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SUMMARY
The essay proposes to demonstrate how Galileo's works written between 1612 and
1615, culminating in the composition of the Lettera a Cristina di Lorena, are directly
related to his studies of astronomy, optics and physics conducted in the second dec
ade of the seventeenth century. Any enquiry into the motives which induced Gali
leo to write these works, thus getting himself involved in a dangerous debate with
an uncertain outcome, must necessarily take into account the scientific research
which occupied the mathematician in these years. Those pages which are dedicated
to the interprtation of biblical passages containing references to subjects petaining
to naturai philosophy cannot be separated front the rest of his more properly scien
tific production, which they logically and cogently complete.
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62
Luigi
Guerrini
dell'incorruttibilit
non
favorisce
ad
dei
Arist
risulterebbe dura a essere intesa. Alcuno deve dubitare che la voce del
ni tra culture laiche e pensiero cattolico controriformista a Padova a cavallo dei due secoli
della Rivoluzione scientifica, Poppi riesuma il suo lavoro sull'epistola contiana gi edito nel
1996, e ripresenta la sua tesi intorno al ruolo che la breve scrittura del cardinale ebbe a svolge
re nella complicata genesi della riflessione galileiana intorno alla corretta modalit di inter
pretazione dei passaggi biblici implicanti riferimenti a questioni di ordine naturale. Le idee di
Poppi intorno a questo specifico argomento sono piuttosto note. Egli intende documentare
le diverse tappe che costituirono il progressivo avvicinamento del Galilei alla questione teo
logica posta dal copernicanesimo, tra le quali, come collocata all'esordio dell'intero proces
so, e pertanto significativa ed emblematica, proprio quella rappresentata dall'incontro intel
lettuale tra Galileo e il Conti stesso. La traiettoria della riflessione poppiana vorrebbe condur
re il lettore a prendere visione del fatto che ogni tentativo di spiegazione della genesi del
l'ermeneutica biblica galileiana di indirizzo antiletteralista deve tenere conto della forte
influenza che su Galileo medesimo esercit la lettura di opere di teologi cattolici a lui presso
ch contemporanei. Per usare le stesse parole dell'autore, il sapere di Galileo biblista dipen
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de dalla cultura teologica pi aperta dell'ambiente romano e fiorentino, presente pure nella
lettera del Conti, che gli [a Galileo] mise a disposizione un criterio interpretativo e delle fonti
esegetiche sulle quali la sua fede sincera e la sua geniale intelligenza seppero costruire la
nuova ermeneutica biblica, liberatrice e vincente, anticipando quasi di tre secoli in modo
germinale l'attuale metodo storico-critico, con la teoria dei generi letterari, comunemente in
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64
Luigi
rio,
si
Guerrini
dovr
ammettere
un
veritativo
rispetto
segnarono
la
sua
azione
la
studi
si
maggiore
sforz
di
evidenza
po
to intorno ai testi sacri. Anche senza tenere conto dell'inevitabile senso di incertezza che si
prova di fronte a una cos schematica rappresentazione del labirintico universo delle sensibi
lit dell'intelligenza cattolica d'inizio Seicento, non pu essere alla luce di tale impostazione
che il contenuto della lettera del cardinale Conti assume quel significato e quell'importanza
capitali che lo stesso Poppi le riconosce.
5. Ivi, p. 210.
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6. P. Rossi, Galileo Galilei e il libro dei salmi, in La scienza e la filosofia dei moderni. Aspetti della
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66
Luigi
Guerrini
cessivamente
ingenuo
8.
Cfr.
9.
Cfr.
simo
M.
Bucciantini,
W.
R.
Shea,
scienza,
Cancro Ga
Galileo e la C
cura
di
D.
C.
123-151.
10.
11.
of
Ivi,
Al
the
p.
138.
proposito
celestial
rinvio
spheres
succint
1593-1650,
Cfr.
M.
O.
Helbing,
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Bib
Mobilit
ziato pisano mirava durante gli anni 1612-1615 era quello di instaurare un
nic Galile (1540-1610). Actes du colloque international organis par l'cole franaise de Rome, en
collaboration avec l'cole nationale des Chartes et l'Istituto italiano per gli studi filosofici, avec la
partecipation de l'Universit di Napoli Federico 11. Rome 12-14 dcembre 1996, cole Franaise de
Rome 1999, pp. 411-425 e Novit celesti e teologia, in Largo campo di filosofare. Eurosymposium
Galileo 2001, J. Montesinos y C. Solis (a cura di), Fundacin Canaria Orotava de Historia de la
Ciencia, La Orotava 2001, pp. 795-808.
14. M. Pesce, La Lettera a Cristina: una proposta per definire ambiti autonomi di sapere e nuovi
assetti di potere intellettuale nei paesi cattolici, in G. Galilei, Lettera a Cristina di Lorena sull'uso della
Bibbia nelle argomentazioni scientifiche, a cura di F. Motta, Marietti 1820, Genova 2000, pp. 9-66.
15. E essenziale rendersi conto che l'atteggiamento di Galilei era ben lontano da quello di
un nicodemismo scientifico che riservasse alla sfera pubblica un ossequio puramente esterio
re alle opinioni difese dall'autorit ecclesiastica per mantenere solo nella propria intimit,
riservata a pochi, l'effettiva dichiarazione della verit raggiunta. Galilei rifiut sempre la solu
zione, che pi volte Bellarmino gli aveva offerto, di dichiarare cio che il copernicanesimo
fosse una pura ipotesi scientifica atta a meglio spiegare i fenomeni astronomici. Per lui si
trattava di verit, non di "ipotesi". D'altro canto, egli era convinto che un'abile strategia "po
litica" avrebbe potuto mutare l'atteggiamento dell'autorit e influire sulle sue decisioni, ivi,
P- 23.
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68
Luisi
Guerrni
Tesi
storiografiche
suggestione,
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Nel gennaio del 1614 Galileo impegnato nel collaudo del suo siste
ma di determinazione del peso specifico dell'aria e ne discute il funzio
namento con Filippo Salviati e Giovanni Battista Baliani, entrambi in
teressati alle sue ricerche20. Oltre che nella soluzione di alcuni problemi
17- Si vedano le osservazioni contenute in alcuni studi di W. E. Carroll, Galileo and the
interprtation of the Bible, Science and Education, vm (1999), pp. 151-187 e Galileo and Biblical
Exegesis, in Largo campo di filosofare, cit., pp. 677-691.
18. Cfr. R. Fabris, Galileo Galilei egli orientamenti esegetici del suo tempo, Pontificia Academia
pp. 109-147. Da una diversa angolazione critica, ma pur sempre interessati alla prospettiva
storico-teologica, O. Pedersen, Galileo and the Council of Treni, Libreria Editrice Vaticana, Cit
t del Vaticano 1991; R. J. Blackwell, Galileo, Bellarmine and the Bible, University of Notre Dame
la science de la nature, Revue des sciences philosophiques et thologiques, l (1966), pp. 67-87 e,
tra i pi recenti esempi, sebbene ricchi di riferimenti bibliografici e di materiali documentari
talvolta anche inediti, gli studi di Francesco Beretta. Per tutti, Urbain vm Barberini protagoniste de
la condamnation de Galile, in Largo campo di filosofare, cit., pp. 549-572, in particolare pp. 552-558.
20. Cfr. en, xii, pp. 12-13. Il genovese, in modo particolare, richiede a Galileo di calcolare la
differenza intercorrente tra il peso relativo dell'aria e quello dell'acqua.
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70
Luigi
Guerrini
di
ottica21,
mentario
al
egli
De
si
tr
phoen
Lagalla22.
Le
grandi
esatta
determinazion
in
quell'arco
di
tempo
tuali.
A
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Benedetto
Castelli
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la
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dei
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le
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tre
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nuovi
esemplari
ai
corrispo
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gliene
fanno
r
la
replica
ai
polemici
di Grazia26.
22. Ivi, pp. 17-18. L'opera del Lagalla era apparsa a Venezia pochi mesi prima: De phoenome
nis in orbeLunae novi thelescopii usu a d. Galilaeo Galilaeo nunc iterum suscitatis..., Venetiis, apud
T. Baglionum, 1612.
23. Lo scambio epistolare tra Castelli e Galileo continuo per tutto l'arco di tempo qui
preso in considerazione, interrompendosi soltanto in corrispondenza di brevi vacanze del
Benedettino. Tutte le lettere del periodo 1614-1615 contengono pressoch sempre riferimenti
agli studi dei satelliti di Giove. Cfr. , , pp. 24-25; 30-31; 36-37; 43; 69-70; 115-116; 122-123; I26
127; 131-132; 133-134; 135-136; 158-159; 179-180; 182-183. In questo stesso arco temporale, modelli
parziali di costituzioni furono inviati da Galileo anche ad altri corrispondenti. Fra essi Anto
nio Santini, ivi, pp. 83-84, e Fabio Colonna, pp. 63-64 e 70-71.
24. Si vedano a questo proposito le lettere al e del Baliani del 12 marzo e del 4 aprile, rispet
tivamente pp. 33-36 e 44-45.
25. Galileo invi lenti a Federico Cesi in Roma, a Fabio Colonna in Napoli, a Vincenzo
Mirabella a Siracusa, a Giovanfrancesco Sagredo a Venezia. Cfr. ivi, pp. 40-41; 62-64; 9t-92; 98
99 e 156-158.
26. Si veda al proposito, quanto contenuto nella lettera di Benedetto Castelli del 19 marzo
1614. Ivi, p. 39. L'opera alla quale Galileo stava in quel momento dando l'ultima mano era,
naturalmente, la Risposta alle opposizioni del s. Lodovico delle Colombe del s. Vincenzio di Grazia
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contro al trattato dels. Galileo Galilei delle cose che stanno in su l'acqua, che in quella si muovono...,
2.Mundus Iovialis anno mdcix detectus ope perspicilli belgici... Inventore et authore Simone
Marioguntzenhusano..., sumptibus et typisj. Lauri, civis et bibliopolae norimbergensis, anno
1614.
32. Si veda la lettera di Luigi Maraffi a Galileo del 10 gennaio del 1615, ivi, xii, pp. 127-128.
33. Presenti specialmente nelle notissime lettere del Cesi e di Giovanni Ciampoli a Galileo;
ivi, pp. 128-131; 145-147; 149-150; 151-152; 162-163; 181-182.
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Luigi
Guerrni
compromettente difesa
siderazioni cosmologiche
fervoroso. Tra la conclus
1615 il grande scienziato
il calcolo dei periodi dei s
ra di notevolissimo impe
maticae del gesuita Chri
vio di vetri lunghi, di
strumenti ottici, deside
delle sue pratiche sperim
funzionamento del term
quale si affretta a riven
zione36. A primavera ino
Cristina di Lorena si tro
mo dei suoi incontri con
estrapolando
dal
ci38.
grapheo Ederiano apud E. Anermariae, 1614. La paternit dell'opera, per volere dello stesso
Scheiner, venne attribuita a uno degli allievi del collegio gesuitico di Ingolstadt, Johann Ge
org Locher. Galileo ne ricevette una copia a Firenze direttamente dal suo vero autore il 6
febbraio. Cfr. en, xii, pp. 137-138. Degli studi galileiani su questa scrittura si ritrova cenno in
una lettera a Federico Cesi del successivo 15 maggio. Ivi, pp. 180-181.
35- Ivi, pp. 156-158.
38. Nella lettera del 17 giugno appena rammentata, il Baliani inviava a Galileo, credendola
di Franois Vite, una delle dimostrazioni matematiche del calcolo dell'effetto del momento
tramite l'utilizzo di una bilancia a bracci uguali che il destinatario della lettera, in una forma
leggermente diversa, aveva affidato anni prima a una pagina delle sue Mecaniche.
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campo
39- Persistendo dunque nel primo loro instituto, di voler con ogni imaginabil maniera
atterrar me e le cose mie, sapendo com'io nei miei studi d'astronomia e di filosofia tengo
circa alla costituzione delle parti del mondo, che il Sole, senza mutar luogo, resti situato nel
centro delle conversioni degl'orbi celesti, e che la Terra, convertibile in se stessa, se gli muova
intomo, e di pi, sentendo che tal posizione vo confermando, non solo col reprovar le ragioni
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Luigi
Guerrini
copernicana.
Non v', dunque, niente di astratto e di generico nelle espressioni atti
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40. Ma pi dire, quando mi fusse lecito produrre il mio parere, che forse pi converrebbe
al decoro et alla maest di esse Sacre Lettere il provvedere, che non ogni leggiero e vulgare
scrittore potesse (per autorizar sue composizioni, bene spesso fondate su vane fantasie) spar
gervi luoghi della Scrittura Sacra, interpretati, pi presto stiracchiati in sensi tanto remoti
dall'intenzione retta di essa Scrittura, quanto vicini alla drision di coloro che non senza qual
che ostentazione se ne vanno adornando. Essempii di tal abuso se ne potrebbon addur molti,
ma voglio che mi bastino due, non remoti da queste materie astronomiche: l'uno de' quali
sieno le scritture che furono publicate contro i Pianeti Medicei, ultimamente da me scoperti,
contro la cui esistenza furono opposti molti luoghi della Sacra Scrittura. Ora che i Pianeti si
fanno veder da tutto il mondo, sentirei volentieri con quali nuove interpretazioni vien da
quei medesimi oppositori esposta la Scrittura, e scusata la lor simplicit. L'altro essempio sia
di quello che pur nuovamente ha stampato contro a gli astronomi e filosofi che la Luna non
altramente riceve lume dal Sole, ma per se stessa splendida. La qual imaginazione conferma
in ultimo, per meglio dire si persuade di confermare, con varii luoghi della Scrittura, li quali
gli par che non si potessero salvare quando la sua opinione non fusse vera e necessaria. utta
via che la Luna sia per se stessa tenebrosa non men chiaro che lo splendor del Sole, ivi, pp.
321-322.
41. Il commandar poi a gli stessi professori d'astronomia, che procurino per lor medesimi
di cautelarsi contro alle proprie osservazioni e dimostrazioni, come quelle che non possino
esser altro che fallacie e sofismi, un comandargli cosa pi che impossibile a farsi, perch non
solamente se gli comanda, che e' non vegghino quel che e' veggono, e che non intendino
quel che egli intendono, ma che cercando trovino il contrario di quel che gli vien per le mani,
ivi, pp. 325-326.
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Luigi
Guerrini
vo di Galileo, nell'intimi
tivamente esortato - se
nare certe opinioni stra
gingendomi che questo
rovina, perch queste op
se, scandalose e temerari
Da
questi
esempi
si
com
nici di interpretazione d
rimenti a fenomeni natu
sopra le ipotesi e le teori
re altres evidente che a
serie di problematiche a
opportuno rammentare
indirizzata a Benedetto C
Fin
da
allora
egli
si
era
42. Si veda quanto riportato dallo stesso Castelli nella lettera indirizzata a Galileo il 12 mar
zo del 1615, ivi, xii, pp. 153-154.
43. E chi vuol por termine a gli umani ingegni? Chi vorr asserire, gi essersi saputo tutto
quello che al mondo di scibile? E per questo, oltre a gli articoli concernenti alla salute ed allo
stabilimento della fede, contro la fermezza de' quali non pericolo alcuno che possa insurger
mai dottrina valida ed efficace, sarebbe forse ottimo consiglio il non ne aggiunger altri senza
necessit. E se cos , quanto maggior disordine sarebbe l'aggiugnerli a richiesta di persone, le
quali oltre che noi ignoriamo se parlino inspirate da celeste virt, chiaramente vediamo ch'el
leno son del tutto ignude di quella intelligenza che sarebbe necessaria non dir a redarguire,
ma a capire, le dimostrazioni con le quali le acutissime scienze procedono nel confermare
alcune lor conclusioni?, ivi, v, p. 284.
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tenuta all'interno della seconda lettera al Dini, quella del 23 marzo dello
stesso 1615, costituita da un intreccio di problematiche di carattere natu
trebbe anche dire, vennero colte direttamente dal suo tavolo di lavoro47.
44 Ma quello che pi degno di considerazione, la prima lor mossa contro questa opinio
ne [l'eliocentrismo] fu il lasciarsi mettere su da alcuni miei maligni che gliela dipinsero per
opera mia propria, senza dirli che ella fosse gi settanta anni fa stampata; e questo medesimo
stile vanno tenendo con altre persone, nelle quali cercano d'imprimer sinistro concetto di
me, ivi, p. 293.
45. E che sar ripetuto pressoch identico, sebbene dotato di maggiore articolazione, nella
46. Si consideri attentamente il seguente passaggio: Ma desidero bene che lei sappia come,
non avendo n io n altro fatto un minino moto risentimento sopra gl'insulti di che fummo
non con molta carit aggravati, non per si son quietate l'acces'ire di quelli. Anzi, essendo
ritornato da Pisa il medesimo padre [Niccol Lorini] che si era fatto sentire quell'anno in
privati colloqui, ha aggravato di nuovo la mano sopra di me, ed essendogli pervenuta, non so
donde, copia di una lettera ch'io scrissi al padre mattematico di Pisa in proposito dell'apporta
re l'autorit sacre in dispute naturali ed in esplicazione del luogo di Giosu, vi vanno escla
mando sopra, e ritrovandovi, per quanto dicono, molte eresie, si sono aperti un nuovo cam
po per lacerarmi, ivi, pp. 291. Per l'episodio della pubblica invettiva antigalileiana del vesco
vo di Fiesole, cfr. p. 295.
47. Ci riferisce, com' ovvio ai temi dello spirito calorifico e penetrante e, sempre per
utilizzare espressioni galileiane, delle materie tenebrose sopra il corpo solare. Cfr. ivi, pp.
297-305.
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Lutei
Guerrini
ci48
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di
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retoriche
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biblici
che
ren
stato
con
oculate
abbia sentito la necessit di corroborare la verit delle sue tesi sulla costi
48. Cfr. C. Dolio, Le ragioni del geocentrismo nel Collegio romano (1562-1612), in La diffusione del
copernicanesimo in Italia 1543-1610, cit., p. 120.
49. Cfr. G. Stabile, Linguaggio della natura e linguaggio della Scrittura in Galilei. Dalla 'Istoria
sulle macchie solari' alle lettere copernicane, Nuncius, rx (1994), p. 41.
50. Di questa teoria del doppio linguaggio, che Galilei connette alla concezione della dop
pia processione del Verbo non si mai seriamente tenuto conto. E se ci accaduto perch
si ritiene che, nel parlare con i teologi, Galilei si ponesse solo strumentalmente fuori del pro
prio terreno. In realt, su qualsiasi terreno si ponesse, Galilei non rinunci mai alla immutabi
le coerenza delle proprie convinzioni. Nella doppia processione di Dio come Verbo e come
Spirito Santo Galilei richiama, attraverso un'implicita lettura di carattere neoplatonico, un
doppio rapporto, di convenzione e di necessit, che Dio istituisce con l'uomo e con la natura
a seconda che parli il linguaggio della persuasione morale, quello della dimostrazione mate
matica. Due ordini di linguaggio per due ordini di legalit, diversamente obbliganti ma non
contraddittori, ivi, p. 54.
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51. Sulla possibilit che all'interno della discussione sul copernicanesimo si andasse testan
do anche la disponibilit all'obbedienza da parte di Galileo, si veda R. J. Blackwell, Galileo,
Bellarmine and the Bible, cit., pp. 173-179.
53. Cfr. W. Shea, Copernico, Galileo, Cartesio. Aspetti della Rivoluzione scientifica, Armando,
Roma 1989, p. 129.
54. Cfr. , , p. 285.
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8o
Luigi
Guerrini
t dell'autorit scrittural
ra a Cristina di Lorena55
crescere l'intero patrimo
strative che egli era soli
poter completare la sua
ciava contestualmente a
quella progettata da Gali
ri della Controriforma56
della sua lotta filocopern
berazione di questo teno
come uno dei tanti 'aggr
relazioni tra scienza e re
incardinare una vicenda
nenza57. Ora, il rilievo st
filosofica e scientifica ge
lettere copernicane e se
sta
sezione
della
produz
della scienza.
55- Cfr. la discussione di questo aspetto delle diverse finalit che l'opera si pone in E. Mc
Mullin, Galileo on Science and Scripture, in The Cambridge Companion to Galileo, a cura di P.
Counter-Reformation, in Galileo in Context, a cura dij. Renn, Cambridge University Press, Cam
bridge 2001, pp. 220-221. Della stessa autrice si veda anche Galileo and the Church. Politicai
Inquisition or Criticai Dialogue, Cambridge University Press, Cambridge 1995.
58. Cfr. F. Russo, Galileo and the Theology ofhis Time, in Galileo Galilei. Toward a Resolution of
330 years ofDebate, 1633-1983, a cura di P. Poupard, Duquesne University Press, Pittsburg 1983,
pp. 105-106.
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confronti di alcuni aspetti del pensiero dei padri della Chiesa e dei teolo
gi. Ma nel considerarli, egli non misur le sue espressioni tenendo conto
delle diverse tradizioni di interpretazione dei libri sacri, n intese colloca
re le proprie idee in qualche punto specifico del dibattito esegetico del
suo tempo. Appare ragionevole pensare che egli abbia condiviso quanto
59 Dico che quando ci fosse vera dimostratione che il sole stia nel centro del mondo e la
terra nel 3 cielo, e che il sole non circonda la terra, mala terra circonda il sole, allora bisogne
rai andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e pi tosto
dire che non l'intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra. Ma io non creder che
ci sia tal dimostratione, fin che non mi sia mostrata, en, xii, p. 172.
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