Documentos de Académico
Documentos de Profesional
Documentos de Cultura
adattabile insomma ancora quella che cattura al meglio le caratteristiche del parlamento italiano.
Pi in generale, la pratica delle attuali funzioni parlamentari sembra darci un quadro non proprio
lineare. La richiesta di un modello awersariale nel rapporto maggioranza-opposizione,
suggerita nei commenti degli anni 90, si trasformata in un gioco complesso: il parlamento
italiano pertanto diventato un modello ibrido (come del resto gran parte dei parlamenti dei paesi
europei), capace di mescolare elementi consensuali e maggioritari. Forse la lettura
rivoluzionaria del cambiamento, sulla scorta di novit rilevanti, come i nuovi sistemi
elettorali, il bipolarismo e i nuovi partiti, che tuttavia toccano solo in parte lo svolgimento della vita
istituzionale, era eccessiva. Ma non dobbiamo neanche sottovalutare i segnali interessanti che
emergono dal cambiamento incrementale del parlamento italiano. Segnali che vanno valutati anche
in considerazione del fatto che altre istituzioni stanno mutando assieme allorgano legislativo,
influenzando la natura e il funzionamento di una serie di sottosistemi. Da un lato, naturalmente,
abbiamo il governo e il suo core executive. Dallaltro, lemergere di una serie di fora e
istituzioni che incidono su una nuova pi estesa governance-. le regioni, lUnione Europea e le
autorit indipendenti, che costituiscono oggi interlocutori autorevoli del parlamento, ma anche i
nuovi movimenti, gli interessi organizzati e gli stessi media, che aumentano il proprio impatto su
molti processi decisionali.
PAROLE CHIAVE
Bicameralismo (simmetrico, ridondante)
Commissioni parlamentari permanenti
Controllo parlamentare
Delega legislativa
Gruppi parlamentari
Legge comunitaria
Legge finanziaria
PER SAPERNE DI PI
DI PALMA, G. 1978, Sopravvivere senza governare. I partiti nel parlamento italiano, Bologna, Il
Mulino. Un classico lavoro sul consensualismo parlamentare della Prima Repubblica, dedicato ai
rapporti tra i partiti nella produzione legislativa.
COTTA, M. 1979, Classe politica e parlamento in Italia, 1946-1976, Bologna, Il Mulino. Lidentikit
del ceto parlamentare nella Prima Repubblica e i modelli di reclutamento politico di De e Pei.
CAPANO, G. e M. GIULIANI (a cura di) 2001, Parlamento e processo legislativo in Italia, Bologna, Il
Mulino. Un volume di ricerche sulla produzione legislativa tra Prima e Seconda Repubblica.
DE MICHELI, C. e L. VERZICHELLI 2004, Il Parlamento, Bologna, Il Mulino. Analisi complessiva
dellistituzione parlamento alla luce di alcuni mutamenti recenti.
VERZICHELLI, L. 2010, Vivere dipolitica. Come (non) cambiano le carriere politiche in Italia,
Bologna, Il Mulino. Una disamina in prospettiva storica dei modelli di carriera nel nostro sistema
politico.
Regioni e governo locale.
Un lungo viaggio verso il federalismo?
SINTESI
In questo capitolo ci occupiamo delle istituzioni e dei processi di governo al livello substatale.
Questo aspetto del sistema politico ha costituito in Italia una preoccupazione ricorrente, sia pure
per ragioni diverse. I padri della patria del Risorgimento avevano il problema di creare un senso di
comune identit e rispetto per le istituzioni nazionali, e questo sembrava implicare la
necessit di non sviluppare, o comunque di tenere adeguatamente sotto controllo, le autorit
locali. Qualche decennio dopo il regime fascista avrebbe utilizzato la retorica dellunit
nazionale al fine di sviluppare il potere del governo ed evitare il formarsi di conflitti pericolosi per un
regime autoritario. I costituenti eletti nel 1946 dovettero poi inventarsi un modello nuovo di rapporti
tra centro e periferia che, pur non mettendo in discussione la natura unitaria dello stato, concedesse
una maggiore autonomia a una rete di unit amministrative e politiche locali. Questa esigenza
condusse a una forma alquanto innovativa e asimmetrica di regionalismo. Pi di recente,
nellultimo decennio del XX secolo, la classe politica si trovata di fronte a nuove sfide e
soprattutto a nuove aspettative circa la devoluzione dei poteri e delle risorse verso i livelli
regionali e locali della politica. Il termine federalismo, dopo una lunga assenza,
prepotentemente rientrato nel dizionario politico, riscuotendo un certo successo presso lopinione
pubblica italiana. Nuove riforme e nuovi strumenti sono comparsi in rapida successione, e i primi
risultati di questo processo di cambiamento sembrano assai rilevanti, anche se nel decennio che va
dalla riforma costituzionale del 2001, che riguardava proprio il Titolo V, al percorso di cambiamento
delineato durante la XVI legislatura (2008-2013) i segnali sono stati spesso contraddittori.
Il capitolo non propone una ricostruzione dettagliata delle trasformazioni dei rapporti centroperiferia in Italia, n intende offrire nuove interpretazioni circa le scelte adottate e i ritardi che
hanno caratterizzato la concreta applicazione del modello regionale. Pi modestamente,
intendiamo presentare lo stato dellarte del lungo viaggio delle nostre istituzioni locali. Un viaggio
che non si certo arrestato, e che quindi dovr essere oggetto in futuro di nuove analisi, ma di cui
forse si pu intravedere oggi la destinazione. Vi una qualche forma di federalismo, o
comunque un modello alternativo di devoluzione del potere politico nellItalia di oggi? Al fine di
rispondere a questa domanda, discuteremo del sistema di governo locale che si sviluppato in et
repubblicana, enfatizzando in particolare la fase cruciale di attuazione delle regioni ordinarie, nel
corso degli anni 70. In seguito, analizzeremo lattuale configurazione e le prospettive del
governo locale e del regionalismo italiano. Particolare attenzione sar riservata alla complessa
interrelazione tra gli attori del governo locale e gli altri livelli della moderna governance, cio il
governo centrale e le istituzioni e le politiche dellUnione Europea.
1. FRATTURE TERRITORIALI E COMPROMESSI ISTITUZIONALI
potere centrale riuscisse a controllare la periferia tramite la formazione di una solida
amministrazione, cosa che era awenuta, con dinamiche secolari, nelle varianti britannica o francese
di costruzione dello stato Tilly 1975.
Una seconda buona ragione per discutere la natura unitaria dello stato italiano risiede nel fatto che
le unit amministrative, in particolare le amministrazioni municipali, potevano contare su una
tradizionale identificazione popolare, che fu decisiva in alcuni momenti cruciali della storia del
paese. Per esempio, il ruolo delle citt , e pi in generale delle municipalit , fu rilevante durante il
periodo 1919-1921, quando la penetrazione organizzativa dei partiti di massa a livello locale fu un
aspetto importante dello sviluppo della crisi poi sfociata nellavvento del regime fascista.
Dunque, per effetto di vari fattori culturali e storici che