Está en la página 1de 4

IL FOGLIO

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: VIA VICTOR HUGO, 1 - 20123 - MILANO

ANNO II NUMERO 12

Un partito in attesa

Il silenzio della Lega


trova voce sulle
colonne della Padania
Nelle edicole lorgano di Bossi. Secondo
Maroni la risposta alla censura
del regime. Vittorio Feltri: Durer

Tribuna per la secessione


Milano. Non il caso di illudersi che la
Lega Nord sia agonizzante soltanto perch
non monopolizza pi le prime pagine. La Lega c ed ancora pericolosa, perch lunico partito che ha una linea diretta con la gente. Mentre gli altri cazzeggiano, gli uomini di
Umberto Bossi dialogano con gli elettori, e di
questo dialogo raccoglieranno i frutti. Mino
Martinazzoli, ex (e primo) segretario del Ppi,
ora sindaco di Brescia, non per nulla convinto che la marcia sul Po di settembre, per
il carattere definitivo (che rende difficile un
seguito) e la non eccezionale adesione, sia
stato il capolinea del separatismo. Ne a
maggior ragione persuaso Mario Borghezio,
uno dei pi autorevoli luogotenenti di Bossi:
Noi non abbiamo mai smesso di darci da fare. Ma dopo la marcia sul Po, abbiamo assistito a un esperimento assolutamente inedito nella storia del paese: la censura totale.
Qualsiasi cosa facciamo, taciuta, come in
obbedienza a una parola dordine. A sostegno della tesi secondo cui la Lega non stordita ma attiva ci sarebbe la nascita della Padania, non intesa come nazione, ma come
quotidiano. Da anni il movimento cercava i
mezzi e loccasione per dotarsi di
un convincente
strumento
di
informazione e
di propaganda
che non fosse
uno degli artigianali fogli scritti
in dialetto, nei
quali ripose tante vane speranze
e tante vane
energie Bobo Maroni. Borghezio spiega che
luscita in edicola dellorgano di partito si intreccia con lesigenza di diffondere le iniziative del partito stesso: Quella di avere un
quotidiano nostro era una necessit molto
sentita, soprattutto per i motivi che ho detto
prima. Finalmente abbiamo uno strumento
di battaglia politica per la libert della Padania. Lo stesso Maroni cerca di guardare
pi lontano: Il giornale si chiama Padania
perch si pone come sostegno al progetto
della Lega: lindipendenza del Nord. E importantissimo, visto che nessuno equo con
noi, n per gli spazi n per i toni che ci riservano. Naturalmente il prodotto deve migliorare, visto che la redazione ancora piccola,
ma siamo sulla buona strada.
Nato l8 gennaio, con una ventina di redattori e un punto di pareggio a 22 mila copie, la Padania ha subito trattato temi storicamente cari alla Lega: leccessiva pressione fiscale, lassistenzialismo, la mafia traslocata al nord con i soggiorni obbligati. Vittorio Feltri, che in Italia stato il primo, con
lIndipendente, a progettare un giornale vicino alla Lega, pensa che la formula sia azzeccata: Fanno bene a puntare su argomenti che toccano lemotivit della gente.
Laltro giorno, un titolo spiegava che il prodotto interno lordo della nazione padana sarebbe il quarto in Europa. Un articolo cos
si fa leggere, soddisfa i sogni un po utopici
di un lettore tipo della Padania. Ho notato
un po di ostilit verso la Fiat, e fare le pulci
ai colossi giusto da parte di un quotidiano
che, appartenendo alla Lega, necessariamente rivolto ai piccoli e ai medi imprenditori. Il giornale mi sembra ben fatto, e credo
che potr attestarsi intorno alle 30 mila copie, vivere a lungo e svolgere un ruolo. E
quello che si augura Gianluca Marchi, il direttore, entusiasta per la calorosa accoglienza riservata alla sua creatura: Nel giro
di tre giorni la tiratura passata da 80 mila
a 160 mila copie. Speriamo che duri, perch
il nostro scopo illustrare la posizione della Lega, ma il nostro obiettivo interessare
tutti, avere lettori non necessariamente
elettori. Per questo abbiamo deciso di privilegiare le questioni solitamente ignorate
dalle grandi testate nazionali; avessimo
scimmiottato il Corriere della Sera, saremmo morti in partenza.
Il marchio e il finanziamento
Il fatto di essere organo ufficiale di partito, secondo molti poteva danneggiare la Padania. Non per Borghezio: Il giornale sta affrontando, e continuer ad affrontare, battaglie socio-economiche, che vanno al di l di
un discorso di partito. Sono battaglie che
coinvolgeranno anche i non leghisti. Feltri
crede che il marchio di Alberto da Giussano
sia un vantaggio: Uninformazione cripto-leghista rischia di lasciare insoddisfatti i leghisti e insospettire i non leghisti. Eppoi ci
sono i miliardi del finanziamento pubblico.... E invece scettico Daniele Vimercati, a
lungo vicino a Bossi e a lungo accreditato come primo direttore della Padania: La Lega
uno stato danimo pi che un partito, per
questo credo che il giornale rischi di ricoprire un ruolo incompleto. Il territorio padano un fenomeno vastissimo, e la Padania
poteva essere pi che lorgano di un movimento politico. Ma Gianluca Marchi non ha
dubbi: Abbiamo una posizione specchiata
e riconoscibile. Il marchio della Lega, pu
essere un certificato di garanzia.

quotidiano

TEL. 02/8639181 - FAX 02/878596 - SPED. ABB. POST. C. 26 ART. 2 LEGGE 549/95 - MILANO

DIRETTORE EDITORIALE GIULIANO FERRARA

La Giornata
* * *
In Italia

* * *
Nel mondo

PALAZZO MADAMA APPROVA


LA BICAMERALE con 256 voti a favore, 16 contrari e 2 astenuti, una maggioranza superiore ai due terzi che consente di evitare il referendum. Contro
la commissione hanno votato la Lega e
Francesco Cossiga. Polo e Ulivo hanno
trovato unintesa sulla legge Rebuffa:
luned la Camera ne inizier lesame.
Prc ribadisce che se sul presidenzialismo si formasse una nuova maggioranza questa sarebbe la nuova maggioranza di governo. Enrico La Loggia
(FI) conferma la scelta del Polo per lelezione diretta del capo dellesecutivo e
avverte che se la Bicamerale fallisse
non resterebbe che la Costituente.
Giulio Maceratini fa sapere che An potrebbe astenersi sulla candidatura di
Massimo DAlema alla Bicamerale.

LOSCE CHIEDE PIENO RICONOSCIMENTO DA PARTE DI BELGRADO


della vittoria delle opposizioni: La
strada giusta non quella delle concessioni graduali, ha detto il presidente di turno, Niels Petersen.
Il procuratore capo del Tribunale per
i crimini di guerra nella ex Jugoslavia,
Louise Arbour, a Zagabria per una visita che toccher successivamente Sarajevo e Belgrado.

* * *

Privatizzazione Stet, Prodi assicura


che il governo proseguir la politica
delle dismissioni nonostante la scarsa
affinit di vedute con Prc, il cui comportamento giudica politicamente allarmante. Prodi garantisce che il debito con lIri verr saldato e confida nella comprensione di Karel Van Miert. Il
commissario Ue ribatte: no comment.
I sindacati chiedono un incontro.
Oliviero Diliberto dice che Prc disponibile a trattare sulle dismissioni,
tranne quelle di energia e tlc.

* * *

Crescono dello 0,6% i prezzi alla produzione dei prodotti industriali a novembre rispetto allo stesso mese del
95. Lo comunica lIstat.

* * *

Caso di Pietro, chiesta larchiviazione


per Silvio e Paolo Berlusconi, dellimprenditore Antonio DAdamo e dellex
prefetto Umberto Improta. Erano accusati di attentato ai diritti politici e tentata estorsione ai danni dellex pm.

* * *

Il Fmi sollecita lItalia a riformare subito le pensioni, avvertendo che nel


2005 gli ultrasessantacinquenni saranno il 60% della popolazione, la proporzione pi alta tra i paesi del G7.

* * *

Pellegrino (Pds) propone un pm unico


per le indagini penali e contabili. Fortemente contrario Gaetano Pecorella,
presidente dellUnione camere penali,
secondo cui si accentuerebbe la tendenza del pm a interferire nelloperato
della pubblica amministrazione.
Resta vacante il posto di procuratore generale di Milano. Il Csm ha rinviato la decisione e ha respinto la proposta di avviare unispezione alla procura di Milano per verificare le accuse
dellex maresciallo Giovanni Strazzeri.

* * *

Metalmeccanici, per Sergio Cofferati


chiaro che Federmeccanica non
vuole fare il contratto. Il segretario
della Cgil ha detto che il 24 si discuter
di un possibile sciopero generale.

* * *

Gelli prima fermato e poi rilasciato


dalla procura di Roma. Lex Gran Maestro della P2 non pu essere perseguito
per procacciamento di notizie riservate, perch la Svizzera non ha mai concesso lestradizione per questo reato.

* * *

Andreotti, la suocera di Dalla Chiesa,


Antonietta Setti Carraro, ha detto a Palermo che la figlia sapeva tutto e non
si fidava dellex primo ministro.

* * *

Omicidio Green, assolti Francesco


Mesiano e Michele Iannello, accusati
dellassassinio di Nicholas Green.

* * *

Per Forlani e De Mita chiesto il rinvio


a giudizio dai pm romani per le tangenti sulla centrale Enel di Gioa Tauro.

* * *

Borsa di Milano. Indice Mibtel in rialzo: 12.073 (+1,64%). La lira perde 8,64
punti sul dollaro (1.552,63) e ne guadagna 1,91 sul marco (971,73).

OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO

IL PREFETTO DI FERRO
NEL GORGO DEI SOSPETTI

* * *

Hebron, le armi pesanti israeliane sono state rimosse dalle tre basi militari
che devono essere consegnate allAnp.
Secondo un sondaggio del quotidiano Yediot Aharanot, il 67% degli israeliani giudica positivo laccordo raggiunto tra governo e Anp.

* * *

John Major in minoranza ai Comuni.


A causa della morte di un deputato
tory, Iain Mills, il premier britannico
ora pu contare solo su 322 deputati,
contro i 323 dellopposizione.

* * *

Si indebolisce in Turchia il governo di


coalizione di Necmettin Erbakan. I sette deputati del partito della Grande
unione (nazionalista) hanno abbandonato la maggioranza, che ora conta solo
due voti in pi dellopposizione.

* * *

Scontri nella casbah di Algeri tra polizia e integralisti. I disordini, in cui sarebbero morti 12 terroristi, sono iniziati mercoled allora della preghiera che
segna la fine del digiuno del Ramadan
e sono proseguiti per ore ieri mattina.
Unautobomba ha provocato 14 vittime
nel mercato di Boufarik, 35 km da Algeri.

* * *

Arrestati a Seul altri 4 sindacalisti,


mentre gli scioperi proseguono. La polizia ha disperso con i lacrimogeni un
corteo di operai che tentava di raggiungere la cattedrale della capitale, dove
erano riuniti i dirigenti sindacali.

* * *

Jos Maria Aznar in Italia per una visita privata di due giorni. Il premier
spagnolo sar ospite di Romano Prodi.

* * *

Attentato ad Atlanta contro una clinica che pratica aborti. Due diverse
esplosioni hanno provocato danni e fe-

Maastricht
Chi ci sar alla guida della futura Banca
centrale europea (Bce) dal 1999 al 2007 (lincarico dura otto anni)? La nomina dovrebbe
essere decisa nei prossimi mesi ed in corso una serrata trattativa. LItalia sembra esserne assente sia perch non certa la sua
partecipazione al gruppo di testa dellUem
sia perch, notoriamente, ha poco successo
nellaggiudicarsi incarichi internazionali di
rilievo. Tuttavia per lItalia la scelta di
grande importanza. Sulla poltrona pi alta
della Bce avrebbe dovuto sedere, quasi naturalmente, lolandese Win Duisenberg, attuale governatore della Banca centrale dei
Paesi Bassi e destinato a presiedere lIstituto monetario europeo dal 1 luglio prossimo, quando Alexander Lanfalussy avr raggiunto i limiti di et. Parigi contrappone a
Duisenberg lattivissimo governatore della
Banque de France, Claude Trichet; nella
proposta formulata dallEliseo, il passaggio
del testimone avverrebbe simultaneamente
al varo dellUem e rappresenterebbe un
modo per equilibrare il rigore tecnico di chi
ha inventato il patto di stabilit e la sensibilit anche politica di chi dovr curarne
lattuazione. Per Roma, per, Trichet non
necessariamente meglio di Duisenberg. La
guida francese potrebbe rivelarsi molto pi
severa di quella olandese nei nostri confronti. Anche al fine di ottenere benevolenza, da parte tedesca, per la Francia.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 20,15

XXI secolo

Caos economico in Albania

Il corteggiamento delle mosche


e lomosessualit umana.
Profezie funeste per i computer

Si spezzata la catena
di SantAntonio delle
sette sorelle di Tirana

IL MITO DI DALLA CHIESA conte-

stato al processo Andreotti. Il generale dei carabinieri da eroe antimafia a uomo torbido?
(pagina 3)

IN COREA DEL SUD la democrazia

sta facendo grandi progressi, anche


se contrastati, ma non gradiscono le
nostre lezioni (editoriale pagina 3)

PRIVATIZZAZIONE DELLA STET,

dietro il rinvio gli interessi della politica, e quelli del salotto buono delleconomia
(editoriale pagina 3)

* * *

La Spagna riduce il costo del denaro,


portandolo dal 6,25 al 6%, il tasso pi
basso della storia spagnola.
Mercoled erano stati comunicati i
dati mensili sullinflazione, che scesa
al 3,2% su base annua, il punto pi
basso negli ultimi 28 anni.

VENERD 17 GENNAIO 1997 - L.1500

Oltre lacquisto della Crt

Cariverona, il modello del


Nordest anche nella finanza
Dal Veneto verso legemonia sul
Settentrione (pensando allexport)
Milano. Stiamo imparando a conoscere
un nuovo protagonista del credito la Cariverona. Presto dovrebbe mettere le mani sulla Cassa di risparmio di Torino: manca ancora il decreto del ministero del Tesoro per
le privatizzazioni delle fondazioni bancarie.
Intanto entrato in campo il suo scontroso
alleato la fondazione Cassa di Treviso. Per
loperazione sulla Crt la Cariverona dovrebbe usare la Unicredito. Questultima controlla al 100 per cento la Cassamarca spa (la
Cassa di risparmio di Treviso) e l86 per cento della Cassa di risparmio di Verona. Il resto della banca scaligera in mano a 26 mila piccoli azionisti. A sua volta la Unioncredito per l83,5% della fondazione di Verona, mentre la rimanente quota in mano ai
trevigiani. La fondazione Cassa di risparmio
di Torino conferir a Unioncredito la propria azienda bancaria, ed in cambio otterr
un pacco di azioni della holding. Il matrimonio porta in dote 800 sportelli e pi di centomila miliardi di attivo e crea il quinto polo
bancario italiano. I dividendi della Cariverona sono stati pari a 590 lire per ogni azione, questultima oggi vale quasi 21 mila lire.
La concentrazione lega due parti molto
dinamiche, anche se diverse del tessuto produttivo nazionale, il Nord-est con il Nordovest. Una sorta di tenaglia che stringe le
lombarde Cariplo e Ambroveneto, ancora in
attesa di una strategia precisa. Potrebbe
rappresentare un salto di qualit verso una
maggiore dinamicit del sistema creditizio
locale - dice il presidente degli industriali
di Vicenza, Giuseppe Bisazza - La nostra
area ha una forte vocazione allesportazione. E necessario quindi un credito in grado
di fornire servizi pi internazionalizzati. Se
la nuova concentrazione sar in grado di rispondere a questa esigenza rappresenter
una grande opportunit.
Va notato che il sistema di fondazioni e
aziende creditizie - ricorda il presidente
della giunta del Veneto Giancarlo Galan -
del tutto autoreferenziale. Le fondazioni
cooptano i membri nei loro consigli e il ruolo degli enti locali appare del tutto formale.
Il Veneto, poi, diverso dalla Toscana, dove
la classe politica rimasta sostanzialmente
immutata e continua dunque ad avere un
peso rilevante negli avvicendamenti negli
istituti creditizi. Da noi unintera classe politica stata spazzata via. La fondazione
fornisce una terna di nomi agli enti locali,
che sono obbligati a rispondere entro un
certo periodo la loro preferenza, nel caso
non lo facciano si procede autonomamente.
Recentemente sia il presidente della Provincia che il sindaco di Verona, si sono clamorosamente, ma senza alcun effetto, rifiutati di procedere alla scelta allinterno della terna proposta. La fondazione ha continuato per la sua strada.
Il management della banca scaligera
espressione di quella che un tempo veniva
definita la finanza cattolica. Il matrimonio
con Torino riunirebbe due istituti tradizionalmente vicini a quella che fu la Democrazia cristiana. Paolo Biasi, presidente dellIstituto scaligero, fu nominato presidente
dellallora Cassa di risparmio di Verona dalla componente di sinistra della dc: il suo
sponsor fu Gianni Fontana. Industriale, nella produzione delle caldaie, con la concentrazione diventer probabilmente il numero uno della nuova Banca. Il sistema sembra
disegnato su di lui. Nella holding Unicredito il 45/47 per cento sar in mano a Verona,
il 40 alla fondazione torinese, il restante andr a Treviso. Questultima gi da tempo legata alla Cariverona. La Cassamarca infatti
ha completamente legato la propria operativit a cugini di Verona, il sistema informativo centralizzato e sarebbe molto costosa
qualsiasi autonomia dallIstituto di Biasi.

SCOPERTO NELLA DROSOPHILA il gene


che determina il riconoscimento sessuale
Nella mosca della frutta (Drosophila),
lorganismo animale pi usato negli studi di
genetica, un gruppo di scienziati di quattro
universit americane ha scoperto lesistenza di un gene che determina in maniera rigorosa un aspetto del comportamento sessuale dellinsetto maschio: il complesso rituale di corteggiamento della femmina. Linfluenza del gene si esprime direttamente in
un gruppo di cellule del cervello della mosca, che stato anchesso precisamente
identificato. La scoperta, annunciata recentemente sulla rivista di biologia molecolare
Cell, molto importante perch la prima
volta che in un qualsiasi animale si potuta accertare lorigine genetica non di un
particolare tratto fisico o istintivo, ma di
unintera serie di atti, cio di un comportamento. Come ha detto il capo del gruppo di
ricerca, Bruce Baker della Stanford University di Palo Alto in California, la scoperta ha implicazioni importanti anche per altre specie animali. Il gene identificato appartiene infatti ad un gruppo presente anche in molti vertebrati, incluso luomo. Se
esso esplichi effetti analoghi anche in queste altre specie per ora impossibile dire,
ma non improbabile. Tuttavia da escludere che, perlomeno nelluomo, il comportamento venga determinato in maniera tanto specifica. C poi un aspetto particolare
che suggerisce unipotesi interessante. Nella mosca, la determinazione del rituale di
corteggiamento si estende anche allidentit
del sesso da corteggiare; se il gene attivo,
la mosca maschio dedica le sue attenzioni a
una mosca femmina, ma se il gene difettoso o viene asportato, il maschio non sa pi
identificare il suo partner e comincia a corteggiare altri maschi. E allora possibile che
anche negli animali superiori lomosessualit abbia unorigine genetica? Lipotesi, del
resto, era stata gia avanzata per altri motivi.
IL SELENIO PREVIENE I TUMORI, laglio
invece non abbassa il colesterolo
Il selenio, minerale che si trova nel fegato degli animali, nel pesce e in certe verdure, viene venduto sotto forma di compresse
nei negozi di alimentazione naturale per
pretese virt preventive del cancro. Finora
non vi era stato di ci nessun riscontro
scientifico. Ora una ricerca compiuta da
epidemiologi dellUniversit dellArizona e
riportata sul bollettino dellAmerican Medical Association sembra confermare il potere anti-tumorale della sostanza. Essa
stata somministrata per un lungo periodo
ad oltre mille persone, mentre altre mille in
analoghe condizioni fisiche ricevevano un
placebo, cio una compressa inattiva, per
servire come gruppo di controllo. Nel gruppo effettivamente trattato, attraverso gli anni i casi di cancro della prostata sono stati
il 63 per cento di meno di quelli verificatisi
nel gruppo di controllo, i tumori intestinali
il 58 per cento di meno e i tumori polmonari il 45 per cento di meno. Gli studiosi avvertono che per essere considerato conclusivo lesperimento dovr essere ripetuto su
pi larga scala. Una ricerca dello stesso tipo stata compiuta in Inghilterra sullaglio,
a cui la voce popolare attribuisce leffetto di
abbassare il livello di colesterolo nel sangue. Lo studio condotto su due gruppi di volontari, di cui uno di controllo, da farmacologi di Oxford e riportato sul bollettino del
Royal College of Physicians di Londra non
ha riscontrato alcun effetto benefico.
LA CRESCITA DI POTENZA DEI CHIP, finora esponenziale, destinata a fermarsi
Tra le predizioni del futuro che si moltiplicano con lapprossimarsi del Duemila ce n
una che non far piacere a chi aspetta un
inarrestabile progresso nel settore elettronico. Lo studioso che per primo previde lesponenziale aumento del numero dei transistor, o semiconduttori, che possono essere
inseriti nel chip di un computer, Gordon
Moore, ha avvertito che a suo giudizio laumento ora destinato a rallentare e che
probabilmente si arrester quasi del tutto
tra una decina danni. Finora il numero dei
transistor su un chip delle stesse dimensioni raddoppiato in media ogni 18 mesi un
ritmo a cui stato dato appunto il nome di
legge di Moore permettendo lo straordinario aumento di potenza e la diminuzione
dei costi che sono alla base del boom tecnologico dellultima parte del secolo. Ma la
cosiddetta legge di Moore incontrer ora
crescenti limiti nelle leggi della fisica:
Continuer a valere al massimo per un
paio di generazioni, ha detto lo scienziato,
Poi cominceranno i problemi.
ANCHE BILL GATES SBAGLIA, ad esempio
sul destino degli istituti di credito
Una predizione fatta due anni fa da un altro mago dei computer, Bill Gates, tuttavia
risultata sbagliata. Il capo di Microsoft, alla
fine del 1994, definiva le banche dinosauri, le cui operazioni sarebbero state rimpiazzate a breve scadenza da transazioni cibernetiche. Invece, pi di due anni dopo, le
operazioni bancarie fatte attraverso Internet in America ammontano solamente alluno per cento del totale. Nello stesso periodo il volume dei depositi bancari aumentato di 400 miliardi di dollari, le transazioni fatte agli sportelli automatici sono salite da 8,5 miliardi a 10,7 e il numero delle
filiali di banca aumentato di 2.400 unit.

Tante sono le societ che hanno


bruciato, i risparmi degli emigrati
promettendo interessi da favola

Le coperture del governo


Tirana. Da due anni gli albanesi cullavano un sogno: quello di aver scoperto la via
verso la ricchezza immediata. Si erano messi lanima in pace, delegando tutto a loro.
In questo caso, loro sta per Sudja, Populli, Xhaferri, Vefa, Silva, Kamberi, Gjallica;
sigle di altrettante societ dove la gente deposita i suoi risparmi, ovvero le rimesse dei
600 mila albanesi (su tre milioni e mezzo)
emigrati negli ultimi cinque anni. Societ
che nel migliore dei casi hanno un capitale
costituito da una fabbrichetta. In altri casi
si spacciano per fondazioni di beneficenza
con legami negli Stati Uniti. Oppure non si
prendono la briga di dichiarare proprio
niente. Ma che in cambio dei soldi rilasciano improbabili contratti che assicurano
guadagni astronomici, dal 10 al 60 per cento
al mese. Il sistema? Il pi antico e truffaldino del mondo, quello della catena di
SantAntonio, basato su unipotetica crescita del capitale attraverso la sua circolazione piramidale. Si arriv a scene di follia collettiva. Migliaia di famiglie vendettero la casa, i contadini impegnarono i loro
appezzamenti. Lo
stesso accadde nel
settore pi vivo delleconomia, il commercio: con gli esercenti che affidavano
ai re Mida delle
sette sorelle i propri guadagni. Secondo le stime, in meno
di due anni gli albanesi hanno consegnato nelle mani di
queste societ circa
due miliardi di dolSALI BERISHA
lari.
Per molto tempo
nessuno disse apertamente che queste societ potevano essere una semplice e colossale truffa. Nessuno insinu il dubbio che
dietro a loro potesse esserci una regia occulta e potente. Una regia che alimentava
ad arte voci secondo cui queste societ facevano soldi sicuri col commercio di armi
e droga o ripulendo il denaro della mafia
italiana: si lasciava invece intendere che
queste societ erano protette, spinte e aiutate dallo Stato. Nelle elezioni politiche del
maggio scorso di cui gli osservatori dellOsce denunciarono la diffusa irregolarit,
perpetrata dal regime del presidente Sali
Berisha politici autorevoli arrivarono a
dire chiaro che quei soldi erano al sicuro,
ma solo se il governo fosse stato riconfermato. Ma adesso il sogno si infranto, e la
gente si rivolge proprio ai politici per riavere i propri soldi.
Perch laltroieri, 15 gennaio, una delle
sette societ, la Sudja guidata da una zingara trentenne di origine rumena ha dichiarato fallimento. E diecimila creditori,
che aspettavano da settimane sotto la sua
sede, si sono messi in marcia verso il palazzo presidenziale di Tirana scandendo slogan come Berisha ladro, Aleksander
Meksi (il primo ministro, ndr) ladro. Il corteo stato fermato dalle truppe speciali in
assetto di guerra, che hanno usato i manganelli e hanno operato decine di arresti. La
situazione sta diventando esplosiva anche
perch negli ultimi giorni hanno fermato le
operazioni altre due societ, la Populli e la
Xhaferri, mentre versa in grandissime difficolt la pi nota di tutte, Vefa, alla quale
non c famiglia albanese che non abbia affidato qualche quattrino.
Limbarazzo della Banca nazionale
Tutte e tre hanno accusato pubblicamente la Banca nazionale di bloccare i loro soldi, regolarmente depositati. Il governatore
della Banca ha balbettato qualche scusa,
ma limpressione che quei soldi si siano
volatilizzati. Il pi grande giornale dellopposizione, Zeri i Popullit, scrive: Un governo che ha rubato i voti, non poteva non
rubare anche i soldi della povera gente.
Secondo lopposizione, quel denaro sarebbe servito per finanziare lapparato poliziesco di Berisha e le campagne elettorali, oltre che per arricchire la nomenclatura.
E un fatto che il fenomeno di queste catene di SantAntonio sia esploso proprio
quando gli aiuti internazionali per lAlbania si sono ridimensionati e quando si
conclusa la guerra nellex Jugoslavia, che
aveva fruttato guadagni enormi al paese, da
dove transitava, di contrabbando e a prezzo
triplicato, il carburante diretto alla Serbia.
Senza pi risorse dallestero e con le elezioni politiche alle porte, per Berisha dichiarare il fallimento della politica economica avrebbe significato cedere il potere.
Le sette sorelle, sospetta lopposizione,
sono servite per allungare la vita del regime, anche a costo della rovina definitiva del
paese. Se le societ non pagano, lAlbania,
dove la disoccupazione reale vicina al 65
per cento, pu tornare a quella fame dalla
quale nel 1991 la salv lItalia con loperazione Pellicano. E molti prevedono, per le
prossime settimane la ripresa della tragica
grande fuga verso lItalia.

ANNO II NUMERO 12 - PAG 2

Il miracolo del povero


ma virtuoso Portogallo
Stipendi bassi per i cittadini, ma i conti
pubblici portano a Maastricht
Lisbona. Luis Ribera ha 34 anni e lavora
in una piccola azienda di Peniche, cittadina di pescatori adagiata in un sottile lembo
di terra portoghese che si allunga sullAtlantico a meno di cento chilometri da Lisbona. Ma lui nella capitale ci va assai di
rado. La benzina per lautomobile costa
troppo, le strade non sono buone, i trasporti pubblici sono lenti e poi di soldi da spendere nei negozi non ne ho, spiega, e in
questo modo fotografa il tenore di vita della maggioranza dei lavoratori dipendenti
lusitani che, soltanto dopo una lunga trattativa con il governo, sono riusciti a ottenere a livello nazionale un aumento del salario minimo, di poco superiore al 2,5 per
cento portandolo allequivalente delle nostre 800 mila lire.
Di Luis Ribera anche a Lisbona ce ne sono molti: guadagnano poco e spendono ancora meno facendo apparire le strade commerciali che percorrono il cosmopolita
quartiere del Rossio come una serie interminabile di luoghi desolati. Se non fosse
per il grande sforzo di opere pubbliche intrapreso dal governo, in vista dellEsposizione del 1998, la capitale farebbe fatica a
nascondere negozi vuoti, palazzi disabitati,
mezzi pubblici fatiscenti dove trovano rifugio quei pochi returnados dalle colonie
africane che non sono riusciti ad integrarsi.
Eppure, conti alla mano, questa Lisbona
assai pi vicina allUnione monetaria di
quanto non lo sia lItalia.
Lultimo rapporto del 1996 redatto dalla
Commissione europea sulle convergenze
dei Quindici verso i parametri di Maastricht premia il Portogallo assai pi dellItalia.
Il pil dei lusitani continua la crescita iniziata nel 1993 e ha chiuso lo scorso anno
con un aumento del 2,5 per cento (quello
italiano solo con lo 0,8 in pi). Lespansione
economica dovuta a un aumento controllato della domanda interna stimolato proprio dalla scelta di puntare sulle grandi
opere in vista dellExpo del 1998. La scelta
di tenere sotto controllo i salari, daltro canto, ha tenuto linflazione al 3,1 per cento
(contro il nostro 4,2). Ma il rapporto della
Commissione premia Lisbona soprattutto
per il parametro che preoccupa di pi il governo guidato da Romano Prodi: il loro rapporto fra deficit e Pil , secondo le previsioni di Bruxelles, fissato sul 4 per cento e
in discesa verso la soglia del 3 per cento
prevista dal trattato di Maastricht. Si tratta del risultato - spiegano negli ambienti
della Commissione europea - della scelta
fatta nel 1993, quando il rapporto era del 6,9
per cento, di ridurre drasticamente le spese statali, scelta che ha iniziato a pagare nel
1995 e che rende ora verosimile la convergenza su Maastricht con i conti del 1997.
DallUe rapporti positivi
Lunica vera preoccupazione degli economisti portoghesi data invece dal rapporto fra il debito e il pil che resta fissato
sul 71,1 per cento, lontano dal 60 per cento
di Maastricht, ma ancor pi dal dato italiano, che secondo Bruxelles ha terminato il
1996 al 123,4 per cento. Il 1 gennaio del
1998 Lisbona tuttavia certa di riuscire a
far accettare ai partner europei quello scomodo 71,1 per cento grazie a tutta una serie
di rapporti estremamente positivi sulla sua
economia che stanno venendo dallUnione.
In uno di questi si legge che alla base della ripresa ci sono unaccorta politica dei
redditi, un forte controllo della spesa e la
continua discesa dellinflazione grazie alla
stabilit del cambio dellescudo allinterno
della propria fascia di oscillazione nello
Sme. E il risultato per Bruxelles che gli
obiettivi sono stati pi che rispettati per
quanto riguarda il controllo del deficit pubblico.
Per avere unidea della differenza che ci
separa dal Portogallo sufficiente andare
a vedere cosa c scritto nellanalogo commento che il rapporto economico annuale
europeo per il 1996 dedica allItalia. Dopo
aver descritto una ripresa economica che
crea poco lavoro e accompagnata da uninflazione elevata si osserva che malgrado
i progressi compiuti, lassestamento del
budget resta la sfida principale.
Ovvero, mentre per noi italiani Maastricht ancora una meta lontana da raggiungere per il Portogallo le porte dellUnione
monetaria sono oramai aperte, anche se
non stiamo parlando della Germania di
Helmut Kohl, della Francia di Jacques Chirac o del perfetto Lussemburgo (lunico ad
essere del tutto in ordine), ma di un paese
dove, a tuttoggi, i salari impallidiscono davanti ai nostri e dove c ununica autostrada che, peraltro, non lo percorre neanche
tutto da sud a nord. Ma dove i conti sono assai migliori dei nostri.

OGGI - Al nord cielo parzialmente


nuvoloso su Valle dAosta, Piemonte
e Liguria, sereno sulle altre regioni
con nuvolosit in aumento in serata.
Nebbia nelle pianure al primo mattino e dopo il tramonto. Al centro e
al sud generalmente sereno o poco
nuvoloso.
DOMANI - Su tutte le regioni cielo
da parzialmente nuvoloso a localmente nuvoloso con possibili isolate precipitazioni sulla Sicilia e sul
settore nord occidentale. Nebbia
nelle pianure durante la notte.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 17 GENNAIO 1997

SEXILANDIA A MILANO

Verso la moneta unica

Guardare e non toccare, la fine (in)gloriosa di un vecchio proverbio


Milano. Mentre le danze si vanno sempre
pi castigando (pensate allasessuata Macarena) e i contatti tendono a ridursi attraverso i nuovi erotismi virtuali timorosi di incontri di carne e di sangue (siamo nellera
delle tute anticontagio simili a enormi preservativi), da qualche parte la libido deve
pur scorrere, nel bene e nel male. Ci sono i
folli e i maniaci, anche pedofili, che impazzano. Ci sono gli angoli delle nostre strade illuminati da muliebri forme al silicone dotate di enormi membri maschili. Ci sono locali e club dedicati a un liberoscambismo che
non quello economico. Ci sono anche le
fiere itineranti del Sesso. E c, infine, il
boom americano delle dark room. Negli
Usa vanno fortissimo, ma neanche in Italia
si scherza. Stanze molto, molto buie, con pochi e limitati punti luce dove si esibiscono
animatori e animatrici dellerotismo; pu accadere di tutto in queste camere, nate forse sullonda del proverbio occhio non vede,
cuore non duole. Fiere e dark room si con-

giungono a Sexylandia, la nuova mostra milanese del sesso (dal 16 al 19 gennaio al Palavobis di Milano. Primo appuntamento 1997
di quellErotica Tour che negli ultimi due
anni ha toccato le pi importanti citt italiane, con oltre 250.000 visitatori, un fatturato vicino ai 6 miliardi ed a un utile superiore ai 3). Tra unattrice porno e uno spogliarellista, tra un gadge vibrante e un video arrapante, fra la poppa al vento del Topless
Bar, e oltre le enormi curve della Showgirl
(artificiosamente) maggiorata del secolo (misure: 130-60-90), le dark room vengono lanciate alla grande. Ce n una per gay; una
per coppie... ed una per donne sole. E, questultima, un nuovo luogo destinato a fidanzate, mogli, amiche e sorelle dei galli italiani, che alle fiere del sesso ci vanno, anche
accompagnati dalle signore, ufficialmente
per riderci su... Nella dark room rosa mariti, fidanzati e amici volentieri spingeranno
mogli, fidanzate e amiche considerando
provvidenziale questo parcheggio, fidan-

dosi delle iniziali femminili ritrosie e del


pudore e della seriet delle loro amate tutto casa, lavoro e famiglia. Ma, la Dark Room
vietata agli uomini gi stata provata in
qualche altra fiera dellerotismo e, prima
ancora, cerano gli analoghi Tunnel dellAmore per sole donne: percorsi di 400 metri
con tante piccole aree di sosta dove stripmen svolgevano i loro mini show per una o
due spettatrici alla volta...
Le donne che si sono soffermate al buio
(dark room o tunnel) con gli animatori presenti ben oltre i 20 minuti circa della durata
degli spettacoli, sono ormai tantissime, soprattutto ventenni e trentenni, sposate e
non. Dentro, le pi timorate, le pi fedeli,
lirraggiungibile e irreprensibile vicina di
casa, la cuginetta tremebonda e la moglie
con lemicrania a vita... hanno fatto di tutto.
Tra una toccata e laltra, moltissime hanno
chiesto ulteriori prestazioni, e un buon numero di signore ha ricevuto totale soddisfazione. I maschietti, di ritorno dalle loro cac-

ce, le ritrovavano pi tardi, contenti di averle lasciate ad un innocente giostra. Gli organizzatori, del resto, ufficialmente, promettono di non lasciare che in nessuna delle dark
room si veda oltre un certo limite, ma la sola legge che sono impegnati a far rispettare
davvero che tutto accada senza forzature,
nel pieno rispetto della libert di chiunque
e della regola per cui siano solo i/le clienti
a prendere liniziativa.
Per concludere, signori, esplorate tranquilli il Palavobis: intanto nelle camere buie
del piacere, dove il toccare senza vedere ribalta per qualche sera il sesso virtuale (tutto vista e udito e niente tatto), potete essere
solo fisicamente traditi. Non era questo
che dava agli uomini ogni licenza? Che loro
non ci mettevano la testa e il cuore e tornavano a casa mentalmente impermeabili a
tutte le conquiste? Adesso anche alle vostre
signore non serve pi lombrello: impermeabilizzate, torneranno a casa soddisfatte.
A bocca asciutta? Non lo saprete mai.

IL MAGNATE DEI MEDIA

Pianificazione e segretezza, cos Murdoch spost le redazioni in un ex


magazzino di rum. LEsercito inglese ancora oggi studia quel piano
Murdoch possedeva un impero mondiale
dellinformazione, ma i suoi debiti erano
astronomici. Correva il rischio di diventare
una delle tante meteore degli anni 80. La
spinta espansionistica, come diceva lui,
era stata alimentata dalle banche in una situazione in cui tutti credevano che gli alberi
potessero crescere
PROTAGONISTI DI alti fino al cielo. Per
crederci, o almeno
FINE SECOLO
per sperarlo, Murdoch aveva una ragioQUARTO DI
CINQUE ARTICOLI ne in pi, visto che i
suoi 80 giornali erano i pi grandi consumatori di carta al mondo. Il debito della News International nel
1988 ammontava a 8,2 miliardi di dollari, su
cui pagava interessi di 800 milioni di dollari
lanno. Per far fronte a questi impegni, le sue
galline dalle uova doro, il Sun, il News of the
World, il Times e il Sunday Times dovevano
essere resi pi efficienti, il che significava affrontare i sindacati dei grafici servendosi
della nuova legislazione della Thatcher. La
seconda rivoluzione industriale dellInformazione stava per avere la sua Bastiglia a
Wapping, nel 1988. Un colpo di mano operato con grande destrezza. Pare che lo si insegni addirittura nello Staff College allEsercito inglese in Germania come esempio di pianificazione e segretezza.
Nel 1979 Rubert Murdoch aveva speso 100
milioni di sterline per una nuova, enorme tipografia nella zona dei Docks di Londra, a
Wipping, sullIsola dei Cani. Alla porta ac-

canto cera un grande magazzino di rum costruito dai prigionieri francesi allepoca delle guerre napoleoniche. Era lideale per ospitare gli uffici del giornale. Anche se solo poche miglia a valle del Tamigi, Wapping era,
dal punto di vista sociologico, un altro continente rispetto a Fleet Street, per tradizione il
cuore dellindustria dei giornali e dei suoi
140 mila dipendenti. Eppure i giornali di
Fleet Street erano prodotti in condizioni a
met tra il racket di
protezione e il manicomio. Tanto per fare un esempio, in
Texas, Murdoch aveva 4 uomini a ogni
macchina da stampa, 5 a Chicago, 6 a
New York e 18 a
Londra. E a tutti veniva pagato un salario almeno del 100 per cento superiore alla media
nazionale, sosteneva Murdoch. Al Sun solo
150 dei 450 tipografi a stipendio si presentavano al lavoro davvero.
La Royal Commission of the Press nel 1977
giunse alla conclusione che Nellultima generazione i grafici hanno imparato la disastrosa lezione che chiedere e minacciare, significa ottenere. Cos 360 diverse associazioni sindacali di tipografi, avranno la tentazione di restare attaccate alla propria particolare autorit.
In realt i sindacati erano stati lelemento
decisivo nel convincere Murdoch ad andare
in America. Aveva comperato il Times e il

Sunday Times dopo che erano stati messi in


ginocchio dallo sciopero di un anno dei tipografi nel 1978-79. Perci per prima cosa Murdoch non voleva rischiare un blocco sindacale del Sun (4 milioni di copie), del News of the
World (8 milioni), del prestigioso Times
(500.000) e del Sunday Times (1 milione e trecentomila copie). Tanto pi che la legislazione della Thatcher gli forniva le munizioni necessarie. La tecnologia del computer aveva
gi fatto dei tipografi degli inutili dinosauri.
Gran parte del 1984 fu speso a cercare di
convincere i sindacati a trasferirsi a Wapping. I negoziati si ruppero a Natale, quando
i sindacati dissero a Murdoch che non gli restava che bruciare e radere al suolo la fabbrica. Murdoch decise di cambiare sindacati
e offr una trattativa a quei traditori del sindacato degli elettricisti, in grado di lavorare
con macchine computerizzate. Vennero studiati due progetti: uno, basato sulla premessa che si arrivasse a un accordo e laltro basato invece sulla premessa che tale accordo
non venisse raggiunto. Nel primo caso sarebbe stato stampato a Wapping anche un nuovo
giornale della sera, che si sarebbe chiamato
London Post. Altrimenti questo giornale fantasma sarebbe diventato una copertura per
attrezzare Wapping per la piena produzione
di tutte quattro i giornali. In assoluta segretezza, da presidente a presidente, Murdock
comper il sistema computerizzato Atax, della Kodak, per la stampa. I vari elementi vennero inviati con diversi spedizionieri via Parigi a un magazzino di South London e mon-

tati da una squadra americana. Gli elettricisti vennero reclutati a Southampton con contratti di sei mesi, senza che potessero capire
prima la piena potenza dei computer. Solo
cinque executive conoscevano il piano, non
cerano n veline n ordini del giorno e le riunioni si tenevano in vari alberghi. Wapping fu
dotata di riscaldamento a gas e i vecchi serbatoi per il gasolio poterono essere utilizzati
per contenere una riserva di tre mesi di inchiostro, quanto era sufficiente per resistere
a un assedio. E si accumularono anche grandi stock di carta. La produzione era dunque
garantita. Ma la distribuzione? La Thachter
non aveva ancora reso illegali gli scioperi di
solidariet, e dunque la distribuzione per ferrovia poteva anche venire bloccata dai sindacati. Murdoch allora si fece dare una mano
dal suo socio della Ansett Airlines, che aveva
anche una compagnia di trasporto su gomma,
la TNT. Spese 7 milioni di sterline in nuovi
furgoni e gli autisti vennero reclutati a Birmingham, citt dove non si aveva molta simpatia per i viziati tipografi londinesi. Murdoch a questo punto cerc di pilotare uno sciopero che, con la nuova legislazione, avrebbe
sancito la rottura del contratto e la possibilit
di licenziamento senza i 40 milioni di sterline
di compenso a cui avrebbero avuto altrimenti diritto i dipendenti. Pi dell80 per cento
dei due sindacati grafici votarono per lo sciopero il 24 gennaio 1986. Erano convinti che
Murdoch, avendo appena comperato la Fox e
Metromedia, avrebbe mollato: tempo due settimane. La risposta di Murdoch fu: In unindustria che va avanti minuto per minuto, se ti
tengono per le palle devi obbedire. Ma a noi,
adesso, nessuno ci tiene pi per le palle.
La seconda rivoluzione industriale significava che Murdoch poteva fare a meno dei tipografi, ma dei giornalisti aveva sempre bisogno anche se lui li considerava un esercito
di passaggio. Lanci loro un ultimatum. Offr
un bonus di 2.000 sterline lanno e lassicurazione sanitaria privata in cambio del trasferimento a Wapping quella sera stessa, altrimenti sarebbero stati considerati in sciopero
e licenziati senza liquidazione. Un giornalista del Times descrisse cos il suo stato danimo: Ci voglio andare. Ma ci voglio andare a
testa alta, non in ginocchio leccando la merda
di Murdoch. E un secondo ribatt: A parte
il filo spinato, Wapping
non poi tanto male.
Dicevano lo stesso anche di Belsen, osserv
un terzo. Alla fine la votazione fu del 60 per
cento a favore. I giornalisti entrarono nel vecchio magazzino costruito dai prigionieri di guerra, ora completamente ristrutturato, e trovarono banchi di
computer e frotte di ragazze reclutate per motivi di sicurezza in Nuova Zelanda, con il compito di insegnare loro ad usarli. Scoprirono
anche che non esisteva un ufficio documentazione e soprattutto, niente alcol! Una vera
campana a morto per le abitudini di Fleet
Street. Molti allora se la diedero a gambe. Il
riuscito lancio dellIndependent si bas sul
risentimento non solo dei lettori, ma soprattutto dei giornalisti. Il picchettaggio a Wapping era massiccio e spesso violento e il partito laburista si rifiutava di parlare coi giornali di Murdoch. Un sindacato si vide sequestrare beni per 17 milioni di sterline dal tribunale a causa di picchettaggio illegale di solidariet. A giugno Murdoch offr un risarcimento di 50 milioni di sterline e la vecchia tipografia gratis per un giornale del sindacato.
Ma quelli rifiutarono. Fu il loro secondo suicidio. Mi sono appena liberato di un incubo. Non ho intenzione di tornare indietro,
sosteneva Murdoch. Finalmente, nel gennaio
1987 la disputa venne composta con una transazione di 60 milioni di sterline, meno della
met di quello che Murdoch avrebbe dovuto
pagare senza lo sciopero. Aveva liberato
Fleet Street, a costo di renderla deserta.
Secondo la stima della Drexel Burnham
Lambert, il valore dei quattro giornali londinesi di Murdoch era salito da 300 milioni a un
miliardo di dollari, solo grazie al trasferimento da Fleet Street a Wapping. La tipografia rendeva 2 milioni di sterline alla settimana con 30 milioni di copie di giornali prodotti da 570 lavoratori invece che da 1.469; e i
profitti di Murdoch nel Regno Unito erano
cresciuti del 55 per cento, pari a 34,5 milioni
di sterline. Il mondo finanziario, il mondo
industriale e quasi tutto il resto del mondo
sono colpiti da come siamo riusciti a cambiare lambiente industriale a Fleet Street. E noi
ne siamo molto fieri, afferm Murdoch, con
il tono del vincitore.
Richard Newbury

Cinema
Buoni sentimenti e tensioni
coniugali nei film
di Edward Burns e Hugh Wilson
RANSOM - IL RISCATTO di Ron Howard,
con Mel Gibson, Rene Russo, Gary Sinise,
Brawley Nolte, Lili Taylor, Delroy Lindo
A vederlo, Ron Howard sembra ancora il
Richie Cunningham della serie televisiva
Happy Days, anche se sono passati pi di
ventanni e lex ragazzotto diventato uno
di quei registi che raramente sbagliano un
colpo. Lanno scorso, il suo Apollo 13 ci
ha tenuti col fiato sospeso, occhi incollati
allo schermo e lacrima pronta, persi dietro
i destini di tre astronauti che (lo sapevamo
benissimo) non sarebbero usciti vivi dallavventura. Howard ha avuto per maestro
Roger Corman, re del film di genere a basso costo, ma si trova ugualmente a suo agio
con i budget miliardari, e gira un film dopo
laltro, come si usava una volta, cercando di
scrollarsi di dosso letichetta di regista premiato dagli incassi e trattato con sufficienza dai critici. Ransom potrebbe essere
loccasione buona. La sceneggiatura di Richard Price (che aveva firmato anche
Clockers di Spike Lee) si ispira a una
storia gi portata sullo schermo nel 1956,
svecchiata e incupita quanto basta per trasformare un poliziesco in una tragedia metropolitana. Lazione e gli inseguimenti rimangono, ma le novit si vedono per esempio nella fotografia, affidata a Piotr Sobocinski, gi collaboratore di Kieslowski in
Film rosso. Al centro c un bambino rapito, figlio di un miliardario che si fatto
da s (Mel Gibson). Due milioni di dollari
la cifra richiesta, i messaggi dei rapitori arrivano via Internet, i buoni e i cattivi si
fronteggiano senza risparmiare i colpi di
scena.
IL SENSO DELLAMORE, di Edward Burns,
con Edward Burns, Jennifer Aniston, Cameron Diaz, Maxine Bahns, John Mahoney,
Mike McGlore
Il senso della vita un senso vietato?
si chiedeva Mafalda nei fumetti di Quino,
seppellendo sotto una battuta una delle
questioni pi annnose che abbiano mai tormentato lumanit. Ce ne vorrebbe unaltra
per far da antidoto a Il senso dellamore,
titolo inutilmente serioso e un po sviante
scelto per la versione italiana del film.
Trattasi infatti di commedia brillante, in
cui il ventottenne Edward Burns (che anche autore della sceneggiatura e si riservato uno dei ruoli principali) racconta gli
intrighi sentimentali di Mickey e di Francis, fratelli di origine irlandese trapiantati
a New York. Gli irlandesi sono cattolici e
hanno un forte senso della famiglia. Su
questi presupposti, che agli occhi degli
americani protestanti e divorzisti risultano
sufficientemente bizzarri per essere materia da romanzo, Burns aveva costruito il
suo film desordio, I fratelli McMullen,
lanciato dal Sundance Film Festival. Qui
ha lavorato con qualche dollaro in pi a disposizione, speso per arredare qualche interno e reclutare qualche attore professionista: il primo film era visibilmente fatto in
casa, tra amici. Il punto di vista rimane tutto maschile, e stavolta accanto ai due fratelli spunta la figura di pap, pompiere in
pensione prodigo di consigli annaffiati da
molte birre. La ricerca dellanima gemella
mette a dura prova le forze congiunte di
due generazioni.
IL CLUB DELLE PRIME MOGLI di Hugh
Wilson, con Bette Midler, Goldie Hawn, Diane Keaton
Vendetta, senza esclusione di colpi, contro gli ex mariti che lasciano la moglie vecchia per la nuova. E vendetta anche contro
un cinema dove Clint Eastwood e Sean
Connery (nati nel 1930) sono ancora due sex
symbol mentre le attrici si avviano sul viale del tramonto allo scoccare dei quarantanni. Il club delle prime mogli comincia con un funerale, alla maniera del
Grande freddo, e poi imbocca decisamente la via della farsa: il nemico da battere sono le ventenni che Glenda Jackson,
in un vecchio film, aveva definito indemagliabili. Se non puoi avere lamore, prenditi almeno i soldi, la morale della favola.
Ed anche il segreto di questa operazione
di marketing destinata a riportare nelle sale un pubblico poco interessato alle pellicole dazione o alle romanticherie dei trentenni. Hollywood non si muove mai senza
un buon motivo, e il momento propizio: a
New York, un lungimirante imprenditore
ha messo su qualche anno fa una scuola di
vendetta, dove si impara a pareggiare i conti con ex fidanzati, capuffici arroganti, amiche traditrici. Obiettivo: procurare il massimo dei danni senza sconfinare nellillegalit. Bette Midler, Diane Keaton e Goldie
Hawn sono tre furie scatenate, che gareggiano a distanza con la Roseanne Barr di
Vita e amori di una diavolessa, tratto dal
romanzo di Fay Weldon e girato nel 1989 da
Susan Seidelman. Il club delle prime mogli meno visionario, e nel suo realismo
risulta perfino pi minaccioso.
UN INVERNO FREDDO FREDDO di Roberto Cimpanelli, con Frdrique Feder, Cecilia Dazzi, Carlotta Natoli, Paola Tiziana
Cruciani, Marco Messeri
Sciampiste sullorlo di una crisi di nervi,
perch il negozio va male, le cambiali si accumulano e il Natale sta per arrivare. Ed
la triste fine (speriamo solo cinematografica) per una categoria di lavoratrici che si
stava insediando nellimmaginario collettivo come controparte ideale di una storia
damore senza complicazioni intellettuali.
Al suo debutto come regista, Roberto Cimpanelli ne sceglie quattro (una biondissima, francese e spumeggiante, mentre le altre sono del genere bruttine ma simpatiche) e costruisce attorno a loro un film divertente e ben recitato, lasciando agli uomini, nessuno escluso, la parte dei mascalzoni. Passate le tristezze del Capodanno (e
dopo che unesplosione ha distrutto il salone di bellezza) la sciampista-manicure pi
intraprendente si ricicla come chiromante.

ANNO II NUMERO 12 - PAG 3

EDDIITTOORRIIAALLII
E
Cosa insegna il caso Stet
C

arlo Azeglio Ciampi minimizza gli


effetti pratici della bocciatura da
parte della Camera del decreto governativo sulla Stet. Pu darsi che abbia
ragione sul piano tecnico (anche se non
si comprende perch sia stato presentato a un Parlamento gi ingolfato un
decreto inutile): sicuramente, invece,
sottovaluta il significato politico di quel
voto. Limminente approvazione della
Bicamerale non fornir necessariamente al governo un salvacondotto fino
alla fine di giugno, e lappuntamento
con il rendiconto di cassa di marzo resta una porta stretta per il Tesoro. Il governo tende naturalmente a capitalizzare questi mesi di dialogo istituzionale per avviare i provvedimenti sui quali incerto lappoggio di Rifondazione
comunista e che, invece, ritiene indispensabili per tagliare il traguardo europeo, ma non detto che la Bicamerale gli faccia da scudo. Simmetricamente, infatti, Rifondazione teme laffievolirsi del suo potere di interdizione e
gioca le sue carte per recuperarlo.
Il tema delle privatizzazioni, con
quello della revisione dello Stato sociale, rappresenta un bivio decisivo. Il
voto parlamentare dimostra che le privatizzazioni frenate non contentano
Rifondazione per un verso e sono insufficienti a convincere il Polo per il
verso opposto. Si apre quindi un con-

flitto nellUlivo fra chi, nel nome dellEuropa, vuole onorare laccordo con
Karel Van Miert sui debiti dellIri, anche a costo di una tensione con Rifondazione e di una esplicita richiesta di
soccorso al Polo, e chi semplicemente
tira a campare. E significativo che
mentre i ministri tecnici tendono a minimizzare, Massimo DAlema e Nino
Andreatta, cio i rappresentanti dei
maggiori partiti della coalizione, accusano esplicitamente Rifondazione di irresponsabilit. Anche il quadro economico delle privatizzazioni va mutando.
Il rendimento decrescente dei Bot e la
prospettiva dei fondi pensione danno
liquidit alla Borsa: cos ai manager
pubblici conviene puntare, come fa
esplicitamente lamministratore delegato della Stet Ernesto Pascale, a confrontarsi con un mercato in crescita il
pi presto possibile. Non pi la casta
dei boiardi di Stato il principale ostacolo alla privatizzazione. Piuttosto bisogna guardare in direzione del salotto
buono della grande borghesia, interessato a intercettare la nuova liquidit
senza troppa concorrenza delle aziende da privatizzare e, magari, tentato
dalla ipotesi di ricapitalizzare le proprie societ per poi concorrere, in posizione dominante, alla competizione
per costituire il nocciolo duro delle
societ da privatizzare pi tardi.

La Corea e le lezioni europee


T

re settimane di scioperi non hanno


portato nella Corea del Sud a un risultato nella controversia con il governo, che ha varato con votazioni a sorpresa una legislazione sul lavoro duramente liberistica. Il punto cruciale, costituito dalla possibilit di licenziare,
genera insicurezza ma mette anche fine al rapporto semifeudale di appartenenza del lavoratore a una data impresa vita natural durante: caratteristica
del modello coreano. Mercoled il numero di scioperanti stato notevole
perch accanto agli aderenti alla oltranzista Confederazione coreana
delle Trade union, scesa in campo anche la pi moderata Federazione
delle Trade union. Tuttavia il totale degli scioperanti stato minore del previsto, e il loro numero risulta gonfiato
dalla singolare interpretazione del concetto di sciopero di una parte degli
aderenti, la cui astensione al lavoro
consiste solo nel raddoppio della pausa per il pasto. E molti addetti ai servizi pubblici hanno ridotto al minimo lastensione per non disturbare il pubblico sicch i mezzi a Seul (nove milioni di abitanti) hanno funzionato regolarmente. La Corea del Sud sta attraversando un periodo relativamente dif-

ficile, dopo anni di elevata espansione.


La crescita del pil nel 1996 sul 5%
mentre nella media 85-95 stata dello
8,8% annuo. E il saldo del commercio
con lestero registra un disavanzo di 3
miliardi di dollari pari all 1% del pil. Il
paese rimedia a questo squilibrio grazie al flusso di investimenti esteri. Ma
i coreani capiscono che linstabilit politica ed economica sono pericolose. E
anche chiaro, ormai, che la Confederazione delle Trade union mira non tanto
a limitare le nuove leggi sul mercato
del lavoro, quanto a rovesciare il governo del presidente Kim. N ha giovato alla causa degli scioperanti la incauta mossa di delegati occidentali dellOrganizzazione Internazionale Sindacale, riconosciuta dallOcse, di presentarsi a Seul a fianco dei sindacalisti locali per incitare i coreani alla lotta.
Mentre questo accadeva, infatti, il
governo coreano si intratteneva con
delegati del governo francese che cercavano di giustificare il rifiuto di Jacques Chirac di cedere la sezione di
elettronica civile della Thomson alla
Daewoo coreana. La democrazia sta facendo in Corea progressi notevoli anche se contrastati. E i coreani non gradiscono le nostre lezioni.

Strategie referendarie
L

a Corte costituzionale riunita in


camera di consiglio da ormai dieci
giorni, e forse non ne basteranno altrettanti per arrivare alla sentenza di ammissibilit sui trenta referendum sottoposti al suo esame. Le poche voci che
trapelano dal palazzo della Consulta
danno i giudici ancora impegnati nel
cielo della dottrina, mentre il merito
dei quesiti tarda a essere esaminato.
Nel frattempo la strategia referendaria
raccoglie sostenitori tra le forze politiche. Il Pds ha ormai una sua corrente
referendaria guidata da Achille Occhetto - vi troviamo anche Emanuele
Macaluso, Augusto Barbera e Claudia
Mancina - che ha proposto un documento per chiedere il via libera per i referendum elettorali, che DAlema invece non ama. A difendere i quesiti posti
dalle Regioni invece intervenuto minacciosamente Roberto Formigoni, che
ha annuciato gesti clamorosi in caso
di bocciatura. La decisione della Corte
destinata dunque a mettere in moto
evoluzioni politiche e conflitti tra poteri dello Stato ancora poco valutabili.
Si parla invece poco di magistratura,

eppure ben quattro quesiti referendari


vertono su aspetti essenziali del potere
giudiziario. E sorprendente in particolare il silenzio dellAnm. Nell87, la
giunta dellassociazione magistrati prese una posizione durissima sullo stesso
referendum per il Csm oggi riproposto,
dicendo che lo avrebbe contrastato in
Parlamento e se necessario nel paese.
LAnm smise di protestare, ricorda oggi
lo storico del diritto, Giuseppe Di Federico, solo in coincidenza di voci molto diffuse sul fatto che la magistratura
ricevette assicurazioni informali dalla
Corte circa la bocciatura del quesito.
Le sentenze emesse dalla Consulta in
materia di ordinamento giudiziario, sono sempre favorevoli alle aspettative
della magistratura, per un fatto molto
semplice: ognuno dei 15 giudici costituzionali ha due assistenti di studio che
effettuano gli studi preparatori su cui
vengono prese le decisioni. Questi 30
personaggi, non sono giornalisti, docenti, cacciatori, segretari comunali,
guardie di finanza - tanto per citare alcune delle categorie coinvolte dai referendum - ma solo e sempre magistrati.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 17 GENNAIO 1997

Colonnelli, notabili, correnti, riviste. An oltre Fini


Roma. Il pluralismo fecondo che sta crescendo in Alleanza nazionale non osteggiato da Gianfranco Fini: S ai convegni dove si esprimono posizioni anche diverse, no
ai battibecchi luno contro laltro. Cos ha
autorizzato le iniziative dei suoi colonnelli,
sempre sul piede di guerra.
Il rispetto delle diversit risponde a unesigenza politica: lapprodo dei post-missini
ad una nuova identit complesso in un
momento non felice e pieno di tensioni.
C chi, come Publio Fiori e Francesco
Storace, celebra domenica a Roma, in un
convegno con Rocco Buttiglione ospite donore, la fusione della Destra sociale con un
consistente pezzo di ex dc capitolini (cattofascisti, li bollano i nemici pronti a stigmatizzare la strana alleanza fra i duri missini militanti di Gianni Alemanno e i costruttori edili figli di lombi andreottiani, radunati attorno ai Rebecchini e Tana). La
corrente si chiamer Destra europea, Area
la rivista di riferimento, alla quale si contrapporr lormai prossima Millennio, pubblicazione voluta dalla triade Gasparri-Ta-

tarella-La Russa.
Lamicizia con gli Stati Uniti e con Israele assolutamente naturale, spiega invece
Giuseppe Basini a nome dei liberal-nazionali, componente liberista neonata per volont sua e di altri parlamentari come Gianpaolo Landi di Chiavenna e Luciano Magnalb: Ci ispiriamo alla Thatcher e a Reagan per ridurre drasticamente lo stato sociale fino a smantellarlo. Poi, dentro la galassia chiamata Area Vasta, si muovono i
sottogruppi degli amici di Giulio Maceratini (garantisti e di forte tradizione militante),
gli eredi di Destra in movimento di Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, i modernizzatori di Adolfo Urso e Marco Zacchera
(questultimo ha scritto una dura lettera al
leader: Tolto Fini, An non ha nessuno, dice la gente... E Fini non sceglie, non nei confronti del Polo ma proprio allinterno di An,
visto che d ragione a tutti e dunque corre
il rischio di far imbalsamare il partito).
N mancano, anche in An, individualit
forti e spigolose che rappresentano perenni
grattacapi: il battitore libero Mirko Trema-

glia, Domenico Fisichella che esige un rispetto costante e allaltezza dellopinione


che ha di s, Alessandra Mussolini che non
rinuncia al ruolo di donna fatale in grado di
entrare e uscire dal partito con disinvoltura. Il coordinatore ha i suoi crucci. E delicati sono i problemi di equilibrio fra i colonnelli che hanno condiviso con lui luscita dal ghetto. Maurizio Gasparri e Francesco Storace non fanno mistero del cattivo
sangue che corre fra loro, Adolfo Urso non
lo confessa ma in difficolt perch come
portavoce del partito tenuto alla linea ufficiale (lo chiamano lIntini di Fini) e non
pu dire la sua, Gennaro Malgieri ha vissuto con disagio le oscillazioni sulla Bicamerale ma non si esprime perch direttore
del Secolo. Piccoli e grandi nodi che forse
verranno al pettine con lappuntamento voluto dal vertice nel prossimo marzo: una
conferenza organizzativa e di programma
messa a cavallo dei congressi del Pds e di
Forza Italia, un po per non lasciare tutto il
campo al maggior avversario e al maggior
alleato, un po perch la messa a punto in-

differibile. E anche sulle terapie il pluralismo abbonda. Il rischio del divorzio nel
Polo - spiega Adolfo Urso - rende indispensabile il compimento del processo aperto a
Fiuggi. Come alla vigilia della nascita, credo a una An capace di raccogliere le componenti nazionale, cattolica e liberale, le tre
anime di un moderno centro-destra. Io lavoro per un partito chiracchiano, un partito-polo come DOnofrio gi ci riconosce di
essere, proiettato in una dimensione europea dove lalternativa non pi fra popolari e socialisti bens fra un nuovo centro-destra (come anche chiedono conservatori inglesi, gollisti e spagnoli) e il centro-sinistra.
Unarea che in Italia giochi la carta della
modernizzazione e della liberalizzazione, e
su temi come la privatizzazione della Stet
non esiti. Gennaro Malgieri ritiene invece
ineluttabile lunione tra Forza Italia e Alleanza nazionale, che dovranno interagire
secondo una piattaforma quanto pi possibile da partito unico. Mentre Maurizio Gasparri annuncia: Una prossima, grande iniziativa che sapr darci forte movimento.

Nel gorgo dei sospetti palermitani anche il Prefetto di ferro


DA EROE ANTIMAFIA A UOMO TORBIDO, IL MITO DEL GENERALE DALLA CHIESA CONTESTATO AL PROCESSO ANDREOTTI
Palermo. Memoriali veri, memoriali falsi,
dossier fabbricati e fatti circolare ad arte,
manine o manone che a distanza di tempo permettono di ritrovare documenti dati
per dispersi, personaggi pi che secondari
che, dopo una vita di silenzio, riacquistano
improvvisamente la memoria e ottengono
lonore dei riflettori gettando ombre su chi
non pu pi difendersi perch ormai sottoterra da tempo. E un mix eterogeneo di veleni e avvelenatori di professione quello
che emerge dalle ultime udienze del processo palermitano contro il senatore a vita
Giulio Andreotti, dove sono sfilati nel banco
dei testimoni il fondatore del quotidiano
Repubblica, Eugenio Scalfari, e lex ispettore della polizia penitenziaria Angelo Incandela. Dalle loro deposizioni non si evincono particolari novit su Andreotti e sulle
sue presunte frequentazioni mafiose ad alto
livello. Ne esce piuttosto un tentativo di incrinare la figura del generale Carlo Alberto
Dalla Chiesa, il prefetto di Palermo assassinato da Cosa Nostra nel 1982. Lalto ufficiale, se si d credito alla testimonianza (per la
verit piuttosto tardiva) del suo collaboratore Incandela, avrebbe commissionato un falso dossier contro Andreotti, cio contro il
presidente del Consiglio che laveva designato, il 30 agosto del 1978, alla guida del
nuovo nucleo speciale antiterrorismo.
Il covo scovato
Tutto ha inizio con il blitz del primo ottobre 1978 nel covo brigatista di via Montenevoso 8, a Milano. Da settimane i carabinieri
tengono sotto controllo un appartamento
sospetto e le persone che ci vivono dentro,
alcune delle quali sono state identificate come appartenenti alle Brigate Rosse. Non
chiaro come i militari siano arrivati allindividuazione del covo: i protagonisti delloperazione hanno dato nel corso degli anni
versioni diverse. Secondo quella ufficiale
pi accreditata, sarebbe un borsello smarrito a Firenze nel luglio 78 dal brigatista
Lauro Azzolini la traccia che permette di risalire allimportante base del Comitato esecutivo dei terroristi. La trappola dei carabinieri pronta a scattare gi alla met di
agosto.
Si decide per di aspettare e anche dopo
la nomina di Dalla Chiesa, divenuta operativa il 20 settembre, la tattica scelta (non senza contrasti allinterno delle forze dellordine) quella dellattesa. Mino Pecorelli, il direttore di Op (dopo un incontro con lo stesso
Dalla Chiesa) scriver nella sua rivista che
la tattica del generale quella del meglio
la gallina domani. Il ritardo nellirruzione
sarebbe cio stato determinato dal fatto che
il nuovo comandante del nucleo antiterrorismo sapeva dellarrivo imminente nel covo
di materiale cos interessante da far preferire di non accontentarsi delluovo oggi (la
cattura dei brigatisti gi identificati). In effetti Franco Bonisoli, nel corso di un interrogatorio del 14 aprile 1987, racconter che
i documenti riguardanti il caso Moro li ho
portati io in via Montenevoso, tutti in una
volta e pochi giorni prima dellarresto.
Nel corso del blitz vengono arrestati nove
brigatisti, tra cui due (Azzolini e Bonisoli)
rima di essere un film di successo di
Gabriel Axel, Il pranzo di Babette
P
un racconto di successo di Karen Blixen.
Film e racconto parlano degli effetti liberatori e pacificatori della buona cucina.
Scrivendo Il pranzo di Babette forse Karen Blixen si sar ricordata di un piatto di
anguilla, che ha qualche analogia con la
storia della cuoca Babette. Un piatto preparato da una signora che prima di ritirarsi in provincia ha lavorato come cuoca a
Parigi. Lo prepara per il suo curato cui
stata regalata una splendida anguilla. Lo
prepara con le spezie che aveva conservato dal vecchio lavoro. Lo prepara per il raduno mensile dei curati della zona. I quali, dopo avere gradito il piatto, si lasciano
andare a confidenze insolite per uomini
della loro dignit.
Il piatto di anguilla uno degli aneddoti che seguono e rafforzano le meditazioni di gastronomia trascendentale della Fisiologia del gusto di Brillat-Savarin. Assodato che la parola fisiologia non introduce
un trattato scientifico su una delle cinque
facolt sensoriali (per Brillat-Savarin ne
esiste una sesta che non ha nulla a che fare
con lintuizione paranormale, ma il senso genesico o dell amore fisico che ha per
fine la riproduzione della specie); accertato che la Fisiologia del gusto non un libro di cucina, anche se nel testo compare
qualche ricetta come la celebre frittata al
tonno; stabilito che non si tratta di una disquisizione filosofica, resta il problema di

coinvolti nel sequestro del presidente Dc.


Vengono anche sequestrate molte armi e, soprattutto le lettere e il memoriale scritto
durante i 55 giorni di prigionia da Aldo Moro. Sono 49 cartelle dattiloscritte, che contengono le risposte del prigioniero agli interrogatori dei brigatisti che lo processavano nella prigione del popolo. Ma gi nelle ore successive alla brillante operazione

ma, che vede le borse, che le porta a far vedere allonorevole Andreotti e lonorevole
Andreotti stabilisce quello che segreto di
Stato.
I dubbi espressi dal generale, il cui nome
nel frattempo era emerso nelle liste sequestrate al venerabile Licio Gelli a Castiglion
Fibocchi, devono rimanere tali fino al 1990.
Nel novembre del 1986 uninterrogazione

Alcune testimonianze, tra cui quella di Eugenio Scalfari, sollevano


nuovi dubbi sul ritrovamento e sulla pubblicazione dei verbali del
sequestro Moro. Ma le accuse di illegalit vengono anche da personaggi
ambigui e nelle loro ricostruzioni le contraddizioni abbondano
coordinata da Dalla Chiesa emergono i primi dubbi: la Repubblica, il giornale che il 16
marzo del 78, cio la mattina del sequestro
Moro, affermava che proprio il presidente
Dc poteva essere la misteriosa Antelope
Cobbler dello scandalo Lockeed (ma le copie furono prontamente ritirate dalle edicole dopo che si seppe dellagguato di via Fa-

ni) scrive infatti che le carte di Moro sono


state esaminate da personalit politiche e
militari, prima che dai magistrati. Secondo
quanto hanno raccontato in aula a Palermo
Eugenio Scalfari e due giornalisti del suo
quotidiano, la fonte di queste rivelazioni sarebbe stata il generale Enrico Galvaligi, collaboratore di Dalla Chiesa. Galvaligi avrebbe raccontato dellesistenza allinterno dellArma di due correnti: la prima fedele alle
istituzioni, la seconda pi legata ai politici e
quindi incline a commettere illegalit. La
fonte di Repubblica si colloca nel primo
schieramento, attribuendo invece a Dalla
Chiesa un ruolo fondamentale nel secondo.
Ma il generale smentisce laccusa di aver
manomesso i documenti. Il 23 febbraio del
1982, ascoltato dalla Commissione parlamentare sul caso Moro, Dalla Chiesa risponde: Quando la sera seppi che cera anche il carteggio relativo alla vicenda Moro,
informai direttamente il giudice istruttore
Gallucci Entrammo insieme. Rimanemmo unora, vedemmo di che cosa si trattava,
uscimmo e da quel momento tutto fu nelle
mani della magistratura. Quindi, non capisco la solfa - chiedo scusa per questi termini - la storia dellinfiltrato che entra pri-

LIIBBRRII
L
Anthelme Brillat-Savarin
FISIOLOGIA DEL GUSTO
382 pp. Rizzoli, Lire 15.000
definirne il genere di appartenenza.
Le fisiologie hanno un grande successo
per quasi tutto lOttocento. Il primo libro di
Honor de Balzac appunto una fisiologia.
La fisiologia del matrimonio. Una serie
di divagazioni sul tema. Spesso grevi. Che
Balzac pubblica nel 1829. Ma dichiara di
avere scritto nel 1820 quando aveva ventunanni. Per difendersi dallaccusa di avere plagiato il titolo della Fisiologia del gusto. Apparsa nel 1825. Un anno prima della morte di Brillat-Savarin. Che nato nel
1755. Che, magistrato, ha vissuto sulla propria persona e sul proprio patrimonio la rivoluzione, dellimpero, della restaurazione. Che ha raccolto in aforismi, meditazioni, aneddoti il succo di una saggezza gastronomica che gli ha consentito di attraversare senza eccessivi disagi i frangenti
della storia. Che afferma che la scoperta di
un nuovo piatto pi benefica per il genere umano che la scoperta di una stella. Che
si impegna in una meditazione sulla storia
filosofica della cucina (La cucina tra le

parlamentare ai ministri dellInterno e della Giustizia aveva chiesto nuovi accertamenti su eventuali manomissioni del materiale rinvenuto nel covo senza ottenere risposta. Era stata anche richiesta, invano,
una nuova perquisizione dellappartamento
di via Montenevoso. A questo proposito il
giudice milanese Ferdinando Pomarici, intervistato dallEspresso, alla domanda se il
covo fosse stato perquisito bene, risponde:
E stato scarnificato muro per muro, mattonella per mattonella.
Pannelli, manine e manone
E una certezza destinata a crollare il 9 ottobre del 90, quando il muratore Gennaro
Bernando, incaricato di eseguire alcuni lavori di ristrutturazione nellappartamento
ormai dissequestrato, rinviene un pannello
nascosto dietro la scarpiera, sotto una delle
finestre. Un nascondiglio segreto nellappartamento scarnificato mattonella per
mattonella dodici anni prima. Contiene armi, una cinquantina di milioni in banconote ormai fuori corso e 419 fotocopie di fogli
manoscritti da Moro: 190 sono fotocopie di
lettere, 229 compongono invece il memoriale. Rispetto a quella dattiloscritta, rinvenuta durante il blitz di Dalla Chiesa, questa
nuova versione ha 53 pagine in pi, che parlano delladdestramento alla guerriglia
contro eventuali forze occupanti rivelando
lesistenza di una struttura segreta poi risultata essereGladio, della carriera di
Francesco Cossiga, di come la stampa ha
trattato il caso Moro, e di Andreotti. In particolare, si parla dei rapporti di questultimo con la Cia, dello scandalo Italcasse e del
viaggio americano per incontrare il banchiere Michele Sindona.
Bettino Craxi dice di non sapere se questi documenti fossero l dallorigine o se una
manina ce li ha messi dopo, Andreotti,
presidente del Consiglio, risponde di non
sapere se si tratta di una manina o di una
manona e decide di rivelare lui stesso al
Parlamento lesistenza di Gladio. Il 28
gennaio 1992 la procura di Roma conclude
le indagini sul ritrovamento: i risultati delle perizie tecniche sul pannello, sulla vernice e sulle fotocopie confermano che il nascondiglio e il suo contenuto risalgono al
1978. Dunque non stato oggetto di manomissioni successive. Questo risultato non
dissipa i sospetti sul fatto che qualcuno abarti la pi antica, poich Adamo nacque
digiuno...).
Che tratta gli argomenti della vita, morte
compresa, con levit e eleganza di argomentazioni. Levit di stile e eleganza che
sono le caratteristiche pi difficili da rendere a parole da parte di chi purtroppo non
gode delle stesse doti. Levit e eleganza
che non si ritroveranno in imitatori pi ambiziosi e pi consci di s come il Paolo
Mantegazza della famigerata (perch oggetto di letture furtive in tempi di oscurantismo sessuale) Fisiologia del piacere.
Ma un paragone si pu tentare. Con un libro di altro scrittore non professionista dellOttocento italiano. Con il libro di un medico di Monza. Con Larte di convitare di
Giovanni Rajberti. Che condivide e diffonde quella filosofia della convivialit che in
Brillat-Savarin lessenza stessa di quella
disposizione danimo che i francesi chiamano gourmandise, termine che lautore
definisce atto del nostro giudizio con il
quale accordiamo la preferenza alle cose
che sono gradevoli al gusto rispetto a quelle che non hanno tale qualit. Termine
che lautore pretende intraducibile. Che i
dizionari traducono con golosit. Che noi
ci azzarderemo a tradurre con lespressione insufficiente di buon gusto. Concordando con molti degli aforismi di Brillat-Savarin, ma soprattutto sul dodicesimo: Chi riceve amici e non si occupa personalmente
di ci che viene preparato non degno di
avere amici.

bia potuto censurare il memoriale dopo il


primo ritrovamento, anche se, esclusa lesistenza di Gladio, le pagine che mancavano non contengono rivelazioni particolarmente eclatanti, n su Andreotti n su Cossiga. Mentre dal memoriale arrivano critiche pesanti anche per altri dc quali Flaminio Piccoli e Benigno Zaccagnini.
I collaboratori ritrovano la memoria
Se Scalfari ha precisato, dopo la sua deposizione sulla soffiata del generale Galvaligi, di non voler mettere in discussione la
figura di Dalla Chiesa, altrettanto non ha potuto fare Angelo Incandela. Il maresciallo
maggiore della polizia pentitenziaria, che
tra i carcerati, a torto o a ragione, si fatto
una fama di uomo dai metodi non proprio
ortodossi, dopo linizio dellinchiesta su Andreotti ha rivelato nuovi inquietanti particolari. Collaboratore di Dalla Chiesa e al
contempo del Sisde (senza che i diversi interlocutori lo sapessero), Incandela ha detto
di aver imbottito di cimici e microfoni su
incarico del generale le celle dei detenuti
brigatisti e persino il parlatorio, per sapere se qualcuno di loro parlava di Andreotti.
Incandela racconta di aver assistito ad
uno strano incontro tra Dalla Chiesa e Pecorelli, avvenuto a bordo di unauto. E anche
delle singolari richieste fattegli proprio dal
generale dellantiterrorismo. Dalla Chiesa
mi mand a chiamare e mi mostr un plico
con una cinquantina di fogli dattiloscritti.
Queste - mi disse - riguardano il nostro amico. Non mi disse il nome, ma dedussi che si
trattava di Andreotti. Mettile dietro uno
sciacquone nella stanza comune dei detenuti, ordina unispezione, fai un rapporto e
consegnale a me. Un piano che sarebbe
fallito per lindisponibilit del maresciallo.
Ma c di pi. Carlo Alberto Dalla Chiesa
avrebbe avuto un vero e proprio chiodo fisso nei confronti di Giulio Andreotti, che temeva fino al punto di chiedere a Incandela
- lui stesso a raccontarlo - di fabbricare un
dossier con accuse false contro il senatore a
vita (Quando uno serve lo Stato sono necessarie anche azioni illegali). Cos, da uomo capace e fedele alle istituzioni, caduto
pochi mesi dopo essere stato nominato prefetto di Palermo, il generale Dalla Chiesa finisce per diventare un personaggio torbido
e spregiudicato che fabbrica dossier, occulta documenti e li utilizza per i propri fini,
gioca con un altro personaggio poco limpido qual Mino Pecorelli. Resta inspiegabile il lungo silenzio di Incandela, che si
deciso a parlare solo dopo linizio dellinchiesta su Andreotti e due anni fa ha anche
pubblicato un libro di memorie. Un uomo
forse in cerca di notoriet, dato che, durante linterrogatorio del 27 giugno 93, ha ammesso davanti ai giudici palermitani di aver
deciso di raccontare questi fatti perch a
mio parere i miei meriti non sono stati adeguatamente riconosciuti dallo Stato, nonostante io mi sia esposto a gravi rischi personali. E ha aggiunto di aver scritto ai presidenti della Repubblica Sandro Pertini e
Francesco Cossiga lamentando di non aver
avuto il minimo riconoscimento e di essere
privo di protezione.

50 ANNI FA
17 GENNAIO 1947
Alcide De Gasperi in trionfo al suo ritorno dallAmerica, un viaggio che, a dispetto del consenso con cui stato seguito dalla stampa, ha dato una risposta modesta alle aspettative generali di un sensibile aumento degli aiuti. Ma lopinione
pubblica sembra incline a lasciarsi suggestionare. I cinegiornali mostrano De Gasperi con i massimi dirigenti del paese
pi ricco e potente del mondo. Un fatto
che restituisce alla collettivit nazionale
la speranza di tornare a essere trattata alla pari nel consesso delle nazioni e le d
la sensazione di avere trovato negli Stati
Uniti un protettore ricco, generoso, persino disinteressato. In realt il viaggio del
presidente del Consiglio, un significato
politico lo ha avuto: quello di rompere lisolamento dellItalia e di aprire una breccia nella diffidenza degli americani nei
confronti di un paese ex nemico.
Rinuncia di Lon Blum alla guida del
nuovo governo in Francia per ragioni di
salute. Ma il presidente della Repubblica Auriol ha avuto un colloquio con i due
capi del comunismo francese Jacques Duclos e Maurice Thorez. Nessuno dei due
ha dimenticato che, tornato dalla prigionia in Germania, Blum ha posto il veto alla fusione social-comunista. Lincarico va
a un altro socialista, Paul Ramadier.

ANNO II NUMERO 12 - PAG 4

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 17 GENNAIO 1997

Vive proteste per una frase di Costanzo e per larringa del Mughini desnudo
Signor direttore Mi spiace di prendere la
parola sul suo giornale come si suol dire in termini parlamentari per fatto personale, daltronde a molti non sar sfuggita la deplorevole
scenetta al Costanzo Show, il salotto nazionale
del gruppo Mediaset dellonorevole Berlusconi,
dove il padrone di casa per salvare dalle belluine disapprovazioni del pubblico una povera ragazza che di mestiere fa la pornostar si esibito
in un pubblico rimbrotto ai suoi abituali clientes del Parioli: Ma se non vi siete scandalizzati per Craxi.... Ora, come lei pu ben immaginare in questi anni ne ho sentite di tutti i colori: rosse, gialle grigie eccetera. Il codardo oltraggio fa parte del mio repertorio esistenziale,
e io vi convivo come il malato cronico con la
sua malattia. Daltronde la politica nella storia

colma di tragedie, frutto di sconfitte che con


s trascinano naturalmente anche involontari
protagonisti (e io mi sento tale). Aggiungo che
verso Costanzo non nutro neanche particolari
animosit, nonostante una certa sua sperimentata propensione a toni vagamente diffamatori. Tuttavia questo trito luogo comune che
dovrebbe legare il nome Craxi (luomo politico
ma soprattutto luomo) alle peggiori nefandezze che supererebbero pure la (presupposta) immoralit della prostituzione e della carne da
lupanare stucchevole e umanamente intollerabile. Mia figlia ha tre anni e si chiama come
me e come suo nonno Bettino che stato per un
decennio un leader del socialismo democratico
italiano ed internazionale e per quattro anni il
premier di questo paese. Mia figlia alle dieci e

trenta della sera per fortuna non ama vedere il


Costanzo Show, e vorrei che si godesse la vita
che ha avuto in sorte di vivere con moderata serenit e possibilmente senza iscriversi alle rinate P2. E chiedere troppo?
Bobo Craxi, Milano
Lamarezza del figlio di Craxi comprensibile e condivisibile. Luscita di Maurizio Costanzo particolarmente infelice, triste. Ma, alla fine, quando si sparla cos di
un protagonista della vita pubblica, per
quanto controverso, non di lui che si sparla, ma di se stessi. Sono casi di autolesionismo morale.
Signor direttore - Non capisco per quale mo-

tivo Mughini chieda (e gli si conceda) asilo politico al Foglio per lamentarsi della sparizione
di tette e culi dalle copertine di Panorama. Ma
perch non lo chiede a Playboy o a Eva 3000?
Mughini non d certo prova di onest intellettuale quando cita come esempio per lui negativo le copertine troppo sobrie dellEconomist e
del Nouvel Observateur. Il paragone doveva farlo con Time, Der Spiegel, Focus, Newsweek,
LExpress eccetera, settimanali che in quanto a
qualit e tirature non hanno nulla da invidiare ai settimanali italiani, eppure scelgono di
non ricorrere ai nudi con cui Mughini si vanta
di tappezzare il proprio ufficio. Ma il sedicente
gentiluomo e filosofo proprio sicuro che alle
donne piaccia sentirsi sognate e desiderate nelle pose e con le forme che lui immagina? Per

favore, non scomodiamo la filosofia, non offendiamo le donne, e risparmiamo il Foglio.


Christian Monti, Milano
Lasilo politico una regola del Foglio e
lelefantino, informato, ha agitato la sua proboscide in segno di nulla osta (nihil obstat)
e di imprimatur (si stampi). Lelefantino garantisce altres essere il Mughini vero gentiluomo, in ottima fede, animato dalle migliori intenzioni di polemista bastian contrario. E comprensibile la sua animosit
verso tesi che non condivide, signor Monti,
ma la battaglia del nudo in copertina non si
vince con le crociate. Basta un po di sprezzatura, un po di gusto e, per il resto, liberi tutti (anche alledicola).

Capitali italiane
La Puglia centro mondiale dello
sport, nella citt eterna lo scooter
sostituisce lambulanza
MILANO. Riuscir mai lareoporto di Malpensa a sostituire veramente Linate?
Milano ha due aeroporti: Malpensa (a circa 40 chilometri dalla citt) nel 98, finiti i lavori di potenziamento, sar lo scalo pi importante dItalia, e Linate, piccolo ma attaccato alla citt. Sulle potenzialit di Linate
lUnione europea ha richiesto a settembre
il parere di una societ di consulenza inglese. La conclusione stata che Linate pu
aumentare del 30-50% il traffico aereo. La
Sea, la societ che gestisce Linate e Malpensa, ha idee diverse: Lo studio verifica
solamente la capacit della pista - sottolinea il direttore generale Mario Brianzamentre vanno presi in considerazione anche le infrastrutture attorno: laerostazione,
i parcheggi per gli aerei e la viabilit. Queste andrebbero ampliate con il maggior traffico, ma vi sono vincoli invalicabili, economici e ambientali. Sono affermazioni non
condivise da tutti: Linate molto pi comodo di Malpensa e lo dimostrano le compagnie aeree che, pur obbligate da un decreto
del ministro Burlando, non hanno molta voglia di spostarsi a Malpensa. La Sea sostiene che i costi minori di Malpensa si ripercuoteranno sulle tariffe e che la lontananza
dalla citt verr compensata dai servizi che
si stanno costruendo. A ogni buon conto ha
avviato una grande campagna pubblicitaria
per il lancio del nuovo scalo. Non sar facile convincere i milanesi, affezionati allaeroporto a due passi dal Duomo.
BARI. Superato il primo esame internazionale per i Giochi del Mediterraneo 97
Impianti sportivi pronti a tempo di record, quattromila volontari e tanto entusiasmo hanno accolto il presidente del comitato internazionale Claudio Collard al suo arrivo a Bari per partecipare al vertice del comitato esecutivo dei giochi. Con i lavori per
gli impianti a buon punto lattenzione si
sposta sui temi organizzativi. La scommessa
portare ai giochi del Mediterraneo, ritenuta una manifestazione di seconda fila,
atleti di spicco e molti protagonisti di Atlanta 96, facendo preferire Bari ad altre manifestazioni e meeting internazionali. I tornei
di basket e di pallavolo, che in estate ha in
corso la world league, saranno svolti in date particolari. Un altissimo livello garantito nella pallanuoto dove si incontreranno
i migliori team al mondo: Italia, Spagna,
Croazia. Antonio Matarrese, del comitato
organizzatore, attento in particolare al ritorno di immagine per la regione: Bari e la
Puglia sono stati allaltezza della situazione.
Si speso poco e senza sprechi. Tutto passato al vaglio della Corte dei conti.
ROMA. La Croce rossa in motorino per assistere i malati a domicilio
A Roma forse sta prendendo consistenza
quel terzo settore considerato decisivo da
Jeremy Rifkin per ovviare ai limiti occupazionali della societ tecnologica. Recentemente stata formata una associazione di
imprese di servizio, tutte cooperative sociali, denominate citt visibile, che vuole secondo le parole del presidente Paola Piva,
dare sostegno ai cittadini pi bisognosi e
vivibilit alla citt. La novit che caratterizza lassociazione il codice etico al quale dovranno attenersi tutte le cooperative
aderenti, che sar controllato e certificato
da un comitato, per dare garanzie di qualit
a chi si affida al loro servizio. Nella stessa
direzione si muove una recente decisione
della Croce rossa per portare soccorso ai
malati: non sempre necessaria unambulanza, ma spesso si devono recapitare alla
svelta medicine, fornire assistenza sanitaria
o anche solo recapitare un certificato. In
questi casi bastano i motorini che sono molto pi agili e veloci dellambulanza nel districarsi tra le vie della citt. Per questo la
Croce rossa ha istituito un pronto intervento su due ruote in collaborazione con alcune banche e la Piaggio, che sponsorizzano
liniziativa. Questo servizio, il primo in Italia, al momento limitato a venti mezzi che
funzionano dalle 8 alle 20.
GENOVA. In certe zone baster un biglietto
dellautobus per prendere il taxi
Dalla seconda settimana di gennaio fino a
maggio sar in funzione un servizio di taxi
dal luned al gioved, in fasce orarie scolastiche, utilizzabile pagando il solo biglietto
dellautobus. Lassegnazione di questo servizio avvenuta per asta pubblica ed stata
vinta da una cooperativa di taxisti. Per fornire un servizio pubblico a zone che non sono mai state raggiunte degli autobus perch
troppo costoso rispetto alla domanda complessiva e soprattutto per servire i collegamenti dalle colline soprastanti Genova, lazienda municipale dei trasporti ha deciso di
affidarsi ai taxi. Lesperimento riprender a
settembre con la riapertura delle scuole.

IL FOGLIO quotidiano
DIRETTORE EDITORIALE: GIULIANO FERRARA
CONDIRETTORE RESPONSABILE: LODOVICO FESTA
SOCIET EDITRICE: I L FOGLIO QUOTIDIANO S.R.L
VIA VICTOR HUGO, 1 - 20123 M ILANO
TEL. 02/8639181 - F AX 02/878596
AMMINISTRATORE UNICO: SERGIO SCALPELLI
COORDINAMENTO: BRUNO CALCHERA
REDAZIONE: BEPPE BENVENUTO, MICHELE BURACCHIO,
UBALDO CASOTTO, MAURIZIO CRIPPA,
MATTIA FELTRI, G IANCARLO LOQUENZI,
MARILENA MARCHIONNE, CHRISTIAN ROCCA.
DAGLI STATI UNITI: MAURO LUCENTINI
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI MILANO N. 611 DEL 7/12/1995
TIPOGRAFIE: ON LINE SYSTEM - VIA DELLA MAGLIANA 400 - 00148 ROMA;
TELESTAMPA NORD VIA DELLA REPUBBLICA, 93 - 20053 MUGGI (MI)
DISTRIBUZIONE ESCLUSIVA PER LITALIA: A&G M ARCO SPA - VIA
FORTEZZA, 27 - 20126 MILANO
PUBBLICIT - CONCESSIONARIA: AREA NORD, VIA TUCIDIDE 56 20134 MILANO, TEL. 02/70003302 - FAX 02/70001941

UNA COPIA L. 1.500 ARRETRATI L. 3.000 + SPED. POST.


IL FOGLIO PRESENTE IN INTERNET NEL SITO:
http://www.ilfoglio.it
Indirizzo E-Mail: lettere@ilfoglio.it
SERVIZIO ABBONAMENTI
NUMERO VERDE:

También podría gustarte