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IL FOGLIO

quotidiano

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: VIA VICTOR HUGO, 1 - 20123 - MILANO

ANNO III NUMERO 35

Il sogno della crisi

Tutti quelli che vogliono


liberarsi di
Rifondazione
Spinte a un miniribaltone da settori
finanziari e imprenditoriali. Il ruolo
di Cossiga. Una scadenza a maggio

Una soluzione per le 35 ore


Roma. Sul terreno minato delle 35 ore, in
diversi ambienti si creduto di intravedere
loccasione per dare una spallata che liberasse la maggioranza dellUlivo dallipoteca comunista, per spostarne lasse verso il centro.
Quando ieri mattina Nerio Nesi sobbalzava
sentendo Sergio Cofferati che sui giornali annunciava la richiesta di ricontrattare le 35
ore, la speranza cresceva. Ma Cofferati un
sindacalista abituato ad aumentare la posta
prima della trattativa.
Confindustria si fatta pi prudente e collaborativa, ma anche pi insidiosa, gettando
sul piatto soluzioni che potrebbero provocare
uno scontro frontale con Prc. Ma anche Confindustria sa che i voti di Rifondazione sono indispensabili per lEuropa, e si adoprer per
una soluzione, osserva Michele Salvati parlamentare del Pds. Intanto, diversi passaggi di
parlamentari dal centrodestra alla maggioranza (la campagna acquisti di Lamberto Dini,
il rafforzamento del gruppo misto grazie ai
transfughi del Polo, la potenziale spaccatura
del Ccd, con Clemente Mastella in procinto di
trasferirsi su sponde governative a bordo della zattera di Francesco Cossiga) stanno
p ro g re s s i v a m e n t e
erodendo la dipendenza della maggioranza da Prc alla Camera. Al Senato la
maggioranza gi autonoma da Bertinotti,
a Montecitorio si tratta ormai di una quindicina di voti. Cos, il
sogno di un nuovo ribaltone prende corpo.
Il diniano Natale DAmico dice: Ora il banFAUSTO BERTINOTTI
co di prova sono le 35
ore: se il Prc si assume la responsabilit di governo bene, altrimenti le spinte per scaricarla
aumenteranno anche in quel mondo imprenditoriale che punta su Prodi. Ma anche chi sarebbe pi interessato a costruire (dallinterno
dellUlivo) una maggioranza centrista alternativa al Pds dubbioso. Inutile illudersi - dice
il popolare Ortensio Zecchino, amico di Ciriaco De Mita - la volont di farlo diffusa, ma al
momento il Prc non sostituibile. Lo spazio
per unalternativa non pu venire da Cossiga.
E chi ha parlato ieri con lex presidente lo descrive convinto di poter mettere in crisi il Ppi
e di trascinarsi dietro pezzi di centro, ma consapevole di essere condannato allambiguit,
in bilico tra Prodi e Berlusconi. Pierferdinando Casini ha gi preso le distanze, e per il
Ccd Marco Follini chi crede come noi nel bipolarismo non pu spostarsi nel centrosinistra. N, aggiunge, basta una manciata di
voti per reggere una maggioranza: cos lintesa
Ulivo-Prc, pur minata, condannata a sopravvivere. Lidea di liberarsi di Rifondazione
per circola sempre meno sotterraneamente,
e sono innanzi tutto club finanziari a premere.
Vincer il compromesso francese
I bot calano (ieri Antonio Fazio ha annunciato la possibilit di un nuovo calo dei tassi
di interesse), la Borsa tira, ma la resistenza
del Prc blocca privatizzazioni come Enel e
Eni. A questo si aggiunge il desiderio di ridimensionare il ruolo del Pds: finch si trova in
posizione centrale tra Prodi e Rifondazione,
la soluzione di tutti i problemi passa necessariamente per le sue stanze (dalla Rai a ImiSan Paolo), ma se la coalizione si dotasse di
una pi sostanziosa ala destra le leve del potere sarebbero pi saldamente in mano al
centro ulivista. Senza contare che lespulsione di Fausto Bertinotti dalla maggioranza, come osserva lesponente di Forza Italia Giorgio
Rebuffa, destabilizzerebbe dallinterno il
Pds e indebolirebbe DAlema.
Anche per questo, il tentativo di Cossiga
viene guardato con attenzione da alcuni settori del mondo imprenditoriale e da categorie (come gli agrari orfani della Dc e i commercianti, ai quali per Lanfranco Turci sta
offrendo di giocare anche sul tavolo pidiessino) interessati alla ricostituzione di un centro
pi forte. Le iniziative di un uomo chiave negli equilibri politici e geografici dellimpresa
come il presidente di Federlombardia Ennio
Presutti, ex Cda Rai, che ha avuto recentemente diversi incontri con Cossiga, vengono
ricollegate a questa iniziativa.
Analoga spinta viene dalla Cisl, spiazzata dal ruolo centrale della Cgil. Sergio
DAntoni - spiega lex dirigente sindacale
Giuliano Cazzola - il pi concentrato in difesa della concertazione generalizzata proprio per sottrarre spazio alla politica, dove
i suoi santi in paradiso sono assai debilitati. Anche lui si sentirebbe pi forte, dunque, se la sponda di centro si rafforzasse.
Ma lo stesso Cazzola convinto che sulle
35 ore si copier il compromesso francese.
Slitter un po la data del 2001, ma sar fissata. E Michele Salvati ritiene che fino a
maggio, tutto congelato, e il primo a saperlo Prodi, poi si vedr se gli accordi
sulla Bicamerale reggono e se si aprono
prospettive diverse. Finch questo governo serve, conclude, non vedo possibilit di grandi sconvolgimenti.

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DIRETTORE GIULIANO FERRARA

La Giornata
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In Italia

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Nel mondo

PARTE LA COSA 2, SCOMPAIONO


FALCE E MARTELLO; nel simbolo della nuova formazione, c una rosa sotto
una quercia. Agli Stati generali di Firenze, Massimo DAlema afferma che si
tratta del prosieguo della svolta
dell89 e invita a non guardare al passato cercando rimozioni o vendette.
Franco Marini parla di operazione
positiva. Silvio Berlusconi auspica che
alle parole seguano i fatti. Per Fausto
Bertinotti Prc e Cosa 2 sono distanti.

GLI USA SOSPETTANO DI UN ACCORDO ILLECITO IRAK-RUSSIA per


la fornitura di materiale chimico destinato a sviluppare armamenti di distruzione di massa. Secondo la Washington
Post, lo avrebbero scoperto gli ispettori
Onu. Mosca smentisce e accusa di traffici chimici Germania, Austria e Svizzera.
Quanto accade nel Golfo tocca gli
interessi vitali della Russia: gli americani sono pronti a farsi carico di tutte le
possibili conseguenze?, dice il ministro
della Difesa russo Serghieyev al collega
americano Cohen in visita a Mosca.

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I tassi possono calare, dice Fazio, purch si prosegua verso lUme. In commissione Bilancio alla Camera, il governatore di Bankitalia avverte: lUme
sar un purgatorio, non il paradiso.

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I treni avranno una scatola nera. La


decisione stata presa in una riunione
sulla sicurezza nelle Fs fra Giancarlo Cimoli e Claudio Burlando. Per Prc il governo non ha una politica dei trasporti.

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Dovevo dare soldi a Di Pietro avrebbe sostenuto Antonio DAdamo nellincidente probatorio a Brescia. Secondo lindiscrezione dellEspresso il costruttore
ha negato di aver riferito a Berlusconi di
una promessa di 4,5 miliardi: Ho parlato di una restituzione di denaro.

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No di Cisl e Cgil a riduzioni di salario


insieme alle 35 ore. Tiziano Treu dichiara: Non c legame tra la riduzione dellorario e quella del salario.

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Multe del Fisco per Tangentopoli sono


state notificate a circa 200 persone per
movimenti di denaro irregolari. Le sanzioni ammontano in tutto a 1.900 miliardi. Lo rende noto lEspresso.

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Fini crede che le riforme si faranno:


Una volta partite, non si fermano. Berlusconi scettico. Non ci sar una riforma contro qualcuno dice DAlema.

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Paolo Berlusconi sentito su Telecinco


a Milano, con Ubaldo Livolsi dagli inquirenti spagnoli, che contestano loro il
reato di frode fiscale.
Silvio Berlusconi spiega che non si
presenter ai magistrati iberici perch
ritiene generiche le accuse.

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Quattro morti in un tamponamento


tra 200 veicoli, vicino a Rovigo.

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Borsa di Milano. Indice Mibtel in ribasso: 19.609 (-1,42%). La lira guadagna


8,35 punti sul dollaro (1.790,91) e ne perde 0,02 sul marco (987,16).

* * *

Arafat: Uno Stato palestinese nel 99.


Il leader dellAnp, in un discorso a Ramallah, ha evocato anche lintifada: Se
sar necessario, ci penseremo e la cominceremo di nuovo. Arafat ha detto
che chiunque volesse opporsi alla proclamazione di uno Stato palestinese
potr bersi il mare a Gaza.
Di fronte allintransigenza delle parti, gli Usa starebbero pensando di sospendere la mediazione di pace tra
israeliani e palestinesi.

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Indonesia, violenza contro letnia cinese (4% della popolazione) ritenuta responsabile della crisi economica. I cinesi controllano la maggior parte delle
attivit commerciali.

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Castro grazia qualche decina di detenuti politici. Lo comunica, citando fonti governative cubane, il Vaticano.

* * *

India, morti in campagna elettorale. I


secessionisti dello Stato di Tripuna
hanno ucciso 19 persone; mercoled
nellAssam stato assassinato un candidato del partito comunista.

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Diana, non stato un incidente. Al


Fayed convinto al 99,9%che il figlio
Dodi e la principessa non siano morti
per una fatalit.

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Tre bombe esplodono ad Algeri, tre


morti e ventotto feriti il bilancio.

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Sierra Leone, battaglia a Freetown. Gli


abitanti della capitale sono intrappolati tra i soldati della Forza di pace dellAfrica occidentale guidata dalla Nigeria e le truppe dei golpisti al potere da
maggio.

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Morti il vicepresidente e 7 ministri del


Sudan in un incidente aereo.

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Nel Foglio finanziario, Prodi incontra


uno Stoiber perplesso sullItalia.

DAlema e Foglietta

Maastricht

Nella giornata di mercoled si svolto un


incontro riservato tra il segretario del Pds,
Massimo DAlema, e lambasciatore americano a Roma, Thomas Foglietta. Oggetto
del colloquio: la complicata situazione dei
rapporti bilaterali Usa-Italia allindomani
della tragedia del Cermis (il volo catastrofico di aerei militari partiti dalla base Usa
di Aviano), nel contesto febbricitante delliniziativa americana contro la proliferazione dei sistemi darma irakeni. Nel giorno del colloquio, esaurita la parte commerciale della visita romana di Boris Eltsin, il
presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha
corretto sensibilmente le impressioni derivate dalle informazioni che avevano accompagnato la visita del leader russo nella
capitale, confermando linteresse nazionale a unazione concertata contro gli armamenti non convenzionali nel teatro strategico del Golfo; e il ministro degli Esteri,
Lamberto Dini, ha specificato per la seconda volta, ma in forma ufficiale, che non c
alcuna decisione del governo intesa a rifiutare luso delle basi Usa e Nato per la missione di contro-proliferazione in Irak. DAlema ha fatto presente allambasciatore le
preoccupazioni per le conseguenze psicologiche dellincidente del Cermis e le due
personalit hanno esplorato i margini politici e i tempi di una convergenza in sede
Nato. Limpressione degli osservatori accreditati che lazione militare sia ormai
inevitabile, e imminente.

I paesi dellEuropa centrale e orientale


(Peco), candidati ad entrare nellUnione Europea (Ue) temono leuro e le sue implicazioni. Lambasciatore dellUngheria presso
lUe, Endre Juhasz, si fatto portavoce delle apprensioni di dieci Peco i quali ritengono che, nel breve periodo, lattenzione dei
protagonisti della scena europea e delle loro diplomazie sar rivolta allUnione monetaria, distraendoli, quindi, dal negoziato per
lampliamento dellUnione allEst. Per la
Camera di commercio della Repubblica Ceca limpatto di medio e lungo termine delleuro non sar positivo per i Peco che dovranno rivedere le loro strategie di export
nellUe. A ci, avverte la Federazione degli
industriali rumeni, si aggiungono le problematiche di paesi che hanno agganciato le loro valute a un paniere di monete dellUe; ci
sar una fase di aggiustamento che potr
comportare una sopravvalutazione tale da
frenare lexport anche verso aree non europee. In aggiunta, dicono al ministero dellEconomia polacco, in unUme a 11 membri si
verificheranno riallocazioni della produzione che, in una prima fase, favoriranno i
paesi in rispetto a quelli che attendono di
essere ammessi. Infine, la speculazione internazionale mirer principalmente verso
le monete di quei Peco che tentano di mantenere cambi fissi. Mettendone a soqquadro
le politiche economiche.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 19,45

VENERD 13 FEBBRAIO 1998 - L.1500

OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO

QUINTA COLONNA

LE PREVISIONI (SBAGLIATE)
DEI POLITOLOGI
PANEBIANCO E SARTORI, i due

Un moderno San Francesco


che si aggira per Washington
(lultimo eroe di Grisham)

maestri che ce lhanno con le riforme. Ma sul Mattarellum sbagliarono,


la legge ha funzionato (pagina due)

FRANCESCO PAOLO FULCI, lambasciatore temerario che ha salvato


lItalia dallesclusione dal Consiglio
di sicurezza
(pagina tre)
NEL FELTRINO, rubrica di Vittorio Feltri, le attivit lavorative e ricreative dei magistrati
(pagina quattro)

XXI secolo
La pecora clonata era forse
una bufala. Il complesso
ecosistema delle piattole
DUBBISUDOLLY, ora gli scienziati si chiedono se lesperimento sia avvenuto davvero
Cade in questi giorni lanniversario della
nascita di Dolly, ma in questanno nessuno
riuscito a ripetere la straordinaria clonazione di un animale dalla cellula adulta di un
altro, e comincia a diffondersi il dubbio: che
levento non sia avvenuto affatto? Che il dottor Ian Wilmut, presunto autore dellesperimento, si sia sbagliato, per non parlare di
ipotesi pi inquietanti? La prima voce nel coro degli scettici si levata quando una lettera firmata da due microbiologi di fama internazionale, Norton Zinder della Rockefeller
University di New York e Vittorio Sgaramella dellUniversit della Calabria apparsa
sulla pi prestigiosa rassegna scientifica
mondiale, Science. Si fa lipotesi che Wilmut
abbia per errore usato non una cellula adulta della pecora donatrice ma, siccome questa
donatrice era, a quanto consta, gravida, una
cellula fetale circolante nel suo sangue e mescolatasi a quelle del tessuto adulto. Se cos
fosse, lesperimento di Wilmut non avrebbe
niente di speciale, perch la clonazione da
cellule fetali stata gi fatta pi volte. I due
scienziati criticano particolarmente Wilmut
per non aver cercato lui stesso di ripetere
con successo lesperimento. Adesso, in un seminario al MIT e in varie interviste Wilmut si
difeso dichiarando inesistente la possibilit di un errore e affermando che non si sobbarcher alla noia di ripetere lesperimento. Dubbi hanno espresso in questi giorni altri due insigni scienziati, il premio Nobel Philip Sharp e il presidente dellAccademia nazionale americana delle Scienze Bruce Alberts. Altra importante critica fatta a
Wilmut di aver tratto la cellula da clonare
non da una pecora viva ma da cellule di una
pecora morta, impedendo cos un confronto
genetico tra la donatrice e Dolly che avrebbe
risolto il quesito.
LUCE E MATERIA SI POSSONO FONDERE?
Una curiosa scoperta fatta a Princeton
Sembra che la luce si possa fondere con la
materia. Lo hanno scoperto per caso ricercatori dellUniversit di Princeton guidati da
Thomas Ebbesen, che stavano cercando di capire come mai la luce riesca ad attraversare
una lastra metallica cosparsa di forellini ultramicroscopici, pi piccoli, cio, della lunghezza donda della luce usata. Ci contraddice le nozioni esistenti circa la propagazione delle radiazioni (tra cui la luce) attraverso
la materia. Gli studiosi hanno risolto lenigma
proponendo che i fotoni, battendo sul metallo si accoppino con gli elettroni degli atomi
superficiali del metallo stesso, penetrando insieme attraverso i fori. Alle unit, cos costituite in una specie di plasma, i ricercatori
hanno dato il nome di plasmoni. La scoperta potrebbe avere importanti applicazioni
pratiche nel campo della microscopia ottica.
QUERCE, GHIANDE, TOPI, CERVI, ZECCHE
Una catena naturale delle grandi foreste
Tanto pi la foresta bella e folta, tanto
maggiore il pericolo che contenga certe
piattole che in alcune latitudini temperate
causano negli uomini malattie parassitarie
abbastanza gravi. Il naturalista Clive Jones e
i suoi colleghi dellIstituto di studi sugli ecosistemi di Millbrook presso New York hanno
capito perch. Le querce di una foresta sana
producono molte ghiande che mantengono
prosperosi i topi che mangiano le tignole che
a loro volta mangiano le foglie la cui perdita
fa ammalare gli alberi. Cos la foresta rimane
densa e verde. Allo stesso tempo, per, la ricchezza di ghiande fa proliferare i topi, portatori delle piattole, e aumenta il numero di
queste, che si attaccano alle zampe dei cervi
che poi le depositano sulle piante, da cui saltano sugli esseri umani. Questo doppio ciclo
uno dei pi complessi ecosistemi scoperti finora dagli studiosi dellistituto.

sera, in milioni di case americane,


gli appassionati di Internet fanno
il surfing notturno, comunicando con il
mondo silenzioso dellera elettronica.
Ma questa una sera particolare: la casa editrice Doubleday ha appena inviato a chiunque lo richiedesse, via e-mail,
il primo capitolo dellultimo Grisham,
lex avvocato autore di thriller indimenticabili. E bastato inviare una richiesta e-mail allindirizzo The StreetLawyer @jgrisham.com e le prime diciotto pagine dellopera sono apparse
sul computer, gratuitamente. Una trovata dal successo istantaneo: milioni di
americani e di fan hanno risposto.
I camion intanto consegnano montagne di copie della prima edizione a tutte le di librerie americane, poich il romanzo era stato promesso per lo stesso
giorno: un fatidico D-Day che ne ha fatto un best-seller in meno di 24 ore.
La storia tipica di quel mondo di
studi legali e complotti nascosti da cui
lautore ha sempre tratto ispirazione. E
ambientata tra i senzatetto di Washington, dove i ghetti dei neri lambiscono le
ricche strade delle ambasciate e i poveri chiedono lelemosina sui gradini
delle palazzine del governo. Dove anche davanti alla Casa Bianca c sempre qualche veterano del Vietnam a
raccogliere spiccioli.
E proprio di un veterano senzatetto,
un classico homeless, sporco, puzzolente e con le scarpe da jogging, facciamo la conoscenza nel primo capoverso.
Il misterioso personaggio sale sullo
stesso ascensore che porter lavvocato
Michael Brock al sesto piano di un edificio nel centro della capitale: sede del
suo studio, Sweeny and Drake.
Brock si domanda come il barbone
sia riuscito a evitare la sorveglianza.
Cercher di farlo arrestare, ma troppo tardi: il senzatetto cattura Brock e
alcuni colleghi e inizia a interrogarli. Si
fa chiamare Mister e chiede loro
quanto guadagnino e quanto hanno devoluto ai poveri come lui. E quando
nessuno vuole rispondere, li obbliga a
farsi faxare una copia della loro ultima
dichiarazione fiscale.
Ma cosa vuole Mister, con questa sua
messinscena? Nessuno sar in grado di
dirlo, poich un tiratore scelto dellFbi
metter fine alla crisi degli ostaggi.
Il rapimento finisce con un trafiletto
sul Washington Post; Brock invece cade
in una crisi di identit: non accetta pi
il suo mondo dorato e si sente come
perseguitato dal volto del suo rapitore.
Grisham ci descrive la crisi del suo
yuppie in modo tanto accorato da far
sembrare che parli di s. I soldi non
valgono nulla, se non si felici; lavorare come un cane per diventare miliardario a 35 anni priva la vita di significati; mentre nelle strade la gente sullorlo della fame. Lasciato tutto, Brock
si fa quasi homeless: per un modesto
stipendio va a lavorare per un nero che
difende i senzatetto e impara la legge
della strada. Una legge gli dir lavvocato che onora la dignit umana.
Scoprir cos che qualcuno alla
Sweeny and Drake ha commesso delle
illegalit contro alcuni senzatetto e che
Mister voleva vendicarsi. E cercher di
fare giustizia. E quando un ex collega
viene a trovarlo e gli domanda se questo fosse il suo sogno di studente, risponde: Non ricordo pi cosa sognassi. Ho messo in conto ai miei clienti
troppe ore, da quel giorno. Nella sua
ricerca della verit, nello spogliarsi di
tutto come un moderno San Francesco,
Brock diventa un asceta urbano. E solo
la giustizia della strada lo redime.
Brock non si arrende e Grisham lo
porta per mano dei meandri legali di
una Washington che lautore vuole colpire nel cuore. Per chi crede infatti che
si tratti di sola fiction, c lultima sorpresa: alla fine del romanzo Grisham
dedica un paragrafo al vero avvocato,
di cui parla nel libro, che lavora in trincea per i senzatetto.

Metodi poco ortodossi

Gli intrighi della Russia


nelCaucaso per
dirottare
Attentato a Shevardnadze e crisi politica
pilotata in Armenia. Se riesplodono
i conflitti perdono tutti, tranne Mosca

Guai in vista per Washington


Mosca. Evgenij Primakov, lastuto capo della diplomazia russa, sa benissimo che nessun
attivismo del Cremlino realmente in grado
di influire sullo scontro tra Saddam Hussein
e gli Usa. E, proprio partendo da questa amara consapevolezza, ha deciso di affiancare al
polverone compromissorio sullIrak un pi
efficace attacco agli interessi americani in
unaltra area cruciale, quella del Caucaso.
Il 4 febbraio il presidente armeno Levor
Ter Petrosian stato costretto alle dimissioni anticipate: met del suo partito era ormai
passata con il suo avversario, il primo ministro Robert Kociarian. Petrosian non gode di
grandissimo consenso. Ampi strati di opinione pubblica gli rimproverano i brogli elettorali, certificati dagli osservatori internazionali, con cui si assicurato nel 1996 un secondo mandato presidenziale e non gli hanno perdonato di aver represso con la forza le
conseguenti manifestazioni di protesta.
Ma il suo vero passo falso stato quello di
aver dimostrato una certa disponibilit verso
la proposta congiunta di Russia, Stati Uniti e
Francia per una soluzione della vertenza nel
Nagorno-Karabach.
La regione una enclave armena nel territorio dellAzerbajdzan: la sua sovranit,
mai riconosciuta dalla comunit internazionale, il frutto di
una vittoria militare sancita dalla tregua vigente fin dal
1994. Il suggerimento
di Mosca, Washington
e Parigi quello di
restituire al controllo
EDUARD SHEVARDNADZE azero un parte delle
zone occupate. In
cambio Erevan otterrebbe due risultati non
indifferenti. Primo, vedrebbe allentarsi il suo
isolamento (Azerbajdzan e Turchia hanno
blindato i loro confini con lArmenia e lunica ferrovia che porta in Russia bloccata dal
conflitto tra la vicina Georgia e i separatisti
abchazi). Secondo: riconquisterebbe la fiducia degli Usa, dove la lobby armena stata sopraffatta dai potenti testimonial della lobby
petrolifera George Bush, James Baker e
Henry Kissinger che premono invece per un
rapporto sempre pi stretto con il presidente
azero, Gejdar Aliev, in vista dello sfruttamento dei ricchissimi giacimenti off-shore del Caspio. Kociarian, che del Nagorno-Karabach
stato presidente, ha organizzato invece lopposizione a ogni cedimento e ha costretto Petrosian alle dimissioni, ponendo una pesante
ipoteca sulle presidenziali del 16 marzo.
Il 9 febbraio il presidente georgiano
Eduard Shevardnadze sfuggito a un attentato a Tbilisi e, malgrado ogni sforzo diplomatico, non riuscito a frenarsi nellindicare
nella Russia il mandante. Del resto, Mosca ha
fatto grandi sforzi per celare il suo ruolo. Un
presunto membro del commando, trovato
morto, aveva in tasca un passaporto ceceno, il
che ha dato il destro al Cremlino di accusare,
Groznyj. Con eccessiva facilit.
Secondo avvertimento alla Georgia
In realt la pista petrolifera lunica attendibile: da mesi la Georgia ha messo a disposizione delle sorelle statunitensi i suoi
terminali sul Mar Nero per istradare il greggio del Caspio verso il Mediterraneo, evitando gli oleodotti russi e privando Mosca al
tempo stesso delle ricche royalties e di una
potente arma di ricatto politico. Shevardnadze poi non nuovo a esperienze del genere:
gi nellagosto del 1995 scamp a un altro attentato e anche allora si colleg il fatto alla
recente visita a Tbilisi dellallora primo ministro turco, Tansu Ciller, la quale aveva guadagnato la Georgia alla causa del consorzio
internazionale per lo sfruttamento del greggio del Caspio, avverso alla Russia.
Sarebbe confortante pensare a semplici
coincidenze. Ma, con due mosse, il Caucaso
torna a infiammarsi. Da un lato la probabile
elezione di Kociarian in Armenia aumenta le
possibilit di una recrudescenza del conflitto nel Nagorno-Karabach. E quindi della fine
di quella tregua che ha consentito allAzerbajdzan di amministrare con oculatezza i
suoi interessi petroliferi. Dallaltro il colpo di
mano contro Shevardnadze punta ad inasprire il sentimento antirusso dei georgiani, contrari alla presenza sul loro territorio di truppe di Mosca (ufficialmente a scopo di interposizione con i separatisti abchazi). Se i russi si sentissero minacciati e decidessero diritirarsi, si favorirebbe di fatto una nuova insurrezione dellAbchazia. In ogni caso, un
Caucaso di nuovo in fermento metterebbe la
Casa Bianca in difficolt. Gli Usa hanno consolidato nella regione forti interessi economici, ma hanno appena cominciato a trasformarli in intese politiche stabili. Costretta allimpotenza, Washington perderebbe la faccia o, peggio, finirebbe con lo schierarsi con
lasse turco-azero, rinunciando alle timide
aperture verso lIran. Con soddisfazione della Russia che, con le sue forniture di armi ad
armeni e abchazi, potrebbe amministrare a
piacimento durata e modalit dei conflitti.

ANNO III NUMERO 35 - PAG 2

Signor direttore

La Cosa di DAlema
(forse) nasce, ventanni dopo
Come far crescere una pianta rimasta
nana (per soppiantare Prodi)
Sono trascorsi nove anni dallultimo congresso del Pci, segretario Achille Occhetto,
in cui fu riaffermata la continuit e linnovazione segnalata dal nome che, per, era
ancora Nuovo Pci. Poco dopo croll il
Muro di Berlino. Nel novembre dello stesso anno, 1989, Occhetto annunci alla Bolognina il proponimento di fare una Cosa
nuova. La quale nacque da un parto faticoso e doloroso e fu chiamata Partito democratico della sinistra. Ma contemporaneamente nacque la Rifondazione comunista
di Armando Cossutta e Sergio Garavini.
Non fu un parto gemellare, anche se i genitori erano gli stessi. Nacquero due fratelli-coltelli. La Cosa di Occhetto venne alla
luce fragile, camminava male, ondeggiava,
e rimase nana. Con DAlema non cresciuta, ma si fatta pi furba, ha utilizzato meglio contraddizioni e spazi lasciati vuoti e si
collocata, nel momento giusto, nel posto
giusto, in un albero di comando. Ma, ripetiamo, resta nana e in cima a quellalbero
(lUlivo) c Prodi e non DAlema. Il quale
pensa di fare crescere il suo albero e che
da Cosa pu nascere unaltra Cosa, pi
grande e soprattutto abilitata al grande comando, a governare. In ogni caso una Cosa che somigli a DAlema e non a Occhetto. Una Cosa sua, come ci ha spiegato
Giuseppe Vacca in unintervista apparsa ieri sulla Stampa. Da qui lavvio del dialogo
con Giuliano Amato e i socialisti e il richiamo al socialismo europeo. Iniziativa
giusta e salutata da chi ha sempre giudicato necessario quellapprodo; non solo per la
sinistra, ma per il paese, per la sua modernizzazione.
Come ha spiegato per Vacca questo
dialogo? Cos: Vogliamo farla finita con le
macerie della prima Repubblica dei
craxiani e anticraxiani? Per farlo dobbiamo prenderci la nostra parte di merda che
tanta. La frase un po equivoca, sembra
dire che il Pds debba imbarcare un po di
merda craxiana. Poi per chiarisce: Dobbiamo far fuori ventanni di errori dal 1976
a oggi. Tutto Berlinguer, un pezzetto di
Natta, tutto Occhetto, questa la merda da
sbarcare. Infatti Vacca ancora pi chiaro
quando afferma che un partito che ha avuto Occhetto come ultimo segretario vuol
dire che era morto da ventanni. La convention fiorentina potrebbe quindi avere
come slogan ventanni dopo. Insomma,
nasce qui a Firenze il vero partito, dice ancora Vacca, che deve finirla con il teatrino
delle correnti. E per recuperare un dibattito asfittico, Vacca, usando il plurale
come pu usarlo un capo di stato maggiore
che parla a nome del comandante, dice:
Abbiamo messo in campo quello che era
disponibile, da Ciampi ad Amato, che di
fatto gi con noi. Come a dire due pezzi
di artiglieria un po arrugginiti, una merce
disponibile e ancora usabile.
A pensarci bene debbo dire che Paolo
Franchi e io abbiamo sbagliato a dare come titolo al nostro recente libro Da cosa
non nasce cosa. Forse la Cosa nasce, nasce. Ma cosa nasce? Ho scritto questa nota
prima di ascoltare il discorso di DAlema.
Ma le anticipazioni, anzi le interpretazioni
di Vacca sulle reali intenzioni di DAlema,
forse, dico forse, hanno il sapore di una verit che potr essere coperta da un mare di
parole, la cui sostanza sarebbe difficilmente occultabile. Chi vivr, vedr.
Emanuele Macaluso

IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco

Maremoto sullo Stretto di Messina: il Continente isolato. Senza arrossire, ogni tanto, ritorna la
discussione sul Ponte di Messina. Ogni governo, ogni assessore, a un certo punto alza lingegno e pensa: qua ci vuole un ponte. A parte il sano pregiudizio nominalistico per cui si dice di Messina e non
di Calabria, a parte lovvio rendiconto
sulla pregiudiziale mafiosa, a parte tutto
ci che riguarda la metafisica dellinsularit, veramente ridicolo pensare di mettere un ponte lungo lungo per fare incontrare due realt irrimisibirmente diverse come la Sicilia e il Continente. Gi
difficile mettere insieme Catania e Palermo, figurarsi cosa pu succedere se infine, uno di Ganzirri, considerato calabrisi. E qui che veramente casca lasino
del pulviscolo multietnico. Ma, a parte la
santissima pregiudiziale razziale, quello
che veramente conta in questa discussione il ragionamento sul dato di fatto. Insomma: in questa stagione cinematograficamente detta di Titanic, con questi chiari di luna ferroviari, pure il ponte ballerino dobbiamo mettere? Meglio, molto
meglio un ferribotte. Meglio, molto meglio
guardare la Madonnina che conforta. Meglio, molto meglio una comoda fila di tre
o quattro ore, perch tanto, nessuno scappa. Dovessero scappare Scilla e Cariddi,
allora sarebbe un altro discorso, ma fare
diventare la Sicilia come la periferia dello Stivale (per giunta, periferia della Calabria) cosa che grida vendetta. Certe
confidenze, con rispetto parlando nei confronti dellUnit nazionale, sono sconfinamenti dellinvadenza. Gratta gratta si
scoprir che questa idea balzana una
trovata dei calabresi, ionici e subdoli, tutta una furbata per non sentirsi pi sulla
pelle il loro destino di essere il peduncolo dimenticato del Meridione. A ciascuno
il suo dunque, perch la Sicilia non a
sud di nessuno. E non la Terronia di
chicchessia. Il siciliano infatti, che non
un meridionale, ha dentro di s lo stupore di Angelo Musco, quando dal ponte
della nave, guardando il mare che separa
la Sicilia dal mondo disse: Quanto largo questo Stretto.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 13 FEBBRAIO 1998

CASSANDRE E POLITICA

Cinema

Nel 93 Sartori e Panebianco dicevano peste e corna del Mattarellum


Si sbagliavano (la legge ha funzionato). Ora ce lhanno con le riforme...
DUE MAESTRI DI POLITOLOGIA NON FANNO I CONTI CONLE PREVISIONI SBAGLIATE. E CONTINUANO A PREVEDERE DISASTRI
Roma. I politologi paventano gli infausti effetti che graverebbero sulle riforme istituzionali per la presunta incomunicabilit tra politica e cultura. Quando la politica sceglie di
chiudersi al dialogo con la cultura i suoi compromessi diventano inevitabilmente di bassissimo livello, di pessima qualit, ammonisce sul Corriere della Sera il professor Angelo Panebianco nelleditoriale di sabato scorso, a conclusione duna sconsolata analisi sul
girare a vuoto negli ultimi cinque anni, sulla Bicamerale che ha clamorosamente fallito il suo compito e sull incerto e forse alquanto oscuro futuro della nostra democrazia. Gli fa eco lindomani il suo maestro e
collega Giovanni Sartori, che redarguisce con
prosa mordace il libero gioco del compromesso politico, prendendo di mira i partiti
che intendono ritoccare gli accordi della Bicamerale su federalismo, presidenzialismo e
giustizia, mentre forse concordano sulla riforma elettorale, che rispetto alla legge varata
nel 1993 dovrebbe prevedere un sistema sempre misto, col 55 per cento dei seggi eletti col
maggioritario, il 25 per cento col proporzionale, e in pi un doppio turno per scegliere
tra due coalizioni di governo con un un premio di maggioranza per quella vincente. Il
Mattarellum Due scrive Sartori una legge
elettorale orrenda in s e per s e democraticamente vergognosa... una truffa che spoglia
lelettorato di ogni potere salvo quello di mettere una crocetta sulle casella destra o sinistra . Quali sarebbero le conseguenze di
questa orrenda legge che Sartori pi teme?
I partiti deciderebbero il doppio di tutto nella distribuzione dei candidati e dei seggi, frutto dun ricattatorio mercato delle vacche. E
quel che peggio, il doppio turno di coalizione produrrebbe, a detta del politologo, governi assurdamente ingessati (per quattro anni) pi frammentati e divisi di quanto non siano mai stati e, quindi, costitutivamente inefficienti e paralizzati.
Dopo il referendum del 18 aprile 1993
Il professor Sartori, come del resto Panebianco, insegna la Scienza della politica ed
un provetto specialista nellarte della previsione tetra. Gi nel 1993, allindomani del referendum che apr le porte alla riforma elettorale in senso maggioritario, i due studiosi si
cimentarono nei loro editoriali con i problemi politici del momento. Il referendum abrogativo del 18 aprile non aveva dato indicazioni concrete su come organizzare lelezione
maggioritaria. Un clima genericamente abrogativo incombeva su tutto il paese. Ma in mezzo ai venti di tempesta che in quei mesi soffiavano sui partiti, sulla classe politica, sui
gruppi dirigenti, i due eccellenti politologi,
prigionieri della teoria, esercitarono in modo un po scombiccherato (a giudicare da
quanto accaduto dopo) la loro funzione di critica e di analisi. Non vollero tracciare una
rotta per la ciurma dei politici e degli elettori, ma si limitarono a demolire quella che scaturiva dalla semplice esperienza e dallistinto di sopravvivenza del Parlamento degli inquisiti: il progetto di legge, presentato alla
Camera dallon. Sergio Mattarella, che prevedeva il maggioritario a un turno corretto da
una quota proporzionale.
Gi allora Panebianco era preda del pessimismo. Scriveva il 10 giugno 1993 nelleditoriale apparso sul Corriere della Sera:
Quando i partecipanti al processo decisionale sono tanti, e hanno ciascuno modi differenti di guardare al problema e radicali diversit di interessi (personali, di partito e di

corrente), la riforma elettorale pu solo nascere come frutto di un compromesso fra una
pluralit di posizioni fra loro assai distanti.
Senonch, nel caso di una legge elettorale, se
troppi attori con interessi troppo divergenti ci
mettono le mani, il pasticcio garantito. E
ancora: La correzione proporzionale che la
schiacciante maggioranza dei politici, monoturnisti o doppioturnisti che siano, vuole mantenere a tutti i costi, in realt il varco attraverso il quale passer, assai probabilmente, lo
snaturamento della legge detta maggioritaria. La verit, concludeva sconsolato il politologo romagnolo, che il progetto Mattarella pessimo, ma che al peggio non esiste pra-

fossero in bala dellincerto statuto della loro


disciplina. Al filosofo consentito di ignorare i fatti e di essere soltanto normativo, di trattare soltanto di ideali. Per contro la teoria empirica della democrazia di stampo positivistico ricava la democrazia dai fatti: tutta e soltanto descrittiva, spiega Sartori in un suo libro famoso (Democrazia: cosa ), e poi dichiara: Io mi colloco in mezzo.
Sospeso dunque tra lessere e il dover essere, fatti e valori, realt e immaginazione, il
27 novembre 1993, il professore interviene sulla dissoluzione del centro, che si consuma nella Dc di Mino Martinazzoli, per leggervi un
perverso effetto del maggioritario: Le leggi

Nellanno del Terrore, il Parlamento inquisito var norme elettorali che


chiusero la stagione della proporzionale. Gli intellettuali fischiavano i falli.
Ma da quella legge sono usciti i primi due governi della storia repubblicana
scelti direttamente dagli elettori: quello di Berlusconi e quello di Prodi
ticamente limite.
Identica apprensione mostrava Sartori il 19
giugno 1993: Chi dice che il Mattarellum ci d
un sistema maggioritario con forte residuo
proporzionale non coglie bene il veleno che si
nasconde in quel residuo...La verit che il
doppio voto pone in essere un sistema bicefalo, che impone allelettore due diverse logiche
di voto: una sulle persone e laltra sui partiti.
Da qui, due conseguenze nefaste, secondo
Sartori: la fedelt degli elettori alla vecchia
identificazione di partito, e il moltiplicarsi dei
partiti minori che avrebbero puntato ai seggi
del proporzionale. Ne risulter la peggior

elettorali che abbiamo dissennatamente congegnato sono tutte macchine trita-centro, sembrano fatte apposta per stritolare il centro. E
col suo sapido stile e rubicondo avanza una
prognosi infausta sulla definitiva scomparsa
della Dc e dei moderati centristi: La legge
Mattarella prevede che le nuove Camere siano elette, per tre quarti, con un sistema maggioritario secco, allinglese, con il quale il primo arrivato (in Italia baster un 30-35 per cento) piglia tutto al primo colpo. Chi si salva? La
Dc no di certo; e nemmeno si salveranno, mi
azzardo a prevedere, i tentativi neocentristi
dellultima ora.

PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri

Cara Franca Rame, solo in apparenza la notizia sullispirazione della violenza che ti
colp una notizia sul passato,
ventanni fa. In realt una notizia che, per
il modo in cui stata accolta, la dice lunga
sul giorno doggi. LItalia un paese mitridatizzato. Si dice che unimpresa come
quella, vigliacca e feroce, fu applaudita, anzi ispirata, forse commissionata, da alti ufficiali dei carabinieri: a dirlo prima un
teppista neofascista, poi un altro, e infine per ora - un prestigioso generale dei carabinieri a riposo. Cose di questa fatta passano per ovvie, in Italia. Vaglielo a spiegare agli svedesi. Si veda bene, per contrasto,
come tu sei stata brava. Ti mando un bacio.
Camera della nostra storia, annunciava il
professore, non solo perch i partiti rilevanti potranno crescere a otto- nove, ma soprattutto perch sar lammucchiata pi scollata
e pi pasticciata degli ultimi cinquantanni.
Nonostante le riserve e le ferali previsioni
dei due esimi studiosi, specialisti il primo del
liberalismo di Raymond Aron, laltro del sistema dei partiti, nellestate del 1993 lultimo
parlamento eletto lanno prima col sistema
proporzionale var la nuova legge elettorale
nata dal referendum: un turno unico, che
compendiava il 75 per cento dei seggi eletti
col maggioritario e un 25 per cento eletti col
proporzionale. Delusi, i professori continuarono per mesi e mesi ad ammonire e redarguire, a elargire previsioni funeste, fondate
spesso su stati danimo e pulsioni viscerali,
pi che su freddo calcolo razionale, come se

La smentita, posto che lobiettivo di salvare la Dc fosse un obiettivo politologico assennato, non si far attendere e sar clamorosa. Nel dicembre del 1993 lentrata in campo di Silvio Berlusconi scompagina gli schieramenti tradizionali. Il partito di centro, i popolari di Martinazzoli, riesce a salvarsi proprio per effetto del maggioritario corretto dal
proporzionale e porta in Parlamento un drappello consistente di deputati: i centristi cattolici, che gi avevano avuto una prima scissione con la nascita del Ccd (lala ex Dc del berlusconismo), si divideranno poi per schiette
ragioni politiche (Rocco Buttiglione andr a
destra e Franco Marini, GerardoBianco, la
Rosy Bindi, Nino Andreatta andranno nel
centrosinistra). Alle elezioni politiche del 27
marzo 1994 la nuova legge elettorale, lungi dal
portare alla frammentazione, come temeva
Sartori, o snaturare il maggioritario, come cre-

deva Panebianco, produsse per la prima volta una maggioranza definita, quella del Polo
delle libert, scelta dai cittadini (lincidente
della maggioranza debole in Senato non ebbe
conseguenze nel voto di fiducia). E il nuovo
Parlamento, anzich rivelarsi unammucchiata o rischiare la paralisi, come paventavano i
politologi, port alla formazione del governo
Berlusconi, il quale cadde, alla fine del 1994,
non perch la legge elettorale fosse un pasticcio frutto di compromessi e foriero di
confusione come volevano i professori, ma
perch la coalizione esplose sotto i colpi di
mortaio di Umberto Bossi e si rivel unalleanza politicamente impossibile.
Caduta la maggioranza, oltre tutto, il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro,
ex costituente e antico cultore del proporzionalismo, anzich indire nuove elezioni e assecondare leffetto del referendum, facendo
scattare lo spirito e la lettera della legge maggioritaria, prefer aprire una stagione neoparlamentare in cui i partiti (allombra del
governo di Lamberto Dini) ripresero la guida
delle danze. Il ribaltone mirava a distruggere
il nuovo sistema elettorale e il principio maggioritario secondo il quale chi vota sceglie chi
governa. Dopo i politologi, dunque, anche i politici fecero di tutto per sabotare il principio
strappato via referendum dopo mezzo secolo
di proporzionale. Ma a nulla valsero i loro
sforzi. Il Mattarellum diede buona prova una
seconda volta.
Un anno e mezzo dopo, infatti, le elezioni
del 21 aprile 1996, sempre grazie allaborrita
legge, diedero di nuovo una larga maggioranza di seggi alla coalizione dellUlivo (con un
funzionamento premiale del maggioritario addirittura raffinatissimo, visto che nel proporzionale la coalizione di centrodestra prese
duecentomila voti pi dellUlivo, ma nei collegi soccombette). Il risultato elettorale port
alla formazione del governo Prodi, che oggi,
dopo due anni di stabilit, guida lingresso del
paese in Europa, e forse destinato a diventare il primo governo di legislatura nella storia italiana. E, se la follia degli uomini e degli
di non ci metter lo zampino, questa dovrebbe essere anche la legislatura delle riforme costituzionali e di un ridimensionamento
delle pretese giustizialiste della magistratura
pi politicizzata.
La tutela delle minoranze
Ha avuto una sua efficacia (nel bene e nel
male) anche il residuo proporzionale previsto
dal Mattarellum, osteggiato giustamente dai
politologi, in quanto coda velenosa che garantiva la sopravvivenza delle vecchie logiche partitiche. La legge ha polarizzato la politica, inducendo la Dc a dividersi definitivamente in due tronconi nel sistema bipolare.
Ma s rivelato, quel 25 per cento di seggi proporzionalmente attribuiti (con il meccanismo
di protezione delle minoranze detto dello
scorporo), uno strumento di rappresentanza
che altri comunque ci invidia, perch ha permesso alla Lega, per esempio, di portare 58
deputati in Parlamento. Mentre in Gran Bretagna, dove il sistema uninominale e si vota
col maggioritario secco, i liberaldemocratici,
che rappresentano il 26 per cento dei voti,
hanno due soli deputati. Il che fa emergere
critiche e timori in quel paese. Il Mattarellum,
malgrado i sarcasmi dei politologi, sembra
aver funzionato, consentendo la formazione di
maggioranze definite intorno a due capi di governo, Berlusconi e Prodi. Se anche le riforme
della Bicamerale funzioneranno cos (nonostante ulteriori sarcasmi) c da (ben) sperare.

IO E LUI - NEGRI VS. RUTELLI

Cos il Sindaco in motorino diventato un Commissario in torpedone


Roma. La comunicazione e la metamorfosi sono le qualit del Campidoglio rutelliano,
e per comprendere con quanta abilit la
giunta capitolina si sia mossa occorre aprire
il capitolo Giubileo. Monsignor Liberio Andreatta, uomo-chiave del pellegrinaggio di 30
milioni di credenti nel 2000, oggi non cela il
disappunto: Le opere pubbliche non sono
state fatte, la burocrazia ha ucciso tutto ci
che poteva uccidere, il nostro nemico il
TERZO DI UNA SERIE DI ARTICOLI

tempo. Fu il fallimento della cura del ferro Rutelli-Necci e la mancata metropolitana


che doveva trasportare ventimila pellegrini
allora da San Pietro a San Giovanni, ad indurre il Vaticano a compiere un passo decisivo sia per la riuscita del Giubileo che per
lurbanistica della citt eterna.
Se non col metr, in qualche modo i nostri
pellegrini devono pure arrivare, fu il ragionamento. Come ripiego fu concepito il complesso attualmente in corso dopera: costruito nel ventre del Gianicolo, sotto la sede di
Propaganda Fide e con limpulso di monsignor Mottola, il complesso di 185 mila metri
cubi avr sei piani. Cinque di parcheggio per
1.000 fra pullman e auto (ogni pullman trasporta 60 persone, con 350 pullman al d ecco veicolati e parcheggiati pi di 20 mila pellegrini quotidiani) lultimo piano destinato
ad altro. Il Vaticano, sia detto senza sarcasmi
laici, oltre alla dimensione spirituale del
Giubileo infatti sensibile anche allaspetto
economico dei pellegrinaggi: perci al sesto
e ultimo piano fiorir un centro commerciale di 4.500 metri quadri con vista su San Pietro, una cinquantina di negozi duty free, Ivaesenti perch extraterritoriali.
Il Campidoglio fu naturalmente messo a
parte del progetto, finanziato con 52 miliardi dallo Stato (40 il complesso, 12 le rampe
daccesso) e con 40 dal Vaticano. Per entrare al complesso del Gianicolo erano tuttavia
indispensabili due altre opere, senza un sottopasso lungo il Tevere e una galleria sotterranea (globalmente altri 100 miliardi)
non ci poteva infatti essere ingresso, come
in unautostrada senza svincoli o in un aero-

porto senza pista. Irritato dai ritardi, il 15


giugno 1996 monsignor Sergio Sebastiani si
fa sentire: Parcheggio e sottopasso sono uniti come in un domino, se cade luno cade laltro, per noi il sottopasso il nodo gordiano.
Ma poteva forse il Sindaco del motorino dire
chiaro ai romani di essersi da quel momento trasformato in Sindaco del torpedone?
Con un colpo di scena, nasce cos il sottopasso ecologico: Pedonalizzeremo tutta la zona,
il traffico scorrer meglio, useremo persino
il Tevere per trasportare il materiale di risulta del cantiere, diceva il Sindaco. E la
sua giunta avrebbe mai potuto dire che in
controtendenza con tutte le capitali dellOccidente (dove la metropolitana esiste) Roma
si appresta, nel 2000, a essere penetrata da
almeno un migliaio di pullman al d, perch
il Giubileo su gomma? Realizzare il tunnel rappresenta lunica occasione per Castel
SantAngelo di essere salvato dallabbandono: 4 miliardi sono stati utilizzati per indagi-

ni archeologiche, geognostiche e idrogeologiche che garantiscono una conoscenza del


sottosuolo mai avuta prima, giura il Campidoglio. Quando il 10 giugno 1997 monsignor
Sebastiani inaugura il cantiere del sottopasso sorride. Forse sa che il cantiere si apre
per ragioni lievemente diverse da quelle
raccontate dal Sindaco, ma compie lerrore
di credere alle indagini geognostiche e archeologiche. Un errore che gli sar fatale
quando un anno dopo - tirando le somme
della preparazione del Giubileo - verr sostituito da monsignor Crescenzio Sepe. Il sottopasso infatti naufragher a dicembre, perch sotto Castel Sant Angelo c tutto ci che
Italia Nostra aveva detto che si sarebbe trovato, dai reperti alla falda idrogeologica.
In citt, peraltro, c da tempo chi nutre
preoccupazioni. Il Consiglio superiore dei
Lavori Pubblici lancia il 21 febbraio 1997 un
monito fermo: Le due opere si configurano
come ununica struttura che assegnerebbe

IL FOGLIO quotidiano
ORGANODELLA CONVENZIONEPERLAGIUSTIZIA
DIRETTORE RESPONSABILE: GIULIANO FERRARA
CONDIRETTORE: LODOVICO FESTA

OGGI Al nord sereno, con annuvolamenti sparsi il pomeriggio sullentroterra ligure e sulle Alpi orientali. Nebbia
in banchi nella notte in pianura. Al centro sereno con velature sulle zone tirreniche, visibilit ridotta nella notte sui litorali. Al sud e in Sicilia sereno, con velature sulle regioni tirreniche. Stazionarie le temperature minime, le massime supereranno le medie di stagione.
DOMANI Sereno o poco nuvoloso su
tutto il paese. Foschie e nebbie al primo mattino nelle zone pianeggianti.

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ai lungotevere il ruolo di asse attrezzato viario in una zona nevralgica. Si rischia un aumento del traffico privato con unorganizzazione critica soprattutto nel caso di una significativa presenza di autobus. Non inoltre disponibile unanalisi benefici-costi, n
una valutazione quantitativa delle condizioni di flusso. Ma il Sindaco ha gi messo a
segno il colpo geniale di comunicazione: per
due anni i romani discutono della finta lepre (sottopasso s, sottopasso no, sottopasso
quando e come) senza nulla sapere del megaparcheggio e dellipermercato. E poco importa che la massima autorit urbanistica
scriva nero su bianco che lopera inchioda
Roma alla gomma per altri decenni mentre
a Londra o Parigi crolla il traffico di superficie, o che si moltiplichino i dubbi delle
stesse associazioni ambientaliste. Per mesi
Gaia Pallottino (Verdi e ambiente) e Corrado Placidi (Codacons) chiedono al Sindaco
ambientalista di conoscere le cifre dei pullman: Saranno poche decine, solo per trasportare i pellegrini handicappati, dice la
giunta che tira diritto e parla solo di Castel
SantAngelo. Ma il Campidoglio a sette metri di profondit si schianta su reperti e falda, chiama allora i tecnici olandesi per andare gi fino a 25 metri, ma si schianta di
nuovo e annuncia labbandono. Poi cade
lultima foglia di fico usata sulla connessione (sempre ammessa dal Vaticano) fra sottovia, galleria Principe Amedeo e Complesso
del Gianicolo: La galleria sar raddoppiata
per farci le rotaie, diceva il Sindaco prima
di definanziare la tramvia Aurelia-Termini.
Ora la ditta che doveva scavare il sottopasso
ha chiesto 50 miliardi di danni, la Corte dei
conti ha aperto linchiesta e il Sindaco deve
trovare il modo di fare entrare i pullman dei
pellegrini al Gianicolo. Lo far con un ultimo colpetto di stile: il buco dasfalto si chiamer sottopassino, che non il sottopasso
ma vabb, e che non pedonalizza ma pullmanizza. Comunicazione e metamorfosi, ecco come il Sindaco laico, verde e in motorino divent commissario al Giubileo, credente e in torpedone.
Giovanni Negri

Il solito maniaco a caccia


di farfalle e i cimicioni totalitari
di Paul Verhoeven
STARSHIP TROOPERS FANTERIA DELLO SPAZIO di Paul Verhoeven, con Casper
Van Dien, Dina Meyer, Denise Richards,
Jake Busey (nelle sale dal 6 marzo)
Uomini contro insettoni: lambientazione
nel futuro, ma il nemico dotato di possenti mandibole e zampe capaci di trapassare
un elmetto sembra tolto di peso dai film degli anni Cinquanta, quando gli esperimenti
nucleari trasformavano innocue formichine in mostri assetati di sangue. Qui per i
Bugs sono anche intelligenti, vere macchine da sterminio che cominciano lattacco al
pianeta Terra cancellando la citt di Buenos Aires. Grazie agli effetti digitali di Phil
Tippett (di nuovo al lavoro dopo i dinosauri di Jurassic Park di Steven Spielberg), i
cattivi si mostrano finalmente alla cruda luce del giorno, in tutta la loro ragnesca bruttezza. Prendendo spunto da un romanzo di
Robert Heinlein, uscito nel 1959 e gi a suo
tempo sospettato di strisciante militarismo,
il regista di Atto di forza e Robocop ritorna (dopo il meritatamente sfortunato
Showgirl con Demi Moore) agli uomini
veri. Pi che alla fantascienza, lolandese
americanizzato Paul Verhoeven guarda ai
film di guerra, rispolverando il plotone di
fanteria, gi sfruttatissimo nelle pellicole
sul secondo conflitto mondiale e poi nei
Vietnam-film. Con una variazione: ci sono
le donne soldato (e in nome della parit tra
i sessi fanno la doccia con i maschi) ma sono scomparse le minoranze etniche. Grido
di battaglia: Lunica cimice buona la cimice morta. Accusato di fantanazismo, il
cineasta ribatte che se il futuro si annuncia
nero e totalitario invece che roseo e democratico lui non ne porta alcuna colpa. E invita a non prendere sempre tutto alla lettera: lironia e la parodia non sono ancora da
considerarsi un reato.
IL COLLEZIONISTA di Gary Fleder, con
Morgan Freeman, Ashley Judd, Cary Elwes,
Brian Cox
Prendete Seven e Il silenzio degli innocenti, mescolate cast e trama e otterrete Il collezionista, a cui la distribuzione
italiana regala una parentela con il bel
film dallo stesso titolo girato nel 1964 da
William Wyler. Il collezionista di allora era
Terence Stamp, uno dei maniaci pi dolci
e affascinanti mai visti sullo schermo: stufo
di dar la caccia alle farfalle, teneva prigioniera in una cantina Samantha Eggar, convinto che prima o poi lei lo avrebbe amato.
Nellepoca dei serial killer, le fanciulle si
moltiplicano, tutte belle e intelligenti, perch il maniaco ora batte i campus universitari. Il sotterraneo dove sono prigioniere,
in catene ma con labito da sera e al suono
di un violino, si ispira per met al castello
di Barbabl, e per met al marchese de Sade. Da Seven arrivano il poliziotto Morgan Freeman, le luci smorzate, la tavolozza di grigi e marroni, i cadaveri martoriati,
latmosfera che supplisce al finale affrettato e alle smagliature della trama. Smagliature che cominciano a diventare una
costante in questo genere di film: come se
la presenza di un assassino psicopatico e
perverso ormai bastasse da sola a inchiodare lo spettatore alla poltrona. Il Silenzio degli innocenti fornisce una dottoressa coraggiosa, che si trova faccia a faccia
con il mostro e riesce a fuggire, dopo un
atletico inseguimento tra i boschi. Nel gioco a incastro dei rimandi c anche lattore
Brian Cox, il primo a impersonare sullo
schermo Hannibal the Cannibal, psichiatra goloso di fegati umani da annaffiare con un buon Chianti. Era in Manhunter
Frammenti di un omicidio, tratto dal romanzo dellamericano Thomas Harris,
schivo gentiluomo del sud che fa stare sulle spine il suo editore perch non si decide a licenziare la terza puntata della cannibalesca saga.
A PERSONAL JOURNEY WITH MARTIN
SCORSESE THROUGH AMERICAN MOVIES di Martin Scorsese e Michael Henry
Wilson, Hyperion, 224 pagine, 40 $
Dai due splendidi documentari dedicati
al cinema americano (li ha trasmessi Telepi) Martin Scorsese ricava questa lunga
lettera damore indirizzata ai registi che lo
hanno formato e avviato a una brillante
carriera. Dal primo film, visto in una sala
buia da bambino, alle pellicole ricuperate
in televisione, o sezionate alla moviola per
rubare i segreti del mestiere, ci sono tutte
le tappe di una passione esclusiva e divorante. Accanto ai capolavori di John Ford,
Elia Kazan, Orson Welles e Fritz Lang,
Scorsese non si vergogna di aver amato polpettoni storici come Il calice dargento,
primo film con Paul Newman, cos brutto
che quando veniva riproposto in tv lattore
comprava una pagina di pubblicit per scusarsi con gli spettatori. Le vocazioni nascono anche cos, complice il caso e le crisi
dasma di cui soffriva il giovane Martin: lunico divertimento non a rischio era il cinema. Visto a sei anni, lAmleto di Laurence Olivier pare una storia di fantasmi, mentre Duello al sole, condannato dalla Chiesa, promette al cattolicissimo ragazzino
qualche emozione proibita. Fotogrammi,
foto di scena e citazioni formano un ricchissimo mosaico, a cui Scorsese aggiunge
i suoi ricordi di spettatore dalla memoria
ferrea, attento alle decorazioni della sala e
alle dimensioni dello schermo. Tre capitoli sono dedicati ai generi preferiti (western,
gangster film e musical) mentre la figura
del regista-illusionista somiglia al mago
Prospero della Tempesta di William
Shakespeare: un po di luce, un pezzo di
pellicola, e tutto si pu rifare, anche meglio
di com nella realt. Gi da bambino sapevo che non cera nulla dietro le facciate
delle case, e che le piramidi erano di cartone spiega il regista, per nulla turbato
dalla scoperta. Intanto, gli intellettuali
guardavano la nuova diabolica invenzione
dallalto in basso, certi che avrebbe avuto
una vita brevissima.

ANNO III NUMERO 35 - PAG 3

EDITORIALI
Berlusconi sotto la tenda
S

e ne sta sotto la tenda, Silvio Berlusconi. Non va al congresso di Firenze


della sinistra dalemiana. Ha stretto un
patto per le riforme con il capo del Pds,
ma deluso. Gli sembra che landamento delle cose sia deludente, che sulle
questioni di maggiore rilievo, sulle libert, le garanzie, la giustizia, sullo
smembramento dello Stato centralista, si
facciano passettini in avanti troppo timidi, quasi impercettibili. Cos mette il patto per le riforme a bagnomaria, preferisce ascoltare le ragioni del cuore, gli appelli alla combattivit solitaria che sempre vengono dagli apparati politici, organi di registrazione degli umori pi viscerali e tifosi della base elettorale e degli
iscritti. Il leader dellopposizione si limita dunque allinvio di ambasciatori nel
campo avversario, come fanno i re quando sono crucciati. Mantiene un sentimento di amicizia verso lalleato pi importante, il capo della destra Gianfranco
Fini, e gli ricorda che con questa legge
elettorale alla fine i voti bisogner sommarli; ma segnala con triste sorriso un distacco di Alleanza nazionale dal vecchio
modo di stare nellalleanza di centrodestra, una solitudine in cui vivono ormai,
per ragioni (come dice) di visibilit o di
vedovanza dal potere, gli uni lontani
dagli altri, i contraenti del patto che
port alla vittoria polista del 27 marzo
del 94, una data remota.

Quanto ai suoi amici di origine e impronta democristiana, Berlusconi osserva, magari davanti a una tavola imbandita da Francesco Cossiga, un panorama
litigioso, inquieto. Cossiga a tavola si
comporta con lui da gran signore, ma
quando picchia, picchia duro col sarcasmo, e lorizzonte politico dellex presidente della Repubblica implica, per
quanto ancora sia indefinito e vago, la
detronizzazione di Berlusconi come una
tappa obbligata, almeno secondo lopinione di tutti gli osservatori smaliziati. Si
parla di una imminente rottura nel piccolo esercito dei polisti cattolici, si parla
sempre di guai, e di altri guai, e di un uso
smodatamente fazioso delle cose di giustizia, e Berlusconi allora se ne resta sotto la tenda, chiede a consiglieri fidati e
spesso anche molto generosi di confermarlo nel suo umore nero, nella sua sospettosa linea di attesa e di rancore verso una politica infida, che promette
quanto non pu dare e non d quasi mai
precisamente quel che ha promesso. E
comprensibile che il leader di ForzaItalia attraversi una fase di disillusione e di
spinosa diffidenza. Ma oltre una certa soglia quel che comprensibile diventa
pericoloso. In politica tutto si muove, il
gioco in difesa rigido, rischioso. E lottimismo, la fiducia (non lumore atrabiliare) sono sempre stati la vera ricchezza
politica di Berlusconi.

Incertezza da sabato francese


C

era una volta il sabato inglese. La


legge sulle 35 ore, da poco approvata
in Francia, ha creato subito incertezza
sulle convenienze per gli investimenti in
un paese in cui il venerd sar decurtato dorario (forse) per legge. Gi cera
una settimana abbastanza corta: 39 ore,
contro le 40 previste in sede europea come limite oltre il quale scattano gli
straordinari. Secondo la legge italiana,
vigente nonostante la direttiva comunitaria, lorario legale di 42 ore, con possibili deroghe contrattate. In Francia il
passaggio alle 35 ore, con una riduzione
di orario del 10,25%, fissato per l1 gennaio del 2000, e vale per le imprese con
pi di 20 addetti. Le altre avranno due
anni in pi per adeguarsi. Non viene ancora specificato quanto verranno pagate le ore straordinarie rispetto al salario
normale ( stato fissato solo un limite di
incremento massimo del 25% rispetto al
salario normale), quali saranno gli sgravi ai contributi sociali e se la riduzione
di ore comporter o meno una riduzione
di salario: solo quelli minimi, fissati per
legge in 6.633 franchi mensili lorde per
12 mensilit, non saranno toccati.
Sembra difficile che vi siano, almeno
per un triennio nuove contrattazioni e
aumenti di paga. Da qui derivano anche proteste tra i lavoratori, mentre le

imprese lamentano che, pur con il congelamento delle paghe, resta il problema della riduzione del 10,25% dello
sfruttamento degli impianti. Adottando, dove possibile, turni prolungati
nelle stagioni di punta, con orari
straordinari pagati poco pi di quelli
normali, in teoria, gli impianti non soffrirebbero di inutilizzi aggiuntivi. Ma
questi risultati sono ottenibili solo con
nuove contrattazioni sindacali dagli
esiti incerti. E una parte degli operatori trova pi semplice sospendere investimenti gi in programma o farli allestero. Noel Goutard, amministratore
delegato della Valeo, gigante della
componentistica auto, sintetizza la sua
opinione con questo giudizio: La legge
molto probabilmente avr effetti assolutamente disastrosi, mentre i manager di filiali di imprese americane, come Hubert Joly, presidente della sussidiaria francese della Electron data system, si preparano a chiedere maggiore flessibilit, minacciando altrimenti
lo spostamento della produzione in altre sedi. Sinora le 35 ore creano, pi
che nuovi posti, confusione. Pi che la
chiarezza cartesiana, questa volta prevalgono i pasticci dai contenuti variabili, che rappresentano unaltra (culinaria) tradizione francese.

La Costituzione del capitalismo


L

a bozza presentata da Mario Draghi


sulla riforma del mercato azionario
ha passato a pieni voti lesame parlamentare. Il voto contrario delle opposizioni, infatti, riguardava i suggerimenti
di modifica approvati dalla maggioranza della commissione, era quindi ancora pi favorevole al testo originario. Si
pu dunque prevedere che, prima della scadenza (il mese prossimo) della delega, il governo potr emanare il provvedimento che, per la sua ampiezza e
per le novit che introduce, assume il
carattere di nuova carta costituzionale
del capitalismo italiano.
I punti fondamentali di novit sono
la tutela, finora assente, degli azionisti
di minoranza e la contendibilit delle
imprese. E da apprezzare il senso della misura con cui si agito su questi terreni delicatissimi. La tutela delle minoranze, infatti, non deve confliggere con
la possibilit di gestire una societ; la
contendibilit deve essere paragonabile, ma non superiore, a quella vigente
nei paesi concorrenti, per evitare facili
scorrerie sui nostri mercati e nelle nostre societ. La misura del 30% per lo-

pa obbligatoria, definita per consentire


unuscita senza perdite a soci non favorevoli a un nuovo gruppo di controllo,
corrisponde a questo criterio. Per una
volta si pu dire che la politica ha accompagnato utilmente un processo economico e sociale reale, lo spostamento
del risparmio verso il mercato azionario, senza ostacolarlo o ritardarlo eccessivamente. Il colossale flusso di risparmio che ha preso la via della Borsa
(lindice ha toccato nei giorni scorsi la
soglia dei 20 mila punti), per effetto del
calo dei rendimenti dei bot e delle privatizzazioni, rappresenta una risorsa
decisiva per lo sviluppo produttivo, penalizzato da tanti altri fattori. Se per
lassenza di regole e di tutele adeguate
si determinassero circostanze che spingono gli investitori al panico, il danno
sarebbe incalcolabile. Per queste ragioni la corporate governance non
astrusa materia per esperti. Molti osservatori hanno attribuito alla debolezza delle regole la crisi che ha colpito le
gi floride economie asiatiche. Con le
nuove norme il capitalismo italiano si
salda allOccidente sviluppato.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 13 FEBBRAIO 1998

Il vero presidente americano chi riesce a nominare i giudici


New York. Pu la nomina di una gentile signora, importante avvocato californiano, a
giudice federale degli Stati Uniti diventare lo
spunto per uno scontro violentissimo di poteri e diventare simbolo di un gioco che ha per
posta lo Stato di diritto, lo spoil system e le
stesse regole della repubblica presidenziale?
Pu, se la signora, che si chiama Margaret
Monrow, stata nominata dal presidente democratico nel 96 ma la sua nomina ha potuto
essere ratificata solo ieri (ma nessun altro
candidato ce lha fatta) dal Senato, dove i repubblicani hanno la maggioranza. Pu, se il
caso solo uno di una lunga serie e se ci sono
cento posti come il suo che restano vuoti: le
nomine sono bloccate perch i candidati sarebbero tutti degli attivisti liberal.
Il termine, nel linguaggio dei repubblicani
americani o almeno di una parte di loro ben
rappresentata nellattuale Congresso, sottintende unoffesa grave. Quando poi riferita ai
giudici federali dopo la Corte Suprema, listituzione pi importante del paese nella gestione e nellinterpretazione delle leggi lespressione indica un preciso insieme di com-

portamenti. Attivisti liberal erano i giudici


nominati negli anni di Roosevelt a supporto
della costruzione del New Deal; attivisti sono stati quelli degli anni 60 e 70, da Kennedy
fino a Carter. Sono quelli che hanno dato dignit costituzionale al welfare e allassistenzialismo. Indulgendo un po troppo nelle concessioni di sussidi, nel lassismo verso i criminali, con le minoranze razziali e le donne. Poi
arriv Ronald Reagan e tutto cambi. Il presidente del New Deal liberista rifece da zero
la cupola dei giudici, ed essa rimasta la
stessa fino ad oggi, dopo cinque anni abbondanti di presidenza democratica. Bill Clinton,
per la verit, un politico moderato e allassistenzialismo ha dato un bel taglio, tanto che
i liberal del suo partito lo accusano di seguire unagenda praticamente copiata da quella
repubblicana. Tax and spend non mai stato il suo metodo. Eppure la guerra per le nomine dei giudici federali, di cui pochissimo si
parla e si scrive, tale da far dire a studiosi
ed esponenti democratici che lo Stato di diritto seriamente messo in discussione.
Lultimo scontro pubblico ha avuto per og-

getto Margaret Monrow, nominata giudice di


distretto federale in California. A istruire la
pratica contro di lei stato il Judicial selection monitoring project, fondazione di indirizzo conservatore che si occupa proprio della campagna contro i magistrati scelti da Clinton. A sostenerla sono stati due senatori repubblicani, Jeff Session dellAlabama e John
Ashcroft del Missouri. Lo spunto stato fornito da un discorso del 94, nel quale la Monrow sollecitava avvocati e giudici ad essere attenti e pronti a recepire i cambiamenti della
societ. Affermazione che vale laccusa di essere un giudice che ignora la legge e vuole imporre le proprie convinzioni.
Dietro al caso spuntata la guerra delle
nomine: nel 96 il Senato ha approvato solo 17
nomine su 90, nel 97 33 su 80. Dal 92, Clinton
riuscito a far passare meno di un terzo degli
845 nomi proposti; cento sono vacanti e nessuna nomina stata fatta nelle Corti dappello del circuito federale: la struttura pi importante, appena al di sotto della Corte suprema degli Stati Uniti. Ma ai nove supremi
giudici arriva solo il 5 per cento dei casi e del-

le dispute, tutto il resto deciso dai giudici federali. In maggioranza conservatori.


Non un problema di banale ostruzionismo contro la macchina di unamministrazione avversa. Con le sentenze di questi giudici
si decide su temi scottanti per la societ americana: le nuove leggi sulla protezione dellambiente, i diritti civili degli omosessuali, la
legislazione sullaborto, lobbligo dellinsegnamento della religione cristiana a scuola,
leliminazione dellaffirmative action. E ancora il libero commercio, il controllo delle armi.
Persino labolizione della pena di morte.
Queste battaglie rappresentano la constituency, lelettorato democratico che ha votato Clinton, e si vincono nei tribunali federali.
Si comprende meglio, cos, che cosa intendono i consiglieri del presidente, Hillary in testa, quando lamentano linesistenza del partito democratico e la sua incapacit di governare e fare accordi negli Stati. E il paradosso
di un presidente fortissimo ma senza partito.
Si comprende meglio a che cosa si stiano dedicando i repubblicani, pi che a ottenre un
impeachment per sesso orale.

Lambasciatore temerario che ha salvato lItalia allOnu


LA GUERRA DEI CINQUE ANNI DI FRANCESCO PAOLO FULCI PER EVITARE LESCLUSIONE DAL CONSIGLIO DI SICUREZZA
New York. Cinque anni fa, uniniziativa
intrapresa dallamministrazione Clinton
non contro lItalia ma con obiettivi geopolitici, aveva messo in pericolo il ruolo internazionale del nostro paese. Oggi il pericolo
di un ridimensionamento per lItalia semGENTE DA AMMIRARE
PRIMO DI DUE ARTICOLI

bra fugato e lamministrazione Clinton ha


registrato un contraccolpo diplomatico di
cui, considerando le varie altre difficolt interne e internazionali, gli americani avrebbero potuto benissimo fare a meno. In questi cinque anni, invece, la situazione si
drasticamente rovesciata.
Liniziativa americana (una riforma del
Consiglio di sicurezza dellOnu che come elemento centrale avrebbe dovuto avere lammissione di Germania e Giappone tra i membri permanenti), sicuramente aveva alcune
incoerenze interne e suscitava una naturale
perplessit in un largo schieramento di paesi. Ma non sarebbe colata tanto facilmente a
picco. Anzi, probabile che sarebbe prevalsa quantomeno per la forza durto di cui era
stata dotata, se non fosse stato per la dura,
minuziosa, implacabile e quasi maniacale
opposizione di un diplomatico siciliano, il capo della missione italiana allOnu ambasciatore Francesco Paolo Fulci. La maniera in
cui un singolo uomo riuscito praticamente
da solo a dare scacco alla pi formidabile
coalizione mai formatasi allOnu per il conseguimento di un particolare obiettivo, una
coalizione tra le tre maggiori potenze economiche del pianeta, Stati Uniti, Germania e
Giappone, materia di vivaci racconti nei
corridoi dellOnu dove se ne rievocano e se
ne discutono con calore i particolari, che meritano di essere conosciuti anche al di fuori
del ristretto giro professionale.
La rassegnazione che regnava a New York
Fulci era arrivato a New York nellaprile
del 1993, quando la minaccia di estromissione dellItalia dal novero di quelle che in
mancanza di unespressione migliore chiameremo potenze decisionali, incombeva
gi da circa un anno, ma incominciava appena a materializzarsi concretamente. Le
questioni immediatamente sul tappeto erano due. La prima, se far concorrere o meno
lItalia a uno dei posti non permanenti (a rotazione biennale; da non confondere con
quelli permanenti a cui puntavano Germania e Giappone) che proprio in quel periodo
si erano resi liberi al Consiglio di sicurezza;
la seconda, che linea prendere di fronte ad
un questionario che nello stesso periodo il
segretario generale Boutros Boutros-Ghali
andava distribuendo agli oltre 180 paesi
membri dellOnu in merito alla modernizzazione del Consiglio di sicurezza (eufemismo per inclusione di Germania e Giappone nel direttorio dei membri permanenti).
La diagnosi del ministero degli Esteri italiano sulle due questioni era che lItalia non
avrebbe dovuto nemmeno azzardarsi a cercare un seggio a rotazione nel Consiglio di
sicurezza perch ne aveva avuto uno appena tre anni prima, e sarebbe stato assurdo
sperare di poterlo riottenere tanto presto. E
u William Bedell, dal 1629 vescovo di
F
Kilmore, che convert gli OSheridans
al protestantesimo, associando poi un bisavolo di Richard Brinsley allimpresa pi
importante della sua vita: la traduzione
della Bibbia in gaelico. Scopo del liberale
vescovo anglicano era combattere linfluenza del clero cattolico rendendo accessibili le Sacre Scritture a tutti.
Anche il nonno del drammaturgo, Thomas Sheridan, affascin il suo grande amico Jonathan Swift per luso anarchico del
linguaggio, impiegato come gioco di parole, surreale rappresentazione della realt.
La padronanza del linguaggio senzaltro
la cifra essenziale di Richard Brinsley
Sheridan, nato nel 1751 nei quartieri alti
di Dublino, che lascer per sempre nel
1759 per trasferirsi con la famiglia a Londra. Educato nellesclusiva scuola di Harrow, fu compagno di Lord Byron, il quale
lo affiancava insieme a Demostene, Cicerone, Quintiliano tra i pi grandi oratori di
tutti i tempi.
Frances, la madre, era una scrittrice di
talento e il padre Thomas un famoso attore e maestro di dizione. Sosteneva che le
antiche repubbliche della Grecia e di Roma si reggevano sulleloquenza: Il loro fine era la libert; la libert fondata sulla
virt e non pu conservarsi senza saggezza e conoscenza. Saggezza e conoscenza sono inutili allo Stato se non sono comunicate con vigore e chiarezza. Richard Sheridan eserciter con strabiliante successo

che, nel rispondere al questionario di Ghali, non restava che allinearsi alla maggioranza che sicuramente si sarebbe formata
attorno alla proposta dei pesi massimi
per linclusione a titolo permanente dei numeri due e tre della graduatoria economica planetaria.
Chi ebbe occasione di incontrare Fulci al
suo arrivo sa che egli prese istantaneamen-

le lunga ed ha avuto qualche momento di


dramma. Quando lambasciatore arriv a
New York aveva la fama di uomo inesorabile. Se lera guadagnata al ministero degli
Esteri dove i colleghi, che ne parlavano con
grande rispetto, lo chiamavano per con garbata allusione alla sua origine messinese
con il nomignolo di Cannamozza. Se lera
guadagnata al Cesis, lorgano di controllo dei

Come stata tessuta unabile tela diplomatica che ha fatto saltare un


progetto di riforma gradito a Stati Uniti, Germania e Giappone. Lalleanza
con i paesi in via di sviluppo nonostante il crollo degli aiuti italiani dopo
Tangentopoli. Le perplessit iniziali della Farnesina e lintervento di Scalfaro
te due decisioni che andavano in senso inverso non solo rispetto agli orientamenti del
suo ministero. LItalia, decise Fulci, avrebbe affrontato e vinto le elezioni per il posto
a rotazione nel Consiglio di sicurezza. LItalia, inoltre, avrebbe risposto picche alla
proposta di Boutros-Ghali patrocinata dagli
Stati Uniti che, includendo Germania e

Giappone, avrebbe automaticamente emarginato lItalia dal gruppo delle potenze


mondiali, e avrebbe invece presentato una
propria controproposta per una pi equilibrata e democratica spartizione dei poteri
tra le varie nazioni del mondo al vertice del
massimo organismo internazionale. Fulci fu
a quanto pare il solo a vedere, a quellepoca, che le due battaglie non erano qualcosa
di separato e distinto, ma che una vittoria
nella prima sarebbe stata gi un buon passo verso la vittoria nella seconda, perch il
prestigio e la forza conquistati con linclusione sia pure a titolo di rotazione nel Consiglio di sicurezza avrebbero potuto poi essere messi a buon frutto nella lotta per la sistemazione finale. Ad ogni modo, da quel
momento, Fulci non dirott di un millimetro dalla linea dazione che si era prefissa. I
risultati si vedono soltanto adesso.
Un messinese chiamato Cannamozza
Fin dallinizio, tuttavia, si profilavano davanti a Fulci difficolt quasi insormontabili.
La storia di come egli sia riuscito a superar-

LIBRI
Fintan OToole
A TRAITORS KISS
516 pp. Granta Books, Lst. 20
il gioco della seduzione e della forza della
parola su due palcoscenici, nel corso di
una lunghissima carriera: il teatro di
Drury Lane e la Camera dei Comuni. A
ventanni, nel 1771, per una romantica fuga damore da Bath con la bellissima cantante Elizabeth Linley, sostenne due duelli. Pochi anni dopo aveva conquistato Londra con le commedie I rivali(1775), La
scuola della maldicenza(1777), Il critico(1779). Comproprietario e amministratore del Drury Lane Theatre, uno dei pi
grandi dEuropa con duemilatrecento posti (sino al 1809, quando un incendio lo distrusse), fu tra i promotori di una delle stagioni pi felici della drammaturgia inglese. Lattrice Sarah Siddons era la sua musa tragica e lincantevole Dorothea Jordan
quella comica. Ma gi dal 1780 si era trovato un secondo ruolo, in politica.
Quello che per chiunque altro sarebbe
stato un ostacolo insormontabile, essere
figlio di attore e uomo di teatro, si tra-

servizi segreti civili e militari, alla cui direzione Fulci, proprio per la sua reputazione
di estremo rigore era stato chiamato appena
due anni prima della destinazione a New
York. E durante questa parentesi di due anni nella sua carriera diplomatica aveva scoperto alcune vicende di corruzione e aveva
denunciato i responsabili. Quando arriv a
New York, alla missione italiana allOnu,
luogo fino ad allora di tranquilli conversari,
di studiosi ozi, di raffinati incontri intellettuali, fu un fuggi fuggi generale. Chi non riusc a farsi riassegnare ad altre sedi rimase,
ma nel clima di demoralizzazione e di sfiducia che imperava in quegli anni.
Unoperazione di lobbying a tappeto
Quello di riformare e infondere nuovo
nerbo a una lontana colonia della burocrazia italiana fu uno dei primi problemi affrontati da Fulci come premessa alla doppia battaglia che intendeva condurre allOnu. Gli orari di lavoro furono allungati e rigorosamente controllati, con inizio della
giornata per i funzionari stabilito alle otto
con una specie di quotidiano consiglio di
guerra. Ognuno dei membri della missione
ricevette compiti ben definiti e precise
quote di colleghi esteri da contattare e
cercare di persuadere della bont della
causa italiana. Alle esitazioni iniziali fece
seguito, dopo i primi successi, un crescente
consenso per il serio regime introdotto dal
nuovo capo. Il secondo compito, meno facile, fu di convincere la Farnesina della realizzabilit della strategia aggressiva proposta da Fulci.
Le obiezioni di Roma si riassumevano in
due punti. 1) LItalia, a differenza di Germania e Giappone, non aveva pi mezzi da destinare agli aiuti ai paesi esteri, prerequisito indispensabile per la conquista di voti allOnu. 2) LItalia, eravamo ormai nel pieno
di Tangentopoli, godeva per il momento di
cos bassa reputazione da non potersi illudere di sopperire col prestigio alla insufficienza di mezzi.
Per smontare questa opposizione Fulci
pens bene di verificare se fosse fondata, cosa logica ma faticosa. Con il bastone del pellegrino, ama raccontare, dedic interi mesi
alla ininterrotta, estenuante esplorazione dei
ridotti diplomatici di Manhattan, incontrando uno ad uno i 185 colleghi ambasciatori di
altrettanti paesi membri dellOnu, intervisform, grazie al fascino del personaggio,
in una via daccesso al mondo dellalta societ. Era tanto seducente da risucire a
non pagare la sua coraggiosa presa di
posizione contro la discriminazione nei
confronti dei cattolici dIrlanda.
Furono proprio le proposte sul modo di
risolvere il problema irlandese a farne un
protagonista in Parlamento. La sua eccellenza di oratore oscur persino la stella di
Edmund Burke, il primo grande filosofo
antigiacobino, da cui lo separava proprio
un diverso giudizio sull89.
Ma lepisodio pi brillante della sua
carriera di deputato fu lattacco a Warren
Hastings, corrotto e crudele governatore
della East India Company; quando, al termine di un discorso, durato cinque ore e
mezzo, in cui si appellava al senso dellonore e della responsabilit dei colleghi,
conquist la platea. Nella stessa occasione, con astuzia tipicamente gaelica, sfrutt
il successo oratorio per mettere sotto accusa la nefasta amministrazione coloniale
che, nella sua madrepatria, dissanguava la
popolazione tra carestia e guerra.
Amico del Principe di Galles quanto del
popolo, dopo una vita dissoluta, tra bevute e amanti, Sheridan riserv ai sodali che
andavano a trovarlo sul letto di morte
(1816), la sorpresa di vedersi accanto gli ufficiali giudiziari che ne pignoravano i mobili. Fu sepolto in Westminster Abbey, nellangolo dei poeti, dopo un corteo funebre
cui partecip il fior fiore della nobilt.

standoli e facendosi intervistare a fondo. Il


risultato di questinchiesta fu, dice, a un
tempo sorprendente e tremendamente incoraggiante, anche per lui stesso.
La maggioranza dei diplomatici contattati, soprattutto quelli dei cosiddetti paesi sottosviluppati, gli rispose che trovava la posizione italiana di riforma dellOnu in senso
democratico e non discriminatorio ammirevole e degna di appoggio. Dissero pure
che, se lItalia non era per il momento in
grado di dimostrare la sua solidariet verso
i paesi poveri con aiuti paragonabili a quelli tedeschi e giapponesi, la generosit dimostrata in passato garantiva che essa non
sarebbe mancata, quando possibile, in futuro. Quanto a Tangentopoli, la maggioranza dei paesi sottosviluppati, alle prese con
problemi di corruzione anche pi gravi, ha
finito per vedere nella denuncia italiana
del fenomeno un esempio da seguire piuttosto che qualcosa da deplorare.
Quel colpo di teatro allAssemblea del 1996
Fu solo quando Fulci pot presentare alla Farnesina i risultati numerici dei suoi
sondaggi che cominci ad avvertire un cambiamento di vento in suo favore. Intanto un
altro forte appoggio gli era provenuto dal
presidente Oscar Luigi Scalfaro, perplesso
sul potenziamento internazionale della Germania (Stima i tedeschi ma li ha conosciuti in guerra, nota succintamente Fulci) e
del Giappone a spese dellItalia.
A questo punto, con le spalle al sicuro,
Fulci scaten loffensiva diplomatica che in
tempi ravvicinati ha fruttato prima lelezione dellItalia al seggio vacante del Consiglio
di sicurezza (con 3 voti pi della Germania
e il ritiro per forfait della Svezia), poi unincredibile serie di 22 successi consecutivi in
tutte le elezioni svoltesi negli ultimi anni a
tutte le cariche messe in gioco dalle Nazioni Unite, infine la sconfitta di tutti i passi
compiuti dalla coalizione a tre per convincere il resto dellorganizzazione a una
riforma del Consiglio di sicurezza contraria
agli interessi italiani ed a quelli di un gran
numero di altre nazioni.
Questoffensiva stata condotta da Fulci
su una molteplicit di piani. In primo luogo unaperta e onesta, ma grintosa, difesa
della posizione italiana fatta in tutti i fori
disponibili allOnu (dallapertura dellAssemblea generale alla Commissione speciale per la riforma del Consiglio di sicurezza). Azione in cui Fulci stato in varie
occasioni coadiuvato da Scalfaro e dai ministri degli Esteri Susanna Agnelli e Lamberto Dini. Solamente adesso trapelato
che i rappresentanti dei tre paesi interessati avevano deciso di lasciare la sala quando, dal testo del discorso rilasciato in anticipo, avevano appreso che Scalfaro, allapertura dellAssemblea del 1996, avrebbe
avvertito che lItalia prendeva in considerazione la possibilit di lasciare lOnu pur
di non sottostare al sopruso. Quando lavvertimento venne davvero, nessuno ebbe
per il coraggio di andarsene, confermando il rispetto che anche unazione tanto
brusca garantiva allItalia.
(1. continua)

50 ANNI FA
13 FEBBRAIO 1948
Ivan Matteo Lombardo lascia il Psi. Lex
segretario del Partito socialista prima della scissione di Palazzo Barberini viene
espulso per avere dato vita allUnione dei
socialisti, un movimento nel quale si riconoscono altri gruppi dissidenti dal Psi e
contrari allunit dazione con i comunisti
e che vicino ai socialdemocratici di Giuseppe Saragat. Fischiato allultimo congresso socialista per le sue posizioni filoamericane, Ivan Matteo Lombardo, che
ha guidato la delegazione italiana ai negoziati per il Trattato di amicizia e di cooperazione con gli Stati Uniti, stato invece accolto con calorosi applausi al congresso socialdemocratico. La sua scelta
politica anticomunista gli consentir di diventare ministro dellIndustria dopo le
elezioni del 18 aprile.
Attesa per le elezioni a Pescara, che si
terranno domenica 15 febbraio e sono
considerate un test di estremo interesse
mentre comincia la campagna elettorale
per le politiche del 18 aprile. La vittoria
dei socialcomunisti, che conquisteranno
la maggioranza assoluta, dar uniniezione di euforia al Fronte democratico. Ma
spinger contemporaneamente la Chiesa
a un impegno pi esplicito a favore della
Dc che si manifester con richiami e appelli ai cattolici da parte dei vescovi.

ANNO III NUMERO 35 - PAG 4

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 13 FEBBRAIO 1998

Cassazione e opinionista tormentato conferiscono al pianto valore di prova


Signor direttore - Vorrei sottoporre allattenzione dei lettori un articolo ospitato sulla prima
pagina della Stampa di sabato 31 gennaio con il
titolo Le lacrime come prova, dove si annuncia,
con tono trionfale degno di miglior causa, un
grande passo in avanti della nostra civilt giuridica. Infatti la terza sessione della Cassazione, in
assenza di prove, tra una donna che accusa limputato che protesta di non averla toccata, ha creduto allaccusatrice solo perch lui parla con
calma, mentre lei piange. Commento: Dunque,
le lacrime diventano una prova. E un principio
importante. Poi il giornalista si scaglia contro la
barbarie del passato, dei tempi in cui il tribunale
avrebbe sospeso la seduta e invitato la signorina
a calmarsi, perdendo cos proprio lespressione
pi autentica della verit, il momento clou della

testimonianza. Larticolo prosegue citando come


illustre precedente il giudizio di Salomone, che
scopr lidentit della vera madre del bambino
conteso dal pianto di lei. A questo punto, ho sinceramente pensato che il pezzo fosse ironico, uscito dalla penna di un Massimo Gramellini o un
Francesco Merlo. Quando per ho visto la firma
di Ferdinando Camon, che non proprio un
buontempone che sprizza senso dellumorismo a
ogni virgola e al quale affidano sempre quelle imbarazzanti patate bollenti che sono i commenti di
quel che di pi tragico e tremendo succede nel
mondo, ho capito che larticolo voleva essere serio. Il finale addirittura mozzafiato: Il tremito,
il balbettio, i pianti non sono un racconto, sono
una testimonianzaNoi aspettiamo le parole,
quando abbiamo tutto il resto: aspettiamo un sof-

fio, e non sentiamo lurlo. La Cassazione dice che


bisogna ascoltare linconscio al di sopra del conscio. E da un secolo che lanalisi lo fa. Il diritto si
adegua. Finalmente.
Fabio Canessa, Piombino
A Ferdinando Camon, pasolinide, bisognerebbe dedicare le stesse attenzioni critiche rese a Umberto Galimberti (nothing per sonal, naturalmente: i due sono solo indizi viventi per capire il significato di alcuni delitti
italiani contro il buonsenso, il diritto, letica
e una cultura che non affetti estenuate lacrime o fumiganti e-stasi). Ma ora siamo provvisoriamente occupati nellarte di ammirare
(guardatevi il pezzo entusiasta su Fulci in terza pagina). Domani un altro giorno.

Signor direttore - Dai giornali dell11 febbraio


ho appreso la notizia che il governo spender 14
miliardi per abbellire le carceri con quadri e sculture e trasformarle in museo. Lidea di allietare con delle opere darte la grigia vita dei detenuti potrebbe vedermi entusiasta se non sapessi che
il sistema penitenziario italiano pi del companatico ha bisogno del pane. Il governo dellUlivo
ha una ben strana concezione della vita negli istituti penitenziari: questa iniziativa, infatti, si pone come contraltare al taglio, contenuto nellul tima Finanziaria, del 10% degli stanziamenti
previsti per lassistenza sanitaria e psicologica
nonch per i percorsi di reinserimento sociale
dei detenuti. Si tratta di circa 20 miliardi, da ag giungere ai 18 risparmiati nella Finanziaria
dello scorso anno. Gi prima del giro di vite go -

vernativo, la cifra impegnata per il recupero dei


detenuti, nonostante la funzione rieducativa del la pena, era di appena 12.000 lire al giorno. Qui squiglie, direbbe Tot. E anche DAlema.
Francesca Scopelliti, senatrice, Forza Italia
Signor direttore - Ma chi questo persecutor,
strana figura istituzionale evocata da Mauro del la Porta Raffo ieri sul Foglio?
Ernesto Calecchia, Milano
E un errore del Gran Pignolo. La solita imprecisione per confermare la regola. Negli
Usa non esiste il persecutor (persecutore), figura spesso evocata in Italia, ma il prosecutor (chi
persegue in giudizio secondo i dettami di legge).

Corone
Il compleanno della guastafeste
Beatrice dOlanda
Una statua per limperatrice Sissi
GLI ORANGE SONO TROPPO RISERVATI e
anche i sudditi pi fedeli inscenano proteste
La curiosa miscela di gelido calvinismo e
di goliardico radicalismo del carattere olandese spesso genera confusione sul ruolo della monarca. Il casato degli Orange, che regna
dal 1815, amato e riverito; forse unico caso
al mondo, lormai 88enne ex regina Giuliana
viene festeggiata ogni anno col Koninginnedag (giornata della regina), il 30 aprile, quando le strade di ogni citt si trasformano in un
carnevale. Per la casata spesso criticata
con una veemenza che altrove risulterebbe
rivoluzionaria. Negli anni 30, nel quartiere
popolare di Jordaan, la pur amata regina Guglielmina fu bombardata di sanpietrini (le
strade furono asfaltate subito dopo); le nozze
dellattuale regina Beatrice col tedesco Claus
von Amsberg nel 66 furono vivacizzate con
striscioni e bombe fumogene lanciate al corteo reale. Scontate quindi le manifestazioni
per i 60 anni della sovrana, sabato scorso, sia
pro che contro. Le minacce avanzate con molte settimane danticipo dai caotici, un gruppuscolo di autonomi anarchici, di rovinare la
cena con 160 ospiti, non sono state messe in
pratica. Scontata la protesta dei residenti del
centro transennato per loccasione, e un assessore comunale ha detto: La regina non
pu noleggiare una citt per una festa privata: pretendiamo linvito allora. Pi curiosa la
protesta dei simpatizzanti della regina, offesi
dallinsistenza di Beatrice di celebrare in modo privato loccasione, pagando di tasca sua e
rifiutando spettacoli organizzati dal Municipio e da gruppi di sudditi. Solidale con la protesta, quindi, anche il sindaco Schelto Patijin.
La regina aveva spiegato ai giornalisti che
una festa stravagante non le sembrava consona con loccasione, mentre il marito, il principe Claus stato ancora pi tranchant le serate sono per le ragazzine.
UN MONUMENTO ALLA MOGLIE di Francesco Giuseppe. Che ricordi anche Diana
Molti hanno notato i paralleli storici fra la
principessa Diana e limperatrice Sissi (al secolo Elisabetta) moglie di Francesco Giuseppe e assassinata da un anarchico a Ginevra
nel 1898. Ora la Sissi Association, fondazione con sede a Ginevra, per commemorarne il
centenario della morte ha deciso di commissionare una statua allo scultore Philip Jackson, da piazzare nel punto accanto al lago di
Ginevra dove lormai 61enne sovrana fu accoltellata. A Jackson stato chiesto un lavoro che richiami la Sissi dei nostri tempi.
Come Diana, la Sissi veniva da una famiglia
aristocratica, entrambe avevano due sorelle
pi anziane che erano state vicine al di lei
marito, entrambe soffrivano di una disfunzione alimentare, e poi erano considerate le
donne pi belle delle loro rispettive epoche,
spiego lo scultore dal suo studio nel Sussex.
IL (BENEFICO) BUSINESS sulla memoria di
Lady D, dalle rockstar alle regie poste inglesi
La capacit di promuovere iniziative e di
vendere prodotti da oltre la tomba, forse lultimo dei miracoli della defunta principessa
Diana, un fenomeno al quale il mondo si sta
abituando. Dal 3 febbraio sono in vendita i cinque francobolli recanti diversi ritratti di Diana, per il valore di 26 pence (750 lire). Luscita
stata rimandata pi volte per i capricci del
fratello, il conte Charles Spencer, ma il ritardo
ha aumentato lattesa. Le poste britanniche
hanno stampato oltre sei volte le quantit di
un set commemorativo regolare, sicure che diventeranno il pi venduto della storia, battendo il record di 60 milioni di esemplari stabilito dal set lanciato per le nozze fra Diana e Carlo nell81. Sfruttando la Diana connection
(per carit, sempre e solo per beneficenza) al
massimo, la direttrice dellufficio postale di
Great Brington (paesino dove dimorano gli
Spencer) Christine Whiley vende i cinque bolli (valore nominale totale, una sterlina e 30
pence) affrancati su bustina speciale, per un
totale di 10 sterline. Da giovane, passava quasi tutti i giorni, per comprarsi il cioccolato (in
campagna, i post office sono anche degli spacci), e pi di una volta, quando sono dovuta
uscire un attimo, lho lasciata dietro il banco a
guardare la bottega. Era tanto brava. Ieri, intanto, loriginale del testo di Candle in the
wind 97, scritto da Elton John in morte di
Diana, stato venduto per 400 mila dollari.

IL FELTRINO
di Vittorio Feltri

Il pm della procura di
Milano Gherardo Colombo lancia un grido di dolore: Una classe politica
che volesse davvero estirpare la corruzione adotterebbe provvedimenti idonei... sono troppe le lentezze delle autorit straniere nel rispondere alle rogatorie della magistratura italiana. E se
non ci si spiccia, aggiunge il sostituto di
Borrelli, addio processi perch la maggior
parte dei reati di Tangentopoli, con le attenuanti, si prescrive in sette anni e mezzo,
quindi a met del 1999 non ci sar pi niente da fare. Comprendo lamarezza di Colombo, che senza Tangentopoli tornerebbe
a essere loscuro dipendente pubblico che
era sempre stato, ma gli vorrei segnalare
che in qualsiasi paese, inclusi il Congo e il
Burundi, sette anni e mezzo bastano e
avanzano per indagare, accusare, rinviare a
giudizio, emettere sentenze di primo, secondo e terzo grado. Se in Italia non sono
sufficienti neanche per iniziare, posto che
il numero dei nostri magistrati tra i pi alti del mondo, si vede che nei palazzi di giustizia pi che le attivit lavorative fervono
quelle ricreative. E allora invece di attribuire i ritardi alle autorit straniere, perch Gherardo Colombo non invita la sua categoria a fare una bella autocritica? Chiss
che qualche assassino, qualche rapinatore
e qualche sequestratore di persona cominci a finire in galera a far compagnia ai socialisti, che sono un male ma non lunico.

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