Documentos de Académico
Documentos de Profesional
Documentos de Cultura
ANNO I NUMERO 7
Sinistra sindacale
Le inquietudini di Cofferati
Roma. Mentre i giornali descrivono con
vertiginose tabelle le mille ed una varianti
del presidenzialismo, tra i piedi di Antonio
Maccanico si apre un ben pi concreto intralcio. Lestrema sinistra politica (Rifondazione, Comunisti unitari, sinistra pidiessina)
pu saldarsi con la sinistra sindacale (la
componente della Cgil che si richiama a Alfiero Grandi e Claudio Sabattini). Se si aggiungono le spinte del cattolicesimo radicale, militante, che ritrova la spinta ideologica del vecchio leader morale dei cristiani di
sinistra, don Giuseppe Dossetti, e si nutre
della crescente insofferenza per la forte caratterizzazione laicista del nuovo potere, il
risultato una pericolosa ebollizione. Insieme con le larghe intese, nasce il patto alternativo per convogliare un fronte sociale
di scontro e di critica al nascituro governo,
un coacervo che potrebbe sfuggire a ogni tipo di condizionamento e di controllo.
Nellultimo anno, regnante Lamberto Dini, la Cgil di Sergio Cofferati ha esercitato
una specie di protettorato sindacale sullesecutivo. Pensioni, manovre correttive, inflazione, salari, contratti: su tutti i grandi
temi sindacali lintesa
era obbligata, e i suoi
contenuti erano sempre compatibili con i
desideri degli iscritti,
con la possibilit per
il vertice dellorganizzazione di governare
gli interessi rappresentati. Massimo DAlema era il patron politico, Cofferati il patron sindacale di un
FAUSTO BERTINOTTI
governo diretto s da
un banchiere, ma di
scuola andreottiana (troncare, sopire, chetare). Ora quel patto si rotto. Cambia scena. Si avvicina linquietante sindrome di
Maastricht, condivisa dai sindacati di tutta
lUnione europea. La sinistra sociale si rif
viva, e da l pu venire una minaccia alla
stabilit di un eventuale governo presieduto da Antonio Maccanico e al quieto vivere
di Cofferati e degli altri leader sindacali.
Dopo la concertazione con Dini dice
Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione
comunista occorre tornare a unidea elementare, e cio che se non c scontro non
c politica. Il mostro tricefalo di cui
parla il Manifesto, e che non piace palesemente neanche al giornale cattolico Avvenire, evoca opposizioni concertate, dopo le
concertazioni di governo: Stiamo costruendo una unit continua Bertinotti
che va dagli intransigenti presenti tra i popolari, a Dossetti; dalla sinistra sindacale
ai gruppi verdi. Il filo che ci unisce la battaglia contro il predominio della cultura
del mercato.
La Cgil prossima a una stagione di congressi, con tutta la febbricitante vivacit politica che in genere caratterizza le assemblee, i voti, i confronti tra le piattaforme. La
maggioranza che sostiene Cofferati molto
ampia, ma politicamente meno solida di
quando operava il raccordo sicuro con il governo Dini. Noi non siamo pi in grado di
reggere questa situazione - dice Alfiero
Grandi, della segreteria Cgil - siamo in credito, la nostra ragionevolezza non ha avuto
niente in cambio. E dunque siamo pronti a
una battaglia anche di dissenso, anche contro larghe maggioranze parlamentari. Siamo pronti a batterci anche da soli. Non solo, Grandi aggiunge che i sindacati possono
esercitare una supplenza di democrazia
verso i partiti, mai cos poco democratici,
mai cos chiusi a una vera partecipazione.
Fioccano intanto strane dimissioni dal Pds:
se ne vanno Giorgio Cremaschi e Gianni
Ped, due quadri del profondo nord che si
rifanno alle posizioni del segretario della
organizzazione dei metalmeccanici Cgil,
Claudio Sabattini, uno dei leader del sindacalismo di sinistra. E a Milano, per venerd prossimo, la sinistra sindacale ha indetto una sua manifestazione autonoma, in
polemica con la Camera del lavoro.
Molti sono convinti che limbrigliamento
della sinistra sociale stato possibile finch
la polemica contro la destra berlusconiana
si sposava con la concertazione sindacatigoverno mediata dalla sapiente remissivit
di Dini. Ora che Berlusconi diventato a
sorpresa un alleato per le riforme, e al
posto del governo Dini si forma un esecutivo che ha qualche debito con i poteri forti
dellalta finanza, suoi tutori, lincanto della
concertazione rischia di finire bruscamente. Cofferati sarebbe inquieto, pessimista e
molto negativo sul governo Maccanico e sul
suo programma proprio per queste ragioni.
Altre fonti pensano che alla fine tutto si
aggiuster. Gino Giugni, deputato progressista, esperto di questioni del lavoro: Alla
fine la Cgil far con Maccanico le stesse cose che ha fatto con Ciampi e Dini: tratter.
Franco Frattini, ministro tecnico della Funzione pubblica: Non credo a una svolta,
neanche nel delicato settore dellimpiego
statale.
quotidiano
La Giornata
* * *
In Italia
* * *
Nel mondo
ni. Ieri il presidente incaricato ha incontrato le forze sociali e i rappresentanti di categoria. Intanto Fini chiede
impegni precisi, e non accordi generici,
da parte di Maccanico riguardo il semipresidenzialismo. Gli risponde DAlema:
Non spetta al governo fare le riforme,
ma al parlamento. E Bianco avverte:
La nostra firma sotto un accordo che si
basa sul semipresidenzialismo se la sognano. Per Buttiglione il nuovo esecutivo deve dichiarare con chiarezza la
sua scelta per il semipresidenzialismo.
* * *
* * *
* * *
* * *
* * *
Diecimila denunce ogni anno, soltanto alla pretura di Roma, vengono presentate da titolari di telefonini clonati.
La truffa viene calcolata nella misura
di trenta miliardi allanno.
* * *
* * *
* * *
* * *
* * *
* * *
* * *
La situazione
Antonio Maccanico potrebbe chiudere
molto presto, gi questa settimana, laccordo
per formare il governo. Gli ottimisti parlano
di venerd. In superficie si accumulano apparenti difficolt. Gianfranco Fini chiede
che lesecutivo si impegni con molta chiarezza, nel suo programma, a favore della
prospettiva semipresidenzialista alla francese. Massimo DAlema richiama alla funzione legislativa del Parlamento, pi direttamente coinvolto che non il governo nelle
procedure per le riforme della Costituzione.
I popolari di Gerardo Bianco si spingono fino a chiedere neutralit ad Antonio Maccanico. Ma tutti sanno, oltre le dichiarazioni di
facciata, che lincarico nato da un accordo,
fragile ma pubblicamente (e oralmente) sottoscritto sia da Silvio Berlusconi sia da Fini
sia da DAlema. Nessuno dei contraenti ha
oggi la convenienza e la forza per tirarsi indietro, a meno che non accadano cose assolutamente imprevedibili. Dunque la discussione vera quella che non si vede, quella
sulla struttura del governo e sui ministri.
Combattuta lipotesi di dare a Carlo Azeglio Ciampi un superministero delleconomia. C una generazione di manager e tecnici, non nuovi ma non sperimentati direttamente in politica, che preme su Maccanico
perch svecchi la compagine e le dia unimpronta aggressiva e modernizzatrice.
* * *
* * *
* * *
Schiaffi al procuratore
ABBONATEVI, SE VI PIACE
COSTA DUECENTOMILALIRE
IL FOGLIO QUOTIDIANO non arriva dovunque in edicola per ragioni
di costo. Abbonarsi per un anno conviene. Per tre mesi il giornale in
regalo, e non si perde nemmeno un
numero.
IL NUMERO VERDE E ATTIVO
tutti i giorni feriali dalle 9 alle 18. Si
pu concordare linvio immediato
del giornale. Grazie e buona lettura.
al camorrista Guido Cercola. Il telecomando fu messo a punto dal tedesco Friedrich
Schaudinn, che ne forn unintera partita allo stesso Pippo Cal.
Il processo si conclude con pesanti condanne, confermate in appello. Un indubbio
successo per Vigna. Poi, un po alla volta, la
verit processuale si fa pi sfumata, soprattutto perch il telecomando non era in grado di far esplodere il treno in galleria. Ecco
che Schaudinn ripara in Germania, la cui
magistratura respinge la richiesta di estradizione ritenendo deboli le accuse. Abbatangelo, processato a parte perch deputato,
viene assolto. La Cassazione annulla, infine,
la sentenza e nel nuovo appello anche i camorristi vengono assolti. Unico condannato
Pippo Cal, il mandante senza esecutori.
Esecutivo in difficolt,
ministeri senza candidati
Lamberto Dini sempre pi in rotta
con gli ex amici di Forza Italia
Di ministri, o presunti tali, abbondano le
pagine dei giornali, ma tra i tanti nomi, il pi
delle volte falsi, ne spicca uno, quello di Lorenzo Necci, che sicuro al 110 per cento. A
lui spetta lonere e lonore di guidare il superministero delle infrastrutture. Allinizio
Necci si era fatto abbagliare dalla sirena del
dicastero del Tesoro. Poi gli hanno spiegato
che la poltronissima del governo Maccanico
era unaltra, quella, appunto, dove andr a
sedere: di l passeranno tutti gli affari pi
importanti dei prossimi due anni. E quello
di Necci lunico nome credibile di ministro di area berlusconiana uscito finora. Il
problema del centro destra, infatti, quello
PASSEGGIATE ROMANE
RUBRICA
Sicurezza europea
IL FOGLIO QUOTIDIANO
CORRISPONDENZE
SIGNOR DIRETTORE
BLAIR CORTEGGIA I LIBERALI E LA SINISTRA TORY PROPONEAI LABURISTIUN PATTOPERLA NAZIONE UNITA
DALONDRA
Per i conservatori
la vittoria alle elezioni del 1992 si
rivelata un Major
error, un grave errore. In passato essi riuscivano a far vivere nellelettorato il duraturo ricordo di un apparente successo economico,
lasciando sempre in eredit al successivo
governo laburista la maledizione dellinevitabile svalutazione. Questa volta, invece, si
sono anchessi rivelati privi sia di idee sia
di ideali e, cosa peggiore, incompetenti come dirigenti del Paese.
Disastrosi dissensi riguardo allEuropa
hanno diviso il partito e il governo in pi
trib tutte sul piede di guerra. Peggio ancora, sembra che siano riusciti a costruire con
le proprie mani una maggioranza strategica
Liberal-laburista che potrebbe durare una
generazione.
Va ricordato che Margaret Thatcher non
ha mai avuto pi del 40% dei voti. Per, con
unopposizione divisa, questo risultato elettorale ha potuto significare una maggioranza di pi di 120 deputati in un Parlamento
che in ultima istanza detiene il potere assoluto. Ci spiega perch ironicamente per la
sua rivoluzione dovette imporre un dirigismo ministeriale alla francese. E il modesto consenso elettorale spiega pure come
il suo prestigio fosse ben lungi dallessere
universale, dal momento che almeno il 55%
degli elettori le vot contro in ogni elezio-
N AV I G A R E
IL FOGLIO quotidiano
tiene pi di 25 seggi. Perch mai Blair dovrebbe accettare questo patto preelettorale
quando i sondaggi gli danno un vantaggio
del 40% sui conservatori? Una prima risposta: perch i suoi elettori che rispondono
positivamente alla domanda quale partito
rappresenta meglio i tuoi interessi? sono
soltanto il 9% in pi degli avversari. Se i risultati confermassero questa percentuale,
si sfocerebbe in un Parlamento sospeso
nel quale Blair si troverebbe alla merc sia
della sua sinistra sia dei liberali.
Meglio quindi un patto ora, da una posizione di forza. Tanto pi che assai pi conveniente avere al proprio fianco lardito e
bello Paddy Ashdown, ex capitano delle
Forze Speciali, piuttosto che averlo allopposizione. Leader ispirato e figlio dellImpero, in grado anche di sostenere i diritti dei
cittadini di Hong Kong esprimendosi in perfetto cinese, Paddy Ashdown fu pure lunico dirigente politico a difendere Salman Rushdie.
Blair, che un aperto ammiratore del dinamico radicalismo e della risolutezza della Thatcher, di fronte al proprio relativo fallimento, preferirebbe propugnare una ristrutturazione istituzionale forte di un mandato elettorale del 55% e oltre, col consenso
anche delle classi dirigenti liberali.
I Liberaldemocratici sono il partito delle
riforme radicali e ovviamente la prima riforma che chiederebbero a Blair sarebbe la
rappresentanza proporzionale. Cosa che darebbe loro immediatamente almeno 140 seggi su 635, ma anche darebbe una giusta rappresentanza al centro sinistra che di fatto in
Gran Bretagna ha permanentemente costituito la maggioranza di governo dalla fine
della guerra.
Anche la sinistra del Partito conservatore, di fronte al rischio di stare per sempre allopposizione, sta gi speculando sulla possibilit di realizzare il Blairkismo, cio un
patto Blair/Clark. Il ministro delle Finanze
di Major, fra laltro, uno dei portabandiera
di questa ipotetica alleanza che propugna
una nazione unita.
Un connubio di stile cavouriano che
escluda lestrema sinistra e lestrema destra sembra si stia formando dunque nel
Regno Unito ed esso verrebbe forse consolidato dalla rappresentanza proporzionale.
Il che sarebbe una cosa ben diversa dal governare un Paese solo nellinteresse di
quel 7% di piccola borghesia che, corteggiata dai due grandi partiti, di fatto con il
sistema elettorale attuale determina il risultato delle elezioni. Non quindi solo lItalia che al momento sta contemplando
lopportunit di attuare riforme istituzionali drastiche e usare il radicalismo per restaurare e suffragare il centro.
Richard Newbury
Un bel giorno Giovanni, studente romano ventitreenne, decide di andare a vivere da solo per "assumersi le proprie responsabilit". Ci significa, in primo luogo, che la mamma pronta a fornirgli un
bellassegno di due milioni al mese pi i
soldi dell'affitto. Quindi Giovanni, determinato com', si sobbarca l'arduo compito di trovare un appartamento, naturalmente in centro naturalmente silenzioso,
naturalmente con terrazzo. Tempo due
mesi, Giovanni con l'aiuto della mamma,
trasloca: eccolo, ora, nella sua nuova casa, seduto ad ascoltare i messaggi di fronte a una troneggiante segreteria telefonica, emblema di indipendenza e libert.
Agli amici che, quasi invidiosi, si riversano in massa nel suo appartamento, Giovanni descrive, tra un t e
l'altro, le esperienze di una
sconosciuta dimensione di
vita: feste ogni sera, code alla posta, fruttivendoli cari,
lavandini che perdono, cibi
avariati e, addirittura, la solitudine. Passato l'entusiasmo del primo momento,
Giovanni si ritrova a dover
fronteggiare quelli che definir in seguito: "i sei mesi
pi brutti della mia vita".
Dopodich, un bel dietrofront: si torna a
casa, dalla mamma.
Un caso limite? Si tentati di rispondere di s, anche un po indignati. O magari Giovanni un esemplare di quella
giovent che il cardinal Biffi accusa di
immaturit ed eccessivo attaccamento alla comoda cuccia della famiglia d'origine? Sembra di vedere la folta schiera dei
viziati di buona famiglia, che si trasferiscono in una seconda casa per non avere
scocciature, salvo poi tornare all'ovile a
ore pasti, o rispedire regolarmente al vecchio indirizzo il cesto del bucato per un
veloce servizio di lavanderia. Supponiamo per di dimenticarli per un attimo,
questi scansafatiche: ecco materializzarsi, allora l'altra realt, un esercito di eterni bambini che non solo un luogo comune. Come propaggini del proprio passato i cosiddetti giovani viaggiano dai venti ai trent'anni chiedendosi con ansia
quando e se avr fine quella convivenza
avvolgente soffocante, simbiotica ed insostituibile con i propri genitori. Si prolunga il contatto all'inverosimile ci si destreggia per anni tra serenit e insofferenze senso di fallimento ed ebbrezza da
irresponsabilit, timori di sfuriate e ribellioni tardive, comunicazione sincera e
chiusure inspiegabili. Nei momenti difficili, magari si sogna una qualsiasi celletta ammobiliata di un appartamento traboccante di amici sporchi e rumorosi, ma
EDITORIALI
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Quel che evidente che nel medio termine la sopravvivenza dellIri non sembra
aver senso. E vero che lIstituto per la ricostruzione industriale, fondato da Alberto
Beneduce negli anni 30, ha una storia corposa e, secondo alcuni, potrebbe trasfor-
residui pacchetti azionari al Tesoro. Ma solo alla fine di questo periodo, e non subito,
come chiede il partito dei liquidatori. Del
resto varr la pena di sottolineare che la celebratissima politica delle privatizzazioni inglesi si dispiegata nellarco di dieci anni,
come ha ricordato di recente leconomista
progressista Vincenzo Visco.
Il consiglio Iri di domani probabile
che prenda drastiche decisioni sul vertice
dellAlitalia, operando lennesimo ribaltone. Gi da giorni a Roma circola una rosa di
nomi per la carica di amministratore delegato e non escluso che lIri trasferisca
presso la compagnia di bandiera un proprio
dirigente con compiti pressoch commissariali. Ma le aziende non sono come le squadre di calcio, che molte volte solo con il
cambio degli allenatori riescono a risalire
in classifica. Le analisi sullo stato di salute
dellAlitalia sono sconfortanti non solo dal
punto di vista finanziario ma anche dal punto di vista commerciale. Solo per fare un
esempio, la Lufhtansa nel breve volgere di
dodici mesi ha incrementato il traffico tra
Bologna e la Germania di circa il 40% e dati non molto diversi possono essere calcolati per tutti gli scali del Nord-Est. LIri, quindi, dovr decidere che mandato affidare al
nuovo trainer e capire se non sia arrivata
lora di mettere da parte lillusione che lAlitalia possa continuare a volare solo sulle
proprie ali.
OCCUPAZIONE
rio di lavoro (nonostante che la diminuzione dellassenteismo, laumento degli straordinari, la pace sindacale, lestensione del
doppio lavoro abbiano comportato, nel decennio, un congruo aumento delle ore effettivamente lavorate per dipendente).
I vincoli dellingresso al lavoro
Proprio sui costi e i vincoli dellingresso al
lavoro si concentra il dibattito sindacale e
legislativo. Il punto nodale, naturalmente,
loccupazione meridionale, i suoi costi e la
sua redditivit. Il costo del lavoro nel 92 di
LIBRI
Piero Scaruffi
IL TERZO SECOLO
253 pp. Feltrinelli, Lire 15.000
Potrebbe succedere che un ladro svaligiandoci la casa inciampi, si rompa una
gamba e ci intenti una causa per danni
(voce : Il sistema legale pi generoso del
mondo) o che ispirandosi ai metodi di un
giudice di colore del Tennessee, che a sua
volta si ispira ai metodi di Singapore, un
nostro giudice commini pene bizzarre
come una sculacciata a un ragazzo colpevole di un furto (voce: Il tramonto della
giustizia) o che, come Gene Lomazoff, poliziotto di Philadelphia, un nostro poliziotto venga condannato all'ergastolo per
avere commesso una serie di rapine; potrebbe succedere anche da noi che importanti giudizi vengano emessi secondo l'opportunit politica e non secondo l'evidenza legale (per esempio il caso Bobbit). Anche da noi potrebbe succedere che si propaghi una generale sfiducia nella giustizia
e nelle forze dell'ordine. O che milioni di
vicini di casa all'apparenza sensati si dedichino con entusiasmo a gonfiare la voce
tere di regole flessibili negoziate e temporanee fuori dalla logica di una nuova cultura degli automatismi o delle gabbie salariali.
Anche in campo sindacale la rigidit formale della Cgil appare isolata: concludendo il convegno dedicato dalla Cisl ad un
nuovo luglio per il lavoro Sergio DAntoni
propone la flessibilit ad aree, lestensione a quattro anni dei contratti di formazione per il Mezzogiorno e i contratti di emersione delle imprese che favorirebbero il
recupero alla legalit del lavoro irregolare.
A queste ipotesi accompagna una grande
sfida sulla riduzione dellorario di lavoro a
35 ore entro il 2000, affermando che la strada della flessibilit diversificata e della riduzione dellorario di lavoro quella che offre pi lavoro e crea convenienza. La chiave
della convenienza la differenziazione.
La Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, respinge al mittente le proposte della Cisl. Il suo segretario Claudio Sabattini sostiene anzi che nel Mezzogiorno di
flessibilit ce n anche troppa, fa concorrenza agli Stati Uniti senza effetti sulloccupazione; il problema su cui attirare lattenzione invece lincapacit di attivare gli
investimenti pubblici e di attirare investimenti privati per ridurre larretratezza del
Sud in infrastrutture moderne. La Fiom
propone una apposita Authority che sopperisca alla inefficienza di Stato e regioni e
che dia certezza di fattibilit e di redditivit
agli investitori.
E il governo? Dopo aver accettato labolizione della fiscalizzazione al Sud senza compensazioni, ha continuato a promettere interventi in opere pubbliche per migliaia di
miliardi senza sbloccarle dai vincoli amministrativi, ma si fa bello con la solenne affermazione che non si pu fare lunit economica europea con 20 milioni di disoccupati.
Al congresso del sindacato comunista
spagnolo Comisiones obreras si inneggiava al companero Dini; proprio vero che
Due telefonate
Milano. Due autorevoli smentite ai verbali della deposizione di Clara Canetti Calvi, cui accennamo ieri sul Foglio. Telefona
in redazione il dottor Carlo Azeglio Ciampi, ex presidente del Consiglio e Governatore onorario di Bankitalia. In relazione al
nostro articolo di ieri sulla ripresa di attivit della massoneria in Italia, il presidente ci prega di far sapere ai lettori che le affermazioni della vedova di Roberto Calvi
su un suo rapporto con la Loggia Propaganda2 sono assolutamente infondate.
Chiarezza e trasparenza del comportamento della Banca centrale nella vicenda
del fallimento dellAmbrosiano stanno l a
dimostrarlo, ha detto testualmente. Quanto ai giudizi contenuti nellarticolo di ieri
sulla vita della Banca centrale negli ultimi
anni, e in particolare sulla svalutazione
dellautunno del 92, il Governatore onorario ci ha ribadito la sua opinione, e cio
che la linea del risanamento economico si
debba, per le sue origini, alla stretta collaborazione tra lui stesso e lallora presidente del Consiglio Giuliano Amato; senza
quella collaborazione e quelle decisioni
sulleconomia e sulla moneta non ci sarebbero stati n la forte manovra di bilancio dellautunno 92 n laccordo del luglio
93 con i sindacati. La strada tradizionale
era una miscela di svalutazione e inflazione, con noi si ebbero svalutazione e risanamento.
Ci telefona anche il presidente del Consiglio, dottor Lamberto Dini. Afferma con
sicurezza di non aver mai fatto parte di alcuna massoneria e di non aver avuto rapporti con il Maestro venerabile della Loggia Propaganda2, dottor Licio Gelli. Con
Roberto Calvi, gi presidente dellAmbrosiano, il presidente Dini ha avuto rapporti
professionali, esclusivamente nella sua veste di funzionario della Banca centrale, e
lo ha incontrato pi volte per convincerlo
che era nel suo interesse fornire a Bankitalia le informazioni richieste, che vertevano sugli intrecci finanziari esteri del
Banco.