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L'educazione interculturale

Leducazione interculturale un settore dell'educazione che non si limita a


illustrare o a favorire la convivenza tra culture diverse, ma cerca anche di far
comprendere i codici che la caratterizzano.
Alla base sta la consapevolezza che l'attivit educativa rispecchia e
trasmette i valori della cultura di appartenenza. Questo porta un'educazione
monoculturale che rallenta lo sviluppo delle capacit critiche e alimenta gli
stereotipi e lintolleranza.
Gli approcci pedagogici alla differenza
Tra i vari approcci alla differenza, nel mondo occidentale, prevalso un
atteggiamento di assimilazione, che prevede percorsi mirati all'inserimento
dei bambini immigranti nella cultura dominante della societ che li ha accolti,
pur mantenendo la propria identit culturale. Con il superamento di questa
fase, si ha lintegrazione.
LEducazione interculturale sviluppa anche percorsi globali per
lIntercultura, basata sulla capacit di scambio e di dialogo, sulla conoscenza
e sulla comprensione tra i membri di culture differenti.
Secondo Demetrio, interculturale la condizione in cui un gruppo dotato dei
propri codici entra volontariamente in contatto con un altro gruppo, ma
anche il rispetto reciproco delle differenze e il riconoscimento della diversit
come ricchezza.
Leducazione interculturale ha cos incoraggiato la presenza nei curricoli di
attivit mirate all'accoglienza (ossia all'introduzione dell'educando nel nuovo
ambiente di formazione), alla facilitazione (ossia il sostegno per il superamento
delle difficolt di adattamento), all'apertura degli altri, e all'assunzione di
una cittadinanza interculturale, (ossia alla creazione di una mentalit
interculturale.)
Una buona educazione interculturale presuppone che gli insegnanti creino
nella scuola un clima all'interno del quale questi bambini si sentino pi vicino
al proprio mondo di provenienza, accettando e valorizzando la loro storia
vissuta. Ci richiede una metodologia dell'ascolto, che presti attenzione alle
domande di accoglienza.
Il significato pedagogico di questi metodi quella di far sentire il bambino a
proprio agio e anche dotati di qualcosa in pi. Si reso necessario lo
sviluppo da parte degli insegnanti di competenze di mediazione
interculturale, per costruire territori intermedi dove possibile creare uno
scambio culturale tra i bambini per sperimentare nuovi modi di
comunicazione e di pensare. Il lavoro dell'insegnante pu essere affiancato da
quello di un mediatore culturale in grado di portare in classe la cultura e la
storia dei bambini stranieri.

La diversa abilit
-Il danno un evento innato, o pu sorgere in qualsiasi momento della
vita, a causa di una malattia o trauma, che consiste in una perdita o

anomalia di una struttura anatomica o di una funzione anatomica,


fisiologica o psicologica.
-La disabilit la conseguenza del danno sul piano funzionale, cio la
riduzione di capacit funzionali rispetto a quelli considerati normali.
Disabilit e danno non sono dunque la stessa cosa.
-L handicap lo svantaggio sul piano sociale derivante allindividuo dalla
disabilit, quindi si tratta di un divario relativo alle richieste dellambiente
rispetto al livello di abilit posseduto da una determinata persona.
La disabilit pu essere affrontata con percorsi di riabilitazione indirizzata
eliminarla o ad attenuarla. La riabilitazione avviene sia a livello medico,
insieme ad attivit di sostegno, di recupero e compensatoria; sia a
livello sociale.
Questo obiettivo richiede che la societ venga educata a unidea allargata
di normalit e allaccoglienza della diversit come normalit. A ci
corrisponde l'uso dell'espressione diversamente abile la quale indica un
individuo che si trova in una condizione di svantaggio.
L'obiettivo fondamentale dell'educazione delle persone con handicap la
conquista, da parte dei disabili, dei massimi livelli possibili di autonomia e
integrazione sociale, intendendo quest'ultima come partecipazione alla
vita comune.
E stata fatta anche una legge a favore delle persone diversamente abili che
permette lassistenza, lintegrazione sociale e dei diritti: La legge
104.
La famiglia ha un ruolo molto importante; Infatti, con gli opportuni
sostegni, deve assicurare, al diversamente abile, una normalit
quotidiana.
Per quanto riguardala scuola, il nostro paese prevede l'inserimento di queste
persone nelle classi frequentate da altri alunni, per facilitare il loro
sviluppo cognitivo, affettivo e sociale. Per favorire questo, esiste un
insegnate di sostegno, il quale ha il compito che lattivit dei portatori di
handicap sia integrata nel lavoro del gruppo-classe.

Un caso particolare di diversa abilit: i bambini precoci, dotati e


super dotati
La prima proposta nell'educazione dei bambini dotati stato quello di istituire
per loro un'educazione speciale, in grado di esaltare le loro capacit. Questo
per ha portato a uno sviluppo unilaterale, dalla quale deriva un
disadattamento precoce nel resto.
Questi bambini hanno il diritto di crescere esattamente come gli altri, senza
che la loro presenza venga percepita come penalizzante per gli altri.
Le famiglie, invece, cercano di stimolarli e di mandali in scuole apposite.
Pertanto il diritto del bambino a crescere in modo armonioso viene violato, con
richieste alte e con conseguente ansia e frustrazione.

La scuola di massa spesso, per i bambini super dotati, un ambiente noioso e


demotivante. Questo comporta che i bambini crescano in modo positivo, ma
senza sfruttare le loro potenzialit, oppure che manifestano forme di
disadattamento . Accadde anche che la scuola si aspetti che il bambino sia
sempre straordinario, con la conseguenza della perdita della socializzazione
con i compagni. Pu anche verificarsi che i bambini precoci non abbiano un buon
rendimento, a causa della inadeguatezza dei percorsi di insegnamento;
oppure che per farsi nuovi amici, decidano di non mettersi in risalto.
Il diritto alla diversit un diritto fondamentale del bambino a ottenere il
riconoscimento dei suoi bisogni e il loro soddisfacimento attraverso
percorsi educativi differenziati.

La scuola e il dialogo interculturale


Il fenomeno degli alunni stranieri coinvolge tutte le scuole italiane, in
particolare modo quelle del nord e del centro.
-Con lespressione multiculturalit si riferisce a societ in cui convivono
culture differenti. Essa si manifesta nella convivenza tra una cultura
prevalente e una inferiore, la quale continua a esistere senza interagire con
le altre culture. In questo caso la parola chiave tolleranza: tutti possono fare
ci che vogliono finch non invadono spazi non propri.
-Quando si parla di interculturalit il rapporto tra due o pi culture che
comporta l'arricchimento reciproco. LEducazione interculturale dovrebbe
essere presente in tutte le scuole, a prescindere dalla presenza di alunni
stranieri. La parola chiave condivisione: sia il dovere della reciproca
conoscenza, sia la responsabilit di assumersi i costi della convivenza.
Il problema di fondo quello di passare dalla multiculturalit allinterculturalit.
Le tappe delleducazione interculturale in italia in ambito scolastico sono:
- la fase di assimilazione (inserimento delle culture minoritarie con scarsa
attenzione alla cultura d'origine)
- multiculturalismo (scoperta del pluralismo)
-integrazione (il riconoscimento di tradizioni diverse dalla propria).
Il modello di integrazione italiano opta per il dialogo, il reciproco rispetto e il
confronto per valorizzare la ricchezza di esperienza diverse dalla propria con
l'aiuto anche delle famiglie. Tutto ci non accade sempre.
La costruzione della mentalit interculturale ha bisogno di essere sostenuta
dalla competenza interculturale dei cittadini e cio la loro abilit a
interagire in situazioni interculturali. La scuola aiuta a sviluppare questi
atteggiamenti di apertura e disponibilit, di rispetto e di curiosit.

Lo sviluppo della competenza interculturale non si basa su una sola materia, sullo
studio di lingue o culture diverse, tale sviluppo deve essere costruito secondo
modalit integrate. Questo consentir anche di raggiungere una competenza
culturale universale, capace di individuare valori comuni come punto di
partenza di una nuova fase nella storia civile e cultura
La civilt del convivere pi personale e coincide con la capacit di ciascuno
di formarsi un'identit che sappia vivere affidandosi a schemi mentali che
non siano fissi e immutabili.

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