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addio
di un tempo che non vuole
lasciarci, lultimo eroe del
XX secolo, Fidel Castro, scompare proprio mentre alla ribalta del
potere americano assurge un nostalgico di quel secolo che vorrebbe resuscitare: Donald Trump.
Nellincrocio fra vita e morte, nella presa di un secolo che non finisce mai, di quel mondo che comincia sul Rio Grande e finisce
nella Terra del Fuoco, Fidel Alejandro Castro Ruz era stato per
50 anni il sogno e lincubo.

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L MIO tema di oggi soltanto

uno: il referendum di domenica prossima, del quale conosceremo lesito il luned 5. Il


tema ne contiene e ne implica
molti altri, non soltanto italiani
e non soltanto costituzionali,
ma anche internazionali, politici, economici. Cominciamo ad
esaminarli uno per uno.
Mercoled scorso c stato un
incontro al Quirinale durato a
quanto si sa unora e mezza tra
il presidente Sergio Mattarella
e Renzi. Ufficialmente hanno
trattato molti argomenti, il primo dei quali la riunione del giorno dopo del Consiglio supremo
della Difesa. Ma nella realt il
tema principale stato proprio
il referendum. Mattarella ha
raccomandato maggiore cautela nel linguaggio, ha ricordato
che i referendum in genere e
questo in particolare non comportano alcun obbligo di dimissioni del presidente del Consiglio quando la tesi da lui sostenuta fosse battuta dagli elettori (tra laltro i referendum costituzionali non prevedono alcun
quorum ed possibile che il numero degli elettori che andranno al voto domenica sia inferiore al 51 per cento dei cittadini
con diritto di voto).
Infine Mattarella ha ricordato a Renzi che, subito dopo il referendum, c una quantit di
problemi da affrontare con notevole urgenza, uno dei quali
derivanti proprio dallesito del
referendum stesso che, in caso
di vittoria del No, comporterebbe la riforma della legge elettorale poich quella attualmente
vigente riguarda un sistema
monocamerale e il bicameralismo perfetto che tuttora c e
c sempre stato. Quando fu
fondato lo Stato italiano da Cavour nel 1861 il Senato era di
nomina regia e tale dur durante la Monarchia. Il regio Senato
aveva gli stessi poteri della Camera ma la nomina dei suoi
membri era appunto diversa:
non la faceva il popolo ma il Sovrano.
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MIAMI
NA persona malvagia ci ha

lasciato, non un grande


leader ma un dittatore,
per questo siamo in festa. Il sindaco di Miami, Tomas Regalado,
circondato da un migliaio di cubani-americani, davanti al Caf
Versailles-Cuban Cuisine, nel
cuore di Little Havana. Dalla mezzanotte di venerd, appena si
sparsa la notizia, sono venuti qui.

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LAVANA

mattino di novembre,
accompagnata da un cielo
terso e da un piacevole alito
di vento, Cuba si risveglia e apprende la notizia della morte di
Fidel Castro, nonostante questa fosse stata data gi nella notte tra il 25 e il 26 dal fratello e attuale presidente Ral. Apparentemente un risveglio normale, nessuna reazione scomposta
sconvolge lordinariet di un
classico sabato non lavorativo.

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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

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OME lavversario che non avr il sogno e


lincubo del Grande Norte, dellAltra
America oltre il Muro. Due figli del passato, Fidel e Donald, che non potranno incontrarsi
nel futuro.
Castro era il venerabile dinosauro sopravvissuto allera che lo aveva creato, allutopia di una
rivoluzione globale sconfitta dalla globalizzazione del capitalismo e segnato dalla suprema ironia di quelle due bandiere, la cubana e lamericana tornate a sventolare nellagosto del 2015, sulle opposte capitali. Un nemico, un idolo, ma un
uomo che stato impossibile da ignorare, da
amare, da detestare, e sempre da rispettare.
Morto dopo essere stato costretto, dal fratello,
non dal nemico, ad accettare recalcitrante, brontolante, una normalizzazione che ora quel
Trump che era gi un teenager quando Cuba divenne comunista, potrebbe rinnegare.
AllAvana scomparso lultimo vero comunista giurassico, portandosi via in quel corpo divenuto fragilissimo e inoffensivo a 90 anni il sogno
fan come il suo volto scolorito di unideologia
nella quale soltanto lui ancora credeva, se ancora ci credeva, insieme monumento e prigioniero

di se stesso. Il mondo non avr pi


le, che il tempo soltanto dir se veun Castro da maledire o da invocara vittoria fu: sulla caduta del Mure e nessun altro di coloro che restaro dAcqua negli Stretti della Florino aggrappati allaggettivo comuda ha potuto dire, dal proprio sonnista, non il grottesco e feroce bamtuoso palazzo nel quartiere Miraboccio eremita arroccato nella pemar dellAvana, di essere sopravnisola coreana, non le varie dittavissuto ai dieci presidenti americature di sviluppo asiatiche, non gli
ni che hanno cercato invano di abaddomesticati comunisti da talk
batterlo, Eisenhower, Kennedy,
show televisivo o da facolt accaJohnson, Nixon, Ford, Carter, Reademiche, potr mai prendere il
gan, Bush il Vecchio, Clinton, Busuo posto. I dittatori, nella storia di
sh il Giovane, fra la disastrosa voogni continente e di ogni ideologlia di eliminarlo con invasioni da
gia, si vendono a mazzetti. Castro
operetta e le operazioni segrete da
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era un unicum, un pezzo unico,
filmetto di spionaggio. Fino al bai)BTUBMBWJDUPSJBw
come unica stata la presa sullimsta ordinato da Obama. Un eterJMTBMVUPB$BTUSP
maginazione del mondo che queno Redivivo, fanatico di baseEJi(SBONBw PSHBOP
sto figlio di un benestante piantaball, tifoso degli Yankee di New
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tore galiziano di zucchero emigraYork per i quali si era illuso di poteto a Cuba possedeva.
re giocare, fra gli estremi della pos stato la coda che ha agitato il cane, il signore sibile catastrofe nucleare scatenata nel 1963 daldi unisola adorabile e infelice grande poco pi di la sua decisione di trasformarsi in piazzola per i
met di quella Florida incombente su di essa ap- missili di Krusciov ai dispettucci infantili dei voli
pena oltre il giardino, che da scantinato sordido charter tra Miami e lAvana concessi e negati, sedel Caribe, da bordello dellAmerica e delle sue condo i diktat della lobby cubana in Florida che
multinazionali, aveva saputo trasformarsi nella oggi esulta. Forse senza rendersi conto che era
spina inestirpabile conficcata nella zampa delle- la Questione Cubana, era laborrito Fidel, a
lefante yanqui. Ma con unultima vittoria fina- rendere rilevante quella Little LAvana che do-

po Castro sar soltanto unaltra minoranza etnica fra tante, nella insalatiere delle culture e delle
razze.
Resistere per mezzo secolo alla furia di un elefante esasperato, lontano appena 90 miglia di
mare, ci che ha fatto di Fidel Castro la stella
polare di tutti coloro che nel mondo, e non soltanto in quello latino, guardano a Washington come alla sorgente di ogni nequizia. In un continente che produce demagoghi scamiciati, capipopolo, guerriglieri, trafficanti, generali torturatori, politicanti rapaci e corrotti, tribuni di una
sera che si succedono e si annullano con la violenza degli scrosci dacqua nelle foreste andine, un
uomo che sappia restare alla guida di unisola come Cuba per due generazioni raggiunge la semplice santificazione della sopravvivenza. Fidel
non ha vinto la grande scommessa con la storia,
quella di essere lacciarino rivoluzionario che
avrebbe cambiato il mondo o almeno il proprio
emisfero, come sognava il suo nemico e insieme
figlio, il Che, e come lui tent di fare dissanguandosi con le avventuristiche spedizioni di truppe
in Africa per cambiare i regimi degli altri. Ma ha
vinto la scommessa con ladorata e odiata America, restando al proprio posto fino a quando,
nellimpari duello gridato su ogni muro dellisola, Socialismo o Muerte, stata lAmerica del

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Nord, non lui, a sbattere le palpebre per prima.


E soltanto a Sud della magica e tragica frontiera americana con il Grande Norte, nelle acque di
quel Caribe che il liquido amniotico di tutti i sincretismi religiosi, culturali, musicali, razziali
afro-europei e di tutti i voodoo venerati su quei
finti altari cattolici davanti ai quali anche Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco si inginocchiarono fingendo di non sapere, un personaggio come Fidel Castro era pensabile. Un borghese colto, e cresciuto nella buona societ cubana fino alla laurea in Giurisprudenza, che diventa il tormentatore della borghesia cubana. Un figlio illegittimo, bastardo come si diceva allora, del piantatore galiziano di zucchero e di una
domestica, Lina Ruz Gonzlez, che il padre si decise a sposare dopo lannullamento del matrimonio, ma non prima che la fedele Lina gli avesse
dato ben sette figli, quattro femmine, Angelita,
Juanita, Augustina, Emma e tre maschi, Ramon, Fidel e quel Raul che nel 2006 ha ricevuto il
timone dal fratello morente, condannato per tutta la vita a essere migliore degli altri per legittimarsi.
Un ragazzo tormentato dai coetanei, perch
non battezzato da piccolo, ma che poi va a rifinirsi nelle scuole cattoliche private e nel liceo dei
Gesuiti allAvana, assorbendo quel marchio di rispetto e di timore superstizioso per la Iglesia
che lo rese impettito, rigido e felice come lo scolaretto che fu, al fianco di Papa Wojtyla sulla Piazza della Rivoluzione. Uno studente facile a esaltarsi e esaltare, poi avvocato, che si volle aggiun-

superficialmente Cuba, labbia


colui che del regime era responsaamata nella sua gente incantevobile. La colpa della miseria e della
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le oltre le vetrine turistiche da Haplumbea indifferenza che aveva'JEFM$BTUSPBSSJOHB
waii Sovietica, pu avere pochi
no ricominciato a opprimere lisoVOBGPMMBEJDVCBOJOFM
dubbi sul fatto che Fidel Castro
la, a riportare le ragazzine per le
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avrebbe stravinto unelezione austrade a rivedere lorrore del turiDVJ$IF(VFWBSBWFOOF
tentica, un referendum non tarocsmo pedofilo, a separare in clasVDDJTPJO#PMJWJB
cato, contro qualsiasi concorrente
si di fatto coloro che riuscivano a
si fosse liberamente candidato.
mettere le mani sui castrodollaNeppure nei momenti pi amari, quando la Mo- ri, i Cuc, i pesos convertibili buoni per i negozi
sca di Gorbaciov scaric lui e Cuba come un sac- veri, e coloro che dovevano campare di Cup, el
co di sassi e i monelli allimboccatura del porto peso di mierda dei salari di stato e di tessere aliapplaudivano rincorrendoli dalle banchine i po- mentari, era degli altri. Del Bloqueo, lembarchi mercantili che ancora entravano per portare go pur largamente bucato dai commerci con
cibo in una capitale oscurata, i cubani avrebbero lEuropa, la Cina e il resto dellAmerica, insieme
tradito colui che li aveva condotti al patto leoni- zavorra e involontario puntello del castrismo. O
no dello scambio fra la libert e dignit naziona- dellesecrato hermano di Ral, capo dellappale.
rato di sicurezza, degli sciacalli, dei gerarchi corCome in tutte le dittature e i regimi oppressi rotti, della corte, della nomenklatura, divenuto,
dal culto della personalit la gente di Cuba ave- ironicamente, il Grande Liberalizzatore alla fine
va imparato a detestare il sistema, ma a salvare della vita dei fratelli. Mai di Fidel, intoccabile co-

me tutti i sogni, neppure quando limplacabile


avanzare dellet lo costrinse a rinunciare al Cohiba, al sigaro, e gli ricopr con il sale del tempo
il colore della barba.
Lascia un popolo che con lui ha imparato a leggere, a non sentirsi pi colonia, che ha pagato cara la propria dignit che lo pianger ma, lo auguriamo ai dolcissimi cubani, non dovr rimpiangerlo, come a volte accade ai dispotismi decapitati. Ha creato uneconomia inesistente ed esangue, una sorta di isola bambina viziosa e vergine, completamente impreparata al mondo nel
quale ora sar costretta a rientrare al volante
dei suoi BMNFOESPOFT, le carcasse dei macchinoni americani Anni 50 rappezzati o degli ultimi
TBDBQVOUBT, i temperamatite, le 600 fatte in Polonia, sonora di meravigliose musiche, ma senza
uno spartito politico. Una grande nave alla deriva senza una classe dirigente, senza un successore, e sulla quale ora si potrebbero abbattere la
vendetta dei HVTBOPT, la collera dei vermi sfuggiti alle sue grinfie, come li chiamava lui, dei NB
SJFMJUPT, dei CBMTFSPT, scappati a bordo di copertoni di camion e su gusci di balsa dal porto di Mariel e la rabbia degli esuli arricchiti e pronti a tornare per esigere, come gi in Polonia, nella Germania dellEst, nellEuropa Orientale dopo il
1991, le propriet espropriate. Il sogno, e lincubo, sono morti, ma in realt erano morti da tempo, scoloriti e patetici come lomino del murale
dipinto accanto alla legazione americana allAvana con il dito puntato verso il Nord e la sua affermazione che non abbiamo assolutamente

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gere come secondo nome quello di Alejandro, dopo avere letto delle imprese del condottiero macedone, e come primo cognome quello della madre naturale, Ruz. Ricevendo come ultimo Papa,
nella sublime ironia della Storia, proprio un gesuita, come i suoi primi educatori.
possibile che la ricerca storica, ora che il
grande DBCBMMP, come i cubani lo avevano soprannominato per le sue leggendarie prodezze erotiche da stallone, chiarisca definitivamente se il
giovanissimo avvocato che sal sulla Sierra per
lanciare il primo assalto alla caserma della Moncada il 26 luglio del 1953 (Stalin era morto da pochi mesi tanto per dare la prospettiva temporale
della sua vita) fosse un comunista travestito da
nazionalista o un irredentista progressivamente spinto nella braccia del Socialismo Reale e
dellUnione Sovietica, cos condannando se stesso e la sua Cuba alla morsa micidiale della Guerra Fredda. Ma chiunque abbia conosciuto anche

paura di voi, signori imperialisti, levato quando si rialzata a bandiera. Resta il sapore della
tristezza, come di una magnifica occasione mai
colta, di un sogno vero diventato banale, nel segno della eterna verit churchilliana: La dittatura risolve tutti i problemi, meno il pi grave,
cio se stessa.
Fidel ha fatto appena in tempo a vedere lassunzione al trono yanqui di un altro residuato
dei miti e dei vizi ideologici del suo XX secolo,
Trump, e non sappiamo se e quanto lucido fosse
lo stanchissimo DBCBMMP la notte dell8 novembre
scorso e se abbia potuto vedere Trump in televisione. Ma almeno unumiliazione gli sar risparmiata: vedere, come monumento funerario alla
sua Revolucion incompiuta, un trionfante
grattacielo di 60 piani sul lungomare del Malecon con cinque lettere doro scintillanti al sole
del Tropico: Trump.
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HASTA la victoria siempre,


ha detto commosso Ral Castro annunciando laltra notte
in tv la morte del fratello. Ma,
nonostante tutto, per Cuba Fidel Castro era gi morto, politicamente, dieci anni fa. Quando
ottantenne, dopo lennesimo
intervento chirurgico per i diverticoli nellintestino, lasci
lentamente il potere, prima a
una giunta di fedelissimi - oggi
tutti relegati a vita privata - e
poi a Ral.
A Cuba quando si perde il potere, la gente dice che ti hanno
fatto un plan pijama, un programma pigiama, per raffigurare plasticamente il potente
che esce dalla scena della vita
pubblica e vive rinchiuso in casa. E, in un certo senso, anche
Fidel aveva avuto il suo di
plan pijama dopo il 2006. Ieri
notte soltanto morto fisicamente, dopo le quattro del mattino (ora in Italia), e adesso verr cremato e le sue ceneri verranno trasportate in un lungo
viaggio per tutto il Paese fino al
cimitero di Santa Ifigenia, a
Santiago di Cuba, dove verranno tumulate accanto a quelle
dei suoi numerosi compagni
morti durante lo sfortunato assalto al Cuartel Moncada, il 26
luglio del 1953. Data che nellagiografia cubana corrisponde
allinizio della rivoluzione castrista. Nove giorni di lunghissimo lutto per lultimo omaggio
al lder mximo.
Ma in realt la geografia del
potere a Cuba gi cambiata
dopo lavvento al potere di
Ral che, soprattutto, dal
2008, ha allontanato tutti i dirigenti pi vicini a Fidel sostituendoli, poco a poco, con una
nuova generazione di militari a
lui fedeli. Uno spoils system il rimpiazzo degli alti dirigenti
con il cambiamento di governo
- allamericana che ha interes-

sato tutte le aree del potere. Ed


stato anche lultimo atto di
una guerra sotterranea per il
controllo delle leve nellisola
che i due fratelli hanno combattuto per tutta la vita.
Lunico ex fedelissimo di Fidel rimasto il generale Ramiro Valdez, 84 anni, eroe della rivoluzione, ma Ral lo ha destinato a occuparsi del Venezuela, lontano dai centri del potere.
Con la sua nuova quipe,
Ral si dedicato a riformare il
socialismo cubano con lidea di

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trovare una via duscita che


consentisse al regime di sopravvivere dopo la morte di Fidel e la sua. Che ci sia riuscito
oppure no lo sapremo pi avanti ma non c dubbio che, in alcune cose, ha fatto grandi passi. Soprattutto in alcune libert
per i cubani, dalla possibilit di
viaggiare fuori dallasilo, alla
nascita delle attivit private. Fino alla storica svolta della pacificazione con Obama. Molti dissidenti credono, a Cuba come a
Miami (dove vivono la maggior parte degli esuli anticastri-

gna un cambio di rotta nella gestione del corpo dei Capi.


Non pi tempo di mummie e sacre spoglie. Ladorazione del corpo del santo del Comunismo cosa dellaltro secolo.
Lenin, Stalin, Mao erano gli eredi di una tradizione da tempo
finita.
La santit non pi visitabile nel mausoleo di pietra o cemento; si spande ovunque; nel vento, in quel particolare
vento che il web, dove perdurano parole, immagini e voci.
La leggenda del rivoluzionario affidata non pi al corpo imbalsamato, bens alleco mediatica. Quello che conta non salvaguardare le spoglie mortali, come se Lui fosse ancora con
noi, ma trasformare il corpo in qualcosa di pi impalpabile e
leggero.
Il Leader Maximo ovunque: ovunque ci sia una ribellione,
una rivolta, una rivoluzione. La sua anima nellaria, intoccabile e invisibile. Una tomba un luogo troppo ultimativo per
preservare una memoria attiva. Luogo di culto, non di azione.
Le ceneri mute aleggiano e non si depositano pi. In questo
Fidel ha segnato la propria diversit dai suoi avversari, i capitalisti del XX e XXI secolo, il cui sogno invece quello di vivere per sempre, come ha raccontato DeLillo nel suo romanzo
Zero K: ibernare il corpo in attesa della guarigione eterna. Un
rivoluzionario sa che il proprio corpo continua nel corpo dei
militanti, e sopravvive nella loro azione. La cenere solo un
resto, quello che conta la fiamma della Rivoluzione che arder, ha sostenuto Fidel, fin che ci sar anche un solo oppresso
nel mondo. Il suo ora un corpo di corpi.

sti), che Ral abbia utilizzato


Fidel come un pretesto per
muoversi molto lentamente
verso il rinnovamento. Al quale evidentemente manca una
riforma politica, visto che nessuno sa a scienza certa cosa accadr quando, come ha promesso, fra due anni, Ral lascer la presidenza. E che ora, senza Fidel, completamente solo
Ral non avr pi alibi di fronte al suo popolo.
Lidea per discutibile perch Ral non ha mai cercato di
affondare il regime nel quale
cresciuto ma solo di riformarlo
per conservarlo com. La morte del fratello maggiore arriva
per in un momento critico. Decisivo sar latteggiamento del
neo presidente americano, Donald Trump, che su Cuba ha
gi detto tutto e il contrario di
tutto. Se seguir i desideri di rivincita, anche sulle aperture di
Obama, del fronte pi duro degli anticastristi repubblicani
(da Marco Rubio a Mario Diaz
Balart) abbastanza probabile
che la risposta a Cuba sar quella di difendersi serrando le fila.
Nelle stanze del potere oggi
allAvana c ancora la generazione della rivoluzione. Ma la
via che sceglieranno i pi giovani, come lo zar delleconomia,
Marino Murillo (55 anni), o il
vice presidente Miguel Diaz-Canel (56 anni), quando la soluzione biologica gli aprir finalmente la strada, ancora tutta
da immaginare. Ma la chiave di
volta sar la successione a
Ral. Sar un altro Castro, come molti credono, ovvero Alejandro Castro Espn, lunico maschio cresciuto nella famiglia
del presidente in carica. Oppure no. Quel giorno si capiranno
molte cose. Per oggi, dopo laddio a Fidel, alla guida del Paese
c gi un altro Castro. Meno ortodosso e visionario del primo.
Ma pur sempre un Castro.

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A DECISIONE di cremare il proprio corpo presa da Fidel se-

Tutti
gli uomini
di Ral
Alejandro
Castro Espin
51 ANNI

Capo dei Servizi segreti, stretto


consigliere del presidente

Miguel Diaz-Canel Bermudez


56 ANNI

Vice presidente
del Consiglio di Stato

Jos Ramon Machado Ventura


86 ANNI

Vicepresidente del Consiglio di


Stato, partecip alla rivoluzione

Alvaro Lopez Miera


73 ANNI

Capo di stato maggiore

Marino Murillo
55 ANNI

Ministro dellEconomia

Bruno Rodriguez
58 ANNI

Ministro degli Esteri

Leopoldo Cinta Frias


75 ANNI

Ministro delle forze armate,


membro del Bur del Pcc

Ramiro Valdez Menendez


84 ANNI

Vicepresidente del Consiglio


di Stato, ha partecipato
alla rivoluzione

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LAVANA

forse un po meno
gente per le strade, molti
restano a casa attaccati alla televisione o a sentire 3BEJP
3FMPK (Radio Orologio), la pi
antica dellisola e forse dellintera America Latina. Questa
emittente scandisce il tempo
minuto per minuto, con la voce
grave degli speaker che ripetono in maniera quasi esasperante i comunicati ufficiali in merito alle modalit di svolgimento
delle commemorazioni del -E
FS  .YJNP e comunicano in
tempo reale le reazioni e il cordoglio provenienti da tutto il
mondo.
Si vive il senso di una tristezza composta, riassunta dallaffermazione di Yoani, impiegata dellhotel Sevilla, storico albergo del centro dellAvana
vecchia e crocevia di molti incontri e discussioni politiche
(qui Graham Greene ambient Il nostro agente allAvana). Yoani ha circa quarantanni, ed nata e cresciuta
nella Cuba rivoluzionaria: Per
noi il distacco di una persona
cara, una presenza costante.
Come un BCVFMP (nonno ndr.)
da molto tempo infermo, che si
sa che prima o poi ci dovr lasciare: non siamo mai preparati allultimo saluto. Per i miei
genitori e per me stato sempre una guida, mi ha dato lopportunit di studiare e di forI NOTA

marmi come cittadina. Le


chiedo che cosa pensa dei caroselli e dei festeggiamenti che
anche qui alla televisione si vedono provenire dalla comunit
cubana di Miami. E una reazione inumana, comodo ballare e festeggiare contro la politica di Cuba stando dallaltra parte del mare. E importante lottare qui per le cose che non funzionano, che sappiamo essere
tante ma che non cancellano le
conquiste che abbiamo ottenuto. Personalmente non mi appassiona la politica, ma sono cosciente di vivere un momento
storico per il mio Paese e per il
mondo intero.

compartecipazione sociale della comunit ai problemi delle


persone, mi dice Dario accogliendomi in casa. Era prevista
una festa questa mattina, ma
lincontro si risolve in un momento comunitario di riunione
con queste famiglie. La vita va
avanti come sempre, ma contemporaneamente presente
in tutti un senso di tristezza e
di perdita.
La mancanza e lo stordimento per la morte di una figura cos dominante nella vita delle
persone si percepisce ovunque
e, pur lasciando pochissimo
spazio a qualsiasi slancio apologetico, rende impensabile un

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Raggiungo Guanabacoa, un
municipio periferico dellAvana, dove incontro una comunit di agricoltura urbana a sostegno di bambini e adolescenti
malati di cancro. Qui i contadini della zona donano gratuitamente ortaggi, carne, frutta e
legumi con i quali Dario e Lizzy, i fondatori del progetto Granjita Feliz, compongono dei cesti che consegnano mensilmente alle famiglie dei bimbi malati. Qui non funziona con le donazioni di denaro, quello che
chiediamo partecipazione, la

cambiamento repentino di paradigma, come se finalmente il


popolo cubano si fosse liberato
da un peso. Al contrario impossibile non essere colpiti
dallorgoglio che traspare in
tutte le persone con cui ho parlato, a tutti i livelli. Un orgoglio
che non affatto appoggio incondizionato alle politiche della Cuba rivoluzionaria, e tuttavia figlio di un rispetto grandissimo per un uomo che ha
cambiato la storia di un continente.
Il prossimo venerd 2 dicem-

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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

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bre era prevista, come tutti gli


anni, la cerimonia storica di
commemorazione dello sbarco
del Granma, la nave che port
sullisola i primi rivoluzionari
cubani, provenienti dal Messico, alla guida di Fidel Castro.
Per la prima volta questo evento avr luogo con un mese di ritardo, lasciando spazio a quella
che sar una enorme manifestazione di cordoglio: dal 28 novembre sar infatti possibile
rendere omaggio al Lder in
piazza della Revolucion, per
poi giungere il 29 alle 19 alla cerimonia ufficiale di saluto. Da l
lurna con le ceneri partir per
un lungo viaggio fino a Santiago, citt natale di Fidel e luogo
scelto per la sepoltura.
Cuba si svegliata in un sentimento di mestizia mista a orgoglio, di consapevolezza di
aver fatto parte di uneccezione della storia che oggi perde il
suo artefice principale. E del resto sufficiente passeggiare
per le vie della capitale per capire che in un certo senso il mito
delluomo Fidel Castro stato
consumato e celebrato pienamente gi in vita. Nella mattina della sua scomparsa fa una
strana impressione vedere le
comitive di turisti, spesso giovani o giovanissimi, assieparsi
svogliatamente alle porte del
Museo della Revolucin, ospitato in quello che fu il palazzo presidenziale sotto il regime di Fulgencio Batista. La Storia li assolver?
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Signor Alcibiades Hidalgo,
lei ha lavorato per molti anni con i fratelli Castro, stato segretario personale di
Ral e poi ambasciatore di
Cuba allOnu. Alla fine, dopo essere caduto in disgrazia, ha preferito lesilio.
Qual oggi la sua impressione sulla morte di Fidel?
Lascia uneredit che peser ancora per molti anni nella storia di Cuba. Ma quello
che lascia qualcosa di molto
negativo per gli interessi del
Paese e della sua popolazione.
Per cinquantanni Fidel Castro ha conservato il potere
non per il benessere del suo
Paese, comera nei progetti
annunciati dalla Rivoluzione,
quelli che in tanti abbiamo
creduto, ma solo per fondare
una dittatura personale. Alla
fine ha raggiunto il suo unico
obiettivo, che era quello di
morire al potere. Con lui ovviamente non muore il castrismo, c suo fratello, la sua
eredit e i meccanismi della

oggi Internet e contro questo lottano in tutti i modi possibili.


Tutto nacque con un sogno
che si trasform in un incubo?
Fu una truffa. Una straordinaria truffa storica. Una rivoluzione che proclam luguaglianza e il benessere per
la popolazione ma non ha rea-

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repressione. Cambia adesso
che Ral finalmente solo.
Che non potr pi usare Fidel
come pretesto per mantenere ancora il regime cos
com.
Ral in questi dieci anni alla guida del Paese ha usato
Fidel come pretesto per rallentare la trasformazione?
Io penso che Ral avrebbe
potuto fare molto di pi sulla
via di una transizione democratica. In fondo non ha fatto
nessuna riforma politica per
disegnare un futuro dellisola. Si afferrato al potere e lui
e la sua famiglia controllano
gran parte delle poche risorse
dellisola. E adesso assisteremo a nove giorni di lutto, come quando morirono Stalin e
Mao.
Avrebbe potuto cogliere
con maggior entusiasmo la
svolta di Obama?
Certo. Obama ha fatto
moltissimo nella distensione
verso Cuba. Ha perfino dato
una legittimit internazionale al regime. Mentre allAvana in realt c stato solo un
rafforzamento della linea pi
ortodossa. Nessuna riforma
politica. Mano dura con la repressione della dissidenza e
molti alibi burocratici per
non lasciar entrare davvero il
capitale straniero o nella comunicazione, come il libero
accesso a Internet, che a Cuba viene considerato il vero
pericolo per la stabilit dellattuale governo. Uno dei maggiori nemici della dittatura

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lizzato nessuna delle sue promesse. Dopo oltre mezzo secolo di castrismo, Cuba un Paese in rovina. Un disastro economico evidente, con una percentuale molto alta di popolazione costretta a fuggire per
varie ragioni, e un governo
che non ha come obiettivo i bisogni del suo popolo. Ma solo
quello di perpetuarsi nel pote-

re a qualsiasi costo. E un bel


paradosso per una rivoluzione che avrebbe dovuto migliorare la vita di tutti.
Eppure per alcuni, per molti, Fidel Castro muore come un leader degli oppressi: come lo spiega?
E sar cos ancora per molto tempo. Sono tutti innamorati di quel Fidel Castro miti-

co del 59, che scese dalle


montagne con i contadini in
armi che presero il potere e
che ruppero tutti gli schemi
dellepoca. E tanti si rifiutano
di abbandonare quellidea. Fidel Castro stato sempre molto abile nellapprofittare
dellimmagine del piccolo David che si ribellava al gigante
dellimperialismo. Fidel sta-

to senza dubbio uno degli animali politici pi straordinari


del Novecento. Ha donato a
Cuba una importanza e un peso strategico che mai avrebbe
potuto ed diventato un riferimento essenziale per la sinistra nel mondo. Peccato che
quel che ha costruito non altro che una grande truffa.
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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

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MIAMI
ELEBRANO la morte di Fi-

del in un clima da carnevale: clacson e percussioni, musica e balli, i mestoli a


tambureggiare sulle pentole,
le bandiere cubane che sventolano con quelle a stelle e strisce. Regalado cubano-americano, suo padre era un giornalista dissidente, condannato
al carcere per 22 anni. Adesso dice il sindaco accaldato
e sudato per i festeggiamenti
i cubani avranno pi forza
per sfidare il regime. Gli fa
eco Miguel Saavedra, attivista anti-castrista sceso in piazza anche lui: Pi di 150.000
fra morti e desaparecidos in
57 anni. Molti di noi sono stati
separati a forza dalle proprie
famiglie. solo un peccato
che Fidel sia morto prima di
aver visto la democrazia a Cuba, la sua sconfitta finale.
In Florida le analisi post-voto dicono che il 52% della comunit cubana ha votato per
Donald Trump. Una maggioranza ma non soverchiante.
Malgrado la festa di Little Havana, gli esuli o immigrati da
Cuba non sono quelli di una
volta. Meno compatti nella militanza di estrema destra. Pochissimi ormai gli anziani che
ricordano con nostalgia il dittatore fascista Batista. Anche
chi non ha simpatie per il castrismo, ha accolto con sollievo lo storico disgelo di Barack
Obama culminato con il viaggio di marzo allAvana, la prima visita di un presidente Usa
in 88 anni. Non c bisogno di
essere di sinistra per concordare con Obama su una constatazione: lembargo non ha
funzionato, isolare Cuba non
serve a nessuno. Tra gli esuli
pi ricchi c chi ha scelto la
strada opposta: investire a Cuba perch sia il capitalismo a
far soccombere quel che resta
del castrismo. Obama a marzo si fece accompagnare allAvana da una delegazione di imprenditori di origini cubane. E
ora che far Trump? La sua
prima reazione stata di esultanza, su Twitter: Fidel Castro morto! Poi arrivato
un comunicato pi sobrio: La
nostra Amministrazione far
il possibile perch il popolo cu-







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bano possa finalmente cominciare il suo viaggio verso il benessere e la libert. Che cosa
significa, per il futuro delle relazioni bilaterali tra il gigantesco e ingombrante vicino nordamericano, e lisola a 90 mi-

glia dalle coste della Florida?


Trump dar ascolto alla destra dura, o raccoglier leredit di Obama che con Ral Castro ha incassato forse il suo
pi pregevole successo diplomatico?

Alla fine del 2014 Obama


annunci il disgelo e la riapertura delle ambasciate. A questo fecero seguito dei cambiamenti concreti, percepibili
nella vita quotidiana. LAmministrazione uscente ha libera-

lizzato ci che in suo potere


in quanto dipende da regolamenti dellesecutivo. Cuba ha
smesso di essere una destinazione proibita per i cittadini
Usa (in passato ci si andava facendo scalo in Canada, Messi-

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n occasione della scomparsa di Fidel Castro,


tendiamo una mano amichevole al popolo
cubano. Sappiamo che questo momento suscita
delle emozioni forti nei cubani che vivono a Cuba e
negli Stati Uniti, e fa ripensare loro agli
innumerevoli modi in cui Fidel Castro ha alterato il
corso di singole esistenze, di famiglie e della nazione
cubana. La storia registra e giudicher lenorme
impatto che questo singolare personaggio ha avuto
sulle persone e sul mondo che lo circondavano.
Per quasi sei decenni il rapporto tra Stati Uniti e
Cuba stato caratterizzato da conflittualit e da
divergenze politiche profonde. Durante la mia
presidenza abbiamo lavorato duramente per
lasciarci alle spalle il passato e costruire un futuro in
cui il rapporto tra i nostri Paesi non fosse definito
dalle differenze bens dai numerosi aspetti che ci
accomunano in quanto vicini ed amici: legami
familiari, culturali, commerciali e di umanit
condivisa. A questo impegno hanno contribuito
anche i cubano-americani, che tanto hanno fatto
per il nostro Paese e che hanno molto a cuore i loro
cari che vivono a Cuba.
Oggi porgiamo le nostre condoglianze alla
famiglia di Fidel Castro. I nostri pensieri e le
nostre preghiere sono con il popolo
cubano. I cubani in futuro penseranno al
passato, ma volgeranno anche lo sguardo
verso il futuro. Nel farlo dovranno
ricordarsi di avere negli Stati
Uniti dAmerica un amico e un
alleato.
5SBEV[JPOFEJ.BS[JB1PSUB


GGI il mondo assiste alla scomparsa di un

dittatore brutale che ha oppresso il


proprio popolo per quasi sei decenni. Il
retaggio di Fidel Castro segnato da plotoni
desecuzione, ruberie, una povert
inimmaginabile e la negazione dei diritti umani
fondamentali.
Spero che a partire da oggi Cuba, dove pure
continua a perdurare il totalitarismo, inizi ad
allontanarsi dagli orrori troppo a lungo subiti e ad
incamminarsi verso un futuro in cui leccezionale
popolo cubano possa finalmente vivere nella
libert che tanto merita.
Bench le tragedie, le morti e le sofferenze
causate da Fidel Castro non potranno essere
cancellate, la nostra amministrazione far tutto il
possibile affinch il popolo cubano possa
finalmente avviarsi verso prosperit e libert.
Mi unisco ai tanti cubano-americani, compresa la
Brigata 2506 Veteran Association, che durante la
campagna presidenziale mi hanno tanto
sostenuto, con la speranza di vedere, in un giorno
non lontano da oggi, una Cuba libera.
5SBEV[JPOFEJ
.BS[JB1PSUB

co; oppure dopo avere ottenuto dei permessi ad hoc per


scambi culturali; o avendo familiari sullisola). Sono stati
autorizzati voli diretti da molte citt Usa mentre prima esistevano charter riservati ad alcune categorie di viaggiatori
(origini cubane, o con permessi speciali). Il turismo americano gi cresciuto del 50%. diventato pi facile spedire soldi sullisola. stato ripristinato il servizio postale diretto. Ci
sono quattro hotel Usa in costruzione allAvana. Airbnb
entrato nel mercato delle locazioni di case. Perfino i due prodotti cubani pi simbolici
dellembargo, sigari e rum, sono stati liberalizzati: i viaggiatori possono portarli con s al
rientro negli Stati Uniti. Resta
un embargo commerciale che
Obama non ha potuto togliere. Era stato votato dal Congresso e solo il Congresso pu
disfarlo.
La destra repubblicana,
con esponenti di origini cubane come Ted Cruz e Marco Rubio, ha sempre contestato il disgelo, accusando Obama di assolvere il regime castrista e di
dargli carta bianca per gli abusi contro i diritti umani. Agli
anti-castristi
intransigenti
Trump ha dato un segnale
con una nomina recente: nella
sua squadra di transizione
per il Tesoro ha messo Mauricio Claver-Carone, un falco
che non vuole la levata
dellembargo. Claver-Carone
dirige il 64$VCB%FNPDSBDZ
1PMJUJDBM  "DUJPO  $PNNJUUFF,
una delle lobby pi oltranziste. In un recente articolo sul
.JBNJ  )FSBME ha accusato
Obama di avere peggiorato
la situazione dei diritti umani, e ha denunciato gli investimenti del colosso alberghiero Starwood nellisola, perch
rafforzano i militari cubani
che controllano il business turistico.
Quando faceva solo laffarista, Trump fu tentato lui stesso di investire a Cuba attraverso dei partner europei non soggetti allembargo. Non gli sar facile annunciare indietro
tutta ai big del turismo e delle crociere che hanno firmato
fior di contratti sullisola, e potrebbero perfino pretendere i
danni se lui cancella le aperture di Obama.
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CITT DEL VATICANO. Solo ora
che Fidel Castro non c pi posso rivelare un episodio che per
anni per discrezione ho preferito
tenere per me. Avvenne a Cuba
nel gennaio del 1998 durante il
viaggio di Giovanni Paolo II. Al
termine di un lungo colloquio,
lontano dalle telecamere, il Papa
don a Castro un piccolo crocifisso in oro. Fidel accett il dono e
se lo mise nella tasca della sua
giacca. Allora, e cos negli anni
successivi, questa cosa non pot
essere rivelata. Per Wojtyla fu
un segno col quale riconosceva
del buono negli ideali del leader
cubano. Non so cosa rappresent per Castro. Ma comunque fu significativo il fatto che accett il
dono privato del Papa.
Joaquin Navarro-Valls aveva
con Castro un rapporto speciale.
Con lui svest i panni del mero
portavoce papale. Nellottobre
del 1997, infatti, ag da fine diplomatico andando da solo in
avanscoperta allAvana per preparare lo storico incontro.
Cosa ricorda della sua missione l?
Tante cose. Su tutte probabilmente ci che avvenne mentre il
Papa stava volando per Cuba. Io
lo aspettavo allAvana. In volo
allora le conferenze stampa si facevano durante il viaggio di andata, OES un giornalista gli
chiese: Santo Padre, che cosa si
aspetta da Fidel?. Rispose: Io
voglio la sua verit, la sua verit
di rivoluzionario, di capo di Cuba, la sua verit come comandante. Mi mandarono subito il testo
della conferenza stampa. Feci vedere a Fidel quella risposta del
Papa che divenne immediatamente lordine del giorno della
visita. Wojtyla voleva la verit di
Fidel. Insomma, era arrivato fin
l per ascoltarlo.
Lincontro privato fra i due dur diverse ore. Cosa si dissero?
Posso solo dire che uscirono
sorridenti e rilassati. Credo che
Castro gli abbia fatto moltissime
domande. Era un uomo intellettualmente molto curioso.
Lei come prepar lincontro?
Venni invitato a casa di Castro verso sera. Lui di notte dormiva pochissimo. E, infatti, parlammo fino a notte fonda. Affrontammo diversi temi. Ricordo che
mi chiese se a mio avviso ci fosse
della vita oltre il nostro mondo.
Gli dissi che la scienza fino a oggi

non laveva scoperto ma che comunque di per s non si poteva


escludere. Poi mi disse: La sfido
a trovare in tutta la rivoluzione
cubana una sola goccia di sangue versata da un prete cattolico. Voleva sottolineare il fatto
che a Cuba i preti non erano perseguitati a differenza di quanto

avvenuto nelle rivoluzioni messicana e spagnola dove diversi sacerdoti vennero uccisi.
Tuttavia la Chiesa non aveva
libert dazione.
Era cos. E Wojtyla lo sapeva
bene. La Chiesa non poteva aprire scuole, ricoverare bambini, orfani. Nulla. Per, dopo lincontro

col Papa, la situazione cambi in


meglio. Fu uno dei frutti pi belli
di quel viaggio.
Spesso Castro veniva descritto come un condottiero burbero, spigoloso.
In realt se si aveva pazienza
e se si riusciva ad andare oltre la
facciata formale del grande dit-

tatore si poteva incontrare un uomo anche giovale e capace di


scherzare. Abbiamo riso moltissimo insieme. Cera un momento in cui abbassava la guardia e
si lasciava andare a scherzi e risa.
Cosa pensava del Papa?
Giovanni Paolo II desiderava
andare a Cuba
ma linvito non
arrivava. Poi Castro venne a Roma, incontr Wojtyla alla Fao e in
quelloccasione
decise di invitare
il Papa. Credo
che in fondo avesse ammirazione
per il Papa, insieme a una grande
curiosit.
Salutandolo
allaeroporto
di Cuba Fidel
cosa disse al
Papa?
Fu un saluto
molto singolare.
Disse: Santo Padre, io la ringrazio per tutto quello che ha detto in
questi giorni a
Cuba, anche per
quelle cose che a
me non hanno potuto far piacere.
Fu molto sincero
e il Papa apprezz.
Al disgelo con
gli Stati Uniti
ha contribuito molto la diplomazia vaticana. Come si arrivati a questo risultato?
Ho seguito naturalmente lopera portata avanti da Benedetto XVI prima e da Francesco poi.
La diplomazia vaticana agisce
tassello dopo tassello. Il risultato
finale sempre il frutto di un
grande lavoro precedente. Con
Giovanni Paolo II c stato il cambiamento di una Chiesa, quella
cubana, che dal nulla ebbe finalmente una sua rilevanza sociale.
Prima del viaggio di Wojtyla era
come se la Chiesa cattolica non
esistesse: non si vedeva e non si
sentiva. Erano vietate le manifestazioni pubbliche per le strade,
anche qualsiasi forma di piet
popolare. Da l in poi sono stati
fatti altri passi che anche grazie
al lavoro dei nunzi presenti sul
territorio hanno contribuito al disgelo con gli Stati Uniti.
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er dire la potenza delle suggestioni


ideologiche: esiste un certo numero di
maschi italiani che nellarco di due o tre
generazioni sono stati battezzati e dunque risultano iscritti alla anagrafe come Fidel. E ancora oggi non c dubbio che suoni quale tributo al Lder Mximo, altra espressione
che dallepopea castrista entr di prepotenza
nel gergo della politica e del giornalismo, pure dilagando nelliconografia: e in questo senso, pure di sfuggita, varr la pena di ricordare
che il Patto del Nazareno fu siglato da Renzi e
Berlusconi sotto un poster di Castro che giocava a golf.
Dunque Fidel, che riusc a riscaldare il cuore del pi freddo e scettico fra i potenti italiani, Andreotti: Quando sorride scrisse di lui
il Divo - non sembra la stessa persona che il
giorno prima minacciosamente tuonava.
Strano ma vero, i due si piacquero. O forse Fidel era in grado di conquistare chiunque, nel
caso specifico riscaldando la fama di cultura e
di acume dei gesuiti, presso cui aveva studiato, e mostrando in quelloccasione di conoscere con una notevole finezza - sempre Andreotti - la letteratura latina, con appropriati
riferimenti a Svetonio e Cicerone.
Una leggenda di imprevedibile fascinato-

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re, un tornado di calore e avventurosa teatralit. Come quando volle portarsi Enrico Berlinguer a pesca, invano tentando di convincerlo che i barracuda che si aggiravano sotto
la loro barchetta fossero innocui. Per due giorni quellomone espansivo si tenne vicino lo
schivo leader del Pci e oltre agli squali ci furono cene, battute, spiritosaggini, visite a sorpresa. Al terzo giorno, nella redazione di
(SBONB, Berlinguer dovette simulare un malore: In realt avevo solo un gran sonno.
Quando si rividero, portarono a Castro un dispaccio: un volontario cubano, fattosi maestro di scuola in Nicaragua, era stato ucciso
poche ore prima dai mercenari. Eccola la loro libert - esplose Fidel - lo hanno fatto mettere in ginocchio davanti ai bambini e lhanno
ucciso!.
Quanti ricordi. Anche Gianni Agnelli volle
conoscere e invitare Castro a pranzo a casa
sua, durante una visita a Roma nellautunno
del 1996. E anche lAvvocato rest colpito da
quella personalit - a parte la voce che gli suon fessa. Il personaggio era gi piuttosto in
avanti con gli anni, da un pezzo aveva dismesso i panni delluomo sexy che guidava la classifica mondiale dei gridolini, come scritto da
chi deprecava linfatuazione in salsa romantico-terzomondista che a ragione e a torto, come succede nelle pieghe della storia e della vita, afferr moltitudini femminili negli anni
60 e 70.
Il Castro delle indimenticabili interviste al
chiaro di luna con Rossana Rossanda. Ma anche - e qui il comunismo centrava poco o nulla - laitante leader dei CBSCVEPT innalzato a
divinit nei servizi fotografici di Gina Lollobrigida. Tanto ebbe presa sullimmaginario,
quel mito di esotica virilit, che ancora nel
1990 Sandra Milo, per rilanciarsi, divulg sui
rotocalchi un presunto, ma indimenticabile

flirt fotografico nella giungla con un improbabile simil-Fidel, il colonnello Ordonez.


Non si conoscevano allora, o non si vollero
approfondire, gli aspetti pi brutali del regime cubano, le persecuzioni dei dissidenti e
dei gay, la miseria profonda e la prostituzione disperata. Ma certo il colore o il calore di
tanti italiani - dal maestro Abbado alla berlusconiana Katia Noventa, da Carla Fracci a Raffaella Carr, da Salvatores a Gianni Min fino
al Merolone - non bastano forse a spiegare
gli equivoci e i fraintendimenti di quella lunghissima stagione: la SFWPMVDJO vissuta qui
come unofferta votiva che dai Caraibi illustrava lopportunit di costruire il socialismo
superando la logica dei blocchi. Un socialismo allegro, oltretutto, creativo, tropicale,
musicale, 2VFMJOEBFT$VCB e (VBOUBOBNF
SB: Nulla che potesse ricordare le musonerie
sovietiche avvolte dalle nebbie di quei freddi
paesi, proclam a suo tempo Sergio Endrigo
(che pure aveva le sue malinconie).
E insomma: come sfidare limperialismo
americano e vivere felici. O almeno questa
era limpressione, lillusione. Con il suo berretto e la mimetica sgualcita, Fidel recava in
dono allumanit formidabili campioni di baseball e di atletica leggera, i ritmi del Caribe,
un sistema sanitario modello, le spiagge di
Varadero, il Tropicana, Casa Hemingway, il rhum e i sigari pi buoni del mondo.
A completare la luna di miele, come la
defin lo storico Eric Hobsbawm, quellaltra
celebre foto di Korda che del Che fece unicona planetaria di libert. Nulla che potesse far
sospettare le torve lotte di potere allinterno
della nomenklatura o il lento ma inesorabile
scivolamento nel campo dinfluenza sovieti-

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ca; nulla che potesse aprire gli occhi non solo


sulla paralisi economica, ma anche sulle mistificazioni che la negavano rilanciando leterno mito di Davide contro Golia.
Sta di fatto che partirono in tanti dallItalia, con lAeroflot. Partirono dalle Botteghe
Oscure Mario Alicata e Paolo Spriano. Partirono, pi a sinistra del Pci, il professor Colletti e
leditore Savelli. Partirono, per tornare carichi di reportage, Moravia e Parise. Quanto a
Cuba - ha scritto Nello Aiello ne *MMVOHPBEEJP
(Laterza, 1997) - divenne meta privilegiata
di viaggiatori liberal, quasi superando, in
questo ruolo, la stessa Cina di Mao. Part il
giovane studente di architettura Renato Nicolini, per un convegno che nel documento finale fiss lassioma: Il primo dovere degli
studenti darchitettura di combattere limperialismo americano.
Ma pi di chiunque altro era partito per Cuba Giangiacomo Feltrinelli. E mai come nel
suo caso, leggendo il libro del figlio Carlo (4F
OJPS4FSWJDF, Feltrinelli, 2000) e la documentatissima biografia, 'FMUSJOFMMJ, di Aldo Grandi (Baldini & Castoldi, 2000) si capisce come
la Cuba di Castro sia stata una scoperta, una
conquista, unemozione, una speranza, una
boccata di ossigeno. Una passione, insomma:
certo politica, ma forse prima ancora esistenziale. Feltrinelli arriv nei primissimi anni

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60 con lintento di pubblicare le memorie di
Castro, ma invano, giacch questi intasc i
dieci milioni di lire danticipo per acquistare
un prezioso toro di razza Holstein con lidea
di migliorare la zootecnia dellisola. Cuando
se hace la historia - spieg in seguito - no se
puede escribirla. In compenso leditore divenne amico del Lder Mximo, e a lui si devono fantastiche e meticolose descrizioni del
modesto condominio appartamento in cui viveva quella leggenda vivente, il cinturone e il
revolver abbandonati sulla poltrona, il terrazzo con le galline e il cesto da basket, la nota e
irrefrenabile logorrea.
Poi, come accade, anche Castro pass un
po di moda. Il mondo, anche quello delle
idee, prese altre forme. E neanche troppo lentamente laureola che luccicava attorno a Cuba perse fascino, allegria, energia, e parecchi
che lavevano venerata si acconciarono allidea che quella figura di demiurgo rivoluzionario si poteva senzaltro consegnare alla storia del XX secolo, ma anche per aver instaurato una immobile tirannia.
Quando alla met degli anni 90 venne a
Roma per una conferenza della Fao, Fidel ancora strinse mani e firm autografi per quasi
tutta la mattina. Ma il comunismo era ormai
poco meno che un ricordo. Lanno seguente,
a Cuba, al termine della messa, il Lder Mximo lievemente sinchin dinanzi alla benedizione di Giovanni Paolo II.
La lunga malattia, il plausibile rimbambimento, la soluzione dinastica non hanno cancellato, ma certo un po ridimensionato il mito. La pace con Obama assomigliava addirittura a un lieto fine. Per la storia pi complicata, e ancora una volta per cercare di capire
non basta che muoia qualcuno, ma avanza
sempre qualcosa da rivedere con occhi nuovi.
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ROMA. Morto Fidel Castro, dittatore. Roberto Saviano
commenta cos, scatenando unondata di commenti con un post
durissimo su Facebook, la morte del Lder Mximo. Incarcer
qualsiasi oppositore - scrive - perseguit gli omosessuali, scacci
un presidente corrotto sostituendolo con un regime militare. Fu
amato per i suoi ideali che mai realizz. Giustific ogni violenza
dicendo che la sanit gratuita e leducazione a Cuba erano
allavanguardia, eppure, per realizzarsi, i cubani hanno sempre
dovuto lasciare Cuba non potendo, molto spesso, far ritorno. Una
stroncatura chiarita qualche ora dopo con un secondo post: Fidel
rappresent i sogni di una generazione. Tutto il mondo am i
barbudos, pronti a sfidare il gigante americano dalla loro piccola
isola. Il fallimento del regime di Castro una sconfitta silenziosa.
Abbiamo bisogno di tornare a sognare non facendo gli stessi
errori. Non compromettendo mai la libert in nome di ideali
superiori.

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che tipo di donne gli piacesse.


S, vero. Rispose con una faccia marpionesca che gli piacevano fini, spirituali, dolci. In realt il suo genere era la Lollobrigida.
Raccontava di s, del suo privato?
No, tuttaltro. La sua vita era
solo la revolucin. Parlava di economia e di marxismo ma non era
un comunista teorico: al contra-

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PI CHE la casa di un rivoluzionario, sembra linterno progettato


da un designer, con la poltrona di
pelle dlabr, il parquet a listoni
robusti, e quegli stivali tirati a lucido che non sfigurerebbero in
una pubblicit del lusso. Siamo
allAvana, nel febbraio del 1964,
nellappartamento di Barba
Massima, come lo chiama nel
suo diario Giangiacomo Feltrinelli. Leditore venuto a Cuba per
realizzare un nuovo successo internazionale: le memorie di Fidel
Castro. Con lui la moglie Inge,
brillante fotoreporter che velocissima con la sua Rolleiflex cattura
scatti ovunque. Non credo esistano altre fotografie del leader
in pigiama, racconta Inge nella
sua casa milanese. Andavamo
da lui la mattina molto presto e lo
trovavamo ancora con la giacca
da camera.
Lui voleva affidarvi le sue memorie?
S, ci aveva scelto tra tanti
editori internazionali. Ma allinizio non fu facile avvicinarlo. Eravamo ospiti del governo in una
fantastica villa dun barone dello
zucchero, la Casa di Protocollo
numero uno, la stessa che aveva
ospitato il potente ministro sovietico Mikojan. E per una settimana aspettammo invano un suo
cenno. Tanto che una mattina
convinsi Giangiacomo ad andare
al mare con la jeep. E proprio
quel giorno si present il lder
mximo nella sua divisa mimetica. Ci avrebbe scherzato sopra al
telefono: ma come, io vengo a trovarvi e voi sparite?.
Giangiacomo se la prese?
Voleva quasi ammazzarmi.
Per fortuna Fidel torn da noi
una seconda volta. Al principio rimase deluso da Giangiacomo
che non aveva lallure da borghese riccone. Ma proprio lui il miliardario? continuava a chiedere ai suoi che riuscirono a rassicurarlo. Parlarono di tutto, della
produzione agricola e della crisi
dellOttobre rosso, di America Latina e dei contrasti con gli Stati
Uniti. E poi ci diede appuntamento a casa sua, la mattina molto
presto.
Per questo lo trovaste in pigiama.
S, un pigiama borghese, molto curato nelle cuciture sul polsino e sul colletto della camicia.
Era un uomo elegante, con le lunghe mani affilate da aristocratico spagnolo. Anche di primo mattino fumava dei sigari Cohiba
molto sottili che ne accentuavano il fascino. La sua voce era invece deludente: una tonalit molto
alta, quasi effeminata, che contraddiceva le pose da macho.
Di cosa parlaste?
Il dialogo era esclusivamente
con Giangiacomo. Io non ero considerata, se non come appendice. Avevo limpressione che fosse
anche impaurito dalle donne.
Perch?
Ricordo che Giangiacomo lo

critic per la politica ostile ai gay:


volete creare il mondo nuovo e vi
comportate da persecutori? E lui
fece un discorso sulla giovent
cubana rovinata da un mammismo impregnato di cattolicesimo. Accusava le madri di un eccesso di invadenza nella vita dei
figli. E le donne risaltavano nel
suo racconto come figure forti e
castratrici.
Feltrinelli gli domand anche

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TRIBUNALE DI ROMA
SEZ. FALLIMENTARE
G.D. Dott. Umberto Gentili
C.P. n. 114/2013 della Soc. Cooperativa Tabaccai p.a. in liq.ne
Il concordato preventivo n. 114/2013 vende con procedura competitiva:
LOTTO 3) locale autorimessa sito al piano seminterrato, distinto con linterno n. 5 (cinque), della
consistenza di metri quadrati 24; riportato presso lAgenzia del Territorio di Roma, Catasto Fabbricati
del Comune di Roma con i seguenti dati: Fol. 867, p.lla 97, sub. 39, z.c. 6, cat. C/6, cl. 13, mq 13, R.C.
Euro 111,79; Indirizzo: Via Canton ED. C, piano: 51, interno: 10, Scala: A; Libero Prezzo a base dasta:
euro 22.950,00. Offerte in aumento: euro 5.000,00.
LOTTO 4) locale autorimessa sito al piano seminterrato, distinto con linterno n. 8 (otto), della
consistenza di metri quadrati 40; riportato presso lAgenzia del Territorio di Roma, Catasto Fabbricati
del Comune di Roma con i seguenti dati: Fol. 867, p.lla 97,sub. 42, z.c. 6,cat. C/6, cl. 12, mq 40,R.C.
Euro 161,13; Indirizzo: Via Canton ED. C, piano: S1, interno: 10, Scala: A; Libero Prezzo a base dasta:
euro 45.900,00. Offerte in aumento: euro 5.000,00.
LOTTO 5) composto da a) appartamento sito al piano terra della consistenza di 4,5 vani catastali;
riportato presso lAgenzia del Territorio di Roma,Catasto Fabbricati del Comune di Pomezia con i
seguenti dati: Fol. 9, p.lla 408, sub. 2, cat. A/4, cl. 3, vani 4,5,R.C. Euro 209,17; Indirizzo: Via Naro
n. 12, piano: T; b) cabina elettrica di trasformazione e distribuzione dellenergia; riportato presso
lAgenzia del Territorio di Roma, Catasto Fabbricati del Comune di Pomezia con i seguenti dati: Fol.
9, p.lla 409,sub. 1,cat. D/1, R.C. Euro 365,00; Indirizzo: Via Naro n. 12, piano: T; c) capannone ad
uso industriale composto di locali a destinazione produttiva, magazzino, pensilina di collegamento
al piano terra e ufci siti al piano primo; riportato presso lAgenzia del Territorio di Roma,Catasto
Fabbricati del Comune di Pomezia con i seguenti dati: Fol. 9, p.lle 338,339,408,409,sub. 1 500, (tutto
graffati tra loro) R.C. Euro 48.000,00; Indirizzo: Via Naro n. 12,piano: T -1. Limmobile locato alla
Mecstar che versa un canone mensile di euro 14.000,00 iva esclusa.
Avuto riguardo a questo lotto, si fa presente che: a) in data 27.09.2016 la Mecstar S.p.A. ha formulato
una proposta irrevocabile di acquisto, con durata di giorni sessanta, poi prorogati di altri sessanta
giorni, cauzionata per lacquisto del cespite immobiliare di cui al lotto 5 pari ad euro 1.150.000,00; b)
con parere rispettivamente del 7, 18 e 19 ottobre 2016, il Comitato dei Creditori del C.P. 114/2013, ha
espresso allunanimit parere favorevole in ordine alla indizione di una procedura competitiva in cui si
metta in vendita il cespite immobiliare di cui al lotto 5) al prezzo di euro 1.150.000,00 prevedendo che
in assenza di offerte pari o superiori, il cespite immobiliare verr aggiudicato alla Mecstar S.r.l. Prezzo
a base dasta: euro 1.150.000,00. Offerte in aumento: euro 30.000,00. Si fa presente che in assenza di
offerte pari o superiori ad euro 1.150.000,00 il cespite immobiliare verr aggiudicato alla Mecstar Srl.
LOTTO 6) locale magazzino sito al piano seminterrato della consistenza di metri quadrati 371
(trecentosettantuno); riportato presso lAgenzia del Territorio di Roma, Catasto Fabbricati del
Comune di Ciampino con i seguenti dati: Fol. 2, p.lla 962, sub. 501, cat. C/2, classe 1, consistenza
mq 371,R.C. Euro 1.609,49; Indirizzo: Via Giacomo Brodolini n. 18, piano: S1. Limmobile non
locato. Allinterno dellimmobile sono conservati documenti della Cooperativa Tabaccai. Prezzo a
base dasta: euro 166.260,00.
Offerte in aumento: euro 10.000,00.
I beni saranno posti in vendita per tutti i lotti nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, in base
alla perizia redatta dallIng. Lorenzo Maria Franco, quale consulente nominato dal Giudice Delegato
nella fase antecedente alla omologa del concordato siccome integrata dalla relazione redatta dalla
De Marinis De Pinedo & Partners del 24 luglio 2015 (pubblicata sul sito www.astegiudiziarie.it e
sar messa a disposizione dal liquidatore giudizile mediante semplice richiesta scritta alla mail della
procedura cpo114.2013roma@pecliquidazioni.it.).
Lasta si terr presso lo studio del liquidatore giudiziale, Avv. Lorenzo Parroni sito in Roma, viale Bruno
Buozzi n. 32, in data 12 gennaio 2017 2016 ore 15.
In caso di asta negativa, per i lotti 3, 4 e 6 la quarta asta si terr sempre presso lo studio del liquidatore
giudiziale in data 16 marzo 2017 ore 15 con un ribasso del 10% del prezzo a base dellasta precedente.
Offerta irrevocabile in busta chiusa per ciascun lotto entro le ore 13.00 del giorno anteriore alla
data dellasta, presso studio del liquidatore. Modalit di vendita e di offerta per acquisto indicate
nel disciplinare di gara disponibile sul sito www.astegiudiziarie.it e sar messa a disposizione dal
liquidatore giudiziale mediante semplice richiesta scritta alla mail della procedura cpo114.2013roma@
pecliquidazioni.it

rio appariva superficiale e velleitario.


Impietoso appare il giudizio
annotato da Feltrinelli sul suo
diario: impulsivo, retorico, ideologicamente confuso, incapace di un pensiero
forte e organizzato.
S, cos. E non sapeva nulla
neppure di letteratura. Un ruolo
istruttivo importante lavrebbe
svolto Garca Mrquez, che gli fece conoscere la narrativa sudamericana. Il loro rapporto era
stravagante, complice ma anche
competitivo. Una volta ho scritto
che insieme mi ricordavano Federico il Grande e Voltaire. In realt
Gabo non era Voltaire. E Fidel
non era Federico il Grande.
Erano animati da gelosia reciproca?
S, erano entrambi Re. E
quando la fama ne accentu smisuratamente lego, Gabo non reggeva la presenza di Fidel, che anche fisicamente lo sovrastava.
Hobsbawm ha scritto che
nessun capo nel secolo breve
ebbe ascoltatori pi entusiasti di questo uomo barbuto
con la mimetica sgualcita che
parlava in modo assolutamente confuso. Al di l delle riserve, anche voi ne subiste il fascino.
Io ero stata a Cuba la prima
volta nel 1953. Uno spettacolo deprimente: alberghi di lusso, bordelli e bambini in stracci, quasi
morenti. Una povert estrema,
come quella di Calcutta. In pochi
anni Castro era riuscito a trasformarla, puntando sulleducazione e sulla salute della popolazione. Nel 1964 trovai Cuba completamente cambiata.
Per poi prevalsero gli aspetti
illiberali.
A Castro non perdoner mai
lassassinio di Orlando Ochoa, leroe dellAngola. Ma non concordo con la definizione di regime.
Nella vicenda politica di Giangiacomo la figura di Castro ebbe un impatto fondamentale,
anche deflagrante.
S, nella prima fase gli anni
tra il 1964 e il 1965 prevaleva
linteresse delleditore allinseguimento del grande libro. La seconda fase dal 1967 al 70 fu
unaltra cosa, che attiene pi alla
militanza politica di Giangiacomo.
Fu Castro a ispirargli lidea di
fare della Sardegna la Cuba
del Mediterraneo?
Non credo che Castro sapesse dovera la Sardegna, ma non
escludo che ne abbiano parlato.
Per io non posso saperlo: allora
mi ero allontanata politicamente da Giangiacomo.
E le memorie di Castro?
Fidel divenne pi esigente
con se stesso. E non ebbe il tempo sufficiente per concludere lintervista, cominciata con Giangiacomo e proseguita con Valerio Riva. Del libro, alla fine, non se ne
fece niente.
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