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Cenni biografici
Aleksandr Skrjabin nasce da una famiglia aristocratica il 6 gennaio 1872; la
madre, pianista di discreto successo, muore un anno dopo di tubercolosi e a pochi
anni di distanza Skrjabin perde anche il padre. Questi lutti influenzeranno molto la
vita del compositore: durante la giovent la sua educazione fu affidata alla zia ed
egli visse per molto tempo viziato e in un ambiente iperprotetto. Fin dalla tenera
et dimostr una spiccata sensibilit musicale, imparando gi a 5 anni a suonare a
orecchio il pianoforte a mani unite. A 9 anni entra in un collegio militare, venendo
per dispensato da quasi tutte le attivit: il suo fisico gracile non gli permetteva
nemmeno di sostenere la marcia.
Dopo qualche anno comincia a prendere lezioni di pianoforte e dedicandosi allo
studio della composizione. Gli esiti non saranno del tutto soddisfacenti poich a
causa di attriti con l'insegnante non si diplomer mai in composizione (si rifiutava
infatti di scrivere pezzi in forme che non lo interessavano), mentre in pianoforte
ricever, con il diploma, la piccola medaglia d'oro, a differenza del compagno di
studi Sergej Rachmaninov che ricever la grande medaglia d'oro.
Diventato pianista affermato, continuava a sentirsi inferiore a Rachmaninov, a
causa delle mani piuttosto piccole, e decise quindi di compensare questa
Nella prima fase della sua parabola compositiva, che termina all'incirca nel 1898,
Skrjabin scrisse prevalentemente musica pianistica ispirandosi esplicitamente a
compositori romantici come Chopin, Liszt e Wagner. Specialmente quest'ultimo
ebbe un influsso notevole(S) sul futuro della musica e del pensiero del
compositore russo: l'idea wagneriana di opera d'arte totale lo attraeva
particolarmente e lo spinse a formulare delle prime riflessioni su come servirsi
della musica per esprimere la propria concezione del mondo. Infatti, come lo
stesso Wagner, anche Skrjabin divenne sempre maggiormente convinto che la
musica non dovesse essere autoreferenziale, semplice arte dei suoni, ma un'unione
tra filosofia, religione e arte che attraverso il suono conduce all'estasi spirituale e
corporea.
La seconda fase si pu dire aperta con l'opera sinfonica precedente al Poema del
fuoco, il cui titolo emblematico una chiara espressione degli intenti dell'artista:
il Poema dell'estasi (originariamente Pome orgasmique). La sinfonia si apre
con una melodia proposta dal flauto, denominata Tema dell'Ego, le cui due linee
melodiche rappresentano due sospiri complementari che esprimono la sete di
vita. Il poema un continuo alternarsi di momenti di esaltazione e di scoramento:
la musica, sempre crescente in intensit, suggerisce volta per volta delizie e
tormenti amorosi, slanci e abbandoni, voli e cadute, fino a che l'estasi dei sensi
diventa delirante estasi suprema dello spirito, nell'Epilogo, quando la tromba,
ripetendo il tema maestosamente allargato nel tempo, esalta il raggiungimento
della meta suprema: l'identificazione dell'Uomo con Dio.
Nel 1910, a Bruxelles, Skrjabin giunge dunque alla realizzazione del suo
capolavoro, il Prometeo.
Esso rappresenta sia il culmine della sua opera sinfonica, sia delle sue esplorazioni
metafisiche e filosofiche. E' una delle composizioni pi audaci di Skrjabin:
richiede, oltre ad un ampio organico orchestrale comprensivo di coro, orchestra e
pianoforte, la presenza di una tastiera per luce. Questo strumento (invenzione
del compositore) rappresentava una grande novit per il tempo: per le prima volta
venivano abbinate precise tinte luminose ad ogni nota/sezione della sinfonia.
Il motivo dell'ingresso di questa novit dovuto al fatto che il compositore volle
sfruttare la fortuna di aver ereditato una tratto genetico particolarmente raro,
responsabile di fenomeni sinestetici (che approfondiremo successivamente) che gli
permettevano di abbinare involontariamente e istantaneamente un colore per
ciascuna nota. Nello spartito viene dunque ad esserci un rigo aggiuntivo, Luce,
che accompagna la successione armonica del brano.
Delle due note segnate su tale rigo quella superiore indica il colore relativo alla
nota fondamentale dell'accordo eseguito dall'orchestra, quella inferiore, invece,
determina un altro fascio luminoso che varia col variare dell'atmosfera globale,
Le tonalit distribuite in un circolo delle quinte in cui ad ogni tonalit corrisponde un colore, secondo la
teoria di Skrjabin.
Il colore che accompagna questa sezione (per breve tempo) il verde, colore che
simboleggia il caos e la materia in uno stato ancora primordiale. Su di essi
s'innesta alla quinta misura il tema definito caldo e raccolto dei corni.
Lo squillo di tre trombe d corpo al secondo tema del poema, il primo guizzo di
vita, che Sabaneev stesso definisce simbolo della volont dello spirito creatore,
Kandinskij e Skrjabin:
il fenomeno sinestetico, la filosofia nell'arte,
il concetto di opera d'arte totale
Gli anni compresi fra la fine del diciannovesimo e l'inizio del ventesimo secolo
furono fortemente pervasi da un senso di attesa escatologica, che trov compiuta
espressione nel pensiero e nell'estetica degli artisti simbolisti. Questi
consideravano l'arte come nucleo essenziale dell'attivit umana: con la sua forza
essa doveva essere chiamata a rigenerare e ad illuminare l'umanit intera.
Skrjabin e Kandinskij facevano entrambi parte di questa realt nell'ambiente russo,
tutto proteso verso l'affermazione di un nuovo ordine spirituale, impregnato di
misticismo e influenzato dalle scienze occulte: le loro opere, per essere
pienamente comprese, devono essere inquadrate nella generale atmosfera culturale
e artistica di quel periodo che, nonostante accuse di decadenza, fu uno dei pi
intensi e fecondi della cultura russa (cit. V. Strada).
Durante il trentennio fra 1895 e 1925, si svilupparono in modo unitario, pur nella
grande variet delle esperienze, la ricerca letteraria e filosofica assieme a quella
artistica e musicale; fra le diverse esperienze si instaur una fitta rete di relazioni
che forn alle stesse strumenti espressivi pi adeguati alla rinnovata atmosfera
culturale.
Uno degli aspetti che riveste straordinaria importanza la volont comune a molti
artisti di collegare questi diversi ambiti di ricerca culturale per giungere alla
creazione di un'opera d'arte che racchiudesse in s ciascuna disciplina: l'opera
d'arte autentica avrebbe poi dovuto avere un profondo significato filosofico,
espresso tramite l'uso dei simboli.
L'artista, che fino ad ora si era dedicato all'imitazione di influenze esterne, avrebbe
dovuto chiudere gli occhi di fronte a questi aspetti esteriori e sentire solo la sua
voce interiore, intuitiva, la sua intima necessit, e scoprire i mezzi per stabilire
un contatto reale con l'animo umano. Su queste basi, le tappe che portarono
Kandinskij ad una concezione di
arte sintetica furono esposte in molti dei suoi scritti.
Uno tra questi, il pi importante, il Der Blaue Reiter Almanach. L'idea per la
stesura di questo almanacco nasce dal gruppo artistico omonimo, un bollettino che
conteneva opere artistiche, articoli e saggi di diversi autori.
Il Blaue Reiter non si diede mai un programma vero e proprio, tuttavia possiamo
delinearlo con tre caratteristiche principali. Esso era un gruppo cosmopolita,
comprendeva infatti artisti
provenienti da realt culturali molto diverse, come Russia e Germania. Era inoltre
tendenzialmente interdisciplinare, poich allargava il campo visivo alle
innovazioni che in quegli anni stavano riguardando anche altri linguaggi, non solo
quello pittorico, come quello musicale, quello letterario e quello del teatro. Infine,
la terza caratteristica risiedeva negli intenti comuni dei suoi membri per il
linguaggio pittorico: da una parte c'era la volont di attribuire ai colori delle
valenze simboliche, dall'altra esisteva un impianto ideale comune che si opponeva
al naturalismo pittorico in vista di un'affermazione di valori spirituali, centrati
principalmente su un'idea dell'uomo genericamente mistica e panteistica.
Nonostante fu un movimento dalla vita breve, ebbe un'importanza rilevante nel
determinare la prima affermazione dell'Astrattismo.
In Kandinskij si ritrovano tutte le caratteristiche sopracitate, l'eclettismo
interdisciplinare, la nuova valenza del colore nell'opera pittorica, l'idea di arte
come espressione di valori interiori.
Per questo motivo il pittore privilegi infatti l'astrattismo nella forma lirica, vale a
dire nella forma pi libera e legata all'autore della corrente. L'astrattismo lirico
lascia infatti grande spazio alla fantasia e all'universo personale dell'artista: il
termine lirico si riferisce poi ad un atteggiamento poetico dell'autore che
trapela dall'armonico utilizzo delle forme e dei colori sulla tela.
In Kandinskij la meravigliosa liricit delle opere nasce dall'accostamento tra suono
Influssi filosofici
spiritualit nell'uomo.
Una volta che lo spirito assoluto ha iniziato ad impadronirsi dei singoli spiriti
umani, pu giungere a dominare un numero sempre maggiore di uomini. Malgrado
ci, rimane sempre presente il rischio di non servire lo spirito libero,
simboleggiato dalla luce, ma di cadere in quella che Kandinskij definisce barriera
pietrificata, cio nel culto della forma-materia e non dello spirito-contenuto.
Tenendo conto delle considerazioni di Kandinskij, appare pi chiara
l'interpretazione di alcuni passi dell'Atto preparatorio (il preludio al Mysterium) di
Skrjabin, dove viene celebrato la manifestazione dello spirito in lui, e l'unione di
raggio e onda (i simboli rispettivamente dello spirito e della materia).
Risvegliati in me, coscienza
Portatore di luce, risvegliati
Discendi al mio incantesimo
Unisciti, fonditi in me!
Da gran tempo, in vaghi riflessi
Tu ti specchiavi in me, immortale raggio
E con la tua luce
Mi chiamavi e mi attiravi.
(...)
E' il raggio, il bianco raggio
Si spezzato in noi cantando,
Per le sue delizie.
Per le carezze, egli potente.
La tenera onda
Di perle cosparse
Attira verso le profondit
Con il suo sguardo di smeraldo
Ovunque si schiudono
Fiori sontuosi,
Ovunque le fragranze
Di sogni inebrianti.
Particolarmente forte anche l'influenza della teosofia specialmente nei due artisti:
l'atmosfera culturale del ventesimo secolo ne era cos pervasa che era pressoch
impossibile
per un giovane artista sottrarsi alla sua suggestione. Lo slavista Bazzarelli
sottolinea che: non si pu capire la cultura e l'atmosfera di quegli anni se non si
tien conto dell'interesse spesso morboso per le scienze occulte e per ogni tipo di
dottrina o insegnamento mistico ed esoterico. Innumerevoli societ e gruppi si
sfera percettiva.
Cos si esprime in Sulla sintesi scenica astratta: Tutte le singole arti di oggi
sono da decenni chiuse in s, immerse nelle proprie energie. Esse spingono
risolutamente al limite estremo l'analisi dei propri mezzi. E' questo il periodo della
grande analisi che parla ad alta voce di grande sintesi.
Il fine della creazione era per Kandinskij l'opera d'arte sintetica; la pittura doveva
venire trattata come una forza cooperante al processo di organizzazione che,
attraverso l'applicazione delle sue leggi, potesse condurre all'opera sintetica;
doveva essere possibile creare una alfabetizzazione pittorica somigliante a quella
gi esistente nella musica.
Nel 1936 Kandinskij avrebbe ricordato: La divisione delle arti, la loro esistenza
isolata in piccole celle separate fra loro da alte pareti, dure, impenetrabili allo
sguardo, erano ai miei occhi una fra le conseguenze pi spiacevoli e pericolose
del metodo analitico, il quale opprimeva nella scienza il metodo sintetico e
cominciava a farsi valere anche nell'arte: Conseguenza: la durezza, il basso punto
di vista e l'angusto sentire, la perdita della libert del sentimento e forse la sua
morte definitiva.
Nella sua costante ricerca di un elemento comune tra tutte le arti, Kandinskij si
adoperava per realizzare un metodo scientifico che potesse confermare le sue
aspettative, in questo senso va inteso il suo interesse per ogni esperienza che si
muovesse in una direzione analoga alla propria.
La concezione di arte sintetica alla quale perviene Kandinskij molto simile a
quella di Skrjabin. Anche il compositore considerava il Prometeo solo un primo
tentativo di fusione fra le arti, attraverso il quale egli sarebbe dovuto pervenire alla
pi compiuta sintesi artistica nel Mysterium.
Per Skrjabin i suoni non esistevano per se stessi, separati dai colori, dalle
immagini: questo era il fondamento psicologico della sua teoria dell'arte totale,
dalla quale si erano staccate, differenziandosi, la musica, la danza, la pittura..
Anche per il pittore la fusione tra colore e suono nel Prometeo appare un preludio
ad una forma artistica ancora pi complessa. Per lui, il diciannovesimo secolo si
era distinto come epoca estranea alla creazione interiore, l'elaborazione esteriore
delle singole forme aveva provocato la nascita di tre forme sceniche separate:
dramma, opera e balletto.
Wagner si era reso conto di questo punto debole e aveva cercato di rimediarvi in
vari modi, partendo dall'idea che ogni componente dovesse essere organicamente
collegata con le altre. Riguardando indietro all'antica Grecia, il compositore
tedesco si rese conto che agli albori l'arte non fu solo musica, o solo poesia.
Nell'arte primordiale della Grecia convivevano tutte le forme d'arte.
Ciononostante, il tentativo di Wagner era fallito: nonostante i suoi sforzi, Wagner
Bibliografia:
-Roman Vlad, Skrjabin tra cielo e inferno
-Giovanna Taglialatela, Aleksandr Skrjabin nel simbolismo russo
-Emanuel Garcia, Journal of the Scriabin Society of America vol.9
no.1 The psychology of creativity: distinction between talent and
genius
-Luigi Verdi, Kandinskij e Skrjabin: realt e utopia nella Russia
pre-rivoluzionaria
Sitografia:
- www.wikipedia.it
- www.parol.it
- armoniepitagoriche.blogspot.it
- cultura.biografieonline.it
- www.francescomorante.it