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L'ITALIA
MinistroForleo
Ill.mo Sig. Ministro del Lavoro Elsa Fornero, dalle pagine del Corriere della
Sera del 7 agosto u. s., abbiamo appreso, tutte le sue preoccupazioni a
riguardo della tenuta delloccupazione e della capacit produttiva nazionale
nel prossimo autunno.
Senza tirare sempre in ballo il solito pianto del coccodrillo, le
preoccupazioni sono ampiamente e del tutto giustificate, se si prende atto e
si considera che il governo al quale Ella appartiene, per mitigare la pi grave
delle conseguenze della crisi economica in atto, quale quella produttiva
occupazionale, procede nella direzione esattamente opposta a quella
necessaria. In questi frangenti, per contrastare questi fenomeni recessivi,
occorre accelerare la circolazione monetaria e non frenarla . Oltre a
generiche responsabilit attribuite alla politica, ella riscontra pregresse
carenze nellattivit del credito ed in quella degli investimenti da parte degli
imprenditori.
Lattuale crisi economica, in Italia, pi che di origine strutturale
decisamente di natura finanziaria, ora esplosa ma da lungo tempo
programmata ed attuata su tutto il territorio nazionale con tutti i sistemi
possibili. Da diversi anni a questa parte si sono susseguiti tutta una serie di
grandi e piccoli interventi legislativi e normativi, tutti finalizzati a trasferire
risorse dal mercato in generale e dallapparato produttivo in particolare, a
quello finanziario, bancario e monetario. Dallo spostamento dei versamenti
del T. F. R., la limitazione delluso del contante nei pagamenti, le recenti sei
leggi
approvate
favore
dei
banchieri
confronti delle partite IVA di ogni tipo, i costi delle operazioni e transazioni
bancarie tra i pi alti al mondo, hanno definitivamente avvelenato i rapporti
tra sistema bancario e monetario ed imprenditori, a tutto scapito
dellintrapresa e del sostegno alla produzione e quindi alla piena occupazione.
Il cavallo non beve pi, e non poteva essere diversamente se si considera
che la circolazione monetaria sul territorio nazionale ridotta al lumicino e
sono sparite le risorse che potevano consentire a diverse aziende di restare
nellattivit produttiva. Le pubbliche amministrazioni sono al collasso ed
addebitati come ora avviene. Coraggio Sig. Ministro, con una unica mossa
saremmo in grado di sanare questa situazione, divenuta ormai insostenibile, e
reperire le risorse per mitigare i rigori autunnali della crisi economica
mediante il rilancio della produzione e della piena occupazione.
Di concerto con il Suo collega titolare del Ministero del Tesoro, opportuno
ritornare allemissione monetaria diretta da parte dello Stato italiano sulla
scorta della centennale e positiva esperienze pregresse, dal 1874 al 1975. Le
nuove Lire cos realizzate, senza costi e senza debiti, acquisite dallo Stato a
titolo originario, sono prontamente utilizzabili per il rilancio delleconomia e
della piena occupazione e potranno formare una circolazione parallela con gli
stessi cambi e gli stessi valori dellEuro. E gi tutto pronto, tutto efficiente e
tutto a lungo collaudato.
Lo stato di pseuda necessit non deve consentire tentennamenti e tanto meno
ambigue operazioni impostate sul pagamento di pseudo debiti con valori reali
quali sono gli asset pubblici.
13 agosto 2012
Savino Frigiola
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Carissimo,
ben detto. Aggiungi per la Fornero che non necessario uscire dallEuro.
Basta risuscitare quello che fu lUnione Monetaria Latina tra il 1865 e il 1915,
che funzion tanto bene da farla proporre da Napoleone III agli Stati Uniti nel
1867.
LEuro la farebbe da pezzo di 5 franchi dargento che circolava liberamente
tra Francia, Belgio, Italia, Svizzera e Grecia.
Informati e fai girare.
E ogni Stato riavrebbe la sua moneta.
La mossa andrebbe fatta a furor di popolo per mettere la strizza dovuta ai
bankieri e loro tirapiedi.
Silvano Borruso