercare la tua volont, di vivere per il tuo regno.
Pi desideriamo con tutto il nostro cuore discernere
e compiere la volont di Dio, pi permettiamo a Colui
che ci ama immensamente e desidera la nostra piena
felicit di realizzare il suo disegno di amore sulla
nostra vita.
Passare dal ci che mi va alla ricerca sincera e profonda della volont di Dio un altro passaggio fondamentale che ci richiede un lungo cammino di conversione.
Senza questo passaggio la nostra preghiera non passer mai da un vuoto monologo, in cui siamo in bala
del turbinio dei nostri pensieri e delle nostre preoc-

76

cupazioni, a un dialogo con Dio che diventa relazione


intima di amore con Colui che l'Amore.
Dacci oggi il nostro pane:
da io non ho bisogno di niente e di nessuno
a ho bisogno di Dio e dei fratelli.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Matteo
6,11).
Ges sembra volerci ricordare che tutto ci di cui
abbiamo realmente bisogno, tutto ci che ci permette
di vivere, ci viene donato da Dio. Anche questa non
una semplice frase, costituisce un altro passaggio di
conversione del cuore fondamentale della scuola di
preghiera di Ges. Per imparare a pregare non
sufficiente rivolgerci a Dio per chiedere ci di cui abbiamo bisogno (il pane quotidiano simbolo di ci
che necessario per la nostra sopravvivenza) importante cambiare quello che un nostro atteggiamento di
fondo che oggi pi che mai tende a radicarsi in
profondit: Io non ho bisogno di niente e di nessuno... neanche di Dio!; Tutto mi dovuto!. Sono
10 l'artefice del mio destino e tutto ci che riesco
a raggiungere il risultato del mio impegno,
della mia abilit, dei miei talenti. Spesso ci
sentiamo un po' noi
11 dio della nostra vita e pensiamo di potere
strumentalizzare tutto e tutti al fine di
raggiungere gli obiettivi che di volta in volta ci
prefissiamo. Non vogliamo sentirci vulnerabili
perch le volte che abbiamo provato ad aprire
il cuore o a chiedere aiuto ci successo di
sentirci feriti, usati, traditi. E cos anche noi
abbiamo indossato la nostra bella corazza e ci

77

siamo preparati a combattere la nostra battaglia


nel mondo per essere dei "vincenti".
In questo sentirci sempre pi autosufficienti e capaci di ottenere ci che vogliamo ci parso di raggiungere un certo senso di sicurezza ma in realt abbiamo
iniziato a costruire la casa della nostra vita sulle sabbie
mobili di una menzogna, invece che sulla roccia della
verit. Con il rischio di impiegare tante energie, risorse, tempo, nel costruire castelli destinati inesorabilmente a crollare uno dopo l'altro come costruzioni di
carte che cadono al primo soffio di vento.
Per quanto ci possiamo convincere o illudere di non
avere bisogno di niente e di nessuno la realt
un'altra: abbiamo bisogno eccome!
Abbiamo mille bisogni e soprattutto abbiamo bisogno degli altri, abbiamo un bisogno assolutamente
vitale di amare e di essere amati, abbiamo bisogno di
saziare la sete infinita di amore del nostro cuore in Dio
che l'Amore infinito. Se restiamo inconsapevolmente
intrappolati nella menzogna dell'io non ho bisogno di
niente e di nessuno i nostri sforzi nel cammino
spirituale, i diversi tentativi di imparare a pregare
saranno vani.
Un altro passaggio fondamentale dunque riconoscere la nostra fragilit, la nostra debolezza, aprire
gli occhi dell'anima per passare dalla presunzione alla
gratitudine verso tutto quanto ogni giorno Dio ci dona.
Passare dall'io non ho bisogno di niente e di
nessuno all'io ho bisogno di Dio e dei fratelli con
un cuore capace di ringraziare per tutto quanto ogni
giorno riceviamo. Riconoscere che tutto grazia, tutto
dono!
Non di solo pane vivr l'uomo ma di ogni parola
che esce dalla bocca di Dio (Matteo 4,4).

78

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno


mangia di questo pane vivr in eterno (Giovanni
6,51).
Abbiamo bisogno di nutrirci della Parola di Dio,
del Pane di vita disceso dal Cielo.
Rimetti a noi i nostri debiti:
dal rancore alla
misericordia
Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo
ai nostri debitori (Matteo 6,12).
Se riflettessimo davvero su questa frase che ripetiamo ogni volta che preghiamo il Padre Nostro ci
sarebbe davvero di che tremare. Quanto immensa e
indicibile la misericordia di Dio nei nostri confronti,
quante volte siamo stati rinnovati, rigenerati dal
perdono di Dio! Quante volte invece siamo stati gretti
e meschini nella capacit di donare il nostro perdono
alle persone che ci hanno ferito. Se davvero Dio
dovesse perdonare a noi nella misura in cui noi
perdoniamo i nostri fratelli credo che la situazione
diventerebbe davvero drammatica per quasi tutti.
Quante volte permettiamo al rancore di avvelenare il
nostro cuore, la nostra anima! Quante volte ci
sentiamo nel giusto nel negare il nostro perdono a chi
ci ha ferito. Quanto spesso sottovalutiamo che il
rancore costituisce un immenso ostacolo nella vita di
preghiera. Ogni volta che restiamo intrappolati nel
rancore, non ci vendichiamo della persona che ci ha
colpito ma di fatto facciamo del male a noi stessi
perch il rancore, come abbiamo visto, un

79

pericolosissimo veleno che ci porta a "indurirci", il


nostro cuore tende a chiudersi non solo nei confronti
della persona che ci ha ferito ma verso tutti, anche
verso Dio.
Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa
contro qualcuno, perdonate (Marco 11,25).
Sono molto forti le parole che troviamo nel Vangelo
verso chi rifiuta il proprio perdono al fratello.
"Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito
perch mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver
piet del tuo compagno, cos come io ho avuto piet di
te?" E sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finch non gli avesse restituito tutto il dovuto
(Matteo 18,32-34).
E ancora: Perdonate, perch anche ilPadre vostro
che nei cieli perdoni a voi i vostri peccati {Marco
11,25).
Il perdono un grande dono non solo per chi lo
riceve ma innanzitutto per chi capace di donarlo;
un dolce balsamo capace di lenire e guarire le ferite
pi profonde che portano il cuore a chiudersi.
Un altro passaggio fondamentale che Ges ci indica
per imparare a pregare liberarci da ogni piccolo o
grande rancore per donare sempre e a tutti il nostro
perdono.
Liberaci dal male: dalla schiavit alla vera libert
Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male
(Matteo 6,13).
La maggior parte degli esegeti sono concordi
nelTaffermare che la traduzione non corretta. Di

80

fatto non sarebbe possibile che Dio, che Amore e ci


ama immensamente, ci induca in tentazione. Il senso
di questa frase quindi un altro: noi siamo tentati dal
maligno e il Padre nostro certamente non ci abbandona nella tentazione ma anzi, con la sua grazia, ce la
possiamo fare ad affrontarla. Se rimaniamo nell'amore
di Dio possiamo essere liberati dal male. Nella nuova
traduzione troviamo: non abbandonarci alla tentazione
ma liberaci dal male.
Allora in questo passaggio del Padre Nostro c'
un'altra luce importante: la nostra vita un
combattimento spirituale. Nell'originale greco la
parola usata per male indica anche il maligno.
Noi abbiamo a che fare con un avversario che molto
astuto, forte, agguerrito ed sempre l che cerca i
nostri punti di fragilit per colpirci.
Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi
divorare (1 Pietro 5,8).
Dobbiamo essere vigilanti perch, se lasciamo
qualche varco aperto, Satana si insidia, colpisce e
talvolta ti dilania l'anima, ti imprigiona.
Il diavolo esiste e Ges nel Vangelo ci mette continuamente in guardia dalla sua azione. Riconosce che
Satana ha stabilito un suo "impero di tenebre" e arriva
a chiamarlo il principe di questo mondo. Il maligno ci
seduce con la tentazione e riesce a rendere attraente
ci che male.
il padre della menzogna, sa bene come ingannarci
per portarci sulla via del peccato. Pi cediamo alla
tentazione pi la nostra anima perde la sua originaria
purezza, bellezza e senza neanche rendercene conto ci
ritroviamo a diventare schiavi del peccato.

81

Ges rispose: "In verit, in verit vi dico: chiunque commette il peccato schiavo del peccato" (Giovanni 8,34).
Il diavolo ci attira facendo leva sul nostro diritto di
esercitare "la nostra libert", ci porta a vedere i suggerimenti del nostro Padre celeste come degli obblighi
onerosi che non fanno altro che limitare e opprimere
la nostra libert e cos, in nome del fai ci che vuoi,
decidi tu cosa bene e cosa male, ci rende "schiavi
del peccato". Ci siamo illusi di scegliere, di fare ci
che volevamo noi ma in realt siamo stati ingannati
dal padre della menzogna e abbiamo perso la nostra
libert!
Questo non ci indurre in tentazione, che nella
nuova versione della GEI hanno tradotto con non abbandonarci alla tentazione, ci riporta allora a un atteggiamento spirituale fondamentale nella preghiera
che : Vegliate e pregate per non cadere in
tentazione; lo spirito pronto ma la carne debole
{Marco 14,38).
Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo un nemico che conosce bene le nostre debolezze, allora
fondamentale che vigiliamo sempre per non cadere in
tentazione. Dobbiamo individuare i nostri principali
punti di fragilit, non abbassare mai la guardia e confidare nella grazia di Dio.

82

Siamo deboli, piccoli, fragili, abbiamo bisogno che


sia Dio a custodirci dal maligno, a spezzare le catene
del nostro peccato per ridonarci quella libert interiore
che solo se restiamo nel suo Amore possiamo
ritrovare!

Esercizi pratici r^
Ges nel Padre Nostro ci ha consegnato quella che
potremmo definire la "magna carta"della preghiera.
Dedica un giorno della settimana nel cercare di fare i
passaggi fondamentali sintetizzati in questa meravigliosa preghiera, fino a che non hai sostituito a ogni
abitudine, che ti di impedimento nel raggiungimento
di una profonda comunione con Dio, un nuovo modo
di vivere rinnovato dal Padre Nostro.

Domenica. Dio Padre


Ostacolo: le nostre tante
convinzioni, proiezioni su Dio.

idee

sbagliate,

Passaggio: dalle nostre idee sbagliate di Dio a una


consapevolezza sempre pi profonda che Dio il nostro papino onnipotente che ci ama immensamente e
con Lui non abbiamo niente da temere.
Individua le principali idee sbagliate in cui tendi a
"incasellare" Dio, le tue proiezioni su di Lui rispetto
alla tua esperienza di figura paterna e lasciati raggiungere in profondit da questa meravigliosa verit che
Ges ci rivela: Dio Padre! il tuo papino!

se

Confida in Dio, abbi fede nel suo Amore.


Affidati a Dio con la consapevolezza che Lui
il tuo Padre celeste, ti vuole bene,
onnipotente, scommette su di te, ti ama
immensamente. Credere davvero che Dio
papino porta a un cambio radicale del modo di
vivere, in un continuo atto di fede che Dio
Amore, si prende cura di noi e quindi non c'
nulla da temere. Il livello di ansia che
caratterizza le tue giornate ti d un parametro
concreto di quanto davvero stai credendo, in
profondit e non a parole, che Dio il tuo
papino e di quanto stai realmente confidando
nel suo Amore.
Durante la giornata rivolgiti a Lui con questa
profonda consapevolezza che tuo Padre e ti
ama personalmente. Affida a Lui ci che ti
preoccupa, che ti fa soffrire, ringrazialo di tutte
le cose belle. Pi credi realmente che Dio il
tuo papino e che per Lui tutto possibile, pi
la pace ricolmer il tuo cuore e scoprirai che
qualsiasi cosa accada se ti abbandoni a Lui pu
diventare una nuova opportunit di crescita,
una grazia per la tua vita.

Luned. Nostro: amore concreto


Ostacolo-, egoismo, egocentrismo, bisogno di
affermarsi sugli altri.
Passaggio: dal ripiegamento su noi stessi all'attenzione disinteressata verso gli altri. Dalla competisi

zione alla comunione. Saper stimare e valorizzare i


fratelli.
Gli altri non sono persone con cui competere per
dimostrare di essere i migliori, non sono
nemici da cui difenderci, ma sono tutti nostri
fratelli da amare perch siamo figli di uno
stesso Padre. Impegnati non solo ad amare
ogni prossimo come un fratello ma ricordati
che Ges reputa fatto a s ci che facciamo a
ogni "piccolo". Ama Ges in ogni fratello.
Punta a un amore concreto verso ogni persona
che ti passa accanto. L'egoismo un
grandissimo impedimento alla preghiera
perch ci rende incapaci di restare nell'amore e
senza amore non c' preghiera. Domandati
spesso: Sono in competizione o mi sto
impegnando per stabilire un rapporto di
comunione con tutti? Cerco di portare unit
dove c' divisione? Considero tutti miei fratelli
e mi preoccupo delle loro necessit?.

Marted. Sia santificato il tuo nome:


amore disinteressato
Ostacolo: superbia, vanagloria, narcisismo, bisogno
di approvazione di riconoscimenti.
Passaggio: dal dare gloria all'io al fare tutto per la
gloria di Dio. In ogni cosa rendete grazie.

La vanagloria un altro grande impedimento


alla preghiera, in ci che si fa si rischia un
sottile: sia glorificato il mio nome... sempre
alla ricerca di applausi riconoscimenti,

85

gratificazioni. Trova del tempo durante la tua


giornata per ringraziare, lodare, glorificare
Dio.
Vigila sulle mille pretese dell'ego che vuole
essere sempre al centro di tutto e di tutti.
Attenzione a ogni sottile forma di narcisismo,
al bisogno di apparire, di sentirsi stimati,
considerati. Cerca di crescere ogni giorno nella
virt dell'umilt, puntando a continui esercizi
concreti.
Cerca di fare ogni cosa per amore di Dio per
dare gloria a Lui!

Mercoled. Venga il tuo regno,


sia fatta la tua volont, come in cielo cos in terra:
motivazione profonda da convertire
Ostacolo-, chi sta regnando nella mia vita? Qual
la motivazione pi profonda che orienta le mie
decisioni, le mie scelte, le mie relazioni?
Passaggio: individuare la radice di peccato che pi
ci caratterizza e vigilare perch Ges possa essere
davvero il Signore e regnare nel mio cuore. Passare da
ci che vorremmo fare noi a una ricerca sincera e
costante della volont di Dio.

Puoi individuare la tua radice di peccato verificando le motivazioni pi vere per cui fai le
cose: chi sta regnando nel tuo cuore? Il Signore
o i tuoi "tiranni" (edonismo, ego, pigrizia
spirituale, arrivismo, invidia, gelosia, avarizia,
vanagloria, bisogno di apparire/ avere
successo...)?

86

Cerca di vigilare sempre per passare dal ci


che ti va al ci che bene, dalla sottile ricerca
di un tuo tornaconto personale a desiderare con
tutto il cuore unicamente la volont di Dio.
In tutto ci che fai durante la giornata prova a
ripetere: Per Te, con Te, in Te Ges!.
Punta a un sempre pi pieno e perfetto
abbandono alla volont di Dio e a vivere
perch possa diffondersi il suo Regno: come
in Cielo cos in Terra!.

Gioved. Dacci oggi il nostro pane quotidiano:


bisogno di Dio
Ostacolo: Io non ho bisogno di niente e di nessuno,
neppure di Dio. Tutto mi dovuto.
Passaggio: riconoscere che tutto grazia, tutto
dono. Senza di Lui non possiamo fare niente.
Abbiamo bisogno di Dio e dei fratelli. Nutrirci del
Pane di vita che Ges e della sua Parola.

Passare dal non ho bisogno di nessuno a


ho bisogno di Dio e dei fratelli, dal tutto
mi dovuto a tutto grazia, tutto dono,
tutto meraviglia (ripeterlo durante il
giorno).
Messa e adorazione nutrendoci di Dio, Pane di
vita, e della sua Parola.
Cerca un buon equilibrio tra pregare come se
tutto dipendesse da Dio e agire come se tutto
dipendesse da te, puntando a essere "
contempi-attivo".

Venerd. Rimetti a noi i nostri debiti,


come noi li rimettiamo ai nostri debitori:
perdono

87

Ostacolo-, piccoli o grandi rancori, atteggiamento


di giudizio.
Passaggio: dal rancore al chiedere perdono a Dio e
ai fratelli e perdonare sempre chi ci ha ferito. Se qualcuno ha qualcosa contro di noi cercare la riconciliazione.

Cerca di individuare tutti i possibili


"rancorucci" che rischiano di avvelenare la tua
anima e di chiudere il tuo cuore.
Passa dal giudizio (sintomo della superbia)
all'esprimere la tua stima alle persone con cui ti
relazioni.
Se qualcuno ti ferisce presupponi innanzitutto
la sua buonafede, cerca subito di chiarirti e di
riconciliarti con lui. Medita frequentemente su
quanto Dio ti ha perdonato e sempre ti
perdona. Non permettere al rancore di
albergare nel tuo cuore e avvelenare la tua
anima: Se voi infatti perdonerete agli uomini
le loro colpe, il Padre vostro celeste perdoner
anche a voi; ma se voi non perdonerete agli
uomini, neppure il Padre vostro perdoner le
vostre colpe {Matteo 6,14-15).
Concentrati sulla trave che rischia di accecare
la tua vista spirituale e non avere la
presunzione di giudicare la pagliuzza
nell'occhio del tuo fratello.
In preghiera dedica del tempo a ringraziare Dio
per i fratelli che Lui ti ha posto accanto e per
tutte le cose belle che fanno e che li
caratterizzano.

Sabato. Liberaci dal male: continua vigilanza


VEGLIARE E PREGARE

88

Ostacolo-, tentazioni ricorrenti, punti di fragilit,


debolezze strutturali, abitudini di peccato.
Passaggio: dal camminare secondo la carne al
camminare secondo lo Spirito (cfr. Galati5 16) senza
fare alcun compromesso con la coscienza. La vita un
combattimento spirituale, solo se restiamo radicati in
Ges, Lui in noi pu liberarci dal male e vincere ogni
battaglia contro il maligno.
Vigila sempre sui tuoi punti di fragilit, le
abitudini non sane, le varie dipendenze e cerca
di individuare e prendere di mira la tua
principale radice di peccato. Veglia e prega per
non cadere in tentazione. Tieni sempre la
guardia alzata: Siate temperanti, vigilate. Il
vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente
va in giro, cercando chi divorare (1 Pietro
5,8).
Attingete forza nel Signore e nel vigore della
sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio,
per poter resistere alle insidie del diavolo. La
nostra battaglia infatti non contro creature
fatte di sangue e di carne, ma contro i
Principati e le Potest, contro i dominatori di
questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del
male che abitano nelle regioni celesti (Efesini
6,10-12).

89

DIALOGARE CON DIO

90

Guardate a Lui e sarete raggianti


Grazie ai suggerimenti che Ges stesso ci ha dato
nel Padre Nostro per insegnarci a pregare abbiamo
cercato di individuare alcuni dei passaggi necessari per
passare da una preghiera formale a una preghiera
vitale. Ci sono poi diversi tipi di preghiera che ci possono essere di grande aiuto.

91

La preghiera di lode in particolare ci aiuta a predisporre il cuore al dialogo con Dio. La tendenza al
ripiegamento su noi stessi molto radicata in ciascuno
di noi e istintivamente la nostra attenzione tende a
essere attirata pi da ci che negativo che dal
positivo. Se qualcuno ha fatto per noi tantissime cose
belle e poi fa un errore e ci ferisce sembra che quella
ferita in un attimo riesca a cancellare il ricordo e la
gratitudine per tutte le cose belle che quella persona ha
fatto per noi. Se abbiamo un po' di mal di testa
difficilmente pensiamo a quanto siamo fortunati ad
avere la vista, a potere camminare, ascoltare, parlare.
Se c' qualche cosa che durante la giornata andata
storta tutta la nostra attenzione sembra essere
completamente presa da quella, tutto ci che di
positivo abbiamo vissuto passa automaticamente in
secondo piano. Anche nella preghiera rischiamo spesso
di guardare a noi: guardiamo al nostro piccolo
mignolino che ci fa male, guardiamo alla lieve ferita
che abbiamo ricevuto, guardiamo a quella cosa che
l'altro ci ha fatto, per cui siamo rimasti tanto male,
pensiamo a ci che ci appesantisce, ci fa stare male...
la lode ti aiuta a guardare a Dio, a guardare a Lui, alle
cose di lass, ti spinge ad alzare finalmente il tuo
sguardo.
Siamo troppo spesso ripiegati su noi stessi, abituati
a rimuginare sulle cose negative. Questa generazione
proprio quella del "tutto mi dovuto": molto facile
cascare nella trappola dell'autocommiserazione, pensare a tutte le cose che gli altri avrebbero dovuto fare
nei nostri confronti e non hanno fatto... e cos sono
tutti mancanti... compreso Dio!
Nella preghiera pu capitare spesso di essere assorbiti, distratti da ci che ci fa stare male, piuttosto che
ringraziare, esultare per i tanti doni che Dio nel suo
immenso amore sempre ci fa. E allora di grande aiuto
esercitarsi ogni giorno nella preghiera di ringraziamento. Troppe volte nella nostra preghiera pensiamo a
quella cosa che l'altro non ha fatto per noi, ci fermiamo
sulle nostre mille pretese disilluse, facilmente tendiamo a vittimizzarci un po'. La preghiera di lode ci

92

porta a spostare il nostro sguardo verso Dio, ad aprire


il cuore.
In ogni cosa rendete grazie a Dio (1 Tessalonicesi
5,18), Lodate il Signore, eterna la sua misericordia
(Salmo 135), Cantate a Lui, cantate inni di lode, con
canti, inni, ringraziamenti (Salmo 97-100).
La Parola di Dio ci invita a dare lode a Dio, a rendere grazie a Lui per ogni cosa e a essere onesti con
noi stessi. E un tipo di preghiera che facciamo molto
poco, perch siamo un po' ottusi, spesso siamo ingrati,
"ciechi", abbiamo gli occhi del cuore e dell'anima
accecati dal nostro egoismo, dalle nostre mille pretese,
dalla nostra superbia, dal nostro peccato e questo ci
rende incapaci di vedere i tanti regali che ogni giorno
riceviamo da Dio e dai fratelli. Non riusciamo a essere
quei contemplativi, pieni di stupore, quei piccoli che
sanno sorprendersi di tutte le meraviglie che l'Amore
opera. Rischiamo di piangerci un po' troppo addosso,
di compatirci spesso: mannaggia quanto sono
poverino/a, capitano tutte a me!!! Non c' mai nessuno
che mi capisce!...
Sono invece tantissime le cose di cui dovremmo essere riconoscenti ma troppo spesso le diamo per scontate. Dedicare del tempo alla preghiera di lode molto
importante perch ci aiuta a uscire dal ripiegamento su
noi stessi per aprire il cuore all'Amore di Dio.
Guardate a Lui e sarete raggianti. Iniziare la
nostra giornata rivolgendo subito la nostra anima al
Signore per ringraziarlo delle tante cose belle che
abbiamo, ci pu essere di grande aiuto per entrare nella
preghiera del cuore. E davvero bello dedicare del
tempo al ringraziamento un po' come aprire le
finestre della propria anima per lasciarsi raggiungere
dalla luce dell'Amore di Dio e contemplare i
meravigliosi orizzonti sempre nuovi che il suo Amore
ci dischiude.
A volte ci sentiamo talmente appesantiti da qualcosa
che ci fa soffrire che ci sembra impossibile riuscire a
ringraziare. Eppure sono sempre tante le cose di cui
possiamo ringraziare: il dono della vita, il dono di ogni
respiro, il dono della creazione, la bellezza di un'alba,

93

di un tramonto, del canto degli uccelli, le persone care


a cui vogliamo bene, la casa, il cibo quotidiano, la
salute, la musica, la purezza dello sguardo di un
bimbo, la profondit di un incontro, la ricchezza di un
sorriso che ci stato donato gratuitamente. Inoltre pi
cresce la consapevolezza profonda che Dio il nostro
papino pi impariamo a ringraziare anche per ci che
ci causa sofferenza perch abbiamo la certezza che
Colui che tutto pu, se ci abbandoniamo a Lui, sapr
trovare il modo perch ogni croce, ogni prova, ogni
difficolt che siamo chiamati ad affrontare concorra a
un bene.
Pi ci esercitiamo nel ringraziare e pi ci verr
spontaneo guardare a tutto ci che la vita ci regala, che
Dio gratuitamente ogni giorno ci dona. E molto
importante trovare del tempo per fermarsi a ringraziare
delle tante cose belle che ci sono state donate durante
la nostra vita e che ogni giorno ci vengono regalate ma
che noi siamo diventati incapaci di vedere.
Guardate a Lui e sarete raggianti! (Salmo 34,6).
La preghiera di lode ci aiuta ad alzare lo sguardo verso
il Cielo per lasciarci raggiungere dalla luce, la pace, la
pienezza, la gioia che Dio desidera donarci. Pi riusciamo a custodire il nostro cuore nella preghiera di
ringraziamento pi facciamo la meravigliosa esperienza di "sentirci raggianti" e anche gli altri se ne accorgono.
Allora abbiamo un'altra importante chiave per la
preghiera del cuore: la preghiera di ringraziamento.
Questa preghiera aiuta non solo lo spirito ma anche la
psiche perch ti abitua a sintonizzare la tua "telecamera interiore" sulle cose belle e non pi su quelle
negative.
Se tu sei a una bellissima festa dove ci sono per
due amici che litigano e tu con la tua telecamera inizi a
filmare ogni particolare di quello scontro, tornerai a
casa solo con il ricordo di quell'episodio spiacevole: ti
sarai perso tutta la bellezza della festa. Cos un po'
nella nostra vita: la vita pu essere una festa con Ges,
per la nostra telecamera interiore tende troppo spesso
a focalizzarsi sulle cose negative e cos si perde il bello
della festa.

94

La preghiera di lode, ci aiuta a imparare a valorizzare il famoso bicchiere mezzo pieno, invece di guardare
sempre il mezzo vuoto. Questo valido anche con le
persone: pi tu dedichi del tempo alla preghiera di
ringraziamento, pi la tua "telecamera interiore" si focalizza sulle cose belle presenti in ogni persona... non
sempre sono proprio evidenti ma ogni fratello stato
creato dal "Grande Artista" quindi in tutti c' un capolavoro divino. A volte magari molto ben nascosto, altre
volte sfigurato dal peccato, ma in ciascuno c' qualcosa
di bello. Allora dobbiamo esercitarci molto per
imparare a ringraziare di ogni cosa Dio e i fratelli, non
dobbiamo arrenderci finch la preghiera di lode non ci
permette di scovare quel mistero di bellezza nascosto
oltre ci che appare. Pi sapremo perseverare nella
preghiera di lode pi faremo l'esperienza meravigliosa
del guardate a lui e sarete raggianti.
Vi dar un cuore nuovo
Un altro tipo di preghiera che ci di grande aiuto
per aprire il cuore la preghiera di pentimento. Cos
come siamo poco attenti a tutto quanto di bello Dio ci
dona, altrettanto poco lo siamo rispetto alle tante
abitudini di peccato che sono radicate in noi, e non ci
rendiamo conto di quanto tutto ci chiuda il nostro
cuore all'amore di Dio e provochi delle ferite nelle
persone con cui ci relazioniamo. Quanto spesso il nostro orgoglio, la nostra arroganza, la nostra incapacit
di ascoltare, il nostro volere avere sempre ragione, la
nostra pigrizia, la nostra poca capacit di perdonare, le
nostre dipendenze... feriscono le persone che ci amano,
contristano lo Spirito Santo e "sfigurano" quella
bellezza divina impressa da Dio nella nostra anima.
Quante poche per sono le volte in cui ci fermiamo a
chiedere perdono a Dio e ai fratelli per tutte le nostre
mancanze di amore. La preghiera di pentimento di
grande aiuto non solo per rimuovere dal cuore tutto ci
che di impedimento alla preghiera ma anche per
mantenere sempre viva la vigilanza. La preghiera di
pentimento un meraviglioso antidoto a ogni morso
velenoso del peccato nella nostra anima. Naturalmente
non sufficiente chiedere perdono ogni giorno a Dio e
ai fratelli per le proprie mancanze necessario avere

95

anche l'umilt di confessarsi periodicamente perch, in


virt della grazia di questo meraviglioso sacramento,
gli effetti nocivi del veleno di ogni nostro peccato
vengano eliminati. Pu essere molto utile rivedere alla
luce dei comandamenti, dei sette vizi capitali, dei vari
passi del Vangelo che di volta in volta meditiamo...
quali sono i punti su cui siamo stati mancanti. Anche il
passo dell'inno alla carit di san Paolo, in cui vengono
sintetizzate con grande efficacia alcune caratteristiche
dell'amore, pu essere di grande aiuto.
La carit paziente, benigna la carit; non invidiosa la carit, non si vanta, non si gonfia, non manca
di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non
tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verit. Tutto copre, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta. La carit non avr mai fine
(1 Corinzi 13,4-8).
...perdonami Signore per tutti i momenti in cui ho
perso la pazienza, in cui non sono stato attento al bene
dei miei fratelli, ho cercato il mio interesse....
La preghiera ci aiuta ad aprire il cuore a Dio e ad
aumentare l'impegno e la vigilanza riguardo ai nostri
principali punti di fragilit.
Chiedete e vi sar dato
Tra le tante differenti modalit di preghiera quella di
domanda forse quella che ci viene pi spontanea.
Conosco tante persone che magari per anni si dimenticano di pregare e quando poi arriva all'improvviso
una grande croce si ricordano di rivolgersi a Dio perch intervenga.
La preghiera di domanda importante perch
bello custodire l'atteggiamento dei piccoli che si rivolgono al proprio papino con quella fiducia di potere
chiedere e ottenere ogni cosa. Il problema che spesso
la nostra preghiera di domanda fortemente inquinata
dalla nostra sottile superbia che ci porta a pretendere
che sia Dio a fare ci che noi riteniamo pi giusto e
non abbiamo invece quell'umilt di riconoscere che

96

Dio Dio e se non risponde alle nostre richieste non


certo perch non ci ama o non ci vuole ascoltare ma
semplicemente perch noi chiediamo poco e chiediamo
male... Lui sa molto meglio di noi ci che bene per
noi. Il nostro sguardo sulla realt decisamente
limitato rispetto al suo che vede sempre molto oltre.
Anche per quanto riguarda la preghiera di domanda Ges ci d dei suggerimenti preziosi: Se avrete
fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a
questo monte: spostati da qui a l, ed esso si sposter
{Matteo 17,20).
E davvero impressionante questa promessa di Ges.
La fede sposta le montagne. Perch la nostra preghiera
sia efficace necessario crescere nella vera fede in
Dio. Noi spesso confondiamo la fede con il credere
che Dio esiste. Anche il diavolo crede nell'esistenza di
Dio ma non ha creduto al suo Amore, ha voluto essere
lui dio.
Avere fede in qualcuno significa fidarsi davvero di
lui. Se abbiamo fede in Dio innanzitutto crediamo che
tutto quanto Lui ci chiede di vivere attraverso la sua
Parola per la nostra piena felicit, per il nostro bene
pi vero. Allora la fede si traduce nel vivere sempre
pi pienamente il Vangelo e questo ci porta a una pi
profonda comunione con il Padre a un abbandono a
Lui sempre pi pieno. Pi ci fidiamo del nostro papino e ci lasciamo portare da Lui pi sperimentiamo che
ci che per noi era impossibile Lui lo rende possibile.
Sperimentiamo che davvero tutto possibile per chi
crede (Marco 9,23).
Un'altra promessa molto bella che Ges ci fa perch
la nostra preghiera di richiesta possa essere efficace :
Se due di voi sopra la terra si accorderanno per
domandare qualunque cosa, il Padre mio che nei
cieli ve la conceder (Matteo 18,19). La preghiera
comunitaria molto importante e ci di grande aiuto
per imparare a pregare. Perch Ges sottolinea
l'efficacia della preghiera insieme ad altri fratelli?
Perch Lui stesso ci ha fatto un'altra incredibile
promessa: Dove due o pi sono uniti nel mio nome io
sono l in mezzo a loro (Matteo 18,20).

97

Se siamo in due o pi a pregare, uniti nel nome di


Ges, la nostra preghiera pi forte perch Ges
stesso ha promesso di essere presente. Allora Lui in
mezzo a noi ci illumina su cosa chiedere al Padre. La
preghiera vissuta in profonda comunione con altri fratelli ha una forza particolare. Quante volte abbiamo
sperimentato che quando c' un gruppo, davvero unito
in Ges, che prega c' una grazia, una potenza particolare perch Ges si rende presente l dove due o
pi sono uniti nel suo nome ed Lui stesso che guida
la preghiera, Lui stesso che chiede al Padre.
E importante rivolgerci a Dio con insistenza, confidando che Lui non mancher di rispondere alle nostre
preghiere come solo un Padre che ci ama infinitamente
sa e pu fare.
Disse loro una parabola sulla necessit di pregare
sempre, senza stancarsi: "C'era in una citt un giudice,
che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
In quella citt c'era anche una vedova, che andava da
lui e gli diceva: Vammi giustizia contro il mio
avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi
disse tra s: Anche se non temo Dio e non ho rispetto
di nessuno, poich questa vedova cos molesta le
far giustizia, perch non venga continuamente a
importunarmi". E il Signore soggiunse: "Avete udito
ci che dice il giudice disonesto. E Dio non far
giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso
di lui, e li far a lungo aspettare? Vi dico che far loro
giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando
verr, trover la fede sulla terra?" (Luca 18,1-8; cfr.
Luca 11, 8).
Un altro suggerimento prezioso che Ges ci dona
riguardo alla preghiera di domanda : Se chiederete
qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la dar
(Giovanni 16,23).
Ges ci assicura che ci che chiediamo al Padre nel
suo nome Egli ce la concede. Anche qui non si tratta di
una formula magica: Padre ti chiedo nel nome di
Ges una Ferrari... ed ecco che il Padre ce la
concede! ! !

98

Credo si tratti piuttosto di pregare con Ges, rivolgerci al Padre chiedendo quello che chiederebbe
Ges se fosse al nostro posto. Noi sappiamo bene, da
quanto ci riportano gli evangelisti, che Ges non desiderava altro che fare la volont del Padre.
Pi ci sintonizziamo con il cuore di Ges pi iniziamo a chiedere al Padre ci che davvero il bene per
noi e per le persone per cui preghiamo. Il nostro cuore
inizia a non desiderare altro che la volont di Dio e
questo diventa sempre pi il cuore della nostra preghiera. Allora vediamo realizzarsi tutto ci che chiediamo, contempliamo i miracoli che Dio opera per chi
davvero si abbandona a lui con profonda fede e con
tutto il cuore.
Se uno mi ama osserver la mia
Parola e noi verremo a Lui
Se uno mi ama osserver la mia parola, il Padre
mio
10 amer e noi verremo a Lui e prenderemo
dimora presso di Lui (Giovanni 14,23).
Non so quante volte abbiamo realmente meditato
questa promessa di Ges e ne abbiamo davvero colto
la grandezza.
Si tratta di una promessa meravigliosa: Ges ci assicura che se viviamo la sua Parola, la Trinit viene a
prendere dimora nel nostro cuore. davvero incredibile!!!
Noi crediamo nel mistero dell'incarnazione.
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e
il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio:
tutto stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui
niente stato fatto di tutto ci che esiste. In principio
era il Verbo... E
11 Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo
a noi (Giovanni 1,1-3.14).

99

Credere che il Signore della Creazione abbia scelto


di divenire creatura per venire ad abitare in mezzo a
noi gi qualcosa di pazzesco. Credere poi che il Verbo di Dio possa farsi carne in noi, che la Trinit possa
prendere dimora nella povert della nostra anima
davvero un mistero d'amore da vertigini.
Se allora vogliamo imparare una preghiera che sia
non solo dialogo con Dio ma comunione profonda con
la Trinit non possiamo prescindere dal leggere,
meditare, ascoltare, vivere la Parola di Dio.
Se vero quanto Ges ci promette (e per noi cristiani non pu non essere vero), sappiamo con certezza
che pi impariamo a metterci in ascolto del Verbo di
Dio che ci parla attraverso la sua Parola e viviamo con
seriet il Vangelo, pi permettiamo alla Trinit stessa
di dimorare in noi... quel come in cielo cos in terra
che ogni giorno chiediamo nel Padre Nostro pu realizzarsi in ogni adesso. Il Regno dei cieli vicino, il
Regno dei cieli qui adesso!
Il Paradiso non pu attendere: dimorare in Dio, lasciare che Dio dimori in noi, il Paradiso sulla terra e
nel Paradiso tutto!
E quindi davvero importante che dedichiamo molto
tempo alla meditazione della Parola di Dio per imparare a viverla senza compromessi e interpretazione
di comodo perch Colui che fa nuove tutte le cose
attraverso la sua Parola possa rinnovare tutto di noi: il
nostro modo di pensare, di parlare, di agire di essere,
per imparare a essere in Colui che !
Vorrei allora ricordare qualcosa che forse conosciamo un po' per sentito dire ma che molto probabilmente
trascuriamo: il metodo della lectio divina.
La lectio divina un metodo di ascolto, di meditazione, di preghiera della Parola che gi usavano i
Padri della Chiesa e che poi un monaco certosino nel
XII secolo, Guigo, ha codificato in quattro passaggi
fondamentali che sono diventati ormai d'uso in tutta la
Chiesa universale.
Questi quattro passaggi sono lectio, meditatio, oratio, contemplano.

100

1.
2.
3.
4.

Traduzione per chi non avesse studiato il latino:


lettura della Parola,
meditazione della Parola,
preghiera,
contemplazione.
fondamentale esercitarci bene, quotidianamente,
in questi quattro passaggi, perch sono un altro
grandissimo aiuto per imparare la preghiera del cuore,
per entrare in questa preghiera che non solo dialogo
con il Signore, ma addirittura, come abbiamo visto, ci
introduce in una profonda comunione con la Trinit
stessa che, per un mistero incredibile d'amore, pu
venire a dimorare nel nostro cuore.
La lectio divina un "esercizio" alla portata di tutti
e se prendiamo l'abitudine di dedicarvi tempo e impegno quotidianamente porta dei meravigliosi frutti che
sono presto "tangibili".
Suggerisco spesso di iniziare ogni mattina, subito,
con questo importante esercizio.
Cos come il nostro fisico per iniziare a "carburare"
ha bisogno della colazione e molti per svegliarsi prendono il caff, cos un po' anche per il nostro spirito.
103

' "W
Abbiamo bisogno del nostro "caff spirituale", qualcosa che ci aiuti subito a "svegliare" il nostro spirito
per non perdere tempo inutile.
Da anni ormai, la prima cosa che faccio appena mi
sveglio dedicare del tempo alla preghiera, alla meditazione del Vangelo, per poi scegliere una frase da
vivere durante la giornata e questo fa davvero la differenza. Le giornate in cui per qualche motivo tralascio
di prendere il mio "caff spirituale" o lo rimando
troppo, percepisco presto che ce qualcosa che non va,
davvero come se spiritualmente restassi un po' addormentata e basta un niente per perdere quella pace e
'r-

101

quella gioia che normalmente mi accompagnano anche


quando sto vivendo momenti particolarmente difficili.
Per iniziare a esercitarti nella lectio divina importante che trovi il luogo a te pi congeniale che ti aiuti
al raccoglimento e prendi la decisione di dedicare a
questo "esercizio" tutti i giorni del tempo di qualit.
Semplicemente apri il Vangelo. E una buona abitudine leggere il Vangelo del giorno per essere in comunione con la Chiesa universale (per sapere qual
basta munirsi di un messalino, oppure andare sul sito
della CEI... ci sono anche diverse applicazioni nei cellulari che danno la possibilit di accedere con facilit
al Vangelo del giorno).
Inizia con il leggere ogni parola del Vangelo del
giorno con molta attenzione.
E importante leggerlo con il cuore e chiedere allo
Spirito Santo che ci illumini su quanto Ges desidera
suggerirci attraverso la sua Parola. Una volta letto
inizia a meditare ogni parola mettendo il cuore in atteggiamento di apertura e di ascolto. Il Verbo di Dio
parla al nostro cuore attraverso ogni sua Parola ma
fondamentale fare silenzio, spegnere ogni altro rumore, tutto ci che ci distrare per ascoltare Ges. Poi
passa alla preghiera. Il Vangelo, non solo un bellissimo racconto della storia di un grande uomo, noi
crediamo (e sempre lo ripetiamo durante la messa) che
Parola del Signore. Il Signore della Creazione, il
Verbo di Dio, parla a ciascuno di noi personalmente
attraverso il Vangelo.
Allora fondamentale che cerchi di metterti in
ascolto di cosa oggi Ges desidera dire a te personalmente attraverso quella Parola che stai meditando. Il
Signore continua a parlarci attraverso ogni sua Parola.
Non stai semplicemente leggendo delle parole che Lui
ha detto duemila anni fa agli uomini che allora lo
ascoltavano. Ogni parola che leggiamo nel Vangelo,
nella Sacra Scrittura, Parola di Dio e attraverso di
essa Dio continua a parlare a ogni uomo di ogni tempo
che desideri mettersi in ascolto.
Se ad esempio mediti le Beatitudini (cfr. Matteo 5,111): Beati i poveri di Spirito, beati i puri di cuore...,
non puoi semplicemente fermarti a pensare: che bel

102

discorso ma... ce l'aveva con loro che erano l ad ascoltarlo!. No quelle parole sono per te, per rinnovare la
tua vita oggi, per donarti di gustare gi su questa terra
qualcosa della beatitudine che finalmente sperimenteremo in tutta la sua pienezza in Cielo. Beati ipoveri
in spirito... e inizi a meditare... Ma sono povero in
spirito? Sono distaccato da tutto o nel mio cuore ci
sono tanti piccoli o grandi tesori che hanno preso il
posto di Dio? A cosa sono troppo attaccato in questo
momento? Cosa c' al centro del mio cuore, dei miei
desideri, dei miei progetti? Sono profondamente
consapevole di essere povero e di avere bisogno di
Dio?
Beati i puri di cuore. Sono puro di cuore? Nelle
relazioni cerco di amare con quell'amore che Ges mi
ha insegnato preoccupandomi del bene di chi mi passa
accanto o spesso agisco cercando in qualche modo un
mio tornaconto personale?
Non sufficiente meditare la Parola, importante
poi passare alla preghiera: Ges, effettivamente sto
ancora messo proprio male... "beati i poveri in spirito"
\ Altro che povero in spirito! Sono ancora molto
attaccato a mille cose: al denaro, alla carriera, ai riconoscimenti, a ci che gli altri pensano di me, al raggiungimento dei miei poveri interessi... Aiutami Ges
a spogliarmi di tutto, a liberare il mio cuore dai tanti
piccoli o grandi "idoli" che hanno preso il tuo posto nel
mio cuore. Tu sei il Signore e io davvero da oggi
desidero che sia tu l'unico a regnare nella mia vita!
Beati i puri di cuore! Quanto difficile custodire un
amore che sia davvero puro, che non cerca mai il proprio interesse! Donami tu Ges un cuore puro, purifica
i miei pensieri, i miei desideri, le mie motivazioni pi
profonde!.
Beati voi quando vi insulteranno...: capirai...
guai se mi toccano! Se so che qualcuno ha parlato
male di me la pagher cara! Liberami Ges da ogni
forma di orgoglio di vanagloria di suscettibilit,
donami la vera umilt... Beati voi quando vi
insulteranno, vipersegui- teranno, mentendo diranno
ogni male per causa mia. Rallegratevi ed esultate
perch grande sar la vostra ricompensa nei cieli.

103

Il metodo della lectio divina senza dubbio un


grande aiuto per entrare nella preghiera contemplativa.
Anche la liturgia delle ore un aiuto molto concreto
e prezioso per imparare a pregare con il supporto
fondamentale della Parola di Dio. La liturgia delle ore
non solo ci aiuta a scandire la nostra giornata con la
preghiera, perch tutto ci che facciamo possa diventare dialogo con Dio, essere vissuto in comunione con
Lui, ma grazie ai salmi (che andrebbero letti non distrattamente ma con tutto il cuore) possiamo imparare
meglio la preghiera di lode e di ringraziamento, quella
di pentimento, quella di intercessione e di domanda per
immergerci sempre pi profondamente nella preghiera
del cuore proprio accompagnati dalla Parola di Dio.
Cerchiamo allora di esercitarci nei passaggi che ci
suggerisce la lectio divina e lasciamoci accompagnare
dalla Parola di Dio, non fermiamoci alla preghiera
superficiale, chiediamo al Signore la grazia di poterci
immergere nella pi profonda contemplazione. Lasciamo che il Signore imprima a fuoco nella nostra anima
quella sua Parola di luce e che il Verbo possa farsi
carne in noi, la Trinit possa venire a dimorare in noi.
Se uno mi ama osserver la mia Parola
(Giovanni 14,23). Osserver, quindi non basta che la
leggi, che la mediti, che preghi, non basta neanche che
ti immergi nella pi profonda contemplazione. Devi
impegnarti a viverla, lasciare che quelle parole
rinnovino il tuo cuore, il tuo modo di agire, le tue
abitudini di peccato radicate.
Chi osserver la mia parola.... Un esercizio che si
fa tutti i giorni in comunit scegliere una Parola da
vivere durante la giornata: l, nel viverla, il vero
segreto, perch se ti fermi prima hai perso tempo.
Scegliere la Parola e viverla! In comunit tutte le
mattine scegliamo la Parola, la scriviamo magari in
diversi punti della casa ma poi, a volte, ci scordiamo
allegramente di viverla, per... l'abbiamo scelta la parola del giorno! L'hai scelta, meditata, ascoltata ma...
l'hai vissuta?

104

Allora mettiamoci tre belle sveglie durante la giornata, in cui ci fermiamo per fare il punto. Qual la
Parola del giorno che ho scelto di vivere oggi? Amate i
vostri nemici! Se proprio devo essere onesto con me
stesso non ne ho amato nessuno! E troppo difficile.
Non ci riesco!
Allora chiediamo al Signore che ci dia lui la forza,
che ci sostenga con la sua grazia, ci rimettiamo in carreggiata e andiamo a cercarci una persona che ci ha
fatto stare male, la perdoniamo per la sofferenza che ci
ha provocato e le diamo un grande abbraccio: subito ci
sentiremo molto pi felici.
Poi seconda sveglia: ti fermi di nuovo, ti raccogli in
preghiera e fai una nuova verifica... se mettiamo queste
svegliette almeno tre volte al giorno possono essere
davvero un grande aiuto per progredire con una certa
velocit nel nostro cammino spirituale e arrivare alla
preghiera contemplativa.
Allora ogni giorno come prima cosa quando ci
svegliamo meditiamo il Vangelo e preghiamo fino a
che la nostra preghiera non diventi contemplazione.
Poi durante la giornata fermiamoci, almeno tre volte al
giorno e verifichiamo se e quanto stiamo vivendo la
Parola di Dio che abbiamo meditato e scelto. Gi
questo semplice esercizio pu dare una svolta fondamentale alla nostra vita!
Adorare Dio in spirito e verit
giunto il momento, ed questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verit; perch il
Padre cerca tali adoratori. Dio spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verit (Giovanni
4,20-24).
davvero bella questa risposta che Ges d alla Samaritana. I veri adoratori adoreranno Dio in spirito e
verit. Dio cerca tali adoratori! Tante volte siamo preoccupati del luogo dove pregare, del tempo da dedicare alla preghiera, delle cose che dobbiamo dire e fare
mentre preghiamo ma rischiamo di dimenticare che il
vero obiettivo della preghiera adorare Dio in spirito e

105

verit, lasciare che sia lo Spirito Santo a guidare la


nostra preghiera, che sia Cristo verit a pregare in noi.
certamente importante ringraziare Dio, benedirlo,
chiedergli perdono, affidare a lui tutto ci che ci sta
pi a cuore, meditare e vivere la sua Parola ma tutto
questo deve aiutarci a diventare quei veri adoratori che
il Padre cerca.
fondamentale dedicare del tempo all'adorazione
senza preoccuparci tanto di cosa dobbiamo dire o fare
ma lasciando fare a Dio. un po' come quando si
impara a danzare in coppia. certamente importante
imparare i vari passi, le diverse tecniche di ballo ma
per entrare nella bellezza e nel cuore della danza,
bisogna arrivare a lasciarsi guidare dal partner, essere
sempre pi in sintonia con lui e lasciarsi condurre. Il
pi delle volte nel nostro modo di pregare continuiamo
a volere essere in qualche modo noi i protagonisti, non
riusciamo a lasciare che sia Dio a condurci. Siamo cos
abituati a programmare tutto, a tenere le redini di ogni
cosa, a contare unicamente sulle nostre forze che, il
pi delle volte senza esserne consapevoli, riportiamo
queste nostre abitudini anche nella preghiera. Non
arriviamo a immergerci nell'adorazione, continuiamo a
parlare, a pensare, a meditare ma non riusciamo a
raggiungere quel silenzio in cui il Verbo possa parlare,
quel vuoto, in cui il tutto possa dimorare. Quando
proviamo a dedicare del tempo all'adorazione ci capita
spesso di avere la sensazione di perdere tempo, non
siamo capaci di stare fermi senza fare niente. Eppure
Dio sempre molto oltre ogni nostro pensiero, parola,
idea... solo al di l dei nostri poveri e limitati schemi
mentali che possiamo incontrarlo. Solo quando
smettiamo di affannarci a volere fare tutto noi Lui pu
operare, quando ci arrendiamo e ci abbandoniamo
completamente a Lui il suo Amore pu finalmente
raggiungerci.
Quando si innamorati di qualcuno non ha molta
importanza ci che si fa o si dice quando finalmente si
riesce a trascorrere un po' di tempo insieme, il cuore
desidera ardentemente stare con la persona amata,
sentirsi raggiunta dal suo sguardo di amore, farle arrivare tutto il proprio amore.

106

Lo stesso dovrebbe essere nella preghiera. Ci che


pi conta stare con Dio, lasciarsi raggiungere dal suo
sguardo di amore. Se quando ci sentiamo raggiunti
dall'amore di una creatura, che per quanto pazzamente
possa amarci ci ama sempre con tanti limiti, che mai
pu essere quando finalmente ci lasciamo raggiungere
dallo sguardo, dall'abbraccio di Colui che ci ama infinitamente, perfettamente, eternamente?
fondamentale allora dedicare del tempo all'adorazione, anche se ci sembra di non essere capaci. Ci
che conta che chiediamo allo Spirito Santo di venire
in soccorso della nostra debolezza perch sia lui a condurci alla verit tutta intera e ci renda dei veri adoratori. Per il resto possiamo stare certi che se adoriamo
Dio con tutto il cuore, l'anima e le forze, il tempo che
passiamo per stare soli con Lui il tempo pi prezioso
della nostra giornata: che noi ce ne rendiamo conto o
meno l'adorazione in spirito e verit porta sempre dei
frutti nella nostra vita. un po' come quando ti metti a
prendere il sole. Anche se rimani li fermo, senza fare
niente, qualcosa accade: ti abbronzi. Nel momento
stesso in cui permetti al sole di raggiungere la tua pelle
avviene un cambiamento. Lo stesso per la nostra anima: pi ci esponiamo nell'adorazione al sole della luce
di Dio pi il suo amore opera in noi qualcosa di nuovo.

Esercizi pratici ^^
Preghiera di ringraziamento
Dedica del tempo durante la giornata alla preghiera
di ringraziamento.
Ripercorri in preghiera i momenti pi importanti
della tua vita e ringrazia Dio per tutte le grazie, i doni
ricevuti, per tutte le persone che ti hanno voluto bene e
che sono state importanti per te, per tutti i talenti che
Dio ti ha donato. Metti anche per iscritto le tante cose
di cui desideri ringraziare il Signore e periodicamente
aggiorna l'elenco.

107

Ringrazia anche per i tanti momenti dolorosi vissuti


chiedendo allo Spirito Santo la grazia di avere la luce
per riconoscere il filo d'oro del suo progetto di amore
sulla tua vita e potere scoprire sempre pi profondamente quanto tutto concorre al bene per coloro che
amano Dio {Romani 8,28).
Ringrazia anche per coloro che ti hanno ferito,
cercando di vedere le cose positive che hanno fatto per
te o per altri e cerca di scoprire se da quella esperienza
dolorosa scaturito qualche frutto positivo nella tua
vita... ogni croce una opportunit di crescita!
Ringrazia spesso i tuoi fratelli. Abituati a esprimere
la tua stima a tutti per le cose positive che fanno per te
e per gli altri: il ringraziamento deve diventare un'abitudine. La parola di Dio ci invita a gareggiare nello
stimarci a vicenda (cfr. Romani 12,10).
Alla fine di ogni giornata ringrazia per tutti i momenti belli vissuti, le grazie e i doni ricevuti, le
persone incontrate e ringrazia anche per le croci e le
difficolt.
Punta a ringraziare Dio in ogni cosa: In ogni cosa
rendete grazie a Dio (1 Tessalonicesi 5,18).
Preghiera di pentimento
Chiedi perdono a Dio per ogni azione, pensiero o
mancanza che possa avere contristato il suo cuore.
Chiedi perdono se hai ferito qualcuno e perdona chi
ti ha ferito.
Passa in rassegna i dieci comandamenti, i sette vizi
capitali, i passi del Vangelo che hai meditato, l'inno
alla carit di san Paolo (cfr. 1 Corinzi 13) e individua i
tuoi punti di fragilit chiedendo perdono per ogni
piccola o grande mancanza nell'amore.
Prendi degli impegni concreti per vigilare e rafforzarti rispetto alle tue abitudini di peccato.
Preghiera di domanda
Rivolgiti a Dio con grande fede nel suo Amore. Cresci nella fede che Lui tuo Padre, si prende cura di te
e sa molto meglio di te ci di cui hai bisogno.

108

Prega in comunione con altri fratelli. Non sottovalutare mai l'importanza della preghiera comunitaria, in
famiglia, nella tua comunit.
Presenta la tua preghiera al Padre nel nome di Ges.
Che cosa chiederebbe Ges in questo momento se fosse al mio posto?
La Parola di Dio
Inizia ogni mattina con il caff spirituale. Come il
corpo ha bisogno di un aiuto per svegliarsi cos per
lo spirito.
Chiedi e invoca lo Spirito Santo.
Ama il Signore con tutto il cuore, mettiti in atteggiamento di profondo ascolto (trasforma i vari pensieri
di distrazione in preghiera), chiedi a Dio perdono per
ogni mancanza perch lui possa rimuovere tutto ci
che di ostacolo nella preghiera, riaprirti il cuore e
ridonarti la vista.
Ringrazia e loda Dio.
Dedica del tempo all'ascolto della Parola. Prendi il
Vangelo del giorno e fai la lectio divina: lectio,
meditatici, oratio, contemplatio.
Resta in ascolto lasciando che il Signore attraverso
la sua Parola parli e operi nella tua anima.
Scegli la Parola del giorno da vivere durante la giornata (nella mia pagina Facebook ogni mattina pubblico
o una frase del Vangelo del giorno [evidenziato
dall'hashtag #paroladiluce] che insieme a tanti ci impegniamo a meditare, commentare e soprattutto vivere.
C' anche un #impegnodelgiorno che condividiamo
con pi di 450.000 Cavalieri della Luce che hanno
preso l'impegno di portare nel mondo la rivoluzione
del Vangelo).
Poi, sempre in preghiera, con docilit allo Spirito
Santo fai un promemoria scritto delle cose prioritarie
da fare durante la giornata: ti pu essere di aiuto per
non disperderti nel fare il bene che Dio non chiede e
nel discernere la sua Volont.

109

Scandisci la giornata con la liturgia delle ore e lascia


che la parola di Dio ti accompagni nell'entrare nella
profondit della contemplazione. Cerca di restare il pi
possibile immerso in preghiera in tutto ci che fai.
Adorare Dio in spirito e verit
Dedica del tempo all'adorazione eucaristica. Adora
Dio in spirito e verit e impara ad adorarlo dovunque ti
trovi e qualunque cosa tu stia facendo.
Resta in silenzio e lascia che sia lo Spirito Santo a
guidare la tua preghiera.
Lasciati raggiungere dall'Amore di Dio. Trova il
tempo per stare solo/a con Lui perch il Signore possa
operare in noi e rendere nuove tutte le cose.

110

111

LA PREGHIERA INCESSANTE DEL


CUORE

Pregate incessantemente
State sempre lieti, pregate incessantemente, in
ogni cosa rendete grazie; questa infatti la volont di
Dio in Cristo Ges verso di voi Non spegnete lo
Spirito (1 Tessalonicesi 5 y 16-19).

112

bello sapere dalla Parola di Dio che la preghiera


incessante del cuore la volont di Dio in Cristo Ges
verso di noi! Credo che quando ci lasciamo raggiungere anche solo in minima parte dall'amore di Dio,
immediatamente si accende un desiderio che, pi
andiamo avanti nel cammino spirituale, pi diventa
prepotente: cercare, conoscere, vivere la volont di
Dio. Quando si conosce l'Amore di Dio infatti, si accende un fuoco divino nell'anima che ti porta a volere
rispondere sempre pi pienamente all'infinito amore
con cui Dio ti ama. Allora desideri fare la sua Volont,
desideri imparare da Ges a fare sempre le cose che
sono gradite al Padre. Spesso per, abbiamo una certa
difficolt nel discernere quale possa essere la volont
di Dio. Anche in questo caso proprio la Parola di
Dio a darci una risposta inequivocabile: Pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie a Dio;
questa infatti la volont di Dio in Cristo Ges verso
di voi! (1 Tessalonicesi 5,16-18).
La prima volta che ho meditato a fondo questa
parola mi ha colpito davvero tanto: stata come una
folgorazione! Da tempo infatti non desideravo altro
che conoscere e fare la volont di Dio. Scoprire che
proprio nella Parola di Dio trovavo una risposta cos
precisa a questo mio desiderio ha segnato una tappa
fondamentale nella mia vita. Devo dire che in un primo momento mi sono un po' scoraggiata e mi sono
detta: Ma allora, se la Parola di Dio ci rivela che
volont di Dio che preghiamo incessantemente, anche
se sono anni che desidero unicamente fare la volont
di Dio, di fatto ancora non la sto vivendo e
probabilmente non la vivr mai! ! ! Non sar mai
capace di pregare incessantemente! Non ho mai
sentito la vocazione alla clausura, a ritirarmi in un

113

convento a pregare tutto il giorno e probabilmente mai


la sentir!. Subito dopo mi sono rasserenata perch
ho pensato: "Per... se la Parola di Dio ci rivela che la
preghiera incessante la volont di Dio su di noi, deve
necessariamente trattarsi di una strada percorribile da
tutti: Dio Amore, nostro Padre che ci ama
infinitamente e pi di ogni altro conosce il nostro
cuore. Se Lui desidera qualcosa per noi, non solo si
tratta di qualcosa di possibile, ma visto che Lui
desidera la felicit per tutti i suoi figli, proprio la
preghiera incessante deve essere la via da percorrere
perch possiamo custodire sempre la gioia piena nel
nostro cuore. Tanto vero che in questa Parola di Dio
subito prima di pregate incessantemente c' scritto
state sempre lieti, quasi a volere sottolineare quanto
sia proprio la preghiera incessante la via da percorrere
per potere essere sempre nella gioia. D'altra parte,
anche Maria e Giuseppe non si sono ritirati in un
convento, hanno vissuto la vita ordinaria di ogni
famiglia ma, senza dubbio avranno vissuto pienamente
la volont di Dio e avranno quindi vissuto la preghiera
incessante del cuore nella straordinaria ordinariet
della loro vita! ".
Questo semplice pensiero mi ha riempito di nuovo
entusiasmo ed cresciuto in me, ancora di pi, il
desiderio di trovare, proprio nella Parola di Dio, altri
preziosi suggerimenti per imparare non solo a pregare
ma a custodire sempre l'anima in preghiera.
Chi sta nell'amore dimora in Dio
e Dio dimora in lui

114

Una luce che mi stata di grande aiuto e conforto


l'ho trovata nella prima lettera di Giovanni: Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per
noi Dio amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e
Dio dimora in lui (1 Giovanni 4,16).
E meraviglioso! Dio amore, se rimaniamo
nell'amore possiamo dimorare in Dio e Lui pu
dimorare in noi! Allora tutto ci che facciamo per
amore, con amore, nell'amore pu diventare preghiera.
Il culmine della preghiera infatti proprio arrivare a
dimorare in Dio e permettere a Dio di dimorare in noi.
Alla luce di questa parola tutto, dai gesti pi semplici
alle opere pi grandi per il Regno, tutto ci che facciamo, pu essere vissuto in comunione con Dio, quindi
in preghiera. Certamente necessario fermarsi per
crescere nel raccoglimento del cuore e dedicare del
tempo all'ascolto e al dialogo con Dio ma poi questa
comunione va custodita in tutto ci che siamo chiamati a fare durante la nostra giornata: dalla colazione,
ai piccoli servizi in casa, al lavoro, agli incontri con le
persone, alle varie responsabilit che siamo chiamati a
portare avanti.
La differenza ancora una volta la fa l'amore. Possiamo fare tutto pi o meno ripetitivamente, motivati
dalle tante aspettative che gli altri hanno su di noi, dal
nostro senso del dovere, o semplicemente da ci che ci
va di fare. Oppure possiamo scegliere di fare ogni
piccola cosa per amore. Ripetendo: Per te, con te, in
te Ges!.
davvero bello fare ogni cosa per amore: anche le
cose pi faticose, impegnative, acquistano un nuovo
senso, tutto si colora e resta viva la fiamma dell'entusiasmo nel nostro cuore. Vigilare sempre sulle intenzioni e le motivazioni pi profonde delle nostre deci-

115

sioni, azioni, parole: fare tutto per amore, nell'amore,


con Colui che l'Amore.
Beati i puri di cuore perch vedranno Dio (Matteo 5,S)!
Pi custodiamo la purezza delle nostre intenzioni,
perch la motivazione di fondo, in tutto ci che facciamo, sia l'amore, pi Dio ci introduce nella bellezza
della contemplazione, ci libera dalla cecit spirituale
causata dal nostro egoismo, dalla nostra superbia, dalle nostre tante radici di peccato.
Facciamo allora tesoro di questo meraviglioso suggerimento per poter vivere immersi nella preghiera incessante del cuore nonostante le mille cose che siamo
chiamati a fare durante le nostre giornate. Facciamo
ogni cosa per amore in una rinnovata consapevolezza
della meravigliosa verit racchiusa in questa parola di
Dio: chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora
in lui (1 Giovanni 4,16).
Custodiamo la purezza del cuore, per poter vivere
sempre pi immersi nella profonda e gioiosa contemplazione delle meraviglie del suo Amore.
Ogni volta che avete fatto queste cose a
uno solo di questi miei fratelli pi piccoli,
l'avete fatto a me
Siamo spesso portati a pensare che la via della perfezione cristiana coincida con la vita religiosa, con il
ritirarsi dal mondo in un convento per poterci dedicare
completamente alla preghiera. Senza nulla togliere a
questa meravigliosa vocazione, certamente non pu
essere considerata l'unica, visto che tutti siamo
chiamati alla santit e visto che Ges stesso che la

116

Via ha vissuto la sua vita terrena vivendo la preghiera


incessante del cuore ma non ritirandosi in un
monastero. Custodiva i suoi momenti di "deserto", di
raccoglimento ma rimasto sempre nel mondo e in
tutto il periodo della sua vita pubblica era molto
spesso circondato da folle di gente che lo seguivano e
volevano restare con lui.
Dobbiamo allora riscoprire, proprio alla luce della
vita di Ges e della Parola di Dio, che la fuga dal
mondo non l'unica via per la santit... proprio ogni
fratello, ogni prossimo che incontriamo, pu essere
una nuova opportunit per una pi profonda comunione con Dio. Viviamo spesso il nostro cristianesimo a
compartimenti stagni: c' il tempo da dedicare a Dio,
la messa, i momenti di preghiera... e poi tutto il resto,
la concretezza della vita quotidiana. Credo che questa
modalit di vivere la nostra religiosit abbia poco a
che fare con il cristianesimo, con il Vangelo, che dovrebbe invece rinnovare ogni attimo della nostra vita e
della nostra storia personale.
Proprio nel Vangelo troviamo un'altra verit fondamentale che non possiamo mai dimenticare: In verit
vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno
solo di questi miei fratelli pi piccoli, l'avete fatto a
me (Matteo 25,40).
Il contesto in cui Ges fa questa affermazione tra
l'altro particolarmente importante: Quando il
Figlio dell'uomo verr nella sua gloria con tutti i suoi
angeli, si sieder sul trono della sua gloria. E saranno
riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separer gli
uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai
capri, e porr le pecore alla sua destra e i capri alla
sinistra. Allora il re dir a quelli che stanno alla sua
destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in

117

eredit il regno preparato per voi fin dalla fondazione


del mondo. Perch io ho avuto fame e mi avete dato
da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere;
ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete
vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete
venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno:
Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato
da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti
abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E
quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e
siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dir loro:
In verit vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose
a uno solo di questi miei fratelli pi piccoli, l'avete
fatto a me (Matteo 25 y 31-40).
Ges sta dunque parlando del giudizio universale,
di quali saranno le domande che ci saranno poste e di
quale sar la sostanziale differenza tra coloro a cui
verr detto: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete
in eredit il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo {Matteo 25,34) e coloro a cui
verranno rivolte invece le durissime parole: Via,
lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato
per il diavolo e per i suoi angeli. Perch ho avuto fame
e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non
mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete
ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in
carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora
risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto
affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in
carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponder:
In verit vi dico: ogni volta che non avete fatto queste
cose a uno di questi miei fratelli pi piccoli, non

118

l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio


etemo, e i giusti alla vita eterna {Matteo 25,41-46).
Non ci verr dunque chiesto conto di quanto abbiamo pregato, di quante opere e miracoli abbiamo fatto,
di quante persone abbiamo raggiunto con la nostra
dotta predicazione... ci verr chiesto quanto abbiamo
amato i nostri fratelli pi piccoli, pi in difficolt, pi
sofferenti. E non ci verr chiesto di rendere conto soltanto di quanto abbiamo amato il nostro prossimo ma
anche di tutto il bene che avremmo potuto fare e non
abbiamo fatto: In verit vi dico: ogni volta che non
avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli pi
piccoli, non l'avete fatto a me (Matteo 25,45).
Tendiamo a sottovalutare molto i nostri peccati di
omissione e ci accontentiamo di non fare il male ma
non ci lasciamo interpellare dal grido inascoltato di
troppi nostri fratelli, non ci lasciamo mettere in crisi
da tutto il bene che con mille scuse evitiamo di fare.
Non abbiamo voglia di lasciarci "scomodare" da chi
soffre, preferiamo vivere un cristianesimo molto
disincarnato e poco concreto. Non vogliamo rinunciare ai nostri piaceri, alle nostre comodit, alle nostre
sicurezze. Non vogliamo metterci in ascolto del grido
di Ges crocefisso e abbandonato che si ripete in ogni
nostro fratello pi piccolo che soffre. Dimentichiamo
che l'incontro con ogni persona che ci passa accanto
pu essere un nuovo e profondo incontro con Ges
presente in ogni piccolo, una nuova meravigliosa opportunit di amare e di entrare in una comunione
sempre pi profonda con Colui che l'Amore.
Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto";
il tuo volto, Signore, io cerco. Il tuo volto Signore io
cerco (Salmo 26,8).

119

Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli


altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui perfetto in
noi (1 Giovanni A, 12).
Una via privilegiata per entrare nella preghiera incessante del cuore consiste allora proprio nel continuare a cercare il volto del nostro Signore nel volto
sofferente di ogni prossimo che ci passa accanto durante la giornata. Pi amiamo i fratelli pi cresce la
nostra comunione con Dio e la nostra capacit di
restare immersi nella contemplazione. Pi aumenta la
nostra comunione con Dio e viviamo immersi nella
preghiera contemplativa pi aumenta il nostro
desiderio di amare ogni nostro fratello!
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome,
10 sono in mezzo a loro
C' un'altra meravigliosa promessa di Ges: Dove
sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo
a loro {Matteo 18,20).
Se allora puntiamo non solo a volere bene a ogni
prossimo che incontriamo ma anche a stabilire rapporti di profonda comunione che ci portino a essere
uniti nel nome di Ges con tanti fratelli, possiamo
arrivare a sperimentare una particolare presenza di
Ges tra di noi. Questa pu sembrarci un'altra promessa davvero incredibile: Ges si rende presente
dove due o tre sono uniti nel suo nome? ! Eppure sappiamo con certezza che Ges adempie sempre le sue
promesse. Saremmo allora stolti se non facessimo tesoro di quanto Lui ci ha detto e non mettessimo tutto

120

11 nostro impegno nello stabilire rapporti che


possano essere di sempre pi profonda
comunione con tutte le persone che
conosciamo. D'altra parte sappiamo che l'unit
un profondissimo desiderio del cuore di
Ges, tanto che nella sua preghiera (che
potremmo definire il suo testamento), subito
prima di immergersi nella notte della passione
dolorosa, chiede proprio: Non prego solo per
questi, ma anche per quelli che per la loro
parola crederanno in me; perch tutti siano una
sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te,
siano anch'essi in noi una cosa sola (Giovanni
17,20-21); Io in loro e tu in me, perch siano
perfetti nell'unit (Giovanni 17,23).
Non allora sufficiente che amiamo Ges in ogni
nostro fratello pi piccolo, che ci amiamo come Ges
ci ha amato e cerchiamo di essere uniti nel nome di
Ges, dobbiamo puntare a una comunione cos profonda tra noi e con Dio fino ad arrivare a essere perfetti nell'unit... come Ges nel Padre e il Padre in
Lui!
Un programma davvero niente male: vivere la vita
della Trinit, quella perfezione di amore che lega il
Padre, il Figlio e lo Spirito Santo!
Anche questo potrebbe sembrarci un obiettivo
davvero impossibile per noi ma, se Ges lo ha chiesto
al Padre, non solo possibile, la volont di Dio su di
noi e pi ci impegneremo a realizzarlo pi potremo
vivere qualcosa della vita di lass gi su questa terra: e
sar contemplazione piena, preghiera incessante, il
Paradiso adesso!

Prenderemo dimora presso di lui


Per rimanere sempre di pi nell'amore di Dio, per
imparare ad amarci come Ges ci ha amato, fino a
diventare perfetti nell'unit, necessario che impariamo ad amare da Colui che l'Amore. Oggi la parola
amore fin troppo inflazionata. Si tende a porre sotto
questa parola tutto ci che effettivamente amore ma
anche ci che di fatto in completa antitesi con
l'amore che l'Amore venuto a insegnarci. Spesso si
dice di amare da morire una persona poi in realt si
estremamente possessivi, gelosi, si hanno mille pretese rispetto alla persona amata, si tende a confondere
l'amore con la passione, la concupiscenza, l'attrazione
fisica, il bisogno dell'altro.
L'arte di amare un'arte tanto fondamentale quanto
difficile da imparare, cos come la preghiera. Pregare
amare perch, alla luce delle tante parole di Dio che
abbiamo visto fino a ora, il cuore della preghiera
proprio l'Amore. Di fatto il nostro egoismo sempre
in agguato e tende a renderci incapaci di quell'amore
puro che siamo chiamati a vivere e che fa sgorgare dal
nostro cuore quella pienezza di pace e di gioia che non
sono di questo mondo. Dobbiamo allora essere sempre
a scuola di Colui che l'Amore per imparare ad amare
davvero, per permettere a Colui che l'Amore di
riversare il suo amore nei nostri cuori, amare in noi.
Come gi abbiamo sottolineato nel paragrafo sulla
lec- tio divina assolutamente fondamentale che non
solo leggiamo, meditiamo, ci nutriamo della Parola di
Dio, ma ancora pi importante che la viviamo, che
facciamo davvero tesoro di tutti i suggerimenti di
amore che Dio stesso ci d attraverso la sua Parola.

122

Non dimentichiamo mai l'incredibile promessa che


Ges ci ha fatto: Se uno mi ama, osserver la mia
parola e il Padre mio lo amer e noi verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui (Giovanni 14,23).

Ges ci ha promesso che se viviamo la Parola di


Dio la Trinit prende dimora presso di noi!
E davvero una promessa meravigliosa, straordinaria! Attraverso questa parola Ges ci rivela quindi un
altro suggerimento importante non solo, come abbiamo visto, per imparare a pregare ma anche per
custodire la preghiera incessante del cuore. Se in tutto
ci che facciamo durante la nostra giornata ci
impegniamo a vivere la parola di Dio, non solo
potremo sperimentare quanto gi detto (essere
nell'amore, amare Ges nei fratelli, essere in profonda
comunione con loro perch Ges stesso possa rendersi
presente in mezzo a noi) ma... la Trinit stessa potr
dimorare in noi!
Vivendo la parola di Dio potremo dunque vivere
sempre immersi in preghiera.
Anche ogni croce, le tante sofferenze che spesso
portano il nostro cuore a indurirsi, a chiudersi all'amore, potranno diventare una nuova opportunit di incontrare e di amare Ges che ha preso su di s ogni
nostra sofferenza, l'uomo dei dolori che ben conosce il
patire: Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei
dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al
quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne
avevamo alcuna stima. Eppure egli si caricato delle
nostre sofferenze, si addossato i nostri dolori!
{Isaia 53, 3-4).
Anche la croce, il dolore diventano opportunit per
un nuovo e pi profondo incontro con Ges, per
crescere nell'amore, nella comunione con Dio, nella
preghiera incessante del cuore.

127

Abbiamo visto una serie di suggerimenti che la Parola di Dio ci d riguardo alla preghiera incessante ma
proviamo a fermarci ora a vedere anche qualcosa di
ci che ci riportano gli evangelisti rispetto alla preghiera di Ges. Come ha vissuto il Figlio di Dio la sua
preghiera incessante nel suo "soggiorno" su questa
terra?
Come pregava Ges?
Sono tantissimi i riferimenti che troviamo nel Vangelo che ci rivelano qualcosa di come ha pregato
Ges.
Sappiamo ad esempio che trovava il modo di ritirarsi in luoghi solitari, appartati, in montagna...
anche se era sempre attorniato da grandi folle
desiderose di ascoltare la sua Parola, di assistere in
prima persona ai tanti miracoli e prodigi che operava
durante la sua vita pubblica: La sua fama si
diffondeva ancor pi; folle numerose venivano per
ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermit. Ma
Ges si ritirava in luoghi solitari a pregare {Luca
5,15-16); Prese con s Pietro, Giovanni e
Giacomo e sal sul monte a pregare (Luca 9,28);
Congedata la folla, sal sul monte, solo, a pregare.
Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lass
(Matteo 14,23).
Sappiamo anche che spesso amava ritirarsi in preghiera durante la notte o all'alba: In quei giorni
Ges se ne and sulla montagna a pregare e pass la
notte in orazione (Luca 6,12).
Ma Ges, sapendo che stavano per venire a
prenderlo per farlo re, si ritir di nuovo sulla

129

montagna, tutto solo. Venuta intanto la sera, i suoi


discepoli scesero al mare (Giovanni 6,15-16); Al
mattino si alz quando ancora era buio e, uscito di
casa, si ritir in un luogo deserto e l pregava
(Marco 1,35).
Gli evangelisti mettono inoltre in evidenza che per
Ges era un'abitudine ritirarsi in preghiera in luoghi
solitari, in certi orari: Uscito se ne and, come al
solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo
seguirono (Luca 22,39-40).
Un altro elemento importante che troviamo nei
Vangeli che Ges pur essendo in continua e perfetta
comunione con il Padre era solito ritirarsi in preghiera...
...prima delle decisioni importanti: In quei giorni
Ges se ne and sulla montagna a pregare e pass la
notte in orazione. Quando fu giorno, chiam a s i
suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il
nome di apostoli (Luca 6,12-13).
...prima dei miracoli: E dopo aver ordinato alla
folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due
pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunzi la
benedizione, spezz ipani e li diede ai discepoli e i
discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono
e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di
pezzi avanzati (Matteo 14,19-20); Disse Ges:
"Togliete la pietrai". Gli rispose Marta, la sorella del
morto: "Signore, gi manda cattivo odore, poich di
quattro giorni". Le disse Ges: "Non ti ho detto che,
se credi, vedrai la gloria di Dio?". Tolsero dunque la
pietra. Ges allora alz gli occhi e disse: "Padre, ti

130

ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre


mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta
attorno, perch credano che tu mi hai mandato"
{Giovanni 11,39-42).
...per poter fare fronte alla tentazione, alla paura,
all'angoscia, alle sofferenze, alla croce: Allora Ges
fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato
dal diavolo (Matteo 4,1); Vegliate e pregate per
non entrare in tentazione; lo spirito pronto, ma la
carne debole (Marco 14,38); Ora l'anima mia
turbata; e che devo dire? Padre, salvami da
quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
Padre, glorifica il tuo nome". Venne allora una voce
dal cielo: "L'ho glorificato e di nuovo lo
glorificher!" (Giovanni 12,27-28); Poi si
allontan da loro quasi un tiro di sasso e,
inginocchiatosi, pregava: "Padre, se vuoi, allontana
da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma
la tua volont". Gli apparve allora un angelo dal
cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava pi
intensamente; e il suo sudore divent come gocce di
sangue che cadevano a terra (Luca 22,42-44); Nei
giorni della sua vita terrena egli offr preghiere e
suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva
liberarlo da morte e fu esaudito per la sua piet
(Ebrei 7).
Sappiamo quindi dagli evangelisti che Ges si ritirava spesso in preghiera, anche se lui viveva sempre
in comunione con il Padre: Colui che mi ha mandato
con me e non mi ha lasciato solo, perch io faccio
sempre le cose che gli sono gradite (Giovanni 8,29);
Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire:

131

Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e


il Padre in me? Le parole che io vi dico, non le dico
da me; ma il Padre che con me compie le sue opere
(Giovanni 14,8-10).
Se Ges, che viveva costantemente immerso nella
preghiera del cuore e nella piena comunione con il
Padre, riteneva necessario ritirarsi spesso a pregare in
disparte tanto pi dobbiamo farlo noi. Non possiamo
certo illuderci di potere vivere la preghiera incessante,
facendo mille cose per amore ma trascurando i momenti di raccoglimento e di intimit con il Signore.
Solo se custodiamo questi momenti potremo vivere il
resto della giornata nell'amore e crescer la nostra
preghiera e la nostra comunione con Dio.
Dobbiamo sempre guardare a Ges per imparare la
preghiera incessante del cuore. Nel culmine della sua
passione di dolore, Ges ha pronunciato due preghiere
che esprimono in pochissime parole il suo pieno e
perfetto abbandono alla volont del Padre: Padre, se
vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia
fatta la mia, ma la tua volont (Luca 22,42); Ges,
gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani
consegno il mio spirito". Detto questo spir (Luca
23,46).
Credo che in queste parole sia racchiuso il cuore
della preghiera incessante di Ges, la via maestra per
raggiungere la preghiera incessante del cuore.
Ho provato a ripetere molto spesso con tutto il mio
cuore queste due preghiere: sono state e sono sempre
per me un aiuto fondamentale per custodire l'anima in
preghiera, anche quando l'ombra della croce sembra
volere oscurare ogni orizzonte di cielo e la notte
sembra avvolgere l'anima in una gelida morsa taglien-

132

te: Non la mia ma la tua volont Padre! In manus tuas


Domine!

Esercizi pratici

Chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio


dimora in lui! Cerca di custodire il cuore in
preghiera facendo ogni cosa per amore con
amore nell'Amore.
Beati i puri di cuore perch vedranno Dio.
Custodisci la purezza delle intenzioni, perch
la motivazione pi vera in tutto ci che fai sia
l'amore a Dio e ai fratelli.
Ges ci ha assicurato che qualunque cosa
facciamo ai nostri fratelli pi piccoli la
facciamo a Lui. Cerca quei fratelli pi piccoli e
pi in difficolt e amali con lo stesso amore
con cui ameresti Ges. L'incontro con ogni
fratello pu essere un nuovo incontro con Ges
e diventare preghiera.
Alla sera della vita saremo giudicati sull'amore
e ci verr chiesto conto anche di quanto non
abbiamo amato. Vigila anche su tutte le
possibili omissioni, sul bene che potresti fare e
che per mille motivi continui a evitare di fare.
Cerca di essere in comunione con i tuoi fratelli
perch Ges possa essere presente in mezzo a
voi e possiate diventare perfetti nell'unit.
Appena ti svegli dedica del tempo alla
preghiera e alla lectio divina, ricordati di
scegliere una parola del Vangelo del giorno e di
viverla. Fermati durante la giornata per

133

verificare se e quanto la stai vivendo. Ges ci


ha promesso che, nella misura in cui viviamo
la sua Parola, la Trinit viene a prendere
dimora in noi. Pi vivi la Parola in tutto ci che
fai pi puoi restare immerso nella
contemplazione,
custodire
sempre
la
comunione con Dio.
Ogni dolore, prova, croce pu essere
un'opportunit di incontrare e amare Ges
crocefisso e abbandonato che si fatto carico
di ogni nostro dolore. Cerca di vivere ogni
sofferenza nell'amore a Ges perch possa
diventare preghiera.
Guarda sempre a Ges per imparare la preghiera incessante del cuore. Prova a ripetere il pi
spesso possibile: non la mia ma la tua
volont, nelle tue mani Padre, perch
questa preghiera di Ges possa diventare il
respiro della tua anima, la preghiera incessante
del tuo cuore.

IO SONO LA VIA Le tappe del cammino


spirituale

Nei capitoli precedenti abbiamo cercato di individuare


sempre alla luce della Parola di Dio, alcune condizioni
necessarie per imparare la preghiera del cuore, alcuni
ostacoli, alcuni passaggi di conversione racchiusi nel

134

Padre Nostro, diverse modalit di preghiera tutte


molto importanti e alcuni suggerimenti per vivere la
preghiera incessante del cuore che la volont di Dio
per ciascuno di noi. Perch possiamo arrivare a vivere
sempre immersi nella preghiera contemplativa
dobbiamo per raggiungere quella che la meta della
nostra vita di cristiani: l'unione trasformante! Arrivare
a ripetere con san Paolo: Sono stato crocifisso con
Cristo e non sono pi io che vivo, ma Cristo vive in
me (Galatil, 20).
Per raggiungere questa meta vogliamo ora guardare
dei momenti della vita di Ges per individuare alcuni
passaggi che possono diventare tappe fondamentali
per ciascuno di noi nel nostro cammino spirituale.
Io sono la via, la verit e la vita; nessuno viene al
Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14,6).
Credo che siamo in molti in cerca della via. Ciascuno di noi ogni giorno ha davanti a s tante scelte da
fare, vive parecchie insoddisfazioni, porta tanti pesi.
Ges ci d questa grande notizia. Se vogliamo
avere la pienezza di vita che il nostro cuore cerca, se
vogliamo sapere quale la via da percorrere, Lui ci
risponde: Io sono la via, la verit, la vita (Giovanni
14,6).
Vuoi la pienezza della vita, vuoi la vita in abbondanza, la pace vera? Guarda a Ges! Ma non guardare
a Lui solo come uomo che ha operato meraviglie, che
ha segnato la storia, come personaggio da ammirare.
Guarda a Lui come il Verbo di Dio che si fatto carne,
venuto ad abitare in mezzo agli uomini e si fatto
Via per tutti noi.

135

Ti sei allontanato dal Padre, ti sei buttato in un mare


di disastri, ti senti proprio disgraziato, fallito,
disperato, depresso? Ges ti mostra la via per raggiungere la pienezza della gioia, della pace, della vita,
dell'amore.
Il Verbo venuto ad abitare in mezzo a noi. Si
fatto carne, si fatto via per noi, per ridonarci l'unit
con il Padre perduta!
Se ti senti stanco, scoraggiato, insoddisfatto, solo,
triste, annoiato della vita, spento... c' una semplice
spiegazione: la luce venuta nel mondo, venuta
nella tua storia e tu continui a ripetere: Scusa adesso
ho da fare, sono davvero molto impegnato... ripassa
dopo!! Ora devo seguire questi miei progetti che sono
molto importanti per me, non ho tempo per mettermi
in ascolto di quanto tu, che sei il Verbo di Dio, desideri dirmi perch io possa essere pienamente felice!...
Certo, non che diciamo proprio queste parole a Ges
ma, di fatto, anche se ci diciamo cristiani, nella vita
concreta di ogni giorno agiamo cos.
Allora vogliamo provare a fermarci e guardare a
Ges, in tutto quanto ha vissuto su questa terra, come
via da percorrere nel nostro cammino spirituale.
C' una frase molto bella che Ges dice quando
appare ai suoi discepoli subito dopo la risurrezione:
"Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi".
Dopo aver detto questo, alit su di loro e disse:
"Ricevete lo Spirito Santo" ( 1 Giovanni 20,21-22).
meraviglioso! Dio ha tanto amato il mondo da
mandare il suo unico Figlio, perch chiunque crede in
Lui abbia la vita eterna. E Dio ha tanto amato il
mondo che il suo unico Figlio manda ciascuno di noi,
perch chiunque crede abbia la vita eterna. Quindi

136

ogni cristiano chiamato a essere dono dell'amore di


Dio per il mondo, siamo chiamati a portare Cristo al
mondo, per la salvezza dei nostri fratelli.
Questo cammino spirituale ha come meta la cristificazione-. diventare il pi possibile simili a Cristo.
Come Cristo stato mandato nel mondo dal Padre,
cos noi siamo mandati da Cristo per essere "altri" Lui,
presenza di Cristo vivo per il mondo, per portare la
sua luce, la sua pace, la sua risurrezione: Ges disse
loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha
mandato me, anch'io mando voi". Il cammino
spirituale dovrebbe portarci alXunione trasformante.
L'unione trasformante lo stare sempre con Cristo,
Lui in noi, noi in Lui e arrivare a fare risplendere in
tutta la sua divina bellezza quella che l'immagine e
somiglianza di Dio impressa nell'anima di ciascuno di
noi. Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, anzi, nella Bibbia scritto a nostra
immagine e a nostra somiglianza (Genesi 1,26)
proprio perch siamo creati a immagine e somiglianza
della Trinit.
Realizziamo in pienezza la nostra vita (oggi si parla
tanto di realizzazione umana: Io mi voglio realizzare, non mi sento realizzato...), solo quando questa
immagine e somiglianza di Dio che in noi e che abbiamo sfigurato viene trasfigurata dall'amore, risplende pienamente in tutta la sua luce, in tutta la sua meraviglia.
Solo cos arriviamo alla preghiera vera; infatti, se il
cuore della preghiera l'unione con Dio, il traguardo
dell'unione trasformante quel momento meraviglioso
nella vita di una creatura in cui si realizza finalmente
il desiderio di Ges: Pregate incessantemente,

137

pregate senza stancarvi mai (Luca 18,1), perch


siamo sempre con Lui, qualunque cosa facciamo
siamo sempre con Lui.
Ma qual il cammino che ci chiede di seguire il Signore della creazione, Colui che pi di ogni altro conosce il nostro cuore?
Se Ges Cristo ha detto: Io sono la Via, certo
che, seguendo Lui, percorrendo la strada di luce che
Lui ha tracciato per noi, rivivendo i passaggi che Lui
ha vissuto nella sua vita su questa terra, possiamo arrivare alla cristificazione, fino a poter dire anche noi
con san Paolo: non sono pi io che vivo, non vive pi
il mio uomo vecchio, ma Cristo risorto vive in me.
Alla luce delle tappe che Cristo ha vissuto e guardando a Colui che la via, cerchiamo di capire quali
sono i passaggi che anche noi siamo chiamati a vivere
nel nostro cammino spirituale e come possiamo esercitarci ogni giorno a percorrere la strada giusta per
poter diventare dono di Dio per il mondo, per poter
arrivare alla piena comunione con Lui, all'unione trasformante, alla cristificazione, alla trasfigurazione del
nostro essere, perch l'Amore e la gloria di Dio possano risplendere in noi.
Guardiamo allora alla vita di Ges non solo per meditare ci che Lui ha vissuto, ma per cercare di capire
come possiamo rivivere quanto Lui ci insegna attraverso la sua vita.

Prima tappa.
Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a
noi

138

Ogni cristiano chiamato a vivere, nel proprio percorso spirituale, questa prima importante tappa: la
nascita di Ges.
Possiamo anche noi vivere una "nuova nascita".
Ges dice a Nicodemo: Se uno non rinasce dall'alto, non pu vedere il regno di Dio (Giovanni 3,3).
Fino a che noi non sperimentiamo questa nuova
nascita, che la nascita nello Spirito Santo, non possiamo comprendere nulla delle cose spirituali.
La Scrittura ce lo rivela con molta chiarezza:
L'uomo naturale non comprende le cose dello Spirito
di Dio; esse sono follia per lui, e non capace di
intenderle, perch se ne pu giudicare solo per mezzo
dello Spirito (1 Corinzi2,14), e Ges sempre a
Nicodemo precisa: Quel che nato da carne carne,
quel che nasce dallo Spirito Spirito (Giovanni 3,6)
Nel battesimo riceviamo questa meravigliosa grazia
di nascere dall'alto, dallo Spirito, ma il pi delle
volte, purtroppo, "calpestiamo" questa grande grazia.
Trascuriamo completamente la vita dello Spirito e
iniziamo a camminare secondo la carne diventando
sempre pi sordi alla voce della nostra coscienza. Siamo completamente sedotti dai tanti miraggi del padre
della menzogna e ci lasciamo prendere dalla mentalit
del mondo dimenticando di cercare le cose di lass.
Abbiamo allora bisogno di un evento fondamentale:
la conversione! Tanti affermano riguardo al momento
della conversione: Mi sono sentito rinato!; E come
se gli occhi della mia anima si fossero aperti e ho
iniziato a vedere, a sentire ci che prima non potevo
neanche comprendere. Nel momento in cui si verifica

139

l'incontro con Cristo risorto, avviene in noi una


misteriosa rinascita, lo Spirito genera nuova vita.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in
mezzo a noi (Giovanni 1,14).
Anche noi possiamo fare questa meravigliosa esperienza nel nostro cammino spirituale.
Il Verbo di Dio "si fa carne in noi", "nasce" nel nostro cuore.
Il momento dell'incontro personale con Cristo risorto segna una vera e propria svolta nella nostra vita,
uno spartiacque: c' un prima e un dopo! Prima magari
credevamo anche di essere dei bravi cristiani, ci sforzavamo di osservare i comandamenti ma vivevamo un
cristianesimo a compartimenti stagni, molto distaccato
dalla vita di ogni giorno. Magari si andava a messa la
domenica, perch cos ci avevano insegnato, si diceva
qualche preghiera ogni tanto, pi o meno a memoria,
si tentava di vivere onestamente ma... Dio era lass e
noi quaggi presi dalle mille preoccupazioni di ogni
giorno.
Quando fai l'esperienza viva e personale dell'incontro con Cristo risorto e finalmente lo "riconosci" e lo
accogli nella tua vita, tutto cambia!
Questa conversione profonda del cuore pu avvenire in mille modi diversi. Grazie a un ritiro spirituale
in cui finalmente decidiamo di aprire il cuore a Dio,
all'incontro con una persona particolarmente avanti nel
cammino spirituale che ci conduce passo dopo passo
ad accogliere Ges nella nostra vita, a un incontro
particolarmente forte di preghiera dove, grazie alla
nostra disposizione interiore positiva, lo Spirito Santo
pu finalmente agire con potenza, una parola del

140

Vangelo che ti colpisce particolarmente e inizi a


viverla, l'incontro con un carisma specifico.
Avviene questa grande svolta: incontri Cristo
risorto e lo riconosci. Lui ci ha promesso: Ecco, io
sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo
{Marco 28,20).
E noi, nel nostro piccolo, facciamo la stessa
esperienza dei discepoli sulla via di Emmaus:
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Ges in
persona si accost e camminava con loro. Ma i loro
occhi erano incapaci di riconoscerlo (...). Quando fu
a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione,
lo spezz e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli
occhi e lo riconobbero. Ma lui spar dalla loro vista.
Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il
cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il
cammino" {Luca 24,15-16.30-32).
Quante volte anche i nostri occhi sono incapaci di
riconoscere Cristo risorto che si accosta a noi e cammina con noi! Nel momento della conversione avviene
qualcosa per cui gli occhi della nostra anima si aprono
e finalmente lo "vediamo", lo "riconosciamo" e anche
noi sentiamo il cuore ardere nel petto, una luce, una
gioia, una pienezza, una pace che non sono di questo
mondo. E proprio grazie a questo particolare momento
di grazia che sperimentiamo un nuovo fuoco nel
cuore, un nuovo amore per la preghiera, per la parola
di Dio, per le cose del Cielo e cos come Cristo si
incarnato nella storia, Cristo si rende presente nel
nostro cuore! Ges prende dimora nella piccola,
fredda grotta del tuo povero cuore e la sua luce
finalmente risplende nelle tenebre della tua anima. Il
Verbo si fa carne e genera nuova vita! Vedi quello che

141

prima non vedevi, senti quello che prima non sentivi,


comprendi quello che prima non comprendevi: "nasci"
alla vita spirituale.
lo Spirito che d la vita, la carne non giova a
nulla (Giovanni 6,63).
Questa tappa del cammino spirituale, comunque, va
vissuta ogni giorno. Non basta che tu abbia incontrato
Cristo risorto, che ti sia convertito, che tu abbia
finalmente accolto Ges nel tuo cuore. Bisogna che,
ogni giorno ti impegni con tutto il tuo cuore, con tutta
la tua anima, con tutte le tue forze, perch Cristo possa
dimorare in te. Come fare? Medita, accogli, vivi il
Vangelo perch la Parola di Dio vissuta ti "cristifica".
Pi tu permetti alla Parola di Dio di entrare in profondit nel tuo cuore, nella tua anima, nella tua mente,
nella tua vita, pi questo miracolo del Verbo che si fa
carne in te si realizza e tu partecipi a questo meraviglioso mistero di amore della nascita di Ges in te.
Una volta che ti sei convertito, questa vita deve
essere custodita, fatta crescere, fortificata, fino a
diventare matura... poi ci sar il calvario e la
risurrezione.
Quindi,
un
primo
passaggio
fondamentale, una prima tappa del nostro cammino
spirituale, la conversione profonda, questo
rinascere dall'alto, dallo Spirito, accogliere Ges nel
nostro cuore e custodire la sua presenza.

Seconda tappa.
La presentazione di Ges al Tempio

142

Ges pur essendo il Figlio di Dio in piena e perfetta


comunione con il Padre, viene portato al Tempio per
essere offerto a Dio.
Portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo
al Signre (Luca 2,22).
Anche noi, nel nostro cammino spirituale, dobbiamo imparare da Ges a offrire tutto di noi al Padre.
Non sufficiente la conversione, importante riconsegnare a Dio tutto di noi, il nostro cuore, i nostri
desideri, la nostra volont, i nostri progetti, tutto ci
che nel nostro cuore ha preso il posto di Dio. Ges il
Signore e lui deve davvero regnare nella nostra vita,
dobbiamo riconsegnare a lui il timone: Sei tu il mio
Dio!.
E importante individuare tutti quei piccoli o grandi
tesori a cui ci siamo attaccati, quei tanti "idoletti" attorno a cui ruotano le nostre scelte, a cui dedichiamo
le nostre migliori energie.
Ges viene presentato al Tempio per essere offerto
al Padre. Cos anche noi dobbiamo riconoscere che
tutto ci che abbiamo non ci appartiene, un dono del
suo amore. Dobbiamo prendere la decisione di non
appartenerci perch il Signore possa davvero essere
sempre al centro del nostro cuore, di ogni nostra
decisione, pensiero, azione. Dobbiamo spodestare
l'ego dal suo "trono", seguire totalmente Ges, desiderare unicamente la volont di Dio. Tu sei il mio
Signore; da questo momento desidero che ogni attimo
della mia vita possa essere niente altro che un grazie
di amore al tuo Amore!.
Simeone, nel momento della presentazione di Ges
al tempio, dice: Egli quiper la rovina e la

143

risurrezione di molti in
contraddizione (Luca 2,34).

Israele,

segno

di

Ges segno di contraddizione: anche la tua vita


deve avere uno stravolgimento completo. Ges, dove
va, porta una grande rivoluzione. Se lo seguiamo davvero siamo chiamati a diventare anche noi segno di
contraddizione. Non puoi pi vivere conformandoti ai
desideri di un tempo ma devi avere il coraggio di
cambiare lo stile di vita, andare controcorrente, anche
se da questo cambiamento possono derivare tante incomprensioni, giudizi, rifiuti, persecuzioni.

Terza tappa.
La fuga in Egitto
Un'altra tappa della vita di Ges la fuga in Egitto.
Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e
domandavano: "Dov' il re dei Giudei che nato?
Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti
per adorarlo". All'udire queste parole, il re Erode
rest turbato (Matteo 2,1-3).
I Magi scrutando i segni nel cielo avevano visto la
"sua stella" e si erano messi in viaggio per adorare
Ges. Erode per, appena apprende la notizia, non
esulta, piuttosto resta turbato.
talmente accecato dalla propria superbia, dal
proprio orgoglio che riesce a vedere nella nascita del
Salvatore una possibile minaccia. nato un re? Questo vuol dire che il suo regno in pericolo! Erode
talmente angosciato dalla possibilit che un bambino

144

possa costituire una minaccia per il suo potere che


perde il lume della ragione.
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco
di lui, s'infuri e mand ad uccidere tutti i bambini di
Betlemme e del suo territorio dai due anni in gi,
corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai
Magi (Matteo 2,16).
Erode ha chiesto ai Magi di tornare da lui per avere
notizie del bambino ma essi, avvertiti da un angelo,
non vanno da Erode e lui ordina la strage degli innocenti.
Giuseppe e Maria riescono a salvare Ges fuggendo di notte in Egitto: Un angelo del Signore apparve
in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te
il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta l
finch non ti avvertir, perch Erode sta cercando il
bambino per ucciderlo" (Matteo 2,13).
Ci sembra davvero incredibile che Erode possa essere arrivato a un gesto cos folle eppure la storia,
andata proprio cos!
Che cosa pu avere a che fare questo episodio della
vita di Ges con il nostro cammino spirituale? Quando
il piccolo Ges bambino "nasce" nella povera grotta
del nostro cuore e riconosciamo che Lui il Signore,
che Lui che deve regnare nella nostra vita, abbiamo
anche noi a che fare con i "nostri Erode" che vedono
minacciato il loro regno. L'ego, l'orgoglio, la superbia,
la lussuria, il narcisismo, la sete di potere, di
successo,... che fino al giorno prima avevano regnato
incontrastati non vogliono perdere il "loro regno".
Ognuno di noi ha il proprio "Erode". L'ego non
vuole lasciare che sia il Signore a regnare: Come sa-

145

rebbe a dire fare la volont di Dio? Io voglio continuare a fare quello che mi va, ci che piace a me. Amare?
Rinnegare se stessi e prendere la propria croce?
Rinunciare ai miei bei progetti di potere, di successo?
Non se ne parla proprio! Neanche a pensarci! ! !.
Oppure c' "erode sesso-dipendenza": Rinunciare
alla mia dose di sesso usa e getta? Rispettare il cuore e
i sentimenti degli altri? Evitare di perdere le ore inquinando la mente con certi tipi di immagini? Cercare
la purezza del cuore?... Impossibile! Troppo faticoso!
Fanno tutti cos perch io dovrei cambiare?.... C'
anche erode eroina, cocaina! Smettere di fare uso di
sostanze per anestetizzare la sofferenza? Rinunciare
alla mia dose che mi fa superare con una semplice
sniffata ogni tipo di difficolt e mi fa sentire come
dio?!
I tanti erodi di cui satana si servito per stabilire il
suo potere di menzogna e di tenebre sulla nostra vita
tenteranno in ogni modo di "uccidere" il piccolo Ges
appena nato nel nostro cuore.
Abbiamo allora bisogno anche noi di trovare il
nostro Egitto dove custodire Ges bambino appena
nato nel nostro cuore. Ges dovuto fuggire concretamente, andare via. Anche noi dobbiamo imparare a
fuggire tutte quelle abitudini che sono per noi troppo
rischiose. Per casi eccezionali come per le droghe sar
necessario trovare anche un Egitto fisico dove ritirarsi
per un periodo.
Per tutte le altre situazioni bisogner trovare il proprio Egitto in un gruppo, una comunit di fratelli che
ci aiutino a custodire la vita della grazia e a fuggire
tutte le occasioni che potrebbero costituire per noi un
pericolo.

146

Quarta tappa. La perdita e il ritrovamento di Ges


nel Tempio
L'evangelista Luca ci racconta un altro episodio
della vita di Ges che davvero molto particolare: I
suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme
per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni,
vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i
giorni della festa, mentre riprendevano la via del
ritorno, il fanciullo Ges rimase a Gerusalemme,
senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo
nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si
misero a cercarlo tra parenti e i conoscenti; non
avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a
Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel
tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava
e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni
di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al
vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio,
perch ci hai fatto cos? Ecco, tuo padre e io,
angosciati, ti cercavamo". Ed egli rispose: "Perch mi
cercavate? on sapevate che io devo occuparmi delle
cose del Padre mio?" {Luca 2,41-49).
Credo sia davvero inimmaginabile l'angoscia che
possono avere sperimentato Maria e Giuseppe in quei
tre giorni in cui, dopo essersi accorti che Ges non era
pi nella carovana con loro, hanno iniziato a cercarlo
dovunque. Allora non c'erano i cellulari e nemmeno i
telefoni, come avrebbero potuto mettersi in contatto
con il loro Ges o quanto meno con qualcuno che
potesse dare loro sue notizie? Dove cercarlo? Dove
trovarlo?

147

Quando finalmente Maria e Giuseppe ritrovano


Ges la loro angoscia si trasforma in gioia ma certamente la risposta di Ges, dinanzi alla grande
preoccupazione che aveva dato ai suoi genitori, ci
sorprende! Ges sembra quasi non rendersi conto
della sofferen

za
za che ha causato a Maria e a Giuseppe. Risponde
candidamente: Perch mi cercavate? Non sapevate
che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?.
Giuseppe e Maria non riescono a comprendere
quelle parole... Perch mi cercavate? Ma come? logico che fossimo angosciati, sei un bambino, noi
siamo i tuoi genitori! Possibile che non capisci che
inferno abbiamo passato?
Eppure Ges afferma, quasi stupito: Perch mi
cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle
cose del Padre mio?.
Restiamo tutti un po' senza parole nel meditare
questo episodio della vita di Ges ma certamente la
risposta che Lui d (anche se per noi difficile da
comprendere) di fondamentale importanza: Devo
occuparmi delle cose del Padre mio. Per questo sono
venuto nel mondo: per occuparmi delle cose del Padre
mio.
Anche noi guardando a Ges dobbiamo imparare a
fare questo passaggio fondamentale nel nostro
cammino spirituale. Il passaggio dall'occuparci delle
cose dell'io a quelle del Padre nostro un passaggio
necessario nella vita di ogni cristiano. Senza questo
passaggio esistenziale di fondo non si pu procedere
nel cammino spirituale.

148

Anche se in molti ci diciamo cristiani, molto spesso


ci fermiamo qui. Diciamo di volere seguire Ges nella
via di luce che Lui ha preparato per noi ma di fatto
non ci decidiamo a fare questa fondamentale conversione, continuiamo a occuparci e preoccuparci molto
pi delle cose dell'io che di Dio!
assolutamente importante che non tralasciamo di
fare questo grande salto: occuparci delle cose del
Padre nostro.

Quinta tappa.
Nazareth
Tutti siamo chiamati a vivere una profonda immersione nel mistero del lungo e meraviglioso periodo
trascorso da Ges a Nazareth.
Come possiamo vivere Nazareth nella nostra vita?
Noi siamo creati a immagine e somiglianza di Dio
che uno e trino: facciamo l'uomo a nostra
immagine, a nostra somiglianza (Genesi 1,26). Noi,
arriviamo quindi a realizzarci tanto pi pienamente
quanto pi impariamo a vivere la vita della Trinit,
quella pienezza di Amore che unisce perfettamente,
eternamente, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
E importante allora che, per crescere nel nostro
cammino spirituale, guardiamo sempre a questa meravigliosa icona della vita della Trinit, che Dio ci ha
donato: la Sacra Famiglia. Guardiamo alla vita piena
di amore che Ges, Maria e Giuseppe hanno vissuto a
Nazareth nella semplicit e ordinariet della vita
quotidiana.

149

Imparare a conformarci a quel modello d'amore che


ci stato donato dal Cielo, una via di luce che ci
aiuta a sanare tutte le nostre relazioni avvelenate dal
peccato. Imparare dalla Sacra Famiglia ci aiuta a
sanare la relazione uomo-donna, madre-figlio, padrefiglio, figli-genitori. Imparare dalla vita di Nazareth ci
aiuta a rinnovare tutte le nostre relazioni e a viverle
secondo l'amore vero, secondo quella vita del cielo a
cui siamo chiamati.
Allora molto importante che anche noi, nel nostro
cammino spirituale, viviamo la nostra Nazareth per
imparare a crescere in et, sapienza e grazia, umanamente e spiritualmente. Ges cresceva in sapienza,
et e grazia davanti a Dio e agli uomini (Luca
2,52).
Abbiamo bisogno di vivere un periodo di nascondimento, di raccoglimento, d'intimit, di dialogo con i
nostri "amici del cielo" che sono Ges, Maria e Giuseppe. Per potere crescere in sapienza e grazia ci pu
essere di grande aiuto domandarci, in ogni cosa che
facciamo: adesso cosa farebbe Maria con Giuseppe?
Come si comporterebbe Ges con Maria? Come agirebbe Giuseppe con Maria? Che cosa direbbe Ges a
Giuseppe?.
In queste semplici domande possiamo scoprire una
nuova bussola molto importante nel percorrere la via
dell'Amore e sanare, rinnovare le nostre relazioni.
Se ti rivolgi a tua madre come hai sempre fatto un
conto, ma se ogni volta che ti relazioni con lei ti domandi: Ma Ges, in questo momento, se avesse qui
Maria, cosa direbbe? Cosa farebbe?, allora davvero
tutta un'altra cosa!

Se ti relazioni con la donna come ti sei sempre relazionato un conto; se tu, nel momento in cui vedi una
donna, pensi: Ma Giuseppe con Maria, come si comporterebbe? Ges se fosse al mio posto cosa
farebbe?.
davvero una grande palestra di vita, uno stravolgimento totale!

Chiediamo a loro dunque che ci accompagnino nella via dell'Amore, che ci introducano nella bellezza
della vita trinitaria. Chiediamo a Maria e Giuseppe che
siano loro a custodire la vita divina che nata in noi,
cos come hanno fatto con Ges bambino, perch
possiamo crescere in sapienza e grazia.
Anche noi abbiamo bisogno di lasciarci guidare,
custodire da Giuseppe e Maria; abbiamo bisogno di
qualcuno che ci faccia un po' da mamma, da pap, per
potere ricevere il giusto nutrimento spirituale, per
crescere sani nello spirito e perch le tante tempeste
che ci sono nel mondo non ci distolgano dalla vita
della grazia e possiamo continuare a cercare le cose di
lass, vivere qualcosa di quel "come in cielo, cos in
terra' a cui la nostra anima anela cos profondamente.
Della vita di Nazareth sappiamo poco, ma possiamo
chiedere allo Spirito Santo che sia Lui a illuminarci, a
guidarci.
Impegniamoci allora in questo esercizio concreto:
in tutto quello che facciamo, domandiamoci: cosa farebbe Ges con Maria? Ges con Giuseppe? Maria
con Ges, con Giuseppe? Giuseppe con Maria? Con
Ges?
Ci sono relazioni tra uomo-donna, pap-figlio,
mamma-figlio. A seconda del tipo di relazione: cosa
farebbe adesso Maria, cosa farebbe adesso Giuseppe,
cosa farebbe adesso Ges?
Da quanto sappiamo Ges, ha vissuto per trent'anni una vita semplice, non risulta che in quei trent'anni
abbia fatto miracoli, prodigi e segni; sappiamo soltanto che viveva l, a Nazareth, con Giuseppe e Maria.
L'unica cosa che sappiamo con certezza che il suo

152

cuore era sempre animato da un profondo desiderio:


devo occuparmi delle cose del Padre mio!.
Part dunque con loro e torn a Nazareth e stava
loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose
nel suo cuore (Luca 2,51).
La sua obbedienza al Padre per trenta anni passata attraverso l'obbedienza a Maria e a Giuseppe.
E Ges cresceva in sapienza, et e grazia davanti
a Dio e agli uomini (Luca 2,52).
Impegniamoci a crescere ogni giorno in sapienza e
grazia.
Ges a Nazareth ha vissuto la semplicit della vita
ordinaria, resa straordinaria dall'Amore che lo legava
a Maria, Giuseppe e al Padre nei Cieli.

Sesta tappa.
Il battesimo di Ges
Che succede dopo il periodo vissuto a Nazareth?
Ges inizia la sua vita pubblica. Prima per va al
Giordano, da Giovanni il Battista, per essere
battezzato: In quel tempo Ges dalla Galilea and
al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.
Giovanni per voleva impedirglielo, dicendo: "Io ho
bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?".
Ma Ges gli disse: "Lascia fare per ora, poich
conviene che cos adempiamo ogni giustizia". Allora
Giovanni acconsent. Appena battezzato, Ges usc
dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo
Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su
di lui Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi

153

il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono


compiaciuto" (Matteo 3,13-17).
Ges pur essendo in piena e perfetta comunione con
il Padre e lo Spirito Santo decide di ricevere il
battesimo. L'evangelista Matteo ci racconta che i cieli
si aprirono e lo Spirito scese su di lui come una
colomba. C' poi una voce dal cielo: Questi il
Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Cosa possiamo imparare da Ges riguardo a questo
momento della sua vita terrena?
Certamente il battesimo costituisce per tutti noi
cristiani la tappa fondante della nostra vita cristiana. E
proprio grazie al sacramento del battesimo che "nasciamo dall'alto" mediante lo Spirito Santo. Non che
dopo la conversione puoi dire: s per il sacramento
del battesimo l'ho ricevuto quando ero Piccolino, non
ho saputo accoglierne la grazia quindi adesso mi battezzo di nuovo.'. No, il sacramento del battesimo
comunque una grazia che ti stata donata per sempre.
vero per che il pi delle volte non viviamo quell'attenzione a lasciarci guidare dallo Spirito Santo, non
camminiamo pi secondo lo Spirito ma secondo la
carne (cfr. Galati 5,16). E allora fondamentale che nel
nostro cammino spirituale riscopriamo l'immenso
dono dello Spirito Santo e continuiamo a chiederlo al
Padre. Non sufficiente avere ricevuto lo Spirito
Santo nel battesimo, necessario che impariamo a essere attenti alla voce dello Spirito, essere docili alla
sua azione, lasciarci guidare da Lui.
davvero molto importante che nel nostro cammino spirituale cresciamo sempre nella vigilanza per
accogliere lo Spirito Santo e nel chiedere una nuova
effusione perch la grazia straordinaria che abbiamo

154

ricevuto nel battesimo possa essere vivificata e anche


noi possiamo vivere come gli apostoli la nostra
Pentecoste e sentirci rivestiti di forza dall'alto per
potere adempiere in pienezza la missione che il Padre
ci affida.
Se ancora non abbiamo fatto l'esperienza meravigliosa di una nuova potente unzione dello Spirito
Santo continuiamo a chiedere al Padre questa grazia.
Ges ci ha promesso che il Padre dona lo Spirito a
coloro che glielo chiedono (cfr. Luca 11,13). Abbiamo
bisogno di chiedere lo Spirito Santo, lasciarci
plasmare, forgiare, guidare da Lui. Per realizzare la
missione che il Padre ci affida abbiamo tutti bisogno
di essere rivestiti di forza dall'alto mediante lo Spirito
Santo: E io mander su di voi quello che il Padre
mio ha promesso; ma voi restate in citt, finch non
siate rivestiti di potenza dall'alto {Luca 24,49);
Avrete forza dallo Spirito Santo che scender su di
voi e mi sarete testimoni (Atti 1,8).
Le tappe che stiamo meditando, guardando a Ges
che la Via, sono passaggi fondamentali per il nostro
cammino spirituale che vanno sempre custoditi e rinnovati.
Nella crescita spirituale c' il momento della
conversione, quello in cui offri tutto di te al Signore, i
momenti in cui fuggi in Egitto, in cui vivi la "tua
Nazareth" e c' il momento in cui puoi fare
l'esperienza di una nuova effusione dello Spirito Santo
che ti sconvolge la vita. una grande grazia! Hai
proprio l'impressione che il

155

Cielo si apra e l'unzione dello Spirito Santo rinnovi la


tua vita, il fuoco del suo amore infiammi il tuo cuore e
operi qualcosa di nuovo e fondamentale in te.
Questa nuova unzione pu essere una grazia grande
legata alla tua personale chiamata a "vita pubblica".
Lo Spirito Santo vuole renderti testimone, strumento
per infiammare con il suo fuoco una moltitudine di
cuori.
L'evangelista Luca ci racconta che quando Ges
ebbe ricevuto il battesimo pieno di Spirito Santo si
allontan dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel
deserto {Luca 4,1), poi ritorn in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in
tutta la regione (Luca 4,14).
Anche nella vita di molti cristiani c' un momento
di grazia particolare in cui fanno la loro piccola esperienza della Pentecoste: vengono rivestiti di potenza
dall'alto (Luca 24,49), condotti dallo Spirito Santo
nel deserto e viene loro affidata una particolare missione che porta grandi frutti per il Regno.
Nel nostro cammino spirituale abbiamo tutti bisogno della vita di Nazareth, del nascondimento. Pu poi
arrivare per il momento in cui ricevi la grazia di
vivere una nuova Pentecoste, una nuova potente effusione dello Spirito Santo con cui Dio ti rende suo
testimone e ti manda ad annunziare la Buona Novella,
a testimoniare la gloria del suo nome con miracoli e
segni.
La
contemplazione
si
traduce
in
evangelizzazione e in opere che portano immensi
frutti.

li

Se guardiamo la vita di molti santi, tanti dopo la


conversione hanno vissuto il loro periodo di raccoglimento, di ascolto, di crescita nell'Amore (Nazareth), di
"deserto", poi rivestiti di forza dall'alto, hanno iniziato
la loro missione a vita pubblica che ha portato
immensi frutti.
San Paolo stesso! Sembra quasi che lui dopo essere
stato folgorato da Ges sulla via di Damasco diventi
subito un grande evangelizzatore. Non cos: anche
san Paolo ha avuto il suo periodo di deserto, solo dopo
diventato l'apostolo delle genti. Anche i discepoli di
Ges, nonostante avessero trascorso tre anni vivendo
sempre insieme a lui, subito dopo la sua morte sono
impauriti, si nascondono. E grazie all'esperienza della
Pentecoste che vengono rivestiti di potenza dall'alto e
diventano capaci di testimoniare con nuova forza il
Vangelo fino agli estremi confini del mondo.
Anche noi, se davvero seguiamo Ges con tutto il
nostro cuore, possiamo vivere un'importante tappa nel
nostro cammino spirituale caratterizzata da una nuova
effusione dello Spirito Santo che ci rende capaci di
testimoniare, illuminare e riscaldare le notti di molti
con il fuoco e la potenza del suo Amore. Naturalmente
ciascuno secondo la vocazione ricevuta e la missione
che il Padre gli ha affidato.
C' chi ha una vocazione pi contemplativa, magari
alla clausura, ma anche in questo caso si pu vivere la
tappa della vita pubblica di Ges, perch anche da
quella piccola cella sempre la potenza dell'Amore di
Dio che si irradia.

157

Santa Chiara d'Assisi, pur vivendo in clausura, ha


irradiato una luce incredibile che arrivata fino agli
ultimi confini della terra, perch la luce divina non
pu essere contenuta, non pu restare chiusa. Lei stava
col suo Signore, nel suo convento, eppure avvenivano
conversioni su conversioni e molte persone cambiavano vita, altre decidevano di consacrarsi a Dio.
Qualunque sia la tua chiamata, che sia a vita attiva
o che sia a vita contemplativa, puoi vivere una nuova
tappa del tuo cammino spirituale in cui questa
comunione col Signore irradia luce su tanti e porta
grandi frutti per il Regno, produce nuove opere di
salvezza per le anime. Padre Pio rimasto per lo pi
chiuso nel suo conventino (non risulta che si sia mosso
pi di tanto, che sia andato a predicare a destra e a
sinistra), ma ha raggiunto un'unione tale con Cristo
che attraverso di lui la luce di Dio ha raggiunto un
numero incredibile di persone operando immensi frutti
di conversioni. Altri santi invece hanno trascorso dei
periodi in solitudine e poi si sono dedicati con
immenso zelo all'evangelizzazione.
Nel battesimo tutti i cristiani diventano tempio di
Dio e ricevono lo Spirito Santo; nella cresima sono
confermati nei suoi doni e ottengono la forza per essere testimoni di Cristo. Spesso, per, nel cammino spirituale c' bisogno anche della grazia di una personale
Pentecoste, in cui Dio dona nuovi carismi e ti chiama
a "vita pubblica".

Settima tappa.
Il deserto

Ges pieno diSpirito Santo si allontan dal


Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto
(Luca 4,1).

interessante che Luca voglia evidenziare che la


prima cosa che Ges fa dopo avere chiesto a Giovanni
di essere battezzato andare nel deserto. E Matteo
precisa ancora: Ges fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo [Matteo 4,1).
Anche noi nel nostro cammino spirituale dobbiamo
lasciarci condurre nel deserto. E importante cercare,
vivere il nostro deserto cos come lo ha vissuto Ges.
Dobbiamo vivere i nostri tempi di deserto non solo
nel cercare il silenzio per restare in ascolto di quanto
lo Spirito desidera suggerire al nostro cuore. Dobbiamo scoprire l'importanza del deserto anche nella sua
dimensione di purificazione del nostro cuore.
Ges nel deserto digiuna. Oggi ci illudiamo spesso
di non avere bisogno di digiunare e guardiamo alle
varie forme di mortificazione praticate dai santi e dagli asceti di ogni tempo e cultura quasi con un certo
senso di sufficienza, come si trattasse di qualcosa di
anacronistico. Non ne comprendiamo il senso. Eppure
se Ges, che l'agnello purissimo, senza macchia, si
lasciato condurre dallo Spirito nel deserto e ha
digiunato per ben quaranta giorni certamente ancora
una volta ha voluto indicarci una via da percorrere.
Il digiuno fondamentale per rafforzare la nostra
volont cos fragile dinanzi alle tante seduzioni del padre della menzogna. Ogni piccola o grande forma di
mortificazione non solo ci aiuta a custodire la purezza
del cuore ma ci fa crescere nella capacit di dominio
di s che l'edonismo di cui ci nutriamo ogni giorno
rischia di farci perdere completamente.
Quante volte ti sei scoperto in bala delle tue dipendenze, passioni, pulsioni, con la sensazione di non
essere pi libero di scegliere? Incapace di smettere di
fumare, di rinunciare ad abusare dell'alcool,

159

dipendente dalle aspettative degli altri, dal bisogno di


riconoscimenti, oppure in bala di una sessualit
sempre pi disordinata e compulsiva, di un uso del
cibo non sano, o ancora stordito per ore dinanzi a
internet, alla tv, alla PlayStation?
necessario riscoprire l'importanza del deserto
come crescita nella capacit di digiunare per rafforzare
il nostro spirito, l'auto-dominio, per ritrovare quella libert interiore che troppo spesso rischiamo di perdere.
E allora importante riscoprire l'importanza del digiuno
non solo dal cibo ma da tutte quelle piccole o grandi
dipendenze che rischiano di imprigionare la nostra
anima, di renderci incapaci di donare amore e ci
rendono sempre pi vulnerabili agli attacchi del
diavolo.
Ges condotto nel deserto per essere tentato dal
diavolo! Oggi va tanto di moda, anche tra i cristiani e
talvolta tra certi "teologi", non credere pi al diavolo.
Sono per profondamente convinta che non posso
credere che davvero Ges il Figlio di Dio e poi non
credere nel diavolo. E una contraddizione in termini
perch nel Vangelo Ges stesso parla molto dell'azione
del demonio.
Se credo in qualcuno non posso credere solo a ci
che mi fa comodo di quanto dice e il resto me lo rigiro
secondo le mie dotte interpretazioni! Non n corretto, n intellettualmente onesto.
Allora lasciamo che lo Spirito ci conduca nel deserto. Dedichiamo del tempo a custodire il silenzio nel
nostro cuore perch sia il Verbo a parlare, ma lasciamo
anche che Colui che come luce venuto nel mondo ci
illumini su tutti i nostri punti di debolezza, di fragilit,
sulle nostre radici di peccato che ci rendono
vulnerabili alle continue seduzioni del maligno. Indi-

160

viduiamo, con l'aiuto dello Spirito Santo e dei nostri


fratelli, le forme di digiuno a noi pi necessarie per
spezzare le tante piccole o grandi catene che ci sono
d'impedimento nello spiccare il volo nella pienezza del
Cielo dell'Amore di Dio.
I mistici parlano anche di fasi di profonda purificazione che chi determinato a seguire Ges con seriet
chiamato ad attraversare: la notte della carne e dello
spirito. Tutti abbiamo indubbiamente bisogno che sia
Dio stesso a porci nel crogiolo del fuoco del suo
Amore per purificare tutto ci che si radicato nella
nostra "carne" e nel nostro spirito, deturpando la
nostra originaria purezza, bellezza. Abbiamo per
bisogno anche del nostro impegno, esercizio
quotidiano di digiuno da tutto ci che ci di
impedimento nel vivere quella pienezza di vita
nell'Amore per cui siamo stati creati. Digiunare dalle
chiacchiere inutili, dai giudizi, dalla pigrizia, dalla
vanit, dalla lussuria, dal rancore, dalle tante
dipendenze, da tutto ci che in qualche modo inquina
la nostra mente, il nostro cuore, la nostra anima.
Nel nostro cammino spirituale c' dunque un primo
deserto che la nostra personale "fuga in Egitto" in
cui anche noi dobbiamo trovare il modo di fuggire dai
tanti erodi che hanno regnato nella nostra vita e che
desiderano "uccidere" il piccolo Ges appena nato nel
nostro cuore.
C' poi un secondo deserto, una purificazione pi
profonda che tutti siamo chiamati a vivere in qualche
modo.
Talvolta succede ad esempio che, anche se ti sei incamminato seriamente nella vita spirituale e hai vissuto un periodo di grande grazia in cui hai sperimentato
tutta la bellezza della "tua Nazareth", in una libert

161

interiore, pace, gioia nuova, piena, frutto di una comunione sempre pi profonda con Ges, sul pi bello,
proprio quando ti sembra di toccare il cielo con un
dito... si "spegne" di nuovo tutto.
, Ma com' possibile non sento pi quell'entusiasmo, zelo, ardore di prima? ! Non capisco cosa successo, anche se continuo a pregare, sento una grande
aridit. Non riesco pi ad avvertire quel "fuoco" divino e meraviglioso che aveva riscaldato, illuminato,
infiammato il mio cuore del suo Amore. Non sento pi
attrazione per le cose dello Spirito, tutto mi sembra
diventato faticoso e sento di nuovo un'attrazione
subdola ma prepotente verso le tante seduzioni del
mondo. Come mai mi sono spento?
Il pi delle volte questo frutto del nostro peccato,
di quella tiepidezza spirituale che con tanta facilit
s'insinua senza che ce ne accorgiamo, delle abitudini
non sane radicate in noi che, dopo un primo momento
in cui siamo quasi portati, se non travolti dalla grazia,
riacquistano campo, forza.
Nel deserto, Ges viene tentato da Satana. Il padre
della menzogna si serve della Parola di Dio per tentare
Ges! Anche Ges risponde, smascherando le menzogne di Satana, con la Parola di Dio.
Non dobbiamo dimenticarlo mai! Le tentazioni pi
pericolose sono quelle pi sottili.
Nel nostro cammino spirituale c' una seconda fase
di deserto, diversa dalla fuga in Egitto, in cui ci troviamo a combattere col demonio che tenta di colpirci,
sedurci, scoraggiarci usando ogni mezzo. Pi siamo
determinati nella via dello Spirito e pi il combattimento spirituale diventa forte perch Satana con grande astuzia va a colpire tutti i nostri punti di fragilit.

162

Allora bisogna vivere questa profonda purificazione, individuare i nostri punti di debolezza e fortificarci
spiritualmente, intensificare il combattimento
spirituale, esercitarci a usare le armi che Ges ci ha
indicato e sradicare tutte le nostre abitudini di peccato:
prenderle di mira fino a che non le abbiamo sostituite
crescendo nelle virt. Passare dalla superbia all'umilt,
dalla lussuria alla purezza, dall'invidia alla
benevolenza, dalla pigrizia alla laboriosit, dalla gola
alla mortificazione, dall'avarizia alla generosit,
dall'ira alla pazienza. Dobbiamo pregare e vegliare per
non cadere in tentazione, attraversare questo "deserto"
e crescere nella capacit di custodire il silenzio, il
raccoglimento interiore, il digiuno, la mortificazione,
l'amore alla Parola di Dio.

Ottava tappa.
Le nozze di Cana
Nelle nozze di Cana avviene il primo miracolo di
Ges: Ges diede inizio ai suoi miracoli in Cana di
Galilea, manifest la sua gloria e i suoi discepoli
credettero in lui (Giovanni 2,11).
E bello sapere che il primo miracolo che Ges compie consiste nel trasformare l'acqua in vino a una festa
di sposi.
Potremmo dire che in un certo qual modo questo
proprio il miracolo per eccellenza che Ges opera
nella nostra vita quando ci decidiamo a fare quello che
Lui ci dice: 1m madre dice ai servi: "Fate quello che
vi dir" (Giovanni 2,5),
Il vino nella Scrittura simbolo di festa, di
convivia- lit, di comunione. Nella nostra vita di

163

cristiani per il pi delle volte viene a mancare. Ci


lasciamo prendere dal mondo e perdiamo la gioia, la
comunione.
Ges, se tu gli lasci spazio, opera questo miracolo
anche nella tua vita. Opera il "miracolo della festa,
della gioia". E un miracolo grande e se tu inizi a fare
"ci che lui ti dice", lo opera ogni giorno per te,
trasforma l'acqua in vino e quelle giornate che erano
diventate vuote, spente, pesanti, si trasformano, tutto
riacquista colore, sapore.
E davvero interessante scoprire che ci che permette a Ges di compiere questo suo primo miracolo la
premura materna di Maria e la sua totale fiducia in
Ges. Maria non si ferma dinanzi alla risposta del Figlio: Non ancora giunta la mia ora
(Giovanni2,4)... lei comunque va dai servi e si rivolge
a loro certa che Ges interverr: Fate quello che vi
dir.
Maria ci d una consegna importante perch Ges
possa portare il vino della festa, della sua Gioia, nella
nostra vita e compiere miracoli per noi: fate quello
che vi dir\
Non solo i grandi santi sono chiamati a operare miracoli, tutti noi cristiani siamo chiamati a lasciare che
Ges operi miracoli attraverso di noi. Perch questo
avvenga dobbiamo imparare sempre di pi a fare, senza troppi ragionamenti, tutto quello che lui ci dice. Pi
facciamo ci che Ges ci dice, pi Lui, anche attraverso di noi - poveri, piccoli, peccatori - opera miracoli.
Proprio sulla nostra debolezza, Dio l'Onnipotente
pu operare grandi miracoli e il vino della festa non
viene pi a mancare.

164

Tutti i santi, cristiani pienamente realizzati, hanno


saputo custodire il vino della gioia anche nei momenti
pi difficili e per tutti loro arrivato, anche se in modi
differenti, il momento in cui Ges opera miracoli: le
persone si convertono, i ciechi riacquistano la vista, i
paralitici camminano, le catene si spezzano, i cuori
spezzati vengono sanati... (cfr. Luca 4,18) fioriscono
opere meravigliose. Ci che caratterizza la vita dei
santi proprio che dove loro passano portano gioia,
consolazione dove c' tristezza, comunione dove c'
divisione!
Lasciamo che Ges compia il miracolo delle nozze
di Cana anche nella nostra vita, che porti il vino della
gioia, della festa e che ci renda suoi strumenti per
trasformare l'acqua in vino anche nella vita dei nostri
fratelli.
Fate quello che vi dir!

Nona tappa.
L'annuncio del Regno
Nella storia di Ges c' la fase della vita pubblica in
cui l'annuncio del Regno accompagnato da opere,
segni e prodigi.
Anche nella vita dei santi vediamo realizzarsi un'altra promessa incredibile di Ges: Chi crede in me
compir le opere che compio io, e ne far di pi
grandi [Giovanni 14,12).
Addirittura! Cos come nella vita di Ges c' stato
un periodo di nascondimento, e poi un periodo di "vita
pubblica" in cui ha operato segni, prodigi e miracoli,
cos pu avvenire nella vita di ogni cristiano.

165

E troppo comodo dire: No, ma io non sono santo,


quindi normale che queste cose non avvengano!.
Innanzitutto volont di Dio che tu diventi santo.
Lo dice la Scrittura.
Questa la volont di Dio, la vostra
santificazione (1 Tessalonicesi 4,3).
Sarete santi perch io sono Santo (Levitico
11,44; 1 Pietro 1,16).
Se vuoi amare il Signore, devi puntare alla santit
perch la Parola di Dio ci rivela che proprio questa
la sua volont su ciascuno di noi; e anche se tu ancora
non sei santo Ges che verit ha detto: Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che
credono - non quelli che sono santi, ma quelli che
credono!, - nel mio nome scacceranno i demoni,
parleranno lingue nuove (...), imporranno le mani ai
malati e questi guariranno (Marco 16,17-18).
I segni della potenza dello Spirito Santo sono per
chiunque crede.
Questo mandato bellissimo, riassunto in un passo di
Isaia che Ges legge proprio all'inizio della sua vita
pubblica, per ogni cristiano: Lo Spirito del Signore
sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista; per rimettere in libert gli
oppressi... [Luca 4,18).
Isaia aggiunge: Per fasciare le piaghe dei cuori
spezzati (...), per consolare tutti gli afflitti (Isaia
61,1-2).

166

Questo, che il mandato di Ges, anche il mandato di ciascuno di noi; siamo chiamati a lasciare che
Ges viva, operi in noi.
Lo Spirito del Signore pu consacrare anche te con
la sua unzione per mandarti a ridare la vista ai ciechi,
ad annunziare un lieto messaggio ai poveri, a liberare
dal giogo della schiavit tutti coloro che sono
oppressi.
Se un cristiano vive con radicalit il Vangelo Ges,
che fa nuove tutte le cose, opera qualcosa di nuovo!
Se un cristiano segue davvero Ges e lascia che sia
Lui a operare sulla propria debolezza, dove lui passa
la gente si converte; i "ciechi" che prima non vedevano le opere di Dio le vedono; coloro che erano schiavi
da anni (delle pi varie dipendenze e "schiavit spirituali") vengono liberati, vengono spezzate le loro
catene, le ferite profondissime di molti cuori vengono
sanate da Colui che fascia le piaghe dei cuori spezzati
(cfr. Isaia 61,1).
Il primo annuncio di Ges, quando inizia la sua vita
pubblica : Il regno dei cieli vicino! {Matteo
4,17).
Come cristiani non dobbiamo mai stancarci di gridare con la nostra vita: Il regno dei cieli qui, vicino, non sta lass, non irraggiungibile, in mezzo a
noi!.
Dobbiamo per avere anche presente che "la carriera" di evangelizzatore di Ges ha un inizio tutt'altro che glorioso: Tutti nella sinagoga furono pieni di
sdegno, si levarono, lo cacciarono fuori della citt e
lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale era
situata la loro citt, per gettarlo gi dal precipizio
(Luca 4,28-29).

167

Se siamo docili all'azione dello Spirito Santo e


testimoniamo con forza il Vangelo permettiamo a
Ges di operare nel cuore e nella vita di molti,
contempliamo nello stupore i miracoli del suo Amore
ma arrivano anche gli attacchi, le tribolazioni di ogni
tipo.
La luce di Ges dove arriva, converte, infiamma,
rinnova, opera miracoli... ma d anche fastidio, c' chi
si arrabbia perch non pu sopportarla e... iniziano le
persecuzioni.

Decima tappa. La trasfigurazione


Un altro racconto molto bello e intenso della vita
di Ges riguarda la sua trasfigurazione sul monte
Tabor; Ges prese con s Pietro, Giacomo e
Giovanni e li port sopra un monte alto, in un luogo
appartato, loro soli. Si trasfigur davanti a loro e le
sue vesti divennero splendenti bianchissime: nessun
lavandaio sulla terra potrebbe renderle cos bianche
{Marco 9,2-3).
Ges si ritira sul monte Tabor con Pietro, Giacomo
e Giovanni e avviene qualcosa di straordinario: Ges
si trasfigura davanti a loro, la gloria di Dio si
manifesta. E un momento di grande gioia, meraviglia,
stupore e Pietro che prende la parola dice: Maestro,
bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te,
una per Mos e una per Elia! (Marco 9,5).
Poi, ancora una volta una voce dal cielo: usc una
voce dalla nube: Questi il Figlio mio prediletto;
ascoltatelo! (Marco 9,6).

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Anche tanti cristiani vivono il loro personale "Tabor". Ges li conduce sul monte della preghiera di
unione con Dio e vivono sempre pi profondamente
immersi nella contemplazione della manifestazione
della gloria di Dio.
Per arrivare alla preghiera contemplativa necessario dedicarsi con grande amore, impegno, dedizione,
alla preghiera. L'evangelista Luca sottolinea un particolare importante: Pietro e i suoi compagni erano
oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro
la sua gloria (Luca 9,32).
Spesso anche noi, nel nostro piccolo, quando intensifichiamo la nostra vita di preghiera rischiamo di
lasciarci prendere da una certa stanchezza spirituale, ci
sentiamo "oppressi" e rischiamo di addormentarci.
Tuttavia restarono svegli! E importante vigilare da
ogni forma di torpore spirituale per arrivare alla preghiera del cuore e potere contemplare la manifestazione della gloria di Dio.
Pi diventa profonda la vita di preghiera pi cresce
l'attitudine a vivere sempre immersi nella dimensione
della contemplazione. Alcuni maestri nello spirito
dicono che importante arrivare a unire "Marta" e
"Maria", azione e contemplazione. Pietro e i discepoli
vorrebbero restare l, piantare tre tende ma... devono
presto scendere dal monte.
E importante fare questo passaggio di maturit nella
nostra vita cristiana: vivere immersi nella contemplazione ma saperci poi "inabissare", con Ges, negli
"inferi" dei cuori di tanti fratelli che vivono nella sofferenza, nella disperazione. Non c' vera contemplazione che non si traduca in amore sempre pi concreto
verso i fratelli, e non c' amore vero al prossimo che

169

non ci porti a crescere nella nostra vita di preghiera:


sono due ali di uno stesso volo.
Tutti noi cristiani quindi, siamo chiamati a percorrere questa via, a vivere questo mistero grande: immergerci nella pi profonda contemplazione perch la
gloria di Dio si manifesti nella nostra vita e nella vita
dei fratelli a cui il Signore ci manda.

Undicesima tappa.
L'istituzione dell'eucaristia
Un altro momento fondamentale della vita di Ges
l'istituzione dell'eucaristia.
Giustamente tu potrai dire: Certo, ma come faccio
io a rivivere questo mistero grande della vita di
Ges?.
Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata
la benedizione, lo spezz e lo diede loro, dicendo:
"Prendete, questo il mio corpo" (Marco 14,22).
Ges ci ha promesso di restare con noi tutti i giorni
fino alla fine del mondo ma certo il fatto che il
Signore della Creazione decida di restare con noi e
rendersi presente in un pezzo di pane qualcosa di
talmente incredibile che trascende ogni capacit di
comprensione da parte del nostro limitato intelletto.
Gi un Dio che decide di diventare uomo
sufficientemente pazzesco ma... addirittura pane?! E
davvero una follia che solo un Dio che Amore
infinito poteva inventarsi.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno
mangia di questo pane vivr in eterno e il pane che io
dar la mia carne per la vita del mondo (...). Chi

170

mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in


me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha
mandato me e io vivo per il Padre, cos anche colui
che mangia di me vivr per me. Questo il pane
disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i
padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane
vivr in eterno (Giovanni 6,51.57-58).
Sono davvero forti queste parole tanto che l'evangelista Giovanni ci riferisce che da allora molti dei
suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano pi
con lui (Giovanni 6,66).
Effettivamente ascoltare un uomo, per quanto
straordinario possa essere, che afferma con quella
autorevolezza che lo caratterizza: Io sono il pane
vivo disceso dal cielo, se uno mangia questo pane
vivr in eterno sconvolgente. Sono parole
dirompenti che non possono lasciare indifferenti. Se ci
lasciamo davvero raggiungere in profondit da queste
parole di Ges ci troviamo inesorabilmente dinanzi a
quello stesso bivio che ha portato molti ad andarsene e
alcuni a seguirlo. Perch un uomo che arriva a fare
un'affermazione di questo tipo o un pazzo o...
davvero Dio!!!... Ges non ci lascia alternative: o
crediamo che lui il Figlio di Dio oppure dobbiamo
credere che fosse un uomo folle. Ma se crediamo che
il Verbo di Dio si rende presente in un pezzo di pane
non possiamo vivere questo mistero ineffabile con
quella superficialit con cui troppo spesso ci
accostiamo all'eucarestia.
Si tratta di una rivelazione di un'importanza fondamentale! O l'accettiamo cos come Ges ce la comunica, e in questo caso non pu non sconvolgere radicalmente la nostra vita, o rifiutiamo di accettare una

171

possibilit cos "folle" per i nostri schemi razionali e


decidiamo di "andare via"... in questo secondo caso la
logica conseguenza sarebbe che Ges non pu essere
n un grande uomo, n un profeta, n tanto meno il
Figlio di Dio.
Disse allora Ges ai Dodici: "Forse anche voi
volete andarvene?". Gli rispose Simon Pietro:
"Signore, da chi andremo? Tu haiparole di vita
eterna" (Giovanni 67-68).
Ges ti interpella in prima persona ti chiede di
prendere la tua decisione: vuoi andartene anche tu o
vuoi credere che sono il Figlio di Dio, che sono il
Pane disceso dal Cielo che ti dona la vita eterna? Non
si pu essere cristiani a met.
Vuoi accoglierlo nella tua vita, nutrirti del pane del
Cielo? Vuoi accoglierlo senza mezze misure, interpretazioni personali? Vuoi lasciarti davvero mettere
profondamente in crisi dalle sue parole di vita eterna o
preferisci "metterlo a morte", perch ci che lui afferma assolutamente inaccettabile per i tuoi limitati
schemi mentali, in contrasto troppo forte con la tua
razionalit?
I dodici decidono di seguirlo pur se non erano neanche loro in grado di comprendere le parole di Ges...
si fidano di lui! L'amore di Dio talmente infinito, i
suoi misteri sono talmente profondi e insondabili che
non possiamo comprenderli pienamente con la nostra
mente, possiamo solo riconoscere la nostra povert,
fragilit, il nostro bisogno del suo Amore e fidarci di
lui!
Ora, mentre essi mangiavano, Ges prese il pane
e, pronunziata la benedizione, lo spezz e lo diede ai

172

discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo il


mio corpo" (Matteo 26,26).
Un Dio che si fa pane per noi davvero una meravigliosa incredibile "follia" dell'Amore. Se crediamo
in Ges non possiamo continuare a vivere la messa
con tanta superficialit, dobbiamo accogliere davvero
l'Amore che continua a donarsi totalmente a noi con
tutto l'amore di cui pu essere capace il nostro piccolo
cuore.
Quante volte riceviamo la comunione e continuiamo a essere assorti nei nostri pensieri, nelle nostre preoccupazioni? ! Fermati! Prepara bene il tuo cuore!...
Stai ricevendo l'Amore degli amori, stai ricevendo il
Signore delle galassie che si dona totalmente a te in
quel pezzo di pane! ! ! E davvero pazzesco!
Se credi in Ges, credi che davvero nel momento
della comunione Ges, il Signore, viene a prendere
dimora nel tuo cuore e tu diventi misteriosamente un
solo corpo con Lui. Lui in te, tu in lui! E se vero che
Dio prende dimora nel tuo cuore anche tu puoi diventare in lui "pane di vita" per tutti i fratelli che incontri.
Puoi diventare, nel tuo piccolo, come Maria: tabernacolo vivo della presenza di Ges. Restare in comunione profonda con Ges per diventare dono dell'Amore
di Dio per il mondo: Prendete e mangiate; questo il
mio corpo!

Dodicesima tappa.
La passione, morte e discesa agli inferi di Ges
Ges si offre al Padre e a noi senza misura, infinitamente, eternamente. E se nell'eucarestia la sua offerta
raggiunge un culmine, una vertigine ineffabile, nella

173

sua passione dolorosa ci rivela ancor pi profondamente quanto pazzesco sia il suo amore per ciascuno
di noi.
Quando ami davvero qualcuno vivi sempre pi intimamente ci che lui/lei vive. Ogni sua gioia diventa
tua, ogni sfumatura del suo dolore ferisce il tuo cuore.
Nella sua passione di dolore-amore, l'Amore fa suo
ogni dolore fisico e spirituale di ogni uomo di ogni
tempo. Il suo Amore per ciascuno di noi talmente
immenso da portarlo a immergersi completamente
nella profondit della nostra notte, nella sofferenza di
ogni nostra ferita fisica e spirituale, inabissarsi nel
baratro degli inferi della nostra separazione dal Padre
causata da ogni nostro no all'Amore.
Ges ha bevuto fino all'ultima goccia di quell'amarissimo calice che il Padre gli ha posto dinanzi, ha
percorso fino in fondo la via del calvario, ha versato
fino all'ultima goccia di sangue... per amore, solo per
amore. Ci ha amato ed eternamente, ci ama fino
all'estrema offerta di s.
Se vogliamo seguire Ges non possiamo esimerci
dal seguirlo anche nel Getsmani, nella via dolorosa
del calvario, sulla croce fino a quell'estremo grido:
Verso le tre, Ges grid a gran voce: "Eli, Eli, lem
sabactni?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perch
mi hai abbandonato?" (Matteo 27, 46), che subito si
traduce nella sua ultima estrema offerta di amore:
Ges, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue
mani consegno il mio spirito". Detto questo spir
(Luca 23,46).
Anche noi siamo chiamati, nel nostro piccolo, a entrare in una comunione sempre pi profonda con Ges
percorrendo la via che lui ha percorso, immergendoci
in quell'abisso di dolore-amore a cui Lui ci chiama.

174

La parola di Dio ce lo rivela con chiarezza: Se


siamo stati uniti completamente a Cristo con una
morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua
risurrezione (Romani 6,5).
La gloria della risurrezione non pu risplendere
nella nostra vita se non siamo stati uniti completamente a Cristo, nel vivere qualcosa della sua passione di
dolore-amore, della sua morte. Non possiamo arrivare
alla "cristificazione", a quella che i mistici definiscono
unione trasformante, se continuiamo ad addormentarci
nel Getsmani, a fuggire dal calvario.
La croce solo un passaggio di amore per la risurrezione, ma necessario passare per la porta stretta
per entrare nel Regno.
A tutti, diceva: "Se qualcuno vuol venire dietro a
me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni
giorno e mi segua" (Matteo 9,23).
Perch la nostra anima sfigurata dal peccato possa
essere trasfigurata dall'Amore di Dio non possiamo
essere esonerati dal seguire la via che Ges ci ha indicato. Non possiamo illuderci di crescere nella via
dell'Amore se continuiamo a evitare in ogni modo la
croce. Se desideriamo davvero che Colui che l'Amore prenda stabile dimora nel nostro cuore non possiamo essere esonerati dal "morire" con una morte simile
a quella di Cristo.
Nelle prime fasi del nostro cammino spirituale le
sofferenze che viviamo quotidianamente (nella nostra
fuga in Egitto, nei nostri "deserti') sono per lo pi il
frutto del peccato (la nostra vanagloria, le passioni,
l'orgoglio ferito, la nostra estrema suscettibilit, il
nostro narcisismo, egoismo, l'essere ripiegati su noi

175

stessi incapaci di guardare alle necessit e sofferenze


dei nostri fratelli), c' una seconda fase nel nostro
cammino spirituale in cui la maggior parte delle
sofferenze che viviamo sono invece legate al volere
vivere pi profondamente il comandamento di Ges,
quel "come" che Ges ci chiede {questo il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io
ho amato voi, Giovanni 15,12) e che ci porta a fare
nostre le sofferenze dei nostri fratelli, imparare da lui
ad amare sempre pi profondamente:
Egli si caricato delle nostre sofferenze, si
addossato i nostri dolori. (Isaia 53,4).
C' poi un'ulteriore tappa del cammino spirituale
che i santi hanno vissuto: Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ci
che dei patimenti di Cristo manca nella mia carne, a
favore del Suo corpo che la Chiesa (Colossesi
1,24).
La comunione con l'amato diventa tale che l'Amore
rende l'anima di chi lo ama cos intensamente partecipe in qualche modo della sua stessa passione
dolorosa.
San Francesco, santa Teresa d'Avila, san Pio da
Pietralcina, Madre Teresa di Calcutta... hanno vissuto
delle dolorosissime agonie nel corpo e nello spirito,
perch l'amore li ha uniti all'Amato cos
profondamente che Colui che l'Amore li ha resi
misteriosamente partecipi di qualcosa della passione
dolorosa che si rinnova nel corpo mistico di Cristo
che la Chiesa!

176

Se vero che due sposi diventano un solo cuore,


una sola carne, questo altrettanto vero nella vita
spirituale.
Come un giovane sposa una vergine, cos il tuo
architetto ti sposer; come gioisce lo sposo con la
sposa, cos per te gioir il tuo Dio (Isaia 62,5).
bellissima questa espressione di Isaia!
Secondo questo passo della Sacra Scrittura, il tuo
architetto (cio Colui che ti ha creato con passione per
renderti il suo capolavoro d'arte, unico) ti sposer.
un'altra notizia troppo bella! Il nostro architetto
desidera sposarci! Anche nel cammino spirituale c' lo
sposalizio dell'anima con Dio!
Qualunque sia la tua vocazione, il matrimonio, la
vita religiosa, il sacerdozio, la consacrazione laicale...
se decidi di seguire con radicalit Ges nella via di
perfezione che Lui ha tracciato per te, questo percorso
spirituale serio porta allo sposalizio dell'anima col
"suo" Dio.
un altro mistero grande di Amore! E come per
due sposi che tanto pi grande il loro amore tanto
pi profondamente diventano un cuore solo e un anima sola, lo stesso avviene con il nostro Signore. I santi
partecipano della gioia, ma anche della passione di
Cristo che, se storicamente avvenuta duemila anni
fa, si ripete ancora misticamente nel suo corpo che la
Chiesa.
Si tratta di un Getsmani, di un calvario terribile ma
proprio attraverso questo crogiolo di amore che
l'Amore purifica l'anima fino a portarla all'unione trasformante.

177

Tredicesima tappa La risurrezione


Egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate
Ges Nazareno, il crocifisso. risorto, non qui!"
(Marco 16,6).
Ges Nazareno, l'uomo dei dolori che ben conosce
il patire, il crocifisso risorto!
Il Signore della vita per amore si inabissa nella gelida notte degli inferi, nel tagliente abbraccio della
morte ma l'Amore pi forte della morte, l'Amore
vince! Cristo risorto! E questo l'evento degli eventi,
la notizia incredibile che segna definitivamente la
storia dell'umanit e la nostra storia personale. Ges
passa attraverso l'infernale tunnel della morte e ci dischiude le porte del Paradiso, gli orizzonti dell'eternit.
La nostra breve vita terrena non pi oscurata dalla
terribile e drammatica ombra della morte ma ci che
sembrava dovere porre inesorabilmente la parola fine
ai nostri sogni, ai nostri legami pi belli, ai nostri
progetti... segna invece l'inizio di una nuova vita che
tutti ci attende! Tutto viene illuminato dal sogno dei
sogni che diventa realt: la gloria della risurrezione, la
pienezza della beatitudine eterna.
La morte stata ingoiata per la vittoria. Dov', o
morte, la tua vittoria? Dov', o morte, il tuo
pungiglione? (1 Corinzi 1,5, 55).
Il Signore della vita ha preso su di s la morte e l'ha
vinta per sempre! La morte sconfitta e diventa il
passaggio per il Paradiso! Una porta stretta ma aperta
che ci dischiude gli orizzonti della vita eterna.
La morte non ha l'ultima parola: Cristo risorto!...
E anche noi siamo risorti con lui!

178

Se la nostra conversione avviene grazie a un incontro forte con Cristo risorto, il nostro cammino spirituale diventa un viaggio di amore con Lui che deve
portarci a fare s che Cristo risorto viva in noi! La gloria della sua risurrezione deve arrivare a risplendere
sulla morte del nostro io.
Se siamo stati uniti completamente con Cristo in
una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua
risurrezione (Romani 6,5).
Il santo colui che ama Ges a tal punto che ramore lo trasforma nell'amato: Cristo risorto vive in lui!
Allora dove passa un santo non possono non esserci
frutti di conversione, di risurrezione. Il santo porta la
luce dove ci sono le tenebre, la verit dove regna la
menzogna, la comunione dove c' divisione, la speranza dove c' disperazione, la pace dove c' angoscia, la
gioia dove c' tristezza, la vita dove c' morte. Dove
passa un santo ci sono frutti divini, perch non pi
lui a vivere ma Cristo che vive in lui. Le persone non
incontrano lui, incontrano Cristo risorto che ha preso
dimora stabile nel cuore del santo.
Il santo vive immerso incessantemente nella
preghiera contemplativa perch qualunque cosa egli
faccia la vive con Ges, per Ges, in Ges, in una
profondissima e sempre pi perfetta comunione con la
Trinit. Per questo il suo cuore sempre in festa,
perch anche quando crocefisso e ogni fibra del suo
corpo e del suo spirito gridano di dolore, lui resta pur
sempre in comunione con Cristo e la gloria della
risurrezione risplende pi forte della morte, l'Amore
trasfigura il dolore.
San Francesco ha molto sofferto e fino alla fine
della sua vita ha portato nel suo corpo (e

179

probabilmente nella sua anima) le ferite dolorosissime


della passione di Ges, ma chi lo incontrava non
incontrava il crocifisso ma il Risorto, perch il suo
amore a Cristo, l'Amore di Cristo, lo avevano
trasfigurato in Colui che pi di ogni altro amava.
Tutti siamo chiamati a portare sempre la gioia di
Cristo risorto e dobbiamo chiedere a Dio questa
grazia: che Cristo risorto possa veramente prendere
dimora stabile in noi!
Sono stato crocifisso con Cristo e non sono pi io
che vivo, ma Cristo vive in me (Galati 2,20).
Abbiamo voluto considerare alcune tappe della Via
che Cristo stesso ha percorso.
Come nel Padre Nostro, Ges ci ha insegnato a pregare donandoci la scuola delle scuole cos, con la sua
vita, Lui che la Via ci ha mostrato la Via per
eccellenza da percorrere nel nostro cammino spirituale
per arrivare alla "terra promessa", alla comunione
piena con Dio.
Come sul Padre Nostro abbiamo svolto degli esercizi, anche rispetto alla Via che Ges ci mostra molto importante che ogni giorno facciamo degli esercizi
perch, se vero che questi sono alcuni dei passaggi
di conversione per poter vivere in pienezza la nostra
vocazione, anche vero che siamo chiamati a rivivere
qualcosa del mistero pasquale ogni giorno della nostra
vita, il mistero della morte, discesa agli inferi, risurrezione di Ges.
Ogni giorno bene che ci esercitiamo nei vari passaggi che, guardando ad alcune tappe fondamentali
della vita di Ges, abbiamo individuato come
necessari.

180

un po' come per ogni sport e ogni arte: bisogna


continuare ad allenarsi, esercitarsi, migliorarsi!
Quindi prendiamo l'impegno di concentrarci ogni
mese su una di queste tappe, perch quel passaggio di
conversione diventi per noi una nuova abitudine.
Immergiamoci nella contemplazione dei misteri della
vita di Ges con l'aiuto del rosario che, se recitato
bene, una preghiera potentissima.

ESERCIZI PRATICI

La nascita di Ges
Accogliere la Parola di Dio nella nostra vita perch
possa farsi carne in noi. Vivere la Parola di Dio con
radicalit. Dobbiamo diventare degli innamorati della
Parola di Dio, nutrirci della Parola, viverla senza
compromessi o interpretazioni di comodo, testimoniarla con la nostra vita. Pi ci impegneremo a vivere
il Vangelo alla lettera pi il Verbo di Dio potr "farsi
carne in noi", Ges potr "nascere" nel nostro cuore, la
Trinit potr prendere dimora presso di noi.
Rispose Ges: "Se uno mi ama, osserver la mia
parola e il Padre mio lo amer e noi verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui" (Giovanni
14, 23).

La presentazione di Ges al Tempio


Offrire tutto di noi al Signore, ricordandoci di farlo
spesso. Presentare a lui il nostro cuore, la nostra
volont, i nostri desideri, progetti, le nostre relazioni,
il nostro corpo perch possa diventare sempre di pi
tempio santo della sua presenza... la nostra vita!
Cerchiamo di vivere ogni cosa come offerta di amore
all'Amore. Rinnoviamo la nostra offerta a Lui tutti i

181

giorni: Sei Tu il Signore della mia vita. Impariamo


da Ges ad andare controcorrente e a essere segno di
contraddizione.

182

La fuga in Egitto
Se abbiamo superato qualche schiavit, dipendenza,
non per questo non dobbiamo pi vigilare. Ieri magari
avevamo bisogno di fuggire da certe passioni, oggi
forse abbiamo bisogno di fuggire dalla vanagloria,
dalla pigrizia, domani probabilmente dal bisogno di
approvazione, dalla paura del rifiuto, dei giudizi,
dopodomani dalla tiepidezza, dall'incostanza, etc.
Allora bene che di volta in volta individuiamo i
nostri erode, che sono l pronti a minare la vita
spirituale, a uccidere il piccolo Ges appena nato nel
nostro cuore.
Individuiamo il nostro "Egitto", che ci pu proteggere. La convinzione che noi non abbiamo bisogno
un veleno mortale nel cammino spirituale! Abbiamo
bisogno, eccome! Abbiamo bisogno del sostegno dei
fratelli, abbiamo bisogno di una guida spirituale, abbiamo bisogno di qualcuno con cui confidarci, abbiamo bisogno di una comunit che ci protegga e ci aiuti
a crescere e fortificarci nel combattimento spirituale,
abbiamo bisogno del nostro "Egitto". Quindi esercitiamoci nell'individuare il nostro "erode" (aiutati dai
nostri fratelli di comunit) e impariamo ad "andare nel
nostro Egitto", perch il piccolo Ges nato nel nostro
cuore, possa essere custodito, protetto.

La perdita e il ritrovamento di Ges

zi

Impariamo da Maria e cerchiamo sempre Ges,


vigiliamo per non perdercelo durante il viaggio della
nostra vita. Guardiamo a Ges e impariamo da Lui a
occuparci con tutto il nostro cuore delle cose del Padre
nostro. Forse siamo ancora troppo preoccupati della
nostra affermazione, ci affanniamo nella realizzazione
di mille progetti nostri. Lasciamo spazio a Dio nella
nostra vita, viviamo per realizzare il suo disegno di
Amore su di noi.
Nazareth
Siamo chiamati a vivere a immagine e somiglianza
della Trinit. La Sacra Famiglia l'icona pi bella
della Trinit a cui possiamo guardare. Guardiamo alla
Sacra Famiglia perch possa sanare tutte le nostre relazioni e santificarle. Viviamo nel nostro piccolo la
vita di Nazareth e domandiamoci: come si
comporterebbe ora Maria con il suo sposo? Come si
comporterebbe adesso Ges con san Giuseppe se
fosse al mio posto?
Abbiamo una grande difficolt a relazionarci alle
donne o viceversa.
Domandiamoci in ogni relazione con il sesso opposto: come si comporterebbe Giuseppe con Maria,
Ges con Maria? Come agirebbe adesso Maria nei riguardi di Giuseppe o di Ges? Cerchiamo di entrare
nell'intimit della vita di Nazareth.
...a Nazareth stava loro sottomesso. Sua madre
serbava tutte queste cose nel suo cuore (Luca 2,51).
L'obbedienza di Ges al Padre passata attraverso
la sua obbedienza a Maria e Giuseppe. Impariamo a
vivere l'obbedienza al Padre passando attraverso le
persone che ci seguono spiritualmente e hanno una

184

particolare grazia su di noi. Impariamo da Maria a serbare ogni cosa nel nostro cuore.
E Ges cresceva in sapienza, et e grazia davanti
a Dio e agli uomini (Luca 2,52).
Impegniamoci a crescere ogni giorno in sapienza e
grazia.
Il battesimo di Ges
Non stanchiamoci mai di domandare il grande dono
dello Spirito Santo. La Parola di Dio ci assicura che il
Padre nostro che nei cieli lo dona a coloro che glielo
chiedono! Abbiamo bisogno dello Spirito Santo.
Vigiliamo durante la giornata nel camminare secondo
lo Spirito e non secondo la carne. Chiediamo al Padre
di rinnovare la nostra vita con la grazia della
Pentecoste. Esercitiamoci nella docilit all'azione dello Spirito Santo e nel mettere a frutto i carismi che lui
ci dona.
Il deserto
Impariamo a immergerci nel sacro silenzio del tabernacolo interiore dell'anima per metterci in ascolto
della voce del Signore. Siamo sempre distratti da mille
rumori.
Mortifichiamo le nostre passioni, esercitiamoci nel
sacro distacco da tutto perch Dio possa essere veramente al centro della nostra vita e possiamo amarlo
con tutto il nostro cuore, con tutta la mente, con tutte
le forze.
Prendiamoci i nostri momenti di silenzio, di preghiera, di ascolto profondo. Individuiamo i nostri
punti di fragilit, scegliamo di digiunare per fortificarci nello spirito, liberarci dalle tante dipendenze che
ci sono di impedimento nell'amore. Vigiliamo sempre

185

riguardo alle mille seduzioni di Satana e facciamo


tesoro delle armi che Ges ci d per combattere le
subdole tentazioni del padre della menzogna che sa
mascherarsi con grande abilit da angelo di luce.
Le nozze di Cana
Il Signore desidera compiere miracoli e prodigi
nella nostra vita. Se ci abbandoniamo a Lui, se facciamo quanto Ges ci suggerisce, vedremo il vino della
festa e della gioia ricolmare le giare vuote del nostro
cuore e del cuore di coloro che incontriamo. Assisteremo incantati alle meraviglie del suo amore. Dio
attende la nostra fede per manifestare i segni della sua
potenza.
Vate quello che vi dir. Restiamo in ascolto di
quanto Ges suggerisce al nostro cuore e abbandoniamoci completamente alla sua volont senza troppi
ragionamenti.

La vita pubblica, l'annunzio del Regno


Guai a me se non predicassi il Vangelo! (1
Corinzi 9,16). Lo Spirito del Signore ci manda ad
annunziare la buona notizia, a fasciare le piaghe dei
cuori spezzati, a spezzare il giogo della schiavit.
Impegniamoci nell'evangelizzazione, testimoniamo la
bellezza del Vangelo prima di tutto con la coerenza
della nostra vita e poi annunciando la buona notizia in
ogni occasione: annunzia la parola, insisti in ogni
occasione opportuna e non opportuna (2 Timoteo
4,2).

La trasfigurazione
Dobbiamo imparare a essere dei contemplativi e a
vivere immersi nella dimensione della preghiera incessante. Salire sul Tabor per poi discendere negli inferi

186

delle piaghe del cuore dei nostri fratelli. Se restiamo


immersi nella contemplazione del volto di Ges in
ogni fratello crocifisso che incontriamo, la gloria di
Dio si manifesta nella nostra vita, l'Amore opera miracoli, trasfigura ci che stato sfigurato dal peccato.
L'istituzione dell'eucaristia
Chiediamo al Padre che ci doni di entrare pi profondamente nel mistero di Amore racchiuso nell'eucarestia. Non trascuriamo l'adorazione, prepariamoci
per vivere bene l'immenso dono della messa e per
accogliere, con tutto il cuore, il Signore che si dona
totalmente a noi nell'eucarestia. Come Cristo ci ha
amato fino al punto da diventare Pane del Cielo per
noi, cos anche noi dobbiamo imparare a diventare
tabernacoli della sua presenza, pane di vita per i nostri
fratelli. Donare tutto di noi, senza mezze misure, gratuitamente, senza cercare nessun tipo di tornaconto
personale.
La passione di Ges
Guardiamo sempre l'uomo dei dolori, che ben conosce il patire come uno dinanzi al quale ci si copre
la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna
stima. Eppure egli si caricato delle nostre
sofferenze, si addossato i nostri dolori (...) stato
trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre
iniquit {Isaia 53,3-5).
Impariamo da Ges a farci carico delle sofferenze,
delle ferite, delle croci dei nostri fratelli.
un esercizio che va fatto e in cui dobbiamo crescere, fino a saper entrare nella profondit degli inferi
dell'umanit. Non fuggiamo dalla croce, accogliamola
con amore, per amore. Presentiamo al Signore le no-

187

stre croci, con fede che Lui ha gi vinto, che l'Amore


ha trasfigurato ogni nostro dolore e che ogni sofferenza vissuta in comunione con Ges un passaggio
perch possa risplendere la gloria della risurrezione.

La morte
Abbiamo bisogno di morire ogni giorno. Dobbiamo imparare a morire al nostro io, a distaccarci dai
nostri progetti, dai nostri desideri, dagli attaccamenti,
per lasciare posto a Dio.
Esercitiamoci nella mortificazione, nel far morire il
nostro uomo vecchio. Facciamo nostro il grido, la
morte dei nostri fratelli. Anche quando ci sentiamo
abbandonati da Dio, affidiamoci a Lui e ripetiamo con
Ges il nostro in manus tuas: nelle tue mani
Padre affido il mio spirito !

La discesa agli inferi


Ges non ha preso su di s solo le nostre piaghe, le
sofferenze, la nostra morte... ma disceso agli inferi.
Anche noi dobbiamo inabissarci nelle piaghe dei
cuori dei nostri fratelli, inabissarci negli inferi della
separazione dal Padre, della "morte dell'anima" di
molti perch Ges in noi possa portare la gioia della
risurrezione.
Esercitiamoci nell'ascolto profondo per imparare ad
accogliere la croce, la disperazione, l'inferno di tanti.

Risurrezione
Se siamo uniti a Cristo con una morte simile alla
sua lo saremo anche nella sua risurrezione, Cristo
risorto pu prendere dimora permanente nel nostro
cuore.
Dobbiamo essere Cristo risorto per il mondo. Abbiamo bisogno di tanto impegno e allenamento: se

188

arriva il fratello ed io ho il muso, sono ripiegato su me


stesso, i miei problemi, le mie preoccupazioni non
sono certo Cristo risorto per lui!
Abbiamo bisogno di fare tanto esercizio per cambiare quelle abitudini che ci portano a risprofondare
nel nostro malessere, nella tristezza, nell'ansia, a restare imprigionati nell'angusto carcere del nostro ego.
Esercitiamoci a lasciare spazio a Cristo risorto, a rimanere nel suo amore. Portiamo la gioia della risurrezione! la gioia di chi contempla il Dio della luce, di chi
ama gli altri come Ges ci ha amato, di chi ogni giorno
riscopre che pregare amare.

189

190

Conclusione

Abbiamo una vita sola cerchiamo di vivere ogni attimo al meglio. Perch accontentarci dei nostri piccoli
progetti quando abbiamo la possibilit di realizzare il
disegno di amore che Colui che ci ama infinitamente
fin dall'eternit ha sognato per noi?
Il suo progetto sulla nostra vita supera di gran
lunga il pi meraviglioso dei nostri sogni, ma Dio per
poterlo realizzare ha bisogno del nostro s, ha bisogno
che ci lasciamo raggiungere in profondit dal suo
Amore e ci lasciamo guidare con docilit, passo dopo
passo dallo Spirito Santo. Perch questo possa
avvenire dobbiamo fare tesoro dei tanti suggerimenti
che Ges ci ha dato, dobbiamo percorrere la via che
Lui stesso ci ha insegnato, dobbiamo imparare la
preghiera incessante del cuore.
Il nostro cuore stato creato da Colui che l'Amore infinito per l'amore infinito, solo Dio pu saziare la
sete profonda del nostro cuore sempre inquieto. Tutto
passa Dio solo resta! Tutto vanit delle vanit e
anche quel qualcosa che sembra risplendere tanto da
sembrarci assolutamente desiderabile, fondamentale

191

per la nostra realizzazione, quando finalmente l'abbiamo raggiunto non ci basta, vogliamo di pi, resta un
vuoto, una certa insoddisfazione di fondo, che ci continua ad accompagnare. Nel nostro cuore, nella nostra
anima impressa una profondissima sete di amore, di
gioia, di pace, di verit, di eternit, la preghiera ci
dischiude ogni istante nuovi meravigliosi orizzonti di
pienezza di vita. Il Signore della Creazione venuto
ad abitare in mezzo a noi, il Verbo di Dio ci parla
attraverso ogni sua Parola, Ges il Signore, Colui che
la Via, la Verit, la Vita, ci ha mostrato la via da
percorrere per vivere il "come in cielo, cos in terra":
percorriamola senza esitare, con entusiasmo, con tutto
l'amore di cui siamo capaci, vivremo immersi nella
gioiosa contemplazione delle meraviglie del suo
Amore e potremo vivere qualcosa del Paradiso
adesso!

COSTRUIAMO INSIEME
UN MONDO MIGLIORE

Ho iniziato ad andare in strada di notte nelle


zone pi "calde" di Roma spinta dal desiderio di
entrare in punta di piedi nelle storie di tanti ragazzi
che vivono situazioni di grave disagio. Volevo
mettermi in ascolto del grido lancinante, anche se
inascoltato, di tanti, raccogliere le loro lacrime.

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Allora non immaginavo davvero di incontrare un


popolo cos sterminato di giovani soli, emarginati,
sfregiati nella profondit del cuore e della dignit,
vittime dei terribili tentacoli di piovre infernali e
della pi infame delle schiavit.
L'avventura di Nuovi Orizzonti inizia nel '91 quando Chiara Amirante decide di recarsi di notte alla
Stazione Termini per incontrare tanti giovani in situazioni di grave disagio che hanno fatto della strada
la loro "casa".

La storia di Nuovi Orizzonti


Quante ragazze vendute come schiave e costrette
a svendere il loro corpo a gente senza scrupoli.

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